[EM] Behemoth Cap. I

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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    In quel momento, da qualche parte, svariati metri sotto terra.



    Figure si muovevano all'ombra. Come tante formiche operaie, si muovevano come un solo corpo, grugnendo e sbavando. Costruivano, cercavano, scavavano. Tutto nel più completo silenzio.
    L'unico rumore che scandiva il tempo era quello di una goccia che, ritmicamente, cadeva dal soffitto di quella che sembrava la volta di una caverna immensa.

    -L'avete trovato?-
    Una voce ruppe quell'equilibrio. Un ombra, più grande delle altre, aveva parlato con voce ferma e decisa.

    -Non ancora, Napoleon. Gli uomini stanno lavorando al massimo ritmo, ma le difese...-
    Un ruggito smorzò le parole del sottoposto fino a farle affievolire del tutto.
    Non bastava.
    Era riuscito a trovare quasi tutti gli artefatti, ma mancava ancora quello fondamentale.
    Senza quello, il suo lavoro era incompiuto, e lui lo sapeva bene.

    Si calmò, congedando l'ombra e mettendosi a sedere sul suo trono d'osso.
    Non avrebbe concesso neppure un ora di pausa ai suoi uomini.
    Non finché non avessero trovato quello che mancava al disegno.
    Nessuno si sarebbe messo fra lui e il potere.
    No, nessuno.

    Il potere del Behemoth sarebbe stato suo, era solo una questione di tempo.
    Napoleon grugnì, soddisfatto.




    Sempre in quel momento, lungo le immense distese di sabbia dello Yuzrab.





    Per la prima volta dopo molto, molto tempo, gli Eversori si erano riuniti.
    La scoperta fatta dal Mercante Rosso e dall'Oplite alle cave del sapere era sensazionale: il potere attuare, finalmente, l'eversione che tanto cercavano.

    Era stata una ricerca ardua, che aveva tenuto i due svegli per diverse notti, eppure il risultato valse certamente la fatica.
    La leggenda era, anche se forse solo in parte, vera.
    Numerosi testi di leggende garantivano la presenza di una creatura mitologica dalla forza spaventosa, capace di governare su terra e cielo in egual modo. Il Behemoth.
    Le leggende spesso differivano per alcuni punti, eppure vi era un fattore comune.
    Secoli prima, la creatura si era inabissata nel mare di sabbia dello Yuzrab, in un luogo ove nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di reclamarne la forza.

    Eppure, gli Eversori quel giorno avevano trovato la mappa.

    La spedizione fu organizzata con cura, e aveva richiesto la presenza di numerosi membri dell'organizzazione, perfino le nuove reclute.
    Il gruppo aveva lasciato la Tana alle prime luci dell'alba, assieme ad una carovana mercantile.
    Per sera avevano raggiunto Daleli, e li si erano accampati per recuperare le energie. Era stato un viaggio tranquillo, trascorso senza incidenti. Perfino il Boggart, per paura di compromettere l'operazione, rinunciò all'idea di vendere qualche cianfrusaglia delle sue.

    Prima ancora che il sole sorgesse, l'organizzazione si era rimessa in marcia, abbandonando i mercanti ai loro commerci.
    Seguendo una delle tante vie commerciali, puntarono verso sud.
    Ormai il sole era alto nel cielo, il caldo insopportabile soffocava ogni respiro.
    Il grande elefante del Boggart apriva la carovana degli Eversori, le bianche zanne d'avorio brillavano alla luce del sole. La pelle grigia, tatuata di rosso sul capo e sulla fronte, ardeva dal caldo, ma la grande creatura non si lamentava. Non era il suo primo viaggio attraverso il deserto.
    Sopra la schiena dell'animale stava appollaiata una grossa portantina di legno e tessuti, ove sedeva Zimmer. Il rossiccio era intento a studiare la mappa ritrovata da lui e da Skotos, rimuginando su chissà quali pensieri.
    La leggenda si sarebbe rivelata vera? Avrebbero davvero avuto la possibilità di mettere le mani su quel potere? E sopratutto, che tipo di potere poteva garantirgli tanto successo?

    Domande a cui non veniva data risposta.

    87, Firenze, A28, Le granaglie.

    Risposte a cui non veniva data domanda.

    Appollaiato su una delle quattro zanne del grosso animale stava lo schiavo del molliccio, 23. Aveva abbandonato le vesti di cuoio in favore a una tunica di lino bianca, per ripararsi dal sole. I capelli argentei, spuntatigli da poco sul cranio rasato, si muovevano al movimento dell'animale.

    Gli altri Eversori seguivano questo buffo trio, chi a piedi chi con mezzi propri, costeggiando ora una duna ora un lago di vetro fuso. Era davvero uno strano gruppo, accomunato dal sogno dell'eversione.
    Alcuni erano feroci criminali sanguinari, altri tecnici... avevano addirittura l'immancabile donzella, che aveva dato modo di provare quanto anche il gentil sesso potesse picchiare duro.

    Gli Eversori erano nel periodo di massima espansione, e se quella spedizione avesse avuto successo, nulla avrebbe potuto più fermarli.



    Start!

    Ha qui inizio la prima delle due quest incentrate sul Behemoth. Il prossimo post è di descrizione, gestitelo come meglio credete per introdurre il vostro personaggio nella quest.
    L'ambientazione la conoscete, ma se qualcuno avesse ancora dei dubbi, siamo nel bel mezzo del deserto dello Yuzrab, è mattina tarda e siamo in viaggio da prima dell'alba. La notte la abbiamo passata accampati a Daleli, in compagnia di una carovana che ci credeva mercanti come loro.
    La meta è un oasi nei pressi del nostro obbiettivo, dobbiamo arrivarci prima che cali la notte e accamparvici. Turni liberi, siete pregati di postare equip e passive.

    Stato fisico: Incollume.
    Stato psichico: Stranamente serio
    Energia: 100%
    Equip:
    Il Guanto
    Un piccolo regalino preso in prestito dai suoi fratellini giù nei cunicoli, questo guanto è l'apice della tecnologia dei Boggart. Una delle poche invenzioni che durante il collaudo ha fatto esplodere solo un paio di cunicoli, di cui il secondo solo per la presenza di materiale improprio.

    Il guanto fa convergere le linee cinetiche della materia attorno all'utilizzatore creando uno scudo traslucido che lo scherma da un possibile attacco frontale. Un espediente molto utile per sbalordire gli indigeni e vendergli delle bussole rotte, ma anche per potersi proteggere dalle loro pistole dopo che questi ultimi hanno scoperto che le bussole segnano una il nord, l'altra gli alberi e un altra il sole.
    Particolarmente efficace contro tecniche a distanza, pressoché inutile negli attacchi corpo a corpo.
    Costo variabile

    La Maverik
    La "Maverik" è il più grande successo del Boggart dopo la bussola fluorescente e la lancia senza punta per bambini: una pistola perfettamente funzionante!
    Gli ci sono voluti tre anni per riuscire a sparare un singolo colpo senza che il prototipo gli esplodesse in mano e altri quattro per colpire il bersaglio davanti al mirino e non il passante vestito di giallo che passava accanto a lui durante l'esperimento.
    Poveraccio.
    Comunque: alla fine ci è riuscito! La pistola spara, e anche piuttosto bene. I proiettili vengono sparati da una carica a gas che può essere ricaricata dall'apposita pompetta posta sotto la canna, mentre i proiettili stessi possono essere facilmente riciclati dal Boggart stesso.
    La pistola può portare nel tamburo fino a sei colpi calibro 38.

    Red Orchid
    C'era una volta un Semi Dio, che un bel giorno aveva deciso di non pagare quanto dovuto al povero Zimmer. Povero, povero Zimmer, tutti contro di lui.
    Ora non sto a descrivermi un combattimento che oggettivamente è durato più di una settimana, sta di fatto che il Boggart ha vinto, e il semi dio ha perso.
    Ma Zimmer è tanto buono e compassionevole, e in cambio per avergli risparmiato la vita, gli ha solo chiesto in prestito la sua spada, Uranus, una spada data in regalo dal dio della guerra in persona, forgiata dal fuoco di mille battaglie, da mille passioni e da Xeena la principessa guerriera.
    yalalalalalalalalalalalalala

    Dicevamo?

    Ora, già la spada aveva un nome alquanto equivoco, poi non aveva nemmeno niente di speciale. Pertanto, perchè tenersela per sempre, quando poteva farne un altra?

    Sfruttando i suoi saperi runici e tecnologici, il Boggart ha saputo ricreare una spada identica a quella del semi dio, con una sola differenza: la lama era di un bellissimo rosso cremisi, perfettamente in tono con la carnagione del Boggart.

    Solo dopo due giorni dallo scambio (ormai il semidio era lontano, con la propria spada ovviamente) il Boggart si rese conto che l'utilizzo della spada non era di suo gradimento.
    E ci credo.
    Il mercante era alto 75 cm.
    La spada un metro e mezzo.

    Voglio dire. Sveglia, Zimmy!
    Ma ormai era tardi per poter chiedere altri, quindi...
    In via del tutto eccezionale, il Boggart decise di permettere al proprio schiavo, 23, di tenere la spada. Ovviamente, per poterlo agevolare nel suo compito di guardia del corpo, e per corpo, ovviamente, si rimanda ad “a lot of stuff”.

    23 (companion)
    Ho già detto che Zimmer era un abile mercante vero?
    Bhe ho mentito.
    Ogni tanto prende delle cantonate gigantesche. Come quella volta che ha venduto una bussola fluorescente in cambio di 23.
    Si, 23, quel inutile ammasso di pelle e ossi che lo segue trotterellando come un pulcioso.
    23 perchè, da che mondo è mondo, gli schiavi non hanno diritto a un nome... ma non possiamo mica dire "we, coso, portami l'acqua!" ... pertanto Zimm, siccome era il 23 acquisto che faceva quel giorno, ha iniziato a chiamarlo così.
    23
    Non si sa da dove sia saltato fuori, nemmeno quanti anni abbia.
    Non molti, a giudicare dalla statura di poco superiore a quella del Boggart... ma abbastanza da portargli la mercanzia. E poi cè sempre il rischio di rimanere bloccati da qualche parte, senza cibo ne acqua, no?
    Dicono che gli umani siano tanto teneri quanto inutili.

    Comunque, 23 arriva si e no al metro e venti, viene costantemente rasato per motivi di igiene e parla ogni tanto in vece del suo padrone. Non ha molta coscienza di se, ma sembra quasi intenzionato a non voler mollare il proprio padrone.
    Almeno quello bisogna riconoscerglielo.
    Il fisico è quello di un ragazzino umano medio, segnato ovviamente dalle intemperie ovvie della sua situazione, e solitamente veste con qualche straccio dai colori improponibili. Non deve mica andare a una festa di gala dei cunicoli, vero? Anche perché le feste dei cunicoli si svolgono, spesso e volentieri, a pubblico nudo.

    Oliphant (companion)
    Avete presente quei grossi, mastodontici, giganteschi elefanti che da soli potrebbero schiacciare una città senza nemmeno rendersene conto? Ecco, era un animale del genere che il caro Boggart andava cercando, per poter agevolare i suoi simpatici affari.

    Vi ho già fatto notare quanto fosse abile negli affari no?

    Zimmer è riuscito a comprare l'unico Oliphant nano esistente nell'universo. Quando a capito che non sarebbe cresciuto con il tempo, le sue imprecazioni si sentirono a distanza di continenti, seguite a ruota dalle grasse risate del venditore di Oliphant di piazza foglia, rinomato animalista.

    Nonostante la frustrazione del Boggart, possiamo comunque dire che l'aggettivo "nano" poco si addice alle fattezze del barripede che misura i sei metri e mezzo di lunghezza e i tre di altezza, pesando non meno di tre tonnellate. Ne più ne meno di un elefante convenzionale, ma che date le scarse dimensioni del suo padrone, più che soddisfacente.

    La particolarità di questo animale sono senza dubbio le zanne, due paia di simpatico avorio che spuntano come dei dentoni dalla bocca di questa tenera creatura. Il capo e la parte superiore della proboscide sono stati dipinti di rosso, come tradizione vuole, e sulla schiena è stata montata una grossa impalcatura che permette di caricarci sopra una grossa quantità di carabattole, le stesse che un giorno il Boggart riuscirà a vendere.
    Lingua di un Mercante Figlio di Puttana" [Passiva]
    Si può dire che sia la sua più spiccata qualità: sapersi togliere dai guai non usando la pistola, bensì l'arte oratoria.
    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento.





     
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  2. °PaNdEmOnIuM°
     
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    La prima missione di Musashi aveva avuto ufficialmente inizio. Quella mattina si era svegliato quando ancora il sole non era comparso, abbracciando con i suoi raggi le terre di Merovish. Non sapeva di preciso la missione a cosa mirava. L'unica cosa che gli era stata detta, era di presentarsi alla base madre degli eversori, per riunirsi con tutti i membri, così da poter partire per l' obiettivo che dovevano raggiungere. Delle facce presenti durante il viaggio, gli erano note solo quelle di 4 membri. Ovvero, Bid'daun, il tipo con la maschera, Nike e Aristoteles; degli altri non aveva alcuna informazione. Poco importava, alla fine lui non era li per un ritrovo amichevole, ma per lavorare, per rendere possibile l'obiettivo agognato e farlo loro. Si erano spacciati per comuni mercanti, per avere la possibilità di non dare sospetti e viaggiare senza problemi. A passo spedito, seguiva quella fila, mentre la sua figura si incamminava tra le dune del deserto. Faceva caldo, dannatamente caldo. Abituato al clima mite del Giappone, quella terra infuocata, metteva a dura prova le capacità di resistenza del samurai, che per più di una volta dovette passarsi una mano sulla fronte per asciugare i rivoli di sudore copiosi che scendevano sulla sua epidermide. Ma ciò non frenava il passo del samurai, che con sguardo inespressivo continuava a stare al passo degli altri membri, procedendo senza intoppi, fermandosi solo nel momento in cui tutta la carovana avesse interrotto il suo moto. Vi era però un membro che incuriosiva Musashi, un tizio su di un'elefante gigantesco, che a differenza degli altri si era preparato con più minuzia a quel viaggio. Aveva un qualcosa di misterioso che attirava le attenzioni del guerriero, concentrando il suo sguardo più di una volta su di lui. Infatti il viaggio non partì, prima che quell'individuo dalle strane forme fisionomiche non accennò col suo imponente animale a procedere nell'andatura. Il viaggio continuò fino a sera, quando tutta la carovana non si fermò nei pressi di una cittadina, di cui ignorava il nome. Il suo carattere era schivo e poco socievole, senza nemmeno dare confidenza alle persone di cui aveva una conoscenza più approfondita, portandosi nei pressi del fuoco che era stato acceso; dato che la notte come gli era stato spiegato, il freddo si impossessava di quei luoghi - mettendo a dura prova più del caldo - le resistenze fisiche di ogni essere. Sedendosi a gambe incrociate dinnanzi il focolare, il samurai si dilettava - con un paletto e del cotone di forma sferica - a picchiettare sulle lame, per evitare che quest'ultime si potessero arrugginire o rovinarsi, così da poter sempre avere una qualità di taglio ad altissimi livelli. Era molto affezionato alle sue spade, paragonandole a dei parenti, se non addirittura a delle figlie, dato che erano le uniche cose che ancora lo collegavano al vecchio mondo da cui proveniva. Passò un po' di tempo a dedicarsi con cura a quelle spade, dato che interloquire per lui risultava qualcosa di inutile e non necessario. Alla fine come aveva detto alla prima riunione, non era li per farsi amici, ma per avere un motivo di brandire nuovamente le sue spade: solo questo gli importava. Dopo aver terminato in quella cura meticolosa, si appollaiò su uno dei giacigli che erano stati preparati per la notte, immergendosi in quel riposo che gli serviva per poter riacquistare forze nuove, ed essere pronto e vigile alle prime luci dell'alba. Il suo dormire non fu disturbato da nessun strano rumore di sorta durante la notte, per poi riaprire un occhio quando sentì i primi movimenti di alcuni membri, che si stavano preparando per ripartire. Il sole non era neanche sorto, che l'organizzazione riprese nel suo viaggio, vedendo tra i primi sedesti il Samurai, pronto e ricaricato di energia per la prosecuzione di quel viaggio.

    Musashi
    Mana:100%

    Status Fisico: Illeso

    Equip
    Shibuki - Vaporizzatore
    Descrizione: La spada ha la forma di una zanbatou, con una lama che si estende per due metri, un elsa che supera i 50 centimetri, una mezza luna subito dopo la guardia, e un buco nell'estremità.. Shibuki è un'arma unica nel suo genere. Nonostante abbia l'elsa di una qualunque spada, la lama è ricoperta da un numero inverosimile di pergamene alchemiche, probabilmente infinite. Questa formula non è altro che energia instabile all'interno dei fogli, che una volta a contatto con un corpo o una struttura solida daranno vita a una deflagrazione. Se Musashi dovesse innescare l'esplosione di questi oggetti tramite la collisione di quest'ultime o pronunciando la frase scritta su di uno dei fogli, niente potrà fermare la deflagrazione, specialmente se a supportarla sarà un diretto verso un qualsiasi malcapitato a meno che non si usino difese energetiche pari a un consumo immesso nell'esposione che potranno tranquillamente schermare l'offensiva, . Ciò comporta, oltre ad ingenti danni ulteriori, che l'avversario potrà sottrarsi al colpo in sè della lama, ma abbassarsi o restare nel raggio di tre metri (raggio della pergamena bomba) sarebbe comunque fatale per lui. Incredibilmente le esplosioni sembrano non intaccare minimamente il possessore della spada, che sarà libero di colpire in sequenza. In breve l'unico modo per evitare il danno, è allontanarsi di almeno 3 metri, o si verrà coinvolti nel raggio dell'esplosione. La tecnica può colpire più nemici contemporaneamente, a patto che essi siano nel raggio delle esplosioni.
    [l'L'esposione sarà a consumo variabile a seconda della potenza che si vorrà incanalare]
    Totale Costo 3 punti. 1 per arma. 2 per la tecnica.

    Oggetto di Invocazione: Rotolo
    Descrizione: Rotolo in cui Musashi tiene sigillata Shibuki. Avendo una molte ingombrante, sarebbe per il samurai difficile combattere con quest'ultima sulle spalle. Così, tramite la tecnica di Invocazione ha la capacità di poter confinare oggetti e armi in speciali rotoli, che successivamente sdrotolerà, per poi poggiare il palmo sulla pergamena e richiamare l'arma, che apparirà sopra l'oggetto cartaceo.

    Katane:
    x2
    Descrizione: La katana è la spada lunga giapponese, si riferisce ad una specifica spada a lama curva e a taglio singolo usata dai samurai. Nonostante permettesse efficacemente di stoccare, veniva usata principalmente per colpire con dei fendenti, impugnata ad una o due mani. Veniva indossata con la parte concava della lama rivolta verso il basso, in modo da poterla sguainare velocemente con abili movimenti, e che in nessun modo il filo della lama (rivolto quindi verso l'alto) potesse danneggiarsi con il tempo sfregando contro l'interno del fodero. Costo: 2 punti

    P a s s i v e

    Percezione dell'Aurea: Abilità assolutamente singolare, detenuta da i cosiddetti "Combattenti Sensoriali", richiede una preparazione in ambito magico decisamente elevata, soprattutto nel Controllo dell'Aurea, in quanto si deve percepire l'energia naturale altrui in un'area ben delimitata, che varia da persona a persona.
    Chi la utilizza può identificare qualsiasi fonte nelle vicinanze, potendo così prevenire attacchi alle spalle, imboscate o eludere situazioni spiacevoli come nebbia improvvisa, cecità temporanea ed eventuali effetti dati da illusioni e simili.
    Essendo un'abilità sensitiva, non richiede nessuna spesa di energia, ma solo pochi la detengono. Costo: 5 punti

    Omicidio Silenzioso: Pericolosissima abilità utilizzata da Musashi.
    Consiste nel celare la propria presenza, completamente, evitando di produrre qualsivoglia rumore durante gli spostamenti sul campo di battaglia; ciò risulta assai favorevole in situazioni dove il nemico non è a conoscenza dell'ubicazione, ad esempio all'interno di banchi di nebbia, cortine fumogene o grotte completamente al buio.
    Senza produrre rumore il guerriero può avvicinarsi alla vittima ed ucciderla senza che questi se ne accorga!.
    Ovviamente senza qualche stratagemma che permetta di nascondersi o celare la propria posizione è un'abilità inutile! Costo: 5 punti

    A t t i v e
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    Edited by °PaNdEmOnIuM° - 1/12/2011, 18:58
     
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    C A S T I G O

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    Kuthian

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    Inseguire le chimere, ma che bello.
    Senza dubbio era un interessante passatempo per una gilda che puntava alla conquista di un presidio.
    In quanto membro superiore degli Eversori, Bid’daum conosceva per filo e per segno il piano.
    Solo che non era d’accordo, ecco tutto.

    Non capiva perché dovevano mobilitare l’intera gilda per avventurarsi tra i vulcani del sud.
    Non riusciva a credere che stavano veramente correndo dietro ad un cerchio rosso su di una mappa, una chimera per l’appunto.
    Lo scetticismo del Kuthiano era galoppante. Stavano attraversando il deserto per andare a cercare una creatura leggendaria. Quindi, appartenente alla leggenda.
    Per cui, non documentabile.

    Tra un’imprecazione e l’altra, aveva pianificato il viaggio insieme ad Ariste e Zimmer. Se proprio volevano fare una pazzia, almeno dovevano farla bene.

    Così si erano mossi da Merovish attraverso i cunicoli sotterranei, insieme ad una carovana mercantile. Avevano raggiunto Daleli in serata e avevano passato la notte tra le rovine. Al sorgere del sole, gli Eversori erano ripartiti puntando decisamente verso sud.
    La loro meta era l’estremo Sud, la punta fiammeggiante delle terre conosciute di quella dimensione. Il giaciglio del magma ribolliva nel suo calore intestino, vomitando zaffate sulfuree e vapore.
    Uno dei luoghi più inospitali di Endlos forse nascondeva qualcosa.

    Il folto gruppo camminava tra le dune del deserto. Il caldo era un maglio impietoso, una dura prova per i novellini che dovevano ancora abituarsi al clima desertico. Il Castigo camminava tranquillo sulla sabbia, affiancato ad Ariste e seguendo il pachiderma di Zimmer.

    Voleva scambiare qualche parola con l’oplite, per far passare il tempo.

    Ariste, puoi ripetermi ancora una volta perché stiamo andando alla deriva nel deserto?

    Un piano folle, ecco tutto.
    Ma lui era il primo dei pazzi.



    Equipaggiamento:

    Kuthian’s Armor
    Al momento dell’arresto Bid’daum indossava un’armatura di fattura Kuthiana. I tratti particolari sono la leggerezza dei pezzi e la loro incredibile resistenza ai colpi.

    Comet Hammer
    Quest’arma è composta da una sfera di metallo del diametro di 15 cm e dal peso di 3 kg. Questo peso è agganciato ad una catena di acciaio della lunghezza di 2 metri.

    Támerlein
    Il prigioniero possiede una spada particolare che supera la normale concezione di arma bianca. Si tratta di una lama incorporea che è l’emanazione stessa della sua anima. Recenti studi hanno portato a dimostrare l’ipotesi che quest’arma non sia in grado di danneggiare cose concrete ma solo spiriti e anime. Essendo parte stessa di Bid’daum, egli può scegliere quando farla comparire nella sua mano. [Tecnica attiva di consumo basso per far comparire e scomparire l'arma].
    La lunghezza di questa lama fantasma è di circa un metro e con un solo fendente di quest’arma lo spirito colpito viene distrutto e sparisce per sempre. Per quanto sia inservibile come arma di offesa classica, alcune sue peculiarità sono ancora misteriose, in quanto il detenuto è restio a mostrarla.

    Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto gdr + tecnica only-gdr]

    Passive:

    Fuggitivo
    Il detenuto si è sempre distinto per la sua incredibile velocità, caratteristica che gli ha permesso più volte di seminare le forze dell’ordine semplicemente correndo. I suoi movimenti sono rapidi e letali e più di un poliziotto ha rischiato l’infarto tentando di inseguirlo. [Bonus 50% in velocità]

    Oltre la realtà
    La manipolazione degli spiriti ha apportato dei sostanziali cambiamenti nel fisico di Bid’daum. I suoi occhi sono in grado di vedere nitidamente i fantasmi e le anime, normalmente invisibili alle persone comuni.
    Gli spiriti brillano di una perenne luce trascendentale, che li rende visibili al Kuthiano anche di notte o dentro il corpo degli esseri viventi.
    Che essi siano spettri, presenze esoteriche o anime vaganti, non sfuggiranno comunque al tremendo sguardo inquisitore del Castigo. Infatti egli non si limiterà ad osservare, ma la memoria immagazzinerà la forma e il colore specifico che rende unica ciascuna anima. Egli sarà in grado di identificare lo spirito già incontrato in precedenza nella stessa maniera in cui le persone riconoscono un viso familiare. [Auspex spirituale, raggio 30 metri]
     
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  4. Neidlos
     
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    Il deserto.
    Non ne aveva mai visto uno.
    Non perchè fosse un coniglio o uno smidollato che, per paura, lo avesse sempre evitato.
    Era semplicemente che su Libria, non esisteva,
    E della fase della sua vita precedente poi, meglio non parlarne.
    Non ricordava nulla.
    Il buio più totale.

    In quel posto infernale, però, del buio non si vedeva neanche l'ombra.
    E credeteci, un pò di ombra il vampiro l'avrebbe gradita molto volentieri.
    Faceva caldo, molto, forse troppo.
    Era comunque meglio proteggersi, e il cappotto che copriva il nuovo completo elegante di Klaus, svolgeva bene il suo compito.
    E menomale che lui era un Malkavian, discendente di Malkav, un originale insomma, altrimenti, un vampiro comune sarebbe bruciato.
    Abbrustolito, in quel forno a cielo aperto che era il deserto dello Yuzrab.

    Già, perchè era lì che si trovava, insieme a tutta l'allegra Gilda degli Eversori. Erano partiti da Merovish, per poi accamparsi a Daleli per la notte, ripartendo di buon ora all'alba successiva, seguendo una carovana di mercanti.
    Il motivo?
    No, non lo sapeva neanche lui, con precisione.
    Avevano avuto informazioni varie, qualche indicazione qua e là, sparsa su un quadro molto vago della situazione.
    Ma era una missione, e per lui non importava altro.
    Missione equivaleva a potere, fama, denaro.
    E ancora potere.
    E dove si è mai visto o sentito, che Klaus von Schneider, avesse detto no a tutto questo?

    Il viaggio però sarebbe stato ancora lungo, e oltre a esibire il suo nuovo volto, facendolo carezzare dai raggi del sole cocente - sì, la maschera l'aveva messa in uno zainetto che portava in spalla -, non sapeva cos'altro fare.
    Avrebbe dovuto portarsi una crema protettiva forse. Si sarebbe incazzato il Chirurgo, se il sole avesse rovinato la sua opera d'arte.
    Probabilmente, Schneider si sarebbe incazzato di più.

    « Ehi ragazzina, hai caldo? Vuoi un pò d'acqua? Magari potresti bagnarti la maglietta!... »ma sì, era soltanto per sdrammatizzare ed ammazzare il tempo.
    « Greco, Corno, avete un pò d'acqua per la donzella? »
    Prima di dover ammazzare qualche altra cosa.





    CITAZIONE
    .::Klaus von Schneider::.
    Condizioni Fisiche: Ottimali.
    Condizioni Psicologiche: Leggermente annoiato.
    Consumi del turno:
    Energia: 100%

    Equipaggiamento:
      omar & byron »
      Coppia di pistole in acciaio inossidabile calibro .45 con canna da 10 cm, manico imbottito e rinforzato per un'impugnatura solida dove è possibile ricaricare l'arma con quindici proiettili per volta. Pesa 800 g. L'arma in questione ha una caratteristica fuori dal comune: non spara normali proiettili ma cartucce composte da mercurio compresso, stesso elemento di cui Schneider è pervaso. L'arma ricompone autonomamente ed istantaneamente i proiettili mancanti dall'energia del cecchino tramite spazi appositi situati nella pistola stessa. Ogni proiettile può essere sparato ad un decimo di secondo di distanza dal successivo, intervallo di tempo necessario per permettere all'arma di ricrearne uno nuovo. Ogni colpo ha un valore offensivo pari ad un attacco fisico. In totale il pg dispone di 15 proiettili per duello/quest. Schneider porta le pistole in due fodere che sono attaccate agli avambracci dell'uomo. Con un movimento del polso, il cecchino farà scattare il meccanismo interno alle due fodere, facendo scivolare le due armi, per poi farle sbucare dalle maniche del lungo cappotto nero che il sicario indossa. Per riporre le armi nelle fodere, sarà sufficiente farle risalire con un colpetto sotto le maniche del cappotto, e andranno a posizionarsi di nuovo nei binari appositi legati agli avambracci. Un effetto sopresa, oltre che scenico, davvero niente male.
      [LiNk]

    Abilità passive:
      infallible aims » Anni ed anni d'allenamento nell'uso delle armi da fuoco hanno portato le capacità di Schneider oltre ogni limite dell'umano. Riflessi, rapidità d'esecuzione, precisione chirurgica, velocità nel ricaricare l'arma, il tutto potenziato ed esasperato ad un livello inimmaginabile. Il cecchino può colpire un bersaglio in movimento senza battere ciglio, con precisione chirurgica e millimetrica, anche nelle condizioni più sfavorevoli (di buio o equilibrio precario etc) con colpi curvi carichi di effetto a rientrare o ad uscire. Schneider è il cecchino perfetto. [Mira potenziata; Passiva]

      perfekte gen » L'agente mutogeno Hydrargyros ha cambiato Klaus von Schneider in tutto e per tutto, nella mente come nel fisico. Un mix di doti naturali e doti sviluppatesi dopo il contagio, fanno del sicario il guerriero temibile che è adesso. Schneider possiede una grandissima velocità rispetto ai comuni esseri umani. Grazie agli estenuanti allenamenti nonchè al suo innato talento e agli effetti dell'agente mutogeno, il suo corpo è più agile e scattante, concedendo al cecchino la facoltà di correre, scattare, muoversi, schivare, il tutto ad altissima velocità. Inimmaginabile ed impensabile per un comune essere umano [Power Up passivo +50% Velocità]

    Tecniche:

      Glossa: Dal prossimo post, se possibile, eviterò di citare per intero la descrizione delle armi e delle passive. Ah, Klaus è a volto scoperto, ha riposto la maschera nello zaino. A voi XD.
       
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      Viaggiatore dei Mondi

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      È giusto dispiegare un cospicuo numero di individui per inseguire delle eteree ricompense vociferate da una storia di probabile estrazione folcloristica?
      Evidentemente, per gli Eversori, lo era.
      La gilda al gran completo si era smossa sotto la guida dei tre membri superiori, ossia Zimmer, Bid'daum ed Aristotelis; la mappa ritrovata dal Mercante Rosso e dall'Oplite era una traballante assicurazione, eppure valeva sicuramente più di un pugno di parole farfugliate in preda al panico da un teppistello.
      Prima di partire alla ricerca di questo fantomatico Behemoth, il trio in comando aveva discusso sul modus operandi della missione, dettando le varie tappe per raggiungere la meta segnata e dividendo l'intera spedizione in due giorni, poiché era impensabile di arrivare a Geisine in una sola giornata, considerando che le temperature dello Yuzrab erano tra le più brutali dell'intera regione di Endlos.
      Pertanto, dopo aver raggiungo Daleli ed aver lì trascorso la notte, assicurandosi di non patire il freddo siderale, alle prime luci dell'alba gli Eversori si mossero attraversando le dune bollenti.

      Quella carovana di mercenari procedeva a velocità di crociera, con il sole a picco sulle loro teste.
      Aristotelis poteva dirsi ormai abituato a quelle temperature, e d'altronde non poteva essere altrimenti dopo tutto quel tempo trascorso nel presidio del Sud. Così non sembrava essere per alcuni degli altri membri.
      L'oplite li conosceva pressoché tutti, anche se non aveva potuto appurare pienamente le loro capacità individuali, eccezion fatta per Klaus: la prova stava proprio nel fatto che Schneider non portasse la maschera, e che avesse un nuovo volto.
      Il greco scosse leggermente il capo, cacciando dalla sua mente la figura del Chirurgo e le sue parole, come se non volesse avere distrazioni in quella traversata.

      Camminando accanto all'Oliphant di Zimmer, Ariste contemplava l'orizzonte, guardando ogni tanto il Molliccio e Bid'daum per cercare di immaginare cosa stessero pensando.
      Il Mercante Rosso sembrava infatti parecchio serio e pensieroso, evento assai raro al di fuori dell'ambito commerciale.
      Poi, il Castigo si rivolse a lui, con i suoi soliti modi schietti che lo contraddistinguevano in maniera ineccepibile.

      Perché ci annoiavamo.

      Rispose sorridendo ironicamente, mentre avvolse il mantello intorno all'intera panoplia. L'elmo rimbalzava sulla sua schiena.

      E no, non ho dell'acqua da sprecare per intravedere le grazie di Nike.

      Stavolta si rivolse a Klaus, in chiara intenzione di far passare quei momenti di interminabile viaggiare silenzioso.

      Penso, però, che Zimmer potrebbe dartene un po', nel caso in cui ti mostri disposto a pagarla.

      Si lasciò scappare una piccola risata. Forse il caldo gli dava alla testa.
      O forse la sua trasformazione caratteriale continuava ad avanzare anche in quei piccoli istanti di sarcasmo.
      Poi, si preoccupò di allontanare quella malsana, per quanto interessante, idea dalla mente di Schneider.

      L'ultima cosa che voglio qui è un battibecco tra membri.

      Riacquistò la sua serietà, riassumendo un'espressione inespressiva.
      Gli animi dovevano mantenersi calmi all'interno della gilda, altrimenti soltanto gli Dèi potevano sapere quanto sforzo ci sarebbe voluto per raffreddare i bollenti spiriti.

      Piuttosto, distraetevi ammirando il paesaggio...

      Rise nuovamente, fissando l'orizzonte: intorno a loro, distese di sabbia, sabbia e nulla.

      CITAZIONE
      Allenamento Militare
      Sin da piccolo, Aristotelis Skotos è stato cresciuto seguendo un ben mirato addestramento per lo sviluppo delle capacità fisiche e l'affinamento dei sensi.
      Grazie a ciò, l'oplite possiede forza e resistenza fuori dal comune, così come agilità e velocità superiori alla norma.
      Oltre ciò, anche i suoi riflessi e la sua mira hanno ottenuto un netto miglioramento, rendendolo capace di poter difendersi con rapidità disarmante e poter colpire con una precisione quasi ineluttabile.
      Tuttavia, l'allenamento non ha riguardato solo il corpo, ma anche lo spirito: infatti, dovendo aver a che fare con eventi psicologicamente minanti come guerre e battaglie, l'oplite ha sviluppato un pieno controllo delle sue emozioni, riuscendo a mantenere il sangue freddo e l'imperturbabilità nella quasi totalità delle situazioni.
      [Abilità Passive: +50% Forza, +50% Resistenza, +25% Agilità, +25% Velocità; +25% Riflessi, +25% Mira; Resistenza ad Influenze Psicologiche fino a livello Medio]

      Panoplia
      Ciò che rende unico ed inconfondibile Aristotelis è la sua armatura, la famosa "panoplia nera".
      Questa particolare veste di guerra, interamente creata in ferro assai pesante e resistente, è composta da un krànos che copre tutta la testa, la maggior parte del volto ed alcune porzioni del collo dell'oplite, con un pittoresco ed alto pennacchio dalla criniera nero-bluastra come la notte e abbellimenti geometrici dai colori caldi; da thórax e epibraxiōníos, ossia le parti della corazza, modellate sui muscoli del greco, con dei disegni sulle spalline e decorazioni dorate ad abbellire la già pregiatissima opera completamente nera; da epipēkhýon e knemis, bracciali e schinieri, anch'essi di forgiatura muscolare, posti protezione degli avambracci da polso a gomito e delle gambe da caviglia a ginocchio.
      Abbinate all'armatura non mancano lo xiphos, il dòry e l'hoplon, ovvero la spada, il giavellotto e lo scudo. Sono queste armi di inestimabile valore, sia monetario che affettivo che artistico, e ricalcano le caratteristiche delle altre parti della panoplia: la spada, che più della forma di uno xiphos ricorda quella di un makhaira, presenta una lama lunga 85 cm a doppio taglio, a costola ricurva, molto adatta a sferzate rapide e letali, anche se risulta ottima pure per affondi e colpi mirati a tranciare di netto nonché per parate contro altre armi bianche; il giavellotto, lungo 190 cm in totale con la sola punta di lancia lunga 20 cm, è molto ben bilanciato per permettere dei lanci molto lunghi ed ha un'alta capacità perforante che lo rende utile sia sulle lunghe che sulle medie distanze; lo scudo, di diametro di 90 cm, ha un disegno di una falce di luna argentata su uno sfondo nero come il resto dell'armatura, ha dei bordi di bronzo ed ha una forma particolare, in quanto all'altezza del diametro orizzontale vi sono due aperture che servono a permettere di difendere ed attaccare contemporaneamente.
      Fanno parte della panoplia anche le falde di cuoio che coprono le cosce e i deltoidi, anch'esse di colore nero, ed i calzari; quasi sempre Aristotelis indossa anche un mantello nero, con tasche interne per portare oggetti non troppo ingombranti.
      [Equipaggiamento: Armatura Completa; Spada; Giavellotto; Scudo]
      [x
      immagine di riferimento]


      Note: dal prossimo post mi limiterò a citare gli effetti delle passive e le parti della panoplia.
       
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      Νίκη

      nikefx La mia prima missione da consorella della gilda, non conoscevo per bene i dettagli, ma sapevo che mi sarei divertita. Così, quando questa mattina ero arrivata al luogo prestabilito per l'incontro avevo trovato ad attendermi già tutta una serie di uomini, tra cui riuscii a riconoscere Aristoteles, Musashi, Bid'daum e l'individuo mascherato, che per l''occasione aveva il volto scoperto. Insieme a noi viaggiava anche una creatura rossiccia, che guidava il gruppo su di un possente Elefante, su cui viaggiava con lui un giovane ragazzo. Nel nostro viaggio ci stavamo spacciando per un'allegra combriccola di mercanti. Durante i faticosi viaggi per il deserto io avevo deciso di utilizzare il mio Skate per potermi spostare con il minimo della fatica, mentre continuavo a riposare persa nei miei pensieri. La prima notte di viaggio l'avevamo passata in compagnia di un atro gruppo di mercanti in cui avevo trafugato un paio gemme dalla sacca di uno stupido mercante che mi aveva spalancato le porte della sua tenda. Ed ora quelle Gemme preziose erano riposte con cura nella mia mano, mentre ci giocherellavo durante il viaggio. Mi piaceva l'idea di un viaggiò verso il profondo sud in compagnia di tutta la gilda al completo, poteva servirci per poter stringere legami più profondi, il che significava per me altre persone da sfruttare. Mentre volavo, raso terra, sotto il sole cocente del deserto il tipo mascherato mi si avvicina e mi chiede se volevo gettarmi un pò d'acqua sul mio vestitino bianco attillato.

      Ma certo che puoi se riesci a trovarla, fa così caldo oggi...

      Non lo credevo un tipo così spiritoso, e per non deluderlo acconsentii alla sua richiesta. Così, mentre aspettavo l'esito della sua richiesta ad Aristoteles ed a Zimmer, sperando di riuscire ad ottenere un pò di refrigerio mi sposto con il mio piccolo Jet privato sotto all'ombra del pachiderma del Rosso.

      Νικη



      .: Mana: 95/100

      .: Armi ed Armature:

      ~Nobody: [+] E' una particolare armatura regalata dal suo patrigno che dimostra la sua utilità soprattutto nel corpo a corpo. L'armatura è unita ad una spada sulla cui lama vi sono incise delle rune magiche ma queste rune non hanno alcun potere particolare.


      .: Passive:

      ~Speed: La velocità e l'agilità dell'utilizzatore aumentano del 25%. Grazie alla manipolazione del vento che gli consente di muoversi incontrando una minor resistenza dell'aria.


      .: Tecniche:

      //


      .: Evocazioni:

      Skate: [+] Questa creatura si utile solo per gli spostamenti, infatti irrigidendosi può levitare per trasportare la ragazza come uno skateboard volante. In caso di combattimento questa creatura potrà essere utilizzata per volare ad un massimo di 5 metri con un costo medio per un massimo di 2 turni. Durante il puro GDR potrà essere utilizzato senza limiti ad un costo basso. (turni 2, costo Variabile) Costo Basso.


       
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    3. Dingo Egret
       
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      E con questa facevano due.
      A dire la verità, avrebbe fatto decisamente a meno della seconda scampagnata nel deserto, ma, alla fine, gli ordini erano pur sempre ordini. E, come ogni volta, li avrebbe eseguiti, volente o nolente.
      Era dall’inizio della missione che non aveva proferito parola dall’interno della sua armatura bianca, nemmeno per scambiare una battutina, o una presentazione agli altri “mercenari” della sua nuova confraternita.
      Si, insomma, qualsiasi cosa fosse.
      Non aveva ancora ben capito nemmeno perché si trovasse ora a camminare, dietro a quel grosso bestio che tutti stavano seguendo: troppo grande per un uomo, eppure troppo piccolo per vedersela alla pari di un Arm Fort. Non sarebbero bastati dieci animali di quel genere ad eguagliarne metà volume, nossignore.
      Ma tornando a noi, il gruppo procedeva a velocità abbastanza spedita, sotto quel sole cocente: chi a cavallo di animali, chi usando i propri piedi, e chi facendo uso di evocazioni. Insomma, era un folto gruppo di gente dalle abilità varie: e questa era cosa buona.
      Lui, invece? Marciare era roba per soldati; volare, avrebbe sacrificato troppo il core del White Glint, rischiando magari un surriscaldamento delle batterie propulsive prima del tempo, quindi pensò di limitare il volo ai soli casi di ricognizione breve. Insomma, per farla breve, si era limitato al solo utilizzo delle batterie montate sul retro delle gambe, così da levitare dolcemente a pochi centimetri dal suolo, dando la parvenza di star quasi “pattinando” su quell’oceano di sabbia.
      E arriviamo qui al nostro secondo problema: la sabbia.
      Ok, erano in un deserto.
      Ok, le uniche anime viste erano quelle dei mercanti la notte passata.
      Però, dai, quando è troppo è troppo.
      Anche la battuta fatta poco tempo addietro dall’oplita, che il #9 aveva sentito di striscio, era bastata a fargli storcere il naso.
      Ma vabbè, alla fine era una cosa detta in buona fede, giusto per rompere quell’atmosfera che si stava venendo a creare.
      Durante il cammino, aveva pensato bene di procedere in coda al gruppo, giusto per mantenersi in allerta da eventuali pericoli che potevano celarsi durante il cammino –come banditi, bestie, o qualsiasi cosa ci fosse in quella landa desertica-.
      Solo per quella volta, però, il White Glint accelerò la sua spinta propulsiva, fino a pararsi di fianco all’oplita; rivolto il capo in sua direzione, oscillò il sensore visivo blu, fino a bloccarlo di fronte al suo interlocutore.
      Poi, aperti i canali di comunicazione, fu Fiona a parlare, che come al solito, aveva colto i pensieri del pilota.
      Soldato-
      Esordì, calma.
      ”Sarebbe saggio scandagliare il territorio preventivamente, prima di procedere oltre,
      non trovi?
      Potremmo avere una visuale migliore dall’alto;
      e non mi riferisco alla posizione del domatore di bestie.

      Già, perché per quanto il buffo essere poteva trovarsi in alto in sella al suo animale, nulla batteva i propulsori di un NEXT.



      Mana: 1oo%
      Mente: Annoiata.
      Danni: Nulla da segnalare.

      P a s s i v e
      White Glint
      Abbiamo già parlato dei NEXT, giusto? Ma lo rifacciamo comunque, giusto per chiarezza.
      NEXT, è la denominazione comune data a quei particolari esoscheletri da combattimento che permettono ad alcuni uomini, i Lynx (i piloti, per dirla in maniera semplice), di entrare in battaglia. Ha in tutto e per tutto le sembianze di una massiccia armatura che copre tutto il corpo del guerriero, ed è dotata di una vasta gamma di armamenti, che possono andare da cannoni a raggi, lanciamissili, lame energetiche, eccetera; tutto sta al modo di combattere del Lynx e, ovviamente, alle caratteristiche del NEXT stesso.
      Abbiamo detto che è molto simile ad una armatura, ma sarebbe comunque un errore paragonarla a questa; infatti, a supporto del pilota, all’interno di ogni esoscheletro abbiamo una IA semi-senziente, in grado di effettuare scansioni di aree, eventuali minacce, fornire assistenza al Lynx o, qualora questo lo volesse, fornire avvisi anche a chi sta all’esterno del NEXT. Per converso, l’esoscheletro è molto più delicato di una comune armatura: primo, perché richiede costi infinitamente più grandi per esser acquistato e, secondo, per il fatto che la manutenzione e la messa a punto necessitano di personale e apparecchiature adeguate. Insomma, è una bella seccatura, se non si ahanno i dovuti agganci.
      Ma veniamo a noi, ora. O meglio, veniamo al White Glint, NEXT ad uso strettamente personale del Collared di rango 9, Dingo Egret.
      L’esoscheletro presenta una colorazione bianca (da qui la derivazione del nome), fatta eccezione per alcune parti che vanno dal colore acciaio, come i reattori dei propulsori posti sulla parte posteriore del corpo; più nel dettaglio, tre file poste dietro ogni gamba, in posizione verticale, dalla zona della caviglia fino alla parte posteriore ginocchio, più due altre batterie poste alle spalle dell’esoscheletro. Ora, la differenza tra questi due tipi di propulsori: quelli montati sulle gambe servono per gli spostamenti più semplici; invece di camminare normalmente, il NEXT sembrerà “scivolare” sul terreno. Quelli montati sulle spalle si useranno per gli spostamenti più complessi, invece, data la grossa spinta derivata dalla propulsione: ad esempio, se si dovrà compiere un viaggio che spaccherà il mondo in due, verranno usati questi. Altra cosa simpatica, è che le due batterie sulle spalle si apriranno verso l’esterno, ed il getto bianco che uscirà fuori dai reattori faranno sembrare il White Glint come dotato di un paio d’ali. Dato che in questo stato tutti i sistemi verranno reindirizzati nel V.O.B. (questo il nome della batteria propulsiva sulle spalle) e nel sistema di calibramento del volo, l’accesso a tutte le altre funzioni, come ad esempio il combattimento, verranno negate – fatta eccezione per il supporto vitale.
      E da qui parliamo del supporto vitale, che sarebbe grossomodo la macchina presente nel petto del Lynx che sostituisce cuore e polmoni. Gli ugelli di forma tubolare che fuoriescono dalla tuta del #9 fungono da tramite tra lui e l’esoscheletro, abbiamo già detto. Queste parti hanno la duplice funzione di:
        - Collegare le sue sinapsi all’esoscheletro, in modo di controllarlo in un modo più istintivo;
        - Collegare la macchina nel suo petto al NEXT, in modo da permettere di svolgere regolarmente la sua funzione vitale per un tempo prolungato, e contemporaneamente consentire la ricarica, in vista di eventuale separazione tra NEXT e Lynx.
      <p align="center">In aggiunta, per facilitare la comunicazione tra Lynx ed esoscheletro è stato impiantato direttamente nella tuta un sistema asporta-materia, in modo da trasportare l’esoscheletro direttamente sul corpo del #9 e le eventuali armi a lui annesse, o viceversa, dal corpo del pilota ad un posto da lui preventivamente impostato.
      Non c’è molto da dire altro sulla forma dell’esoscheletro, dato che ricalca bene o male la forma del pilota, a parte per petto e testa, che assumono una forma aerodinamica, per permettere di tagliar meglio il vento delle fasi di volo; per il resto, l’elmo, presenta all’altezza degli occhi un bagliore blu, stante a significare l’operatività di tutto il sistema.
      A questo punto manca solo una cosa: l’Intelligenza Artificiale che fa da supporto al pilota.
      Ogni Lynx può decidere se dotare o meno il proprio esoscheletro di una qualche intelligenza artificiale, in modo da fornire assistenza, o, perché no, solo per scambiare idee riguardo qualcosa. E, ovviamente, il #9 ha deciso preventivamente di dotare il suo White Glint di un processore semi-senziente, basato sulle informazioni che il comando aveva della sua passata partner in una missione: la Collared di Rank o3, Wynne D. Fanchon. Proprio in forza di essere semi-senziente, questa IA ha un suo accenno di personalità e, a differenza delle altre intelligenze artificiali, è capace di carpire il sarcasmo, e anche di farlo, a volte.
      Paradossalmente, il ragazzo ha deciso anche di dotare questa di un nome proprio: Fiona Jarnefeldt. Il nome non si sa da dove sia preso: forse dal suo passato, o forse l’ha solo buttato li sul momento.
      Al momento dell’installazione sull’esoscheletro, l’IA è stata dotata anche di un programma che mascherasse la voce metallica tipica delle macchine, donandole un timbro più umano, da ragazza “normale”, insomma.
      Abbiamo accennato al fatto che il #9 si serva molto spesso di lei per interloquire dall’interno del NEXT, ove possibile, dato che non è solito parlare molto col prossimo, a meno che non sia necessario, giusto? Ecco, proprio per questo molte volte si è soliti pensare, erroneamente, che all’interno dell’armatura ci sia una donna. Ma questi son dettagli.

      A t t i v e[?/?]
      ///

      N o t e
      - In breve, si chiede conferma per azzardare una ricognizione aerea, onde tentar di usar Auspex-Radar/Vista per scorgere eventuali pericoli, o perchè no, punti d'interesse.
      A voi.

       
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    4. .Silver Shadow.
       
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      Behemoth

      Gli bastò carpire questa singola parola per scatenare la sua curiosità. Ovviamente non perse tempo a documentarsi come poteva a riguardo. Behemoth, una creatura mitologica protagonista di innumerevoli storie, favole e leggende, di cui non poche scritte. Le fonti appena citate sono però molto contrastanti tra loro, probabilmente a causa del fatto che, in base alla propria cultura, l'esistenza del Behemoth è stata interpretata nei modi più disparati. Non si conosce nulla di certo su cosa sia in realtà o su chi l'abbia creata, come non si conosce dove sia andata a finire e cosa stia facendo dal momento della sua scomparsa. Si tratta pur sempre di una leggenda, e le leggende, si sà, non sono quasi mai vere. In passato non sono di certo mancati avventurieri abbastanza ambiziosi da partire alla sua ricerca, cercandolo fino ai confini di Endlos. Inutile aggiungere che nessuno di questi tentativi sembra sia andato a buon fine.
      Tuttavia, i fallimenti altrui non bastavano a colmare i dubbi che Reys nutriva sull'inesistenza della creatura.
      Tanto per iniziare, testimonianze sulla sua esistenza sono state trovate praticamente in tutta Endlos; vieni quindi logico pensare che, se tutti ne parlano, qualcuno dovrà pur averla vista davvero. Inoltre, indipendentemente dalla versione che si legge o si ascolta, c'è un punto fermo nella descrizione della bestia: chiunque sia capace di dominarla, otterrà un potere inimmaginabile. Il ripetersi dello stesso concetto non poteva essere una mera coincidenza.
      Per questi ed altri motivi inutili da elencare oggi è lui ad inseguire la leggenda. Naturalmente non era da solo; insieme a lui un intero gruppo di Eversori di Merovish, la gilda nella quale "forse" avrebbe a breve fatto il suo ingresso, era partito in missione. Non conosceva praticamente nessuno dei presenti, fatta eccezione per Aristotelis e l'altro pilota di NEXT, e durante il viaggio non aveva in nessun modo cercato di rimediare a questa mancanza.
      Il pensiero di partecipare ad una spedizione verso qualcosa probabilmente inesistente di norma lo avrebbe infastidito oltre ogni limite, ma questa volta la posta in gioco era decisamente troppo alta per ignorare l'opportunità che gli si parava davanti. Per quanto gli riguardava, ottenere anche una sola goccia del sangue del Behemoth sarebbe stato un successo immenso ed un importantissimo passo avanto nella sue personali ricerche.
      Rincuorante, per così dire, era il fatto che il piccolo umanoide rosso (questo era l'unico termine tecnico con cui riusciva a descrivere Zimmer) alla testa del gruppo avesse una mappa che indicava l'attuale ubicazione del Behemoth, anche se, nonostante la sicurezza dimostrata dal piccolo umanoide sulla validità di quest'ultima, non vi era nulla di certo.
      Il viaggio si sarebbe svolto interamente nel deserto dello Yuzrab. Dopo la partenza, il primo giorno di viaggio verso Daleli venne fatto in compagnia di una carovana di mercanti, insieme ai quali trascorsero anche la nottata. Il mattimo seguente, ancora prima che il Sole sorgesse, il gruppo di eversori riprese la marcia, lasciando alle proprie spalle i mercanti. La prossima destinazione era un'oasi nei dintorni della teorica entrata della dimora del Behemoth. A differenza del primo giorno, in cui evitò di utilizzare il proprio NEXT per non dare troppo nell'occhio, adesso non vi era nulla che lo obbligasse ad usare le proprie gambe per attraversare le dune incandescenti del deserto. All'interno del suo esoscheletro non doveva più patire l'afa soffocante del deserto e questo contribuì non poco a tenere alti morale e vigore; inoltre, i materiali isolanti di cui era composto lo proteggevano dal fastidio della sabbia. Fino ad ora il viaggio era stato decisamente tranquillo, anche troppo, ed anche gli altri membri sembrava la pensassero così. Azzardarono infatti un qualche tipo di conversazione, ma nulla per cui avesse interesse nell'intervenire. Sbuffò all'interno dell'esoscheletro, in modo che nessuno lo sentisse, e fece vagare la sua mente tra le fantasie più assurde sulle fattezze della loro preda.


      Status Fisico: Nessun danno.
      Status Mentale: Nessuna danno. Sovrappensiero
      Energia Residua: 100%

      Equipaggiamento


      CITAZIONE
      NEXT HOH09 ( Modello Hell Or Heaven )
      Progettato dai genitori di Reys, ultimato da lui stesso e assemblato dagli ingegneri della TORUS, l'esoscheletro da guerra HOH09 è un prototipo creato solo ed esclusivamente per essere usato da Reys. Gran parte delle sue funzioni, infatti, possono essere sfruttate solo possedendo le giuste abilità telecinetiche e l'appropriato addestramento.
      HOH09 sfrutta un modernissimo sistema di sensori sparsi sull'intera superficie e collegati attraverso un sistema neurale che permette al pilota di sentirsi un tuttuno con il proprio NEXT, permettendo una reazione rapida e istintiva in ogni ambiente e circostanza, proprio come se l'armatura non lo stesse separando dal mondo esterno. Tuttavia, i danni subiti dall'esoscheletro saranno piuttosto difficili da notare. Ecco perchè un'apposita AI ( Audio Interface ) comunicherà su richiesta i dati relativi alle funzioni del NEXT.
      Terminata la parte software, passiamo dunque alle specifiche tecniche.
      Altezza: 223cm
      Larghezza Spalle:112cm
      Larghezza Profilo: Con ali 98cm/ Senza ali 44cm
      Peso: 230Kg
      Può ospitare al suo interno piloti la cui altezza va dai 1,60m ai 1,90m grazie ad un sistema idraulico regolabile posizionato negli arti inferiori. Gli stessi arti superiori possono essere regolati affinchè le mani del pilota possano raggiungere senza sforzo i comandi. Le "ali" meccaniche montate sulla schiena possono all'occorrenza essere chiuse e riposte nello spazio a loro dedicato, in modo da non risultare ingombranti negli ambienti più angusti.
      Non permettono al NEXT di volare.

      CITAZIONE
      Braccio dell'Inferno
      Il braccio sinistro, denominato Braccio dell'Inferno, è in realtà un potente cannone laser dalla potenza di fuoco regolabile, ma che tuttavia risulta essere piuttosto instabile nel fare fuoco. Qui entrano in gioco le abilità telecinetiche del pilota, le quali serviranno a creare un campo di forza intorno al generatore laser, in modo da dare una forma stabile ed una traiettoria regolare al colpo. [ Arma. Punti 1. ]

      CITAZIONE
      Braccio dei Cieli
      Il braccio destro, denominato Braccio dei Cieli, è dotato di due lunghe aste ai lati dei polsi che, all'occorrenza, si allineeranno seguendo il dorso della mano fino ad incastrarsi ed assumere l'aspetto di una lama spessa 35cm e lunga 85cm partendo dalla punta delle dita. [ Arma. 1 Punto. ]

      Abilità



      CITAZIONE
      Summoning Program
      Trasportare l'esoscheletro non è di certo qualcosa di pratico, utilizzarlo 24 ore su 24 lo è ancora meno. Ecco perchè è stato creato il Summoning Program, ovvero un dispositivo che permettere il teletrasporto dell'esoscheletro da qualsiasi luogo in cui si trova al pilota e poi nuovamente dal pilota alla sua precedente posizione. Il trasferimento avviene dopo aver digitato il proprio codice nell'apposito dispositivo.
      [ Passiva. 5 Punti. ]
       
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      TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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      La carovana continuava la sua marcia lungo la sabbia dello Yuzrab, cercando di mantenere un passo adeguato alla celerità della situazione quanto mirato al conservare le proprie forze.
      Un conto era arrivare al punto prefissato prima di notte, evitando così tutti gli spiacevoli inconvenienti provocati da questa condizione, un conto era arrivarci esausti, impreparati, o non arrivarci affatto, colti da qualche imprevisto a causa della fretta.

      Insomma, viaggiavano come un vero e proprio corpo di mercenari.
      Un fatto che stupì moltissimo il molliccio fu il silenzio.
      Lui era abituato a viaggiare solo con 23, ma si era sempre abituato al pensiero che, in una carovana, ci fosse bisogno di un minimo di conversazione. Almeno per far passare il tempo senza addormentarsi in piedi.
      Il Boggart imprecò sommessamente nella sua lingua natia (emise un piccolo rutto proseguito da un grugnito prolungato), alzandosi dalla portantina e affacciandosi oltre il bordo di legno, osservando il gruppo. Chi tentava di intavolare un discorso c'era. Meglio così, anche se i toni non erano fra i più entusiastici.

      ”Bidibi bodibi, tu no lamenta. Se io e compare Ariste ha ragione, Eversori diventa forza schiacciante su tutto sud. Noi no punta a questo forse?” domandò, ghignando beffardo.
      Gli piaceva quel bipede. Aveva sempre sulla faccia lo stesso ghigno che veniva a lui quando doveva vendere bussole segna sud o lampadine fulminate.
      Sopratutto, si ricordava la sua performance contro i Tusk, il che non era davvero da poco.
      Il rossiccio sputò oltre la portantina, macchiando la sabbia sottostante con un piccolo puntino nerastro, tipico della sabbia bagnata.

      ”Questo è tutta acqua gratis che me è disposto a dare voi, compari Eversori.” scandì bene, guardando prima Ariste, poi il Malkavian.
      Ebbene si, questo era il suo modo di fare conoscenza col prossimo. Prima gli affari, poi le buone maniere. Forse.
      Detto questo si riposizionò all'ombra della portantina, ridacchiando fra se e se, lanciando ogni tanto qualche occhiata furtiva ai due piloti di Next.
      Quella tecnologia era molto diversa da quella usata dai Boggart, aveva un qualcosa di … intrigante.
      Gli ricordava il buon vecchio Neopard, al quale una volta, tanto tempo prima, aveva riparato l'esoscheletro da combattimento.
      Certo, quei cosi erano di tutt'altro livello.

      Fu quasi tentato di chiedere quali fossero le capacità di quegli esoscheletri, e se avessero intenzione di venderglieli, ma rinunciò. Faceva fin troppo caldo per dedicarsi agli affari, e quel paesaggio vuotamente uguale non aiutava.
      Ovunque si guardasse c'era solo sabbia, sabbia, sabbia e cos'altro? Sabbia.
      Il che non poteva che essere un bene, in fondo: nessuna nuova, buona nuova.

      Mentre il buon Boggart era distratto da questi pensieri, il suo schiavo, sbuffando, era sceso dalla zanna dell'oliphant, imprecando a sua volta per quanto fosse calda la sabbia sotto i suoi piedi.
      Stanno ben attento a non farsi schiacciare, passò agilmente sotto il ventre dell'animale che prima lo stava trasportando, fino alle cinghie che tenevano ben salda la portantina. Da queste districò fuori una vecchia canna , che partiva direttamente dalla portantina e che si srotolava per qualche metro.
      Questa era collegata al piccolo serbatoio dell'acqua della portantina, indispensabile per le traversate nel deserto. In quel serbatoio, una volta, vi si era nascosto il patriarca di tutti gli Eversori, il Funambolo in persona. Ah, bei tempi!

      Scusi il mio padrone, Ariste. Ormai dovrebbe conoscerlo. A chi serviva l'acqua? domandò lo schiavo in un greco molto sdentato. Sapeva che ormai l'uomo conosceva la lingua parlata su Endlos, tuttavia gli piaceva parlare in greco, ogni tanto.
      Non usatene troppa, ci servirà in seguito... e mi raccomando, cercate di non farvi vedere troppo. commentò ridacchiando.


      Dopo un altra ora di viaggio, qualcosa ruppe l'equilibrio. Stavano costeggiando un lago di vetro particolarmente grande, quando all'orizzonte uno scintillio metallico attirò l'attenzione del molliccio e di chi, come lui, stava guardando in quella direzione, all'erta.
      L'oliphant istantaneamente si arrestò, come se avvertisse anche lui il pericolo.
      ” Voi attenti... forse noi ha ospiti.” commentò, stranamente teso.
      Nessuna battuta, nessun commento... nessuna parola scurrile. Chi lo conosceva doveva sicuramente aver capito quanto il molliccio fosse teso.

      Lo scintillio proveniva dal loro lato sinistro, ma oltre a se stesso non faceva intendere molto altro. Poteva benissimo essere il riflesso del sole su una scheggia di metallo, arrivata li per chissà quale motivo. Poteva anche essere il riflesso di un ottica di puntamento, appartenente ad un fucile di precisione.
      Da quella distanza era impossibile capire chi fosse la causa di quel riflesso.
      Zimmer fece sedere il grosso barripede sulle zampe, avendo cura di scendere dalla portantina rapidamente e portandosi sul suo fianco, al coperto. Così fece 23.
      Il molliccio si sporse, facendo scattare il binocolo incorporato nei suoi Googles, ma non riuscì a vedere niente altro che sabbia.

      ”Al riparo compari. Deserto no è famoso per sua brava gente.” commentò a voce alta così che potessero sentirlo tutti.

      C'era davvero un pericolo per gli Eversori? Chi li stava tenendo d'occhio, e per quale ragione? Una cosa era certa, restare compatti era il modo migliore per fornire un bersaglio perfetta, in caso ci fosse stato un tiratore. Era tempo di mostrare le proprie capacità.



      Problem on the way.

      Bene, ecco qui il primo problema che il nostro simpatico gruppo dovrà affrontare.
      Il bagliore è perfettamente visibile da chiunque, e non promette nulla di buono. Certo, potrebbe non essere niente di pericoloso, ma come si dice: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio...
      Avete anche qui massima libertà di azione. Chi vuole tentare una perlustrazione dall'alto è libero di farlo come e quando meglio crede, chi vuole cercare un riparo relativamente sicuro sfruttando l'ambiente (anche se devo ammetterlo, questo si presta un po poco) è il benvenuto.

      In base a come vi muoverete deciderò come arbitrare le varie situazioni in cui i vostri pg si troveranno. Have fun!

      Stato fisico: Incolume.
      Stato psichico: Stranamente serio
      Energia: 100%
      Equip:
      Il Guanto
      [La Maverik
      [Red Orchid
      23 (companion)
      Oliphant (companion)
      Lingua di un Mercante Figlio di Puttana" [Passiva]


      I turni, per ora, si mantengono liberi. :run:


      Edited by Netrøsis - 2/12/2011, 22:04
       
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      Il viaggio procedeva spedito.
      I membri tentavano tra di loro di colloquiare; chi in una lingua più chiara, chi come l'essere sull'elefante in un linguaggio rozzo e sgrammaticato, e chi come Aristoteles, rispondendo a una lingua incomprensibile, almeno per le conoscenze linguistiche del buon vecchio Musashi.
      Vi era già richiesta di acqua – immaginabile – in quel deserto, dove il caldo era il compagno inseparabile di quella torrida giornata, standoti appiccicato come una zecca che ti succhia le tue energie.

      Musashi a differenza di molti non si lamentava, o meglio richiedeva il necessario per stare in forze : ovvero una razione di liquido vitale. Lui abituato a far resistere il proprio corpo in situazioni estreme, anche se quel caldo - e vi posso garantire che le fiamme dell'inferno ne erano un accostamento ideale - lo fece tentennare più di una volta, per far cadere la sua fragile mente di umano in quel perverso gioco che è la tentazione.
      Ritornato al racconto di quel viaggio, i membri sembravano molto loquaci fra di loro, a differenza del Samurai, che si dimostrava schivo in ogni rapporto sociale; alla fine lui era qui per svolgere un lavoro, niente di più, e di certo distraendosi in futili argomenti non era il miglior modo per rimanere concentrati, anche in un possibile agguato che poteva avvenire da un momento all'altro. Perchè si sa, che una carovana, è un appetibile preda per dei lestofanti o predoni, che tentano di sopravvivere in una landa dove la morte è più presente della vita.
      Era fatto così lui, il lavoro veniva prima di tutto, non tollerava distrazioni o flessibilità, bisognava solo concentrarsi sullo scopo, e solo a missione compiuta si poteva pensare a questioni di futile importanza.
      Fissando quell'individuo, che il giorno precedente aveva attirato la sua attenzione : si chiedeva com'era possibile che un personaggio tale potesse essere utile all'interno dell'organizzazione.
      Non gli piaceva, era rozzo, volubile e soprattutto lunatico, e si sa che individui tali possono compromettere la missione, ma alla fine non era compito suo giudicare, lui doveva svolgere solo gli ordini, e in ciò era maledettamente bravo, anche troppo.

      Comunque... il viaggio procedeva spedito, ormai erano diverse ore che il gruppo si dilettava nella marcia, un lago sulla sinistra venne costeggiato, sicuramente se volevano fare scorta, o almeno riacquistare i liquidi persi, quello era un buon momento per approfittare di una pausa.
      Ma come in ogni momento di troppa calma, qualcosa per forza doveva succedere, per distrarre le attenzioni del gruppo, e cominciare a porsi degli interrogativi su quell'impervio luogo, che fino a quell'istante aveva solo provato i presenti sulla resistenza fisica.
      Un bagliore nella zona opposta in linea d'area al lago, venne notato da Musashi, ma per come era visibile, difficilmente i restanti potevano ignorare un evento tanto percettibile.

      Di cosa mai poteva trattarsi?
      Uno scherzo della rifrazione solare?
      Un miraggio dovuto al troppo caldo?
      O qualche imprevisto che a breve avrebbe accolto la carovana in quel posto mai battuto dalla maggior parte dei presenti?

      Il sesto senso di Musashi non prometteva bene, i quesiti cominciarono a palesarsi come le mosche che trovano l'aceto.
      Era un bagliore troppo innaturale per potersi palesare con giochi di luce, inoltre non vi erano materiali che potevano riflettere così potentemente i raggi del sole, a meno che non vi fossero grossi massi di vetro, o semlicemente che quei materiali, fossero strumenti progettati dalla mano dell'uomo : Bisognava preventivarsi, capendo bene di cosa si trattava, se fossero semplicemente stati gabbati dagli scherzi del caldo, o se effettivamente vi era qualcos'altro oltre a loro in quel territorio inospitale.
      Le parole per quanto ingarbugliate del tipo sull'elefante- confermavano i dubbi di Musashi - dato che a stento fece capire al Samurai di stare compatti, e magari celarsi per attendere ciò che inevitabilmente doveva giungere.
      Ma Musashi era di un'altra idea, secondo lui bisognava andare in perlustrazione per rendersi conto di cosa gli sarebbe dovuto venire in contro, o almeno per avere una vaga idea di quanti effettivi potevano minacciare il gruppo.
      Avvicinando la sua figura ad Aristoteles, il Samurai si rivolse a quest'ultimo, dando la sua personale opinione.

      Quel bagliore non mi piace.
      Direi di andare in perlustrazione con due o tre effettivi.
      Mi propongo tra i prescelti per la ricognizione, ma ovviamente mi rimetto al volere tuo e degli altri gerarca.



      Fissandolo, attendeva sue istruzioni, per decidere di conseguenza il dafarsi.
      Anche se lui era già pronto per agire in prima linea, conscio del suo infallibile sesto senso, che fino a quel momento non lo aveva mai tradito.

      Musashi
      Mana:100%

      Status Fisico: Illeso

      Equip
      Shibuki - Vaporizzatore
      Descrizione: La spada ha la forma di una zanbatou, con una lama che si estende per due metri, un elsa che supera i 50 centimetri, una mezza luna subito dopo la guardia, e un buco nell'estremità.. Shibuki è un'arma unica nel suo genere. Nonostante abbia l'elsa di una qualunque spada, la lama è ricoperta da un numero inverosimile di pergamene alchemiche, probabilmente infinite. Questa formula non è altro che energia instabile all'interno dei fogli, che una volta a contatto con un corpo o una struttura solida daranno vita a una deflagrazione. Se Musashi dovesse innescare l'esplosione di questi oggetti tramite la collisione di quest'ultime o pronunciando la frase scritta su di uno dei fogli, niente potrà fermare la deflagrazione, specialmente se a supportarla sarà un diretto verso un qualsiasi malcapitato a meno che non si usino difese energetiche pari a un consumo immesso nell'esposione che potranno tranquillamente schermare l'offensiva, . Ciò comporta, oltre ad ingenti danni ulteriori, che l'avversario potrà sottrarsi al colpo in sè della lama, ma abbassarsi o restare nel raggio di tre metri (raggio della pergamena bomba) sarebbe comunque fatale per lui. Incredibilmente le esplosioni sembrano non intaccare minimamente il possessore della spada, che sarà libero di colpire in sequenza. In breve l'unico modo per evitare il danno, è allontanarsi di almeno 3 metri, o si verrà coinvolti nel raggio dell'esplosione. La tecnica può colpire più nemici contemporaneamente, a patto che essi siano nel raggio delle esplosioni.
      [l'L'esposione sarà a consumo variabile a seconda della potenza che si vorrà incanalare]
      Totale Costo 3 punti. 1 per arma. 2 per la tecnica.

      Oggetto di Invocazione: Rotolo
      Descrizione: Rotolo in cui Musashi tiene sigillata Shibuki. Avendo una molte ingombrante, sarebbe per il samurai difficile combattere con quest'ultima sulle spalle. Così, tramite la tecnica di Invocazione ha la capacità di poter confinare oggetti e armi in speciali rotoli, che successivamente sdrotolerà, per poi poggiare il palmo sulla pergamena e richiamare l'arma, che apparirà sopra l'oggetto cartaceo.

      Katane:
      x2
      Descrizione: La katana è la spada lunga giapponese, si riferisce ad una specifica spada a lama curva e a taglio singolo usata dai samurai. Nonostante permettesse efficacemente di stoccare, veniva usata principalmente per colpire con dei fendenti, impugnata ad una o due mani. Veniva indossata con la parte concava della lama rivolta verso il basso, in modo da poterla sguainare velocemente con abili movimenti, e che in nessun modo il filo della lama (rivolto quindi verso l'alto) potesse danneggiarsi con il tempo sfregando contro l'interno del fodero. Costo: 2 punti

      P a s s i v e

      Percezione dell'Aurea: Abilità assolutamente singolare, detenuta da i cosiddetti "Combattenti Sensoriali", richiede una preparazione in ambito magico decisamente elevata, soprattutto nel Controllo dell'Aurea, in quanto si deve percepire l'energia naturale altrui in un'area ben delimitata, che varia da persona a persona.
      Chi la utilizza può identificare qualsiasi fonte nelle vicinanze, potendo così prevenire attacchi alle spalle, imboscate o eludere situazioni spiacevoli come nebbia improvvisa, cecità temporanea ed eventuali effetti dati da illusioni e simili.
      Essendo un'abilità sensitiva, non richiede nessuna spesa di energia, ma solo pochi la detengono. Costo: 5 punti

      Omicidio Silenzioso: Pericolosissima abilità utilizzata da Musashi.
      Consiste nel celare la propria presenza, completamente, evitando di produrre qualsivoglia rumore durante gli spostamenti sul campo di battaglia; ciò risulta assai favorevole in situazioni dove il nemico non è a conoscenza dell'ubicazione, ad esempio all'interno di banchi di nebbia, cortine fumogene o grotte completamente al buio.
      Senza produrre rumore il guerriero può avvicinarsi alla vittima ed ucciderla senza che questi se ne accorga!.
      Ovviamente senza qualche stratagemma che permetta di nascondersi o celare la propria posizione è un'abilità inutile! Costo: 5 punti

      A t t i v e
      //


      Edited by °PaNdEmOnIuM° - 3/12/2011, 03:47
       
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      C A S T I G O

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      Kuthian

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      Il viaggio procedeva relativamente tranquillo. C’era chi chiedeva acqua per scopi nobili e gentili, c’erano altri che – colti da un’improvvisa loquacità - decidevano di rimanere in silenzio.
      C’era anche un robot che smaniava di farsi un giretto per aria e una ragazza che si divertiva a tentare i maschioni che le ronzavano intorno.

      E per finire Zimmer si girò e disse di evitare le lamentele, perché se avevano ragione e se la mappa trovata era veritiera, e solo se esisteva veramente questo Behemoth, sarebbero diventati i signori del presidio.
      Ah, tutto questo era possibile perché si dava per scontato che sarebbero riusciti a domare una bestia immensa.

      In preda ad un galoppante scetticismo, Bid’daum vide lo schiavo 23 imbrogliare il suo padrone e portare al gruppetto dell’acqua. Il Kuthiano agguantò una borraccia prima che fosse sprecata da qualche marpione. Bevve con ingordigia e poi continuò la camminata in silenzio.

      A turbare la relativa calma che si era formata fu uno scintillio tra le dune. Il pachiderma in testa alla fila si fermò, e con lui tutta la comitiva.

      Zimmer scese dalla sua cavalcatura e avvisò tutti del possibile pericolo. Il samurai Musashi si avvicinò ad Ariste e chiese di andare in perlustrazione. Il momento era critico e c’era bisogno di ordini chiari e sintetici.
      Bid’daum si rivolse allo spadaccino.

      No Musashi, tu ci servi qui.

      Poi alzò la voce in modo da farsi sentire dai due piloti di Mech.

      Andranno in ricognizione i due piloti, che sono i più corazzati del gruppo, senza contare i sensori dei loro esoscheletri.
      Una volta visto cosa diavolo è quel coso, non ingaggiate e tornate indietro a fare rapporto, intesi?


      Mentre diceva questo, si stava spostando verso l’Oliphant per frapporre l’animale tra lui e il possibile tiratore. Una volta al sicuro, tirò fuori da una tasca la Bussola esoterica.

      Il Boggart si era procurato questi gingilli qualche giorno prima e affermava che l’ago dello strumento puntasse verso la cosa più desiderata dall’utilizzatore. Prima di quel giorno Bid’daum aveva avuto poche occasioni per sperimentare l’oggetto.

      Ora ne avevano proprio bisogno.

      Impugnò saldamente l’artefatto e desiderò con forza di sapere la direzione sicura per continuare il viaggio.
      Guardò l’ago muoversi, non sapendo cosa sarebbe successo…



      Equipaggiamento

      Kuthian’s Armor [Armatura]

      Comet Hammer [Arma]

      Támerlein [Spada + passiva]

      Bussola dei Desideri [Oggetto gdr + tecnica only-gdr]

      Passive:

      Fuggitivo [Bonus 50% in velocità]

      Oltre la realtà [Auspex spirituale, raggio 30 metri]


      Edited by Bid'daum - 3/12/2011, 18:29
       
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      Viaggiatore dei Mondi

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      Quantomeno, lo spirito non mancava.
      E nemmeno il galateo, stando a vedere Zimmer. Non che Aristotelis si sorprese nel vedere il Molliccio sputare per donare acqua, anzi. Rise un'altra volta.
      Poi gli si avvicinò 23, portando dell'acqua e rivolgendoglisi in greco.
      Santo ragazzo.

      Non c'è niente da scusare, 23. Digli di sputare di più la prossima volta, però.

      Commentò in greco, ridacchiando. Probabilmente nessuno poteva capirlo, al di fuori del servo del Boggart.

      In ogni caso, non serviva certo a me. Parla con Klaus.

      Indicò Schneider senza guardarlo, poiché gli si era avvicinato uno dei due Collared, il #9 per la precisione.
      Ascoltò le sue parole, riflettendo un istante.

      Credo sia una buona idea... Una ricognizione aerea si rivelerebbe considerevolmente efficace.

      Guardò il cielo, senza nemmeno una nuvola, poi la portantina del Boggart, infine di nuovo il NEXT.

      Sei libero di agire come meglio credi, ma attento a non giocare troppo.

      Un bagliore improvviso, in lontananza, catturò l'attenzione dell'oplite e, probabilmente, di tutti gli altri presenti.
      Zimmer consigliò prudenza, seria prudenza, senza battute e volgarità.
      Forse qualcuno li stava spiando da molto distante, oppure era un riflesso del sole su un lago di vetro, o semplicemente un'allucinazione. Mille teorie e nessuna certezza però costituivano un pericolo, non una sicurezza, soprattutto nello Yuzrab.
      Gli si avvicinò pure Musashi, suggerendo una perlustrazione per via terrestre; tuttavia, l'idea del Collared gli pareva migliore, ed anche Bid'daum sembrava essere dello stesso parere.

      Sono d'accordo con Bid'daum. I due piloti sono più adatti.

      Era tempo di vedere in azione i soldati dei NEXT, e quella si sarebbe rivelata un'occasione perfetta.
      Seguì poi il Castigo, il quale era deciso a provare gli ultimi ritrovati di Zimmer, ossia delle bussole molto particolari.

      Speriamo che questi marchingegni funzionino come ha detto Zimm.

      Non restava altro che attendere.

      CITAZIONE
      Allenamento Militare
      [Abilità Passive: +50% Forza, +50% Resistenza, +25% Agilità, +25% Velocità; +25% Riflessi, +25% Mira; Resistenza ad Influenze Psicologiche fino a livello Medio]

      Panoplia

      [Equipaggiamento: Armatura Completa; Spada; Giavellotto; Scudo]
      [x
      immagine di riferimento]


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    9. Dingo Egret
       
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      Marciarono in mezzo al nulla per un discreto lasso di tempo (ormai, aveva perso anche la cognizione del tempo), quando finalmente, oltre alla sabbia dorata, si trovarono a passare da una distesa di vetro: insomma, avere un qualcosa di diverso da osservare era già una cosa più che apprezzata.
      Solo che, per un qualche motivo, c’era chi non la pensava così: infatti, il simpaticone che stava fino ad ora sull’animale colossale, decise di scendere, esternando le sue preoccupazioni al resto della ciurmaglia.
      Fatta sedere la bestia, cercò di scrutare l’orizzonte, ma l’unica cosa che ne uscì, fu un laconico commento di mantenersi all’erta.
      Insomma, non aveva la minima idea di cosa si trattasse.
      Sorrise, Dingo, nascosto dalla massiccia corazza, mentre il suo compagno spadaccino avanzava la richiesta di andare in avanscoperta.
      Lentamente, quindi, il White Glint scivolò dietro di lui, portando la mano destra sulla sua spalla, quasi come a trattenerlo dal fare mosse avventate.
      Nel frattanto, presero a parlare l’oplita ed un altro cavaliere dalla ben più bizzarra armatura, anche se non poco appariscente.
      Poi, prese a parlare la voce di Fiona, quasi a calmare il suo ardore.
      ”Hanno ragione, Guerriero.
      Sarebbe opportuno che la ricognizione avvenga dall’alto.”

      In seguito, rivolse la testa verso l’altro pilota, e annuì in sua direzione, quasi a conferma di poter iniziare l’operazione. Poi, Fiona riprese a parlare.
      ” -Quest’unità tenterà di attirar su di se tutte le attenzioni degli eventuali bersagli, in modo da darti la possibilità di un attacco a sorpresa, nel caso funzioni la manovra.
      Sarebbe gradito se sintonizzassi i canali di comunicazione sulle frequenze del White-Glint, in modo da dare eventuali allarmi.”

      Poi, rivoltasi a tutto il resto dei compagni, ma soprattutto al cavaliere che aveva cacciato un qualcosa di tasca, ed era tutto intento a consultarla.
      ”- Se ne avete intenzione potete anche cercare strade più sicure;
      saremmo comunque in grado di ricongiungerci in un secondo momento.
      Anche se sarebbe più opportuno fornire assistenza al White Glint e all’altra unità, ove necessario. ”

      Con queste ultime parole di commiato, il #9 invertì la spinta dei propulsori retrocedendo di qualche metro dal gruppo. Rimase in stallo per qualche istante, giusto il tempo di permettere alle batterie posteriori di far scorrere i reattori verso l’esterno, formando due uniche batterie oblique.
      Ancora immobile, l’aria iniziò a sibilare impercettibilmente intorno al retro dell’armatura; solo dopo vennero fuori un discreto numero di getti di plasma biancastro, che si unirono quasi a formare una bizzarra apertura alare, che permise al NEXT di scattare in aria a gran velocità.
      Decise di proseguire la sua ascesa con un movimento ellittico, in modo da andare a posizionarsi ad una trentina di metri dal gruppo, raggiunta un’altezza tale sia da poter scrutare la più vasta porzione di landa possibile, sia da, magari, esser avvistato, anche se non perfettamente; alla fine, facendo due più due, la sua colorazione candida poteva anche esser offuscata dal cielo sereno, o magari, dalla luce solare.
      Ok.
      Vediamo di far un po’ di luce sulle preoccupazioni degli altri.
      Disattiva un attimo il V.O.B., Fiona!”

      I bruciatori posteriori si spensero, lasciando il campo a quelli delle sole gambe, giusto in modo da rimaner sospeso a mezz’aria.
      E, prima che i reattori inferiori avessero cominciato a non sostenere il peso della gravità, il #9 ebbe modo di far materializzare sulla spalla destra il personale cannone a gittata larga, in modo da rispondere ad una qualsiasi offensiva dal suolo.
      Tentò di aprire il collegamento con l’altro esoscheletro, sperando che fosse fruibile.
      Poi parlò ancora Egret.
      ”Attiviamo il sistema di localizzazione bersagli.
      Spero tu sia in posizione, mentina.



      Mana: 1oo%
      Mente: Lucida, concentrata
      Danni: Nulla da segnalare.

      P a s s i v e
      White Glint
      Blabla, armatura bianca, già citata.
      -Batterie propulsive.
      -IA con Auspex

      A t t i v e[1/?]
      Dispositivo Asporta-Materia Mk.VI
      Blabla, sacca dimensionale, usata per far apparire:
      - Cannone a Raggi, spalla dx: consumo Nullo.

      N o t e
      Come promesso, mi posiziono a tot metri da terra, in modo da fungere da decoy per SS e scandaglio il territorio.
      Ma non prima di aver messo mano al cannone a raggi.
      Perdonate la qualità del post, ma ho dovuto metterci mano più volte XD

       
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    10. .Silver Shadow.
       
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      Un leone.

      Era ovvio no? Quale aspetto avrebbe mai potuto avere il Behemoth se non quello del re degli animali? Certo, magari un po' diverso, sicuramente più grande e molto più minaccioso, ma la logica reggeva. O forse no. In effetti un leone in mezzo al deserto non era molto naturale. Si arrese quindi al pensiero che era inutile fare ipotesi che, per quanto potessero sembrare valide, non avrebbero avuto risposta fino all'incontro con la leggendaria creatura.
      Un'altra ora i viaggio era passata senza che nulla di rilevante accadesse, a parte qualche piccola discussione tra alcuni membri per dell'acqua. Da parte sua non ne sentiva ancora il bisogno, avendo bevuto a sufficienza all'accampamento e non dovendo patire il caldo del deserto all'interno dell'esoscheletro. Le cose però sembrava stessero per prendere, finalmente, una piega diversa. Il piccolo umanoide sull'olifante aveva infatti esortato il resto del gruppo ad allertare i sensi per un motivo non specificato. Un motivo che, dato il modo in cui cercò di proteggersi, poteva essere riconosciuto abbastanza facilmente. Infatti, se da una parte la maggior parte dei membri si erano rifugiati sul fianco destro dell'olifante, esclusi lui e l'altro pilota, evidentemente fiduciosi delle difese a propria disposizione, nel lato opposto era possibile vedere per una frazione di secondo un bagliore in lontananza, molta lontananza. Probabilmente era stato quello a scatenare la preoccupazione del piccoletto e degli altri, abbastanza da richiedere un diretto intervento di perlustrazione da parte dei due piloti di NEXT.
      Come era ovvio pensare, il pilota del White Glint avrebbe sfruttato i suoi reattori per una ricognizione dall'alto, mentre lui, che non aveva ancora avuto modo di mettere quel simpatico optional alla sua di armatura, avrebbe perlustrato la zona da terra. Rispose al cenno di Dingo facendo spallucce, come a far capire che tanto non c'erano altre soluzioni. Come richiesto, cercò di creare un canale di comunicazione solo tra i due piloti, anche perchè in ogni caso non c'era modo di farsi sentire dal resto del gruppo dalle future distanze.
      Allora, devo devo eliminare i collegamenti con gli altoparlanti esterni, ricercare e tracciare i segnali radio nelle vicinanze.. ecco qui la frequenza del White Glint, sincronizzazione in corso e... fatto!
      L'operazione richiese circa un minuto, giusto per dare il tempo a Dingo di azionare i propulsori e di raggiungere la giusta altezza.
      Adesso, era il suo turno. Divarichò leggermente entrambe le gambe, abbassando di poco in avanti il busto per avere una postura meno rigida. I suoi propulsori funzionavano in modo diverso da quelli dell'altro pilota. Non erano infatti designati per un utilizzo continuo, ma solo per brevi scatti verso una singola direzione. La loro potenza era, comunque, piuttosto notevole. Dopo una manciata di scatti era già riuscito a raggiungere il pilota in volo.
      " Ehi, piccione, cosa vedi da là sopra? "
      Non era particolarmente incline al litigio, ma difficilmente sopportava le frecciatine ed era quasi sicuro che alla prossima che avrebbe ricevuto avrebbe risposto con un... avvertimento più diretto.


      Status Fisico: Nessun danno.
      Status Mentale: Nessuna danno. Concentrato sull'obiettivo.
      Energia Residua: 100%

      Equipaggiamento


      CITAZIONE
      NEXT HOH09 ( Modello Hell Or Heaven )
      Progettato dai genitori di Reys, ultimato da lui stesso e assemblato dagli ingegneri della TORUS, l'esoscheletro da guerra HOH09 è un prototipo creato solo ed esclusivamente per essere usato da Reys. Gran parte delle sue funzioni, infatti, possono essere sfruttate solo possedendo le giuste abilità telecinetiche e l'appropriato addestramento.
      HOH09 sfrutta un modernissimo sistema di sensori sparsi sull'intera superficie e collegati attraverso un sistema neurale che permette al pilota di sentirsi un tuttuno con il proprio NEXT, permettendo una reazione rapida e istintiva in ogni ambiente e circostanza, proprio come se l'armatura non lo stesse separando dal mondo esterno. Tuttavia, i danni subiti dall'esoscheletro saranno piuttosto difficili da notare. Ecco perchè un'apposita AI ( Audio Interface ) comunicherà su richiesta i dati relativi alle funzioni del NEXT.
      Terminata la parte software, passiamo dunque alle specifiche tecniche.
      Altezza: 223cm
      Larghezza Spalle:112cm
      Larghezza Profilo: Con ali 98cm/ Senza ali 44cm
      Peso: 230Kg
      Può ospitare al suo interno piloti la cui altezza va dai 1,60m ai 1,90m grazie ad un sistema idraulico regolabile posizionato negli arti inferiori. Gli stessi arti superiori possono essere regolati affinchè le mani del pilota possano raggiungere senza sforzo i comandi. Le "ali" meccaniche montate sulla schiena possono all'occorrenza essere chiuse e riposte nello spazio a loro dedicato, in modo da non risultare ingombranti negli ambienti più angusti.
      Non permettono al NEXT di volare.

      CITAZIONE
      Braccio dell'Inferno
      Il braccio sinistro, denominato Braccio dell'Inferno, è in realtà un potente cannone laser dalla potenza di fuoco regolabile, ma che tuttavia risulta essere piuttosto instabile nel fare fuoco. Qui entrano in gioco le abilità telecinetiche del pilota, le quali serviranno a creare un campo di forza intorno al generatore laser, in modo da dare una forma stabile ed una traiettoria regolare al colpo. [ Arma. Punti 1. ]

      CITAZIONE
      Braccio dei Cieli
      Il braccio destro, denominato Braccio dei Cieli, è dotato di due lunghe aste ai lati dei polsi che, all'occorrenza, si allineeranno seguendo il dorso della mano fino ad incastrarsi ed assumere l'aspetto di una lama spessa 35cm e lunga 85cm partendo dalla punta delle dita. [ Arma. 1 Punto. ]

      Abilità



      CITAZIONE
      Summoning Program
      Trasportare l'esoscheletro non è di certo qualcosa di pratico, utilizzarlo 24 ore su 24 lo è ancora meno. Ecco perchè è stato creato il Summoning Program, ovvero un dispositivo che permettere il teletrasporto dell'esoscheletro da qualsiasi luogo in cui si trova al pilota e poi nuovamente dal pilota alla sua precedente posizione. Il trasferimento avviene dopo aver digitato il proprio codice nell'apposito dispositivo.
      [ Passiva. 5 Punti. ]

      CITAZIONE
      Dash Overboost
      Attivando i propulsori delle ali il NEXT eseguirà un rapido scatto verso la direzione desiderata, sfruttabile sia per effettuare provvidenziali schivate che per raggiungere postazioni sopraelevate. La distanza massima raggiunta si aggira intorno ai 7 metri.
      [ Consumo Medio. 1 Punto ]
       
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    11. °G°
       
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      Νίκη

      nikefx La carovana procedeva a passo d'uomo per non svantaggiare gli eversori che viaggiavano con le loro sole forze non aiutati da nessun mezzo. Io, per cercare refrigerio dal calore del sole diretto mi ero spostato, grazie alla mia creatura volante sotto l'ombra del pachiderma aspettando ancora, come mi aveva promesso l'Ex mascherato, l'acqua che avrebbe refrigerato il mio corpo dal calore del deserto. Così, dopo una piccola discussione sulla portantina situata sulla schiena del pachiderma il giovane servo, del mercante, così molti lo chiamavano, era sceso dalla sua postazione su di una zanna d'avorio dell'animale. Il ragazzo consegno l'acqua al biondo che mi rinfresco lanciandomene un pò addosso.

      Grazie, ad entrambi, mi ci voleva...

      Ringrazio entrambi i ragazzi che mi avevano aiutato e con il vestito bianco, che era sormontato dall'armatura, dalla cortissima gonna bagnato ed in quel momento la carovana si blocca. Ed anche io riesco a notare un bagliore che scintilla all'orizzonte. Così, i capi della spedizione mandarono una macchina volante, che faceva parte della spedizione, guidato da due nostri compagni, in avanscoperta. Io, mi sposto vicino al Samurai, che si era proposto anche lui per la spedizione, per accorgermi che di lui non sapevo nulla, non avevamo mai parlato seriamente.

      Ciao Musashi, allora che ne dici di questa spedizione, perché non parliamo un pò. Ora che sono stata rinfrescata mi sento bene, ed ho voglia di fare conoscenza. Come è venire da un mondo differente? Sai, io sono nata e cresciuta in un villaggio di maghi, e questo è il mio apprendistato, al termine del quale dovrei tornare con un mio apprendista, ma io non ne ho la minima intenzione. Tu cosa vedi nel tuo futuro?

      Lo guardai notando i suoi capelli neri ed i suoi occhi color ambra, mentre attendevo una sua risposta oppure un ordine dai comandanti della missione, non si poteva sapere il deserto cosa nascondeva, proprio come aveva detto il rossiccio.


      Νικη



      .: Mana: 95/100
      .: Fisico: Illesa
      .: Mentale: @_@

      .: Armi ed Armature:

      ~Nobody: [+]


      .: Passive:

      ~Speed: La velocità e l'agilità dell'utilizzatore aumentano del 25%.


      .: Tecniche:

      //


      .: Evocazioni:

      Skate: [+] Costo Basso.


       
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    39 replies since 1/12/2011, 13:36   1199 views
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