[LAM] & [CSV] | Raccogliere i cocci

La Galleria degli Orrori ~ Epilogo

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Il demone dagli occhi viola -che ora sapete chiamarsi Kerobal- vi conduce per gli intricati cunicoli che stendono il loro labirinto al di sotto della tenuta della magione; sembra conoscerli come le sue tasche -segno che debba averli attraversati molte e molte volte-, ma se normalmente sarebbe tipo da sproloquiare per vantarsene, tutti avete notato che non ha spiccicato parola da che vi siete lasciati indietro suo padre e quegli strani tipi, e non è difficile indovinare che dev’essere alquanto turbato dagli ultimi accadimenti

    E’ quasi un’ora che avanzate per quei lugubri antri, e anche se il relativo riposo vi ha permesso di recuperare un po’ le forze*, la pausa non sortisce lo stesso effetto sui vostri nervi, ancora duramente provati dalle ore che avete trascorso in quella casa: ad ogni passo temete un trabocchetto, sospettate che qualcos’altro si annidi dietro questo o quell’angolo, e continuate a gettarvi occhiate dietro le spalle, sempre sul chi vive, aspettandovi di veder spuntare in fondo alla galleria il volto familiare di qualche inseguitore.

    Ma non succede nulla del genere: nessuno è sulle vostre tracce,
    e questo può voler dire che a quei tre non interessate...
    O che, magari -e in vero ci sperate-, il demone Raizen si stia occupando di loro.

    Quando emergete in superficie, la carezza fresca dell’aria della sera sulla pelle del vostro viso è un grande sollievo; lo spettacolo del cielo sanguigno del tramonto, bruciato dagli ultimi raggi del sole morente, non vi lascia invece una bella impressione... quasi il vostro spirito ne abbia invero repulsione, saturato dalla consapevolezza di aver visto fin troppo rosso nel corso di quel viaggio.

    Intorno a voi non ci sono che rovine sventrate di quella che -solo fino a poche ore fa- era stata uno sfarzoso castello, e se lo spettacolo è a dir poco desolante e avvilente, dovete però riconoscere quanto la presenza di quelle grosse macerie possa esservi utile: utile a nascondervi, utile a passare inosservati, e ad avvicinarsi lentamente e non visti alle voci che subito captate nell’aria immobile.

    Circospetti e silenziosi, strisciate più vicini che potete alla fonte di quei suoni,
    per spiare i volti e i gesti degli interlocutori ed origliare i loro discorsi,
    e mentre con cautela vi arrischiate ad affacciarvi dai vostri ripari, riuscite a scorgerli e riconoscerli:
    l’Uomo con la Maschera, la Donna-Serpente, e il Ragazzo Bendato...
    Sostano in piedi in mezzo alla distesa di detriti, ad una trentina di metri da voi.
    E di Raizen non c’è alcuna traccia.

    « ...e ti dico che quel buffone ci sssta prendendo in giro! »
    sentenzia con sprezzo malcelato la strega dagli occhi di rettile

    « Non è certo tipo di cui fidarsi, ma non ci ha mentito: loro sono qui. »
    per un attimo trattenete il fiato, temendo che è di voi che stia parlando
    « In quel bosco, ad Est, ero quasi riuscito a catturarne uno. »

    « Però tu e Osszma sssiete tornati a mani vuote. »
    schernisce la donna, e il suo sorrisetto sornione è quasi un affronto

    « Siamo stati interrotti. Come te. »
    ribatte laconico il ragazzo albino, scoccandole un’occhiataccia anche oltre la benda
    « Ma noi, almeno, abbiamo comunque trovato qualcosa. »

    « Vi sssiete fatti menare per il nassso e avete perssso l’occasssione. »
    sputa ancora veleno la regina-serpente

    « Suvvia, Azshy... Fossi in te non sarei così spietato nel giudicare l’operato altrui... »
    prende la parola l’uomo in rosso, rivolgendolesi con tono è mellifluo e accomodante
    « Dopotutto, anche tu hai incontrato gli stessi imprevisti... »
    e la sua voce si fa più sottile e più incisiva, come la lama di un coltello
    « ...e il tuo fallimento ci hai fatto perdere un’importante posizione in questa regione. »

    Un soffio di rabbia si leva dalle labbra serrate della donna sibilante,
    e i suoi occhi dalle pupille di rettile luccicano di collera.

    « Non osssare darmi dell’incapace. »
    sillaba la fanciulla, e le sue parole vibrano di minaccia
    « Niente di quello ha qualcosssa a che fare col nossstro obiettivo. »

    « Non è quello per cui abbiamo accettato l’incarico su questo semipiano... »
    conviene il mimo, con voce pacata e ragionevole
    « Ma se ci atteniamo al copione, tutto andrà secondo i piani. Ora che si fa? »

    « Torniamo al tendone. »
    è la risposta breve e concisa del giovane bendato

    « Qui ssstiamo sssolo perdendo tempo. »
    conclude la donna egizia

    « E come rimaniamo con quelli dell’Ottava Corona? »

    Un sibilo insolente è la prima risposta della fanciulla,
    e anche a quella distanza potete sentire il suo dispregio.

    « Non ci interesssa di quegli ssstupidi. »

    « Con loro non abbiamo alcun accordo. »
    rilancia l’albino con un’alzata di spalle

    « Molto bene. Direi che possiamo tornare ai nostri affari... »
    riassume la Maschera, giungendo le mani
    « Abbiamo una prémiere da organizzare. »



    CITAZIONE
    *Recuperate il 15% delle energie ;*

     
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    ...L'Arcobaleno d'Argento...

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    Il Tempio Oltre il Pensiero

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    Poco alla volta, l'Essenza riaprì gli occhi, dapprima credendo di star sognando, sperduto in un mondo che non riteneva essere quello presso cui dimorava; tuttavia, quando trascorsero alcuni secondi, perduti fra la veglia ed il torpore, ecco l'Essenza rendersi conto di ciò che stava accadendo attorno a questa: condotto per un passaggio sulle spalle del nero artista, assieme al gruppo si cercava la via del ritorno. Come, come poteva quell'essere abominevole, spergiuro ed assassino, trasportare lo Zero quale un sacco od una preda morta?

    -Posso camminare, ora.-
    Disse, quando la grande sorpresa per come veniva portato in salvo era sbiadita
    -Ti ringrazio di avermi condotto in salvo.-
    Aggiunse
    -Tuttavia non ne ho chiaro il motivo.-

    Sceso che fu dal corpo del massacratore, ecco verso il Guardiano roteare ristorato e brillante il Cerchio del Destino, per ricongiungersi al Signore da cui proveniva. Talismano e Potere erano ora tornati saldi, e poco alla volta la coscienza dimenticata di questi riprendeva copro e saggezza.

    -Infine, come era stato deciso, i nostri cammini sono tornati ad unirsi, alla fine del viaggio.-
    Disse rivolto agli altri, ripresosi
    -Vorrei che mi raccontaste cosa è accaduto dopo aver perso i sensi, se per voi non è ricordo doloroso.-

    Così, dopo che altro tempo ben trascorse, la comitiva tornò alla superficie dove la fresca aria del tramonto indorava i loro aspetti; lo spettacolo che però si parò dinnanzi alla vista di quelli era assai poco confortevole, e assai più triste degli animi: il bel castello dal quale erano entrati era adesso ridotto in pietre disperse e rotte, una landa di macerie senza vita, delle quali il solo ricordo permaneva, nei cuori di chi ne ebbe modo di godere, o di soffrire.
    Ma ecco che, non appena riemersero, voci si spandevano nell'aria, indifferenti, finora, alla presenza dei Saggi e del loro seguito; svelo il Guardiano si accucciò dietro un grande masso, circospetto ed attento, avendo egli riconosciuto le voci degli avversari da poco affrontati.

    Parlavano di battaglie ad Est, e di ostacoli, di imprevisti e di fallimenti; cose di cui erano andati di cerca, finché alcuni nomi e citazioni non smossero il pensiero del Guardiano: Ozma aveva udito, da Yoe, e pure ciò che era accaduto nell'Ovest Questa gli aveva raccontato. Ma allora, cosa avevano in mente quel gruppo di disturbatori? Che mirassero alle creature di entrambi i boschi? Ma, se così fosse, quali creature avrebbero dovuto accalappiare in quel castello? Viceversa, se quelli miravano all'unica cosa in comune con quegli eventi che al Guardiano sovvenivano alla mente, ovvero loro stessi, come potevano sapere che lì sarebbe accorso Amarth o, per estensione, uno dei Guardiani? Chi mai poteva prevedere una simile evenienza? E, prevista quell'ultima al castello, come potevano essere previste le due presenze della Seconda a Fanedell prima, e ad Undarm poi? Chi aveva un simile potere? Un nome, forse, echeggiava nella mente dello Zero: Chaos. Avrebbe potuto di nuovo portare scompiglio e rovina nell'Ordine, senza ucciderli direttamente questa volta. Eppure, non fu tanto il bisogno di sapere perché, a motivare le azioni del Celebliant, quanto consocere l'identità di chi poteva infastidire quella scura assemblea.

    Si alzò, pur restando nascosto dal masso, e mosse le braccia, per la prima volta in quei luoghi: la mano destra ritta presso il petto, il palmo rivolto a sinistra, e l'altra tesa in avanti ed in alto, come reggesse un piatto. Siau Cciu stava compiendosi, il sigillo su palme, fronte e petto andava disegnandosi ed il suo potere germinando. Quando il rito fu compiuto, ed il bersaglio scelto, parlò, rivolto a quelli che discutevano fra loro ancora nascosto dal masso, poiché il potere si spandeva per suo conto. Spirò allora un vento nuovo, e nuvole si addensarono nel cielo sopra quelle genti: dense e scure, ma ancora prive del loro cuore di pioggia.

    -Ditemi.-
    Cominciò, la voce Potente e vuota
    -Chi sono? Chi sono quei loro di cui parlate? Chi è che è qui, che vi da tanto tormento?-

    Un ultimo tentativo, col poco di energie che aveva riacquistato riposando: sperava di non averlo sprecato.



    Energie: 25% - 10% = 15%

    Equip:



    CITAZIONE

    E' da una lingua ormai perduta che Amarthrind trae il suo nome che, se fosse coniato dai popoli odierni, vorrebbe dire "Cerchio del Destino"; tutto il potere di Amarth scorre in quest'arma, tutto il potere di un Guardiano, poiché quel cerchio non è altro che Amarth stesso, l'emanazione del suo ruolo: essere il limite al quale Bene e Male tendono per poi annullarsi nella perfezione del Fato incedente, del Destino e del Caso. E' il simbolo dell'unione, senza mescolanza, di quei due principi che plasmano il mondo e che incessantemente si rincorrono, scandendone i singoli eventi.

    Forgiato da un materiale ora scomparso, ha la capacità di scindersi in due metà che il Guardiano impugna come daghe: se, però, Amarthrind brilla di tutti i colori dell'iride e di nessun colore insieme, quando viene diviso ciò che è impugnato dalla destra appare più bianco, e ciò che ha in pugno la sinistra assume una luce di tenebra.
    Il Guardiano è in grado di muovere Amarthrind, con la sola forza del pensiero (supportata poi da indicazioni fornite dal movimento di braccia e mani), in un'area di 15 metri da Amarth, poiché questa è una parte di lui, nata dalla stessa Essenza che lo compone: ciò implica che -quando lanciato- abbia un effetto volutamente boomerang e la possibilità di rapidi cambi di traiettoria e direzione. Inoltre, questa passiva implica una condizione di "riposo" dell'arma (quando non stretta dalle mani dello Zero) in cui essa levita attorno al corpo del Guardiano, intera o scomposta.
    N.B.: Quest'ultima azione non è utilizzata ai fini di counter né di difesa,
    ma consente solo al pg di avere le mani libere per poter usare le proprie tecniche.


    Diametro: 1 metro | Gittata: 15 metri | Velocità: dai 20 ai 35 km/h
    Capacità: comandata telepaticamente entro 15 metri


    Passive in uso:



    CITAZIONE
    Synchro
    Destinato a non godere di una particolare sfumatura di carattere, il Destino ha fatto sì che Amarth potesse provarle tutte, senza però poterne conservare alcuna: questa è l'origine di ciò che spesso egli chiama "Synchro"...
    Sia Amarth un'eterna voragine, entro al quale ogni emozione cadrà inesorabile. In un'area di 5 metri di raggio, ogni singola sensazione presente, sia questa di gaudio o ira, verrà percepita ed attirata dal Guardiano; una volte penetrate in lui, l'iridescenza che sempre lo contraddistingue cesserà, ed Eru Elen Amarth si tingerà del colore che ogni emozione rappresenta. Eppure, ben poco queste dimoreranno presso l'Eterno perché, pur percependole, e tingendosi fin quando queste non saranno cessate, egli non potrà trattenerle: al contrario, infatti, Synchro farà sì che ogni percezione venga elargita all'ambiente, inducendo chiunque si trovi nell'area di influenza a provare ciò che il Guardiano ha captato.

    Note

    1. Quest'abilità prescinde dal volere di Amarth, pertanto non sarà il Guardiano a percepire le sensazioni, bensì la stessa Synchro. Ciò significa che, essendo sempre attiva, se nel raggio di influenza non vi è alcuna creatura capace di provare emozioni, Synchro userà lo spirito dello Zero come fonte di energia, se così si può dire. Non Potendo egli provare alcunché, le sue vesti, i suoi capelli, i suoi occhi, sopracciglia ed arma risulteranno sempre ammantate di un'iridescenza, che si muoverà ondeggiando armonica per tutto il suo corpo.
    2. E' implicito dire che Amarth può fungere da rivelatore di presenze: se questi cambia colore, significa che c'è qualcuno nel raggio d'influenza di Synchro
    3. La potenza di canalizzazione di Synchro è tale da consentire al Guardiano di poter provare l'emozione intercettata
    4. Come ogni altra passiva, se una o più creature sono protette da abilità o tecniche, Synchro non riuscirà ad intercettarne le emozioni.
    5. Maggiore è il numero di emozioni assorbite in contemporanea, maggiore sarà il dolore mentale e lo stress provato dal Guardiano; nel caso poi, di un assorbimento eccessivo, ovvero di più di 10 emozioni questi, dopo vistosi effetti scenici quali tremolio e colori molto accesi sul corpo, sarà preda di atroci sofferenze, finanche svenendo.

    Cambiamento Cromatico
    TranquillitàPace, SerenitàDubbio, Sospetto, IncertezzaInvidiaGelosiaAmore, AffettoRabbiaFuria ciecaOdioPauraSofferenza, DoloreTristezzaPreoccupazione, Ansia
    AzzurroBiancoGialloVerdeArancioneRosaRossoNeroIndacoGrigioMarroneBlu scuroGiallo ocra

    CITAZIONE

    Alcar Valaron, Gloria delle Potenze

    "...Ora avvenne che le Potenze di Arda, che pure erano consce della sorte del loro Maia Faerglir, volessero inviargli un dono, per sostenerlo nei momenti in cui ogni persino la luce della ragione e della verità non fosse risultata abbastanza brillante da trafiggere le tenebre del dubbio e del falso. Molto, infatti, l'Uno teneva a cuore lo spirito del garante e quando questi si dipartì da Ennor grande sofferenza gli pervenne, esulando, quell'evento, dall'antichissima musica degli Ainur; per volere di Eru Ilùvatar nuova forza crebbe nello Zero, ché il Destino lo permise, e ciò che nel cuore del Mondo si ammantava di menzogna avrebbe emesso un suono strisciante, che solo l'orecchio dell'Eterno avrebbe colto..."
    Ciò che le Potenze donarono ad Eru Elen Amarth, non è altro che la capacità di discernere il vero dal falso; infatti, in un area di 10 metri di raggio -di cui Amarth è il centro- ogni menzogna pronunciata da qualunque creatura produrrà, alle orecchie del Guardiano un sibilo, lo stesso emesso dai serpenti. Come ogni altra passiva, sulle creature protette da particolari abilità o tecniche, Alcar Valaron non sortisce alcun risultato.


    CITAZIONE

    La Via del Destino

    "...Perché Erelamarth Celebliant è il Destino e marcia diritto, inflessibile, cieco e sordo ai richiami del Mondo..."
    L'Essenza numero Zero non è Fatta per chinarsi a false lusinghe o corrotti inviti: no, essa immune passa attraverso le voci del mondo, attraverso sussurri e tentazioni; ancor più dove vi sia l'imposizione; dove via sia intento di sedurre e traviare, egli non potrà essere sfiorato, il suo animo -partecipando al Destino del Tutto-, neutrale e troppo antico e forte affinché il suo equilibrio possa venire infranto.
    Amarth risulta immune alle malie o alle Aure, ovvero quelle passive o tecniche (di consumo Basso o Medio) che hanno effetto di instillare particolari sentimenti nelle persone, oppure indurli a credere alle parole che i possessori di tali poteri possano utilizzare o dire.


    Tecniche usate:



    CITAZIONE

    Siau Cciu, La Forza domatrice del Piccolo ~ "Il nono segno sarà il Vento che soffia nel cielo..."

    La Nona estrinsecazione del Destino nel suo dominio di Limite dell'Ordine è il simbolo di Siau Cciu.
    Come antico sigillo, esso 4 volte si ripeterà sul corpo del Guardiano: sulla fronte, sulla veste in corrispondenza del petto, sui palmi delle mani; Siau Cciu permetterà al piccolo di trattenere il grande.
    La mano destra recita il segno di Sunn, la sinistra è Kkienn: la prima sarà verticale sul petto, la punta in alto e il palmo rivolto a sinistra, l'altra sarà rivolta verso l'alto, il braccio piegato come a reggere un piatto. Chi non possa comandare con la forza, per Siau Cciu convincerà con parole amiche, ed il cuore di chi le ascolti ne verrà incantato, e pur non potendo queste operare grandi cambiamenti, saranno sufficienti a tenere qualcuno in scacco.
    In un raggio di 7 metri, di cui Amarth è il centro, egli designa un bersaglio (può essere anche se stesso); questi avrà un potere persuasivo nella voce, tale da convincere buona parte delle creature, spingendole, magari, ad effettuare compiti impartiti grazie al sigillo di Siau Cciu. Se il bersaglio cerchi di convincere chi abbia schermi contro l'influenza mentale, l'azione non avrà successo. Nonostante Amarth possa essere il bersaglio, egli è immune dall'essere influenzato quando nomina qualcun altro. In ambienti aperti, inoltre, inizierà a spirare del vento, e questo porterà in cielo delle nubi: dense, sì, ma non tali da creare pioggia.

    Estensione: 7 metri da Amarth | Durata: Istantaneo | Consumo: Medio


    Utilizzata con bersaglio Amarth



    Edited by Eru Elen Amarth - 19/10/2011, 14:31
     
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    Sotterranei della villa.
    Presidio dell'Ovest, Endlos.

    « Questo mi ferisce... »

    Il mimo di levò in piedi, e si ricompose come se in realtà nulla fosse accaduto. In quel momento Arthur desiderò ficcarlo nella macchina a laser che aveva costruito a Garwec, così da vaporizzarlo in modo che non potesse più tornare integro come prima.

    « ...e non è stato per nulla carino da parte vostra. »

    Lo sguardo gelido del vampiro lo squadrò da capo a piedi, e con aria palesemente scocciata.

    -Ma và...

    Le mani pallide e fredde andavano in tasca, come se volesse elegantemente riferirgli che di lui, sinceramente, non gliene importava un fico secco. Anzi, poteva anche esplodergli sotto gli occhi, ma in effetti il Nosferatu avrebbe trovato molto più appagante che a farlo esplodere fosse stato lui.

    « Non è che siam qui a divertirci.
    Beh, non è corretto: in effetti ci divertiamo. Un sacco...
    ...comunque, il punto è che stiamo lavorando. »


    Arthur sorrise, anzi ghignò.

    -Non l'avrei mai detto.

    Ma la situazione pareva andare a farsi più critica, e questo non per l'arrivo di quello strano serpente, ma per il tono con cui si rivolse il signor Raizen al figlio e a tutti loro. Sinceramente non lo aveva mai incontrato oltre alla notte in cui gli aveva lasciato Kerobal in fasce, ma sapeva per fama che si trattava di una sorta di demone molto, troppo potente. Sicuramente molto più di lui e dei Galanodel tutti. Ed a prescindere del suo potere, se gli diceva di proteggere uno della stirpe a cui era legato, anche se bastardo, lo avrebbe fatto senza remore o dubbi. Alla fine aveva giurato di servirli, di proteggerli, e questo era probabilmente l'ultimo ordine che riceveva.

    -Sarà fatto.

    E poi via, verso i cunicoli dei sotterranei, di fianco al giovane che lui stesso, anni addietro, aveva tenuto stretto nelle proprie braccia. Quanto tempo era trascorso... e chi l'avrebbe mai detto che, alla fine, potessero salvarsene così tanti.
    A quanto pareva, qualcuno molto in alto aveva già deciso che per i Galanodel non sarebbe ancora finita.

    croceart

    Superfice (fra le macerie della villa).
    Presidio dell'Ovest, Endlos.

    Dopo una lunga serie di cunicoli e retrovie, ecco di nuovo la luce del sole e mai il Nosferatu avrebbe immaginato quanto potesse essergli di sollievo quella notizia.

    -Credo che la storia sia più lunga del previsto.
    Prometto che sarò il primo a chiarirle la faccenda appena tornati a Palanthas.


    Rispose alla prima Corona. Nel mentre, osservava di nascosto il giovane Kerobal, e qualcosa pareva turbarlo. Raizen aveva detto che sarebbe dovuto rimanere con loro, ma per quanto? E davvero era uno dei figli della stirpe del cielo? Quel macellaio pazzo? Se fosse stato vero, cosa ormai palese, di sicuro non sarebbe mai stato abbandonato dal vampiro, ma questo per un voto fatto secoli or sono, cosa che ovviamente non valeva per gli altri, saggi compresi. Avrebbe consentito Amarth di tenerlo a Palanthas, se fosse stato Arthur a domandarglielo? Avrebbe accettato di avere un soggetto simile fra le sacre mura della Conoscenza? E se lo avesse buttato fuori, cosa avrebbe fatto lui? Dove lo avrebbe portato? Di sicuro non poteva mandare al diavolo quel voto, non dopo circa duemila anni di servizio.
    Come se non bastasse, qualcosa lo riportò bruscamente alla realtà.
    Delle voci, per l'esattezza, tra cui anche il timbro fastidioso di quel piccolo, odioso, inumano quanto incompetente mimo da strapazzo. Se ovviamente voleva sembrare un mimo. In ogni caso riusciva ad essere una -se non l'unica- creatura nel multiverso a fargli venire prurito alle mani semplicemente esistendo.
    Il gruppo si nascose dietro dei massi, e cercarono di ascoltare le parole di quelle tre figure ad una trentina di metri in lontananza. Informazioni, ecco cosa stavano ricevendo, ma erano ancora troppo confusionarie, almeno per lui, per avere un senso logico. Ed ancor più strana fu la reazione del suo collega che, rimasto nascosto dietro un masso, proferì con loro, ordinandogli di rispondere alle proprie domande. Al che, il vampiro sospettò che la conoscenza di Amarth a riguardo fosse superiore della propria, dunque più che avvalorare la sua voce, pensò a camuffare la loro posizione, lanciando un'occhiataccia verso tutti gli altri, intimando loro di rimanere fermi. Dunque avrebbe atteso la risposta degli altri e, non appena terminato tutto, avrebbe lanciato qualche messaggio mentale al suo simpaticissimo amico con la maschera.

    ~Ma lo sai che il rosso crea una distorsione luminosa che fa sembrare più grasso chi lo indossa?~

    Sogghignò silente dal suo nascondiglio.
    Era un vero peccato che nessuno potesse davvero capire cosa stesse accadendo.

    ~In ogni caso, ti conviene guardarti alle spalle, amico mio.~

    E poi, con uno sguardo un pò più concentrato, avrebbe puntato a delle fronde poco lontane dai tre, alle loro spalle, scuotendole appena, mentre per terra avrebbe spostato qualche pietrolina, giusto per far rumore.




    invisibile

    Abilità Passive

    Dono Oscuro:
    Arthur è un vampiro, dunque clinicamente morto. A tale caratteristica conseguono vari vantaggi e/o svantaggi; ad esempio non può essere ucciso se non con il famoso paletto in legno di frassino, di Siliquastro (comunemente chiamato "albero di Giuda"), Biancospino o semplicemente la luce del Sole. L'acqua santa gli provoca dolore ma non lo ferisce e tende ad allontanarsi dai crocifissi, nonostante non gli facciano nulla....insomma ha tutte le caratteristiche del classico vampiro. In più odia l'aglio ma solo perchè puzza.

    Visione Notturna:
    Essendo un vampiro, gli occhi di Arthur hanno la caratteristica di avere una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; esattamente come se fosse pieno giorno.



    Abilità Attive

    Telecinesi: ovvero muovere la materia col pensiero (micro e macro: spostare, sollevare, agitare, creare vibrazioni, girare, piegare, spezzare, o frantumare. In questo caso Arthur è in grado di "afferrare" con il pensiero un oggetto e scaraventarlo via, oppure ad esempio portarlo verso di sè. Tale tecnica, per riuscire alla perfezione, necessita che non vi siano ostacoli fisici o mentali di livello pari o superiore tra lo psiomante e l'oggetto. La tecnica dura 2 turni.
    Consumo: Medio.
    Mantenimento: Medio.


    Telepatia: Detta anche trasmissione del pensiero, è la capacità di comunicare con la mente, cioè senza l'utilizzo di altri sensi o strumenti. In questo caso Arthur è in grado di stabilire un contatto empatico con un solo essere pensante, e di comunicare con lui mentalmente. La tecnica ha durata istantanea.
    Consumo: Medio



    Energia: 70-10-10=50%



    Edited by Drusilia Galanodel - 19/4/2017, 03:16
     
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    Epilogo: Caro Diario.





    Caro Diario,
    perdonami se non scrivo direttamente sulle tue pagine, ma ti ho lasciato in macchina di Arthur e non ho modo di riaverti con me.
    Pertanto, segnerò in mente tutto ciò che devo scriverti, così poi potrò redigere tutto di getto! Memoria permettendo.

    Quante cose che avrei, da raccontarti! Quante avventure ho vissuto, in quel palazzo da sogno! Anche se più che da sogno mi è sembrato da incubo, ma sono dettagli.
    Che poi, pure mi secco a riportare tutto, così taglierò ed andrò direttamente alla fine.
    Sappi, Caro Diario, che... Ho conosciuto mio padre!
    O qualcosa del genere.
    Per essere esatti, ho incontrato un signore che poteva esserlo.
    Circa.
    In pratica a questo signore ho chiesto se voleva diventare mio padre adottato. Ecco, ora ci siamo!
    Purtroppo non mi ha risposto.
    Peccato però.
    Sembrava abbastanza affidabile.

    MA CIONONOSTANTE, sapessi che risate!
    Beh, risate, insomma. Risate amare magari.
    E sì, perché la missione è fallita, però non poteva succedere altrimenti, quindi dire che è fallita fa sembrare poi che noi siamo dei poveri diavoli inutili, quando poi in realtà i diavoli sono gli altri, ossia quelli che ci hanno attaccato, solo che loro non sono né poveri né inutili.
    Però ho riso un sacco lo stesso!
    C'era pure un signore, che mi è parso amico dell'altro signore, che aveva un vestito di gran classe. Mi sa che se lo rincontro gli chiedo dove l'ha preso!
    Anche se in realtà non dovrei rincontrarlo. Cioè, lo potrei rincontrare, ma non dovrei, perché dovrebbe essere morto, ma non lo è, ed insomma, la cosa è un po' complicata.
    Ma chi sono io per giudicare, d'altra parte?
    Piuttosto, alla fine i due signori sono rimasti a parlare, mentre è sopraggiunta quella maledetta strega serpente che era tanto gnocca bella quanto stronza acida, in tutti i sensi! Più altri distinti individui, dei quali però so meno che degli altri, quindi meno di nulla, che è sempre nulla.

    MA A PARTE TUTTO CIÒ, per non disturbare quel meeting così ordinato il figlio del signore a cui ho chiesto di diventare mio padre ci ha guidati per strade e straduzze, ed anche questa è una cosa strana, perché indovina indovinello? Questo era il figlio monello!
    Ahahah!
    Ovvero, è stato nostro nemico per buona metà della nostra missione avventurosa, ed ora eccolo qui che di colpo è diventato amico nostro, o quasi. Pensa te, dico.
    Ora invece siamo fermi dietro un muretto, zitti zitti pure, perché abbiamo scoperto che tra le macerie del palazzo da sogno che poi era da incubo ci stanno gli esimi signori e la solforica signora a parlottare animatamente, manco fossero ad un pic-nic, ma a noi va benissimo così.
    E tra l'altro penso pure che i simpatici saggi stiano confabulando qualcosa perchéPERDINCIBACCOMIÈPURECADUTOILPALAZZOINTESTA li vedo un po' per le loro.
    Ah beh!
    Tanto io più che pensare a cosa scriverti appena ti riavrò tra le mani non faccio!Già già ho preso pure più botte di quando vengo beccato da tre mariti contemporaneamente.
    Che almeno, i mariti, posso fronteggiarli.

    Boh, vediamo che succede! Frattanto ti tengo in pausa.



    Energie: 30%
     
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  5. Felì.
     
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    Quell' idiota aveva ripreso a scrivere mentalmente il suo maledetto diario. Glielo leggeva negli occhi. L'idea di dare quel coso, ed anche il suo proprietario, perchè no, alle fiamme, la sfiorò per un paio di secondi, ma gli eventi si succedettero ad una velocità tale da rendere impossibile per Pandora portare a compimento il suo piano.
    Ci capì poco, o niente. Anche perchè, detta con tutta la sincerità del mondo, a lei di tutti quei misteri alla Beautiful non importava proprio nulla. Voleva ritornare ad Est, alla sua vita tranquilla. Magari mettersi in pensione, una volta per tutte. Si grattò la punta del bel nasino, al culmine della noia, mentre percorreva i cunicoli dietro ad un affannato Kerobal, più abbacchiato che mai, a dire il vero.
    Il fatto che il palazzo gli stesse crollando sulla testa erano dettagli. Dopotutto non era la prima volta che le accadeva.
    Riuscirono ad uscire appena in tempo, al solito. E si schiacciarono tutti dietro ad un accidenti di muretto, per origliare quello che il manipolo di malvagi si stava dicendo. La Strega cominciava a perdere visibilmente la pazienza. Fulminò con uno sguardo truce chiunque le capitasse a tiro.
    Da quel pazzo esaltato di Amarth, che pareva sempre avesse imparato le battute di un maledetto copione prima di parlare. A quel ragazzino teneramente ritardato che era Kerobal. Ammise di provare una certa simpatia nei suoi confronti, chi non trova tenero un matto che cuce insieme parti di essere umano e le chiama "opere d'arte"?
    Neanche il breve riposo le aveva fatto migliorare l'umore nero: benchè si sentisse leggermente meglio, il fatto di doversene stare lì, in mezzo alla polvere e alle macerie, a guardare i due Saggi che si divertivano a fare gli scherzoni ai cattivi non era esattamente il massimo della vita.
    Ma Beatrice non era una gnolona, quindi tacque, e rimase immobile. Un bel broncio in vista, al suo posto.
     
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    Il primo ad intervenire nel consesso di quegli strani e sinistri figuri è l’iridescente figura del Celebliant: egli si alza dal suo nascondiglio, palesando così la sua presenza senza però abbandonare la protezione del masso di cui si fa scudo, e vibranti dell’atavico potere del sigillo di Siau Cciu sono le parole che rivolge loro.

    -Ditemi. Chi sono? Chi sono quei loro di cui parlate?
    Chi è che è qui, che vi da tanto tormento?
    -

    Il primo a rispondere -forse perché piegato dal potere del sigillo, forse perché colpito la ragionevolezza della voce delle Zero- è il giovane bendato, ma per quanto i suoi voleri assecondino la curiosità del Guardiano, le sue parole non aggiungono molti particolari a quel che avete poc’anzi origliato.

    « E’ sulle prede che volge il nostro discorso. »
    risponde, volgendo lo sguardo celato nella vostra direzione
    « Ma qui non ce ne sono. »

    Nel frattempo, accanto a lui, l’uomo con la Maschera si volta indietro... ma non come se fosse alla ricerca di un nemico, bensì come se stesse contemplando al di là della coda di stoffa della giacca settecentesca il disegno armonico e perfettamente tondeggiante delle proprie natiche.

    « Questa poi...! »
    borbottò con nella voce sdegno altezzoso
    « Le mie auguste chiappe fanno l’invidia della Regina Lolth! »

    Che questa Lolth fosse una divinità oscura dalle sembianze ibride di un busto di donna e le gambe composte dai segmenti rigonfi e bulbosi di un ragno era un dettaglio di poca rilevanza o nessuna.

    « Ma tu ssssenti...! Devono esssere sssopravisssuti...! »
    mormora la donna piantando le mani sui fianchi e abbracciando le rovine in una sola occhiata
    « Chisssà che faccia farebbe quel vecchio ssstupido demone...! »

    E, mentre sentite un ringhio basso e minaccioso levarsi dalla gola ribollente dell’Artista insieme allo scricchiolio sinistro dei suoi denti serrati, il giovane si alza lentamente in piedi, avvampando della propria forza diabolica.

    « Farai meglio a dirmi dov’è quel vecchio stupido demone e cosa ne avete fatto...! »

    Oh-oh...! Meglio intercettarlo prima che faccia qualcosa di inconsulto!

     
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    -Prede, quali prede?

    Si domandò il vampiro in una riflessione fra sè e sè udibile agli altri solo come il lieve sussurro. Al diavolo il mimo idiota, lui era un saggio! Era suo compito e dovere più che gradito di scoprire tutta la verità riguardo la faccenda che, col passare degli attimi, diveniva sempre più contorta, almeno a suo avviso. Ma ciò non gli impediva di demordere, anzi, perchè se quei tipi loschi avevano ragione, c'erano altre vittime a rischio, anche se non nelle immediate vicinanze.
    E sapeva che Drusilia non gli avrebbe mai perdonato una leggerezza simile.
    Respirò profondamente, socchiudendo gli occhi concentrato.
    Ora doveva soltanto elaborare un piano abbastanza elaborato in modo da estrapolare il maggior numero di informazioni, possibilmente cercando di lasciar riposato il povero Amarth che mai come allora era stato sfiaccato dal viaggio, dalle sue stesse magie e dall'intera missione in genere. Non poteva permettersi una debolezza, e doveva riuscire ad utilizzare le risorse di tutti, in un armonico quanto geniale...

    « Farai meglio a dirmi dov’è quel vecchio stupido demone e cosa ne avete fatto...! »

    ...perfetto.
    Se Arthur avesse solo avuto il tempo di farlo, in quel momento, fra le macerie, il vampiro si sarebbe esibito in un epico quanto esplicativo facepalm. Ma non poteva. Ora il gruppo aveva i secondi contati, e se volevano attaccare di sorpresa, quello non era esattamente il modo migliore.
    O forse si?
    Rapido e scattante come un atleta, il Saggio si gettò sul giovane Kerobal con un placcaggio dalla tecnica ineccepibile e dalla forza sovrumana, al solo fine di buttarlo al suolo, nuovamente coperto dai detriti, in modo da rendere più difficile l'individuazione. O almeno così sperava, anche perchè per farlo -considerando che lui non era un atleta- era ricorso al trucchetto della telecinesi su sè stesso per imprimere maggiore forza sull'altro. Poi, qualora entrambi fossero capitolati al suolo, si sarebbe voltato verso i compagni di avventura, supplicando loro una mano, come infondo era accaduto durante tutta la loro missione.

    -Bloccate uno fra la donna e il tipo con la benda.
    Uno solo, e cercate di non farvi vedere.
    Al resto ci penso io.


    E con immenso piacere estrasse due fialette di diverso colore, una destinata al nemico, che tenne stretta nella propria mano, una a sè stesso, ed il chimico la bevve tutta d'un sorso, scomparendo improvvisamente alla vista dei presenti. Si sarebbe concesso un solo attimo per ammirare le loro facce stupite, solo un secondo prima di scattare in direzione del nemico prescelto ed infilargli nella gola il famoso liquido che i più chiamavano "Veritaserum". Avrebbe usato la suporifera in realtà, ma non era del tutto certo sugli effetti che avrebbe potuto provocare in loro, qualora ve ne fossero stati, cosa che dubitava fortemente. E solo allora, con la bevanda nel corpo, avrebbe sussurrato al povero malcapitato le seguenti parole:

    -Chi sono le vittime? E che fine ha fatto Raizen?




    angolopozioni
    Veritaserum:
    Il Veritaserum ha proprietà simili al cosiddetto Siero della verità. Il nome deriva dal latino veritas ("verità") e da serum ("siero"). Tre gocce sono sufficienti per costringere chi la beve a svelare i suoi più intimi segreti. È incolore e inodore. Dura due turni. In gdr, vale come una tecnica di livello Alto.

    Pozione Suporifera:
    Il nome pare abbastanza chiaro ed esplicativo. Si tratta praticamente di una fialetta contenente uno strano liquido viola acceso. Questa, se gettata con forza a terra affinchè si rompa il vetro, oppure semplicemente togliendole il tappo, il liquido dal colore ambiguo reagirà con i componenti dell'aria, vaporizzandosi in una nuvoletta invisibile che, se respirata, provocherà forti giramenti di testa, e poi un sonno profondissimo, da stendere un elefante. Il Vampiro, ovviamente ne è immune, non respirando, così come tutti gli altri personaggi che non possiedono un apparato respiratorio funzionante.

    Elisir dell'invisibilità:
    Come rende ben chiaro il nome, questa pozione, se bevuta, rende il soggetto in questione momentaneamente invisibile, tuttavia rintracciabile comunque attraverso auspex, a meno che l'invisibile non ne abbia l'immunità a prescindere. Nonostante sia invisibile, resta comunque tangibile, quindi attaccarlo gli provocherà danno, e la luce che lo incontrerà, colpendolo, farà comunque generare un'ombra, dettaglio non trascurabile per rintracciarlo, tuttavia inimmaginabile se camuffato per bene. L'effetto della pozione dura due turni.

    Pozione Polisucco:
    La Pozione Polisucco serve a dare a una persona l'aspetto fisico di un'altra. Il nome deriva dall'unione delle parole "polimorfico" (cioè in grado di cambiare forma) e "succo" (indicando che la pozione è un liquido). La preparazione è lunga ed elaborata. L'ingrediente finale è un pezzo della persona in cui chi fa la pozione vuole trasformarsi, sia esso un capello, un'unghia o qualunque altra cosa. È possibile anche trasformarsi in animali. Da notare che il colore e il sapore di questa pozione variano a seconda della persona in cui ci si vuole trasformare. Per quest e combattimenti, l'effetto dura due turni; per scene concordate o in quest con il permesso del QM, può durare fno ad un'ora.

    Pozione del Gigantismo controllato:
    Più che una pozione, questa può essere piuttosto definita "farmaco", anche se sicuramente non cura malattie, piuttosto ne fa venire una, anche se per un tempo limitato, ma solo se bevuta. Chi berrà tale pozione, improvvisamente, inizierà ad aumentare di grandezza, crescendo esponenzialmente fino a diventare di una taglia più grande della propria (ex: se la beve una creatura piccola, diventa di taglia media, una creatura media, diventa di taglia grande ecc...). In termini gdr, oltre la grandezza che tuttavia ha effetto puramente scenico, la pozione porta nella cavia un aumento esponenziale della potenza fisica, traducibile con un bonus nell'attributo "forza" del 75%. La durata degli effetti, è tuttavia di soli due turni.

    Elisir Rinvigorente:
    Altro non è che una fialetta contenente un liquido del colore del miele, avente pressochè il medesimo sapore. Questo viene assimilato per ingestione e permette di curare totalmente ferite leggere e parzialmente quelle più gravi. Vale in pratica come una tecnica curativa di livello Medio, su qualunque tipo di creatura vivente e non, come vampiri o non-morti.



    tecnicheattive

    Telecinesi: ovvero muovere la materia col pensiero (micro e macro: spostare, sollevare, agitare, creare vibrazioni, girare, piegare, spezzare, o frantumare. In questo caso Arthur è in grado di "afferrare" con il pensiero un oggetto e scaraventarlo via, oppure ad esempio portarlo verso di sè. Tale tecnica, per riuscire alla perfezione, necessita che non vi siano ostacoli fisici o mentali di livello pari o superiore tra lo psiomante e l'oggetto. La tecnica dura 2 turni.
    Consumo: Variabile Medio.




    Energia: 50-10= 40%

     
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    ...L'Arcobaleno d'Argento...

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    Il Tempio Oltre il Pensiero

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    Quando le parole percorsero l'aria, e la magia ebbe dono di compiersi, ecco una grande stanchezza precipitare sul Guardiano, il copro fiaccato dal troppo utilizzo del potere in sé, quello stesso potere che così gelosamente egli custodiva, quale un tesoro che, una volta mostrato, non valga più allo stesso modo.
    Lasciò che le membra ricadessero a terra, in un torpore proprio di chi abbia sforzato oltre misura le sue capacità, e tornò ad accucciarsi dietro la pietra: una risposta gli era stata data, certo, ma forse meno chiarificatrice di quanto egli si fosse aspettato: è certo, infatti, che ben altri erano i suoi pensieri circa quella situazione, e l'aver udito una diversa realtà delle cose, se non lo portò totalmente fuori strada vi andò molto vicino.

    Ad ogni modo, non appena le voci parlarono assieme, nominando qualcuno che il nigro artista pareva conoscere, questi fece per alzarsi e urlare conto di loro; allora si levò l'Azzurra Corona, la cui diligenza era assai grande, e riverita come un prezioso tesoro, e operò per zittire il giovane, al tempo sperando di aver creato una tale confusione che, per il momento, avrebbe evitato di far capire agli avversari la posizione di lui. Infine una richiesta: supplicava aiuto per indagare, chiedendo tanto accorato ai suoi compagni di bloccare uno di due bersagli. Come poteva il Celebliant non andare incontro alle esigenze del Saggio? Come poteva non accordargli un ultimo sacrificio? Ciascuna idea era Giusta per il solo essere propria di una Corona, sicché il numero Zero non ebbe motivo né d'accigliarsi, né di cedere alla stanchezza, che pure lo affliggeva.

    -Questo, Arthur, è tutto ciò che mi è rimasto da poter compiere-

    Disse la Corona, la voce accondiscendente ma svuotata di quella forza che le era propria. Così, prima di crollare definitivamente in uno stato di estrema stanchezza, e di impossibilità di agire ancora, si concesse un fugace sguardo oltre la pietra, sporgendo l'occhio da un lato di questa, sì da individuare il bersaglio bendato (nella speranza che non ci si accorgesse dell'Essenza)e, tornato nascosto, incrociò le braccia al petto, facendo sì che le mani quasi toccassero le spalle e, meraviglia! Nuovi sigilli si dipinsero sul Guardiano: uno in fronte, uno sul petto, e uno su ciascuno dei due palmi. Il potere di Tui fu allora manifesto, e mentre quattro spiriti d'acqua schizzavano lesti dalla roccia contro l'uomo bendato, quattro scorrevano nel sottosuolo per coglierlo di sorpresa alle spalle; se fossero riusciti ad attaccarsi al corpo di lui, in breve tempo sarebbero esplosi: debole, certamente, per il poco potere che il Celebliant aveva da utilizzare, ma forse, sperava, utile per distrarne le percezione, rendendolo vulnerabile ai bloccaggi degli altri.
    Più non disse, e più non fece.



    Energie: 15% - 5% = 10%

    Equip:



    CITAZIONE

    E' da una lingua ormai perduta che Amarthrind trae il suo nome che, se fosse coniato dai popoli odierni, vorrebbe dire "Cerchio del Destino"; tutto il potere di Amarth scorre in quest'arma, tutto il potere di un Guardiano, poiché quel cerchio non è altro che Amarth stesso, l'emanazione del suo ruolo: essere il limite al quale Bene e Male tendono per poi annullarsi nella perfezione del Fato incedente, del Destino e del Caso. E' il simbolo dell'unione, senza mescolanza, di quei due principi che plasmano il mondo e che incessantemente si rincorrono, scandendone i singoli eventi.

    Forgiato da un materiale ora scomparso, ha la capacità di scindersi in due metà che il Guardiano impugna come daghe: se, però, Amarthrind brilla di tutti i colori dell'iride e di nessun colore insieme, quando viene diviso ciò che è impugnato dalla destra appare più bianco, e ciò che ha in pugno la sinistra assume una luce di tenebra.
    Il Guardiano è in grado di muovere Amarthrind, con la sola forza del pensiero (supportata poi da indicazioni fornite dal movimento di braccia e mani), in un'area di 15 metri da Amarth, poiché questa è una parte di lui, nata dalla stessa Essenza che lo compone: ciò implica che -quando lanciato- abbia un effetto volutamente boomerang e la possibilità di rapidi cambi di traiettoria e direzione. Inoltre, questa passiva implica una condizione di "riposo" dell'arma (quando non stretta dalle mani dello Zero) in cui essa levita attorno al corpo del Guardiano, intera o scomposta.
    N.B.: Quest'ultima azione non è utilizzata ai fini di counter né di difesa,
    ma consente solo al pg di avere le mani libere per poter usare le proprie tecniche.


    Diametro: 1 metro | Gittata: 15 metri | Velocità: dai 20 ai 35 km/h
    Capacità: comandata telepaticamente entro 15 metri


    Passive in uso:



    CITAZIONE
    Synchro
    Destinato a non godere di una particolare sfumatura di carattere, il Destino ha fatto sì che Amarth potesse provarle tutte, senza però poterne conservare alcuna: questa è l'origine di ciò che spesso egli chiama "Synchro"...
    Sia Amarth un'eterna voragine, entro al quale ogni emozione cadrà inesorabile. In un'area di 5 metri di raggio, ogni singola sensazione presente, sia questa di gaudio o ira, verrà percepita ed attirata dal Guardiano; una volte penetrate in lui, l'iridescenza che sempre lo contraddistingue cesserà, ed Eru Elen Amarth si tingerà del colore che ogni emozione rappresenta. Eppure, ben poco queste dimoreranno presso l'Eterno perché, pur percependole, e tingendosi fin quando queste non saranno cessate, egli non potrà trattenerle: al contrario, infatti, Synchro farà sì che ogni percezione venga elargita all'ambiente, inducendo chiunque si trovi nell'area di influenza a provare ciò che il Guardiano ha captato.

    Note

    1. Quest'abilità prescinde dal volere di Amarth, pertanto non sarà il Guardiano a percepire le sensazioni, bensì la stessa Synchro. Ciò significa che, essendo sempre attiva, se nel raggio di influenza non vi è alcuna creatura capace di provare emozioni, Synchro userà lo spirito dello Zero come fonte di energia, se così si può dire. Non Potendo egli provare alcunché, le sue vesti, i suoi capelli, i suoi occhi, sopracciglia ed arma risulteranno sempre ammantate di un'iridescenza, che si muoverà ondeggiando armonica per tutto il suo corpo.
    2. E' implicito dire che Amarth può fungere da rivelatore di presenze: se questi cambia colore, significa che c'è qualcuno nel raggio d'influenza di Synchro
    3. La potenza di canalizzazione di Synchro è tale da consentire al Guardiano di poter provare l'emozione intercettata
    4. Come ogni altra passiva, se una o più creature sono protette da abilità o tecniche, Synchro non riuscirà ad intercettarne le emozioni.
    5. Maggiore è il numero di emozioni assorbite in contemporanea, maggiore sarà il dolore mentale e lo stress provato dal Guardiano; nel caso poi, di un assorbimento eccessivo, ovvero di più di 10 emozioni questi, dopo vistosi effetti scenici quali tremolio e colori molto accesi sul corpo, sarà preda di atroci sofferenze, finanche svenendo.

    Cambiamento Cromatico
    TranquillitàPace, SerenitàDubbio, Sospetto, IncertezzaInvidiaGelosiaAmore, AffettoRabbiaFuria ciecaOdioPauraSofferenza, DoloreTristezzaPreoccupazione, Ansia
    AzzurroBiancoGialloVerdeArancioneRosaRossoNeroIndacoGrigioMarroneBlu scuroGiallo ocra

    CITAZIONE

    Alcar Valaron, Gloria delle Potenze

    "...Ora avvenne che le Potenze di Arda, che pure erano consce della sorte del loro Maia Faerglir, volessero inviargli un dono, per sostenerlo nei momenti in cui ogni persino la luce della ragione e della verità non fosse risultata abbastanza brillante da trafiggere le tenebre del dubbio e del falso. Molto, infatti, l'Uno teneva a cuore lo spirito del garante e quando questi si dipartì da Ennor grande sofferenza gli pervenne, esulando, quell'evento, dall'antichissima musica degli Ainur; per volere di Eru Ilùvatar nuova forza crebbe nello Zero, ché il Destino lo permise, e ciò che nel cuore del Mondo si ammantava di menzogna avrebbe emesso un suono strisciante, che solo l'orecchio dell'Eterno avrebbe colto..."
    Ciò che le Potenze donarono ad Eru Elen Amarth, non è altro che la capacità di discernere il vero dal falso; infatti, in un area di 10 metri di raggio -di cui Amarth è il centro- ogni menzogna pronunciata da qualunque creatura produrrà, alle orecchie del Guardiano un sibilo, lo stesso emesso dai serpenti. Come ogni altra passiva, sulle creature protette da particolari abilità o tecniche, Alcar Valaron non sortisce alcun risultato.


    CITAZIONE

    La Via del Destino

    "...Perché Erelamarth Celebliant è il Destino e marcia diritto, inflessibile, cieco e sordo ai richiami del Mondo..."
    L'Essenza numero Zero non è Fatta per chinarsi a false lusinghe o corrotti inviti: no, essa immune passa attraverso le voci del mondo, attraverso sussurri e tentazioni; ancor più dove vi sia l'imposizione; dove via sia intento di sedurre e traviare, egli non potrà essere sfiorato, il suo animo -partecipando al Destino del Tutto-, neutrale e troppo antico e forte affinché il suo equilibrio possa venire infranto.
    Amarth risulta immune alle malie o alle Aure, ovvero quelle passive o tecniche (di consumo Basso o Medio) che hanno effetto di instillare particolari sentimenti nelle persone, oppure indurli a credere alle parole che i possessori di tali poteri possano utilizzare o dire.


    Tecniche usate:



    CITAZIONE


    Tui, il Sereno ~ "Il cinquantottesimo segno sarà il Lago..."



    La cinquantottesima estrinsecazione del Destino nel suo dominio di Limite dell'Ordine è il simbolo di Tui.
    Come antico sigillo, esso 4 volte si ripeterà sul corpo del Guardiano: sulla fronte, sulla veste in corrispondenza del petto, sui palmi delle mani; Tui sarà lo specchio che riflette l'anima .
    Incrociando le braccia tenendo i palmi rivolti al petto vengono generate dai sigilli presenti su di questi otto piccole sfere d'acqua, con un diametro di circa tre cm che si trasformeranno in altrettante piccole fatine; all'apertura delle braccia del Guardiano quattro di tali fatine schizzeranno verso l'avversario (ciascuna con una traiettoria diversa dalle altre) con lo scopo di attaccarsi al suo corpo. Non possono venire "asciugate" e se il nemico prova a scrollarle, queste gli scorreranno semplicemente addosso, come fossero gocce d'acqua. Le restanti quattro fatine scorreranno nascoste dapprima sul corpo di Amarth, per poi infiltrarsi nel terreno e sbucare d’improvviso alle spalle del nemico, dopo aver percorso un tragitto sotterraneo, il tutto mentre le prime fatine si dirigono verso l'avversario. L’attacco sui due fronti avviene nello stesso istante. Anche le ultime quattro avranno lo stesso obiettivo e la stessa proprietà delle iniziali. Alla fine del turno, tutte le fatine che saranno riuscite ad attaccarsi al nemico, si autodistruggeranno provocando varie esplosioni di acqua ad alta pressione.
    Il danno è solo dovuto all'esplosione, non all'impatto, pressoché inavvertibile, delle fatine sull'avversario; la variabilità del consumo si riferisce invece esclusivamente alla potenza dell'esplosione, non al numero di sfere-fatine creabili.
    Durata: Istantanea | Consumo: Variabile Basso

     
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    Epilogo: Sperando di Campare Mille Anni.





    Ok Caro Diario, dalla pausa passiamo allo stop che qui le cose sono un attimino degenerate. Ci aggiorniamo dopo!

    Così pensando, il buon Cluracan dovette abbandonare il suo mentediario personale e concentrarsi sulla situazione che non prometteva nulla di buono.
    Infatti, vai a sapere perché, il tizio bendato che faceva parte del congresso dei cattivi si mise a parlare col nulla. Solo che quel nulla, in quel particolare caso, erano proprio loro, il congresso dei buoni.
    E questo il trickster lo capì subito, perché la Donna Serpente lo lasciò inequivocabilmente intuire.

    Ah, e poi quello con il vestito bello decantò le proprie chiappe.
    Che egocentrico.

    Tanto le mie sono più belle! Ha! fu il pensiero veloce del trickster.


    Solo che, la Donna Serpente, non solo era ztronsa, ma anche parecchio capinera, a vedere come fece infervorare il povero Kebab Kerobal citando il suo genitore adottivo.

    Infatti il principino assassino scattò in piedi, quasi mandando a monte la loro copertura, che per fortuna Arthur era nobile ma veloce, perché altrimenti ora sarebbero stati a contare i fili d'erba da sotto terra.
    Poi, visto che c'era un po' da lavorare, sempre il Saggio chiese una mano, che in questi casi fa parecchio bene.

    Così, senza parlare, Cluracan decise di fare la sua parte, dando man forte all'altro Saggio, quello più colorato degli Stabilo Boss, che era un po' fiacchetto ed in fondo aveva fatto più roba degli altri, quindi era anche giusto, poveretto.
    E visto che tutti (cioè solo Amarth) si concentrarono sul tizio bendato, anche gli altri (cioè solo Clura) decisero di rafforzare la batosta su quell'individuo.

    Che poi, fortuna fortuna, sempre tra i resti del palazzo si trovavano, e lì avevi voglia di trovare legno!
    E quindi via per nuove avventure!

    O, meglio, diciamo che il trickster pensò semplicemente a cercare di bloccare il nemico bendato con le rovine legnose ai suoi piedi (del cattivone, non di Cluracan, che altrimenti avrebbe rivelato la loro posizione con un'ingenuità simile a quella del personaggio inutile di turno in un horror).

    D'altra parte, Arthur l'aveva ben detto: al resto ci penso io.
    avevaanchespecificatobloccatenesolounomadettagli

    Se l'intervento combinato di Magic Clura e Stabilo Amarth fosse andato a buon fine, probabilmente avrebbero ottenuto qualcosa di buono da tutta quella storia.

    Altrimenti, c'era sempre quel simpatico gioco di contare i fili d'erba.
    Da sottoterra, chiaramente.


    Energie: 20% (1 M)

    Giocare con la Natura: Attacco.
    Ora, sebbene io non ami i confronti violenti, questi capitano sovente nel corso dell'esistenza. Pertanto, oltre a difendere bisogna pure attaccare!
    Poco male, stesso procedimento di prima: qualcosa di naturale a portata di mano, aiutino "magico" da parte mia e vualà, il gioco è fatto!
    Coltelli, spade, lance, alabarde o altre diavolerie possono nascere nelle mie mani da un semplice filo d'erba! E sapeste che potenza di percosse!
    (Attiva Variabile Offensiva: in termini di gioco, Cluracan può modificare alchemicamente un elemento naturale nelle immediate vicinanze a scopi offensivi)

     
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  10. Felì.
     
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    A Pandora non era mai piaciuta l'attività fisica, questo era assodato.
    Dopotutto passare anni chiusa in laboratori o biblioteche, il naso fra tomi polverosi e pergamene, non aiutava certamente a mantenere un' eccellente tonicità muscolare. Eppure, quando registrò con la coda dell' occhio iil gesto kamikaze di Kerobal, riuscì a sfoggiare tutta la propria bravura.
    Scattò, rapidamente, seguendo a ruota Arthur; balzò felina fra le macerie e si lanciò sul demone pittore, atterrando con precisione sugli stinchi di quest ultimo. Sfiorò il terreno con il palmo della mano destra, un brivido ghiacciato che le saliva lungo il braccio. Istantaneamente un braccio cadaverico si sarebbe stretto intorno al petto del giovane, immobilizzandolo ulteriormente il terreno, mentre l'altra mano putrescente avrebbe cercato la bocca.
    "Taci idiota!"
    Sibilò la Strega, il palmo ancora contro la terra fredda.
    Qualche metro più in là un altro paio di zombies, evocati freschi freschi - si fa per dire - dai poteri della donna, si sarebbero mossi rumorosamente fra le macerie, allo scopo di attirare l'attenzione degli avversari. Anche qualche breve attimo di distrazione avrebbe potuto aiutare i compagni di missione nel portare a compimento il loro piano e per una volta, la saggia Delacroix, decise di impegnarsi il più possibile perchè ciò avvenisse.
    Allettata dalla possibilità di fare presto ritorno nelle floride terre dell' Est e agli amati studi.

    <fieldset>
    Mana: 70%
    Tecniche utilizzate;
    Locomotor Mortis. [Attiva]
    Tramite questa tecnica, l'utilizzatore, riesce ad evocare un numero predefiniti fra non-morti.
    Essi mantengono le umane caratteristiche, con la differenza che nessun tipo di magia o attacco fisico avranno effetto su di loro (eccetto, naturalmente, gli attacchi di fuoco). I servienti eseguiranno esattamente qualsiasi ordine impartito dalla necromante, completamente sordi e ciechi a intimidazioni o parole altrui.
    Numero di non-morti evocabili:
    Consumo Basso: 4 elementi.
    \\ Medio: 6 elementi.
    \\ Alto: 8 elementi.
    \\ Critico: 10 elementi.


     
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    -Prede, quali prede?

    Eh, già... “Quali”? Naturalmente nessuno di voi conosce la risposta, ma qualcosa bolle in pentola -di questo siete sicuri!-, e non potete far altro che adoperare l’ingegno e la forza che vi rimane per mettere insieme i pezzi del puzzle che fino ad ora avete raccolto in quel caotico caleidoscopio di personaggi, esperienze, parole ed avvenimenti.

    « Farai meglio a dirmi dov’è quel vecchio stupido demone e cosa ne avete fatto...! »

    Ma i vostri ormai dichiarati avversari non sono il vostro unico problema al momento:
    il vostro instabile accompagnatore, Kerobal, sembra essere parecchio irritato al momento,
    e tutti ricordate di cosa è capace quello squilibrato quando perde la testa.

    Per fortuna, però, Arthur è quanto mai rapido e tempestivo nell’intercettarlo... tanto quanto lo è Pandora nel tallonarlo per fornirgli supporto: il vampiro scatta verso il demone, e lo placca al suolo rotolando brevemente con lui sullo scosceso tappeto di macerie accidentate, tenendolo fermo come può anche quando questi ringhia e tenta di scuoterselo di dosso per liberarsi; è qui che l’arrivo di Pandora -e della coppia di arti non-morti che ella evoca dal terreno- si rivela provvidenziale per contenere definitivamente il principio di aggressione nell’animo dell’Artista.

    "Taci idiota!"

    Gli sibila in ammonimento la Strega, mentre un altro paio di scheletri ai suoi comandi si muovono rumorosamente tra le macerie per attirare l’attenzione della parte avversa, distraendo i nemici e facendo guadagnare al gruppo il tempo necessario affinché la Corona di Khymeia possa dare istruzioni a tutti circa gli obiettivi su cui coordinarsi.

    -Bloccate uno fra la donna e il tipo con la benda.
    Uno solo, e cercate di non farvi vedere. Al resto ci penso io.


    Senza nemmeno bisogno di un gesto di intesa,
    il Nosferatu mette mano al suo arsenale di pozioni, e ne beve una che lo rende immediatamente invisibile; poi -brandendo una seconda fiala in mano- esce allo scoperto mentre Eru Elen Amarth -con un ultimo sforzo- libera il suo potere: gli spiriti dell’acqua si manifestano saettando fuori dalla roccia, e puntano sul comune bersaglio verso cui anche il Nosferatu sta convergendo, l’albino con la benda sugli occhi.

    -Questo, Arthur, è tutto ciò che mi è rimasto da poter compiere-
    mormora con voce stanca il Celebliant

    « Ehi! Ehi! »
    chiosa la Maschera, forse subodorando qualcosa
    « Non disperdiamoci! »

    Ma le cose intorno a voi si succedono molto molto in fretta, e nessuno dei suoi due compagni presta ascolto alle parole dell’Uomo in Rosso: la Donna-Serpente -subodorando la presenza di una incauta vittima- si scaglia verso il diversivo fornito dagli zombie, assumendo in un istante le sembianze di un grosso rettile e fagocitandoli mentre affonda le fauci nelle loro carni morte; il vostro bersaglio, invece, dando prova di un livello di percezione incredibile nonostante la presumibile assenza della vista, esegue una serie di schivate fluide e controllate, movimenti minimi ma così perfetti da fargli evitare senza problemi i proiettili generati da Tui, il Sereno.

    Ma assorbito com’era nell’evitare quel colpo, l’albino viene colto di sorpresa dallo scherzetto con il legno di Cluracan, e incespica fino a sbilanciarsi in avanti... è in quel momento esatto che -con incredibile tempismo- Arthur arriva per intercettarlo, pronto a somministrargli il siero della verità.
    Ma Aren non contempla certo di restarsene con le mani in mano: qualcosa ai suoi sensi rileva ugualmente una presenza in avvicinamento, e -intuendo le sue intenzioni- s’avvicina a sua volta al compagno.

    Ed è buffo -molto buffo- pensare che se Arthur non fosse ancora in occultamento e le circostanze fossero diverse, vedere il Saggio di Khymeia e l’Uomo con la Maschera che si fronteggiano a quella maniera e che sollevano il braccio in modo quasi speculare farebbe pensare a nulla più che un match a ruba bandiera.
    Ma non state giocando, anche se la posta in partita è potenzialmente alta.

    -Chi sono le vittime? E che fine ha fatto Raizen?
    intima il vampiro, somministrando la sua pozione

    « Il demone è ancora vivo: prenderà parte alla Prima, come attrazione... »

    Così confessa suo malgrado il ragazzo, ma mentre il braccio del Nosferatu è ancora teso alla bocca dell’albino, a cui ha coercitivamente fatto ingoiare il Veritaserum, quello del Mimo è rivolo più in basso... verso la trachea. Dentro la trachea.

    « Mentre le nostre prede sono... »

    Un orribile e disgustoso gorgoglio interrompe il resto della rivelazione, mentre uno schizzo di denso sangue rosso investe Arthur riversandosi fuori dalla gola strappata del circense... macchiando senza scampo il completo del Saggio.

    « Oh... quello ssssì che deve far male...! »
    la donna-rettile, nuovamente nel suo aspetto femminile, sembra quasi eccitata

    « Oh... che peccato...! »
    commenta l’artefice di quel gesto, con voce sardonica e un ghigno dispettoso
    « Sembra che qualcuno avrà bisogno di una lavanderia...! »

     
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    Magnifico, davvero.
    Fu più o meno quello che pensò Arthur, totalmente zuppo di sangue con un tizio leggermente sgozzato tra le mani. Questo voleva dire più o meno due cose: la prima che non gli sarebbe mai più arrivata l'informazione sulle vittime, mentre la seconda, ben più importante, era che il suo piano di occultamento era andato a farsi benedire, ed ora sia lui che gli altri rischiavano grosso, soprattutto dopo aver intravisto la donna serpente ingurgitare due scheletri apparsi dal nulla.

    « Oh... che peccato...! »

    E nonostante tutto non seppe ancora dire se gli faceva più ribrezzo la voce del mimo da quattro soldi o quel saporaccio di sangue che gli era finito tra i denti affilati. Non era umano... ed era disgustoso.

    « Sembra che qualcuno avrà bisogno di una lavanderia...! »

    Il vampiro cercò di trattenere la collera, ed il risultato fu sbatacchiare al suolo la sua vittima, quasi fosse un giocattolo rotto.

    -Ma tu dimmi, quando imparerai a farti gli affaracci tuoi?

    Inutile, lo odiava a pelle.

    -Non hai un dannatissimo pulsante per spegnerti? EH?!?

    E con rapidità estrasse una nuova fialetta -questa volta di gas suporifero- lanciandogliela in faccia con violenza e cattiveria, accompagnando quell'atto furente con un più che esplicativo:

    -Tiè!

    A quel punto, non lo salutò nemmeno; lasciò tutto com'era, teletrasportandosi via da un'area che ben presto sarebbe stata occupata da fumo invisibile ed inodore che, una volta inalato, avrebbe fatto cadere tutti in un sonno profondo -forse- o magari li avrebbe solo storditi giusto il tempo per scappare. E nel dubbio, lo scienziato considerò la seconda ipotesi. Riapparve poco più avanti del suo gruppo, e dopo un gesto di intesa, prese a correre verso la vettura lasciata parcheggiata dall'inizio della loro missione. Dietro di sè, Amarth avrebbe preso a levitare, seguendolo, grazie ai poteri mentali del Vampiro. Per quanto riguardava Kerobal, considerando come si dimenava, sarebbe stato più appropriato che lo trascinassero via quei non morti o il forte e vigoroso Daniel. Poi, veloci come il vento, sarebbero schizzati via, in direzione Est.





    angolopozioni
    Veritaserum:
    Il Veritaserum ha proprietà simili al cosiddetto Siero della verità. Il nome deriva dal latino veritas ("verità") e da serum ("siero"). Tre gocce sono sufficienti per costringere chi la beve a svelare i suoi più intimi segreti. È incolore e inodore. Dura due turni. In gdr, vale come una tecnica di livello Alto.
    (usato)

    Pozione Suporifera:
    Il nome pare abbastanza chiaro ed esplicativo. Si tratta praticamente di una fialetta contenente uno strano liquido viola acceso. Questa, se gettata con forza a terra affinchè si rompa il vetro, oppure semplicemente togliendole il tappo, il liquido dal colore ambiguo reagirà con i componenti dell'aria, vaporizzandosi in una nuvoletta invisibile che, se respirata, provocherà forti giramenti di testa, e poi un sonno profondissimo, da stendere un elefante. Il Vampiro, ovviamente ne è immune, non respirando, così come tutti gli altri personaggi che non possiedono un apparato respiratorio funzionante.

    Elisir dell'invisibilità:
    Come rende ben chiaro il nome, questa pozione, se bevuta, rende il soggetto in questione momentaneamente invisibile, tuttavia rintracciabile comunque attraverso auspex, a meno che l'invisibile non ne abbia l'immunità a prescindere. Nonostante sia invisibile, resta comunque tangibile, quindi attaccarlo gli provocherà danno, e la luce che lo incontrerà, colpendolo, farà comunque generare un'ombra, dettaglio non trascurabile per rintracciarlo, tuttavia inimmaginabile se camuffato per bene. L'effetto della pozione dura due turni.
    (usato)

    Pozione Polisucco:
    La Pozione Polisucco serve a dare a una persona l'aspetto fisico di un'altra. Il nome deriva dall'unione delle parole "polimorfico" (cioè in grado di cambiare forma) e "succo" (indicando che la pozione è un liquido). La preparazione è lunga ed elaborata. L'ingrediente finale è un pezzo della persona in cui chi fa la pozione vuole trasformarsi, sia esso un capello, un'unghia o qualunque altra cosa. È possibile anche trasformarsi in animali. Da notare che il colore e il sapore di questa pozione variano a seconda della persona in cui ci si vuole trasformare. Per quest e combattimenti, l'effetto dura due turni; per scene concordate o in quest con il permesso del QM, può durare fno ad un'ora.

    Pozione del Gigantismo controllato:
    Più che una pozione, questa può essere piuttosto definita "farmaco", anche se sicuramente non cura malattie, piuttosto ne fa venire una, anche se per un tempo limitato, ma solo se bevuta. Chi berrà tale pozione, improvvisamente, inizierà ad aumentare di grandezza, crescendo esponenzialmente fino a diventare di una taglia più grande della propria (ex: se la beve una creatura piccola, diventa di taglia media, una creatura media, diventa di taglia grande ecc...). In termini gdr, oltre la grandezza che tuttavia ha effetto puramente scenico, la pozione porta nella cavia un aumento esponenziale della potenza fisica, traducibile con un bonus nell'attributo "forza" del 75%. La durata degli effetti, è tuttavia di soli due turni.

    Elisir Rinvigorente:
    Altro non è che una fialetta contenente un liquido del colore del miele, avente pressochè il medesimo sapore. Questo viene assimilato per ingestione e permette di curare totalmente ferite leggere e parzialmente quelle più gravi. Vale in pratica come una tecnica curativa di livello Medio, su qualunque tipo di creatura vivente e non, come vampiri o non-morti.






    tecnicheattive

    Levitazione: La levitazione è il processo che mantiene un oggetto sollevato, in una posizione stabile, mediante una forza che contrasta la gravità applicata senza contatto fisico. Arthur è quindi in grado di galleggiare in aria e di muoversi in essa per la durata di due turni.
    Consumo: Medio
    mantenimento: Basso.


    Teletrasporto: Tecnica esclusivamente gdr. Arthur è in grado di teletrasportare sè stesso e tutto ciò che tocca con la propria pelle da un punto all'altro di Endlos o di cambiare dimensione. Non è possibile applicare questa tecnica durante un combattimento.
    Consumo: Medio



    Energia: 40-10-10=20%

     
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    Epilogo: Clurarun.





    Incredibile, finalmente erano riusciti a mettere in difficoltà quei maledetti demoni più potenti di tante cose che ora non mi vengono in mente!
    Beh, purtroppo non erano riusciti ad ottenere tutto quello che volevano sapere, ma era già qualcosa il fatto che il tizio vestito per bene avesse sgozzato il suo compare bendato un po' come si fa nelle feste ebraiche per preparare l'agnello con lo zucchero a velo.
    Poi, giusto a confermare che i saggi Saggi potevano anche essere parecchio giovanili, Arthur agì rapidamente per preparare una celere dipartita da codello loco, perché le cose sicuramente si sarebbero messe male, stando lì a guardare il terzetto che si preparava a contrattaccare.
    Così, il Saggio lanciò una fiala contro Mr Maschera, teletrasportandosi davanti al gruppo lasciato dietro il muro.
    E, magia! Amarth prese a levitare, mentre Arthur incitò tutti a darsela a gambe perché sarà che aveva lasciato la macchina in zona rimozione.
    Tutti corsero via di gran lena, compreso Cluracan, che aveva uno dei suoi soliti sorrisetti stampati in faccia.
    Era incredibile come non avesse detto nulla da quando erano scappati dalla caverna dove lasciarono Raziel a sbrigarsela per il conto loro.
    E sempre zitto sarebbe rimasto, finché, una volta saliti in macchina e scappati lontano da quel luogo poco amichevole, guardando fuori dal finestrino, esordì con:

    Beh, a me il tizio vestito per bene stava simpatico!

    Ed avrebbe iniziato a trascrivere tutto quello che aveva pensato prima sul suo Caro Diario.


    Energie: 20%

     
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    ...L'Arcobaleno d'Argento...

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    Il Tempio Oltre il Pensiero

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    Nascosto dalla pietra, lo Zero udì stancamente le cose svolgersi, e quando gli parvero compiersi per giusta misura, ecco un rumore far cessare il dialogo dell'uomo bendato con l'Azzurra Corona. Non avendo, come già si è detto, forza o volontà per sporgersi ed osservare con i propri occhi la scena, al Celebliant non rimase altro che indovinare quell'interrogazione conclusa in un bieco modo e, poiché a parlare era ora la creatura dal rosso abito, credette che questa avesse messo a tacere l'altro, suscitando il disappunto di Arthur il quale, dopo avergli fatto qualcosa, corse indietro di gran carriera. Per il potere di quello, Amarth s'era messo a levitare e, come cullato, seguiva il gruppo fuggendo verso la macchina che li aveva portati nelle terre dell'Ovest. Troppo stanco per camminare, troppo provato per volerlo.

    Sì, avevano avuto notizie di un cero Raizen, ma chi questo fosse egli non sapeva, e tuttavia ancora una volta era fallita la loro missione, poiché l'agognata risposta era rimasta celata. Come, come potevano le Somme Corone tollerare un simile fallimento? Chi mai poteva disonorarne a tal punto la decenza? Non solo, ma ora che il sigillo era stato infranto, sarebbero tutti stati d'un passo più vicini a quella calamità che nessuno desiderava.
    Come poteva il Destino essere ora così avverso? Che quello non fosse il tempo per quei nemici di essere sconfitti? Che invece fosse il tempo della sciagura? Solo una cosa ebbe da dire, mentre viaggiava sospeso, debole come un sussurro:

    -Che possiate fallire dove più tenete, così come oggi abbiamo fallito noi.-

    Sdegno? Rabbia? Maledizione? O forse la sensazione d'un lontano Destino? Al momento, nessuno poteva darne risposta. Una cosa sola era certa: tornati a Palanthas, Eru Elen Amarth avrebbe preso posto sul Trono, sì da leggere nella Verità del Mondo. Non lo avrebbe ricordata, certo, ma l'avrebbe Saputa.

     
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  15. Felì.
     
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    Prerogative di Beatrice Pandora Delacroix nei momenti critici:
    1. Dare sfogo alla propria irritazione.
    Aveva insultato una decina di volte Kerobal, Cluracan e chiunque altro le capitasse sotto gli occhi. Bene, poteva dirsi soddisfatta.
    2. Raccogliere campioni inutili per qualche esperimento inutile.
    Bhè, avevano il giovane demone pittore: un campione di quelle dimensioni - e per di più vivo e vegeto! - era più di quanto si potesse sperare.
    3. Realizzati i punti 1 e 2: darsela a gambe.
    Quindi, la giovane (?) Strega non se lo fece ripetere due volte, quando vide che la situazione stava prendendo una piega realmente pericolosa. Non aveva intenzione di rimetterci la pellaccia, nè di cambiare corpo: si trovava bene con quello attuale. E nemmeno ricucire i pezzi mancanti.
    Gambe in spalla, seguì gli altri in fuga, il più velocemente possibile.
    Poi le venne in mente di conoscere un paio di trucchi, utili durante la fuga e di lei non rimase che un' esplosione di farfalle dorate. Raggiunse Arthur, anch'egli teletrasportatosi lontano dal punto critico, e lo osservò. Era affascinante anche ricoperto di sangue, si ritrovò a pensare la Delacroix. Anzi, soprattutto ricoperto di sangue.
    Scacciò quell'inutile e frivolo pensiero e si guardò attorno.
    [color=darkviolet]"Beh dai, alla fine ci è andata bene."[color]
    Conclusione piuttosto democratica, a dire il vero.
    Soprattutto se consideriamo la maschera di rabbia sul viso del vampiro e lo sdegno di Amarth.
    Si era distratta?


    Mana: 60%
    Goldfly.[Attiva.]
    Semplice tecnica illusoria, utile per creare diversivi o per coprire una fuga. Tramite essa la Strega ha la possibilità di scomporsi in migliaia di farfalle dorate, sotto gli occhi dell' aggressore che, in un momento di deconcentrazione o scarsa visibilità, osserverà la donna scomparire rapidamente, lasciando nell' aria una polvere dorata ed abbagliante.
    Consumo fisso: Medio.
     
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15 replies since 18/10/2011, 21:47   339 views
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