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.Era una bella giornata, abbastanza gradevole per mantenere una promessa fatta qualche giorno prima al palazzo di Lordaeron, casa della Dama Azzurra Kalia, sua amica e sorella. Aveva promesso di passare dalla Seconda e di invitarla al loro Salotto per conoscerla, modo garbato e gentile per constatare di persona che il fratellino frequentasse compagnie giuste, e nel caso, che si comportasse bene con loro. Insomma... nulla di impossibile, se non fosse stato per il fatto che la casa della donna fosse nel bel mezzo di un bosco, al centro di un lago. Facile fu la conclusione di prendere un grifone piuttosto che andare a piedi, considerando anche che indossava un abito nuovo di zecca, di uno stile piuttosto bizzarro eppure comodo, consigliatole dall'esteta Dorian durante un colloquio di lavoro. Sinceramente non era il tipo da vezzeggiarsi così tanto con nuove stoffe e merletti, tuttavia quel cappellino non era niente male...
...lo stesso che stringeva fra le mani, innanzi al portone, insicura se bussare o meno.
Fu così che rimase più di mezz'ora lì davanti, impalata, e quando iniziò a pensare che era ora di darsi una mossa, si sentì immensamente stupida ad aver atteso per tutto quel tempo senza un motivo preciso. Un rapido movimento delle nocche, ed infine attese una risposta in pacato silenzio, un pò nervosa a dire il vero.Chissà cosa aveva questa Yoe per fare "innamorare" suo fratello.
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Shui Yoe Tu.
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Risolta la questione di Ryusang, il pranzo continuò nella più totale allegria, e ciascuno dei tre accolse assai di buon grado la presenza degli altri, finché ad un certo momento la Signora rimase sorpresa, muta per pochi secondi; ma fu un'ombra, e subito tornò a ridere e ad ammaliare. Trascorsa che fu circa una mezz'ora, ecco la Dama farsi nuovamente silenziosa, guardinga ma felice, mentre un dolce rumore proveniva dall'ingresso.
Qualcuno aveva appena bussato alla dimora della Guardiana, qualcuno che certamente Ella non s'era aspettata e che, però, ne aveva suscitato l'interesse, essendo che le piante del bosco avevano descritto la nuova arrivata in modo così simile alle parole di Yang, che Yoe non poté non ricondurre alla sua Affine:
-Entra, Mia cara...-
Sorridendo, bevve un sorso di vino; era sicura che né Yang né Ryusang mai potevano immaginare chi fosse alla porta, e così quell'avvento sarebbe stato una lieta sorpresa per tutti, e forse chi ne avrebbe maggiormente goduto sarebbe stata la Tempesta stessa. Ad ogni modo, ecco dei rami stendersi verso il portone ed aprirlo dall'interno, permettendo così alla ragazza di passare.
-Sta arrivando un ospite assai gradito, Miei cari.-. -
.Vide improvvisamente la porta aprirsi, e per quanto si sforzasse di cercare qualche inserviente che l'avesse aperta, non trovò nessuno. Rimase in silenzio, perplessa, per poi incamminarsi verso l'unica via percorribile, guidata in parte dal coraggio ed il resto dal suo fiuto che con tanta perizia aveva sentito un odorino di cibarie niente male non molto distante. Camminò un pò, sia per l'enorme ingresso, sia per il suo incedere lento, fino a che non udì rumori di tavola apparecchiata, forchette e bicchieri, segno che ormai era vicina alla sua meta... o almeno credeva.
Altri due passi e varcò una nuova porta, lasciata appositamente aperta, e quando fu lì, gli occhi della giovane andarono subito a ricercare la prima figura femminile che si presentasse alla sua vista. Fu un attimo, e rimase folgorata. Si, folgorata, anche se non letteralmente e nemmeno per l'avvenenza della Seconda. Fu un'altra cosa a lasciarla di sasso, nonostante Yang e Yin glielo avessero già anticipato, in parte.Erano uguali.
Cioè... non proprio uguali uguali... magari lei indossava abiti molto più succinti, oppure portava i lunghi capelli castani lisci anzichè mossi come lei, eppure gli occhi di entrambe brillavano del medesimo colore, come anche i capelli lo erano, e le belle labbra carnose esibivano entrambe la tonalità delle rose più rosse.-Ehm... salve.
Inutile a dirsi... si sentì a disagio.
E come se non bastasse, solo allora si accorse della presenza di Yang e Ryusang a quel banchetto.
...
Va bene Yang... ma cosa diavolo ci faceva il suocuccioloRyusang alla sua tavola?
Sbaglio o quello era vino???
Un sopracciglio si alzò evidente, nonostante lei mantenesse un atteggiamento calmo e composto.
-Ryusang?. -
L'Ordine.
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Yang non poté credere a ciò che vide: Drusilia, la sua cara amica, la sua famiglia e, nondimeno la sua Affine, era giunta fin nel profondo della foresta, recando una sorpresa oltremodo lieta, tanto da far alzare il bianco Guardiano dalla tavola, e correrle incontro, abbracciandola e baciandole dolcemente la guancia:
-Dru! Dru tesoro!! Cosa ti porta qui? Che bella sorpresa!!!-
Solo quando il Primo fu dall'amica la Seconda si voltò verso di lei, e la vide: bella, come gli alberi l'avevano descritta, e simile a Se Stessa più di quanto non credesse. Stesso colore avevano per occhi e per capelli, ma se la ragazza trasmetteva una certa delicatezza, una bellezza così fragile da voler proteggere, la Guardiana si mostrava fiera, e potente come una Regina.
-Così questa è la Drusilia della quale mi avevi parlato, Yang. Davvero bella!-
In un movimento inconsueto parve squadrare la Galanodel dalla testa ai piedi, con grande ammirazione
-A cosa dobbiamo questa visita? Non che Mi dispiaccia: l'Affine di Yang è sacro anche per Me.-
Mentre la Signora conosceva la donna, ecco il Primo invitarla a sedersi al loro tavolo, giusto in tempo per mangiare i dolcini che aveva con tanto amore cucinato per tutti:
-Vieni, cara! Stiamo per mangiare il dolce, e vorrei che lo assaggiassi!-
Guardò Ryusang, un po' triste
-Spero non sia venuta a prendere il Sergente, ci stavamo divertendo tanto! E' una compagnia così piacevole!-
-Sì, lo è...-
Sorrise cupida la Signora, apprezzando Ella la bellezza del ragazzino, la sua prestanza e i suoi modi così energici. Drusilia aveva un certo gusto per i propri sottoposti; certo, anche Yoe non era da meno.. -
.
La Seconda Guardiana interruppe d’un tratto il loro conversare un paio di volte, indugiando in un silenzio ora sorpreso, ora compiaciuto; tuttavia, non si trattò che di una nuvola passeggera sul cielo mutevole del suo carattere, così nessuno non vi diede bado.
Non lui, almeno, che naturalmente non si accorse di nulla.
-Entra, Mia cara... Sta arrivando un ospite assai gradito, Miei cari.-
Sollevò lo sguardo dalla coppa di crema in cui la sua crespa testa bionda minacciava di volersi immergere ad ogni cucchiaiata, e lanciò uno sguardo interrogativo alla padrona di casa.
-Ehm... salve. ...Ryusang?
Poi, una voce familiare lo fece scattare ben dritto sulla sedia, con le spalle contro lo schienale e il pezzo d’argenteria ancora penzoloni dalle labbra serrate in un’espressione rigida e sorpresa. Più che sorpresa: spaventata.
Il Gran Maestro Drusilia Galanodel era lì a pochi passi da lui.
-Dru! Dru tesoro!! Cosa ti porta qui? Che bella sorpresa!!!-
Fortunatamente, il Comandante Yang -alzatosi per andarle in contro- l’avrebbe tenuta impegnata per un po’: il tempo necessario a ricomporsi, e cioè a togliersi la posata dalla bocca, pulirsi il muso e le grinfie con un tovagliolo, e ravviarsi la zazzera ribelle.
-Così questa è la Drusilia della quale mi avevi parlato, Yang. Davvero bella!
A cosa dobbiamo questa visita? Non che Mi dispiaccia: l'Affine di Yang è sacro anche per Me.-
-Vieni, cara! Stiamo per mangiare il dolce, e vorrei che lo assaggiassi!-
Bene così anche per la Signora Yoe: altro tempo per il Nibbio da impiegare per disincastrarsi dalla morsa di tavolo e sedia, e alzarsi in segno di rispetto, spazzolandosi via con le mani le briciole da casacca e pantaloni.
-Spero non sia venuta a prendere il Sergente, ci stavamo divertendo tanto!
E' una compagnia così piacevole!- -Sì, lo è...-
Tirato in causa direttamente, il biondino si giocò il suo miglior sorriso, inviandolo all’indirizzo del suo Comandante Supremo, reclinando il capo da una parte e sperando ardentemente che il suo sguardo ceruleo non tradisse tutto il suo imbarazzo.
« Mi sento in dovere di consigliare il budino al cioccolato...! »
e, restando in piedi, annuì con piena convinzione. -
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Drusilia si ritrovò in pochi attimi fra le braccia candide di Yang, stringendolo amorevolmente e dandogli leggeri bacini sulla guancia. Intanto, la donna del fratello, continuava a scrutarla con sguardo smeraldino fisso su di lei, anche se la Dama del Vento non potè notarlo bene, considerando che Yang, i suoi abiti pieni e le ali bianche nascondevano in buona parte tutto il resto. Fu solo dopo quella dolce manifestazione di affetto che Drusilia si separò da lui, e potè fissare con tutta calma la padrona di casa, bella nei suoi lunghi abiti di stoffe pregiate che riprendevano il colore della foresta, i colori naturali ed il profumo di mare che pareva emanare come splendido ed esotico aroma.
-Così questa è la Drusilia della quale mi avevi parlato, Yang. Davvero bella!
A cosa dobbiamo questa visita? Non che Mi dispiaccia: l'Affine di Yang è sacro anche per Me.-
Era effettivamente bellissima.
-Mi perdoni il disturbo, ma son qui in veste di messaggera.
Continuò, mentre andava a sedersi al tavolo, sotto invito di entrambi.
-La Dama dell'Est ed io desidereremmo invitarla al nostro salotto, che si terrà fra un mese a Laputa.
Sorrise gentile, accavallando le gambe e voltandosi verso il giovanotto al suo fianco, quello che le aveva consigliato il budino. Una mano andò a sfiorargli i capelli, mentre l'altra giunse al viso pallido e candido, portandolo a sè in un abbraccio dolce quanto materno. Avvicinò le labbra al volto, vicino alle orecchie.
-Ogni boccone sono dieci flessioni o due giri del Latifondo, caro.
Io non dimentico.
Infine un bacetto avrebbe sigillato quel patto che nessun altro avrebbe sentito, dunque iniziò a mangiare serena e con il sorriso sul volto, rivolgendosi al suo Sergente, questa volta ad alta voce.
-♥ Vuoi altro budino? ♥
. -
L'Ordine.
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-Un salotto? Che bella cosa! Assieme ad un Alfiere! Yoe, non è quello che hai sempre voluto?-
Cinguettò Yang, tutto giulivo, mentre con la mano indicava altri dolci da far assaggiare a Ryusang
-Mangia questo, sono sicuro che ti piacerà! L'ho fatto per te!-
-Un salotto, dici?-
Ora era la Dama a parlare, mentre ancora sorseggiava del vino, e guardava la ragazza negli occhi, verde contro verde
-Potrebbe essere interessante...Ma dimmi, in veste di cosa dovrei apparire?-
Ecco! Un pensiero stava creandosi nel cuore della Seconda, una superba considerazione di Se stessa, giusta, peraltro, ma pur sempre troppo affilata, per chi non fosse altrettanto orgoglioso.
Così lasciò il bicchiere, e mentre con una mano s'accarezzava i capelli color del bosco, con l'altra toccava il tavolo, stesa morbidamente sulla tovaglia. Le gambe accavallate e la schiena inclinata ed il volto girato verso destra, sognante ed erotico.
-La Mia fama s'è già sparsa in tutta Endlos? Già tutti conoscono e amano il nome della Signora?-
Rise, compiaciuta delle Proprie idee
-Fanno bene, sì!-
Allora il Primo Guardiano, che stava ad ascoltare le belle parole della Natura, cominciò ad applaudire tutto felice, portando musica nella voce, e una gioia pura ed infantile nel cuore:
-Non è bellissimo? Yoe, sei diventata importante, come avevi sempre sognato!!!-. -
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-Mi perdoni il disturbo, ma son qui in veste di messaggera. La Dama dell'Est ed io desidereremmo invitarla al nostro salotto, che si terrà fra un mese a Laputa.
Un salotto? Che bella cosa! Assieme ad un Alfiere! Yoe, non è quello che hai sempre voluto? Mangia questo, sono sicuro che ti piacerà! L'ho fatto per te!-
Un salotto, dici? Potrebbe essere interessante... -
Non capì completamente il senso di quelle parole, forse perché non aveva mai visto Kalia far salotto con le amiche e nemmeno riusciva ad immaginarsela... ma d’un tratto si rese conto che sarebbe stato possibilissimo, e l’ipotesi di quelle tre donne riunite in uno stesso posto a sparlare gli si presentò come una visione semplicemente agghiacciante.
- Ma dimmi, in veste di cosa dovrei apparire? La Mia fama s'è già sparsa in tutta Endlos?
Già tutti conoscono e amano il nome della Signora? Fanno bene, sì!-
E le brutte sorprese non finivano certamente lì: Drusilia si era accomodata accanto a lui, e nonostante il Nibbio le sorridesse lieto -ben contento di averla al suo stesso desco- quello che accadde dopo ebbe ben modo di fargli cambiare idea.
-Non è bellissimo? Yoe, sei diventata importante, come avevi sempre sognato!!!-
La Dama del Vento gli sorrise, tendendo una mano gentile a carezzargli la zazzera dorata e traendolo a sé con l’altra, per cingerlo in un abbraccio... ma le parole che le sue labbra gli consegnarono all’orecchio furono tutt’altro che amabili.
-Ogni boccone sono dieci flessioni o due giri del Latifondo, caro. Io non dimentico.
Gli schioccò un bacetto e sciolse la loro stretta, poi si ritrasse e cominciò a dedicarsi al dessert, sorridendo dolcemente come nulla fosse stato... e lì sarebbe finita se la Dama non avesse avuto lasimpatiadi provocarlo.
-♥ Vuoi altro budino? ♥
...che razza di...! Immediatamente dimise il sorriso caldo e gioioso che era solito rivolgerle per rabbuiarsi in un espressione seria e rigida come l’acciaio; e lui che si era fatto tanti problemi sulla propria condotta, perché non voleva dare problemi ai LAM e al suo Gran Maestro...!
Che scemo era stato.
E va bene: se voleva trattarlo a quella maniera, come un soldatino da vessare per capriccio,
allora avrebbe smesso di considerarla qualcosa di più di un suo superiore.
« Sì, grazie ... »
assentì con voce incolore, servendosi altro budino
« E... No, non credo che lo farò. »
aggiunse, senza che i Guardiani potessero capire a cosa si stesse riferendo
« Non sono in servizio adesso. »
Si chiuse nel silenzio e lasciò gli altri commensali ai loro discorsi, mangiando lentamente la gelatina al cioccolato; in realtà nemmeno gli andava, visto che era satollo e felice di quanto ingurgitato prima, ma doveva pur mandare il messaggio di non essere lo zimbello da comandare come un cagnolino per divertirsi nei tempi morti: aveva già lasciato che lo prendesse in giro quella volta, quando gli aveva comunicato la sua promozione... quanto altro avrebbe potuto sopportare una testa calda come la sua?. -
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- Ma dimmi, in veste di cosa dovrei apparire? La Mia fama s'è già sparsa in tutta Endlos?
Già tutti conoscono e amano il nome della Signora? Fanno bene, sì!-
La risposta della Dama del Vento fu rapida e ben congeniata.
-Innanzitutto in veste di Guardiana, poi di Ufficiale ed infine, ma non meno importante, di donna.
Sorrise, sicura di ciò che pronunciavano le sue belle labbra rosse.
-Sarebbe un onore per me accoglierla alla mia dimora, e la Dama Azzurra freme dalla voglia di incontrarla.
Iniziarono infine a mangiare, e come era facilmente intuibile, il giovane Ryusang prese a male il suo intervento.
Beh, da una testa calda come lui se lo sarebbe aspettato senza poi troppa fatica, tuttavia non era mai bello a vedersi...
...o a sentirsi.
« Sì, grazie ... »
« E... No, non credo che lo farò. »
« Non sono in servizio adesso. »
Il cuore della Dama ebbe un minimo sussulto, ma nulla le diede modo di mostrarlo, a parte le labbra rosse che si corrugarono leggermente, mentre lo sguardo verde si incupiva. Non era in servizio... adesso? Gli Aviatori erano sempre in servizio, come era sempre in servizio lei inquanto Maestra. E se lei lo trattava in quel modo, la ragione c'era, ed era anche abbastanza evidente, o almeno così credeva. Forse non le fece male la presa di posizione, quanto per il fatto che aveva iniziato a sentirlo come figlio, e fare i genitori era una cosa tremenda.
-Capisco.
Rimase in silenzio, stavolta, mangiando calma ed ascoltando le chiacchiere della bella Ufficiale dell'Ovest e del buon Yang, tutti pres nelle loro conversazioni. Non parlò molto nel mentre, e finito il dolce si levò in piedi, porgendo loro un inchino.
-Temo che purtroppo ora dovrò andare, ahimè ultimamente ci son troppe cose da fare.
Spero di rivederla presto, Milady.
E ciao, Yang, ci si sente.
E con ciò, le consegnò un biglietto con tutte le informazioni possibili per raggiungere il luogo all'ora prevista.
Fece per andarsene, ma non prima di rivolgere nuovamente la parola al Nibbio.
-Tra un'ora ricomincia il tuo turno.
La sua voce era atona, eppure vi era una nota dolente in quella soave melodia, come se si sentisse offesa.
La stessa nota che era apparsa negli occhi verdi dal momento in cui Ryusang aveva parlato.
-Anche per te è ora di andare... vieni.
Gli fece cenno con la mano di avvicinarsi.
E se lui l'avesse seguita, si sarebbero diretti in silenzio all'uscita, diretti a Laputa, loro dimora.. -
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Lo sguardo smeraldino della Dama del Vento si adombrò, e le sue labbra rosse si arricciarono indispettite nell’udire la risposta del Nibbio, ma questi non se ne avvide -per quanto potesse immaginarlo- per il semplice fatto che la traiettoria dei suoi gelidi occhi cerulei non si era spostata dal punto imprecisato dove aveva parcheggiato lo sguardo.
-Capisco.
Estraniato nel silenzio del suo broncio accigliato, il biondino terminò cucchiaiata dopo cucchiaiata il suo dolce, con scarso entusiasmo e quasi controvoglia, registrando piuttosto distrattamente il resto dei discorsi che si svolgevano attorno a lui, elucubrando senza timore le ripicche che il Gran Maestro avrebbe potuto mettere in atto contro di lui e preparandosi psicologicamente e spiritualmente ad affrontare il peggio col massimo stoicismo.
Si riscosse dai suoi tetri pensieri solo quando registrò un movimento al tavolo, e le apatiche iridi di ghiaccio si posarono su Drusilia, alzatasi per prendere congedo; tuttavia, Ryusang tornò a dare segni di vita solo quando il suo superiore gli si rivolse direttamente.
-Tra un'ora ricomincia il tuo turno.
gli disse con voce fredda, fermandosi ad aspettarlo sulla soglia
-Anche per te è ora di andare... vieni.
« Sissignora. »
Rispose senza particolare inflessione, con la voce neutra che un soldato userebbe in caserma, alzandosi a sua volta e indirizzandosi un attimo verso i Guardiani per rivolgere loro un inchino e le cortesie di rito che la buona creanza esigeva prima del commiato.
« Vi ringrazio per l’ospitalità, l’ottimo cibo, e la compagnia. »
Dopo che ebbe presentato i suoi rispetti ai padroni di casa, si diresse alla porte
per lasciarsi la verde Undarm alle spalle.. -
L'Ordine.
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-Guardiana? Che cosa bizzarra!-
Esclamò, le mani sui fianchi
-Ad ogni modo, non mancherò all'appuntamento. Dopotutto, desidero poter incontrare nuovamente la Dama Azzurra.-
Bevve l'ultimo sorso di quel vino così profumato e morbido che quasi era ambrosia; d'un colpo, il visino di Ryusang andò rabbuiandosi, come vi fosse una qual certa tensione, un capriccio, od un comando al quale si debba ubbidire controvoglia, o rischiosamente lo si desideri infrangere. Forse per ciò che il biondo disse, forse per il tempo che era scorso assai rapido, giunse il momento dei saluti: affrettati, senza dubbio, mossi da un'urgenza maggiore.
Yang poteva sì capire, in fondo la missione dei LAM era una costante difesa, un'eterna salvaguardia di Laputa e di Endlos tutta, e però abbandonare così un pranzo, pure fosse al suo termine, non gli parve un gesto troppo cortese; cionondimeno, ora vi era un distacco fra l'amica e il Sergente: poiché non ne aveva colto il motivo, né, credette, fosse il momento d'intraprendere una tale discussione, a malincuore li salutò:
-Fate buon viaggio, mi raccomando!-
Disse; poi aggiunse, più rincuorato, al ragazzino
-So che farai grandi cose, Ryusang! E io sarò lì a tifare per te! La tua vita sarà piena di tante sorprese!-
-Vuoi spaventalo, Yang?-
Irruppe la Guardiana, sorridendo
-Ma io..!-
-Ci rincontreremo, lo prometto!-
Al che la Signora s'alzò dalla sedia e s'inchinò ai due ospiti, mentre la Tempesta, li accompagnò all'uscita, inchinandosi quando attraversarono la bella porta.
-Allora, hai tempo per parlare, adesso?-
Domandò il Fiore, dopo che Yang tornò a sparecchiare la tavola
-Sì, ho sempre del tempo per Te, lo sai!-
Sorrise, sedendosi di fronte all'Essenza.
Seguì dunque un lungo dialogo.
-Anche tu lo avverti, non è vero?-
-Credo di sì...Sì, è anche dentro di me.-
-Ero sicura arrivasse tra qualche tempo. Che cosa abbiamo sbagliato?-
-Nulla, lo sai! Ma non possiamo prevedere il Destino, né chiedergli favori. Siamo legati al Grande Disegno, più di chiunque.-
-Ci sono tante cosa da fare! Tante cose che Io devo fare, per Me e per questa terra. Passerà, prima o poi...-
-Aumenterà, Yoe. Aumenterà fino al punto di farci scoppiare, o verrà estirpato dal Giusto Momento.-
-Tu credi arrivi? Che sia la Quinta?-
-Sì, e anche Amarth lo crede. Ma anche se nessuno di noi lo reputasse vero, presto si realizzerà comunque.-
-Già, perché Noi Attiriamo. Non lo sopporto, non voglio lasciare l'Ovest...-
-E non lo lascerai, come io non andrò via dal Nord! Non prima della Quinta.-
-Non ho mai provato questa sensazione, non Ci era mai capitato. Mi sento schiacciata, chiusa in un Limbo, imprigionata in un circolo.-
-Ti capisco, Mia diletta...Ma, vedi, cosa è più importante? La nostra felicità, o la felicità di chi è intorno a noi, di chi possa, un giorno, trovare conforto nelle nostre parole o nelle nostre azioni?-
-Non lo so. Ma una corte insoddisfatta è uno smacco per la Signora!-
-Hai ritrovato il buonumore! Sono felice!-
-E' inutile lagnarsi, non possiamo cambiare questa realtà. Possiamo solo trarla a Nostro vantaggio.-
-...-
-Mi sono stufata di questo discorso, è rimasto altro budino?-
-Sì, sì! Eccolo!-
Così, sopra l'ansia, la tristezza e la paura, vinceva l'amore l'altro, e la gioia di stare assieme. Certo, non avrebbero potuto cambiare le Cose. e forse sarebbero rimasti così per molto altro tempo, ma il sacrificio per gli altri avrebbe cancellato il dolore, ed i brutti pensieri..
[LAM]L'invito al Salotto |
