L'artista..e il folle!

-Viaggio verso l'altro mondo-

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  1. The Assassin
     
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    "Rosso di sera, bel tempo si spera.."
    Questa antica massima echeggiò nella sua mente, mentre sollevava lo sguardo al cielo e ne ammirava le tinte fosche che dall'infuocato, si mischiavano al buio che avanzava dall'orizzonte, dopo che la luce era definitivamente sparita nell'altro emisfero. Il sole era praticamente tramontato, lasciando uno spettacolo molto ispirante, per qualsiasi animo sensibile..
    E gli artisti sono molto sensibili a queste cose. Era un vero peccato, pensò, che alcuni "particolari" artisti, non potessero goderne..
    Il ragazzo abbassò lo sguardo su di sè, controllando il proprio abbigliamento, stirandosi il vestito con le dita, in modo da risultare impeccabile..Lì, dove si stava recando, l'eleganza e la bellezza, in ogni sua forma, era sacra e segno di rispetto. E, ringraziando il cielo, lui non difettava in nessuna delle due..Un completo semplice, in giacca e pantaloni casual, ma eleganti, di un blu scuro, tendente al nero, con una maglia a lupetto, color ametista..naturalmente di uno stilista di grido.
    Poi, finalmente, sollevò il viso di fronte a sè, davanti al cancello che proteggeva, nella periferia di York Shin, una magnifica Villa in stile classico, sviluppato in altezza per quattro piani: sopra le cantine si trovano il piano nobile, destinato ai ricevimenti, e il secondo piano, riservato a quella privata. Alla sommità l'abbaino. Alle ali un colonnato tuscanico ritmano il piano nobile.
    Il corpo centrale, compatto in tutto il suo sviluppo verticale, reca al centro una loggia, tuscanica sotto e ionica sopra, coronata da un frontone. I tre corpi che sorgono al prospetto posteriore risalgono alla fine dell'Ottocento, anche se i fianchi di ridotta profondità fanno pensare, per la asimmetrica distribuzione delle aperture, a tempi diversi di esecuzione.
    Le barchesse, dalle robuste colonne tuscaniche ospitano le abitazioni dei dipendenti della tenuta.
    Tutto intorno, un giardino di almeno un centinaio di ettari, su cui crescono pini, querce e dei pregiati roseti. Come ben si può immaginare per chi appartiene al "Clan della Rosa"..

    villa%20barbarigo

    "Non devo aspettare troppo, sono atteso.."riflettette il giovane ragazzo dai capelli albini e mentre scorse il maggiordomo della casa venire ad aprire il cancello in ferro, con decorazioni in foglie di acanto, il cuore gli saltò in gola, facendogli provare un'intensa emozione..
    "Tra poco avrò finalmente le notizie che aspetto da molto tempo..Potrò smettere di tribolare e cercare in ogni angolo di questo mondo..?"- si domandò, con agitazione.
    Come al solito, le informazioni non erano state esaustive..solo un biglietto con la scritta:" Da Josephine troverai la risposta"- e le iniziali di una sua vecchia conoscenza...
    "Sono arrivato il prima possibile, dall'Accademia..e non me ne andrò finchè non avrò avuto una risposta chiara.."- si disse, affilando lo sguardo con gli occhi di mare, con decisione..
    -"Ciao, Battista.."-salutò il maggiordomo, un uomo di bell'aspetto, tra i 30 e i 40 anni, che era venuto a riceverlo e scortarlo dentro la villa..in realtà il suo nome era Jean-Baptiste..Ma lui si divertiva,con la sua solita insolenza, a semplificare le cose e dar più confidenza di quanto avrebbe dovuto...-"La Signorina non si è ancora svegliata..?"-chiese, con un largo sorriso..
    La Signorina Josephine, a cui era estremamente affezionato..-"Lo sarà a minuti, Signorino Killua.."- Lo conosceva, era stato lì molte altre volte, sapeva che non gli era ostile, nonostante i suoi modi..Il cigolare del cancello venne seguito dal movimento dei suoi passi, all'interno del sentiero che portava verso la dimora e il maggiordomo s'inchinò leggermente al suo passaggio, per poi precederlo...
    "Josephine...Non vedo l'ora di vederla..Lei è una consolazione per gli occhi..e potrebbe essere consolazione per il mio cuore, se le sue parole saranno quelle che cerco.."- pensò, con particolare intensità, mentre gli si disegnava in mente, la figura leggiadra della fanciulla.
    Arrivarono all'ingresso e di nuovo, Battista si fece da parte, per farlo entrare..C'era una bellissima statua in marmo bianco: una venere senza braccia, che fissava il suo sguardo benevolo, sul profilo elegante, verso un punto imprecisato nel vuoto..Dalla parte opposta una colonna dorica che sosteneva un antico vaso greco, raffigurante una scena di lotta greco-romana..e poi, un lungo corridoio, con il pavimento di marmo a scacchi e alle pareti bellissimi affreschi rinascimentali, tra il '400 e il 500..e qualche opera di autori fiamminghi e russi..
    Al piano di sopra, come sempre, c'erano invece gli impressionisti, gli espressionisti e tutti gli autori di arte moderna-contemporanea...
    Un insieme di opere che per un Hunter e un collezionista, non avevano un valore possibile da calcolare..
    "Magnificente, questo luogo, all'interno e all'esterno, con gli archi e le volte nei corridoi, i marmi bianchi delle colonne..Questa casa è un'intera opera d'arte..come la sua padrona..Josephine dei Toreador."- pensò, tra sè e sè...
    Nel silenzio che permeava l'ambiente, nella fioca luce delle candele ai lati delle pareti, era insieme bello e inquietante, poter ammirare quelle meraviglie..
    E, finalmente, Battista lo porta davanti alla porta del salotto della casa, dove Josephine lo aspettava..
    -"Oh,ti prego...ti supplico..fà che stavolta sappia dov'è Corinne..."-pregò, dentro se stesso, lasciando solo uscire, dalle sue labbra, un sospiro che gli desse il coraggio di andare avanti ed affrontare tutto quello che c'era da affrontare.."Non ce la faccio più, così..senza di lei..Quindi, ti prego, Josephine..sono nelle tue mani.."- mormorò..quasi pensando che lei lo potesse sentire.. Entrò nella stanza e Battista chiuse le ante della porta dietro di lui, come a lasciarlo da solo..L'interno era buio, ma lui ci vedeva benissimo, abituato com'era..Il grande camino di marmo, con sopra i candelabri d'oro, francesi, del XVIII° secolo, era acceso..e davanti ad esso, anche se è ad una certa distanza, ci era una poltrona d'epoca napoleonica, enorme, che gli nascondeva chi vi fosse seduto..
    Intuiva, che vi fosse seduto qualcuno, ma non riesciva a capire se fosse Josephine..la razionalità l'imponeva..ma lì, non si sapeva mai sapere..
    "Se è lei, spero che possa apprezzare il dono che le ho portato..."-si disse, facendosi coraggio per avvicinarsi..
    -"Josephine..?Sono Killua.."-mormorò, iniziando a muoverms verso di lei, parlandole con affabilità..-"..spero che il tuo riposo non sia stato disturbato, per causa mia.."-

    Edited by The Assassin - 13/12/2011, 18:02
     
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    Qualcuno stava per fare il suo ingresso dalle doppie porte alle sue spalle; lo indovinò senza bisogno di vederlo, standosene con la schiena sprofondata contro l’imbottitura dello schienale della poltrona e ascoltando soltanto il rumore prodotto dai passi di due uomini che si avvicinavano lungo il corridoio, seguiti poi dai fruscii lievi e sicuri prodotti da Battista mentre schiudeva i battenti facendoli ruotare sui loro cardini salvo poi richiuderli, e il rintocco di un solo paio di piedi che si allontanava.

    Ignorò volutamente l’ospite, e assaporò qualche attimo ancora l’aria densa di quel momento vibrante di aspettativa, lasciando che lo sguardo danzasse con le fiamme che animavano il camino che aveva davanti, unica fonte di luce nella stanza ampia ed elegante; quando quella vista divenne noiosa -roba di pochi secondi-, un sorrisetto increspò le labbra ben disegnate: come dare un benvenuto indimenticabile al mortale appena giunto alla villa?
    jpg
    -"Josephine..? Sono Killua...Spero che il tuo riposo non sia stato disturbato, per causa mia.."

    Rimase in silenzio. Nessuna risposta.
    Il Cacciatore Bianco non aveva ancora visto l’occupante della poltrona di stile napoleonico, anche se aveva iniziato ad avvicinarsi, e -giusto per tener fede al naturale istinto della stirpe Malkavian- se voleva fargli un piccolo innocente scherzo quella sarebbe stata senz’altro l’occasione d’oro. Ehggià...! L’oro!

    ...l’oro di biondi e lunghi capelli che fecero capolino oltre lo schienale e i braccioli, quando chi vi sedeva si sporse in avanti -verso il camino- per gettare tra le fiamme un nuovo ceppo di legno,
    che ne alimentasse il fuoco.

    Una figura familiare, anche se vista solo di spalle e rivelatasi alla vista degli occhi di mare dell’albino solo per pochi istanti fugaci; una figura diafana, eterea e bellissima... come la neve che era solita comandare.

     
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  3. The Assassin
     
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    Veder illuminare l'oro ed il biancore lunare e sentirsi balzare il cuore in gola, fu un tutt'uno per il giovane Hunter, che fermò subito il suo passo, sgranando i suoi occhi felini di fronte alla figura che, di poco, si era sporta verso il camino acceso, per alimentarlo..E quella visione, inutile dirlo, stava alimentando la sua speranza, il suo desiderio, la sua emozione...Poteva essere davvero..?
    Tutto d'un tratto, venne rapito da un vortice, che lo fece quasi vacillare, di fronte alla potenza delle immagini che gli proponevano i suoi ricordi..
    Ricordò dita bianchissime intrecciate intorno a fili rossi, come intrappolate in un destino intricato, che lui aveva liberato, con un sol colpo dei suoi artigli retrattili. Ricordò un sorriso da bambina, su un bel viso adulto, dalla pelle liscia e delicata..Ricordò la tanta gentilezza verso un bambino che neppure conosceva, che sarebbe stato pericoloso da affrontare..che veniva fermato e contenuto, nella sua violenza, da braccia forti ma materne, che volevano mostrargli una luce, nel buio che riempiva i suoi occhi..Quelle braccia che gli avevano donato il primo vero abbraccio della sua vita.
    Quelle braccia, quegli occhi e quella cascata di capelli mossi, a pochi centimetri dal proprio viso, che gli avevano, per la prima volta, fatto sentire il più potente battito cardiaco che il suo petto avesse mai sopportato, facendogli mozzare il respiro, morire e vivere nello stesso momento, in mezzo ad una foresta, circondati dalla natura..la prima volta in cui avrebbe voluto essere capace di riuscire a baciarla..mentre lei, ancora una volta, gli diceva che la vita può essere diversa, accanto alle persone giuste, che gli amici perdonano gli errori e che accanto a Gon era diventato più forte, per combattere contro le ingiuste convinzioni della sua famiglia..che lui non era come la sua famiglia..E tutto questo, mentre lo stringeva sul suo petto, con tanta amorevolezza da fargli uscire le lacrime..In silenzio si era stretto a lei e si era aggrappato, con una mano, ad una ciocca dei suoi ricci, che cadevano sul suo viso, quasi a volerlo nascondere e proteggere..Quella ragazza, così misteriosa, che sembrava comparire sempre quando lui si sentiva più solo e senza speranza, quasi esistesse un anello che li congiungesse..Lei, una volta, gli aveva spiegato che quest'anello era la Luna, perchè se lui parlava alla Luna, lei lo sapeva..Che cose strane diceva, che strane cose gli faceva sentire..Non le capiva, ma gli piacevano..lo calmavano, lo rilassavano, lo divertivano..lo facevano sentire un "bambino" a volte..Ed era tutto così bello con lei..! Tutto..! Era bella lei, era bello il suo cuore, era bello il modo in cui gli voleva bene..era bello il modo in cui si faceva voler bene da lui..
    Ma ricordava anche i suoi momenti di tristezza, che non duravano mai molto, in sua presenza, ma che c'erano e lui riusciva a sentirli..C'erano i momenti in cui avrebbe voluto consolarla come faceva lei, ma non riusciva a capire per cosa soffrisse..Diceva di non essere sola, di avere una famiglia numerosa e "stramba" alle spalle, ma poi era elusiva sulle sue domande, fuggiva da lui..fuggiva da qualcosa..Proprio come lui, aveva una parte di sè che la faceva soffrire, che la portava nell'oscurità..Lei lo capiva perchè era come lui..Erano simili..Avevano la stessa tristezza, fuggivano dalla stessa "follia"..Per questo, quando lei era sparita, aveva giurato a se stesso di ritrovarla e di non lasciarla sola in questa battaglia..che forse era senza fine, non aveva soluzione..solo..lui..non voleva lasciarla perdere..non da sola..



    Ed ora, dopo tutto il suo peregrinare da una parte all'altra della Terra, ora,dopo infinite ricerche andate male, tanto tormento, dolore e tristezza, finalmente, lei si ritrovava davanti ai suoi occhi..?Pronta ad essere riabbracciata..?No..
    Per quanto fosse preda dell'emozione e la sua mente vorticasse di pensieri e , con tutto se stesso, volesse raggiungere quella figura, prenderla e baciarla appassionatamente, davanti alla fioca luce di quel fuoco, una parte del suo cervello stava ancora lavorando con un lieve senso della realtà a dominarlo..e gli poneva il dubbio che, seduta dietro quella poltrona, ci fosse la sua Corinne..
    Rimase per qualche attimo in silenzio, con il fiato sospeso, "annusando" l'aria..Era strana..era.."diversa"..Non era quella l'atmosfera che si respirava intorno, quando c'era lei..Non c'era nemmeno il suo profumo di biancospino..l'odore della neve, quando si posa su di esso.. quella sensazione di malinconia che dava la sua persona..La sua "aura" particolare e misteriosa, il suo modo di fare..No, decisamente, nell'atmosfera di quella stanza immersa nell'oscurità, mancava qualcosa..qualcosa che solo il suo "sentire" nei suoi confronti e il suo cuore, potevano cogliere..un particolare..un modo di fare..Che lì non c'era..
    E se quella non era Corinne..poteva solo essere uno scherzo..Uno scherzo molto crudele, che solo un "pazzo" avrebbe potuto trovare divertente....
    Doveva vederla bene in viso, per poterlo dire..almeno sentire la sua voce, il suo modo di esprimersi, di comportarsi con lui..prima di capire..
    Anche se sapeva molto bene, che alcuni tipi di "illusione" potevano essere molto veritiere..praticamente reali.
    Mosse solo un passo, avvicinandosi, pronunciando con un sibilo teso, il suo nome..-"Kora-chan..?"-

    Edited by The Assassin - 17/12/2011, 17:01
     
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    Il suo udito soprannaturale percepì distintamente che il giovane albino aveva smesso di camminare, e che il suo cuore mortale aveva saltato qualche battito solo per iniziare il galoppo furioso su di un ritmo forsennato; se avesse proteso la propria mente verso la sua, sicuramente sarebbe stato travolto anche lui dal vortice impetuoso di emozioni che rendevano le brevi esistenze degli umani così sfavillanti da brillare come le stelle del cielo, e...

    Proprio per questo, non lo fece. Sbirciare quei ricordi sarebbe stato pericoloso... doloroso, persino... perché toccare la fiamma di quei sentimenti indomiti e indomabili sarebbe stato come guardare in faccia il sole. Senza contare che, tutto quella sofferenza scatenata dal suo piccolo gesto avrebbe irrimediabilmente guastato l’atmosfera goliardica che quello scherzo voleva avere - anche se solo per lui. Leggere l’animo di Killua in quel momento lo avrebbe fatto sentire crudele.

    jpgScherzi dell’Empatia da cui aveva imparato a guardarsi orami da secoli... proprio a differenza della Figlia di Malkav che invece il Cacciatore cercava così disperatamente: Corinne non aveva mai imparato a non lasciarsi coinvolgere. E senza quella lezione, una mente come la loro -spaccata dalla Follia e aperta al palpito del mondo- non poteva reggere a lungo.

    Si scrollò di dosso quei pensieri scuotendo leggermente il capo, e mentre il suo ospite saggiava l’aria col suo olfatto da segugio svuotò i polmoni con un sospiro; poi, rannicchiò le ginocchia al petto, si alzò in piedi sulla poltrona, lasciando che l’alto schienale del mobile rivelasse la sua figura dallo sterno in su. Per l’occasione, aveva vestito le sembianze di un giovane adolescente.

    « Killua Zoldick...! »
    esclamò con deferenza, sollevando le sopracciglia e sorridendogli
    « Ma che bella sorpresa...! Come va la vita?
    E a casa? La Famiglia sta bene? »

     
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  5. The Assassin
     
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    "..Si è spento l'oro, sparito l'alabastro..non vedrai gli smeraldi sfavillanti..perchè, il tesoro più prezioso,al mondo più non c'è...

    Questa strana filastrocca gli si scolpì in mente, mentre ascoltava il saluto dello strano personaggio che aveva finalmente deciso di palesarsi a lui, nell'angusta atmosfera di quella stanza..Il Cacciatore espresse, per un attimo, uno sguardo di estremo dolore nelle iridi, di fronte a quello che sembrava essere soltanto un giovane scapestrato..e poi, quasi con rassegnazione, abbassò il volto, lasciando che i suoi occhi intrisi di tristezza, fossero nascosti al suo interlocutore..
    -"Ah..."-mormorò, con un soffio leggero nella voce in tono neutro, al posto del risentimento che avvertiva-"..sei solo tu, vecchio..?...Che delusione..!"-esclamò, dopo un attimo di silenzio, sollevando di poco il volto e il tono di voce, roteando lo sguardo, come a dar poca importanza a tutto l'accaduto..
    Lo conosceva bene quel ragazzo dall'espressione impertinente, che lo aveva ricevuto e che gli faceva domande a cui non avrebbe risposto..ci aveva già avuto a che fare molti anni fa..

    Quando si era messo sulle tracce di Corinne, la prima volta, dopo aver appreso chi lei fosse veramente, una "Figlia di Malkav", aveva cercato di ricordare tutto ciò che la riguardasse e se, nelle loro conversazioni, avesse fatto il nome di qualcuno, di un "familiare" o qualcosa del genere..C'erano tre nomi che, più spesso, gli ritornavano in mente: Josephine, Bess e Fitzgerald..
    Fortuna aveva voluto, si fa per dire, che il più facile da trovare fosse stato proprio quest'ultimo.
    Fitzgerald era un tipo molto rozzo e poco raccomandabile: abbigliamento punk e fare da anarchico, frequentatore di vicoli metropolitani luridi e fatiscenti..Malkavian, anche lui..ma la sua follia era di tipo "maniaco omicida": amava collezionare gli organi delle sue vittime, con cui soleva fare "quadri astratti"..Purtroppo, essendo un tipo molto difficile,dichiarò che non avrebbe collaborato per ritrovare Corinne.
    Non fu impossibile, però, giungere ad un accordo con lui: uno scontro avrebbe deciso. Se Fitzgerald avesse perso, avrebbe dovuto collaborare, scandagliando la "rete" dei malkavi. Se a perdere fosse stato Killua..beh, Fitz avrebbe avuto la libertà di prendergli la vita...e gli occhi.
    A Fitzgerald erano piaciuti molto i suoi particolari occhi da gatto, color acquamarina.
    Da quel momento, ogni notte, per mesi interi, si erano affrontati senza esclusione di colpi, fino all'alba, fino a quando non sorgeva il sole, che significava la morte, per ogni singolo vampiro..
    Così, durante il giorno, Killua poteva riposare e curare le proprie ferite, per poi, tornata la notte, ricominciare a "darsele di santa ragione", col "vecchio Fitz", come ormai era solito chiamarlo: c'erano state notti in cui era davvero arrivato ad un soffio dal rimetterci la pelle..
    I Malkavian sono forti, grazie alle loro discipline: l'Auspex, che amplifica i loro sensi all'inverosimile, finanche alla preveggenza; Oscurazione, la capacità di farsi ombra e cancellare la propria presenza e, soprattutto, Demenza..la disciplina che può far impazzire la mente del proprio avversario..
    Erano state notti dolorose e dure, ma anche molto importanti dal punto di vista pratico..Killua imparava, mentre combatteva contro Fitz, che lo incalzava senza fargli nessuno sconto..
    Eppure, a volte, sembrava quasi indirizzarlo, insegnargli lui stesso..certo, in un modo tutto suo..Era un "pazzo" dopotutto..e solo a tratti, la sua mente risaliva la follia, per dargli delle "rivelazioni" utili..
    Se riusciva a tenergli testa era per le capacità del suo Nen..ma anche, perchè, molte volte, chiaramente, riusciva a percepire la presenza potente e soffocante di qualcun altro, che osservava la loro sfida..Qualcuno di cui, persino Fitzgerald, aveva un terrore dannato..e che riusciva sempre a frenarlo prima che potesse arrivare ad ucciderlo...
    Questa presenza gli divenne chiara quando, durante l'ultima notte di combattimenti, Fitz, ormai, ne aveva le scatole piene di lui e dei suoi "piagnistei" su Corinne, ed aveva deciso di mettere fine a quella che gli era diventata solo una scocciatura, prendendogli una volta per tutte gli occhi..e chi si è visto si è visto..!Non gli interessava se rimaneva vivo ma cieco..Aveva un quadro da terminare..Un tipo piuttosto egocentrico.
    Era stato uno scontro mortale, in cui Killua era riuscito a ferirlo assai gravemente, ma Fitzgerald l'aveva ridotto quasi in fin di vita..
    E proprio mentre il "figlio di Malkav", con lo sguardo acceso di rosso e l'espressione grottesca, al colmo della follia, si stava avvicinando al suo corpo riverso a terra, per strappargli gli occhi..questo qualcuno gli si era finalmente palesato, frapponendosi tra loro due ed aveva messo in fuga il folle vampiro, con semplici minacce..
    Non ricordava quello che era successo dopo, probabilmente doveva essere svenuto..Quando aveva riaperto gli occhi, si era ritrovato in quella stessa casa..in un'altra stanza..lavato, curato e rivestito..Ad accoglierlo, una magnifica ragazza dai capelli d'ebano e la pelle di seta bianca, con gli occhi più limpidi e trasparenti che avesse mai visto..
    -"Sono morto e sono in paradiso.."- aveva mormorato per un attimo, facendo arrossire la fanciulla..Era Josephine..
    E dietro di lei, un uomo, dall'età indecifrabile e dal fare misterioso, che attendeva di parlare con lui. Lo aveva accolto quasi festosamente, in decisa controtendenza rispetto all'atmosfera dell'ambiente e gli aveva detto che "aveva superato la prova"...
    Quale prova?
    -"Quella che un essere umano deve passare, se vuole essere riconosciuto degno di poter essere ammesso nel mondo di un vampiro.."-aveva risposto l'altro, con aria imbarazzantemente teatrale, quasi facesse pensare che scherzasse o mentisse spudoratamente, aggiungendo che era rimasto "infinitamente colpito & commosso" dal suo coraggio, ardore, dedizione e "cocciutaggine" nel voler ritrovare Corinne..Ma il cammino era lungo e lui era solo agli inizi..E anche che, proprio per le sue qualità, degne di ammirazione, se riferite ad un "umano", lui aveva deciso di aiutarlo..A modo suo, naturalmente..Era divenuto suo "allievo" da quel momento, lui lo aveva iniziato al mondo vampirico. Da allora, lo aveva seguito nella sua "eterna ricerca della Signora Luna", Corinne..Il loro rapporto era sempre stato contrastante: aveva imparato che non poteva fidarsi troppo, nè troppo poco..I Malkavian, dopotutto, sono imprevedibili..e quel tizio era il più imprevedibile di tutti, essendo il loro "Matusalemme"(e per di più di 5a generazione,il che voleva dire che era molto "antico"e soprattutto potente)e più di una volta, gli aveva fatto vari scherzi e qualche tiro mancino. Ma continuava a seguire i suoi passi, in qualche modo..indirizzandolo nella sua ricerca..
    Anche ora, quell'essere, si trovava di fronte a lui..cosa voleva stavolta?
    -"Che noia che sei, Greg.."-cantilenò il giovane albino, con la confidenza che aveva imparato ad avere con lui-"...sei proprio un fastidio..!"-mormorò, ravvivandosi i capelli con fare seccato, come se tutta la tempesta emotiva di prima fosse già passata..In realtà era nascosta, ma non avrebbe mai dato soddisfazione al vampiro di potergliela vedere in volto..
    L'unico essere che avrebbe potuto raccontare le sue lacrime, tra quelle mura, era Josephine..
    -"Sai, hai rischiato che ti saltassi addosso, con quello scherzo stupido..Lo so che sei sempre stato attratto da me, in fondo..come biasimarti..."-lo canzonò,con l'aria ed il sorriso innocenti e impertinenti insieme..quasi come se fosse un bambino dispettoso..-"Guarda che se continui così, si spargerà la voce che fai cose sconvenienti...e io lo dirò a Josephine! JOSEPHINE??JOSEPHINE???!Dove sei, Josephine???"-cominciò ad urlare a squarciagola, richiamando la presenza della leggiadra padrona di casa, "figlioccia" del suo interlocutore..Poi, sul suo viso, il sorriso si trasformò in un ghigno malefico e, con passo felpato, si avvicinò a lui, sfiorandogli quasi la capigliatura, con le labbra, passandogli accanto..-"E ora..se non vuoi che urli più forte e faccia la parte del martire di fronte alla nostra Jose, fai il bravo e sputa ciò che sai su Corinne..caro il mio matusa..."-

    Edited by The Assassin - 1/1/2012, 22:47
     
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    -“Ah...sei solo tu, vecchio..?”-
    la voce dell’albino era un fluttuante sospiro di mestizia
    -“...Che delusione..!”-

    Come sempre era portato a fare fin da quando era piccolo, Killua dissimulò il suo vero sentimento dietro una facciata di seccata nonchalance compassata, e -con un sorrisino tirato ma divertito- il vampiro intuì facilmente che si trattasse di un dispetto fattogli deliberatamente dall’altro per non tributargli -come sarebbe stato invece suo dovere- la giusta soddisfazione per lo scherzo che gli aveva giocato.

    -“Che noia che sei, Greg...sei proprio un fastidio!”-
    lo redarguì ancora, ravviandosi i capelli bianchi
    -“Sai, hai rischiato che ti saltassi addosso, con quello scherzo stupido.”-

    A quelle parole, l’enigmatico interlocutore assunse un’espressione teatralmente sconvolta,
    sbarrando gli occhi e portandosi una mano a nascondere le labbra.

    « E’ disdicevole che tu possa essere così triviale con la mia bambina...! »

    -“Lo so che sei sempre stato attratto da me, in fondo..come biasimarti...
    ma guarda che se continui così, si spargerà la voce che fai cose sconvenienti...”-

    « Mi preoccuperei se la voce non si spargesse...! »
    commentò come sovrappensiero, grattandosi pensosamente il mento
    « ...sai: ho una certa reputazione da difendere. »

    -“...e io lo dirò a Josephine! JOSEPHINE? JOSEPHINE?! Dove sei, Josephine???”-
    continuò ad abbaiare come un cagnetto idrofobo l’altro, sogghignando nell’avvicinarsi
    -"E ora..se non vuoi che urli più forte e faccia la parte del martire di fronte alla nostra Jose, fai il bravo e sputa ciò che sai su Corinne..caro il mio matusa..."-

    « Passano gli anni... e ancora non hai imparato ad essere divertente. »
    esordì il Malkavian con un sospiro annoiato e la voce indolente
    « Hai ancora molto, molto davvero, da dover apprendere.
    C’è così tanto da sapere. E tu capisci così poco. »


    Replicando con voce flautata, il vampiro sollevò il volto del ragazzo che stava impersonando, e i suoi occhi antichi cercarono quelli del Cacciatore senza rifuggirne la vicinanza, lasciando che nei recessi del suo sguardo luccicasse quella consapevolezza impertinente e indecifrabile... come se fosse costantemente a conoscenza di un segreto particolarmente gratificante.

    Ma, sornione come uno stregatto del lontano Cheshire, non aggiunse nient’altro.
    E si limitò a sorridergli.

     
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  7. The Assassin
     
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    « E’ disdicevole che tu possa essere così triviale con la mia bambina...! »

    Aveva replicato, il giovane, assumendo l’espressione teatralmente sconvolta e, quindi, anche infinitamente esagerata, sbarrando gli occhi e nascondendosi la bocca con una mano.

    Sapeva che, da lui, sarebbe uscita fuori qualche battuta del genere..Una vena pulsante iniziò a battergli violentemente sulla tempia, mentre gli rispondeva con un sorrisetto tirato ed astioso..Erano anni che aveva a che fare con lui e ogni vota riusciva a spiazzarlo con le sue risposte, assolutamente fuori luogo..Ed erano anni che cercava di capire il meccanismo per essere almeno alla sua portata: aveva cercato di rispondere la prima cosa che gli veniva in mente, anche la più assurda; aveva cercato di rispondere quella più razionale possibile..; aveva cercato di ragionare addirittura a suo modo..ma era pericoloso, per chiunque, addentrarsi nella psicologia di un folle..e seguirla..Ci si sarebbe persi e ritrovati folli a propria volta..
    Anche perchè non si sapeva, quanto Greg giocasse o meno..Così, aveva deciso di comportarsi come sempre aveva fatto: con irriverenza, giocando a modo suo..
    -"....BAAAAAAAKA!!"-esclamò, abbassando il viso verso il suo, con un'espressione seccata e saccente -"...Lo vedi che sei un DEVIATO?? Io intendevo riferirmi ad un forte e caloroso abbraccio, per darle il bentornata a casa!"- disse, sorridendo con il candore di un bambino, ben sapendo di mentire spudoratamente..peccato non potesse essere dimostrato!
    E poi, infine, per coronare il tutto..face una boccaccia al vampiro..

    « Mi preoccuperei se la voce non si spargesse...! »
    « ...sai: ho una certa reputazione da difendere. »

    Rispose ancora, stuzzicando ancora risposte provocatorie da parte di Killua..
    -"Ahhh..."-sospirò con riprovazione-"Chissà cosa direbbe Corinne, se sapesse che tenti ogni volta di fregarle il fidanzato...Immagina quanto piangerebbe!"--finì, scuotendo la testa-" E tu non vuoi far piangere la tua "bambina", vero?"- terminò, sorridendo ancora con il dispetto, nel tono della voce..


    « Passano gli anni... e ancora non hai imparato ad essere divertente. »
    « Hai ancora molto, molto davvero, da dover apprendere.
    C’è così tanto da sapere. E tu capisci così poco. »

    Ecco che, come d'incanto, il vecchio vampiro passava dal divertimento, di cui, probabilmente, non era rimasto soddisfatto..a parlare di cose serie.
    E, finalmente, Killua tornò a sorridergli con il solito sorriso che lo caratterizzava: la sfida e sicurezza troneggiavano sulle sue labbra.
    Avrebbe risposto con questa espressione, al fare del ragazzino che, ogni volta, gli si rivolgeva con la sicurezza di essere sempre un passo davanti a lui..
    Naturale, lui era un Vampiro Matusalemme di antichissima generazione e i suoi poteri andavano al di là di ogni immaginazione..Killua era solo un umano, anche se Hunter allevato dalla migliore famiglia di assassini del pianeta..
    -"E allora, insegnami! E' per questo che mi hai portato qui, molti anni fa, no? E' per questo che hai impedito a Fitzgerald di uccidermi e hai fatto in modo che potessi essere all'altezza della vostra progenie! Insegnami, invece di blaterare e prendermi in giro!"-incalzò,sollevando un braccio e sbattendone il pugno, senza particolare forza, ma con fare minaccioso, sul marmo del camino, bloccando il ragazzo tra i due, in modo che potesse ascoltarlo bene-"Ah..e sappi che non gradirò altri "contrattempi": è stato carino, con la scusa di importanti indizi, mandarmi in un covo di Assamiti, a portare i tuoi saluti..ma loro non potranno ricambiarli!"-

    Edited by The Assassin - 7/1/2012, 01:46
     
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    Il disappunto del Cacciatore Bianco pompò con più forza il sangue nelle sue vene, battendo il ritmo del suo cuore nella sua tempia, un’alterazione che a nessun cainita sarebbe potuta passare inosservata... a lui men che meno; fortuna soltanto che il Matusalemme -come pochi altri- non pensava con lo stomaco.
    Ne sostenne il sorrisetto astioso con uno più enigmatico, divertito e rilassato.

    -"....BAAAAAAAKA!! Lo vedi che sei un DEVIATO??"-
    il Malkavian gli rivolse uno sguardo eloquente che sembrava dire “bella scoperta”
    -"Io intendevo riferirmi ad un forte e caloroso abbraccio, per darle il bentornata a casa!"-
    alla boccaccia di Killua, Greg reagì con un ghigno malizioso
    -"Ahhh... Chissà cosa direbbe Corinne, se sapesse che tenti ogni volta di fregarle il fidanzato...Immagina quanto piangerebbe! E tu non vuoi far piangere la tua "bambina", vero?"-

    « Eppure, ti dirò... »
    buttò lì, con sguardo assorto e fare distratto, sorridendo
    « ...trovo che la sua bellezza tragica raggiunga l’apice quando è in pezzi. »

    -"E allora, insegnami! E' per questo che mi hai portato qui, molti anni fa, no? E' per questo che hai impedito a Fitzgerald di uccidermi e hai fatto in modo che potessi essere all'altezza della vostra progenie! Insegnami, invece di blaterare e prendermi in giro! "-

    « Se lo facessi, forse sapresti qualcosa... ma non capiresti niente. »
    replicò quello, mentre l’albino abbatteva un pugno svogliato sul camino
    « E non cambierebbe nulla: “Conoscere male le cose, è peggio che non conoscerle affatto”,
    lo sai che è così - lo diceva anche il tuo Maestro Wing. »


    -"Ah..e sappi che non gradirò altri "contrattempi": è stato carino, con la scusa di importanti indizi, mandarmi in un covo di Assamiti, a portare i tuoi saluti..ma loro non potranno ricambiarli!"-

    « L’ho fatto...? Sì... Sì, è vero: l’ho fatto! »
    si sordprese grattandosi pensosamente il mento, prima di avere la sua rivelazione
    « Farti svolgere un lavoro utile alla mia comunità è stato un altro ottimo lavoro da Conciliatore della Camarilla! Non è che sei libero anche questo fine settimana? »

    Ampio sorriso sornione, e inossidabile faccia di bronzo. Ma stavano -ancora- divagando.
    Non che la cosa lo disturbasse, per carità: lui poteva andar avanti così all’infinito...

     
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    Sul volto del Cacciatore Bianco e Signore delle Ombre, si disegnò un ghigno sadico, mentre nel suo sguardo aveva preso a brillare una profonda scintilla d'odio..
    Già non aveva gradito il commento fatto poco prima dal Matusalemme Malkavian, a proposito del concetto di "bellezza nella distruzione" personale, soprattutto, di qualcuno..nella fattispecie, della donna che amava..Ma l'aveva tenuta per sè..
    Ed ora, questo..
    « L’ho fatto...? Sì... Sì, è vero: l’ho fatto! »
    « Farti svolgere un lavoro utile alla mia comunità è stato un altro ottimo lavoro da Conciliatore della Camarilla! Non è che sei libero anche questo fine settimana? »

    La scintilla d'odio e indignazione che gli provocò questa risposta, gli fece anche ricordare che era chiamato RAITEI, il Signore dei fulmini..

    -"Perchè...tu credi che li abbia uccisi..?"-sibilò, abbassandosi verso il suo orecchio, con provocazione..-"Non sono diventato un Hunter di Chimere per obbedire ai tuoi ordini,sappilo..Ne ai tuoi, ne della Camarilla..tantomeno al Sabbath.."-precisò, assottigliando lo sguardo, mentre lungo il suo braccio, quello che cingeva Greg tra sè e il caminetto, iniziavano a partire delle scariche elettriche azzurrine, che terminavano sul suo pugno, vicinissimo alla nuca del vampiro..Un movimento veloce, ed avrebbe potuto afferrargli il collo e carbonizzarlo...
    -"Li ho solo neutralizzati, in modo che non potessero nuocermi.."-naturalmente, dopo essersi accertato che non avessero nessun indizio riguardo la Malkavian di cui era in cerca- "..ma a quest'ora, ti staranno già cercando,sai..?Gli ho fatto il tuo nome.."-mormorò, con voce cadenzata e malignamente divertita..-"Non so quanto ti convenga farti vedere in giro, di questi ultimi tempi.."-concluse, passandosi, con gusto, la lingua sul labbro superiore..
    Sapeva che per il Matusalemme non era poi un gran problema, evitare le truppe degli Assassini, gli Assamiti..ma contava che questo, almeno, facesse andare in malora i piani di quell'essere odiosamente opportunista..Non gli avrebbe permesso di manipolarlo facilmente.
    Lui aveva scelto di fare quel lavoro esclusivamente per ritrovare Corinne, all'inizio..ma poi, aveva scoperto le meraviglie del Mondo nascosto ai normali esseri umani: ne aveva conosciuto le razze, le culture, il loro ordine nella natura delle cose..Dalle creature mitologiche a quelle prevalentemente considerate, nel filone artistico-cinematografico, come "Fantasy", lui le aveva viste tutte o quasi..Molte pericolose, come i Demoni di vari ordini e ,appunto, i Vampiri; altre, importanti per l'esistenza stessa della Vita sulla terra, come gli spiriti elementali e gli Dei della Natura..Altri, non erano ne malvagi ne buoni, ma vivevano secondo una loro volontà..
    Molte volte, le situazioni non erano facili da gestire, perchè molte razze erano in aperta ostilità tra loro..e, naturalmente, il suo compito, era anche di tutelare la razza umana dagli effetti negativi di queste contese..
    Ma, per lui, erano tutti esseri dotati di vita e di coscienza e che, quindi, andavano difesi e preservati..
    I Vampiri non erano un'eccezione, nonostante, per definizione, fossero dei non-morti, non-più-vivi..-"Ci sono creature ben più antiche di te, a questo mondo..non credere di essere poi così importante.."-lo sfidò, schioccandogli un'occhiata divertita..
    Ora contava in una sua qualsiasi mossa, per togliersi da quella posizione non-comoda, in quella stanza immersa nell'oscurità, rischiarata solo dalle fiammelle del fuoco, che allungavano l'ombra di Killua fin sulla parete..In qualunque luogo si fosse spostato della stanza, avrebbe avuto almeno una possibilità di colpirlo comunque..
    -"Tic-tac..tic-tac.."-si mise a cantilenare, mentre il ghigno non abbandonava il suo volto-"Greg..Il tempo passa, ed oggi come oggi, il tempo è denaro..e la ricchezza più grande è l'informazione..Ed io sto perdendo la pazienza.."-


    Dalla scheda di Killua su HxH World:
    Abilità Nome: Raitei
    Branca di Appartenenza: Trasformazione
    Descrizione: La parola Ratei è un termine giapponese il cui significato è traducibile come “Signore del Fulmine”: come il nome stesso suggerisce, questa abilità sviluppa nel suo utilizzatore la capacità di trasformare la propria aura in elettricità, consentendo una sempre maggiore affinità e padronanza delle cariche elettriche e dei fenomeni elettro-magnetici.

    Tecniche Miste:
    Nome: Lightening
    Descrizione: Tramutando la propria aura in elettricità e concentrandola nelle mani Killua è in grado di generare delle guizzanti e azzurrine scariche elettriche, della potenza desiderata che si comportano come fulmini e saette che sfrecciano verso il corpo dell'avversario; i fulmini incendiano qualsiasi combustibile, danneggiano qualunque oggetto sulla loro strada e fondono all’istante i metalli con un basso punto di fusione (come ad esempio il rame, il piombo, il bronzo, l'argento, l'oro e platino).
    Se il quantitativo energetico consumato è superiore a quello profuso nell’erigere un’eventuale barriera sulla traiettoria delle folgori, esso gli permetterà di distruggerla e di passarvi attraverso, proseguendo oltre sulla loro strada sebbene –naturalmente- indeboliti in proporzione.
    Consumo: Variabile

    Si prepara ad utilizzare: Abilità:
    Nome: Shadow Game
    Branca di Appartenenza: Manipolazione
    Descrizione: Questo particolare tipo di abilità consente di manipolare a piacimento la tenebra presente in una zona, animandole o conferendogli la consistenza fisica e tangibile desiderata per far loro eseguire qualsiasi comando dettato dal padrone: le ombre sono assolutamente nere, impossibili da penetrare con la vista. Una fonte di luce violenta e forte è, tuttavia, in grado di disperdere il buio.


    Edited by The Assassin - 19/1/2012, 11:55
     
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    Alla fine postai lo stesso: mi son venute delle idee :8D:

    -"Perchè...tu credi che li abbia uccisi..? Non sono diventato un Hunter di Chimere per obbedire ai tuoi ordini,sappilo..Ne ai tuoi, ne della Camarilla..tantomeno al Sabbath.."-

    La proiezione del volto del giovane dai capelli castani arricciò le labbra in una smorfia a metà tra lo sprezzante ed il commiserante, scavandogli tra le labbra un solco che aveva la curvatura appena accennata della parodia di un sorriso; i modi assunti da quel mortale -che lui e probabilmente molti altri avrebbero trovato intimidatori- non potevano far a meno di apparirgli ridicoli.

    -"Li ho solo neutralizzati, in modo che non potessero nuocermi... ma a quest'ora, ti staranno già cercando,sai..? Gli ho fatto il tuo nome.. Non so quanto ti convenga farti vedere in giro, di questi ultimi tempi..
    Ci sono creature ben più antiche di te, a questo mondo..non credere di essere poi così importante..
    "-


    Le emanazioni energetiche, così vicine e incombenti, non parevano arrecargli disturbo.
    Ciò che galvanizzava la sua attenzione era il fatto che più le battute di quell’atto della commedia proseguivano, più gli sembrava di vedere un micetto -una batuffolosa pallina di morbido pelo bianco- soffiare minaccioso contro il drago che gli sonnecchia placidamente accanto.

    Ridacchò, incapace di trattenere dentro di sé l’ilarità che gli solleticava il petto.

    -"Tic-tac..tic-tac... Greg.. Il tempo passa, ed oggi come oggi, il tempo è denaro..
    e la ricchezza più grande è l'informazione.. Ed io sto perdendo la pazienza.."-


    « Ma che formichina coraggiosa, che sei...! »
    cinguettò con voce paziente e melliflua, sorridendogli e alzando le spalle
    « ...non molto intelligente. Ma coraggiosa. »
    annuì distratto, ribadendo una blanda sottolineatura al concetto, e proseguì
    « Quindi hai fornito ad una setta di Assassini immortali un nome su cui indagare, senza sapere che l’unica traccia che troveranno li porterà dritti dritti qui, da Josephine - il solo aggancio esistente con me? No, davvero: Complimenti. »

    E, con il tempismo perfetto che hanno sempre, i guai si annunciarono alla porta di ingresso, con il boato di uno schianto... proprio quello di massicci battenti di mogano quando vengono scardinati in un tripudio di schegge di legno.

     
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    -"Quindi hai fornito ad una setta di Assassini immortali un nome su cui indagare, senza sapere che l’unica traccia che troveranno li porterà dritti dritti qui, da Josephine - il solo aggancio esistente con me? No, davvero: Complimenti. »

    Probabilmente, a questo punto, ci si sarebbe aspettati che il ragazzo albino si mettesse le mani nei capelli, urlando disperatamente all'errore..O che si sarebbe sentito un idiota, per aver portato, direttamente, una progenie selvaggia e violenta, nella magione di una delle sue più care amiche..Si sarebbe, forse, dovuto sentire in colpa per tutti i danni che sarebbero stati arrecati all'esterno e all'interno della casa, più simile ad un pregevolissimo museo che ad un'abitazione..E avrebbe dovuto aver terrore di quello che sarebbe potuto accadere alla persona delicata della padrona di casa..Sarebbe dovuto essere praticamente automatico..

    Ma Killua non si scompose, nemmeno più di tanto..Anzi, si limitò a sorridere al Malkavian, quasi con una sorta di compiacimento, mentre lo teneva ancora bloccato tra sè e il caminetto acceso, mentre il crepitio delle fiamme agitavano le ombre sulle pareti..o forse, non era il fuoco..?
    -"Oh, che paura..Ti hanno trovato! Ora che farai, Greg...? Te l'avevo detto che il tempo stava scadendo.."-gli rispose, con tono quasi canzonatorio..-"A giocare troppo, si finisce per tralasciare le cose importanti.."-

    Come mai quel comportamento? Probabilmente stava spiazzando anche se stesso..Era da molto tempo che non faceva qualcosa di così sconsiderato, quasi infantile..Soprattutto dopo quello che passava ogni giorno, ormai da infiniti mesi, pur di ritrovare Corinne e riportarla accanto a sè..Probabilmente, era la presenza "nefasta" di Greg e la consapevolezza di tutte le angherie a cui lo aveva sempre sottoposto, approfittando della sua condizione, ad indurlo a comportarsi così..Forse non l'aveva architettata apposta, tutta questa situazione..ma era probabile che, inconsciamente, volesse proprio dare una lezione a quell'essere impossibile ed insopportabile.
    O, la sua, era una sorta di sicurezza? Dopotutto, cosa doveva temere..?
    Aveva davanti il Matusalemme dei Malkavian..un essere dalla potenza mostruosa e dai poteri pressoché illimitati..L'avesse voluto, avrebbe potuto indurre un'illusione, negli intrusi, di una potenza tale da indurli a credere di essere dei vegetali..
    E poi, si trovava nel territorio, e nella proprietà, non di una Toreador qualunque, ma addirittura del loro Principe..Il maggiordomo, Battista, che lo aveva ricevuto poco prima, non era certo l'ultimo arrivato..era anche una valida guardia del corpo, per la preziosa incolumità di Josephine.
    E anche qualora, tutto questo non fosse bastato, beh..ci avrebbe pensato lui, in quanto Hunter..Dopotutto,era addestrato ad affrontare anche loro, i figli di Haquim, dediti più di tutti gli altri cainiti alla pratica della Diablerie e, quindi, tra i più pericolosi.
    Troppa sicurezza in se stesso..?Forse, ma sarebbe anche arrivato a morire, prima che anche un solo Assamita arrivasse anche solo a sfiorare Josephine, davanti a lui...
    E se fosse sopravvissuto, avrebbe passato gli anni della sua vita a risarcirla dei danni..

    Nel frattempo, fuori da quella porta, che li separava dall'ingresso e dal resto della casa, ombre nere come la notte e silenziose come un sospiro, avevano già fatto sparire, spostandole altrove, la maggior parte delle opere d'arte più importanti ed oscurato i bellissimi affreschi del 400-500 che si stagliavano lungo il corridoio, in modo da ridurre al minimo qualsiasi danno su di essi..Chiunque avesse fatto irruzione dal portone della residenza, avrebbe trovato un'oscurità più fitta e l'assenza totale di monili e suppellettili di più o meno pregio..

    Dalla scheda di Killua, sul forum di HxH World:
    Nome: Shadow Game
    Branca di Appartenenza: Manipolazione
    Descrizione: Questo particolare tipo di abilità consente di manipolare a piacimento la tenebra presente in una zona, animandole o conferendogli la consistenza fisica e tangibile desiderata per far loro eseguire qualsiasi comando dettato dal padrone: le ombre sono assolutamente nere, impossibili da penetrare con la vista. Una fonte di luce violenta e forte è, tuttavia, in grado di disperdere il buio.


    Edited by The Assassin - 24/1/2012, 16:11
     
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    -"Oh, che paura..Ti hanno trovato!"-
    cercò di canzonarlo l’albino

    « Oh, già, povero me...! »
    gli fece eco il Malkavian, sbarrando gli occhi e posandosi le mani sulle guance

    -"Ora che farai, Greg...?"-
    lo interrogò, sogghignando col fare sornione di un gatto

    « Pensavo di invitarli a prendere il thé...! »
    cinguettò, cambiando espressione in un momento e facendosi allegro e querulo

    -"Te l'avevo detto che il tempo stava scadendo.."-
    insinuò il Cacciatore

    « Il tempo non è mai un problema per me, lo sai... »
    sollevò le spalle, e adesso il vampiro era annoiato
    « ...se lo fosse, come potrei dedicarmi a tutti i miei scherzi? »

    -"A giocare troppo, si finisce per tralasciare le cose importanti.."-

    « Come il cercare Corinne anziché chiacchierare con me? »
    il suo viso si illumina di comprensione, e annuisce come un bambino
    « Oh, sì, sì! Capisco: non potevi essere più chiaro! »

    Fuori dalla porta della stanza -intanto-, anche se le tue ombre hanno messo in salvo i quadri appesi alle pareti, non si ode volare nemmeno una mosca... e non sembra esserci davvero nulla di strano o di anomalo. E’ quasi come se te lo fossi immaginato.
    Ma lo sguardo furbetto del tuo interlocutore può essere un indizio più che chiarificatore.

    « Allora, piccolo Zoldick...? »
    si informa con fare rilassato, mentre sul volto gli aleggia un sogghigno
    « Pensi di finirla presto con questo tuo show da due soldi...? »

    I denti feroci e appuntiti del Matusalemme si strinsero, e il suo petto esile da ragazzino -l’immagine che aveva vestito come una maschera- fu squassata dai singulti convulsi di una breve e secca risata: quel Killua era così cieco...! Continuava a fare il gradasso invece di aprire la mente; preferiva essergli ostile, piuttosto che raccogliere gli indizi che andava fornendo.
    Poteva uno del genere -un mortale, anche piuttosto ottuso- star accanto a una Figlia di Malkav?
    Decise di esternargli i suoi dubbi.

    « Non sei troppo intelligente. Non sei divertente. E non sei nemmeno abbastanza forte. »
    riassunse il cainita, scostando da sé il braccio dell’assassino con un gesto quieto
    « Vuoi spiegarmi come credi di poter proteggere mia figlia
    con delle credenziali così scarse? »

     
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    « Allora, piccolo Zoldick...? »
    « Pensi di finirla presto con questo tuo show da due soldi...?- disse, prima di esordire che una secca risata, al suo indirizzo, quasi con disprezzo e derisione..
    « Non sei troppo intelligente. Non sei divertente. E non sei nemmeno abbastanza forte.»
    Aggiunse, posando una mano, come se niente fosse, sul braccio dell'hunter, che lo circondava, come se, per lui, fosse solo una debole gabbia, nonostante continuasse a crepitare di elettricità trattenuta..Il voltaggio era minimo e, quindi, non avrebbe fatto alcun danno al Malkavian..ma, in quel momento, era più una sorta di volontà, da parte di Killua stesso, quello di concedergli quella mossa..Ascoltando quelle parole, qualcosa, in lui, si era bloccato, per un attimo, irrigidendolo totalmente..

    Il silenzio che aleggiava in quel momento, mentre lui restava completamente immobile, gli permise di percepire che, all'ingresso della magione non era entrato nessuno..e l'atteggiamento del Matusalemme gli confermò un'ipotesi che solo pochi attimi prima, la sua mente, aveva formulato..
    Era tutto un'illusione..L'arrivo degli Assamiti era stato costruito ad arte, per prendersi gioco di lui..
    Come aveva fatto a cascarci?Eppure, aveva una certa resistenza alle manipolazioni mentali..Ma evidentemente, si era fatto distrarre..

    « Vuoi spiegarmi come credi di poter proteggere mia figlia
    con delle credenziali così scarse? »

    Quel commento finale, fu, per lui, come la proverbiale pugnalata in pieno petto..
    Per un attimo, si rese del tutto quiescente..Chi lo osservava, con il volto basso e le ciocche bianche a coprirgli l'espressione degli occhi, avrebbe pensato che stesse riflettendo su qualcosa..Invece, in quel momento, non si sentiva neppure lì..respirava appena, come se il fiato gli fosse morto in gola, e il sangue e il battito cardiaco gli si erano rallentati ai limiti della sopravvivenza..
    In quel momento, si stava sentendo come se fosse completamente privo di forze..come se le parole del Malkavian avessero spazzato via tutta la sua vitalità..
    Era vero, con la mente stava riflettendo su quelle parole..ma la sua anima e il suo ardore si erano del tutto azzerate..Poteva assomigliare ad uno stato di dissociazione mentale..
    In questo momento il suo Nen sta utilizzando l' In: Questo potere rappresenta una fase avanzata dello Zetsu: diversamente dal semplice utilizzo di quest’ultimo, l’In permette di celare il proprio Nen alle percezioni avversarie anche quando questo viene emesso. Particolarmente utile negli attacchi a sorpresa o negli agguati, l’In può venire smascherato solo dai quanti in possesso dell’abilità Auspex o capaci di fare ricorso al Gyo.
    <b>Consumo Basso: <u>Nasconde alle altrui percezioni le proprie emissioni di Nen di livello Basso, Medio e Alto; 10 Punti di Nen.


    Come avrebbe fatto a proteggere Corinne, se era così debole, inesperto e sciocco come lo descriveva il suo spietato interlocutore..?
    A cosa era servito, finora, precipitarsi in ogni angolo del pianeta, dalla più grande città, al villaggio più sconosciuto e nei territori più ostili, fare ricerche su ricerche, seguire anche il più piccolo, improbabile, indizio, senza mai fermarsi, con la sola ossessione, in mente, di quegli occhi, di quel sorriso, di quelle sembianze, di quella voce, di quella presenza..Vivendo come in un incubo, ogni sacrosanto giorno e ogni infernale notte, senza mai poter afferrare il proprio sogno, ciò che più desiderava..fino ad arrivare a perderci il senno..?

    Già..non c'era riuscito finora..forse non ci sarebbe riuscito mai..Tutto l'impegno che aveva profuso in quella ricerca, non aveva portato a niente..Non aveva dato nessun frutto..
    E c'erano momenti in cui si sentiva quasi afferrato dal pieno delirio, preso da un dolore talmente forte e sordo, che lo spingeva fino sull'orlo di un baratro, in cui, un solo passo avrebbe segnato la differenza tra potersi ancora controllare e perdersi completamente nella follia..
    Dopotutto, quante volte lo aveva sentito dire dalle altre persone, dai suoi amici, dagli altri hunters, che la sua era solo una malsana ossessione? Volersi legare ad una Malkavian...c'era stato chi lo aveva deriso per questo, ma ora non aveva più i denti per farlo..
    Ma legarsi ad una Malkavian era follia pura... e che dolce follia, era..Dolce come il suo sorriso di bambina e, allo stesso tempo, profondamente materno, complice come quello di un'amica, sinuoso e sensuale come il corpo di un felino, pericoloso come la morte..
    E quella voce, quando lo chiamava a sè, quando cantava per lui, quando, vibrando nel suo fine udito, lo trasportava in un mondo solo loro, in cui si sentiva l"unico", per lei..
    E quel cuore, capace di essere di una compassione struggente verso gli altri e la sofferenza delle anime, nonostante fosse ormai morto.. capace di sacrificio per le persone deboli e, di infinito conforto, per chi si sente abbattuto dalle difficoltà della vita..Ma nello stesso tempo, così duro e spietato verso di lei stessa, verso gli errori commessi..Ed una "bestia" nascosta, che dona solo tormento e sofferenza, dagli occhi dorati di una tigre e lo stesso sorriso letale, attirata dal sangue..e da cui, lei stessa, a volte, non riusciva a difendersi..E allora fuggiva, da sè e dalle persone..fuggiva da lui, che aveva un'altra "bestia" dentro di sè e che era il solo che poteva capirla..O, almeno, era sempre stato quello che aveva pensato..
    Ma i Malkavian non possono essere compresi, nella loro infinita complessità...Vengono considerati pazzi! Pazzi senza alcuna speranza di redenzione: mai nessun farmaco e nessuna terapia, avrebbe potuto aiutarli, nella loro condizione congenita..La progenie di Malkav era destinata, e di questo ne aveva fatto anche la sua forza, a provare su se stessa la perdizione mentale, la completa sconnessione dalla razionalità, il senso stravolto della realtà, le difese più inconsce, l'instabilità più nera, la frammentazione più dolorosa, la morbosità più profonda, l'insanità più contagiosa e disperevole...Per questo, gli altri loro "Fratelli" li evitavano, quasi come la peste, quando non potevano usarli per i loro scopi...
    Per lui, potevano solo essere vissuti...Amati o odiati..per quanto potessero essere inafferrabili...
    Lui, per quel che lo riguardava, voleva amarla e sostenerla, perchè mai, nessuno al mondo, gli aveva dato tanto, prima di lei..E lui avrebbe voluto fare altrettanto..Avrebbe voluto proteggerla, con tutto se stesso, perchè se c'era qualcosa che lo distruggeva era non sapere se stesse bene, ovunque fosse..se fosse tormentata, spaventata, se fosse ferita e provasse dolore..Perchè se avesse saputo che stava soffrendo, non se lo sarebbe perdonato, non l'avrebbe sopportato, si sarebbe strappato il cuore..e avrebbe fatto qualsiasi cosa per farle riavere il sorriso..Saperla al sicuro e felice, sarebbe stata la sua unica consolazione..
    Era per tutto questo, che voleva ritrovarla..

    Dopotutto, era una storia lunga e complicata, ed anche noiosa..che non avrebbe ripercorso lì, in quel momento...

    Si, forse non era la persona adatta per proteggerla ..era ancora immaturo..non era abbastanza forte..
    Ma di arrendersi non se ne sarebbe mai parlato..!
    Avrebbe dovuto essere Kora a dirgli che non aveva bisogno di lui, che non lo riteneva adatto a lei...Allora, avrebbe potuto accadergli qualsiasi cosa..In quel preciso istante, dopo quel preciso pensiero, si era accesa di nuovo una flebile scintilla d'animo..

    E poi, se Greg lo teneva ancora lì, significava che aveva "bisogno" di lui..Non se lo sarebbe tenuto solo come giocattolino, se non lo trovava poi così divertente..
    Ma, questa volta, avrebbe potuto sapere ciò che gli serviva..? Gli aveva fatto sperare mille volte, con indizi che poi si rivelavano sbagliati, con missioni che non avevano il fine che lui perseguiva..Anche quella volta, lo aveva fatto arrivare fino a casa di Josephine solo per prendersi gioco di lui..? E ora, anche quelle parole sprezzanti e malvagie, anche se potevano essere vere..?Se l'era scordato, che era stato lui a distoglierlo dalle sue ricerche?Cosa recriminava ora..?Cos'altro pretendeva??Un senso di rabbia e ribellione lo stava invadendo, di fronte a quelle parole e a quel comportamento..
    Basta..si era stufato di lui..L'aveva invitato a parlare, sin dall'inizio..Cos'era?Sperava che sarebbe stato un cagnolino scodinzolante, in attesa dell'osso che poteva gettargli..e magari avrebbe dovuto anche ringraziarlo?? Dopo tutto il tempo che gli aveva fatto perdere, dopo averlo umiliato e giudicato..?
    Non ne avrebbe perso altro, appresso alle sue inutili prese in giro..!Cosa aveva fatto, lui, tutto quel tempo, per ritrovare Corinne??Sapeva solo sbattergli in faccia i suoi limiti, quando non faceva che mettergli il bastone tra le ruote!!?Osava sostenere di amarla più di lui??
    Non gli avrebbe permesso di sminuirlo o di sminuire quello che provava "per la sua amata figlia"..!

    Mentre la mano del Malkavian scostava il braccio dell'albino, con assoluta tranquillità, improvvisamente, l'intensità della corrente si alterò, divenendo maggiore..Le scintille elettriche erano divenute delle vere e proprie scariche crepitanti, che da esso, avvolsero l'intero corpo del ragazzo, fermo e teso, di fianco a l'altro..
    Un'intenso campo di energia, in un istante, li avvolse entrambi, trasformando anche l'aspetto di Killua..La sua capigliatura bianca e morbida, venne sollevata verso l'alto, seguendo la carica della corrente e, le ciocche, divenute rigide e dritte, lasciarono scoperto il viso, che rivelò nuovamente il suo sguardo..Gli occhi erano ridotti a due fessure dorate, prive di espressione, ma cariche di un' ostilità palpabile.
    <b>En: Questa applicazione del Nen permette di espandere la propria aura nello spazio circostante, rendendo l’utilizzatore capace di percepire alla perfezione qualsiasi cos accada all’interno del suo territorio; non è importante vedere ciò che succede attorno, lo si percepisce con la massima chiarezza grazie al movimento delle presenze d’intorno e delle correnti d’aria.
    La zona di percezione è definita dalla forza del proprio Nen: un novizio potrebbe arrivare ad espandere il suo En a circa 2 metri attorno a se; i grandi maestri possono espandere le proprie percezioni anche ad un intero palazzo.. <b>Energia Blu - 20 metri di raggio; Consumo Alto
    In questo caso è utilizzato nel raggio di circa 50 cm: Consumo Basso.
    Gyo: Questo utilizzo del Nen si sviluppa dall’avanzamento della fase di Ren: espandendo la propria aura, la si concentrare negli occhi per ottenere la capacità di osservare, come fossero tangibili, tutti i moti e le emanazioni del Nen. In questo modo, chi fa ricorso al Gyo è capace di osservare l’aura anche quando questa è celata dall'In.
    <b>Consumo Basso: 10 Punti di Nen.


    All'improvviso, un pugno carico di elettricità e di disperazione si scagliò sul volto del Malkavian, con tutta la forza di cui era dotato..-"Maledetto bastardo! Vai all'inferno!!"urlò, mentre lo colpiva,facendo echeggiare la sua voce, dalla stanza fin nel corridoio.
    Senza che ce ne fosse stato prima il segno, attraverso scatti muscolari di qualsiasi sorta, il braccio che era stato scostato si era teso di nuovo e la mano, chiusa a pugno, si era mossa a raggiungere la guancia ben disegnata del giovane corpo di cui il Sire Malkavo aveva preso le sembianze..
    L'intera ira di Killua l'avrebbe raggiunto e non gli importava se gli avrebbe o no fatto danno..Aveva bisogno di scaricare tutta la frustrazione e il dolore che lo avevano riempito pochi attimi prima, direttamente sulla fonte di essi..
    L'assenza di prima, era stata la classica calma prima della tempesta..
    Kou: Tra tutte le applicazioni del Nen, quella del Kou rappresenta il più grande azzardo: esso permette di utilizzare in sinergia i Quattro Principi Basilari insieme al Gyo, stabilizzando e potenziando tutto il proprio Nen in una singola parte del corpo, lasciando completamente privo di difese il resto.
    La forza sprigionata da questo colpo è semplicemente devastante, ma il rischio che si corre è proporzionalmente alto: si può divenire prede di un attacco avversario in qualsiasi momento, poiché preparare il Kou richiede un certo tempo e non si dispone di barriere che potrebbero evitare danni irreparabili al corpo; per ovvie ragioni quindi, di solito vi si fa ricorso quando l’avversario è frastornato o inerme e non è in condizioni di contrattaccare.


    Raggiunto l'obiettivo, l'emissione del suo Nen si riduce gradualmente, segno che la sua rabbia era scemata..A quel punto, Killua, senza più dir nulla, raggiunge la poltrona d'epoca Napoleonica, sedendovisi con il corpo proteso verso il fuoco acceso e le mani a circondarsi le braccia, quasi sentisse freddo..
    Con lo sguardo ammantato di tristezza e del residuo della rabbia, si perde nei colori delle fiammelle, mormorando appena, con flebile voce, ma apparendo più ragionevole
    -"Ora ti ascolto..parla.."-


    Edited by The Assassin - 31/1/2012, 11:31
     
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    Il voltaggio del flusso elettrico che attraversava il braccio del mortale aumentò di intensità, e il Matusalemme lo percepì al tocco, ma non ne risentì; dopotutto, la sua vecchia pellaccia immortale era ben più robusta e coriacea di quanto potesse in un primo momento apparire.

    Bagliori azzurri di energia crepitante disegnarono danzanti chiaroscuri sulla maschera di gioventù con cui aveva trasfigurato il suo volto millenario, ma il vampiro non mutò espressione... nemmeno quando il campo di stasi l’investì, scompigliandogli i capelli castani e circondando tanto la sua figura quanto quella del Cacciatore. Un effetto più concreto sortì il pugno.

    -"Maledetto bastardo! Vai all'inferno!!"

    Il colpo di Killua -potenziato dalla furia del suo Nen- si abbatté sulla guancia dell’immortale con uno schiocco sinistro, e lo sbilanciò lateralmente lungo la solida e intoccata parete decorata da stucchi eleganti, senza tuttavia compromettere completamente il suo equilibrio, gettandolo al suolo.

    « ...sei sempre il solito ragazzino esagerato. »
    quella, la prima osservazione che lasciò le sue labbra

    Ma -una volta sfogato l’accesso di collera- l’aura dell’umano si era normalizzata, e lui aveva voltato le spalle al vampiro per andare ad accomodarsi sull’antica poltrona che arredava il salotto; con le mani strette attorno al corpo, e nuovamente le ciocche albine ad ombreggiargli il volto, Killua apparve in qualche modo svuotato.

    -"Ora ti ascolto..parla.."-

    « E da dove comincio...? Vediamo...
    Come saprai, Corinne non si vede in giro da un po’ di tempo...! »

    cinguettò allegramente, riprendendo la sua maschera da commediante
    « Ciò che forse non sai, è che scomparsa anche dall’Arazzo della nostra famiglia:
    è come se non fosse più in questo mondo. »


    Con noncuranza, si riavviò i capelli e iniziò a passeggiare per la stanza;
    poi, fece un pausa ad effetto e dette in una piccola risata fanciullesca.

    « ...ma non nel senso di “morta” -credo-, perché l’avrei sentita urlare in quel caso. »
    pensosamente, cominciò a lisciarsi il volto imberbe, sorridendo
    « Ma la domanda è: “se non è in questo mondo, in quale?”
    Così ho fatto qualche ricerca... »

     
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    « E da dove comincio...? Vediamo...
    Come saprai, Corinne non si vede in giro da un po’ di tempo...! »

    Aveva esordito, dopo essersi rialzato e aver ripreso la sua espressione da "faccia da schiaffi", con il suo solito tono provocatorio e buffonesco..
    Se Killua fosse stato in vena di ironia, in quel momento, gli avrebbe risposto sicuramente-"Ma va..?Non me sono praticamente accorto..!"
    Ed erano mesi che la cerca disperatamente..Quel suo modo di fare finiva solamente per irritarlo ancor di più!

    « Ciò che forse non sai, è che scomparsa anche dall’Arazzo della nostra famiglia:
    è come se non fosse più in questo mondo. »
    A questa rivelazione, sollevò di scatto il viso, dilatando gli occhi di sorpresa..Sparita dall'Arazzo, addirittura..Poteva, allora, essere che...?Per un attimo, il cuore gli finì in gola, irrigidendolo completamente, in ogni muscolo del suo corpo..Ma dopo la pausa, sicuramente ad effetto, che il Malkavian aveva voluto infliggergli, emise un lungo, ma leggero, sospiro di sollievo..
    « ...ma non nel senso di “morta” -credo-, perché l’avrei sentita urlare in quel caso. »
    Aveva commentato, mostrando una volta di più una "delicatezza" fuori dal comune, mentre parlava di quella che era la sua "figlia preferita"..Era solo un maledetto sadista...

    Pensandoci, però, ciò rendeva la situazione veramente grave..
    E significava che Kora era anche fuori da ogni controllo di Greg..
    Chissà quanto gli seccava, la cosa..?si domandò mostrando un piccolissimo sorrisetto di compiacimento..Ma non era questo, il problema..

    « Ma la domanda è: “se non è in questo mondo, in quale?”

    Se l'era domandato anche lui, ancor prima che lui parlasse..Ecco perchè, nonostante tutto, non riusciva a trovarla da nessuna parte..

    «Così ho fatto qualche ricerca... »

    Interessante, allora non era stato "esattamente" con le mani in mano..
    Non si sentiva stranito dalla rivelazione, sapeva dell'esistenza di altri mondi, nascosti agli umani, di altre dimensioni che potevano collegarsi a quella che, comunemente, era chiamata "realtà"...
    Ma quello che gli sarebbe piaciuto sapere, adesso, oltre al tipo di ricerca compiuta e sui risultati ottenuti, era anche sapere da quanto tempo fosse giunto a quelle conclusioni e perchè glielo stesse dicendo soltanto adesso..
    Attese che continuasse, mostrandosi interessato, sperando che dietro le sue parole non ci fossero altre menzogne..


    Nel frattempo, silenziose com'erano arrivate, le ombre rimettevano ogni cosa al loro posto, all'ingresso della casa di Josephine.



    Edited by The Assassin - 5/2/2012, 13:33
     
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