[LAM] [CC] Barbaverde alla corte della Dama Azzurra

Percorse il corridoio con l’incedere lieve e spedito che le era proprio, lasciando che i capelli chiari come acqua corriva fluissero oltre spalle, riversandosi lungo i fianchi fasciati nel tubino svasato e ondeggiandole attorno come nastri o vessilli ad ogni rintocco che le scarpette producevano sul pavimento, mentre ovunque la seguiva una dolce scia profumata di gigli.

L’arrivo di un messo inviato da Drusilia era per l’Alfiere una faccenda a cui concedere con gioia e solerzia la sua massima attenzione, e non solo per via dei loro comuni natali occulti o per i rapporti politici di alleanza intessuti con il corpo armato della LAM e con Laputa tutta, ma anche e soprattutto perché ciò che legava le due donne era una sincera amicizia: se la Dama del Vento abbisognava di qualcosa, Kalia se ne sarebbe occupata personalmente, e al più presto.

Nel momento in cui varcò la soglia del salottino, sulle labbra rosse e ben disegnate della Signora dell’Est aleggiava già un sorriso bello e sereno; eppure... eppure quando il suo sguardo di zaffiro incontrò la figura bassa e tozza del suo ospite, ella sbalordì, convinta di star vedendo un fantasma.


« Thorrik...? »

Le labbra dischiuse, per la sorpresa;
gli occhi sbarrati e un po’ appannati, per l’emozione.

Il fiero Nano la osservò da capo a piedi, con negli occhi la stessa identica impassibile severità che già in passato la Dama aveva avuto modo di veder segnare il viso barbuto del suo burbero amico Thorrik Giustocipiglio, e anche quando il suo ospite parlò per la prima volta, fu struggente per lei avvedersi della somiglianza che i due condividevano anche nell’eloquio.

Domando scusa, dama, ma il mio nome è Morgrim Grünenbart, del clan Lorkson, e sono il messaggero di Drusilia Aman Galanodel, Gran Maestro dei Liber Aeris Milites di Laputa. E sono qui per incontrare...

Come se quelle parole avessero spezzato un incantesimo, il fantasma dell’amico perduto si allontanò dai suoi pensieri, e la vista dell’Alfiere sembrò schiarirsi, permettendole di notare il lapsus commesso e di cogliere le evidenti differenze tra il suo condottiero e il messaggero di Drusilia.
La barba, tanto per dirne una, dotata di insolite sfumature verdi.

...Kalia Djibrielle Feadù Menethil, la Dama Azzurra di Lordaeron, della città di Istvan, del Presidio Orientale. A cagione della mia venuta, ho con me una missiva sigillata e firmata dal Gran Maestro dei Liber Aeris Milites, che mi riconosce come suo delegato e mi conferisce il privilegio di discorrere con la Dama Azzurra di un'importante questione legata alla nostra Corporazione. Sei tu Kalia Djibrielle Feadù Menethil, la Dama Azzurra di Lordaeron, della città di Istvan, del Presidio Orientale?

Il volto eburneo della fanciulla dai lunghi capelli si distese in un sorriso -un sorriso mesto, ma pur sempre un sorriso- ed ella mosse un cenno di assenso col capo, mentre ancora una volta lasciava il ricordo dell’eroe caduto libero di tornare a riposare tra i profondi flutti della sua memoria.

« Sì, Sire Morgrim, sono io... »
gli rispose con cortesia, reclinando la testolina azzurra da una parte
« Vi do il benvenuto nella mia città,
ma -vi prego- chiamatemi solo Kalia; sarà sufficiente. »

Con grazia e compostezza, la Signora dell’Est rimase in piedi, con le mani intrecciate tra loro, in attesa che le venisse consegnata la missiva; tuttavia, pur senza verificare le credenziali, si dispose a prestargli udienza.

« Dunque… Quali intenti vi portano nella mia città? »

D’accordo Kalia. Per quanto mi riguarda, puoi rivolgerti a me dandomi del tu. Sono un figlio della roccia e di Vraccas, il Dio Fabbro, e al di là di titoli e onorificenze un Nano rimane comunque una creazione della roccia per volere del suo dio.

Imitando il gesto di assenso del Nano, anche la Dama Azzurra annuì,
rivolgendo un sorriso gentile al suo interlocutore e apprezzandone la solennità dell’eloquenza.

Sono qui, come già vi avevo detto, per discorrere con voi
di una questione importante per la Corporazione dei Liber Aeris Milites.
Ma, prima di tutto, devo consegnarvi questa missiva.

Come preannunciato, il Nano mise mano al tascapane, ne recuperò la missiva ivi conservata e la porse alla Signora: quella, stendendo con grazia la mano verso di lui, la raccolse con garbo e ne ruppe il sigillo laputiense con le dita sottili; all’interno, il suo sguardo blu zaffiro scivolò fluido sulla bella e familiare calligrafia di Drusilia.

Salve Kalia, spero che questa lettera arrivi sana e salva, compreso chi la sta portando. Si chiama Morgrim, e fa parte della mia gilda. Ha avuto un'idea che potrebbe fruttare molto sia a me e a Laputa, sia a te e l'Est in genere, quindi mi farebbe molto piacere che lo ascoltassi con molta attenzione. Non ti anticipo niente... sai che adoro farti le sorprese!
Sempre tua
Drusilia.
PS: Ah, dimenticavo, se vuoi il mio parere, io ho già approvato tutto

Ridacchiò compostamente tra sé e sé, quasi visualizzando con gli occhi del cuore il volto sorridente e sbarazzino della sua amica mentre recitava il contenuto della missiva, parola per parola, sorridendo sbarazzina ed entusiasta, leggera come l’aria che dominava; poi, ripiegò la lettera, e appuntò lo sguardo di zaffiro sul suo ospite.

« Leggo che avete un’idea da sottopormi... »
esordì, rivolgendo a un paggio un cenno che lo spinse ad uscire dalla stanza
« ...posso offrirvi qualcosa -un thé, una fetta di dolce- mentre me la esponete? »

Accetterò volentieri e, attendendo, esporrò il mio progetto.
Quello di cui vi parlo, Dama Kalia, è una pietra miliare che rafforzerà l'alleanza e la coesione tra il vostro presidio e la corporazione del Liber Aeris Milites.

Mentre il Nano introduceva la presentazione del suo progetto, il paggio tornò indietro spingendo un piccolo carrello, e si affrettò a trasferire dolci -almeno tre tipi di torte e biscotti- e ceramiche -tazze, piattini, zuccheriera e teiera fumante- da quel ripiano mobile al tavolino del salotto; frattanto, la Dama prese posto su uno dei divanetti -quello dirimpetto al suo ospite-, e dedicò al proprio interlocutore tutta l’attenzione dei suoi occhi blu zaffiro.

Nostra intenzione è quella di avviare una spedizione alla ricerca di giacimenti minerari nella catena montuosa che comprende i Monti Shea, sotto la vostra giurisdizione, e la catena di Koldran, nelle terre del presidio settentrionale.
Parte principale del nostro progetto è quella di edificare un bastione difensivo le cui possenti mura ben si possano amalgamare con le nobili montagne nelle quali andremo a scavare, scolpire e costruire.
In questo modo avremmo la possibilità di procedere indisturbati con gli scavi minerari e la ricerca di filoni; una ricerca della quale non nutro speranze bensì ho l'assoluta certezza del successo, dato che ho attraversato quelle montagne per giunger qui e, detto da figlio delle rocce e con un passato di minatore alle spalle, sarei pronto a scommetter la mano sinistra e tutta la mia barba che lì troveremo filoni e filoni di materiale grezzo da utilizzare per la forgiatura e la levigatura di grandi opere che giacciono nella mia testa da fabbro ed ingegnere.
Un tale tesoro merita d'esser portato alla luce ed utilizzato per dar gloria alle nostre imprese e voi, in quanto nostra alleata, avrete il diritto di disporre di tutto ciò che verrà portato alla luce dalle vostre montagne.
Nella più nera delle alternative, se non dovessimo trovar nulla, voi ci guadagnereste comunque, dato che vi sarete garantita un valido bastione difensivo che, in quanto progettato da me, sarà in grado di resistere alle insidie del tempo e dei nemici.
Pensateci bene, Dama Kalia: potreste guadagnarvi una valida fortezza e materia prima per le vostre forge, oltre che alla garanzia della mia protezione da qualsiasi pericolo possa giungere da nord-est.
Ebbene, cosa ne dite?

Kalia ascoltò attentamente ogni parola, e non dubitò della sincerità di una sola di esse; per questo, quando Morgrim ebbe finito di conferire, ella mosse un cenno del capo -lento, ma deciso- e gli rivolse un sorriso fiducioso.

« Sono molto persuasa dalla vostra idea... »
confermò subito e per prima cosa la fanciulla
« ...quindi, vi garantisco il mio appoggio per l’iniziativa.
Vi metterò a disposizione un piccolo contingente per la spedizione,
e potrete contare sul sostegno di un mio uomo di fiducia. »

Ottimo. Potrei anche sperare nella collaborazione di vostri ingegneri
per l'edificazione del bastione?

« Recluterò i più volenterosi della nostra avanguardia tecnologica da Garwec. »
promise la Dama, rivolgendogli un sorriso e un assenso del capo

Certamente, con una guarnigione armata della capitale e un team di ricercatori dalla Città della Scienza, Kalia era certa che il suo nuovo amico non avrebbe dovuto incontrare alcun problema ai suoi ambiziosi progetti; non restava altro da fare se non accomiatarsi dandosi appuntamento per l’inizio delle operazioni.

Ci tengo ad anticipare che esso sarà sufficientemente grande da offrire un valido alloggio per i suoi difensori, i suoi minatori e per qualsiasi famiglia desiderosa di entrar a far parte della roccaforte mineraria.

« Sono certa che condurrà un ottimo lavoro, Mastro Morgrim;
al giorno della spedizione, allora...! »