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"L’unica difesa contro il mondo è conoscerlo bene".
John Locke.Latifondo, secondo girone.
Delle foglie secche planavano e si muovevano alla forza delle correnti, come un piccolo stormo d'uccelli al loro ultimo migrare. E mentre dei fili d'erba danzavano come ballerine sul loro letto di terra, la Dama del Vento sostava seduta su una staccionata ad ammirare il tramonto su Laputa. Le sembrò quasi strana la situazione, piacevole tuttavia, perchè raramente era davvero in grado di concedersi il lusso di un pò di tempo per contemplare la natura che il suo elemento abbracciava. Doveva ammettere che le piaceva; se fosse stata un'altra persona, in un altro luogo ed in un altro tempo, probabilmente avrebbe cercato più occasioni per permettersi quella vista, spettacolare quanto romantica. Romantica... già... E pensare che era passato così tanto tempo dall'ultima volta che si era immaginata in abito bianco, con al proprio fianco uno sposo dal volto coperto; alla fine era più o meno il sogno di tutte le ragazzine, o almeno così lei aveva sempre creduto, perchè infondo unirsi con qualcuno da amare totalmente non era forse un desiderio meraviglioso?
Presidio Errante, Endlos.Sospirò.
Sospirò perchè era stanca di allenarsi, stanca di portare con sè una spada, stanca di correre quà e là per il presidio mentendo a destra e manca riguardo la reale situazione dell'Alfiere, stanca di dover controllare perennemente ogni singola attività della sua gilda. Eppure era necessario, perchè altrimenti sapeva che al posto suo avrebbero sospirato molte altre persone. Avrebbero anche pianto, sputato sangue, pregato che qualcosa o qualcuno giungesse in proprio soccorso, ricevendo come risposta solo il silenzio dell'aria stantia e l'odore dei cadaveri. Drusilia sospirava perchè nonostante tutto il mondo era e sarebbe rimasto vile, crudele, e probabilmente non avrebbe mai avuto modo nè tempo di farsi i fatti suoi in una modesta casetta a preparare la colazione ad un uomo e dei bambini di cui aveva la certezza più totale che sarebbero usciti quella mattina e tornati tutti vivi la sera. No, non sarebbe mai accaduto, quindi perchè pensarci? Meglio stendersi tra l'erba fresca e contemplare il cielo bagnato delle tinta calde del tramonto, in attesa della fanciulla che aveva mandato a chiamare. Anche lei era giunta su Laputa senza capire nè il come nè il quando, ed esattamente come Drusilia doveva imparare immediatamente ciò che riguardava quel mondo, la sua brutalità, la sua ingiustizia, possibilmente senza lasciarci la pelle.E l'unico modo era quello di incontrarsi quella sera...
SPOILER (clicca per visualizzare). -
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Alessandra uscì in fretta e furia dalla sua stanza, una delle tante nell'immenso Albero Casa. Era una sistemazione provvisoria, certo, però le piaceva. Tuttavia non poteva gravare per sempre su Drusilia e le sue tasche. Prima o poi avrebbe dovuto rimboccarsi le maniche e trovare la propria strada. Anche se ancora non sapeva quale...
Mentre finiva di infilarsi la giacca, era già ai piedi della scala a chiocciola che sbucava al pianterreno della struttura. Guardò l'orologio da polso e tirò un sospirò di sollievo. Pensava peggio! Al massimo avrebbe tardato cinque minuti. Ma non voleva fare attendere la sua benefattrice. Oltretutto considerando il fatto che era praticamente un'autorità da quelle parti. Si precipitò all'ingresso e spalancò il portone, stavolta senza soffermarsi ad ammirare i meravigliosi giochi di luce che il sole rosso-arancio del tramonto avrebbe di certo proiettato tutt'intorno, come sempre.
Si diresse a passo sostenuto verso il luogo d'incontro, finchè la vide. Si fermò allora, concedendosi un momento di respiro... e di contemplazione. Non avrebbe saputo dire cosa l'affascinava di più, se la vista di quel magnifico tramonto da una piattaforma volante che dava l'impressione che sarebbe stata risucchiata dal sole di lì a poco, o la vista di quella donna avvolta da quel bagliore rosso fuoco. Le sembrava di trovarsi dentro un quadro. Eppure, ormai avrebbe dovuto essere abituata alla sua influenza, mannaggia! E invece ne era sempre succube e a stento riusciva a rendersene conto... "E' solo una passiva!", si ripeteva ogni volta. Ma ogni volta si convinceva che era ben altro. Anche senza quei "trucchetti" quella donna sarebbe stata una dea scesa in terra, fiera in tutto, nell'aspetto e nel carattere. Era incredibile che una tale figura avesse mandato a chiamare proprio lei. La cosa più incredibile è che avesse del tempo da dedicare, o meglio, da perdere con lei... si sentiva quasi in colpa per sottrarle una cosa tanto preziosa. Chissà perchè poi aveva chiesto di lei... sperò di non aver fatto nulla di male senza accorgersene.
Si avvicinò timidamente, facendosi avvolgere dalla luce ambrata del tramonto. Certo, su di lei faceva tutt'altro effetto però...!
Annunciò il suo arrivo con un colpo di tosse. Qualora la Dama del Vento si fosse voltata, le avrebbe detto, guardandola negli occhi:
« E... eccomi, Drusilia. Mi hai fatto chiamare? »SPOILER (clicca per visualizzare)MANA 100%
PASSIVE:
-Sesto senso: un'innata capacità extra-sensoriale, quello che si può definire un "sesto senso". Psyche in quanto tale (e non tanto Alessandra come donna) è in grado di percepire oltre i sensi di un normale essere umano (ad esempio riesce a sentire la presenza di un nemico (ovviamente soprattutto se questo è dotato di un'aura particolare) a patto che si trovi entro un raggio di 30 m, un po' come un animale è in grado di "prevedere" un terremoto prima dell'uomo.
-Empatia: le capacità extra-sensoriali di Pysche, unite con la sensibilità propriamente umana di Alessandra, le permettono di instaurare con le persone (e potenzialmente con ogni creatura) un tipo di rapporto molto profondo, in quanto Psyche riesce a entrare in sintonia con le sensazioni del suo interlocutore e a comprenderle autonomamente (per esempio riesce a "sentire" la sofferenza di qualcuno e la prova a sua volta su di sè.) Si tratta dunque di un'abilità a doppio taglio: da un lato la avvantaggia perchè le permette di capire le intenzioni di un potenziale nemico (ad esempio sentendone la rabbia) dall'altro, la rende fragile e in balia delle sensazioni altrui. Deve lavorare per perfezionare questa abilità e limitarne i danni.
-Carisma: questa abilità appartiene invece esclusivamente alla "parte umana" di Psyche, Alessandra, e può tradursi in una capacità di suscitare fascino e apprezzamento nell'avversario, che può spiazzarlo per un secondo, in quanto questo non capisce se si trova o meno di fronte a un nemico. Può risultare molto efficace, tutto dipende dalla predisposizione dell'avversario, ed ha un raggio d'azione di 30 m.. -
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-Sai cosa c'è sotto Laputa?
La Dama del Vento rispose con un'altra domanda, mentre gli occhi smeraldini viaggiavano oltre l'orizzonte, verso terre lontane visibili solo da quel punto. Quella fanciulla doveva sapere la situazione, non aveva senso prenderla in giro o illuderla; vero era che la verità poteva far male, ma certi problemi andavano affrontati il prima possibile, prima che diventassero troppo grandi.-Sotto Laputa c'è Klemvor, un'area deserta abitata da droni assassini che sparano a vista qualunque essere umano che si avvicini o che semplicemente si trova nella loro zona. E se riesci a superarlo e vai verso sud, ti ritroverai in una terra ostile e semidesertica, piena dei mostri più alieni e grotteschi di quelli che riusciresti mai a immaginare. Se sei fortunata, invece, potresti essere presa da qualche gruppo di briganti e rivenduta chissà dove come schiava.
Endlos era un mondo fin troppo selvaggio per i più deboli, e lei questo lo sapeva; perennemente caotico ed imprevedibile, nascondeva segreti terribili, oltre che creature particolarmente malvagie. Non le aveva ancora detto che buona parte dei naufraghi che giungevano su quel semipiano morivano prima ancora di rendersi conto del loro spostamento, e la percentuale aumentava secondo dopo secondo, quasi come se fosse Endlos stesso a rigettare i nuovi arrivati, cogliendoli di sorpresa a causa della loro inesperienza.-Qualora decidessi invece di proseguire per il nord, se non muori prima per il freddo, potresti incappare in altre bestie feroci o villaggi particolarmente territoriali e poco amichevoli con gli stranieri, considerando inoltre che quel posto non sembra nemmeno protetto dalle autorità.
Non era affatto rincuorante, anzi, ma la cosa peggiore, probabilmente, era che fosse tutto vero. Non mentiva la Dama del Vento, non quel giorno. Probabilmente le avrebbe messo paura, vero, ma se non lo faceva lei lo avrebbe fatto qualcuno o qualcos'altro in situazioni ben peggiori. Dunque, perchè fingere? Infondo sapeva che quando il sole sarebbe tramontato la giovane Alessandra avrebbe imparato una lezione importante, e questo era l'unica cosa che importava al momento. Tutto il resto sarebbe giunto in seguito come logica conseguenza.-Infine, se passi per il centro e scegli il Pentauron, ti ritroverai immediatamente nel Bloodrunner, e fidati, lì molti di quelli che entrano non escono più.
Rapida, secca e violenta come un affondo di spada.
E quando la spada fu ficcata nelle sue carni, lei rigirò la lama, quasi a farle più male.
-Nelle tue condizioni attuali non potresti muovere un piede da questa città volante, e se ti scortassi ad Est non ti converrebbe in ogni caso uscire di lì.
Gli sguardi si incrociarono, smeraldo nello smeraldo.
-Ora voglio che tu sia sincera con me.
Ti piacerebbe vivere in questo modo?SPOILER (clicca per visualizzare). -
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-Sai cosa c'è sotto Laputa?
Aveva esordito così, la Dama del Vento, con un'altra domanda. Alessandra si interrogò sul senso di quella richiesta fattale così, a bruciapelo. Non poteva dire che non l'aveva colta di sorpresa. Aspettò che Drusilia continuasse, colta da un'ansia inaspettata.
Ascoltando il resto del discorso, si rese conto che la sua ansia era stata la giusta premessa. Briganti, mostri, terre inospitali... tutto sembrava così lontano dal paesaggio verdeggiante che l'aveva accolta al suo sbarco su Laputa, dalle mura calde ed accoglienti dell'Albero Casa, un vero e proprio luogo di asilo per gente come lei, e soprattutto non aveva niente a che vedere con la gentilezza e il calore delle persone grazie alle quali stava riuscendo ad ambientarsi. A quanto pareva doveva loro molto di più di quanto si aspettasse, se fino ad allora l'avevano tenuta lontana da quell'altra realtà che ora le prospettava la sua Signora. Non pensò neanche per un secondo che potesse trattarsi di uno scherzo di cattivo gusto, architettato giusto per spaventarla un po' e testare la sua resistenza. Non era da Drusilia. Se l'aveva fatta chiamare con tanto zelo di certo era perchè quelle informazioni erano importanti. Ebbe un brivido lungo la schiena. Fu come venire svegliati di soprassalto da un sogno meraviglioso. Dura da mandare giù.
Deglutì, cercando così, o meglio, illudendosi, di sciogliere il groppo che le si era formato in gola. Non sapeva se provava più delusione o paura. Di certo non poteva aspettarsi che quel mondo fosse perfetto... niente lo era del resto. Ma quella sembrava la descrizione dell'Inferno. E lei poteva ben dirlo, dato che c'era stata... ormai sembrava passata una vita. Evidentemente "vivere" e "pace" non potevano stare insieme nella stessa frase.
Più di tutto l'angosciava l'ultima domanda di Drusilia, che sentiva pendere su di sè come una spada di Damocle:
-Ora voglio che tu sia sincera con me. Ti piacerebbe vivere in questo modo?
Non era leale. Era ovvio che non era il mondo dei suoi sogni. Ma era lì che era arrivata e per questo c'era una ragione. Non poteva ancora chiudere con il passato.
« Beh... a chi piacerebbe vivere in mezzo a morte e devastazione? Dovevo aspettarmi che anche Laputa avesse i suoi lati, come dire... oscuri. Non ci può essere il bianco senza il nero, come non può esistere una rosa senza spine, per quanto sia bella. E coglierla significa rischiare di farsi male...»
Trasse un lungo sospiro di rassegnazione a quell'amara verità, poi riprese:
« Ma se quella rosa fosse l'unico antidoto che conosci per salvare la persona che ami, non la coglieresti? Se ti è stato fatto il dono di averla messa sul tuo cammino, che diritto potresti avere di rifiutarla? Io sono giunta su Endlos per una ragione, ne sono certa. Non so quale sia, so solo che c'è. Le coincidenze non mi hanno mai convinto. »
Fece un'altra pausa di riflessione, prima di riprendere:
« ...però so anche che, in un mondo tale, non riuscirei a sopravvivere da sola. Mi rendo conto che quelle spine per me potrebbero essere anche mortali... sul mio pianeta le guerre erano altri a farle, io al massimo le ho viste sui libri di storia. Ma ti ringrazio per avermi aperto gli occhi. Suppongo sia stato molto meglio scoprirlo così, no?»SPOILER (clicca per visualizzare)MANA: 100%
STATO FISICO: ottimale
STATO PSICOLOGICO: un po' inquieta per le recenti rivelazioni.. xD
PASSIVE:
-Sesto senso: un'innata capacità extra-sensoriale, quello che si può definire un "sesto senso". Psyche in quanto tale (e non tanto Alessandra come donna) è in grado di percepire oltre i sensi di un normale essere umano (ad esempio riesce a sentire la presenza di un nemico (ovviamente soprattutto se questo è dotato di un'aura particolare) a patto che si trovi entro un raggio di 30 m, un po' come un animale è in grado di "prevedere" un terremoto prima dell'uomo.
-Empatia: le capacità extra-sensoriali di Pysche, unite con la sensibilità propriamente umana di Alessandra, le permettono di instaurare con le persone (e potenzialmente con ogni creatura) un tipo di rapporto molto profondo, in quanto Psyche riesce a entrare in sintonia con le sensazioni del suo interlocutore e a comprenderle autonomamente (per esempio riesce a "sentire" la sofferenza di qualcuno e la prova a sua volta su di sè.) Si tratta dunque di un'abilità a doppio taglio: da un lato la avvantaggia perchè le permette di capire le intenzioni di un potenziale nemico (ad esempio sentendone la rabbia) dall'altro, la rende fragile e in balia delle sensazioni altrui. Deve lavorare per perfezionare questa abilità e limitarne i danni.
-Carisma: questa abilità appartiene invece esclusivamente alla "parte umana" di Psyche, Alessandra, e può tradursi in una capacità di suscitare fascino e apprezzamento nell'avversario, che può spiazzarlo per un secondo, in quanto questo non capisce se si trova o meno di fronte a un nemico. Può risultare molto efficace, tutto dipende dalla predisposizione dell'avversario, ed ha un raggio d'azione di 30 m.. -
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La Dama del Vento ascoltò imperturbabile la voce della fanciulla, e trovò tuttavia strana una certa somiglianza in ciò che riguardava la ragione per cui erano arrivate su Endlos. Pochi giorni da naufraghe ed entrambe non avevano informazioni a cui aggrapparsi, eppure la forte, piena consapevolezza che erano lì per uno scopo. Salvare qualcuno, forse. Chissà... Che fosse una sua Sorella della Curtis ancora addormentata? Un soffio di vento dall'Est scompose la sua bella chioma castana, e mentre quei fili preziosi danzavano, ogni pensiero fu portato via, gettato da quel piccolo balcone che dava sul mondo come un oggetto vecchio ed inutile. Il silenzio le avvolse nel suo abbraccio, ed entrambe trascorsero parecchio tempo in quel modo, entrambe insieme, sole nella loro individualità. Infine Drusilia prese parola portandosi una mano affusolata alla chioma castana, portandola indietro con un gesto elegante, dopo essersi rimessa in posizione eretta. -Sagge parole le tue.
Dunque la mano abbandonò il bel volto di ragazza, e la Dama le diede le spalle, allontanandosi da lei di pochi passi. Attese qualche secondo meditabonda per poi girarsi al suo cospetto. Il sorriso era scomparso mentre al suo posto era comparsa una maschera inespressiva, dura ed inamovibile quasi fosse fatta in cera. Lentamente Drusilia sfoderò la spada dal suo fodero, e sulla lama trasparente come il vetro sembrava levarsi una inquietante aura violacea. Cosa era? Non importava. Gliela puntò contro, sfidandola apertamente.
Iniziò in quel modo.
-Non ho mai creduto che la forza si dimostrasse con i muscoli, piuttosto dalla capacità di affrontare tutto ciò che ci vien dato, anche la peggiore.
Ella si avvicinò, ed alla giovane Alessandra avrebbe donato una gentile carezza sul viso, accompagnata da uno splendido sorriso, quasi fosse Amore stesso a rivolgerglielo.
-Ed è proprio per questo che ti ho condotta qui, in questo luogo desolato.
Non per parlarti, non per spaventarti, piuttosto per renderti forte.
Mi serviva soltanto sapere se tu lo desideravi.-Attaccami.
Disse semplicemente.
-Fa la tua mossa ora o sarò io stessa riprendermi il privilegio.
E fidati che non sarebbe affatto piacevole.SPOILER (clicca per visualizzare). -
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Un soffio di vento, improvviso e deciso, le scompigliò i capelli, mentre i suoi occhi si perdevano in quelli di Drusilia. Non sapeva cosa le avrebbe trasmesso. Del resto, neanche lei sapeva esattamente cosa provava. La sua mente fece una veloce analogia, paragonando quella brezza alle parole della sua Signora: entrambe erano state imprevedibili, entrambe erano capaci di provocare scompiglio. Per un momento chiuse gli occhi, sperando che quel soffio bastasse a cancellare quanto aveva udito.
Poi li riaprì. Era ancora lì, su quella terrazza sospesa nel cielo infuocato del tramonto. Non era cambiato niente. Istintivamente dispose le braccia sul torace, come ad abbracciarsi. Il vento era cessato, eppure sentiva un gran freddo.
-Sagge parole le tue., riprese Drusilia.
-Non ho mai creduto che la forza si dimostrasse con i muscoli, piuttosto dalla capacità di affrontare tutto ciò che ci vien dato, anche la peggiore.
Poi le si avvicinò e in un momento fu a un passo da lei. Allungò la mano e gliela posò sul viso, delicatamente. Quel tocco bastò a riscaldarla. Si sentì improvvisamente riempita, completa. Una sensazione difficile da spiegare, ma sapeva che, al cessare di quel tocco, il vuoto sarebbe tornato.
Si sciolse dal suo abbraccio e le avrebbe preso il braccio, guidandolo sul suo viso, avanti e indietro.
-Ed è proprio per questo che ti ho condotta qui, in questo luogo desolato. Non per parlarti, non per spaventarti,
piuttosto per renderti forte. Mi serviva soltanto sapere se tu lo desideravi.
Si allontanò poi, facendo cessare il contatto. Ma, sorprendentemente, il calore non era scomparso. Evidentemente bastava la sua vicinanza a darle quella sensazione. Si sentiva quasi al cospetto del Dio dell'amore in persona. Era una sensazione davvero strana...
Le diede le spalle, la Dea e, dopo qualche secondo, si rigirò di nuovo verso di lei. Ciò che vide, bastò a farla ripiombare nell'angoscia: una maschera inespressiva, quasi scolpita nel ghiaccio, aveva preso il posto del volto gentile della Dama del Vento.
Con un gesto a dir poco inaspettato, Drusilia afferrò l'elsa di una grossa spada, facendone scintillare la lama al sole.
Eros si era trasformato in Ares.
Alessandra era senza parole. Non provava paura, semplicemente perchè, forse ingenuamente, non vedeva ragioni per cui Drusilia avrebbe dovuto usare quell'arma contro di lei. Quello che sentiva era solo... gelo. La piacevole sensazione di calore di poco prima era totalmente scomparsa.
-Attaccami.
Il suo tono era sprezzante.
-Fa la tua mossa ora o sarò io stessa riprendermi il privilegio. E fidati che non sarebbe affatto piacevole.
Alessandra la guardò con uno sguardo che, se si fosse potuta vedere a uno specchio, avrebbe definito a dir poco pietoso. Non capiva il perchè di quella richiesta, ma, nonostante questo, sentiva che da parte di Drusilia non c'era ostilità. Eppure... l'arma tesa contro di lei sembrava dimostrare il contrario.
"Fidati di me, non voglio farti del male.", queste parole le risuonavano in mente, come se quest'ultima le suggerisse le intenzioni che nascondeva il gesto di Drusilia. La calma che provava, poi, ne era quasi una conferma, come se il suo stesso corpo la obbligasse a non avere paura perchè non ce n'era motivo. Ma doveva fidarsi di quella sorta di sesto senso? Si sentiva in balia di sentimenti contrapposti, tanto che, istintivamente, si portò le mani alle tempie, come a voler soffocare quelle voci interiori.
« Perchè dovrei attaccarti...? Tu non vuoi farmi del male, nè tantomeno io voglio farne a te... » disse con vigore, scuotendo la testa, ancora avvolta tra le sue mani.
Senza neanche rendersene conto, si era avvicinata a Drusilia; le stava ora a circa un metro di distanza. Le avrebbe posto una mano sulla sua che impugnava la spada per indurla a riporla, dicendole:
« So benissimo che in questo mondo non potrei sopravvivere un minuto di più, se dovessi considerare solo le mie capacità di lottatrice o dubbie facoltà di altro tipo. E' vero, voglio lottare per ciò che amo... ma non così, non con le armi! Anche perchè... non ne sono capace. Che destino potrei avere contro di te, contro la regina delle forze armate di Laputa? E' una guerra persa in partenza! Puoi sfidarmi su altri campi... ma su questo... »
Avrebbe lasciato cadere lì la frase. Non avrebbe saputo neanche lei come continuare.
Dove voleva arrivare? Voleva forse plasmarla alla mentalità e delle altre creature di quel luogo...? Eppure non tutte erano quei mostri che le aveva descritto, e la prova stava lì, davanti a lei, nella persona della donna più bella e fiera che avesse mai visto.
Sperò che quell'arringa pacifica fosse stata abbastanza convincente. In realtà, per lei, quella era l'unica alternativa possibile.SPOILER (clicca per visualizzare)MANA: 100%
STATO FISICO: ottimale
STATO PSICOLOGICO: confusa, ma fiduciosa che le sarà risparmiata la vita xD
PASSIVE:
-Sesto senso: un'innata capacità extra-sensoriale, quello che si può definire un "sesto senso". Psyche in quanto tale (e non tanto Alessandra come donna) è in grado di percepire oltre i sensi di un normale essere umano (ad esempio riesce a sentire la presenza di un nemico (ovviamente soprattutto se questo è dotato di un'aura particolare) a patto che si trovi entro un raggio di 30 m, un po' come un animale è in grado di "prevedere" un terremoto prima dell'uomo.
-Empatia: le capacità extra-sensoriali di Pysche, unite con la sensibilità propriamente umana di Alessandra, le permettono di instaurare con le persone (e potenzialmente con ogni creatura) un tipo di rapporto molto profondo, in quanto Psyche riesce a entrare in sintonia con le sensazioni del suo interlocutore e a comprenderle autonomamente (per esempio riesce a "sentire" la sofferenza di qualcuno e la prova a sua volta su di sè.) Si tratta dunque di un'abilità a doppio taglio: da un lato la avvantaggia perchè le permette di capire le intenzioni di un potenziale nemico (ad esempio sentendone la rabbia) dall'altro, la rende fragile e in balia delle sensazioni altrui. Deve lavorare per perfezionare questa abilità e limitarne i danni.
-Carisma: questa abilità appartiene invece esclusivamente alla "parte umana" di Psyche, Alessandra, e può tradursi in una capacità di suscitare fascino e apprezzamento nell'avversario, che può spiazzarlo per un secondo, in quanto questo non capisce se si trova o meno di fronte a un nemico. Può risultare molto efficace, tutto dipende dalla predisposizione dell'avversario, ed ha un raggio d'azione di 30 m.. -
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La Dama del Vento si lasciò sfiorare la mano, e gli occhi verdi si soffermarono su questa, insolitamente disegnati in un'espressione contrariata.
Alessandra aveva forse detto qualcosa che non andava?
No.
Aveva agito in modo sbagliato?
Si.
-La prima volta che mi sono avvicinata tanto al mio maestro durante un addestramento, questo mi ha quasi rotto un braccio.
Le rispose, secca.
E si, era vero; non dimenticava la stretta di Abel, per quanto gentili fossero state le sue intenzioni. Considerando la disparità di potere di allora, a confronto anche una carezza l'avrebbe potuta spazzare via. Quasi si sconvolse, pensando a quanto era debole a quei tempi...
Troppo debole.
Per questo aveva perso tutto.
-La prima volta che mi sono avvicinata tanto ad una persona durante un combattimento reale, questa mi ha lasciata in fin di vita in mezzo alle praterie.
In un baleno nella sua mente si ritrovò stesa e sanguinante sull'erba fresca di un mondo lontano nel tempo e nello spazio, sola, perchè l'unica amica a detergerle il volto era l'acqua salata delle sue lacrime. Poco lontano, l'ombra nera macchiata di rosso di un giovane dai capelli corvini si allontanava piano, dirigendosi verso l'Accademia. Quel giorno, al tramonto, Rain le aveva impartito un'importante lezione di vita, ed era ora che anche Alessandra la imparasse.
-Ora capisci perchè ti ho detto di attaccarmi?
La fissò negli occhi, arrabbiata.
Non doveva disobbedirla.
Non capiva che lo stava facendo per il suo bene?
-Lì fuori nessuno ti risparmierà.
Oppure, ancora peggio, ti ritroverai sana e salva in un angolo a vedere tutte le persone a cui sei legata o con cui avrai legami futuri morire una dopo l'altra, senza che tu possa far nulla per salvarli.
Ti piacerebbe?
I denti affondarono nella carne rossa delle sue labbra, facendole male.
Con un gesto rapido del braccio, si divincolò dalla stretta della fanciulla, mentre quasi contemporaneamente dal suo corpo sinuoso andò a liberarsi un'esplosione di energia che in un frangente di secondo avrebbe generato un'onda d'urto particolarmente potente.
Non era nulla di particolarmente pericoloso eppure, considerando quanto Alessandra le fosse vicina, in quel modo le avrebbe sicuramente fatto capire che cercare un contatto fisico con l'avversario quando non si avevano cattive intenzioni non era esattamente una bella mossa.
-Qui su Endlos, o sei la vittima, oppure il carnefice
ed io non posso proteggerti per sempre, è giusto che anche tu voli da sola.
E' brutto da dire, ma un giorno, forse, ti ci abituerai.
Gli occhi smeraldini la scrutavano, mentre lei tornava nella sua posa statica e ferma.
-Te lo ripeto un'ultima volta, attaccami.
E' un ordine.SPOILER (clicca per visualizzare). -
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-La prima volta che mi sono avvicinata tanto ad una persona durante un combattimento reale, questa mi ha lasciata in fin di vita in mezzo alle praterie.
-Ora capisci perchè ti ho detto di attaccarmi?
Drusilia l'aveva fulminata con lo sguardo. Letteralmente. Quell'espressione non sarebbe stato facile dimenticarla. Non c'era odio nei suoi brillanti occhi verdi, solo tanto risentimento e forse un pizzico di frustrazione.
Era vero, non l'aveva ascoltata. Del resto, era abituata a fare di testa sua... finchè non incontrava un muro sulla sua strada e allora era troppo tardi per dare ascolto a chi le aveva detto di fermarsi. Ma lei preferiva così. La botta ricevuta è sempre una lezione difficile da dimenticare. Le parole invece se le porta il vento...
La fissò a sua volta negli occhi. Non voleva sfidarla, solo farle capire che aveva capito che lo faceva per il suo bene. Le aveva messo davanti un muro e le aveva detto "Scavalcalo!" prima che altri facessero lo stesso con muri ben più difficili da scalare. Doveva imparare dalle basi se voleva sopravvivere, aveva ragione. Ma non sapeva come. Cosa doveva fare?
-Lì fuori nessuno ti risparmierà.
Oppure, ancora peggio, ti ritroverai sana e salva in un angolo a vedere tutte le persone a cui sei legata o con cui avrai legami futuri morire una dopo l'altra, senza che tu possa far nulla per salvarli.
Ti piacerebbe?
"...senza che tu possa far nulla per salvarli." Quella sensazione la conosceva bene... le era sempre successo così, era sempre rimasta impotente. In certe circostanze non avrebbe potuto fare molto, anche volendolo, se ne rendeva conto. Ma altre volte...
"Giacomo..." Il suo sorriso si impresse nei suoi ricordi, trafiggendole il petto. Lacrime amare presero a scenderle sulle guance, senza che potesse fermarle, senza che neanche se ne accorgesse, mentre si perdeva nel ricordo dell'uomo che era morto per lei, per la sua impotenza. Era solo una vigliacca.
« I... io... »
Non ebbe neanche il tempo di cominciare la frase che si sentì letteralmente sbalzare per aria da una forza improvvisa e inarrestabile. Fu come trovarsi improvvisamente nell'occhio di un ciclone. Atterrò sul terreno, ad alcuni metri di distanza. Quanti? Non lo sapeva. Ma a giudicare dal fatto che poco prima aveva osservato il viso di Drusilia a pochi centimetri dal suo, e ora invece poteva ammirarne l'intera figura, avrebbe detto parecchi. Il suolo non le era mai sembrato tanto duro come in quel momento.
La testa le ronzava, come se le dovesse scoppiare da un momento all'altro. Ma riuscì comunque a recepire le parole di Drusilia, mentre era ancora distesa al suolo:
-Qui su Endlos, o sei la vittima, oppure il carnefice
ed io non posso proteggerti per sempre, è giusto che anche tu voli da sola.
E' brutto da dire, ma un giorno, forse, ti ci abituerai.
Tentò di rialzarsi, invano. Si sentiva come su una giostra in movimento. Era lei a girare, o tutto il resto...? Fortunatamente, però, non sentiva nulla di rotto. Ma probabilmente quella non era l'intenzione di Drusilia. Non pensava volesse farle del male, neanche in quell'istante che, per chissà quale colpo sferrato da lei, si ritrovava a terra dolorante. Probabilmente era solo un modo per spronarla.
-Te lo ripeto un'ultima volta, attaccami.
E' un ordine.
Sì, quella era stata la conferma. Voleva spronarla. Nelle sue parole ne leggeva altre sottintese: "Su Endlos chi ti attacca lo fa per farti del male. Impara a difenderti!"
Aveva ragione. Non poteva essere per sempre vittima degli altri e della sua debolezza. Doveva imparare a sopravvivere, anche se per lei lottare non aveva senso, anche se non sarebbe mai stata la prima ad attaccare. Ma saper rispondere alle offensive altrui era una cosa necessaria, se n'era già resa conto all'Inferno, quando aveva solo improvvisato davanti a un pericolo. Ma improvvisare non sempre bastava. Non poteva affidare la sua vita alla sorte. Nè tantomeno quella degli altri.
"Guardami, Giacomo! Lo faccio per te."
Si rialzò, asciugandosi quello che restava delle sue lacrime con la manica. Riusciva a stento a reggersi in piedi, ma era riuscita a rialzarsi, come a dire: "Drusilia, io sono qui, non mi sono arresa."
La guardò, avvicinandosi lentamente, ma inesorabilmente alla sua "avversaria". Stavolta sì che la sua era una sfida.
Ma non una sfida qualunque.
Quella era la sfida più importante della sua vita. O, per lo meno, della sua vita su Endlos.
Con le energie che le erano rimaste in corpo, Alessandra, strinse il pugno destro e si preparò a dirigerlo verso il volto di Drusilia, con l'intenzione di colpirla con tutta la forza della sua volontà. Inaspettatamente, la sua mano avrebbe preso a bruciare, quasi alimentata dalla sua volontà, e il suo pugno si sarebbe trasformato in un pugno di fuoco, quasi un secondo sole accanto a quello che stava ormai ultimando il suo tramonto nel cielo.SPOILER (clicca per visualizzare)MANA: 100-10= 90%
STATO FISICO: un po' ammaccata xD
STATO PSICOLOGICO: brucia letteralmente di volontà xD E' decisa ad imparare da Drusilia.
ABILITA' PASSIVE:
-Sesto senso: (vedi scheda)
-Empatia: (vedi scheda)
-Carisma: (vedi scheda)
TECNICHE ATTIVE:
-Levitazione: (vedi scheda)
-Shift: (vedi scheda)
-Meditazione: (vedi scheda)
-Sensibus: Psyche, in virtù dei suoi poteri da elementalista, è caratterizzata da una grande affinità fra le sue sensazioni e le sue capacità, con le quali può interferire sulla natura. In particolare, riesce a trasformare la rabbia in una scarica di fulmini, la speranza in una pioggia di stelle cadenti, l'ira in una palla di fuoco e così via, a seconda del suo stato d'animo. Ovviamente se non prova niente, il potere non può essere usato per definizione. Ma per lei è molto difficile non provare niente, essendo praticamente fatta di sensazioni... Psyche può poi dirigere queste proiezioni frutto della sua mente contro l'avversario, tenendo presente che se il sentimento che le provoca svanisce, anch'esse scompaiono.
[Consumo medio]
N.B. Per il momento può utilizzare solo la variante "palla di fuoco", per mancanza di punti xD. -
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Drusilia Galanodel sostava lì, in piedi, scrutandola con sguardo serio e fermo. La vedeva piuttosto sconvolta, dunque giunse alla facile quanto solita conclusione di aver premuto un tasto dolente. Si dispiacque per lei, ma non per questo avrebbe modificato il proprio atteggiamento, anzi. Se quello era un modo per spronarla, avrebbe continuato all'infinito, perchè infondo un conto erano le sue parole, un conto erano i fatti di una realtà più dura e crudele quale era Endlos. Le avrebbe insegnato ciò che sapeva e chissà, magari un giorno quella ragazzina sarebbe diventata più forte di lei. Questo, ahimè, non poteva saperlo, ma sotto sotto lo sperava; aveva sempre sognato avere un allieva, ma non ne aveva mai cercate direttamente, forse troppo convinta che costringere o convincere qualcuno ad intraprendere una strada avrebbe solo portato cattivi risultati, un pò come era accaduto in passato alla sua famiglia... -...
Restò ancora in silenzio, levando un sopracciglio nel notare la fanciulla rialzarsi con uno sguardo decisamente più convinto, e poi avvicinarsi a lei, lenta ed inesorabile. Bene, iniziava a reagire, ma non erano nemmeno all'inizio. La vide stringere il pugno, e lanciarlo verso il suo volto con violenza mentre questo prendeva a bruciare letteralmente.L'ultima cosa che Alessandra avrebbe visto di Drusilia sarebbe stato un sorriso compiaciuto. Poi, la voce profonda della donna sarebbe giunta da un'altro punto, diverso da dove l'aveva lasciata, più precisamente sul suo lato destro.
-Non male, ma sei lenta.
Pronunciò con voce calma, mentre iniziava ad agitare un pugno, facendo roteare il braccio impercettibilmente.
-E le persone lente dovrebbero evitare gli attacchi diretti.
Il volto tornò serio, di nuovo.
Ed intanto, intorno al braccio destro in rapido movimento, si sarebbe generato un piccolo... tornado?
Si, un tornado.
E no, non era un buon segno...
-Sei stata incosciente.
E poi via, il suo pugno si sarebbe diretto al ventre della rossa, e qualora fosse giunto a destinazione, questo sarebbe andato a finire appena sotto la gabbia toracica. Le avrebbe fatto male, molto male, soprattutto per la forza centripeta impressa dall'aria nel suo vorticare furente e vistoso.SPOILER (clicca per visualizzare)
Edited by Drusilia Galanodel - 14/1/2012, 00:54.