[CSV] Resting

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  1. Rekishi Naku
     
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    ATTO I
    «Resting»


    Narrato
    «Parlato di Rekishi»

    Palanthas

    Ricollocò il tomo sull'antica guerra dell'Enforgium tra i due compagni, quello sulla battaglia di Crisaldia e l'altro sulle conseguenze dello sterminio di Yurgis. Centocinquantadue. Più libri assorbiva più la biblioteca sembrava generarne dei nuovi a sua insaputa rendendo il lavoro senza fine. Eppure ad ogni pagina acquisita il suo sapere aumentava: miliardi di scritte d'inchiostro vorticavano nella mente e poteva percepirle tutte distintamente per poter attingere al ricordo più opportuno. Un passo avanti verso il suo obiettivo; era ancora lontano ma ora sapeva di poterlo realizzare.

    Uno sbadiglio si fece strada ma venne represso a forza e poi smorzato con il palmo della mano. Razionare le ore di sonno si era rivelato necessario per velocizzare il processo ma si stava rivelando tutto più faticoso del previsto. Due pesanti borse nere spiccavano sotto gli occhi del Cantore, solo parzialmente nascoste dalla montatura degli occhiali. La panca di legno sulla quale era seduto si fece d'un tratto meno dura e più accogliente. Afferrò una copia del 'I viaggi nelle Terra Dimenticate' e si distese senza pensarci due volte. Era solo una posizione più comoda per leggere, si disse, non aveva bisogno di dorm...

    L'ultimo suono che udì fu il rumore del libro che cadeva a terra.
     
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  2. Frøzen
     
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    « Guarda questo volume, Lotis! »
    La ragazzina, magra e allampanata, gli lanciò il volume dall'alto della scala
    su cui era in bilico. Lotis, ai suoi piedi, afferrò con un po' di goffaggire il libro,
    scoccandole poi un'occhiata contrariata.
    « Ti rendi conto di quanto valgono questi volumi, Nirvana? ... Se si fosse rotto come avremmo fatto? »
    Il brivido di terrore che gli era corso su per la schiena quando l'aveva visto volare verso di lui - lo stesso
    che ora echeggiava nella sua voce
    fu egregiamente notato dalla ragazzina - Nirvana, che sbuffò.
    « Non lo sai che i libri sono composti da tante pagine messe assieme,
    o grandissimo futuro Protettore di Shea?
    Sarebbe bastato ricomporlo, semplicemente. »

    ____________ _ _ ____________

    I ricordi erano riaffiorati all'improvviso appena aveva messo piede nell'immensa costruzione. Ovunque volgesse lo sguardo non vedeva altro che libri, scaffali e angoli ricchi di nicchie confortevoli dove potersi rifugiare nella lettura. Aveva fatto bene a voler andare solo, pensò il Loto: un luogo del genere non aveva bisogno di guide, ma di essere scoperto pian piano, passeggiando fra i suoi corridoi, le sue sezioni; i suoi misteri erano da scoprire e assaporare lentamente, come il più prezioso dei nettari.

    Quell'atmosfera calma e surreale, a cui s'aggiungevano i profumi tipici delle pagine stampate e di quelle antiche che saturavano con dolcezza l'aria attorno a lui, sarebbe sicuramente piaciuta a Nirvana. Se la immaginava mentre con passi affrettati si avvicinava ai primi scaffali, poi ai secondi, e nel mentre cercava una scala per arrivare lì, più in alto, dove i libri più vecchi attendevano di essere rispolverati e aperti forse da anni.

    Il sorriso nacque spontaneo sulle sue labbra. Accarezzò il legno delle librerie concentrandosi sul luogo, studiandolo, sondandone l'atmosfera. E mentre era intento in quest'azione, mentre conosceva il luogo che d'ora in poi avrebbe dovuto proteggere con tutte le sue conoscenze, vide una figura distesa su una panca, addormentata. A terra vi era un libro, palesemente caduto dalle mani dell'uomo - probabilmente prima che s'addormentasse.
    Lotis annullò il contatto e, con passo leggero ed elegante, si avvicinò a lui; si chinò sul libro, lo raccolse... e lo tenne stretto nella sua mano.
    Che fare ora? Le borse sotto agli occhi dell'uomo, scure come lividi freschi, gli dicevano che aveva assoluta necessità di riposo. Perché svegliarlo, dunque?


     
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  3. Rekishi Naku
     
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    ATTO II
    «Resting»


    Narrato
    «Parlato di Rekishi»

    Palanthas

    Il suono di passi.
    Lontano, leggero.
    Cammina sull'acqua o sulle nubi?
    Sogno e realtà si mescolano insieme.

    Il contatto con il mondo onirico si assottigliò a poco a poco mentre il Cantore riprendeva coscienza. Aveva imparato a svegliarsi al rumore più lieve, in caso di attacchi, ma la lentezza con cui si stava riprendendo significava solo una profonda stanchezza. Gli ci volle qualche altro istante per rendersi conto che qualcuno lo stava osservando.

    Una ragazza, o forse un ragazzo particolarmente femmineo, distava pochi passi dal Saggio. Gli occhi ne saggiarono i fili sottolineando l'ovvio: non era una persona qualunque. Ben pochi visitatori venivano lasciati così liberi a Palanthas. Si alzò, portandosi ad una più consona posizione seduta.

    «Desiderate?»

    La voce fredda e monocorde di una persona che si era lasciata indietro la sua umanità per un compito tutt'altro che facile.
     
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  4. Frøzen
     
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    Gli occhi violetti di Lotis si accesero assieme al sorriso che si andò a formare sulle sue labbra fini. Porse con un gesto elegante il tomo che ancora teneva in mano all'uomo, piegandosi leggermente in avanti data l'attuale differenza d'altezza. I capelli castani scivolarono giù dalla sua spalla con un movimento fluido, lasciando che il fruscio diventasse un flebile eco nell'aria apparentemente ferma della Biblioteca.
    « Vi prego di perdonarmi, non intendevo disturbare il vostro sonno. », affermò Lotis con un cenno di scuse. « Avevo notato questo libro ai vostri piedi e ho subito pensato vi fosse sfuggito dalle mani. »

    Quando tornò in una posizione più comoda, il nuovo Saggio riprese a guardarsi attorno estasiato, contemplando con i suoi occhi, nuovamente, lo splendore di quel luogo. « Quale bellezza... », sospirò ammirato. « Vorrei essermi risvegliato dal mio lungo sonno un po' prima: forse avrei potuto conoscere chi ha creato quest'incantevole luogo. »
    Le parole appena mormorate, con quella voce musicale con cui cantava all'acqua e la faceva obbedire a ogni sua richiesta, e il suo aspetto, certo non contribuivano a sanare il dubbio che aveva sfiorato la mente dell'altro uomo. Resosi conto di aver parlato troppo, però, Lotis sorrise sornione e tornò a osservare il suo interlocutore.
    « Scusatemi, potrei sapere il vostro nome? »
     
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  5. Rekishi Naku
     
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    ATTO III
    «Resting»


    Narrato
    «Parlato di Rekishi»

    Palanthas

    Esser colto durante un colpo di sonno e dover accettare un libro che gli era caduto di mano neanche fosse uno scolaretto in gita...non era la sua giornata fortunata. Eppure da tempo aveva imparato che le svolte nella Trama possono essere improvvise ed inaspettatamente positive.

    «Vi ringrazio, afferma Rekishi sorridendo. Non credo che Amarth avrebbe apprezzato vedere uno dei preziosi libri della Biblioteca accantonato per terra, aggiunge Rekishi con una nota di imbarazzo.»

    Accettò il volume con un cenno della testa per poi poggiarlo in grembo.

    «Un po' prima, chiede sorpreso Rekishi. La biblioteca di Palanthas si dice sia stata creata con Endlos stesso. Si ignora il tempo ed il costruttore, ma chiunque sia stato ha senza alcun dubbio svolto un lavoro straordinario. Non solo nell'architettura, spiega Rekishi. L'edificio pare che fin dagli albori fosse stato progettato per accogliere innumerevoli sortilegi, compresi quelli che la rendono tutt'ora pressoché inespugnabile.»

    Che l'interlocutore se ne fosse già accorto? E che ruolo avrebbe avuto nella Storia. Il Cantore si alzò e ripose con delicatezza il libro nello scaffale accanto per poi rivolgersi nuovamente al giovane.

    «Attualmente potreste chiamarmi Rekishi Naku visto che è il nome che sono solito adoperare. Qui immagino di godere anche della nomina di Saggio del sentiero di Sophia, la Via dei Mondi. Con chi ho il piacere di parlare, domanda Rekishi.»
     
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  6. Frøzen
     
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    Lotis osservò e ascoltò con interesse l'uomo innanzi a lui, spalancando gli occhi dalle folte ciglia sempre più man mano che costui continuava. Dapprima fu perché parlava in modo molto particolare, aggiungendo a coronamento delle sue lunghe frasi le sue stesse azioni; poi perché aveva notato che quest'ultime apparivano come azioni che per lui erano impossibili da portare a termine, e ne osservò quindi le movenze. Si stupì di tanto controllo sulle sue emozioni, sembrava quasi al pari di quello di Amarth, il Custode delle Sette Vie che gli aveva conferito il titolo di Saggio nemmeno così tanto tempo prima.
    Inclinò la testa e assottigliò lo sguardo, assorto. Le ciglia fremettero per un attimo, poi il Loto sorrise, consapevole ora di chi gli era innanzi.

    « Dunque voi siete un mio confratello, Sir Rekishi. Saggio del Sentiero di Sophia... » affermò, inghiottito nuovamente, pian piano, dai suoi pensieri. Amarth gli aveva forse spiegato esattamente che cosa proteggeva Sophia? Non gli sembrava possibile dato che non se ne ricordava.
    Si portò una mano dalle dita lunghe ed eleganti al viso, coprendosi le labbra in un gesto pensieroso. Se se ne fosse accorto non avrebbe esitato a ridere di sé, probabilmente: era l'immagine esatta del suo vecchio padre in quegli stessi momenti.
    Decise di non dilungarsi troppo: il suo ospite avrebbe potuto offendersi. Perciò torno a sorridere. Portò la mano destra dal viso a dietro la schiena, congiungendola all'altra sua gemella che lì l'attendeva, allacciando le dita fra loro.

    « Scusatemi, sono rimasto sorpreso: vedete, il mio nome è Lotis O'Shea, e sono il Saggio della Via delle Arti, Nazara. » - si permise una risata prima della sua seconda affermazione. « Sir Amarth mi ha reclutato giusto poco tempo fa e non avevo ancora avuto modo di conoscere nessun'altro del gruppo. »
    Tese la mano in avanti con un sorriso. La stessa che si era tolto prima dal viso. « E' un piacere conoscervi. »

    E forse era meglio lasciar cadere il discorso relativo la costruzione della Biblioteca, si disse. Sarebbe stato troppo complicato spiegargli che, probabilmente, quando Palanthas veniva edificata lui poteva anche trovarsi lì, forse a pochi chilometri di distanza. Era ancora troppo presto per rivelare certi dettagli circa la sua reale età. Non che lui avesse finalmente ricordato esattamente quanti anni avesse, in realtà...
     
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  7. Rekishi Naku
     
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    ATTO III
    «Resting»


    Narrato
    «Parlato di Rekishi»

    Palanthas

    «E' quasi ironico come, tra le centinaia di persone che visitano la biblioteca ed i monaci che l'amministrano, sia finito ad incrociare la strada di uno dei Saggi, afferma Rekishi reprimendo una risata.»

    La mano destra scattò subito al fianco per poi fermarsi. Non aveva portato con se Requiem; un vero peccato.

    «Vi porgo le mie congratulazioni, Lotis O'Shea , per la vostra recente nomina e vi aggiungo le mie scuse per aver accennato all'architettura di Palanthas. E' indubbio che tra noi due siate il più qualificato per discuterne.»

    Un leggero inchino per sottolineare il tutto.

    «Amarth vi a già mostrato la vostra...stanza? Se ricordo bene dovrebbe essere allocata qui, al piano terra. Dovreste esser vicino a quella di Percival Van Larhalt, saggio di Symphonia, la Via della Musica. Anche se immagino lo si possa trovare più spesso a Misericorde, aggiunge Rekishi con un sorriso.»
     
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  8. Frøzen
     
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    Lotis rise assieme a Rekishi, seppur egli non lo stesse facendo veramente. Gli era certamente molto simpatico e la conversazione con lui avviata era più che gradevole, doveva ammetterlo. Per qualcuno che era andato lì con l'intenzione di chiudersi in un muto silenzio ad osservare dei tomi preziosi, era davvero un qualcosa di inaspettato.
    « E' davvero ironico, sì. Non temete, però: sarò il Saggio della Via delle Arti, ma sono sicuro di avere ancora molto da imparare... come tutti gli esseri viventi, suppongo. » - si interruppe un attimo, regalando l'ennesimo sorriso sornione ma gentile. « E io ho da recuperare molto, per ora. »

    « Gradirei molto vedere la mia stanza. Effettivamente Sir Amarth non me l'ha mai mostrata. Che non abbia avuto il tempo materiale per farlo? » si chiese. Poi aggiunse: « Voi potreste condurmi nei pressi, Sir Rekishi? »
     
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  9. Rekishi Naku
     
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    ATTO IV
    «Resting»


    Narrato
    «Parlato di Rekishi»

    Palanthas

    La Storia è un un intreccio di fili intessuti dalla Ruota; fili che corrispondono ad innumerevoli esperienze. Non è quindi inesatto affermare che la Storia è vita e come tale in continuo mutamento. Chi ne vuole predicare il nome, chi la vuole studiare, non può essere altro che un viaggiatore affinchè possa osservare, parlare e comprendere ogni sfumatura del cambiamento.

    Anche in quell'istante Rekishi seguiva questa semplice e lineare regola. L'esperienza gli aveva insegnato che per far parlare una persona bisognava metterla a proprio agio, stringere un rapporto di parole per poi usufruirne in un momento successivo. Mai chiudere una porta ma lasciarle tutte aperte.

    «Certamente, replica Rekishi con gentilezza. Il mio studio, come quello di Amarth e di Brifos si trova al primo piano, presumo per qualcosa che ha a che fare con l'albero delle vie. Il vostro, invece si trova qui, al pian terreno. A destra vi sono gli studi di Arthur, custode di Khymeia e di Amelie, custode di Obeah. Nel caso vi sentiate solo Arthur cerca sempre sfidanti o compagni per quelli che lui chiama...videogiochi. Mentre invece al lato sinistro vi è il vostro studio e quello di Percival, custode di Shymponia, anche se ormai è difficile vederlo qui. Vi consiglio di andare a trovarlo almeno una volta a Misericorde. Lì vi sono bambini dalle qualità...decisamente particolari. Se fossi un pelo più malizioso potrei pensare che la Dama Azzurra si stia preparando un esercito, spiega Rekishi trattenendo una risata. Ma eccoci arrivati...»

    Fece un gesto plateale con la mano destra ad indicare la porta.
     
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  10. Frøzen
     
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    Lotis seguì con attenzione le parole di Rekishi, osservando i luoghi da lui indicati quando il suo sguardo poteva raggiungerli. Vide subito la sua Porta, e la osservò estasiato chiedendosi come mai il suo sguardo non vi fosse caduto prima: inaspettatamente, essa richiamava molto della sua Storia e della sua stessa personalità...
    La sua superficie sembrava voler imitare quella della cascata di Oshe, la stessa che si fondeva, buttandosi incurante nel vuoto per parecchi metri, con il lago ai piedi della sua residenza, quando ancora vi abitava. Per un attimo si chiese se non fosse il caso di tornare presto alla sua ricerca.

    « Vi ringrazio per la premura, sir Rekishi. Mi stavo domandando se avevate voglia di esplorarla assieme a me, sapete? Mi pare tutto così nuovo... penso che un po' di aiuto mi sarà necessario. » - Si prese un momento di silenzio per riflettere; un momento in cui il suo sorriso sparì per poi riapparire lentamente, comunque cordiale ma più formale. « Ma se non potete non me la prenderò: sono sicuro che in qualità di Saggio e non solo, potreste avere molto da fare, ancora... E poi ci sarà sempre un'altra occasione. » terminò in tono gentile.

    A lui la scelta, quindi.
     
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  11. Rekishi Naku
     
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    ATTO V
    «Resting»


    Narrato
    «Parlato di Rekishi»

    Palanthas

    Palanthas era un luogo mistico al di là della comprensione umana. Forse un giorno anche lui sarebbe riuscito a comprendere l'intricata ragnatela di incanti intessuti fin dalla sua costruzione per mano dell'ignoto artefice. Il suo significato, il motivo della sua esistenza: ogni cosa era stata filata dalla Ruota, bastava soltanto trovarne il disegno.

    Uno dei tanti misteri riguardava difatti le porte dei Saggi: esse mutavano in base a chi ne ricopriva la carica e lo spazio interno era una piega del Disegno stesso. Seguiva questa regola anche quella del Saggio di Nazara, modellata in base alla personalità ed alla vita del ragazzo.

    «Dietro a questa porta si cela ciò che di più profondo vi è nel vostro animo. Inoltre all'interno vi sono i manufatti ed i tomi più preziosi della vostra Via, concessi unicamente a voi per la carica che ricoprite. E' la zona più personale di ogni Saggio, fossi in voi non inviterei altra gente a cuor leggero, quantomeno non prima di aver esplorato il tutto per bene, ammonisce Rekishi.»

    La curiosità portava a buoni frutti, specialmente per chi aveva a che fare con i misteri di un piano fin troppo enigmatico.

    «In ogni caso mi trovo a dover declinare l'invito. Come avrete notato la mia permanenza qui a Palanthas è breve poiché la Storia non attende ed io devo esser sempre in viaggio. E' mia intenzione di sfruttare il più possibile questi momenti per assimilare gli interessanti tomi qui contenuti. Sono sicuro che sappiate trovare la strada da solo, aggiunge Rekishi, ma vedrò di non deludere le vostre aspettative una seconda volta.»


    Un leggero inchino e poi si congedò dando le spalle al ragazzo. Coltivare i Saggi era una necessità ma altrettanto lo erano i libri che lo attendevano.

    Il Tempo. Sempre troppo poco...
     
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10 replies since 20/4/2011, 14:33   159 views
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