Una serie di (s)fortunati eventi; parte seconda

Sembrava il vento, e diamine se correva! Sembrò avesse dietro una muta di cani infernali, fauci aperte e bava gocciolante; e ogni morso di questi, già col fiato diabolico sul collo, era sufficiente a farlo rabbrividire. Gocce di sudore imperlavano la sua fronte, mentre il via vai di persone nelle contrade del Pentauron sembrava essersi, improvvisamente, preposto a protezione di quella coppietta. Sì, dove stavano quei due adesso?, si chiese ansimando. Si fermò un istante, poggiandosi su di un lampione. Il vociare della folla lo confondeva, mentre i polmoni sottoposti a larghi giri di respiro chiedevano pietà!
» Dove... dove accidenti si sono cacciati? «
Furente e viola dalla collera, Yoshikage si guardò intorno circospetto; e solo dopo notò due giovani che stringevano, fra le mani, il suo sacchetto... il suo amore!
Fece uno scatto in avanti, sforzandosi nell'atto di agguantare il suo trofeo prima che fosse troppo tardi. Allora e solo allora udì un richiamo e, voltandosi, vide con la coda dell'occhio che qualcuno stesse inseguendo la sua persona, per motivi che inizialmente non comprese.
» Che cosa vuole da me? Perché mi corre dietro...
Non ho tempo da perdere con lei! «
Ringhiò infastidito. Si girò e tornò verso la vetrina, solo per scoprire che i due non c'erano più. Suppose allora che fossero entrati nel negozio, così avrebbe fatto altrettanto: incurante che fosse un negozio per abiti da donna, cercò di cogliere la coppietta tra la sterminata fila di abiti, indumenti intimi e quant'altro.
Si fece largo fra le donne presenti, che restarono sorprese e irritate non tanto dalla sua presenza, quanto dal suo modo di fare; e questo finché una donna di grosse dimensioni - pari o forse più di un pachiderma - ostruì la sua strada. L'urto con la trippa di lei fu sufficiente a far rimbalzare Kira verso il ripostiglio degli abiti, dove la fortuna - o la sfortuna - volle che fosse nascosto tra scatole, capi d'abbigliamento e accessori.
Avrebbe tentato di rialzarsi, non sapendo che la donna, la cui circonferenza era prossima all'equatore, avrebbe opposto ostacolo visivo alla strega che lo inseguiva. E non solo: la sua irritazione l'avrebbe indotta a scagliarsi anche contro quest'ultima, come se l'atteggiamento di Kira avesse risvegliato in lei una modalità pronta a fare la paternale a chiunque si comportasse in maniera indecorosa, appena messo piede nel locale.

Si alzò dal cumulo di abiti, intontito.
Vide la trippona prendersela anche con la sua inseguitrice, e non poté lasciarsi sfuggire un sorriso ironico. Poco dopo decise di creare un po' di confusione, toccando alcuni abiti che gli erano caduti addosso.

La donna sovrappeso, di colpo, avrebbe sentito qualcosa salirle sulle spalle. Era una creatura piccola e verde, corpo sottile e coda lunga; guizzò sulla spalla della donna, squittendo sinistramente e, prima ancora che la balena potesse reagire, il rettile le piantò un morso alla gola e gliela strappò via.
Poco dopo, seguirono altre cinque creature verdognole e scagliose che, oltre a dover seminare panico nel luogo, avrebbero cercato d'aggredire anche la strega. Eran però dinosauri di bassa statura e peso leggero, poco più che un diversivo...

Che Kira avrebbe sfruttato per fuggirsene, sicuro che nel parapiglia prossimo a crearsi nessuno avrebbe dato a lui la colpa; nessuno avrebbe capito che era lui l'artefice, se non forse la sua inseguitrice. Ma si augurò che così non fosse, altrimenti avrebbe dovuto ucciderla.

Si defilò nel caos come un ladro che fava incetta di bottino, approfittandosi di quelle guardie che, non vedendolo, inutilmente andavano cercando in giro la sua figura. Con rapide falcate fu fuori e si proiettò nella strada, e quando ebbe ancorato quella coppietta con occhi cagneschi si decise a farla finita una volta per tutte: i suoi propositi dovettero però naufragare al peso di un corpo che, acciuffandolo, lo costrinse a baciare la terra. Il resto fu un parto concitato, un fulcro di pensieri che si susseguirono tutti molti rapidamente e la cui unica traduzione era liberarsi.
» K.... KILLER QUEEN! LIBERAMI DI LEI!!!! «
Frignò come una bimbetta, non sopportando quella situazione e, peggio ancora, detestando il pensiero d'aver appena esposto la propria identità; c'era in ballo qualcosa di molto più importante e, fra i due mali, fu costretto a scegliere il minore.

Lo Stand umanoide si materializzò prontamente al fianco del suo portatore, reagendo alla sua richiesta d'aiuto nel modo migliore a sua disposizione: attaccando. Si sarebbe limitato a colpire la strega con qualche calcio all'addome, quanto fosse sufficiente e necessaria a farla schiodare dal corpo di Kira e allontanarla.
Fatto ciò, l'essere umanoide si sarebbe limitato a fiancheggiare Kira, senza fare nulla di più di quanto gli fosse stato ordinato; e qualora la donna avesse posato l'occhio sullo Stand, avrebbe notato la sua forma particolare: era dotato di un fisico ben allenato e il capo che rassomigliava a quello di un felino, nonostante gli occhi da rettile. Aveva emblemi a forma di teschio ovunque sul corpo, che fosse la cintura, i guanti o le spalle; e gli stessi erano presenti sulla cravatta di Yoshikage.

Qualora libero, quest'ultimo si sarebbe rialzato lentamente. Lacrime agli occhi, il suo ego si frantumò sotto i colpi della vergogna: era stato scoperto, e per giunta da una donna!
Roso di collera fece per urlarle contro, quando s'accorse d'avere qualcosa incastrato nelle pieghe dell'abito: una carta.
Riconobbe subito il tarocco come uno di quelli che aveva restituito alla Strega.
E sorrise.

» Ah.
Ahahaha.
Ahahahahahaha. « - scoppiò a ridere, improvvisamente. » E' questa che vuoi? E' per questa che mi stai braccando? Riprenditela... «, disse cedendo al suo Stand Killer Queen l'onere d'afferrare la carta e lanciarla verso la donna. A quel punto, Kira le avrebbe voltato le spalle sussurrando:

» E vedi di sparire. «

Purtroppo per la giovane fattucchiera, lo Stand era in grado di tramutare in bombe tutto ciò che toccava. Proprio come quel tarocco che, piroettando orizzontalmente a mezz'aria, sarebbe esploso a comando a breve distanza da lei. Indifferentemente che lei lo raccogliesse o meno. L'esplosione avrebbe coinvolto un'area vasta almeno dieci metri, liberando un potenziale deflagrante di tutto rispetto e di immane potenziale. Frattanto Kira, allontanandosi il più velocemente possibile, si augurò che l'esplosione fosse più che sufficiente per mettere fuori gioco quella fastidiosa spina nel fianco. E pregò di non dover dare ulteriore spettacolo da quel momento in poi...

» E vedi sparire. «
La sua voce gli corse dietro. Forse per avvisarlo, o forse solo per prendersi gioco di lui.
Lo inseguì abbastanza da superarlo, e superandolo sembrò voltarsi indietro a guardarlo; no, non Kira, bensì quel mostro purulento e marcescente che, lentamente, scavava il suo ritorno alla vita dalle profondità dell'inferno. Non sapendo che ci sarebbe ritornato molto, molto presto.

Lo sguardo di Kira sgranò per qualche secondo, quanto ne fu sufficiente affinché si rendesse conto di cosa stava per accadergli; e già la putrefatta creatura fu subitamente addosso al suo Stand, caricandolo con un peso che, opposto a quello assai leggero della creatura, fu sufficiente a catapultarla a terra. Il portatore, invece, fu costretto a subire l'abbraccio fatale della strega, i cui arti mutati in fuoco si strinsero attorno alla sua vita.

» Tu! Tu!
TU!!!! HAI SEGNATO LA TUA CONDANNA, BRUTTA PUTTANA!!!!!!

WRYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!! «




Urlò improvvisamente e non per il dolore. Il suo corpo prese a cambiare tanto nella forma quanto nell'aspetto, allo stesso modo con cui la strega aveva dato in fiamme le braccia. Il suo viso si allungò, mani e piedi furono ricoperti da artigli, e la bocca fece sfilare una fila irta di denti aguzzi. Si trasformò letteralmente in una lucertola gigante, un dinosauro: era un Velociraptor, per meglio dire.
La sua pelle divenuta di scaglie e placche cornee fu più che sufficiente ad ammortizzare il danno di quella stretta; ne riportò solo qualche ustione lieve e poco incisiva. Lei, invece, era destinata a subire qualcosa di peggio!

» Come hai osato! COME?! Nessuno mi hai mai scoperto, e non permetterò che sia tu a farlo!!!! Sei finita! Killer Queen: Sheer Heart Attack, ADESSO! «.


Ancor prima di gridare, lo Stand rivolse il pugno destro verso il Portatore. Dalla sua mano si liberò un'affarino minuto e cingolato. Subito Kira fece in modo che il suo sguardo e quello della nuova bomba s'incrociassero, affinché quest'ultima registrasse lo stesso Kira come bersaglio. Quindi gli piombò addosso recitando "Look at my way", fin quando non sarebbe esploso liberando in un'area di sette metri una delle bombe più potenti che l'assassino avesse a disposizione. Il suo scopo era disfarsi sia dell'enorme mostro evocato dalla strega, quanto di quest'ultima in persona. E non solo: avendo acquisito l'aspetto di un rettile, ed essendo immune agli effetti della bomba, Kira ne avrebbe approfittato per azzannarla alla gola, mentre gli artigli a falcetto posti sulle zampe posteriori avevano il compito di aprire sul ventre squarci sufficienti a sbudellarla.

Le cose non potevano andare peggio di così. La donna si era rivelata più dura del previsto, e la cosa non gli era piaciuta affatto. Peggio, degli uomini armati erano sbucati dal nulla. Polizia? Soldati? Fanculo. Non poteva farsi catturare: non c'erano riusciti i LAM, non ci sarebbero riusciti nemmeno loro!

Si abbassò improvvisamente, come a volersi arrendere, e invece con quel che restava del suo mana generò un enorme pterodattilo servendosi del pavimento. L'uccello uccise la guardia più vicina con un colpo di becco, e gettò a terra anche le altre battendo le ali. Non si curò d'aver aiutato la donna, gli bastò fuggire via a gambe levate. Sapere che lei lo conosceva in volto lo angosciò molto, ma avrebbe ovviato al problema in un secondo momento. La cosa più importante, ora, era scappare!

» Tornerò. «

L'ultimo monito, prima di sparire.
Non per sempre...