[LAM] Il Ladro e il Falco

arruolamento Gidan, parte seconda.

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  1. Grifis:.
     
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    Allorquando il giovane ragazzo fu finalmente capace di alzarsi, Grifis ne fu oltremodo contento; e indossando la sua corazza d'argento prese a parlargli, discorrendo della missione che l'aveva portato così lontano da Laputa.

    La città errante è stata recentemente vittima di attacchi di mostri, e pensiamo ci sia dietro l'operato di bracconieri, o banditi che catturano creature da altri Presidi e le rivendono; le mie indagini mi hanno rivelato che, in alcuni casi, queste creature vengono liberate. Se malati o incontrollabili, i mostri non hanno altro posto dove stare... nessuno li vuole.
    E pare che Laputa sia divenuta la discarica dell'Endloss. Intolleranti a queste barbarie, i LAM si sono mobilitati: sappiamo che la loro base è qui, sui monti.
    Ora non mi resta che sgominarli.

    Detto ciò, e terminata la vestizione, Grifis fece per uscire come a voler sotto intendere la sua volontà di partire da solo. Che fosse per non mettere in pericolo Gidan o per sciocco orgoglio, afferrò le briglie di Caska e iniziò a sistemare la sella e le redini.


    Grifis
      Equipaggiamento
      [ Armatura d'Argento del Grifone ]Info
      [ Passiva Volo]3

      Abilità Passive
      ~ S I L E N T H I L L ~ Info
      [ Passiva di Charme "Riverenza" ]

      ~ F E A R L E S S ~ Info
      [ Passiva Resistenza Psionica Medio Livello ]

      Abilità Attive


      Mana & Consumi 100%

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  2. Ark
     
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    Legenda ~
    Narrato
    « Parlato »
    « Parlato di Altri »
    Pensato



    Si ritrovò a Lindblum, in una delle strade del Borgo Commerciale. Correva rapido sulla strada in pietra, muovendosi tra le bancarelle di sottaceti d'erba ghisal, che i cittadini divoravano tanto quanto i Qu divoravano rane nelle loro paludi. Scartò agile i venditori ambulanti, gli artisti di strada e gli abitanti che guardavano le svariati merci esposte, il suo sguardo fisso verso una luce blu che nonostante i suoi sforzi era sempre più lontana. Mentre correva, il mondo intorno a lui cambiò diverse volte. Era nella tana dei Tantarus, dove Er Cina mangiava uno dei suoi amati panini co' la mortazza, era tra i boschi fuori città dove Blank si allenava contro i mostri, era all'armeria di Lindblum dove i tre gemelli Piddu, Poddu e Puddu si scambiavano di posto tra loro per poi chiedere ai passanti di distinguerli. Passò accanto tutti i suoi vecchi compagni occupati nei loro affari personali, tuttavia corse avanti senza degnarli di uno sguardo, fino a quando non si ritrovò in un luogo completamente buio, e cominciò a cadere. Dopo un periodo di tempo che poteva essere un secondo, un giorno o anche un anno, vide un mare in tempesta sotto di lui, con onde spaventosamente alte che facevano rollare una nave ormai in balia della forza del vento e delle maree. I tuoni rombavano, lampi accecanti illuminavano a giorno, e il vento soffiava con la forza di un uragano.
    L'acqua scura e spumosa si fece sempre più vicina, fino a quando non affondò con uno schianto.

    ~ ~ ~



    Si svegliò di colpo, ansimante e coperto di sudore freddo. Spostò di lato le coperte e si mise in piedi, camminando verso la finestra ed appoggiando la fronte sul vetro, riprendendo poco a poco il controllo sul suo respiro. Si chiese per qualche attimo cosa fosse successo, quando poi gli tornarono in mente i mostri che lo avevano aggredito, il salvataggio di Grifis ed il volo verso quel villaggio di montagna. Ripensò anche a ciò che aveva detto riguardo al mondo di Endlos, e il suo umore tornò a rasentare il terreno, ma scosse la testa e cercò di pensare ad altro.
    Fu il freddo che lo fece rendere conto di essere nudo a parte per i boxer, e guardandosi intorno per la stanza vide i suoi vestiti ben piegati e lavati su una delle sedie, e le sue daghe all'interno dei foderi appoggiate sul tavolo. Mentre s'infilava i pantaloni si guardò ad uno specchio, notando che la ferita alla spalla era ormai guarita e non restava altro che una cicatrice circolare a testimoniarne l'esistenza. Si stava abbottonando la giacca quando Grifis entrò nella stanza, e il ladro poté notare il suo sollievo quando lo vide in piedi e in forma. Mentre finiva di vestirsi gli parlò meglio della sua missione e del fatto che la base di quei banditi si trovava tra quei monti, ma una volta finito di parlare girò i tacchi e fece per andarsene, come se avesse intenzione di lasciare Gidan in quel villaggio e proseguire da solo.

    Saltellando su un piede per infilarsi l'ultima scarpa nell'altro lo inseguì, ed uscito dalla stanza si trovò in un corridoio con altre tre porte chiuse, e sul fondo delle scale che portavano verso il basso dove vide per un attimo Grifis che le scendeva. Imprecando scese anche lui, trovandosi nel soggiorno della casa in cui era stato medicato. Un fuoco bruciava basso sul caminetto, diffondendo il suo calore in tutta la stanza, e come la stanza dove aveva dormito era arredato con piante, un divano al centro del soggiorno che dava verso il camino, qualche quadro sui muri.
    V'erano tre porte: una dava verso l'esterno, dove Grifis era ormai passato, e le altre due portavano in altre stanza della casa. Da una di queste uscì il proprietario, un uomo sulla sessantina, con una barba talmente folta che sembrava essere fatta apposta per equilibrare l'incipiente calvizie. Gli occhi erano verdi e il sorriso stampato in volto gentile, e dal camice che indossava aveva tutta l'aria di essere il medico locale.
    « Ah, mi fa piacere vederti in piedi! Avevi una brutta ferita, ma per tua fortuna io ho le mani magiche. » Come per sottolineare il concetto, alzò una mano e mosse le dita avanti e indietro, mentre una luce argentea ricopriva il palmo. Grifis era già fuori e Gidan voleva fermarlo prima che partisse senza di lui, tuttavia non poteva andarsene senza prima ringraziare colui che l'aveva guarito.
    « La ringrazio per l'aiuto che mi ha dato, signore » disse accennando un inchino, « ma devo raggiungere il mio compagno di fuori. »
    Cominciò a correre verso l'esterno mentre il dottore rispondeva « Un amico dei LAM è amico mio, è stato un piacere! »

    Giunto all'esterno, vide Grifis che sellava il grifone. « Aspetta! » urlò, raggiungendolo e poggiando una mano sulla sua spalla per fermarlo. « Non ti lascerò andare da solo, chiaro? »
    Per dimostrare che non avrebbe accettato un "no" come risposta, saltò in groppa all'animale, nel posto in cui s'era messo il precedente volo, e aspettò che Grifis salisse a sua volta.
     
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  3. Grifis:.
     
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    Come un campo di fiori carezzato da brezza leggera, così il viso gioviale di Grifis si aprì con un sorriso. Non poté fare a meno di caricare con sé il giovane, confidando di non doverlo riportare nuovamente su di un letto o una branda. Non avrebbe permesso che gli si torcesse un solo capello o pelo della coda! Lo giurò sul suo nome e sulla sua stirpe.

    Con un colpo di briglie l'animale si alzò in volo, maestosamente. Battendo più volte le ali caricò la sua traversata verso le montagne, che fu tuttavia breve giacché, giunti ad un passo, furono costretti a discendere. Troppo alta la vetta per continuare, non c'era motivo dunque di rischiare. Attraccata Caska ad un albero, Grifis si voltò verso Gidan e gli indicò il passo da percorrere. Il tratto era scosceso, a volte assai ripido, e man mano che salivano la neve scendeva copiosa ricoprendo di un bianco manto ogni dove. Tanto che, giunti a una altezza considerevole, non videro più nulla al di sotto della loro posizione. Il cielo, di colpo, era diviso tra una volta azzurra e un orizzonte monocromatico.

    I due continuarono il passo fino a quando il Falco non intimò l'alt, estraendo poi la sua spada. D'improvviso un gruppo di banditi sbucò fuori dai posti più disparati: alberi, muri caduti al suolo, cespugli e perfino bozzi di neve. N'erano almeno una decina, tutti armati e dallo sguardo assassino. Di prima intenzione, il Sergente dei LAM non si mosse. Come immaginato, quelli che aveva davanti erano una pattuglia posta a difesa del nascondiglio dei banditi. Ma era, da quanto evinse, dei mercenari.
    E con i mercenari era sempre possibile contrattare...

    Cosicché, appena furono abbastanza vicini, la voce imperiosa del Falco soggiunse all'orecchio di tutti con il seguente comando: portatemi dai bracconieri, e vi ricoprirò d'oro. Non solo la magia ma anche il compenso fu sufficiente affinché i maledetti cambiassero immediatamente parte, sicché animati dal possibile guadagno, rimuginando sulle condizioni miserrime cui erano costretti a sottostare, accompagnarono il duo di giustizieri fino alle porte di un enorme accampamento. A quel punto Grifis, consigliando al giovane Gidan di reggergli il gioco con un occhiolino, si asservì ancora della sua voce. Convinse i malviventi a mettere in scena la sua cattura, promettendo loro il danaro sia proprio che tutto il bottino che avrebbero ottenuto saccheggiando la base dei bracconieri.

    Sicché, avrebbe lasciato che ammanettassero se stesso e il compagno, per essere portati nel cuore delle palizzate e dell'accampamento. Al cospetto del capo avrebbe dato inizio alla caccia.


    Grifis
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      ~ D I V I D E E T I M P E R A ~ Info
      Un buon comandante non deve soltanto saper combattere, né essere necessariamente - o soltanto - un'uomo abile con le armi; egli deve essere anche un grado di imporre l'assoluto rispetto ai suoi commilitoni, sapendo quindi dividere equamente le sue capacità guerriere e diplomatiche al fine di poter, quindi, comandare saggiamente.
      Grifis è difatti in grado di imporsi sui suoi sottoposti affinché sia obbedito senza riserva o dubbio alcuno. Nella fattispecie, cioé è possibile grazie al potere del vento che può - e deve - amplificare il timbro di voce del Falco d'Argento. Tale è l'incanto, quindi, che un suo comando verbaile diverrà un'imposizione vera e propria; e usata su una persona, quindi, la sua voce resa imperativa dal vento può indurre chi ascolta ad eseguire il comando (ciò in ruolate o quest, previo consenso del QM); mentre in duello l'ordine impartito potrebbe infliggere una sorta di "aura di terrore" per un tempo limitato.
      [ Attiva, Consumo Basso x 1 turno ]


      Mana & Consumi 100% - 5% = 95%

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  4. Ark
     
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    Legenda ~
    Narrato
    « Parlato »
    « Parlato di Altri »
    Pensato



    Al comando di Grifis il grifone spalancò le piumate ali e balzò in aria, salendo di quota in pochi attimi, fino a quando il villaggio ed i suoi abitanti divennero a malapena visibili. Senza avere una ferita sanguinante a distrarlo, Gidan poté godersi meglio la vista delle montagne innevate da quell'altitudine, mentre si stringeva nel suo pesante mantello per difendersi dal gelo di quelle altezze. Il volo non durò a lungo, infatti si trovarono innanzi ad un monte talmente alto che Grifis ritenne più adatto atterrare e proseguire a piedi, seguendo un passo che lui conosceva.
    Con Caska saldamente legata ad un albero, i due si avviarono con Grifis che andava avanti, mostrando la via al giovane ladro. Salirono per diverso tempo, seguendo la strada che faceva strette curve e in certi tratti era talmente ripida che dovevano procedere usando sia le mani che i piedi.

    Bianca neve cominciò a scendere durante la loro ascesa, rendendo il terreno scivoloso e infido. Continuarono per qualche ora, fino a quando Grifis non alzò la mano sinistra per indicare a Gidan di fermarsi, mentre con l'altra estraeva la sua spada. Sguainando le daghe a sua volta, il ladro vide diversi uomini uscire dalla boscaglia intorno a loro, banditi che s'erano nascosti sotto tronchi d'albero, macerie sparse ed altri nascondigli. Erano tutti armati di spade, daghe o asce, e dal loro sguardo erano decisi a far fuori i due viandanti senza pensarci due volte.
    Gidan era pronto a vendere cara la pelle, tuttavia Grifis preferì tentare a portarli dalla loro parte. Erano mercenari, ed era risaputo che le loro spade erano al servizio di chi li pagava di più. Attirati dalle promesse del Falco, gli uomini posarono le loro armi e fecero strada per l'accampamento principale dei banditi.
    Non fidarti di un traditore, perché potrebbe tradire anche te pensò, ma decise di fidarsi di Grifis e avanzò assieme agli altri.

    Giunti innanzi alle porte dell'accampamento, uno spesso cancello di legno che poteva essere sollevato grazie a delle carrucole poste dall'altra parte del muro, Grifis disse ai mercenari di ammanettarli per inscenare la loro cattura, e portarli dal loro capo. Gidan dovette soffocare una risata, sperando che il Falco sapesse davvero quello che stava facendo. Chi gli diceva che quegli uomini avrebbero davvero mantenuto la loro promessa una volta all'interno del campo e circondati da nemici? Era un piano piuttosto avventato, ma astuto: non avevano dovuto cercare il capo di questi banditi, e avrebbero attraversato l'intero campo passando sotto al naso di tutte le guardie. Gidan probabilmente sarebbe riuscito ad entrare senza essere visto anche senza questa mossa, ma poi pensò che Grifis era meno abituato alle arti del furto come lo era lui.
    Si fece dunque ammanettare senza opporre resistenza, pensando che in ogni caso aveva la sua coda libera, e si fece scortare innanzi a colui che dovevano eliminare.
     
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  5. Grifis:.
     
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    Si paventò al cospetto del capo bandito come una visione celestiale. Un vento leggero accompagnò la sua presenza, mentre il suo sguardo fu sufficiente a far tacere chiunque osasse anche solo deriderlo, o parlarne male. Colui che si ergeva a comandante di quei malfattori si rivelò essere un uomo sulla quarantina, in parte calvo, nerboruto e con un a cicatrice sul petto in bella vista. Sorrise maligno, contento di avere fra le mani un membro dei LAM. Anzi, un Sergente della squadra Verde, per giunta!

    Al suo sorriso corrispose tuttavia quello del Grifis, che accennando un timido saluto, bisbigliò fugaci parole in elfico. La sua spada brillò improvvisa, e lunioli fluorescenti si insinuarono un po' ovunque. La terra, il legno, le armi... tutto prese ad animarsi, come se posseduto da spiriti dell'oltretomba. Uno stratagemma utile, che aiutò il Falco a liberare se stesso e il compagno.

    Quindi, senza perdere tempo, avrebbe fatto guizzare la spada uccidendo il capo bandito, proseguendo poi verso i soldati che lo difendevano; sapendo che Gidan gli avrebbe coperto le spalle, non ebbe timor di niente.


    Grifis
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      [ Spada degli Spiriti Silvani ]Info
      [ Anime della Natura / Attiva Consumo Basso x 1 turno]1 Il potere peculiare dell'arma è denominato "Anime della Natura": gli spiriti silvani di Fanedell, mediante consumo Basso, sono evocati dalla spada e si instaurano nell'ambiente circostante. Così facendo, essi interagiranno in un'area di cinque metri, a scelta del Falco, sfruttando la natura e manifestandosi, materialmente. Che siano alberi, foglie, pietre, sabbia o altri elementi presenti in natura, gli Spiriti Silvani ne diverranno padroni e obbediranno a qualsivoglia comando il Falco impartirà loro (a dispetto dell'enorme natura versatile, l'attiva è sempre un controllo molto ridotto ed elementare).

      Abilità Passive
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      [ Passiva di Charme "Riverenza" ]

      ~ F E A R L E S S ~ Info
      [ Passiva Resistenza Psionica Medio Livello ]

      Abilità Attive

      Mana & Consumi 95% - 5% =90%

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4 replies since 3/9/2011, 15:45   85 views
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