[CoB] Evolution

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Narval
     
    .

    User deleted


    Il pugno si abbatte furiosamente sul tavolo, provocando il tremore di tutti gli oggetti ivi disposti -fra cui il calamaio che si rovesciò con malagrazia, spandendo inchiostro un po' ovunque.
    « Dove cazzo sono finiti?! »

    Il volto del Maestro era corrucciato, una profonda ruga orizzontale solcava la fronte, trasudando preoccupazione e un malcelato moto d'ira.
    « Aldaron, Scantlin, Pandora, Kiba » enunciò, con la voce che lentamente andava calmandosi, acquisendo i soliti connotati privi di emozione.
    « Quattro defezioni in un brevissimo lasso di tempo. »

    Diede uno sguardo intorno a sé: lo studio era vuoto, fatta eccezione per il Tessitore, seduto dall'altro lato dello scrittoio.
    « Così non va affatto bene » aggiunse, massaggiandosi la mano destra con la sinistra.
    « Bisogna prendere provvedimenti. »

    Suonò un campanellino d'argento che stava poggiato sul tavolo, e immediatamente la porta dello studio si aprì, lasciando entrare un esserino curvo, avvolto in una mantella nera. Fece un profondo inchino, quindi ad un gesto di Narval, si occupò di pulire lo scrittoio dall'inchiostro.
    Per tutto il tempo dell'operazione, il Custode non fiatò.

    « Dobbiamo rimpolpare l'organico » asserì, quando il servitore si fu congedato.
    « Come prima cosa, Hank, il ruolo di Giudice è nelle tue mani. »

    Strizzò l'occhio destro all'indirizzo dell'interlocutore.
    « Decorrenza immediata. »

     
    Top
    .
  2. The Hank
     
    .

    User deleted


    Il pugnò spezzò il silenzio all'interno del magazzino della Najaza periferica.
    Inarcò il sopracciglio seguendo con attenzione il lento spargersi dell'inchiostro, scansando poi la gamba dalle prime gocce colate dalla scrivania.
    La sua attenzione fu richiamata totalmente dallo sbraitare del Gran Maestro.

    Osservò il suo comportamento e la sua naturale reazione, quella di chi vede il suo progetto affossato per mano altrui, o meglio per il tradimento altrui. Era forse la prima volta, quella, che la Matassa si trovava dinnanzi al Gran Maestro dell'Organizzazione, colui che prendeva a calci in culo e comandava a suo piacimento il Boia e gli altri tre dell'avemaria. La sua figura carismatica in parte lo inchiodava alla sedia ed in parte lo invitava ad uscire da quella stanza a capo chino e senza fare troppo rumore, e l'avrebbe fatto se quella porta non fosse – momentaneamente – stata nuovamente occupata da una figura servizievole e silente, più simile ad uno scopa che ad un servitore.

    Annuì vistosamente, i quattro abbandoni da parte della gilda erano stati più che sconvenienti, per il progetto dei naufraghi ma sopratutto per i quattro stessi fuggitivi. Sapevano a cosa andavano incontro con un abbandono così immotivato e repentino.
    Sarebbero spariti nel silenzio, letteralmente.

    « Bisogna prendere provvedimenti. »

    Concordò, sospirando.

    « Come prima cosa, Hank, il ruolo di Giudice è nelle tue mani. »

    Il sospiro gli morì in gola, cadendo vittima dello stupore e della soverchiante aura carismatica del Maestro. Aveva raggiunto finalmente uno dei suoi scopi, ma il suo cuore non fu alleggerito da un crescente sentimento si gioia e soddisfazione.

    « Onorato di prendere questo posto. » Chinò il capo in segno di gratitudine, accompagnando il suo gesto con un vistoso sorriso. Cosa avrebbero detto gli Oblivion di questo? Deposto il Boia di Lille e eletto Hank, ma comunque era il volere del Fondatore e tanto gli bastava come sicurezza. Il sorriso si stirò ancora di più in risposta all'occhiolino dell'ebreo.

    « Sono al servizio della causa e dell'Organizzazione. » Aggiunse coinciso. « Farò ciò che è in mio potere per radunare più accoliti possibili intorno al nostro progetto. »
    Pausa, fiato, pausa.

    « Nessuno riuscirebbe a dirci di no. »

     
    Top
    .
  3. Narval
     
    .

    User deleted


    Apprezzò davvero la reazione dell'interlocutore, il giusto miscuglio di soddisfazione e prudenza, condito da parole di responsabilità.
    « Confido che non mi deluderai. »

    Tornò a sedersi nella posizione più comoda possibile, quindi tirò via un foglio dallo scrittoio, prendendo poi una penna d'oca per intingerla nell'inchiostro.
    « Non preoccuparti delle reazioni degli altri » lo rassicurò, intuendo le sue obiezioni inespresse, mentre scribacchiava qualcosa d'indecifrabile.
    « Nachrichter ha altro a cui pensare, è stato delegato ad una missione particolare, insieme agli altri. »

    Finito di vergare le poche parole sul foglio, suonò nuovamente il campanellino, e una seconda volta il servitore si affacciò sulla soglia d'entrata.
    « Cera calda e il mio sigillo. »
    Arrivarono poco dopo. Con gesti lenti e sapientemente studiati, Narval lasciò cadere la cera rossa sulla busta, quindi vi impresse il suo sigillo. Girò l'involto, vergando una firma svolazzante, e lasciò andare la busta sullo scrittoio -mentre il servitore si ritirava.

    « Questa una lettera per Don Mukuro: consegnandogliela potrai prelevare una somma a tua scelta dalle casse della Corporazione. »
    Intrecciò nuovamente le dita, sporgendosi leggermente sul tavolo.
    « Paga, corrompi, ungi gli ingranaggi che preferisci, ma quei quattro li voglio morti. »

    Si rilassò improvvisamente, allungandosi sulla poltrona.
    « Poi inizia a cercare i nuovi membri. »

     
    Top
    .
  4. The Hank
     
    .

    User deleted


    L'animo dello sconosciuto si placò ritrovando la calma e la tranquillità sia nella mente che nel corpo – o meglio nella posizione.
    Gli scuri occhi del Tessitore ne penetrarono la figura mentre essa con decisi e naturali gesti stendeva su della carta da lettera l'inchiostro andando a formare una comunicazione ufficiale interna alla Corporazione, con tanto di sigillo.
    Ciò che avrebbe aiutato a porre fine ad alcune vite e alla rinascita sotto il vessillo della Confraternita di altre – più fortunate – vite.

    « Al loro collo è già appeso un sacchetto colmo d'oro. »

    Sorrise con soddisfazione per poi tornare a parlare con tono più serio.

    « Come intendi muoverti adesso? »

     
    Top
    .
  5. Narval
     
    .

    User deleted


    Ruotò la poltrona di centottanta gradi, dando le spalle al suo interlocutore e fissando la tende polverose che coprivano l'ampia vetrata.
    « Ci sono ancora molti affari in questo angolo di multiverso » disse, sorvolando su un piccolo particolare: non aveva assolutamente idea di come fare per renderli suoi, quegli affari.
    « Ci serve solo un po' di tempo, e la giusta opportunità. »

    Si passò una mano fra i capelli, mentre con l'altra scostava il panneggio barocco, aprendo poi i vetri e lasciando che la mano accogliesse i fiocchi di neve che cadevano impietosi su Najaza.
    « Non dobbiamo fare l'errore di pensare di essere i soli che si muovono su questo campo minato. »
    Tornò a voltarsi verso il tessitore, reggendo sul palmo della mano due fiocchi di neve assolutamente uguali.

    « Che gli altri esplodano pure, ma senza coinvolgerci. »

     
    Top
    .
  6. Guardian Of Nightfall
     
    .

    User deleted


    Contemplò per alcuni secondi la risposta dello sconosciuto, perdendosi in parte nelle pieghe delle sue vesti. Un richiamo artistico immediatamente messo da parte.
    Annuì, senza levarsi quell'espressione pensierosa dal volto.

    Si rimise comodo sullo scranno in legno, avrebbero alla svelta dovuto cambiare sede per gli incontri – o per lo meno il mobilio - , pronto a trattare di una questione per lui ancora spinosa.

    « Eccellente. »

    Riuscì a proferir parola, mentre nella mente ancora elaborava le prossime da scandire.

    « Ora vorrei parlarti, o meglio chiederti, del terzo che completa il triumvirato. » Ricercò lo sguardo del suo interlocutore.
    « Cosa ci assicura la sua fedeltà? Che patto hai stretto con il Decimo? »

    Ci aveva pensato molto, conoscendo l'innata capacità di contrattare di Narval, cosa avrebbe promesso in cambio ad un mafioso dell'est?


     
    Top
    .
  7. Narval
     
    .

    User deleted


    Per qualche istante rimase a braccia conserte, fissando un punto imprecisato della stanza. Quella domanda l'aspettava da tempo: fare entrare Mukuro nella Corporazione era stata una scelta ben ponderata, suggellata da un vincolo di fedeltà che andava ben oltre un accordo verbale o un contratto firmato.
    Si trattava di un accordo sancito da Hoclysep, un sigillo indelebile che li accomunava all'interno di un trattato di fiducia irrinunciabile.

    « Per quanto riguarda Mukuro » rispose, senza riportare lo sguardo sul tessitore, « puoi dormire fra due guanciali. »
    Socchiuse gli occhi. Inspirò, espirò. Li riaprì.
    « Con lui ho un accordo speciale, e puoi star certo che sia io che lui abbiamo tutto l'interesse di rispettarlo. »

    Si alzò dalla sedia, facendo il giro del tavolo, segno che il colloquio era ormai terminato.
    « Io gli ho offerto un più alto grado di potere, che si estende ben oltre Merovish. Lui, in cambio, si è offerto di finanziare la Corporazione. »

    Infine, un monito:
    « E' il nostro primo -e più fedele- socio. Vediamo di non dimenticarlo. »
    Il tono era definitivo.

     
    Top
    .
  8. The Hank
     
    .

    User deleted


    Si alzò con lui, recependo il messaggio.
    Insomma, il capo si inasprì, forse irritato dalla domanda. Poco male, Narval al Tessitore doveva dimostrare tutta la sua “stoffa” da leader, e la qualità dei confratelli da lui scelti per ruoli così importanti sarebbe stato certo un criterio per contemplare il suo talento.

    « Non voglio rivestire il ruolo da mala lingua... » Scelse bene le parole da pronunciare, scandite con un tono pacato e calmo. « ... Ma spero che la sua fedeltà sia votata alle persone e non al denaro. »

    Il monito del Maestro arrivò immediato e cristallino all'orecchio del Giudice, che deciso a togliere il disturbo mosse pochi passi all'indietro, verso l'uscio della porta.
    Sorridendo aggiunse.

    « Non dimentico da chi dipende, anche, la mia vita. »
    Prese dall'appendiabiti in ciliegio color tiziano il suo lungo soprabito, ed il cilindro tipico dell'uniforme della Corporazione. Sfiorò con un dito la fascia che decorava la base del cappello.
    Narval avrebbe potuto notare come nel portare il copricapo alla testa essa avesse cambiato il suo colore da rosso ad argenteo, colore distintivo della nuova carica ricoperta.

    « Comunque non preoccuparti, mi fido delle tue scelte, Narval. Un breve inchino ed un cenno con la mano prima d'aprire la porta.
    « Il Dogma è il mio tesoro, e nessuno potrà violarlo. Convocherò i vendicatori e gli ambasciatori il prima possibile, fino ad allora, intreccerò i fili sul telaio per realizzare una fitta rete... di nuovi alleati.
    A presto, Maestro.
    »

    Sorrise, restituendo con un occhiolino la fiducia riposta in se.

     
    Top
    .
7 replies since 30/7/2011, 18:15   76 views
  Share  
.