Una nuova vita

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    stemmahylian
    Qualche nuovo amico...?
    Non sono come te.

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    "Pensato"
    «Parlato di Richard»


    Durò poco. Troppo poco.
    Quella scintilla di gioia che aveva fatto scoccare quel mesto sorriso infiammò la sua felicità ed il suo sorriso nel momento in cui le ali iniziarono a muoversi. In un attimo, la frenesia dello scontro s'era già fatta di lui padrona, e la fredda consapevolezza che non gli avrebbe lasciato il tempo di imboccare il suo strumento di morte stava già muovendo i suoi arti. Il mantello aveva persino iniziato a sciogliersi, mostrando qualcosa che non era né vestito né pelle.
    Poi, la consapevolezza. Non stava attaccando.
    "...'stardo." mormorò deluso, mentre il mantello si chiudeva nuovamente su sé stesso, nascondendo quanto prima il piccolo spiraglio.
    Avrebbe dovuto istigarlo di più. Ci era andato troppo leggero. Oppure, quel figlio d'un segugio doveva aver capito il suo piano.

    » Mi è chiaro ormai. Non si può evitare. Le scuse non serviranno, né voi sembrate voler capire che io non ho mai desiderato farvi un danno. Tuttavia, se è realmente vostra intenzione sfidarmi a duello... vorrei che almeno fosse altrove, e non qui. Troppe persone. Troppi innocenti. «

    «Vedo che continuate a riempirvi la bocca di belle parole.» fu la risposta insolente, regalata con voce 'sì carezzevole da far domandare se . «E dite, "Sir Generale", qual persona che non vuol recar danno od offesa è tanto prodiga di minacce?»

    Un breve inchino, dal significato piuttosto vuoto in realtà, solamente un modo per stuzzicare ancor di più il biondo. Poi si voltò, regalandogli seppur con una certa apprensione le proprie spalle.

    «Non mi abbasserò al vostro livello, Sir Generale. C'è una persona che non lo desidera, e le cui parole sono più meritevoli della mia attenzione.»

    Uno sguardo severo corse alla coniglietta, che invece di prestargli ascolto era rimasta nei paraggi. "Non fare stupidaggini." aveva anzi detto, come il bue che da del cornuto all'asino...
    Non era una stupidaggine. Quell'individuo era pericoloso. Andava terminato, e lui lo sapeva. Le minacce dovevano essere eradicate il prima possibile. Lasciare vivo un idiotaumano significava guadagnarsi un nemico in futuro. E lui, che ben sapeva quanto il futuro era incerto, non aveva la superbia di garantire che al successivo incontro avrebbe avuto una chance dorata come questa per fare un regalo all'Endlos e privarlo di una bestia assetata di sangue.

    «Per quanto accusiate me, non sono io che parlo di morte e duelli. Diversamente da voi non amo le pratiche plebee e preistoriche, eppure se desiderate tanto spargere il vostro sangue aggreditemi pure. Mi assicurerò volentieri di rendervela un'esperienza quantomai spiacevole. Non sono estraneo al suggerire ad Ade di giocar con l'animo di chi minaccia me o chi mi è caro. Siete avvisato.»

    Una giunto nei pressi delle tre rupie calciate indietro dal musicante, si fermò per qualche attimo. Dal mantello caddero al suolo altre due monete, ed ora cinque pezzi d'argento attendevano quel tizio, lì nel fango dove sembrava aver imparato come rapportarsi agli altri. Un ennesimo sorriso sorse e morì nell'ombra, mentre volgeva il capo oltre la spalla.

    «Ecco, compratevi quel che vi serve, e vivete felice. Almeno fino a quando persone meno pazienti di me puniranno la vostra arroganza.» disse, con tono a metà tra una risata divertita ed un sospiro di compassione. «Fino ad allora, cercate di divertirvi. Possibilmente tenendo lontana da me quella che voi coraggiosamente chiamate... "musica". E magari, anche le vostre parole, fino a quando non conterranno un po' di rispetto. Non so come siete abituati in Francia, ma dalle mie parti bisogna rispettare il prossimo, per essere rispettati. Non bastano certo un paio di minacce da gallinaccio.»

    Poi riprese a camminare, andando incontro a Reisen ed inghiottendola letteralmente all'interno del proprio mantello. Con fare dolce le carezzò il capo, per poi cadere in ginocchio accanto a lei.
    "Mi dispiace di averti fatta spaventare." le sussurrò, guardandola negli occhi. Poi, semplicemente, poggiò la fronte contro quella di lei, spegnendo le fiamme azzurre che erano i suoi occhi.
     
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  2. GodotAWW
     
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    Godot trovava tutto questo molto divertente; Ironico, per la precisione.
    Aveva passato la maggior parte della sua vita fuggendo, rubando per un tozzo di pane e lottando per una misera questione di sopravvivenza. E ora, solo ora che aveva la possibilità di cambiare quella vita, si rendeva conto di quanto questa nuova vita fosse simile alla precedente.
    Magari non per un tozzo di pane o per fuggire dai cacciatori, per certo, ma anche nelle città succedevano fatti gravi e discussioni, litigi e risse, e persino tra due estranei, come era successo davanti ai propri occhi, si poteva accendere la scintilla dell'odio. Godot portò una mano alla fronte, non era abbattuto, anzi, era contento, felice di quella rivelazione. Sentiva che un forte desiderio di ridere lo prendeva, come se colto improvvisamente da uno scatto di follia; in quell'istante si era reso conto che la sua vita sarebbe cambiata, per certo, ma non sarebbe mai deviata da quella che aveva già intrapreso. Questo significava una cosa sola: anche ora doveva combattere per ottenere quello che voleva, e questo lo sapeva fare bene.
    Si inchinò davanti al musico, con segno di riverenza, ma non aggiunse parola, anche perché non sapeva cosa avrebbe potuto dire, e lentamente si incamminò verso i due che aveva incontrato precedentemente. Ma a metà strada, le parole dell'uomo lo colsero:

    «Per quanto accusiate me, non sono io che parlo di morte e duelli. Diversamente da voi non amo le pratiche plebee e preistoriche, eppure se desiderate tanto spargere il vostro sangue aggreditemi pure. Mi assicurerò volentieri di rendervela un'esperienza quantomai spiacevole. Non sono estraneo al suggerire ad Ade di giocar con l'animo di chi minaccia me o chi mi è caro. Siete avvisato.»

    Segui poi un tintinnare di monete, che andarono ad aggiungersi alle altre che il musico aveva calciato.
    Godot sudò freddo. In quel momento si trovava esattamente a metà strada tra l'uomo e lo strano cavaliere dorato, quindi se avesse voluto attaccare, lo avrebbe colpito in pieno, o comunque avrebbe dovuto scostarsi per evitare un eventuale attacco. Il giovane si girò di scatto, guardando il musico, era già in posizione per combattere. Solo dopo che il suo corpo si era già mosso si rese conto dell'errore che aveva commesso; per quanto fosse simile, quella non era la vita dei boschi, e quell'atteggiamento suonava sospetto, molto sospetto.
     
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    --- Reisen "Udongein" Inaba ---

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    - Parlato -
    * Pensato *




    Aveva messo in atto il suo tentativo per calmare gli animi... Sperava di esserci riuscita ma era andata incontro ad una grande delusione, non c'era riuscita per niente anzi, il musico aveva persino sfidato a duello Richard davanti a tutti e, cosa peggiore che faceva diventare ancora più inquieta Reisen, era che lo aveva proposto fuori da lì... In pratica lei non poteva più dare il suo supporto pratico al ragazzo.

    - Non accettare! - Aveva detto seria andando stavolta vicino al ragazzo doveva fermarlo, e poi non ci sarebbe stato pericolo no?
    Il musicista non voleva attaccare vicino a così tante altre persone o almeno così sembrava.

    Non ci aveva pensato un'attimo di più era scattata in avanti e stava per afferrare il ragazzo ma lui sembrava averci già pensato, non voleva affrontare una battaglia così inutile per fortuna.

    «Non mi abbasserò al vostro livello, Sir Generale. C'è una persona che non lo desidera, e le cui parole sono più meritevoli della mia attenzione.»

    Sorrideva sentendo quelle parole perché era sicura che stava parlando di lei, ovviamente ne era contentissima seppure quella contentezza era andata a scemare quando aveva notato il suo sguardo, per qualche ragione era duro e severo, non sapeva neanche perché le aveva rivolto uno sguardo simile ma quel fatto la atterriva, la atterriva completamente così che non sapeva più che cosa dovesse fare e cosa no...

    Lui dal canto suo continuava a discorrere con lo sconosciuto per poi lanciargli delle altre monete che lei era quasi sicura lo avrebbero fatto arrabbiare ancora di più.

    Era arrabbiata anche lei in realtà seppure non avrebbe saputo dire con esattezza il perché, probabilmente si aspettava più riconoscenza per l'aiuto che lei intendeva offrirgli quando invece aveva riconosciuto nel suo volto solo freddezza ma era sicura che quella frase per il musicista sarebbe stato troppo, perciò dovevano andar via da lì se possibile.

    "Mi dispiace di averti fatta spaventare."

    Non si aspettava però quel moto di tenerezza, le aveva accarezzato la testa come al suo solito dandole qualche parole di conforto e facendole sentire che era vicino.

    - Non fa niente ma è meglio se andiamo... - Affermava dandogli un piccolo abbraccio sperando che non avrebbe disdegnato anche quello, era ancora sotto pericolo, quindi era meglio andarsene e in fretta e magari in quel modo ci sarebbe anche riuscita.

    Aveva cercato di prendere la sua mano e di trascinarlo via di forza seppure immaginava che l'elementale non l'avrebbe mai seguito così...

    Ricordava ancora la discordanza dei sentimenti del suo animo prima mentre il ragazzo la guardava con sguardo freddo e poi mentre l'accarezzava, le era uscita una piccola lacrima neanche lei sapeva bene per quale motivo, sapeva solo che quella freddezza non le era piaciuta affatto.
     
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  4. |Mozart|
     
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    Ah quanto gli costò quella finta pace. Sperdendo i venti di una cieca e folle rabbia, sul quel mare in tempesta ch'era divenuto, di lì a poco, il suo spirito; e la tempesta che s'avvolge dapprima sulla nave, annegò i passeggeri propositi di rivincita e contesa. Cosa sto mai facendo?, si chiese rammentando di quanto suo padre, in vita, fosse solito ammonire i suoi nemici... non prima d'averli braccati, umiliati e sconfitti senza pietà alcuna. Così, le parole che sbocciarono sulle sue labbra contrite avevano il gusto salato del mare, quando di forza e senza indugi inonda i polmoni di chi affoga nei suoi flutti.

    » Fosti caro agli Déi mentre vivevi, e il sei, qui morto, ancora.«

    Forse un sussurro, un vento insufficiente a gonfiare le vele di quella nave, il cui carico d'odio e collera aveva mancato d'attraccare nelle sue intenzionalità. Così diede di spalle a quell'uomo, incurante di cosa stesse dicendogli... O, almeno, lo fu fintantoché non gli soggiunse all'orecchio l'ultima goccia. Sentì traboccare il vaso, liberando i venti infausti e impetuosi che avvamparono una nuova fiamma: e di colpo, sorridendo a sé stesso, schernì la propria inoppugnabile natura: quale degno Von Balthasar, era ciò suo padre aveva impresso in lui; odio, vanagloria, desiderio di contesa... e un genio tattico incomparabile.

    A dieci metri dai presenti si voltò, e la fiamma che brillava nei suoi occhi era nera come la pece. Il tempo dei sollazzi, degli insulti banali e delle offese era giunto al termine. Mai in vita sua aveva lasciato che l'ira l'avvolgesse così, travolgente, ma non poteva più permettere a quel bell'imbusto d'insultare ciò che rappresentava. Si calmò, la sua collera cieca era fredda come il ghiaccio, e giammai il suo spirito combattivo fu tanto affilato... forse più della Lancia che un tempo stringeva fra i pugni, e con cui era fin troppo abituato a uccidere. La sua spada era la musica, adesso. E il suo filo non conosceva limite.

    » Dead End Symphony. «

    gif

    Non gli importò sapere se l'altro fosse preparato o meno, perché le tempeste che s'abbattevano sui vascelli non s'anticipavano, se a navigare eran persone ignare dei pericoli del mare. Il mare, di cui lui era un Generale, di cui sorvegliava una Colonna, avrebbe manifestato la sua ineluttabile potenza sulle dolci note di un misero flauto. Energia e mana, miste a un bagliore dorato, che nei dintorni del Mozart si disegnava come una figura...

    La Dead End Symphony si sarebbe espansa tutt'intorno, impregnando cose e persone; e ancor più, al suo unico obiettivo, rappresentato dal Richard, avrebbe provato a infierire un male sconosciuto... Una morte dolce e incantevole, senza dolore. Senza sofferenze. Il sonno che sperde ogni ria parola, che fa tacere, che calma e che consola; la placidità di un sogno, il tenue tepore delle membra che, stanche, accolgono volentieri l'idea del riposo... Il canto delle Sirene aveva fin dai miti attratto i marinai, o gli incauti, verso la fine che accomuna tutti i miseri mortali: la morte.

    Avrebbe frattanto tenuto d'occhio anche gli altri due, in particolar modo la ragazza. Se anche uno solo dei due avesse tentato un passo falso, la musica li avrebbe aggrediti senza pietà. Ma si augurò di non dover arrivare a tanto: voleva soltanto dare a quel moccioso una bella lezione. Null'altro. E si tenne, per tanto, pronto a ogni evenienza: la musica avrebbe generato tutt'intorno delle figure illusorie, immagini del musico create ad arte per depistare ogni aggressore.

    Perché l'esperienza gli aveva insegnato che nessuno muore al primo colpo.

    Sirena dei Mari
      Status fisico
      In perfetta salute.

      Mana 100% - 25% = 75%




      Equipaggiamento
      Scaglie d'oro di Siren Info, Armatura.

      Passive dell'Armatura: [Abilità Passiva - Volo], già citata.

      Flauto delle Vuote Melodie Info, Arma.

      Passive dell'Arma: [Abilità Passiva - Malia Musicale], già citata.




      Abilità Personali

      Elegìa [Abilità Passiva - Anti-Difese psioniche, fino a Livello Medio] già citata.

      Euphoria
      Uno dei poteri che ogni musico impara a padroneggiare, fin dall'inizio, concerne la manipolazione delle sue doti musicali, che unite alla potenza del mana possono creare effetti propri solo a questa frangia di Cavalieri. La tecnica consente quindi di interagire con un'eventuale uditore mediante il padiglione auricolare, potendo convincerlo di cose che non ci sono o che non stanno, effettivamente, accadendo. Nella fattispecie, Siren è capace d'indurre false percezioni in chi è preda di una sua composizione: potrebbe quindi moltiplicarsi, alzare una nebbia che non esiste o cambiare la direzione da cui proviene un determinato suono - la sua voce, ad esempio. Ogni esecuzioen di questo potere vede il Generale circondato da piccole ninfe dei fiori, che ballano tutt'intorno alla sua figura. Infine, a differenza dei poteri propri del Flauto, Euphoria determina effetti che sono a discrezione del musico e il cui scopo consiste nel depistarne l'attezione altrui, favorendo così offensive di sorta.
      [Abilità Attiva - Diversivo Illusorio Consumo Variabile Basso]


      Tecniche

      Dead End Symphony
      Allorquando il musico lo desideri, le note di cui è fautore, impregnate di mana, s'irradiano per un'arena pari a 10 metri, avente questi come centro; il loro espandersi, come onde concentriche nell'acqua, andrà a inondare cose e persone. Nel caso di quest'ultime, ogni singola nota penetra nella carne e inficia sullo stato di salute dell'ascoltatore, il quale vien deprivato lentamente delle forze e dei sensi, inducendo un sonno progressivo. Lo scopo ultimo della melodia è uccidere senza arrecare dolore alcuno, concludendo lo scontro senza inutili spargimenti di sangue.
      Allorquando la tecnica venisse prolungata oltre il turno, il suo effetto sarebbe dimezzato pari a Medio per ogni effettivo turno di durata (mentre l'aria verrebbe ridotta a sette metri).
      [Abilità Attiva Consumo Alto]





      Info la tec offensiva è diretta solo a Richard, ma se Godot e la coniglietta provano a fare gli eroi, la tec è da considerarsi diretta pure a loro :sisi:

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    «Parlato di Richard»


    Un sorriso sul suo volto oscurato.
    Non folle. Non assetato di sangue. Solo, un sorriso.
    Un moto di tenerezza, quando la ragazza prese il suo braccio ed iniziò a tirare. E lui, leggero nell'animo e dunque nel corpo, sembrò per qualche istante vela al vento, mosso dal capriccio di una ragazzina dalle orecchie di coniglio.
    Eppure, ivi morì. Dilaniato dalle parole di un assassino, folle ingordo che non sapeva a cosa andava incontro provando a cacciare quella preda, il tepore del suo viso venne strappato via, sostituito ancora una volta dal gelo dell'ira.
    Repentino l'elementale s'era divincolato dalla mano amica non appena la voce del musico giunse alle sue orecchie, voltandosi verso la minaccia e sgranando poi gli occhi.
    Il giovane sconosciuto attendeva lì, tra lui e quell'abbietto che aveva continuato a parlar d'innocenza fino a quell'istante, quando la minaccia ultima era stata portata. Stolto ragazzo, era stato avvisato che la natura degli uomini non può esser celata, ed il vile e vigliacco altro non poteva fare che attaccare a tradimento! Perché aveva deciso di fermarsi lì?!
    Odiava gli umani. Li odiava davvero. Causa di sole sofferenze e problemi. Eppure, per quanto odiasse anche quel giovane, fonte di guai, non riuscì a fermare le proprie gambe mentre correva a sua difesa. Lui e quel mostro di flauto munito... non avevano nulla da spartire. Che gli fosse costata o meno la vita, non avrebbe lasciato soffrire degli innocenti senza batter ciglio.
    Lo sapeva, che sarebbe successo. Grave errore cedere ai desideri di lei, grave errore consegnare tanta distanza. La certezza di terminarlo s'era fatta dubbio quando il pugno di metri li distanziò, ed ora era solo un lontano bagliore, nel vedere quante sue icone s'eran disposte nell'ambiente, frutto sicuramente di quell'empia melodia.
    La melodia era iniziata. E con essa, era ripreso il dolore nei suoi pensieri.

    «Fuggi, ragazzo! Non sottovalutare quel mostro!» suggerì appena si dispose a scudo del giovane, mentre il dolore si faceva padrone della sua voce.

    Ma il vero pericolo non erano le dissonanti note che, come una sassaiola, bombardavano la sua mente. Se ne accorse quando la gamba sinistra iniziò a tremare, d'improvviso cedevole sotto il suo peso. Stava perdendo forze. Ne stava perdendo parecchie, e velocemente.
    "Figlio d'un segugio" blaterò, mentre s'accorgeva che la fine era ad una decina di secondi di distanza da lui. Il fosco capo della Morte in persona apparve d'innanzi ai suoi occhi, mentre in uno scintillare di metallo sollevava la falce mietitrice.
    Morire...? Era dunque quello il destino che il Flusso aveva in serbo per lui?
    Lasciare Vince?
    E Brost?
    E Reisen?
    Abbandonare tutte le persone che presto avrebbe incontrato, e che avrebbe amato?
    Abbandonare... Eve...?

    «Balle!» proferì sicuro di sé.

    Un vago sorriso fece capolino, mentre contemplava divertito l'immagine di Eve che infieriva sulle abilità del musico, su quanto la sua arte fosse banale e su quanto persino il peto del cane del fornaio di Cinque Torri fosse più pericoloso. Gh, stava "morendo" ed ancora riusciva a farsi i film luce...

    «Sul serio credi che qualcosa del genere possa fermare qualcuno come me...?» domandò, mentre il sorriso arrogante si dilatava sotto il cremisi manto.

    E come un burattinaio tende i fili delle sue marionette, così Richard Simon LeRoy tesseva le complicate trame che generavano l'arabesco della danza mortale dei suoi elettroni. Ed i suoi elettroni reagivano. Si muovevano. Cantavano quel ronzante grido rabbioso, mentre con l'eleganza dei delfini nuotavano sulla superficie del rosso mantello, disegnando flussi azzurri e sottili, che a tratti svanivano e riemergevano dal tessuto navigando veloci verso la sommità.
    Un urlo sembrò spargersi nell'ambiente, quando le folgori si ricongiunsero nell'investire il capo di Richard stesso.
    Tutto, ai suoi occhi, fu cancellato.
    Cancellato e riscritto.
    Nessun dolore. Nessun suono. Nessuna luce. Persino il tempo aveva smesso di scorrere, e lui stesso di esistere, se non come mera coscienza in grado appena di testimoniare.
    Poi, come se l'atto della creazione si stesse compiendo in quell'istante davanti ai suoi occhi, il suo corpo apparve. Era "stanco", si stava distaccando dal suo io cosciente. Ma non era dolorante. Né era ferito. Poi apparve il mondo attorno a lui. Chi sa quale piazza del Pentauron era quella che ospitava lui ed il suo avversario, che ivi si dilettava nel suonar quel suo flauto maledetto. In fine tornò il suono. Per pochi istanti, una nota cristallina di ammirabile bellezza persino per lui. Poi l'infernale cacofonia supplizio della sua anima. E assieme al dolore tornarono ad apparire le forse infinite effigi, immagini riflesse del biondo tanto preso a suonare. Solo allora, per ultimo, il tempo tornò a scorrere, la nota successiva fu suonata, e con loro anche il fluire dei suoi pensieri riprese.

    "Got it."

    Come Axel prima di lui, quell'individuo altro non faceva che utilizzare la musica per imporre la sua magia. Ma se il Concerto dei Corvi, tra le sapienti mani del demone, altro non era che uno strumento di fine delizia, dal suono persino più pulito di un violino, atroce "ciofeca" era il flauto del damerino.
    E compresa l'origine del male che tentava di porlo in ginocchio, fin troppo facile era resistervi. La musica altro non faceva che spegnere la sua mente. Trovata interessante, nemmeno Axel era tanto malvagio. E lui era un demone, il che era tutto dire sull'animo di colui che non voleva causar innocenti vittime.
    Ma quel trucchetto da due soldi, se contro un umano poteva rivelarsi mortale arma, contro un essere in grado di "riaccendere" il proprio cervello quante volte voleva altro non risultava che una perdita di tempo.
    Il tuono urlò. Ed urlò ancora. Ed ancora. Illuminando il capo del giovane ogni volta che la sua mente veniva ripristinata, rendendo vano ogni tentativo d'infligger il letale torpore. Non passava istante che la sua mente non venisse ripristinata, fino al punto che nemmeno più s'udì rumor di scossa o luminescenza del suo viso.
    Tutto sommato, era un trattamento piacevole: gli impediva d'udire chiaramente il velenoso fischiettare, lasciando posto solo alla tronfia impudenza.

    «Questa è dunque la verità. Vil creatura quale siete, l'attacco alle spalle è ciò che potete fare, e null'altro a voi più s'addice. Mostro alla ricerca di sangue, vi do prezioso consiglio: tornatevene alla vostra Francia, dove attaccar la gente alle spalle par essere d'uopo e costume. Lì, almeno, non avete bisogno d'istigare il prossimo. Un'arte in cui senza dubbio siete carente, almeno quanto nel produrre musica.»

    Forte dell'innaturale resistenza alla magia del musicante, il giovane si concesse di sgranchirsi i muscoli del collo. Giustamente, lo sfrigolar del tuono pizzicava anche lui che ne era cosa più affine che potesse esser trovata nel raggio di miglia.

    «Mi domando solo quanto ancora avete intenzione di nascondervi oltre le vostre narcisistiche illusioni, prima di mostrar quanto di uomo c'è nel mostro che siete e di affrontarmi volto a volto. Vi prego, lasciate anche a me il divertimento di farvi vedere quanto bravo sono nel recar danno. Chi lo sa, magari voi non sbadiglierete come costringete me a fare.»

    Si guardò attorno, osservando distrattamente tutte le varie icone del Generale, e chinando poi il capo per nascondere il rumoroso sbadiglio che intervallò un Refresh all'altro man mano che la musica proseguiva. Poi si raddrizzò, mentre un pensiero attraversava la sua mente.

    «Oh, quanta insensibilità da parte mia! Magari avete paura...! Ma prego, prego, fuggite pure. Anzi, ecco, prendete...!» disse, aggiungendo un'ennesima rupia d'argento alle cinque che in terra attendevano. «Magari, ora avete i soldi per tornarvene in Francia ad ammazzare chi non può difendersi dalle vostre note. Andate, andate pure, non mi riterrò offeso di certo. Mostri come voi sol ribrezzo mi fanno, ben felice sarei di sapevi lontano. Oh, e quando li incontrerete, dite agli Déi che anche loro mi sono cari! Tanto, tanto cari. E che non c'è bisogno che muoiano perché io continui a voler loro bene. SE è questo che prima avete detto. Altrimenti, caldo mio consiglio è di comprare un dizionario. Dite, volete soldi anche per quello? Ammetto di non esser dotato di grandi ricchezze, ma ho il borsello facile per i mostri e gli squallidi.»

    E dalla sua posizione di bastione a difesa della ritirata dei giovani, egli non si mosse. Non avanzò e non arretrò. Né ancor si scomodò ad aprir il proprio manto, continuando a celarsi mentre, vinto dalla noia, saggiava il terreno con un piede, o calciava sassolini.

    "Finché lascia in pace i ragazzi, continuerò a giocare con lui." si disse.
    Se l'arte sua si fermava ad illusioni ed attacchi tanto futili, non avrebbe avuto problema alcuno ad andare per le lunghe.

    «Mh. Però siete un mostro scortese. Prima cercate d'uccidermi e poi non vi fate ricambiare il favore... Così mi annoio... Fate giocare anche me, su!» lo sbeffeggiò ancora, nel pregandolo di smetterla con le illusioni con un tono di voce decisamente lamentevole.

    Eh, santo cielo, voleva divertirsi anche lui...!


    » Richard S. LeRoy: Djin [Tecnocrate] (Basso: 5% | Medio: 10% | Alto: 20% | Critico: 40%)
    » Fisico: Illeso.
    » Mana: 100% -> 80%

    » Riassunto delle azioni svolte nel turno

    1) Presa posizione davanti a Godot
    2) Utilizzata tecnica "Mind Refresh" (consumo Alto) per resistere agli attacchi mentali. (Per questione puramente stilistica, la tecnica è stata descritta come utilizzata a più riprese nel tempo. Dal punto di vista prettamente inerente lo scontro, è da considerarsi come se utilizzata normalmente)


    » Abilità Passive

    Essenza del Djin del Tuono | Essendo composto di fulmini, ed essendo ovviamente padrone del proprio corpo, Richard può mutare il proprio aspetto a piacimento. Salvo per ritornare alla propria forma originale, questo potere non può comunque essere utilizzato in battaglia (egli sarà comunque in grado di mutare il proprio aspetto, ma ogni mutazione che comporterebbe qual si voglia vantaggio non concordato dai partecipanti non è consentita).
    Anche l'uso in Quest risulta limitato: salvo autorizzazione del Master, Richard non può fruire di quest'abilità per avvantaggiarsi durante la missione.


    » Equipaggiamento

    Cornamusa da Battaglia "Jaggi" | Sitratta a tutti gli effetti di una vera e propria cornamusa, anche se decisamente peculiare. E' concepita e realizzata per essere usata al pari di un martello da guerra, per questo presenta un lungo manico ed una "faccia" da impatto piuttosto grande. Tuttavia presenta alcune delle caratteristiche chiave delle cornamuse, e tali componenti a dispetto dell'apparenza non sono fragili. Non Impugnata.
    Banana da Battaglia | Una Banana. Una GRANDE Banana. Dalla lunghezza di 150 cm, dalla consistenza e dal sapore di una banana quasi matura (di quelle con la buccia ancora un po' verde), viene utilizzata da Richard in battaglia. Non importa quanti danni la banana subisca, non marcirà mai ed alla fine della battaglia tornerà in perfetto stato. Non impugnata.
    Farina di Mais | 10 sacchetti contenenti un kg di farina l'uno. Sembrano inutili, ma... Richard ha un uso anche per questi.
    Rupie d'Argento | Un borsello ben farcito di Rupie d'Argento, una delle monete del regno di Hyrule. Come è giusto che sia, Richard ha un buon uso anche per delle monete.
    Vermilion | Si tratta di un ciondolo di una certa importanza, per Richard. Probabilmente è l'unico oggetto che non ha un uso diretto in battaglia, ma questo monile gli scalda il cuore. Gli è molto caro.


    » Tecniche

    ► Mind Refresh | Consumo Variabile Alto

    La coscienza... L'insieme dei fattori che racchiudono i sensi, la mente e secondo alcune culture anche l'anima. Negli esseri umani, essa altro non è che una serie di segnali elettrici che i neuroni si scambiano continuamente. E nel caso di Richard, la situazione non è molto differente. Tuttavia il fatto che egli stesso sia fatto di pura corrente rende la sua mente più attiva.
    No, il giovane non risulta più intelligente (troppo facile sarebbe XD), ma diviene per natura più sensibile all'alterazione mentale (questo non significa che il giovane ne sia immune, solo più consapevole; in particolare quando si tratta di alterazioni passive o di basso livello).
    Quando ciò accade, o il giovane sospetta sia accaduto, può lanciare questa tecnica di "Refresh", che consiste nell'alterazione dei segnali elettrici. Cambiando dunque polarità, eventuali illusioni vengono eliminate (sempre che non riguardino l'ambiente) mentre gli attacchi, portati fino a poco prima su un "cervello diverso", divengono vani contro le nuove frequenze, verso le quali gli psicocineti devono "ricalibrarsi" (aka l'attacco in corso fallisce, i successivi no).
     
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  6. GodotAWW
     
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    "Oh, Merda, lo sapevo!"

    Questo pensiero gli passò per la mente come un guizzo veloce, come un pesce che oramai preso cerca ancora di divincolarsi, di non credere ai propri occhi, di sperare che la realtà che sta guardando sia solo e soltanto una mera illusione.
    Speranza vana.
    Come aveva previsto, il musico, irato dalle parole dell'uomo, si era girato, e pronto all'attacco, aveva cominciato a suonare una strana melodia, che non aveva nulla a che fare con la precedente.
    Per giù di lì, Godot non comprese immediatamente cosa fosse l'artefice di tal strano comportamento, una composizione musicale non poteva né ferire né tagliare, e quindi era innocua. Si rese conto del suo sbaglio solo pochi istanti più tardi; delle strane figure danzanti apparvero e cominciarono a seguire con i passi il lento andare della melodia, ma qualcosa non andava.
    Godot se ne era accorto immediatamente, qualcosa non era al suo posto, nonostante non lo tagliasse e non lo urtasse quella melodia aveva qualcosa di strano, si sentiva come incollato al terreno, che non riuscisse a muoversi, persino i suoi pensieri si facevano più lenti, più cauti fino a spegnersi.
    L'unica cosa che riuscì a fare fu concentrarsi abbastanza per analizzare le onde sonore, ma non scoprì nulla di eclatante: le onde sonore si spargevano per un'area di 10 metri attorno al musico, per poi disperdersi nel nulla.
    Sarebbe morto lì, senza neanche aver avuto la possibilità di controbattere, e questo lo spaventava a morte, i suoi occhi erano sgranati, cominciava a tremare, e le mani formicolavano, non voleva una fine simile.
    I suoi ultimi pensieri furono che bisognava avere coraggio per morire il giorno in cui la propria taglia veniva cancellata, e che al posto di "una nuova vita" avrebbe avuto solo terra sopra la testa.
    Ma all'improvviso accadde qualcosa di inaspettatamente assurdo; L'uomo, che aveva conosciuto solo pochi attimi prima gli si parò davanti, facendogli perdere l'equilibrio delle sue gambe oramai tremolanti e prive di forze, e facendolo cadere all'indietro, all'infuori dell'attacco (Bisogna ricordare che il musico si trova a 10 metri da Godot, e la sua mossa ha un range di 10 metri).
    Questa fu la sua salvezza. Immediatamente tutti quei pensieri scomparvero, e le forze cominciarono a rifluire nel suo essere. Si rialzò, appena in tempo per sentire l'uomo che lo intimava di fuggire:

    "Fuggi, ragazzo! Non sottovalutare quel mostro!"

    Mentre si rialzava il suo cervello aveva ripreso abbastanza coscienza da permettergli di comprendere la follia del suo gesto; a che pro mettersi in mezzo e subire le pene dell'inferno solo per una persona che si aveva appena incontrato? Avrebbe potuto lasciarla a morire e allontanarsi, invece no, aveva preferito intromettersi e salvare quell'umano.
    Godot sentì l'ira avvampare, era stato trattato come un moccioso, che era meglio levarsi dai piedi per stare tranquilli, e questo non poteva permetterselo.
    Come ogni volta, la sensazione di essere considerato non più di un bambino innocente lo accese di collera, e mostrò la sua natura nascosta.
    Il giovane sembrava odiasse smettere di punzecchiare l'avversario, ma sembrava resistere ai suoi attacchi, per chissà quale tecnica, ma sapeva solo una cosa, gli doveva la vita, e avrebbe ripagato il suo debito
    Adesso, ora.
    Una risata isterica si alzò da Godot, che sebbene fino ad adesso avesse evitato di entrare nel conflitto, non poteva accettare un affronto simile.
    Non poteva. Semplicemente non poteva.

    "Musico dei miei stivali, preparati a passare le pene dell'inferno!"

    Urlò, e la sua voce apparve storpiata, come se un demone si fosse impossessato di lui improvvisamente e senza alcuna ragione logica. Si liberò del mantello, sarebbe stato più agile, e anche se ora fosse stato più facile riconoscerlo, non ci badò.

    "Dopotutto questo attacco si basa sull'alterazione delle onde sonore, che viaggiando nell'aria raggiungono il timpano dell'ascoltatore, quindi.."

    Stava riflettendo sull'attacco demoniaco che lo aveva colto attimi prima, ma si interruppe;

    "Aria?!.."

    Ora sapeva cosa fare, non poteva trattenersi, non poteva stare fermo, si concentrò sul vento che colpiva i suoi capelli, ne individuò il vettore e si preparò a scatenare una bufera. Il vento, con la forza di un ciclone avrebbe investito la via, avrebbe ribaltato il ribaltabile e spazzato tutto ciò che incontrava sul suo cammino, e per più precisione, avrebbe spazzato via quelle note malefiche.

    Wind Storm [Critico]

    » Godot: Godot ArmedWithWings [Psiomante] (Basso: 5% | Medio: 10% | Alto: 20% | Critico: 40%)
    » Fisico: Illeso.
    » Mana: 100% -> 60%

    » Azioni svolte

    - Caduto a terra e liberato dall'illusione grazie a Richard
    - Generato una tempesta di vento


    » Abilità Passive

    Vector Limit (Auspex) | L'abilità che Godot ha sviluppato è tanto strana quanto affascinante: in parole semplici, funziona in tal modo:
    Qualsiasi vettore che entri in contatto con il suo campo AIM (o la sua aura, come preferite) verrà percepito inconsciamente nel cervello. Il suo potere di esper è per l'appunto questo, una volta percepito un vettore, il cervello può elaborarlo e creare un'immagine del vettore stesso, con tanto di forze che esso genera. La sua abilità di esper gli permette di modificare verso, intensità o direzione del vettore che entra in contatto con lui.
    La sua intelligenza da esper è però limitata, il suo cervello gli permette di limitare il calcolo vettoriale contemporaneo fino a 3 elementi (verso, intensità o direzione) dei vettori che entrano in contatto con lui.


    » Equipaggiamento

    Katana "AWW" | Quando fuggì dalla vilal dovette affrontare un aggressore delle famiglie nemiche che tentò di ucciderlo, ma quando tutto sembrava perduto, la lama di suo padre che era fissata al muro cadde e colpì l'aggressore ferendolo e stordendolo. Nel panico Godot afferrò la spada e fuggì, e da allora non la ha mai lasciata.
    La spada è semplicemente una lama lunga da un metro e venti centimetri, ottima fattura, ma non ha alcuna magia impressa. Reca le lettere "翼で武装して" sulla lama. Lo stile è quello di una katana giapponese.


    » Tecniche

    ► Wind Storm | Consumo Variabile Critico

    Agendo sui venti che lo colpiscono, Godot può aumentarne la forza per creare una tempesta di vento che colpisca il nemico, fino a sbalzarlo via o fino a respingere i suoi attacchi, essendo vento però non provoca alcun danno ai giocatori. Però può per esempio indirizzarlo sul terreno per creare una tempesta di sabbia e fuggire. Questa è una abilità multiuso, può per esempio non solo aumentare ma anche diminuire l'intensità di un vento, che quindi può anche essere fermato. Questa abilità necessita che ci sia vento che colpisca il giocatore


    P.s. Mi scuso con Hylian Mage per avegli copiato la tavola dei valori, appena finisco di codare la mia la sostituirò immediatamente
     
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    --- Reisen "Udongein" Inaba ---

    Narrato
    - Parlato -
    * Pensato *




    L'atmosfera di tensione tra i due sembrava essersi finalmente affievolita... Era ora, prima sembrava che potevano continuare ad attaccarsi all'infinito ma a quanto pare era solamente un'impressione della coniglietta.
    Erano tutte finite le brutte parole quando la ragazza aveva cominciato a portar via Richard, un Richard che stranamente non si muoveva di sua iniziativa e la seguiva senza fare storie, forse aveva semplicemente capito che lo stava portando fuori da lì per il suo bene, la ragazza sperava almeno in questo ma quell'incantesimo era finito presto e alla fine l'elementale si era opposto, punto sul vivo di nuovo dalle minacce del musico.

    Questa volta come aveva notato Reisen però non si trattavano solo di minacce. il flauto era stato di nuovo portato alla bocca del musicista ed erano cominciate a fluire le note mortali, le sentiva e con loro sentiva il corpo cederle seppure non ne aveva capito subito il motivo.
    Solo dopo ci era arrivata... Il suo corpo stava cedendo per via di quella dannata musica, si sentiva spossata, cercava un'aiuto da Richard ma sembrava aver preferito salvare l'altro ragazzo abbandonandola al suo destino.
    Le veniva da piangere ma il suo corpo era così stanco da non permetterle di fare neanche questo, era stata abbandonata dall'unica persona che considerava suo amico in quel luogo e non solo, lui sembrava non soffrire di quella dannata musica al contrario della coniglietta.

    Era caduta in ginocchio conscia che prima o poi sarebbe caduta anche a terra e per lei sarebbe finita, chissà cosa avrebbero pensato di lei le sue maestre se l'avessero vista in quello stato per una stupida musica, a quanto pare era davvero inadatta alla guerra se riusciva ad abbattersi in questo modo alla prima difficoltà.
    Voleva far uscire un piccolo rantolo di aiuto dalla bocca ma il corpo non glielo permetteva, ormai si stava spegnendo completamente, anche respirare le veniva difficile.

    «Mi domando solo quanto ancora avete intenzione di nascondervi oltre le vostre narcisistiche illusioni, prima di mostrar quanto di uomo c'è nel mostro che siete e di affrontarmi volto a volto. Vi prego, lasciate anche a me il divertimento di farvi vedere quanto bravo sono nel recar danno. Chi lo sa, magari voi non sbadiglierete come costringete me a fare.»

    Dannato... Se lo sarebbe ricordato, se lo sarebbe ricordato sicuramente, non solo aveva aiutato quel ragazzo al posto suo ma si era messo anche sbeffeggiare il suo avversario non curandosi minimamente delle sue condizioni.

    "Musico dei miei stivali, preparati a passare le pene dell'inferno!"

    Chi era stato a dirlo? Stavolta non avrebbe proprio saputo dirlo, questa non era la voce né di Richard né di Godot però a poco a poco i suoni nell'aria cominciavano a dissiparsi dando una sensazione di benessere diffuso su tutto il corpo della coniglietta, finalmente stava riacquistando la sua mobilità ed il suo respiro era tornato regolare, aveva provato a rialzarsi in piedi e c'era riuscita seppure le sue gambe non rispondevano più come prima, il suo sguardo era andato a cercare chi fosse il suo salvatore.
    Non Richard ma era Godot ad averla aiutata.

    Doveva aiutarli, anche per l'elementale seppure da parte sua sembrava poterla lasciar morire da un momento all'altro, aveva cercato di seppellire quel pensiero in fondo alla sua mente correndo verso l'avversario, il musico.
    Aveva deciso che quel pensiero doveva essere sbagliato, magari quella musica faceva semplicemente un'effetto differente a Richard, non avendo sentito dolore avrà sentito qualche altro effetto e magari quell'effetto le aveva fatto credere che la ragazza era in salvo, sì doveva essere decisamente così e anche se non era così la ragazza voleva crederlo.

    I suoi movimenti erano rallentati ma il suo corpo in preda alla disperazione non accennava a fermarsi.

    Aveva cercato con gli occhi il suo avversario, anche lei possedeva le sue risorse ed in un certo senso le basava sulla musica, una volta dopo aver trovato l'avversario gli aveva lanciato dei suoni acuti dritti nel cervello sperando che lui li avrebbe recepiti, lo avrebbero sicuramente disorientato e se lei sarebbe riuscita in questo suo intento puntarle un fucile alla tempia sarebbe stato molto più facile.

    Nonostante la stanchezza non si era fermata lì ovviamente aveva evocato anche il suo fido fucile a pompa bianco metallizzato che ora scintillava fra le sue mani, aveva cercato di avvicinarsi ed una volta che questo era stato fatto aveva tentato di puntarglielo alla fronte senza però avere ancora l'intenzione di sparare.

    - Non voglio farti del male e sono disposta a dimenticarmi di questa brutta storia ma ora vai e non attaccare oltre, siamo uno contro tre fai la scelta giusta e salvati la vita. - Aveva proferito semplicemente questo con uno sguardo serissimo, non voleva inutili spargimenti di sangue ed era pronta a finire il combattimento senza altri attacchi, sperava solamente che il musico avrebbe capito le sue ragioni e se ne sarebbe andato senza fare altre storie.

    Reisen Udongein Inaba
    Basso - 5%
    Medio - 10%
    Alto - 20%
    Critico - 40%
    Mana attuale: 100% - 5%(Disfunzione Mentale) - 5%(Invisible Illusion) = 90%
    Stato fisico: Spossata in tutto il corpo.
    Stato psicologico: Vuole che questa pazzia finisca al più presto.

    Riassunto in breve:
    - Una volta che il suono si dissipa corre verso Mozart usando "Disfunzione Mentale" per cercare di disorientarlo.
    - Con "Invisible Illusion" evoca il suo fucile a pompa e lo punta sulla fronte dell'avversario senza sparare ed invitandolo ad andarsene in pace.

    Equipaggiamento:
    White Illusion (Fucile a pompa; In ambo le mani)
    Black Illusion (Katana; Non presente)
    Defence Illusion (Scudino; Non presente)

    Abilità Passive:

    Red Eyes Of Madness Lv.1
    Grazie a questa abilità Reisen riesce a cambiare consciamente o inconsciamente i suoi pensieri, se pensa che una cosa è sbagliata con questa tecnica può distruggere quell'ostacolo nella sua mente cominciando a pensare che sia giusto eccetera, purtroppo questo fa parte del suo addestramento, in guerra si può essere portati a fare cose che non si vogliono fare ed avere degli ostacoli che te lo impediscono può essere solo controproducente.
    Con questa abilità si distruggono le inibizioni di troppo, a questo livello i suoi occhi non hanno ancora nessun'effetto verso le altre persone ma solo verso sé stessa però.
    L'abilità si può anche attivare da sola senza il consenso della ragazza stessa, specie se va incontro ad un'emozione forte.
    [Passiva] - [Permanente]

    Lo spazio non è importante
    Reisen è in grado di instaurare un rapporto molto profondo con tutti gli oggetti in suo possesso che ha acquisito legalmente e giustamente.
    Lei può ricevere la possibilità di avere questi elementi in ogni luogo ed in ogni tempo senza preoccuparsi di dove sono, se un suo oggetto rimane a casa per esempio può richiamarlo ovunque lei sia per usarlo permanentemente, stessa cosa può funzionare all'inverso grazie al potere della mente può far sparire il suo equipaggiamento per lasciarlo a casa o da qualsiasi altra parte a patto che non rechino danno a nessuno.
    In pratica con questa tecnica ha la disponibilità dei suoi oggetti sempre e comunque, anche quando sono lontani perché magari non ha voluto portarli con sé.
    [Passiva] - [Permanente]



    Tecniche usate:

    Disfunzione mentale
    Questa abilità si fonda sulle enormi capacità della mente.
    Il personaggio emette tramite i poteri psionici un suono acuto atto a raggiungere direttamente il cervello dell'avversario.
    Questi suoni non sono così forti da provocare dei danni permanenti né dei veri e propri danni ma sono abbastanza acuti da disorientare l'avversario e magari avvantaggiare Reisen per un'ipotetico attacco.
    Questa tecnica funziona solamente se la ragazza ha un contatto visivo diretto con il suo avversario altrimenti non avrà alcun effetto essendo che queste onde non possono più viaggiargli nel cervello.
    [Basso] - [Istantaneo]

    Invisible Illusion
    Un estensione della tecnica passiva "Lo Spazio non è importante" Grazie a questa tecnica Reisen può riprendere o "far sparire"(ovvero far tornare indietro) fino a quattro oggetti alla volta che non aveva portato con se ma comunque possedeva anche in battaglia.
    Questo avviene grazie al legame che con il tempo lei ha instaurato con i suoi stessi oggetti e quindi grazie ai suoi poteri mentali può richiamarli senza alcun problema.
    [Basso] - [Istantaneo]

     
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    A RENNES



    Il ritorno dell'Imperatore di Francia era ormai prossimo, eppure il raduno dei suoi più valorosi condottieri pativa di un importante quanto grave assenza, ovvero quella di Mozart di Siren, generale dell'Oceano Atlantico Meridionale.
    A Rennes, nella sfarzosa dimora del visconte Kanon, nonché generale di Dragone del mare, si accendevano gli animi per la cerca di Mozart, risultata finora infruttuosa nonostante le incessanti esplorazioni in ogni angolo del regno.
    “Dobbiamo raddoppiare gli uomini!” tuonava qualcuno. Oppure si udiva “Suvvia, conosciamo bene l'imprevedibilità delle sue azioni. Una scomparsa cosi improvvisa suggerisce una caduta in battaglia, o peggio ancora... alto tradimento!”

    Infuriava la discussione, braccia alzate e proclami echeggiavano nel salone coinvolgendo tutti i presenti tranne uno... in piedi, apparentemente rilassato con le mani congiunte dietro la schiena e lo sguardo perso a contemplare vagamente il panorama che si prospettava oltre il vetro di una finestra, vi era Khorne, intrepido generale di Scilla, che ascoltava silente.
    D'un tratto, come un fulmine a ciel sereno, la sua voce irruppe inducendo la riunione al silenzio.

    Non è in questo mondo...

    Le voci si placarono e tanti occhi puntavano ora su di lui, benchè egli persisteva nella sua postura volgendo le spalle.

    Continuare le ricerche non servirà, ancor meno schiamazzare come state facendo. Se ci vedesse l'Imperatore non potremmo fare nulla per scongiurare la sua furia.

    Il manto bianco che cadeva giù dalle spalliere celava l'armatura dorata che copriva interamente il suo corpo possente. Ottenuta l'attenzione, continuò:

    Mozart non è qui, non nel mondo che conosciamo. Ho potuto udire nella mente la nenia del suo flauto provenire da un luogo remoto, poco più che un sussulto. Egli è prigioniero in una terra estranea a noi, irraggiungibile persino al severo sguardo dell'Imperatore che tutto sovrasta.

    Si girò di scatto mostrando gli occhi cerulei e il suo consueto viso corrugato, mentre il crine nero traboccava oltre l'elegante elmo. Percepiva le innumerevoli domande che presto gli sarebbero state rivolte, ma lui anticipò tutti incrociando lo sguardo con Kanon.

    Kanon, aprì il portale! Il suo cosmo latente mi indicherà la via. Giuro che lo porterò indietro.. o perlomeno ciò che ne rimane.

    Dragone del mare esitò per qualche istante, come se fosse insoddisfatto dalla spiegazione del generale di Scilla, tuttavia aprì il cancello che accedeva a tutte le dimensioni, il famigerato Triangolo d'Oro. Khorne si cimentò nell'attraversarlo, ma prima che la sua figura venisse inghiottita dal portale la mano di Kanon lo fermò serrandoli il braccio destro.
    “E se non dovessi tornare?” gli chiese.

    Che il mio nome venga rinnegato.



    ENDLOS



    Il portale si aprì in un mondo a lui sconosciuto e lo capì bene non appena ebbe modo di visionare l'ambiente intorno a lui, il quale parve giovare di un'era più avanzata rispetto a quella a cui era abituato.

    Dove diavolo sono finito?

    Esitò per un istante nel calcare i piedi su una terra cosi atipica, ma venne spronato dalla presenza cosmica tanto famigliare che lo stava chiamando. Pochi passi dopo il suo udito potè deliziarsi delle rinomate note del flauto che si diffondevano nell'aere, soppiantando qualsiasi dubbio sull'identità di quel musico seppur ancora non lo vedesse.
    Nonostante fosse rasserenato nel riconoscere la musica del compagno d'arme, si incupì nel tradurre l'essenza di quelle note, le quali componevano una litania tanto dolce quanto mortifera e utilizzata da Mozart solo in caso di estremo pericolo.
    Conscio di quanto fosse tiranno il tempo, accelerò il passo lasciandosi guidare dalla musica fino a giungere alla sua fonte e con essa a Mozart.
    Si fece strada tra spettacolari edifici che in altri momenti avrebbero richiesto una doverosa ammirazione, ma non era quello il tempo. Spavaldo e risoluto fu il suo incedere con cui raggiunse la zona prestabilita e finalmente potè vederlo: al centro Mozart armeggiava con abile maestria il suo flauto, circondato da tre individui che non parevano di certo rappresentare una buona compagnia.

    Temerario e forte dell'armatura dorata che lo ammantava, si avvicinò con un sorriso ironico a vedersi, ma al contempo crudele per chi aveva avuto la disgrazia di conoscerlo. Il vento di salsedine preannunziò l'espandersi del suo vasto cosmo affinchè l'amico potesse riconoscerlo senza indugi, evitando così di essere soggiogato da qualche maleficio ingannatore altrui. Dapprima non degnò di alcuna attenzione i tre presenti, semmai la sua voce tonante era rivolta al generale di Siren in un misto tra sarcasmo e rimprovero.

    Hai perso la via di casa, Mozart? Lo sai che incombono ben altri impegni piuttosto che aggraziare indegni spettatori con la tua soave melodia.

    Disse accennando un tono sprezzante nei riguardi dei tre uomini con cui far intendere un perentorio messaggio: Mozart non era più solo.



    pensato
    parlato
     
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  9. |Mozart|
     
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    Socchiuse gli occhi, lasciandosi andare a tristi e vaghi ricordi. Il rombo dei cannoni, le grida dei morti... fischi, baionette a gridar nell'etere tutto il proprio sdegno. E poi ancora fischi, di quanto rimaneva delle armi da fuoco. La polvere da sparo valeva più dell'oro. La sua pace interiore era pari a quella di un uomo moribondo, che conscio di quanto ormai lo attende non si lamenta e non s'umilia: prossimo a partire, lasciandosi una folla di persone tutt'intorno. Eppur lui sapeva che quel giorno non sarebbe morto, perché le Parche avevano tessuto di lui un filo assai lungo. Così, quando riaprì gli occhi, ah che gelido il suo sguardo, e andò posandosi sui presenti con la ferocia muta ed elegante.

    Notò subito che la sua offensiva non era più capace di arrecare danno a quell'insolente, ma non per questo la fece tacere. Ogni musica ha un inizio e deve avere una fine: le interruzioni non fanno parte del vocabolario di un compositore. E lo stesso dicasi degli accidenti, che manifestandosi improvvisi possono indurre un musico a sbagliare nota o a non suonare affatto. Tutto ciò era... intollerabile.
    Sicché, quando il secondo incomodo osò oltraggiarlo sperdendo ogni ria nota, lui non stette fermo a farsi raggirare; ed anzi, ebbe il buon cuore di mostrare fin dove si spingeva la sua innegabile maestria. Eolo non poté che compiacersi, quando con una melodia si convinse ad obbedire alla richiesta: al vento impetuoso si frappose una cupola fatta d'aria compressa, che resa solida come una parete voleva proteggere il cantore da fatali danni. Si meravigliò quando scoprì che la sua difesa stava reggendo, forse perché il nemico era intenzionato a sperdere la musica e non i presenti. Fu un sollievo: nessun civile ne sarebbe rimasto ferito.
    A ciò seguì l'intromissione della ragazza, che gli rivolse contro qualcosa che identificò come suoni... i quali non giunsero mai a lui, cozzando contro la parete d'ossigeno protettiva.
    L'avrebbe vista avvicinarsi puntandogli contro un'arma da fuoco che non riconobbe, pur capendo ch'era bene non starle troppo vicino.

    Con un battito d'ali fu a cinque metri lontano da lei, ma prima che potesse anche solo pianificare la prossima mossa, la più potente del suo repertorio, una voce amica e un cosmo tanto potente quanto feroce richiamarono la sua attenzione. Voltandosi, non poté nascondere la sua sorpresa nel vedere il Cavaliere di Scylla. E di colpo, ignorò tutto il resto.

    » K-khorne! Tu qui?!
    Sia lodato Poseidone... questi folli, questi stolti privi di senno! Non stavo facendo altro che divertire un gruppo di bambini, quando mi hanno attaccato con pretesti futili; hanno offeso me e l'Impero più volte. Specialmente lui... « e indicò immediatamente Richard, pur senza degnarlo di uno sguardo: » Lui è il più folle di tutti. E' un mostro, un essere senza pietà e senza spina dorsale. Voleva attaccarmi alle spalle, pensando che io non me ne fossi accorto; l'ho ripagato con la stessa moneta!
    Khorne! Se tu sei qui, significa che c'è un modo per tornare a casa. Ti prego, mostrami la via... «

    Lanciò un ultimo sguardo al trio, mostrando loro tutto lo sdegno di cui era capace, che mai prima d'ora aveva nutrito per nessuno: li reputava dei mascalzoni, personaggi di infimo livello capaci solo di uccidere, distruggere e nient'altro. Aprendo le ali dell'armatura, si librò in volo per allontanarsi rapidamente da quel posto; Scylla poteva seguirlo con il Volo dell'Aquila, dunque accelerò la sua corsa per tornarsene nell'Impero. Ma non avrebbe dimenticato l'offesa di quel giorno, tant'è che prima di sparire la sua voce tuonò:

    » Verrà il giorno! «

    Sirena dei Mari
      Status fisico
      In perfetta salute.

      Mana 75% - 15% = 60%




      Equipaggiamento
      Scaglie d'oro di Siren Info, Armatura.

      Passive dell'Armatura: [Abilità Passiva - Volo], già citata.

      Oltre a poter garantire la sospensione in volo, un eventuale e più forte battito d'ali potrebbe catapultare il Cavaliere in una precisa direzione, tale che in un raggio di cinque metri egli possa effettuare movimenti assai rapidi e improvvisi; trattandosi di ali, la libertà di movimento è omnidirezionale, sebbene, una volta scelta la traiettoria, non è possibile correggerla a propulsione avvenuta. Se ne deduce, infine, che le modalità d'uso della suddetta capacità, qualora utilizzata in fase difensiva, può inficiare sui giudizi che riguardano la Sportività e la Strategia [Abilità Attiva - Movimento Rapido x Consumo Basso].

      Flauto delle Vuote Melodie Info, Arma.

      Passive dell'Arma: [Abilità Passiva - Malia Musicale], già citata.

      Il suono altro non è che il risultato di vibrazioni che, sottoposte a una certa frequenza, producono note e melodie. Tuttavia, il suono sul piano ideale può esercitare a sua volta un'adeguata forza sulle molecole, facendole appunto vibrare; Siren, con una spesa di mana variabile, potrebbe sottoporre un'area precisa (5m x basso, 7m x medio, 10m x alto, 15m x critico) all'aumento della vibrazione nell'etere: grazie a ciò sarebbe possibile esercitare forme d'interazioni sonore che, in base all'obolo di mana speso, possono essere conteggiate come Tecniche, avendo forme variabili e diverse a seconda del caso. Che si tratti di lame, proiettili, zone di vuoto e via discorrendo, il numero delle stesse segue una scaletta prestabilita (4-6-8-10), e qualsiasi uso dell'abilità che sia per difesa o per attacco non ne concederà l'uso di altrettante del medesimo tipo o scopo nello stesso turno (va da sé, infine, che il musico sia esente dagli effetti del suddetto potere) [Abilità Attiva - Manipolazione Aria Consumo Variabile medio].




      Abilità Personali

      Elegìa [Abilità Passiva - Anti-Difese psioniche, fino a Livello Medio] già citata.

      Tecniche





      Info mui bien, questo è il mio ultimo post^^ fatemi sapere quando fate valutare la scena, così posso feedback-are tutti :sisi: E grazie ancora per l'ottima ruolata.

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    Qualche nuovo amico...?
    Occhio per Occhio.

    Narrato
    "Pensato"
    «Parlato di Richard»


    Tutto accadde rapidamente, troppo rapidamente perché lui potesse far qualcosa.
    Terminato aveva di dileggiar la bestia che musicista si definiva, che ecco un'altra voce, empia e distorta da maligni propositi, giungere dalle sue spalle minacciando di morte l'assassino che con insuperabile idiozia s'era cercato più nemici di quanti da solo ne potesse affrontare.
    Non riconobbe immediatamente il ragazzo cui aveva fatto scudo come il proprietario di quella voce, lungi da lui quell'ipotesi dopo aver visto l'ingenuità tipica di chi non desidera combattere, ma fu costretto a ricredersi.
    Furiose raffiche si levarono nell'aria, dotate di forza innaturale rischiavano di spazzarlo via da un momento all'altro, e dunque giunse automatico il gesto di voltarsi a cercare l'origine della minaccia: il Generale doveva avere un complice che era necessario scovare e terminare. E dire che fu sorpreso nel capire che la causa della tempesta altri non era che l'albino altro non è che un eufemismo.
    Stupefacente in più d'un modo, quel ragazzo, ma non ebbe il tempo di analizzare quanto stava accadendo, poiché fu un altro il particolare che calamitò la sua attenzione. Reisen era a terra, in ginocchio, e stava lottando per non stramazzare.
    Per qualche istante fu come se la sua coscienza non esistesse. La bocca si era aperta da sola, senza emettere alcun suono, mentre una mano si protendeva in avanti senza ragione alcuna.
    Immobile, senza forze e privo di volontà alcuna, rimase ad assistere mentre la nenia di morte veniva superata e distrutta dal cupo grido del vento. Nessun pensiero riuscì a penetrare il manto di nulla più totale che avvolgeva il suo animo atrocemente tormentato, mentre assisteva allo spettacolo della ragazza che si alzava e che aggrediva a sua volta il Siren.
    Non vi fu alcun sintomo di ragione o riflessione nei movimenti dell'individuo ammantato di rosso. Nessun briciolo di pensiero, mentre si voltava verso il suo nemico ed avanzava con passo lento.
    Non vi erano più illusioni o note nell'aere che andava via via calmandosi, eppure i movimenti di quell'individuo parevano dettati dall'ipnosi.

    Apparve un'altra figura. Anch'essa ammantata d'oro. Un altro "Francese" forse, venuto in soccorso dello stolto. Poche parole, da lui pronunciate. Parole che lui non comprese, invero. Come bestia priva d'intelletto e dotata solo di fame da saziare, stava avanzando verso il suo pasto, e null'altro gli importava. Nemmeno di capire i vuoti messaggi che l'un l'altro si scambiavano.
    Alle sue parole il Mozart rispose, ma ancora una volta alcun senso ebbero per lui quei suoni, lasciando che le sue menzogne venissero pronunziate e non ribattute. La verità sarebbe rimasta nota solo a loro tre.
    Si ritrovò indicato, ma nulla cambiò nella sua andatura. Almeno fino al momento in cui il suo bersaglio prese a volare, fuggendo indegnamente dal destino che si era cercato.
    Solo allora prese a correre verso di lui, bramoso di non perdere la sua preda, ma già troppo tardi s'era dimostrato. Non avrebbe fatto in tempo a raggiungerlo.
    Vice versa, non sarebbe scappato illeso.
    Aveva fatto un grave errore, nel ferire Reisen. E non gli avrebbe mai permesso di sfuggire alla sua ira. Ne in quel momento, né mai. Non senza ripagarlo in qualche modo.
    Richard Simon LeRoy non perdona mai un torto subito.
    E la sorte, in questo, gli era favorevole: il biondo era fuggito senza premurarsi d'aver salvo l'amico suo. Occhio per occhio, dente per dente. Che perdesse qualcosa di a lui caro, affinché imparasse che la malvagità vien sempre premiata dalla giusta moneta.

    La corsa ebbe culmine a pochi metri Cavaliere di Scilla, lì dove l'altro dorato pagliaccio era partito cercando d'aver salva la vita, in indegna ritirata.
    Non vi furono parole, quando l'individuo ammantato di rosso si voltò. Dal capo ai piedi, il figuro era rivestito da un rosso e logoro tessuto che lo nascondeva per intero, trasformando in tenebre il suo stesso volto. L'unica cosa che di lui si poteva osservare erano due fiammanti occhi dai contorni incerti, che ora ardevano di profonda ira. Questo l'unico segnale dato a Khorne, per capire che ora era lui l'oggetto della vendetta.
    E solo l'abilità e l'esperienza di guerra poteva dargli salva la vita, poiché non lasciò segno alcuno al comune occhio per capire quanto vasto era l'assoluto rancore che il suo corpo muoveva. Accadde e basta.
    Il mantello si squarciò orribilmente, mentre l'argentata moneta fuoriusciva rabbiosa. Tutt'attorno il boato sonico distorse per pochi momenti l'aria, sollevando e lacerando la cappa, mentre l'oggetto metallico viaggiava rettilineo verso il volto dell'assassino, reo d'aver caro un mostro il cui orripilante crimine non sarebbe mai stato perdonato.
    Con la precisione e la malvagità che solo un "viscido LeRoy" poteva vantare, il serpente che era sferrò il suo morso verso il volto, lì dove l'armatura scintillante non arrivava.

    Che l'urlo di morte del Generale si levasse rumoroso, e giungesse alle orecchie del Siren. Tale il suo augurio.
    Non verrà, il giorno. Il giorno era quello, e se il piacere di dilaniare le carni dell'assassino non era suo, non facilmente avrebbe rinunziato alla brama di straziarne l'animo privandolo di una persona a lui affine.


    » Richard S. LeRoy: Djin [Tecnocrate] (Basso: 5% | Medio: 10% | Alto: 20% | Critico: 40%)
    » Fisico: Primi segni di debolezza a causa del dispendio di mana. Fisico illeso.
    » Mana: 80% -> 40%

    » Riassunto delle azioni svolte nel turno

    Dopo aver provato ad inseguire Mozart, Richard si ferma non eccessivamente distante da Khorne, una distanza approssimativa di 3 metri, e sferra un attacco mediante la tecnica "Railgun" (Consumo Critico) lanciando una Rupia d'Argento da sotto il mantello.


    » Abilità Passive

    Essenza del Djin del Tuono | Essendo composto di fulmini, ed essendo ovviamente padrone del proprio corpo, Richard può mutare il proprio aspetto a piacimento. Salvo per ritornare alla propria forma originale, questo potere non può comunque essere utilizzato in battaglia (egli sarà comunque in grado di mutare il proprio aspetto, ma ogni mutazione che comporterebbe qual si voglia vantaggio non concordato dai partecipanti non è consentita).
    Anche l'uso in Quest risulta limitato: salvo autorizzazione del Master, Richard non può fruire di quest'abilità per avvantaggiarsi durante la missione.


    » Equipaggiamento

    Cornamusa da Battaglia "Jaggi" | Sitratta a tutti gli effetti di una vera e propria cornamusa, anche se decisamente peculiare. E' concepita e realizzata per essere usata al pari di un martello da guerra, per questo presenta un lungo manico ed una "faccia" da impatto piuttosto grande. Tuttavia presenta alcune delle caratteristiche chiave delle cornamuse, e tali componenti a dispetto dell'apparenza non sono fragili. Non Impugnata.
    Banana da Battaglia | Una Banana. Una GRANDE Banana. Dalla lunghezza di 150 cm, dalla consistenza e dal sapore di una banana quasi matura (di quelle con la buccia ancora un po' verde), viene utilizzata da Richard in battaglia. Non importa quanti danni la banana subisca, non marcirà mai ed alla fine della battaglia tornerà in perfetto stato. Non impugnata.
    Farina di Mais | 10 sacchetti contenenti un kg di farina l'uno. Sembrano inutili, ma... Richard ha un uso anche per questi.
    Rupie d'Argento | Un borsello ben farcito di Rupie d'Argento, una delle monete del regno di Hyrule. Come è giusto che sia, Richard ha un buon uso anche per delle monete.
    Vermilion | Si tratta di un ciondolo di una certa importanza, per Richard. Probabilmente è l'unico oggetto che non ha un uso diretto in battaglia, ma questo monile gli scalda il cuore. Gli è molto caro.


    » Tecniche

    ► Railgun | Consumo Variabile Critico

    Il “Cannone Elettromagnetico”, noto in ambiente tecnico con il nome “Rail Gun”, è un'arma interamente basata sulla corrente e sul magnetismo, facente perno sull'induzione elettromagnetica.
    Il proiettile, una qualsiasi massa necessariamente ferromagnetica al fine di interagire in maniera efficace con le cariche, viene sottoposto ad un flusso elettrico e magnetico, affinché si carichi positivamente (o negativamente, senza alcuna differenza nell'effetto finale).
    A quel punto le rotaie su cui è locato il proiettile vengono percorse da corrente, e caricate in maniera progressiva in modo da sfruttare il principio di attrazione tra cariche opposte e di repulsione tra cariche uguali, risultando in una “spinta” al proiettile, che viene accelerato lungo le rotaie e quindi sparato fuori.
    Questo passaggio avviene in pochi istanti ed a voltaggi particolarmente elevati, si tratta pertanto di una potenza impressionante: un proiettile del genere, anche di massa molto ridotta, ha una forza cinetica enorme, potrebbe distruggere senza problemi qualsiasi bersaglio, compreso un carro armato, pur non possedendo alcun carico di esplosivo.
    Questo è il principio fisico su cui si basa una Railgun, un'arma che Richard è in grado di riprodurre con una facilità disarmante.
    Utilizzando il suo stesso corpo come fonte d'energia ionizzante, e la sua precisione quasi maniacale nella disposizione delle cariche, il Djin non si fa problemi o scrupoli nel trasmettere la propria carica ad un qualsiasi oggetto toccato, e nell'usare la stessa aria - un isolante - come rotaia.
     
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  11. GodotAWW
     
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    Godot non sapeva che fare ora.
    La sua tempesta era appena cessata, e come aveva previsto le note si erano disperse con il vento, quella magia non avrebbe intaccato più nessuno.
    Ma ecco che la ragazza che fino a pochi istanti prima era stata ferma e tremolante si era alzata in piedi di botto ed era scattata sino all'avversario, puntandolo con un fucile che aveva estratto da chissà dove.

    "Che strano.. Perché solo ora ha riacquistato le sue forze?"

    Pensò Godot, ma la risposta la sapeva già; quella strana musica le aveva risucchiato l'energia come aveva fatto con lui, e probabilmente quando il suo vento la aveva dispersa aveva ritrovato la forza di rimettersi in piedi.
    Assurdo come una ragazza all'apparenza minuta e tranquilla potesse diventare di colpo un incredibile combattente; senza tentennare si era lanciata all'attacco immediatamente, senza stare neanche un attimo a ricaricarsi dall'attacco subito.
    Sorrise, dopo tutto non erano tanto male questi due.
    Ma ecco che un quinto figuro entrò in scena. Come il suo avversario, anche questo figurava un'armatura dorata e sembrava dotato dei medesimi poteri astrali; ma sembrava che il suo intento fosse diverso.

    Hai perso la via di casa, Mozart? Lo sai che incombono ben altri impegni piuttosto che aggraziare indegni spettatori con la tua soave melodia.

    Quando sentì questa frase il suo cuore rallentò un attimo, la rabbia stava sfumando, con l'attacco di prima, e ora poteva vedere chiaro: Non voleva combattere, era controproducente a quel punto. Ma non lo stesso sembrava pensare l'uomo: Quando il musico spiccò il volo, deciso a lasciare il campo, probabilmente consapevole di essere in minoranza dal punto di vista numerico, l'uomo era corso immediatamente dietro i due, e davanti ai suoi occhi esterrefatti aveva lanciato una moneta per aria, e quando toccò le sue dita partì ad una velocità impressionante, diretta ai due fuggitivi. Dunque non voleva concludere la battaglia.
    Godot si passò la lingua tra i denti, quella tecnica lo interessava, andava ad una velocità impressionante quel proiettile, sarebbe stato un ottimo allenamento per permettergli di potenziare la propria abilità di controllo vettoriale.
    Quando sarebbe finita la battaglia, si sarebbe avvicinato a lui.

    » Godot: Godot ArmedWithWings [Psiomante] (Basso: 5% | Medio: 10% | Alto: 20% | Critico: 40%)
    » Fisico: Spossato.
    » Mana: 60%

    » Azioni svolte

    - Caduto a terra e liberato dall'illusione grazie a Richard
    - Generato una tempesta di vento


    » Abilità Passive

    Vector Limit (Auspex) | L'abilità che Godot ha sviluppato è tanto strana quanto affascinante: in parole semplici, funziona in tal modo:
    Qualsiasi vettore che entri in contatto con il suo campo AIM (o la sua aura, come preferite) verrà percepito inconsciamente nel cervello. Il suo potere di esper è per l'appunto questo, una volta percepito un vettore, il cervello può elaborarlo e creare un'immagine del vettore stesso, con tanto di forze che esso genera. La sua abilità di esper gli permette di modificare verso, intensità o direzione del vettore che entra in contatto con lui.
    La sua intelligenza da esper è però limitata, il suo cervello gli permette di limitare il calcolo vettoriale contemporaneo fino a 3 elementi (verso, intensità o direzione) dei vettori che entrano in contatto con lui.


    » Equipaggiamento

    Katana "AWW" | Quando fuggì dalla vilal dovette affrontare un aggressore delle famiglie nemiche che tentò di ucciderlo, ma quando tutto sembrava perduto, la lama di suo padre che era fissata al muro cadde e colpì l'aggressore ferendolo e stordendolo. Nel panico Godot afferrò la spada e fuggì, e da allora non la ha mai lasciata.
    La spada è semplicemente una lama lunga da un metro e venti centimetri, ottima fattura, ma non ha alcuna magia impressa. Reca le lettere "翼で武装して" sulla lama. Lo stile è quello di una katana giapponese.

     
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    --- Reisen "Udongein" Inaba ---

    Narrato
    - Parlato -
    * Pensato *




    Non sempre conta la soluzione che si è scelta di adottare a volte è molto meglio considerare solo il risultato, ci sono molte situazioni che possono essere risolte in diversi modi ed è praticamente impossibile dire quale di queste soluzioni è migliore rispetto ad un'altra...

    Quel giorno sembrava che la sua soluzione fosse riuscita, indipendentemente da quello che era successo la cosa importante era che il musico aveva deciso di andarsene.
    Infatti da dietro era apparso un'altro figuro che indossava un'armatura d'oro come lui, erano forse amici?
    Non c'era voluto molto per scoprire la risposta a questo quesito infatti i due si erano messi a parlare e tra le altre cose il musicista, nonostante le parole di pace che gli aveva dato la ragazza, aveva preso ad insultare comunque tutti e tre, anche lei...

    K-khorne! Tu qui?!
    Sia lodato Poseidone... questi folli, questi stolti privi di senno! Non stavo facendo altro che divertire un gruppo di bambini, quando mi hanno attaccato con pretesti futili; hanno offeso me e l'Impero piu volte. Specialmente lui... Lui e il piu folle di tutti. E' un mostro, un essere senza pieta e senza spina dorsale. Voleva attaccarmi alle spalle, pensando che io non me ne fossi accorto; l'ho ripagato con la stessa moneta!
    Khorne! Se tu sei qui, significa che c'e un modo per tornare a casa. Ti prego, mostrami la via...

    Al sentire quelle parole si era sentita avvampare non poco, lei gli aveva offerto la salvezza, un'occasione per andarsene ed ora lui aveva il coraggio di prendersela anche con lei che stava solamente cercando di aiutarlo?

    - Ehi, cerca di moderare le parole, io stavo cercando di aiutarti e tu mi ripaghi cosi? Ti faccio notare che se solo avessi voluto avrei potuto spararti facilmente alla... -

    Stava per finire la frase ma uno strano rumore aveva catturato improvvisamente la sua attenzione, doveva essere stato sparato qualcosa di grande da qualche parte... Cos'era? Ed era diretto a lei forse?
    L'ennesima vendetta in uno dei tizi dall'armatura d'oro? Poteva benissimo essercene un'altro nascosto chissà dove, no?

    Non lo sapeva ma doveva reagire, seppure il suo corpo non rispondeva benissimo ai suoi stimoli quindi, con un po' di ritardo dovuto a queste reazioni lente, si era buttata alla sua destra con una capriola ed una volta rialzatasi aveva sentito il poco rassicurante dolore di tutti i suoi tendini affaticati dallo sforzo, ma nulla sembrava averla colpita infine.
    Quindi il colpo in fin dei conti non era diretto a lei e se lo era nonostante il ritardo compiuto l'aveva schivato...
    Alzando la testa l'aveva visto ed aveva capito... Una moneta volante o piu semplicemente... Un'UFO!
    No, guardandolo meglio era troppo piccolo per essere un'UFO ed aveva appena notato che con la sua traiettoria stava andando dritto contro... L'amico di Siren.

    - Richaaaaaaaaaaaaaaaaaaard! - Aveva urlato lei furente all'indirizzo di, indovinate un po'? L'elementale... In fondo era l'unico che avrebbe potuto fare una cosa del genere.

    Che cavolo... Si era impegnata tanto per farli andar via e adesso lui doveva rovinare tutto?
    Non poteva permetterlo e la cosa la faceva incavolare di brutto, reputava Richard un po' più intelligente.

    - Fermati dannazione, smettila, non peggiorare le cose ora che sono riuscita a farli andar via! - Sì, era ancora fermamente convinta che erano state le sue parole a far defilare il musico.

    La coniglietta si era messa quindi a correre verso Richard alla fine seppure il suo corpo non si era ancora ri-abituato agli sforzi muscolari quindi ogni passo le faceva sfuggire un piccolo gemito, appena era riuscita a raggiungerlo l'aveva rimproverato un'ultima volta con una specie di supplica annessa. - Ti prego... Non potresti lasciarli andare ora? Non vedi quanto è inutile questa battaglia? - Aveva chiesto all'elementale facendo degli occhi da cerbiattoconiglio, ovviamente non era contenta per come stavano andando le cose ma aveva capito che il ragazzo probabilmente aveva le sue ragione (seppure magari non tanto buone) per farlo alla fine semplicemente si era voltata verso quei due cercando di capire cosa avrebbero fatto sperava che il combattimento non sarebbe continuato... Aveva ancora molte energie ma il suo corpo era lento e ormai troppo poco abituato ad un combattimento...

    Un'ultimo sguardo supplichevole anche a quei due sperando che lasciassero correre e se non era così... Beh, se non era così lei avrebbe protetto Richard, ormai sembrava troppo debole per fare qualcosa di serio perciò era suo dovere proteggerlo e non avrebbe permesso a nessuno di quei due di ferirlo, così le era stato insegnato e così avrebbe fatto, così aveva aspettato cercando di capire quale sarebbe stata la loro prossima mossa.

    Reisen Udongein Inaba
    Basso - 5%
    Medio - 10%
    Alto - 20%
    Critico - 40%
    Mana attuale: 90%
    Stato fisico: Spossata.
    Stato psicologico: Spera che la battaglia sia comunque finita.

    Riassunto in breve:
    - Si mette davanti a Richard pronta a proteggerlo in caso di pericolo.

    Equipaggiamento:
    White Illusion (Fucile a pompa; In ambo le mani)
    Black Illusion (Katana; Non presente)
    Defence Illusion (Scudino; Non presente)

    Abilità Passive:

    Red Eyes Of Madness Lv.1
    Grazie a questa abilità Reisen riesce a cambiare consciamente o inconsciamente i suoi pensieri, se pensa che una cosa è sbagliata con questa tecnica può distruggere quell'ostacolo nella sua mente cominciando a pensare che sia giusto eccetera, purtroppo questo fa parte del suo addestramento, in guerra si può essere portati a fare cose che non si vogliono fare ed avere degli ostacoli che te lo impediscono può essere solo controproducente.
    Con questa abilità si distruggono le inibizioni di troppo, a questo livello i suoi occhi non hanno ancora nessun'effetto verso le altre persone ma solo verso sé stessa però.
    L'abilità si può anche attivare da sola senza il consenso della ragazza stessa, specie se va incontro ad un'emozione forte.
    [Passiva] - [Permanente]

    Lo spazio non è importante
    Reisen è in grado di instaurare un rapporto molto profondo con tutti gli oggetti in suo possesso che ha acquisito legalmente e giustamente.
    Lei può ricevere la possibilità di avere questi elementi in ogni luogo ed in ogni tempo senza preoccuparsi di dove sono, se un suo oggetto rimane a casa per esempio può richiamarlo ovunque lei sia per usarlo permanentemente, stessa cosa può funzionare all'inverso grazie al potere della mente può far sparire il suo equipaggiamento per lasciarlo a casa o da qualsiasi altra parte a patto che non rechino danno a nessuno.
    In pratica con questa tecnica ha la disponibilità dei suoi oggetti sempre e comunque, anche quando sono lontani perché magari non ha voluto portarli con sé.
    [Passiva] - [Permanente]



    Tecniche usate: //
     
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    Chi era furbo aveva già capito di non impugnare le armi, purtroppo però come in ogni compagnia vi era il bullo che non perdeva occasione di mostrare la propria baldanza, ignaro talvolta di quale pericolo andava incontro, o forse spinto da inconsapevole pazzia nonostante il saggio invito a scostarsi.
    L'individuo dinanzi sfoggiò un'arma che Khorne non riconobbe e tanto meno gli interessò, ma non potè sorvolare sul fatto che gli era stata puntata contro in chiari intenti minacciosi. Ne scaturì un boato potente che rievocava la salva di un plotone di esecuzione, nel mentre il generale di Scilla impose le mani e innalzò la sua difesa principe a scapito di una quantità considerevole di cosmo. Si susseguì un impatto e minuti frammenti metallici che si guizzarono ovunque, molti dei quali sfiorarono il viso di Khorne recandoli dei tagli. L'onda d'urto gli fece volare via l'elmo che rotolò per un paio di metri alla sua sinistra, mostrando così a chi lo vedesse un volto grondante di sangue e le palpebre serrate.

    Le ferite bruciavano ma nessun lamento venne manifestato, anzi: quando le palpebre si aprirono, le iridi cerulee scintillavano di un alone scarlatto, empio e crudele, come se tutto ciò non avesse fatto altro che destare una rabbia che era meglio non violare.
    Le labbra si allargarono solo per esternare una risata gelida, mentre uno sguardo omicida venne posato all'essere che aveva osato tanto, per poi invece abbassarsi laddove giaceva il suo elmo.
    Proferì:

    Non trovi buffo come la gente di questo posto abbia poco a cuore la propria vita, Mozart?

    Con la fredda calma di un veterano del suo prestigio si avvicinò all'elmo, lo raccolse e lo adagiò sul capo con somma grazia. Nuovamente il suo sguardo feroce si imbattè sull'individuo che aveva sparato.

    Mi appello al tuo consiglio, Mozart: cosa dovrei farne di costui? Staccarli la testa e portala all'Imperatore oppure avere pietà di lui?

    Disse protendendo una mano il cui indice era puntato verso l'individuo. Eppure non era solo un gesto accusatore verso un colpevole, bensì il principio per un attacco silente e a malapena percettibile, ma non per questo meno efficace. Il cosmo fluì sulla punta del dito per assumere la forma di un raggio col quale tentare di avvinghiare la preda nelle maglie delle spire del serpente e stritolarlo in una morsa ferrea. Non era ancora intenzionato ad ucciderlo, piuttosto debilitarlo il giusto necessario affinchè non potesse costituire più minaccia alcuna.
    Sangue chiama sangue, e Khorne lo avrebbe ripagato con gli interessi.


    CITAZIONE
    Status: ferite al capo attenuate dall'elmo: lacerazioni di bassa/media entità con relativa perdita di sangue.
    Cosmo (o mana): 100% - 30% = 70%
    Vestigia a Scaglie d'Oro di Scilla: Equipaggiamento, Armatura.
    Sei Bestie di Scilla: Equipaggiamento, Armi (parte integrante dell'armatura).

    CITAZIONE
    - Bestia mitologica -
    Peculiarità del Cavaliere di Scilla è trascendere il potere delle Sei Bestie di cui lo Scales è composto, le Sei Armi donano al possessore tutte le proprietà degli animali che, nei miti, si dice componessero il corpo della sfortunata creatura degli Abissi. Sicché, Khorne può vantare i seguenti vantaggi in termini di gioco:
    L'Aquila dona una vista sovrumana, tale che potrebbe vedere in lontananza ciò che un umano vedrebbe con un binocolo;
    Il Lupo dona un bonus passivo del 50% dell'Agilità, permettendogli di reagire con prontezza alle minacce esterne;
    Il Serpente aumenta del 50% la propria Velocità, proprio come i rettili che, muovendosi sul dorso, strisciano rapidamente verso la preda;
    Il Vampiro che aumenta le capacità uditive del Cavaliere, permettendogli di avvertire rumori o presenze a lui prossime come se fosse dotato di un'auspex.
    L'Orso, forte della sua mole e della sua muscolatura, conferisce un bonus del 50% nella Forza Fisica.
    La Vespa dal pungiglione fatale, del cui veleno Khorne ha potuto servirsi onde sviluppare una resistenza a veleni e tossine fino ad un livello medio.
    [ Sestupla Passiva: PU del 50% in Agilità, Velocità e Forza. Vista sovrumana. Auspex Uditivo. Resistenza ai Veleni fino ad un Livello Medio ]

    CITAZIONE
    - Barriera dei mari
    Come a voler intimare l’arresto di ciò che gli si pone dinnanzi. Il Generale impone le mani plasmando quindi un muro difensivo degno di nota. Peculiarità di questa difesa è, in realtà, la facoltà del cavaliere di cambiarne la sostanza, sicchè:
    - Sarà duro come cemento per fermare gli attacchi fisici;
    - Sarà simile a cuscinetto che ammortizza gli urti del cosmo altrui.
    In ogni caso, la difesa è in grado di annullare tutti quei colpi di potenza pari o inferiore al consumo speso dall'utilizzatore.
    [Tecnica (abilità attiva) Consumo Alto ]
    049vu

    CITAZIONE
    - Spire del Serpente (Serpent Strangle)
    Il Generale innalza il bracciale sinistro e vi fa fluire il suo cosmo, dopodiché gli basterà indicare un'area a sua scelta nella quale far apparire una creatura serpentiforme di dimensioni considerevoli (quanto o più di un essere umano). Il rettile sbucherà silenziosamente dal terreno e, nell'area prevista, tenterà d'avvinghiarsi alla malcapitata vittima che vi è all'interno. Il pitone, proprio come sua consuetudine, stringerà il nemico fra possenti spire finché non l'avrà completamente stritolato, riducendogli le ossa in polvere. Tuttavia, in alternativa, il Generale di Scilla può asservirsene soltanto per tenere un nemico a bada, dando a sé stesso tempo di attaccare successivamente e con maggiore comodità... o solo per torturarlo il più a lungo possibile (dividendo, in questo caso, la potenza ma allungando l'effetto per due turni totali).
    [ Tecnica (abilità attiva) Consumo Medio x 1 turno ].
    gif

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    parlato
     
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  14. |Mozart|
     
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    Non si sa mai quando il vento si gonfierà, stracciando le vele e rovesciando la nave nei flutti. I marinai, attoniti, non possono che mirare la catastrofe e pregare di non finire schiacciati dal peso dei bastimenti, né d'affogare nelle oscure e gelide acque... là, dove Davy Jones attende. Così lui non poté che restare sgomento, quando, voltandosi, s'accorse prima del boato e poi del compagno Khorne. Costui era stato vilmente attaccato proprio da quel folle che, poc'anzi, aveva additato: il lupo perde il pelo ma non il vizio, pensò. Mozart era quel che si può dire un giovane di buon cuore, incapace di nutrire un vero e proprio astio nel prossimo, pur quando gli viene incaricata una missione che, spesso e volentieri, consiste nell'uccidere una persona. Questa sua peculiarità decadeva totalmente allorquando incontrava sul suo cammino una persona come Richard: un rissoso, un uomo incapace di ragionare, che sapeva solo offendere, che usava i compagni come scudo, si faceva gioco di loro, e accusava gli altri delle malvagità che lui stesso catalizzava.
    Ignobile. Come un marinaio che, vedendo un naufrago, lo issa sulla propria barca solo per derubarlo... neanche Caronte, oscuro e avido traghettatore dello Stinge, potrebbe sfoggiare un'indole così insensatamente violenta.

    » Dei dell'Olimpo. E' completamente pazzo: attaccare Khorne senza ritegno! E' fortunato che Scilla non l'abbia già decapitato... «

    Vide il serpente agitarsi nel tentativo di stringere quel giovane in trappola, e ne ebbe pietà: in pochi erano sfuggiti a quel colpo, ma anche se vi fosse riuscito Khorne deteneva al suo comando Sei Bestie; e non c'era Generale di Poseidone che non avesse timore dei formidabili poteri del difensore della Colonna situata nell'Oceano Pacifico meridionale. Rimanendo il volo, mentre scendeva lentamente verso i presenti, Mozart portava lo strumento alla bocca e, come mai prima d'ora, avvampò di una cieca rabbia.

    » Mai ho provato un risentimento così forte per qualcuno, mai come in questo momento! Non avrò pietà di te... «

    Cantò. E mai fanfara di guerra annunciò più tetro massacro, sicché quando la musica del Cavaliere prese a svirgolare su note, intrecci e legati, qualcosa di indescrivibilmente violento fu diretto a danno di Richard. Se la melodia di prima era per lui un frastuono, un dolore lancinante così forte da non farlo respirare, la Dead End Climax avrebbe riscritto il suo vocabolario con un nuovo termine alla voce dolore: atroce.

    » La tua malvagità ha risvegliato in me la parte più terribile del mio segno.
    Le vittime dalla tua infamia gridano forte vendetta... hai calpestato l'umanità e la ragione troppo a lungo per poter vivere! Non hai mai rivelato un dubbio, un'esitazione! In te non c'è traccia alcuna di razionalità! Sei malvagio!! «

    Le dita scivolavano rapidamente sulle chiavi, armoniosamente per chiunque non fosse Richard. Già, il Dead End Climax era il culmine sovrano, la tecnica più potente di cui Siren poteva asservirsi, e che egli adoperava solo in caso d'estrema necessità. Perché la sua melodia possedeva tutt'ora il potere di attaccare la mente, provocando ad essa spasmi e sofferenze inenarrabili. Una morte lancinante, atroce e senza riguardo era quanto Mozart augurava al suo bersaglio... non sapendo che la molteplicità della sua persona, fonde del dolore provocato dalle semplici note, avrebbe forse amplificato di numerose volte il potere di quella canzone. Sicché, nella migliore delle ipotesi, la Dead End Climax avrebbe forse ridotto quella creatura immonda ad uno stato vegetativo. Mentre, se il cielo l'avesse avuto in sorte, poteva forse sperare di sopravvivere abbastanza da restare incosciente e profondamente ferito per lungo, lunghissimo tempo.

    » Hai risvegliato la rabbia in me. Perché l'hai fatto, perché? Perché mi hai reso così terribile e spietato?!
    Non hai avuto riguardo neppure per la tua compagna, che più di una volta ti ha chiesto di cedere il passo. Non hai esitato nel colpire un uomo, il cui unico torto è l'essermi compagno d'armi!
    Ah quanto ho temuto che arrivasse questo momento, lo sai, maledetto?! Quanto ho temuto che la collera si potesse impadronire di me così. Eppure adesso non posso fare niente per impedire che la mia collera si scateni! BASTARDO!!!
    DEAD END CLIMAX!!!!! «

    Cadenzò ogni parola, affinché la voce non interrompesse la musica, né la musica potesse frenare la sua furia incontrollabile. Spese una gigantesca quantità d'energie in quel colpo, mirando solo a quel folle...
    E non dovette preoccuparsi degli altri due: se la donna e l'altro avessero tentato alcunché, avrebbe rivolto la melodia anche contro di loro, distruggendo le loro menti prima che potessero anche solo pensare di intervenire. Khorne, poi, avrebbe fatto il resto.
    Sirena dei Mari
      Status fisico
      In perfetta salute.

      Mana 60% - 40% = 20 %




      Equipaggiamento
      Scaglie d'oro di Siren Info, Armatura.

      Passive dell'Armatura: [Abilità Passiva - Volo], già citata.

      Flauto delle Vuote Melodie Info, Arma.

      Passive dell'Arma: [Abilità Passiva - Malia Musicale], già citata.




      Abilità Personali

      Elegìa [Abilità Passiva - Anti-Difese psioniche, fino a Livello Medio] già citata.

      Tecniche

      Dead End Climax
      L'atto finale, la nota più alta e violenta che da inizio al termine della melodia.
      Il Dead End Symphony viene accelerato e la quantità di mana aumenta, a tal punto che le note si fanno martellanti. Esplodendo quindi nel climax, la musica assume connotati feroci e imparziali, creando forti e lancinanti dolori alla mente di chi viene investito dalle note pregne di mana. Se ne deduce, per tanto, che lo scopo ultimo di questa tecnica è uccidere l'avversario rapidamente, senza pietà e fra atroci tormenti [Abilità Attiva Consumo Critico].




      Info eh oh, te la sei cercata XDD noi volevamo andarcene... Come mi ha spiegato Hylian su mp, il suo pg soffre la musica per via delle multi personalità, per cui ho dato per scontato che una musica che intacchi "la mente", sia per lui la cosa peggiore che esista a questo mondo :sisi: Ovviamente il PK è disattivo, quindi *nella peggiore delle ipotesi* io miro a farti perdere i sensi (il fatto d'uccidere è solo interpretazione).
      Ovviamente, se godot e la coniglietta fanno gli eroi... l'attacco andrà pure contro di loro, senza contare che Khorne è ancora fresco come una rosa XD

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  15. GodotAWW
     
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    Vivere nei boschi, tra gli animali. Lottare con i lupi, fuggire ai bracconieri, non avere mai una conoscenza tra i dotati di anima, questo plasmò e mutò, distorcendola, la mente del giovane, sino a renderla simile a quella di un animale.
    Non conosceva amore, odio e rancore, semplicemente non li comprendeva, come un alunno che non comprende le parole del maestro. Agiva con razionalità e logica, non si muoveva mai se non per proprio guadagno, e se doveva rinunciare a qualcosa per la propria sopravvivenza, lo avrebbe fatto, come era normale che fosse. Dopo aver guardato con ammirazione la tecnica del giovane, raggelò: si rese conto che il suo compagno era sbucato dal nulla e nessuno aveva notato la sua presenza; non era un umano nel comune. Ne ebbe la certezza quando, giratosi, vide un serpente scaturire dal nulla e stritolare l'uomo dagli occhi di zaffiro, come se fosse stata la cosa più naturale del mondo. Guardò in cielo e notò che il compagno lo additava con fierezza, e probabilmente era quello il canale della sua tecnica. Ma non poteva aiutarlo, non ora, si trovava a metà delle proprie forze, e se lo avesse aiutato non avrebbe più avuto la forza di fuggire, di scappare da quel macello. Ma le sorprese non erano ancora finite, il musico, irato dal comportamento dell'uomo si girò, e urlò pieno di rabbia:

    "La tua malvagità ha risvegliato in me la parte più terribile del mio segno.
    Le vittime dalla tua infamia gridano forte vendetta... hai calpestato l'umanità e la ragione troppo a lungo per poter vivere! Non hai mai rivelato un dubbio, un'esitazione! In te non c'è traccia alcuna di razionalità! Sei malvagio!"
    [Cit. Sirio :sisi: ]

    Godot sospirò, ora non poteva fare più nulla, l'uomo si era posto contro due avversari temibili e pericolosi, e lui non poteva certo cercare di aiutarlo, qualsiasi cosa avesse fatto sarebbe stata vana, a quel punto. Intanto una litania cominciò a impossessarsi dell'aria, coprendo ogni rumore, ma Godot si trovava lontano (/off Richard, vi ha inseguito, io no ;D) e poco riusciva a fargli quella strana litania, che comunque giungeva alle sue orecchie. Ma l'uomo non era d'accordo, prima cercando di divincolarsi, ora sembrava proprio morire dal dolore, la melodia lo stava devastando. Godot si girò, se ne sarebbe andato senza lasciare tracce, come aveva sempre fatto in situazioni del genere. Sospirò.



    Ma la sua anima non era d'accordo, in un lampo, l'immagine dell'uomo paratosi innanzi a lui per proteggerlo dalla terribile musica gli apparì, come gli apparì il fatto di conoscerlo da qualche istante. Eppure lui aveva rischiato la sua vita per lui, come poteva ignorarlo?
    Quella fu la prima azione illogica nella sua vita, si concentrò sul vento che lo colpiva, e ne generò una tempesta, ma stavolta il bersaglio era Richard, una forza inimmaginabile lo avrebbe colpito assieme alla litania, e avrebbe spazzato via le note dalle sue orecchie, e lo avrebbe scaraventato a terra.
    Sperava soprattutto che spostando l'uomo dalla traiettoria del dito dell'aggressore anche il serpente sarebbe sparito, ma era una speranza fiebile, ma viva.
    E' normale per le creature del mondo animale combattere per la propria sopravvivenza, ma ciò che ci rende umani, è il combattere per gli altri.

    Wind Storm [Critico]

    » Godot: Godot ArmedWithWings [Psiomante] (Basso: 5% | Medio: 10% | Alto: 20% | Critico: 40%)
    » Fisico: Spossato, stanco.
    » Mana: 60% -> 20%

    » Azioni svolte

    - Generato una tempesta di vento


    » Abilità Passive

    Vector Limit (Auspex) | L'abilità che Godot ha sviluppato è tanto strana quanto affascinante: in parole semplici, funziona in tal modo:
    Qualsiasi vettore che entri in contatto con il suo campo AIM (o la sua aura, come preferite) verrà percepito inconsciamente nel cervello. Il suo potere di esper è per l'appunto questo, una volta percepito un vettore, il cervello può elaborarlo e creare un'immagine del vettore stesso, con tanto di forze che esso genera. La sua abilità di esper gli permette di modificare verso, intensità o direzione del vettore che entra in contatto con lui.
    La sua intelligenza da esper è però limitata, il suo cervello gli permette di limitare il calcolo vettoriale contemporaneo fino a 3 elementi (verso, intensità o direzione) dei vettori che entrano in contatto con lui.


    » Equipaggiamento

    Katana "AWW" | Quando fuggì dalla vilal dovette affrontare un aggressore delle famiglie nemiche che tentò di ucciderlo, ma quando tutto sembrava perduto, la lama di suo padre che era fissata al muro cadde e colpì l'aggressore ferendolo e stordendolo. Nel panico Godot afferrò la spada e fuggì, e da allora non la ha mai lasciata.
    La spada è semplicemente una lama lunga da un metro e venti centimetri, ottima fattura, ma non ha alcuna magia impressa. Reca le lettere "翼で武装して" sulla lama. Lo stile è quello di una katana giapponese.


    » Tecniche

    ► Wind Storm | Consumo Variabile Critico

    Agendo sui venti che lo colpiscono, Godot può aumentarne la forza per creare una tempesta di vento che colpisca il nemico, fino a sbalzarlo via o fino a respingere i suoi attacchi, essendo vento però non provoca alcun danno ai giocatori. Però può per esempio indirizzarlo sul terreno per creare una tempesta di sabbia e fuggire. Questa è una abilità multiuso, può per esempio non solo aumentare ma anche diminuire l'intensità di un vento, che quindi può anche essere fermato. Questa abilità necessita che ci sia vento che colpisca il giocatore


    P.s. Non voglio fare l'eroe, solo non voglio fare il codardo :goccia:
     
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