[LAM] & [CSV] | La Galleria degli Orrori

Campagna: I Cancelli della Non Morte

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    Where is my Mind?


    Aspettava in silenzio, continuando a guardarsi intorno e con la mano sul manico della spada, pronto ad estrarla in ogni momento. Respirava profondamente, cercando di mantenere la calma e di ignorare il puzzo di cadavere che infestava il corridoio.
    Poi sussultò all'urlo di Lil Fairy, che li avvisava di un macellaio.

    «Coglione.»
    «Coglione.»

    Dissero insieme, e poi vide uno dei suoi compagni tingersi di rosso odio.
    E immediatamente, sentì la voglia opprimente di spaccare qualche testa.

    Sentì anche Yacondra dimenarsi in sé, aveva fame, e percepiva tutto ad un tratto la sua rabbia crescere. Voleva liberarsi.
    Portò una mano al cuore, stringendo e ansimando, poi alzò gli occhi verso dove proveniva l'urlo del fatato.

    E prese a correre per il corridoio, scavalcando senza troppe buone maniere i suoi compagni.
    Era tutto un fuoco.


    SPOILER (click to view)
    Energia: 100%
    Armi:
    CITAZIONE
    LA ZANNA
    L'unica arma di Daniel. E' una spada che normalmente richiederebbe una certa padronanza per usarla, oltre a probabilmente due mani, tuttavia grazie alla sua forza il ragazzo la riesce ad utilizzare con una sola mano, come se non pesasse niente. La lama è lunga un metro e fatta di un materiale particolare, oltre al metallo: una zanna di drago, una zanna che si è preoccupato personalmente di strappare allo stesso che ora porta dentro di sé.

    Passive:
    CITAZIONE
    LA PELLE
    Bere il sangue del drago ha portato notevoli benefici a Daniel. Primo di tutti è un eredità che arriva da una delle caratteristiche principali dei draghi, ovvero la resistenza della loro pelle. Daniel quindi ha una pelle più resistente del normale ai colpi fisici. In termini tecnici otterrà un bonus del 50% alla resistenza.
    LA FORZA
    Il secondo beneficio dovuto alla presenza del drago è stata ereditare la sua forza. Infatti Daniel è più forte di qualunque normale essere umano, riuscendo a sollevare senza troppa fatica oggetti pesanti o a scagliare pugni devastanti. In termini tecnici otterrà un bonus del 50% alla forza.

     
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  2. Felì.
     
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    "Io gli taglio la lingua. Lo giuro."

    Bofonchiò a denti stretti, mentre le urla di quella fatina da due soldi rieccheggiavano nei corridoi della magione. Ed ebbe come l'impressione che nessuno dei suoi compagni di missioni le avrebbe impedito di farlo.
    Scacciò quei futili pensieri dalla mente, inspirando a fondo l'odore del sangue e della paura. Chiuse gli occhi per un attimo, lasciando che la Luna si manifestasse in tutto il suo orrido splendore. Aveva sempre pensato che quegli uncini neri le conferissero un certo fascino. Si strinse la spalla mutata, soffocando una fitta, mentre si accodava al gruppetto che si dirigeva rapidamente verso la fonte del baccano.
    La scena che le si parò davanti appena voltato l'angolo la lasciò piuttosto colpita. La giovane. L'uomo e.. Quella cosa.
    Avrebbe potuto fare di meglio con quelle cuciture! E sicuramente anche quelle incisioni! La chirurgia richiede precisione. Stava quasi per farlo presente all' uomo di spalle, quando si rese conto che, probabilmente, non era l'occasione più felice per mettersi a sindacare sul suo lavoro da psicopatico assassino. Quindi si zittì, posizionandosi alle spalle dei due Saggi, senza precludere loro le potenziali vie di fuga, in atteggiamento difensivo, la Luna Nuova davanti al volto. Vide Cluracan tentare di portare in salvo la fanciulla. Lui ed il suo spirito da cavaliere della domenica.

    "Muoviti, portala qui."

    Gli disse, come se si trattasse del suo cane che andava a recuperare la palla.
    Se il giovane fosse riuscito a portarle la fanciulla appresso Beatrice avrebbe anche potuto pensare di curarla con un intervento di pronto soccorso e di fermare quella brutta emorragia al braccio, evitando magari che muorisse dissanguata nel giro di poco tempo. Fin troppo filantropa!

    CITAZIONE
    Mortal Venum to Master. [Passiva]
    Questa non si tratta esattamente nè di una tecnica, nè di un' abilità, quanto più di una condizione insita della necromante. Ella, possedendo un corpo senza vincoli all' anima, ha ottenuto, mischiato al proprio sangue, un veleno mortale, dalle proprietà esiziali per qualsiasi essere vivente. Esso secerne dalle ferite e dal proprio braccio, in modalità New Moon Rising. Il contatto con qualsiasi tessuto cellulare, ne comporta l'infezione e il rapido deterioramento.
    Effetti specifici: Malus in velocità del 25% ad ogni contatto (massimo comulabile per turno 50%)

    CITAZIONE
    Semper Iuvenes, [Passiva]
    La trasmutazione in Lich ha comportato per la giovane uno stato di nonmorte e quindi, di immortale gioventù. La morte fisica le crea l'unico disagio di trasporre la propria anima da un corpo all' altro. Il corpo tuttavia, a meno che non venga sottoposto a violenze, non si decompone, nè invecchia.

    CITAZIONE
    New Moon Rising.
    È un' arma particolare "prolungamento" del braccio sinistro della ragazza che, a comando, ricopre interamente l'avambraccio e la mano dell' interessata con una scura scorza di pelle spessa 15 cm, estremamente resistente. Essa termina con cinque unghie accuminate, di circa 60 cm ciascuna, della consistenza dell' acciaio temperato. Il braccio è comunque composto da tessuti in decomposizione e quindi secerne vari tipi di veleni tossici per qualsiasi essere vivente.
     
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    Cluracan si avvicina alla giovane restando silenzioso e quatto quatto nel suo occultamento, mentre la sua mente ripassa in rassegna il piano d’azione per l’ennesima volta, perché sa che -nel muoversi- dovrà essere rapido e tempestivo per sfruttare al meglio l’effetto sorpresa.
    La mano si stringe intorno al bastone in legno di tasso, e il resto accade in un attimo...

    In un solo movimento, il manto di invisibilità decade: il Fatato cinge la vita della giovane mutilata, e il buon vecchio Tax trasmuta le sue qualità per divenire lama; vibra un colpo -una spazzata orizzontale- poi, senza sincerarsi della riuscita della sua azione, l’Eroico Cavaliere trae a sé la fanciulla e imbocca il corridoio laterale, ripiegando verso i suoi compagni.

    CCCLUURAA AVANTI E DIETRO TUTTI QUANTI!
    FORZA, SIGNORI, ACCORRETE SU-BI-TO! C'È UN MACELLAIO TUTTO PER VOI!


    Voi che siete i suoi compagni non avete naturalmente idea di cosa Cluracan abbia visto nella stanza alla fine del corridoio: stavate interrogandovi sulle possibili cause del misterioso stato dei corpi, cercando di fare il punto della situazione, quando le urla del Fatato interrompono la discussione e i propositi di segretezza che vi eravate ripromessi.

    -E'... è...E' stato drogato!
    «Coglione.»
    "Io gli taglio la lingua. Lo giuro."

    imageTutti un tantinello sconvolti e contrariati dall’urlo di carica della vostra avanscoperta (l’opinione pubblica in merito è piuttosto unanime), vi lanciate in corsa verso la stanza e vi fate irruzione: Amarth e Arthur conducono il gruppo -l’uno protetto da Amrthrind, l’altro col revolver spianato e pronto all’uso- e il loro fronte si richiude compatto non appena Cluracan vi sorpassa per raggiungere le retrovie, passando accanto ad un Daniel particolarmente smanioso di menare le mani.

    "Muoviti, portala qui."

    Il comando di Pandora è categorico, e -ubbidiente- il Fatato adagia la giovane ferita al capezzale della fanciulla dai capelli di fiamma; frattanto, l’uomo in nero -che è sfuggito al fendente con il salto leggiadro di un gatto- si volta lentamente verso di voi, voltando le spalle alla sua personale interpretazione della Dea Kalì e scrutandovi con un barlume sinistro negli occhi violetti come l’ametista; buona parte del suo volto -dagli zigomi fino al collo- è nascosto da un drappo scuro e attillato, così che potete vederne il contorno delle labbra muoversi mentre vi rivolge la parola.

    « E io che temevo di aver finito i materiali... »



    Straight to the PointBene... nulla da dire, credo (se non è così, il topic in bacheca è a vostra disposizione); socializzate col simpatico “artista” nella maniera che trovate più consona o che più preferite, e ci diamo appuntamento con la nuova risposta a mercoledì 8 giugno. =*
     
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    Esistevano due modi per cui il vampiro non avrebbe sparato a quel tipo,
    oltre ovviamente il suo esser disposto ad un dialogo.
    Ed erano quelli le uniche ragioni per cui l'Alchimista sostava ancora lì,
    revolver puntato in mezzo alla fronte, e sguardo affilato.
    Sentiva ribollire dentro di sè, e no, non era certo per i corpi martirizzati,
    nè tantomeno per la giovane ormai monca.
    Era quell'odore di sangue ad annebbiargli la mente, nonostante portasse ancora l'Anello con sè.
    E pensare che per lo conosceva molto bene, Amarth ad esempio, aveva difficoltà ad immaginarlo come una bestia assetata di sangue.

    image

    In effetti a nessuno sarebbe mai passato per la testa che quell'uomo impostato ed elegante fosse davvero un Nosferatu.

    -Immagino sia stato tu ad aver fatto... questo.

    Lo guardò dritto negli occhi, e nei suoi specchi grigi nemmeno l'ombra del timore.
    E che timore avrebbe potuto avere un essere già morto?

    -Sei il padrone di casa?

    L'importante era trovare l'oggetto, e se quello era chi sperava, lo avrebbe perfino assecondato per avere informazioni.

    -Oppure sei qui per una visita di piacere?

    Appena un accenno di sorriso, malizioso per giunta.
    Avrebbe scommesso sulla seconda, tuttavia la scienza insegna di non aver mai certezze in qualcosa senza prove inconfutabili.

     
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  5. Felì.
     
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    Prese la ragazza, reggendola strettamente per la vita. La condusse fuori dalla stanza, ritirando la Luna. Non aveva un bel colorito, decisamente. La fece sedere a terra, con la schiena contro la parete, in un punto dove non fossero inchiodati i cadaveri. Aprì la stuola da chirurgo, estraendone un paio di pinze e alcuni tamponi sterili.
    Il moncone sanguinava ancora abbondantemente. Il braccio era stato staccato di netto, alla giuntura con la spalla, poteva intravedere l'osso della clavicola spuntare dallo strappo. Verificò l'assenza di corpi estranei nella ferita e la disinfettò leggermente con i tamponi.
    Estrasse prontamente una fiala, piena di piccole foglie verdi spesse e lucide.
    "Ti avverto, non sarà piacevole."
    Bofonchiò; si infilò una delle foglie in bocca, masticandola, cosparse le dita della poltiglia, di un inquietante color viola, e la spalmò delicatamente sui lembi sanguinanti della ferita. La ragazza emise un verso strozzato, ma l'emorragia diminuì ampiamente. Si voltò, rimproverandosi per non aver portato con sè delle garze e stracciò un ampia striscia della propria casacca. Srotolò un laccio di cuoio che aveva attorno al polso e lo legò strettamente intorno a quel poco del braccio rimasto alla giovane. Improvvisato il laccio emostatico, bendò la ferita, coprendola completamente per proteggerla dagli agenti esterni.
    Non sapeva cosa capitasse nella stanza, e nemmeno le importava, per quanto si mantenesse vigile. Improvvisamente aveva la priorità di salvare quella vita, come se fosse importante o facesse realmente la differenza. Eppure era così, Cassandra l'aveva addestrata per quello, per provare pietà. E per guarire. Aveva provato a dimenticarlo, a soffocarlo con anni di pratiche oscure e necromanzia, ma non ci era mai riuscita.
    Rilegò la stuola alla cintura e prese l'otre di pelle. Accostò il beccuccio alle labbra della ragazza, lasciando che bevesse un po'. Sporse la testa oltre lo stipite della porta, per controllare la situazione, se i compagni fossero stati in difficoltà sarebbe potuta entrare in azione, ma per ora rimase lì, a fare da scudo alla ragazza semi svenuta.

    Naturalmente l'azione è possibile solo nel caso sua Maestà Mad decida di lasciarmi uscire dalla stanza con la ragazza. 8D

    CITAZIONE
    Portaoggetti (x5)
    Si tratta di contenitori di pelle di grandezza variabile, utili a conservare oggetti di piccola o media grandezza. Spesso sfruttati come riserva da viaggio di erbe e medicamenti vari o utensili per le proprie pratiche necromantiche.

    CITAZIONE
    Set da operazione.
    Chiuso in una stuola di pelle, questo set è composto da una ventina di pezzi fra bisturi, aghi, siringhe e pinze. Lo stretto necessario per eseguire una piccola operazione chirurgica sul campo.
     
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    VI: Capitolo nel quale Cluracan fa ben poco.





    Oh, eccovi tutti qui!

    "Qui giace il compianto Cluracan, manigoldo dal cuore impavido e dalla mente birichina.
    Lo piangono gli amici, le ragazze giovani ed avvenenti e i consorti cornificati che non hanno potuto ucciderlo con le loro mani"!


    Sì, poteva andare bene come epitaffio per la lapide che gli avrebbero fatto, dopo averlo brutalmente martoriato.

    Erano successe tante cose, dalla sua ultima sparata eroica: aveva portato in salvo la monca, il macellaio aveva evitato il colpo, gli amiconi erano sopraggiunti ad aiutarlo, Cluracan si era accorto che proprio ad aiutarlo non erano intenzionati, Amarth era tutto un fuoco e non quello di Sant'Antonio, Panda gli aveva detto con tanto amore di portarle la ragazza per soccorrerla, ed ora il Trickster era lì, nel corridoio, ad appuntare i dettagli per il suo epitaffio da incidere sulla pietra tombale e a ben specificare che le sue ceneri dovevano essere disperse in uno spogliatoio femminile.

    Frattanto, Arthur si occupava delle formalità con il simpatico artista macellaio, robe tipo presentazioni, domande generiche, discussioni del più e del meno, quelle cose che si fanno in presenza di uno che stacca le braccia perché magari da piccolo gli hanno dato il cattivo esempio.

    Beh, se vi serve qualcosa chiedete pure!

    Inutile dire che il mezzo fatato si comportava come se non fosse successo nulla, come se quello ciò che aveva fatto fosse una cosa assolutamente normale.
    In fondo, che aveva fatto di male? TUTTO Nulla!

    Si avvicinò nuovamente alla stanza, per poter osservare il tizio che faceva le costruzioni con i pezzi di corpi umani. Sembrava pure abbastanza normale.
    A parte per gli occhi. E per la faccia nascosta a metà.

    Dai, è anche simpatico!

    Chissà come sarebbe andata a finire tutta quella vicenda!
    Tanto, mal che andava, le sue ultime volontà le aveva trascritte sul diario!


    Energie: 70%

    Tax.
    (Bastone lungo 1.90 metri, molto duro e resistente. Nessuna decorazione o altro. Nessuna capacità speciale, Cluracan può modificarlo grazie alle sue tecniche)

    Sacca al fianco e sacchetto al collo.
    Nulla di spettacolare, semplici portaoggetti pratici e funzionali.

    Semi, erbe, radici, foglie, funghi, fiori e simili.
    (Parti vegetali varie. Nessuna capacità speciale, Cluracan può modificarli grazie alle sue tecniche)

    Vesti e cappa.
    (Vestiti e mantello, assolutamente normali)
     
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    Guardò il macellaio, davanti a lui una figura esile, longilinea,
    l'uomo nero di noi altri.

    Non sembrava un assassino, uno del genere non sembrava in grado di poter neanche sollevare una spada, ma le apparenza ingannano sempre.
    Dopotutto, anche Daniel poteva sembrare un ragazzo qualunque... forse visto da lontano da un miope. Ma tant'è.
    Disse che pensava di aver finito i materiali, probabilmente si considerava un artista.

    «Oh, che carino!»

    Sentì sconcertato uno dei suoi compagni fargli domande di circostanza. E digrignò i denti.

    «Perché non vi prendete un caffè e poi ci dite?»

    E alzò lo sguardo verso l'assassino.

    «Perché questo coglione non farà assolutamente nulla al mio corpo.»

    Portò in avanti la mano, e attorno a lui, dentro il suo pugno, stava crescendo qualcosa.

    image

    E poi il drago, perché quello era quello che stava nascendo dal suo corpo, si lanciò a fauci aperte contro il macellaio.
    Per stritolarlo e fargli molto,
    molto male.


    Energia: 100%
    Armi:
    CITAZIONE
    LA ZANNA
    L'unica arma di Daniel. E' una spada che normalmente richiederebbe una certa padronanza per usarla, oltre a probabilmente due mani, tuttavia grazie alla sua forza il ragazzo la riesce ad utilizzare con una sola mano, come se non pesasse niente. La lama è lunga un metro e fatta di un materiale particolare, oltre al metallo: una zanna di drago, una zanna che si è preoccupato personalmente di strappare allo stesso che ora porta dentro di sé.

    Passive:
    CITAZIONE
    LA PELLE
    Bere il sangue del drago ha portato notevoli benefici a Daniel. Primo di tutti è un eredità che arriva da una delle caratteristiche principali dei draghi, ovvero la resistenza della loro pelle. Daniel quindi ha una pelle più resistente del normale ai colpi fisici. In termini tecnici otterrà un bonus del 50% alla resistenza.
    LA FORZA
    Il secondo beneficio dovuto alla presenza del drago è stata ereditare la sua forza. Infatti Daniel è più forte di qualunque normale essere umano, riuscendo a sollevare senza troppa fatica oggetti pesanti o a scagliare pugni devastanti. In termini tecnici otterrà un bonus del 50% alla forza.

    Attive:
    CITAZIONE
    L'EMANAZIONE
    Daniel può creare un emanazione di Yacondra, dandole la possibilità di vivere ancora una volta nel suo vero corpo, ma di sparire dopo poco. Infatti dalla mano di Daniel comparirà il corpo della dragonessa, in una sorta di raggio di energia fiammeggiante che potrebbe causare varie scottature o ustioni al nemico, sotto forma di un essere serpentiforme dalle fauci aperte, per inghiottire chiunque si trovi davanti. [Medio]


    Edited by Nobody; - 21/6/2011, 18:27
     
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    Sotto gli occhi vispi di Cluracan, tutto preso dall’appuntare la bozza per un poetico epitaffio autoreferenziale sul suo inseparabile Caro Diario, Pandora si mette tempestivamente al’opera con tutte le sue risorse per prendersi buona cura della ferita della sopravvissuta e salvarle la vita... non prima di aver però ripiegato indietro, lungo il corridoio dei corpi in bianco, per trovare un posto più riparato e tranquillo dove mettere in atto le sue doti guaritrici.

    "Ti avverto, non sarà piacevole."

    La ragazza trasale e fissa la Strega con sguardo atterrito, ma è comunque un passo avanti rispetto alla catatonia che l’ha fino ad ora posseduta; forse non ha capito esattamente quel che le ha detto, né che cosa l’altra stia facendo, ma il suo volto annuisce debolmente.

    Il resto della medicazione procede senza intoppi, così che il Fatato e la Strega possano restare in allerta a seguire l’evoluzione della situazione nella camera affianco; dopotutto, non occorre essere un veggente o un indovino per capire che -da un momento all’altro- la faccenda potrebbe animarsi. E molto.

    Beh, se vi serve qualcosa chiedete pure! Dai, è anche simpatico!
    il solito commento estemporaneo di Cluracan...

    ...mentre di là la tensione -forse fomentata dall’Iridescenza del Celebliant- è una cortina quasi palpabile, e l’odore di sangue, umori e paura che impregna l’aria inizia a diventare pesante da sopportare, - e certamente non solo per il vampiro: i suoi nauseanti aromi ferruginosi e il tanfo accorante della decomposizione in avanzamento cominciano ad ottundere in modo fastidioso i vostri sensi.

    -Immagino sia stato tu ad aver fatto... questo.
    gli occhi bigi del Saggio Ceruleo si incatenano alle iridi d’ametista dello sconosciuto
    -Sei il padrone di casa? Oppure sei qui per una visita di piacere?

    Non sapete dire se -dal di là della stoffa che gli copre la bocca- il tipo stia sogghignando di rimando al sorrisetto malizioso del Nosferatu, ma senz’altro non potete ignorare il barlume sprezzante nel suo sguardo, né la sfumatura ironica con cui sono venate le sue parole quando vi risponde.

    « Chiaramente è opera mia. »
    ribatte il figuro, allargando le braccia come ad abbracciare l’intera magione
    « Questo posto è la mia tana, e questo edificio è il mio atelier...
    E voi, come questi altri, avete sconfinato nel mio territorio. »


    «Oh, che carino! Perché non vi prendete un caffè e poi ci dite?»

    Fomentato dal potere di Amarth, o per naturale e istintiva risposta alla sua indole guerriera, Daniel è l’unico a non perdersi in inutili panegirici; per lui, la faccenda è semplice e lineare: un maniaco omicida con uno strano gusto per l’Art Attack vi sta davanti e minaccia di usarvi come pezzi per i suoi collage (come foste dei cavolo di cartoncini colorati!)... quindi c’è solo una cosa da fare per proseguire senza altre preoccupazioni la vostra già delicata missione. E cioè abbatterlo.

    «Perché questo coglione non farà assolutamente nulla al mio corpo.»

    Messe le cose in chiaro, il giovane decide di passare dall’idea all’azione: selezionato il bersaglio, evoca nella propria mano un agglomerato di energia a guisa di drago, e questo -ruggendo tutto il suo furore- si scaglia con fauci avide e spalancate verso il tetro figuro dagli occhi violetti.

    Eppure, le cose non vanno come auspicato, perché quello -ovviamente- non dimostra particolari inclinazioni a restarsene con le mani in mano a farsi divorare da un drago di crepitante energia: infilata una mano dietro la schiena -all’altezza della sacca che gli pende dalla cintura- il Macellaio ne estrae una sorta di cilindro dalle estremità in metallo e dal corpo bianco; ci vuole un po’ prima che -srotolandola per porla davanti a sé- capiate che si tratta di una pergamena.

    Una pergamena probabilmente magica, visto che inghiotte l’attacco in un flash senza riportare nemmeno una grinza... una prova senza dubbio singolare, dal momento che lo sconosciuto non vi lascia il tempo di incuriosirvi, che già contrattacca; torna ad attingere dalla borsa dei suoi attrezzi, e quel che vi getta contro è una fitta sventagliata di oggetti appuntiti: bulini, scalpelli, punteruoli, bisturi e spatole... tutti contornati da un alone lattiginoso di aura, di un viola malevolo come gli occhi del vostro avversario.



    Straight to the PointInnanzitutto chiedo scusa per il terribile ritardo occorso in questa turnazione: tutta colpa mia .w./
    Anyway: il tizio si difende dall’attacco assorbendolo nel suo rotolo di pergamena; dopodiché, ricambia la cortesia sferrando contro Arthur, Daniel e Amarth (gli unici rimastigli davanti, perché Panda e Clura sono in corridoio) attrezzi artistici sporchi di ruggine e sangue, ma -soprattutto- imbevuti di aura.
    L’offensiva vale come una tecnica di livello medio per ciascuno degli interessati, quindi considerate 6 “proiettili” che mirano a: testa, spalla destra, spalla sinistra, stomaco, coscia destra e coscia sinistra. Nuova scadenza martedì 28 giugno. =*
     
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    « Chiaramente è opera mia. »

    Nei suoi occhi vide qualcosa,
    un dettaglio che gli sembrò di riconoscere.

    « Questo posto è la mia tana, e questo edificio è il mio atelier...
    E voi, come questi altri, avete sconfinato nel mio territorio. »


    Bene, se non altro stavano parlando con il padrone di casa.
    Il vampiro sbuffò scocciato del dato di fatto ormai appurato che nessuno lì dentro aveva la benchè minima voglia di ascoltare i suoi consigli, quasi fosse un anziano a cui viene tolta la parola, sebbene abbia visto più degli altri durante la propria esistenza.
    Ed infondo era proprio così, nonostante lui non avesse certo gli stessi problemi di uomini nella loro età veneranda.
    Infondo lui era morto da secoli...

    -E' la seconda volta che lo dico.

    Puntualizzò.

    -Abbiate pazienza e state calmi.

    Si rivolse al giovanotto della compagnia dallo spirito focoso, mentre sul suo volto pallido si disegnava qualcosa molto simile ad un sorriso compiaciuto.
    Aveva in sè una calma ed una quiete che avevano dell'irreale, quasi a dar fastidio.

    -Lei piuttosto, se proprio non riesce a reprimere i suoi istinti, eviti almeno di farlo fuori.

    Sebbene l'impostazione della frase fosse simile a quella di una richiesta, il tono indicava ben altro...

    -Quell'uomo ci serve.

    ...quello era un ordine.

    image

    Non si scompose nel vedere il padrone di casa annullare letteralmente l'attacco avventato del suo nemico, di certo piuttosto originale con quella pergamena magica. Ed alla fine non c'era nemmeno nulla di che meravigliarsi, considerando che per aver fatto a pezzi così tanta gente restando vivo e tranquillo nella sua magione non poteva sicuramente essere uno sprovveduto.
    Quando poi iniziò a lanciar loro oggetti da disegno dall'aria pericolosa -risposta più che giustificata all'attacco precedentemente subito- il nosferatu rimase nella sua posa tranquilla come se nulla fosse, infilando addirittura le mani pallide nelle tasche in modo da non dare impressioni ostili al suo interlocutore.
    Gli occhi grigi, tuttavia, si sarebbero illuminati di un sinistro bagliore, e gli oggetti a lui rivolti presero a rallentare nell'etere quasi stessero improvvisamente perdendo velocità, rimanendo infine fermi a mezz'aria innanzi alla sua figura elegante di nero vestita.
    Non avrebbe sorriso, piuttosto sarebbe rimasto con la sua espressione standard, seria ed impassibile.
    Poi una mano si sarebbe sfilata dalla tasca, afferrando la lama di una spatola rimasta ad un palmo dal suo volto, quasi la stesse prendendo da una mensola, rivoltandola fra le dita in modo da osservarla bene.
    Infine avrebbe allentato la pressione, lasciandola cadere a terra, quasi a sottolineare l'inconsistenza della brutalità in quella situazione innanzi a tipi come lui.

    -Prima che la situazione degeneri ulteriormente, desidererei parlarle di alcune cose.

    Per ottenere ciò che desideravano, bisognava batterlo in astuzia.

    -Ad esempio le sue opere.
    Le trovo... interessanti.

    Energia: 100-10= 90%

    CITAZIONE
    Telecinesi: ovvero muovere la materia col pensiero (micro e macro: spostare, sollevare, agitare, creare vibrazioni, girare, piegare, spezzare, o frantumare. In questo caso Arthur è in grado di "afferrare" con il pensiero oggetti e scaraventarli via, oppure ad esempio portarli verso di sè. Tale tecnica, per riuscire alla perfezione, necessita che non vi siano ostacoli fisici o mentali di livello pari o superiore tra lo psiomante e l'oggetto. La tecnica dura 2 turni.
    Consumo: Medio.
     
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    ...L'Arcobaleno d'Argento...

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    Il Tempio Oltre il Pensiero

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    Come un veleno che lento corroda la pietra, od una serpe placida nell'erba, il rosso della rabbia di Arthur dilagò nella stanza, lambendo cuori e carni, nella misura e nella distanza che poté raggiungere; al centro del fiamma ero lo Zero, statua di rubino presso il mondo in movimento.

    Entrato che fu nella stanza al termine del corridoio, il Vuoto Guardiano osservò ciò che prima Cluracan ebbe avuto modo di guardare: una composizione di cadaveri e sangue, in cui una donna morta stava con le braccia allargate, e sotto ciascuna di queste erano altre braccia, spiccate dai loro proprietari e cucite addosso a quella statua umana. La donna che il fatato portò indietro, allora, doveva essere colei destinata all'ultimo paio di braccia, delle quali una era già stata utilizzata per quella bieca opera.
    Lì, nei pressi dell'opera incompleta, stava lo scultore, l'artista, che ebbe ardire e desiderio di contestare la presenza del gruppo in quella che definiva la sua tana.
    Dove era, allora, il torto? Chi aveva colpa? Il compito che fu affidato ai Saggi doveva essere svolto presso quella casa, e tuttavia il ragazzo dagli occhi viola non desiderava altri che se stesso fra le mura. Cosa aveva maggior potere, allora? il compito, o l'intimidazione dell'uomo?

    Prima che lo Zero potesse rispondere, Daniel attaccò l'assassino, in uno scatto d'ira, volgare nei gesti e nelle parole e però, pure avesse egli fiducia nelle proprie capacità, e queste fossero al tempo brutali e consistenti di effettiva forza, il macabro uomo non fece altro che estrarre dalla cintola una pergamena, ed una volta stesa e ben aperta, questa assorbì il colpo scagliatogli, con una grazia ed un potere tale da cancellarne forse persino il ricordo.
    Benché egli avesse diritto e dovere di difendersi dall'attacco, e forse pure di controbattere all'offensiva subita, ciò che in seguito fece sconcertò alquanto il Guardiano, vittima, come fu, dell'attacco da parte dell'uomo: questi, infatti, estrasse da un'altra borsa appesa alla cinta, svariati attrezzi per la scultura, scagliandone sei, affilati e pregni d'un violaceo manto, verso ciascuno dei tre che ancora erano nella stanza, ovvero l'Essenza, Daniel, ed il Saggio Azzurro.

    Come poteva quel sacco di carne osare una simile brutalità e scortesia contro il Celebliant? Pure che quella fosse stata la sua dimora, non aveva dovere di assalire chi mai ebbe da parlare o da agire contro di lui. Perché lo Zero dovette, allora, essere vittima di quell'angheria? Una scortesia assai amara, ed imprudente. Un'offesa tale da ricevere una giusta punizione.
    Così, mentre gli attrezzi volavano contro il Limite, questi non si mosse, né ebbe sul volto altra espressione che non fosse l'eterna Vuotezza, e tuttavia operò il proprio potere, in una forma ancora mai vista, ma che sempre viveva nella seconda stanza del Tempio: sull'intero corpo corsero linee e argentei disegni, figure geometriche, curve e fiori e foglie che s'intrecciavano le une con gli altri, una combinazione al tempo bella ed antica; come accesa d'una nuova vita, l'aria davanti al Guardiano baluginò d'iride, ora vi fosse un vetro che riflettesse i colori in un continuo movimento.
    Ecco il potere del Mehndi, uno scudo contro le brutali violenze: lì gli attrezzi cozzarono, sull'aria iridescente, e come avessero incontrato un muro andarono a schiantarsi, privati sia del potere, che della forza del lancio. Questo, comunque, era ciò che Amarth s'era augurato, benché fosse assai sicuro dell'efficacia della propria difesa; che poi le armi fossero ricadute in terra con un tonfo sordo, che fossero rimaste sospese in aria per volere dell'assalitore o che questi andasse a richiamarle a sé, l'Arcobaleno non poteva saperlo, né in verità dimostrò di importarsene. Desiderava solo fermare l'offesa.

    -Perché colpisci chi non ti ha recato alcun male? Così malamente tratta gli ospiti non desiderati?-
    Parlò, la voce rossa della rabbia che aveva in corpo; Amarthrind ruotava fiammante e incollerita ad un metro da terra, accanto allo Zero, fendendo l'aria con la lama ormai rossa.
    -Si vergogni della sua scostumatezza.-

    Ingiunse, le braccia distese lungo i fianchi e gli occhi sul nero artista; dal canto suo, invece, Arthur desiderava discutere di quelle opere con l'artista in persona: se aveva sete di conoscenza, che fosse benedetta ogni sua iniziativa. Ciononostante, il torto all'Essenza pure restava, perché il carattere di Khymeia è ben diverso dall'algida marcia di Dharma.



    Energie:
    100% - 10% = 90%

    Passive in uso: già citate.

    Tecniche utilizzate:

    Secondo Dono - Mehndi

    "Grandi Doni il Destino concesse al proprio Avatar, così che il Mondo penetrasse in lui e fosse trasformato, trascendendo se stesso ed il Tempo: il Secondo è il Mehndi, il disegno. Per tutto il corpo correrà il decoro del Mehndi, ché tutta l'Essenza è sposata col Mondo, e questi lo protegge; sebbene suoni bizzarro, chi meglio dell'astratto può unirsi alla materia? Così che tutto abbia equilibrio."

    Alla comparsa dei decori sul Guardiano, il potere che è in esso si farà manifesto, e dove egli guarda si ergerà un etereo scudo (di cui solo una tenue iridescenza potrà essere riconosciuta), cosicché il santo corpo scelto dal disegno non verrà sfiorato da altra materia che non siano le linee del Mehndi. É una normale difesa da attacchi fisici
    Estensione: La barriera magica generata dal decoro si genera ad un metro dal corpo del Guardiano
    Potenza: Tanto più fitte e numerose saranno le linee, tanto più resistente sarà la protezione offerta da queste
    Durata: Istantanea | Consumo: Variabile Medio | Conteggio: 2 punti


    Nota: non avendo alcuno di voi specificato di provare differenti emozioni, ho assunto che l'abilità Synchro tinga ancora Amarth di rosso; ciò implica che nel raggio di 5 metri, chiunque non abbia difese da influenze psicologiche, sarà indotto a provare Rabbia.
    Disponendo Amarth di una passiva che coinvolge altri utenti, gradirei che, di volta in volta, scriviate le emozioni provate, sì da regolare il colore del mio personaggio e le emozioni che il suo potere induce negli altri.
    qualora non desideraste che i vostri pg siano invasati da molteplici emozioni, provate da altrettanti personaggi, siete invitati ad allontanarvi da Amarth. In caso contrario, se sprovvisti di difese o schermi, non avete altra scelta che provare quelle emozioni.

     
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  11. Felì.
     
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    Avevevano aperto le danze nell' altra stanza, evidentemente. Pandora non era mai stata una grande ballerina: trovava che combattere fosse di cattivo gusto, estremamente primitivo, e quindi meno fosse stata costretta a mostrarsi come il disgustoso mostro che era, meglio sarebbe stato per tutti.
    Rimase invece a guardia della fanciulla, insieme a Cluracan, ancora fuori dal raggio di azione. Cercò di attirare la sua attenzione molto gentilmente, parlandole piano, reggendole la mano sana.
    "Ciao io sono Beatrice, non ho intenzione di farti del male. Sei al sicuro adesso, come ti chiami? Vuoi bere ancora?"
    Più fosse rimasta tranquilla meglio sarebbe stato per la sua condizione psicofisica. Aveva bisogno di qualche notizia, sorrise mostrando una fila di denti candidi e dritti.
    "Ti farò qualche domanda ora, va bene? Come sei finita qui? Ti ricordi quello che è successo? Chi è quell' uomo?"
    Non sapeva che tipo di informazioni potesse ottenere da una creatura ridotta in quello stato pietoso, ma poteva sempre tornare utile conoscere qualcosa di più a proposito di quell' uomo e della casa in cui si trovavano che già non sapessero. Manteneva il proprio sguardo d'oro fra la fanciulla e la porta, le orecchie tese ai compagni dall'altra parte nel caso avessero avuto bisogno di aiuto nell' affrontare il losco figuro. Si pulì la punta delle dita sporche di rosso sui calzoni neri, accovacciata a terra, vicino alla parete.
     
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    La Galleria degli Orrori
    Where is my Mind?


    Il macabro artista annullò il drago semplicemente aprendo una pergamena.

    «Non è da tutti! Già mi piace! Ti prego, fammici giocare!»
    «STA ZITTA!»

    Urlò lui, scordandosi che solo lui poteva udirla. Alzò lo sguardo sull'assassino, che stava armeggiando nella sua borsa degli attrezzi.
    Poi, come fulmini, vennero lanciati contro di loro degli attrezzi che sembravano da scultore, avvolti da una strana aurea.

    «Davvero ci vuoi uccidere a colpi di pennello?»

    Chiese lui, mentre da sotto la maglietta si iniziavano a vedere i muscoli che si stavano espandendo.
    Poi, divennero una vera e propria massa impenetrabile, contro cui gli oggetti cozzarono violentemente.
    L'unica cosa che si rovinò fu la sua maglietta, lasciando uno scorcio di ciò che aveva resistito a quell'assalto.

    «Le ragazze sono in delirio!»

    E ammiccò, divertito. Poi uno dei due che era rimasto in quella stanza lo riprese. Disse che gli serviva vivo.

    «Che coincidenza. Anche io mi servo. Vivo. A meno che non vogliate pagare il quadruplo per morte in azione. Non sarebbe divertente, no?»

    Poi l'altro riprese l'assassino per la sua... scostumatezza.
    Daniel sgranò gli occhi.

    «Sentite, ditemi quando devo spaccargli la testa.»

    E fece spallucce, disturbato dalla situazione. Gli prudevano le mani, eppure nessuno voleva farlo divertire.
    Mondo crudele.


    Energia: 80%
    Armi:
    CITAZIONE
    LA ZANNA
    E' una spada lunga un metro.

    Passive:
    CITAZIONE
    LA PELLE
    Bonus del 50% alla resistenza.
    LA FORZA
    Bonus del 50% alla forza.

    Attive:
    CITAZIONE
    LE SCAGLIE
    Capita di doversi difendere da magie forti, scagliati da gente che mastica un po' di magia e con essa cerca di debellare i draghi. Draghi che tuttavia non staranno a guardare, elaborando modi per sfangarsela. Anche Daniel ha ottenuto questa capacità, riuscendo ad emulare la leggendaria resistenza della pelle dei draghi. Infatti gli sarà possibile aumentare la propria massa muscolare e con essa la resistenza del proprio corpo per resistere a magie più o meno forti. [Variabile] Medio
     
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    VII: In Attesa.





    Diciamo che, tendenzialmente, quella era una tipica situazione durante la quale uno come Cluracan avrebbe provato a intessere tranelli per concupire non una, bensì due ragazze di pregevole raffinatezza e bellezza.
    Peccato che poi, nella stanza alla fine di quel corridoio, c'era gente che s'ammazzava a piacere, e magari i suoi compagni avrebbero avuto bisogno, più in là, del suo aiuto.
    Peccato!

    Comunque era già qualcosa che il mezzo fatato fosse riuscito a chiamarsi fuori dal confronto con il Picasso della nuova era, tanto da rimanere assieme alla scontrosa Pandora ed alla moncosa donna salvata poc'anzi, svolgendo il ruolo di improbabile bodyguard.

    Ehi, non vale! Con lei sei molto più carina!

    Così il trickster commentò, tra il divertito e l'indisponente, quella premura che Beatrice mostrò nei confronti della lady without and arm, come se l'arm lo avesse ancora e non fosse invece incollato in quel manichino con qualche arto di troppo.

    Appoggiato al muro, con lo sguardo fisso sul volto della donna portata in salvo con quel suo gesto IMMENSAMENTE eroico, il mezzo fatato aveva un orecchio teso verso il parapiglia nella stanza poco distante da loro e l'altro attento alle parole scambiate tra le due baldanzose ragazze.
    Con un sorriso da vero manigoldo, si piegò sulle gambe, restando in equilibrio sulla punta dei piedi e poggiando la testa sulle mani poste a mo' di sostegno.

    Sai, il tuo aiuto potrebbe rivelarsi molto, molto prezioso, cara la mia dama!

    Piegò leggermente la testa di lato, rivolgendosi con fare molto soave alla donna monca.

    E poi suvvia, qui c'è il principe azzurro che ti ha salvata, non vorresti aiutarlo a sconfiggere il drago cattivo di turno?

    Olè, vai di magica ars oratoria, concludendo sorridendo in stile "bello e dannato" e coronando il tutto con un occhiolino della serie "oggi hai fatto tombola, baby".
    Chiaramente il drago possibilmente l'avrebbe fatto combattere ai suoi amiconi, mentre lui magari continuava a sollazzarsi con le madamoiselles lì presenti.

    Oh, quant'è bello esser belli!


    Bellissimo.
    Sono bellissimo.
    L'avrò già detto, suppongo, ma che importa?
    Perché negare qualcosa quando la si ha, in fondo? I ricchi non ostentano forse la loro ricchezza, lieti di possederla? Lo stesso faccio io, per diamine, ricco del mio corpo!
    Perché il mio è un dono gentilmente offertomi dalla Natura! Nessun trucco, nessun inganno.
    Eppure no, non vengo creduto. Tutti pensano che sia l'effetto della famigerata Malia fatata, sostengono che tale perfezione non possa esistere.
    Mi spiace deludervi, voi invidiosi: la mia è una bellezza pura e reale.
    Diciamocelo, la Malia è un vero colpo di genio.
    Volete apparire sempre suadenti, affascinanti, biondi e riccioluti, mori e lisci, pelati e lucidi, qualsiasi cosa? Con la Malia potete!
    Purtroppo, questa non fa altro che privarti della memoria del tuo vero essere, alla lunga: diciamocelo, chi vuol tornare ad essere un anatroccolo in un lago di cigni?
    Ebbene, questo non è affatto il mio caso: io sono Il cigno in un lago di anatroccoli!


    Ed è esattamente per questa ragione che, ovunque io vada, la gente non può far altro che notarmi, osservarmi, squadrarmi ed adularmi.
    Nessuno resta indifferente alla mia presenza, nessuno riesce a distrarsi da essa. Ma tutti rimangono ammaliati.
    E allora, lasciatevi stupire dal mio splendore e iniziate a pendere dalle mie labbra!
    (Passiva: in termini di gioco, Cluracan esercita uno charme, che lo rende persuasivo e lo rende agli occhi degli altri un leader da seguire)



    Energie: 70%

    Tax.
    (Bastone lungo 1.90 metri, molto duro e resistente. Nessuna decorazione o altro. Nessuna capacità speciale, Cluracan può modificarlo grazie alle sue tecniche)

    Sacca al fianco e sacchetto al collo.
    Nulla di spettacolare, semplici portaoggetti pratici e funzionali.

    Semi, erbe, radici, foglie, funghi, fiori e simili.
    (Parti vegetali varie. Nessuna capacità speciale, Cluracan può modificarli grazie alle sue tecniche)

    Vesti e cappa.
    (Vestiti e mantello, assolutamente normali)
     
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    Arthur, Amarth & Daniel

    «STA ZITTA! Davvero ci vuoi uccidere a colpi di pennello?»

    Una sorta di basso ringhio minaccioso è tutto ciò che fa eco ai commenti di Daniel; in modo particolare, a giudicare dall’occhiata tagliante -quasi omicida- che le iridi di ametista gli rivolgono, il carnefice sembra particolarmente infastidito dal fatto che quel ragazzino si sia appena rivolto a lui usando il genere femminile.

    -E' la seconda volta che lo dico. Abbiate pazienza e state calmi.
    Lei piuttosto, se proprio non riesce a reprimere i suoi istinti, eviti almeno di farlo fuori.
    Quell'uomo ci serve.


    «Che coincidenza. Anche io mi servo. Vivo.
    A meno che non vogliate pagare il quadruplo per morte in azione. Non sarebbe divertente, no?»


    Le ennesime raccomandazioni della Corona di Khymeia cadono nel vuoto, scivolando inascoltate sulle repliche del guerriero; e poi... tutte le attenzioni sono calamitate sull’appena proclamatosi padrone di casa: il violetto dei suoi occhi ha un che di ineffabilmente familiare per il vampiro, ma si tratta di un qualcosa di indefinibile, che tuttavia non sa ricordare né ricollegare a nulla; che li abbia già incrociati prima? Ma quando? E dove? E, soprattutto, in che circostanza...?

    L’arrivo dell’attacco, tuttavia, interrompe ogni sofisma superfluo: con gran classe, Arthur infila le mani in tasca e oppone alla raffica di dardi una parete psicocinetica; un braccio si tende senza fretta per prelevare uno degli utensili prima che -esaurito il loro slancio- precipitino miseramente al suolo, ma dopo essersela rigirata tra le dita, anche a quella spatola viene destinata a stessa sorte.

    Nello stesso frangente, non con minor prontezza, Daniel oppone a quell’assalto banale e avventato tutta la durezza coriacea della sua pelle benedetta dalla forza miracolosa del Drago; senza lasciar graffio sulla sua pelle, i suoi abiti si lacerano un poco, ma non è una gran tragedia.
    In fondo -«Le ragazze sono in delirio!»- c’è chi apprezzerà.

    Il venerabile Saggio di Dharma, vede invece in quel gesto di aggressione un’onta imperdonabile, che riempie il suo Vuoto e imperscrutabile cuore di uno sdegno senza nome e senza eguali; rapido e pronto, egli ricorre ai formidabili e sacri poteri del Mehndi, mentre la magia intesse le sue trame nell’aria al suo cospetto, frapponendo tra lui e l’offesa uno scudo traslucido e iridescente...
    Uno spettacolo che sembra sbalordire anche l’anima nera di quella scellerata e impudente creatura sanguinaria, folgorandolo con la bellezza aggraziata dei suoi colori.

    -Perché colpisci chi non ti ha recato alcun male?
    Così malamente tratta gli ospiti non desiderati? Si vergogni della sua scostumatezza.
    -

    «Sentite, ditemi quando devo spaccargli la testa.»

    « Tsk. »
    sbuffa quello al vostro indirizzo, con spregio e aria di sufficienza

    -Prima che la situazione degeneri ulteriormente, desidererei parlarle di alcune cose.
    Ad esempio le sue opere. Le trovo... interessanti.


    Ma la situazione è già degenerata, ed è anzi proprio qualcosa nelle parole di Arthur che sembra pungerlo sul vivo e farlo scattare; il suo sguardo muta, il suo incarnato già diafano impallidisce di rabbia, e le sue membra sono scosse dal tremito della tensione.
    Sta per esplodere.

    « Non vi conviene prendermi in giro, vermi! »
    la sua voce si fa profonda, sinistra e baritonale, e una vibrazione energetica si dipana da lui
    « Ve ne farò pentire. »

    Un sorriso malvagio e folle ridisegna la curva delle sue labbra, e la “statua” di carne alle sue spalle apre gli occhi vitrei e spenti perché congelati nel momento della morte, animandosi in una scena film horror: lentamente, l’abominio si scuote, e -con un passo che riecheggia in tutta la stanza- affianca e supera il suo creatore senza tuttavia staccarvi di dosso lo sguardo assente.

    Rapidamente, l’artista, apre un poco il rotolo e vi scarabocchia qualcosa; subito dopo, cinque spade compaiono nelle mani della creatura, e decisamente non ci vuole un genio per indagarne le intenzioni mentre con uno scatto improvviso si proietta in avanti contro di voi... Punta al centro della vostra formazione a tre, ma -con tutte quelle braccia- nessuno di voi è al sicuro.



    Cluracan & Pandora

    Mentre il Fatato elucubra strategie per irretire le fanciulle col suo fascino indiscusso anche in quella situazione proibitiva, la Strega si orienta ad una più immediata e proficua attività come la raccolta di informazioni: ora che la vita della ragazza mutilata è fuori pericolo, non c’è momento migliore per farsi raccontare chi è, cosa le è accaduto, e perché si trova lì.

    "Ciao io sono Beatrice, non ho intenzione di farti del male.
    Sei al sicuro adesso, come ti chiami? Vuoi bere ancora?"


    Per infonderle sicurezza e coraggio, la giovane mercenaria le stringe la mano rimastale ostentando una calma, una serenità e una gentilezza che forse -data la situazione- non possiede davvero... eppure la sua interpretazione è ottima mentre resta accucciata sul pavimento accanto all’unica probabile testimone di quel massacro.

    "Ti farò qualche domanda ora, va bene? Come sei finita qui?
    Ti ricordi quello che è successo? Chi è quell' uomo?"


    Quella annuisce lentamente, e schiude le bocca per parlare, ma le labbra tremule e secche non emettono suono; se le umetta con la lingua, e prova di nuovo.

    Ehi, non vale! Con lei sei molto più carina!
    Sai, il tuo aiuto potrebbe rivelarsi molto, molto prezioso, cara la mia dama! E poi suvvia, qui c'è il principe azzurro che ti ha salvata, non vorresti aiutarlo a sconfiggere il drago cattivo di turno?


    La giovane fissa il Fatato appoggiato alla parete, e sembra confortata e tranquillizzata dalla sua presenza, così che sulle labbra screpolate compare persino l’ombra di un timido sorriso...

    « I-io e i miei confratelli siamo entrati... e... e lui ci ha sorpresi nel salone... »

    ...eppure, all’improvviso, quel sorriso torna ad essere una maschera di terrore e un urlo acuto e folle di paura le svuota i polmoni, mentre un primo paio di braccia cinge il collo del Fatato; è un attimo, e un altro paio gli immobilizza un braccio, e un altro ancora gli si aggrappa al busto prendendolo lateralmente, mentre un altro corpo letteralmente frana addosso a Beatrice, cercando il suo collo con le mani pallide e fredde.
    I cadaveri senza testa che erano inchiodati al corridoio hanno preso vita.



    Straight to the PointTA-DAAN! :8D: Non credo ci sia molto da aggiungere -no, non è vero: la verità è che sono stanca e vista l’ora non connetto @-@ Comunque, se avete domande per dubbi che ora non sono in grado di intendere e volere prevedere, la bacheca è a vostra disposizione; chiedete e vi sarà dato ;*
    Avete tempo per rispondere fino a domenica 10 luglio, compreso >*</
     
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  15. Felì.
     
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    La Strega tese le orecchie per sentire i sospiri singhiozzati della fanciulla che tentava di spiegare cose fosse accaduto.
    Quando, improvvisamente, il mondo le franò letteralmente addosso. O meglio: non era proprio il Mondo, era solamente un corpo umano mezzo smontato che cercava di strangolarla. Cercò di concentrarsi nell' urgenza di rispondere all' aggressione. Non che quella cosa le stesse facendo particolarmente male, o paura, eppure l'effetto sorpresa aveva giocato la sua parte.
    Incassò la testa fra le spalle, nel tentativo di allentare per un paio di secondi la presa, e con il palmo della mano sinistra già a terra, eseguì la convocazione dei propri Servitori.
    Sei paia di braccia fecero breccia nella pavimentazione, grazie alla magia. Una di esse strinse gli avambracci del cadavere che stava tentando di strangolare la donna, opponendovi resistenza con le dita putrescenti. Il Servo di Beatrice cercava, con perizia da defunto, di sbloccare la morsa sul collo della padrona. Impresa in cui si cimentarono altri due degli zombies, che afferrarono il cadavere nemico per la vita e per le gambe, strattonandolo con forza lontano dalla fattucchiera.
    Altri due compagni, orbite vuote e mascelle scardinate, si ersero a protezione della ferita, schermandola dai cadaveri con i loro corpi martoriati. Infine la Strega, forse più per cortesia che per altro, inviò l'ultimo a sostegno di Cluracan, che, invece, doveva vedersela con ben tre di quelle creature.
    Energia: 90%
    Locomotor Mortis. [Attiva]
    Tramite questa tecnica, l'utilizzatore, riesce ad evocare un numero predefinito di non-morti.
    Essi mantengono le caratteristiche umane, con la differenza che nessun tipo di magia o attacco fisico avranno effetto su di loro (eccetto, naturalmente, gli attacchi di fuoco). I servienti eseguiranno esattamente qualsiasi ordine impartito dalla necromante, completamente sordi e ciechi a intimidazioni o parole altrui.
    Numero di non-morti evocabili:
    Consumo Basso: 4 elementi.
    \\ Medio: 6 elementi.
    \\ Alto: 8 elementi.
    \\ Critico: 10 elementi.

     
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90 replies since 29/3/2011, 10:29   1998 views
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