[LAM] Landing

Una fenditura nello spazio-tempo.

Che frase semplice per indicare qualcosa di immensamente complesso.
Qualcosa che appartiene ad una sfera scientifica al di là della comprensione umana.
Ma lui non era umano.

In quanto Drago del Cosmo, per lui i capricci del Maelstrom erano una rotuine di viaggio interstellare, qualcosa che poteva fargli al massimo il solletico. Fu così finchè non si incarnò in un Terrestre.
In quell'esistenza di 23 anni in forma umana, si era sentito fragile e prezioso come non lo era mai stato. La vita sembrava sorridergli come una madre che vede il suo neonato figlio...

Ma il Destino, se non un essere ai piani ancora più alti, decise diversamente.

Harium fu trascinato sul piano di Endlos dalla tempesta cosmica, che sembrò quasi volersi prendere gioco di lui, approfittando della sua debole forma umana. Nello spostamento, il corpo umano che aveva occupato nella sua permanenza terrestre si disintegrò. E al suo posto, ricevette il suo corpo, che non vedeva da parecchio tempo...

Fresco

Vento

Sto precipitando...?

...

Ma che diavolo...??!!

Il drago si accorse di stare effettivamente precipitando dalle nuvole. I suoi pensieri già turbinavano intorno all'idea di una morte per sfracellamento, senza possibilità di opporsi. Non si era ancora reso conto che poteva di nuovo volare.

Era a 4000 metri dal suolo quando vide che il suo corpo era di nuovo in forma di drago, pur essendo notevolmente rimpicciolito. Ancora intontito dal viaggio interdimensionale, riuscì appena a spalancare le ali per frenare la caduta e poi planare su quella che sembrava un isola nel cielo.

Atterrò in modo squisitamente sgraziato davanti all'albero-casa, con i sensi ancora confusi e la mente intontita.

L’atterraggio brusco aveva attirato l’attenzione di molte persone. E come dargli torto? Un drago che atterra in cortile non è proprio una situazione di tutti i giorni.
Il drago era riverso a terra e cercava di riordinare i pensieri: "Come sono caduto in basso! Farmi sballottare così dal Maelstrom, che un tempo attraversavo senza problemi, che vergogna!
Ma d’altronde dopo ogni caduta, bisogna trovare la forza di rialzarsi…" Harium si stava risollevando lentamente dal suolo quando il suo Sesto Senso sentì l’energia vitale di una persona in avvicinamento.
Alzò il muso verso l’individuo e sbatté le palpebre più volte per mettere a fuoco la persona che gli stava rivolgendo delle parole.

Vide una ragazza dai capelli castani vicino a lui. Era una bella donna per gli standard umani, come aveva imparato durante la sue permanenza tra gli umani. Forse se fosse stato ancora umano sarebbe caduto ai suoi piedi in preda agli ormoni impazziti.
Ma lui era di nuovo un drago e la bellezza della ragazza non gli faceva né caldo né freddo. La donna aveva un’aura rassicurante e lucente. Nel vederla, il drago pensò: "Deve essere una ragazza o estremamente imprudente, o molto sicura di sé per avvicinarsi in modo incauto a me. Ma io sono un drago perbene, quindi la ringrazierò per l’interessamento."
Il drago si alzò in piedi reggendosi sulle zampe inferiori, come un bipede umano. Si ergeva nei suoi 2 metri di altezza e la coda era appoggiata a terra. Le ali olografiche si stiracchiarono nella loro massima estensione per poi ripiegarsi ordinatamente dietro la schiena. Guardò la ragazza negli occhi, verdi smeraldo come i suoi.

Grazie per l’interesse, sto bene. Ci vuole ben altro per farmi male.
Devo però ammettere che il viaggio nel Maelstrom mi ha frastornato… Non sono più abituato ai viaggi dimensionali… Potrei sapere dove mi trovo, signorina?
Ah, dimenticavo le presentazioni, il mio nome è Harium.

Il drago del Cosmo mosse compiaciuto le dita della mano. Quanto gli erano mancati i suoi artigli.

La ragazza fece un leggero inchino nel presentarsi, dimostrando cordialità. Un flebile venticello primaverile soffiava su Laputa. Harium pensò di aver capito dove si trovava: si trattava quasi sicuramente di quel pianetino instabile in una dimensione parallela alla Terra che aveva notato quando era giunto nel Sistema Solare. Doveva trattarsi di una specie di deposito per tutto ciò che il Maelstrom risucchiava.
Drusilia era un po’ imbarazzata dalle domande che poneva, e Harium la capì perfettamente, interpretando la cosa attraverso il suo egocentrismo: “Non deve essere facile per la ragazza intrattenere una discussione con un essere del mio calibro…”
Il drago osservò la ragazza e attese che finisse di parlare, per poi rispondergli con la sua voce profonda ma dalla tonalità saggia.

Endlos… quindi è questo il nome di questo piccolo mondo. Io, signorina, provengo dal pianeta Terra, in cui ho sostato per 23 anni, imparando gli usi e i costumi umani.
Non ho intenzioni bellicose, miss Drusilia, in quanto ho già imparato a mie spese il prezzo che si paga seminando il caos . E per quanto riguarda il restare, non prevedo di poter andarmene da qui volando in controcorrente contro il Maelstrom… sono ancora troppo debole per fare ciò. Comunque penso che resterò più che volentieri qui, perché a quanto vedo, l’Arte è apprezzata come sulla Terra…

Harium pose gli occhi sull’enorme costruzione davanti alla quale era atterrato. Era un albero perfettamente in simbiosi con un palazzo, in stile gotico con una spruzzatina qua e là di altri stili. Era una costruzione imponente e particolare, di buon gusto. Harium riprese a parlare:

Deve sapere che io sono un grande estimatore dell’Arte, e questa architettura che mi trovo davanti è veramente bellissima. Potrei sapere cos’è?

Una presenza anomala.
Fu quello che sentì quando un ragazzo dai capelli blu si avvicinò a lui. Il suo Sesto Senso gli indicava che l’energia di quel ragazzo era strana e diversa da quella di un umano normale, ma non riusciva a capire quale fosse la differenza.
Si stava avvicinando con un giornale arrotolato e attirò l’attenzione del drago, che gli rivolse lo sguardo.
Il ragazzo iniziò a parlare, mettendosi nei guai fino al collo. Infatti il giovane ficcanaso, sfortunatamente per lui, aveva fatto infuriare il drago Cosmico.

Già dopo aver pronunciato la prima frase.

È facile immaginare come progredì l’umore dell’Astro. La furia per l’estrema mancanza di rispetto cresceva di pari passo con le parole del ragazzo, che gli trotterellava intorno come una pulce.
L’aveva scambiato per un grifone, l’aveva considerato alla stregua di un’automobile in vendita con optional e marmitta…

ma cosa più GRAVE di tutte...

Gli aveva portato del mangime.



Un ruggito potentissimo risuonò in tutta Laputa. Probabilmente ogni cittadino aveva sentito quel boato infernale, provocato da Harium.

…Non ci sarebbe stata forza sul pianeta in grado di evitare che il giovane impertinente finisse dilaniato. Se qualcuno si sarebbe intromesso, avrebbe fatto la stessa fine…

…questo sarebbe accaduto se Harium fosse rimasto il drago cosmico di un tempo. Ma lui non lo era più, aveva vissuto tra gli uomini, e aveva sviluppato anche un forte senso dell’umorismo.
Il ruggito si tradusse dopo pochi istanti in una sonora risata. Harium rideva molto, ma una persona qualsiasi avrebbe interpretato quei versi come un ringhio iracondo.

Vieni qui mocciosetto…

Harium si avvicino al ragazzo che lo osservava con occhioni immensi di stupore. Aprì le braccia portatrici di morte.

…e abbracciò il ragazzo.

Devo ammettere che sei veramente una persona simpatica, dimmi come ti chiami…

Harium sembrava provare una simpatia inspiegabile verso quella persona. Non sembrava veramente più il drago malvagio dei vecchi tempi. E forse era meglio così.
Guardò verso Drusilia e sorrise comprensivo in risposta alle parole di scusa, le zanne del sorriso non sembravano quelle di un drago, avevano senza dubbio qualcosa di umano...
...la sincerità.

SPOILER (click to view)

Abilità passiva: Mente spettroscopica

P.S. Hylian Mage ti stimo troppo

Il tipetto ricambiò il suo abbraccio. Doveva sembrare veramente un scena bizzarra (un ragazzino che abbracciava un Drago!) ma ad Endlos la normalità era altamente soggettiva.

Alla richiesta di presentazioni, il ragazzo si divincolò per allontanarsi di qualche metro. Un lampo del cielo lo colpì e il ragazzo ne uscì trasformato. Il suo look bizzarro era in tonalità con il carattere pazzerello, che rendeva il giovane una persona particolare e affabile. Harium pensò che quella manifestazione energetica che abbagliò per un istante i suoi occhi smeraldini era la prova che il suo Sesto Senso non si era sbagliato nel segnalarli l’anormalità del giovane. Il ragazzo sembrava essere in grado di controllare le scariche elettriche e di mutare la sua forma esteriore… Interessante, molto interessante. L’Intergalattico capì che si sarebbe trovato bene su Endlos, che sembrava la patria di strani individui, proprio come lui!

Richard, perché così si era presentato, rivolse uno sguardo complice al drago e gli chiese a sua volta di presentarsi.

Mi chiamo Harium Querchetson, mi considero piuttosto anziano ma ho, almeno spero, ancora la mentalità aperta dei giovani. Complimenti per gli effetti speciali, come ci riesci?

Domanda banale, ma per fare conversazione, più che sufficiente. Per quanto riguardava l'età, Harium era probabilmente l'essere più antico nel raggio di migliaia di anni luce. 13 miliardi erano un numero cospiquo di anni... Lui era in vita già da molto tempo quando Endlos non esisteva ancora. Anche se non avrebbe mai immaginato che il destino l'avrebbe condotto lì.
Harium scosse i suoi lunghi capelli arancioni mossi dal vento. La bella giornata di sole era effettivamente il suo primo giorno ad Endlos, terra di sogni e avventure. Si sarebbe ricordato in seguito delle sensazioni provate in quel momento?

La sua domanda aveva lasciato sbigottito Richard, che con molta teatralità espresse il suo sbalordimento.
Forse era stata una domanda troppo indiscreta? Oppure c’era qualcosa che Harium non sapeva?

La ragazza invece era molto formale, si inchinava troppo e concludeva poco. Per fortuna che il ragazzo era molto più diretto e concreto e durante il discorso saltò fuori dell’esistenza di una “gilda”.
Il drago finalmente riuscì a ricomporre quasi tutti i tasselli del puzzle. Questa fu la sua riflessione: ”Un palazzo simile ad un monumento, una ragazza impavida e un ragazzino che entra ed esce dall’edificio come se fosse una sua seconda casa… poi la storia dei grifoni, trattati come animali domestici e adesso si parla di arruolamento… e infine la storia che la gilda è come un lavoro. Probabilmente questa gilda è un’organizzazione di stampo altruista (come ha detto Drusilia) piuttosto importante, data la maestosità del palazzo che la ospita… e in più centrano qualcosa anche i grifoni, per quanto strano possa sembrare. “

Dopo questa riflessione l’Astro parlò.

Grazie per l’offerta di vitto e alloggio, penso che accetterò.
E per quanto riguarda te, Richard, certo che posso essere tuo amico. Invece a riguardo del “lavoro nella gilda” forse ho bisogno di una spiegazione un tantino più accurata…

Harium guardò verso Drusilia, come a sottointendere che la spiegazione toccasse proprio a lei.

Il destino è proprio imprevedibile: atterrare su di un nuovo mondo e trovare all’istante cibo, alloggio, lavoro e amici… chi l’avrebbe mai detto? Ma Harium evitò di fare generalizzazioni: forse non tutta Endlos era così ospitale.

Dopo aver sentito la spiegazione di Drusilia, Harium rispose:

Credo che la squadra più adatta alle mie...emh, attitudini, sia quella che comprende i guerrieri di tutti i tipi. Le altre due non mi attirano particolarmente. Burocrazia e cavalcatura di grifoni non si potrebbero mai adeguare al mio stile...Penso proprio che entrerò nella gilda: il progetto su cui si fonda mi piace. Una sola domanda di curiosità: chi sarebbe questo Gambit?

Poi Drusilia se la prese con Richard, rimproverandolo del fatto che aveva detto il suo nome completo solo all'Astro e non alla sua contraente di lavoro.
Pensò: Per qualche strana ragione questo ragazzo-fulmine mi ha preso in simpatia...farò meglio a prestare attenzione.

Poi Harium chiese rivolto al ragazzino:

Richard, tu in che squadra della gilda sei?