Per un pugno di Verità

-Mia cara, non ti affannare così.

Disse l'uomo che sostava al suo fianco con tono immensamente accomodante, in un certo qual modo inappropriato in quella scena di sangue e violenza. Si, insomma... un bestione sanguinante che frignava, una donna semitrasformata incazzata nera... di certo in pochi avrebbero trovato la sua stessa calma.

-Probabilmente è un povero idiota che non sa nemmeno in che guai si è messo.

Sospirò leggermente avvilito.
Sinceramente avrebbe preferito incontrare uno dei tanto desiderati "Guerrieri del Sole", ed allora si che si sarebbe divertito; infondo era un vampiro, e per quanto la sua sosta nella magione dei Galanodel lo avesse "umanizzato", di certo quello non era bastato a far sparire la sua vena sadica verso chi non gli era proprio così simpatico. E quei simpaticoni, almeno per quanto gli riguardava, li avrebbe sgozzati tutti, dissanguandoli e donando loro una morte lenta e piena d'agonia.
Ma, comunque, quello non era il caso.

-E ricorda che abbiamo avuto problemi con le autorità da poco; non so cosa farebbe il signor Ciranò nel vederci di nuovo varcare la soglia delle carceri.

Sorrise, quasi per spezzare quegli attimi di tensione, cercando di rassicurare il più possibile la strega.
Intanto, aveva estratto una boccetta contenente un liquido bianco e trasparente che, all'apparenza, sembrava solo acqua.

-Direi che il signore ha bisogno di riprendersi, perchè forse lo abbiamo stressato troppo, non è così?

Domandò a quell'armadio, e lui, come un coniglietto spaventato, annuì con movimenti rapidi e meccanici.
Sembrava paralizzato dalla paura, ma quando il vampiro gli offrì quell'acqua per dissetarsi, sembrò in un qualche modo calmarsi. Sospirò.

-Mi dica, sir. Dove sono i Guerrieri del Sole?

E mentre gli occhi del figuro si sgranavano dallo stupore, la bocca aveva già iniziato a parlare, dicendo loro tutta la verità...

La risposta di Pandora a quelle parole fu più che ovvia; infondo per arrivare ad abbandonare Palanthas nel cuore della notte era un chiaro sintomo dell'urgenza o dell'importanza della questione, almeno per lei. Probabilmente l'avrebbe fermata, eppure fu certo che quell'uomo dicesse la verità; infondo il suo Veritaserum non aveva mai fallito e se c'era un solo modo di raggiungere i suddetti guerrieri era esattamente quello adottato dalla strega, dirigendosi verso Nord dove avevano parcheggiato il jet di ultima generazione appena realizzato.

-Magnifico...

Mormorò fra sè, lasciando cadere di peso il povero informatore.

-Dì una sola parola in giro e verrò a trovarti da solo.

Sussurrò piano, mentre un sorriso innaturale si dipingeva sul suo volto, inarcandosi ed aprendosi come una falce, mostrando canini affilati e pericolosi.
In quei momenti, Arthur ne era certo, le parole erano a dir poco superflue.
Lo abbandonò lì, seguendo la dama.
Ci volle un pò per raggiungerla, e per quanto correva fu ovvio che riuscì a farlo solo quando raggiunsero il loro mezzo di trasporto, in attesa che Arthur aprisse per farla entrare, cosa che fece appena fu lì. Si mise dunque al posto di guida, allacciandosi le cinture ed avendo la premura di attendere prima che Pandora facesse la stessa cosa.

-Hai tutte le armi a portata di mano?

Esordì mentre scaldava i motori.

-Sappi che non so cosa ci aspetta, quindi è meglio essere prudenti.

Continuò, mentre si alzavano in aria.

-Ed una volta lì, cerca di mantenere il sangue freddo; una distrazione potrebbe esserci fatale.