[LAM] Tutto o niente.

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    Addestramento standard


    I. Shii-Cho: Addestramento standard

    Posizione iniziale dello Shii-Cho - Terad Fergusson_Mentre la maggior parte degli stili di combattimento con la spada laser opportunatamente studiato risulta null'altro che un insieme di mosse e blocchi codificati tramite un formalismo tecnico-sequenziale, lo Shii-Cho è notevolmente più strutturato in quanto deve sia permettere allo studente di familiarizzare con i movimenti e le dinamiche di un'arma estremamente difficile da gestire sia sopratutto fornirgli quelle conoscenze tecniche e abilità fisiche in grado di consentirgli l'accesso anche a quegli stili estremamente acrobatici quali l'Ataru. Colui che è intenzionato ad apprendere i segreti di una spada laser è dunque costretto a mettere alla prova il proprio fisico e la propria mente in modi estremi e mai sperimentati prima d'ora, al fine di estendere il concetto di 'impossibile' ad un mero 'mediamente difficile'.
    _Lo scopo è, ovviamente, quello di prendere un comune soldato e trasformarlo in quello che si può definire una macchina da guerra_





    Mentre la sua arma roteava nelle sue mani, titanio e plasma letale così veloci da sembrare miriadi di triangoli in perenne rotazione attorno al suo corpo, Jattur non era pienamente cosciente di dove si trovava. Era uno stato mentale diverso, quello in cui si trovava al momento, uno in cui l'essere al quarto piano dell'AlberoCasa era un'informazione completamente inifluente e come tale visionata, annotata e ignorata alla stessa velocità con cui era elaborata... uno in cui poteva tenere d'occhio i movimenti di un qualsivoglia numero di nemici contemporaneamente, ed elaborare una strategia atta ad eliminarne il maggior numero possibile prima del collasso del suo corpo - una strategia corretta, beninteso.
    Non uomo, non macchina.
    Qualcosa nel mezzo, probabilmente.

    Il bastone schioccò pesantemente contro il terreno, bloccato nella mossa culminante del kata. Ansimò pesantemente, grondando sudore, e rimase in posizione finché il respiro non gli si fu calmato prima di recuperare un asciugamano e tamponarsi il corpo mandido. Non portava l'armatura - non quella volta.
    C'erano diversi problemi nel vivere tanto lontano da Asghabard, e non solo riguardo alla deperibilità di parte del suo equipaggiamento: gli serviva allenamento... allenamento serio. E forse, ma forse no, serviva anche ad altri della Squadra Rossa. Quindi, perché non verificare? Avrebbe colpito due nemici con lo stesso proiettile, per così dire.

    Un addestramento, così aveva scritto.
    Qualcosa di leggermente diverso, in realtà.

    C'è una sorpresa in arrivo...
     
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  2. shelKe.
     
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    Lo specchio le restituì il proprio riflesso: una ragazzina acerba, sui diciotto anni, dallo sguardo vacuo e dall'incarnato pallido. Si appiattì la frangia lunga, nascondendo le sopracciglia, con le mani guantate di ferro, prima di uscire dal piccolo alloggio, lasciando che la porta le si chiudesse alle spalle.
    Indossava una casacca bianca, leggera su un paio di calzoni al ginocchio, neri ed aderenti. I foderi con le spade dentro, inattive, erano assicurati a metà coscia. Si avviò rapidamente, la testa incassata fra le spalle, nel punto in cui si sarebbe dovuto tenere l'addestramento con il Capitano della propria squadra.
    Aveva sentito dire che era uno spadaccino, come lei, ed utilizzava persino lo stesso tipo di armi al laser.
    Un' occasione imperdibile per capire di che pasta fosse fatto il nemico e per dare una rinfrescatina alle proprie tecniche di combattimento, imparando, possibilmente, qualcosa di nuovo ed utile.
    Quando arrivò nel punto stabilito individuò l'allenatore, solo. Rimase a fissarlo, in silenzio, sulla soglia, contastandone la bravura e la velocità nel combattimento. Notò che, probabilmente, non si era ancora accorto della sua presenza, concentrato com'era nel proprio allenamento.
    Qualcosa le brillò nello sguardo, per un secondo, forse ammirazione per la forza di quello sconosciuto; troppo rapido, comunque, per poter venire classificato come una vera e propria emozione. Aspettò, comunque, che lo jedi terminasse il proprio riscaldamento, prima di emettere un minuscolo colpo di tosse ed alzare la mano destra, per segnalare la propria presenza nella stanza.
     
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    Il Nibbio

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    Con passo quieto e svogliato, il Nibbio avanzava lento per i corridoi dell’Albero-Casa, con le braccia incrociate dietro la nuca, la Tsubasa riposta nel fodero appeso al suo fianco; sul volto, la pigra flemma di chi se ne stia a bighellonare come se non avesse una meta precisa... cosa non esattamente corrispondente al vero, dal momento che il Sergente della Squadra Rossa -illustre compagno d’armi assieme al quale aveva affrontato le Giornate di Klemvor e la Missione Natale- aveva provveduto a convocarlo in una delle sale di addestramento del quarto piano.

    Probabilmente -aveva pensato Ryusang- il suo pari-grado doveva aver bisogno di uno spinn-partner per un po’ di esercizio con cui riempire il pomeriggio, e questo l’aveva convinto a lasciare il suo cucciolo di grifone in stanza e a portarsi dietro la spada, eppure... la canicola estiva, il canto delle cicale proveniente dal Latifondo, e l’abbacinante luce del meriggio gli mettevano addosso solo una gran sonnolenza.
    Altro che voglia di far movimento!

    Non gli ci volle molto a raggiungere il punto di ritrovo -ormai, conosceva quel posto come casa propria-, e nell’approcciarsi al battente, spingendolo con una mano per varcarne la soglia, il biondino reclinò la testa ispida all’indietro e dette in un sonoro sbadiglio.

    « Ryusang Galanodel... »
    esordì, facendo per la prima volta sfoggio del suo nuovo cognome, fresco fresco d’adozione
    « ...presente a rapporto, e pronto all’azione. »

    Non troppo veritiero, visto lo stato semi-comatoso, ma così recitava la formula di rito; tuttavia, le sue iridi di cielo incontrarono qualcosa che davvero non si sarebbe aspettato: oltre alla figura di Jattur, intenta ad asciugarsi la fronte madida con un asciugamano al centro dello stanzone, il suo sesto senso aveva rilevato un’altra presenza ad un passo da lui.

    Perplesso, il Sergente Verde volse il capo lateralmente, e il sguardo ceruleo incontrò una ragazzina dai capelli rossicci, armata di strani guantoni di metallo e con al fianco quelle che sembravano due spade; a giudicare dai lineamenti del visetto pallido, la ipotizzò sua coetanea, e seppur rimase a fissarla per un lungo istante con aria interrogativa, fu certo di non sbagliarsi:
    mai vista prima.

    Ad ogni modo, prima che fosse troppo tardi e che il suo mutismo perennemente imbronciato lo facesse apparire uno stramboide, il suo cervello gli passò qualche imput in ordine sparso, giusto per fargli notare che starsene a far la radiografia ad una sconosciuta non era decisamente un comportamento troppo consono...

    « Ehm... Ciao. »

    La salutò, sollevando anche la mano per muovervi un rigido cenno; poi, tornò a voltarsi verso il guerriero, e rimase in attesa di qualche istruzione - o spiegazione.

     
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    SSA Delta


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    Si rialzò, voltandosi verso i due.
    Erano lì, tutti: il suo parigrado Ryusang, la sua commilitona Shelke, le loro innumerevoli immagini riflesse. Le guardò, queste ultime, dedicando loro uno sguardo; quegli specchi erano stati messi lì per permettere ai praticanti di accorgersi visivamente dei loro errori, e tuttavia nell'infinito ripetersi e accomunarsi delle stesse tre immagini c'era qualcosa che suggeriva una comunanza. Loro tre sembravano, ed erano, simili sotto alcuni aspetti.
    Alcuni aspetti, non tutti.

    « Grazie di essere venuti. » disse, con semplicità.

    Fece un paio di passi avanti, fronteggiandoli a quella che era la distanza di sicurezza da tenere in combattimento.
    Un'abitudine talmente radicata da non pensarci neppure.

    « Nel mio paese c'è una... usanza, la possiamo chiamare... riservata ai guerrieri migliori. Si tratta di un combattimento in cui l'esaminando non crede di avere speranze di sopravvivenza, nella certezza che colui che riesca a superare anche questa prova sia capace di oltrepassare qualunque ostacolo. » Sorrise, un sorriso consapevole.
    « Mi tengo in allenamento, ma esiste un limite a quello che si può fare da solo. Ho bisogno di compagni con cui allenarmi. Per cui... »
    la spada laser si riaccese con un sibilo
    « ...in guardia. »

    Si mosse, pacato come le sue parole: voleva che, pur sorpresi, avessero il tempo di estrarre le armi e prepararsi all'assalto.
    Attaccò per prima Shelke, l'incognita, usando la doppia lama per incalzarla con una serie di rapidi attacchi da entrambi i lati. Era avvantaggiato per altezza, allungo e portata, quindi facilmente la Rossa non avrebbe retto l'impatto: sfruttando adeguatamente il riflesso della spada laser, l'avrebbe costretta ad arretrare per non soccombere - e così facendo si sarebbe allontanata da Ryusang.
    Appena separati i due si sarebbe voltato, fronteggiando il solo Verde: spiacevole ma, data la preparazione avversaria, inevitabile. Sapendo di avere poco tempo prima dell'offensiva di Shelke, avrebbe sferrato solo due colpi: il primo, alla spalla destra, una finta per aprire la strada al secondo, una spazzata contro le ginocchia.
    E se fosse riuscito a far cadere Ryusang, allora avrebbe potuto mettersi sopra di lui impedendogli di rialzarsi.



    Jattur Shattur - SSA Delta 1.287661A

    _Premessa: Status generale:

    Status - Fisico » Ottimale
    Status - Psicologico » Ottimale
    Status - Energetico » 85%
    Sforzi » 1xBasso, 1xMedio
    Riassunto azioni » Induco Shelke ad arretrare con Attacco illimitato, poi attacco Ryusang con attacchi fisici. Entrambi gli attacchi godono di Sveltezza di lama
    Note » Il bastone laser usato in questo duello è di addestramento, per cui non provoca i devastanti danni delle spade laser





    Stili di combattimento »

    Shii-Cho ~ Addestramento standard » +25% agilità e resistenza
    Soresu ~ Guardia standard » Percezione a 360° dei pericoli
    Sveltezza di lama » I movimenti della spada laser diventano difficili da seguire, 1/2

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    Arma laser da corpo a corpo »
    Bastone Laser unifase blu personalizzato (id: #5r96s2e8sa9):
    ___ » Distrugge facilmente ogni oggetto non magico
    ___ » Fende la magia come la materia

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    Armatura completa »
    SSA-TAmultitask personalizzata (id: #6es5e1j8a4k98s):
    ___ » Rivestimento in lega di di titanio spesso 2mm con resistenza media ai colpi fisici




    Addestramento


    IV. Ataru

    L'Ataru è lo stile con cui gli SSA sono conosciuti all'infuori dell'Impero Asghabardiano, sebbene in realtà solo parte degli SSA siano pratici di questo stile. L'Ataru è uno stile d'attacco spettacolare, coreografico e letale che fa ampio uso di salti e rotazioni in aria in attacco e in difesa, e che in mano ad un abile praticante è letale, ma che non è adatta ad un combattimento prolungato a causa dell'alto tributo di energie richiesto.

    • Sveltezza di lama » All'occhio umano la spada laser di un bravo praticante dell'Ataru appare come una serie di triangoli luminosi oppure, per i più bravi, una sinuosa striscia colorata. Il primo e il più famoso praticante di Ataru, l'Imperatore Rodak Asjurbag, è tuttavia in grado di compiere movimenti così veloci che sono appena percepiti all'occhio umano, rendendo il nemico virtualmente incapace di capire da dove verrà il prossimo attacco. La concentrazione necessaria per sferrare un flusso ininterrotto di attacchi limita l'uso di questa tecnica a due turni. [1pt, medio]

    • Attacco illimitato » Se l'avversario è dotato di un'arma capace di indurre il riflesso nella propria spada laser, l'SSA può sfruttare il fenomeno per sferrare una vera e propria tempesta di attacchi all'indirizzo del nemico. Data la prevedibilità di questi attacchi, l'azione non mira ad oltrepassare la guardia avversaria quanto piuttosto ad impegnare l'avversario in uno scontro di lame. L'irruenza e l'aggressività di tali attacchi è tale da costringere il nemico ad arretrare fino a cinque metri, pena la perdita della corretta distanza dall'SSA e conseguentemente della capacità di parare la totalità della raffica furiosa di attacchi.[1pt, basso]






    Scusate per il ritardo! :sob:


    Edited by Jattur Shattur - 14/8/2011, 12:00
     
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    Il Nibbio

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    Quando il Sergente Rosso concluse l’ultima fluida mossa della sua elegante sequenza di evoluzioni acrobatiche, tornò ad ergersi in piedi e si volse verso di loro, come se si fosse accorto solo in quell’istante della presenza della ragazzina e del biondino sulla soglia del suo perimetro di addestramento, curiosamente circondato da specchi... Beh, non così “curiosamente”, dopotutto: rimirarsi nei riflessi per capire dove si sbaglia era una bella trovata, in verità! Diciamo solo che il Nibbio non c’era poi così abituato.
    I suoi addestramenti erano stati più rozzi e meno ragionati di così.

    « Grazie di essere venuti. »

    « Uhm... Di nulla. »
    borbottò, alzando le spalle, mentre il soldato si avvicinava un poco

    « Nel mio paese c'è una... usanza, la possiamo chiamare... riservata ai guerrieri migliori. Si tratta di un combattimento in cui l'esaminando non crede di avere speranze di sopravvivenza, nella certezza che colui che riesca a superare anche questa prova sia capace di oltrepassare qualunque ostacolo. »

    Jattur sorrise e Ryusang annuì, muovendo inconsciamente e sovrappensiero un cenno col capo, quasi il suo corpo fornisse conferma del fatto che i circuiti neurali del giovanotto stessero effettivamente processando le informazioni e seguendo il ragionamento.
    Ognuno ha le sue usanze, in fondo: lui ricordava qualche tradizione del lontano Ovest, conosceva tutte quelle di Istvàn e dell’Est, ne aveva studiata qualcuna qui e lì viaggiando, aveva festeggiato il Nasale a Laputa... e non c’era nulla di male nell’apprenderne qualche altra.
    Non poteva essere più strana di quella sperimentata visitando una regione montuosa in cui cavare gli occhi blu alla gente che li aveva e conservarli in un barattolo era una gran cosa...!

    Già: bleah.

    « Mi tengo in allenamento, ma esiste un limite a quello che si può fare da solo.
    Ho bisogno di compagni con cui allenarmi.
    »

    Tutto chiaro: certo, molto giusto e assennato; più che comprensibile.
    - Annuì una seconda volta.

    « Per cui...in guardia. »

    Per cui... Prego?
    Il biondino sbarrò le iridi cerulee, accigliandosi perplesso,
    e un lieve ronzio si levò dall’arma dell’ashgabardiano.

    Quieto e risoluto, con l’esperienza metodica di chi non smette mai di giocare alla guerra, Jattur passò ai fatti: coi movimenti rapidi e fluidi di un rematore, il Nibbio lo vide incalzare la ragazza per costringerla ad arretrare... giusto il necessario a separarli e a guadagnare lo spazio di manovra utile per rigirarsi e dedicarsi al suo parigrado.

    Ma Ryusang -la Tsubasa sguainata- non rimase spiazzato dalla piega dagli eventi: per gli standard a cui aveva dovuto abituarsi per sopravvivere con Gain (e ciò ritrovarsi spesso piegato in due nella polvere, a sputacchiare per il cazzotto nello stomaco che gli aveva tolto il fiato, prima di essere
    avvisato dell’inizio della sessione di allenamento), di preavviso ne aveva avuto a sufficienza per poter essere pronto.

    Certo, i suoi occhi avevano qualche difficoltà nel seguire i movimenti di quell’affare luminoso, ma -per sua fortuna- c’erano altre percezioni con cui poteva sopperire a quell’interferenza: bastava metterci un po’ di concentrazione...
    seguire il vento...
    Chiuse gli occhi, e sentì il mondo intorno a lui: la solida presenza del commilitone ad un passo di distanza, lo spostamento d’aria generato dai fendenti vibrati dalla sua arma, la traiettoria data dalla direzione descritta da quegli archi minacciosi...

    ...e la reazione del Nibbio fu rapida mentre intercettava senza esitazione il colpo mirato alla spalla e respingeva quello diretto al ginocchio con precisione millimetrica; poi, mosse un passo in avanti, i muscoli del braccio destro si tesero, e fu il suo turno di contrattaccare: risalendo dal fianco che aveva protetto, la lama restituì la cortesia nella forma di un roverso ridoppio -percorrendo la diagonale ideale sottesa tra ginocchio sinistro e spalla destra-, poi spazzò un tondo all’altezza del plesso solare, e ridiscese -per spirito di simmetria- dalla spalla sinistra al fianco destro; gli ultimi tre sibili con cui la Tsubasa solcò l’aria furono due rapide stoccate indirizzati ai bicipiti e una spazzata orizzontale destinata alle ginocchia.
    Il tutto in appena una manciata di secondi.

    <i>In quel momento Ryusang sbarrò gli occhi azzurri, e un sardonico sorrisino complice gli aleggiò sulle labbra mentre le schiudeva per rivolgersi al guerriero che gli stava davanti: ironico ma rispettoso, come stesse parlando con un amico.


    « La prossima volta, però, giochiamo a carte. »


    Status Fisico: Illeso
    Status Mentale: Interessato e concentrato
    Energie Residue: 110% - (10% + 10%) = 90%

    Sense: La tecnica espande la propria aura nello spazio circostante, permeandolo e rendendo capaci di percepire qualsiasi cosa stia accadendo all’interno del proprio territorio; non è importante vedere ciò che succede attorno a sé, lo si percepisce con la massima chiarezza grazie al movimento delle presenze e delle correnti.
    Questo processo permette di percepire gli spostamenti degli avversari sul campo di battaglia e di individuare eventuali nemici nascosti, mimetizzati, sdoppiati et similia, riconoscendone l’esposizione all’elemento. La zona di percezione raggiunge i 7 metri di raggio da Ryusang.
    Consumo: Medio

    Fendenti Multipli: Nel corso del suo corso di sopravvivenza addestramento sulla via della spada con il suo ultimo e più feroce mentore, una delle tecniche di scherma che il biondino gli ha più spesso visto utilizzare è stato il Milion Shredder, una pratica che prevede l’uso di colpi concatenati ad una tale velocità da risultare quasi simultanei... ma Ryusang non è principalmente un guerriero, e dove la forza e la rapidità delle braccia non ha potuto condurlo, ha imparato a sopperire in altro modo, ricorrendo all’ausilio dell’aria - suo elemento alleato.
    In questo modo, la sua variante personalizzata -una replica dell’originale- gli permette di effettuare un massimo di 6 fendenti consecutivi, rapidi abbastanza da risultare contemporanei.
    Consumo: Medio

     
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  6. shelKe.
     
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    Una bambola di pezze avrebbe avuto più reattività di Shelke, nei momenti precedenti all' inizio dello scontro. Osservò di sfuggita il ragazzo. Appena un' occhiata, si sarebbe detto timida, se non fosse che non era capace di provare alcunchè.
    Ascoltò concentrata le parole dell' uomo, contraendo lentamente i muscoli delle braccia e delle gambe, come se volesse sincerarsi che ogni cosa fosse al posto giusto.
    "Per me è un onore... Signore."
    Disse piano, la voce leggermente roca di chi non è abituato a parlare spesso. Sfoderò le lame, facendole mulinare un' unica volta, con un movimento fluido. Il bagliore arancione delle Amberfear si ripetè all'infinito sulle superfici riflettenti, mescolandosi al blu del bastone del Maestro.
    Riuscì a malapena a impostare la guardia che si ritrovò a deviare una raffica di attacchi furiosa. Le lame cozzavano ripetutamente, vibrando e ronzando, fra scintille e lampi. Puntò i piedi a terra e tentò di resistere, impegnando ogni muscolo a disposizione e contrapponendosi ai fendenti dell' uomo. La fronte leggermente imperlata di sudore capì a cosa puntava: voleva separarla dal biondino, in modo che non potessero tentare un' offensiva organizzata.
    Le labbra sottili le si incresparono allì'insù. Forse un sorriso. Cercò di subire il meo possibile, attendendo che l'uomo si concentrasse su Ryusang, lasciandole il tempo di contrattaccare.
    Appena le fu possibile non reagì esattamente in maniera conscia: emise un impulso psichico che colpisse il militare al centro del petto, nel tentativo di sbilanciarlo all' indietro.
    Se l'uomo avesse perso il proprio punto di appoggio, sarebbe presumibilmente, stato costretto ad arretrare e ad abbassare la guardia in favore del biondo e della sua katana. Ritirò il tentacolo mentale e si avvicinò il più rapidamente possibile a Shattur. Abbassandosi sulle ginocchia mirò alla rotula più vicina dell'uomo spazzando con la lama sinistra verso destra.

    Meanwhile.
    Punto imprecisato del Presidio Nord.
    Laboratori di Genetica della Signa Infero.

    "Si rende conto che l'Esperimento non possiede alcuna esperienza?
    Non ha armi adatte a combattere all' esterno e a difendersi!"
    La dottoressa fissò ancora una volta i dati sullo schermo rivelati in tempo reale dalla loro cavia, infiltrata a Laputa.
    "Dottoressa.
    Le sue affermazioni sono corrette, ma c'è una cosa che forse lei non può sapere."

    L'uomo era comodamente seduto, un paio di occhialini tondi sul naso, osservava la propria assistene.
    "La Cura è stata studiata per evolversi. Sì, Numero uno non può farcela ora. Ma ancora un paio di addestramenti con questi Naufraghi così premurosi e diventerà una delle migliori."
    Sorrise sornione, incrociando le mani in grembo.
    "Finchè la ragazza rimane sotto la copertura dei satelliti non c'è nulla da temere, Dottoressa.
    "Sì, Dottor Williams, dev'essere come dice lei."


    CITAZIONE
    Stato Fisico: Illesa - Leggero indolenzimento arti superiori.
    Stato Mentale: Calma - Concentrata.
    Energia: 85% (Basso - Medio)

    Onda Psichica.
    Tramite questa tecnica, Esperimento 001 è capace di generare soffi psichici dalla consistenza solida. Ciò le permette di creare impulsi simili a "onde" o a "tentacoli" mentali per aggredire il nemico.
    Basso - Le onde di energia non possono superare i 5 metri di distanza in linea d'aria dal corpo di Shelke.
    Medio - Le onde raggiungono un raggio di 7 metri e hanno un diametro/spessore non superiore al metro.
    Alto - Le onde raggiungono un diametro di 10 metri, per circa 5 di diametro/spessore.
    Critico - Le onde si espandono fino a 15 metri, con un diametro/spessore di 10 metri

    Attivazione.
    Le abilità di tecnocrate permettono a Williams, in seguito alla Cura, di produrre gli impulsi elettromagnetici codificati necessari a generare l' energia adatta per la coppia di spade di cui è dotata.
    Numero 1 ha unicamente la necessità di impugnare le armi, esse verranno automaticamente attivate.
    [Passiva.]

    Formula Beta.
    Ulteriore potenziamento a Forza, Resistenza ed Agilità.
    Esso viene spontaneamente attivata da Numero 1 in caso di pericolo. ciò la porta a reagire più rapidamente in caso di difficoltà.
    Basso - 25%
    Medio - 50%
    Alto - 75%
    Critico - 100%
    [Attiva]

    Amberfear.
    Una coppia di spade laser, collegate fra di loro attraverso un cavo retrattile di acciaio (lunghezza - 3m.). Formano, in sintesi, un' unica arma, composta da due lame divisibili. La capacità di taglio delle spade è elevata. Arrivano a danneggiare sottili lastre di metallo e vetri antiproiettile.
    Le impugnature, formate da una lega molto resistente, sono ad incastro. Dall' anima di esse scaturisce l'energia, color ambra, di cui sono composte le lame (lunghezza - 1m. cadauna x diametro 5cm.)
    Essa proviene direttamente da Shelke, l'unica capace di attivare le spade.
    [Equipaggiamento]
     
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    La vide sforzarsi mentre la separava dal compagno - tuttavia, resistì.
    Lo vide chiudere gli occhi -escludendo il senso ingannato- e dirigere la katana nel punto esatto in cui si sarebbe trovato il vero fendente.
    Notevole.

    La mano destra abbandonò la presa sul bastone e consegnò alla sinistra il pieno controllo dell'arma, bilanciata al millimetro. Il suo sguardo si fece leggermente vacuo, la mente invasa da quella condizione mentale in cui il mondo era la spada nelle mani, l'aria nei polmoni e le mosse dei nemici delineate da guizzi dei muscoli, cenni dello sguardo, sibili nell'aria.

    Terzo stile di combattimento, soresu.
    Guardia.
    destra, dietro
    Intercettò il primo fendente con il bastone e usò il riflesso per far vorticare l'arma con l'elsa adagiata sul retro dell'avambraccio, intercettando con una lama l'oggetto lanciato da Shelke e con l'altra il secondo colpo di Ryusang al ventre. La lama schizzò di nuovo via, verso la prossima posizione.
    sinistra...
    Un passo a destra.
    ....doppio
    La mano destra si posò in corsa sull'estremità opposta dell'elsa e ne modificò l'angolazione, facendo roteare il bastone alla sua sinistra. La lama energetica che prima era in basso ora ruotò verso l'alto deviando il terzo attacco della Tsubasa, quella in alto si abbassò a coprire la rotula sinistra insidiata dalle Amberfear appena in tempo.
    Senza quel passo sarebbe arrivato tardi.
    sinistra, destra, sotto, dietro
    Le mani si riequilibrarono lungo l'elsa, giocando di squadra. Ronzanti, insistenti, insidiose, le estremità di plasma blu intenso si trasformarono di nuovo in banderuole impazzite e toccarono l'acciaio della katana, facendola schizzare via dalle sue braccia.
    davanti
    Bloccò l'ultimo fendente come avrebbe fatto con un semplice calcio: facendo un passo avanti e ponendo l'avambraccio ad intercettare la caviglia - il polso, ora - dell'avversario, spezzandone l'impeto con la mano libera.

    « Contaci. » rispose al Verde col medesimo tono familiare
    subito prima di provare ad afferrare il polso bloccato e trattenerlo con presa ferrea.

    Rapidamente allungò la gamba davanti e cercò di agganciare il retro del polpaccio di Ryusang, tirandolo avanti e facendolo sbilanciare proprio mentre il suo bastone laser -spento- piombava sul suo stomaco, idealmente gettandolo a terra e lasciandolo senza fiato. Ritirò la stessa gamba che aveva provato a spazzare via il piede del Verde, slanciandola all'indietro in un calcio che sarebbe piombato sullo stinco sinistro di Shelke. Solo allora si sarebbe voltato a fronteggiarla, riaccendendo entrambe le lame del bastone laser e scagliandosi in un furioso attacco che aveva come unico scopo far cozzare il plasma della sua arma con il plasma delle Amberfear.
    Scatenando così la forma primitiva del fenomeno noto come 'riflesso'.

    I campi energetici che circuivano il plasma della armi sarebbero impattati fra loro e si sarebbero respinti a vicenda, spingendo entrambe le Ambefear verso l'esterno e facendo ruotare ancora più veloce nelle sue mani il bastone laser, che si sarebbe posato delicatamente sul suo collo a suggello di un attacco potenzialmente
    mortale
    se quella fosse stata una vera battaglia



    Jattur Shattur - SSA Delta 1.287661A

    _Premessa: Status generale:

    Status - Fisico » Ottimale
    Status - Psicologico » Ottimale
    Status - Energetico » 60%
    Sforzi » 2xBasso, 1xMedio, 1xAlto
    Riassunto azioni » Percepisco tutti gli attacchi grazie alla Guardia standard e me ne difendo con Difesa standard (un attacco fisico, uno magico medio, uno fisico poco meno che medio) a consumo alto. Sfrutto la posizione di chiusura della difesa per afferrare il polso di Ryusang, sbilanciare la sua gamba d'appoggio e sferrargli una manganellata al ventre. 'Intrattengo' la damigella con un calcio negli stinchi, mi volto e
    Note » Tutti gli attacchi e le difese godono dell'ultimo turno di Sveltezza di lama




    Stili di combattimento »

    Shii-Cho ~ Addestramento standard » +25% agilità e resistenza
    Soresu ~ Guardia standard » Percezione a 360° dei pericoli
    Sveltezza di lama » I movimenti della spada laser diventano difficili da seguire, 1/2

    .
    Arma laser da corpo a corpo »
    Bastone Laser unifase blu personalizzato (id: #5r96s2e8sa9):
    ___ » Distrugge facilmente ogni oggetto non magico
    ___ » Fende la magia come la materia

    .
    Armatura completa »
    SSA-TAmultitask personalizzata (id: #6es5e1j8a4k98s):
    ___ » Rivestimento in lega di di titanio spesso 2mm con resistenza media ai colpi fisici





    III. Soresu

    Il Soresu è uno stile difensivo espressamente creato per mettere il praticante in condizione di poter usare le abilità disperdienergia della spada laser per difendersi da un gran numero di colpi d'arma laser da distanza, anche se può essere usato nei combattimenti fra spade laser. Il Soresu impiega brevi guizzi di polso che conducono la lama energetica in movimenti vicini al corpo e posizioni standard che riducono l'esposizione del corpo al nemico, attaccando solo quando è possibile eseguire il colpo senza rischi. E' uno stile obbligatorio per ogni SSA Delta.

    • Parata di proiettile laser mediante il Soresu - Perceval FertGuardia standard » La guardia standard del Soresu è prevalentemente difensiva, con il corpo leggermente di profilo e la spada laser impugnata a due mani davanti al ventre. In questa posizione un abile SSA è in grado per due turni di intercettare con la propria lama ogni attacco fisico e colpo d'arma da fuoco (laser o a proiettili solidi) provenienti dalla direzione che si fronteggia, a prescindere dal numero effettivo degli attacchi da bloccare. Eseguita con rapide giravolte in ogni direzione e combinata con l'uso dei cinque sensi e dell'intuito, la guardia standard dona al praticante la possibilità di difendersi da attacchi multipli a 360° senza tecnica che normalmente non potrebbero essere percepiti, provenienti ad esempio da un punto cieco della visuale o in condizioni di visibilità nulla. Per queste ragioni, sebbene senza l'uso singolo della difesa standard sia inutile, la guardia standard del Soresu è il primo mezzo con cui un suo praticante può affrontare armi pesanti come i mitragliatori laser, affrontare più nemici alla volta, combattere circondato o in condizioni di deprivazione sensoriale parziale. [5pt, passiva]

    • Difesa standard » Un praticante del Soresu esce dalla guardia standard solo in due occasioni: per attaccare e se la guardia standard non è più sufficiente a difenderlo dagli attacchi nemici. In entrambi i casi, il praticante esce dalla guardia solo per il tempo minimo indispensabile ad attaccare o difendersi, e nel secondo caso cerca sempre di compiere il minimo di movimenti al fine di godere comunque dei vantaggi della guardia standard. In caso il praticante si trovi a fronteggiare un volume di fuoco notevolmente superiore in potenza a quanto consentito dalla guardia standard, il Soresu consente al praticante alcuni movimenti vicini al corpo che permettono alla lama energetica di intercettare i colpi laser e dissiparne naturalmente l'energia, inoltre é possibile parare senza danni ogni attacco corpo a corpo di potenza pari allo sforzo impiegato per difendersi. [2pt, variabile]
      Approfondimento ~ L'uso di armi alternative alla spada laser standard permette adattamenti più efficienti della tecnica. Nel caso del bastone laser, facendo ruotare l'arma si può ottenere un arco di protezione assimilabile a quello di un emettitore portatile di campo di forza con l'unica eccezione della zona (non) coperta dall'elsa. Un bravo utilizzatore è tuttavia in grado di spostare il bastone laser in modo da ridurre enormemente l'area non protetta.

    • Contrattacco » Esiste una sola occasione e un sol obiettivo per cui l'usufruitore del Soresu effettua un attacco, ossia quando è possibile farlo senza aprire la propria guardia e contemporaneamente oltrepassare quella del nemico. Al verificarsi di tale combinazione di circostanze il praticante può far seguire ad uno scontro fra le relative armi un attacco fulmineo mirato ad oltrepassare la guardia del nemico. Qualora l'SSA risulti più agile, veloce e pronto di riflessi del suo avversario, quest'ultimo avrà a che fare con un singolo colpo che, partendo presumibilmente dall'interno della guardia avversaria, ha la possibilità di causare danni devastanti. [1pt, basso]


    IV. Ataru

    L'Ataru è lo stile con cui gli SSA sono conosciuti all'infuori dell'Impero Asghabardiano, sebbene in realtà solo parte degli SSA siano pratici di questo stile. L'Ataru è uno stile d'attacco spettacolare, coreografico e letale che fa ampio uso di salti e rotazioni in aria in attacco e in difesa, e che in mano ad un abile praticante è letale, ma che non è adatta ad un combattimento prolungato a causa dell'alto tributo di energie richiesto.

    • Sveltezza di lama » All'occhio umano la spada laser di un bravo praticante dell'Ataru appare come una serie di triangoli luminosi oppure, per i più bravi, una sinuosa striscia colorata. Il primo e il più famoso praticante di Ataru, l'Imperatore Rodak Asjurbag, è tuttavia in grado di compiere movimenti così veloci che sono appena percepiti all'occhio umano, rendendo il nemico virtualmente incapace di capire da dove verrà il prossimo attacco. La concentrazione necessaria per sferrare un flusso ininterrotto di attacchi limita l'uso di questa tecnica a due turni. [1pt, medio]




    Edited by Jattur Shattur - 22/8/2011, 19:45
     
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  8. shelKe.
     
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    Balzò all' indietro, non appena notò il tentativo di sbilanciare Ryusang, per prendere tempo e tentare di prendere il più possibile la distanza dall'uomo che aveva, magistralmente, respinto entrambe le offensive dei giovani. Schivò, quindi, il calcio, più per fortuna che per perizia, ma iniziò, comunque, a subire l'assalto.
    Parò, un colpo dopo l'altro, i fendenti di Shattur. Era maledettamente veloce, pareva quasi impossibile tentare di aprire un po' la difesa per tentare un attacco.
    Respirò a fondo: visto la situazione in cui si trovava subire ancora l'avrebbe unicamente portata ad un inutile KO tecnico. Quindi decise di mettere da parte i calcoli mentali e tentare qualcosa di estremamente azzardato.
    Mollò la presa dalle impugnatura facendole scivolare verso il basso, realizzando una lunga falcata all'indietro. Nel mentre rinsaldò la presa sul cavo di acciaio che univa le lame fra di loro e lo tese davanti al volto, bloccando l'ultimo affondo del Maestro, che avrebbe dovuto mettere fine al combattimento. Rimase in stasi un paio di secondi, il cavo teso, le braccia tremanti per lo sforzo di tenere tesa la corda sotto la pressione virulenta.
    Richiamò per una seconda volta le proprie doti psichiche a raccolta, nel tentativo di cingere le ginocchia dello spadaccino in un tentacolo energetico, in maniera da bloccargli i movimenti e fargli perdere l'equilibrio.
    Respirò a fondo, strattonando il lazo psichico verso di sè, gli occhi socchiusi per lo sforzo.
    Sbirciò Ryusang, improvvisato compagno di combattimento; non perchè si aspettasse un qualche appoggio (non era previsto fra i suoi calcoli), ma più che altro per vedere se stesse bene. O qualcosa di simile. Come se ci fosse un umano istinto di pietà in lei. Scacciò questi stupidi pensieri dalla testa, tornando a concentrarsi sul bastone blu che le ronzava a pochi centimetri dal volto.

    CITAZIONE
    Stato Fisico: Illesa - Fitte ai muscoli delle braccia.
    Stato psichico: Leggermente distratta - Affaticata.
    Energia: 45% (Alto - Alto)

    Amberfear.
    Una coppia di spade laser, collegate fra di loro attraverso un cavo retrattile di acciaio (lunghezza - 3m.). Formano, in sintesi, un' unica arma, composta da due lame divisibili. La capacità di taglio delle spade è elevata. Arrivano a danneggiare sottili lastre di metallo e vetri antiproiettile.
    Le impugnature, formate da una lega molto resistente, sono ad incastro. Dall' anima di esse scaturisce l'energia, color ambra, di cui sono composte le lame (lunghezza - 1m. cadauna x diametro 5cm.)
    Essa proviene direttamente da Shelke, l'unica capace di attivare le spade.
    [Equipaggiamento]

    Tecniche_
    Onda Psichica.
    Tramite questa tecnica, Esperimento 001 è capace di generare impulsi psichici dalla consistenza solida. Ciò le permette di creare impulsi simili a "onde" o a "tentacoli" mentali per aggredire il nemico.
    Basso - Le onde di energia non possono superare i 5 metri di distanza in linea d'aria dal corpo di Shelke.
    Medio - Le onde raggiungono un raggio di 7 metri e hanno un diametro/spessore non superiore al metro.
    Alto - Le onde raggiungono un diametro di 10 metri, per circa 5 di diametro/spessore.
    Critico - Le onde si espandono fino a 15 metri, con un diametro/spessore di 10 metri.
    [Attiva]

    Formula Beta.
    Ulteriore potenziamento a Forza, Resistenza ed Agilità.
    Esso viene spontaneamente attivata da Numero 1 in caso di pericolo. ciò la porta a reagire più rapidamente in caso di difficoltà.
    Basso - 25%
    Medio - 50%
    Alto - 75%
    Critico - 100%
    [Attiva]

    CITAZIONE
    Note - Mi scuso per il ritardo e per la mediocrità del post, ma avvenimenti poco piacevoli mi hanno distolto a lungo dal mondo GdR! =P
     
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    "Per me è un onore... Signore."

    La voce flebile della ragazza giunse indistinta e confusa alle orecchie del Nibbio subito prima che il Sergente Rosso caricasse contro di lei, e ben presto sfuggì persino al ricordo delle sue percezioni man mano che i suoi sensi venivano travolti dall’adrenalina che vibrava nella concitazione di quei momenti; con gli occhi cerulei chiusi -per meglio concentrarsi sui fendenti dell’avversario-, Ryusang si perse lo spettacolare gioco di luce e riflessi prodotto dalle acrobazie aeree delle armi futuristiche di quei due, e anche la contromossa con cui il collega si destreggiava nella sua sequenza di fendenti concatenati gli giunse filtrata dal linguaggio del vento anziché da quello muto dello sguardo... eppure, anche così, senza che lo stesse osservando coi suoi occhi, il biondino seppe che Jattur stava volteggiando come un ballerino.

    Vincendo con un gran sforzo di volontà l’inclinazione a perdere la concentrazione figurandoselo con un vaporoso tutù rosa -o un’orrida calzamaglia molto attillata- a fasciargli i fianchi, il Sergente Verde dovette tornare a schiudere le palpebre sul mondo esterno: gli effetti del suo incanto cominciavano a disperdersi, e senza più le correnti ad indicargli le insidie da cui guardarsi, il giovane si ritrovò a dover fare nuovamente totale affidamento sul senso della vista... Beh, quel che vide non gli piacque poi tanto.

    « Contaci. »

    Bloccato l’ultimo fendente della Tsubasa con una pedata, l’Ashgabardiano -che gli stava ora di fronte a meno di un passo- scattò verso di lui rapido come un serpente, e spinse in avanti il braccio, con la mano sollevata e aperta per ghermirgli il polso...

    Troppo lento per tentare una manovra evasiva con le sue sole forze, le circostanze costrinsero il biondino a ricorrere a rimedi ben più estremi mentre faceva nuovamente appello alle correnti eoliche per velocizzare i suoi movimenti e renderli fluidi e sfuggenti: ritraendo il braccio -sottraendolo così alla presa del soldato-, e arretrando di un passo con un balzello che gli evitò l’insidioso sgambetto, Ryusang si cavò da ogni impaccio; poi, mentre Jattur si voltava per respingere Shelke, anche il Nibbio alzò il volto per rivolgere a lei la sua attenzione.

    In quell’istante sospeso nel tempo, il biondino sollevò gli occhi per cercare quelli della sua improvvisata compagna d’armi: lei aveva mollato la presa sulle armi, disimpegnandosi con uno scatto arretrato e usando il filo teso che congiungeva le lame per trattenere il colpo del Sergente Rosso, ma anche lei gli rivolse un’occhiata; Ryusang incrociò con lei uno sguardo d’intesa, e subito parvero capirsi:
    era giunto il momento di contrattaccare.

    « Senza rancore...! »
    mormorò, con serietà e concentrazione

    La decisione fu rapida: mentre il filo metallico delle Amberfear intrappolava il bastone -limitando teoricamente anche i movimenti dello jedi, il Nibbio si rivestì di un evanescente alone dorato, concentrandolo poi nel pugno libero dall’arma, prima di avvicinarsi con una falcata veloce e sferrare al parigrado un pugno che avrebbe probabilmente fatto saltare per aria una parte.
    Il tutto in amicizia, naturalmente.


    Status Fisico: Illeso
    Status Mentale: Interessato e concentrato
    Energie Residue: 90% - (5% + 20%) = 65%

    Flying Leaf: Come una foglia può divenire inafferrabile e sfuggente se lasciata in balia dei moti impetuosi del vento, allo stesso modo le correnti eoliche sotto il dominio del Nibbio gli permettono di eseguire in ogni situazione -a terra o in aria- un movimento elusivo atto ad effettuare rapide schivate efficaci contro minacce di natura fisica.
    Consumo: Variabile > Basso

    Soul Armor: Concentrandosi sulla propria aura, Ryusang se ne riveste come fosse un’aureola di pallido lucore dorato, incrementando sostanzialmente la resistenza fisica rispetto a quella di un uomo normale, ma anche la violenza di impatto, ma solo limitatamente al proprio corpo.
    Consumo: Variabile > Alto
     
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    Magia: il piccolo, grande problema nella sua difesa. Perché, se pur la sua spada laser aveva mostrato di essere capace di distruggere le più grezze manifestazioni di questo potere/scienza, essa rimaneva comunque al di là della sua comprensione e portata: come avrebbe potuto prevedere che Ryusang gli sarebbe sgusciato fra le mani come una saponetta?
    Non poteva, quello era il problema.

    Anche Shelke era riuscita a cavarsela, con una mossa frontale che denotava un'inaspettata forza fisica; un punto interessante da tenere a mente. Annotò la cosa e fece per attaccare ancora lei che maggiormente sembrava in difficoltà, con l'intento di chiudere in fretta con la Verde e costringere il Sergente a soccombere alle devastanti mosse del djem-so. Doveva fare in fretta, perché per quanto il soresu fosse pensato appositamente per offrire la massima difesa con uno sforzo minimo i due assieme avrebbero potuto costringerlo ad un duello di logoramento che non poteva vincere. Il djem-so avrebbe consumato in fretta le sue energie, ma era impossibile che Ryusang resistesse ad un assalto deciso senza l'aiuto di Shelke, non dopo la fatica già fat..

    dietro, davanti

    insieme

    Se ne accorse in tempo, ma non poteva fare nulla per evitarlo: non senza avere due armi, e non solamente una molto lunga. Tutto quello che poteva fare era piegare il ginocchio in anticipo rispetto allo sgambetto di Shelke per ottenere una qualche parvenza di controllo e contrarre i muscoli della schiena, e poi stringere forte la presa sulla spada laser sperando che nessuno di loro pensasse a disarmarlo durante l'inevitabile attimo di stordimento quando il pugno di Ryusang
    lo sollevò di peso!!




    Colpì il muro con la velocità di un caccia in caduta libera, ma non tanto duramente quanto sarebbe successo se il Sergente lo avesse colto alla sprovvista. Si rialzò in fretta, non molto elegantemente, trattenendo un gemito fra i denti. Come d'arvit ha fatto? si chiese, correndo verso i due - non avrebbe dovuto farli riunire, ma ormai era troppo tardi per le recriminazioni. La più vicina era Shelke, per fortuna, e fu a lei che diresse i primi quattro, micidiali colpi: una finta alta per farla scoprire in basso, uno sgambetto portato agganciando il retro della caviglia della sua gamba d'appoggio e due rapidi colpi che in un combattimento reale l'avrebbero decapitata e perforato il cuore, ma che con quel bastone laser d'addestramento avrebbero 'solo' fatto un male cane. Attacchi rapidi, attacchi brutali, attacchi pensati per terminare un nemico... e passare immediatamente al successivo: Ryusang.

    La sua prima mossa fu una finta alta, la stessa già proposta alla Verde. Jattur sapeva che Ryusang era un guerriero attento e avrebbe intuito il trucco senza scoprirsi, ed era su questo che contava: su questo e su una seconda finta rivolta alle gambe, che lo avrebbe indotto ad arretrare o focalizzarsi sul parare un fendente che non sarebbe mai partito. Un attimo era tutto quello di cui aveva bisogno per caricare frontalmente, appoggiandosi all'avambraccio del Sergente e spingendo con forza per fargli perdere l'equilibrio in un modo -sperava- imprevisto. Non avrebbe avuto necessità di altri inviti: una rapida ginocchiata nello stomaco e il seguente roteare della lama avrebbero finito per 'decapitare' anche l'altro Aviatore, e porre fine a quel combattimento.

    Attacchi duri, attacchi brutali: ma d'altronde lui veniva in un mondo altrettanto duro e brutale.



    Jattur Shattur - SSA Delta 1.287661A

    _Premessa: Status generale:

    Status - Fisico » Danni quasi medi alla schiena
    Status - Psicologico » Perplesso e confuso, ma ancora ottimale
    Status - Energetico » 30%
    Sforzi » 2xBasso, 2xMedio, 2xAlto
    Riassunto azioni » Mi difendo parzialmente dal cazzotto di Ryusang con Difesa standard a consumo medio (contrazione dei muscoli) e replico con una serie di attacchi fisici potenziati da Attacco violento a consumo Alto.
    Note »




    Stili di combattimento »

    Shii-Cho ~ Addestramento standard » +25% agilità e resistenza
    Soresu ~ Guardia standard » Percezione a 360° dei pericoli
    Djem-So ~ Attacco violento » Abbassa di due livelli gli scudi contrapposti contro gli attacchi con la spada laser, 1/2

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    Arma laser da corpo a corpo »
    Bastone Laser unifase blu personalizzato (id: #5r96s2e8sa9):
    ___ » Distrugge facilmente ogni oggetto non magico
    ___ » Fende la magia come la materia

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    Armatura completa »
    SSA-TAmultitask personalizzata (id: #6es5e1j8a4k98s):
    ___ » Rivestimento in lega di di titanio spesso 2mm con resistenza media ai colpi fisici




    III. Soresu

    Il Soresu è uno stile difensivo espressamente creato per mettere il praticante in condizione di poter usare le abilità disperdienergia della spada laser per difendersi da un gran numero di colpi d'arma laser da distanza, anche se può essere usato nei combattimenti fra spade laser. Il Soresu impiega brevi guizzi di polso che conducono la lama energetica in movimenti vicini al corpo e posizioni standard che riducono l'esposizione del corpo al nemico, attaccando solo quando è possibile eseguire il colpo senza rischi. E' uno stile obbligatorio per ogni SSA Delta.

    • Parata di proiettile laser mediante il Soresu - Perceval FertGuardia standard » La guardia standard del Soresu è prevalentemente difensiva, con il corpo leggermente di profilo e la spada laser impugnata a due mani davanti al ventre. In questa posizione un abile SSA è in grado per due turni di intercettare con la propria lama ogni attacco fisico e colpo d'arma da fuoco (laser o a proiettili solidi) provenienti dalla direzione che si fronteggia, a prescindere dal numero effettivo degli attacchi da bloccare. Eseguita con rapide giravolte in ogni direzione e combinata con l'uso dei cinque sensi e dell'intuito, la guardia standard dona al praticante la possibilità di difendersi da attacchi multipli a 360° senza tecnica che normalmente non potrebbero essere percepiti, provenienti ad esempio da un punto cieco della visuale o in condizioni di visibilità nulla. Per queste ragioni, sebbene senza l'uso singolo della difesa standard sia inutile, la guardia standard del Soresu è il primo mezzo con cui un suo praticante può affrontare armi pesanti come i mitragliatori laser, affrontare più nemici alla volta, combattere circondato o in condizioni di deprivazione sensoriale parziale. [5pt, passiva]

    • Difesa standard » Un praticante del Soresu esce dalla guardia standard solo in due occasioni: per attaccare e se la guardia standard non è più sufficiente a difenderlo dagli attacchi nemici. In entrambi i casi, il praticante esce dalla guardia solo per il tempo minimo indispensabile ad attaccare o difendersi, e nel secondo caso cerca sempre di compiere il minimo di movimenti al fine di godere comunque dei vantaggi della guardia standard. In caso il praticante si trovi a fronteggiare un volume di fuoco notevolmente superiore in potenza a quanto consentito dalla guardia standard, il Soresu consente al praticante alcuni movimenti vicini al corpo che permettono alla lama energetica di intercettare i colpi laser e dissiparne naturalmente l'energia, inoltre é possibile parare senza danni ogni attacco corpo a corpo di potenza pari allo sforzo impiegato per difendersi. [2pt, variabile]
      Approfondimento ~ L'uso di armi alternative alla spada laser standard permette adattamenti più efficienti della tecnica. Nel caso del bastone laser, facendo ruotare l'arma si può ottenere un arco di protezione assimilabile a quello di un emettitore portatile di campo di forza con l'unica eccezione della zona (non) coperta dall'elsa. Un bravo utilizzatore è tuttavia in grado di spostare il bastone laser in modo da ridurre enormemente l'area non protetta.



    V. Djem-So

    Addestrameno vulcanico: Terad Fergusson (dx, Soresu) vs. Hera Yer (sx, Djem-So)Il Djem-So è uno stile misto prevalentemente offensivo che condivide le manovre difensive del Soresu e le mosse offensive del Makashi, nato dalle esigenze di chi necessita di una discreta preparazione difensiva ma ha esigenze di attacco. Il praticante di Djem-So usa una combinazione di blocchi e parate per arrestare l'attacco nemico e successivamente controattaccare colpo su colpo. Mentre l'Ataru consente al praticante l'utilizzo delle sue acrobazie a scopo difensivo, il praticante di Djem-So usa la difesa come base di partenza per sferrare una serie di poderosi attacchi a ripetizione al fine di spezzare la difesa nemica, muovendosi attorno al nemico con spostamenti laterali. Per questi motivi il Djem-So è maggiormente offensivo dell'Ataru. Poiché tuttavia permette di difendersi in maniera migliore dalle armi a distanza nemiche, è lo stile preferito dagli SSA Gamma.


    • Attacco violento » La maggiore difficoltà per un SSA che si trovi ad assaltare una postazione nemica è il vasto impiego di tecnologia difensiva e di ostacolo: campi di forza, mine, fortificazioni e mezzi simili sono ottimi mezzi per limitare il potere di azione di un SSA, la cui area di potere è limitata dalla lunghezza della sua spada laser. Il Djem-So offre al praticante la tecnica necessaria per infondere nei propri colpi una potenza che eccede quella muscolare, tipicamente abbassando di due livelli la soglia di potenza della maggior parte dei campi di forza e delle tecniche difensive di pura scherma a meno che non siano esplicitamente progettate per contrastare un'incursione di SSA. La concentrazione necessaria per sferrare un flusso ininterrotto di attacchi limita l'uso di questa tecnica a due turni. [1pt, alto]




     
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    Il Nibbio

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    Il pugno del Nibbio andò a segno, proiettando l’ashgabardiano contro la più vicina parete, con una veemenza che fece strabuzzare gli occhi a lui per primo; difatti, mentre il collega della Squadra Rossa si rimetteva alla bel’e meglio in piedi sulle gambe traballanti, il biondino ebbe il tempo di lanciare un’occhiata sbalordita al proprio pugno, prima di riportarla nuovamente su Jattur, con espressione quasi costernata.

    « Ops... »

    Quella sillaba era, difatti, l’unica cosa che Ryusang ebbe il coraggio di spiccicare; non che non fosse pronto ad addurre delle scuse per la brutta botta inferta al compagno, ma... diciamo che l’espressione truce -per non dire incazzata- sul volto di Jattur mentre si lanciava di nuovo alla carica contro lui e Shelke fu sufficiente a paralizzargli la lingua.

    Essendo lei la più vicina, il soldato si avventò sulla ragazza... e il Nibbio non fece nemmeno in tempo ad avvertirla, che la sequenza di colpi vibrati da Jattur con foga e violenza brutale la sopraffece senza colpo ferire, mettendola fuori combattimento; quando il Sergente Rosso si volse nella sua direzione, intuendo che lui sarebbe stato il prossimo, Ryusang si rivestì di un alone dorato e -sorridendo beffardo- si preparò ad accogliere la sua parte di botte.

    Il biondino si riparò dietro un disco di pura energia aurea, con la Tsubasa stretta in pugno -pronta ad ogni evenienza-: i primi due colpi fintati dal soldato non ne intaccarono la superficie traslucida, ma la spinta da questi inferta subito dopo lo sbilanciò all’indietro anche attraverso la sua difesa -da cui si ritrovò schiacciato., ma l’istinto del guerriero lo portò ad arretrare una gamba per attuare un riequilibrio.

    La ginocchiata di Jattur incontrò la resistenza dell’aura, estinguendo la sua violenza nell’abbraccio dorato della magia protettiva, ma quando il suo ultimo fendente -quello mirato idealmente a decapitarlo- si scontrò con la barriera, le sua carica si estinse, e Ryusang sollevò con prontezza la spada per smorzare del tutto l’avanzata già rallentata dallo scudo... E nella tensione dei muscoli vibranti fino allo spasmo, i due Sergenti si ritrovarono faccia a faccia
    con le armi incrociate e gli sguardi incatenati in lotta di volontà.

    « Che dici...? La finiamo qui? »



    Status Fisico: Illeso
    Status Mentale: Agguerrito
    Energie Residue: 65% - 10% = 55%

    Solid Reflection: Esercitando la propria volontà sull’Aria è possibile creare uno scudo di aura compressa di forma circolare e, esattamente come l’etere, traslucido e invisibile se non per una leggera distorsione nello spazio che lo circonda, quasi si trattasse di un miraggio o di uno scherzo della vista.
    La dimensione della barriera è variabile, andando da un cerchio con una decina di centimetri di raggio alla sua massima estensione pari a 4 metri.
    Consumo: Variabile > Medio
     
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    Riuscì a travolgerla, Shelke, ad oltrepassare le sue difese e renderla incapace di continuare a combattere. Non riuscì a fare altrettanto con Ryusang. Non si aspettava di riuscirci, non dopo avergli regalato preziosi attimi di preparazione. Cionondimeno, per contrastare la furia del djem-so il Nibbio doveva essersi sforzato tanto quanto Jattur... e lui non aveva ancora terminato l'impeto.
    Il che era esattamente la ragione per cui aveva scelto quello stile di combattimento.

    Si ritrovarono faccia a faccia dopo l'ultimo scambio di colpi e magia, i petti ansimanti a pochi centimetri e le spade bloccate tra di loro. Una situazione curiosa, poiché a vincere sarebbe stato semplicemente il più forte fisicamente. Lui era stanco e con qualche livido, Ryusang ancora illeso ma non in piena forma. Vincere quel confronto avrebbe probabilmente portato alla vittoria del duello, una vittoria che ora come non mai era sul filo del rasoio...
    Sorrise.
    E fece la sua mossa.

    « D'accordo. »

    Cautamente rilasciò la pressione sull'arma nemica e fece due cauti passi all'indietro, ancora non abbassando la guardia. Mai abbassare la guardia finché il combattimento non è ufficialmente finito, e mai del tutto: era un insegnamento che gli era stato impresso nel corpo dal suo mentore... assieme a numerosi esempi di quanto l'inottemperanza a questo comandamento fosse letale.

    « ...ma la prossima volta, un caffé. » aggiunse, aggiungendo al suo sorriso una piccola strizzatina d'occhio.

    Per quel giorno l'allenamento era finito.

     
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    « D'accordo. »

    Con la cautela guardinga che lo rendeva uno dei migliori soldati dei LAM -uno di quelli che Ryusang avrebbe voluto sul campo di battaglia a guardargli le spalle-, il Sergente Rosso allentò la tensione che incatenava le loro lame... e il Verde lo lasciò fare, attendendo che il collega si fosse disteso -beh, per quel poco di cui Jattur era capace- prima di arretrare a sua volta di un passo, proiettandosi di profilo e rinfoderando la Tsubasa con un solo movimento fluido del braccio.

    « ...ma la prossima volta, un caffé. »

    « Ti facevo più un tipo da thè. »
    sentenziò il Nibbio, voltandogli le spalle per raggiungere Shelke

    Non ebbe timore di un colpo a tradimento, in parte perché fiducioso nel compagno e in parte perché certo di poter essere comunque in grado di farvi fronte, e raggiunge l’angolo della stanza dove la ragazzina era rotolata dopo aver incassato la soverchiante offensiva dell’ashgabardiano; era priva di sensi e un po’ ammaccata, ma sembrava stare bene, così la sollevò in braccio senza sforzo e si diresse all’uscita senza particolare fretta, con l’intenzione du lasciarla in infermeria prima di proseguire per la sua strada.

    « Ad ogni modo, è stato divertente. »
    commentò rivolto al collega e ricambiando la strizzata d’occhio
    « Rifacciamolo qualche altra volta...! »

    Poi ci fu solo l’eco sempre più fioco dei suoi passi per il corridoio.

     
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