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Brost Grillet.
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Dopo pochissimi attimi anche gli altri scaricano la loro potenza sulle statuette, distruggendole o annichilendole. Io rimango fermo a guardare i resti, pensieroso.
Sono stato davvero il più discreto?!?
Ma è la frase subito dopo di Basaran ad attirare la mia attenzione.
Appena inizia a parlare sposto lo sguardo verso di lui, serio ma curioso.
Dopo tutto questo, ascoltatemi bene. E se ora vi chiedessi di far tornare le scimmiette com’erano prima?
Cosa?!?
Muovo la mano sinistra per indicare con essa la zona dove prima c'erano tre statuette e dove ora c'è mezza statuetta e un fosso.
La bocca mi si apre nell'intenzione di dire un sonoro "cosa diicee?!?" ma vengo interrotto da lui che continua a parlare, calmo.
Ah, quindi si trattava di un esempio per introdurre questa nuova lezione di vita?
Continuo a guardarlo mentre mette le mani una dentro la manica del braccio opposto, calmo, poi mi giro a guardare gli altri.
...
Aspetta, ma ho la bocca ancora aperta!
Ho l'espressione ancora sconcertata!!
Ho il braccio ancora alzato ad indicare dov'erano le statuette!!!
Abbasso rapidamente il braccio in questione assumendo un'espressione seria.
Osservo ancora gli altri, sperando che non mi abbiano visto, poi osservo Basaran notando che non ha più niente da dire.
Mh...quindi...alla fine...sarò...allievo...di qualcuno...
Parlo tra me e me, più che altro per mettere a posto le idee e realizzare definitivamente che dopo ventisei anni in cui ho sempre imparato io a fare le cose che sapevano fare gli altri guerrieri, riuscendo a farle quasi sempre meglio...adesso un uomo è riuscito a superarmi, ed allo stesso modo mi ha fatto capire quanto io possa trarre beneficio dai suoi insegnamenti.
Abbasso lo sguardo, sorridendo per questi pensieri, poi lo rialzo girandomi prima a destra e poi a sinistra, guardando gli altri due ragazzi, Steve e...Juo....Joruo...coso.
Ma...sono l'unico ad usare una spada?
Cosa è...è passata di moda?
Il tono è scherzoso, però effettivamente quello che ho notato è che tra noi quattro io sono l'unico ad aver messo mano a qualcosa il cui utilizzo è unicamente fisico.
Ok, Basaran non conta perché l'ho visto all'opera e con le braccia e le mani è in grado di contrastare una o più spade...ma questo stringe di poco il cerchio: sono l'unico di noi tre che usa un approccio fisico al combattimento?
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Jurobei.
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_ ____ Primo Passo - Principio ____ _
VIII
Le parole del Maestro riecheggiarono forti nell'animo di Jurobei, destandolo dalla curiosità che si era impossessata di lui nell'osservare la singolare tecnica messa in atto da Steve per distruggere il suo bersaglio. Inconsciamente, il Comandante aveva già compreso dove volesse andare a parare Basaran, ma se ne rese veramente conto solamente al termine del suo discorso. Niente poteva tornare come prima, lui meglio di altri lo sapeva.
La eco delle azioni passate riverbera a lungo nel futuro, e in un modo o nell'altro non si spegne mai; rimane sempre, sottofondo incessante d'ogni istante.
« ... »
Le parole di Brost non lo raggiunsero; ormai la mente di Jurobei viaggiava lontana da quel prato, distante e persa in un mare di sensazioni e di ricordi intrisi di sofferenza. Sollevò la mano in avanti, e lentamente i pezzi della scimmia di pietra che aveva ridotto a brandelli cominciarono a scuotersi sul terreno. Ci volle qualche istante prima che tutti assieme si sollevassero da terra levitando a mezz'aria, sostenuti da una forza invisibile; un potere che agli uomini non era concesso, e che forse non sarebbe mai dovuto essere nelle sue mani. Spesso si chiedeva come sarebbe stata la sua vita se avesse preso decisioni differenti, ma quei ragionamenti terminavano sempre in una metodica rassegnazione.
Non si poteva cambiare il passato.
Lo sapeva, lo aveva compreso tempo addietro. Le dita si contrassero fino a chiudersi in un pugno, e come piccoli sassi i frammenti si riunirono lentamente fra di loro, accostandosi gli uni agli altri. La statua così riformata era incompleta, solcata da crepe e da piccoli fori, e galleggiava nell'etere come fosse senza peso. Un uomo poteva tentare di rimediare agli errori fatti, poteva ritentare di costruire qualcosa che lui stesso aveva rotto. Ma tutto ciò che ne risultava era esclusivamente un'illusione.
Nulla di più.
E in quanto tale, era destinata a svanire al primo battito di ciglia, alla prima folata di vento.
Jurobei abbassò lo sguardo, e lasciò cadere il braccio lungo il fianco; la statua crollò nuovamente, riversando tutti i frammenti che un tempo la componevano sull'erba. Poi rimase in silenzio per alcuni - lunghi - istanti, prima di rivolgersi nuovamente al Maestro:
« Basaran, le chiedo scusa se non la seguo subito, ma devo stare un po' da solo.
Scusatemi anche voi amici, avremo tempo per conoscerci meglio. »
Parlò dapprima con l'anziano combattente, poi con gli altri due. Il suo tono di voce era normale, neutro, perfettamente in grado di nascondere l'emozione del momento. Era sempre stato bravo a non far trapelare nulla del suo stato d'animo, ma se qualcuno avesse incrociato i suoi occhi a quel punto si sarebbe accorto che nella sua mente qualche cosa era andata in pezzi.
« Ho bisogno di riflettere. »
Con quell'ultima affermazione si congedò dal gruppo, incamminandosi lentamente in direzione della boscaglia. In quell'istante, i marchi sulla pelle bruciavano fastidiosamente risvegliati dalle emozioni provate dal Comandante. Ma nessuno di essi ardeva come la ferita che giaceva sotto la pelle e la carne, impressa con le fiamme in un animo ormai troppo lordo per poter essere lavato.
E chissà, forse anche quel Dojo non era in realtà altro che l'ennesima illusione.SPOILER (clicca per visualizzare)Non riporto tutto perché penso non sia più necessario ^^ per rimettere assieme i pezzi della statua Jurobei sfrutta la passiva di telecinesi, poi si congeda dal gruppo. È stato un piacere giocare con voi
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.CITAZIONEDopo tutto questo, ascoltatemi bene. E se ora vi chiedessi di far tornare le scimmiette com’erano prima?
La faccia di Steve si tramutò in una sorta di maschera priva d'ogni emozione.
La classica "faccia da poker", insomma.
Dentro la sua mente, tanti pensieri come "sta scherzando!", "non ci credo!" e "siamo fottuti!" si rincorrevano tra loro, senza sboccare nei suoi tratti somatici.CITAZIONEQuesta è la prima e più importante lezione che posso impartirvi.
Ogni scelta comporta delle conseguenze, ogni azione provoca una sconfinata serie di eventi, che come degli ingranaggi attivano la macchina del mondo. Quasi mai ci è concesso di tornare sui nostri passi: quando qualcosa si rompe, così rimane. Quando un cuore è spezzato, non si può rimediare e cancellare il danno.
Quando una persona viene uccisa, nemmeno tutte le lacrime del mondo possono ristabilire l’equilibrio precedente.
... meno male!
Ovviamente la spensieratezza del giovane durò poco, giusto il tempo di capire quanto contava il messaggio delle parole del maestro.
E anche se magari Steve poteva apparire un po' superficiale, in realtà sapeva dare il giusto peso ad ogni cosa.
Il discorso di Basaran venne scolpito nell'animo del Ribelle, ed anche se spesso e volentieri egli avesse continuato ad agire d'impulso e vivendo nel presente immediato, l'insegnamento lo avrebbe accompagnato in ogni caso.CITAZIONERiflettete su queste parole e conservatele nel cuore.
Per oggi abbiamo finito, vi mostrerò i vostri alloggi. Brost, Steve, Jurobei, benvenuti al Bujinkan.
Questo dojo sarà la vostra seconda casa, ed io, Basaran Shodai Tairen…
…sarò il vostro Maestro.
E così, era fatta.
Steve Lang era ufficialmente divenuto parte di una famiglia, basata sulle arti marziali e gli insegnamenti del Maestro Shodai.
Il Ribelle sentì come una sensazione di sollievo pervadergli lo spirito.CITAZIONEMa...sono l'unico ad usare una spada?
Cosa è...è passata di moda?
La frase di Brost lo fece rinsavire, e commentò, sorridendo.
Oh beh, non saprei! Io preferisco combattere a mani nude, corpo a corpo!
Intanto, Jurobei si dilettò in uno spettacolo d'alta telecinesi, ricostruendo la statuetta.
Sotto gli occhi basiti di Steve, poi, la fece crollare nuovamente.
Accidenti!CITAZIONE« Basaran, le chiedo scusa se non la seguo subito, ma devo stare un po' da solo.
Scusatemi anche voi amici, avremo tempo per conoscerci meglio. »
« Ho bisogno di riflettere. »
Il Ribelle lo guardò per un po', studiandolo.
Poi, sollevò le spalle, con un sorriso.
Come vuoi tu! Ci si becca in giro!
E Jurobei sparì nel boschetto.SPOILER (clicca per visualizzare)Perdonate l'abominevole ritardo, ma sto riuscendo solo da poco a riprendere i ritmi.
Bella giocata, comunque.
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Basaran Shodai.
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Reazioni variegate si dipinsero sui volti dei ragazzi, come le tempere di un’Impressionista mai soddisfatto del risultato.
Aveva colto nel segno, e il Maestro lo sapeva bene.
Jurobei tentò di riavvicinare i frammenti tramite arcani poteri, ma il risultato non poteva essere lo stesso. Ricaddero i cocci, come rintocchi di una fine inevitabile.
Il Comandante chiese un attimo di solitudine per riflettere e il Maestro rispose con serenità.
Prendi tutto il tempo che ti serve.
Così un ragazzo si allontanò dal gruppo, come un figlio che scappa di casa. Eppure Basaran sapeva che quell’allontanamento avrebbe dato i suoi frutti: il naufrago di Garwec aveva già intrapreso la Via del Guerriero.
Per gli altri due sarebbe servito un po’ più di tempo, ma non c’era da preoccuparsi.
Ogni cosa a tempo debito, gli ripeteva il sensei anni or sono.
Quando il tempo del ricongiungimento sarebbe giunto, il figliol prodigo sarebbe tornato a casa del padre più tenace di prima.
Sarebbe giunto anche il tempo della perfezione, ma questa è un’altra storia…SPOILER (clicca per visualizzare)Siamo arrivati alla fine =)
Vi ringrazio per la partecipazione e l’impegno, anch’io mi sono divertito parecchio.
Mando in valutazione e poi vi assegno i meritatissimi feedback. ^^
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