[ LAM ] Un nuovo aviatore

arruolamento Edward

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  1. Grifis:.
     
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    grifislato2

    Attraversò il corridoio a grandi falcate.
    L'armature era ancora indosso, come sempre, e pronta a proteggerlo da ogni eventuale danno nemico. Leggera come fosse una piuma, ed elegante come il più pregiato dei manufatti, essa risaltava il viso d'angelo di quell'elfo divenuto in poco tempo prima Sergente e poi Comandante di uno dei dispacci che, si sperava, avrebbe presto ampliato il prestigio dei LAM in tutta Endlos.

    Era un incarico importante, il suo. Ed esso richiedeva ovviamente un nutrito gruppo di guerrieri, disposti a seguire l'ideale degli Aviatori e, ancor più, quello che Grifis nel suo cuor di ghiaccio serbava; non un'ambizione che di discostasse dai voleri della Dama, ma che anzi ne avrebbe rafforzato le fondamenta. Sì, avrebbe certamente reso famosa Laputa nel mondo, in quel semipiano, tanto da far tremare la voce anche agli Alfieri che, ricevendo il tuo aiuto, non avrebbero potuto fare a meno di chiare lievemente il capo.
    "Il falco." "Il generale". Ecco cosa avrebbero detto di lui gli alleati, e cosa avrebbero mormorato i nemici: quel sogno ricorrente bussava alla sua mente con forza. Un castello. Sì, era strano come non desiderasse altro che quello...

    Un giorno. Un giorno avrò un mio castello.

    Bisbigliò a sé, mentre il ritocco dei suoi stivali in ferro rimbombavano nel marmoreo pavimento. E mentre l'eco del suo orgoglio si spegneva alla soglia delle nuove stanze, il suo sguardo freddo - ma non disumano - si poggiò altrove. Avrebbe ricevuto quel dì una conoscenza non vecchia, eppur gradita. Qualcuno che si era detto favorevole alla sua causa: aveva promesso d'alimentare il suo sogno, e il Falco, in cambio, avrebbe dato nuova legna da ardere per quello dell'altro. Fu così che, giunto al suo ufficio, si sedette dietro una grossa scrivania in legno di quercia; lo stemma dei Bianchi troneggiava a pochi metri. Sopra di lui.

    Adesso non restava che attendere il suo arrivo.



    CITAZIONE
    per non fare un quote troppo lungo, per ora ometto passive ecc ecc :D le inserirò mano a mano quando saranno citate attivamente nel post

     
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  2. >Edward
     
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    Il Comandante. Aveva fatto carriera Grifis da quando aveva salvato quel ragazzo sprovveduto appeso ad un camino. Neanche fossero passati anni, e lui invece pareva immutato: era ancora un ragazzo sprovveduto. Certamente era cambiata la sua posizione fisica, non era più appeso ad un comignolo.

    Alexander si sistemò le maniche della maglia, cinque centimetri bianchi, che spuntavano dalla giacca scura, decisamente si notavano fin troppo. Per quanto fosse felice di rivedere Grifis-Cuor-di-Ghiaccio, in primo luogo perchè rischiava di arrivare in ritardo (si era perso già due volte nei corridoi dell'albero casa), in secondo luogo perchè il mezzelfo imponeva una strana soggezzione su coloro che gli stavano intorno e adesso che era diventato comandante quella sensazione si sarebbe fatta persino più forte, pensava il ragazzo.

    Ma infondo che gli importava? Non era il suo Comandante. Non ancora, perlomeno.

    Si fermò davanti alla porta. Quella giusta sperava. Bussò con la destra e girò la maniglia con la sinistra. "Permesso?". Non attese nemmeno la risposta, ormai era troppo curioso di sapere se aveva aperto la porta giusta, ed eccolo lì, dietro una scrivania di quercia, sotto uno dei simboli -pensava il ragazzo- degli Aeris Milites. Sorrise, con sincerità, "È un piacere rivederti Comandante Grifis!"
     
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  3. Grifis:.
     
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    griffith-1

    Accolse Alexsander in un caldo bagno di luce. L'enorme vetrata alle sue spalle, che dava su un'ampia balconata, lasciava filtrare i raggi di Apollo come e quanto faceva loro piacere; e il saggio giochi di specchi e piccole vetrate rischiarava adeguatamente la stanza, senza abbisognare di lumi o candele - se non quando calavano le tenebre.
    Un lungo tappeto rosso si estendeva dalla porta d'ingresso per almeno metà della stanza, che essendo situata nella parte sud della pianta a croce dell'Albero-Casa, veniva così divisa apparentemente in due differenti ambienti. Sul lato destro, difatti, era presente una notevole libreria, con sufficienti tomi da far pensare che Grifis non fosse stato in grado di leggerne nemmeno la la metà; e pur alcuni tanto consunti da sott'intendere le innumerevoli notti insonni passate dall'elfo sui quei tomi. Dal versante opposto, invece, capeggiava, affissa sulla parete, una grande mappa che rappresentava idealmente tutti i presidi così come li si intendeva alle origini dell'Endlos, tant'è che, alla base, un mobiletto sorreggeva un piccolo modellino di Laputa: come a simboleggiare la natura errante e libera del presidio per ultimo apparso nel sempiano del Maelstrom. E quindi, giusto alla fine del tappeto rosso, la grande scrivania del Falco sul cui davanti, intagliato nel legno e dipinto a mano, s'impettiva il simbolo degli Aviatori Bianchi.

    Prego, vieni pure avanti.

    Disse Grifis, facendo cenno ad Alexander d'avanzare verso di lui: dall'esterno delle finestre, tre se si conta anche quella del balcone, era possibile vedere qualche foglia del grande albero che ospitava la base dei LAM. Ancor più, era possibile udire con chiarezza i versi dei Grifoni che, alzandosi in volo, si gettavano verso il vuoto e prendevano a volare. Anche se non era più Sergente Verde, e non aveva quindi più accesso alle grifoniere, il Falco aveva voluto mantenere un qualche contatto con le creature che aveva sempre amato, fin dal giorno in cui si era addestrato nei LAM. Era per questo motivo che aveva fatto ideare un lucernario che ricordasse non tanto la chioma dell'Albero-Casa, quanto i nidi dove i Grifoni da tempo immemore covavano la propria prole.

    Infine, allorquando Alexander avesse accolto l'invito e si fosse seduto davanti al Falco, avrebbe potuto notare che l'enorme vetrata alle sue spalle era sorvegliata da due statue in marmo, che avevano però l'aria d'essere state ideate per potervi riporre l'armatura d'Argento quando non utilizzata.



    CITAZIONE
    S I L E N T H I L L
    Silenzio.
    E' solo una parola. Silenzio: è tutto ciò che il mondo vuole.
    Le parole sono soltanto una violenza, s'infrangono inutilmente nel vento.
    Lo stuprano, senza ritegno: non fanno che inutile male. Così l'imperativo dell'Elfo si fa più forte, e la sua figura elegane e imperiosa non può che ricondurre ogni cosa allo stato originario: la gioia del silenzio.
    Tace l'uomo spergiuro, quello bugiardo e millantatore, come quello lusinghiero e traditore, che dietro le spalle accusa e dirimpetto tace; e che dire dell'uomo che si fregia di menzognere storie, o di quello che si fa adulatore per profitto proprio, che nasconde il vero a chi gli sta davanti, e ne dipinge ben diverso aspetto?
    A tutti costoro a cui è data bocca solo per darsi vanto, a coloro che parlano pur non avendo nulla da dire, e che spendono numerose parole senza aver espletato concetto alcuno; a tutti costoro è chiaro il monito al silenzio che il Falco porge loro.
    S'immagini una silente collina, dove soltanto s'onde il canto degli usignoli: medesimo scenario andrebbe palesandosi in un luogo ricolmo di futili chiacchiere, o nei riguardi di chi tutto dice e nulla ottempera.
    E' un'aura di riverenza, quella di Grifis, un'energia sottile e flemmatica che lo circonda e che può indurre il prossimo a tenere a freno la lingua su determinati argomenti oppure in specifiche situazioni.
    E' chiaro che il suddetto potere è soggetto all'interpretazione dell'altra persona che ne subisce l'influsso, allorquando si verifichino le condizioni per cui il monito al silenzio del Cavaliere possa ritenersi soddisfatto o soddisfacente.
    [ 5 PT - Passiva Charme ]

    F E A R L E S S
    Vi son cose che possono mutare l'animo di un uomo.
    E tutto ciò che non t'uccide, si dice, può solo renderti più forte!
    E' così per Grifis, l'uomo che ha viaggiato al di là e al di quà della tempesta furente conosciuta come Maelstrom. Non sono pochi a naufragare su Endlos, ma quanti possono vantar d'aver compiuto due volte lo stesso, tragico, viaggio: l'andata, il ritorno... la tempesta certo non perdona, e chiede per sé un pedaggio che a volte può costare anche la vita. Per Grifis quel dazio fu invece la paura, la folle consapevolezza che la morte stesse ormai avvinghiando a sé.
    E nessuno sa cos'abbia visto o vissuto nel mondo alternativo, il cui trauma è visibile dal momento che Grifis non ha ricordo di quel suo viaggio, né della permanenza; rammenta solo di avervi trascorso ben cinquant'anni. Nulla più.
    Ma è dopo essere tornato su Endlos che gli effetti di quell'esperienza si son fatti vivi nell'Elfo, al punto ch'esso può non sembra più nemmeno se stesso; in termini di gioco, Grifis della Tribù dei Minos detiene un naturale resistenza a quei poteri che dell'alternazione dei sentimenti fanno il proprio vanto. Dunque abilità di charme/malia - vedi auree di terrore - fino a un livello medio troveranno nell'integrità psichica del Falco un valido baluardo.
    [ 5 PT - Passiva Resistenza Malie ]

     
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  4. >Edward
     
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    Alexander avanzò lentamente sul tappeto, ammirando la stanza, o meglio l'ufficio di Grifis. L'illuminazione era ottima, quindi il ragazzo potè ammirare l'invidiabile libreria da un lato e la mappa di Endlos dall'altro (Ancora non ne aveva viste di tutto il piano, conosceva solo quella di Laputa, quindi rimase parecchio stupito nel constatare finalmente quale fosse il reale aspetto del mondo nel quale ora si trovava).
    Il suono prodotto dai grifoni, sopra di loro, faceva da padrone, anche se li conosceva e si era abituato a sentire quel suono nei pressi dell'albero casa, Alexander aveva sempre un po di timore per quelle maestose e bellissime creature. "Belle quanto letali" si sarebbe potuto dire.

    Il tappeto rosso terminava proprio di fronte alla scrivania in legno del Falco, decorata con il simbolo degli aviatori bianchi, verso la quale lo aveva invitato, quindi il ragazzo si sedette e finalmente posò la sua concentrazione prima sulle due statue di marmo a guardia della vetrata, lisce e poco decorate, come se attendessero di essere arricchite da armi ed armature; ed infine ritornò con lo sguardo su Grifis, sorridendogli.

    Nel complesso la stanza era calda e accogliente, ma si imponeva anche sui suoi visitatori con la sua maestosità e la sua luce proveniente dai lucernari, aggiungendo un pizzico di timore grazie all'altezza alla quale si trovava e al suono prodotto dai grifoni all'esterno. Infine c'era Grifis stesso, agghindato da battaglia, col suo solito viso imperscrutabile, il giovane era sicuro che l'immagine del Falco stesso bastasse per terrorizzare i suoi nemici e scuotere gli alleati - o forse era solo la luce che circondava la sua immagine -. Questa era l'impressione che si era fatto Alexander entrando, e per quanto fosse solo un'impressione superficiale era abbastanza sicuro di aver tratto dei giusti risultati dalla sua osservazione.

    Il ragazzo era un bugiardo per quanto lo erano gli uomini, anche se preferiva non mentire spudoratamente a chicchessia, spesso e volentieri si concedeva di omettere parti di verità per rendersi la vita meno problematica.
    In ogni caso, le parole che stava per proferire e che stava cercando di scegliere con cura erano sincere e volevano essere un complimento, per quanto strano fosse.

    "Fai paura a volte, lo sai, Grifis?"



    Lo disse sorridendo, sperando che il Comandante molto in fondo a quel cuoricino gelato avesse ancora un po di senso dello humor, e che capisse il suo punto di vista, dopotutto al di là della scrivania gli sembrava di essere al cospetto dell'Angelo della Morte suo salvatore.
     
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  5. Grifis:.
     
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    22yK0

    E questo è un bene, amico mio.
    La paura può indurre il nemico alla ritirata, può incutere rispetto nelle proprie armate, e allontanare i falsi amici; tutto sta a come usi questa paura, perché se lasci che sia essa a dominarti, non ne caverai nessun beneficio.

    Rispose il Falco, lasciando che il giovane sedesse davanti a lui. Tirò fuori da un cassetto alcune scartoffie, documenti che sembravano non finire proprio mai. Ne prese un paio, e li allungò al dirimpetto:

    E' formale usanza registrare alcuni dati degli Aviatori, in un'archivio che rimarrà segreto e conoscibile solo al Granmaestro. Al di là di questo, non ti farò discorsi per ingigantire qualcosa che gigante non è. Siamo Aviatori, combattiamo nei cieli... Ci battiamo perché nessuno opprima la giustizia, sia per noi stessi che per gli altri. Questo siamo, nulla più e nulla di meno.

    Ma abbiamo un sogno, Alexander, un sogno che io intendo condividere con te; un sogno che forse ti aiuterà a trovare la strada di casa, e a tornare lì dove appartieni. Non ti dico che questa è la tua sola opportunità, ne hai tante altre: ti dico che questa è solo l'occasione di far parte di qualcosa di più grande.
    Qualcosa che, un domani nel tuo mondo, ricorderai con vivo calore, come un primo bacio o una calda notte d'amore.
    Non devi far altro che dire di Sì. E sarai a cavallo di questo grande sogno chiamato Liber Aeris Milites.

    Concluse quanto aveva da dire, sorridendo e mostrando una sincerità che, a dispetto della freddezza del suo cuore, non poté che essere assolutamente genuina. E sapeva che l'altro avrebbe colto al volo il messaggio che aveva veicolato nelle sue parole. Perché non si trattava solo di far parte di qualche armata, ma di vivere avventure più grandi e andare verso il fascinoso ignoto...
    Ad Alexander non restava che prendere l'occasione al volo, o atterrare verso altri lidi. A lui la scelta.



    CITAZIONE
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    Silenzio.
    E' solo una parola. Silenzio: è tutto ciò che il mondo vuole.
    Le parole sono soltanto una violenza, s'infrangono inutilmente nel vento.
    Lo stuprano, senza ritegno: non fanno che inutile male. Così l'imperativo dell'Elfo si fa più forte, e la sua figura elegane e imperiosa non può che ricondurre ogni cosa allo stato originario: la gioia del silenzio.
    Tace l'uomo spergiuro, quello bugiardo e millantatore, come quello lusinghiero e traditore, che dietro le spalle accusa e dirimpetto tace; e che dire dell'uomo che si fregia di menzognere storie, o di quello che si fa adulatore per profitto proprio, che nasconde il vero a chi gli sta davanti, e ne dipinge ben diverso aspetto?
    A tutti costoro a cui è data bocca solo per darsi vanto, a coloro che parlano pur non avendo nulla da dire, e che spendono numerose parole senza aver espletato concetto alcuno; a tutti costoro è chiaro il monito al silenzio che il Falco porge loro.
    S'immagini una silente collina, dove soltanto s'onde il canto degli usignoli: medesimo scenario andrebbe palesandosi in un luogo ricolmo di futili chiacchiere, o nei riguardi di chi tutto dice e nulla ottempera.
    E' un'aura di riverenza, quella di Grifis, un'energia sottile e flemmatica che lo circonda e che può indurre il prossimo a tenere a freno la lingua su determinati argomenti oppure in specifiche situazioni.
    E' chiaro che il suddetto potere è soggetto all'interpretazione dell'altra persona che ne subisce l'influsso, allorquando si verifichino le condizioni per cui il monito al silenzio del Cavaliere possa ritenersi soddisfatto o soddisfacente.
    [ 5 PT - Passiva Charme ]

    F E A R L E S S
    Vi son cose che possono mutare l'animo di un uomo.
    E tutto ciò che non t'uccide, si dice, può solo renderti più forte!
    E' così per Grifis, l'uomo che ha viaggiato al di là e al di quà della tempesta furente conosciuta come Maelstrom. Non sono pochi a naufragare su Endlos, ma quanti possono vantar d'aver compiuto due volte lo stesso, tragico, viaggio: l'andata, il ritorno... la tempesta certo non perdona, e chiede per sé un pedaggio che a volte può costare anche la vita. Per Grifis quel dazio fu invece la paura, la folle consapevolezza che la morte stesse ormai avvinghiando a sé.
    E nessuno sa cos'abbia visto o vissuto nel mondo alternativo, il cui trauma è visibile dal momento che Grifis non ha ricordo di quel suo viaggio, né della permanenza; rammenta solo di avervi trascorso ben cinquant'anni. Nulla più.
    Ma è dopo essere tornato su Endlos che gli effetti di quell'esperienza si son fatti vivi nell'Elfo, al punto ch'esso può non sembra più nemmeno se stesso; in termini di gioco, Grifis della Tribù dei Minos detiene un naturale resistenza a quei poteri che dell'alternazione dei sentimenti fanno il proprio vanto. Dunque abilità di charme/malia - vedi auree di terrore - fino a un livello medio troveranno nell'integrità psichica del Falco un valido baluardo.
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  6. >Edward
     
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    Alexander chinò appena il capo in segno di approvazione alle parole del Falco, la saggezza di quelle parole era indiscussa, decisamente al ragazzo mancavano ancora numerose abilità e virtù, fra cui saggezza e carisma.
    Caratteristiche che a Grifis decisamente non mancavano, guardando i fogli che l'altro gli porgeva Alex si stava preparando a dover leggere pagine e pagine di affari burocratici nei quali si scaricavano responsabilità, si caricavano doveri e in postille invisibili si annunciava che la paga era nulla, e invece dopo aver ascoltato quel breve discorso nella mente del ragazzo si poteva vedere un'intera platea alzarsi ed applaudire commossa al suo monologo. Se prima aveva qualche dubbio sull'arruolarsi in una forza militare di una dimensione alternativa, adesso avrebbe seguito Grifis fino all'inferno, andata e ritorno.

    Sì, decisamente il Comandante della squadra Bianca era un ottimo oratore, e lui, Alex, anche se non aveva bisogno di ulteriori ragioni per unirsi ai LAM, non poté fare a meno di lasciarsi trasportare da quelle parole come una recluta esaltata, ed iniziò a compilare i moduli.

    "Finché sarò qui, e anche se dovessi tornare nella mia dimensione, giuro di servire questo sogno"



    E ci credeva davvero nelle parole che aveva appena pronunciato, non erano solo frutto di una momentanea esaltazione, sapeva che, in fondo, quelli erano gli stessi valori che avrebbe perseguito nella sua dimensione, erano i valori che tutti gli uomini virtuosi seguivano, ma solo in pochi riuscivano a tenervi fede per tutta la vita, ed Alexander era intenzionato a riuscirci.
    L'espressione determinata e carica di speranze scemò poco a poco, mentre rivolgeva nuovamente l'attenzione alle carte e a pensieri più pratici. Si rivolse serio al Comandante - gli sembrava strano chiamarlo così, ma questa era la sua nuova realtà - esprimendo una preoccupazione che aveva in mente da quando gli aveva proposto di arruolarsi nei ranghi dei Liber Aeris Milites.

    "Prima d'ora non ho mai combattuto, se non in allenamenti di scherma, mi manca un ferreo addestramento militare e, soprattutto, esperienza sul campo, il massimo che ho incenerito con una palla di fuoco è stato un alberello secco. Ma sono pronto ad imparare, a sottopormi a qualunque addestramento, per quanto difficile sia!"

     
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  7. Grifis:.
     
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    Berserk1

    Fissò abbastanza a lungo il giovane, sorridendo, come a volergli trasmettere una parte di sé; per quanto freddo e glaciale, non si poteva dire che Grifis fosse inumano, o privo di un'anima. Anzi, tutt'al contrario. Così, quando Alexander ebbe siglato la sua adesione ai ranghi, lui si alzò e avvicinandoglisi gli porse la mano. Prima da compagno d'arme e poi da Comandante. Quindi disse:

    Felice di averti al mio fianco, Alexander.
    E non devi preoccuparti, quando avrai bisogno d'affinare le tue capacità, io sarò sempre a disposizione... e così tutti coloro che serviranno questo grande sogno con il cuore intrepido.

    Poi, allontanandosi, afferrò la sua spada, che teneva adagiata vicino alla scrivania e continuò:

    Se ti va, sono disposto a insegnarti tutto ciò che ho imparato in tanti anni.

    Un pò di addestramento non poteva certo fargli male, dopotutto. Anzi, forse il giovane avrebbe estrapolato dal proprio animo qualche nuovo genere di energie e forza da usare per la causa comune.



    CITAZIONE
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    Silenzio.
    E' solo una parola. Silenzio: è tutto ciò che il mondo vuole.
    Le parole sono soltanto una violenza, s'infrangono inutilmente nel vento.
    Lo stuprano, senza ritegno: non fanno che inutile male. Così l'imperativo dell'Elfo si fa più forte, e la sua figura elegane e imperiosa non può che ricondurre ogni cosa allo stato originario: la gioia del silenzio.
    Tace l'uomo spergiuro, quello bugiardo e millantatore, come quello lusinghiero e traditore, che dietro le spalle accusa e dirimpetto tace; e che dire dell'uomo che si fregia di menzognere storie, o di quello che si fa adulatore per profitto proprio, che nasconde il vero a chi gli sta davanti, e ne dipinge ben diverso aspetto?
    A tutti costoro a cui è data bocca solo per darsi vanto, a coloro che parlano pur non avendo nulla da dire, e che spendono numerose parole senza aver espletato concetto alcuno; a tutti costoro è chiaro il monito al silenzio che il Falco porge loro.
    S'immagini una silente collina, dove soltanto s'onde il canto degli usignoli: medesimo scenario andrebbe palesandosi in un luogo ricolmo di futili chiacchiere, o nei riguardi di chi tutto dice e nulla ottempera.
    E' un'aura di riverenza, quella di Grifis, un'energia sottile e flemmatica che lo circonda e che può indurre il prossimo a tenere a freno la lingua su determinati argomenti oppure in specifiche situazioni.
    E' chiaro che il suddetto potere è soggetto all'interpretazione dell'altra persona che ne subisce l'influsso, allorquando si verifichino le condizioni per cui il monito al silenzio del Cavaliere possa ritenersi soddisfatto o soddisfacente.
    [ 5 PT - Passiva Charme ]

    F E A R L E S S
    Vi son cose che possono mutare l'animo di un uomo.
    E tutto ciò che non t'uccide, si dice, può solo renderti più forte!
    E' così per Grifis, l'uomo che ha viaggiato al di là e al di quà della tempesta furente conosciuta come Maelstrom. Non sono pochi a naufragare su Endlos, ma quanti possono vantar d'aver compiuto due volte lo stesso, tragico, viaggio: l'andata, il ritorno... la tempesta certo non perdona, e chiede per sé un pedaggio che a volte può costare anche la vita. Per Grifis quel dazio fu invece la paura, la folle consapevolezza che la morte stesse ormai avvinghiando a sé.
    E nessuno sa cos'abbia visto o vissuto nel mondo alternativo, il cui trauma è visibile dal momento che Grifis non ha ricordo di quel suo viaggio, né della permanenza; rammenta solo di avervi trascorso ben cinquant'anni. Nulla più.
    Ma è dopo essere tornato su Endlos che gli effetti di quell'esperienza si son fatti vivi nell'Elfo, al punto ch'esso può non sembra più nemmeno se stesso; in termini di gioco, Grifis della Tribù dei Minos detiene un naturale resistenza a quei poteri che dell'alternazione dei sentimenti fanno il proprio vanto. Dunque abilità di charme/malia - vedi auree di terrore - fino a un livello medio troveranno nell'integrità psichica del Falco un valido baluardo.
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    Edited by Grifis:. - 23/1/2012, 01:28
     
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  8. >Edward
     
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    Dopo aver terminato di firmare e compilare tutti quei fogli si sentì legato, ma non in maniera negativa, si sentiva partecipe di qualcosa di più grande, proprio come aveva detto Grifis.
    Ricambiò la stretta di mano del suo nuovo comandante, rispondendo con un cenno di gratitudine alle sue parole.

    Guardò con una punta d'apprensione il Falco allontanarsi e afferrare la spada.

    "Qui?"



    Indicò con un vago cenno della mano sinistra la stanza, mentre con la destra afferrava l'impugnatura della sua spada (Cosa ca??! Da dove la stava tirando fuori? Come faceva una spada a essere nascosta così alle spalle del ragazzo? Oh poteva essersela tirata fuori dalla cintura o da bè ... Magia!) Si rigirò l'arma fra le mani, picchiettando con le dita sul semplice fodero disadorno. Certo lui non era una calamità distruttiva, ma una palla di fuoco ben assestata avrebbe bruciato con tetra soddisfazione la libreria o la scrivania in legno. Quasi già riusciva a vedere le fiamme che divoravano allegre il vecchio legno, crepitando e scricchiolando felici.
    Intanto faceva un po di Stretching con finta nonchalance, era ragionevolmente sicuro di stare per ricevere una marea di mazzate da parte del Comandante.
     
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  9. Grifis:.
     
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    Ahahahahahahahahaha

    La risposta del falco fu una fragorosa risata: per quanto fosse glaciale il suo cuore, sapeva ancora quando ridere di gusto, e come rallegrare le tensioni.

    Certo che no. Seguimi, andremo in un posto più adeguato per questo genere di cose.

    E gli fece cenno di seguirlo nel campo dove gli aviatori erano soliti addestrarmi, e migliorare le proprie capacità.



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    S I L E N T H I L L
    Silenzio.
    E' solo una parola. Silenzio: è tutto ciò che il mondo vuole.
    Le parole sono soltanto una violenza, s'infrangono inutilmente nel vento.
    Lo stuprano, senza ritegno: non fanno che inutile male. Così l'imperativo dell'Elfo si fa più forte, e la sua figura elegane e imperiosa non può che ricondurre ogni cosa allo stato originario: la gioia del silenzio.
    Tace l'uomo spergiuro, quello bugiardo e millantatore, come quello lusinghiero e traditore, che dietro le spalle accusa e dirimpetto tace; e che dire dell'uomo che si fregia di menzognere storie, o di quello che si fa adulatore per profitto proprio, che nasconde il vero a chi gli sta davanti, e ne dipinge ben diverso aspetto?
    A tutti costoro a cui è data bocca solo per darsi vanto, a coloro che parlano pur non avendo nulla da dire, e che spendono numerose parole senza aver espletato concetto alcuno; a tutti costoro è chiaro il monito al silenzio che il Falco porge loro.
    S'immagini una silente collina, dove soltanto s'onde il canto degli usignoli: medesimo scenario andrebbe palesandosi in un luogo ricolmo di futili chiacchiere, o nei riguardi di chi tutto dice e nulla ottempera.
    E' un'aura di riverenza, quella di Grifis, un'energia sottile e flemmatica che lo circonda e che può indurre il prossimo a tenere a freno la lingua su determinati argomenti oppure in specifiche situazioni.
    E' chiaro che il suddetto potere è soggetto all'interpretazione dell'altra persona che ne subisce l'influsso, allorquando si verifichino le condizioni per cui il monito al silenzio del Cavaliere possa ritenersi soddisfatto o soddisfacente.
    [ 5 PT - Passiva Charme ]

    F E A R L E S S
    Vi son cose che possono mutare l'animo di un uomo.
    E tutto ciò che non t'uccide, si dice, può solo renderti più forte!
    E' così per Grifis, l'uomo che ha viaggiato al di là e al di quà della tempesta furente conosciuta come Maelstrom. Non sono pochi a naufragare su Endlos, ma quanti possono vantar d'aver compiuto due volte lo stesso, tragico, viaggio: l'andata, il ritorno... la tempesta certo non perdona, e chiede per sé un pedaggio che a volte può costare anche la vita. Per Grifis quel dazio fu invece la paura, la folle consapevolezza che la morte stesse ormai avvinghiando a sé.
    E nessuno sa cos'abbia visto o vissuto nel mondo alternativo, il cui trauma è visibile dal momento che Grifis non ha ricordo di quel suo viaggio, né della permanenza; rammenta solo di avervi trascorso ben cinquant'anni. Nulla più.
    Ma è dopo essere tornato su Endlos che gli effetti di quell'esperienza si son fatti vivi nell'Elfo, al punto ch'esso può non sembra più nemmeno se stesso; in termini di gioco, Grifis della Tribù dei Minos detiene un naturale resistenza a quei poteri che dell'alternazione dei sentimenti fanno il proprio vanto. Dunque abilità di charme/malia - vedi auree di terrore - fino a un livello medio troveranno nell'integrità psichica del Falco un valido baluardo.
    [ 5 PT - Passiva Resistenza Malie ]

    pardon, nella descrizione iniziale ho dimenticato di dire che dov'era la spada XD scusami
    cmq ora faccio valutare e apro la ruolata/allenamento :D

     
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8 replies since 16/1/2012, 23:44   181 views
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