[EM] Coscrizione

Dopo aver fatto il suo primo omicidio su Endlos, Bid’daum si spostò dal luogo del suo atterraggio verso un’altra zona meno boscosa, lasciando il corpo del ragazzino come cibo per gli avvoltoi (o almeno così credeva lui…).

Gli alberi erano più giovani in quell’area e l’erba ricopriva le collinette illuminate dalla luna.
Il criminale era in compagnia di un cadaverico individuo, che qualche minuto prima aveva chiesto – con paroloni altisonanti e un tantino fuori luogo – di poter combattere contro il criminale.
Durante la passeggiata silenziosa che compirono, il Kuthiano riprese le forze che aveva consumato durante il precedente duello. Quando si sentì di nuovo in forma si voltò verso il suo misterioso accompagnatore.

Eccoci qua. Allora, vuoi combattere anche tu?

Il pensiero dell’altro probabilmente era rivolto ancora alla brutale uccisione avvenuta meno di un’ora prima. Il criminale aveva fracassato il cranio di un sedicenne svenuto a terra, cosa a dir poco sleale e subdola.

Ma per Bid’daum le cose stavano così: provocazione, scontro, morte.
Niente di più, niente di meno.

E forse avrebbe riservato lo stesso trattamento anche contro quel misterioso zombie comparso dal nulla.

Certo che il comitato di benvenuto lascia proprio a desiderare… Pensò sconsolato l’assassino di mondi.

Nessuna risposta verbale arrivò. Solo un gesto, forse più eloquente di mille parole.
Un ghigno di assenso comunicò che il nemico era pronto ad affrontarlo.
Con disinvoltura il nuovo avversario prese posizione per parare eventuali colpi.
I muscoli erano tesi, la mente concentrata.

Lo prenderò come un sì.

Bid’daum si concesse un breve riflessione di analisi: Questo qui mi ha osservato combattere per tutto il tempo. Deve aver studiato tutte le mie mosse e si aspetta che mi lanci in un rapido corpo a corpo come avvenuto prima: la sua posizione di difesa tradisce i suoi pensieri.
Bene, perché adesso sarà sorpreso.

Senza muoversi nemmeno di un millimetro, senza cambiare minimente espressione, il criminale sferrò il suo attacco.
Ma non era un’offensiva normale.
Si trattava di un aggressione spiritica.

Una parte della sua anima fu proiettata fuori dal corpo e indirizzata verso quel cadavere. Lo spirito ultraterreno avanzò silenzioso come le tenebre e provò ad aggredire il nemico.

Ogni essere vivente possiede il suo soffio vitale, probabilmente ricevuto da una qualche divinità superiore. È l’unica certezza presente in un mondo di menzogne. L’anima è l’ultimo baluardo prima del Vuoto. E quell’essere malvagio come pochi aveva imparato a manovrarla a suo piacimento. Poteva usarla per torturare, per uccidere, per ricattare e per mille altri impieghi.

Ora un frammento del suo vero essere stava assalendo lo spirito sopito di un’altra persona. E non sarebbe stato un procedimento simpatico: far entrare in contatto due anime comporta gravi rischi.
Molta gente è condotta alla pazzia, altri arrivano a conoscere così perfettamente l’altro da smarrire la propria identità. Tutte le vittime del flagello interstellare manifestavano un profondo sconvolgimento interiore ed esteriore in seguito ad un suo colpo spirituale: entrare in contatto con uno spirito formato da così tanto odio, da così tanta cattiveria incontrollata e noncuranza della vita è un trauma intenso.

Dal canto suo, Bid’daum non si era mai fatto scrupoli sull’utilizzo dei suoi doni paranormali.
“Inviolabilità dello spirito” e “sacralità dell’essere” erano sempre state parole vane da utilizzare contro di lui. Lui sfruttava fino al midollo quegli immensi poteri elargiti dal Fato, senza problemi morali o schiocchi pregiudizi.
Ognuno sopravvive con quello che ha. È una legge di Madre Natura.

Chi si adatta, trionfa.

Chi non cambia, soccombe.

La sua anima gelida come lo spazio siderale aveva fatto soccombere molti esseri che avevano rifiutato di adattarsi alle circostanze. Chi non capiva le ragioni di vita del Kuthiano, chi lo emarginava come un delittuoso rifiuto, faceva sempre una bruttissima fine.

E tu, non-morto dalla pluri-personalità, sarai in grado di adattarti?

La sua onda spirituale, l’impeto della sua anima, si abbatté con tutta la sua furia contro quel defunto.
Un urlo di dolore, come i tanti che il criminale aveva sentiti nella sua lunga esistenza, si propagò nella notturna quiete.
Il corpo nemico, scosso da tremori e brividi, crolla in terra come privo di forze. Nel frattempo, Bid’daum slacciò il Comet Hammer e lo impugnò per attaccare. Una voce giovanile, completamente inaspettata, si lamentò apertamente.
Un’idea solinga balenò in mente al Kuthiano: Sembra un’altra persona quella che sta parlando… che lo sia veramente? Un essere con più anime…?

L’idea era strana per il criminale, abituato a trattare con l’unica anima che un corpo possiede. Per lui era una novità combattere un essere con più spiriti insieme.
Una considerazione logica seguì immediatamente: Chiunque sia questo qua, se imparasse le arti sciamaniche avrebbe a disposizione un potere grandissimo… ho un motivo in più per eliminarlo subito: c’è posto per un solo guerriero spirituale in questo mondo.
Disse con disprezzo rivolto all’avversario.

Non si sa mai cosa aspettarsi dai resuscitati…

L’arma distruttiva dell’ex-detenuto roteava con velocità impressionante. Era così veloce che non si riusciva a distinguere la singola catena: agli occhi pareva un unico solido disco metallico in rotazione.
Mentre il nemico era a terra, il Castigo mostrò i suoi virtuosismi con l’arma. Roteava in tutte le direzioni come un elettrone impazzito che orbita intorno al suo nucleo. Le braccia compivano eleganti gesti per imprimere la giusta forza rotatoria alla catena. Ogni movimento era precalcolato inconsciamente dalla mente allenata del guerriero: non un solo spostamento imprevisto, nessuna incertezza o rallentamento.
Solo un rapido ed incessante andamento di morte.

Con un scatto prodigioso, il criminale saltò verso il nemico steso a terra. Durante il suo rapidissimo volo, preparò un colpo discendente con la sua arma che, se fosse andato a segno, avrebbe sfondato la cassa toracica ammuffita di quello zombie.

Poi Bid’daum si sarebbe rimesso in piedi ad un paio di metri dal nemico, facendo roteare l’arma rapidamente per avere una difesa a 360 gradi intorno al suo corpo.

La pesante sfera si schiantò contro qualcosa.
Ma quel qualcosa non era la cassa toracica del nemico.

Quello che Bid’daum riuscì a vedere furono quattro solidi che si intromisero per fermare l’avanzata della sua arma.

Perché sono comparse 4 mattonelle…? Breve fu la domanda che il criminale si pose mentalmente, perché l’azione era ancora nel vivo.

Le misteriose apparizioni, evidentemente create dal nemico, scomparvero nel nulla. Rimase un sottile fumo corvino che si condensò per prendere una forma. Quella cosa, che aveva tutta l’aria di essere una lama di vapore, guizzò verso di lui per un affondo.
Il Castigo riuscì a vedere che quell’arma era impugnata dal cadavere, che intendeva sferrare un deciso contrattacco.
Entrambe le mani stavano reggendo la catena della sua arma, situazione che gli impedì di muovere le braccia per difendersi. L’offensiva nemica era troppo veloce e ravvicinata per essere evitata, così Bid’daum rilasciò in un battito di ciglia la sua anima all'interno del suo corpo.

Tutto il suo essere si fortificò esponenzialmente per bloccare il fendente. La lama del pugnale impattò contro la placca principale della sua armatura, rimbalzando in direzione contraria. Il criminale fu spinto indietro per un paio di passi da quel colpo violento.
Atterrò con sicurezza sulle gambe, senza perdere l’equilibrio. Teneva ancora tra le mani la sua arma, che prontamente iniziò nuovamente a vorticare.

Guarda un po’ questa tecnica avanzata, brutto zombie. Pensò malignamente, notando anche che la precedente difesa aveva richiesto notevoli energie. Il Castigo iniziava ad accusare i primi segni della stanchezza.

Un movimento preciso delle braccia fece avvinghiare dolcemente la catena alla gamba destra dell’assassino, che si trovava a circa un metro e mezzo di distanza dal nemico. Immediatamente venne sferrato un violento calcio in avanti con la destra, senza fermare il flusso dei movimenti ipnotici del Comet Hammer. La gamba si distese in avanti, in direzione del nemico, e l’arma si divincolò dall’arto di Bid’daum. Il peso guizzò in avanti come una vipera, come se fosse il prolungamento della sua gamba.
Il colpo sferrato con velocità sbalorditiva si diresse verso le clavicole del non-morto.

Il suo colpo andò a schiantarsi con forza contro il braccio avversario.
Il criminale sapeva quanto era distruttiva la sua arma e pensava con sicurezza che quel braccio fosse come minimo rotto.

Invece il nemico con uno scatto del polso afferrò la catena.
Si aggiunse anche l’altro braccio, che afferrò saldamente l’arma. Il cadavere stava cercando di disarmarlo, strappandogli dalle mani il suo Comet Hammer. Ciò che lasciò stupito il Castigo fu l’apparente indifferenza del nemico nei riguardi del suo braccio spezzato.

Come può continuare ad usare un braccio fracassato?
Ah, già, dimentico che è uno zombie. Scommetto che quello continuerebbe a combattere anche con la testa staccata. Uhm, si potrebbe provare…

Mentre questi e altri oscuri progetti affollavano la sua mente contorta, il nemico tirava con forza.
Bid’daum non cedette per un solo istante, reggendo con tenacia uno dei suoi strumenti di morte preferiti. Mentre giocavano al tiro alla fune, al Kuthiano sorse spontanea una domanda.

Non ti sei ancora presentato. Dimmi chi sei, così saprò quale anima ho rispedito all’inferno.

Sempre molto cordiale il nostro Bid. Raffinato e discreto, oserei dire. Soprattutto con gli avversari.

Dopo qualche secondo il Castigo si innervosì di quel tira e molla, così provò a fermare il nemico.
Un’altra emanazione spirituale si mosse risalendo la catena, dirigendosi contro il nemico. L’anima avrebbe aggredito il cadavere con violenza, costringendolo a mollare la presa.

Questo ulteriore sforzo fece stancare il criminale, che sentì chiaramente nelle membra i sintomi della spossatezza. Avrebbe retto, ma ancora per poco.

Spero che quello zombie non possieda anche riserve infinite di energia, altrimenti sono fottuto.

Se la catena fosse stata ceduta, Bid’daum non avrebbe esitato a tirarla verso di sé per poi ricominciare a roteare il Comet Hammer furiosamente.

Il suo attacco spirituale travolse il nemico, che lasciò la presa e gli permise di riappropriarsi della sua arma. La sfera metallica vorticò intorno al suo vero padrone.

La smorfia sul viso del nemico si tramutò in un sorrisetto malvagio, a cui seguì un rapido scatto in avanti.
Avanzò tenendo il braccio colpito a ciondoloni, prova del fatto che il suo Comet Hammer qualche danno era riuscito a fare. La mano sinistra stringeva un pugnale ricoperto dal fumo, teso in avanti per colpire.
Bid’daum stava per scattare lateralmente quando sentì qualcosa stringergli i polpacci in una stretta morsa. Tutto accadde troppo in fretta, tanto che il criminale non riuscì nemmeno a guardare cosa gli avesse bloccato le gambe.

Se questo colpo è uguale al precedente, non riuscirò ad utilizzare la stessa quantità di energia che mi è servita prima: sono troppo stanco, ormai. Questi furono i rapidi pensieri del Kuthiano.

Quella lama affilata costituiva un serio pericolo per la vita dell'assassino. Quando pochi centimetri separavano il pugnale dal suo petto, il criminale con un ultimo faticoso sforzo espanse la sua anima. Il suo essere si irrobustì sensibilmente, ma non fu abbastanza.
Quando il coltello impattò contro la sua armatura, fu come se il Kuthiano fosse stato colpito da un ariete. Le gambe immobilizzate gli impedirono di finire a molti metri di distanza, ma il contraccolpo della schiena fu molto doloroso.

Un tremendo dolore proveniva dal suo petto, a cui si aggiungeva il probabile strappo muscolare della schiena.
Privo di forze, il naufrago si accasciò al suolo, tenendo ancora debolmente tra le mani la catena.
La grande sofferenza che stava provando era paragonabile alle indicibili torture che aveva subito in prigione. Questo ricordo macabro, aumentò lo strazio di Bid’daum.