[EM] Killer For Business

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  1. Klaus von Schneider
     
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    Era seduto lì, a quel bancone, da una buona mezz'ora circa.
    Si era mosso in anticipo, ma non perchè fosse così zelante.
    Semplicemente, aveva voglia di sgolarsi tutto il bar.

    Già, il "Killer For Business", una delle migliori bettole di tutta Merovish, covo per il ritrovo della feccia di tutta la Tana.
    Quel postaccio putrido era frequentato soltanto da criminali, e della peggior specie.
    In sostanza, dove sarebbe potuto andare a bere, il Malkavian, se non in un posto come quello?
    Ma no, non era lì soltanto per ubriacarsi. Vi era anche un'altra ragione.
    Molto meno importante, ovviamente.
    I capi degli Eversori, essendo venuti a sapere della sua scampagnata a Daleli, gli ordinarono di incontrare il tipo che lo aveva aiutato ad abbattere il Vanathui. Quello si era messo in contatto con l'Organizzazione, chiedendo un incontro per essere reclutato.
    Ma non avrebbe mai pensato il Vampiro, che sarebbe toccato proprio a lui, quel compito così ingrato.
    Se lo avesse saputo prima, di certo non avrebbe mai consegnato al Russo il biglietto da visita della Gilda.
    E rivedere quel tipo, poi, non rientrava certamente nelle sue priorità.

    Un'altro sorso al Bourbon, odiava avere le labbra secche.
    E sperava che quel pivello si fosse presentato in tempo.
    Prima di finire svenuto, con la testa sul bancone.




    Eccoci alla tua giocata di ingresso in Gilda. Descrivi pure come meglio credi il tuo arrivo al Bar. Non ho descritto il luogo più di tanto per darti maggior libertà possibile. Buon Game :epicre:
     
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  2. _MajinZ_
     
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    Come si ritrovò in quel luogo, nemmeno Dimitriy lo sapeva.
    In un primo momento aveva deciso di declinare quell’offerta, anche se il biglietto che quel Klaus gli aveva consegnato non l’aveva mica buttato via, dopo il loro incontro l’aveva riposto semplicemente in tasca. Era combattuto, aveva appena abbandonato un’organizzazione e subito gli era stata offerta la possibilità di entrare a far parte di un nuovo gruppo di persone che aveva un obiettivo comune, il solito destino continuava a inseguire il biondo. Però quell’uomo gli aveva detto che in quel luogo poteva fare ciò che voleva, quindi quelle parole probabilmente valevano anche per ciò che concerneva le organizzazioni. Passò la notte a rimuginare appeso ad un palazzo abbastanza alto da restare al sicuro, tra quelle rovine, pensando che probabilmente era meglio seguire il suo sogno di libertà, anche se sapeva che senza un sostegno non sarebbe stato facile muoversi in un luogo per lui completamente nuovo, dove aveva appena constatato che parte del suo addestramento andava a farsi benedire. Non ci mise molto quindi a prendere la sua decisione, anche se non era molto convinto, ma tra le idee quella era sicuramente la più conveniente.
    Comunque fu solo per un colpo di fortuna che il giovane riuscì ad arrivare a Merovish, le informazioni che aveva ricevuto erano abbastanza scarne, aveva a disposizione solo quel biglietto, qualche indicazione e alcune tracce, poca roba per risalire alla posizione di un luogo. Per fortuna la città sotterranea era grande e anche se il ragazzo non la vedeva, sapeva che era li da qualche parte, anche se quando imboccò quella via buia e che puzzava di muffa non ne era poi così sicuro. Comunque, in un modo o nell’altro riuscì a raggiungere quel luogo così malfamato, individuando svariate facce poco raccomandabili, anzi, non vi era altro che loschi figuri dalle dubbie intenzioni, insomma, quel posto lo faceva sentire quasi a casa. Per esperienza, però, non badò molto a quei particolari personaggi, preferendo continuare a muoversi per la sua strada, osservando dritto davanti a lui e mantenendo una flemma invidiabile, qualcun altro al suo posto probabilmente sarebbe scappato a gambe levate. Nemmeno le varie stranezze incontrate lo fecero innervosire, era come se intorno a lui non ci fosse nulla. Sicuramente però Merovish era molto più grande della città che aveva abbandonato, le fogne di Mosca probabilmente non arriverebbero nemmeno alla metà di quei cunicoli che componevano la città del deserto.
    Comunque, la sua intenzione era quella di mettersi in contatto con l’organizzazione suggeritagli e senza sapere bene come riuscì ad avere un incontro con un loro adepto, indicandogli una locanda denominata “Killer For Business”, anche se definirla locanda era quasi un complimento. Da fuori appariva come una bettola delle peggiori e sicuramente all’interno sarebbe stato uguale, se non peggio. Il biondo prima di entrare si guardò attorno, guardarsi le spalle era un vizio che non avrebbe mai perso, abituato com’era a passare inosservato ormai gli veniva facile come bere un bicchier d’acqua. Alla fine però aprì quella porta scricchiolante, facendo un passo e ritrovandosi infine all’interno. Come spesso accadeva, gli sguardi dei presenti vennero tutti attirati dalla sua figura ammantata di nero, si sentiva scrutato ma com’era prevedibile tutti persero interesse molto presto, dovevano essere abituati a vedere ogni tipo di personalità e il Russo probabilmente era uno dei più normali che aveva visto. Quel posto comunque non era poi così fantasioso, vari tavoli posizionanti nella penombra di quel luogo, illuminato poco e male, infondo alla sala si trovava un bancone in legno non troppo nuovo, dietro il quale si trovava il classico barista che lucidava il bicchiere con un panno e infine, su uno sgabello davanti al bancone, era seduta una persona dalla fisionomia familiare, lo riconobbe subito, quello era Klaus. Il Lampo si mosse verso di lui, silenzioso come suo solito anche se uno scricchiolio del pavimento il legno lo tradì. Comunque, riuscì ad arrivare al bancone, sedendosi accanto al tizio, posando i gomiti sul bancone e posizionando le mani incrociate appena sotto il mento, osservando con la coda dell’occhio l’uomo dal chiaro crine.
    Sono pronto, quando finisci di bere possiamo pure iniziare.
    Il suo tono era freddo, come al solito, non trasmetteva nessuna emozione la sua voce. Però come al solito i convenevoli non gli piacevano e preferiva passare direttamente al sodo, infondo non aveva attraversato il deserto per ritrovarsi a bere in una bettola sporca, in quel caso avrebbe semplicemente ripercorso la strada che l’aveva portato li. Era una cosa abbastanza semplice da capire.

     
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  3. Klaus von Schneider
     
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    Lo percepì, chiaramente.
    Come un vorticare impetuoso e tumultuoso in una giornata serena.
    Era proprio così che l'aura del Russo si mostrava al sesto senso del Vampiro.
    « ... »
    Con un passo felpato già mostrato in precedenza, il damerino si avvicinò al Malkavian senza produrre il minimo rumore.
    Il Sicario se lo ritrovò praticamente di fianco, seduto al bancone.
    « Sei il secondo, da quando sono su Endlos, che preferisce parlare d'affari da sobrio. » rispose all'altro, con una voce talmente graffiata da grattare l'aria.
    « Portane uno anche per lui vecchio! » disse al barista, guardando prima lui e poi il giovane, curandosi bene di finire il suo bicchiere di whiskey.
    « Veniamo subito al dunque... » - agitò il bicchiere, facendo roteare i cubetti di ghiaccio che galleggiavano ancora nell'alcolico - « ...Come avrai capito, faccio parte di un'organizzazione , gli Eversori di Merovish. Il nostro obbiettivo è l'eversione totale, per prendere il controllo completo dell'intero presidio del Sud. »
    Fece l'ultimo sorso, per poi poggiare il bicchiere sul bancone, dove il barista - vedendolo vuoto - si preoccupò di versare altro Bourbon.
    « Vedi ragazzo... » - fece un cenno col capo al barista - « Noi siamo sempre in cerca di mercenari, per espanderci sul territorio. Ma non assumiamo tutti sappilo. Noi cerchiamo soltanto i migliori. »
    Un altro sorso, questa volta lo finì in un solo respiro.
    « Allora Dimitriy Kozlov, dimmi... » si fermò, per girarsi leggermente col capo in direzione del Russo.
    Un silenzio tombale, interrotto soltanto dal rumore che il ghiaccio faceva, andando a cozzare col vetro del bicchiere.
    « Potresti essere annoverato tra i migliori? »

     
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  4. _MajinZ_
     
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    Il biondo riportò lo sguardo in avanti, osservando lo scaffale ricco di liquori vari. Rispetto al resto del locale in quel punto non vi era un filo di polvere. Di certo non si era recato in quel luogo per farsi una bevuta, i suoi intenti infatti erano del tutto differenti, prima di trovare una sistemazione era importante avere un lavoro, una qualche mansione giusto per avere un po’ di sicurezza. Per quel motivo aveva contattato quell’organizzazione, le sue abilità infatti potevano tornare utili a qualcuno e lui di certo non aveva voglia di sprecarle, anche se l’idea di entrare in un altro gruppo non gli piaceva molto, ma come detto in precedenza questa era l’alternativa migliore. Senza distogliere lo sguardo da quella bottiglia dallo strano nome, il ragazzo parlò con un tono glaciale, peggio del ghiaccio presente nel bicchiere del Vampiro.
    L’alcool è solo un veleno per il corpo ma soprattutto per la mente.
    Non era mai stato un grande bevitore, rifiutava sempre la vodka che girava all’Organizzazione, la sua forma era fondamentale per il suo lavoro e non voleva di certo rovinarsi la salute iniziando a bere. Comunque non disse nulla quando Klaus disse al barista di portare lo stesso intruglio che beveva al Russo, magari ci sarebbe stato da festeggiare di li a poco, ma anche no. Fissò il liquido ambrato con nessun interesse particolare, la sua espressione non era mutata molto dall’inizio della conversazione e sarebbe rimasta così ancora per molto. Dimitriy restò in silenzio mentre l’altro parlava, ascoltare era quasi più importante del parlare, apprendere il maggior numero di informazioni possibili faceva di un assassino un killer ancora migliore, in quel lavoro era importante ascoltare. Al momento la cosa più importante era saperne di più sul luogo in cui si stava per arruolare, in effetti era ancora in tempo per declinare l’offerta, infondo non lo obbligava nessuno ad accettare.
    Il nome di certo non lasciava dubbi, sfrontato e senza fronzoli, gli Eversori puntavano ad una sola cosa e quella denominazione era chiara cristallina come l’acqua più pura. Era un po’ quel che aveva fatto lui, ribaltando l’Organizzazione dalle fondamenta per porre fine a quei giochi di potere e agli uomini corrotti che li manovravano. Gli occhi di giaccio si spostarono dal bicchiere alle mani ricoperte da quei guanti bianchi, ancora silenzioso mentre l’altro parlava. Un’organizzazione con quei propositi ovviamente cercava i migliori, circondarsi di mezze seghe che alla prima difficoltà fuggivano non era certo il giusto esercito per sovvertire l’ordine di una città talmente grande. Sentendo il suo nome Dimitriy si voltò, incrociando così lo sguardo oscuro di Klaus, fissandolo con grande sicurezza e determinazione, rispondendo infine alla domanda.
    Sicuramente.
    Una semplice parola fuoriuscì dalle sue labbra, una parola pronunciata con fermezza e sincerità, lui credeva fermamente in quello che aveva detto e non mentiva, lo si poteva leggere dal suo sguardo determinato. Il ragazzo afferrò quindi il bicchiere contenente il suo whiskey, osservandolo appena per poi berne un solo sorso, storcendo la bocca mentre assaporava quel gusto che proprio non gli piaceva. Troppo forte, troppo particolare per lui.
    Le mie capacità vi saranno utili.
    Aggiunse infine posando il bicchiere sul bancone in legno scuro, riportando quindi lo sguardo davanti a se, ormai era pronto per fare quel passo, sperava caldamente non dover rovesciare anche gli Eversori di Merovish, in quel caso non ce l’avrebbe sicuramente fatta. I guerrieri di Endlos erano fatti di un’altra pasta, erano forti e coraggiosi, non delle larve come quel pianeta terra distrutto dalla guerra e dalla fame da cui proveniva. Il Lampo capì che quell’angolo di universo era la sua vera casa, un luogo dove trovare la libertà e combattere per una causa sicuramente più giusta di quella abbandonata.

     
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  5. Klaus von Schneider
     
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    Ed eccolo lì, un altro perbenista puritano.
    Un altro che non beveva, non fumava, non scopava.
    Non faceva nulla che potesse in qualche modo distoglierlo da quello che era il suo modo di vivere.

    « ... » guardò l'altro, sospirando profondamente.
    Tante belle parole. Tutte, nessuna esclusa.
    Ma poteva fidarsi?
    Ci avrebbe rimesso la reputazione e la faccia, nel caso avesse sbagliato.
    I grandi capi infondo gli avevano affibbiato un compito importante nel contesto della gilda.
    No, non poteva permettersi di essere approssimativo.
    « Vedi Dimitriy, per quanto io possa crederti sulla parola, e per quanto tu mi abbia colpito a Daleli, abbattendo quel mostro, i miei capi mi hanno imposto di accertarmi del tuo valore. Abbiamo bisogno di gente che si sporchi le mani senza problemi. Non siamo dei benefattori. »
    Si voltò verso il Russo, lasciando il bicchiere vuoto sul tavolo.
    « Lo vedi quel tipo lì... » disse al biondino, accennando col capo ad un tizio dalla pelle olivastra, dai capelli violacei a trecce "rasta", seduto poco lontano a consumare il suo pasto su di un tavolino, dove aveva poggiato una vistosa katana.
    « Quello è uno dei peggiori criminali di tutta Merovish. Non abbiamo l'autorizzazione per catturarlo, ma puoi sempre fargli un pò il culo. »
    Si voltò di nuovo, facendo segno al barista di versare altro liquore.
    Lanciò un occhiata al damerino, trafiggendolo con lo sguardo.
    « Coraggio Vanathui, fammi vedere cosa sai fare. »
    Dannazione, quanto cazzo gli piaceva tutto quello.




    Ecco un pò d'azione. Klaus ti indica un tipo. Sta consumando il suo pasto poco lontano da voi. Sei libero di fare tutto quello che vuoi. Attaccalo e basta, provocalo...insomma hai carta bianca. Devi dimostrare a Klaus che non sei un pivello XD. Considera il tizio con un pu passivo del 50% in forza e resistenza. Ha una katana con se. Come al solito, niente autoconclusività. Il tipo in questione è più o meno così: IMG.
     
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  6. _MajinZ_
     
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    Dimitriy era un tipo tutto d'un pezzo, tendeva a non distrarsi soprattutto quando era in ballo qualcosa che aveva lui come protagonista. Riteneva quei vizi solo qualcosa di inutile, un misero sfogo verso ciò che lo circondava, ma oltre a ciò non poteva compromettere il suo corpo, quello era l'unico mezzo che poteva sostenerlo in quel mondo che non conosceva. E poi bere non gli piaceva proprio, fumare era solo dannoso, ma sull'ultima proposta di certo non avrebbe storto il naso, anche se ovviamente aveva i suoi gusti e i suoi erano abbastanza particolari. Comunque, lui la sua parola l'aveva data, era sincero in ciò che aveva detto e sicuro di quelle parole, purtroppo non tutti si fidavano di ciò che diceva e la cosa lo infastidiva parecchio, non era certo uno che raccontava balle, sapeva di non essere il migliore su Endlos, però nella sua domanda il Vampiro non aveva specificato di quale mondo doveva essere il migliore il Russo, nel suo aveva messo in ginocchio una potente organizzazione da solo e con la sua fuga probabilmente aveva dato il colpo di grazia, ma li il biondo non era a casa sua. Ci si poteva fidare di Dimitriy, però a volte le parole potevano essere ingannevoli e le uniche cose che non mentivano mai erano i fatti e l'evidenza. Avrebbe dimostrato a Klaus di essere all'altezza delle parole che aveva pronunciato.
    Tornò ad osservare il bicchiere contenente il liquido ambrato, nonostante non gli piacesse attirava ancora il suo sguardo. Comunque ciò che diceva il suo vicino era del tutto lecito, per quanto il Russo odiasse decisioni di quel tipo, una forte organizzazione non poteva di certo circondarsi di pusillanime e ogni nuova recluta andava testata. Ancora una volta gli occhi dei due strani interlocutori si incontrarono, l'espressione era ancora impassibile mentre lo sguardo di ghiaccio passava dall'Eversore verso il tipo indicatogli, il quale allo scuro delle loro parole consumava il suo pasto in tutta tranquillità. Infondo poteva permetterselo se la sua faccia era conosciuta nell'intera città sotterranea, cosa poteva temere? Sicuro di se e con un'arma temibile, quei tizi erano fatti tutti della stessa pasta. Lo sguardo del biondo passò dalla Katana al fisico di quella feccia, osservandolo per qualche istante per poi voltarsi, dopo aver concluso la sua ricerca di punti deboli. Quel tizio era forte e si vedeva, sicuramente sarebbe stato abbastanza complicato da abbattere.
    Rispose a quell'occhiata con una delle sue gelide, tornando quindi a guardare avanti per un singolo istante, non aveva di certo paura, lui. E poi quel tipo di sfide gli piacevano, in un certo senso.
    Se proprio ci tieni.
    Il ragazzo si mosse prontamente, lasciando lo sgabello sul quale era seduto fino a quel momento, ergendosi quindi in piedi e puntando lo sguardo sul tizio ancora indaffarato a mangiare, iniziò a muoversi nella sua direzione, conscio di non produrre alcun suono con la sua camminata, il che l'avrebbe sicuramente avvantaggiato. Si sapeva infatti quanto una persona si distraeva facilmente mentre mangiava, soprattutto quando si era molto affamati. Comunque, al momento il biondo non aveva intenzioni propriamente ostili, però continuò a camminare senza fermarsi, arrivando così proprio accanto al tizio e senza pensarci due volte il Russo tentò di afferrare il piatto e schiantarlo contro il viso del tizio insieme a tutto il suo contenuto, tutta l'azione eseguita con freddezza e una rapidità eccezionale. La strategia era molto semplice, una persona che perdeva la calma non ragionava lucidamente, il che metteva in vantaggio un assassino esperto come Dimitriy. Solo che... Se quel tipo era come lo stesso Russo, allora la cosa si complicava, e non poco. Si limitò a provocarlo quindi, attendendo la reazione dell'altro.



    CITAZIONE
    Stato fisico: Ottimale
    Stato mentale: Concentrato
    Energie: 100%

    Passive:
    ₪ Vy ne mozhete vzyatʹ ~ Non puoi prendermi
    Addestrato fin da bambino a rendere ogni movimento sicuro e sorprendente, Dimitriy ha sviluppato un'agilità superiore al normale che un semplice essere umano non potrebbe mai neanche pensare di sfiorare. I movimenti complessi non sono più un ostacolo, spiccare balzi, salti e rocambolesche fughe diviene facile come respirare, inoltre l'equilibrio riceve un discreto miglioramento che permette al ragazzo di correre anche su superfici esigue o scivolose. Ogni singolo movimento diventa qualcosa di sicuro, rendendo facile schivare ad esempio colpi in arrivo o far perdere le proprie tracce in poco tempo, sfruttando percorsi preclusi a umani senza nessun allenamento specifico. Il biondo non ha bisogno della forza, gli basta solo colpire al momento giusto come un vero killer per poi sfuggire e senza lasciare nessuna traccia.
    [Power Up Agilità 50%]

    ₪ Vy ne slyshite ~ Non puoi sentirmi
    Il silenzio per un assassino è l'alleato numero uno su cui poter contare, seguire il bersaglio senza che esso se ne accorga, arrivare alle spalle e colpire senza dare neanche il tempo alla vittima di rendersi conto di quel che le succede intorno. L'allenamento speciale a cui Dimitriy si è sottoposto ha sviluppato anche questa fondamentale capacità per fare un lavoro come quello, infatti il giovane riesce a distribuire il peso così bene che i suoi passi sono diventati impercettibili ed è quasi impossibile riuscire a sentire qualche suono provenire da lui a meno che non sia lui stesso a volerlo. Anche durante la corsa il suo rumore non viene influenzato e sarà silenzioso proprio come un felino, a patto che tutto il suo equipaggiamento sia ben fissato e non abbia nulla che fa rumore, benché riesca a controllare il suo corpo ciò sarebbe più complicato nel caso ci fosse qualcosa che fa rumore senza il suo volere.
    [Il personaggio non produce nessun suono muovendosi]

    ₪ Krovozhadnostʹ ~ Sete di Sangue
    Durante il suo addestramento, Dimitry ha capito che non è sempre necessaria la forza bruta per colpire con efficacia il nemico, tempismo ed abilità possono produrre una seria lesione al posto di un graffietto da poco. Il biondo assassino sa questo concetto e lo sfrutta a modo suo, in uno stile creato da lui stesso dopo lunghi ed estenuanti allenamenti, fino a rendere tale capacità quasi innata, capace di rendere molto più infidi e letali i colpi che infligge; mirando con naturalezza agli angoli più fragili o debilitanti, come ad esempio un’arteria ed alterando le normali angolature dei colpi è in grado di causare danni solamente in apparenza minori. Colpendo l'avversario nel punto giusto, l'assassino riesce a causare traumi inattesi al sistema circolatorio; questo tende a causare una maggiore fuoriuscita di sangue dalle ferite così inferte, causando una minaccia concreta anche con il più stupido dei taglietti. Proprio come alcuni temibili malattie, infatti venire colpito in questo modo crea una maggiore difficoltà nel sopportare i successivi assalti; una debolezza che apre la via a minacce ben più pericolose, avvicinando di un passo la fine della vita del bersaglio.
    [La precisione dei colpi è tale da causare danni al sistema circolatorio nemico aumentandone così il sanguinamento.]

    Tecniche: \\

     
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  7. Klaus von Schneider
     
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    Freddo, cinico, e fottutamente silenzioso e rapido.
    Il Russo non ci pensò due volte ad accettare la sfida lanciatagli dal Malkavian.
    Aveva le palle, indubbiamente.
    Ma la vera questione era: sarebbe riuscito a non farsele staccare?

    Già, perchè il tizio dai capelli rasta non esitò un attimo a riverberare sul damerino tutta la sua rabbia per l'umiliazione subita.
    « Pezzo di merda!!! » gridò all'altro, con una voce demoniaca e carica d'odio, facendo partire anche qualche sputo.
    Ancora col viso grondante e ricoperto di brodaglia, il criminale si alzò di scatto, afferrando la bottiglia di vino che aveva sul tavolo, con l'obbiettivo di spaccarla in testa al forestiero.
    Afferrò il collo di vetro talmente forte da provocarne una sottile incrinatura.
    Ma no, non si limitò di certo a quello, ovviamente.
    Con la destra sfoderò la katana, pronto a vibrare un colpo verso il ventre del biondino.
    Voleva farlo fuori, nessuno aveva mai osato tanto.
    Non si sarebbe mai aspettato un simile affronto.
    No, non a casa sua.

    « Ora sì che ragioniamo. » sghignazzò divertito il Malkavian.
    Il Russo aveva deciso di stare al suo gioco.
    Ma una volta salito in barca avrebbe dovuto remare, da solo.
    Sì, perchè il Vampiro per aiutarlo, non avrebbe mosso nemmeno un muscolo questa volta.



    Perfetto, sei riuscito in pieno nel tuo intento, lo hai fatto incazzare XD. La bottigliata è un'attacco semplice, mentre la spadata è un medio. A te. Ricorda che siete ancora nel locale, se vuoi sfrutta anche le cose che ti circondano, sempre senza autoconclusività.
     
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  8. _MajinZ_
     
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    Come era prevedibile, il tizio non si accorse neanche della presenza di Dimitriy al suo fianco, rimase intento a mangiare almeno finché quello stesso piatto non incontrò il viso, imbrattandolo con la brodaglia che serviva quella locanda. Il primo obiettivo del biondo era stato raggiunto, infatti aveva fatto incazzare lo spadaccino che subito riversò sul Russo tutta la sua rabbia, sbraitandogliela contro con un tono che aveva poco di umano e che lasciava trasparire tutto il suo odio per quella figuraccia, di certo non si aspettava che qualcuno lo rendesse ridicolo in un modo tanto facile. L'assassino sollevò il braccio per evitare di venir colpito da quelli sputi, per nulla intimorito da quel tono o dalla persona che aveva davanti, il suo viso infatti era rimasto impassibile come qualche minuto prima. Magari era solo pazzo, oppure sapeva benissimo di essere superiore a quel tizio e di poterlo mettere al tappeto come poco prima aveva detto Klaus, di certo non aveva nessuna intenzione di tirarsi indietro, non l'aveva mai fatto e non l'avrebbe fatto per un bel po'. Comunque, il tizio non aveva nessuna intenzione di fargliela passare liscia, quindi afferrò la bottiglia presente sul suo tavolo, afferrandola per il collo e stringendola con forza. Le sue intenzioni erano chiare, voleva spaccargliela in testa e non contento voleva pure squartarlo con la Katana, insomma, si era proprio incazzato. Probabilmente nessuno prima di quel momento l'aveva sfidato apertamente in quel modo.
    Ma il Lampo non aveva nessuna intenzione di starsene li fermo come un idiota per farsi colpire, infatti aveva già preso le contromisure necessarie ed era pronto a diventare un bersaglio difficile da colpire. La bottiglia non arrivò mai a colpire la sua testa, con un repentino movimento il ragazzo ruotò il busto, lasciando passare il vetro a poca distanza dal suo viso, ma senza colpirlo. Per il colpo successivo invece gli ci volle una marcia in più, i muscoli delle sue gambe reagirono subito e donarono all'assassino la forza necessaria per fare un rapido movimento, una serie di passi indietro che gli permise di allontanarsi da quel colpo, anche se le sue vesti vennero sfiorate dall'affilata lama e ciò non andò proprio a genio al giovane. Era giunto il momento di menare le mani.
    E ora dove ne trovo una nuova...
    Aggiunse riportando lo sguardo sul cattivone, trapassandolo quasi con il suo sguardo di ghiaccio prima di ripartire un attimo dopo in avanti, accorciando in un solo istante la distanza e riportandosi vicino allo spadaccino, pronto a una veloce serie di colpi. Il primo arrivò subito, un calcio diretto al suo ginocchio, il quale sarebbe stato colpito dal piede direttamente, così da fargli abbastanza male e in un caso fortuito spezzarlo magari. Una gomitata fu il colpo successivo, era diretta alle costole della parte sinistra del corpo, la stessa del ginocchio, andando a mirare a quelle che stavano più in basso. Un veloce pugno seguì la gomitata, mirando stavolta sotto l'ascella del tizio, così da colpire quella zona carica di fasci nervosi che gli avrebbero trasmesso dolore, se colpiti. Tanto dolore. Con un piccolo movimento all'indietro caricò un pugno che era diretto allo stomaco, poi un calcio alla gamba opposta a quella colpita all'inizio e infine un balzo, con l'intento di colpire il tizio al viso con una ginocchiata. Insomma, voleva proprio stenderlo. E poi gli avrebbe fatto consegnare i soldi per rimettere apposto i suoi abiti.



    CITAZIONE
    Stato fisico: Ottimale
    Stato mentale: Concentrato
    Energie: 80%

    Passive:
    Vedi sopra

    Tecniche:
    ₪ Kak Vspyshka ~ Come un Lampo
    Vi era un motivo se nell'Organizzazione Dimitriy era chiamato il Lampo e se qualcuno avesse chiesto il motivo, la risposta sarebbe sata semplice, quel ragazzo era velocissimo. A volte era quasi inumano, ma quando lui decideva di correre, beh, lo faceva meglio di chiunque altro. Come un lupo che corre dietro al cervo che cerca di sfuggire alla morte, per il biondo era la stessa cosa quando inseguiva il suo bersaglio, braccandolo e raggiungendolo senza uno sforzo apparente, raggiungendo la sua preda in poche falcate e affondando gli artigli nella sua carne, chiudendo così il lavoro. In molti restavano sbalorditi dalla sua capacità e quasi nessuno poteva prenderlo, per quel motivo anche dopo la sua fuga nessuno riuscì a riacciufarlo, era imprendibile proprio come un lampo.
    [Power Up Velocità - Variabile: Medio]

    ₪ Zakhvat, Udar i Razrushitʹ ~ Afferra, Colpisci e Abbatti
    La prima cosa che insegna l'Organizzazione è il combattimento con le mani nude, usando il proprio corpo come un'arma e divenire letali tramite essa. E' un misto di varie arti quella che insegnano, non si tratta di un'arte marziale pura, ma una speciale serie di colpi precisi e potenti, utili per mettere fuori gioco un bersaglio in poco tempo, giocando con una serie di leve per disarticolare le ossa e poi spezzarle, oltre ad una serie di colpi potenti per spezzare ogni difesa, prima che il bersaglio se ne accorga. Agli studenti viene data un'infarinatura generale, ma ognuno è libero di personalizzare i suoi attacchi come più lo aggradano, plasmando così il proprio stile per diventare qualcosa di unico, così che nessuno possa mai prevedera quali mosse userà la pedina dell'organizzazione. Tre parole compongono le regole del corpo a corpo nell'Organizzazione, tre parole uguali per tutti ma dalle molteplici interpretazioni, che alla fine però si riuniscono tutti in una strategia comune: Afferra il nemico quando non ti vede, Colpiscilo con forza e Abbattilo al suolo, in quel momento esso sarà in tuo potere.
    [Serie di colpi: Quattro con un consumo Basso, Sei con un Medio, Otto con un Alto e Dieci con un Critico.]

     
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  9. Klaus von Schneider
     
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    Notevole, davvero notevole.
    Il Russo mostrò tutte le sue doti di killer professionista, assestando una serie di colpi al disgraziato dai capelli rasta.
    Si trovava molto più a suo agio contro esseri umani che non contro mostri o creature immonde, decisamente.
    Ma, sfortunatamente per lui, avrebbe dovuto abituarsi anche a quello, per avere vita lunga su Endlos.

    Il criminale comunque, venne messo al tappeto in un lampo. Cadde al suolo, come un sacco di merda fresca. Non si rilevò nient'altro che un buono a nulla.
    E ci rimase molto deluso von Schneider. Le segnalazioni su quel tizio dovevano essere sbagliate. O soltanto molto pompate, come spesso accadeva a Merovish.
    « AHAHAHA!!! Non montarti troppo la testa Russo...dietro di te. » si fece scappare quel piccolo suggerimento, ma giusto perchè in preda ad una fragorosa risata.
    Dietro al killer, altri tre uomini, armati con spadoni, erano pronti a farlo a fette.
    Complici dell'altro, o soltanto spinti da spirito solidaristico criminale, si gettarono tutti all'attacco del biondino, con l'intento di farlo a fettine.
    Il gioco era giunto al suo momento fatidico. E soltanto uno ne sarebbe uscito vincitore.
    Ed il Malkavian si sarebbe gustato tutta la scena, dall'alto del suo sgabello.



    Bene, hai messo ko il tipo coi rasta. Si è rivelato una pippa XD. Dietro di te però, altri tre uomini ti attaccano con dei fendenti di spada. Due considerale attacchi semplici. L'ultimo colpo è una spadata media, come prima XD.
     
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  10. _MajinZ_
     
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    Tutto fumo e niente arrosto.
    Quel tizio che si faceva tanto grosso alla fine era andato a terra come un castello di carte, erano bastati dei colpi ben mirati per mandare al tappeto uno dei criminali più temuti in tutta la città sotterranea, anche se il biondo iniziava a dubitarne. Però non vi era disprezzo nel suo sguardo, si limitò ad osservare per un attimo quel tizio che giaceva a terra svenuto, con il naso spappolato da quell'ultima e terribile ginocchiata che l'aveva steso, ma Dimitriy non mutò espressione, la quale rimase la solita fredda e impassibile maschera. Per un attimo però i suoi occhi di ghiaccio finirono su quel Klaus, possibile che lui sapesse che quello era solo un pesce piccolo oppure era veramente convinto di quelle informazioni? Ci avrebbe pensato in un secondo momento, infatti non ne aveva il tempo materiale per farlo, visto che i compagni del tizio o forse semplici attaccabrighe, sfoderarono le loro enormi lame, pronti ad adoperarle per fare a pezzi il Russo. Il ragazzo si voltò nella direzione indicata dal suo "esaminatore", spolverandosi quindi le vesti e scrocchiandosi il collo fissò il gruppetto, pronto a continuare quello scontro. Non era abituato a combattere contro varie persone, un assassino infatti doveva colpire il bersaglio facendo meno caos possibile, bisognava essere invisibili, le risse non erano di certo un terreno congeniale, anche se sapeva come fare in una situazione del genere, non si sarebbe mica tirato indietro.
    Quei tre erano convinti di essere superiori perché il loro numero era maggiore, ma il Lampo non era per nulla spaventato e la sua mente stava già lavorando per trovare una soluzione a quella difficile situazione, questa volta avrebbe dovuto dare fondo alle sue energie. I tizi si lanciarono verso di lui, ma Dimitriy conscio delle sue abilità atletiche fece un balzo all'indietro così da frapporre il tavolo che prima stava alle sue spalle all'avanzata degli uomini, azione che gli permise di evitare i primi affondi con una naturalezza incredibile, sfruttando poi la superficie legnosa come un ariete, spingendolo con forza con la gamba così da sbarrare la strada ai primi due criminali, mentre per il terzo e probabilmente il più forte dei tre gli ci volle una spinta in più, così le sue gambe si mossero veloci e con dei rapidi passi laterali il biondo evitò quel fendente, lanciandosi quindi all'attacco proprio verso l'ultimo arrivato. Si lanciò quindi verso di lui a gran velocità, sfruttando ancora una volta il suo ginocchio ma stavolta per colpire il tizio alla bocca dello stomaco, sfruttando quindi quel colpo per colpire la colonna vertebrale con una gomitata ben assestata, andando poi a sferrare un calcio dietro le ginocchia, così da fargli perdere l'equilibrio e assestare un altro colpo alla testa, forse si stava lasciando prendere la mano.
    Sfruttando la vicinanza degli altri due, Dimitriy si lanciò sullo spadaccino più vicino, sferrandogli un violento pugno al fianco, seguito da un altro dal basso verso l'alto, un montante che mirava al mento, facendo passare poi la mano sul viso così da trascinarlo al suolo, frapponendo però un ginocchio alla caduta, così da colpire il tizio alla schiena.
    Ne restava uno solo, ma ci avrebbe pensato dopo, visto che non era detto che il suo assalto andasse come nei piani che si era fatto nella sua mente, a volte il destino si divertiva a prenderlo in giro, adorava rovinargli i piani. E la giornata.



    CITAZIONE
    Stato fisico: Ottimale
    Stato mentale: Concentrato
    Energie: 50%

    Passive:
    Vedi sopra

    Tecniche:
    ₪ Kak Vspyshka ~ Come un Lampo
    Vi era un motivo se nell'Organizzazione Dimitriy era chiamato il Lampo e se qualcuno avesse chiesto il motivo, la risposta sarebbe sata semplice, quel ragazzo era velocissimo. A volte era quasi inumano, ma quando lui decideva di correre, beh, lo faceva meglio di chiunque altro. Come un lupo che corre dietro al cervo che cerca di sfuggire alla morte, per il biondo era la stessa cosa quando inseguiva il suo bersaglio, braccandolo e raggiungendolo senza uno sforzo apparente, raggiungendo la sua preda in poche falcate e affondando gli artigli nella sua carne, chiudendo così il lavoro. In molti restavano sbalorditi dalla sua capacità e quasi nessuno poteva prenderlo, per quel motivo anche dopo la sua fuga nessuno riuscì a riacciufarlo, era imprendibile proprio come un lampo.
    [Power Up Velocità - Variabile: Medio]

    ₪ Zakhvat, Udar i Razrushitʹ ~ Afferra, Colpisci e Abbatti
    La prima cosa che insegna l'Organizzazione è il combattimento con le mani nude, usando il proprio corpo come un'arma e divenire letali tramite essa. E' un misto di varie arti quella che insegnano, non si tratta di un'arte marziale pura, ma una speciale serie di colpi precisi e potenti, utili per mettere fuori gioco un bersaglio in poco tempo, giocando con una serie di leve per disarticolare le ossa e poi spezzarle, oltre ad una serie di colpi potenti per spezzare ogni difesa, prima che il bersaglio se ne accorga. Agli studenti viene data un'infarinatura generale, ma ognuno è libero di personalizzare i suoi attacchi come più lo aggradano, plasmando così il proprio stile per diventare qualcosa di unico, così che nessuno possa mai prevedera quali mosse userà la pedina dell'organizzazione. Tre parole compongono le regole del corpo a corpo nell'Organizzazione, tre parole uguali per tutti ma dalle molteplici interpretazioni, che alla fine però si riuniscono tutti in una strategia comune: Afferra il nemico quando non ti vede, Colpiscilo con forza e Abbattilo al suolo, in quel momento esso sarà in tuo potere.
    [Serie di colpi: Quattro con un consumo Basso, Sei con un Medio, Otto con un Alto e Dieci con un Critico.]

     
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  11. Klaus von Schneider
     
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    Calma, calma piatta.
    Come il sereno dopo la tempesta, al "Killer for Business" non volava più una mosca.
    La gentucola che stava consumando il proprio pasto rimase impietrita e muta, dinanzi a quello spettacolo di violenza messo in atto dal forestiero.

    Il Russo atterrò anche l'ultimo uomo che lo aveva attaccato, mostrando un'agilità nei movimenti e una precisione nei colpi degna del miglior killer professionista.
    Sarebbe stato un ottimo elemento per gli Eversori, questo ormai Klaus lo aveva capito, e anche bene.
    « Bene Vanathui, basta così. » disse all'altro, afferrandolo per un braccio, dopo essere sceso dallo sgabello alla vista del fucile che ora il barista reggeva tra le mani, con tutta l'aria di chi volesse riempire qualcuno di piombo.
    « Sei dei nostri. Ora sei un Eversore. » sussurrò quasi al biondo, per poi avvicinarsi al bancone e lanciare un paio di monete al vecchio col fucile « Mi dispiace per il casino, ma quello è una testa calda, che vuoi farci. »
    E il Malkavian si allontanò lentamente dal bancone, dirigendosi all'uscita del locale, con un ghigno malefico stampato sul volto.
    « Vieni Russo, muoviti. Abbiamo del lavoro da fare. »




    Bene, il tuo arruolamento è terminato. Ti sei comportato bene, ma ho per te un paio di suggerimenti/osservazioni che sei libero di non considerare XD:

    1) Cerca di staccare un pò lo scritto. Scrivi tutto senza staccare mai un pezzo dall'altro e questo, spesso, induce il lettore a stancarsi. Chi vede un unico blocco ha poi poca voglia di leggere quello che c'è scritto.

    2)Per quanto tu ti sia comportato bene nei momenti di combattimento, ti suggerisco di sfruttare i punti liberi che hai a disposizione per fornire il tuo pg di tech più versatili, soprattutto in difesa. I giudici, in molti duelli, non vedono di buon occhio le schivate e gli spostamenti, anche se questi sono con tecnica capisci.

    Comunque una buonissima prova, nulla da dire. Prendi i miei suggerimenti come tali, come consigli da player a player visto che non sono nessuno XD. Se mi sono permesso di dirti queste cose è perchè ho notato la tua bravura e mi sono divertito tanto in queste due scene fatte insieme. Fai pure il tuo post conclusivo, così poi posterò in valutazione. Scambiamoci pure i feedback se ti va. Questo è il forum degli Eversori: Link. Alla prossima ;)
     
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  12. _MajinZ_
     
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    Quelli scagliati da Dimitriy furono dei colpi precisi, brutali. Non vi era nessuna pietà in quegli attacchi, tutti erano mirati a causare dei grossi danni a chi aveva scelto di attaccarlo, quegli sprovveduti se l'avevano presa con la preda sbagliata, finendo a diventare loro gli erbivori della situazione. La sua tecnica non aveva uno stile preciso, se non un'insana crudeltà condita dalla freddezza del biondo mentre eseguiva quei colpi. Il suo volto infatti rimase impassibile per tutto il resto della rissa, anche quando le ossa e le giunture dei criminali si spezzavano o si torcevano, nessuna emozione era apparsa, sembrava solo un automa. Anni passati a fare quel mestiere l'avevano reso un pezzo di ghiaccio e se Klaus non l'avesse fermato, probabilmente quei tizi sarebbero morti, senza pensarci stava per mettere fine alla sua promessa. Il Russo abbassò quindi le braccia, lasciandole ricadere lungo i fianchi, i suoi guanti bianchi tinti da alcune macchie rosse. Osservò il taglio sulle sue vesti e sospirò, doveva trovare un sarto al più presto, un tipo così preciso non amava una cosa rovinata a quel modo.
    Fu in quel momento che l'assassino notò il barista, il quale sembrava veramente contrariato da quella situazione e il suo fucile era della stessa idea. Probabilmente continuando a devastargli il locale l'avrebbe sparato, forse era per quel motivo che il Vampiro l'aveva fermato, perdere una così valente pedina di certo non sarebbe piaciuto ai suoi capi. Comunque, la prova sembrava giunta al termine e il biondino l'aveva superata benissimo, ma forse un'altra volta doveva stare più attento alle sue azioni...
    Non avevo dubbi.
    Alla fine sapeva che Klaus si era divertito così tanto a metterlo alla prova, magari l'aveva fatto apposta, ma Dimitriy sapeva di essere all'altezza di quel compito, soprattutto perché l'aveva scelto di sua spontanea volontà e non era stato ingannato da qualcuno che lo comandava e gli rinfacciava il fatto di averlo salvato. Quel bastardo ormai era sicuramente morto, insieme a tutti gli altri.
    Solo il rumore dei passi dei due Eversori ruppe il silenzio che si era creato nel locale, anzi, solo il suono dei passi del Vampiro risuonò, il Lampo infatti silenzioso come al solito non lasciava nessuna traccia di se, se non quei tizi ancora a terra doloranti. Purtroppo si erano messi sulla sua strada, peggio per loro. La sua nuova vita in un mondo libero stava per iniziare, Endlos non era poi così male. Senza battere ciglio seguì il suo esaminatore verso l'uscita del locale, infatti gli impegni erano già aumentati, ma a suo modo era felice, felice di aver fatto una scelta che aveva deciso solo lui e nessun altro.



    Grazie per i consigli, ne terrò conto ;) ti ringrazio per la bella ruolata! ^^
     
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11 replies since 29/1/2012, 10:53   226 views
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