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    Viaggiatore dei Mondi

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    406px-Hood

    La sua stazza imponente non sembrava aver smosso più di tanto gli avventori del Bazar delle Talpe, tant'é che se ne stava a suo agio in mezzo a quella folla caotica, come se non fosse nient'altro che un pezzo di loro. Una parte di Merovish, così conosciuta che non c'era poi bisogno di soffermarvisi davvero sopra: tutti sapevano ch'era lì, come sapevano che, al suo posto, un domani sarebbe giunto qualcun'altro.

    Era vestito di scuro, e indossava un grosso cappuccio. Non era possibile notarne il viso, se non gli occhi ingialliti che scrutavano l'ambiente. Uno spicchio di mento si lasciava intravedere, e con esso la profonda cicatrice che sembrava il residuo di un duro scontro faccia a faccia con un Titano del Recupero. I suoi abiti consunti e l'aria lercia davan di lui l'impressione che avrebbe fatto qualsiasi vagabondo.
    Solo che lui non stava chiedendo elemosina. Non che qualcuno gliene avrebbe fatta alcuna, ma la sua presenza aveva ben altro motivo: silenzioso e muto attendeva l'arrivo di due personaggi a cui aveva dato appuntamento in quel preciso giorno, in quell'esatto momento e occasione.

    Uno si chiamava Bid'daum, ed era un Eversore famoso per aver, non molto tempo addietro, buttato giù una delle famiglie criminali del sud che lo volevano morto. Si diceva che non avesse lavorato da solo, ma nessuno sapeva il nome dell'altro che gli aveva dato una mano e, quindi, Bid' era ritenuto l'unico fautore dell'evento. Ma non l'aveva scelto solo per le voci sul suo conto: aveva bisogno di un contatto con gli Eversori, divenuti ormai presenza fissa e preponderante in quell'angolo di Presidio, specie dopo l'ultimo trambusto che aveva scosso Merovish dalle sue fondamenta.

    L'altro che attendeva, invece, si chiamava Eru ed era un tipetto al quanto bizzarro; al posto del volto aveva una specie di buco nero, cosa che certamente incuteva un certo timore nel prossimo. Non sapevi mai se rideva o se era arrabbiato. Lui, questo Eru, l'aveva già assoldato altre volte e quindi sapeva di poter contare su di un'appoggio sicuro. Anche perché l'avrebbe pagato profumatamente per quanto avrebbe dovuto fare....

    Suvvia, bando alla cance.
    Adesso toccava ai due protagonisti presentarsi al cospetto del tizio incappucciato.


    CITAZIONE
    QM POINT:

    x Bid: tu vieni contattato in forma anonima da un messo, che ti informa di questo incontro e della possibilità, per gli Eversori, di guadagnare ulteriore potere giù a Merovish. Giotta occasione, no?
    Presentati e... il resto hai carta bianca :) Fai pure tutte le domande che vuoi.

    x Nigga: ho motivato la tua presenza dicendo che tu hai già avuto modo di lavorare altre volte con questo tizio e per questo quando ti manda a chiamare sai già che c'è da guadagnarci un bel pò di soldi.
    Tu non hai bisogno di presentarti, visto che è come se lo conoscessi già, ma puoi fargli però tutte le domande che vuoi^^

    Detto questo, essendo una prima parte rapida rapida, fisso il termine al 16 febbraio ;)

    In caso di problemi, chiedete pure proroghe XD

     
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  2. Nigga della Mappa di Karnaugh
     
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    Potere.

    Sempre di più, mai abbastanza.
    E come poteva averne abbastanza per compiere la vera e propria impresa che aveva intenzione di affrontare?
    Aveva fatto grandi progressi da quando era apparso su quel bizzarro universo chiamato Endlos, recuperando buona parte del suo potenziale, ma la strada era ancora lunga.
    Dopo varie peripezie, era giunto alla magnifica Laputa, la città volante nella quale conobbe l'eccentrico Majin Bu e il sergente Ryusang.
    Il Presidio Errante però era un luogo troppo noioso e pacifico per gli standard del Messiah.
    Stando alle voci del popolo, il più consono alla sua indole avrebbe dovuto essere quello meridionale, dove poter uccidere chiunque desiderava e ristabilire i pieni poteri in tutta tranquillità.
    Venne anche a sapere che proprio nel Presidio Sud aveva conosciuto Pandora ed affrontato la folle armatura che possiede le persone.
    Sembrava davvero che il Destino avesse deciso che dovesse stabilirsi la, come se quel luogo gli nascondesse qualcosa.
    Ed in effetti qualcosa trovò.
    Non era certo ciò che si aspettava, ma fu comunque utile per la sua ascesa.

    Si diresse alla tribolante capitale, Merovish.
    Un luogo di violenza, dove soltanto chi non si faceva scrupoli e non aveva pietà poteva sopravvivere.
    Una vera e propria Mecca per Eru.
    Inoltre, qua avrebbe potuto anche spedire all'altro mondo qualche miserabile, in modo da creare un diversivo sulla sua inoperosità sul compito che gli era stato assegnato.
    Il Dio se ne sarebbe stato bello e buono senza sospettare nulla, contento delle anime infedeli che gli arrivavano con regolarità.
    Nella capitale si fece subito notare per la sua freddezza e per l'efficienza con cui eliminava le vittime.
    Un giorno venne avvicinato da un misterioso figuro incappucciato.
    Pareva un mendicante, ma non ci volle molto a capire in realtà chi fosse: la profonda cicatrice su viso, l'aura di timore reverenziale che incuteva, il modo in cui si muoveva erano tutti chiari segnali sulla sua reale identità.
    Gli propose di portare a buon fine qualche lavoretto.
    L'Uno accettò di buon grado, conscio di aver unito l'utile al dilettevole.
    Praticamente avrebbe dovuto continuare ad allenarsi come faceva prima, solo che ora doveva farlo con chi pareva al suo committente e venendo addirittura pagato in cambio.
    Non che i soldi fossero il suo obiettivo principale, ma di qualcosa doveva pur campare.
    E i nemici che doveva eliminare erano sempre divertenti da uccidere.

    ---

    Anche quella mattina venne chiamato.
    Perfetto, stava proprio iniziando ad annoiarsi.
    Trepidante, si diresse immediatamente nel luogo dove solevano incontrarsi per discutere di affari.
    Camminando senza fretta per le strade e osservando con sufficenza le misere vite attorno a lui che si affaccendavano nei loro inutili lavori, giunse finalmente alla meta.
    Lo trovò seduto per terra nella polvere e nella selva di gambe che gli passavano davanti, esattamente come uno pidocchioso pezzente.
    Gli si avvicinò ed instauro una conversazione telepatica:

    - Allora, cosa devo fare oggi? -

     
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    Gli Eversori si sarebbero procurati un centralino, prima o poi. Uno di quei posti pieni di segretarie munite di auricolare, che smistano le chiamate e piazzano canzoni neomelodiche dopo il fatidico “Attenda in linea”.
    Oh, dimenticavo che non c’è campo sottoterra. Anzi, a dirla tutta, non c’è nemmeno una rete telefonica su Endlos.

    La fama crescente e i contatti sparsi a tela di ragno procuravano alla gilda sempre più ingaggi. Senza telefono e senza segretarie, gli incarichi giungevano un po’ come capitava. Messi incappucciati, messaggi in codice lasciati ai locandieri e tanti altri sotterfugi per mettere in contatto i datori di lavoro con il gruppo di mercenari.
    Perfino messaggi in bottiglia che emergevano dalle latrine.

    Quel giorno l’informazione arrivò tramite un portavoce, niente di eclatante dunque.
    Ci sarebbe stato un incontro poche ore dopo, con la promessa di un compito di un certo spessore.
    Bid’daum si offrì e, ultimati i preparativi, uscì in strada per cercare l’informatore.

    Lo riconobbe al volo, siccome era l’unico individuo che non elemosinava in mezzo ad una moltitudine di accattoni. Era insieme ad un altro uomo, parevano entrambi in silenzio.

    Il Castigo si avvicinò e squadrò entrambi. Quel tizio con il volto censurato dal buio era piuttosto strambo, perfino per i canoni della Tana.

    Distolse lo sguardo e parlò con tono sfrontato.

    Ho sentito che puoi procurarmi un lavoro, spero che sia vero…

    La conseguenza di un imbroglio ai danni del Castigo la conosciamo un po’ tutti.
    Fa rima con storte e sorte.


     
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    Per un'attimo tutto ciò che parve uscire dal cappuccio fu un sospiro, così lungo che quasi parve, quell'incappucciato, essere infastidito da qualcosa o da qualcuno. O forse, semplicemente, stava buttando via tutta l'aria viziata che impestava i suoi polmoni. Seguitò infatti un colpo di tosse, tipico di chi ha il petto pieno del catrame di cui son fatte le sigarette di marca assai scadente.

    Quello che ho da offrirti non è un lavoro, Bid'.

    Disse, con un tono fin troppo confidenziale: quanto sapeva costui degli Eversori, o almeno... quanto sapeva del Castigo per rivolgerglisi in modo così?

    Qui si parla d'affari. Io ho qualcosa che a voi può servire, e voi avete qualcosa che a me può servire. E poiché fra uomini d'affari non si fanno scambi, se non su un piatto che sia equivalente per entrambi, mi sono preso la briga di portare con me una parte di ciò che intendo scambiare con voi.

    A dare alito alle sue parole fu un gesto quasi meccanico: infilò la mano sotto la giacca e, lentamente, tirò fuori uno strano oggetto. Lo mostrò per pochi istanti, non voleva che altri se ne accorgessero; quei pochi secondi però bastarono ai due per comprendere che c'era qualcosa di inusuale in quell'arma.

    Sì, perché l'uomo palesò loro un'oggetto oblungo, con canna e grilletto. Nero come la pece, eppur brillante e sagomato. Tubi bluastri di vari colori si collegavano a quel che sembrava un tamburo, che tuttavia anziché dei proiettili sembrava contenere uno strano liquido azzurro dall'aria poco rassicurante. Quando l'incappucciato riportò l'oggetto al segreto sotto al suo mantello, lasciò dietro di sé un'unica certezza: quell'arma non era originaria dell'Endloss, e tuttavia non era sconosciuta ad esso. Quanti naufraghi erano soliti portarsi dietro qualcosa di simile? Eppure, aveva un'aria troppo futuristica... come se, anziché provenire da un'altro mondo, provenisse da un'altro tempo.

    Avrò modo di farvi vedere ben altro. Qualcosa che supera la vostra immaginazione, qualcosa che darebbe a voi molto più potere di qualsiasi altra gilda presente su Endloss.
    Ma come vi ho detto, siamo uomini d'affari: non si da niente per nulla.

    Tacque in quel momento, poiché non avrebbe continuato fintantoché Bid'daum non avesse mostrato il minimo interesse per quell'affare. Per quanto riguardava Eru, invece, l'uomo si dimostrò recettivo alla sua comunicazione mentale, tant'è che questi e questi soltanto ricevette tutt'altra richiesta: Ti pagherò per pedinare questo tizio, il tuo unico e solo scopo sarà guardarlo e riferirmi ogni suo movimento. Al momento adatto, riceverai nuove informazioni, che dovrai eseguire istantaneamente.
    Agire alle spalle dell'uno e dell'altro per il proprio ed unico vantaggio, ecco cosa significava contrattare.



    CITAZIONE
    QM POINT:

    x Bid: il tizio ti offre un affare, e per rassicurarti ti mostra un'arma che non è di Endlos, seppur tu riconoscerai (ti basta pensare alla pistola che usava Kira XD); l'uomo inoltre ti fa capire che ha molta altra id questa roba, e forse pure qualcos'altro ;) A te decidere

    x Nigga: tu segui tutto il discorso del tizio e di Bid, ma per via telepatica riceverai altre istruzioni, ovvero dovrai pedinare e controllare quest'ultimo. Mentre, al momento debito, ti verrà dato un particolare ordine da eseguire senza remore e istantaneamente :D

    La turnazione è libera, e il termine scade il 25^^



    Edited by flama - 15/2/2012, 16:39
     
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  5. Nigga della Mappa di Karnaugh
     
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    La posta in gioco si faceva interessante.
    L'incarico che si era procurato pareva diverso e molto più allettante dei precedenti.
    Innanzitutto, questa volta non operava da solo, ma con un altro umanoide che sembrava davvero potente, Bid'daum.
    Possedeva lunghi capelli cremisi, e dello stesso colore erano gli occhi, che gli conferivano uno sguardo da gelare il sangue anche ai più audaci.
    Ovviamente non a lui.
    La caratteristica che più lo colpì, però, era il corno che spuntava dal lato destro del volto.
    Gli ricordava vagamente il volto colpito su Punizione.
    Inoltre il discorso che il suo datore di lavoro pronunciò come incipit era una seconda conferma della sua ipotesi.
    Un discorso sugli affari e su inezie che non interessavano all'Uno.
    A lui bastava uccidere e ottenere potere.
    Infatti la seconda parte del soliloquio solleticò e non poco la sua attenzione

    CITAZIONE
    Avrò modo di farvi vedere ben altro. Qualcosa che supera la vostra immaginazione, qualcosa che darebbe a voi molto più potere di qualsiasi altra gilda presente su Endlos

    Prima di ponunciare la fatidica frase, l'uomo incappucciato aveva estratto dal mantello uno strano oggetto dalla forma allungata.
    Era scura con ampolle contenenti un liquido azzurro, ma non aveva mai visto nulla di simile.
    Notando anche l'espressione avida del suo compagno, comprese che doveva trattarsi di qualcosa di veramente letale.
    E, soprattutto, a compimento della missione poteva averne una anche lui, se non di meglio.
    Con quello strumento al suo fianco, diceva il losco figuro, le più forti gilde si sarebbero piegate a lui, forse anche i Presidi...
    E questo sì che era allettante.
    Dopo aver riposto l'arma nell'interno della cappa, smise di parlare, attendendo la reazione di Bid'daum.
    O almeno smise di parlare con la voce.

    Mentalmente, si mise in contatto con Eru, fornendogli indicazioni precise sul suo reale compito.
    Non era il suo genere preferito di missione, ma ormai l'arma aveva catturato tutto il suo interesse e avrebbe fatto qualunque cosa per ottenerla.
    Pedinare quel tizio non sarebbe stato un problema, e quando sarebbe stato il momento avrebbe eseguito anche il secondo ordine senza farsi il minimo problema.
    E magari, sperò, avrebbe dovuto anche affettare qualcuno!
    Gli rispose con una frenesia malata, quasi maniacale.

    - Non vedo l'ora di iniziare... Eseguirò i tuoi ordini. -
     
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    La posta in gioco era alta.

    Dalla tasca interna del mantello, il suo interlocutore palesò un’arma particolare.
    Se la memoria non lo ingannava, era di fattezze simili a quella impugnata da quel killer. Avevano collaborato qualche tempo prima, rovesciando un intero quartiere del Bazar.

    Quanti bei ricordi, quanto sangue!

    Aveva perso le tracce di quell’impensabile alleato, eppure - vedendo quella pistola - il Castigo sembrò aver riscoperto un ponte crollato. Che ci fosse un collegamento tra quel lavoro e l’assassino?

    Il datore di lavoro promise un set di strumenti di morte da far impallidire un esercito: una promessa molto ghiotta!
    Ma il Kuthiano aveva imparato a diffidare delle apparenze e delle promesse: quello che servivano erano i fatti. La pistola era una minima garanzia per continuare la contrattazione.

    Mi stai incuriosendo, devo ammetterlo. Cosa dovrei mettere sull’altro piatto della bilancia per ottenere quello che prometti?

    Per il momento ignorò la presenza dell’altro uomo, sapendo che se era presente doveva esserci un motivo. Le spie avevano vita breve nella Tana, probabilmente anche lui era (o voleva) essere invischiato nella faccenda.

    Fino a che punto? Quella era tutta un’altra storia…


     
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    Al mondo c'è sempre il contrario di qualcosa: se c'è il giorno, c'è la notte. E quindi esiste qualcuno a cui non fa piacere che circolino questi giocattoli.
    Qualcuno anche troppo in alto per non essere considerato come una spina nel culo. Non so se mi spiego...

    Dalla voce, era palese che il discorso aveva preso una piega che l'uomo poco gradiva. Nascose solo grazie al cappuccio il suo degno, che configurò però nel suo parlato l'acceso desiderio di volersi liberare da subito di tali... impedimenti.

    Chi ha saputo di noi, ha saputo anche a cosa miriamo. Non molte ore fà, a Chediya, un convoglio congiunto di Aviatori e Cavalieri Celesti ci ha sottratto un oggetto che cercavamo a Fanedell da molto... anzi troppo tempo.
    Sapevamo del loro tentativo e abbiamo provveduto, ma so già che non sarà sufficiente.

    Spostò leggermente un lembo del suo lungo abito, come se gli fosse divenuto improvvisamente di peso, o, nel discutere, gli avesse arrecato qualche risposta. Tirò poi su con il naso e mugugnò, e nessuno avrebbe dovuto meravigliarsi del fatto che, poco dopo, liberò su un muro qualcosa di verde e appiccicoso. Sintomo, quello, di chissà quale malattia che lo stava lentamente consumando...

    Il mio tempo si esaurisce, e non ho voglia di giocare al gatto con il topo.
    Li voglio fuori dai piedi. Né morti, né vivi... solo occupati. Non chiedo altro a voi, tagliagole e mercenari quali siete; chiedo solo che teniate quei figli di cagna lontani da ciò che mi appartiene.
    Vi fornirò anche le armi e i mezzi a nostra disposizione, così potrete saggiare dal vivo ciò che, a missione completata, sarà vostro per sempre.

    Concluse, rauco e provato dal discorso. La rabbia che aveva sormontato il suo spirito ora tacque, perché era di Bid'daum che voleva sentire la risposta...
    Anche se già la conosceva.



    CITAZIONE
    QM POINT:

    x Bid: beh penso che l'offerta sia palese XD
    A questo giro posterai solo tu, essendo Eru dispensato, momentaneamente, dal discorso.

    Il termine scade il 29^^

     
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    I nomi proferiti dall’altro non suonarono nuovi alle orecchie del Kuthiano.
    Sapeva qualcosa di quei gruppetti di paladini improvvisati: sapeva che ben presto sarebbero stati fastidiosi ostacoli, oppure inaspettati alleati.

    Il Caos riserva molte sorprese a chi sa coglierle al volo.

    Il racconto si spostò a Est, nelle lande rigogliose e vomitevoli in cui Bid’daum era naufragato con la scialuppa spaziale. Sembravano passati solo pochi giorni, quello schianto era ancora vivido nella sua memoria.

    E nei suoi incubi…

    Il datore di lavoro mostrò di soffrire per qualche strano malanno, ma il Castigo non ci fece molto caso.
    Il suo comportamento non era dettato da cordiale discrezione: la realtà era che non gliene importava nulla.

    La missione era limpida e cristallina come una bottiglia di torcibudella: tenere occupati i frocetti.
    Avrebbero avuto anche un arsenale a disposizione, quanta generosità! Doveva esserci una fregatura da qualche parte…
    Il problema era che Bid’daum non riusciva a trovarla.

    Perfetto, mandami da loro e non resterai deluso.

    Rivolse un’occhiata al tizio rimasto in silenzio.
    Sarebbe stato il suo compagno di missione, ed era un tipo che non si perdeva in stupide chiacchiere.

    Troppa fortuna nello stesso giorno: doveva per forza esserci un’inculata…

     
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    Signori, abbiamo un'accordo.

    Disse l'uomo incappucciato, iniziando a ridere in modo rauco e maligno. Tenne però la voce bassa, perché non desiderava che qualcuno lo sentisse, o che iniziasse a guardarlo male: la segretezza era tutto. Lanciò quindi un'occhiata d'intesa ai due uomini e, subito, aggiunse:

    Seguitemi.

    Avrebbe condotto i due per cunicoli tortuosi, stradine incavate nella roccia, fino ad arrivare ad un cunicolo di Merovish che, solo all'apparenza, sembrava uno dei tanti scavati dai Titani del Recupero. Ma sul fondo dello stesso, addormentato come un drago di metallo, c'era un veicolo nero come la pece e rilucente delle sue tubature colme di liquido azzurro. Era simile all'arma mostrata prima all'Eversore, ma nella sua mole, rappresentava una garanzia ulteriore sulla veridicità delle parole dell'incappucciato.

    Salite a bordo. Partirà tra poco e raggiungerete i miei uomini appostati a Fanedell. L'attacco partirà fra poche ore, e con questo gioiello sarete già lì quando inizieranno ad attaccare quei maledetti Aviatori. E mi raccomando: niente pietà.

    Il capomacchina avrebbe fatto cenno ai due uomini di salire sopra, perché il tempo era ormai prezioso e non c'era motivo alcuno per continuare a perdere tempo in futili parole. Sapevano entrambi cosa fare, ma prima che salissero, l'uomo ci tenne a ribadirlo:.

    Il vostro compito è rallentarli, ma se dovessero rivelarsi più difficili del previsto, avete carta bianca. Fateli anche fuori. E cercate di non mettervi i bastoni fra le ruote fra di voi, ne ho già di deficienti al mio seguito. Chiaro?

    L'uomo sarebbe poi scomparso, inabissandosi nella penombra di Merovish che sembrava averlo vomitato da chissà dove. I due invece, avendo ora chiaro il monito, avrebbero dovuto soltanto alloggiare all'interno di quel ch'era un vero e proprio treno.
    L'avrebbero visto la creatura sfrecciare nelle profondità della terra a velocità inaudita; tanto elevata che furono certi d'aver lasciato Merovish in meno di un minuto. E poi si sarebber alternati paesaggi: il deserto, poi la terra... perfino qualche residuo d'antiche rovine sepolte sotto lo Yuzrab. Ogni tanto sbucavano fuori varie creature, tutte incuriosite da quell'essere di metallo che, nel battito di ciglia, sfrecciava davanti a loro. A quella velocità, avrebbero raggiunto l'Est in poco meno di un'ora...
    Giusto il tempo, magari, per esplorare meglio quella meraviglia della tecnologia, presagendo, chissà, un domani in cui gli Eversori avrebbero potuto spostarsi da un Presidio all'altro nell'arco di una mezza giornata o poco più!



    CITAZIONE
    QM POINT:

    x Bid: penso sia chiaro, l'uomo vi fa salire sul treno metallico e quindi partite alla volta di Fanedell; avete un'ora (corrispondende ad 1 post) per fare ciò che volete, anche esplorare la macchina^^

    x Eru: stesso discorso di Bid ;) hai carta bianca

    Turnazione libera, e il termine scade il 5 Marzo^^

     
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  10. Nigga della Mappa di Karnaugh
     
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    Eru fremette.

    Era fatta, la missione poteva iniziare.
    L'uomo incappucciato, ridendo malignamente senza farsi troppo sentire, li condusse verso un cunicolo come ne aveva già visti tanti altri lì a Merovish.
    Seguì il losco figuro per parecchi metri dentro il tunnel, fino a raggiungere la sua fine.
    Lì Eru vide con grande stupore un enorme macchinario, con caratteristiche molto simili all'arma mostratagli poco prima.
    Allora non stava mentendo, poteva davvero ottenere un arsenale tale da far impallidire i più temibili eserciti.
    Nonostante esteriormente non facesse trapelare alcuna emozione, dentro di sé provava la gioia feroce di chi sta per ottenere la propria vendetta.
    Doveva solo intralciare gli Aviatori e tutto quel potere sarebbe stato suo.
    Ripensò a Ryusang, il Sergente che incontrò tempo prima a Laputa.
    Chissà se ci fosse stato anche lui tra gli avversari che doveva annientare.
    In ogni caso, lo avrebbe eliminato senza problemi, non aveva legami con nessuno e non si sarebbe posto troppi dilemmi.
    L'incappucciato gli disse di salire a bordo della macchina e che in breve tempo sarebbero arrivati a destinazione.
    Dopo le ultime raccomandazioni, il datore di lavoro sparì nell'oscurità di Merovish, lasciandoli soli.
    Entrò nel veicolo, curioso di sapere il suo funzionamento.

    Il viaggio stava volgendo ormai verso il termine.
    Una volta a bordo del mezzo, esso aveva iniziato a viaggiare ad una velocità tale da lasciarlo incredulo.
    Non chiacchierò molto con il suo compagno di avventura.
    La parole erano per gli incapaci, i fatti appartenevano a chi ci sapeva fare.
    Ed Eru ci sapeva fare alla grande.
    Gli comunicò mentalmente soltanto una frase, sottolineando con un tono piatto quanto poco gli importasse di lui.

    - Il mio nome è Eru, mentre tu devi essere Bid'daum. Solitamente lavoro da solo, ma questa volta dovrò fare un'eccezione. Tu non intralciare me, io non intralcerò te. Sistemeremo questa faccenda in un men che non si dica. -

    Una volta detto, si richiuse in un silenzio che non ammetteva altri dialoghi.
    Si era posizionato in piedi davanti ad un finestrino, immobile.
    Da lì poteva osservare con interesse il paesaggio trasformarsi da un desolato deserto in una pianura via via sempre più verde e rigogliosa, fino a sfociare in una fittissima foresta dall'aria incantata.
    Era la prima volta dal suo risveglio su Endlos che visitava il Presidio Est.
    Da quel che aveva sentito dire, e che ora la vista confermava, era un luogo di pace e armonia, una piccola oasi nella quale passare la propria miserabile, inutile vita.
    Quel pensiero diede al Messiah il voltastomaco.
    Non sarebbe resistito nell'Est neanche un'ora.
    Avrebbero presto imparato anche li il suo nome e, soprattutto, a temerlo.
    Dopo la missione, al solo suono del suo nominativo ogni cittadino avrebbe tremato come una femminuccia.
    Accompagnato da questi pensieri, il macchinario iniziò a rallentare fino a fermarsi.
    Erano arrivati a destinazione.
    Ora si faceva sul serio.

     
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    Dopo un cammino tortuoso, i tre giunsero in un cunicolo nascosto. L’antro celava un treno futuristico, che li avrebbe condotti fino a Fanedell.

    La loro missione era di ostacolare con ogni mezzo l’operato degli Aviatori.

    Il Kuthiano rivolse un ultimo cenno di assenso al datore di lavoro, prima che i portoni metallici si chiudessero. La locomotiva brontolò all’accensione e il motore aumentò il regime fino a livelli pazzeschi.
    Emersero dalle profondità terrestri, veloci come la morte.

    Nel vagone regnò il silenzio: entrambi i mercenari erano concentrati sulla missione.
    Giungeva sempre il momento di riflessione, quella pausa prima dell’uragano. Il Castigo non rifuggiva queste occasioni, anzi le sfruttava fino all’ultimo secondo, per pianificare e ripassare alcune sequenze di attacco.

    Era in quei momenti che il mercenario si elevava, superando la sua stessa natura.
    Tutto ciò che precedentemente era una cornice, diventava il soggetto dell’opera.
    Quello che prima era un lavoro da tagliagole diventava un capolavoro di strategia. Bid’daum diventava un artista del crimine nell’istante in cui il lavoro era portato a termine nel pensiero.

    Ora sarebbe bastato tradurre il successo mentale nel trionfo reale.

    Pur non essendo ancora arrivato, sentì già di aver vinto.
    Non esisteva preparazione migliore per una missione.

    Un lieve sussulto accompagnò la consapevolezza che c’era una voce di troppo nella sua testa.
    Dopo poco il Kuthiano capì che il suo silenzioso compagno stava comunicando telepaticamente.
    Quel tizio senza volto possedeva una capacità interessante.

    Lo scambio di pensieri fu breve, il Castigo rispose mentalmente che non gli avrebbe intralciato il lavoro.
    La collaborazione era la chiave del successo, dopotutto.

    Il suo compagno sembrava altrettanto sicuro delle proprie capacità. Bene, molto bene.
    Finalmente un compagno degno dell’Eversore più folle di Merovish.


     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Il viaggio si prosettò fin troppo rapido. E quando arrivati a destinazione - su di una collinetta di Fanedell, il duo poté notare che i preparativi per l'attacco agli Aviatori e ai Cavalieri Celesti erano ormai terminati ma, almeno per ora, niente e nessuno si era mosso.
    L'attesa era snervante. L'adrenalina correva dentro quelli che sembravano poco più che adulti appena svezzati dal latte materno. Era questo l'esercito promesso agli aviatori? Possibile?
    Prima che le domande trovassero la giusta risposta, poterono vedere dal fianco di un dirupo giungere una carrozza: era un vagone ideato per lo più al trasporto di oggetti di valore, anziché alle persone. Stando ai rapporti, ben tre Aviatori e due Cavalieri Celesti seguivano il convoglio. Bid ed Eru ebbero i nomi ancor prima di veder spuntare la loro carrozza: Grifis, Comandante degli Aviatori Bianchi; Alexander, Aviatore Bianco; Richard, Aviatore Rosso; Kizan la Pantera e Tristan il Leone, delle Spade di Istvàn. Questi i nemici da affrontare...

    Lo scoppio avrebbe annunciato l'inizio delle ostilità.
    La carovana fu colpita da un razzo d'energia lanciato contro di essa, e da quel che i due poterono vedere, il gruppo dei nemici era stato separato. Da lì in poi l'aggressione sembrava dovesse svolgersi rapidamente a favore dei briganti, ma due segnali avrebbero fatto capire a Bid ed Eru che le cose non stavano proprio andando come consueto: dapprima una fetta della foresta di Fanedell si congelò, e non molto dopo, dal sito di schianto della carrozza, si elevò un raggio segnaletico. Se già non fosse chiaro, il motore del macchinario si accese... Che stessero programmando una ritirata? Oppure...



    CITAZIONE
    QM POINT:

    x Bid & Eru: arrivate a destinazione e aspettate l'attacco (che potete leggere nei topic Insequire e Defendere), così assistete a tutto l'esito dell'attacco alla carovana e il successivo fallimento. Decidete cosa fare, se restare sul treno o uscire e andare a stanare i nemici.

    Turnazione libera, e il termine scade il 15 Marzo^^

     
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    Giunsero a destinazione.
    La viscida Fanedell abbracciava tutto il campo visivo, colmandolo di nauseante rigogliosità.
    I loro informatori fornirono i nomi dei principali nemici.

    Molto bene: era un’informazione vitale per realizzare il piano malsano che stava germogliando nella sua mente.

    Videro una bordata energetica abbattersi sulla carovana. Le milizie si riversarono sul campo di battaglia, ma le loro forze sembravano insufficienti.
    Dal privilegiato punto d’osservazione, Bid’daum vide alcuni alberi della foresta brinarsi e nel contempo osservò la battaglia sul luogo dello schianto.

    I suoi occhi - sensibili alle anime - videro molti puntini luminosi vorticare in una danza di guerra. Come lucciole nei campi, le anime si spensero una dopo l’altra, segnalando che il nemico era più ostico del previsto.
    Un approccio frontale sarebbe stato fallimentare, ne era certo.

    Perciò considerò l’idea di un avvicinamento più subdolo.
    Il razzo segnaletico che si levò nel cielo fu la chiave di volta del suo piano.

    Ora sapeva cosa fare.

    Si rivolse al suo compagno senza volto.

    Ascolta la mia idea: se facessimo finta di essere dei rinforzi mandati in aiuto degli aviatori, potremmo poi pugnalarli alle spalle. Andremo là, dove hanno lanciato il razzo.
    Dobbiamo ottenere la loro fiducia, quindi niente mosse avventate. Comunicheremo telepaticamente in loro presenza, così non sospetteranno di nulla.
    Cosa ne pensi?


    Sperò che il piano incontrasse il favore del suo compagno. Se avessero inscenato con metodo, avrebbero concluso il lavoro senza problemi.

    L’inganno e il tradimento: musica per le sue orecchie.



    Stato fisico: ottimale
    Stato mentale: pianificatore
    Energia: 110%
    Equipaggiamento:

    Kuthian’s Armor
    Al momento dell’arresto Bid’daum indossava un’armatura di fattura Kuthiana. I tratti particolari sono la leggerezza dei pezzi e la loro incredibile resistenza ai colpi.

    Comet Hammer
    Quest’arma è composta da una sfera di metallo del diametro di 15 cm e dal peso di 3 kg. Questo peso è agganciato ad una catena di acciaio della lunghezza di 2 metri.

    Támerlein
    Il prigioniero possiede una spada particolare che supera la normale concezione di arma bianca. Si tratta di una lama incorporea che è l’emanazione stessa della sua anima. Recenti studi hanno portato a dimostrare l’ipotesi che quest’arma non sia in grado di danneggiare cose concrete ma solo spiriti e anime. Essendo parte stessa di Bid’daum, egli può scegliere quando farla comparire nella sua mano. [Tecnica attiva di consumo basso per far comparire e scomparire l'arma].
    La lunghezza di questa lama fantasma è di circa un metro e con un solo fendente di quest’arma lo spirito colpito viene distrutto e sparisce per sempre. Per quanto sia inservibile come arma di offesa classica, alcune sue peculiarità sono ancora misteriose, in quanto il detenuto è restio a mostrarla.

    Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto gdr + tecnica only-gdr]

    Passive:

    Risorse criminali
    La logica porterebbe a pensare che il Kuthiano, frammentando di continuo la propria anima, si stia autodistruggendo. Questo risponde solo in parte a verità.
    Usare il proprio spirito è rischioso; ma si è osservato che la sua anima, a causa dei continui utilizzi, è diventata più durevole. Sembrerebbe quasi un meccanismo di autodifesa, avviato in risposta al continuo sgretolamento dello spirito.
    Il criminale possiede una forza vitale superiore agli esseri viventi comuni, e non esiterà a sfruttare fino all’ultima stilla di energia per inseguire i suoi obiettivi.
    [Passiva: 110% energia]

    Oltre la realtà
    La manipolazione degli spiriti ha apportato dei sostanziali cambiamenti nel fisico di Bid’daum. I suoi occhi sono in grado di vedere nitidamente i fantasmi e le anime, normalmente invisibili alle persone comuni.
    Gli spiriti brillano di una perenne luce trascendentale, che li rende visibili al Kuthiano anche di notte o dentro il corpo degli esseri viventi.
    Che essi siano spettri, presenze esoteriche o anime vaganti, non sfuggiranno comunque al tremendo sguardo inquisitore del Castigo. Infatti egli non si limiterà ad osservare, ma la memoria immagazzinerà la forma e il colore specifico che rende unica ciascuna anima. Egli sarà in grado di identificare lo spirito già incontrato in precedenza nella stessa maniera in cui le persone riconoscono un viso familiare. [Auspex spirituale, raggio 30 metri]

    Putrefazione
    Gli spiriti manipolati dal Kuthiano – e la sua stessa anima – sono corrotti fino al midollo. La perversione profonda si amalgama con le forze esoteriche utilizzate dal criminale, trasmettendo questo marciume come una spaventosa epidemia, corrodendo progressivamente ciò che entra in contatto con gli spiriti.
    Tutto ciò che è colpito dalle arti esoteriche del Kuthiano è sottoposto a un progressivo avvizzimento.
    Il lento sfiorire, l’inevitabile morte.
    Questa corrosione è visibile sulla scorza, ma è capace anche di entrare in profondità. L’anima delle persone s’inaridisce e diviene sempre più irriconoscibile.
    Nei casi estremi si arriva alla completa perdizione: e mentre quel fiorellino perde la propria corolla e muore, lo spirito trova la dannazione.
    [Passiva scenica valida per le tecniche sciamaniche del personaggio: gli spiriti provocano un effetto aggiuntivo di corrosione e avvizzimento all’ambiente circostante. Gli effetti sullo spirito nemico sono di libera interpretazione]

    Attive utilizzate: /

     
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  14. Nigga della Mappa di Karnaugh
     
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    Odore di morte.

    Erano finalmente arrivati nello stomachevole Presidio dell'Est, saturo della sua perfezione e pace.
    Gli alberi crescevano rigogliosi su un verdissimo manto erboso, dall'apparenza molto soffice.
    Manto che presto si sarebbe ricoperto delle rosse stille di sangue degli Aviatori.
    Da quando erano arrivati, aveva visto la carovana venire colpita da una cannonata di energia, per poi venire assalita dalle milizie.
    L'attacco però non andò a buon fine, e i soldati vennero falcidiati come pecore al macello.
    Curiosamente, una parte della foresta venne congelata, immobile nell'irrealtà di quello strano fenomeno.
    Probabilmente era un risultato dell'attacco condotto fino a quel momento.
    Un segnale scagliato in cielo gli fece capire che il momento di entrare in azione era arrivato.

    Non vedeva l'ora di massacrare qualcuno.
    Assetato di morte, fece per scagliarsi in direzione del segnale, ma la voce del suo compagno stroncò sul nascere la corsa.
    Cos'aveva da dirgli di così importante da impedirgli di lanciarsi nella battaglia?

    Ascolta la mia idea: se facessimo finta di essere dei rinforzi mandati in aiuto degli aviatori, potremmo poi pugnalarli alle spalle. Andremo là, dove hanno lanciato il razzo.
    Dobbiamo ottenere la loro fiducia, quindi niente mosse avventate. Comunicheremo telepaticamente in loro presenza, così non sospetteranno di nulla.
    Cosa ne pensi?


    Un freddo calcolatore.
    Alla luce delle parole del compagno, buttarsi così nella mischia sarebbe stato rischioso e sconsiderato.
    Doveva imparare a dominare la propria fame di distruzione se voleva sopravvivere in quel mondo così spietato.
    Non sarebbe stato facile, ma decise di conservare tutta l'ira che provava per la vendetta sul suo Dio.
    Tornò col pensiero alla strategia proposta da Bid'daum.
    Poteva funzionare.
    Certo, se avessero scoperto che stavano mentendo, non solo il loro piano ma tutta la missione sarebbe andata in fumo; se invece avesse funzionato, avrebbero terminato il loro compito velocemente e senza troppa fatica.
    Alla fine, il Messiah decise di acconsentire.

    - Conosco un sergente degli Aviatori, si chiama Ryusang. Dì che ci ha mandati lui, sicuramente si fideranno di noi. E a quel punto... -

    E concluse il discorso fendendo il due l'aria davanti alla sua testa con un rapido colpo di spada, sottolineando con ferocia come sarebbe finito l'inganno.
    Una piccola parte di sé sperava in cuor suo che il piano fallisse, così da poter ingaggiare con loro una furibonda battaglia, ma sapeva comunque che la missione veniva prima dei suoi bisogni.
    Con un cenno del capo, invitò il suo compagno a recarsi al luogo del segnale, e si incamminò, quasi correndo dalla smania di violenza, verso la meta.


    Condizioni Fisiche: Illeso
    Condizioni Mentali: Assetato di sangue

    Equipaggiamento:

    Pena
    E' la spada di Eru. Definirla una lama vera e propria è sostanzialmente errato, poichè non è mai affilata o dai contorni ben precisi, e questo è un malus agli attacchi fisici portati agli avversari. Appunto per questo, il vero potere di Pena è quello di attaccare direttamente l'anima del nemico: quando Eru sferra un colpo, la sua lama attraversa il corpo senza fare danni ad esso, ma infierirà sull'anima della persona. Questo significa che in caso di recisione di un arto esso non potrà più essere utilizzato anche se la parte materiale rimarrà attaccata al corpo inerte. Inoltre, pagando un Alto prima di sferrare l'attacco, il colpo provocherà il doppio del dolore rispetto ad una ferita normale.. In caso di recisione della testa o di altri colpi mortali, l'avversario morirà comunque. Pena è attaccata al braccio di Eru tramite una catena fin dalla sua creazione.

    Punizione
    Lo scudo di Eru. Esso è a forma di viso diabolico, con due punte a mo' di corna e in esso sono scolpiti due occhi e una bocca. Queso scudo possiede moltepilici poteri, molti dei quali anche Eru ignora. Uno di essi è quello di assorbire i colpi nemici: tutte le tecniche verranno risucchiate dalla bocca all'interno dello scudo pagando un egual costo di energia. Gli atttacchi illusori e psionici non sono soggette a questo dispell. Anch'esso è legato ad Eru tramite una catena fin dalla sua nascita. Gli atttacchi illusori e psionici non sono soggette a questo dispell

    Passive:

    Chiaroveggenza
    Eru possiede una vista fuori dal comune, la quale permette di vedere molte più cose di un comune essere umano. Grazie a ciò, l'Uno può vedere 'energia in ogni sua forma (ad esempio calore, aura di potere, emanazioni energetiche ecc. In termini di gioco, si traduce con un Auspex passivo di 30 metri. Il QM può comunque limitarne gli effetti a secnda di necessità. [Passiva di Auspex]

    Telepatia
    Eru è in grado di comunicare mentalmente con qualsiasi essere vivente in grado di compiere un ragionamento (non neccessariamente umano quindi). Il concetto comunicato può essere anche una semplice emozione (nel caso di esseri dalla mentalità meno sviluppata) ma anche vere e proprie frasi nel caso di esseri intelligenti. Eru può usare la telepatia fino a sette metri di distanza, senza alcun dispendio di energia.
    [Passiva di telepatia]
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Qualcosa non stava andando affatto come previsto, ma in fondo sono proprio questi imprevisti che rendono la vita più piccante. No?
    Insomma, poco dopo il razzo segnalatore, il macchinista aveva rimesso in moto quel maledetto mezzo, facendo presagire all'Eversore e al Messia che, ben presto, sarebbero ritornarti esattamente dal buco da cui erano partiti. E non avrebbe dovuto essere l'unica delle loro preoccupazioni, perché da lontano furono visibili due figure che correvano verso di loro... anzi no, volavano.
    Grifis e Tristan si apprestavano ad assaltare il treno quando questi iniziava a correre via; il tempo, stringendo, avrebbe imposto a quei due una rapida decisione. Solo uno poteva scendere e aggiungersi agli altri aviatori, mentre l'altro avrebbe avuto il compito di rallentare, come gli era stato richiesto, quei due audaci figli di buona donna.

    Ma chi?
    Bid sarebbe sceso o sarebbe rimasto? Ed Eru, avrebbe lasciato andare una ghiotta occasione per menare le mani, o avrebbe assecondato l'idea dell'Eversore.
    Potevano anche restare tutti e due sul treno, in fondo, ma così rischiavano di perdere tempo utile alla riappropiazione di quel tesoro custodito dai loro nemici.
    Il tempo stringeva, il treno stava già per acquistare la sua normale velocità...
    Dopo sarebbe stato impossibile scendere.



    CITAZIONE
    QM POINT:

    x Bid & Eru: non fate i ntempo a mettere in atto l'idea, perché il treno inizia a ripartire come a voler scappare. Avete solo un turno per decidere chi resterà sopra al treno e chi scenderà, specialmente perché Grifis e Tristan da lì a poco saranno sul mezzo e non hanno certo l'aria di chi vuole fermarsi a fare due chiacchiere.

    Turnazione libera, e il termine scade il 24 Marzo^^

     
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