[LAM] Nel nome di Dio

Campagna: I cancelli della Non Morte

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    Kisnoth, la grande Dama: maestosa ed affascinante capitale del Pentauron, eterna patria di meraviglie, cultura, arte e magia. In essa numerosi e differenti stili coesistono e si attraggono, dal più classico al moderno, in una precisa ed accurata rappresentazione di un tessuto societario capace di abbracciare ogni possibile razza od etnia.
    E’ una città immensa, enigmatica, che dalle sue stesse rovine è stata capace di costruire le sue attuali ed imponenti fondamenta.


    - Ci siamo quasi...

    Sussurrò uno dei soldati incaricati per il trasporto, in groppa al suo forte e fidato grifone. La visiera gli proteggeva il volto, ma bastava la sola voce per percepire l’insicurezza e l’inquietudine che albergavano nel suo animo. Highwind -così si chiamava- non era certo l’ultimo degli arrivati, sapeva bene a cosa andavano incontro i compagni che insieme ad altri due colleghi stavano trasportando.
    Il braccio d’improvviso si allungò davanti al suo corpo, pronto ad indicare una torre in lontananza, ed il simbolo che in essa era raffigurato: una spada e quattro ali, due grandi che ascendono verso il cielo, e due piccole opposte l’un l’altra per direzione. Al centro uno splendido zaffiro di taglio ovale, una corona sul pomo dell’arma affilata e tre gocce nere alla sua base: è l’antico, inconfondibile e per ora inspiegabile stemma della capitale dello stato delle cento torri.

    - Scendiamo qui?

    Domandò un altro degli aviatori.

    - Sì, rispose il terzo, - non ho intenzione di rimettervi piede ancora una volta.

    Quelle ultime parole forse non le avrebbe realmente volute pronunciare, a giudicare dal tono basso con la quale vennero proferite, eppure i suoi compagni parvero condividerle con il loro tacito silenzio.
    Highwind, Albert e Haschel erano state infatti le persone incaricate, poche ore prima di quella spedizione, di perlustrare lo scenario circostante. Gli erano bastati solo pochi minuti di rapporto per convincere la Gran Maestro ad inviare immediatamente una squadra d’emergenza sul posto.

    - Stiamo atterrando a circa 2km da uno dei tanti punti d’ingresso della città, il resto dovrete percorrerlo a piedi.

    Riprese a parlare il primo soldato, rivolgendosi ancora una volta ai loro passeggeri.
    L’atterraggio avvenne qualche secondo dopo, dolce e delicato.

    - Proseguite dritti, suggerì premurosamente Albert, indicando una direzione con un cenno del capo - non dovreste incontrare particolari problemi. Noi ora dobbiamo andare, ci è stato vivamente ordinato di non dare assolutamente nell’occhio, e questo è anche il motivo per il quale non possiamo scortarvi direttamente in volo nel centro della città...

    Al termine di quelle parole le ali dei grifoni ripresero simultaneamente a sbattere, sollevando i loro padroni pochi metri sopra la terra; erano pronti alla partenza, eppure Haschel continuava ad essere inquieto, restando leggermente più basso degli altri già predisposti ad un volo ad alta quota.
    Restò in silenzio a fissare gli avventurieri per qualche istante, poi d’improvviso parve cedere:

    - C’è qualcosa di strano in questa città... state attenti.

    Poi, un colpo d’ali più violento e non si voltarono più indietro.



    Qm PointGambit, Kyoko e Mr. Black, i tre accompagnatori vi hanno lasciato nei pressi della città, sufficientemente vicini da riuscire ad individuarla senza alcun problema con il solo sguardo.
    Il comportamento dei soldati potrebbe esservi sembrato piuttosto strano, probabilmente vi ha anche insospettito, è comprensibile; se seguirete le indicazioni fornitevi da Albert tuttavia vi renderete conto di quanto poco tempo ci sia voluto per arrivare a destinazione.
    Ma erano davvero 2 km? Chissà... forse la quantità di interrogativi derivata dall’ultimo suggerimento di Haschel era talmente alta nella vostra testa da non esservi neanche resi conto di aver trascorso tutto il tempo a riflettervi?

    L’ingresso nella città avviene attraverso una delle tante strade dedite al commercio, e l’impatto visivo è senza pari, per chi ha modo di osservare la capitale per la prima volta. A differenza di quanto si potrebbe pensare, conoscendo la sua veneranda età, appare insolitamente moderna... non appena avrete modo di superare qualche mura interna, addentrandovi pian piano verso il centro, vi renderete tuttavia conto di come le strutture paiono invecchiare sensibilmente a vista d’occhio.
    Per quello ci sarà tempo in seguito, comunque. Ora vi ritrovate in un punto che potrebbe rivelarsi estremamente favorevole per la raccolta di informazioni, vostra fondamentale e purtroppo mancante materia prima. Se vi guarderete intorno noterete diverse bancarelle -a dir poco impressionanti per esser definite tali-, un bar all’aperto sulla vostra destra, e tante persone che camminano lunga la strada.
    Bingo!, potrebbe pensare qualcuno: non avreste potuto trovarvi in una situazione migliore! E avete tutte le ragioni per pensarlo...
    ...almeno fino a quando non prestate attenzione all’entusiasmo e la vivacità che animano quella strada: nulle. Le persone sembrano evitarsi, commerciano come se si stessero confessando, e si riguardano molto premurosamente dall’incrociare persino il vostro sguardo. E’ come se fossero assolutamente fuori dal mondo, ed è una sensazione di disagio che si estende e si contagia molto facilmente in tutto l’ambiente circostante.
    Poco piacevole, vero...

    ...ma voi non avete assolutamente tempo da sprecare: che decidete di fare?

    Avete ampia libertà di scelta, non vi pongo vincoli od obblighi di alcun tipo. Ora, così come nei futuri altri post, alle volte vi proporrò alcune possibili alternative/suggerimenti, ma avete comunque la totale possibilità (salvo indicazione esplicita) di spaziare come preferite con la vostra fantasia.
    Attenzione, però: ogni scelta avrà il suo peso (più o meno importante) sullo svolgimento della quest.
    Per questo turno avete carta bianca.

    Scadenza: Martedì 5 Aprile.
     
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  2. -Arco Voltaico-
     
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    -HEARTLESS-


    - Ci siamo quasi...

    La Miko annuì con un gridolino soffocato, mentre il cavaliere che si occupava del loro viaggio armeggiava magistralmente con le redini dello splendido grifone su cui si trovava.PEr lei, destinataria del Dono del Cielo dell'empita, non poteva passare inosservato il sentimento che s'agitava sotto la superficie del cuore di quegli Aviatori, un misto di inquietudine subdola che strisciava in loro.

    Ma l'emozione del viaggio era tanta, perchè era il suo primo volo: appartenendo alla Divisione Blu, non poteva far altro che osservare i compagni in volo, mentre lei era terra, sepolta da tonnellate di carta e documenti da compilare.

    Ma ora era sul campo. E sentiva il vento fra le chiome di seta, e nemmeno il cielo sembrava più un limite.

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    - Oh? -

    Disse, alzando un braccio sul capo, quasi a voler vedere meglio la figura che si stava avvicinando: alta nel cielo si ergeva una torre, maestosa. Su di essa, un'effigie a lei sconosciuta, il cui senso era ignoto ed avvolto nel mistero.

    - Stiamo atterrando a circa 2km da uno dei tanti punti d’ingresso della città, il resto dovrete percorrerlo a piedi.

    Non era poi un grosso problema: due chilometri non erano molti, e fare il proprio ingresso in modo meno eclatante, forse, avrebbe reso tutto più facile. Mentre il vento smetteva di fischiarle nelle orecchie, il suolo comincio a farsi vicino, e quelli che prima le apparivano come dettagli e puntini, ora assumevano forme riconoscibile, divenendo alberi, casupole, rocce.

    - Proseguite dritti non dovreste incontrare particolari problemi. Noi ora dobbiamo andare, ci è stato vivamente ordinato di non dare assolutamente nell’occhio, e questo è anche il motivo per il quale non possiamo scortarvi direttamente in volo nel centro della città...

    Un battito d'ali, quasi all'unisono, sollevò i maestosi animali ed i loro cavalieri. Uno fra loro parve esitare, l'inquietudine in lui ancor più palpabile, avvertibile. Restò silente per qualche istante, prima di risolversi ad accomiatarsi con un consiglio.

    - C’è qualcosa di strano in questa città... state attenti.

    - Arigatou gozaimasu, senpai! -

    Lo salutò, sbracciandosi. Ma anche lei, ora che si trovava a terra, aveva un pessimo presentimento. Ed un senso di preoccupazione che nonostante i tentativi, non riusciva a scacciare. Era preoccupata? Ma per cosa, di preciso? O forse per troppe cose, fin troppo indefinite?

    E da quanto tempo non combatteva? Dal suo arrivo su Endlos, non aveva mai avuto occasione di manifestare i suoi poteri sacerdotali in battaglia. Nè di apporre sigilli particolarmente complicati. Sarebbe stata all'altezza?

    Sospirò, scacciando quei pensieri con una manata mentale. Non doveva dubitare. Il dubbio è il seme del fallimento, diceva sempre la sua Sensei. Doveva stare tranquilla, conscia dei propri limiti ma anche delle proprie capacit.

    [...]

    Non era un'atleta. Eppure la camminata non le pesava: come parte del suo addestramento, aveva affrontato fatiche fisiche e privazioni; e inoltre, il tragitto le era parso straordinariamente più breve dei due chilometri di cui avevano fatto cenno i compagni Aviatori.

    Ma l'entrata nell'agglomerato urbano la distolse da quella sensazione atipica: modernità, odori, rumori. Tutto la travolse inaspettatamente, senza preavviso. Lei, cresciuta e vissuta in mezzo a monti solitari, ne rimase fortemente impressionata, e non ptoeva fare a meno di voltarsi convulsamente, nella vana speranza di non perdersi nulla di quello spettacolo.

    Eppure quella gente, che pur sciamava in quel gomitolo di strade pareva... Vacua. Vuota. Non avrebbe saputo come definirla. Nessuno pareva a proprio agio, e i contatti visivi sembravano rarissimi e fugaci.

    La cosa aveva una sfumatura mai vista, e Kyoko sentiva un crescente disagio salirle lungo la schiena, in un brivido. Non vi diede peso: forse i suoi compagni avrebbero deciso di parlare con qualche passante, o con uno degli esercenti delle splendide bancarelle.

    Socchiuse gli occhi, finchè le palpebre non calarono del tutto: lasciò che la sua magia iniziasse a tessere le proprie trame attorno a lei, quasi a voler immergere i presenti in un lago di calde acque, in lenta e placida espansione.

    - Tento di sondare le loro emozioni. Non s'accorgeranno di nulla. -

    L'Empatia della ragazza forse non era il Dono più utile alla causa, ma forse percepire ciò che affliggeva l'emotività della gente, sarebbe stato un valido supporto alle azioni dei compagni. In fondo, tentare non le costava nulla.

    Che fosse normale, in quella città? O era un effetto del decadimento della barriera planare? O ancora, uno stratagemma dei loro ignoti avversari.

    Tra le pieghe del suo Kimono, Wakaikumomaru pareva una sciarpa addormentata, buffa e tenera. Ma il consueto sorriso di Kyoko era morente, come il sole del crepuscolo.



    ____________________________________________________



    CITAZIONE
    Empatia Terrena
    Questo tipo di empatia consente invece di percepire eventuali stati d'animo o emozioni dei presenti, in un'area di circa 10 metri. In caso di più fonti, ci vorrà un più tempo per capire da chi provenga in particolare un'emozione.
    [Non utilizzabile in combattimento][Passiva]

    CITAZIONE
    Yumehime
    Questo artefatto, donato a Kyoko prima della partenza per il suo viaggio, è antichissimo: le sue origini si perdono nella nebbia della Storia, ma pare sia stata benedetto da un leggendario santone. Si tratta di una rosario costituito da 1080 perle di colore blu scuro, alla cui estremità vi è una decorazione dorata ed un ciuffo di pelliccia rosso. Yumehime è attualmente in Stato Dormiente, e non ha alcun potere.
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    CITAZIONE
    Ofuda (X10)
    Semplici foglietti di carta su cui sono dipinti diversi ideogrammi. Nelle mani di chiunque altro non hanno alcuna utilità, ma Kyoko vi può infondere energia sacra per l'esecuzione di tecniche come il "Celeste Esorcismo dei Fuda".

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  3. Remy Etienne Lebeau
     
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    Ti godi la sensazione del vento tra i capelli e del possente dorso dell'animale he vi stà trasportando, è qualcosa d'indescrivibile ti senti in cima al mondo, padrone del tuo destino; il fatto che non sia tu a guidare il grifone ti permette di far spaziare la mente e di dirigere lo sguardo su ogni dove, anzi qualche volta, durante il tragitto sei stato fin troppo imprudente nello sporgerti, reggendo il cappello per non farlo volare, e il cavaliere ha dovuto redarguirti tuttavia il rimprovero era lieve nella sua voce.
    Come aviatore esperto apprezzava il tuo piacere e capiva la curiosità che ti spingeva.
    Anche l'immensa torre che si erge all'improvviso nel cielo come un dito accusatore è un bel colpo d'occhio, il sigillo in cima ti fece venire in mente la nera torre di Mordor, con l'occhio di fuoco scrutatore.
    "Speriamo di non fare la stessa fine di Frodo".
    Dopo alcuni minuti atterrate e percepisci il nervosismo dei cavalieri, pronti ad andarsene ma restii a lasciare dei compagni di squadra così in balia degli eventi, la città non troppo distante a dire il vero li turba, e questo non è di buon auspicio.

    Fico, voglio rifarlo. Al mio ritorno voglio fare un nuovo giro su queste magnifiche bestie

    Dici con voce sicura per spezzare il momento mentre accarezzi i fianchi e il viso d'aquila dell'ibrido che ti ha con tanta bravura portato a destinazione.

    [...]

    La camminata non è stata lunga, anzi sei convinto che sia stata un bene, hai potuto sgranchirti ripristinare i movimenti dopo il tempo passato in sella e controllare le armi.
    E' tutto in ordine, non hai parlato ma sei sempre stato acutamente consapevole della presenza dei tuoi compagni.
    Rimani turbato per qualche attimo, questa città è di quanto più simile ad una metropoli del tuo mondo, per un secondo ti sei sentito a New York, prima di ricordare dov'eri, qualcosa però stona in tutto quel contesto, ci metti un attimo per fare mente locale: il silenzio! Manca il caos, sovrano in ogni città.
    L'aria intorno a te è pesante, l'atmosfera e le persone risultano inquietanti, con un movimento porti la tua mano sinistra sulla spalla della sacerdotessa.

    Rimanimi vicina ragazzina, qui dove posso tenerti d'occhio
    Non vuoi essere sgarbato e il tono della voce lo dimostra così come l'occhiolino che le lanci
    io uso i muscoli e tu la magia



    SPOILER (click to view)
    Passive:
    The Gambler: Un buon giocatore di poker ha il controllo perfetto di tutto il proprio corpo, sia per poter mentire meglio con il linguaggio corporeo, sia perchè deve saper "addomesticare" le carte, e in questo Gambit è un vero e proprio asso. Possiede doti di prestigiatore e virtuoso con le carte impareggiabili, può nascondere una carta entro una manica facendola sparire all'istante, oppure sceglierne una dal mazzo, scambiandola con una delle proprie o comunque essere estremamente abile, sia nel mescolare le carte, sia nell'usare le mani in mille e uno modi diversi, così come le carte che sono diventate ormai un'estensione di Gambit stesso.[Passiva.5punti.]

    Parkour: Grazie al suo addestramento e alla innata predisposizione Gambit riesce a compiere prodezze celebri, rocambolesche fughe tra i tetti della città; entrare e uscire da luoghi altrimenti inaccessibili, affrontare ogni ostacolo sul terreno e vincerlo grazie ai propri movimenti acrobatici dalla grazia innaturale. E' capace se il portone che conduce alla Gilda dei gioiellieri è chiuso e ben sorvegliato di arrampicarsi sul tetto di una delle palazzine vicine, e, dopo aver arpionato con uno uncino da scalata il più alto minareto, di correre lungo la corda tesa fino ad una finestra chiusa E, se durante il furto dovesse andare storto qualcosa, le sue capacità altetiche sarebbero altamente utili per sfuggire alla cattura. In combattimento le capacità atletica unite all'astuzia e ai riflessi renderanno Il Gambler un avversario da temere.[Plus 50% passivo all'agilità.5punti.]

    Equip:
    Mazzo di Carte: Un normalissimo mazzo di 54 carte, compresi i due jolly. Include 13 carte per ognuno dei 4 semi (picche ♠, cuori ♥, quadri ♦ e fiori ♣, figure simmetriche sullo stile delle carte di Rouen) e due jolly. Le 13 carte per ogni seme sono composte da dieci carte numeriche, dall'1 (l'asso) fino al 10, da un fante, da una regina e da un re.[1punto]

    Bo: Bastone di legno di un metro e ottantantacinque di lunghezza, utilizzato come arma.[1punto]


    Edited by Remy Etienne Lebeau - 4/4/2011, 18:38
     
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  4. Punk~
     
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    S t r a n g e _ C i t y


    Mr Black assaporò l'aria fresca con tutto se stesso. Non aveva mai volato su bestie del genere, e le trovava a dir poco sorprendenti. Un miscuglio di creature dalla bellezza straordinaria, per dare vita ad un animale incredibile. Si tenne saldo alla peluria felina, per tutto il viaggio, osservando attentamente i movimenti precisi delle ali.
    Ascoltò attentamente il discorso dei soldati, senza far capire che stava origliando. Era inquieti, troppo, che posto era mai quello in cui li stavano portando? Era così pericoloso?
    -Probabilmente sono delle dicerie sul luogo.. leggende, o cose simili. Niente di realmente pericoloso. O forse sì.-
    Atterrarono, e uno dei soldati con diffidenza rispetto al luogo diede informazioni su come entrare, e diede motivo per cui non potessero accompagnarli.
    Non ne fu sorpreso: erano armati, e con tre grifoni... Sì, decisamente gli avrebbero bloccati all'ingresso, avrebbero dato troppo nell'occhio.
    Smontò dal grifone, sistemandosi il cappello, e aprendo l'ombrello. Era iniziata la missione, e doveva essere pronto a tutto!
    "C’è qualcosa di strano in questa città... state attenti."
    "Ahah, certo."
    Rispose Mr Black con fare ironico, convincendosi che i soldati credevano a qualunque cosa gli si mettesse in bocca.
    Si diresse verso la città. Una bella passeggiata gli avrebbe fatto bene.. Già, anche se più ci pensa più quell'avvertimento lo stuzzicava. Aveva una voglia esagerata di scoprire il motivo di tutta questa precauzione... Cosa c'era di pericolo in questo posto?
    Trovava tutto ciò estremamente accattivante, e non vedeva l'ora di andare a fondo in questa vicenda.

    La camminata non fu poi così lunga come presumeva. Nonostante non fosse stanco soppresse quella voglia di chiedere un passaggio a qualcuno la prossima volta. Soldati compresi.
    Varcò l'entrata della città. Non ne aveva mai vista una del genere, e lui di cose strane ne aveva viste. Nonostante ciò non si stupì tanto per la modernità del posto, quanto per l'animo della gente. Era insolitamente.. Morto. Si guardò attorno, c'era gente dappertutto, facevano le solite cose, giravano come se tutto fosse normale, ma con l'euforia di uno zombie.
    Rivolse uno sguardo incuriosito ai compagni della missione.
    "Che hanno? Possono essere sotto il controllo di qualcuno?"
    Si sistemò la giacca, e diede uno sguardo a quelli che avrebbero potuto attaccarli, gli incutevano una certa paura, e la voglia di un sano combattimento si stava affievolendo.
    Sull'ombra il sorriso arrivò fino alle orecchie, seguendo il corpo di Mr. Black, che nel mentre esaminava le strutture della città quasi cadenti, e chiedendosi dove potrebbero nascondere un sigillo in un posto del genere.
    -Secondo me qualche viaggiatore normale in questa città ci dovrebbe essere, potremmo unirci a questo, nel caso ce ne sia uno. Ma anche in quel raro caso non saprebbe strade, o non sarebbe del posto. Potrebbe essere anche una sorta di malattia che prende il cervello e la mente delle persone e.. No, troppo strano. Dev'essere un incantesimo di controllo, o anche il sigillo stesso. Voglio vedere cosa dice la sacerdotessa, sono senza idee.-

    ___________________________________________
    I N V E N T A R I O

    Ombrello:
    La sua unica e fidata arma. Apparentemente è un normale ombrello nero, ma al suo interno racchiude una lama, estraibile girando il manico. Questa è resistente, e non più lunga di 80 cm.
    La seconda funzione dell'arma è costruita sulla punta dell'ombrello, e si tratta di una vera e propria pistola, che sparerà proiettili in ferro di mezzo cm, premendo una levetta sul manico. Si può sparare solo con il manico attaccato all'ombrello.
    Il telo superiore è ricurvo, dal diametro di un metro.

    T E C N I C H E


    Controllo dell'ombra:
    L'abilità principale da lui utilizzata, è capace di fare muovere la sua ombra ed espanderla, farla scomparire o diramarla. L'abilità in se per se non è utile, ma può essere mischiata a molte altre per creare combo molto utili.
    Riesce a farla espandere fino ai 2 metri, in lunghezza e larghezza, o darle altre forme. L'unico limite dell'ombra è il corpo, da cui non si può staccare.
    [Passiva]




     
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    Kyoko

    La tua magia riesce a farsi strada senza alcuna difficoltà fra gli animi di quelle persone, senza incontrare la ben che minima resistenza. E a differenza di quanto si potrebbe pensare... no, non era poi così scontato.
    In essi percepisci chiaramente una fortissima diffidenza, un lieve disprezzo, ed una non trascurabile preoccupazione. E’ come se qualcosa attanagliasse minacciosamente le loro menti, come se dovessero sentirsi perennemente bersagli di qualcuno, qualcosa, in uno stato di fastidiosa ansia difensiva.
    E’ difficile riuscire a capire le ragioni di questo loro turbamento, eppure una certezza pare brillare contrastante nei loro animi: convinzione. Nonostante l’inquietudine, un’intaccabile ed impressionante forza riscalda il loro spirito.

    Eppure, se presti le dovute attenzioni...
    ...sì, hai come l’impressione di sentire una piccola voce fuori dal coro. Non si trova molto lontano da voi: è tranquilla, spensierata, annoiata; assolutamente estranea al resto delle persone che la circondano.
    Non è facile riuscire ad identificarne la provenienza, le persone che la circondano sono tante. Tuttavia, al contrario di quanto si potrebbe pensare, sorprendentemente questo non si rivela assolutamente un problema, anzi.

    La sua voce, infatti, richiama distintamente la vostra attenzione.


    Tutti

    « Non sprecate tempo a domandar loro informazione: sarete trattati come fantasmi. »

    Capelli corti, neri, folti.
    Aria assente, scocciata, ed uno sguardo concentrato sullo stecchino che fa abilmente roteare fra le sue dita. Una camicia bianca e linda fa da sfondo ad una tazzina fumante sostenuta a mezz’aria, non troppo intonata con i pregiati pantaloni color lillà che porta indosso. Se seguite la direzione da cui sentite provenire la voce, le vostre attenzioni si focalizzeranno facilmente su un piccolo tavolino posizionato sotto la tettoia di un modesto bar all’aperto.

    « Kisnoth... una città così famosa e imponente, abitata da persone così deboli e... tristi. »

    I lineamenti affilati rivolgono ora la loro attenzione verso di voi, mettendo maggiormente in evidenza la perfetta geometria di un pizzetto che appare maniacalmente curato.
    Attende qualche secondo prima di riprendere a parlare, certo che i vostri occhi siano tutti rivolti su di lui.

    « Avete bisogno di qualche informazione, stranieri? »

    Se l’impressione che avete ricevuto è quella di un pesce fuor d’acqua allora avete colto pienamente nel segno. Al di la delle sensazioni percepite dalla giovane sacerdotessa, infatti, quell’uomo ha tutta l’aria di aver ben poco di che spartire con quella gente. Non pare disprezzarli ne volerne tener le distanze, eppur del loro stato sembra provarne indirettamente sofferenza.

    Un tizio strano, forse un po’ bizzarro, tuttavia da quella sua noia voi potreste trarne vantaggio: la sua domanda lascia trasparire una certa disponibilità a parlare, e la considerazione circa la capitale ed i suoi abitanti... beh, non sembra esser proprio l’ultimo degli arrivati, no?



    Qm PointStrano ma vero, quell’uomo sembra fare proprio al caso vostro: normale, disponibile, e... annoiato.
    Dalle sue poche parole potreste dedurre che effettivamente sappia il fatto suo, ma come al solito spetta a voi fare le dovute valutazioni: sentite di potervi fidare?

    ...o in alternativa: pensate di avere altra scelta?

    Scadenza del turno: Lunedì 11 Aprile.
     
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  6. Remy Etienne Lebeau
     
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    Non sprecate tempo a domandar loro informazione: sarete trattati come fantasmi....
    ....Kisnoth... una città così famosa e imponente, abitata da persone così deboli e... tristi....
    .... Avete bisogno di qualche informazione, stranieri?


    Se la città è strana ancora di più lo è quel tizio, possibile che non risenta del clima che sembra aver soggiogato la città? Ti chiedi quante probabilità ci sono che lo abbiate incontrato per caso: sono nulle. Potrebbe essere egli stesso l'agente delle forze alla ricerca del siggillo oppure una semplice emanazione o mille altre opzioni, certo potrebbe anche essere un viaggiatore come voi ma...il tuo istinto ti dice di non fidarti.
    Comunque sei un giocatore e per te è meglio andare a vedere il suo gioco.
    Decidi quindi di aprire le danze, probabilmente sei il più adatto alla diplomazia e, poi sei estremamente curioso e così porti la mano al cappello in un breve cenno di saluto, levando la mano dalla spalla della giovane, non prima di averle fatto un piccolo occhiolino.

    Bien sur amico, il mio nome è Gambit, come possiamo chiamarti? E poi che informazioni puoi o potresti darci?

    "e cosa vuoi in cambio?"
    Perchè in questo mondo nessuno fa nulla per nulla, solo gli angeli e i santi ma sono così rari che quasi dubiti che esistano davvero e così ti avvicini prendendo con disinvoltura una delle sedie intorno al tavolino e sollevandola di poco per non farla strusciare l'avvicina a te sedendoti al contrario, rilassato, le mani intrecciate sullo schienale sorreggono il tuo mento, la tua aria sembra rilassata, nei tuoi occhi non c'è lo scintillio dell'incertezza e della sfiducia che invece alberga nella tua guardinga testa, mentre la tua mente si espande, i tuoi poteri si dipanano nell'etere per sondare il ragazzo che hai di fronte; non dovrebbe accorgersi della tua piccola intrusione telepatica che però ti permetterà di far luce sul suo strano comportamento.

    Su avanti siamo pronti a sentire le tue rivelazioni...hai per caso idea di cosa stia succedendo?

    Dici accennando con un cenno del capo alla popolazione di zombie.



    SPOILER (click to view)
    Mana:90/100

    Tecnica:
    Empatia: Grazie alle proprie capacità psioniche Gambit è in grado una volta messa in funzione la tecnica di percepire le emozioni di tutte le persone che si trovano in un raggio di dieci metri da lui. La tecnica può rimanere attiva un turno oppure per due con la riduzione dell'area della tecnica, pari a quella di un basso per turno.[Lv. Medio.1punto.]
     
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    Gambit (e anche gli altri ovviamente)

    La persona alla quale ti rivolgi non si scompone minimamente né nella posa né nell’apparente “vivacità”. Ascolta le tue parole con attenzione, e sorseggia nel mentre dalla sua tazzina con una certa aria di qualunquismo; appare sicuro, deciso, e non mostra la ben che minima esitazione nel rispondere alle tue domande.
    Come se avesse la risposta già pronta da tempo.

    « Daniel. »

    Replica subito al tuo primo quesito, senza particolari formalismi o giri di parole. Un’informazione che evidentemente considerava un dettaglio, qualcosa di cui aveva poco interesse nell’approfondire, qualcosa da accantonare senza neanche pensarci. E lo conferma immediatamente senza alcun remore focalizzando tutta la sua attenzione sulla domanda successiva: un piccolo sorriso nasce spontaneo sul suo volto, finalmente può movimentare la sua giornata.

    « Sono molte le informazioni di cui sono in possesso, sapete... in un bar arrivano tante voci, ed il mio orecchio è assai abile nel catturarle. »

    Lo sguardo si assottiglia, diventa affabile, accomodante.

    « Cosa potrei dirvi, vediamo... sì, so cosa sta succedendo da queste parti. Ne conosco la causa, ne conosco anche il luogo d'origine.
    Mh, ora che ci penso... »


    Si ferma, interrompe volontariamente la frase sorseggiando ancora dalla sua tazzina; probabilmente si sta divertendo da matti nel tenervi sulle spine.
    Poi, d’improvviso lo sguardo cambia ancora: tagliente, penetrante, convinto.

    « ...tutte informazioni di cui avete bisogno per la vostra missione, non è vero? »

    Se già la precedente rivelazione aveva catturato il vostro interesse, quest’ultima frase punta assolutamente a farvi pendere letteralmente dalle sue labbra. Quelle sue labbra ora ancor più piegate, appagate, finalmente divertite.
    Daniel è un individuo strano, non sembra avere cattive intenzioni, tuttavia si rivela un abile mercante: non vi ha ancora mostrato la sua merce, ve ne ha solo parlato... eppure, in tre sole frasi, è stato capace di cancellare completamente dalla vostra testa la più che plausibile ipotesi che l’avrebbe potuto etichettare come un ciarlattano qualsiasi.
    Non vi ha detto niente, eppure vi ha già detto tutto: pensavate di essere i soli al corrente delle vostre azioni?
    Ora sta in silenzio, sente il gioco fra le sue mani, lo stringe, attende una vostra mossa.

    Chi è davvero Daniel?



    Qm PointIl potere da te utilizzato ti dice qualcosa, anche se forse non esattamente quello che ti aspetteresti: il vostro interlocutore non sembra aver niente da nascondere, anzi... Le sensazioni che percepisci sono chiare: non sta mentendo, non ha cattive intenzioni nei vostri confronti.
    E' solo estremamente annoiato, ha bisogno di divertirsi, ed in voi ha trovato la sua "salvezza".

    In che modo voglia divertirsi, quali sono allora i suoi intenti finali... beh, è qualcosa che dovrete scoprire da voi: fa parte del gioco.
    Del suo gioco.
     
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  8. Punk~
     
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    T e a _ M a n


    ”Non sprecate tempo a domandar loro informazione: sarete trattati come fantasmi.”
    Mr Black si girò, inquadrando lo sconosciuto. Aveva un'aria strana. Prima di tutto perché lui parlava? Perché non faceva come tutto il resto della folla?
    Notò che stava sorseggiando una tazzina di tè, completamente a proprio agio nonostante il resto della folla.
    "Kisnoth... una città così famosa e imponente, abitata da persone così deboli e... tristi."
    Perché stava rivolgendo loro la parola? Voleva aiutarli? O forse aveva a che fare con la "vivacità" degli abitanti. Forse aveva bisogno di soldi, o era stato incaricato di portarci verso il sigillo. C'erano infinite possibilità, e a questo punto era impossibile prevedere le intenzioni del tale.
    "Avete bisogno di qualche informazione, stranieri?"
    -Almeno sappiamo che è del posto-
    A rispondere fu Gambit, che non ricavò altro che il nome, Daniel.
    Mr. Black aprì bocca, ma l'uomo continuò prima di lui.
    "Sono molte le informazioni di cui sono in possesso, sapete... in un bar arrivano tante voci, ed il mio orecchio è assai abile nel catturarle. Cosa potrei dirvi, vediamo... sì, so cosa sta succedendo da queste parti. Ne conosco la causa, ne conosco anche il luogo d'origine.
    Mh, ora che ci penso...
    ...tutte informazioni di cui avete bisogno per la vostra missione, non è vero?"

    -Bastardo-
    Cosa vuoi!? Soldi? E come fai a sapere della missione? Disse avvicinandosi al tavolino, e portando la mano all'impugnatura dell'ombrello. Non era il caso di scherzare. Vide chiaramente la noia nei scuoi occhi, magari potevano giocare questo punto a loro vantaggio..
    Osservò con terribile disgusto l'abbinamento di colori portato da Daniel, insomma! Viola!
    Non doveva subito passare alle maniere forti, dopotutto i suoi compagni avrebbero potuto disapprovare.
    "Adesso, potresti dirci ciò che sai? Chiaramente?"
    Bisogna precisare che Mr. Black ha un piccolo problema. Non sempre riesce a contenersi, e le persone come Daniel sono le migliori per stimolare il suo vero ego a mostrarsi, e molto spesso e volentieri non è una cosa piacevole, ne per Mr. Black, tanto meno per gli altri. Era consapevole di questo, quindi provò a contenere l'ira, provando a non dare di matto, o sclerare al primo incontro della città.


    ___________________________________________
    I N V E N T A R I O

    Ombrello:
    La sua unica e fidata arma. Apparentemente è un normale ombrello nero, ma al suo interno racchiude una lama, estraibile girando il manico. Questa è resistente, e non più lunga di 80 cm.
    La seconda funzione dell'arma è costruita sulla punta dell'ombrello, e si tratta di una vera e propria pistola, che sparerà proiettili in ferro di mezzo cm, premendo una levetta sul manico. Si può sparare solo con il manico attaccato all'ombrello.
    Il telo superiore è ricurvo, dal diametro di un metro.

    T E C N I C H E


    Controllo dell'ombra:
    L'abilità principale da lui utilizzata, è capace di fare muovere la sua ombra ed espanderla, farla scomparire o diramarla. L'abilità in se per se non è utile, ma può essere mischiata a molte altre per creare combo molto utili.
    Riesce a farla espandere fino ai 2 metri, in lunghezza e larghezza, o darle altre forme. L'unico limite dell'ombra è il corpo, da cui non si può staccare.
    [Passiva]

    Punk~ for president.



     
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  9. -Arco Voltaico-
     
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    -BEGGING-


    Silente la Miko, convenne nel lasciar prendere parola a Gambit, che pareva assai più versato di lei nell'arte di parlare alle persone: lei, vissuta a lungo nell'isolamento dei mondi, ancora difettava in ciò, sia per tale ragione, sia per i problemi di lingua ancora per lei presenti. Certo, il dono dell'empatia le consentiva di gettare sguardi indagatori sulle emozioni che s'agitavano nel prossimo, ma da qui a procedere di conseguenza, il passo era tutt'altro che breve.

    E, come comandava saggezza, non agire era preferibile al provocar danno, per quanto involontariamente.

    Come se avesse la risposta già pronta da tempo.

    « Daniel. »

    Chinò il capo, in silenzioso gesto di cortese presentazione. L'uomo che rispondeva la nome di Daniel era diretto, privo di qualsiasi orpello; il sorriso che mostrava no ncelava nascoste ambizioni, o volontà sopite: null'altro che noia e desiderio di novità. albergavano in lui.

    « Sono molte le informazioni di cui sono in possesso, sapete... in un bar arrivano tante voci, ed il mio orecchio è assai abile nel catturarle. Cosa potrei dirvi, vediamo... sì, so cosa sta succedendo da queste parti. Ne conosco la causa, ne conosco anche il luogo d'origine.
    Mh, ora che ci penso... »


    La bocca semiaperta, in trepidante attesa, indugiò nel silenzio: la sacerdotessa quasi non poteva credere di aver trovato così provvidenzialmente un aiuto in quella megalopoli...Ma come lei ben sapeva, nulla al mondo accade per caso.

    « ...tutte informazioni di cui avete bisogno per la vostra missione, non è vero? »

    Dunque egli conosceva i motivi della loro presenza laggiù? Quanto era coinvolto nell'intera faccenda? Eppure, per quanto fosse evidente che non si trattava di un loro contatto, nè di un affiliato, non v'era malizia o menzogna nelle sue parole, così come nelle sue emozioni superficiali.

    Cosa vuoi!? Soldi? E come fai a sapere della missione?

    Candido animo della virginea chierica: nemmeno per un istante aveva dubitato delle intenzioni di Daniel. Forse aveva peccato di ingenuità. Perchè era pur vero che egli non pareva essere mosso da nefaste ambizioni, ma altri moventi, neutri, potevano indurlo a domandar qualcosa in cambio delle informazioni, così come ad agire in loro ostacolo.

    Arrossì della propria ingenuità.

    "Adesso, potresti dirci ciò che sai? Chiaramente?"

    Domandò infine il loro compagno. Si sentì però in dovere di esortare anch'ella Daniel, facendo appello all'altruismo che forse poteva albergare in quel cuore annoiato. Non voleva farsi avvolgere dal sospetto nei suoi confronti. Voleva che la fiducia lo scuotesse da quell'inerzia annoiata.

    - Vi prego, Daniel-San. Se poteste offrirci ciò che sapete, potreste aiutare noi e questa gente. Ve ne saremmo grati, e sapremmo ricompensarvi col cuore e con i fatti... -



    ____________________________________________________



    CITAZIONE
    Empatia Terrena
    Questo tipo di empatia consente invece di percepire eventuali stati d'animo o emozioni dei presenti, in un'area di circa 10 metri. In caso di più fonti, ci vorrà un più tempo per capire da chi provenga in particolare un'emozione.
    [Non utilizzabile in combattimento][Passiva]

    CITAZIONE
    Yumehime
    Questo artefatto, donato a Kyoko prima della partenza per il suo viaggio, è antichissimo: le sue origini si perdono nella nebbia della Storia, ma pare sia stata benedetto da un leggendario santone. Si tratta di una rosario costituito da 1080 perle di colore blu scuro, alla cui estremità vi è una decorazione dorata ed un ciuffo di pelliccia rosso. Yumehime è attualmente in Stato Dormiente, e non ha alcun potere.
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    CITAZIONE
    Ofuda (X10)
    Semplici foglietti di carta su cui sono dipinti diversi ideogrammi. Nelle mani di chiunque altro non hanno alcuna utilità, ma Kyoko vi può infondere energia sacra per l'esecuzione di tecniche come il "Celeste Esorcismo dei Fuda".

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    Come da copione -il suo copione- vi costringe per forza di cose a pendere dalle sue labbra. Continua a non scomporsi minimamente, neanche quando Mr. Black si avvicina irritato al tavolino impugnando saldamente il suo ombrello; forse non è importante esserne al corrente, forse lo sarà solo in futuro... ma vi siete domandati se Daniel possiede informazioni individuali anche su di voi, oltre che sulla missione?

    Vi ascolta con pazienza esemplare ed ammirevole educazione, evitando di interrompere o anticipare la sacerdotessa per rispondere all’altro. Non distoglie per un istante il suo sguardo dai vostri occhi, riflette attentamente sulle vostre ultime richieste decidendo a chi dedicare la prima parola, e poi riprende ancora una volta a chiacchierare.

    « Ci tengo innanzitutto a precisare una cosa, signorina: »
    E’ evidente che si sta rivolgendo a te, Kyoko
    « Io non sono né dalla parte dei... colpevoli, se così vogliamo definirli, né dalla vostra, né da quella della gente che si trova qui intorno. »

    Non mente, le sensazioni che riesci a recepire grazie al tuo potere sono di assoluta sincerità, ed il fatto che rivolga a te per prima le sue attenzioni non è dovuto al caso o ad un’apprezzabile galanteria: non è la gratitudine ciò che gli interessa, né nella fattispecie aiutare qualcuno.
    Se vi state domandando allora da che parte stia, la risposta -ormai ovvia per esclusione- la otterrete nella sua prossima frase:

    « Io mi muovo unicamente per me stesso. »

    Per voi risulterà sicuramente importante saperlo, e per lui era altrettanto fondamentale precisarlo; chissà perché poi?

    « Tornando ai fatti, invece... »
    Mr. Black, è il tuo turno
    « ...le informazioni hanno un costo, ovviamente. E prima di rivelarvi qualcosa è bene sapere se sarete disposti a pagarne il prezzo. »

    E’ curioso che non faccia alcuna allusione sulla “possibilità di riuscire a ripagarlo”, non trovate? Volete sapere cosa desidera ricevere in cambio?
    Beh, non sembra avere intenzione di farvi aspettare ulteriormente...

    « Niente soldi, prego. Non ne ho alcun bisogno, e riceverli non mi divertirebbe affatto. »

    Precisazione banale, eppure importante: vi siete dimenticati del suo status di noia?

    « In cambio delle vostre informazioni io vi chiedo solo una cosa. Qualcosa che il vostro amico qui presente »
    Un cenno del capo indica te, Gambit
    « conosce davvero molto bene: adrenalina, brivido, rischio... »

    Attende, sta in silenzio, vi fissa: si gode il palcoscenico.

    « Gioco d’azzardo. E’ questo quello che voglio: ci giocheremo le vostre informazioni.
    Se a vincere sarete voi, allora io vuoterò gratuitamente il sacco.
    Se a vincere sarò io, invece, sarete voi a dovermi pagare.
    Con cosa? »


    Ancora una volta silenzio, sorriso incredibilmente divertito, palpitazioni che salgono per l’entusiasmo. Aspettava questo istante fin dal primo momento in cui vi ha rivolto la parola:

    « La vostra anima.
    Siete disposti a giocarvi la vostra anima? »



    Qm PointL’ho già detto in precedenza, e forse voi ora dovreste domandarvelo più che mai: chi diavolo è Daniel?
    Prima non ha avuto alcun remore nel rivelarvi di essere al corrente della vostra missione, ora invece lascia volutamente intendere di possedere qualche informazione anche su di voi. Su Gambit, ad esempio, è al corrente del gioco d'azzardo.
    Curioso, non trovate? Pur sapendo questo ha deciso di avventurarsi in una strada a voi -forse?- favorevole.
    Eccessiva sicurezza in se stesso o.. forse non vi conosce sufficientemente bene?


    Scadenza: mercoledì 20 Aprile.


    Edited by Silver Shadow - 16/4/2011, 16:17
     
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  11. -Arco Voltaico-
     
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    -DANGEROUS GAMES-


    « Ci tengo innanzitutto a precisare una cosa, signorina: »

    La Miko lo adocchiava con attenzione, ogni singola fibra del suo corpo diretta ad ascoltare quel insperato informatore: dalle parole che avrebbe loro comunicato, poteva dipendere la sorte degli abitanti di Pentauron, di Endlos, e di molti altri mondi.


    « Io non sono né dalla parte dei... colpevoli, se così vogliamo definirli, né dalla vostra, né da quella della gente che si trova qui intorno. »

    Non vi fu bisogno di leggere alcunchè in quel animo, per discernerne la sincerità: gli occhi stessi non sembravano riflettere inganno o menzogna, nè tanto meno fraudolenza. Gli intrecci delle emozione, non ne erano che la naturale corrispondenza: il che era un bene, nonostante la neutralità di Daniel potesse per loro divenire sia un ostacolo, che un vantaggio.

    « Io mi muovo unicamente per me stesso. »

    Kyoko chinò il capo, vagamente confusa da quella manifestazione di egoismo: certo, non era nuova all'egocentrismo umano, ma esso era a lei così alieno, che aveva ancora il potere di confonderla... Come poteva Daniel non rendersi conto che il bene dei molti, era anche il bene del singolo?

    « Tornando ai fatti, invece...le informazioni hanno un costo, ovviamente. E prima di rivelarvi qualcosa è bene sapere se sarete disposti a pagarne il prezzo. »

    Anche nel peccato d'avidità e cupidigia, indugiava? Era normale richiedere corrispettivi per ausilio e fatiche. Ma Daniel conosceva la situazione di emergenza, e se non interamente, poteva comprenderne limportanza almeno in parte... COme poteva quindi pensare al guadagno personale, come prima cosa?

    « Niente soldi, prego. Non ne ho alcun bisogno, e riceverli non mi divertirebbe affatto. In cambio delle vostre informazioni io vi chiedo solo una cosa. Qualcosa che il vostro amico qui presente »

    Ne sentì lo sguardo. Non desiderò incrociarlo, e deviò i propri occhi. Sospirò, senza rabbia alcuna, capendo dove voleva arrivare il loro informatore. E ne ebbe pietà.

    « conosce davvero molto bene: adrenalina, brivido, rischio... »

    Tacque. Per quanto si fosse sforzata, non avrebbe mai compreso quel cuore a lei così estraneo... Lei, che aveva sublimato i propri desideri, lasciando che dimorassero nel suo cuore solo bontà , pace e altruismo. E lui... Lui, che bruciava di desiderio. Così, forte... Così fragilmente umano... O no?

    « Gioco d’azzardo. E’ questo quello che voglio: ci giocheremo le vostre informazioni.
    Se a vincere sarete voi, allora io vuoterò gratuitamente il sacco.
    Se a vincere sarò io, invece, sarete voi a dovermi pagare.
    Con cosa? »


    Stava già giocando con loro, la partita era già iniziata, e lui stava già godendo del piacere di condurre a partita. Per quanto ingenua, anche Kyoko arrivava a comprendere la lapalissiana situazione.

    « La vostra anima.
    Siete disposti a giocarvi la vostra anima? »


    Anima? Solo due generi di creature avrebbero trafficato con un bene di tale valore. Un maligno, o un folle. Difficile dire a quale delle categorie appartenesse, e forse quell'animo non era che una scala di grigi in senso assoluto.

    Non sapeva quale valore potesse avere per lui la loro anima. Forse, conoscendo il tipo, l'anima in sè non gli interessava... Era solo la posta più grande che potesse essere messa sul piatto, nè più nè meno.

    No. non avrebbe lasciato a lui le redini della situazione.

    - Accetto. Ma... -

    Esitò.

    Lascia che io sola giochi per tutti. La mia anima è appena rinata, ed è pura. Come Eletta divina ha un valore ben superiore a quella di chiunque altro.

    Poi proseguì. La voce, limpida e dolce, aveva una sfumatura d'autorità, quasi che le parole non fossero pronunciate da una ragazza poco più che adolescente, ma da una sacerdotessa centenaria.

    - Ma sappi che ti compiango Daniel-San. In te c'è incoscienza e incoerenza. Dici di bramare il rischio, ma siamo solo noi e gli abitanti di Kisnoth a correre rischi, in questo gioco. Comunque vadano le cose, pregherò per te... -

    Disse la Miko, in tono talmente neutro da sembrare innaturale. Poi si fece silente, ancora una volta: aveva parlato senza attendere i compagni, e forse non lo avrebbero gradito... Ma il sacrificio era la sua natura, e sarebbe stata ben lieta di accoglierlo.

     
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  12. Remy Etienne Lebeau
     
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    Strano, è davvero strano, il tizio si stà dimostrando una creatura alquanto indecifrabile e questo non ti mette a tuo agio, non sei abituato a non capire cosa stia pensando il tuo interlocutore. Quando chiede la vostra anima in pegno parla anche di cose che puoi capire; come lui anche tu sei dipendente dall'adrenalina che il tuo corpo secerne durante le emozioni forti, ami il rischio, il gusto metallico del timore e la mano della paura che ti stringe lo stomaco, sembra che il ragazzo ti conosca e questo non è normale, non sei così famoso, questo ti mette in guardia ancora di più e il campanello d'allarme nella tua testa ti avvisa, non hai nessuna intenzione di cedere, non darai la tua anima a quel tizio, non sai nemmeno se possa farlo davvero ma non hai nessuna voglia di rischiare, proprio per questo apri la bocca per parlare ma la giovane ti precede.
    "Maledizione! Ma non sa che una richiesta di questo genere non va mai accettata?"
    Hai conosciuto fin troppi demoni, diavoli e mutanti mangiatori di anime per farti gabbare troppo facilmente.

    E se fosse un Bluff? Dacci la prova che le informazioni che fornisci sono genuine, in più cosa succederà a chi perderà la propria anima?

    Aspetti che ti risponda e poi i tuoi occhi si accendono, il loro colore rubino diviene ancora più acceso come se un fuoco vi ardesse dentro; forse hai trovato il modo di mettere un freno alle sue ambizioni, potrebbe funzionare e per questo lanci la tua sfida.

    Informazioni contro anima non è una sfida equa, metti in palio anche la tua di anima sul piatto e noi metteremo qualche nostra informazione, di qualsiasi tipo, quello che vuoi. Ne hai il coraggio?

    Speri vivamente che receda e cerchi una sfida meno svantaggiosa per voi,di certo tu non hai mai espresso esplicitamente la volontà di giocarti nulla ma la tua compagna ingenuamente si e se dovrete giocare temi per la sua incolumità.

     
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  13. Punk~
     
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    S o u l _ G a m e


    Ricominciò a parlare. Si dichiara neutrale, verso Kyoko. Ovviamente, non vuole tirarsi in mezzo ad alcuno scontro. Poi si rivolge al resto del gruppo, continuando il discorso iniziato.
    "Io mi muovo unicamente per me stesso." Cosa voleva intendere? Voleva dimostrare qualcosa? Forse era solo per tenerli sulle spine, ma Mr Black era un tipo attento, fin troppo. E filtrava ogni singola parola. Ciò che diceva lo trovava estremamente irritante.
    "Tornando ai fatti, invece..
    ...le informazioni hanno un costo, ovviamente. E prima di rivelarvi qualcosa è bene sapere se sarete disposti a pagarne il prezzo."

    La cosa si stava facendo misteriosa e accattivante allo stesso tempo. Sapeva bene come trattarli. Mr Black rimase ad ascoltare senza reagire.
    "Niente soldi, prego. Non ne ho alcun bisogno, e riceverli non mi divertirebbe affatto. In cambio delle vostre informazioni io vi chiedo solo una cosa. Qualcosa che il vostro amico qui presente
    conosce davvero molto bene: adrenalina, brivido, rischio..."

    Fece un'ennesima pausa. Ma ormai aveva capito a cosa mirava. Mr Black aggrottò la fronte. Aveva intuito. Voleva giocarsela!
    "Gioco d’azzardo. E’ questo quello che voglio: ci giocheremo le vostre informazioni.
    Se a vincere sarete voi, allora io vuoterò gratuitamente il sacco.
    Se a vincere sarò io, invece, sarete voi a dovermi pagare.
    Con cosa?"

    Nonostante il leggero rumore della folla alle spalle, che producevano camminando, il clima era incredibilmente teso. Mr Black non distolse lo sguardo dagli occhi del mercante. Daniel.
    "La vostra anima.
    Siete disposti a giocarvi la vostra anima?"

    -Che senso ha? L'anima? Vuole farci credere di essere un.. diavolo, o un qualche essere superiore? Non può essere! Eppure sembra così convinto e sicuro di se.
    Non volle rispondere. Stava scherzando. Non poteva essere vero! La prima a rispondere fu kyoko, che si offrì per il bene della missione. Mr Black era interdetto. Perchè offrirsi se nemmeno sapevano con certezza ciò che aveva, ciò che poteva dare loro. Eppure l'aveva detto, era a conoscenza della missione.
    Gambit subito espresse questo dubbio, chiedendo se questo non fosse un bluff. Non aveva tutti i torti, ma l'unico modo per scoprirlo sarebbe stato giocare. Non era nemmeno giusto che ci perdesse solo Kyoko.
    "Gioco d'azzardo dici? E perchè no?"
    Disse rivolgendosi a Daniel.
    "Se anche stesse bluffando, non avremo mai modo di scoprirlo, e non sarebbe nemmeno giusto che giocassi solo tu per tutto il gruppo. Sei l'elemento più importante, nel caso qualcosa andasse storto.." Ora a Kyoko, alludendo al sigillo.
    Anche se non gli andava molto genio non gli dispiaceva giocarsi l'anima. Faceva così... Esoterico!
    Aspettò il parere di Gambit, ma lui avrebbe giocato.

    ___________________________________________
    I N V E N T A R I O

    Ombrello:
    La sua unica e fidata arma. Apparentemente è un normale ombrello nero, ma al suo interno racchiude una lama, estraibile girando il manico. Questa è resistente, e non più lunga di 80 cm.
    La seconda funzione dell'arma è costruita sulla punta dell'ombrello, e si tratta di una vera e propria pistola, che sparerà proiettili in ferro di mezzo cm, premendo una levetta sul manico. Si può sparare solo con il manico attaccato all'ombrello.
    Il telo superiore è ricurvo, dal diametro di un metro.

    T E C N I C H E


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    Daniel vi ascolta con particolare attenzione, è estremamente curioso, vuole gustarsi le vostre reazioni fino in fondo. Ogni singolo dettaglio in quella discussione è per lui bene primario di fondamentale importanza: impara a conoscervi.
    Inarca anzitutto il sopracciglio sorpreso nell’udire le parole della giovane sacerdotessa: non si aspettava proprio da te, Kyoko, la prima mossa. Coraggio, determinazione ed in un certo senso persino una “innocente sfrontatezza”; non lo da assolutamente a vedere, ma apprezza particolarmente quel tuo modo inaspettato di agire. Vorrebbe sorriderti, ma lo stupore continua ancora a caratterizzare il suo volto: anche le accuse lanciate dal mutante lo lasciano interdetto. Non per apprezzamento stavolta, ci mancherebbe, tuttavia non solo non replica all’attacco, ma anzi si blocca ancora, stavolta per udire Mr. Black. Qualora ve ne fosse stato bisogno ribadisce per l’ennesima volta la sua educazione, la sua calma esemplare ed una disponibilità finora mai messa in discussione. Al di là delle sollecitazioni ricevute.
    Riflette qualche secondo in silenzio, poi riprende a parlare.

    « Ad esser sincero davo per scontato che nella mia posta rientrasse anche l’anima... »

    Lo sguardo ora si rivolge a te Gambit: seppur Kyoko stessa l’avesse messo in evidenza, tu più di lei hai voluto farlo in modo provocatorio, e questo non è passato certo inosservato.

    « ...ma riconosco tuttavia che effettivamente avete ragione, è bene precisarlo prima di iniziare a giocare. Vorrei invitarvi in ogni caso a riflettere con maggior attenzione sulle vostre accuse: pensate davvero di trovarvi in una situazione così tanto sfavorevole? »

    Si ferma, vi osserva, sceglie con cura le proprie parole. Sta per spiegarvi le ragione del suo precedente stupore.
    Sempre con la sola invidiabile tranquillità.

    « Siamo tre contro uno. Significa che qualora uno di voi dovesse perdere »
    Usa il condizionale; piccolezze che probabilmente non considererete neanche, eppur conferma ammirevole educazione e rispetto nei vostri confronti.
    « gli altri due avrebbero comunque l’opportunità di proseguire, giocare ancora, e quindi tentare di recuperare l’anima dei vostri compagni. Voi avete tre chance, io invece una sola: se perdo... ho perso, e non ci sono altre possibilità. »

    Verità inattaccabile. Il suo sguardo si sposta lentamente dall’uno all’altro, desideroso di comprendere se quella spiegazione fosse stata sufficiente per farvi comprendere come la disparità non fosse poi così tanto evidente. O meglio... non a suo favore, forse.

    « Che avete intenzione di fare, dunque? Possiamo iniziare a giocare? »


    Qm PointNiente di particolare da segnalare.

    Scadenza: lunedì 16 Maggio.
     
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  15. Remy Etienne Lebeau
     
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    Il tipo è strano, davvero un personaggio singolare, ti ricorda tanto un certo gambler antagonista del protagonista di un manga.
    Si, tu riesci a pensare a queste cose anche mentre stai per giocarti l'anima.
    La proposta dell'uomo comincia a stuzzicarti, si vede mentre soppesi le opportunità e il tuo sguardo si accende: le sfide ti sono sempre piaciute!

    E dimmi di grazia: quale sarebbe la sfida che dovremmo affrontare?

    Ci stai, non l'hai espresso chiaramente a parole ma il tuo tono non lascia adito a dubbi, sei tu il giocatore del gruppo, quello per cui le sfide sono tutto, ed è ora che tu vada a vedere il bluff del tizio.

    Dalle tue parole non si evince se le nostra saranno sfide singole oppure in sincrono

    La domanda è essenziale, non vuoi lasciargli troppa corda anche se le decisioni per adesso le sta' prendendo tutte lui tu non hai intenzione di rimanere lì passivo ad aspettare, le tua mano destra è in tasca e ti appoggi con nonchalanche al bastone, tenuto con la mancina, la tua espressione è distratta, hai preso una decisione ed adesso andrai fino in fondo, chi non ti conosce non può sapere che sotto quell'aria da scanzonato cajun si cela un fine calcolatore e che tutti i tuoi muscoli sono pronti a scattare, nella tua mano sono strette le tue carte pronte a schizzare fuori dalla tasca come un coltello dal fodero.

     
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