Ballo d'Inverno

~ Presidio Errante

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Founder
    Posts
    4,824

    Status
    Anonymous



    balloinverno






    posterrrrr



    Senzatitolo-1-11copia-1

    Le porte della torre, insolitamente e solo per quella notte aperte, permettevano a chiunque volesse addentrarvisi di accedere -invito alla mano- alla Sala Centrale del Mastio; quella era una serata di gala e di festa, dopotutto, e l'Autocrate in persona aveva messo a disposizione dei suoi convenuti l'aula più bella, grande e sfarzosa della sua residenza... sotto lo sguardo perennemente vigile di innumerevoli maghi e soldati, naturalmente, perché ogni buon padrone di casa ha cura di custodire al meglio l'integrità del suo castello e la salute degli ospiti che in esso si trovavano.
    Un gruppetto di guardie prive di postazione avrebbe accompagnato ciascun invitato lungo un corridoio alla loro destra, sulle cui pareti si alternavano colonne marmoree dai colori caldi, e dipinti ed arazzi esotici di inestimabile bellezza. Il viaggio sarebbe terminato sulla soglia di un portone ligneo massiccio, oltre il quale, nascosta come una perla nel suo scrigno, v'era la Sala dei Ricevimenti del Presidio Errante.
    Dalla pianta priva d'angoli, questa si sviluppava in altezza su ben quattro piani, di cui solo tre raggiungibili; una miriade di abeti -adornati per l'occasione con i colori della festa- circondava in un abbraccio il piano più basso e più capiente, quasi fossero una ben disegnata verde corona, mentre -qui e là, ad occupare circa un terzo dell'intera sala- un gran numero di tavolini era posto a disposizione degli invitati, perennemente riforniti di cibarie dal personale presente. Il resto dell'ambiente era stato lasciato vuoto, perché destinato alle danze, e -poco più distante- aveva la sua ubicazione la postazione dell'orchestra.
    I due piani superiori altro non erano che balconate, anch'esse arredate di tavolini perennemente pieni, destinati a chi preferiva assistere alle danze piuttosto che parteciparvi. Postazione di rilievo -oltre che centrale- era, ovviamente, quella riservata all'Alfiere, che avrebbe patrocinato l'evento, poco propenso alla vita cortese, eppure necessariamente presente; il suo seggio consisteva in una balconata più ampia delle altre, circondata da un tendaggio color cremisi, aperto verso la sala.
    L'ultimo piano era incoronato da un'immensa cupola aurea, dalla quale pendevano come gioielli decine e decine di lampadari giganteschi, interamente coperti di vetri e cristalli, così da riflettere ed amplificare naturalmente la luce già presente.
    Nessun trucco, nessuna magia: solo tanta luce ed il calore tipico delle feste natalizie, ormai già routine per gli abitanti dell'Albero Casa e per l'Alfiere stesso. Perché, in fondo, lo scopo di tutto questo non era il ballo in sè, ma rassicurare i cuori dei presenti e di Laputa tutta riguardo la sparizione dell'Autocrate... e -chissà- salvare il Presidio da una possibile Guerra Civile.
    Mai come allora, il Natale avrebbe significato una reale speranza di pace duratura.
    Per tutti.


    Senzatitolo-1-11copia-1


    Programma della Serata
    Specifica Off-GDR



    15/12/11
    Inizio della festa presso la Sala dei Ricevimenti al Mastio.

    18/12/11
    Discorso di apertura dell'Alfiere Errante.
    Distribuzione di Fiori e Nastri, inizio del primo giro di danze.


    28/12/11
    Rivelazione dell'Oracolo dei Fiori.
    Inizio del secondo giro di danze.


    31/12/11
    Spettacolo pirotecnico offerto dal Magisterium
    per celebrare il Nuovo Anno su Endlos.


    07/01/12
    Discorso di chiusura e ringraziamenti ai convenuti.

    10/01/12
    Chiusura dell'evento.




    Edited by Drusilia Galanodel - 23/1/2013, 02:49
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous

    "La verità autentica è sempre inverosimile.
    Per renderla più credibile bisogna assolutamente un pò di menzogna".
    Feodor Dostoevskij


    Sala da Ballo, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    -Bene, eccoci qui.

    Una voce femminile risuonò in quell'enorme sala ancora priva di invitati mentre gruppi di soldati e maghi del Magisterium si davano da fare per gli ultimi preparativi. Respirò profondamente. Tirò su un enorme, immenso respiro, fino a riempirsi completamente i polmoni. Si sentiva agitata, probabilmente più della notte del Day Two, giusto per rendere l'idea, assolutamente certa che quella non sarebbe stata affatto una serata facile, anzi. Aveva invitato anche loro, i mercanti del Sodalizio, classe particolarmente privilegiata durante la reggenza dell'Alfiere Raylek nonchè attualmente "mine vaganti" considerando la sparizione di questo e la precedente morte di Dorian, loro unici capi. Svuotò i polmoni afflitta, riflettendo che infondo non avrebbe potuto fare altrimenti considerando che, in realtà, quel ballo era stato organizzato soprattutto per loro; niente pace, niente gioia ed amore come era solita pensare a Natale, solo la speranza di metterli a tacere con qualche trucco, nell'attesa forse vana di un ritorno anticipato del goblin sul semipiano. E pensare che lei odiava quelle situazioni... decisamente troppo arzigogolate e false per la sua indole buona e leggermente lunatica.

    bordo

    -Yoko, è ora.

    Disse infine, voltandosi e sorridendo all'indirizzo del suo accompagnatore che, con tanta gentilezza, le aveva perfino offerto il supporto del Magisterium; si sarebbe occupato lui di tutta la sorveglianza e gli effetti speciali che riguardavano il campo magico, cose decisamente troppo complesse per la guardia cittadina da lei gestita.

    -Ufficiale Galanodel, i soldati sono al loro posto, e le porte possono essere aperte. A quando l'ordine?

    Un giovane albino dagli occhi cremisi le parlò rigorosamente sull'attenti, e dalle vesti era possibile riconoscere i paramenti di un Capitano.

    -Potete farlo adesso, Gilbert, ormai credo che i primi invitati siano già in arrivo.
    Aprite le porte e rimanete alle vostre postazioni.
    Non accetto errori, stanotte.

    Gli ordini erano chiari, e lo sguardo smeraldino della donna in abito rosso non ammettevano repliche. Un ultimo saluto all'uomo in divisa, per poi dirigersi verso Ryusang, anche lui vestito elegantemente, giunto con lei ed il demone volpe. Lo prese delicatamente per le spalle, in modo da avvicinarlo a sè ed aggiustargli con le mani la zazzera di capelli del colore dell'oro.

    -Tu fa il bravo, anche se non sei in servizio, e se qualcuno ti fa domande strane, mandali dalla mamma.

    Un bacio sulla fronte, ed infine un gesto d'intesa con il violinista dagli occhialini scuri a loro poco distante, quello che sostava vicino all'arpa con in braccio il piccolo Lowarn.
    Il piano era abbastanza chiaro... sperava solo che andasse tutto liscio.


    Tecniche Passive di Drusilia

    →Aura di Venere» L'amore è un sentimento intenso e profondo, simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile, impossibile da rendere appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse quello a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato e che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro son l'Amore, il due di Coppe, e lei è uno dei due calici traboccanti rappresentati dalla carta. Il due significa polarizzazione delle correnti; l'anima androgina dell'asso si è divisa ora in due parti che adesso cercano di ricongiungersi. Ecco perchè l'attrazione erotica non è solo di tipo sessuale, di cui è vessillo il gemello, ma in Drusilia diviene spirituale, visto che in lei v'è la ricerca dell'anima perduta. La carta mette enfasi sul collegare, indica l'occuparsi dell'amore e dell'armonia anche attraverso il pensiero, ed è proprio quello a suscitare effetti nelle menti di chi incontra la Dama del Vento. In termini gdr, costoro vedranno in lei ciò che amano, e per questo un musicista la riconoscerà come propria musa, o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, ed un pittore la vedrà come opera d'arte vivente, o un chierico fedele vedrà in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontreranno, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.
    NB: è una passiva (malia) di caratterizzazione, abbastanza di libera interpretazione.


    →Aura dei Giusti» Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli "Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto". [cit.]

    →Resistenza alle Manipolazioni Psichiche» Drusilia, grazie al prolungato studio delle forze esoteriche, ha sviluppato sufficienti contromisure alle intrusioni e raggiri mentali: nel corso di una scena o di un combattimento, ella non subisce manipolazioni eventuali fino a livello medio.

    →Volontà di ferro» descrizione in scheda

    →Essenze e presenze nascoste» descrizione in scheda

    →Vista Ultra - Sviluppata1» descrizione in scheda

    →Vista Ultra - Sviluppata2» descrizione in scheda

    →Librarsi in volo» descrizione in scheda

    →Istant Casting» descrizione in scheda

    →Wind speed» descrizione in scheda

    →Angel's Fall» descrizione in scheda

    →Nature Reverence» descrizione in scheda

    →Veritas» descrizione in scheda

    →Arciere Arcano» descrizione in scheda

    →Chaos» descrizione in scheda

     
    Top
    .
  3. Lynn Nelder
     
    .

    User deleted


    Bianco, Azzurro, Bianco, Azzurro.
    Dorato.
    Quali colori potevano meglio identificare un membro dell'Angeldust Academy? Lui si sentiva tale, e pertanto, non trovava vergogna alcuna nel recarsi lì con la propria divisa ufficiale, adornata da gradi sulle spalline, sul petto e persino ricamati in oro sui guanti. I capelli azzurri richiamavano i colori dell'abito, insieme agli occhi dello stesso colore; l'impressione che dava, semplicemente a rimirarlo, era quella di un principe azzurro uscito dalle fiabe. Eppure, lui faceva di tutto per non apparire come tale; non gli piaceva dare una simile impressione alle persone.

    Tutti si sarebbero aspettati da lui un comportamento regale, maniere adeguate, mentre era un semplice capomeccanico dalla parlantina sciolta. Quando l'invito per quella cerimonia era arrivato per qualche strana ragione sulla sua scrivania, non aveva potuto fare a meno di invitare Crystal, per darle qualche giorno di riposo dalle fatiche dell'accademia.

    « Dai, stellina, vieni. »

    Pronunciò, voltandosi di tre quarti in direzione dell'ingresso che aveva appena varcato, per rivolgersi alla sua dama. Lo spettacolo che gli si parò davanti era notevole, quest'era vero, ma era certo che Crystal lo sarebbe stato ancora di più. Del resto, dinanzi ad un sentimento del genere, persino i grandi abeti della stanza non facevano altro che sfigurare, agli occhi del ragazzo dai capelli azzurri. Sorrise placidamente, subito dopo aver alzato il braccio destro per consentire alla ragazza di prenderlo a braccetto, per poi rimanere in silenziosa attesa.

    Non gli serviva nient'altro.
    Il tavolo carico di pietanze, non gli importava. Aveva già mangiato abbastanza di recente, per dover attingere ancora al cibo, quella serata sarebbe stata tutta per Crystal. Eppoi, non capita così spesso di poter visitare un ambiente tanto sfarzoso, nel quale, a quanto dicevano, si trovava a suo agio.
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE

    @Interlocutori: Drusilia, Ryusang, e Yoko


    Avanzò lentamente per gli ampi corridoi del Mastio, lasciando che il rintocco delle sue scarpe col tacco l’accompagnasse nella traversata dei flutti malinconici dei ricordi, echeggiando lungo le pareti degli anditi ancora semi-deserti e unendosi al fruscio leggero che il lungo abito indossato per la serata danzante produceva attorno alle sue caviglie esili.

    Era passato davvero molto tempo dall’ultima volta in cui si era recata ad un evento mondano come quello, e -per quanto quell’occasione celasse in realtà risvolti più profondi- l’arrivo di quell’invito le aveva suscitato sentimenti contrastanti: da una parte ne era stata felice, ma dall’atra timorosa, e, così, l’idea di prender parte ad un Ballo l’aveva resa allegra e nostalgica insieme.

    Dopotutto, l’ultima volta che aveva presenziato ad una
    soirée del genere, si era divertita, e aveva fatto degli incontri importanti... in un moto istintivo accarezzò con le dita diafane la corolla di un garofano appuntato sul vestito bianco-azzurro, e un sospiro greve e mesto evase la barriera delle labbra rosse: quante cose erano cambiate da quel giorno...!

    Nell’avanzare, lasciò vagare gli occhi di zaffiro ora sul marmo dei pavimenti ora sugli stucchi e sugli arazzi alle pareti, mentre la memoria correva all’ultima volta che era stata ospite di quei luoghi: a quei tempi l’Isola nel Cielo era da poco comparsa nei domini del semipiano di Endlos, e allora, a scortarla per i corridoi del Mastio, non era stato Brifos, ma...

    Scosse leggermente il capo, cercando di non cedere ai ricordi, e i lunghi capelli turchini le oscillarono attorno al viso angelico ed eburneo; negli occhi blu come l’oceano brillò la sua determinazione: Drusilia si era impegnata davvero a fondo perché la Festa riuscisse bene, e Kalia si ripromise di fare quanto in suo potere per non rovinare l’atmosfera con musi lunghi; in fondo, non c’era motivo per non sperare in bene, no...?
    Magari, anche quel giorno sarebbe diventato un ricordo importante.

    Le doppie porte della Sala dei Ricevimenti erano appena state aperte quando la Dama Azzurra vi fece il suo ingresso, e subito si sentì abbracciare dall’atmosfera accogliente, colorata ma raffinata che la sua amica era stata capace di costruire: doveva proprio farle i suoi complimenti!
    Le iridi di zaffiro la cercarono tra l’andirivieni degli inservienti e il girovagare dei primi invitati, e quando la videro -splendida nel suo vestito rosso- prese congedo dalla sua guardia per raggiungerla.


    png
    « Drusilia...! »
    alzando appena la voce per richiamarne l’attenzione, Kalia le andò incontro
    « Buonasera, Drusilia... e buonasera anche a voi! »
    con un sorriso, fece un cenno del capo al Nibbio e una riverenza alla Volpe
    « È davvero tutto incantevole, qui...! Si prospetta una splendida serata. »

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Il Nibbio

    Group
    Member
    Posts
    353
    Location
    Miséricorde

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE

    @Interlocutori: Lynn Nelder


    -Bene, eccoci qui... Yoko, è ora.

    Il Gran Maestro si era tirato bene a lustro per quell’occasione di gala, e fin qui gli occhi cerulei del biondino che l’accompagnava non ci trovarono nulla di strano: era una bella donna, una donna importante, e quella era un’occasione mondana... perciò... beh, ecco... sì: era un po’ obbligatorio che fosse abbigliata tanto elegantemente per risultare ancor più splendida.
    Quello che non capiva era cosa c’entrasse lui.

    Per l’ennesima volta, represse uno sbuffo sconsolato e lottò per allentare con la leva di due dita la morsa soffocante che il colletto inamidato della camicia esercitava attorno al suo collo: gli mancava l’aria, e con tutte quelle luci gli stava venendo un gran caldo; in più, i tavoli del buffet erano sorvegliati, e non aveva il permesso di sgraffignar nulla fino all’arrivo degli altri ospiti.
    Insomma: la festa non era nemmeno iniziata, e già avrebbe voluto andarsene via!

    Trasalì un poco quando si sentì afferrare per le spalle, e riemerse bruscamente dai suoi piani di fuga quando si accorse di essere affiancato dal papà Magister Yoko e dalla mamma Dama del Vento; si lasciò sistemare i capelli dalle mani della donna, e mentre sosteneva il suo sguardo di smeraldo con le iridi cerulee fu colto dall’irrazionale timore che ella gli avesse letto nel pensiero. Per fortuna, così non era.

    -Tu fa il bravo, anche se non sei in servizio,
    e se qualcuno ti fa domande strane, mandali dalla mamma.


    « Sissignora, signora! »
    annuì con vigore, e fece per congedarsi e sgattaiolare via, quando...

    « Drusilia...! Buonasera, Drusilia... e buonasera anche a voi! »

    Quando incontrò il bel sorriso della Dama Azzurra, il biondino avvampò... ma fu anche preso dal panico: quella era la dea benevola che lo aveva raccolto da una strada e che si era presa cura di lui come una madre fino all’età matura... ma per quanto bene le volesse, sapeva di cosa sono capaci due donne chiacchierone quando si riuniscono per conversare; perciò, una cosa era certa: doveva battersela da lì, e alla svelta.

    « Io... Io vado a pattugliare i tavoli! »

    E senza dare modo e tempo a nessuno di replicare si catapultò a razzo giù dalle scale del sottopalco, percorse la sala, e nel districarsi tra gli avventori finì addosso ad un ragazzo con gli occhi e i capelli azzurri che non gli pareva di aver mai visto prima.
    Tentando di fare mente locale, il biondino ristette a fissarlo per un lungo istante con un’aria tutt’altro che intelligente; poi, parve ricordarsi d’un tratto le buone maniere che gli erano state così faticosamente inculcate dalle sue tutrici, e trasalì boccheggiando come un pesce prima di riuscire a balbettare un paio di sillabe in fila.


    « Scu... Scusi... Sì: scusi! »

    Rigidamente, il Nibbio accennò anche ad un inchino, e -nel risollevarsi- lo sguardo blu fu fatalmente catturato dal luccichio delle medaglie appuntate sulla giacca dello sconosciuto, e la meraviglia parlò senza processare i suoi intenti col permesso del cervello.

    « Che figata di giacca...! »

    Beh: i bambini sono attratti dai colori...
    I giovani soldatini dai gradi degli Ufficiali.

     
    Top
    .
  6. Zimmer
     
    .

    User deleted





    Una settimana prima.
    La Quinta Bolgia, Merovish.



    Una stanzetta buia. Un tavolo, circolare, in centro. Delle carte sulla superficie, due contendenti ai lati.
    Un uomo. Colto, raffinato. E le sue vincite. Parecchio oro. E bussole. Perfino qualche lampadina bruciata.
    Dall'altro, qualcosa di piccolo e rosso. Nessuna vincita, evidentemente.
    -Cosa? Finirla? Ma no, dai, quest'ultima giocata! Se vuoi puoi scommettere i tuoi vestiti! Oppure... quella bella ragazza che usi come buttafuori!-
    La creatura, tremante, ridacchiò tesa. La tipica risata di un barboncino davanti ai genitali di un alano.
    -Ok, lo prendo come un si... guarda, io scommetto tutto quello che ho vinto fin ora... più i miei averi... e questi tre biglietti! Guarda, sono degli inviti per un ballo.- risate da parte del pubblico.
    Ed infine: il momento. L'uomo elegante scoprì la sua mano.
    Scala reale.
    -Bhe, sembra proprio che io abbia vinto ancora! Forza, fa chiamare quella bellezza, che ho fretta.-
    Ma il Boggart non rideva più. Ne tremava. Semplicemente ghignava con tutti i suoi denti. Numero da definire.
    ”Tu fortunato è! Tu ha carte tanto alte... io ho solo tutti questi uno, guarda te. Come chiami tu? Con tome strano... Sassi? Passi?... Assi!”

    L'uomo, non più tanto elegante, abbandonò sotto le risa di tutti la locanda, rigorosamente in mutande.

    ”Schiavo! Tu prepara barripede... noi va a ballo!”
    ”Cheeeeeeeeee?”

    Una settimana dopo.
    Presidio errante.



    ”Io no crede te, schiavo. Balli si fanno nudi, io sa per certo questo. Balli Boggart durano mesi, e noi no usa vestiti. Vestiti limita movimenti, tutti sa. E questo....coso è piccolo! Me no sta dentro.”

    23 sospirò profondamente. Trovare uno smoking della misura del proprio padrone era stata una vera impresa.
    Lo era anche stata tentare di convincerlo di lasciarlo a Merovish. O in una locanda. O anche sotto un ponte.
    Impresa fallita, a quanto pare: anche lui, per la prima volta in vita sua, si era infilato quello scomodissimo Smoking.
    Seriamente, l'idea di partecipare a quel ballo lo terrorizzava a morte.
    Lui era uno schiavo. Prima era stato un minatore. Non era fatto per quelle occasioni.
    Eppure Zimmer era stato irremovibile: tre inviti avevano e tre inviti avrebbero utilizzato.
    Nulla andava sprecato.
    Il terzo invitato era stata la bella Kelis, alla quale era stato promesso tanto, tanto cibo gratis.
    Di fatto, era anche il motivo che aveva spinto il Boggart a partecipare al ballo.
    ”Capo, seriamente... non potrei aspettarti fuori? Cosa diavolo centro io in questa faccenda? No, davvero. Io resto fuori. Non importa cosa tu possa dire. Io resto fuori.”
    E furono dentro.

    Il Mastio era davvero qualcosa di... imponente. Certo, essere abituati alle abitazioni del Sud aiutava questa impressione, ma quel posto... era... luccicante.
    Diavolo. Zimmer aveva la bava alla bocca.
    ”Pensa tu quanto affitto io può chiedere se io avessi casa così! Io diventa ricco si!” commentò, sovrappensiero, mentre avanzava quasi sognante per i vasti corridoi.

    ”Schiavo, Occhi Rossi, divertitevi. Voi fa conoscenza si? Poi voi dice me chi ha portafoglio più gonfio. Me va a cercare cibo.” e il Boggart scomparve nella sala da ballo. Un coso rosso alto poco più (o meno?) di un metro, che sgambettava in uno smoking in miniatura.
    23 pregò ogni divinità esistente, sperando di non dover assistere a qualche scena imbarazzante.

    ”Hem... tu hai idea di cosa si debba fare in posti come questo?” domandò, speranzoso, verso la ragazza che li aveva accompagnati.





    : Zimmer:[x] Vaga per la sala da ballo alla ricerca di un buffet.
    23 [x]
    : Ingresso della sala da ballo, in compagnia di Kelis.
    Entrambi, per quanto sembri improbabile, sono vestiti con uno smoking nero.
     
    Top
    .
  7. Virginia Naïlo
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    @Interlocutori: 23

    omgrh
    Poco lontano dalla sala da ballo, più precisamente vicino al portone di ingresso del Mastio, una fanciulla dai capelli biondi sostava in disparte, nascondendosi nell'ombra della struttura alla luce della luna e le stelle. Sembrava a disagio, oltre che senza cavaliere...

    -Cattiva, cattiva, cattiva!

    Le gote dolci avvamparono violentemente, mentre si affacciava all'ingresso, stracolmo di gente. Infondo cosa c'era di così strano? Era normale indossare abiti eleganti durante i balli, no? E invece no. No, no, no, NO! Non quando a doverli indossare è una suora! ...Beh, si, magari proprio suora non era, considerando che era stata uccisa prima di prendere i voti, ma che senso aveva badare a tali sottigliezze? Lei era una suora dentro, e quell'antipatica di Drusilia non doveva azzardarsi a nascondere gli abiti clericali, costringendola ad indossarne un altro. Era pure rosa! Con una spallina scoperta!!! Santo cielo, santo cielo! Dove erano finite castità e la pudicizia? Si era tenuta pure i capelli sciolti per coprire quella spalla scoperta, e tutto perchè Drusilia -che ormai la conosceva a memoria- sospettando una possibile sua reazione, aveva anche nascosto le mantelle...

    virgii

    -O la va o la spacca...

    Si disse, e mentre le guance ormai avevano assunto il colore dei pomodori più maturi, la ragazzina si incamminò di corsa per i corridoi del Mastio, lasciata totalmente libera dalla milizia perchè, sebbene invitata, l'avevano riconosciuta come appartenente alla squadra aerea del Liberi Aeris Milites, oltre che amica di vecchia data del loro Ufficiale. Si. Correva. Andava veloce perchè era arrabbiata, andava veloce perchè non vedeva l'ora di farlo presente all'Ufficiale Drusilia oltre quelle porte e si, andava veloce perchè si vergognava a morte. Si vergognava così tanto da correre a perdifiato con la testa bassa, terrorizzata dall'idea di incontrare lo sguardo di qualcuno dei suoi colleghi.

    Il risultato?
    ...
    SBAM!
    ...
    ...andare a scontrarsi con il primo ostacolo innanzi a lei, che in quel caso particolare altro non era che un giovanotto in smoking. Lei, intanto, ruzzolò miseramente per terra, la faccia ben più colorata del suo abito per l'imbarazzo.

    -S...scusa... io... scusa...non... si, cioè... io... non l'ho fatto... ehm... apposta... scusa...

    Magnifico.
    E pensare che era solo l'inizio.

     
    Top
    .
  8. Ja¢k
     
    .

    User deleted


    Alla fine, è tornato a viaggiare da solo.
    La bizzarra compagnia di Richard e gli altri è svanita da tempo, e con essa i ricordi - piacevoli o meno - che vi erano collegati.
    Volti e nomi lasciati alle spalle per tornare a fare quel che sapeva far meglio: viaggiare, conoscere, cambiare.
    Sempre e comunque da solo.
    E in mezzo a tutto questo il Camaleonte ha trovato quel biglietto. E' capitato così, per caso.
    Probabilmente non era neanche indirizzato a lui: l'aveva scoperto nella borsa di un avventore ubriaco in una taverna delle terre del sud.
    Quell'invito, e altri gingilli interessanti. Ma non è questo il punto; l'invito simboleggia la fine di un percorso. E l'inizio di un altro.
    Cambiamento. Di nuovo.
    Direzione? Sala Centrale del Mastio del Presidio Errante di Laputa. Dopotutto si tratta di una festa. Avranno bisogno di invitati come si deve. Sarà interessante, ha pensato sorridendo.
    Laputa.
    Ha l'aria di trovarsi lontano. Non l'ha mai sentita nominare nel presidio del Sud. Molto, molto lontana se il suo quinto senso e mezzo non inizia a dare brutti colpi.
    Sarà meglio mettersi in cammino subito. Di nuovo.
    Da solo.



    La marsina e i pantaloni di un bianco panna gli mettevano un certo disagio. Prima e ultima volta che li avrebbe indossati, si ritrovò a pensare. Roba elegante, per fare una certa figura, certo. Roba scomoda che bisogna stare attenti a non sporcare, quindi regola numero uno: posizionarsi a debita distanza dalle vivande, in special modo da bicchieri – vassoi – bottiglie che potrebbero caracollare da un istante all’altro mandando all’aria l’intero piano.
    Il corpo? Si, il corpo che aveva scelto andava alla grande: a metà strada tra un giovane ragazzo e un uomo. Pelle chiara e levigata, lunghi capelli di un biondo pagliericcio ben pettinati, naso all’insù, occhi slavati. Si, il corpo era stato scelto minuziosamente: doveva avere l’aria aristocratica di chi viene invitato a certi galà nei presidi erranti di Laputa, certo.
    Non doveva avere l’aria dell’imbucato.
    Non ad una festa del cosiddetto Natale.
    Sarebbe stato alquanto imbarazzante.

    Consegnò l’invito alla guardia del Mastio di Laputa. Scambiò un paio di noiosi convenevoli. Doveva farlo.
    Si presentò col nome di Richard. Nessun cognome: solo Richard. Non serviva altro, dopotutto: non aveva neanche avuto bisogno di inventarsi una frottola su come era entrato in possesso dell’invito. La guardia lo squadrò con circospezione, per poi accompagnarlo alla sala centrale.
    E in cuor suo il Camaleonte fremeva dall’eccitazione. Una festa, per Dio. Una festa!
    Passò oltre le marmoree colonne e i dipinti chissà quanto antichi e di chissà quale valore. Addobbi colorati ovunque, e poi..
    La Sala Centrale.
    La guardia l’abbandonò lì, sulla soglia del paradiso.
    E i cubetti di ghiaccio dei suoi occhi brillarono come non mai per la meraviglia.
    « Uau.. »
    Riuscì a biascicare, a bocca mezza spalancata.

    Luce. Calore. Persone.
    Per un attimo. Il Camaleonte fu seriamente tentato di strofinarsi gli occhi per non venirne accecato.
    Odori. Essenze. Profumi.
    I suoi sensi sin troppo sviluppati furono investiti da una tale ondata di miscugli da farlo barcollare per una manciata di secondi.
    Una festa natalizia. E che festa. La sua prima festa!
    Quanto tempo passato a temere gli esseri umani. Quanto tempo passato a odiarli. Quanto tempo passato a studiarli. Se erano capaci di costruire paradisi come quelli, meritavano ancora tutta la sua attenzione.
    Per il momento doveva solo mimetizzarsi tra loro, certo. Aveva assunto perfettamente le sembianze di uno di loro, quindi niente paura.
    Niente paura, no no.

    Si appostò presso una tenda, tenendo d'occhio gli altri invitati. Molti sembravano già conoscersi tra loro, e si scambiavano saluti di vario genere. Tipico delle relazioni convenzionali degli esseri umani, certo. Ci si saluta se ci si conosce.
    Ma lui non conosceva nessuno. Che avrebbe potuto fare per il momento?
    Mangiare? Rischiando di sporcarsi la marsina o i pantaloni bianchi? Manco per sogno.
    Danzare? Sarebbe stato divertente, forse. Mai ballato in vita sua, ma ci avrebbe provato copiando gli altri danzatori. Era bravo a copiare ciò che lo circondava. Si chiamava Camaleonte anche per questo.
    Forse meglio non fare niente. Per il momento.
    Sarebbe bastato attendere il proprio turno, pensò. Sarebbe accaduto qualcosa, era pur sempre una festa. Altrimenti, quel qualcosa l’avrebbe fatta accadere lui stesso, si si. Aveva studiato di tutto per poter risultare il più elegante, il più bello, il più interessante tra tutti quanti.
    Era la prima festa a cui aveva preso parte in tutta la sua vita, che diamine! Non era una stupida festa di Natale, no no.
    Era la sua festa!


    «Sarà divertente.. »


    Sussurrò nervosamente, grattandosi il naso.



    Note: bon, non sapevo come iniziare...il mio pg è in un angolino a parlare da solo, chiunque può interloquirci se desidera °-°
    Per l'occasione ha l'aria del solito damerino straricco con la puzza sotto il naso, vestito con marsina e pantaloni completamente bianchi :geez:
     
    Top
    .
  9. Rekishi Naku
     
    .

    User deleted


    I
    Narrato
    «Parlato di Rekishi»

    Laputa, Ballo d'Inverno

    Un semplice pezzo di carta che apriva le porte di quel paradiso colorato.
    Lo sventagliò sotto gli occhi di un soldato con l'armatura tirata a lucido.
    C'era davvero bisogno di quella scorta armata che lo stava accompagnando?, si chiese mentre proseguiva nel corridoio.
    In quel luogo si sarebbero riunite le personalità di maggior spicco di Endlos. E chi stava così in alto non era solo per lignaggio. No, non era per loro; era per le formiche. Così disordinate quando si accende un fuoco...

    Oltretutto stava diventando mondano: questa era una verità assoluta. Eppure, a sua discolpa, non poteva che ripetersi come quel genere di eventi fossero una manna dal cielo per individuare soggetti 'interessanti'. Una semplice occasione per fare quattro chiacchiere. Niente Epitaffio e Requiem quella sera, solo un vestito seicentesco dal vago odore di naftalina ed un manto cremisi che sfiorava il suolo. Prese un lungo respiro ed entrò.

    rekishi-2

    In quella sala di luci e musica ancora mancava molta gente. Poteva notare il braccio destro dell'Alfiere, Drusilia, fasciata da un abito cremisi dalla generosa scollatura, che discuteva con un Dama più Bianca che Azzurra. Più in là due giovani sconosciuti, di cui uno in divisa – e quindi forse una guardia – si scambiavano i convenevoli. I tacchi, intanto, mietevano già la loro prima vittima: una ragazza che si era andata a scontrare addosso ad una strana coppia. Strana davvero...chissà cos'era quella creatura in smoking.

    La dura realtà: era arrivato in anticipo ed oltretutto sembrava il più vecchio. In un moto di disappunto si sistemò la spilla con l'Uroboros attorcigliato sul gomitolo di lana, poi si fece largo verso uno dei tavolini per appropriarsi di una coppa di buon vino.

    C'era qualcuno che stava osservando la folla dietro ad una tenda?
    Ma soprattutto che fine aveva fatto l'Alfiere del Presidio Errante? Aveva una faccenda in sospeso con lui da troppo tempo.

    Non gli rimase che Attendere ed Osservare.
    Il lavoro di una vita.

    Cantore di Eroi

    » Abilità Passive

    ► Vivere nel Fulcro della Storia : Auspex Auree 30 metri, Visione punti in scheda ed importanza pg

    ► Preservare la Narrazione della Storia: Resistenza fino a livello medio contro influenze dei sentimenti

    ► Conoscere la Tessitura della Storia: Conoscenze bardiche

    ► Comprendere le Storie: Visione attraverso le proprie evocazioni

    ► Contribuire alla Scrittura della Storia: Istant Casting


    » Note

    1. Per ora faccio il pigro e l'asociale visto che non ha motivo di disturbare i presenti. Poi si vedrà :*

    2. Il vestito è più o meno simili a questo senza maschera e cappello XD


    Edited by Rekishi Naku - 16/12/2011, 00:40
     
    Top
    .
  10. >Edward
     
    .

    User deleted


    Alexander guardò il rettangolino di carta che teneva nella mano destra. Lo aveva trovato nell'Albero Casa davanti alla porta della camera che Grifis aveva fatto preparare per lui. Probabilmente lo aveva perso qualcuno, ma quando era andato a darlo al barista del "Moonlight Grill" Il Palazzo gli aveva piantato un post-it giallo in fronte senza nemmeno ascoltarlo ed era tornato in cucina dicendogli "Vacci!", e Alexander lo aveva preso in parola, più per paura, che per altro.

    Così si era preparato, i vestiti li aveva trovati sul letto una volta tornato in stanza, vestiti eleganti, da festa, simili ad uno smoking, ma senza papillion, in compenso c'era un magnifico monocolo infilato nel taschino.
    Ed eccolo tirato a lucido, lavato e profumato, con indosso un gran bell'abito, guardandosi allo specchio dovette ammettere che non stava male, l'eleganza classica gli donava proprio.


    Laputa, Ballo d'Inverno, Serata.


    Aveva camminato fino al mastio, nell'aria fresca della sera, all'inizio si sentiva testo, stava andando ad una festa nella quale non conosceva nessuno, con un invito che gli era capitato sottomano per caso, in pratica si stava imbucando.
    Sorrise. Si stava imbucando, era la prima volta che lo faceva da solo, ma non aveva da preoccuparsi, aveva addirittura un invito! Magari avrebbe incontrato anche Richard e Grifis alla festa; leggermente rincuorato si avvicinò all'ingresso della torre, dove c'erano delle guardie ad attendere. Leggermente imbarazzato tirò fuori il rettangolino di carta e sfoderando un sorrisetto fra l'innocente e il colpevole glielo mostrò.

    Kucabura



    Le guardie lo condussero attraverso un corridoio sulla destra, ricco di colonne e di arazzi, fino ad un portone di legno massiccio, Alexander, che era rimasto già a bocca aperta percorrendo il corridoio non riuscì a lasciarsi sfuggire un piccolo "Urca" quando si affacciò nella sala.
    Era bellissima. Altissima e completamente circondata da abeti in festa, le decorazioni erano qualcosa che il ragazzo non aveva mai visto, totalmente diverse da quelle delle feste della sua dimensione; I tavolini sembravano essere ovunque, sia al piano terra che sulle balconate sopra di lui ed erano ricoperti di ogni sorta di cibaria, per non parlare della cupola letteralmente costellata di lampadari giganteschi.
    Alexander ammirò il tutto per un minuto buono prima di osservare gli altri invitati.
    Vide uomini in divisa, donne con vestiti eleganti, qualcosa di basso e rosso in smoking che gli fece sgranare gli occhi dallo stupore, un uomo in maschera e pochi altri che giravano fra i tavoli.
    Si sentiva sempre più imbarazzato. Grifis e Richard non c'erano quindi Alexander si trovava completamente solo in una festa decisamente più elegante di quelle alle quali era abituato. Con un rossore diffuso sulle guance sempre più accennato mosse un passo in avanti, senza la benchè minima idea di cosa fare.
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Forever you and me

    Group
    Member
    Posts
    18,372
    Location
    Nowhere.

    Status
    Anonymous
    Crystal Nael [Rivolto a: Lynn e Ryusang]
    Non pensavo che trovare un abito per un ballo fosse così complicato, fino a quando non mi ritrovai a doverne scegliere uno.
    Del resto, non potevo certamente decidere di partecipare ad un'evento come quello con la divisa che indossavo tutti i giorni, ed al tempo stesso gli abiti che possedevo, comprati da poco tra l'altro, non mi sembravano comunque adatti ad un'occasione come quella.

    Lynn, qualche giorno prima, era piombato nel mio appartamento con quella strana novità: partecipare con lui ad un ballo tenuto in un'altra dimensione. L'accademia, infatti, aveva deciso di provare a prendere accordi commerciali, o qualcosa del genere, con quelle persone.
    Ora, personalmente se avevo deciso di partecipare non era per quest'ultimo motivo, ma perchè potevo così trascorrere del tempo con il capomeccanico. Beh, inutile dire che alla parola 'ballo', i miei occhi si erano illuminati, e per giorni avevo continuato a pensare a me e lui ballare in mezzo alla pista; come in uno di quei film smielati insomma.

    Ma stavo parlando dell'abito, o sbaglio?
    Si, trovarne uno era stato un'incubo. Avevo girato quasi tutti i negozi di Suspiria, pur di trovarne uno elegante ma che al tempo stesso non mi facesse sembrare una torta.
    Alla fine, ne scelsi uno lungo fino ai piedi, di un rosa molto scuro, che mi aderiva -fortunatamente!- abbastanza bene; senza spalline, con una fascia di pizzo sotto il seno, ed un ricamo anch'esso in pizzo lungo la coda, che si allargava verso la fine, diventando più corta per poter vedere la stoffa bianca sottostante.
    I capelli li avevo legati in uno chignon non troppo tirato, lasciando cadere qualcuna delle mie lunghe ed ondulate ciocche rosa. A completare il tutto, c'era una piccola borsetta bianca, dalla forma ovale, dove avevo messo anche l'invito.

    Dopo aver varcato il portale, ed essere arrivati nella dimensione giusta, fummo scortati da alcune gentili guardie fino a destinazione. Durante il brevissimo tragitto, il mio sguardo fu catturato dai grandi e magnifici quadri ai lati della parete, tanto che, persa com'ero, non mi accorsi che Lynn era andato avanti.
    Quando mi ripresi dal sogno ad occhi aperti, mi voltai e raggiunsi la sede del ballo. Lynn mi attendeva poco dopo l'ingresso, ma una scena alquanto buffa mi fece sorridere: un ragazzo, probabilmente un soldato del luogo, sembrava esser rimasto incantato da Lynn e da tutte le spille che aveva nella giacca.
    Mi avvicinai a loro, sorridendo al mio accompagnatore.
    « Scusami, mi ero persa nei quadri. »
    Quindi mi voltai verso il ragazzo biondo. Come si salutava in quelle occasioni? Io non ero brava con quel genere di cose. Alla fine optai per qualcosa di normale.
    « Buonasera. »
    Dissi gentilmente, ancora con un sorriso sulle labbra, ed un tono misto fra il cordiale e l'amichevole.

     
    Top
    .
  12. Tanj
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE

    Interlocutori: Il Camaleonte


    Il ritmo del brano aveva preso completo possesso di lei, e -difatti- avanzava verso la Sala che ne era la fonte scuotendosi e ancheggiando ad ogni passo, danzando con quella grazia innata e disinvolta che era un mero retaggio del sangue latino che le scorreva nelle vene.
    Le era stato recapitato un invito, e il vestito glielo aveva fornito
    el Señor Sombrero, così nessuno di quei figaccioni in armatura luccicante l’aveva trattenuta troppo a lungo lontano da quello che sapeva fare meglio: bailar...!

    Senza smettere di ondeggiare -sinuosamente assorta nell’incantesimo della musica- la ragazza dai capelli platinati e la pelle bronzea si fermò sulla soglia, accanto ad un tipo con i pantaloni bianchi: nel vederlo quasi timoroso, così sulle sue, così... immobile, si destò in lei l’impulso allegro e giocoso di scuoterlo e trascinarlo con sé in pista; così -continuando a danzare sul posto- piegò le ginocchia e oscillò i fianchi, urtandolo lateralmente sull’anca con un solo movimento di bacino, con l’intento di spingerlo oltre la tenda.

    png
    « Siamo ad un Ballo Amigo: vamos à bailar! »
    l'apostrofò, raggiungendolo in posa teatrale e con sulle labbra un sorriso spensierato e solare
    « Te quiere bailar con migo? »

    Meno male che era arrivata lei a salvare la serata!

     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    The guru in the darkness...

    Group
    Ufficiale
    Posts
    934

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    @Interlocutori: Rekishi

    immu
    Non era stato difficile sfuggire allo sguardo insolitamente malinconico della Dama Azzurra, nè tantomeno approfittare della distrazione della scorta dell'Alfiere dell'Est per dirigersi alla toilette in fretta e furia con il suo bagaglio. Era entrato in vesti ufficiali, con la classica tenuta da Guardia Indaco -un abito maschile- per farsi riconoscere all'ingresso. Peccato che, almeno per quello che credeva, tali vesti non valorizzavano abbastanza i suoi allineamenti affusolati ed il nuovo taglio di capelli che ora più che mai brillavano di un alone luminescente, quasi fossero fatti di vetro, eppure morbidi come la seta.
    In un bagno praticamente ancora vuoto, si tolse la giacca, la camicia, gli stivali e perfino i pantaloni. Si guardò allo specchio ammiccando. Si, era davvero bellissimo, troppo bello per sprecarsi in quelle divise così semplici! Sorrise colmo di gioia, per poi aprire il suo bagaglio ed estrarre un fantastico abito bianco e rosso, tipici colori delle feste natalizie, tutto pizzi e merletti. Era davvero bello, non quanto lui ma bello abbastanza per aver l'onore di essere indossato da un uomo così affascinante. Dunque si lasciò avvolgere dalla stoffa pregiata, stringendo poi bene il corpetto affinchè aderisse alla sua vita sottile. Si riguardò allo specchio, notando tuttavia che qualcosa non quadrava.

    Il seno.
    L'abito era da donna e lui era un uomo,
    e l'abito gli faceva difetto.
    Fantastico... che fare?

    A quel punto aveva solo due possibilità: o indossare il tanto famoso pusch-up, usato fino all'esasperazione dalle povere fanciulle prive di "materia prima", oppure assumere un atteggiamento più drastico ma assolutamente efficace; infondo, se voleva fare il cosplay di una donna, doveva farlo per bene! Si guardò nuovamente allo specchio, soffermandosi sui suoi bellissimi, ineguagliabili, meravigliosi occhi del colore dell'oro, per poi fissarsi la scollatura per due minuti buoni, giusto il tempo che questa iniziasse a gonfiarsi inspiegabilmente, fino a che ogni spazio lasciato vuoto fu riempito.

    Ah, il bello di essere un illusionista!

    Stretta infine la cravatta a chiudere il colletto della camicetta ed indossato il cappello sfarzoso, l'Ambasciatore indossò le scarpe laccate di rosso che aveva portato con sè, per poi richiudere tutto ciò che era rimasto fuori nella propria valigia.

    Un pò di trucco e poi via, fuori dai bagni!
    Un soldato, che lo la vide uscire dal bagno degli uomini, gli le scambiò un'occhiata perplessa...

    Trasse un respiro profondo, bello nella sua eleganza, per richiamare infine con uno schiocco di dita un soldato della guardia di Kalia, piuttosto abituato a quella stranezza a dire il vero, al quale sbolognò bellamente il suo bagaglio con la divisa ed i paramenti maschili. E fu allora che lo sguardo malizioso si soffermò su un uomo piuttosto affascinante messosi in disparte. Era moro, e sul suo volto il tempo sembrava esser passato più volte rispetto ai presenti. Ah, il fascino dell'uomo vissuto! Chissà se era anche colto! Oh si, già si sentiva ribollire il sangue appena sotto pelle! E quello che aveva provato? Era forse un brivido? Quasi non se ne accorse, e lo raggiunse percorrendo tutta la sala. Lo guardò, gli sorrise, e con voce soave e femminea gli parlò.

    -Sbaglio, o ci siamo già incontrati?

     
    Top
    .
  14. Ja¢k
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Interlocutori: Tanj


    Era già pronto a sputare un buon insulto contro l'idiota che l'aveva spintonato contro la tenda, mentre si voltava. Tanta fatica, pensò il Camaleonte, tanta di quella fatica per fare bella figura in una festa del genere, nella mia festa e quasi cado a terra per colpa del primo imbeci..
    « Siamo ad un Ballo Amigo: vamos à bailar! »
    La voce gli fece morire in gola quel buon insulto che era pronto a sputare. E la voce femminile proveniva da...da chi poteva provenire?
    « Te quiere bailar con migo? »

    Quello che doveva essere uno degli esemplari più attraenti per la specie umana, si si. E dovette ammettere a se stesso che lo interessava, si si. Tanta fatica per il corpo e il costume perfetti per la festa avevano dato il giusto risultato, dopo tutto. E la spinta così poco femminile di poco prima era disposto a perdonarla. Forse.

    Quando il Camaleonte si accorse che fissare immobile a bocca semiaperta una donna sarebbe potuto sembrare alquanto imbarazzante, forse era già troppo tardi e la seconda figuraccia della serata era bella che andata.
    « Ehm...ce-certo. »
    Riuscì a dire, ricordando che secondo le convenzioni sociali degli uomini quello doveva essere il giusto momento per una "presentazione ufficiale".
    « Il mio nome è Richard »
    Punto uno: lieve chinata di capo.
    Punto due: accenno ad una genuflessione.
    « Con chi ho l'onore di bailar? »
    Punto tre: interrogativo condito di mordace sarcasmo.
    Punto quattro: contrazione di muscoli facciali per un perfetto e apparentemente sincero sorriso.
    Era perfetto, diamine!

    Si avviò a passo lento verso la pista, facendo strada alla ragazza. La presentazione era andata bene, pensò il Camaleonte, davvero bene. Adesso il passo successivo sarebbe stato il più difficile della serata, ma gli toccava.
    Si squadrò intorno con circospezione, cercando di studiare i movimenti fluidi e sinuosi delle coppie che danzavano attorno a loro.
    Bailar.
    Forse sarebbe stato più difficile del previsto. Ballare per la prima volta. Quella sera. Con una donna.
    Il rischio di una terza brutta figura era piuttosto alto, effettivamente.

    Beh, ormai il danno era fatto ed era troppo tardi per tirarsi indietro. Si strinse nelle spalle, pensando che per un po' di tempo forse era meglio smettere di pensare e basta.
    Si avvicinò alla ragazza con un buon sorrisino da umano ebete stampato in faccia, incastrando i suoi occhi in quelli dell'altra. E si bloccò d'un tratto, accorgendosi che non sapeva affatto da dove iniziare il maledetto ballo.

    8wigk3
    « Guida pure tu.. » biascicò, grattandosi la nuca. « ..io ti seguo. »





    Note: occhei, direi che il mio pg è completamente nelle tue mani questo turno :nod:
    Trattalo o maltrattalo pure come ti pare :geez: xD
     
    Top
    .
  15. Tanj
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE

    Interlocutori: Il Camaleonte


    L’hombre con i pantaloni bianchi rimase a fissarla per un lungo momento, sicuramente encantado dalla sua bellezza; ad ogni modo, si riebbe in fretta dal suo stato di astrazione e seppur dimenticò di ringraziarla (!) per essersi offerta (?) si accompagnarlo in pista, fu encomiabile nel fare la sua presentazione.
    Sembrava piuttosto timido ed impacciato...
    que tierno!

    « Ehm...ce-certo. Il mio nome è Richard »
    inclinò il capo in avanti ed accennò un inchino; poi, sorrise
    « Con chi ho l'onore di bailar? »

    « Io soj Tanj! »
    esclamò allegra la ganguro, al suo solito raggiante di buonumore
    « Tanj Lucinda Oséias de Moares »

    La signorina si lasciò condurre dal suo appena conosciuto accompagnatore mentre si addentravano verso il centro della pista, e quando si fermarono, la brasiliana notarono la cautela con cui Richard spiava gli altri volteggiare sulle note di quel ritmo: che la folla lo mettesse a disagio...? Dalla curva imbarazzata che gli ridisegnava le labbra, c’era qualcosa sotto.

    « Guida pure tu...io ti seguo. »

    Stai a vedere che il Señor Richard non aveva mai ballato prima...!
    Alla prospettiva di poter insegnare a qualcuno ciò che più amava,
    gli occhi scuri della ballerina sfavillarono del più puro e infantile entusiasmo.


    « No problema! »
    replicò con un gran sorriso

    Poi, senza chiedere permesso -tutta presa dalla sua nuova missione-, prese il polso sinistro del nobiluomo con la destra, facendosi passare il braccio attorno alla vita come una cintura e facendogli posare la mano sulla propria anca; poi, fece un passo avanti per essere più vicini e gli prese la mano rimastagli libera nella mancina.

    « Mui bien! Adesso... »
    esordì cinguettando, tutta un sorriso
    « ...seguendo la musica, basta muovere un passo laterale in tre tempi.
    Un, Dos, Tres... Un, Dos, Tres... Un, Dos, Tres... »


    Così lo incitò, guidandolo con i gesti finché non si fu impratichito del passo-base abbastanza da poter condurre da solo.

    jpg
    « Visto? E’ facile...! »

    Per concludere: un'occhiolino.
    Meno male che c'era lei a insegnare agli invitati come si balla!

     
    Top
    .
522 replies since 15/12/2011, 21:01   14082 views
  Share  
.