[GR] Deviazioni Impreviste

Il Ragno e la Farfalla ~ Atto III

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  1. Daligar
     
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    Quella giornata lo stava veramente sfiancando a tal punto da fargli quasi passare la voglia di vivere. Si rallegrò a pensare che almeno non toccava a lui pulire il pavimento. L'unica cosa positiva della giornata ripensandoci.
    Stava per seguire la cameriera, ma vedendo la bambina agitarsi, la mise a terra e la seguì fino alla porta del bagno delle signore, appostandosi sull'uscio.
    Passando guardò il numero sei e gli disse:

    "Non fare altri danni mentre pulisci e se hai voglia di creare cloni mandane uno a cercare un vecchio di nome Flint accompagnato da una bambina irritante quanto la tua accompagnatrice. Era la nostra guida."

    Lasciò la decisione finale al compagno. Non gliene fregava niente del vecchio e della marmocchia, ma la piccola sembrava preoccupata della loro sorte. Prima di cadere completamente sotto gli effetti collaterali dei suoi "fumogeni".

    La vide uscire dal bagno e creare bolle di sapone ad ogni parola. Si passò una mano sul volto, stanco della situazione. A quel punto erano definitivamente pronti a seguire la cameriera e il ragazzo mosse la mano verso la collottola della veste per riprendere a seguire la ragazza fino alla camera. La nuca di Kokorì era così invitante. Un colpettino e per quella giornata i suoi problemi sarebbero finiti. Si trattenne. Ormai faceva solo quello.

     
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    La ragazzina non lo sapeva, ma con quel « Mh. Capisco. » aveva appena avuto salva la vita. Il Nessuno prese un bel respiro, rigettando all'indietro il Fulmine Oscuro che gli era guizzato sulla punta delle dita. Tutto a posto, tutto a posto... la stanza era assicurata. Con dipinta sul viso un'espressione perlomeno non troppo truculenta, la Zampa fece per seguire Daligar e Kokori.
    La tizia l'intercettò, gli mise in mano una scopa e, con un sarcastico « Buon lavoro, Signore », si allontanò.

    Lui schioccò le dita.

    Non visto, un piccolo e grazioso Heartless color argento fumoso seguì trotterellando la gonna della signorina. Con un sorrisetto il Nessuno si accinse ad incenerire la macchia di vomito a terra, lasciando sul posto acqua e ramazza, poi si affrettò a seguire i due con un'espressione in volto che fendette la folla come un coltello il burro.

    « Questa sarà una giornata che la signora laggiù non scorderà tanto in fretta. » sibilò, più cupo di un temporale in arrivo. « Ora, andiamo. »

    Fece un cenno impaziente, alla bisogna fulminando la Zampa con insistenza: non voleva essere laggiù quando l'Heartless fosse saltato in aria, investendo ogni cosa nel raggio di due metri con un tornado di aria più che bastevole in combattimento a scagliare l'avversario già ferito contro il più vicino muro, e così finirlo. Certo, quella versione della Bomba a Tempo aveva ricevuto delle piccole "modifiche": la ragazza ne sarebbe uscita illesa, per esempio... e desiderosa di essere morta sul colpo quando, in piena vista da parte di ogni avventore del locale, i suoi soli abiti si sarebbero sbriciolati.
    Lasciandola ovviamente in desabiglié ~ come dicevano i francesi.


    Heartless e Darkness Inside Us entrambi a consumo basso, per vendicarsi e pulire - rispettivamente.
    Non ricordo il nome preciso dell'Heartless, comunque: compare per la prima (e ultima) volta in KH - 358/2 Days, elemento vento, genera un minitornado che sbatte via il nemico. Usato in modo non-letale, perlomeno sulla ragazza.

    E: si, dopo tutto quello che avete fatto voi due -anzi, voi tre! -, io dovevo inserire un po' di puro, sano fanservice! :guru:
     
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    La piccola Kokorì osserva con gratitudine il cavalier-servente giunto in suo soccorso per salvarla dalle grinfie di quella strega cattiva (Tiè tiè tiè Gne gne gne! (cit.)), e asciuga con i pugnetti paffuti i lucciconi che le hanno inondato le guanciotte mentre sperimenta l’affascinante sensazione di fluttuare nell’aria quando viene sollevata per la collottola, osservando il mondo scorrere sotto i suoi piedini sospesi sul pavimento ligneo e sporco della taverna affollata.

    Ma anche nei momenti più meravigliosi, può capitare che la natura chiami...
    E così la bimba tira piano la manica della Zampa per richiamarne l’attenzione, e la supplica insita nei suoi occhioni scuri e nell’urgenza della sua voce esprime quanto impellente sia il bisognino di scongiurare una catastrofe di proporzioni non trascurabili nel fulcro pulsante di una singola parola.

    -Pipì...

    Stringendo le gambette corte per trattenersi, la piccina arranca con andatura frettolosa e trotterellante verso le porte della toilette, al cui interno scompare lasciandosi -dietro di sé- il Numero Quattro...

    Rimasto solo in corridoio, decisamente al limite -sia fisicamente che mentalmente-, il Ragno si gode un -se non l’unico- lato positivo di quella storia (che cioè tocchi a Xord ripulire il pavimento), e aspetta la sua fine (o la fine di quella giornata) con una rassegnazione stoica che sembra quella di un samurai da bushido: ha già trasceso i vincoli dell’umana sopportazione, e ormai aspetta solo che il suo destino si compia.

    La missione -badare ad una pargoletta- si sta rivelando più ardua e sfiancante del previsto, ma ormai dovrebbe essere in dirittura d’arrivo; Daligar ha paura a chiederselo almeno tanto quanto lo spaventa cercare una possibile risposta, ma... dopotutto, che altro può succedere nel tempo che lo separa dallo stramazzare esausto su un giaciglio di una piccola stanza tranquilla?
    Spoiler: qualche altro guaio.

    Kokorì è da sola dentro i locali dei servizi igienici da un po’ troppo tempo, e il Kildren resta combattuto tra il sollievo di non averla più intorno e il timore che possa esserle capitato qualcosa d’altro ancora, ma prima che possa interrogarsi sulla necessità di fare irruzione per recuperarla... ecco che -felice e rilassata- la bambina esce dalla porticina con aria decisamente più vispa e gioiosa di prima.

    -Signor Dali, Signor Dali!

    Magari, l’espulsione di sostanze di rifiuto dal suo corpicino
    ha abbassato il tasso di alterazione dovuto al gas che ha sniffato...!

    -Ho fatto quattro palline di cacca!

    ...no, forse no: è ancora strafattissima.

    -Ora le saluto perchè sono partite... blurp!
    ....blurp! ... c-ciao cacca... blurp... vai con le altre cacche... blurp!


    Ma... erano bolle di sapone quelle che le uscivano dalla bocca ad ogni parola?!
    Sei quasi certo che non lo facesse prima di entrare in bagno: che diavolo è successo là dentro?
    Daligar passa una mano sul viso in un gesto di disperazione, poi riprende il “controllo” di Kokorì sollevandola ancora per la collottla: troppe emozioni quest’oggi! Siete entrambi pronti al check-in, per farvi assegnare una stanza, quando -d’un tratto- l’urlo agghiacciante e isterico dell’ormai familiare voce della cameriera scorbutica risuona dalla sala comune.
    E che diavolo sta succedendo là fuori...?

    « Questa sarà una giornata che la signora laggiù non scorderà tanto in fretta.
    Ora, andiamo.
    »

    Qualcosa, in quelle parole e nel vedere un grazioso piccolo omino nero strappare di dosso i vestiti alla ragazza -che si inabissa dietro il bancone per ripararsi agli sguardi- , fa pensare che ci sia implicato il collega Numero Sei... e se sulle prime verrebbe da farsi una bella risata per quella scena... Beh, diciamo che, a giudicare da come gli incantatori in sala -quelli che si sono esibiti in fiera di giorno e che alloggiano lì per la notte- additano Godrik come colpevole del gesto, quello che potrebbe affiorare alle labbra del Kildren è tutt’al più una bestemmia.

    E meno male che si era raccomandato con lui in maniera piuttosto esplicita
    dicendo di "Non fare altri danni mentre pulisci"...!
    A quanto pare, i diciotto anni in bianco di Xord si fanno sentire, e con un certo peso.
    O forse è solo l’infausto destino di Daligar quello di ritrovarsi affiancato dai tipi più stravaganti:
    prima quello svitato di Alex, disperso al Nord chissà dove, e ora questo...

    Ma la cameriera si riaffaccia sulla folla di avventori avvolta in una coperta prelevata da dietro il bancone, e quando lo sguardo della giovane vi aggancia, il dado è in fretta tratto mentre comincia ad inveire.

    « Ancora voi?! Siete di nuovo voi!
    Basta! Basta sul serio: fuori di qui! Subito, o chiamo le guardie! »


    ...e, volenti o nolenti -ma sicuramente dolenti-,
    non vi resta altra scelta che imboccare la porta e uscire a cercarvi un altro posto.



    Straight to the Point

    La scena è stata divertente, ma “il crimine fan-service non paga”; la bravata di Xord è stata fuori luogo, e così vi siete giocati la stanza in locanda: di nuovo senza un alloggio, uscite in strada, e subito una folata di vento gelido proveniente dal Nord vi fa rabbrividire.
    Le temperature si sono abbassate nel frattempo, e l’ora è così tarda che -anche in una metropoli come la bella Kisnoth- le vie si sono fatte deserte: in giro non c’è un’anima, e -alla luce dei lampioni- la foschia che aleggia sulla città dando al paesaggio un tocco spettrale.

    In un modo forse poco piacevole -ma non prendetevela >*<-, vi siete comunque avvicinati alla meta: vi lascio un turno con scadenza fissata a giovedì 25 agosto per far interpretare ai vostri PG quanto accaduto e la loro nuova condizione di senzatetto; dopodiché prevedo al massimo 2 o 3 turni a separarvi dalla fine di questa parte della quest.

     
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  4. KOKORI'
     
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    Quella strega cattiva si spogliò senza motivo, ed indossò un lenzuolo.
    Voleva fare la principessa... ma Kokorì sapeva la sua vera identità.
    E poi l'unica vera principessa rosa era soltanto lei.
    Si, si.
    Accadde però che la strega fece l'acida e li cacciò via senza motivo.
    Cattiva cattiva cattiva.
    Ma tanto a loro non importava.
    Lei aveva il signor Dali che l'avrebbe protetta sempre e comunque,
    come è giusto che facciano i principi azzurri con le loro
    amatissime principesse.
    Ah, valoroso che guerriero, lui <3

    -M-...blurp! M-mi fa male la p...blurp! p-ancia

    Commentò la piccina accasciandosi su un gradino della locanda.
    Con le manine si stringeva il pancino, per poi cercare di coprirsi
    con quello straccetto che ancora aveva indosso.
    Aveva appena iniziato a tremare.

    -L-...blurp! la strega ci ha cacciati,
    ma io sono sempre f...blurp! felice p...blurp! p-erchè ho il signor Dali
    che mi p... blurp! proteggerà sempre.


    Posò la testolina sull'angolo del muro, chiudendo gli occhi felice.
    Nonostante fosse sola, confusa, dolorante, affamata, infreddolita e con il mal di pancia.
    E a tratti sparava bolle.
    Per lei non importava.

    -E-...blurp! e quando sarò grande,
    ci sposeremo e...blurp! vivremo per sempre
    felici e...blurp! e contenti.


    E dopo ciò cessò di parlare.
    Mentre le bolle colorate volavano in cielo, la piccola Kokorì era già lì ad aspettarle,
    nel suo mondo di sogni.

    Per vostra gioia, Kokorì si è addormentata XD
    A voi la palla.
     
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  5. Daligar
     
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    Prese la bambina per la collottola, ma neanche il momento di girarsi e mettere un piede sui gradini per salire al piano superiore, che un gran chiasso scoppiò nella sala principale. Un brivido lungo la schiena e la faccia poco rassicurante del numero sei lo fecero preoccupare. Ormai pareva aver sviluppato un sesto senso per i guai. Neanche a farlo apposta, la cameriera li sbatté fuori dalla locanda prima che lui potesse fare qualcosa -anche se l'unica cosa che gli veniva in mente era di fare una strage e prendere il possesso della bettola.

    Uscirono e l'aria pungente gli sferzò il viso. La piccola si sedette su di un gradino tra dolori e deliri -che ormai più nessuno stava a sentire. Il giovane assassino rimase in piedi ed annusare l'aria, ma invano. La calma ormai non gli apparteneva più. Se solo la piccola si fosse addormentata, la sua furia avrebbe potuto scatenarsi. Non dovette attendere molto.

    Appena la bambina si addormentò, il ragazzo la coprì col suo mantello, che tanto non gli serviva per quello che doveva fare. Si avvicinò al numero sei, sconcertato dalla situazione del gruppo quanto dall'avere un compagno peggiore di quello che aveva piantato nel nord. In una situazione del genere Alex avrebbe fatto il cascamorto e loro avrebbero sicuramente avuto la camera.

    "Ti diverti?"

    Chiese, ma non attese la risposta del compagno. Chiuse la mano a pugno e la sferrò verso il muso del compagno. Doveva sfogarsi. Quell'unico pugno gli avrebbe dato la possibilità di farlo, sia che fosse andato a segno oppure no.

     
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    Per quanto l'allegria non fosse parte del suo essere da molto tempo ormai, c'erano volte in cui il suo grado di sorniona soddisfazione raggiungeva livelli tali che distinguere i meri processi razionali dall'alito emotivo era difficile, molto difficile, persino per lui. Chi poteva dire con esattezza cosa si lasciasse dietro l'annichilimento di un Cuore, quali associazioni e ricordi contribuivano a trasformare una maschera d'umanità in qualcosa di più? Quando il riflesso diventava la realtà, e il mondo dietro lo specchio si porta avanti?
    Se fosse stato umano, avrebbe potuto dire di essere enormemente divertito.

    « Sono sicuro che accadrà, piccolina. » assicurò il Nessuno a Kokorì, quasi ridacchiando. « Nel frattempo, fammi cercare un castello senza streghe brutte e cattive, intesi? »

    Sorrise e le fece l'occhiolino, sperando che si mettesse buona buona in un angolino a schiacciare il sonnellino serale: così una si sarebbe sistemata, mentre l'altro...
    "Ti diverti?"
    Lasciandosi guidare dai Sensi Oscuri si voltò verso destra, alzando un avambraccio ad intercettare e deviare il cazzotto di Daligar - una vaga, vaghissima reminescenza degli anni passati nell'esercito asghabardiano. Una mossa 'truccata' da un pizzico di magia, tra l'altro.
    « Per favore! » replicò con un filo di sarcasmo. « Sono sicuro che tu sia stanco e tutto il resto, ma fra due minuti potremmo essere in un posto decisamente migliore di questo. »

    La sua mano scese distrattamente verso il palmare, sua risorsa tecnologico-portatile principale nonché unico vantaggio nell'essere un asghabardiano di nascita: non tutti potevano consultare una cartina interattiva di Kisnoth e trovare l'elenco di tutte le sue locande, col vantaggio ulteriore di poter aprire un Corridoio Oscuro e portare tutti fin lì senza fare neppure due metri di stra...

    ...

    ...il palmare non c'era.



    Qualche minuto prima_



    Alice Liddell scosse la testa. Non che fosse particolarmente sorpresa: quel Godrik -che buffo nome!- apparteneva a quella specie di adulti che si ostinava cocciutamente a credersi infallibili per il solo essere adulti, e non degnava della minima attenzione i "mocciosi" che alla fine risolvevano i loro pasticci. E il suo amico, poi!
    Chi era stato ad affidare una bambina nelle loro mani?

    Sospirò, un po' rassegnata alle menate degli adulti. Poi tirò fuori il palmare che aveva fregato a Godrik senza che quello se ne accorgesse e lo accese con maestria. Un bel modello: touch screen, tastiera virtuale, fotocamera molto ben nascosta, uno slot per una memory card.... e un programma per la localizzazione tramite gps davvero molto avanzato. C'era ovviamente un blocco all'accensione, ma evidentemente nessuno gli aveva insegnato a non usare come password il proprio nome scritto al contrario.
    Adulti!

    « Allora, signor Godrik, vediamo un po' dove ti sei perso... » sussurrò la ragazza, e iniziò a smanettare.

     
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    Il trambusto che avere scatenato nel locale vi è costato in conseguenza una complicazione non certo trascurabile, così eccovi qui: per strada in una delle ore più gelide della notte, con un vento affilato che vi taglia la pelle, e senza un tetto sopra la testa per ripararvi... in più, la bambina dal cui benessere dipende la riuscita della vostra missione non dà molti segni di ripresa.

    -M-...blurp! M-mi fa male la p...blurp! p-ancia
    L-...blurp! la strega ci ha cacciati, ma io sono sempre f...blurp! felice p...blurp! p-erchè ho il signor Dali che mi p... blurp! proteggerà sempre. E-...blurp! e quando sarò grande, ci sposeremo e...blurp! vivremo per sempre felici e...blurp! e contenti.


    Kokorì è stanca e debole: a tratti sragiona per il sonno e lo stato d’alterazione, le fa male la pancia per il digiuno e per il sapone inghiottito, e rischia di prendersi un brutto malanno se resta ancora per molto esposta alle intemperie sul gradino antistante la locanda dove si è accoccolata alla ricerca di un po’ di sollievo e di un po’ di calore... E spara bolle.

    « Sono sicuro che accadrà, piccolina. »
    ridacchia il Nessuno, prestandole ascolto
    « Nel frattempo, fammi cercare un castello senza streghe brutte e cattive, intesi? »

    Certamente, se la Dama Azzurra vi vedesse adesso,
    il Ragno potrebbe bellamente dire addio alla sua filiale ad Est.
    ...e la cosa peggiore è che Daligar ne è perfettamente conscio.

    "Ti diverti?"

    Una domanda che il Kildren rivolge a bruciapelo al suo compagno di viaggio nel preciso istante in cui la bimba con le trecce scivola nell’incoscienza di un sonno pesante e comatoso; il Numero Quattro la copre col suo mantello, e poi si rivolge al Numero Sei... ma non per avere una risposta.
    Bensì per sferrargli un pugno in pieno viso.

    Purtroppo, a dispetto del forte impatto scenico (e non solo) che l’atto avrebbe avuto, il colpo non va a segno: avvantaggiandosi delle sue percezioni soprannaturali, il Nobody è rapido e preciso nel muoversi ed intercettare il cazzotto, deviandone la traiettoria.

    « Per favore! Sono sicuro che tu sia stanco e tutto il resto, ma fra due minuti potremmo essere in un posto decisamente migliore di questo. »

    ...e c’è una reale convinzione in quel che dice -quando lo dice-, ma nel momento in cui la sua mano si insinua nella piega della tasca, alla ricerca di qualcosa -senza trovarla-, ogni baldanza costruita attorno alla consapevolezza di una logica inoppugnabile crolla come un castello di carte.
    Il palmare non c’è. Lo hai perso... o ti è stato rubato. In ogni caso, non ti sarà d’aiuto.
    Ma la Provvidenza non dorme mai...


    Kokorì

    Sperduta in uno strano sogno, ti ritrovi in un bel giardino pieno di fiori, seduta sul lato maggiore di un banco ingombro di porcellane -piattini, teiere, zuccheriere- piene di cose buone come dolci luccicanti di glassa, frutta candita coloratissima, e thè profumati, tutte disposte su di un lunghissimissimo tavolo di cui da un lato non vedi la fine, mentre dall’altro...

    Ad un capo del tavolo -quello più vicino- vedi seduto il pagliaccio con il volto dipinto di bianco e nero che parla con la tua amichetta Riful... sei sicura di non sbagliarti, visto che non c’è nessun altro seduto lì -anche se ci sono davvero tanti tanti posti-: sono loro davvero! Ma che stanno dicendo? Sono troppo lontani e non riesci a sentire!

    Ti alzi per andarli a salutare, e vuoi trotterellare loro incontro, ma hai il tempo di vedere solo questo, prima che un contatto umido e insistente contro la guancia ti costringa ad aprire gli occhi.
    E i tuoi occhioni scuri incontrano il musetto dolce e adorabile di un bellissimo cucciolo!


    Mentre Kokorì sonnecchia, d’un tratto la sentite agitarsi, gemere e ridacchiare nel sonno; quando voltate lo sguardo nella sua direzione, non potete far a meno di notare l’adorabile cucciolo di cane che -accoccolatosi accanto a lei sugli scalini- sta leccandole giocosamente le guanciotte e il nasino...

    Prima che possiate intervenire in qualsiasi modo, però, venite allarmati da uno scalpiccio in avvicinamento in corsa sul lastricato, e dall’ombra dei lampioni vedete emergere un ragazzino magrolino e dinoccolato, con uno strano copricapo sui capelli biondo cenere.
    Vi vede e sobbalza, ma si quieta quando i suoi occhi violetti si posano sull’animaletto.

    « Ehm... scusate, Signori... »
    esordisce debolmente, avvicinandosi con fare esitante
    « Quello è il mio cane e... potreste rendermelo, per cortesia? »

    Eh sì, una cortesia non si rifiuta mai,
    specie ad un ragazzino che potrebbe abitare nei paraggi...



    Straight to the Point

    Nessuna indicazione in particolare, e turno di posting libero; l’unica cosa è una richiesta per il nostro Xord di non manovrare Alice nel prossimo post, perché ho dei progetti per lei :8D:
    La scadenza per la fine del turno cade di domenica 4 settembre, compresa.

     
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  8. KOKORI'
     
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    Camminava in un giardino bellissimo, ma la rarità e bellezza di quel posto
    non era certo per i fiorellini, i colori e le tazzine, per quanto piacessero
    ad una bimba carina come lei.
    Ciò che davvero stuzzicò il suo interesse era Riful finalmente ritrovata
    e.... un mare di biscottini, paste e dolcetti!

    Viva i biscottini!
    Viva le caramelle!
    Viva tutto quello che è dolce e coloratooooooh~! ♪


    Accadde tuttavia che guardò meglio l'amica, e si accorse che era in compagnia
    di quello strano pagliaccio comparso in camera con loro
    prima che giungesse a trovarle il signor Dali,
    lo stesso che le aveva offerto una leccornia qualche giorno prima.
    Chissà se anche questa volta le avrebbe dato qualcosa,
    ma fu questione di un attimo e si sentì qualcosa di umidiccio sulla faccia.
    Spalancò gli occhietti castani e dolci e si ritrovò il musetto di un cagnolino.

    -Che carinoooooh!!!!!♥♥♥♥♥♥♥

    Esclamò, abbracciandolo forte forte.

    -Possiamo tenerlo, vero?

    Avrebbe domandato al signor Dali, poco prima che comparisse un bambino vicino a loro.

    « Ehm... scusate, Signori...
    Quello è il mio cane e... potreste rendermelo, per cortesia?»

    Kokorì guardò allora prima il cane, poi lui, poi di nuovo il cane.
    Solo dopo il faccino si illuminò gioioso, come se presa da un'idea geniale.

    -E come si chiama il cagnolino carino?

     
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  9. Daligar
     
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    Sfogò la frustrazione nell'unico modo che conosceva, anche se non riuscì a colpire il compagno. Se solo poi lui fosse rimasto in silenzio... Perché doveva rovinare tutto con quella sua stupida boccaccia?! "Fra due minuti" diceva lui, ma intanto erano allo sbando! E in più, il ragazzo capì subito che c'era qualcosa che non andava.

    "Non ridi più adesso eh?!"

    Rispose stizzito.
    Gli avrebbe gentilmente urlato in faccia che era un idiota, ma data la situazione non aveva voglia di svegliare la bambina.
    Mise la faccia nelle mani a coppa imprecando tra i denti e mugugnando bestemmie a dei di qualsiasi provenienza e bestemmiando la sorte più e più volte. Anche se di tutto ciò non rimasero che versi strani a bocca chiusa.

    Quando sentì che la bambina si agitava nel sonno si girò verso di lei, scoprendo che un cane le stava leccando la faccia. Sentendo la voce del proprietario mosse lo sguardo su di lui e l'osservò. Non riuscì a formulare alcun pensiero, era troppo stanco per farlo. Fulminò con lo sguardo Godrik e si limitò ad annuire ed ad alzare le spalle.

     
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    Non lo sentiva più.

    « Non è possibile. » bisbigliò, incredulo. Le sue mani tastarono ancora la giacca, più incredulo di lui. « Non lo sposto mai da lì, e oggi l'ho preso solo una volta... non posso averlo perso. »
    Era un disastro, un assoluto disastro. Quel palmare in sé era insignificante, ma l'accesso al mainframe che dava era qualcosa di decisamente più serio. C'erano due anni di lavoro, lì, di inganni con gli Alfieri e gli Ufficiali e tutto il disastro di Sasha: non potevano permettersi che qualcuno ci mettesse le mani sopra. Era ben più di una prova.
    Non l'aveva perso. Plausibile: non era così sbadato. Ma allora cosa accidenti era successo? Chi aveva potuto avvicinarsi tanto da rubargli il palmare senza farsi scoprire, e perché avrebbe rubato solo il palmare.

    « ... »
    Sospetto.
    « ...? »
    Lampo di genio.
    « ...la ragazzina » esalò. « Quella maledetta...! »

     
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    "Non ridi più adesso eh?!"

    Un commento decisamente laconico e stizzito affiora alle labbra dell’esasperato Numero Quattro, e -in assenza di dimostrazioni più pratiche, che rischino di spezzare la quiete del sonnellino della loro protetta- è davvero l’unica che la spacconaggine del suo compagno meriti; poi, il Kildren si copre il volto nelle mani e sprofonda nel baratro ribollente di collera della sua personale disperazione:
    che missione del cavolo!

    Doveva essere una passeggiata tra presidi, facile facile,
    e invece la cosa sta sfociando in un bell’esaurimento nervoso.

    Frattanto, sentendo un contatto con qualcosa di viscido -umido e caldo- sulla guanciotta, Kokorì si ridesta e apre gli occhietti castani; davanti a sé trova il musetto dolcissimo di un tenero cucciolo di cagnolino, amichevole e scodinzolante... e -come tutti i bambini-, nella gioia di condividere, non mancò di rivolgersi agli adulti lì presenti che -chissà perché- sembrano un po’ stanchi e tristi.

    -Che carinoooooh!!!!!♥♥♥♥♥♥♥
    esclamò, abbracciandolo e richiamando l’attenzione dei suoi angeli Ragni custodi
    -Possiamo tenerlo, vero?

    Proprio allora, un ragazzino biondo fa il suo ingresso in scena, presentandosi come il padrone dell’animaletto e chiedendone gentilmente la restituzione; sebbene Daligar gli presti subito la propria attenzione, è troppo stanco e troppo sfinito per fare qualsivoglia commento, il tutto mentre Xord...

    « Non è possibile. Non lo sposto mai da lì, e oggi l'ho preso solo una volta... »
    ...trasecolava, troppo preso da altro.
    « Non posso averlo perso. ... ...?...la ragazzina... Quella maledetta...! »

    Così a prendere inconsapevolmente l’onere di sostenere una conversazione
    è proprio la piccola Kokorì.

    -E come si chiama il cagnolino carino?
    chiede all’aitante (?) giovanotto di dieci o undici anni

    « Oh, lui si chiama Sparky...! »
    risponde, mentre il cagnetto -sentendosi chiamare- solleva il muso verso di lui, in attesa
    « Io invece sono Riuet. »

    Con fare da teatrante, e un modo di fare che sembra piuttosto allegro, il bimbo si esibisce in un leggero inchino; poi, però, inizia a guardarsi in giro, come colto da un pensiero dubbioso.

    « Ma... come mai siete ancora per strada con questo freddo? »
    chiede, con un’occhiata interrogative rivolta a tutti e tre
    « Si sta facendo tardi, e fino all’alba le temperature scenderanno ancora:
    dovreste davvero rientrare al vostro alloggio e mettervi al caldo!
    Domani c’è un altro giorno di fiera, e bisogna essere in forze! »



    Straight to the Point


    Niente di nuovo da dire; per Ali vale la stessa raccomandazione dell’altra volta su Alice =*
    La scadenza del turno è fissata a domenica 11 settembre, compresa.

     
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  12. KOKORI'
     
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    La bimbetta prese a carezzare il cagnolino sul musetto
    che le tirò un'altra slinguazzata sulla faccia,
    durante il suo tentativo di rispondere al ragazzino,
    però non prima di essersi presentata con un profondo inchino
    -ovviamente- degno di una principessa quale lei era
    dall'abitino da fatina (ancora indosso al posto della classica tunica nera)
    alla punta delle lunghe trecce castane.

    -Io mi chiamo Kokorì!

    Esordì con un sorrisone al suo indirizzo.

    -E loro sono il mio futuro marito ed il suo amico coi capelli strani.

    Concluse come se avesse detto la cosa più scontata del mondo.
    Al che, quando ascoltò l'osservazione del nuovo amichetto Riuet,
    il suo faccino parve incupirsi.
    Le manine si strinsero dietro la schiena,
    ed aiutata dai piedini iniziò a dondolarsi con fare imbarazzato.

    -Ehm... noi non abbiamo un alloggio...

    Gli occhietti divennero improvvisamente lucidi.

    -Nella taverna una strega ci ha cacciati ed ora non sappiamo dove andare.

    Mi avvalgo della malia di Kokorì e della passiva "fortuna sfacciata", sempre a discrezione del QM.
     
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  13. Daligar
     
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    Quando si sentì chiamare in causa come "futuro marito" il volto del ragazzo divenne paonazzo. Voltò la testa dalla parte opposta perché il nuovo arrivato non lo vedesse e si avvicinò a Godrik, che intanto sembrava un pazzoide in preda a deliri di onnipotenza. Avvicinatosi gli avrebbe tirato una pacca sulla spalla perché smettesse e gli avrebbe sussurrato.

    "Piantala di fare il pazzoide e restiamo in disparte. La bambina sta già facendo tutto il lavoro."


    Non sapevo cosa scrivere ed ecco il risultato. Sumimasen ._.
     
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    « Bene. » rispose, ancora un po' stordito per la sorpresa. Non era del tutto sicuro di sapere cosa gli avesse detto Daligar, ma sembravano buone notizie. Bene! « Quando avremo consegnato la bambina all'est ci separiamo, se non vuoi accompagnarmi: la ragazza, Alice, mi ha rubato una cosa che devo assolutamente riprendere. »

    Non si curò granché di fingere di essere arrabbiato, e al diavolo se Daligar si fosse stupito del tono pratico e calmo che faceva a pugni con le parole pronunciate.
    Doveva ritrovare quel portatile!

     
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    -Io mi chiamo Kokorì!
    E loro sono il mio futuro marito ed il suo amico coi capelli strani.


    Destreggiandosi tra le coccole che il cagnolino esigeva, e le buone maniere che una principessa deve saper sfoggiare, la piccola si presenta al nuovo amichetto con un ampio e sincero sorrisone raggiante, del tutto incurante del fatto di aver messo pesantemente in imbarazzo un Signor Dali con le guance in fiamme.

    Per dissimulare il suo stato d’animo, e per non rischiare altri incidenti, il Numero Quattro si accostò al Numero Sei per lasciargli una pacca sulle spalle e scambiarci qualche parola di blando avvertimento.

    "Piantala di fare il pazzoide e restiamo in disparte. La bambina sta già facendo tutto il lavoro."

    « Bene. »
    risponde quello con fare assente e l’aria di chi non ha sentito una sola parola
    « Quando avremo consegnato la bambina all'est ci separiamo, se non vuoi accompagnarmi:
    la ragazza, Alice, mi ha rubato una cosa che devo assolutamente riprendere.
    »

    Qualcuno aveva detto “piantala di fare il pazzoide”? Già...
    Ad ogni modo, quando il ragazzino di nome Riuet si interessa alla vostra sistemazione per la notte,
    Kokorì sembra farsi subito cupa e imbarazzata nel rispondere.


    -Ehm... noi non abbiamo un alloggio...
    e nel dirlo, i grandi e teneri occhi scuri si fecero lucidi
    -Nella taverna una strega ci ha cacciati ed ora non sappiamo dove andare.

    « Oh, ma non va bene per niente! »
    esclama il giovanotto sballando gli occhi
    « Mia nonna dice che quando fa così freddo non si deve stare per strada!
    Perché non venite a dormire da me per questa notte? »


    Ehi, già...! Perché no?



    Straight to the Point

    Ali ancora niente Alice ;* La scadenza del turno è mercoledì 14 settembre, compreso.

     
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52 replies since 2/6/2011, 01:27   947 views
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