[EM] Come Topi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Guardian Of Nightfall
     
    .

    User deleted


    Come Topi

    Trenta occhi bianchi brillarono alla traballante luce del lampadario che rovinosamente esplodeva letteralmente al suolo.
    Fu l'ultimo “battito” del locale, che morto si ripiegava su se stesso, ancora fumante.
    I muri scossi e crepati dalla furia del terremoto e forati in più parti da proiettili e argenteria proiettata in volo dalla furia degli eventi. Per terra, una distesa di cadaveri con tre occhi, di cui uno in fronte e dallo sguardo particolarmente profondo, il cui sangue bagnava il pavimento mescolandosi con birra e altri alcolici rovesciati al suolo.
    Il fumo proveniente dalla canna che aveva freddato ogni presente aleggiava perso tra la polvere nell'aria, annebbiando mente o occhi degli unici due presenti ancora vivi.
    Chissà per quanto.
    Le urla avevano lasciato posto ad un tombale silenzio, che anticipava probabilmente il destino dei due che troppo avevano osato nella tana del diavolo del deserto. Accendere un incendio nell'inferno di Merovish, senza il consenso del diavolo stesso.
    Un diavolo che viveva nel cuore di tutti i cittadini radunati all'esterno del Bazar, accorsi al sentire delle urla, degli spari e perfino, dell'ultimo respiro dei propri concittadini.
    Affollavano la piazza racchiusa tra umili costruzioni di sabbia, fango e legno, chi impugnando il proprio coltello, chi stringendo nei pugni semplici pietre.
    A Merovish era questa la regola, non vi era legge scritta, le autorità della città non sarebbero giunte tanto velocemente e per questo loro erano la Legge.
    Erano il giudice, la giuria, gli avvocati ed il boia.
    L'unica istituzione dei bassi fondi di Merovish era la gente che lo abitava.

    Probabilmente tra le quattro mura macchiate di sangue del locale i due cercavano un modo per poter tirar fuori da quel buco (o fossa comune) immacolata la loro pelle, magari cercando un uscita alternativa a quella che dava sulla piazza e magari accorgendosi tristemente che quella altro non era che l'unico modo per poter uscire dalla costruzione martoriata. Ma fu lo spaventoso rumore che sibilo all'interno del locale che spronò a correre fuori dal Bazar i due criminali. Le travi di legno marcio cedettero, cemento e fango si sbriciolarono cadendp rovinosamente sopra i corpi senza vita, i muri che precipitarono all'interno del locale, che pareva ingoiare se stesso in un'enorme frana. Ciò che prima era dimora di risate e feste si era tramutata in un enorme, polverosa tomba.
    Inermi davanti alla gente sarebbero stati sommersi da insulti, da fischi e magari da un nugolo di pietruzze grandi quanto una moneta e altrettanto pericolose. Ciò che li avrebbe colpiti sarebbero stati gli sguardi delle persone lì presenti, occhi simili tra loro, contorni nello stesso torvo e spietato sguardo, occhi del deserto, occhi di Merovish. I tipici occhi della morte.

    Per quanto la piazza fosse attraversata da parte a parte da una larga via, che ospitava numerose bancarelle sui cui banchi erano adagiate spezie e cibi esotici di ogni sorta i quali odori coprivano quello del lezzo di povertà che aleggiava nell'intero quartiere, non vi era modo per i due di poter attraversare incolumi e con facilità la strada poiché in essa si era riversata la maggior parte dei cittadini, dei mercanti, dei viandanti e probabilmente dei cacciatori di taglie della zona, andando a creare un vero e proprio muro umano.

    « Figli di puttana! » Un parola e un sasso. « Maledetti assassini!» Un altra voce, accompagnata da un fischio. « Non uscirete vivi da Merovish. » Un grido e una risata. « Questo inferno sarà la vostra tomba! » Un ruggito. « Mio fratello! Lì dentro c'era mio fratello! » Una donna cerca si raggiungere l'entrata del locale, immobilizzata dalle braccia della folla. Un urlo di dolore e copiose lacrime. « Mio Figlio! » La sacra famiglia. « Dove sono le guardie!? » Silenzio, e sassi, soltanto sassi e sputi.

    La folla sbraitava, tremava e sbavava, impugnando ogni arma occasionale che poteva essere nel loro campo visivo. Urlava e ruggiva, ma non azzardava a a fare un passo verso i due topi chiusi in trappola.
    Aspettava la loro mossa assaporando già il castigo della Legge di Merovish.



    La Voce Del Narratore

      Bene ragazzi, questo è il post d'introduzione della quest, causa il mio ritardo ho voluto accellerare i tempi e buttarvi fin da subito in mezzo al... all'azione.
      Non preoccupatevi, avete più di una speraza. =)

      Dunque, penso sia tutto chiaro, vi trovate con le spalle al muro e con davanti una folla inferocita causa il vostro profilo per ora poco basso. In questo post limitatevi a fare un post d'introduzione e decidete cosa fare in questo caso, ingaggiare un'attacco alla folla (che risponderà a provocazioni) e tentare un approccio più diplomatico. Dal prossimo post comunque si sbloccherà questa apparente situazione di stallo.

      Mi raccomando, divertitevi e divertiamoci. Buona giocata ragazzi ;)
      Tempo limite: 29 luglio.



     
    Top
    .
  2. Yoshikage Kira
     
    .

    User deleted


    Il rombo della sua rivoltella riempiva ancora ciò che restava del locale. Il lampadario aveva raggiunto il suolo, e con esso anche il sangue e i detriti delle innumerevoli vittime che i due s'erano lasciati dietro. Adesso non restava che la fuga, che si sperava fosse rapida e priva di ostacoli. Invece, il grido delle persone lo mise in allarme: sbirciando fuori dal locale, notò che una folla di persone si era radunata - a mano armata - per farsi giustizia da sola. Kira pensò quindi di rintanarsi nel Bazar, usandolo come base per una tentata fuga; e tuttavia un rumore sinistro e possente lo fece rabbrividire, e alzando lo sguardo alla struttura del locale, intuì che fosse destinato a crollare da un momento all'altro.

    » Bid', cazzo... usciamo da questo posto! «

    Avrebbe urlato, cercando di trascinare con Sé il compagno; intanto le mura presero a crollargli intorno, tanto che si salvò da morte certa solo per pura fortuna. Peccato che ebbe fatto un balzo dalla padella alla brace: un fiume di insulti, fischi e oggetti di piccole dimensioni piovvero su di loro senza pietà. La situazione non era delle migliori, ogni singolo tizio in quella strada maledetta era pronto a scuoiarli vivi. Eppure, Kira non sembrò affatto interessato a tutto ciò, perché i suoi occhi guardavano altrove... alla sua vera vittima.

    Decise di fermare quel baccano con una mossa a dir poco astuta: sparò un colpo in aria che sembrò volesse intimare il silenzio generale, avvertimento che tuttavia era saggiamente mirato a tre enormi stalattiti di roccia, createsi quando il caldo infernale del posto estinse l'acqua e i suoi abitanti, formando invece i Laghi di Vetro.
    I colpi, in tutto quattro, erano mirati a far crollare le enormi punte rocciose proprio sulla folla, nella speranza che ne una buona parte ne venisse uccisa, schiacciata o dispersa.
    A quel punto dileguarsi sarebbe stato uno scherzo.



    Yoshikage Kira
      Stand/Equipaggiamento
      The Emperor Info

      Sex Pistols [Passiva di Mira Sovrumana], già citata.

      Bullets for My Valentine
      la prima e più importante abilità posseduta dal revolver, denominata Bullet for My Valentine, consiste nell'incanalare al suo interno l'energia del mana del suo Portatore, tale che questi non sia costretto fisicamente a ricaricare l'arma, e rendendo di fatto quest'ultima capace di fare fuoco fintantoché v'è mana a sufficienza. L'arma può sparare fino a un massimo di sei colpi d'energia con un consumo medio (pari al 10% del totale) [ Attiva - Sparati 4 colpi x Consumo Basso].

      Mana & Consumi 100% - 5% (consumo Basso) = 95 %

      Info

     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    C A S T I G O

    Group
    Member
    Posts
    564
    Location
    Kuthian

    Status
    Offline

    Il grande lampadario crollò al suolo, sollevando polvere e detriti. Urla indistinte si sovrapponevano all’esterno. La struttura danneggiata del palazzo di piegò su sé stessa, emettendo un rumore sinistro che avvertì i due killer dell’imminente crollo. Si precipitarono fuori, mentre alle loro spalle il soffitto cedeva e le pareti si frantumavano.
    Uscirono appena in tempo dalla costruzione fatta a pezzi e videro cosa li stava aspettando in piazza.

    Il baccano in strada era provocato da una folla di persone pronta a punire i responsabili di quella strage. Insulti e minacce sporadiche sovrastavano il generale clamore della gente. Promesse di vendetta e insulti coloriti e dettati dalla furia del momento arrivarono alle orecchie di Bid’daum. Qualche sassolino rimbalzò contro la sua armatura.
    L’Eversore si concesse un sorriso compiaciuto.

    Quante volte aveva già visto questa scena? La folla inferocita, decisa a vendicare gli innocenti. La gentaglia è sicura di sé, della propria forza numerica.
    Un sorriso ancora più ampio si sarebbe dipinto sul suo volto, quando quel branco di zoticoni sarebbe fuggito a gambe levate per non farsi uccidere. Era solo questione di tempo: avrebbe mostrato i suoi poteri arcani e il mare di gente si sarebbe aperto per farli passare.

    L’iniziativa però venne presa da Kira, che levò la pistola verso l’alto e sparò.
    Una volta, per ordinare il silenzio.
    Una seconda volta, per dimostrare chi è il più forte.

    Che bisogna c’era di sparare un terzo colpo?
    Al quarto proiettile, il Kuthiano guardò verso l’alto, e capì.

    Bravo Kira, vedo che ci sai fare… Pensò vedendo che il suo compagno sparava contro una stalattite sospesa sopra la folla.

    Il Castigo avrebbe aspettato, godendosi l’imminente spettacolo di tonnellate di pietra che schiacciano i suoi concittadini.


     
    Top
    .
  4. Guardian Of Nightfall
     
    .

    User deleted


    Il vociare animale della folla fu zittito dall'esplosione di un colpo.
    Il silenzio tombale cadde come la terra lanciata dalle pale dei becchini sulla bara.
    I cuori battevano all'unisono nella piazza, agitati ed intimoriti, sussultando ad ogni successivo sparo proveniente dal ferro stretto nella mano di uno dei due macellai d'innocenti, e come un sol uomo la massa di cittadini indietreggiò d'un passo, implodendo in un famelico e disumano ruggito.

    « UUUUUAAAAAAAHHHH! »

    Come bestie in preda all'ira, un sentimento simile a quello d'una madre a cui strappano dalle braccia il figlio, covavano dentro il petto un cuore stretto da brucianti fiamme. I volti contorti e crucciati in un espressione di pura rabbia e follia, animali feriti e provocati, pronti a sventrare il proprio carnefice.

    « GGGGUUUAAAAAAARRRRRRR! »

    La piazza esplose in un nuovo grido animalesco, accompagnato dal rumore dei primi passi mossi in corsa verso i due, oramai destinati ad un veloce – ma comunque non indolore – trapasso.

    I proiettili diretti alle stalattiti mancarono di pochi centimetri il bersaglio, ma non per la mediocre mira del cecchino che ne aveva esploso il colpo ma poiché tutto in quel buco fu attraversato da un scossa, che mosse soffitto e tetto della grotta.
    Alcuni caddero a terra altri furono proiettati per metri nell'aria colma di polvere e odio di quel distretto commerciale, mentre fumo e fiamme si alzavano dalla costruzione oramai sventrata che costituiva – nel passato – il lato destro della piazza.
    Il muro di terra e fango era esploso, investendo con la propria caduta almeno una decina di persone e mettendo l'intera piazza in agitazione, portando al cedimento i nervi già al limite della bestia ferita e provocata che si agitava davanti al bazar crollato.
    Una nuvola di fitta – e irrespirabile – polvere avvolse la folla e coprì la piazzetta e le vie ad essa adiacenti, accecando i presenti e privando alla vista il soffitto della grotta. La confusione regnava sovrana sulle teste dei pezzenti di Merovish.

    Agli occhi dei due killer, però, pochi istanti prima di venire celata dal polverone apparve ben distinta una mano tesa verso di essi, agitata in segno di saluto e d'aiuto, richiedendo loro di raggiungerla.
    Una mano tesa da una figura coperta di scure vesti, posta proprio sull'apertura causata dall'esplosione che sconvolse la gente, l'uomo stava là, in piedi a più di due metri sopra la folla, indicando ai due forse l'unico modo per uscire da quella trappola mortale.
    L'odore di sangue ristagnava nell'aria, inebriando le menti e istigandole alla violenza, la polvere fu colma di guizzi lucenti di lame e schizzi cremisi di sangue, oltre che a urla di rabbia, godimento, dolore e disperazione.

    Ma sui passi che conducevano allo squarcio nel muro i due avrebbero incontrato il morso fatale della folla, sette tra popolani e commercianti ne avrebbero minacciato la gola, con semplici coltellacci e spade corte e usurate dal tempo, incrostate di sangue scuro e vecchio quanto l'acciaio di cui erano forgiate. Quattro avrebbero tentato di colpire nei punti vitali con vigorosi affondi colui che aveva estratto e usato la pistole, altri tre invece avrebbero ingaggiato battaglia con colui che ne seguiva il passo.

    Stava ai due ora decidere in che modo la picca avrebbe trafitto la loro testa, se in quel giorno o nell'età della vecchiaia.
    Una cosa era certa, la morte era già sulle tracce di chi troppo osa contro essa.

    ~

    « Coff.. Coff.. »

    Tra il cumulo di detriti fumanti che formava la tomba di ciò che prima era stato il bazar l'alito della vita ancora si struggeva. Un sasso rotolò giù dal tumulo funerario.
    Un altro, ancora più grande fu smosso dalle fondamenta e fatto precipitare al suolo.
    Un ultimo, quello che forse fu la lapide scivolo via dal sepolcro buio dando infine di nuovo vita ad un ombra ansimante. Lentamente si portò seduto affianco a ciò che avrebbe dovuto essere il suo ultimo letto, per l'eternità. Brancolo per alcuni istanti nella confusione, tra quelle urla, quei detriti e quella polvere, sotto la buia coltre dell'oscurità di quella città nel ventre del deserto.
    Poi capì. Poi ricordò.

    Si mise in piedi e discese ancora con passi incerti il cumulo di pietre e legno frantumati, arrestandosi proprio ai suoi piedi.
    Attese pochi istanti prima di essere raggiunto da altre due ombre stanche della morte e strappate dal loro eterno riposo.


    La Voce Del Narratore


      Png: Popolano.
      Uomo di variabile età oscillante tra i 20 e i 50 anni, vestito con abiti da lavoro o appartenenti al cetto basso della popolazione, armati di semplici armi da taglio d'acciaio e ferro. Capaci di soli attacchi fisici.
      Totale: 7

      Note: Innanzi tutto scusate delle 13 ore di ritardo per questo post.
      La situazione è dinamica, critica e sopratutto movimentata. Tra di voi e l'uomo che vi sta aiutando si contrappongono 7 uomini, capaci di soli attacchi fisici, gestiteli in modo autoconclusivo con sportività. Mi raccomando, la scena narrata alla fine del post si svolge lontano dai vostri occhi. Avete inoltre un limite al campo visivo, ristretto nei prossimi 4 metri a voi vicino.
      Per dubbi contattami su msn ([email protected]) o per mp.

      Tempo limite: 4 Agosto.

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    C A S T I G O

    Group
    Member
    Posts
    564
    Location
    Kuthian

    Status
    Offline

    La folla si era arrestata in un istante di silenzio. Tutto sembrava immobile, come se il tempo si fosse fermato. Poi il caos esplose in quell’angolo di Merovish.

    Dei violenti scossoni fecero vacillare la gente, mentre una nube di fitta polvere investì tutta la piazza. Prima di venire sommersi dal pulviscolo, i due killer videro distintamente una persona che faceva segno di seguirla. L’uomo avvolto in abiti scuri stava all’imboccatura dell’esplosione che aveva appena causato quel caos. Forse i due assassini avevano trovata un inaspettato alleato.

    Il polverone non permise loro di vedere altro. L’aria era difficile da respirare e il Kuthiano tirò fuori dalla tasca un fazzoletto di stoffa, che legò in fretta all’altezza di naso e bocca. Riusciva a respirare nuovamente e insieme al suo compagno si diressero nella direzione del misterioso individuo. Si mossero in fretta tra la folla sbandata, ma il loro cammino venne bruscamente interrotto da gentaglia armata di qualche punteruolo, che evidentemente era in cerca di guai. Appena vide uscire dalla fitta coltre sabbiosa questi individui armati, l’Eversore agì d’istinto: indurì il proprio corpo rilasciando la sua anima e si preparò a contrastare l’offensiva.

    I tre uomini erano armati di coltelli o strumenti da lavoro, con cui tentarono di fendere la carne del Castigo. Usando il segmento di armatura posto sul braccio sinistro, parò un fendente senza ferirsi. Subito respinse con un calcio nelle parti basse lo sventurato che aveva tentato di accoltellarlo.
    Un secondo individuo lo attaccò alle spalle, cercando di falciargli il collo con una roncola di ferro. La pelle irrobustita assorbì il fendente inaspettato, evitando che la lama tranciasse di netto la testa del Kuthiano.
    Sentendo il freddo metallo che impattava sul collo, il mercenario si girò di scatto, afferrò il braccio che impugnava l’arma e lo torse con violenza, arrivando a spezzarlo. L’urlo di dolore confermò che anche quello zoticone era fuori combattimento.

    Se non fossero stati di fretta, avrebbe volentieri messo fine a quelle vite, ma il tempo correva e loro dovevano approfittare dell’esplosione per coprire la loro fuga.
    Un terzo uomo, molto alto e robusto, avanzò minaccioso con un machete in pugno. Provò un affondo al petto di Bid’daum, che venne fermato sia dall’armatura sia dalla tecnica di difesa attivata poco prima. Vedendo che la punta non affondava nella carne come previsto, l’omone rimase interdetto e il Kuthiano approfittò si questo attimo di distrazione. Avanzò di un passo verso di lui e colpì con la mano destra la sua gola, con un violento colpo di taglio. Il colpo danneggiò la trachea del popolano, a cui mancò il respiro e si tenne la gola con le mani, come a cercare di guarirla o proteggerla. Il Castigo finì il breve scontro tirando un calcio al ginocchio sinistro dell’uomo, che cadde a terra con un tonfo. Si lasciava dietro una scia di feriti, mentre notava che anche il suo compagno era alle prese con degli uomini armati.

    Il punto sul collo in cui il falcetto aveva colpito gli doleva un po’. Forse avrebbe avuto un livido bluastro nel punto d’impatto.
    Sempre meglio che avere la testa mozzata… Pensò brevemente.



    Stato fisico: livido da contusione sul collo
    Stato mentale: deciso a fuggire, arrabbiato
    Energia: 95% [1 basso]
    Oggetti:

    Kuthian’s Armor
    Al momento dell’arresto Bid’daum indossava un’armatura di fattura Kuthiana. I tratti particolari sono la leggerezza dei pezzi e la loro incredibile resistenza ai colpi.

    Comet Hammer
    Quest’arma è composta da una sfera di metallo del diametro di 15 cm e dal peso di 3 kg. Questo peso è agganciato ad una catena di acciaio della lunghezza di 2 metri. [Allacciato alla cintola]

    Passive:

    Fuggitivo
    Il detenuto si è sempre distinto per la sua incredibile velocità, caratteristica che gli ha permesso più volte di seminare le forze dell’ordine semplicemente correndo. I suoi movimenti sono rapidi e letali e più di un poliziotto ha rischiato l’infarto tentando di inseguirlo. [Bonus 50% in velocità]

    Oltre la realtà
    La manipolazione degli spiriti ha apportato dei sostanziali cambiamenti nel fisico di Bid’daum. I suoi occhi sono in grado di vedere nitidamente i fantasmi e le anime, normalmente invisibili alle persone comuni.
    Gli spiriti brillano di una perenne luce trascendentale, che li rende visibili al Kuthiano anche di notte o dentro il corpo degli esseri viventi.
    Che essi siano spettri, presenze esoteriche o anime vaganti, non sfuggiranno comunque al tremendo sguardo inquisitore del Castigo. Infatti egli non si limiterà ad osservare, ma la memoria immagazzinerà la forma e il colore specifico che rende unica ciascuna anima. Egli sarà in grado di identificare lo spirito già incontrato in precedenza nella stessa maniera in cui le persone riconoscono un viso familiare. [Auspex spirituale, raggio 30 metri]

    Attive usate:

    Irrobustimento
    Rilasciando la forza del suo spirito all’interno del suo corpo, Bid’daum riesce a indurire fino all’inverosimile il suo corpo. Ogni tentativo di estorsione di confessioni attuato con la forza si è sempre rivelato fallimentare con lui, perché i nostri “campioni” non riuscivano nemmeno a fargli un livido, quando induriva il suo corpo.
    Tipo: difesa
    Consumo: variabile [usato a consumo basso] (tecnica di difesa da attacchi fisici)

    Note: spero di aver interpretato bene l'attacco dei popolani ^^

     
    Top
    .
  6. Yoshikage Kira
     
    .

    User deleted


    Lo sguardo di Kira si deformò nello sdegno più puro che un uomo potesse mai provare, neanche fosse rientrato a casa dopo ore di lavoro, solo per ritrovare l'adorata moglie, fra gemiti e piaceri, sotto il membro di un'altro uomo.
    La collera colpì l'assassino con ferocia al solo pensieri d'aver appena sprecato dei colpi inutilmente; solo dopo avrebbe compreso che quell'errore non era colpa sua.

    Il boato dei popolani inferociti fu affiancato, subito dopo, da un'altro boato ben peggiore: la terra prese a scuotere con violenza le fondamenta stesse della terra; a tal punto Merovish fu schiaffeggiata, come l'intera folla fu scaraventata a terra. Un muro di terra e fango era esploso, travolgendo con furia la piazza che, spiazzata, finì sotto pietre e detriti di ogni genere. A seguito di ciò, Kira e Bid' furono avvolti da una nebbia fitta che permise loro di nascondersi, accecando ognuno con la confusione e la scarsa visibilità.

    Fu in quello scenario apocalittico che una mano si tese oltre la nebbia, incitando i due in segno di aiuto. Un uomo dalle vesti scure, posto sull'apertura dell'esplosione, sembrava volesse suggerire loro l'unica via di fuga. Kira avanzò, sicuro che l'altro mercenario fosse al suo seguito, salvo ritrovarsi contro un gruppo armato di uomini. Tre s'erano fiondati su Bid'daum, i restanti puntarono dritti all'assassino laputense, il quale non dubitando delle capacità del compagno, si lasciò andare nella lotta senza pensieri.

    Per sua fortuna, l'Imperatore non necessitava di alcuna ricarica: ciò gli permise di vibrare rapidamente due colpi sulle figure che sbucarono per prime, aprendo nelle loro fronti dei fori precisi e chirurgici. Non fu altrettanto fortunato con i restanti due, poiché la loro aggressione fu protetta dai corpi dei primi a morire; e così uno riuscì ad afferrare Kira, che tentò di divincolarsi come poté: tramutò le gambe nelle zampe di un raptor e usò gli artigli a falcetto per sventrare l'aggressore. Il suo coltello, però, si conficcò profondamente nella spalla sinistra. L'altro popolano fu a quel punto costretto a spostare il corpo del compaesano, ma quando vi riuscì fu raggiunto da altri due colpi. Prima di morire, però, riuscì a calare sul coltello dell'altro, conficcandolo più profondamente nella spalla di Kira.

    Fu dunque per quest'ultimo una vera impresa riuscire a rialzarsi, e cercando di stare al passo s'affrettò a inseguire Bid'daum; il dolore bruciava come le fiamme dell'inferno, e il sangue cadeva copioso a terra. Si augurò di non dover subire nient'altro, dal momento che l'uscita di sicurezza era oramai a due passi.



    Yoshikage Kira
      Ferite coltello conficcato profondamente nella spalla sinistra, con conseguente perdita di sangue.

      Stand/Equipaggiamento
      The Emperor Info

      Sex Pistols [Passiva di Mira Sovrumana], già citata.

      Bullets for My Valentine [ Attiva - Sparati 4 colpi x Consumo Basso], già citata.

      Mana & Consumi 95 % - 5% (Consumo Basso) = 90%

      Info

     
    Top
    .
  7. Guardian Of Nightfall
     
    .

    User deleted


    All'interno della coltre polverosa e soffocante nacque per pochi minuti un mondo diverso dal nostro.
    Colmo di ogni aspetto corrotto e deplorevole dell'uomo.
    Mondo, che appariva come la degenerazione della vera Endlos, lasciandosi alle sue spalle una desolazione intervallata solo dai pianti e dai cadaveri stesi al suolo.

    La figura celata dietro la lunga veste scura rimaneva lì, eretta e solenne come una statua nel corso dei secoli.
    Gli occhi, esaltati nell'osservare lo spettacolo, saettavano tra gli sbuffi di polvere nella speranza di riconoscere tra i pochi volti distinguibili quelli dei due fuggitivi. Quella che altro non era stata una gita fuori porta per affari diplomatici – asfissianti più del polverone sollevato dall'esplosione – si era trasformata, con suo grande piacere, in qualcosa di diverso.
    Per ora non ancora definibile.

    I due fuggiaschi percorsero con inaudita velocità la distanza che si contrapponeva tra loro e lo squarcio nel muro, danzando in quel ballo letale con naturale movenza, ma tuttavia non riuscendo a uscirne indenni.
    Ma la giuria, nel suo manto nero, non avrebbe certo dato loro una bassa valutazione.
    Sfuggirono alla morsa della folla accecata dai fumi e dall'ira, giungendo nei pressi dell'apertura, dove con pochi balzi avrebbero scalato una pila di cassoni in legno – con su scritto in rosso “fragile” - e proiettandosi al di là dell'apertura, lasciandosi alle spalle così il primo inconveniente incontrato durante la loro fuga.
    Si ritrovarono in una casa del centro del quartiere, particolareggiata nell'arredamento tipico di quella regione e folkloristica nei colori e negli arazzi, senza dubbio nella stanza adibita a soggiorno viste le poltrone, il caminetto e il grande tavolo in castagno profumato. I loro piedi ingombravano il piano all'altezza della strada – uno dei quattro della casa – mentre il figuro che ne aveva salvato – forse – la pelle aspettava in quello superiore, alla bocca dell'enorme foro che coinvolgeva per due piani della casa.
    Intorno a loro oltre che a inutili cianfrusaglie d'arredo con un occhio più attento avrebbero osservato – nel lato opposto a quello dell'esplosione della stanza – numerose casse addossate alla parete con su scritto “attenzione, esplosivo” in più di 5 dialetti di Endlos oltre che un numero indefinito di fogli e documenti riversi a terra.
    Alcuni pezzi di carta, fumanti, danzavano leggeri ancora nell'aria.

    Da quella stanza, percorrendo una scala in pietra semi crollata e danneggiata in più parti, ma dall'aria ancora solida, avrebbero potuto accedere al piano superiore dove senza dubbio il figuro in nero prendeva posto. Vi erano inoltre altre tre porte, di cui una massiccia e blindata – senza dubbio quella che dava sulla strada adiacente – tra quelle quattro – oramai tre – mura.

    ~

    La polvere intorno alle macerie del bazar iniziava a disperdersi e ricoprire come neve ogni cosa. « Marcus.. Argh.. Tutto bene? » Come piccoli fiocchi. « Si... Si... Rinal, grazie della mano. » Sopra ogni cosa.
    Due figure emersero dal fitto della nube, sorreggendosi l'un l'altro per avanzare verso un grosso masso prima facente parte del muro di facciata del locale. Uno si teneva dolorante i gioielli di famiglia, perdendo copiosamente sangue dal naso e dalla bocca, sulla faccia aveva un impasto di polvere, saliva e sangue. L'altro invece stringeva con tutta la forza possibile il braccio al petto, l'altro assumeva una posizione innaturale, senza subbio spezzato fino all'osso.

    « Quel rognoso cane. L'hai riconosciuto? » Chiese sputando sangue sul terreno. « Io l'ho visto, non lo vedi questo braccio. Era uno dei due che hanno incominciato questo macel... » Un pietra cadde dal cumulo rotolando fino ai loro piedi. « Chi è là!? » Le schiene piegate dei due vennero percorse da un brivido innaturale, troppo intenso anche per la semplice paura. Un gelido morso partito dalle loro spalle. Troppo freddo per essere naturale, per essere vero.
    Al primo dei due una pareva di morire per quel tormentoso brivido, abbassò gli occhi al petto, punto d'origine del suo dolore, e vide un acuminato pezzo d'acciaio fuoriuscire dal suo petto. Dietro le sue spalle una figura indefinibile e gigantesca.
    I suoi occhi, increduli e lacrimanti cercarono quelli del compagno, che basito lo guardava con la bocca spalancata.
    Davanti a loro due figure emersero dalla polvere e apparentemente dalla morte. Una dei due era un incantevole e giovane ragazza, vestita di abiti succinti bianchi, con numerosi veli del medesimo colore che ne coprivano le carni e un enorme fiocco turchese ad adornare la folta chioma dorata. Il secondo, affianco ad essa, ed il terzo, dietro le spalle del morente, apparivano scampati ora alla tomba, le sembianze – nonché la voce e l'alito – erano le stesse di quelle di un cadavere dormiente da mesi, se non da anni.

    « Te lo chiedo una sola volta, dove sono andati? »
    Un sussurro e poi la testa ricadde recisa ai piedi del corpo che in quell'istante cominciò la sua caduta.



    La Voce Del Narratore


      Note: Bene, siete dentro la casa, avete quattro vie percorribili, scale e 3 porte, liberi di fare ciò che più vi aggrada, anche di medicarvi come meglio potete.

      Tempo limite: 7 Agosto

     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    C A S T I G O

    Group
    Member
    Posts
    564
    Location
    Kuthian

    Status
    Offline

    Entrarono attraverso il buco nel muro esploso, mettendosi finalmente in salvo. Ma qualcuno aveva collezionato una brutta ferita e provate ad immaginare lo scazzo di Bid’daum quando se ne accorse.

    Merda, ti hanno pugnalato!

    Si trovavano in un soggiorno ben arredato, ma un kit di pronto soccorso non si vedeva da nessuna parte.
    Il Kuthiano ripassò mentalmente le lezioni di medicazione – può sempre servire ad un criminale come lui che colleziona ferite al pari delle figurine – e disse questo al suo compagno.

    Allora, siediti sul pavimento, non muovere il braccio, non estrarre il coltello, non fare niente e aspetta che ritorni, intesi?

    Il Kuthiano andò nel bagno della casa e aprì un armadietto, senza chiedere il permesso a nessuno. Trovò delle garze sterili, del disinfettante e altro materiale utile. Si lavò le mani con l’acqua bollente, infilò dei guanti sterili trovati nel kit e riempì una bottiglietta con l’acqua calda del rubinetto.

    Ma guardò un po’ te se mi devo improvvisare infermiere… Borbottò mentalmente il Castigo.

    Portò tutto nel soggiorno e guardò meglio la ferita.

    Devi riamnere a petto nudo che devo fasciarti.

    Quando il Killer avrebbe eseguito l’ordine, Bid’daum avrebbe preso l’elsa del coltello con le pinze e l’avrebbe estratto più rapidamente possibile. Lo lanciò lontano e con i guanti prese la bottiglietta riempita con acqua calda. La versò sulla ferita sanguinante, lavandola come meglio poteva. Poi prese un batuffolo di cotone idrofilo, lo immerse nel disinfettante e lo spinse con forza sulla ferita.

    Non preoccuparti se ti sto facendo male: devo pressare il più possibile per fermare il sangue.

    Dopo qualche minuto in quella posizione avrebbe tolto il cotone, aspettandosi che il sangue si fosse fermato. Prese le bende e fasciò la spalla di Kira, stringendole abbastanza.
    Quando la medicazione terminò, disse queste ultime cose al compagno. Mentre parlava, si stava spalmando un unguento sul livido che si era procurato al collo.

    Evita il più possibile di muovere il braccio e appena possiamo cambieremo quelle bende, ora però dobbiamo muoverci di qui, altrimenti la folla ci sarà addosso.

    Si sarebbe guardato intorno in cerca di una via si fuga. Forse uscire in strada avrebbe permesso loro di fuggire fino al nascondiglio. Di sicuro era una pessima idea rimanere in quell’edificio così pericolante.



    Stato fisico: livido da contusione sul collo attenuato dalla pomata
    Stato mentale: deciso a fuggire
    Energia: 95% [1 basso]
    Oggetti:

    Kuthian’s Armor
    Al momento dell’arresto Bid’daum indossava un’armatura di fattura Kuthiana. I tratti particolari sono la leggerezza dei pezzi e la loro incredibile resistenza ai colpi.

    Comet Hammer
    Quest’arma è composta da una sfera di metallo del diametro di 15 cm e dal peso di 3 kg. Questo peso è agganciato ad una catena di acciaio della lunghezza di 2 metri. [Allacciato alla cintola]

    Passive:

    Fuggitivo
    Il detenuto si è sempre distinto per la sua incredibile velocità, caratteristica che gli ha permesso più volte di seminare le forze dell’ordine semplicemente correndo. I suoi movimenti sono rapidi e letali e più di un poliziotto ha rischiato l’infarto tentando di inseguirlo. [Bonus 50% in velocità]

    Oltre la realtà
    La manipolazione degli spiriti ha apportato dei sostanziali cambiamenti nel fisico di Bid’daum. I suoi occhi sono in grado di vedere nitidamente i fantasmi e le anime, normalmente invisibili alle persone comuni.
    Gli spiriti brillano di una perenne luce trascendentale, che li rende visibili al Kuthiano anche di notte o dentro il corpo degli esseri viventi.
    Che essi siano spettri, presenze esoteriche o anime vaganti, non sfuggiranno comunque al tremendo sguardo inquisitore del Castigo. Infatti egli non si limiterà ad osservare, ma la memoria immagazzinerà la forma e il colore specifico che rende unica ciascuna anima. Egli sarà in grado di identificare lo spirito già incontrato in precedenza nella stessa maniera in cui le persone riconoscono un viso familiare. [Auspex spirituale, raggio 30 metri]

    Attive usate: /
     
    Top
    .
  9. Yoshikage Kira
     
    .

    User deleted


    » Fanculo. «


    Imprecò l'assassino. Adagiò il deretano sulla prima poltrona di quel soggiorno, analizzando il posto il più in fretta possibile. Fu a quel punto che Bid gli disse di sedersi in terra, tenendo il braccio fermo senza estrarre il coltello; lo voleva completamente immobile. Kira, per la prima volta in vita sua, obbedì: eseguì il comando alla perfezione, tanto che al ritorno del Kuthiano si fece trovare in terra fermo come una statua.

    Gli chiese poi di spogliarsi, restando a petto nudo. Fece anche questo.
    Lo vide poi prendere il coltello con le pinze, tirandolo via rapidamente. Seguì un mugolo di dolore che si spense nella gola di Kira, mentre l'acqua calda cadeva sulla ferita lavandola. Quindi prese il disifettante e aggiunse nuove vette al dolore già acuto.

    A cure terminate, Bid gli raccomandò di tenere il braccio fermo nell'attesa di un ricambio di bende. Per Kira non fu un problema: poteva sparare anche con l'altra mano, la sua mira non ne avrebbe risentito particolarmente.

    » Ti devo un favore «, bonfonchiò l'assassino.


    Si guardò ancora attorno: il nascondiglio non era certo dei migliori. Cercò quindi di rialzarsi e consigliò al compagno, oltre che all'uomo incappucciato, di muoversi il più in fretta possibile: restare fermi equivaleva ad un vero suicidio.
    Consigliò inoltre di approfittare dell'occasione per travestirsi: se si fossero confusi fra i popolani, fingendosi armati e pronti al massacro, avrebbero avuto maggiori speranze di cavarsela che combattendo come due guerrieri...

    » Devono esserci degli abiti o qualcosa con cui possiamo camuffarci; se siamo fortunati, forse c'è anche del colorante per tingerci i capelli. Sarebbe l'ideale. «



    Yoshikage Kira
      Ferite ferita profonda da accoltellamento alla spalla sinistra, attualmente disinfettata, lavata e bendata.

      Stand/Equipaggiamento
      The Emperor Info

      Sex Pistols [Passiva di Mira Sovrumana], già citata.

      Mana & Consumi 90%

      Info

     
    Top
    .
  10. Guardian Of Nightfall
     
    .

    User deleted


    I due sorci brancolavano nel buio del ventre della grande madre Merovish.
    Madre di ogni vizio e pezzente che ve ne era afflitto.
    Intimoriti e feriti ricercavano rifugio – temporaneo – tra le violate mura di una tana poco accogliente.
    Al centro di essa uno dei due aveva improvvisato una medicazione, che apparentemente e momentaneamente pareva bloccare la copiosa emorragia, ma lungi dal alleviare il dolore che ribolliva nel sangue del Killer.

    E mentre spendevano fiato per dar voce alle loro proposte di come cavarsi fuori da quel problema una delle porte che dava sul soggiorno – quella blindata che dava sulla strada - incominciò il suo lento dischiudersi. Il chiavistello arretrò, mentre le serrature si aprivano una dopo l'altra e il complesso meccanismo di chiusura si dissipava come d'incanto.
    Il legno massiccio ingabbiato in numerose lastre di metallo per tutto l'arco descritto cigolò, il suono ricordò ai due le voci doloranti ascoltate nello scontro in piazza. Da dietro l'enorme portone emerse un piccola figura scura che si stagliò per pochi secondi contro la luce abbagliante proveniente dalla strada – o per meglio dire dalle torce impugnate di chi ne affollava la strada – prima del lesto richiudersi dell'uscio dietro le spalle di colui che ora muoveva con faccia preoccupata grandi passi verso i due estranei.
    Quello che si rivelava alla luce delle numerose candele dell'abitazione altro non era che un piccolo omuncolo alto poco meno di un metro e venti, dalla pelle ruvida e logorata – che pareva roccia -, un lungo naso a punta dominava quella faccia incorniciata da piccoli occhi sporgenti, denti acuminati come zanne e orecchie ancora più appuntite del naso.

    « Maledetti pezzenti, fuori dalla mia casa! Maledetti bigotti, volete mettere anche questa a ferro e fuo... » Il fiato gli mori in gola nell'osservare i detriti che prima reggevano il muro ovest della casa. « Santa merda.. »
    Il Goblin rimase per alcuni istanti spaesato prima che le sue iridi verdi prendessero fuoco.

    « Io vi ammazzo! » Dissè con tono furibondo, estraendo una singolare verga di legno e dando fuoco con la magia alla sua punta. La agitò davanti a se più volte.

    « Fermati Dirgrin, questi non sono nemici, almeno non ancora. » La voce quieta e autoritaria provenne dal pianerottolo delle scale, dove sedeva l'uomo vestito di nero. I suoi occhi corvini – come i suoi capelli – ricercarono lo sguardo dei due fuggiaschi.
    Il Goblin ripose la verga spenta nella sua saccoccia, abbassando lo sguardo e pronunciando laconiche parole.
    « Mio padre costruì questa casa con anni di sacrifico, le mura, il tetto, il pavimento, ogni cosa è frutto del suo lavoro. » Fulminò con lo sguardo il nero vestito. « Dovrà tornare come prima! »
    L'altro di tutta risposta annuì.
    « Ciò che è successo alla tua “tana” è stato un incidente, ed è stato causa mia. Non preoccuparti ti renderemo i soldi dei danni e quelli dell'esplosivo usato. »
    L'uomo dalla pelle olivastra, incominciò la sua discesa lungo le scale.
    « Non mi dilungherò troppo, non abbiamo molto tempo da spendere in parole, o meglio non avete. » Il suo sorriso si illuminò. « Si potrebbe dire che oggi, con quello che avete fatto al bazar, oltre ad aver commesso una mattanza avete anche reso un servizio a me e anche all'intera città. La Carogna aveva i gironi contati, questo lo sapevano tutti, lui sopratutto. » Giunse davanti ai due, scostando un ciuffo di lucidi capelli, mostrando a loro il suo volto, percorso – come l'intero corpo – da lunghi punti di sutura neri che comunque non ne minavano la bellezza.
    « Sono un tipo riconoscente, al contrario di molti altri. Avete fatto un favore a me? Io ve ne renderò un altro, ovvero vi indicherò una via sicura per dileguarvi da questo focolare accesso. Ora, ricolleghiamoci agli altri di cui vi ho accennato, quelli meno riconoscenti di me... » Il suo volto di fece scuro. « Non eravate gli unici a bramare la testa di quell'infame, io stesso ho messo alle sue calcagna degli assassini ben retribuiti, efficienti e ahimè per voi con uno strano cliché. » Incrociò le braccia e abbassò il tono di voce, ora più turbato. « I Fratelli Jinner non perdonano chi ruba loro una preda, e come vere e proprie bestie inseguono fino alla morte coloro che ne hanno infangato il nome. »
    Schiarì la voce, puntando con l'indice i due, mentre alle loro spalle il Goblin, riverso su alcuni mattoni, piagnucolava disperato. « Io ho il modo, ma sta a voi decidere se fidarvi o se fuggire brancolando nel buio. »
    Sospirò.
    « Vi ricordo che non avete strappato soltanto la vita di una Carogna. »

    « Mio padre! Mio padre aveva costruito questa cosa! »



    La Voce Del Narratore


      Note: Bene, a voi la scelta. ;) Potete reclinare e fare ciò che preferite.

      Tempo limite: 10 Agosto.



    Edited by Guardian Of Nightfall - 10/8/2011, 16:57
     
    Top
    .
  11. Yoshikage Kira
     
    .

    User deleted


    La prima reazione di Kira fu da manuale: pistola alla mano, nervi saldi e dito pronto a far fuoco. E l'avrebbe fatto, se il tizio incappucciato non avesse interrotto lo strepitio del piccolo sgorbio. Quindi, volgendo uno sguardo interrogatorio a Bid, fece spallucce dicendo:

    » Cazzo! HO DETTO NIENTE FOTTUTI TESTIMONI!!!! «

    sbottò improvvisamente, non riuscendo a trattenere la collera. E nemmeno quando il misterioso figuro sembrò volerlo aiutare Kira riuscì a tenere la lingua al suo posto.

    » Merda. Merda. Merda. MERDA.
    Sei fortunato che non t'abbia aperto un buco in fronte, a te come a questo sgorbio; me ne fotto di chi tu sia, e da dove tu venga. Io voglio una cosa sola: la testa di un figlio di puttana.
    Perciò stammi a sentire, me ne frego di chi o cosa hai sguinzagliato, sappi che è già morto.
    E lo sarai anche tu se scopro che vuoi fottermi. Intesi?
    Non mi fido di te. Perciò ti conviene tenere fede alle tue parole, o avrai una galleria al posto del culo! «


    Non avrebbe più abbassato l'arma, da quel momento in poi.
    Gli interessava soltanto avere la testa del tizio che aveva pianificato la morte sua e di Bid'daum: l'avrebbe scovato e fatto a fette, quella carne da macello. Tuttavia, dal momento che era costretto dalle circostanze, accettò la proposta del tizio. Ma questo non significò che avrebbe abbassato la guardia, anzi. Avrebbe fatto bene a guardarsi le spalle, perché se c'era una cosa da rammentare, era che Yoshikage Kira non perdonavs.



    Yoshikage Kira
      Ferite ferita profonda da accoltellamento alla spalla sinistra, attualmente disinfettata, lavata e bendata.

      Stand/Equipaggiamento
      The Emperor Info

      Sex Pistols [Passiva di Mira Sovrumana], già citata.

      Mana & Consumi 90%

      Info

     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    C A S T I G O

    Group
    Member
    Posts
    564
    Location
    Kuthian

    Status
    Offline

    Dopo aver curato la ferita del compagno, quest’ultimo suggerì di travestirsi per sfuggire alla folla inferocita. Il Kuthiano stava già per sbuffare tutto il suo dissenso quando entrò un goblin dalla porta di casa. Volse lo sguardo verso questo nuovo figuro, analizzandolo prima di tutto per capirne le intenzioni e se fosse armato. Deformazione professionale, dovuta ad anni di mercenarismo.

    Il nanetto foruncoloso iniziò a strepitare, offendendo i due uomini che si erano intrufolati in casa sua. Poi dalle parole passò ai fatti, estraendo un bastone e dandogli fuoco per magia. Mentre faceva questo, i due mercenari erano già pronti a reagire: Kira con la rivoltella in pugno, Bid’daum con i suoi arcani poteri. Quella casa di periferia si sarebbe trasformata in un mattatoio se il nero figuro non fosse intervenuto per placare Dirgrin.

    Videro gli occhi neri che avevano aperto uno spiraglio di luce nella pazzia della folla, e adesso questi occhi stavano scrutando i due assassini. Il suo compagno gli rivolse uno sguardo dubbioso e rassegnato, urlando tutta la sua ira per la presenza di ben due testimoni in quella casa.
    Il Castigo si rivolse a bassa voce a Kira.

    Penseremo dopo ai testimoni, prima dobbiamo salvarci la pelle.

    L’uomo scese le scale, mostrando una pelle scura e solcata da suture mediche. Probabilmente anche lui era uno di quegli uomini irrequieti, sempre pronti a ficcarsi nei guai – e a farsi male.
    Gli propose un aiuto per fuggire, ringranziandoli per aver ucciso il ciccione, che spiccava anche nella sua lista nera. Vennero informati anche dell’esistenza dei fratelli Jinner, mercenari vendicativi che probabilmente erano sulle loro tracce.

    Puoi darci delle informazioni su questi Jinner? Tutto quello che sai può esserci utile: anche il minimo e insignificante particolare può esserci utile.

    Il Kuthiano parlava con tono calmo e riflessivo (insolito per lui, ma le circostanze lo richiedevano). Kira, al contrario, non sembrò voler collaborare più di tanto, e tenne la pistola puntata. Era visibilmente arrabbiato, e la ferita probabilmente non aiutava il suo buon senso. Il Castigo tentò di farlo ragionare.

    Ci avrebbe lasciato in mezzo alla folla inferocita, senza una via di fuga, se non avesse voluto ringraziarci. Siamo costretti a fidarci, ma sappi che anch’io starò sempre in guardia.

    Fissò il loro misterioso salvatore.

    Le pugnalate alle spalle non le ho mai digerite.

    Le vittime a cui aveva fatto ingoiare un pugnale erano state tante. Loro di sicuro non lo avevano digerito.


     
    Top
    .
  13. Guardian Of Nightfall
     
    .

    User deleted


    Incrociò le braccia al petto, ascoltando pazientemente le risposte dei due.
    Rilassò le spalle e compì alcune circonduzioni del collo, facendo schioccare le ossa e sciogliendo la muscolatura, tutto ciò l'aveva innervosito, e forse, il suo atteggiamento tradiva in parte questo turbamento.
    Non si sarebbe certo aspettato un forziere pieno d'oro o una figlia promessa sposa, ma si sarebbero almeno potuti sprecare a cimentarsi in una cortese stretta di mano, condita magari con un, anche sussurrato a mezza voce, grazie.

    « Nessuno vuole assaporare il sapore del ferro, ne della lama altrui. » Scostò un lembo della grande veste, mostrando una spada ancora dormiente nel fodero in cuoio. « Ne del proprio sangue. »
    Sorrise.

    Si girò, avvicinandosi all'enorme varco aperto sul muro, da cui cadevano ancora alcuni pezzi d'intonaco o mattoni frantumati. Passò la mano sul bordo polveroso, in passato era stata veramente una confortevole dimora.
    Strizzò gli occhi, osservando attentamente gli ultimi strascichi di furore che si consumavano in mezzo alla polvere e alle urla. La schiena venne investita da un brivido notando i tre mercenari assoldati aggirarsi lesti e noncuranti della mattanza che aveva preso piede intorno a loro nel piazzale tinto di rosso.
    Si muovevano ancora disorientati, ma ci avrebbero messo poco a scoprire quel nascondiglio improvvisato.

    Si scostò repentino, lasciando svolazzare il lungo manto adagiato sulle spalle, che sferzava la polvere danzante nell'aria.
    « Signori, il tempo – sopratutto per voi – stringe, affrettatevi a fare ciò che ora vi suggerirò. » Lanciò uno sguardo fulmineo al più sboccato dei due. « Se non vi fidate la porta è sempre aperta, ma se volete il mio aiuto, state zitti e non perdetevi in stupide polemiche. »
    Puntò l'indice verso il goblin che ancora lacrimava per il danno subito.
    « Caro Dirgrin, esponi al ragazzo. » Disse, indicando col capo il Kuthiano. « La nostra – per quanto scarsa – documentazione sugli Jinner. »
    La voce autoritaria scandì l'ordine in maniera esaustiva, tanto che il povero omuncolo condusse il mercenario verso una delle porte presenti nella stanza, prendendo con se una candela.
    Il figuro dalle raffinate vesti invece fece cenno al Killer di seguirlo al secondo piano, lungo le oramai tortuose scale.

    Superato l'ultimo gradino, percorse il breve corridoio in legno che apparentemente, oltre a altre due porte laterali, si concludeva in una vicolo cieco. Senza esitare l'uomo s'accostò alla parete, sfiorandola con la mano, facendo poi scivolare le dita lungo una crepa nascosta dietro una tela dipinta, scostò quest'ultima e.. Clack.
    Il rumore di un ingranaggio metallico che iniziava il suo moto fu chiaro.
    La sagoma di una porta affiorò sulla parete, schiudendosi successivamente e mostrando all'inaspettato ospite di quel pomeriggio la vista di una camera segreta.

    « Non preoccuparti. » Fece segno di precederlo nell'entrare nel anfratto nascosto.
    La camera era piccola e poco illuminata, soltanto una coppia di candele appese su due pareti opposte, subitamente accese dall'ammantato.
    Interamente vuota, se non fosse per una grande libreria in frassino con numerosi scaffali colmi di antichi e rarissimi tomi e volumi riguardati ogni argomento concepibile su Endlos, posta nel muro opposto all'entrata segreta.
    Sorrise, voltandosi verso colui che lo seguiva.

    « Non dobbiamo leggere amico. » Incominciò a scorrere con l'indice i titoli dei libri, illuminando la sua ricerca con una piccola gemma luminosa posta su uno degli anelli che indossava. « Questa oltre ad essere una preziosa collezione di qualche folle è anche l'unico passaggio per uscire da questa casa senza farsi notare. » Si interruppe, assorto nell'analisi di alcuni titoli. « Eccolo! » Prese tra le mani il pesante tomo intitolato “Teologia applicata alla gastronomia Orientale”. Ne sfogliò le pagine fino a scorgere ciò che cercava. Sospirò soddisfatto, chiudendo improvvisamente il volume, sollevando così tutta la polvere precedentemente accumulata su esso.
    Alle loro spalle, la libreria si divise in due, e come ante si aprì dando infine accesso ad uno stretto passaggio scavato sul muro che comunicava con la stanza – illuminata – adiacente

    « Ora tocca a te Superman, entra dentro e sgombra questo e i seguenti due piani, dirigiti al tetto, successivamente, dopo aver informato il tuo amico te lo rispedirò con tutti i dettagli. Dall'altra parte del muro non lasciare a terra troppi cadaveri »

    Si voltò, superando l'uscio del passaggio celato dietro il quadro.

    « Non dovrebbe essere troppo complicato per uno come te, giusto campione? » Sorrise, facendogli un occhiolino, mentre il passaggio incominciava a chiudersi nuovamente. « Non farti vedere e non far casino, la città è ancora in subbuglio. In ogni caso, nessun testimone. »
    Clack, il meccanismo serrò nuovamente la porta.

    Entrato nella stanza, il ragazzo si sarebbe trovato accovacciato dietro una cassa imballata, uguale a tutte quelle che affollavano il muro della stanza, dall'altro capo dell'ambiente, affianco alla porta chiusa, alla luce di una lampada ad olio oziava intenzionato a leggere una rivista – senza dubbio osé – un uomo seduto ad un tavolaccio in legno, accomodato su una cassa, che scandiva il suo riposo con lunghi sorsi di vino.

    « Guarda guarda che gambe! » Esclamò il magazziniere, impregnando l'aria di puzzo d'alcool.



    La Voce Del Narratore


      Note: Bene, siccome Bid è in vacanza ho pensato comunque di non lasciare fermo Kira, facendogli quindi spianare la strada da percorrere, inoltre così avremo possibilità di poter fargli incontrare il fossile da lui richiesto.
      Scusate se sembra un pò pilotato. :geez:

      Tempo limite: nessuno, ferragosto in mezzo, non preoccuparti di postare ;)

     
    Top
    .
  14. Yoshikage Kira
     
    .

    User deleted


    Rinfoderò la rivoltella più o meno nell'attimo in cui vide la spada altrui. Fodero per fodero, l'ascia di guerra, per questa volta, tacque; tenne lo spirito guerriero, sempre ruggente, a riposo mandando avanti a combattere solo una piccola scintilla di sé. Non sorrise.

    Vide l'altro scostarsi repentinamente, mentre il suo mantello disegnava strani giuochi a mezz'aria. Frattanto ricevette uno sguardo fulminante, cui ricambiò con uno in cagnesco. Più o meno a quel punto, Kira si ritrovò solo con l'oscura persona. Al suo cenno, decise di seguirlo reprimendo propositi malsani per una seconda, e più ghiotta, occasione. Camminarono fino alla fine di un corridoio che parve dovesse morire lì, seppur di li a poco scoprì che celava dietro di Sé un passaggio. Fu condotto così oltre una camera avvolta dalla penombra, completamente vuota fatta eccezione per una raccolta di libri di cui ognuno sembrasse ormai troppo vecchio anche solo per esser letto.

    Non solo il corridoio gli riservò il gioco di ante segrete che si aprivano a nuovi orizzonti, in posti che mai ebbe nemmeno immaginato; anche la libreria si aprì in due parti, lasciandolo proseguire verso l'ennesimo corridoio misterioso - gli rammentò qualcosa: Pentauron, Delacroix. Altra storia, altri omicidi. Si sarebbe voltato, salutando l'altro con il classico gesto militare del saluto: un modo come un'altro per dirgli che sarebbe tornato, e che avrebbe fatto bene a non fare nessun passo falso. Il Clack lo riportò alla solitudine, così amata, così dolce.

    Stando alle parole del tizio, doveva superare tre piani, prima di giungere a un tetto (?), laddove lui e Bid si sarebbero ritrovati. Non vedeva l'ora. Frattanto si accovacciò dietro una cassa imballata, molto simile alle tante presenti un po' ovunque. Un vociare eccitato gli suggerì la presenza di un guardiano, e decise così di aggirare l'ostacolo lentamente e silenziosamente. Cassa per cassa, passo dopo passo, doveva superarlo senza farsi notare. Durante il tragitto stette attento a non rendersi visibile da nessuna angolazione possibile; in caso, era già pronto a tirare fuori la sua rivoltella e ad aprire il fuoco.
    Ma la sua mente gli suggeriva tanti altri metodi più discreti,
    e ugualmente letali.



    Yoshikage Kira
      Ferite ferita profonda da accoltellamento alla spalla sinistra, attualmente disinfettata, lavata e bendata; lieve cicatrizzazione in atto.

      Stand/Equipaggiamento
      The Emperor Info

      Sex Pistols [Passiva di Mira Sovrumana], già citata.

      Mana & Consumi 90%

      Info

     
    Top
    .
  15. No.
     
    .

    User deleted


    Yoshikage Kira.
    L'uomo gongola dondolandosi sulla seggiola, immerso in chissà quale fantasia. Riesci a sgusciargli di fianco, senza farti notare. Sei bravo! Oppure la "guardia" è più ottusa del previsto?
    Ti infili in un lungo corridoio spoglio, grigio, illuminato a stento da un paio di neon appesi al soffitto.
    Non sei solo: un uomo, armato di mitragliatore sosta davanti all' unica porta che si apre sulla destra del cunicolo cieco.
    Sembra l'unica via attraverso cui procedere, tuttavia trovi curioso che sia così ben armato e, all' apparenza anche discretamente addestrato. Non si tratta più di un lavoro di sgombero del corridoio. C'è qualcosa dietro a quella porta. E la maschera che l'uomo porta appesa al collo, adatta a filtrare e purificare l'aria in un ambiente infetto, potrebbe farti scattare un campanello d'allarme.
    Il soldato non sembra averti visto, rimane in piedi, quasi sull' attenti, e ti da praticamente le spalle. Tuttavia gli basterebbe girarsi di poco per vederti.
    E per riempirti di piombo.

    Bid'Daum.
    "Amico, dobbiamo inventarci qualcosa: si sono ripresi."
    Ed è proprio così: la folla accalcata si è resa conto della vostra posizione e stanno passando all' attacco, cordinati direttamente dai vostri tre misteriosi nemici. Sobillano e consigliano malignamente la folla, tant'è che si organizzano: fionde, archi rudimentali, bende e pece.
    Iniziano scagliando pietre e sassi di piccola o media dimensione verso di voi, niente di che, a dire il vero. Un patetico tentativo di attacco da parte di una massa di indigeni idioti.
    E poi iniziano con frecce incendiarie. Questo potrebbe essere un problema, le varie raffiche piovono su di voi, sulla libreria, scatenando un pericoloso principio d'incendio che potrebbe intrappolarvi e condannarvi ad un' orribile morte fra le fiamme.
    Schiamazzi ed urla feroci vi avvertono che siete solo all' inizio di quell' Inferno.
    "Sì campione, stanno salendo su per le scale. Se non ci inventiamo qualcosa sarà tutt' altro che divertente."
    Interviene l'uomo, fra gli attacchi di tosse per le ampie volute di fumo che vi investono continuamente.
    Inventati qualcosa.

    QM Point!
    Scusate per l'entrata traumatica.
    Sono il nuovo qm, quello della mutua, per capirci.
    Quindi, non avendo la più pallida idea di quello che Guardian voleva fare, ho improvvisato.
    Divertiiiteviiii.
    Tempo Limite: 30 settembre.
     
    Top
    .
30 replies since 24/7/2011, 11:37   463 views
  Share  
.