[GR] Deviazioni Impreviste

Il Ragno e la Farfalla ~ Atto III

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    Le strade del Presidio Centrale sono affollate e colorate oltre l’ufficio della Dogana dove -grazie a Flint- non siete stati fermati per assenza o irregolarità nei vostri documenti; così, dopo lunghi e interminabili giorni di faticoso cammino in mezzo al biancore assoluto e abbacinante delle nevi del Nord, avete spalancato gli occhi, d’un tratto attoniti per la magnificenza delle ville, dei giardini e degli ampissimi boulevard in cui vi siete addentrati, essendosi reso necessario transitare per il primo distretto, la punta settentrionale della Regione.

    « So che siete stanchi, ma non possiamo fermarci. Non qui. »
    vi ha messo in guardia Flint con voce sbrigativa e i soliti modi burberi
    « Argenstella è il distretto più prestigioso del Pentauron;
    se prendiamo un ostello qui ci spenneranno vivi. »


    Le bambine sono ovviamente stremate per i lunghi giorni di viaggio e -per forza di cose- ad un certo punto il Vecchio Flint e il giovane Daligar hanno dovuto più volte caricarsele in braccio; per fortuna, per raggiungere il cuore del Presidio -la Capitale, la Grande Dama- prendete un grazioso trenino che (se non altro) vi permette di riposare i piedi, ma è comunque l’imbrunire quando finalmente arrivate a Kisnoth.

    Probabilmente dovreste solo trovarvi una locanda per passarvi la notte, ma -appena scendete- e vostre pupille ricavano un’allegria tutta speciale dall’incontro con i colori vivaci delle luci, delle stoffe, della chincaglieria e delle cibarie che fan mostra di loro sui banchetti di legno delle botteghe, delle bancarelle, o nelle forme vivaci e dinamiche dei venditori, dei bambini che scorazzano in giro, e -perché no?- dei saltimbanchi che si esibiscono ad ogni angolo di piazza.
    Sembra proprio essere giornata di fiera!



    Kokorì

    Finalmente arrivate in una città! Ma... ora che farete?
    Cederete alla stanchezza e vi cercherete un posto per la notte, o vi arrenderete alla tentazione di addentrarvi in quel carosello di luci e colori? I dolcetti che luccicano sotto le lampade hanno un aspetto ancora più accattivante... Flint sembrerebbe propenso a farvi contento, ma -dalle informazioni fornite da un passante- la Fiera durerà ancora un paio di giorni (e di notti), quindi -volendo- ci sarebbe occasione di visitarla anche domani...



    Daligar

    Il brutto presentimento che ti ha colto alla partenza dal Nord si è un pò attenuato nel corso del viaggio, ma ora che vi ritrovate in una città così grande e affollata, lo senti farsi di nuovo vivo, più prepotente che mai: solo Dio sa cosa potrebbe succedere in un posto così caotico e quanti malintenzionati ci sono in agguato...!
    No davvero, non ti senti nient’affatto tranquillo in mezzo a quella bolgia, e oltretutto sei da solo.
    Qui urge assolutamente raccattare rinforzi; quel che c’è da fare è chiaro: devi recuperare Xord, ma -al contempo- sei restio ad allontanarti dalle bambine... almeno finché non avrete trovato un edificio dove stabilire il campo base per la notte.



    Xord Gik

    Gironzoli senza meta per le bancarelle della fiera; sei attesa della chiamata di Daligar, così da sapere dove raggiungerlo e quando, ma mentre controlli il Codec in attesa che suoni, nulla ti vieta di divertirti un po’, no...? Andiamo, ricorderai ancora com’è che si fa!



    Straight to the PointE finalmente eccoci qui! Come lasciato intendere nel narrato, la scelta del programma della serata (se cioè partecipare alla festa o andare a dormire) sta alle bambine, quindi è bene che sia Dru-Dru la prima a postare; in tutto questo, Daligar tiene sempre bene a mente di dover chiamare al più presto Xord e dargli disposizioni perché lo raggiunga, ragion per cui Bonx -a questo giro- posterà per secondo. L’ultimo a rispondere sarà Ali, in modo che Xord possa basarsi sulla comunicazione ricevuta dal compagno e unirsi in-game alla combriccola. Avete tempo per rispondere fino a lunedì 6 giugno, compreso; se avete domande, il topic in bacheca è a vostra disposizione! =*
     
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  2. KOKORI'
     
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    Era stanca, nonostante avesse passato buona parte del viaggio sulle spalle del signor Dali.
    Ed aveva fame, le faceva male il pancino che, al momento, brontolava senza sosta già da qualche ora.
    In più, una volta arrivati, nonno Flint disse loro di non comprare niente, perchè le cose costavano tanto.

    -Ho fame...

    Mugugnò la piccola, manine sull'abitino nero all'altezza del ventre.

    image

    Era lì sul punto di svenire, quando un odore di dolci e zucchero filato la fece rinvenire,
    donandole energie che nemmeno lei credeva di avere ancora.
    Gli occhi da cerbiatto si spalancarono luccicanti, mentre la boccuccia si schiudeva in un sorriso a trentadue denti.
    Nelle sua breve esistenza non aveva mai assistito in una cosa simile, vissuta in un villaggio sperduto fra le montagne.
    Si guardò intorno, incantata da tutte quelle luci, tutti quei colori e soprattutto... tutte quelle caramelle!
    Sollevò le braccine al cielo, mentre con espressione estasiata pareva voler abbracciare quella bellissima visione.

    -♥DOLCETTIIIIIIH!♥

    Urlò tutta contenta, per poi gettarsi nella folla senza se e senza ma.
    Vero era che poteva attendere di riposare... ma era pur sempre una bambina.
    Quella tentazione era troppo... soprattutto per lei!

     
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  3. Daligar
     
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    Il numero quattro non era tranquillo e non lo sarebbe stato finché non avessero raggiunto il castello della Dama dell'Est. Forse la sua preoccupazione sarebbe potuta diminuire se solo Xord fosse stato lì con lui. Alex, dannato donnaiolo, si era dimostrato poco affidabile. Piuttosto che rimanere da solo per tutto il viaggio, avrebbe potuto sopportare anche le sue battutine e i suoi modi.
    E invece no.

    Arrivarono alla capitale nel giorno peggiore di tutti. Un giorno di fiera. Non c'era cosa peggiore per una guardia del corpo che infilarsi in un posto così affollato come una fiera. E data la presenza del vecchio, il ragazzo non poté imporsi sulle bambine.
    Sperò invano che le piccole scegliessero l'albergo, ma proprio non si aspettava di vedere la bambina da proteggere sfrecciare nell'ammasso di gente.

    "Aspettami piccola."

    Gridò dietro alla piccola Kokorì, lanciandosi al suo inseguimento. Purtroppo, se avessero girato a lungo il posto, non avrebbe potuto dare un appuntamento preciso al compagno. Ma, infondo, era pur sempre un membro del Ragno.
    Mentre correva appresso alla bambina, mise una mano all'orecchio e contattò il numero sei.

    "Godrik, non posso fermarmi in un punto preciso ad aspettarti. Cercami alla fiera della capitale. Ti mando le mie coordinate ad intervalli regolari così da facilitarti la ricerca, ma sbrigati."

    Riattaccò la conversazione e riversò la sua attenzione completamente sulla bambina.

     
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    « ...divertirsi? » ripeté, scettico.
    Alice lo guardò come lo strano caso di 'homo adultus abbastanzas scemos' che probabilmente sembrava ai suoi occhi e mise le mani ai fianchi, inclinando la testa da un lato. « Presente? Quella cosa divertente che si fa giocando, ridendo, scherzando... »
    « So cosa significa divertirsi. » disse, abbassando le lenti degli occhiali da sole per fulminarla dall'alto dei suoi quaranta centimetri in più. « Anche se non riesco proprio a capire come ci si potrebbe divertire qui. »
    La ragazza inarcò un sopraciglio, fra lo scettico e l'incredulo. « Qui, cioé... nella più grande fiera di Pentauron? »

    Il Nessuno alzò gli occhi al cielo e tacque, rinunciando a continuare il discorso. Non che sarebbe servito a molto: la ragazzina gli si era quietamente appiccicata addosso come un cerotto antiverruche all'altezza di Epartis, e da allora cercare di liberarsene era risultato pressocché impossibile. La qual cosa era abbastanza notevole, se si considerava la sua capacità di viaggiare con i Corridoi Oscuri e la scarsità di mezzi ed anni della suddetta, una tredicenne allampata che avrebbe potuto sollevare con una mano sola.
    Probabilmente avere una parlantina in grado di stendere ad area ogni adulto nel raggio di parecchi chilometri era d'aiuto.

    Alice - prima o poi le doveva chiedere se era parente di Alice Liddell - trotterellò al suo fianco, fregandosene altamente dell'essere da sola con uno sconosciuto un tantino più che inquietante. « Dove hai detto che ti aspetta, il tuo amico? » lo interrogò, seccante come al solito.
    « Non l'ha detto. » rispose lui.
    Sbuffò. « Ooh, capisco. » disse, annuendo a grandi passi. « È un tipo molto furbo. Scommetto che ti mette spesso nei guai. »
    « Una volta siamo stati inseguiti da dei Segugi. » confermò, sorridendo per abitudine. Lei gli sorrise a sua volta.
    Cocciuta ragazzina!
    « Chissà come pensa che tu possa trovarlo.... » s'interrogò, balzellando pensierosa.

    Xord Gik sorrise.
    Sorrise davvero.

    « Facciamo a chi lo trova prima? » disse, e si batté il dito sul naso.
    La ragazzina sorrise e disse: « Tu cosa scommetti? »



    5:29 minuti dopo_



    « Quindi sei tu l'amico di Godrik. » disse Alice ad alta voce.

    Mani sui fianchi e testolina inclinata, con il suo metro e quaranta sarebbe potuta quasi sembrare comica agli occhi di Daligar... se non fosse per lo sguardo di assoluta, pacata determinazione nei suoi occhi. Con un gesto fluido raddrizzò il capo facendo ondeggiare la sua lunga chioma bionda e gli venne vicino, puntandogli un dito contro.

    « Per tua cultura personale: quelli » disse indicando una lastra di pietra appesa sulla facciata di un palazzo « ti dicono il nome della strada: puoi usarli per evitare di perderti... o per far capire agli altri dove sei. »

    Gli sorrise con grazia, poi veleggiò dalle parti di Kokori e Riful e disse: « Ciao! Io sono Alice, voi come vi chiamate? »

    Nel mentre Xord Gik apparve da una delle vie che davano sulla piazza e alzò un braccio per farsi notare da Daligar, salvo poi bloccarsi esterrefatto quando vide Alice. La ragazza sventolò una mano nella sua direzione, giuliva.

    « Sei in ritardo! » gli urlò, tutta felice.
    « Dannate tredicenni... » imprecò il Nessuno, e raggiunse il gruppo. « 'Giorno a tutti... »
    Non fece in tempo neppure a finire che un gomito -purtroppo- ben noto lo colpì all'altezza del costato « Poche storie: paga! »



    ~
    open your heart...



    T e n e b r a · P r o f o n d a


    Status fisico ≈ Illeso
    Status psicologico apparente ≈ ???
    Status energetico ≈ 100%
    Consumi impiegati ≈
    Riassunto ≈
    Vagheggio con Alice. Oh, a proposito: porto occhiali da sole per coprire gli occhi rossi.
    Note ≈
    Al prossimo post perché c'è un'altra persona con me.
    Uno di voi può già capire chi è Alice.
    Armi&Co. ≈
    Dark Armour ≈
    Armatura leggera forgiata in ferro sidereo e Oscurità;
    Animofago ≈
    Arma da taglio forgiata in Oscurità;
    ??? ≈
    ???


    D a r k n e s s · i n s i d e · u s ≈
    Oscurità, ovvero delirio.
    Qualora un essere dotato di emozioni si lasciasse cadere nella parte più vile, turpe e depravata del suo animo, allora e solo allora scoprirebbe di condividere con un'infinità di altre razze un potere più grande di qualunque altro: essa si manifesta genericamente come un'estensione del concetto di 'energia sacrilega', cui tuttavia non condivide nulla più che pochi superstiziosi preconcetti e qualche peculiarità cromatica. Non è quivi questione di energia, ma di desiderio: la pura, semplice, banale e mai scontata volontà di operare il male che, rivelatasi in alcuni soggetti più forte che in altri (ed egli è uno di questi), mostra la sua capacità di concretizzarsi in energia e potenza senza alcun nesso logico o legame tra le manifestazioni. Volere è potere, senza alcun limite: creare dal proprio corpo non è più difficile che farlo dalla propria energia, dalle proprie armi, dai propri Heartless, persino da Heartless evocati come meri vettori delle proprie stregonerie.
    Logica vuole che il semplice desiderio non sia capace di alcun danno, fintantoché rimane tale.
    La logica, a volte, è in errore.
    ~
    Il passaggio da leale soldato umano della propria patria a letale stregone dei Poteri Oscuri ha lasciato il segno sul fu Godrik VonTanark: pur conservando il bagaglio d'esperienze tattiche della passata vita militare, la sua abilità con le armi è diminuita notevolmente a fronte di una maggiore prontezza di riflessi.
    { passiva: +5o% potenza magica e riflessi, -5o% maestria con le armi ≈ passiva: casting da magie, Heartless e oggetti }
    Sensi Oscuri ≈
    L'azione nociva dell'Oscurità non si limita a corrompere il limite interno dei poteri dell'Oscuro, bensì si manifesta mutando il corpo stesso di colui che ne diviene un assiduo frequentatore: le iridi si tingono di arancione, poi brillano rosse, i capelli assumono sfumature elettriche, stranamente rilucenti, la pelle assume una consistenza più serica e un colorito pallido. Più sottilmente, l'Oscurità influenza profondamente il sistema di incanalamento dell'energia dell'Oscuro rendendolo più cosciente, più consapevole dell'Oscurità che lo circonda, e trasportandolo in una sfera sinestetico-sensoriale completamente nuova: tale percezione ultrasensoriale, più volgarmente 'auspex', è tendenzialmente reinterpretata dal cervello come un'alterazione di tutti e cinque i sensi, che diverranno quindi tutti veicoli dell'informazione extra-sensoriale arrecata dal proprio intero corpo, e che coinvolge ogni forma possibile ed immaginabile di energia.
    Lo sapevate che la magia illusoria ha il sapore dei lamponi?
    { passiva: auspex }
    Tecniche ≈







    Basso 5%Medio 10%Alto 20%Critico 40%


     
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    Kokorì

    -Ho fame...

    Oh, se hai fame...! Tieni le mani sul pancino, e senti lo stomaco vibrare, contrarsi e brontolare nitidamente; e sei stanca, così stanca che -ancora una volta- ti basterebbe metterti in posizione orizzontale per cadere addormentata all’istante come un sasso.

    ...ma, si sa, gli zuccheri vengono immediatamente assimilate dal corpo e trasformati in nuove energie, tanto che ti basta sentirne l’odore e squisito disciolto nell’aria della festa per tornare energica e pimpante come non mai.

    Tutte quelle luci e quei colori sospesi nelle ombre del crepuscolo che già si allungano per le strade della città, unite alle risate e alla musica che si intrecciano con il profumo delle leccornie nell’aria conferiscono sfumature magiche e fiabesche all’atmosfera, e ti senti leggera e felice come in un sogno pieno di fiori, unicorni e principesse mentre ti tuffi nella folla senza pensarci due volte, al grido di...

    -♥DOLCETTIIIIIIH!♥

    Alle tue spalle ti pare di sentire la voce di Dali che dice qualcosa, ma... nah: probabilmente te lo sei solo immaginato; lì non c’è altro che la musica degli strumenti a corda e quella incalzante e allegra dei tamburelli... e prima che tu possa rendertene conto ti trovi attorniata dai veli svolazzanti di coloratissimi giullari che si stanno esibendo in uno anello di folla da cui devi essere probabilmente sbucata anche tu. Già... ma da che parte?

    Mentre contempli un po’ smarrita la gente che ti fissa sempre più perplessa, d’un tratto senti una mano gentile che abbraccia la tua, e -sollevando- gli occhioni color nocciola, incontri il sorriso scanzonato e rassicurante di un volto per metà coperto da una maschera; i suoi occhi scuri -quasi neri- oltre la bautta.

    « Baila con me, Chica...! »

    Cinguetta allegramente un guitto dal forte accento ispanico, vestito in rosso e oro, e dal cui cappello biforcuto e tintinnante per i campanellini spunta una zazzera indomita di capelli scuri... ma non fai in tempo a rispondere al giovane che subito un’altra mano ti stringe la sinistra, e volti lo sguardo verso un pagliaccetto dal gran naso rosso, vestito di larghissimi abiti azzurri e rigonfi, con una parrucca di riccioli biondi e verdi, una papalina e splendidi occhi verdi.

    « Mais non: balla con me, Mademoiselle...! »

    Poi, ognuno di loro stende davanti a te un drappo di stoffa colorata, solo per poi ritrarle con uno svolazzo per mostrare agli spettatori che il tuo semplice abitino nero è trasmutato in uno spendido abito da fatina!
    E senza darti il tempo di trasecolare per la meraviglia, ti coinvolgono allegramente in un girotondo sotto una pioggia di petali e coriandoli, creando una scena che strappa risate divertite al pubblico, che comincia ad applaudire entusiasta.

    L’improvvisazione è tutto nel loro lavoro, e qualsiasi imprevisto si presenti, la politica è sempre la stessa: “lo Spettacolo deve continuare!”



    Daligar

    "Aspettami piccola."

    Sei stato colto alla sprovvista, e non sei riuscito ad agguantare la bimba prescelta dalla Farfalla Blu prima che questa si gettasse allegra e spensierata nella ressa della fiera; e... beh, purtroppo per te, una creaturina così piccina sguscia con assai più facilità tra la folla, e -soprattutto- passa ben più che inosservata.

    ]"Godrik, non posso fermarmi in un punto preciso ad aspettarti. Cercami alla fiera della capitale. Ti mando le mie coordinate ad intervalli regolari così da facilitarti la ricerca, ma sbrigati."

    Lanci un appello a Godrik, e ti concentri completamente sulla bambina... Già: quale bambina?
    Devi ben presto sbattere il grugno con la triste realtà: essendo più bassa della media dei frequentatori che ingombrano le vie e ti sbarrano il passo come un gregge di pecore, la perdi di vista quasi immediatamente... Siete appena arrivati in città e hai già perso Kokorì!
    Ora... cosa pensi che ti farà Rain...?

    « Quindi sei tu l'amico di Godrik. »

    Una vocetta acuta e petulante sembra rivolgersi proprio a te, se non altro perché ha fatto proprio il nome di Godrik. Rivolgi lo sguardo alla fonte della voce, e sei presto costretto ad abbassarne il tiro su colei che ti ha apostrofato a quel modo; è una bambina. Ma non è la tua bambina.
    Sei nei guai. Non è quella che cerchi. Questa è più alta di Kokorì, e poi è bionda, e molto più saccente, a giudicare da come ti punta al petto un indice ossuto.
    Potrebbe somigliare a Riful, ma Riful è rimasta indietro insieme al Vecchio Flint...

    « Per tua cultura personale: quelli ti dicono il nome della strada:
    puoi usarli per evitare di perderti... o per far capire agli altri dove sei.
    »

    Poi, la vedi abbordare una coppia di bimbe in piedi vicino ad una bancarella e presentarsi loro.

    « Ciao! Io sono Alice, voi come vi chiamate? »



    Xord Gik

    Ti sei distratto un paio di minuti a vedere uno spettacolo di saltimbanchi; niente di straordinario -a parte i costumi e alcune ballerine...!-, ma ad un certo punto è spuntata dal capannello di spettatori una bimba con le trecce che è finita in mezzo al numero, e sei stato in dubbio fino alla fine sul fatto che facesse realmente parte dello show anche lei o se non fosse piuttosto un simpatico fuori programma che gli intrattenitori hanno saputo gestire alla bell’e meglio per salvarsi in corner.

    Hai scrollato le spalle, e hai proseguito nella tua ricerca, così ora emergi dalla calca di gente vociante dopo aver avvistato Daligar, e alzi il braccio in un cenno di saluto per farti riconoscere, ma... ti viene quasi un colpo quando ti rendi conto che la tua sbarazzina accompagnatrice sembra aver fatto prima di te.

    « Sei in ritardo! »
    « Dannate tredicenni... 'Giorno a tutti... »
    « Poche storie: paga! »

    Sarà il caso che tu e il Numero Quattro vi aggiorniate sulla situazione.




    Straight to the PointDaligar ha perso Kokorì, ma ha trovato Alice -o forse è il contrario?-; subito dopo viene raggiunto con Xord che ha visto di sfuggita Kokorì, ma -non avendola mai vista prima e non avendo mai ricevuto una sua descrizione- non l’ha riconosciuta. I due Ragni possono interagire per aggiornarsi sulla situazione, quindi scegliete tra voi l’ordine di posting. Kokorì può postare quando vuole X3
    Avete tempo per rispondere fino a lunedì 13 giugno, compreso; se avete domande, il topic in bacheca è tutto per voi! =*


    Edited by Madhatter - 7/6/2011, 01:45
     
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  6. KOKORI'
     
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    Quante luci! Quanti colori! Quante leccornie!
    Si sentiva felice, felice di ogni cosa, perfino del chiasso provocato dalla folla,
    così tenace che le sembrò quasi di sentire in lontananza la voce del signor Dali nel tentativo di chiamarla,
    cosa che ovviamente non poteva essere vera.
    Probabilmente anche lui stava correndo felice... da qualche parte.
    La carica continuò, e la piccola si trovò ben presto circondata da veli dai mille colori, e delle voci, e della musica,
    e da tanta gente che la fissava.
    Già... perchè la fissava???
    Si guardò intorno, adesso meno allegra di prima, un pò preoccupata del dato di fatto d'essersi persa.
    Dov'era Riful? E nonno Flint? E il signor Dali?
    A dire il vero, le venne quasi da piangere.

    image

    « Baila con me, Chica...! »

    La bimba trasalì, fissando il nuovo arrivato con occhioni gonfi e sperduti.

    « Mais non: balla con me, Mademoiselle...! »

    Si voltò verso l'altro e... non credette ai propri occhi!
    Quello era un Principe Azzurro!!!!
    Si, proprio quello che immaginava quando la nonna le raccontava le storie delle principesse!
    Sorrise estasiata, e senza rendersene conto si ritrovò con un bellissimo abitino rosa da fatina!
    Li guardò tutta contenta, e dopo qualche passetto andò ad abbracciarsi il tanto sognato Principe Azzurro.

    -Valoroso Guerriero! ♥

     
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  7. Daligar
     
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    Aveva combinato un casino. Un enorme casino!
    Non era stato abbastanza attento e la bambina era corsa tra la folla. Purtroppo per lui, la sua statura minuta le permetteva di infilarsi più agilmente di lui tra le persone e presto il ragazzo la perse di vista. La gente era tutta ammassata e gli copriva la visuale.
    Ora si che era nei guai. La Dama si sarebbe infuriata e Rain lo avrebbe ucciso. E pensare che doveva essere una missione facile!

    Una vocina maledettamente fastidiosa gli giunse alle orecchie ed era pure troppo evidente a chi si stava rivolgendo. Si girò verso la mocciosa che lo aveva apostrofato con un fastidioso "tu" e aveva nominato subito dopo Godrik. Quindi quel pazzo si era portato appresso una bambina! Ma perché i compagni svitati doveva sempre chiamarli lui?!

    "Senti mocciosa, ho altri pensieri per la testa."

    Replicò fulminando la bambina e gli avrebbe rudemente dato un pugnetto sulla testolina, per poi concentrarsi sul suo compagno che si stava avvicinando. La peste si allontanò quanto bastava per far parlare i due commilitoni in pace.

    "Da quando si va in missione accompagnati da mocciose pestifere?"
    -chiese abbastanza irritato dall'atteggiamento tenuto dalla piccola nei suoi confronti-
    "Ad ogni modo dobbiamo recuperare una bambina."
    -"che ho perso di vista", tralasciò il numero quattro-
    "E' alta meno della tua accompagnatrice, castana e porta un fermaglio a forma di farfalla."

    Disse al suo compagno, il numero sei, mentre furtivo si guardava in giro in cerca di tracce della piccola dispersa.

    "Ah, non deve subire traumi di qualsiasi genere o la Dama dell'Est si arrabbierà e Rain non ne sarà contento."

    Raccomandò per ultimo al compagno.

     
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    « Se riesci a togliermela di torno ti sarò eterno debitore. » replicò, leggermente piccato. Da quando aveva scelto di stare con la ragazzina?
    Oh, al diavolo.
    « La tua mocciosa pestifera ha deciso di darsi allo spettacolo. » lo informò, non senza una punta di subdola perfidia. « L'ho vista in mezzo ad un gruppo di acrobati, prima... »
    « Cosa? »

    Si voltò, sopraciglio già inarcato, affrontando la sua nemesi dalle mani dittatorialmente appoggiate sui fianchi in un duello di sguardi che avrebbe fatto ritirare un lich.

    « Allora è per questo che mr. Simpatia, qui, ti ha chiamato. » disse invece Alice, scuotendo la testa con disapprovazione. « Adulti...! »
    Detto dalla sua bocca sembrava una parolaccia.
    « Gli ambulanti dovrebbero essere ancora lì. » disse, raggiungendoli e sorpassandoli con un'agilità nella folla che solo le ragazzine magre, basse e svelte potevano avere. « Meglio non dividerci... casomai vi perdeste voi due! »

    E svanì nella folla.

    « Per caso conosci un modo per farla stare zitta? » domandò Xord Gik, lo sguardo perso nel punto dove era spanita Alice. « Non so, un bavaglio o cose del genere. »
    « Ancora lì siete, voi? » gridò qualcuno dal mezzo della ressa.
    « Magari bello resistente. »

    Chiedere non fa mai male.



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    Status psicologico apparente ≈ ???
    Status energetico ≈ 100%
    Consumi impiegati ≈
    Riassunto ≈
    Vagheggio con Alice. Oh, a proposito: porto occhiali da sole per coprire gli occhi rossi.
    Note ≈
    Al prossimo post perché c'è un'altra persona con me.
    Uno di voi può già capire chi è Alice.
    Armi&Co. ≈
    Dark Armour ≈
    Armatura leggera forgiata in ferro sidereo e Oscurità;
    Animofago ≈
    Arma da taglio forgiata in Oscurità;
    ??? ≈
    ???


    D a r k n e s s · i n s i d e · u s ≈
    Oscurità, ovvero delirio.
    Qualora un essere dotato di emozioni si lasciasse cadere nella parte più vile, turpe e depravata del suo animo, allora e solo allora scoprirebbe di condividere con un'infinità di altre razze un potere più grande di qualunque altro: essa si manifesta genericamente come un'estensione del concetto di 'energia sacrilega', cui tuttavia non condivide nulla più che pochi superstiziosi preconcetti e qualche peculiarità cromatica. Non è quivi questione di energia, ma di desiderio: la pura, semplice, banale e mai scontata volontà di operare il male che, rivelatasi in alcuni soggetti più forte che in altri (ed egli è uno di questi), mostra la sua capacità di concretizzarsi in energia e potenza senza alcun nesso logico o legame tra le manifestazioni. Volere è potere, senza alcun limite: creare dal proprio corpo non è più difficile che farlo dalla propria energia, dalle proprie armi, dai propri Heartless, persino da Heartless evocati come meri vettori delle proprie stregonerie.
    Logica vuole che il semplice desiderio non sia capace di alcun danno, fintantoché rimane tale.
    La logica, a volte, è in errore.
    ~
    Il passaggio da leale soldato umano della propria patria a letale stregone dei Poteri Oscuri ha lasciato il segno sul fu Godrik VonTanark: pur conservando il bagaglio d'esperienze tattiche della passata vita militare, la sua abilità con le armi è diminuita notevolmente a fronte di una maggiore prontezza di riflessi.
    { passiva: +5o% potenza magica e riflessi, -5o% maestria con le armi ≈ passiva: casting da magie, Heartless e oggetti }
    Sensi Oscuri ≈
    L'azione nociva dell'Oscurità non si limita a corrompere il limite interno dei poteri dell'Oscuro, bensì si manifesta mutando il corpo stesso di colui che ne diviene un assiduo frequentatore: le iridi si tingono di arancione, poi brillano rosse, i capelli assumono sfumature elettriche, stranamente rilucenti, la pelle assume una consistenza più serica e un colorito pallido. Più sottilmente, l'Oscurità influenza profondamente il sistema di incanalamento dell'energia dell'Oscuro rendendolo più cosciente, più consapevole dell'Oscurità che lo circonda, e trasportandolo in una sfera sinestetico-sensoriale completamente nuova: tale percezione ultrasensoriale, più volgarmente 'auspex', è tendenzialmente reinterpretata dal cervello come un'alterazione di tutti e cinque i sensi, che diverranno quindi tutti veicoli dell'informazione extra-sensoriale arrecata dal proprio intero corpo, e che coinvolge ogni forma possibile ed immaginabile di energia.
    Lo sapevate che la magia illusoria ha il sapore dei lamponi?
    { passiva: auspex }
    Tecniche ≈







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    Kokorì

    La gente in mezzo a cui sei capitata ti fissa con insistenza, e questo smorza per un attimo la tua spontanea allegria, volgendola ad una lieve preoccupazione che minaccia di crescere e velarti gli occhioni scuri di una lucida patina di lacrime... ma per fortuna due sgargianti angeli custodi intervengono in tuo aiuto, trasportandoti nel loro fiabesco e caleidoscopio vortice di danze.

    E uno di loro, come chiaramente qualifica il suo sformato abitone di quel chiaro colore del cielo,
    deve essere un Principe Azzurro...! Deve essere per forza il tuo...

    -Valoroso Guerriero! ♥

    ...proprio lui! In scarpe giganti, parrucca di ricci arcobaleno, e naso rosso!
    E così sorridi rapita, a stento consapevole del tuo bellissimo vestito da fatina -con tanto di ali!-, mentre muovi qualche passetto sollevando le braccine e circondando in una stretta affettuosa la gamba del Signor Clown.

    Forse non ti accorgi nemmeno dello sguardo d’intesa che i due giovanotti si scambiano, ma in fondo non sei tenuta a sapere in quale direzione l’ispirazione spingerà la loro improvvisata; te ne resti beatamente abbracciata al pagliaccio con gli occhi verdi mentre l’altro rivolge uno sguardo teatralmente basito e indispettito a voi due e poi al pubblico, come a cercarne il sostegno, prima di iniziare a camminare in circolo intorno a voi, intercalando con brevi vocalizzi di disappunto le pause che fa guardandovi torvo e poi rivolgendosi al pubblico.

    « Ah, marrano! Ah, canaglia! Tu hai rubato la mia fata! »
    sbraita alfine, mettendosi davanti a voi e battendo un piede a terra per dar enfasi
    « E ci sono i testimoni: l’ho vista prima io! »

    Dal pubblico -specie dai più piccini- si levano mormorii d’assenso.

    « No, questa fata non è tua! »
    lo rimbecca il clown scuotendo il capo, con voce petulante e forte accento francese
    « Mi è volata vicino, e mi ha parlato! E’ venuta da moi. »

    Di nuovo, la platea assente: è andata proprio così, l’hanno visto tutti!

    « Ah sì?! E allora ti sfido a duello! »
    pontifica il guitto, togliendosi il cappello e gettandolo per terra

    « E io accetto, brutto stoccafisso! »

    Il tono alto delle voci baritonali indica chiaramente che stanno recitando, e tutti i loro gesti hanno il gusto del farsesco, ma questo non rende meno avvincente lo spettacolo, o suggestivo e ipnotico gli effetti speciali che lasciano gli spettatori ammaliati e a bocca aperta: in segno di spregio per le intimidazioni ricevute, il pagliaccio si toglie il naso rosso e lo lancia in aria, verso il giullare in abiti rossi... ma quando lo colpisce sulla testa, la sferetta si infrange come un uovo.

    Ma non è un uovo normale, perché il liquido che gronda dai capelli neri e ricci dell’attore si trasforma in una cascata, e quando il flusso si interrombe il saltimbanco è ora diventato un bel pirata dalla pelle bronzea, con un elegante cappello con la piuma, una giacca da ammiraglio, una benda su un occhio e un uncino al posto di una mano.

    « Ahrrr, filibustiere! Dammi la fatina! »

    E l’attore biondo che impersona il pagliaccio si strappa di dosso il costume azzurro e la parrucca multicolore, rivelando al di sotto una casacca e una calzamaglia verde; con fare sdegnoso si calca un berretto dello stesso colore in testa e urla.

    « Giammaaai! »

    E sotto i tuoi strabiliati occhioni nocciola,
    due gentiluomini iniziano a battersi ad intrepidi colpi di spade di legno.



    Daligar & Xord Gik

    "Senti mocciosa, ho altri pensieri per la testa."

    La risposta di Daligar è laconicamente sincera: la missione affidatagli sta per andare a rotoli, e davvero non gli va di preoccuparsi del cicaleccio fastidioso e saccente di una ragazzina farneticante; le assesta un fugace e infastidito buffetto sulla fronte e uno sguardo crepitante per intimarle di tacere mentre si rivolge al suo collega e lo aggiorna rapidamente con tutti i dettagli che possiede sull’incarico in corso d’opera. Ma prima...

    "Da quando si va in missione accompagnati da mocciose pestifere?"
    senz’altro un ottima domanda
    "Ad ogni modo dobbiamo recuperare una bambina.
    E' alta meno della tua accompagnatrice, castana e porta un fermaglio a forma di farfalla.
    Ah, non deve subire traumi di qualsiasi genere o la Dama dell'Est si arrabbierà
    e Rain non ne sarà contento."


    « Se riesci a togliermela di torno ti sarò eterno debitore. »
    sembra giusto puntualizzarlo...!
    « La tua mocciosa pestifera ha deciso di darsi allo spettacolo.
    L'ho vista in mezzo ad un gruppo di acrobati, prima...
    »

    « Cosa? Allora è per questo che mr. Simpatia, qui, ti ha chiamato. Adulti...!
    Gli ambulanti dovrebbero essere ancora lì. Meglio non dividerci... casomai vi perdeste voi due!
    »

    Con un piglio che potrebbe candidarla a Nuova Testa del Ragno visto il modo in cui già Xord si rassegna alle sue indicazioni, la ragazzina di nome Alice si intromette nella conversazione -nella missione!- e ne prende le redini senza domandar permesso a nessuno; tuttavia, nonostante si sia raccomandata di non dividersi, si tuffa nella calca e sparisce dalla vostra vista.

    « Per caso conosci un modo per farla stare zitta? Non so, un bavaglio o cose del genere. »
    « Ancora lì siete, voi? »
    « Magari bello resistente. »

    Dopo quell’ennesima dimostrazione, i due Ragni si incuneano nella folla seguendo la direzione indicata dalla voce, e ben presto vi ritrovate in seconda fila davanti allo spettacolo... e lì c’è la piccola Kokorì, con addosso un grazioso costume da fatina, che osserva con gli occhioni tutti sgranati da una terrorizzata preoccupazione -o, almeno, a Daligar sembrerebbe così- un pirata con un uncino e un giovanotto vestito di verde che duellano -c’è da ammetterlo- piuttosto animatamente e piuttosto bene.

    Certo, sono attori, ma... sembra che facciano sul serio, a giudicare dall’impeto che ci mettono e da come urlano il loro scambio di battute, tanto che un bambino potrebbe trovarlo fin troppo reale... e decisamente traumatico. E non faticate ad immaginarvi la spietata freddezza con cui Rain potrebbe manifestarvi il suo disappunto, se la missione fallisse per circostanze così ridicole.
    Lo show è al clou, ma voi dovete ugualmente trovare un modo per tirarla via da lì.




    Straight to the PointPerdonate il ritardo osceno, il periodo è quello che è, ma cercherò di far sì che non si ripeta >w</
    Avete tempo per rispondere fino a lunedì 20 giugno, compreso; se avete domande, vi aspetto in bacheca =*
     
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  10. Daligar
     
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    La situazione cominciava a gravare un po' troppo sui suoi nervi. Aveva una bambina dispersa ed un'altra che lo stava facendo impazzire. Avrebbe volentieri gridato, ma non voleva attirare troppo l'attenzione della gente del posto, meno che mai le autorità.

    « La tua mocciosa pestifera ha deciso di darsi allo spettacolo.
    L'ho vista in mezzo ad un gruppo di acrobati, prima... »


    La notizia lo tranquillizzò. Ora che sapevano dov'era potevano andarla a recuperare.
    La voce della peste interruppero la sua gioia e gli fece venire uno strano prurito alle mani, come se avesse voluto strangolare qualcuno.

    « Per caso conosci un modo per farla stare zitta? Non so, un bavaglio o cose del genere. »
    « Magari bello resistente. »


    "Conosco un modo più facile e..."
    -estrasse il pugnale e se lo portò davanti al viso, coprendo per metà un'espressione da maniaco omicida-
    "...terminale."

    Rinfoderò velocemente l'arma e seguì la bambina pestifera nella folla, elargendo spallate a tutti quelli che non volevano farlo passare e sgusciando abilmente tra gli altri.
    Arrivato finalmente in un punto da cui poteva vedere lo spettacolo, notò subito i due uomini che si sfidavano a colpi di spada nei loro abiti colorati.
    Ora la sua preoccupazione stava nel tirarla fuori dallo show. Non aveva la più pallida idea di come fare senza attirare l'attenzione di tutti su di loro.

    "Godrik, ho bisogno di un tuo passaggio oscuro per me, te e la bambina vestita da fatina."
    -disse a bassa voce al numero sei-
    "Creerò un diversivo, prendiamo la bambina e ci porti via."
    -stava già per girarsi verso lo spettacolino, quando si girò di nuovo verso Godrik, con una maschera bianca in mano e gli si accostò all'orecchio-
    "E possibilmente senza Alice."

    Non gli lasciò il tempo di rispondere, ma mise la maschera sul viso e si tuffò nella folla, pronto ad entrare in scena. Letteralmente, purtroppo per lui e la sua reputazione nel Ragno. Magari quel dettaglio lo avrebbe tralasciato nel rapporto a Rain.
    Con ancora addosso il mantello nero che lo aveva protetto nei territori del Nord, il Kildren si tuffò nella scena.

    "Fermi lestofanti!"
    -disse con fare teatrale, portandosi ad un metro dalla folla, così che tutti lo potessero vedere-
    "Come osate prendervi gioco della principessa delle fate in questo modo."

    Portando il dito accusatore verso di loro, si mise nella posa del giustiziere mascherato. A quel punto non poteva più tirarsi indietro. Era in ballo e doveva ballare. Si sarebbe, dunque, portato ad un metro dalla bambina, gridando

    "STATE INDIETRO"

    E raggiunta la giusta distanza avrebbe aggiunto:

    "Io, Daligar, vi salverò mia principessa!"

    E dicendolo avrebbe da prima spalancato il mantello nero per poi far cadere dalla sua mano destra una piccola pallina scura, creata nell'istante stesso in cui avrebbe pronunciato l'ultima parola. La biglia, toccando terra, sarebbe esplosa in una cortina velenosa che avrebbe coperto la scena a tutti i presenti.
    E quello era anche il segnale per Godrik, che avrebbe dovuto agire in quel momento.


    Condizioni Fisiche: Illeso
    Energie: 90%
    Consumi Utilizzati nel Turno: MedioX1
    Equipaggiamento: Pugnale [infoderato] - Set Pugnali da Lancio X20 [20] - Maschera d'Ombra e Fumo [addosso]

    Abilità Passive


    Immortale: Come già detto i Kildren sono esseri clonati da persone con abilità e poteri particolari. La differenza sostanziale con gli originali, oltre al fatto di non avere ricordi, stà nella loro immortalità. Ovvero questi esseri non invecchiano; "nascono" già con un'età apparente intorno ai quindici anni e il loro corpo non cresce. In oltre i Kildren non vengono colpiti dalle malattie o dai veleni. Possono però morire se vengono uccisi, proprio come gli originali.
    [Resistenza Media da malattie e veleni]

    Eredità dell'Assassino: Il ragazzo dal quale venne clonato era stato scelto perché era un abile assassino senza scrupoli. Le sue straordinarie capacità si trasmisero ai cloni; Daligar, difatti, risulta avere una velocità ed un'agilità maggiormente sviluppata degli altri Kildren. In termini gdristici lo si può considerare come un power up alla velocità e all'agilità del 50%

    You Can't See Me: Forse anche quest'abilità deriva dall'originale o forse è per il semplice fatto di non essere un vero umano; il Kildren non emette un'aura, quindi non è rilevabile da Auspex magici, e non ha un odore, quindi non è rilevabile da esseri con un olfatto sviluppato.

    You Can't Touch My Mind: Quest'abilità latente é propria di ogni Kildren. Purtroppo, scappando dal laboratorio, gli scienziati non riuscirono a risvegliarla in Da
    ligar, perciò c'é voluto del tempo perché si rivelasse da sola. In poche parole la mente del Kildren diventa inattaccabile da qualsiasi attacco, che siano allucinazioni o condizionamenti dello stato d'animo o altro, di livello Medio o inferiore, passive incluse.

    Tecniche


    Poisonous ball: con questa tecnica Daligar é in grado di creare una sfera di colore viola scuro/nero delle dimensioni di una biglia che lanciata, esploderà creando una cortina di fumo velenoso che riempirà lo spazio circostante al punto d'impatto per un raggio di 3 metri. Se inalato il veleno danneggerà la vista e l'equilibrio del pg (o PnG) per i due turni successivi.
    [Consumo Medio]

    Note: spero di non aver commesso errori. Per via della passiva "Immortale" Daligar é immune dal gas della sue tecnica.
     
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    The Deep Shadow

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    "Conosco un modo più facile..." disse Daligar,
    estraendo il pugnale.
    "...e terminale" concluse cupo.
    Sbuffò. « Amico mio, tu mi tenti. » ammise.

    Lo segui, resistendo
    - senza troppa voglia -
    alla tentazione.

    ~

    « Bel problema... » sibilò, gli occhi fissi sulla bambina.
    E lo era davvero.

    Se quello fosse stato uno scenario di combattimento normale, di quelli in cui lui e Daligar dovevano semplicemente conseguire l'obiettivo, avrebbe avuto dozzine - che diceva dozzine, centinaia - di modi diversi per arraffare la bambina e andare via di lì. La lista di incantesimi oscuri atti all'azione era semplicemente sterminata: tentacoli di potere, spinte magiche, influenza metempsichica-coercitiva o, se voleva qualcosa di non troppo elaborato, la classica evocazione di uno stock praticamente illimitato di Heartless.
    Premesso che quegli stessi incantesimi oscuri erano pensati per la battaglia, e dunque non risultavano poi troppo 'leggeri', la sua unica scelta in effetti erano proprio i 'classici' Heartless: qualcosa di non appariscente, di non traumatizzante, di non letale, di carino forse...
    ....
    ...Heartless... carini?

    « Spero vivamente che tu abbia qualche asso nella manica. » disse, incrociando le dita.
    "Godrik, ho bisogno di un tuo passaggio oscuro per me, te e la bambina vestita da fatina." replicò Daligar, senza deluderlo. "Godrik, ho bisogno di un tuo passaggio oscuro per me, te e la bambina vestita da fatina. Creerò un diversivo, prendiamo la bambina e ci porti via....e possibilmente senza Alice." aggiunse all'ultimo, lanciandogli uno sguardo d'intesa.
    « Con vero piacere. » rispose lui.
    Ossì.

    Si avvicinò al margine degli spettatori, di modo che per Daligar fosse più facile raggiungerlo, e creò un Corridoio Oscuro davanti a lui nella variante semitrasparente. Qualcuno nei dintorni iniziò ad agitarsi, improvvisamente inquieto: un effetto collaterale dell'usare i poteri dell'Odio e della Rabbia per violare i confini dello spazio-tempo - non particolarmente utile in quell'occasione, purtroppo.
    Se Daligar avesse fatto il suo lavoro, nessuno avrebbe avuto il tempo di spostarsi prima che tutti e tre fossero scomparsi.



    ~
    open your heart...



    T e n e b r a · P r o f o n d a


    Status fisico ≈ Illeso
    Status psicologico apparente ≈ ???
    Status energetico ≈ 80%
    Consumi impiegati ≈ 1xAlto
    Riassunto ≈
    Vagheggio con Alice. Oh, a proposito: porto occhiali da sole per coprire gli occhi rossi.
    Note ≈
    Al prossimo post perché c'è un'altra persona con me.
    Uno di voi può già capire chi è Alice.
    Armi&Co. ≈
    Dark Armour ≈
    Armatura leggera forgiata in ferro sidereo e Oscurità;
    Animofago ≈
    Arma da taglio forgiata in Oscurità;
    ??? ≈
    ???


    D a r k n e s s · i n s i d e · u s ≈
    Oscurità, ovvero delirio.
    Qualora un essere dotato di emozioni si lasciasse cadere nella parte più vile, turpe e depravata del suo animo, allora e solo allora scoprirebbe di condividere con un'infinità di altre razze un potere più grande di qualunque altro: essa si manifesta genericamente come un'estensione del concetto di 'energia sacrilega', cui tuttavia non condivide nulla più che pochi superstiziosi preconcetti e qualche peculiarità cromatica. Non è quivi questione di energia, ma di desiderio: la pura, semplice, banale e mai scontata volontà di operare il male che, rivelatasi in alcuni soggetti più forte che in altri (ed egli è uno di questi), mostra la sua capacità di concretizzarsi in energia e potenza senza alcun nesso logico o legame tra le manifestazioni. Volere è potere, senza alcun limite: creare dal proprio corpo non è più difficile che farlo dalla propria energia, dalle proprie armi, dai propri Heartless, persino da Heartless evocati come meri vettori delle proprie stregonerie.
    Logica vuole che il semplice desiderio non sia capace di alcun danno, fintantoché rimane tale.
    La logica, a volte, è in errore.
    ~
    Il passaggio da leale soldato umano della propria patria a letale stregone dei Poteri Oscuri ha lasciato il segno sul fu Godrik VonTanark: pur conservando il bagaglio d'esperienze tattiche della passata vita militare, la sua abilità con le armi è diminuita notevolmente a fronte di una maggiore prontezza di riflessi.
    { passiva: +5o% potenza magica e riflessi, -5o% maestria con le armi ≈ passiva: casting da magie, Heartless e oggetti }
    Sensi Oscuri ≈
    L'azione nociva dell'Oscurità non si limita a corrompere il limite interno dei poteri dell'Oscuro, bensì si manifesta mutando il corpo stesso di colui che ne diviene un assiduo frequentatore: le iridi si tingono di arancione, poi brillano rosse, i capelli assumono sfumature elettriche, stranamente rilucenti, la pelle assume una consistenza più serica e un colorito pallido. Più sottilmente, l'Oscurità influenza profondamente il sistema di incanalamento dell'energia dell'Oscuro rendendolo più cosciente, più consapevole dell'Oscurità che lo circonda, e trasportandolo in una sfera sinestetico-sensoriale completamente nuova: tale percezione ultrasensoriale, più volgarmente 'auspex', è tendenzialmente reinterpretata dal cervello come un'alterazione di tutti e cinque i sensi, che diverranno quindi tutti veicoli dell'informazione extra-sensoriale arrecata dal proprio intero corpo, e che coinvolge ogni forma possibile ed immaginabile di energia.
    Lo sapevate che la magia illusoria ha il sapore dei lamponi?
    { passiva: auspex }
    Tecniche ≈

    Throughout the worlds________
    Tutti i mondi sono connessi.
    Possedendo la capacità di manipolare le più perverse e distruttive brame dell'umanità e di ogni razza, è possibile con un semplice schiocco delle dita creare uno squarcio nella realtà congiungente punti infinitamente vicini o lontani plasmando un wormhole magico di fattura irrintracciabile e difficile da schermare; utilizzato su di sé permette una e una sola volta di deflettere un singolo attacco qualsivoglia l'efficacia. Il varco si manifesta tramite una distorsione ottica negativa che concentra parte dell'ombra in una porzione delimitata di spazio, dalla colorazione corvina e violacea solo apparente in quanto negazione della luce piuttosto che sua determinata connotazione spettrale.
    Tutti i mondi sono connessi... nel bene e nel male.
    { tecnica di teleport ≈ difesa assoluta }
    { consumo alto-critico ≈ un turno }






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    Edited by Xord Gik - 20/6/2011, 20:00
     
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  12. KOKORI'
     
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    « Ah, marrano! Ah, canaglia! Tu hai rubato la mia fata! »
    « E ci sono i testimoni: l’ho vista prima io! »


    Sulla volto tondo tondo di Kokorì si disegnò una piccola "o" di stupore, all'altezza della bocca.

    « No, questa fata non è tua! »
    « Mi è volata vicino, e mi ha parlato! E’ venuta da moi. »


    La piccola sorrise felice, tuttavia un attimo confusa da tutta quella strana faccenda.
    Ed infatti, poco dopo, quei due iniziarono a combattere per lei,
    sicuramente poco incline a guerre d'ogni tipo dato che gli occhioni color nocciola si inumidirono,
    assumendo un aspetto piuttosto triste e mortificato.

    Fermi... non combattete!

    ... e poi il Principe Azzurro era ora diventato verde...
    non le piaceva più.

    "Fermi lestofanti!"

    La piccola si voltò, inquadrando uno strano figuro nero con maschera e mantello.

    "Come osate prendervi gioco della principessa delle fate in questo modo."

    La piccola reclinò la testolina con aria perplessa, mentre lui si portava a un metro da lei, urlando agli altri di rimaner fermi.

    "Io, Daligar, vi salverò mia principessa!"

    Improvvisamente, un lampo di genio, e lo riconobbe, cosa che la portò letteralmente a saltargli fra le braccia dove avrebbe sospirato con aria trasognata.

    -Sei tu il mio Valoroso Guerriero!

    Poi del resto non è che ci capì molto, tra fumo e altre cose strane.
    A lei bastava rimanere lì, in salvo fra le braccia del suo amore,
    esattamente come le principesse!

     
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    Seguendo la voce petulante di quell’insopportabile piattola di Alice -che senza rimorsi elucubrate di togliervi di torno in un modo o nell’altro-, sgusciate nella folla fino a raggiungere la vostra meta, e in mezzo al capannello di spettatori, vedete l’obiettivo della vostra missione: lunghe trecce castane, vestitino rosa, ali da fatina, e occhioni lucidi e spaventati dal fatto che i due commedianti in scena stiano duellando in maniera fin troppo credibile.

    Male, molto male.
    Perché l’unico imperativo della Dama Azzurra è stato che la prescelta non subisse traumi durante la traversata fino al suo verde reame accarezzato dal vento.

    « Bel problema... »

    Ehggià. Dovete recuperare la piccola,
    e dovete farlo senza sollevare un polverone che atterrisca ancor di più Kokorì
    -né che attiri l’attenzione su di voi e tradisca la segretezza del Ragno-,
    che contempla con aria mortificata la tenzone in atto per la sua contesa.

    Fermi... non combattete!

    « Spero vivamente che tu abbia qualche asso nella manica. »

    Fortuna che Daligar ha già qualche valida idea...!

    "Godrik, ho bisogno di un tuo passaggio oscuro per me, te e la bambina vestita da fatina.
    Creerò un diversivo, prendiamo la bambina e ci porti via."

    il piano è semplice e ben congeniato, ma occorre solo una precisazione
    "E possibilmente senza Alice."

    « Con vero piacere. »

    Ciò detto, vi preparate a coordinarvi e ad entrare in azione: avvolto nel suo nero mantello, il numero Quattro indossa una maschera sul volto e si tuffa oltre le linee della folla, pronto ad entrare in scena e ad unirsi anche lui allo spettacolo; il numero Sei, invece, guadagna la prima fila tra gli spettatori, e si tiene pronto in attesa del segnale. E... si comincia!

    "Fermi lestofanti! Come osate prendervi gioco della principessa delle fate in questo modo.
    STATE INDIETRO!"

    con una buona recitazione, il Kildren si avvicina e gli attori smettono di affrontarsi
    "Io, Daligar, vi salverò mia principessa!"

    Dapprima, la piccola resta abbastanza perplessa, ma appena sente il nome con cui il suo paladino le si presenta, lo riconosce immediatamente e l’accoglie con un sorriso raggiante, prima di gettarsi felice tra le sue braccia.

    -Sei tu il mio Valoroso Guerriero!

    « Perbacco! »
    esclama il pirata, trasalendo in modo posticcio e accigliandosi
    « E quello chi é?! Che vuole?! »

    « Ah, deve essere il terribile Uomo Nero! »
    esclama l’altro, portandosi le mani sulle guance e sbarrando gli occhi
    « Ha rapito la Fata, e adesso...?! »

    La sferetta evocata da Daligar si infrange non vista sul pavimento della piazza, sprigionando una nube malsana di denso fumo violetto e venefico, e se già alcuni astanti hanno iniziato ad innervosirsi per inconsapevole reazione al potere esercitato da Godrik, quelli più vicini allo spettacolo iniziano a tossire e a vacillare, preda della nausea e delle vertigini causati dall’avvelenamento.

    « Ha rapito la Fata, e adesso ci annienterà tutti...! »
    « Per noi è finita...! »

    Un paio di tonfi vi fa capire che i due attori sono caduti -o si sono tuffati- al suolo, ma la cosa non vi riguarda più: sollevando Kokorì in braccio, Daligar si getta verso il compagno, e il Corridoio Oscuro di Xord si attiva immediatamente, portandovi lontano da lì.

    Quando le acque si calmano, vi ritrovate davanti ad una locanda -un grazioso edificio a tre piani, col tetto spiovente- con per stemma un leone rampante... intorno a voi c’è poca gente rispetto a prima, ma -data la presenza di altre bancarelle e altre attrazioni- nessuno pare notarvi.
    Il recupero della bambina è stato effettuato, ma... avete perso la strada e la vostra guida.



    Straight to the PointSiete “sfuggiti” alla compagnia teatrale itinerante, e ora vi ritrovate dispersi chissà dove nel favoloso Pentauron; a giudicare dall’aria di festa, siete certi di trovarvi ancora a Kisnoth, nella zona della fiera, ma siete ancora più stanchi per la traversata, senza un alloggio, e avete perso Riful e Flint – ah, e anche Alice.
    Cosa farete adesso? Mettete ordine nelle vostre priorità e decidete il da farsi. Avete tempo per rispondere fino a lunedì 27 giugno, compreso; se avete domande, il topic in bacheca è tutto per voi! =*
     
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  14. Daligar
     
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    Incredibilmente tutti si fecero prendere in giro dalla sua messa in scena e la piccola prescelta gli saltò letteralmente in braccio. Se la cosa lo rendeva felice, lo imbarazzava anche, e molto. Per sua fortuna la maschera che portava sul viso celava quel piccolo particolare che lo aveva fatto divenire rosso come un pomodoro.

    Subito dopo aver sentito due tonfi, probabilmente degli attori, il numero quattro si fiondò verso il numero sei e prese con lui il passaggio oscuro. Ancora una volta era scampato ad una possibile punizione da parte di Rain. Ora però non aveva idea di dove erano finiti. Il Kildren era stanco e proprio non aveva voglia di immergersi nuovamente nella folla alla ricerca del vecchio e della bambina che era rimasta con lui, meno che mai di andare a cercare Alice.

    "Che vogliamo fare ora, Godrik?"
    -guardò la locanda davanti la quale erano capitati-
    "Vogliamo prendere una stanza e riposarci?"

    Kokorì giaceva ancora tra le sue braccia. Purtroppo il veleno aveva probabilmente colpito anche lei, forse in dose minore avendola portata via in fretta, ma non era da escludere. Una buona dormita e sarebbe tornata come nuova, comunque.

     
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  15. KOKORI'
     
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    Sentiva tutta la testa girare, e poi le canzoncine che cantava con la nonna prima di partire;
    era un mondo di colori e fiorellini, pieno di coniglietti saltellanti e stelle di zucchero filato.

    -B... buone...


    Disse la piccolina, mentre dalla boccuccia calava un rivolo di bava.
    Intanto il pancino era sempre più rumoroso, al punto da fasi sentire nonostante tutto quel parapiglio.
    E mentre lei era nel suo piccolo e grazioso mondo di sogni, i due ragni erano riusciti a portarla via,
    lontano dagli schiamazzi, lontano dal fracasso, lontano dagli attori...
    ...ma soprattutto lontana dai loro amici.
    Già... non solo avevano "dimenticato" Alice, ma anche Riful ed il vecchio Flint.
    La bimba riaprì gli occhi, confusa, e non cercò lo sguardo del cavaliere,
    ma quello delle persone a lei più care.

    -D... dov'è... Riful?


    Parlò una Kokorì piagnucolante, che si dimenava ancora sotto gli effetti del vari gas respirati.
    Era più agitata del solito, poco ma sicuro.

    -Nonno Flint! Dov'è nonno Flint????


    Fissò Daligar con gli occhi lucidi, poi riprese a dimenarsi con forza nel tentativo di scendere per andarli a riprendere.

    -VOGLIO RIFUL! E VOGLIO NONNO FLINT!


    Occhi dell'innocenza: "MA E' PUCCISSIMA!" E' la prima cosa che si pensa quando la si incontra; i suoi occhietti innocenti, il visino paffutello e dolce... tutto in lei ispira tenerezza. Chi entrerà in contatto con Kokorì e non avrà difese appropriate, non riuscirà a fare del male alla bambina, piuttosto si sentirà inspiegabilmente invogliato a coccolarla e a viziarla.
     
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52 replies since 2/6/2011, 01:27   947 views
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