[SI] Alla Ricerca del Passato.

Era una notte fredda, nebbiosa, dove anche la luna aveva deciso di non far capo dal proprio manto di nubi nere. Il mare sembrava un pozzo di oscurità senza fondo; nessuna stella, nessuna luce si rifletteva su di esso, solo le ombre della notte silenziosa.
Nell'ammirare quella distesa di nulla infinito, un moto di nostalgia lo colse e alla terribile visione di quello spettacolo si unì un senso di quieta pace.
Nessuna onda agitava il panorama spettrale, nessun suono, nemmeno quello del placido vento gelido. Solo il gorgogliare dell'acqua che si infrangeva contro la prua della nave.

T-ti prego... non uccidermi....

Una roca voce rotta dalle lacrime e dal sangue lo risvegliò dallo stato di torpore in cui era caduto. Sbatté le palpebre, rivolgendo poi lo sguardo alla figura che stava in ginocchio ai suoi piedi. Lo fissò con degli occhi fiammeggianti, ma inaspettatamente gelidi come quelli di uno spettro, dopodiché solo un sorrisetto.

Si leccò via dalle labbra i resti di carne e sangue dell'ultimo pasto, abbandonandone il corpo sul ponte decorato da cadaveri sanguinolenti. Volse loro un'occhiata compiaciuta, schioccando le labbra vermiglie, sazio. Salì poi con calma le scalette laterali, fermandosi di fronte al timone.
Scostò con un calcio il corpo privo di vita accasciato lì di fronte e prese a guidare la nave verso la propria destinazione. Mentre lo sguardo scrutava le tenebre nebbiose, la sua mente tornò a quella mattina.
Un corpulento messaggero lo aveva raggiunto nelle sue stanze, interrompendo la scopata mattutina. Irritato, si era trattenuto dallo strappargli qualche arto, per poi rivolgere l'attenzione alla lettera che gli aveva consegnato: recava il sigillo della Signa.
Si era vestito in tutta fretta ed era uscito di corsa da casa, senza nemmeno dare un morso alla colazione che giaceva nuda nel letto. Non aveva abbastanza soldi per recuperare una tratta verso Berjaska, ma poco male, vuol dire che avrebbe dovuto infilarsi nella prima nave in partenza per l'isola.
Infine si infiltrò sul piccolo mercantile di cui era tutt'ora al comando, attendendo il calare della sera per consumare la propria cena: non avendo mangiato dalla notte prima voleva gustarsela con calma. Aveva aspettato che l'uomo di vedetta vedesse i fuochi del faro, poi ad uno ad uno aveva cominciato a berne la linfa ed assaggiarne le carni. Per primo il capitano, un barbuto ometto particolarmente indigesto, forse a causa del principio di scorbuto. Subito dopo gli sfortunati marinai intenti a dormire o giocare a carte sotto coperta. Infine, aveva ripulito interamente il ponte.
Uno in particolare lo aveva compiaciuto, un ragazzino, probabilmente nemmeno ventenne, ancora troppo giovane per essere stato avvelenato dal troppo alcol o dall'aria di mare. Aveva ancora quel retrogusto dolciastro di chi non è ancora diventato un uomo.
Si leccò le labbra, sorridente, mentre lasciava che la nave si incagliasse sulle coste della spiaggia appena affiancata ai moli.
Dopotutto, non aveva idea di come governare un'imbarcazione.

Post n° 1

Hellstorm Loken





÷ Turno ÷

Una donna, prosperosa e avvenente, sulla porta della camera.
Con una lettera nella mano sinistra, che faceva girare vorticosamente.
Una bellissima agente della Signa con l'ennesimo incarico.
Ma, per caso, io sono l'unico Attivo della gilda?
Era un pò irritato per la frequenza delle " chiamate", ma il fatto che fosse ancora una donna la portalettere sembrava aver stemperato la sua collera in ironia.
Lei gli allungò la lettera e fece per andarsene.
Con un sorriso crudele le prese il braccio, le fece una rapida iniezione e si caricò il corpo privo di forse in spalle.
La portò in camera e si fece i propri porci comodi.
L'anticipo per il disturbo.
Lesse la lettera, si ricompose, pagò al stanza, dove aveva stipato il "materiale da ricerca" recuperato un paio di giorni prima, lasciandogli di che sopravvivere per alcuni giorni e scese per strada.
Era già al molo di Undarm, quindi cercò una barca che andasse a Bejarska.
L'unica nave che trovò aveva un equipaggio quasi completamente composto da naufraghi e un capitano altrettanto naufrago.
Poco male, avrebbe avuto un bel passatempo per il viaggio.
Allungò la somma pattuita al sudicio uomo, tanto era solo un prestito.
Loken ed Ezekiel si chiusero nella propria cabina, pulendo e preparando le armi per il lavoro.
Poco prima dell' arrivo un uomo, alto circa un metro e mezzo, con un colorito verdastro scese in coperta.
Ezekiel attese che comunicasse ai due che erano quasi arrivati, poi lo decapitò con un fendente di spada a catena.
Uscirono dalla cabina, ognuno prese una strada diversa, ma con la stesa destinazione: il ponte.
Sulla loro strada sventrarono, sgozzarono e massacrarono ogni singolo naufrago, profanandone i cadaveri per recuperare eventuali oggetti preziosi e lasciando in vita solo i Nativi.
Tennero il capitano per ultimo.
Intento a governare la nave, assieme al suo secondo non era sceso dalla sua postazione subito, ma aveva indugiato per circa un minuto.
Trovandoselo davanti, Loken, sorrise di gusto, alzò il requiem e gli piantò un proiettile in pieno viso.
Grazie del passaggio, Capitano!
Beffardo, mentre riprendeva i soldi che gli aveva dato alcune ore prima.
Uno scossone.
Avevano, letteralmente, toccato terra.
Sbarcarono e si guardarono attorno, ma nel buio non sembrava che ci fossero viventi.




÷Note ÷


Scusatemi il ritardo
Ma sceglietevi dei messaggeri un pò + simpatici dell'oste o dell' oaccione di turno





÷ Status ÷

Stato fisico: Ottimale
Stato psichico: Attento.

Stato Ezekiel: Intatto