[CSV] La prima foglia di Khymeia

Probabilmente, quando Pandora non si aspettava che sarebbe stato così facile individuare Palanthas, anche da molto lontano; altro non era infatti che un palazzo enorme e raffinato da fare invidia ad una reggia, nella zona ovest di Istvàn, così grande da poter esser visto da ogni punto della città. E più si avvicinavano ad esso, più magnificenza e regalità rifulgevano come diamanti alla luce, un pò per il giardino curato, un pò per gli ornamenti murari come anche i colonnati. Accadde tuttavia che il Saggio Arthur parve inspiegabilmente rallentare il passo, e poi le labbra sottili e pallide si mossero, lasciando scivolare via la sua voce profonda e sempre seria.

-Prima di entrare vorrei darti un resoconto generale di Palanthas.
E' già accaduto infatti che qualche stolto sia contravvenuto alle più elementari regole di comportamento che noi personalmente credevamo scontate, venendo poi ripresi in malomodo dal Sommo Amarth, capo supremo della Biblioteca e Prescelto dall'Oracolo, che pare sia particolarmente intransigente su determinati punti.
So che sei accorta, ma per essere sicuro preferirei parlartene.

Il vampiro voltò lo sguardo ad Est, macchiato di tinte sul rosa, segno di un sole che era ormai sul punto di sorgere. Normalmente avrebbe dovuto fare in fretta, ma per fortuna portava con sè la sua più grande protezione, dono da cui non si sarebbe mai separato, adagiato intorno al dito anulare sinistro, quasi fosse stata una fede, sebbene non ne avesse esattamente l'aspetto.

-Per cominciare, noi Saggi abbiamo il compito di Preservare la conoscenza ad ogni costo, iniziare quante più creature alla via della sapienza ed accrescere la conoscenza comune e personale, fornendo la biblioteca di quanti più testi possibili, ottenuti attraverso la scoperta, la ricerca o l’acquisto; MAI attraverso il furto.

Rimase in silenzio, avanzando di altri due o tre passi.

-Per quanto riguarda la condotta, invece, devi innanzitutto rispettare gli oggetti custoditi in biblioteca, non rovinandoli, ed attenerti al regolamento di gida. Questo dice di non farsi mai possedere dalla furia, perchè potere nasce dalla Conoscenza, non dall’istinto o dalle pulsioni. Quindi si evitano le risse o gli scontri, e si combatte solo se necessario e solo una volta che ogni altro mezzo di appianare la divergenza sarà stato tentato senza risultato.

Raggiunsero un ponticello, nell'immenso giardino della Biblioteca.

-Quando si compiono scoperte, esse vanno condivise con il resto della Gilda; se si tratta di libri, essi andranno ad arricchire la biblioteca, ben sapendo -però- che questi apparterranno a te; ne consegue che avrai parola ultima sulla loro sorte qualora venissero chiesti in prestito.
Ricorda inoltre che per noi Saggi i libri sono preziosi, dunque è nostro dovere imprescindibile tutelarne il buono stato e controllarne periodicamente la presenza o l’assenza nella biblioteca. È inoltre nostro diritto e dovere, negare la consultazione o il prestito di testi a persone che potrebbero essere in grado di recare danno ad essi, di impossessarsene per mancata restituzione, o di utilizzare le conoscenze per scopi scellerati: cerca perciò di capire in pochi minuti se la persona che ti sta davanti è degna di ricevere quanto riposta nelle pagine.

Quello era un dettaglio importante, che in molti non comprendevano.

- Saremo inoltre presenti ogni volta che un individuo entrerà nell’area da noi amministrata, e lo aiuteremo nella ricerca di testi e risponderemo alle sue domande, perchè la conoscenza proverrà anche dalla nostra mente, non solo dalle pagine dei tomi. Inoltre è vietato versare sangue entro le mura della biblioteca, o sporcarla con crudeltà o morte.

Si portò le mani in tasca, fissando il cielo sconfinato e rendendosi conto di quanto il suo dovere di Corona lo costringesse a parlare, cosa che non tanto amava ma che, al momento, era necessario.

-So che son noioso, ma è meglio che te le dica ora che poi, quando forse potrebbe essere tardi.
Domande, o vuoi che continui?

Il vampiro ascoltò pacatamente le parole della strega, lasciandole tutto lo spazio possibile per esprimersi.

-Ogni testo è Conoscenza, anche un nostro blocco di appunti potrebbe aver valore in situazioni particolari.

Percorsero quindi un altro sentiero, superando una graziosa fontanella zampillante.
Era ora di terminare il discorso più arduo, per poi passare alle piccolezze.

-Per quanto poi riguarda le gerarchie della Gilda, in realtà non sono poi così complesse; basta non dubitar mai della saggezza di chi ti è superiore se sei allievo di uno dei Grandi Saggi, seguendo la Via che più ti rispecchia, accettare che il capo della gilda possa espellere i membri a sua discrezione, qualora questi infrangano una o più regole della Congrega, rispettare la facoltà dei capi della gilda di apporre punizioni costruttive a coloro che -entro la Biblioteca- mancano di rispetto alla Conoscenza e mostrano dispregio per i suoi rappresentanti.

Attese un attimo, in modo che la fanciulla lo ascoltasse bene.

-Inoltre il capo della gilda ha l’ultima parola in ogni discussione o situazione, perché il suo volere è -in qualche modo- legge scaturita dalla sua estrema saggezza; qualora tu divenissi gemma, inoltre, tratterai i tuoi sottoposti come un diligente maestro tratta i propri allievi, tuttavia mai potrai o dovrai ritenerli inferiori a te, esattamente come io ora sto facendo.

Le labbra sottili si piegarono in un leggerissimo sorriso.
Dunque raggiunsero il portone principale, senza tuttavia varcarlo.
Le parlò con gentilezza.

-Fino ad ora è tutto chiaro?

Ormai erano davanti al portale, tuttavia Arthur non accennava a muoversi per entrare.
Chissà perchè.

-Ok, dato che ti vedo attenta, credo sia giusto passare alle dinamiche interne di Palanthas.

Sorrise, come per gustarsi un piacere a cui poche volte poteva cedere.

-Il nostro capo è Eru Elen Amarth, nonchè padrone della biblioteca scelto direttamente dall'Oracolo. E' facile da notare per il fatto che... uhm... come dire... cambia spesso colore, a seconda delle emozioni che provano le persone che lo circondano. Si, è strano, ma cerca di non farci troppo caso...

La guardò con la falsa espressione innocente di chi sta appena combinando una marachella.

E' un tipo un pò impostato, anzi molto impostato, particolarmente rigoroso ed attento a tutto ciò che succede all'interno di questa struttura. Esiste poi un potere che tutti noi abbiamo, e cioè di sentire qualunque cosa all'interno della biblioteca, e spesso lui la usa per tenere noi ed i visitatori sotto controllo, in modo che funzioni tutto a dovere; un lavoro ingrato, ma utile, anche se a volte dicono che esagera. Come avrai capito, si, lui sa tutto e vede tutto, ma sempre entro i confini di Palanthas. Quando va a meditare a Shea generalmente ci rilassiamo un pò, ad esempio, giocando nel mio studio alla Playstation che ho imboscato in un mobile. Questo però accade solo fra me e Brifos, Corona di Regalia; gli altri dubito siano interessati ai nostri passatempi.

Portò una mano sotto il mento, con l'aria un pò pensosa di chi è intento a fare ordine nella propria testa, prima di esprimere un concetto.

-Brifos è un saggio del mio livello gerarchico, e si occupa di una branca molto simile alla mia. Come me è un demone, anche se di altro tipo, e forse per questi due motivi è quello con cui mi son più legato. E' tranquillo, forse troppo a dire il vero. Parla poco, legge sempre e vive con la testa un pò fra le nuvole; sarebbe capace di alzare il capo, notare che la biblioteca va a fuoco, e continuare le sue cose come se nulla fosse...

Gli occhi grigi tornarono a posarsi sulla bella, e parlò soddisfatto.

-Son sicuro che lo troverai simpatico!

-Ma certo, cara.

Disse il Vapiro, carezzandole leggermente il capo come per rassicurarla.

-In ogni caso son poche le volte in cui abbiamo modo di usarli, anche se c'è sempre da fare. Oltre a leggere, intendo.

Portò nuovamente il braccio via da lei, tornando nella sua postura ed espressione standard. Infondo Arthur non era così, ormai era evidente, eppure quegli atteggiamenti sembravano esser diventati una parte di lui da tempo immemore.

-Ad esempio, quando non ho da fare, aiuto le toghe blu a rincorrere Sir Percival, Corona di Symphonia, che per sua natura risulta spesso "chiassoso" per coloro che usufruiscono della Sapienza racchiusa in queste mura. Spesso infatti, quelle poche volte che è tra noi, fischietta passeggiando nei luoghi di lettura, scappa poi per il suo fischiettare, ed a volte si nasconde in angolini bui nella speranza di non esser trovato dalla sua onnisciente e gelosissima -a quanto lui afferma- fidanzata. Il fatto poi che a quanto pare possa vederla solo lui non contribuisce a dargli tono, e la gente che vien spesso qui difficilmente crede al dato di fatto che sia a capo di qualcosa.

Portò le mani in tasca, dando un leggero calcio ad un sassolino finito per sbaglio sulle scale.

-Vero è che non è il solo ad esser "singolare", tuttavia gli altri hanno un che di autorevolezza; noterai infatti come Rekishi sia pieno di gente che gli chiede consiglio, eppure parla come fosse il narratore di sè stesso, per non parlare del fatto che i suoi unici discorsi riguardano la Storia e dei fili che vede solo lui. In più passa tutto il tempo a leggere e sovente lo si vede dormire sulle panchine, esausto.

Il vampiro sospirò, muovendosi finalmente verso l'entrata di Palanthas.

-In ogni caso vedrai che non è poi tanto male.
Alla fine c'è Amelie, corona di Obeah, che è sempre pronta ad aiutarti, rifornendoti di focaccine quando ti reputa triste. E poi è una donna, e magari potrebbe aiutarti in situazioni in cui io non riesca bene a comprenderti.

La guardò gentilmente, per poi aprire il portale.

-Infine c'è Lotis di Nazara, che so sia un tipo a posto, anche se non posso poi assicurarlo, non conoscendolo bene.
In ogni caso, per qualunque cosa, sappi che io sarò sempre disponibile e bendisposto ad aiutarti, dunque rivolgiti prima a me anche per le inezie, così che possa fungerti da sostegno come è giusto che sia per il mio ruolo.

Infine attese sull'uscio, rivolgendosi alla sua adorata foglia con il suo solito sguardo freddo e l'espressione granitica, allungando una mano verso di lei in attesa che la bella gli concedesse la sua mano. E così sarebbero entrati nella loro nuova dimora, pronti ad ampliare, divulgare e sperimentare la loro scienza senza difficoltà alcuna, ora uniti come non mai.