[EM] Funesto

Camminava innervosito per le vie sotterranee di Merovish. Squadrava ogni singola persona che incrociava il suo sguardo e teneva malamente a freno i suoi gesti scortesi.

Di chi stiamo parlando?
Ma di Bid’daum, naturalmente. Il criminale della galassia, pluri-condannato in ogni pianeta civile.
Quello che appena arrivato su Endlos ha ammazzato un ragazzetto insolente e ha fatto a botte con uno zombie. Sì, proprio lui.
Vedo che avete capito.

Se lo conoscete, saprete anche che il suddetto zombie gli ha fatto un culo così delle mosse potenti, che lo hanno privato di forze e costretto a svenire come una femminuccia.
Capirete allora il motivo della sua incazzatura.

Aveva chiesto delle indicazioni, nel caso qualcuno conoscesse un certo “Funambolo”. Le persone che avevano in mente di chi stava parlando, gli indicarono una locanda malfamata.

Il Kuthiano entrò nel locale, sperando di aver finalmente ritrovato il non-morto con due anime.

Entrando nel “Buco” il criminale si trovò davanti bevitori e fumatori. Una ragazza si avvicinò a lui, riconoscendolo come uno straniero, e iniziò a descrivergli i benefici del fumo offerto agli avventori. Bid’daum si affrettò a rispondere, con tono seccato.

Non fumo quella robaccia: annebbia lo spirito, e il mio deve rimanere limpido.

La ragazza rimase interdetta da quella parole particolari. Il criminale si dimenticò in fretta di lei, cercando con lo sguardo la persona desiderata.
Si guardò intorno, aggrottando la fronte quando qualcuno gli sbuffava addosso del fumo puzzolente. Il suo flebile autocontrollo resse a malapena al desiderio di fare una strage lì dentro. Si concentrò sul suo obiettivo, lasciando stare tutto il resto. Più di un barista lo guardò malamente nel vederlo passare oltre al bancone senza ordinare nulla: chi si comporta così di solito è venuto a portare guai.

Finalmente i suoi occhi inquadrarono un tavolo con tre individui seduti. Stavano parlando animatamente facendo un gran baccano. Il Kuthiano si avvicinò con sicurezza al gruppetto, avanzando con larghe falcate attraverso la locanda.
Quando giunse al tavolo, disse rivolto alla persona che stava cercando.

Chi non muore si rivede, vero Funambolo?

I toni si scaldarono al tavolo e un tizio voleva attaccare il Kuthiano. Bid’daum era pronto ad annientare la minaccia quando la mano del Funambolo si allungò provvidenzialmente per fermare lo spargimento di sangue. I due bestioni si allontanarono dal non-morto immediatamente, con la coda fra le gambe, come dei cagnolini rimproverati. L’ex-detenuto prese posto sulla sedia libera e ascoltò le parole dello zombie. Bid’daum aveva capito grosso modo la situazione del non-morto: si trattava di un cadavere che conteneva due (o più?) anime. Quella che prese parola sembrò essere lo spirito di un giovane, l’esatto contrario dell’altra anima con la parlata antiquata.
Quando lui finì di parlare, toccò al Kuthiano dire la sua.

Il tempo che ho impiegato l’ho utilizzato per analizzare questo mondo. Non si tratta di un analisi superficiale o inutile, quello che ho fatto io è stato sviscerare la più intima struttura sociale di Endlos. Ho studiato i cardini della società, i meccanismi culturali e un mucchio di altre questioni.
Al mio occhio attento non è sfuggito nulla.

Rafforzò il suo sguardo sbattendo una sola volta le palpebre. Ora i suoi occhi avevano un aspetto attento e preciso, con la solita sfumatura maligna tipica dell’individuo in questione.

Dicono che sono un maestro in questo tipo di analisi… Comunque sia, approfondendo le mie ipotesi e congetture, sono arrivato a dare un fondo di verità a ciascuna. Mi è saltato all’occhio, chiaro come il sole, che il Sud di questo mondo è la parte più vulnerabile del sistema.

Sul tavolo c’erano dei bicchierini per liquori. Bid’daum iniziò a picchiettare con l’unghia sul primo di una lunga serie.

Ogni cosa è collegata, sia nel mondo reale sia in quello sociale.
Basta colpire il punto più scoperto del struttura…

Il Kuthiano spinse con il dito indice contro il primo bicchierino della fila. Subito quello si inclinò, colpendo quello immediatamente più vicino. La serie di bicchierini si rovesciò sequenzialmente, ad effetto domino.

…e ogni parte crolla subito dopo il crollo di quella limitrofa.

Io sono un criminale fin dalla nascita, signor Funambolo. Allevato ai delitti prima ancora che imparassi a scrivere, mi sono ritrovato nella vita a compiere reati in rapida successione.

Pensare però a Bid’daum come un teppistello di strada sarebbe fuorviante.
Il Castigo non rubava dagli appartamenti, ma dalle casse planetarie.
Non ricattava singoli individui, ma intere nazioni.
Non organizzava risse al pub sottocasa, ma scatenava intere guerre.

E tutto perché lo considero come un lavoro. C’è chi lavora il metallo, chi commercia tappeti e chi venda alimenti. Il mio impiego è fare il criminale a tempo pieno, con tanto di straordinari e parziali di fine mese.
La maggioranza sarebbe totalmente in disaccordo con quello che faccio, ma di tutta la gente che ho incontrato, nessuno è mai riuscito a farmi anche solo ipotizzare che quello che facessi fosse sbagliato.

Una breve pausa per far risonare quell’ultima parola nella mente dell’ascoltatore. Riprese qualche secondo dopo per completare il discorso con l’ineffabile conclusione.

E questo perché il giusto e lo sbagliato NON ESISTONO.

Bid’daum era un profondo relativista: quello che per molti poteva sembrare scontato e dato per certo, per lui non lo era. In ogni argomento vedeva dei preconcetti formati, delle illusioni così diffuse da essere interpretate come realtà.

Tutto è relativo.
La sua formula di vita.

Quindi dopo tutto questo palloso discorso, posso finalmente rispondere alla tua domanda. Il punto debole di Endlos è Merovish, e tu a Merovish sei di casa.
Ho pensato che non fosse una semplice coincidenza.
Condividi i miei ideali, Funambolo?

Un sorriso di compiaciuta cattiveria si formò sul viso del Kuthiano: tutto stava andando secondo i calcoli. Sfortunatamente quel Veret sembrò fraintendere l’autentica ragione del suo agire: da quello che aveva inteso lui, sembrava un classico mercenarismo. I veri motivi, i più genuini valori che muovevano Bid’daum erano complicati da comprendere e ancora di più da spiegare a parole.
Avrebbe rimandato ad un’altra volta la delucizione dei suoi presupposti. Per il momento sarebbero bastate quello imprecise considerazioni: soldi = crimini.

Un gruppo di mercenari… uhm, e suppongo che di tale gruppo tu sarai il capo, dico bene?
Ti dirò: potrei essere interessato a questo gruppo di soldati professionisti, ma parole così vaghe sono difficili da interpretare. Vorrei più particolari: cose, persone, fatti.

Qual è la lista delle cose da fare? Da dove volete far partire questa rivoluzione?

Si stava nuovamente profilando un futuro di crimini per Bid’daum. Un avvenire nuovamente sporco di sangue: proprio ma soprattutto altrui.
Dove avrebbe condotto questa strada?
Nessuno lo sapeva.

E proprio questo era il bello…

Veret concesse delle spiegazioni, pur non entrando nei dettagli per questioni di segretezza. Il Kuthiano si ritenne soddisfatto di quanto appreso, anche se l’idea di tante gang rivali non era per niente nuova alle suo orecchie. Il cammino sembrava costellato di ostacoli ed era decisamente in salita.

Proprio ciò di cui Bid’daum aveva bisogno.

Riprendendo l’ultima frase del non-morto, il criminale disse con enfasi.

O morte, o vittoria!

Considerami dentro Veret, dimmi dove devo firmare e metterò le mie abilità al vostro servizio.

Questo mondo conoscerà il dolore.

Bid’daum era stato reclutato in moltissime associazioni criminali nella sua vita. Molte volte era il capo, altre volte si era ritrovato nel ruolo di semplice sottoposto, senza mai perdere la sua individualità di criminale.
Se gli ordini da eseguire erano paralleli alla sua linea di pensiero, non vi erano mai stati problemi ad essere un sottoposto.
Ovviamente una testa calda come lui dava qualche grattacapo, ma il tutto veniva poi cancellato dai suoi crimini accurati.

Dove gli altri fallivano, lui non si fermava.