[LAM] Il patto di Kisnoth

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    "Amatevi l'un l'altro, ma non fate dell'amore un'alleanza che vi incateni.
    Riempite ciascuno la coppa dell'altro, ma non bevete solo da una stessa coppa.
    Mettetevi fianco a fianco, ma non troppo vicini. Perché la quercia non si rialza all'ombra del cipresso".
    (K. Gibran)



    image

    Era passato davvero molto tempo dalla loro "nascita", se così si poteva chiamare.

    Non un sogno, non un obbiettivo ma un desiderio fu quello che fece partire tutto, una necessità che aveva accompagnato i pensieri della Dama del Vento per tutta una vita fatta di fughe, paura, perdite. Ma la forza di Drusilia era quella di rialzarsi, nonostante tutto, e di rimediare quanto poteva agli sbagli del passato. Anche lei aveva fallito più e più volte, infondo, forse per gli eccessivi slanci della giovinezza verso ciò che non si conosce, forse per l'innocenza di una ragazzina vissuta sempre e comunque in una immensa gabbia d'oro, una reggia che nella sua magnificenza altro non fece che proteggerla ed allo stesso tempo allontanarla dal mondo, rendendola incapace di capire, discernere il bene dal male, fino a che non ne pagò le conseguenze sulla propria pelle, con lacrime e sangue del suo sangue. E poi ci fu qualcuno che la accolse come un padre, accogliendo il suo sogno ed operando per realizzarlo, donandole tutto ciò che le serviva per vivere da principessa ma che lei utilizzò per accrescere ancora maggiormente il potere della sua opera. Infine un patto, a sigillarne le premesse, una alleanza con la Dama Azzurra al solo fine di ampliare i loro orizzonti. Infondo Drusilia voleva solo proteggere; non un attacco, non un'offensiva sarebbe mai partita sotto la loro bandiera, ma solo azioni a preservare ciò che era oggetto di Amore per tutti. Loro erano uniti solo per Endlos, Endlos e nient'altro. E per Endlos avevano combattuto contro mostri assetati di sangue e disperazione, scegliendo di scendere in campo di fianco a quello che era stato il loro stesso nemico, non autorizzati da Alfiere alcuno, perchè altro tempo significava altre vite stroncate, e loro erano nel giusto, guidati solo dall'Amore che avevano per quella terra che li ospitava.

    Amore, era lui il loro Signore.

    Ed ora eccola, cavalcare magnifica un enorme grifone bianco sui cieli grandi e sconfinati di quella che divenne in pochi anni la sua patria, accompagnata dal sempre fedele compagno Yang, seduto dietro di lei ed in equilibrio sulla sella con un abbraccio gentile alla sua Affine, divenuta il suo sostegno. I capelli legati in una coda per non infastidire il Guardiano e la sciarpa bianca che danzava su di un lato seguivano a stento la bella figura di una donna in tenuta maschile, abiti da cavallerizza e portamento da soldato, che quasi risaltavano rispetto al viso d'angelo, gli occhi verdi femminili ed affilati, la bocca di una dea. E giunti al primo cerchio del Pentauron, ecco in lontananza la Sbriciolacielo ancorata su Rivenore, segno più che tangibile della presenza anche del suo Alfiere in visita a Lord Aeon. Ma non era il Sommo Lord colui che lei cercava, bensì l'Alfiere che regnava su quelle terre, l'uomo che in molti chiamavano Gabriev Disith. Si diceva fosse un uomo giusto e benevolo, alcuni sostenevano si trattasse di un eroe. Ma erano solo voci... si sarebbe accertata personalmente di ciò che aveva udito, e qualora fosse stato tutto vero, avrebbe domandato loro una alleanza, perchè il Gran Maestro era ben cosciente dell'imprevedibilità del loro mondo, e della loro limitata forza in confronto a molto altro.

    -Siamo arrivati.

    Giunti a destinazione, la Dama scese rapida dalla sua cavalcatura, aiutando il compagno, sorridendogli gentile e lasciando la sua bestia a voli liberi in attesa del loro ritorno. Si avvicinò all'enorme porta dell'edificio che avevano innanzi e, come tutti i mortali che varcavano quella soglia, Drusilia bussò con mano decisa, in attesa che qualcuno li ricevesse.
    SPOILER (click to view)

    Metto solo le passive adatte al gdr semplice, le altre le tralascio...



    Aura di Venere»Come ogni sentimento l'innamoramento parte da un'emozione forte o graduale che nasce spontanea nella quale si proiettano nell'altro aspettative, bisogni desideri. E' come contemplare la propria immagine riflessa negli occhi dell'altro. In fondo l'altro di cui ci si innamora è solo un'occasione esterna che suscita il sentimento ma che in realtà non c'entra, perché l'innamoramento è una fatto ancora soggettivo e tendenzialmente narcisistico.
    Dentro ogni essere vivente c'è un naturale bisogno di completezza. Inconsapevolmente durante la crescita, fin da ll'infanzia, ogni creatura crea un io ideale che è la somma delle cose che le piace e delle cose che le mancano. In presenza della Dama del Vento, Arcano Minore dell'Amore, nasce spontaneo questo fenomeno affettivo, l'innamoramento. Quando la si incontra, colpisce perché dimostra di avere uno degli elementi che compongono "io ideale" di tutte le creature, lo fa un po' come esplodere all'esterno. Questo "io ideale", che è "esploso" all'esterno, riveste Drusilia che l'ha involontariamente provocato nell'immagine interna di chi le è di fronte.
    Come ogni espressione affettiva anche l'innamoramento ha dei sintomi che sono di due tipi: fisiologici e psicologici.
    FISIOLOGICI:
    - accelerazione del battito cardiaco
    - alterazione del ritmo respiratorio
    - sudorazione
    - leggerezza alla testa e a volte vertigine
    PSICOLOGICI:
    - costante presenza mentale di Drusilia
    - scomparsa delle tensioni e ansie per le preoccupazioni quotidiane
    - atteggiamenti entusiastici (un po' "folli")
    Ovviamente tali sintomi provocano "distrazioni" (a seconda del pg) durante il combattimento o la semplice vita quotidiana. La passiva dura solo in presenza della Dama del Vento; in sua assenza scompare tutto.
    LIMITAZIONI: "Più si conosce a fondo la dama, più la malia si indebolisce fino a che chi nutre per lei profonda amicizia ne diventa immune" In pratica i pg che con lei stringono amicizia sono più in grado di sopportare la sua malia. Ovviamente ci si accorderà prima via mp tra giocatori.


    Resistenza alle Manipolazioni Psichiche» Drusilia, grazie al prolungato studio delle forze esoteriche, ha sviluppato sufficienti contromisure alle intrusioni e raggiri mentali: nel corso di una scena o di un combattimento, ella non subisce manipolazioni eventuali fino a livello medio.

    Vista Ultra - Sviluppata2»Drusilia ha ereditato come patrimonio genetico l'innaturale quanto potentissima capacità di amplificare esponenzialmente il senso della vista. Possiede infatti una vista talmente acuta che le permette di vedere da lontano, coglierere dettagli infinitesimali anche in un raggio di 30m e consentire di colpire un bersaglio anche in movimento.

    Essenze e presenze nascoste» Drusilia, inquanto Dama del Vento, è giunta ad un livello tale della comprensione del suo elemento, da poter considerarsi "tutt'uno" con esso.
    Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel è in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa (persone, oggetti o tecniche che implicano forti spostamenti d'aria) si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio o un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro.


    Veritas» Col termine verità si indicano una varietà di significati, che esprimono un senso di accordo con la realtà, e sono in genere collegati col concetto di onestà, buona fede e sincerità. Non c'è una definizione univoca su cui la maggior parte dei filosofi di professione e gli studiosi concordino, e varie teorie e punti di vista della verità continuano ad essere discussi. I principali argomenti di dibattito riguardano la definizione e l'identificazione della verità, e la questione se la verità sia qualcosa di soggettivo, relativo, oggettivo, o assoluto. Ma tralasciando i sofismi, sebbene sia difficile da identificare la verità in sè, è molto più semplice percepire cosa si allontana da essa: la bugia, gli inganni. Essendo devota ad Hesediel, Drusilia ha ricevuto da esso il dono di percepire ogni inganno, di andare oltre le menzogne.
    In termini di gdr, Drusilia sarà in grado di percepire tutte le bugie dette da personaggi giocanti o png che non usino tecniche specifiche o comunque fino a livello medio.


    Nature Reverence» E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se avete appena fatto o detto qualcosa di fuori luogo, fareste meglio a preoccuparvi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
    In termini gdr, Drusilia è in grado di influire con lo scenario che la circonda, modificandone il clima, senza però raggiungere livelli in cui possa danneggiare realmente qualcuno (ha infatti solo effetto scenico o, al limite, può far intimorire qualche spettatore, nulla di più).

     
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  2. Feng Yang Leng
     
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    Nonostante la Bianca Tempesta avesse un grande incarico presso i LAM, e fosse al corrente di tutti gli avvenimenti dei soldati di Laputa, rare erano le volte in cui gli veniva chiesto d'intervenire in prima persona, quando non fosse egli stesso ad offrirsi, magari perché in visita all'amica Drusilia sulla Città Volante.

    Ma ecco che, in un fresco mattino, le gelide terre del nord s'empirono d'una nuova gioia, una grande cortesia e una gradita sorpresa: attraverso la pietra che il Primo aveva offerto in dono all'amica, questa gli parlò di un'importante mansione da svolgere presso il Pentauron, dove aveva dimora l'Alfiere del quinto presidio, chiedendo la sua presenza. Non vi fu incertezza nella risposta, né volle ascoltare più del necessario, essendo che aveva piena fiducia in ogni parola o azione di Drusilia, e dove lei camminava, se gli fosse stato concesso, ecco il Primo essere il suo custode, la sua buona stella di speranza.
    Così organizzarono l'incontro, e dal freddo Nord il Guardiano giunse volando fra molti venti, e la ragazza in sella ad un grifone: nell'ultimo tratto di strada, verso Kisnoth, Yang volle provare a cavalcare l'animale, sicché si mise in groppa alla bella creatura, dietro l'amica, e in poco tempo furono davanti al palazzo.
    Prima che la bestia alata s'alzasse di nuovo in volo, il Primo volle carezzarne il manto e questa, pure nella sua fierezza, parve apprezzare il dolce tocco della Tempesta.

    -Spero che possano bastare!-

    Disse, giulivo d'una vitalità così pura e bella da apparire quasi un nitido cristallo, alzando la mano sinistra e mostrando a Drusilia un pacchetto racchiuso in una bianca stoffa, sulla quale troneggiava, azzurro, il simbolo dei LAM.

    -A casa d'altri, quando si è in visita, mai bisogna presentarsi a mani vuote!-

    Così, trottolando dietro alla ragazza, il bastone adamantino nella destra e le ali ben ripiegate sulle spalle, giunse al portone di Kisnoth, e quando l'amica bussò, yang era tutto trepidante, in una terra che mai aveva visitato, dovendo conoscere un così importante Alfiere.



    SPOILER (click to view)
    Equip:

    CITAZIONE

    Menelhen (Occhio del Cielo)

    "Quando l'abbraccio del vento carezzò il cuore del ghiaccio, lì prese forma Menelhen: lucente baluardo di tutto ciò che è buono in questo mondo, questi reca conforto nei pii e atterrisce gli empi..."

    La grazie di Menelhen scorre tutta, pura e radiosa, nel bel diamante di cui il bastone è composto, liscio dalla base allo slargo in cima, nel quale una sfera di zaffiro è dolcemente collocata, abbracciata dalla pietra incolore sulla quale poggia e che, per un poco, sale con lei, ammantandola in una breve spirale. Questo è il vero Menelhen: la sfera che, per incanto del vento e del gelo s'è fatta azzurra, limpida come il cielo al mattino, ed è proprio questo che un occhio attento riesce a scorgere se ivi guarda: serene ruotano fioche nubi all'interno, sparute per numero e piccole per dimensioni, poiché chiunque osservi la pietra, in realtà sta osservando uno spicchio di cielo, tanto caro a Feng Yang Leng.
    Ad ogni modo, ben più radioso dello splendore dell'oggetto, è ciò che questo è in grado di operare: la bella sfera non si cura della carne umana, né di qualsiasi altra cosa possieda un'anima; Menelhen colpirà l'essenza della realtà, inibendola, e tutti gli spiriti. Nato dal Vento il Cristallo, inoltre, come questo muta e spira ora curvo ora diritto, così l'oggetto cambierà la propria sembianza, plasmandosi più e più volte.


    Analisi dell'arma:

    Lunghezza bastone (sfera esclusa): 175 cm
    Diametro sfera: 10 cm
    Lunghezza complessiva: 185 cm

    Analisi dell'abilità:

    -La sfera è in grado di colpire fantasmi, spiriti e tutte le essenze incorporee come se fossero solide, compresi gli elementi solitamente intangibili (fuoco e aria, ad esempio);

    -A costo Variabile, nel caso colpisse una creatura dotata di anima, la sfera attraverserà il corpo, come se fosse etereo, ed il danno causato sarà di tipo nervoso, ovvero ci sarà una temporanea, e piuttosto istantanea inibizione nell'utilizzare l'arto la cui zona è stata attraversata: maggiore è il costo pagato, maggiore sarà l'entità del danno.
    N.B.: In scene Gdr e/o Quest, previo accordo e/o autorizzazione, il danno nervoso al corpo (ovvero la paralisi di quella zona) può essere permanente.

    -A costo Basso, è possibile mutare la forma della sfera, in qualcosa di inanimato dello stesso volume: ad esempio potrà diventare la punta di una lancia, la curva lama di una falce, una chiave, una forchetta e così via.
    N.B.: la trasformazione durerà un solo turno.


    Passive in uso:

    CITAZIONE

    Radianza dell'Aurora

    "Dovunque sia l'Ombra, il Primo porterà Luce; dovunque sarà dolore, il Primo porterà conforto; dovunque è sporcizia, il Primo monderà..."

    Fonte del bene più prezioso, puro e lucente, il Primo Guardiano rasserena chiunque lo accosti, ed il mondo appare pulito, come se il male venisse eradicato e tutto il dolore lenito: un corpo straziato tornerà integro, la fatica diverrà quasi impercettibile, ed il male avrà difficoltà ad attecchire; la corruzione attorno al Guardiano si ridurrà, poiché tutto il bene e tutta la purezza del Mondo sono da lui rappresentate, e per lui riversate nel Mondo.


    A Consumo Medio è possibile, inoltre, rendere permanenti gli effetti che questa passiva ha sull'ambiente. Un'onda di bianca luce verrà generata dal corpo del Guardiano, rischiarando ogni cosa come se fosse immersa nell'Alba, risanando strutture ormai vecchie, putride e corrotte, abiti ormai logori o strappati, ripulendo sporcizia dai pavimenti e, in definitiva, facendo tornare ogni cosa bella e nuova.

    N.B.: Passiva (e Tecnica annessa) utilizzabile solo in scene Gdr e Quest (e la Tecnica previo accordo); inoltre, se gli oggetti in questione sono schermati da una qualche difesa magica, Tecnica e Passiva potranno non avere effetto (questo a discrezione del Master).
    L'influenza svanisce al di fuori dell'area, ed il Guardiano ne è immune, perché egli patirà sofferenze e strazi normalmente (qualora dovesse subirne).

    Analisi dell'abilità:

    Raggio d'azione: 7 metri con centro Yang


    CITAZIONE

    Ergersi al di sopra del mondo

    "...Il Primo verrà dal Vento, e solcherà i cieli e le terre, di bianche piume adornato..."

    Candide ali nascono dietro il Guardiano, grandi e morbide al punto che, se ripiegati sulle spalle, queste possano assomigliare ad un delicato mantello. Però la bellezza è solo al seguito della capacità delle piume, forti strumenti che consentono a Yang di innalzarsi dal terreno, in volo coprendo lunghe distanze oppure consentendo all'Essenza di galleggiare nel cielo.


    N.B.: L'altezza massima raggiungibile è di 5 metri dal suolo; tuttavia in scene gdr ed in Quest (previa autorizzazione) è possibile volare, o galleggiare, senza restrizioni di altezza/distanza (In scene gdr il volo è puramente scenico, ed in quest può essere utilizzato per raggiungere altezze considerevoli, o marciare più speditamente)

     
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    Le architetture eleganti e spaziose della città di Kisnoth, la Grande Dama, accoglievano i profili di quella casa signorile sotto la cupola limpida e azzurrissima di un meraviglioso cielo azzurro, e non sorgeva mai dubbio in alcuno -residente o visitatore che fosse- che tra le tante meravigliose ville che la capitale ospitasse, il Palazzo delle Ninfee fosse il più splendido e sontuoso di tutti.

    Il monumentale portone realizzato in cristallo opaco dai riflessi cerulei, che si stagliava innanzi agli ambasciatori delle autorità di Laputa, portava l'effige della spada alata, il misterioso simbolo di Kisnoth e del Falco suo Guardiano, creando nell'armonia di quei disegni una vera opera d'arte. Nell'attimo in cui le nocche della Galanodel sfiorarono la superficie del battente, questi ruotò lentamente sul suo cardine, scivolando indietro nel silenzio e rivelando -al di là- il paesaggio mozzafiato di un immenso giardino lussureggiante.

    Gli ospiti ne varcarono i confini, muovendo un passo all'interno come incantati dalla visione che avevano innanzi: decine di piccoli laghi costellavano il lungo viale che conduceva alla struttura principale, incastonati tra corone di fiori di rara bellezza che si schiudevano al loro passaggio, e al centro dei camminatoi, sorgeva una fontana a guisa di sirena, una splendida fanciulla degli abissi che impugnava una lama magnifica ed una cornucopia, dalla quale zampillava l'acqua più pura che si potesse immaginare.

    Nei meandri di questa visione del paradiso terrestre, i due scorsero poco più in là una figura femminile: ad aspettarli c'era una donna dagli splendidi capelli d'oro, e dagli occhi blu fin troppo simili alle limpide acque che placide fluttuavano sulle superfici cristalline dei laghi scorti in precedenza; vestiva di un lungo abito candido, che le scendeva fin sotto i piedi, lasciando libere e nude le spalle diafane su cui risaltava enormemente la raffinatezza della collana dai riflessi argentei che indossava, i cui dettagli sembravano sfuggire all'analisi di una prima occhiata.
    Questa accolse i due visitatori sorridendo al loro indirizzo con fare dolce e condiscendente, per poi parlare con voce morbida come il velluto.

    Benvenuti Gentili Ospiti; siete attesi, vi prego di seguirmi...

    E, lentamente, la dama scivolò lungo il sentiero, lieve ed eterea quasi non toccasse il suolo ma vi fluttuasse sopra, facendo loro strada fino all'arcata che conduceva al palazzo delle Ninfee vero e proprio. La Casa di Gabriev. La Casa del Cavaliere Rosso.
    La vostra meta.


    QM Point

    Anzitutto, scusate l'attesa, come detto a dru ho avuto molti problemi in real che mi hanno impedito di realizzare questo post in precedenza. Ora, un minimo di note tecniche/specifiche.
    l'antico simbolo di Kisnoth, raffigura una spada a quattro ali; due grandi che ascendono verso il cielo e due piccole, opposte l’un l’altra per direzione e leggermente meno angolate, al cui centro svetta uno splendido zaffiro di taglio ovale. Il pomo dell’arma è invece una corona in miniatura - forse per ricordare la stirpe reale che un tempo dominava questi luoghi - alla base della quale sono raffigurate tre gocce nere come l’inchiostro.
    Questo simbolo è raffigurato in campo azzurro, sul quale svettano altri due segni araldici:
    un falco argenteo che stringe tra gli artigli una rosa cremisi, simbolo di regalità e fedeltà. Per quanti studi siano stati fatti, per quanto perfino i più eruditi studiosi di Rivenore si siano impegnati, non è stato possibile ricondurre l’effige
    ad una famiglia riconosciuta all’interno di Endlos.
    L’unica somiglianza che si è riscontrata con tale marchio è la sua presenza sugli ingressi invalicabili
    - perfino dai viaggi dimensionali e dai più potenti incantamenti - di tre degli edifici di Kisnoth: il Palazzo delle Ninfe, il Palazzo della Spada ed un'intera ala del Mausoleo della Famiglia Reale.

    Detto questo... il giardino vi dona un immenso senso di pace interiore e di appagamento spirituale, un luogo dove i sensi sembrano abbandonarsi a loro stessi, desiderosi di entrare in comunione con la pace di quel santuario.
    La visione della Donna, per chi ha modo di percepire entità spirituali, è un essere composto di pura materia mnemonica, per intenderci è un ricordo vivente, un entità pensante che vive al di là del semplice tempo.

    Detto questo, sentitevi liberi di girare in lungo ed in largo per il giardino prima d'entrare e, qualora beveste dalla fontana, improvvisamente ogni oncia di stanchezza verrà rimossa.
     
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    -Oh, son sicura che saranno molto graditi.
    Infondo sei il mio cuoco preferito!


    La Dama del Vento sorrise gentilmente al compagno Guardiano, posandogli una mano sulla spalla in gesto di amorevole comprensione, proprio vicino alle bianche ali splendenti che portava indosso, raccolte come un mantello degli angeli. Accadde che in quel momento il cardine di quel portale si aprisse senza alcuno che vi applicasse anche un solo sforzo fisico, improvvisamente, facendola quasi sobbalzare. Dunque avanzò di qualche passo, guardandosi intorno e facendo cenno all'amico di seguirla, ma ciò che i suoi occhi colsero furono centinaia di specchi lucenti, piccoli laghetti azzurri come il cielo primaverile o la volta di quell'enorme dimora.
    Ebbe la tentazione di chinarsi su una di esse, specchiarsi, e poi raccoglierla con le proprie mani e dissetarsi, ma il buon senso comune la frenò, prima di compiere un gesto irriguardoso per il padrone di casa.
    Sospirò mesta, ed allora lo sguardo di smeraldo sfiorò la figura di un'altra dama che tutto sembrava fuorchè umana. Angelo? Fata? Fantasma? Difficile a dirsi; unico dato certo era la bellezza, limpida ed angelica, la stessa che i suoi cari tanto amavano, la stessa bellezza che tanti anni prima la condannò come "diversa".
    Ma quella era un'altra storia.

    Benvenuti Gentili Ospiti; siete attesi, vi prego di seguirmi...

    Fu quello a distoglierla dai suoi pensieri, più delle ninfee di cui il palazzo portava il nome o gli stendardi vari che aveva incrociato. Attesi? Come facevano a sapere che loro sarebbero giunti lì se si erano avviati senza preavviso alcuno?
    Sorrise.

    -Grazie del benvenuto, milady. Mio unico timore di esser stata troppo avventata per questa visita..

     
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  5. Feng Yang Leng
     
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    Tanto gioioso fu il gesto dell'amica, che il primo non domandò altro, né ebbe dubbi di sorta, e per il compito, e per la quantità di dolcini che aveva preparato; piuttosto, il ticchettio dell'adamantino Menelhen aveva accompagnato i passi di entrambi vero il grande portone, e quando Drusilia fece per bussare, la Tempesta levò lo sguardo, mirando il simbolo che vi era scolpito: bello e regale, delicato e fiero come un'aquila si stagliava sull'ingresso; pareva accogliere e confortare, invece che spaventare e imporre un feroce comando.
    Nonostante il Pentauron fosse coperto da solidi palazzi, quello che erano andati a visitare era differente, per forma e per ciò che trasmetteva. Poteva dirsi quasi angelico e beato, un piuma caduta fra le rocce, un sole fra la polvere.

    Una volta al suo intero, Yang rimase lieto e sorpreso, perché la bellezza che fuori si mostrava non era che pallida luce, per quanto dentro fosse splendido e raffinato: vi era, infatti, una moltitudine di piccoli laghi, ciascuno avvolto da corone di fiori, e più avanti una fontana scolpita come sirena, delicata ma forte come la più solida delle pietre.
    Davanti a tale grazia, il Primo non poté trattenersi, dapprima assumendo un'espressione meravigliata e beata, poi inchinandosi alla dolcezza del luogo.
    In fondo, però, ecco una ragazza dai capelli color dell'oro e gli occhi azzurri come le pure acque del palazzo rivolgersi alla coppia, annunciando l'attesa dei due.

    -Siamo onorati di tale accoglienza!-
    Il dolce sorriso del Primo fu come una luce che rincuori altre luci, e la sua bianca aura aveva reso ancora più splendido l'ambiente, radioso come il più puro dei miracoli.
    -Vi prego di perdonarci, se abbiamo recato disturbo all'Alfiere, in questo giorno.-

    Un solerte inchino concluse le parole del Guardiano, e come fu gentile con e labbra, allo stesso modo lo fu con i gesti. Non aveva Male in sé, né poteva averne o venirne intaccato, sicché dovunque andasse egli recava gaudio, e solo chi non fosse marcio fin nel profondo del cuore era felice del suo arrivo, perché era quello un Bene che al mondo non germina, bensì un dono che possa essere scovato fra molti secoli.

     
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    Lo Spirito vi sorride amabilmente, per poi farvi cenno di seguirla; Ella vi conduce al di là delle Ninfee, per poi entrare negli archi che sostengono il palazzo centrale.
    Gentili Ospiti, voi non arrecate nessun disturbo...
    La Donna avanza di qualche passo, invitandovi a guardare verso uno scorcio di giardino seminascosto da un architrave, una sorta di alcova isolata rispetto al resto del cuore verde della Tenuta.
    Poi vi sorride amabilmente, con fare quasi materno.
    ...ma dovrete aspettare che l'esigente pubblico che l'attornia si congedi da un importante riunione.

    Seduto in mezzo ad un arazzo fiorito dai mille colori, vi è un giovane dai Capelli del colore dell'oro; indossa una camicia di lino ed un paio di pantaloni di fustagno neri, di fianco a lui un soprabito rosso ripiegato accuratamente. Attorno al Biondo, sparsi su tutto l'arazzo, vi sono decine di bambini in silenziosa attesa che, con ogni sognanti, pendono dalle Labbra del loro Intrattenitore.

    ...Ed il prode Genblen, con l'ausilio della sua spada campanella, riuscì a spezzare la maledizione della Malvagia strega del Lago, liberando così la principessa Emerith. Stringendo a se la sua amata, il Nobile Cavaliere Giullare di Antiochea, a cavallo del suo fido Pezzato, si avviò verso l'orizzonte ed i due vissero per sempre, felici e contenti.
    Un sommesso gridolino d'ammirazione si propaga a macchia d'olio attraverso tutto il pubblico, segno che la storia era stata ampiamente gradita.

    Infine, quando pare certo che l'esigente palco non avrebbe avuto nulla da ridire, gli occhi del Giovane si alzano a cercarvi, per trovarvi parzialmente celati dalle architetture a volta del palazzo.

    Sorride e, nel farlo, non potete fare a meno di rimanere colpiti dalla grande somiglianza tra il giovane e lo Spirito che vi ha guidato sin lì: non solo essi condividono i medesimi capelli dorati e i cerulei occhi senza fondo, ma anche qualcosa di più profondo ed inaspettato, visibile solo attraverso i vostri sensi superni.

    Così, mentre i vostri occhi scrutano la verità delle cose, rivelando un aura una e triplice che circonda il biondo, intravedete un legame sottile ed indissolubile tra quella manifestazione energetica così unica nel suo genere e la figura femminile che vi ha accompagnato, quasi fossero una parte dell'altra e nel contempo, entità distinte.

    Non sapete dare un significato preciso a tale correlazione ma, ora non avete più dubbi: l'uomo innanzi a voi è colui che viene chiamato Gabriev Disith, il Cavaliere Rosso. E mentre i vostri sguardi s'incrociano, un inspiegabile sensazione di pace vi avvolge, facendovi sentire protetti ed amati.



    Edited by Black 13 - 4/6/2011, 21:43
     
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    La Dama del Vento avanzò di qualche passo, seguendo la donna dal volto d'angelo fino a raggiungere uno splendido arazzo colorato. La creatura disse loro di attendere, perchè colui che cercavano era ad una riunione molto importante. Drusilia annuì mestamente, donandole un leggero inchino come ringraziamento per ciò che aveva fatto per loro, e solo dopo si rese conto che la riunione di cui parlava era proprio innanzi ai suoi occhi: nell'arazzo esposto davanti a loro un uomo bellissimo raccontava storie a dei bambini, ed il Gran Maestro degli Aviatori ebbe la netta sensazione che fosse proprio lui il famoso Gabriev Disith di cui tanto si parlava. Rimase incantata nel vedere un uomo tenere buoni così tanti bambini, dedicar loro così tante attenzioni, e forse fu per il suo istinto di mamma, ma lo trovò davvero dolce. E per di più era anche un uomo dall'aspetto piacente. In più nell'osservarlo ebbe come un sussulto al cuore, qualcosa che la fece sentire al sicuro, protetta, amata. Si, si sentiva felice, e probabilmente era merito di quell'Alfiere. Bello, ricco, potente e buono, chissà quante ammiratrici poteva avere! Sorrise, restando in attesa e scambiando uno sguardo divertito con l'amico Yang, ancora tutto preso per la sua guantiera di dolcetti.

    -Attenderemo senza problemi, milady.

    Rispose sottovoce, notando poi la grande somiglianza che aveva con quella donna.

    -Ma mi dica... siete parenti?

    La guardò dolcemente.

    -Oppure sposi?

     
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  8. Feng Yang Leng
     
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    -Certamente. Attenderemo con molto piacere!-

    Ritta accanto al proprio bastone, la bianca figura chinò soltanto il dolce capo, in segno d'affermazione e di rispetto, ma quando rivolse lo sguardo dove la donna aveva indicato, il gelido Guardiano non trattenne un beato sorriso, colmo d'una letizia tanto pura che persino la gioia d'un bambino sarebbe apparsa corrotta agli occhi del mondo.
    Stava, infatti, un giovane dai biondi capelli seduto in terra a raccontare storie a piccole creaturine tutte intente ad ascoltare il narratore: e com'erano felici e soddisfatti quando questi terminò la favola!
    Se la circostanza non fosse stata così ufficiale, e l'Essenza avesse avuto le mani libere, avrebbe iniziato certamente un accorato applauso per quell'abile intrattenitore, tanto garbato ed affettuoso! Però egli era l'Alfiere del Pentauron, potente fra i potenti, e per buono che fosse apparso, poteva non gradire la gioa d'estranei, sebbene pura e santa come quella di Yang.
    Infine egli si voltò agli ospiti, sorridendo loro, e d'un tratto il Primo vide quasi il giovane e la donna essere la stessa creatura, così simili nell'aspetto eppure differenti, come la pallida luce della luna e la fiera luce del giorno: simili, e di simile natura, ma distinte l'una dall'altra.

    -Onorato di fare la sua conoscenza...-

    Fu quello che riuscì a dire il Guardiano, avvolto da una gioia che proveniva al contempo da lui e dal mondo che lo circondava; appoggiato al bastone fece un profondo inchino, ben attento che il bianco pacchetto nell'altra mano non cadesse, né subisse troppe scosse.

    -E' così delicato con i bambini! Credo sarebbe un ottimo padre!-
    Sorrise, d'un colpo sbiancando per la troppa confidenza presa
    -Mi scusi! Non desideravo essere così indiscreto! Ma sa, queste belle cose mi mettono di buon umore e mi commuovono di gioia!-

     
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  9. Gabriev Disith
     
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    Lentamente e con fare giocoso, i bambini radunati fino ad un attimo fa attorno all'alfiere del pentauron, presero a defluire lontano dalla sua figura, chi regalandogli una ghirlanda di fiori, chi ringraziandolo della bella storia e chi invece premurandosi di ricordargli l'appuntamento del giorno dopo.

    Con il sorriso sulle labbra, il Disith lasciò che ognuno di loro terminasse la sua piccola processione, per poi dirigersi verso i suoi ospiti, ancora parzialmente occultati dalle architetture del palazzo centrale.
    Perdonatemi l'attesa signori.

    Disse con fare divertito un cavaliere rosso con il capo cinto di fiori e l'abito ricoperto da fili d'erba, attaccatiglisi addosso poc'anzi. La mia consueta riunione di consiglio amministrativo mi ha trattenuto più del dovuto.

    Sorrise di un sorriso segreto e meraviglioso, abbracciando con lo sguardo i bambini che abbandonavano il giardino delle ninfee per far ritorno alle loro abitazioni nella cittadina circostante. E' quantomeno doveroso per un Governante intrattenersi giornalmente con i suoi saggi consiglieri, non credete?

    E mentre ripeteva queste parole con fare apparentemente solenne, il nostro cercava in tutti i modi di liberarsi di alcuni steli erbosi appiccicatisi tra le pieghe del cappotto, per poi arrendersi poco dopo, visibilmente sconfitto dal gargantuesco nemico. Oh ma sono imperdonabile! Permettetemi di presentarmi come si deve: Sono Gabriev Disith, Cavaliere di Kisnoth e, per grazia di Lord Aeon, Governatore di queste terre.

    Il Falco si esibì in un profondo inchino, sfiorando con le labbra il dorso della mano della Dama Straniera.Servo Vostro Milady.

    Subito dopo, il Cavaliere Rosso orientò lo sguardo verso l'altro viaggiatore,
    eseguendo al suo indirizzo un saluto rispettoso.
    Milord, sono onorato di avervi nella mia Dimora.
    Ho sentito parlare di voi.


    E per un attimo, l'attenzione del Disith si spostò da voi alla creatura alle vostre spalle, visibilmente sollevato nell'incrociare quegli occhi così simili ai suoi.
    Vedo che avete già conosciuto Dama Eleonora.
    Un sorriso, se possibile ancor più grande e dolce dei precedenti, sembrò allargarsi sul volto dell'alfiere.Ne sono lieto.

     
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    -E' così delicato con i bambini! Credo sarebbe un ottimo padre!-
    -Mi scusi! Non desideravo essere così indiscreto! Ma sa, queste belle cose mi mettono di buon umore e mi commuovono di gioia!-


    La Dama del Vento posò lo sguardo sull'amico, sghignazzando fra sè e sè, portando poi la bella mano dalle dita affusolate sopra la sua testolina candida come la neve del Nord, accarezzandola quasi fosse quella di un bambino, come volesse rassicurarlo che sarebbe tutto andato bene attraverso quel gesto di tenerezza.

    -Che carino che sei...

    Intanto, la "riunione" terminò, e l'Alfiere porse loro le sue scuse, dicendo che era sempre importante discorrere con i saggi delle proprie terre. Drusilia sorrise annuendo, sebbene diffidasse sul fatto che quelle fossero davvero le creature su cui si fondava la cultura e la forza del Pentauron; lei per prima sapeva che i bambini andavano accuditi, e di certo erano ancora troppo giovani per aver l'onere tale di un intero presidio nelle proprie mani. Si lasciò baciar la mano diafana e liscia, mentre pensava che probabilmente l'appellativo di "saggi" ai pargoli era stato dato più a livello poetico che pratico.

    -Siamo noi i vostri servi, Sire.

    Rispose pacatamente all'uomo, inchinandosi a sua volta.

    -Il suo palazzo è splendido, e la compagnia amabile, Sire.
    Spero che le voci sul nostro conto non siano tuttavia cattive, anche perchè siam qui per proporle qualcosa, e di certo questo non gioverebbe a nostro favore!


    Ironizzò la Dama sulla loro condizione, sorridendo amabile e leggermente divertita.
    Eppure, come suo solito, era giunta sempre e comunque dritta al punto della situazione.
    Non era una donna da mezze misure, lei.
    E quell'incontro le premeva particolarmente.

     
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  11. Feng Yang Leng
     
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    Non vi era dolore in quel luogo, né il pensiero di tristi brutture, come ne fosse stato mondato da un vento lieto, ed una vita pura, incorrotta e delicata vi nascesse costantemente: tale parve, al Guardiano, l'aspetto di quella residenza, e tanto cara già gli era nel cuore, da sorridere beato, per sua Natura e per l'incanto del posto.

    -Oh, com'è gentile Signor Alfiere! Sono molto, molto onorato di fare la sua conoscenza!-
    Quando l'uomo si rivolse alla dama, il Primo s'inchinò a lei, con deferenza e gentilezza
    -Sì, abbiamo avuto questo piacere!-

    Quando l'amica parlò, la Tempesta sorrise alle sue parole, facendo cenno di sì con capo, nel cuore avendo tanta gioia, e tanto desiderio che tutto andasse per il meglio.

    -Il mio nome è Yang, e lei è Drusilia, Drusilia Galanodel.-
    Un ulteriore inchino
    -Presentarsi è sempre così piacevole!-

    Così, fra un sorriso e uno sguardo lieto, la Ruota dei LAM stava muovendosi verso alte vette.

     
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