Gorey Rhymes

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Tsunayoshi Sawada

    « Ma che cos...~ »

    La voce di Lambo si spezza di colpo, interrompendosi di punto in bianco. così come anche i più tipici suoni urbani che fanno da sottofondo al quartiere Nanimori si annullano per un istante in un silenzio irreale e sospeso... e tu non ti accorgi subito della curiosità di quel fenomeno, perché il capitombolo che ha seguito il tuo maldestro incespicare ti lascia stordito per un istante.

    Tuttavia, sembra essere solamente l’illusione di un istante: scrolli la testolina castana, cercando di ricacciare indietro la confusione mentale, e ti issi al di fuori della bocca del cannone dentro cui sei accidentalmente caduto mentre battibeccavi con il tuo amico; non ti accorgi che i rumori d’ambiente sono cambiati rispetto a quelli di prima finché non vedi il mutamento con i tuoi occhi.

    Non senti più il chiasso del traffico nell’ora di punta della tua Tokyo, sostituito dagli echi di rintocchi ritmici e cigolii... per il semplice fatto che non scorgi in giro alcun automezzo motorizzato, bensì carrozze di stile europeo, simili a quelle che si usavano fino ad alcuni secoli prima.
    Solo il chiacchiericcio distratto delle persone sembra essere rimasto uguale.

    Mentre rifletti su quello spunto, salti fuori dal cilindro metallico che realizzi essere un bidone dei rifiuti; un bidone molto pulito e ben tenuto, a giudicare da quanto è lucido e lustro lustro...!
    Un elemento solitamente trascurabile, ma che -complice una prima analisi delle architetture e degli abiti dei passanti- ti suggerisce il fatto di essere finito in un quartiere molto ricco ed elegante, per quanto antiquato ti appaia.

    Ma il cannone dei 10 anni non avrebbe dovuto portarti un decennio nel futuro?



    Evengeline Liever

    Gli avvertimenti della voce disincarnata di Nalfher riecheggiano ancora nella tua mente,
    all’unisono col battito martellante del tuo cuore.
    Mentre corri a perdifiato per i meandri bui e spettrali della magione, i fruscii degli alberi contro i vetri delle finestre -così come tutti i più piccoli rumori nell’oscurità- ti fanno trasalire quasi ad ogni passo, e un’inquietudine profonda ti divora... perché non può esserci una reazione diversa nell’apprendere per bocca di un fantasma che la tua vita è in pericolo.

    Eppure, non è degli spettri e delle loro parole che devi aver paura, bensì degli uomini: ora sai che c’è in giro un pazzo omicida che mira ad assassinare te e quelli che come te hanno accettato di fruire di quel soggiorno al castello... ciò che ancora non sai è il perché.
    Avevi deciso di muoverti alla ricerca degli altri tuoi coinquilini, per metterli al corrente del rischio che corrono restando in quella casa -soli nello loro camere, e vulnerabili nel sonno-, ma tutto quello che desideri in questo momento è trovare un posto sicuro...
    O anche solo di un modo per seminare il tuo inseguitore.

    Perché sei stata intercettata, e questo ti ha fatto balzare al primo posto tra i target.
    ...e tu non conosci così bene la casa -del resto sei arrivata a Castel Beverigh solo da un paio di giorni- come invece sembra fare lui, e hai la terribile e agghiacciante certezza che Romano ti stia spingendo sempre più lontano dagli altri solo quando ti ritrovi sola nell’atrio dell’ala ovest, con la sua sagoma che si staglia contro l’unica porta d’uscita, come un falco
    pronto a calare in picchiata sulla preda.

    Imprecando interiormente per esser stata messa all’angolo, non ti resta che cercare salvezza su per le scale che conducono alla torre... ma, come in cuor tuo già sai, una volta giunta in cima non trovi che un vicolo cieco: tutto si riduce quindi alla scelta tra un ultimo volo, che ti consegnerà alle bianche braccia della Nera Signora in men che non si dica, e le lame dell’assassino, che hai tutta l’impressione vorranno tenerti compagnia con i loro baci affilati il più a lungo possibile.

    Non è una scelta difficile, visto e considerato che puoi decidere le modalità e non l’esito, così ti lanci nel vuoto, sentendo l’aria ulularti intorno mentre serri le palpebre in attesa di schiantarti al suolo, come un sasso gettato in un oceano di sofferenza...

    ...ma le cose non sono affatto come le avevi immaginate negli eterni secondi della caduta: l’impatto somiglia più alla sensazione di venire adagiata su un letto soffice; non senti i nervi strillare per i morsi del dolore, ma solo un piacevole sollievo per la frescura refrigerante che ti permea le membra. Le tue orecchie non odono levarsi il suono croccante delle tue ossa che si spezzano o quello tormentoso e straziante della tua stessa agonia, ma solo un silenzio quieto, striato dal cinguettio placido di qualche uccellino e dal frinire allegro di grilli e cicale.

    Pensando distrattamente di esser morta sul colpo -e conseguentemente finita in paradiso- apri gli occhi, e mentre ti tiri a sedere ti accorgi di trovarti in un bel prato verde trapunto di fiori... e accucciata accanto a te, con le ginocchia al petto e il visino minuto e attento tra le mani, una bambina dai grandi occhi scuri ti sta fissando.



    QM-PointUn benvenuto alla

    Signorina Auna e al puccho-F@bius ^O^/
    Innanzitutto, le mie più sentite scuse per il ritardo >w<
    Per l’intervento di apertura mi sono permessa di riallacciarmi ai rispettivi BG che mi avete fornito; spero di non aver fatto errori =*

     
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    Tsunayoshi apre i suoi occhi e la prima cosa che vede è il nero, non capisce bene, sta con i bulbi oculari ben aperti ma il suo sguardo non intravede nulla, inizialmente è spaesato, leggermente tramortito, come fosse caduto o si fosse risvegliato da un lungo sonno, scrolla la testa, tentando così di scacciare la confusione momentanea e riprendere un po’ di ragione, si muove, sotto di lui sente qualcosa di informe e ad ogni spostamento un rumore plastico fastidioso, la paura sale, incosapevoe di dove è finito tenta di alzare il tronco e….

    Sdong!

    Un rumore metallico pervade quel buio.


    IIIIHHHHH…ahiaiai…

    Il ragazzo si sfrega la testa velocemente più volte, è andato a impattare con qualcosa di duro, una lamina sembra, appoggiandoci la mano sente il freddo ferro. Incredulo fa forza per spingere quello strano soffitto, questo si muove, si alza e la luce pervade il luogo…

    Dove sono finito?

    Tsuna si chiede dove fosse finito, è incredulo, intorno a lui decine di sacchi neri, mucchi di spazzatura.

    Ma…è un bidone?

    La cosa lo incuriosisce e non poco, quindi riprende ad alzarsi e con la testa riesce a superare la parete dello strano posto dove si era risvegliato, potendo così dare uno sguardo alla locazione.

    Dove sono finito…?

    Questo si chiede il giovane dalla strana capigliatura, fa mente locale di ciò che è successo rivangando gli ultimi ricordi.

    Era sera, nel quartiere di Nanimori non girava più nessuno a parte due figure, un ragazzo, Tsuna in persona, e un bambino, sembrava non avere più di sei anni, ma vestiva uno splendido abito nero e arancione, con un cappello intonato e uno strano camaleonte addormentato sulla visiera. Camminavano vicini parlando del più e del meno, anche se il bambino sembrava rimproverare il piccolo e ingenuo Tsuna, il quale teneva una mano dietro la nuca e rideva nervoso.
    Per il ragazzo sembrava una sera come tante, ma non poteva immaginare che, proprio in quell’istante, dal nulla, inspiegabilmente, il Bazooka de 10 anni di Lambo stava cadendo dal cielo. Colpì in pieno il piccolo Reborn che scomparve in una nuvola di fumo rosa, come solito era fare chi usava questa strana ed eccentrica arma.
    Stupito inizialmente Tsuna non ci fa molto caso, in fin dei conti l’effetto del viaggio temporale era di soli trenta minuti, a breve Reborn sarebbe tornato.
    Putroppo così non fu.
    La mattina seguente Tsuna non trovò Reborn e preoccupato iniziò a cercarlo per tutta Nanimori, senza risaultati positivi. La sera, stremato e molto preoccupato si butta sul letto, dove viene disturbato dal piccolo Lambo, discutendo e litigando, per la seconda e inspiegabile volta il cannone dei 10 anni cade dalla sua locazione e colpisce Tsuna facendolo viaggiare nel tempo.


    Ecco come sono finito qui…che strana, la Tokyo di dieci anni nel futuro è veramente bizzarra, forse sarò finito in un set cinematografico.

    Si guarda bene attorno e…solo ora la sua mente fa un collegamento.

    ma…PERCHE’ IL MIO “ME” DEL FUTURO SI TROVAVA IN UN BIDONE!?

    Sì, il dubbio era lecito, perché il Bazooka dei 10 anni non fa viaggiare il corpo e la mente del bersaglio, ma scambia i due corpi, infatti mentre Tsuna sedicenne dovrebbe essere nel futuro, Tsuna ventiseienne dovrebbe trovarsi nel passato, in questo istante.
    Preso dallo spavento si precipita a uscire da quel posto e, immancabilmente, inciampa sul bordo della pattumiera e sbatte violentemente il naso e la faccia sul terreno.


    IIIIIIHHHHHH CHE DOLORE!

    Tsunayoshi si tiene il naso, strusciandolo più volte, per fortuna non esce sangue e per costatarlo guarda il palmo della mano che toccava le narici, non era macchiato di rosso.
    Subito, però, si guarda attorno il casino creato avrà attirato qualcuno?
    Imbarazzato, impaurito e spaesato scappa, quasi in lacrime, cercando di trovare un posto abbastanza tranquillo dove potersi nascondere, lontano da quel luogo.
    Vorrebbe tanto fermare qualcuno e chiedere informazioni, ma è troppo spaventato, corre, corre a più non posso, a perdi fiato, finché non si ferma, con il respiro spezzato, appoggiato in un angolo di un palazzo.


    Dove sono finito?

    Si chiede in lacrime.

    Reborn, sei anche tu qui?

    Solo ora la sua mente inizia a ragionare un po’.

    Ragazzi…Gokudera-kun, Yamamoto, Nii-san…Kyoko-chan….sono solo?

    Porta le ginocchia al petto e le abbraccia, piegando la testa e nascondendola fra le braccia si lascia prendere dalla tristezza e le lacrime scendono copiose.

    Da quando aveva incontrato Reborn non era più restato da solo, aveva vissuto mille avventure e aveva conosciuto tantissimi amici che gli volevano bene, ma ora, era solo.


    ma…aspetta…durerà solo trenta minuti e poi tornerò a casa, lì ci sarà Reborn che sarà tornato e io anche se preoccupato sarò punito per aver fatto tardi e poi spedito a letto, sìsì…

    Un’illuminazione, secondo lui, difatti sperava che l’effetto del Bazooka finisse come previsto, ma il piccolo Tsuna non sa ancora che non sarà così.
    Da solo, sperduto e impaurito in una città che non è la sua, inconsapevole di tutto questo, cosa farà?

     
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