[LAM] Il brivido della caccia

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  1. Zwerg von Lork
     
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    Parlato Morgrim; Pensato; Parlato altrui


    Giunto il crepuscolo, Morgrim si era assicurato cibo necessario a sopravvivere al nuovo viaggio.
    Era rimasto in quel villaggio per ben sedici rotazioni solari, nutrendosi di solo di pesce arrostito o cucinato con varie altre erbe che gli facevano rimpiangere perfino il pan di pietra, alimento tipico delle Roccaforti nanesche, preparato con impasto di grano di caverna e roccia polverizzata.
    Però c'era la birra, e di questo ringraziava sentitamente Vraccas, il potente Dio che creò i Nani dalla roccia e dal fuoco.
    Il barbuto viandante aveva trascorso quelle rotazioni occupandosi di forgiatura di chiodi e attrezzature necessarie agli uomini che lo ospitavano ben volentieri, dati i servigi che rendeva loro con gli attrezzi nuovi e con nuove punte per lance che utilizzavano per pescare e per difendersi.
    Si chiedeva sempre perchè non rinunciavano a quelle polpose e puzzolenti creature, tutte e scaglie e lische, che sguazzavano nelle gelide acque dei laghi, cercando piuttosto di cacciare i cinghiali che girovagavano per quelle lande innevate e di cui uno solo sfamava un intero accampamento o una decina di Nani.



    Ciascun clan ha le sue tradizioni. Pregherò il Divino Fabbro di difenderli dall'eccessiva fame... pensava mentre, riponendo i nuovi attrezzi da fabbro, salutava con la mano il capo di quella comunità ai margini di un gran lago ghiacciato.

    Non ricordava neppure da quanto tempo stesse girovagando per quella sconfinata vallata, torniata da monti, neve, gelo e con al centro un assurda massa rocciosa che fluttuava nel cielo, come un girocottero fermo in un unico punto.
    Ed era lì da quasi venti cicli solari, senza alcun punto di riferimento che gli facesse comprender dove fosse la strada che conduceva alla propria roccaforte
    Non che intendesse tornarvi, ma era come se fosse finito in un altro mondo.
    La lingua di quelle popolazioni era stata semplice da apprendere, così come i loro usi e costumi, ma trovar almeno qualcuno che avesse saputo accennargli anche solo un particolare riguardante i Nani, era impossibile, come se non avessero mai visto un Nano da quelle parti.
    Era immerso in quei pensieri, mentre camminava verso il punto dove si trovava il villaggio di Faring, la cui carne di cinghiale arrostita con radici e muschio lo invogliarono ad affrettare il passo.
    Oltretutto, ad aspettarlo c'era il suo Maggak, che a causa della sua zampa dolorante non poteva che star fermo in quel punto sicuro.



    Eppure continuava a pensare fissando le montagne in lontananza Con montagne di queste dimensioni, è impensabile che non ci sia almeno un regno di Nani. Forse sono troppo lontano dalle rotte degli esploratori del nostro popolo? Certo, qui non mancano i...


    Un rumore che conosceva fin troppo bene riattizzò la sua antica tempra da guerriero.
    Balzò di lato per atterrar sul proprio zaino da viaggio, scansando per un pelo la bianca folgore che gli passò accanto.
    Rialzatosi ed afferrata la propria ascia, scrutò con severità il suo nemico.
    Un lupo delle nevi, lievemente meno grande di quel che si aspettava, lo fissava a sua volta, spinto dall'innato istinto predatorio e dalla determinazione di vincerlo e divorarlo.



    Vieni avanti, bestiaccia bianca, che ti farò ululare con molta meno virilità... lo provocava Morgrim mulinando la sua arma.

    Da quando era lì aveva inizialmente dato la caccia ai cinghiali delle steppe, sia per nutrirsi che per metter in chiaro tra le genti dei villaggi chi lui fosse.
    Dopo che ebbe consegnato teste di capibranco in ogni villaggio, il suo nome venne pronunciato con crescente rispetto.
    Con i lupi delle nevi, grandi quanto orsi e con più agilità di questi ultimi, il discorso si basava sulla mera sopravvivenza.
    Un esemplare maschio avrebbe facilmente abbattuto un Orco Nero inesperto, per questo Morgrim tentava di limitare gli incontri con loro al minimo indispensabile.
    Pensava con rammarico che entrambi i suoi fratelli, se fossero stati al suo posto, avrebbero decimato tutta la specie in meno di cinque cicli e questo lo spingeva a battersi con più vigoria e furia, quando incontrava uno di essi.
    Quello di quel giorno, però, sembrava limitarsi a scrutar ringhiando il Nano.



    Cosa diavolo attendi? Che il freddo mi abbatta prima di te? Avanti! Attaccami! gli gridava Morgrim Dal tuo puzzo, direi che tua madre si sia concessa ad un goblin! Un goblin mangiacarogne, grasso e pieno di pustole...

    Probabilmente irritato dalle grida dell'avversario piuttosto che dalle sue parole, il lupo scattò in avanti, cercando di azzannargli la gola.
    Morgrim non scansò, ma indietreggiò di un paio di balzi offrendo il fianco destro al lupo e tenendo le braccia armate orizzontalmente verso il suo lato sinistro.
    Poi, quando fu abbastanza sicuro che la belva fosse alla sua portata, vibrò un rovescio ridoppio con la parte affilata dell'ascia sfracellando il muso del lupo e, prima che questi avesse il tempo di guaire, si era spostato dalla sua traiettoria.
    Sferrò un secondo colpo d'ascia, dall'alto verso il basso, mirando al collo dell'animale e mozzandoglielo di netto.
    La belva crollò, trovando sollievo nella morte infertagli, col muso tranciato e la testa lontana due palmi dal resto del corpo.
    Morgrim poi affondò la lama nella neve e, dopo qualche istante, la ripulì con la pelliccia bianca del lupo.



    Non dovevi attaccarmi... pensò cupo il Nano mentre rinfoderava la propria arma.

    Non si era accorto del motivo per il quale il lupo aveva indugiato prima d'attaccarlo, ed ora, a quindici passi dietro di lui, quel motivo si avvicinava lentamente e senza far alcun rumore.
    Due lupi, più grandi del giovane che aveva appena ucciso, erano decisi a vendicare il loro giovane ed inesperto figlio...

     
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    Cattedrale delle Rose.
    Corte degli Arcani.

    <<C'era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo, o quantomeno della vallata.
    Tutti quanti glielo ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto.
    Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro...

    Ma...
    Più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva, e si vantava di quel suo cuore meraviglioso...

    All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse:

    "Beh, a dire il vero.. il tuo cuore è molto meno bello del mio."

    Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti: della folla,e del ragazzo.
    Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici...
    >>

    ...

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    Etlerth: Eterna Distesa di Ghiaccio
    Presidio del Nord, Endlos.

    Un vento di ghiaccio le sferzava fra i capelli scuri, facendo in modo che danzassero a ritmo sostenuto. La Dama del Vento, intanto, sostava comodamente seduta come un'amazzone sulla groppa di un enorme grifone bianco, del tutto insofferente alle temperature insostenibili grazie ad un enorme mantello blu donatole da Yang durante la visita alla sua dimora nordica, quasi a confine con l'Est. Nonostante paresse seta agli altrui sguardi, era in realtà lavorato con una lana molto rara e sottile, decisamente adatta alle basse temperature, eppure così bella da poter esser tranquillamente usata per l'abito di qualche nobile della zona. Era stato davvero un regalo gradito, soprattutto per lei che preferiva sorvolare il Nord in occasione dei suoi spostamenti ad Est, piuttosto che il caldissimo Sud ed il più che popolato Pentauron. Fu così che volle indossarlo subito, sperimentando quanto le dicerie su quella lana fossero reali, e dovette ammettere di esserne piacevolmente sorpresa. Chi lo sa, magari la prossima volta avrebbe domandato al gentile Comandante Blu di fare qualcosa per il piccolo Lowarn, in modo da poterlo portare qualche volta con lei. Mentre era immersa in quei pensieri, la bella Drusilia socchiuse gli occhi del colore della giada, sospirando.

    Accadde tuttavia che una sensazione sgradevole le attraversasse la schiena, come un brivido indotto, sicuramente non dal freddo. Qualcosa stava accadendo nei dintorni, lei lo sentiva fin dentro le ossa. Prima che qualcuno potesse notarla, diede un colpetto al dorso della sua cavalcatura, che scese in picchiata, nascondendosi dietro un cumulo di neve. La bella gerarca scese cercando di non far rumore, affacciandosi piano per capire cosa stesse accadendo. Aveva già compreso si trattasse di uno scontro; gli spostamenti d'aria erano troppo forti ed incrociati per trattarsi d'altro, tuttavia la sua dote non le permetteva di capire chi o cosa li stesse provocando. Fu per quello che aguzzò la vista, distinguendo nitidamente una macchia rosso sangue sulla neve, ed una creatura simile ad un lupo distesa su di essa. Poi vide una sagoma umanoide bassa e piuttosto massiccia con tanto di ascia fra le mani. Evidentemente era avvenuta una colluttazione, risolta con la vittoria di quella creatura che ora, con sguardo cupo, riponeva la sua arma.

    Non si era tuttavia accorto della minaccia nascosta proprio alle sue spalle: due grossi esemplari adulti, pronti a sbranarlo. Drusilia si sporse ancora, cercando anche lei di avvicinarsi con cautela, ma uno dei due nemici decise di caricare alle spalle del nano inerme senza preavviso, costringendola a sguainare l'arco e tirargli una freccia per difenderlo, la stessa che lo trafisse dritto al cuore, lasciandolo cadere rovinosamente al suolo, ormai morto. Fu in quel momento che l'altro si accorse della sua presenza, e passò al contrattacco, dimenticandosi totalmente del nano in questione. Con una rapidità ed una perizia che avevano dell'inumano, il Gran Maestro degli Aviatori ripose l'arco, sguainando uno spadone a sette punte di un materiale ignoto che pareva cristallo. Dunque si avvicinò di qualche passo, lanciando un fendente in aria prima ancora che il lupo, ora sospeso nell'etere con le fauci puntate al suo bel collo, giungesse a sfiorarla. Ciò che accadde dopo fu forse inspiegabile; senza esser toccato, il corpo della bestia si spezzò in due parti di netto, quasi come un coccio ad un urto improvviso, impregnando la terra circostante di schizzi e macchie di sangue rosso e nero, mentre gli organi interni della bestia cessavano di funzionare uno dopo l'altro, forse sorpresi anch'essi per quella fine improvvisa ed inspiegabile.

    Non amava far del male a delle creature innocenti; infondo stavano solo cercando cibo, tuttavia non poteva certo lasciarsi sbranare per sfamarli. La Dama del Vento ripose l'arma, ora con un viso più rilassato e sereno, e si voltò verso l'essere che aveva appena salvato. Non ne aveva mai visto uno prima, francamente, ma nella sua esperienza aveva sicuramente incrociato creature più strane, dunque non ci fece molto caso. Piuttosto sorrise gentile, portandosi le mani sui bei fianchi.

    -Tutto bene?



    Metto qui segnate solo le passive influenti nel post, che altrimenti leggerle tutte diventa una rottura senza pari. Questi son solo riassunti con gli effetti, le passive non sono scritte integralmente, quindi se non son del tutto chiare basta controllare le voci in schedario.

    Tecniche Passive di Drusilia

    →Aura di Venere» In termini gdr, la gente priva di difesa da malie vedrà in lei ciò che ama, e per questo un musicista la riconoscerà come propria musa, o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, ed un pittore la vedrà come opera d'arte vivente, o un chierico fedele vedrà in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontreranno, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.
    NB: è una passiva (malia) di caratterizzazione, abbastanza di libera interpretazione.


    →Aura dei Giusti» Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tale passiva, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia. [cit.]

    →Resistenza alle Manipolazioni Psichiche» Nel corso di una scena o di un combattimento, ella non subisce manipolazioni eventuali fino a livello medio.

    →Volontà di ferro» descrizione in scheda

    →Essenze e presenze nascoste» Sente ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa (persone, oggetti o tecniche che implicano forti spostamenti d'aria) si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio o un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro.

    →Vista Ultra - Sviluppata1» Nitida visione di ciò che la circonda anche in assenza di luce.

    →Vista Ultra - Sviluppata2» Vista acuta: le permette di vedere da lontano, coglierere dettagli infinitesimali anche in un raggio di 30m e consentire di colpire un bersaglio anche in movimento.

    →Librarsi in volo» descrizione in scheda

    →Wind speed» Bonus passivo del 50% all'attributo "Velocità".

    →Angel's Fall» Bonus passivo del 50% all'attributo "Agilità/Destrezza"

    →Nature Reverence» descrizione in scheda

    →Veritas» descrizione in scheda

    →Arciere Arcano» descrizione in scheda

    →Chaos» descrizione in scheda



    Armi utilizzate

    Alcarcalime
    (arco+frecce= 2pt)

    IMMAGINE ALLEGATA


    Dimensioni: 1m circa
    Materiale con cui è fatto: Lega proibita argentata con rune elfiche in oro ricamate lungo tutto l'arco.
    Descrizione: Arco di una gittata elevatissima: circa 30m.



    Nanatsusaya
    (spadone semplice= 1pt)

    IMMAGINE ALLEGATA


    Dimensioni: 1m circa
    Materiale con cui è fatto: Caos cristallizzato.
    Descrizione: Una lama di raffinata bellezza, appare come uno spadone di un singolare materiale trasparente con ben sette punte. In più emana una inquietante aura violacea.



    Tecniche Attive

    Lame di Vento
    Origine: Elementarista (Aria)
    Descrizione: Drusilia, tramite un movimento rapido delle braccia, taglia tre volte l'aria con me mani, creando vortici di vento simili e pericolosi quanto lame taglienti. Queste viaggiano nell'aria, e possono seguire tre diverse traettorie. il loro raggio di azione è di 5m.
    Tipo: attacco
    Durata: istantanea

    Consumo: Medio 10%



    Riassunto:

    1. Drusilia sorvola la distesa di ghiaccio su un grifone.

    2. Grazie a "essenze e presenze nascoste" avverte una colluttazione e va ad accertarsi della situazione.

    3. Un lupo tenta di aggredire il nano, costringendola a scagliare una freccia che lo uccide sul colpo.

    4. L'altro lupo cambia mire ed attacca lei.

    5. Drusilia si difende sguainando lo spadone e lanciando un fendente in aria, che taglia la bestia in due parti.

    6. Drusilia si accerta delle condizioni del nano.

     
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  3. Zwerg von Lork
     
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    Morgrim seguitò ad avanzare verso la propria meta, percependo solo all'ultimo momento un movimento alle sue spalle.
    Non avrebbe mai potuto estrarre l'ascia o schivare per tempo, ma nella propria testardaggine tentò almeno di scansarsi, quando un forte guaito gli fece stroncare sul nascere il movimento.
    Voltatosi, vide un lupo delle nevi, stavolta adulto, negli ultimi spasmi d'agonia, seppur breve.



    Ma chi...? si chiese osservando la freccia magistralmente penetrata nel cuore della belva che non gli avrebbe lasciato scampo.

    Alzando lo sguardo, notò una giovane donna umana intenta a fronteggiare un secondo lupo che precedentemente avrebbe certamente dato man forte al compagno deceduto.
    Con un colpo di spada, senza tuttavia sfiorarlo, tranciò l'animale in due parti, come una spada arroventata fenderebbe facilmente una sottile stalattite di ghiaccio.



    Per gli incudini di Vraccas...quell'arma è certamente forgiata in un materiale superiore al volgare ferro, o forse è stata ammorbidita dalla magia... pensava il Nano osservando la donna umana voltarsi verso di lui.

    Era piuttosto giovane, a prima vista, e pareva emanare una fievole luce propria.



    Uno spirito guerriero forse? Oppure una reincarnazione di una qualche divinità della luce e della guerra?

    Eppure, quando ella si rivolse a lui, lo fece sorridendogli e con voce mortale:



    -Tutto bene?

    Nonostante il tono gentile, Morgrim la squadrò con una certa diffidenza.



    Sto bene. Non avevo sentito le bestiacce alle mie spalle, anche se avrei dovuto aspettarmi qualcosa di più del loro bastardello. Spiegò in modo spiccio ed indicando il giovane lupo da lui ucciso.

    La giovane avrebbe potuto fraintendere che lui si sentiva imbarazzato per esser stato salvato da una donna, ma in realtà il Nano si sentiva imbarazzato per aver ancora una volta dimostrato la sua impreparazione di guerriero.



    Ad ogni modo, grazie. aggiunse frettolosamente, prima di riprender in spalla lo zaino e, dopo averle rivolto un cenno educato di saluto, riavviarsi per la sua strada.

    Che il martello di Vraccas cali senza pietà su di me...avrei potuto far la fine di una pecora, se non ci fosse stata costei...dovrei pensar di più all'addestramento e meno a questi stupidi lavoretti di forgiatura...
     
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    ...

    <<C'erano zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma questi non combaciavano bene, così il cuore risultava tutto bitorzoluto.
    Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano intere parti.
    Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello...

    Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere:

    "Starai scherzando!" disse "Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime.">>

    ...

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    Etlerth: Eterna Distesa di Ghiaccio
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    uhmn
    La creatura agì in modo strano, forse freddo, come se quella situazione lo mettesse a disagio. Il suo sguardo era diffidente, su quello non v'erano dubbi, e lei per qualche attimo si sentì confusa sulle infinite possibilità che potevano esser considerate causa di quell'atteggiamento bizzarro. Lo metteva a disagio esser salvato da una donna? Oppure non aveva mai visto una donna prima -il che spiegherebbe lo sguardo diffidente- o magari l'aveva scambiata per brigante. Drusilia ricambiò lo sguardo del nano con uno alquanto perplesso, mentre reclinava la testolina con fare decisamente incuriosito. Perchè si comportava così? Aveva fatto qualcosa di male? Chi lo sa, magari era intervenuta a sproposito in qualche usanza strana...

    Sto bene. Non avevo sentito le bestiacce alle mie spalle, anche se avrei dovuto aspettarmi qualcosa di più del loro bastardello.

    Uhm, no... non era intervenuta a sproposito.

    Ad ogni modo, grazie.

    La bella raddrizzò il capo, sorridendo tutta contenta.

    -Ah, figurati!

    Ma quando lo vide afferrare lo zainetto, porgendole un segno di saluto ed incamminandosi verso la distesa di ghiacchio, deserto freddo ed inospitale colmo di pericoli e sicuramente poco piacevole da percorrere a piedi, la Dama del Vento non si sentì convinta di lasciarlo andare in quel modo. Insomma, lei aveva un grifone nascosto fra la neve, era suo dovere aiutare la brava gente! Oddio... non esattamente, ma le dispiaceva lasciarlo solo. Tutto qui.

    -Dove sei diretto?

    Disse d'un fiato, ricordandosi troppo tardi che forse era scortese far domande simili così a bruciapelo.

    -Uhm.. si, cioè... se vuoi posso darti un passaggio.


    Passive ed armi già citate.
     
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  5. Zwerg von Lork
     
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    ...ma le sfide che troverò da queste parti consisteranno soltanto in cinghiali e lupi. Ed io non sono certo un cacciatore...

    Certo, aveva una balestra, ma essa era più indicata per la guerra e per giunta erano alcuni giorni che si era rotta e necessitava di un pò di tempo per esser riparata.
    Immerso in quei pensieri, quasi non udì la giovane che gli gridava:



    -Dove sei diretto?

    Un pò sorpreso dall'insolenza della domanda, Morgrim si voltò lievemente stupito, verso la giovane, che ben pensò di aggiungere con una punta d'imbarazzo:



    -Uhm.. si, cioè... se vuoi posso darti un passaggio.

    Il villaggio di Faring è la mia destinazione, che tu lo conosca o meno.
    E con quale destriero vorresti realizzare la tua proposta?
    le chiese con severa cortesia.

    Non era più avvezzo a trattar con genti al di fuori di coloro la cui cultura si limitava a bigotteria tribale e caccia o pesca rudimentale, ma era sicuro di non aver proferito nulla di troppo sfacciato.

     
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    ...

    <<"E' vero!" ammise il vecchio "Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai cambio col mio.
    Ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore:
    ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel'ho dato,
    e spesso ne ho ricevuto in cambio un pezzo del loro, a colmare il vuoto lasciato nel mio.

    Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi,
    e così ho qualche bitorzolo a cui però sono affezionato:
    ciascuno mi ricorda l'amore che ho condiviso...!

    Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto:
    questo spiega le voragini.

    Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore,
    mi ricordano sempre l'amore che ho provato anche per queste persone...

    E chissà? Forse un giorno ritorneranno...
    ...e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro....

    Comprendi, adesso, che cosa significa avere il cuore più bello del mondo?">>

    ...

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    uffop

    La Dama del Vento lo vide voltarsi piuttosto stupito, quasi come avesse detto qualcosa di troppo. Beh, in effetti era stata un pò impulsiva... come sempre d'altronde.

    -...

    Vi fu un attimo brevissimo, in cui lei temette di non ricevere risposta alcuna. Si rese conto di sudare, e si portò una mano alla chioma in modo da discostarla e lasciare entrare un pò di venticello.
    Forse quel mantello era troppo pesante.

    Il villaggio di Faring è la mia destinazione, che tu lo conosca o meno.
    E con quale destriero vorresti realizzare la tua proposta?


    Improvvisamente gli occhi di lei si illuminarono, e gli fecero cenno di seguirla oltre un cumulo di neve. Una volta giunti nelle vicinanze, sarebbe apparsa una creatura totalmente bianca, una chimera alata, in parte leone ed in parte aquila. Aveva due occhi del colore dell'ambra.

    -Questo è Aeglos, il mio grifone.

    Gorgheggiò tutta felice, prima di bloccarsi all'istante, come se improvvisamente le fosse venuta in mente una cosa importantissima. Ed in un certo senso lo era.

    -Comunque io sono Drusilia.

    Si voltò verso di lui, tendendogli la mano.

    -Non son di queste parti, ma se mi dirai la strada ti condurrò dove vorrai.


    Passive ed armi già citate.
     
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  7. Zwerg von Lork
     
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    Dopo la sua domanda, la giovane gli fece cenno di seguirla verso un cumulo di neve.
    Incuriosito, Morgrim s'incamminò dietro di lei.



    -Questo è Aeglos, il mio grifone.

    Possente Vraccas! fu il suo primo pensiero.

    Dinnanzi a lui si palesava orgogliosa una chimera: una belva che dai tempi del suo bisnonno non esisteva più.
    I Nani più valorosi le avevano combattute e scacciate dalle cime dei monti.
    Altri Nani ancor più valorosi le ammaestravano per portarli oltre l'orizzonte quando sentivano il martello del Dio Fabbro pronto a spegner la fucina delle loro vite.



    La ragazza dev'essere una combattente molto esperta, oppure una capace stregona...

    -Comunque io sono Drusilia. si presentò tendendogli la mano.

    Con un espressione solenne, anche lui si presentò stringendogliela e dicendo:



    Il mio nome è Morgrim, del clan Lorkson, detto Barbaverde.

    Il perchè di quel soprannome era da cercarsi tra vari punti della sua barba argentea, dove c'erano punti in varie tonalità di verde scuro.



    -Non son di queste parti, ma se mi dirai la strada ti condurrò dove vorrai.

    Al che, Morgrim decise di sperimentare l'ebbrezza del volo in groppa a quell'animale, perciò le disse, mantenendo sempre quell'aria solenne:



    Faring si trova verso il punto in cui mi stavo incamminando, a sinistra della bizzarra montagna volante. Ed è l'unico villaggio costruito in solida pietra, piuttosto che in scadente legname.
    Vado lì per prender il mio Maggak e proseguire la mia attività di fabbro errante.


    Non sapeva se era bene rivelarle dei suoi affari, ma forse si sarebbe potuto assicurare qualche cliente in più, dato che l'inverno era alle porte e la sua scorta di carne e birra era costantemente agli sgoccioli.

     
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    ...

    <<Il giovane era rimasto senza parole, e lacrime copiose gli rigavano il volto.
    Prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel'offrì con mani tremanti.
    Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane.

    Ci entrava, ma non combaciava perfettamente...
    Faceva un piccolo bitorzolo...

    Poi il vecchio aggiunse:

    Se la nota musicale dicesse: "Non è la nota che fa la musica..." Non ci sarebbero le sinfonie.

    Se la parola dicesse: "Non è una parola che può fare una pagina..." Non ci sarebbero i libri.

    Se la pietra dicesse: "Non è una pietra che può alzare un muro..." Non ci sarebbero case.

    Se la goccia d'acqua dicesse: "Non è una goccia d'acqua che può fare un fiume" Non ci sarebbero gli oceani.

    Se l'uomo dicesse: "Non è un gesto d'amore che può rendere felici e cambiare il destino del mondo" Non ci sarebbero mai né giustizia, né pace, né felicità sulla terra degli uomini.

    Dopo aver ascoltato, il giovane guardò il suo cuore; non era più "il cuore più bello del mondo", eppure lo trovava più meraviglioso che mai, perché l'amore del vecchio ora scorreva dentro di lui...>>



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    Etlerth: Eterna Distesa di Ghiaccio
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    -Piacere di fare la vostra conoscenza, Morgrim Barbaverde, del clan Lorkson.

    La bella dama rispose con tono pacato e gioviale, reclinando leggermente la testa in segno di rispetto.

    -Allora proporrei di sbrigarci. Saltate su e partiremo immediatamente!

    Con un salto salì sulla sua bestia, attendendo che la raggiungesse Morgrim. Intanto il grifone, un'esemplare femmina di rara bellezza, rimase fermo e tranquillo durante tutto il tempo, segno di un lungo addestramento da parte della sua padrona, considerando l'indole orgogliosa di quel particolare tipo di chimera. Infine sarebbero partiti, e dopo una breve corsa fra artigli e zampe sulla neve, le ali si sarebbero distese, mentre loro si levavano in volo a molti piedi da terra.

    -Dunque siete un fabbro?

    Disse lei, mentre il vento accarezzava i suoi capelli.

    -E di cosa vi occupate in particolare?

    Sebbene potessero sembrare puri convenevoli, in realtà quelle domande non erano fatte a caso.



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  9. Zwerg von Lork
     
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    Dopo i convenevoli e l'esortazione cortese di sbrigarsi a salir in groppa alla chimera, Morgrim valuta con uno sguardo l'animale, cercando il punto migliore per iniziar a salirvi.
    Trovatolo, dapprima si assicura lo zaino ben cinto alle sue spalle, poi, badando che elmo ed arma non cadessero durante la salita ed il volo, s'arranpicò lungo il fianco dell'animale per sistemarsi alle spalle della giovane guerriera che, poco dopo, incitò il destriero alato a partire.
    Un istante più tardi, mentre erano in volo, Morgrim comprese perchè il loro Dio non avesse dotato il suo popolo d'ali: non c'era nulla nel cielo che valesse la pena di far volare un Nano.
    Guardando verso il basso, Morgrim si ripromise che non avrebbe mai più rinunciato ad una solida base su cui poggiar i piedi, qualora fosse sopravvissuto a quel viaggio.



    -Dunque siete un fabbro? gli domandò ad un certo punto la giovane.

    Badando a non ritrovarsi i suoi capelli in bocca mentre parlava, il Nano le rispose di si.



    -E di cosa vi occupate in particolare? incalzò l'altra.

    Trovando la conversazione assai utile a non curarsi dell'altezza che stavano sfiorando, Morgrim rispose:



    Ultimamente forgio chiodi, punte di lance e frecce, cardini di porte e ferri da cavallo.
    Un tempo, mi occupavo egregiamente della creazione di vere e proprie opere d'arte guerresca: asce eccezionali quanto letali, spadoni che avresti potuto equiparare ad arazzi metallici e ricchi di particolari, martelli da guerra che mettevano i Trolls in ginocchio, azze e mazzafrusti per guerrieri degni di questo nome. Anche armature, schinieri, cotte di maglia ed elmi uscivano dalla mia forgia con orgoglio. Nessuno del mio popolo è mai tornato indietro a lamentarsi dei miei lavori d'artigianato. Dico artigianato perchè non forgerò mai un'arma o un pezzo d'armatura uguale ai precedenti. Come ogni guerriero è unico sul campo di battaglia, così anche le sue armi debbono esserlo.
    Per un certo periodo ho collaborato anche alla manutenzione ed alla forgiatura delle macchine belliche della mia fortezza, poi ho fatto un paio di lustri come apprendista d'un forgiarune...


    Si accorse, mentre volava e parlava, che non aveva mai parlato tanto come in quel momento da quando era andato via da Karaz Norva.
    E poi si accorse che stavano sorvolando Faring, un ridente villaggio situato sul fianco di un'altura, con le case di pietra, torniato dalle mura di pietra ed abitato da circa duecento anime.



    Oh! Eccoci arrivati! Spero di non averti fracassato le orecchie!

    Difatti Morgrim, come ogni altro Nano, aveva la peculiarità di parlare con un tono di voce alto un pò più del necessario, quand'era di buon umore.

     
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    Cattedrale delle Rose.
    Corte degli Arcani.

    ...

    Una giovane in abito bianco cinta da rose bianche si levò in piedi dal suo altare che ne faceva da letto. Il suo volto puntava una figura poco più in là, comodamente seduta sulle panche della chiesa.

    -Luna, posso farti una domanda?

    Una fanciulla bionda dagli occhi di smeraldo le rispose.

    <<Ma certo, bambina mia.>>

    Sorrise.

    -Perchè mi racconti queste storie?

    <<Diciamo che è un modo per ricordarti chi sei.
    Sarebbe un bel problema se un giorno l'Amore dimenticasse chi è, non credi?
    >>



    png

    Etlerth: Eterna Distesa di Ghiaccio
    Presidio del Nord, Endlos.

    Probabilmente quel nano era un gran lavoratore; questo lei lo comprese nel momento stesso in cui iniziò a parlare della sua attività a gran voce e dritto nel suo orecchio. Quel fabbro aveva avuto modo di sperimentare la propria arte anche in campo bellico, nonostante attualmente si occupasse di sciocchezze. Drusilia non si intendeva affatto di quella roba, ma sinceramente lo trovava sprecato per lui.

    -Da dove vengo io, i fabbri e forgiarune sono molto richiesti.

    Intanto la sua mente era volata ai Distaccamenti Industriali situati fra il Latifondo e la Città Alta, e poi anche all'Albero Casa. Nel suo Ordine mancava ancora un associato con quelle qualifiche.

    -Ti interesserebbe un lavoro stipendiato?


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  11. Zwerg von Lork
     
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    Mentre ancora volavano, la ragazza gli disse:



    -Da dove vengo io, i fabbri e forgiarune sono molto richiesti.

    Poi parve totalmente presa dalle manovre d'atterraggio, e Morgrim notò che stavano iniziando a planare in discesa.



    Uhm...starà forse valutando l'eventualità di comprare i miei servigi?

    Intanto pensava che, forse, nel luogo dove viveva quella guerriera, ci sarebbero state maggiori possibilità di riprender a forgiare armi, ma ricordandosi della forma della spada che aveva usato, pensò che lì la sua arte sarebbe risultata meno efficace e quindi meno valutata rispetto a quel tipo d'armi magiche.
    Come una singola scintilla può provocare un sonoro colpo di cannone, così una scintilla d'orgoglio martellò un nuovo pensiero nella testa di Morgrim.



    Ottime armi e infida magia non possono convivere a lungo assieme. Prima o poi falliranno... pensò in uno slancio di tuonante orgoglio nanesco.

    Proprio come si aspettava, o meglio, proprio come sperava, la ragazza gli rivolse la fatidica domanda, mentre erano in procinto di toccar terra accanto alle mura del villaggio.



    -Ti interesserebbe un lavoro stipendiato?

    Lasciando passare un solo attimo, Morgrim le rispose:



    Dipende dal tipo di lavoro che proponi. Di che si tratta, quindi?
     
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    La bella sorrise, eppure non parlò affatto. Rimase in quieto silenzio fino a che non furono entrambi scesi dalla cavalcatura alata e messi in cammino per il luogo che il nano si era prefisso di raggiungere. Mosse le labbra rosse, due splendidi petali di rosa posati su un dolce volto ovale.

    -In realtà le proposte son due, e se mi date tempo di spiegare cercherò d'essere esauriente.

    Avanzava a passo lento, con aria pacata e serena.

    -Sono l'Ufficiale del Presidio Errante di Endlos, una terra a sud-ovest da questo posto. Inquanto tale ti offrirei un posto di lavoro nella zona industriale del luogo, nella quale si lavora sodo sia per oggetti quotidiani, sia per armi dell'esercito dell'Alfiere. A decidere suppongo saranno i tuoi capi.

    Fece un cenno con la mano, e la bestia che li aveva accompagnati prese il volo, andandosi a nascondere lontana dal centro abitato.

    -Ma sono anche il capo di una Gilda di guerrieri, una sorta di piccolo esercito personale, principalmente dediti alla difesa del territorio. E qui, me ne rendo conto solo ora, c'è carenza di fabbri, o per meglio dire "assenza"

    Sorrise fra sè, avanzando ancora.

    -Fino ad oggi abbiamo preso armi ed armature dalle forge del presidio, ma per essere un esercito indipendente in tutto e per tutto, credo ci sia la necessità di staccare un pò di ponti.

    Sospirò, portandosi indietro la chioma castana.

    -A prescindere dalla fedeltà, la nostra è una terra che si trova spesso in guerra, ed in caso di pericolo credo che la cosa migliore sia dislocare il potere e le risorse, in modo da non farci soggiogare subito.

    Infine si fermò, scrutandolo con occhi fermi e severi.

    -Questo, ovviamente, dipende dalla vostra indole e le vostre decisioni. Non sono affatto il tipo che costringe gli uomini ad agire secondo la mia volontà, anche perchè ho la convinzione che ne verrei a perdere in termini pratici.
    Infondo "un dipendente felice è un dipendente produttivo, no?"


    La piega delle labbra, per un attimo si fece maliziosa, così rapida da non esser colta dagli altrui sguardi.

    -Dunque ditemi voi, cosa ne pensate?


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  13. Zwerg von Lork
     
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    Drusilia attese che entrambi stessero con i piedi per terra, in modo da poter parlare più chiaramente.
    Congedato il proprio destriero, spiegò al Nano tutti i dettagli di ciò che voleva proporgli:



    -Sono l'Ufficiale del Presidio Errante di Endlos, una terra a sud-ovest da questo posto. In quanto tale ti offrirei un posto di lavoro nella zona industriale del luogo, nella quale si lavora sodo sia per oggetti quotidiani, sia per armi dell'esercito dell'Alfiere. A decidere suppongo saranno i tuoi capi.

    Uhm...una zona industriale. Come dire una grande forgia. Però...avrei dei superiori a cui dar valutazione del mio operato. E se si tratta di Lunghi come costei, sono certo che non comprenderebbero a fondo il mio modo di lavorare o mi indirizzerebbero in tipi di forgiatura che neppure ci tengo ad immaginare...

    -Ma sono anche il capo di una Gilda di guerrieri, una sorta di piccolo esercito personale, principalmente dediti alla difesa del territorio. E qui, me ne rendo conto solo ora, c'è carenza di fabbri, o per meglio dire "assenza"

    Era come se gli stesse leggendo nel pensiero.
    Morgrim non poteva dire lo stesso, ma intuiva quasi perfettamente dove la guerriera volesse arrivare.



    Ufficiale d'un presidio...come dire bastione difensivo. E capo di una gilda di guerrieri, cioè una specie di corporazione di uomini d'arme...eppure sembri così giovane, ragazza. commentò senza tuttavia dar impressione d'essere sarcastico o critico.

    -Fino ad oggi abbiamo preso armi ed armature dalle forge del presidio, ma per essere un esercito indipendente in tutto e per tutto, credo ci sia la necessità di staccare un pò di ponti.

    Uhm...dunque è così che funzionano le cose da queste parti: come è evidente l'assenza della rettitudine e della disciplina nanesca... pensò Morgrim, lasciandola continuare.

    -A prescindere dalla fedeltà, la nostra è una terra che si trova spesso in guerra, ed in caso di pericolo credo che la cosa migliore sia dislocare il potere e le risorse, in modo da non farci soggiogare subito.

    Morgrim pensò ad una situazione simile nella sua Karaz Norva, ma non riusciva a focalizzarla completamente.
    Prima di tutto, il più estremo dei pericoli che avevano passato era l'assedio che durava da decenni e che quindi consentiva alla roccaforte di mantener un andamento più o meno regolare, grazie a pascoli, fiumi montani e la proverbiale resistenza dei Nani.
    La lasciò continuare senza interromperla o dar segno di voler prender la parola.
    Doveva esser lei ad esporgli le proposte, non lui a dar segno di voler mendicare un aiuto.
    Ad un tratto si fermò, guardandolo dall'alto con un'espressione seria e severa quasi quanto la sua, che corrispondeva con uno sguardo vigile, privo di qualsiasi emozione e severo.



    -Questo, ovviamente, dipende dalla vostra indole e le vostre decisioni. Non sono affatto il tipo che costringe gli uomini ad agire secondo la mia volontà, anche perchè ho la convinzione che ne verrei a perdere in termini pratici.
    Infondo "un dipendente felice è un dipendente produttivo, no?"


    Per un veloce istante, gli occhi di Morgrim, abituati a scorger perfino al buio la più lieve imperfezione in un capolavoro d'acciaio temprato, intravidero le labbra della giovane prendere una strana piega, ma lui non gli diede importanza, ascoltandola mentre gli diceva:



    -Dunque ditemi voi, cosa ne pensate?

    Dopo quella domanda, Morgrim si permise di prender la propria pipa, riempirla con il tabacco aromatico che da sempre lo accompagnava, accenderla ed aspirare due abbondanti boccate di quella benefica aria, badando bene a non condividerla maleducatamente con la ragazza davanti a lui.
    Durante le due boccate, valutò per bene l'espressione della guerriera che gli si era presentata come Drusilia, fissando le sue labbra, i suoi occhi e la luce che brillava dentro di essi, con la stessa attenzione che avrebbe dedicato ad un'arma appena estratta dal mastello d'acqua fredda.
    Voleva comprendere appieno la natura di quella giovane donna, onde forgiarne una prima impressione, che certamente l'avrebbe incorniciata per il resto della sua vita.
    Fumando tranquillamente, come se fosse stato dinnanzi ad un nuovo filone d'oro o gromril, guardò quei due smeraldi incastonati sul suo volto, trovandoli volitivi, espressivi e pieni di sfaccettature, levigati a dovere dall'esperienza e dalla costanza di cui un guerriero destinato al comando deve disporre.
    Erano luminosi quasi quanto lei, sebbene non avesse ancora compreso come mai fosse priva d'ombra o perchè la sua pelle sembrasse risplendere alla luce solare.
    Dopo una ulteriore boccata, fu quasi del tutto certo d'esser giunto ad una buona conclusione.



    Alluminio. si disse con un evidente sguardo di soddisfazione negli occhi.

    Come ogni Nano, lui era convinto che il loro Dio li avesse scolpiti tutti nella stessa roccia, a prescinder dalle cariche o dalla nobiltà, per questo i Nani tra loro si davano sempre e solo del tu.
    Ma lui, lontano dalla propria razza, avendo avuto a che fare con quella bizzarra specie, che definiva "i Lunghi", in circa quindici anni aveva trovato un modo per poterli valutare individualmente: li paragonava ai diversi tipi di minerali o monili che conosceva.
    Nel caso di quella ragazza, la vedeva "alluminio" in quanto duttile, versatile e utile per parecchi scopi: armi, parti di macchinari ed altro ancora, senza contare la forte volontà che animava quegli smeraldi che si ritrovava per lumare il mondo.



    E poi, sarà interessante veder una femmina al comando. concluse prima di far un ultimo tiro di pipa.

    Ebbene, credo d'aver capito, giovane guerriera, che tu sia non solo un'alta carica del bastione che rappresenti, ma che sia anche un thane con una corporazione militare tutta tua.
    Le tue proposte quindi mi condurrebbero ad un bivio: lavorare come...dipendente...in un quartiere del tuo bastione, stando a disposizione d'ogni suo componente. Oppure, un posto nel tuo Rorn'Ilith, nella tua corporazione di guerrieri, come unico fabbro.
    Io penso che ogni giovane thane sia animato per prima cosa dal forte desiderio di mettersi alla prova e di dimostrare, con la lingua o con l'ascia, la sua autorità e maestria.
    Conducimi al tuo bastione, giovane guerriera, e lasciami la facoltà di giudicare con i miei occhi a quale delle due strade occorrono i miei stivali.
    Cosa ne dici?
     
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    Ufficiale d'un presidio...come dire bastione difensivo. E capo di una gilda di guerrieri, cioè una specie di corporazione di uomini d'arme...eppure sembri così giovane, ragazza.

    Parlò il nano, lanciandole un'occhiata mentre fumava la sua pipa.

    -Ed infatti lo sono, Morgrim Barbaverde. Ma dalla mia parte ho avuto sacrificio ed un pizzico di fortuna.

    Dunque si tolse i guanti, avvicinandosi un anello alle labbra. Sembrava che con quello potesse comunicare con qualcun altro.

    Ebbene, credo d'aver capito, giovane guerriera, che tu sia non solo un'alta carica del bastione che rappresenti, ma che sia anche un thane con una corporazione militare tutta tua.
    Le tue proposte quindi mi condurrebbero ad un bivio: lavorare come...dipendente...in un quartiere del tuo bastione, stando a disposizione d'ogni suo componente. Oppure, un posto nel tuo Rorn'Ilith, nella tua corporazione di guerrieri, come unico fabbro.
    Io penso che ogni giovane thane sia animato per prima cosa dal forte desiderio di mettersi alla prova e di dimostrare, con la lingua o con l'ascia, la sua autorità e maestria.
    Conducimi al tuo bastione, giovane guerriera, e lasciami la facoltà di giudicare con i miei occhi a quale delle due strade occorrono i miei stivali.
    Cosa ne dici?


    Lei si voltò verso di lui.
    Sorrise.

    -Mi sembra più che giusto, una scelta saggia.

    Disse lei, per poi dare le coordinate ai suoi associati per il luogo dove si trovavano.

    -Così sia, stanno venendo a prenderci.

     
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