L'inizio di un viaggio importante

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    Viaggiatore dei Mondi

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    I giorni delle partenze sono sempre un po' strani: sono positivi e negativi allo stesso tempo. Si lasciano tante sicurezze, persone care e magari comodità, ma contemporaneamente si pensa che si potrà scoprire cose nuove, allargare i propri orizzonti e se si è la persona che vede qualcun altro partire, si è contenti per lui.
    Era sicuramente così per le ragazze che stavano con la principessa al palazzo, un po' meno per Sarah. Non poteva definirsi a " casa" in quel castello, per lei era come già trovarsi in un viaggio intrapreso di controvoglia.
    Non era forse così? Ora che era vittima del capriccio di Ise era stata trasformata in qualcosa che non sentiva di essere, messa in un mondo a cui non sentiva di appartenere e fatta vivere in quel palazzo a cui si sentiva totalmente estranea. Non riconosceva come proprio nemmeno il suo stesso corpo e forse persino la sua stessa personalità, che lentamente stava cambiando.
    Fortunatamente stava riuscendo a distrarsi da quei tristi pensieri, troppo impegnata a salutare tutte le cortigiane venute ad accompagnarla alla partenza. Quelle fanciulle erano forse l'unica cosa che la rendeva felice in quella che considerava una prigione senza sbarre, di cui Ise era la carceriera. Certo, in fondo non erano altro che inconsapevoli elementi del piano di quell'odiata fata, ma sapeva che le volessero bene.
    Dunque eccole lì, raggruppate in quell'enorme stanza, lasciando libero solo lo spazio necessario ad Ise per preparare l'incantesimo. La luce mattutina entrava dalle vetrate in alto, illuminando i muri bianchi, le tende rosa e rosse, riflettendosi sulle decorazioni e i lampadari dorati ed esaltando la massa di uniformi scarlatte e le loro dolci pieghe.
    Lei era a parlare con quella piccola folla a salutarla e rassicurarla, un po' come una mamma alle sue bambine, quando deve uscire per un paio d'ore.
    Sarebbe tornata? Certo. Quanto tempo sarebbe stata via? Non lo sapeva, dipendeva da Ise. Avrebbe potuto fare qualche salto al suo regno mentre la sua fata era in viaggio di studi? Non dipendeva da lei, ma da quella maledetta ( lo avrebbe detto se avesse potuto) dalla sua compagna di viaggio. Qualcuna di loro avrebbe potuto raggiungerla ad Endlos? Si, se era come diceva Ise.
    Non la stavano facendo andare più! Non che avesse particolarmente fretta: anche nel mondo in cui stava andando non avrebbe fatto altro che fare tutto quello che le diceva di fare la fata!
    Finalmente riuscì a staccarsi e raggiungere le due che l'aspettavano. Per qualche altro motivo la sua ex amica le aveva suggerito di portare una del suo seguito con sé e la scelta era caduta su Lisa, una sua messaggera. La terza ragazza aspettava entusiasta vicino alla fruitrice di magia bianca. Bastava vedere vedere il suo sorriso dipinto sul volto contornato dalla chioma marrone chiaro che le arrivava fino alle spalle o il suo sguardo sognante, per capire che fosse contenta di viaggiare.
    Ise le aveva raccomandato di indossare degli abiti normali e anonimi, quindi aveva scelto una semplice gonna blu e una maglietta verde chiaro, mentre Sarah aveva optato, o meglio Ise glieli aveva fatti mettere tramite un'influenza mentale, dato che l'altra sosteneva che fosse troppo imbarazzante andare a farsi vedere in giro in abiti femminili, per un completo bianco la cui gonna arrivava fino alle ginocchia, una maglia color acquamarina messa sopra di esso e un cappello bianco per proteggersi dal sole.
    " Allora, andare ad Endlos sarà un po' come andare in un altro paese che non sa nulla, né gli importa, del nostro mondo.
    Cerchiamo di non attirare troppo l'attenzione, saremo pur sempre stranieri e gli stranieri non sono sempre visti di buon occhio.
    Quindi comportiamoci come dei normali viandanti e non parliamo di Dreamcross."

    Bastava un minimo di senno per arrivarci da soli. Le parole di quella fata le davano alla bionda il voltastomaco, qualunque cosa dicesse.
    Poi passò a loro due delle cartine.
    " Come il nostro, Endlos è un mondo abbastanza difficile da raggiungere, perciò non posso garantire che il salto ci porterà esattamente dove previsto, né che saremo assieme all'arrivo. Per questo vi ho dato queste mappe.
    Sicuramente però atterreremo all'interno delle campagne di Istvàn, una delle più grandi città della zona. Ci riuniremo in questa piazza e poi penseremo tutto al resto. Avete domande?"

    Splendido, quindi non erano nemmeno sicure di dove sarebbero arrivate, col rischio di perdersi i un posto sconosciuto! Non che morisse dalla voglia di stare con quella fata, ma avrebbe avuto di sicuro bisogno di lei in quella situazione e questo Ise lo sapeva. Era tipico di lei renderla dipendente per poterla controllare meglio.
    Come se non bastasse venne a sussurrarle l'ennesima frase sgradevole!
    " Cerca di non fare scemenze."
    Si, si. Lo sapeva come andava a finire quando le si ribellava a viso aperto. Si ricordava benissimo la facilità con cui tutte le volte l'aveva messa in riga!
    Aveva imparato, ma questo non voleva dire che avesse rinunciato a farlo, anzi: avrebbe colto quell'occasione per agire in maniera più astuta. Avrebbe fatto la brava bambina finché l'altra non avesse abbassato la guardia e allora avrebbe agito in maniera più scaltra che poteva.
    Intanto Ise attivò l'incantesimo, una luce blu illuminò il pavimento e iniziammo a viaggiare verso il nuovo mondo.




    Sarah iniziò a intravedere la pianura sottostante e come aveva già avuto modo di provare una volta, incominciò a scendere sempre più velocemente. Vedeva il suolo sempre più vicino, proprio come l'altra volta.
    Improvvisamente sentì qualcosa stringerle forte le spalle, ma non ci fece caso: anche se sapeva di non correre rischi, quella caduta la rendeva molto nevosa e le era difficile pensare ad altro.
    Arrivata a una certa distanza iniziò a rallentare, fino a posare delicatamente i suoi piedi sull'erba e allora che si rese conto cosa fosse ciò che la stringeva: la messaggera le si era letteralmente aggrappata e stava tremando di paura. Evidentemente ignorava che avrebbero rallentato prima di schiantarsi.
    " Lisa..."
    Disse calma, mentre l'altra non si decideva a lasciare la presa, anche se non tremava più.
    " ... mi fai male."
    A dire il vero non molto, ma era la prima cosa che le era venuta in mente.
    La fanciulla aprì un occhio e si accorse di non stare cadendo più.
    " Siamo ferme?"
    Dopo un po' si rese conto di non aver più nulla da temere e finalmente la lasciò andare.
    " Scusatemi principessa."
    Sarah sorrise. Non riusciva proprio ad arrabbiarsi con quelle ragazze, anche se sapeva che fossero frutto del capriccio di Ise che l'aveva messa in quella situazione odiosa quanto imbarazzante. Le accarezzò la nuca e rispose.
    " Non preoccuparti, anch'io ho avuto paura la prima volta che ho fatto un salto dimensionale."
    Si guardò poi intorno e notò la mancanza di Ise. Non sapeva se considerala fortuna o disgrazia, in ogni caso dovevano muoversi verso il luogo d'incontro. Tirò fuori la mappa e capì di essere vicina. Si mise allora in marcia seguita dalla sua compagna, il tragitto non era lungo e sicuramente non si sarebbero annoiate mentre lo percorrevano, visto che avevano un mucchio di cose di cui parlare.
    Camminava, sentendosi incredibilmente leggera, nonostante lo zaino che portava sulle spalle. Essendo infatti d poco tempo una ragazza non si era ancora del tutto abituata a pesare di meno, a muovere un fisico più minuto, a indossare certi abiti e a volte persino a riconoscersi. Già, di tutte le persone e le cose che recentemente la circondavano, le più strana erano sicuramente sé stessa e le sensazioni che provava.
    Ben presto raggiunsero le mure bianche della città, superarono la dogana e proseguirono per le viuzze caratterizzate dalle abitazioni in stile medievale. Sarah faceva strada, mentre Lisa si guardava intorno curiosa. A parte lo spavento iniziale non le sembrava affatto male viaggiare. Ora che ci pensava, lo averebbe fatto molto spesso, visto che era una messaggera, anche se principalmente all'interno della sua dimensione.
    Giunsero quindi alla piazza, uno spazio piuttosto grande, lastricato di pietre di diversi colori che componevano semplici disegni e figure geometriche. Era abbastanza curiosa; da una parte era circondata da semplici abitazioni e da alcune bancherelle, da quella opposta da costruzioni più importanti.
    Sarah posò lo zaino a terra ed attese, ma Ise tardò ad arrivare. O aveva delle difficoltà a raggiungerle o se la stava prendendo comoda. "Chissà perché", sentiva che fosse la seconda. Dopo tutto quella pensava solo a sé e farsi attendere era qualcosa che faceva sin da quando l'aveva incontrata per la prima volta.
    Forse era il caso di rompere il silenzio che regnava da quando avevano passato le mura e l'amica si era messa a guardare in giro. Girò quindi la faccia e provò a buttare giù una nuova conversazione.


    " Secondo te è meglio questa o la nostra città?"
    Lisa parve un po' colta da di sorpresa e ci mise un po' a rispondere.
    " Ovviamente vi direi..."
    Iniziò, dandole del voi più per abitudine che per rispetto gerarchico, ma Sarah la fermò subito.
    " Aspetta, ti ricordi che ci ha detto Ise? Secondo te è normale parlare così?"
    Fin ora nessuno aveva fatto loro caso e sarebbe stato meglio che fosse continuato così. Anche perché avrebbero potuto avere solo che svantaggi: su Endlos non era nessuno e una nullità che si da troppa importanza finiva spesso nel mirino di chi ce l'aveva con quel genere di persone.
    " Scusami Sary."
    Era così che solevano chiamarla molte delle persone che le erano vicine, comprese le fanciulle del seguito che le davano direttamente del tu.
    " Penso che chiunque direbbe che il posto migliore è la propria casa. Io sicuramente direi la nostra, ma immagino che gli abitanti di Istvàn sosterrebbero il contrario."
    Ancora una volta quella ragazza le aveva strappato un sorriso, con una risposta pure scontata! Si rimise quindi lo zaino in spalla.
    " Che ne dici se facciamo un attimo un giro, giusto per vedere un po' meglio il posto."
    " Ma dobbiamo aspettare Ise."
    Già, aspettare quella maledetta fata... peccato che quasi sicuramente era lei che non stava aspettando loro e se anche non fosse stato così non le sarebbe dispiaciuto farle uno sgarbo.
    " Non preoccuparti, ci teniamo in zona."
    " D'accordo. Voglio andare di la."
    Disse indicando il punto verso cui si diressero.


    Legenda

    " Parlato Sarah"

    " Parlato Ise"

    " Parlato Lisa"




    Abilità, famigli in uso: Il seguito di una principessa: Sarah può portare con sé una delle ragazze che la seguono al palazzo, che potrà aiutarla nei più svariati modi, come cercare informazioni o sorvegliare certi luoghi. Non potrà però supportarla in battaglia, infatti basterà anche il più debole dei pugni a metterla fuori gioco e farla svanire in una nuvola di fumo.
    Va considerata come un famiglio non a scopo combattivo.( in questo caso giustifica la presenza di Lisa)

    Le passiva di carisma in questo momento non è disattivata e resterà così finché non lo riporterò sotto spoiler.
     
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    Taldor, Caserma di Istvàn.
    Presidio Orientale, Endlos.

    "È sbagliato giudicare un uomo dalle persone che frequenta. Giuda, per esempio, aveva degli amici irreprensibili."
    Marcello Marchesi.


    tronom

    Toc-toc.
    Un rumore di nocche sulla porta lignea annunciarono l'arrivo di un messo della Dama Azzurra. Altro non era che un giovane sbarbatello appena uscito da Misericorde e messo a lavorare al seguito dell'Alfiere e dei suoi burocrati. Non a caso indossava una uniforme nuova e pulita del classico colore blu cobalto che spesso fungeva loro come simbolo di appartenenza al Presidio Orientale, perfettamente intonata con gli occhi del colore del cielo ed i capelli corvini raccolti in un semplice codino che spiccavano sopra ad una carnagione particolarmente pallida.
    Quarion Galanodel, intanto, assisteva al suo arrivo dall'alto di una panca sopraelevata di legno intarsiato quasi come se fosse su un piccolo trono. Il giovanotto portava notizie per Tristan Gwain, capitano delle guardie dell'Est ed attualmente fuori sede per questioni di ordinaria amministrazione. Ed allora perchè quel ragazzino era giunto da loro? Dama Kalia non sapeva della partenza del soldato?

    -Ragazzino, chi ti ha mandato qui?

    Il giovanotto si rivolse a lui con un tono reverenziale, forse cosciente dell'alta carica da lui rappresentata, o forse spaventato dall'effettiva bellezza dell'uomo, così elegante e proporzionata da elevarsi all'androgino, esattamente come lo erano gli angeli nella loro forma più pura.

    -M-mio signore... sono stato mandato dal soldato Vincent...

    Il sopracciglio ben disegnato dell'Ambasciatore si curvò leggermente.

    -... devo dare un messaggio al Capitano Gwain.

    Il Galanodel sbuffò sonoramente, mentre il volto del messo sbiancava ulteriormente, per quanto possibile. Non era mai una cosa positiva quando l'Ambasciatore sbuffava, e questo lo sapevano praticamente tutti, chi per sentito dire, chi perchè, ahimè, aveva provato le conseguenze.

    -Tristan non è qui- disse invece -Dai il messaggio a me, se proprio è così urgente, così che possa contattarlo il prima possibile.

    Il giovanotto sospirò, e durante quel sospiro pensò che infondo non avrebbe potuto trovare soluzione migliore, al momento. Dunque decise di parlare a lui e lui soltanto.

    -Sono state registrate anomalie sopra Istvàn. Si pensa a vortici dimensionali non naturali. In più son state registrate tre nuove presenze, tutte femminili.

    Le labbra morbide del bell'Ambasciatore si incurvarono leggermente in un sorriso eloquente quanto enigmatico.

    -Mi domando perchè disturbarlo per così poco.

    Sorrise serafico.

    -Mi occuperò io di loro.




    Innerlyn: Regia Dogana.
    Presidio Orientale, Endlos.

    Le aveva trovate.
    Quarion Galanodel era comodamente seduto ad un tavolino all'aperto, giornale in mano a coprirgli parzialmente il volto, eccezion fatta per gli occhi aurei e profondi che scrutavano ciascun passante, come se fossero provvisti di scanner. Aveva letto l'identikit fornitogli dal giovanotto, e già a prima vista non gli erano sembrate particolarmente pericolose. Tuttavia Endlos era crocevia di mondi e creature inimmaginabili quanto curiose, ed il semplice aspetto non poteva, non doveva essere termine di giudizio. Bastava guardare Dama Kalia, che agli occhi dei molti sarebbe potuta apparire una regina qualunque, dolce ed indifeso giglio, diversamente dall'infinitamente potente sacerdotessa quale era, e lo stesso valeva per la sua gemella, candida rosa bianca dai petali sì delicati e candidi da parer fatti d'aria e nuvole, ma le cui spine acuminate erano in grado di ferire più di ogni altro, lasciando dunque soffrire l'incauto e morire il malvagio. Ora non gli restava che comprendere quali fiori erano appena apparsi nel giardino della Capitale.

    giosa

    -E' da un pò che vi vedo passare per questa via.

    Le aveva raggiunte in un attimo, passo leggero ed elegante.
    Portava indosso la divisa della Guardia Indaco, come da protocollo, in modo da mostrare la propria autorità senza la necessità di esprimerlo a voce. Infondo sapeva che sarebbe potuto essere scortese oltre che fastidioso mettersi a vanagloriarsi ad un primo incontro non del tutto casuale.

    -Vi serve per caso un aiuto, signorine?

    Lunghi capelli dai riflessi azzurrini scendevano mossi come una cascata la cui fonte era celata dal cappello militare, chiari e splendenti quasi fossero sottili fili di luce, o forse ricami in vetro e diamante. Gli occhi aurei fissavano entrambe, gentili e rassicuranti, freddi quanto magnetici, in attesa di una loro risposta.

    -Parlato di Quarion.
    -Parlato PNG.

    anotherrocielcgedcopia

    Tecniche Passive
    - Visione Notturna: Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a conferirgli una bellezza "esotica", gli conferiscono la capacità di avere una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; vede come se fosse pieno giorno.

    - Resistenza alle Manipolazioni Psichiche: Quarion, grazie al prolungato studio delle forze esoteriche, ha sviluppato sufficienti contromisure alle intrusioni e raggiri mentali: ha una resistenza alle manipolazioni fino a livello medio.

    - Volo: Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Il suo volo non può superare i 5m e viaggia a velocità normale (cioè uguale a quella di cui il personaggio dispone sul suolo).

    -Sesto senso: Per quanto il giovane Quarion sia "strano", è da puntualizzare che la sua mente è così abile da superare i limiti del normale senso umano, e ciò gli porta capacità uniche come quella di "sentire" nel raggio di 15m qualunque tipo di presenza, minacciosa e non (lascerei questo particolare al giudizio del QM); quando questa si trova all'interno dell'area, il giovane dalla chioma turchina è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio.


    Edited by Drusilia Galanodel - 18/2/2012, 14:50
     
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    Anche se all'inizio Lisa propendeva per aspettare Ise al punto d'incontro, era sicuramente quella che si stava divertendo di più. Guardava estasiata le costruzioni del posto le bancherelle e qualsiasi altra cosa le fosse nuova, talvolta correndo da una parte all'altra. L'amica la seguiva paziente, stando attenta che non si allontanassero troppo. Anche se non le dispiaceva far aspettare Ise, era pur vero che avrebbero avuto bisogno di lei come guida e per tornare a Dreamcross.
    Finora sembrava che nessuno avesse fatto caso a loro e ciò era un bene, non solo per le raccomandazioni della fata, ma anche perché era parecchio imbarazzante andare in giro così. Già in suo stesso aspetto, i suoi lunghi capelli dorati, i suoi dolci occhi azzurri e il suo corpo da ragazza la mettevano a disagio; figurarsi farsi vedere in abiti per femminili, come quel completino dalla gonna candida come la neve, quella morbida veste che teneva sopra e quel ridicolo cappellino! Certo, se avesse visto un'altra ragazza vestita in quel modo non gli sarebbe sembrato strano e in fondo era così che che Ise l'aveva sempre fatto vestire nel suo regno, ma per lei era comunque imbarazzante. Un conto era farsi vedere così ai suoi sudditi a cui stava iniziando ad affezionarsi si era abituata, un conto a delle persone qualunque. E poi qualsiasi ragazzo trasformato di punto in bianco in femmina si sarebbe trovato a disagio con quell'aspetto e a vestirsi come faceva il gentil sesso.
    Lisa invece sembrava sentirsi a suo agio in quelle vesti, in quella maglietta verde le cui dolci pieghe cambiavano ad ogni suo movimento e in quella gonna blu. Dopo tutto lei era sempre stata così, anche se era "nata" da relativamente poco, quindi era logico che trovasse tutto naturale.
    Comunque era riuscita a calmarla e a farla smettere di fiondarsi a destra e sinistra. La fata però non si faceva ancora vedere, che le fosse accaduto qualcosa? Lo escludeva, dato che aveva viaggiato per le dimensioni per molto tempo e quindi era difficile che avesse fatto un qualche errore. Con ogni probabilità le stava bellamente trascurando, consapevole che non avrebbero potuto non aspettarla, dato che avevano bisogno di lei. Intanto il sole si era ormai fatto alto e la mattina stava finendo.

    Stavano tornando per l'ennesima volta verso la piazza per vedere se fosse arrivata, quando la messaggera iniziò a guardare da una parte per poi fermarsi.
    " C'è qualcosa che non va?"
    Qualcosa doveva aver attirato la sua attenzione, ma questa volta era diverso: di solito quando Lisa vedeva qualcosa che la incuriosisse in viso le compariva un sorriso enorme e iniziava subito a chiedere cosa fosse oppure gli andava direttamente vicino. Invece ora sembrava come incantata!

    Fissava da una parte e le sue guance si erano fatte lievemente rosse. Ma cosa le era preso? Guardò anche lei in quel punto e vide una persona che si stava avvicinando verso di loro.
    Il vestiario ricordava quello di un soldato o di una guardia, specialmente per il cappello.
    Forse non era un buon segno. Si ricordava bene le parole di quella stupida fata e delle raccomandazioni di non far capire di essere forestieri. Chissà, magari erano ben poco amichevoli e forse Ise non si era presentava perché era stata arrestata o qualcosa del genere.
    No, non poteva essere; se così fossero stati così ostili l'ex amica glielo avrebbe detto. Sicuramente la sua era semplice paranoia e probabilmente quel milite dall'uniforme di colore insolito non sapeva neanche che non fossero del posto.
    Per scrupolo sarebbe stata comunque attenta, ma sapeva di non aver ragione di preoccuparsi.
    " E' da un po' che vi vedo passare per questa via."
    Lisa era persa a guardare le sua labbra candide e morbide, i suoi lunghi capelli argentati e i suoi occhi così penetranti da poter far persino un po' paura.
    Solo allora Sarah si rese conto che la ragazza potesse essere attratta dall'aspetto del nuovo arrivato e conoscendola non ci sarebbe stato da stupirsi.
    Intanto quella specie di guardia prosegui, con tono gentile e rassicurante.
    " Vi serve per caso un aiuto, signorine?"
    Come svegliatasi dal torpore, la messaggera rispose all'istante, parlando abbastanza in fretta.
    " Ah... Stavamo semplicemente cercando una nostra amica.
    Comunque il mio nome è Lisa, molto piacere."

    Abbozzò quindi un inchino, seguita dalla compagna di viaggio che mostrò maggiore compostezza e grazia.
    " Il mio è Sarah, lieta di conoscerla."
    L'amica era stata un po' ingenua a dargli tutte quelle cose; ora sapevano come si chiamavano e che stavano cercando un'altra persona. Forse era il caso di provare a dirgli di non scomodarsi e che l'avrebbero trovata da sole.
    Ah, basta paranoie! Se anche si fosse avvicinato loro perché aveva notato che erano delle straniere e avesse voluto mettersi sulle tracce di Ise, non sarebbe bastato un " per favore" a fermarlo.
    Probabilmente era solo qualcuno desideroso di dare una mano e sentendo la risposta avrebbe capito che non ce ne fosse bisogno e se ne sarebbe andato.


    Legenda

    " Parlato Sarah"

    " Parlato Ise"

    " Parlato Lisa"

    " Quarion"



    Abilità, famigli in uso: Il seguito di una principessa: Sarah può portare con sé una delle ragazze che la seguono al palazzo, che potrà aiutarla nei più svariati modi, come cercare informazioni o sorvegliare certi luoghi. Non potrà però supportarla in battaglia, infatti basterà anche il più debole dei pugni a metterla fuori gioco e farla svanire in una nuvola di fumo.
    Va considerata come un famiglio non a scopo combattivo.( in questo caso giustifica la presenza di Lisa)
     
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    Osservò compiaciuto la reazione quasi evidente che ebbe una delle due fanciulline alla sua presenza. Oltre allo sguardo palesemente interessato, infatti, le gote sul suo bel faccino avevano assunto i toni di due dolci frutti maturi. Due pesche, o forse mele rosse, frutti proibiti in attesa di essere colti. Sorrise il bel Quarion in direzione di Lisa, sorrise perchè con quelle parole lei gli aveva appena dato la certezza di una terza creatura giunta con loro, la stessa che altrimenti avrebbe dovuto cercare da solo. "Due piccioni con una fava" si diceva nel suo mondo d'origine in quelle situazioni, e di fatto lui non poteva che ringraziare il Destino dell'ingenuità della piccola; così facendo si sarebbe risparmiato tante, forse troppe rogne. E lui, per quanto si poteva dire a riguardo, era un uomo assai pigro, restio a crearsi problemi inutili se non giustamente ricompensato. E lì l'unica ricompensa che lo interessava era ancora troppo lontana per poter essere abbastanza appetibile.

    Mai e poi mai essere troppo invadenti o fastidiosi!
    Non con due signorine così garbate e signorili!
    Non al primo appuntamento!

    rochel2
    Gli occhi aurei si posarono allora sull'altra, che si presentò con il nome di Sarah. Sembrava decisamente più risoluta e meno ingenua dell'altra, ma Quarion non era sicuramente il tipo da intimidirsi davanti a caratteri forti. Primo fra tutti era un Ambasciatore, e secondo era pur sempre il fratello di Drusilia... dopo essersi abituato a lei, la maggior parte delle fanciulle che incontrare finivano per apparirgli come mansueti agnellini a confronto.

    -E' un immenso piacere fare la vostra conoscenza.

    Disse in un inchino, mentre con un rapido gesto da prestigiatore lasciava uscireda sotto le maniche una rosa rossa per ciascuna, senza che gli altrui sguardi potessero notarlo. Dopo, le avrebbe gentilmente donate alla dolce Lisa e la graziosa Sarah, mentre le labbra affascinanti si piegavano in un sorriso rassicurante.

    -Il mio nome è Quarion Galanodel, e sono un Cavaliere!

    Gli occhi aurei le scrutarono intensamente, belli quanto affascinanti.

    -...ed inquanto tale è mio desiderio essere d'aiuto a due donzelle dolci e gentili come voi. Come si chiama la vostra amica? Potreste descrivermela?

    Ammiccò sbarazzino.

    -Se è graziosa come voi, sarà facile da riconoscere!

     
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    Prima Lisa sembrava come ipnotizzata dallo sconosciuto, poi era partita in quarta quando questo aveva rivolto loro la parola. Non sapeva dire se tutte le ragazze facessero così o se fosse dovuto solo alla personalità dell'amica. Del resto non se ne intendeva troppo di mentalità femminile, sebbene quella stupida fata cercasse sempre di farla pensare in quel modo.
    Di certo però quel Quarion aveva l'aria del tipetto fighetto che sapeva come far cadere ai suoi piedi tutte le fanciulle che voleva e che di conseguenza si attirava tutta l'invidia degli altri ragazzi, compresa la sua, quando era ancora un maschio.
    Forse però non doveva azzardare giudizi così in fretta, dato che non lo conosceva neanche da un minuto. Non era da lei partire con pregiudizi o giudicare secondo stereotipi, ma ultimamente stava iniziando a dubitare che fosse un bene essere sempre aperti mentalmente, visto che era proprio facendo così che si era avvicinatoa ad Ise, che per tutto ringraziamento lo l'aveva trascinata nella sua attuale condizione!
    Intanto l'ospite proseguì.
    " E' un immenso piacere fare la vostra conoscenza."
    Disse inchinandosi. Subito dopo porse alle due fanciulle due rose che sembravano come apparse dal nulla, forse perché evocate con una qualche magia.
    Le reazioni delle due furono diametralmente opposte: a Lisa si dipinse un immenso sorriso in faccia appena le venne dato il fiore e sembrava incredibilmente entusiasta, mentre Sarah era terribilmente imbarazzata.
    Prese comunque il dono dai quei morbidi e colorati petali, ma era fortemente tentata di darsi alla fuga, nel vero senso della parola. Non sapeva se Quarion facesse così per semplice galanteria ed educazione o se semplicemente ci stesse provando le stesse corteggiando, ma di certo quella era una situazione in cui non avrebbe voluto far parte. Già era imbarazzante andare in giro vestita così, figurarsi con un giovane che sembrava fare il romantico con loro!
    " Il mio nome è Quarion Galanodel, e sono un Cavaliere!"
    Inutile dire che non avrebbe potuto contare sull'aiuto della compagna di viaggio, che era completamente persa nelle sue parole, specialmente dopo che aveva dichiarato la sua nobile professione.
    Quella ragazza era un po' ingenua e quello sarebbe stato un difetto che avrebbe dovuto togliersi in fretta, soprattutto perché era una messaggera. Ma cosa pensava? Questi erano pensieri da " brava principessina" quale Ise voleva che diventasse! Doveva trovare un modo per ribellarsi a quella fata, non mettersi a pensare a come avrebbero dovuto lavorare i suoi uomini! Si stramaledisse e tornò a concentrasi su quello che stava accadendo.
    " -...ed in quanto tale è mio desiderio essere d'aiuto a due donzelle dolci e gentili come voi. Come si chiama la vostra amica? Potreste descrivermela?"
    Forse era il caso giusto per declinare l'offerta d'aiuto, anzi era proprio il caso di farlo.
    " Se è graziosa come voi, sarà facile da riconoscere!"
    Certo, sarebbe stato molto più facile trovarla con una guida, ma ne avrebbe preferita una che facesse meno galanterie.
    " Vi ringraziamo molto cavaliere..."
    Prima che potesse continuare con "... ma non vorremmo distrarvi dai vostri doveri per un problema così banale", Lisa partì di nuovo in quarta.
    " Ne siamo lusingate Sr Quarion. La nostra amica si chiama Ise e sarà facile da riconoscere, dato che ha i capelli color rosa."
    Ecco, ora non avrebbe più potuto declinare nulla! Se non altro un lato positivo c'era: avrebbero trovato più facilmente quella maledetta fata.
    Comunque questa volta doveva ammettere sul serio che la sua amica fosse ingenua e che avrebbe dovuto maturare un po' da quel punto di vista; non era un'osservazione non dettata dalla logica di una principessa, ma dal semplice buon senso.
    Comunque si rassegnò alla presenza di quello strano cavaliere.

    Ciò di cui Sarah non si era resa conto era che, nonostante l'imbarazzo, la femminilità che stava lentamente sbocciando in lei, invece gradiva molto i modi garbati dei Qarion. Ma comunque al momento ciò non era altro che un debole impulso dell'inconscio, di cui non si era nemmeno accorta.


    Legenda

    " Parlato Sarah"

    " Parlato Ise"

    " Parlato Lisa"

    " Quarion"



    Abilità, famigli in uso: Il seguito di una principessa: Sarah può portare con sé una delle ragazze che la seguono al palazzo, che potrà aiutarla nei più svariati modi, come cercare informazioni o sorvegliare certi luoghi. Non potrà però supportarla in battaglia, infatti basterà anche il più debole dei pugni a metterla fuori gioco e farla svanire in una nuvola di fumo.
    Va considerata come un famiglio non a scopo combattivo.( in questo caso giustifica la presenza di Lisa)
     
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    Molto, molto bene.
    Aveva fatto colpo.
    Vero, non era certo di entrambe -considerando il visino poco convinto della biondina- ma almeno una era caduta nella sua rete, aiutandolo così non poco a trarre informazioni utili alla sua cerca. Il terzo soggetto identificato si trattava di un'altra fanciulla di nome Ise e dai capelli rosa. Ora non restava che trovarla, oltre che constatare che non fossero pericolose per il Presidio Orientale. In quel caso si sarebbe molto dispiaciuto, perchè di fatto avrebbe dovuto provvedere personalmente all'eliminazione, arresto o all'allontanamento di tutte e tre... e si sa che un cavaliere come lui non amava recar torto a delle belle donzelle quali erano! In ogni caso, giunse alla conclusione che era meglio non tergiversare ulteriormente, e di affrontare entrambi i problemi contemporaneamente.

    quaeion

    -Una fanciulla dai capelli rosa...

    Parve riflettere.

    -Beh, magari è qui nei dintorni! Potremmo cercarla prima in centro e poi allontanarci verso la periferia. Immagino che anche lei vi stia cercando, no?

    Sorrise affabile e gentile, mentre porgeva il proprio braccio ad entrambe, nel più comune gesto di accompagnamento cortese adatto ad una, anzi due dame. Immediatamente dopo, le avrebbe condotte per le via della città che gli aveva fatto da casa per tanti anni, e che di fatto conosceva praticamente a memoria. Soltanto dopo un relativo stacco di tempo avrebbe nuovamente aperto bocca, più che altro per non diventare assillante.

    -Ma ditemi, signorine, soddisfate una mia piccola curiosità.

    Iniziò con calma serafica, giusto per non dar loro sospetti.
    Sul proprio volto era tinta innocenza.

    -Non vi ho mai viste da queste parti! Siete per caso viaggiatrici?

     
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    La risposta di Quarion non si fece attendere molto.
    " Una fanciulla dai capelli rosa..."
    Stette per qualche attimo a pensare, come se avesse potuto già averla incontrata, caso improbabile dato che erano appena arrivate ad Endlos. Magari avrebbe potuto confonderla con un'altra, sempre che quella dimensione ci fossero persone con capelli di quel colore.
    " Beh, magari è qui nei dintorni! Potremmo cercarla prima in centro e poi allontanarci verso la periferia. Immagino che anche lei vi stia cercando, no?"
    " Esatto."
    Rispose la messaggera, mentre Sarah dubitava altamente di ciò. La conosceva da molto più tempo e sapeva che probabilmente doveva aver trovato qualcosa che le aveva fatto decidere di non dirigersi al punto d'incontro e di farle aspettare lì a tempo indeterminato.
    Un comportamento ben poco riguardoso, ma se l'egoismo di Ise si fosse limitato a quello le sarebbe andato anche bene.
    Intanto il giovane porse loro il braccio per per accompagnarle nella loro ricerca. Come prima fu Lisa a rispondere al gentile invito, anche se esitò abbastanza. Infatti, nonostante le reazioni iniziali, era una ragazza un po' timida e le sembrava di correre un po' troppo ad andare in giro stringendo il braccio del bel cavaliere.
    Intanto l'ipotesi che Quarion si stesse comportando così semplicemente per " corteggiarle" si stava facendo sempre più probabile per Sarah e in quel caso il ragazzo non lo stava certo facendo perché fosse veramente interessato, ma semplicemente per intrattenersi un po'. Forse la messaggera se ne sarebbe resa conto da sola, dato che era si ingenua, ma non stupida.
    Intanto il cavaliere aveva offerto anche a lei di venire accompagnata in quella maniera... come? No, quello era troppo! Già doveva andare in giro vestita in quel modo e affiancata da una persona un po' troppo galante. Farsi accompagnare cingendogli il braccio sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso!
    " Vi ringrazio Cavaliere, ma non apparirebbe un po' strano se ci accompagnaste entrambe così?"
    Era un'ottima scusa per declinare il suo invito e magari una simile osservazione avrebbe fatto presa su un tipo del genere. Dato che sarebbe stato di cattivo gusto andare in giro come se avesse un harem.
    Subito dopo il gruppo si mise in cammino per le vie della città. Ce ne erano parecchie di davvero belle, in cui sarebbe valsa la pena tornare quando avrebbero finito la loro ricerca e magari trovato una sistemazione.
    Stranamente Quarion non parlò molto durante il viaggio, se non quando decise finalmente di rompere il silenzio con una domanda.
    " Ma ditemi, signorine, soddisfate una mia piccola curiosità."
    Iniziò calmo, come se non ci fosse nulla dietro.
    " Non vi ho mai viste da queste parti! Siete per caso viaggiatrici?"
    Questa volta la ragazza precedette l'amica per evitare che dicesse troppo. Anche se il cavaliere sembrava essere spinto dalla semplice curiosità sapeva che fosse meglio non dire a nessuno da dove venivano.
    " Potremmo dire di si. Veniamo da un posto abbastanza lontano: Wanu. Non so se lo conoscete."
    Rispose sistemandosi il cappello bianco. Aveva detto il nome di un'altra dimensione, quella sua d'origine, dato che la conosceva e avrebbe potuto parlarne nei dettagli, se il loro accompagnatore avesse fatto domande.
    Parlare del mondo da cui erano veramente partite sarebbe stato troppo pericoloso: le persone che lo raggiungevano ricevevano infatti un potere gradissimo, che in mano a un individuo insano o turpe avrebbe potuto provocare danni inimmaginabili. Lei ne era stata vittima, o meglio Ise era riuscita ad ingannarla e a farglielo usare contro se stessa.
    Certo, sapeva già che alcuni intellettuali, forse anche di Endlos, fossero a conoscenza di Dreamcross, ma meno persone lo sapevano meglio era. Soprattutto perché la sua ex amica fata sapeva come arrivarci.

    Edited by ..Daiki.. - 11/3/2012, 10:10
     
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    Al suo gentile gesto solo una delle due accettò, ma lui non se ne fece un dispiacere; al momento ben altri erano i suoi obbiettivi, nonostante comportarsi galantemente fosse per lui quasi una deformazione professionale. Ascoltò le loro parole, riflettendo sul nome da loro appena pronunciato. Wanu. No, non ricordava di averlo mai sentito in vita sua, ed Endlos, a parte qualche centro abitato dimenticato da Dio, era ormai la sua casa da troppo tempo per non conoscerla come le proprie tasche. Non con tutti gli amanti che aveva collezionato quà e là.

    -No, non credo di averlo mai sentito.

    Asserì sinceramente il Galanodel, mentre continuavano la loro traversata.

    -In ogni caso immagino veniate da un altro mondo. Sapete, sono un viaggiatore e se fosse esistito un posto con questo nome probabilmente non mi sarebbe sembrato nuovo.

    Nessuna bugia, nessun inganno.
    Una semplice chiacchierata, esattamente come doveva essere.

    daiki

    -E come mai da queste parti?

     
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    Come si aspettava, Quarion non lo conosceva. Ma riuscì comunque a stupirla, capendo che non stesse parlando di un luogo di Endlos.
    " In ogni caso immagino veniate da un altro mondo. Sapete, sono un viaggiatore e se fosse esistito un posto con questo nome probabilmente non mi sarebbe sembrato nuovo."
    Già era notevole che conoscesse tutti i luoghi della sua terra, ma capire che venivano da un'altra dimensione non se lo sarebbe mai aspettato! Su Wanu quasi nessuno sapeva che fossero possibili i viaggi dimensionali ed era stata proprio Ise a farglieli vedere per la prima volta.
    A quei tempi si fidava di quella ragazza e avrebbe volentieri detto di avere un mucchio di bei ricordi con lei, se fosse che anche allora stesse facendo tutto solo per ingannarloa!
    Ora che ci pensava quella fata aveva detto di volersi recare su Endlos per studiare meglio le dimensioni, quindi implicava che gli abitanti del posto avessero delle conoscenze in quegli ambiti e dunque ecco spiegata la reazione del cavaliere.
    " Proprio così."
    Rispose mentre continuavano a cercare la loro compagna di viaggio. Quasi quasi diceva che l'aiuto di Quarion fosse provvidenziale, senza di lui sarebbero state ad aspettare lì per chissà quanto tempo! Forse avrebbero sbrigato tutto un po' più in fretta.
    " E come mai da queste parti?"
    Ormai aveva capito quasi tutto e non aveva senso nascondergli qualche particolare trascurabile. In fondo l'unica cosa importante era non parlare di Dreamcross, per il resto o sarebbe stato in grado di intuirlo da solo o non era pericoloso dirlo. Infatti avrebbe inevitabilmente notato che le due non sapessero viaggiare tra le dimensioni e che quindi fosse stata la terza a portarle lì.
    " Semplicemente la nostra amica voleva andare qui per studiare un po' meglio le dimensioni e ci ha offerto di portarci con lei per farci vedere un luogo nuovo."
    Non era proprio così: certo Ise voleva sicuramente approfondire le sue conoscenze, ma l'aveva portata con lei semplicemente per controllarla. Se l'avesse lasciata da sola, lei avrebbe potuto prendere iniziativa e fare in modo che al ritorno l'ex amica non potesse più giocare a fare la "fata madrina della principessina". No, sicuramente avrebbe cercato di vendicarsi o di uscire dall'imbarazzante situazione in cui l'aveva cacciata.
    Ma questo Ise lo sapeva e per questo l'aveva costretta a venire con lei.
    Intanto Lisa ascoltava, continuando a stringere il braccio del bel cavaliere e riflettendo. Come sapeva Sarah, non era affatto stupida e in più non era accecata dal rancore verso la loro amica.
    La fata le aveva spiegato che sarebbero andate lì solo a scopo di studio, ma forse quella era solo una scusa. Insomma, allora perché non poteva andarci da sola e perché stare via tutto quel tempo? Se davvero fosse stato così, le sarebbe bastato fare dei viaggi dimensionali in giornata.
    Doveva esserci una ragione ben più importante che l'aveva indotta a compiere quel viaggio.
    Senza contare che aveva capito che fosse in urto con la principessa. Certo, entrambe cercavano di far finta di nulla, ma in un modo o nell'altro lo si poteva dedurre. Sembravano essere come costrette a vivere assieme!
    Perché Ise e Sarah non andavano d'accordo? Voleva bene ad entrambe e sapeva che fossero entrambe delle persone buone; non avevano ragione di odiarsi! Sicuramente il loro rapporto doveva essersi incrinato per una semplice incomprensione, anziché per un motivo concreto.
    La ragazza pensava, ignorando di aver appena capito più cose di quanto lo avessero fatto la fata e la principessa.
     
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    Con delicata cortesia, parte necessaria se non fondamentale dell'essere un Cavaliere Celeste, aveva deciso di accompagnare le due nuove arrivate nella loro ricerca, non certo perchè quel luogo fosse pericoloso -non con la musica che accompagnava la vita di quella valle, perfettamente in grado di rendere quieti e pacati anche gli animi più irrequieti- ma perchè di fatto non sarebbe stato in alcun modo possibile trovare qualcuno se non si conosceva il posto. Troppo grande ed intricata Isvan, perfino per chi ci abitava, figurarsi per gli stranieri. Fu proprio per quel motivo, dopo l'ennesima stradina, che gli venne in mente la possibilità che la loro amica si fosse allontanata di molto dal luogo di incontro, forse persa o chissà, incantata da qualcuno o qualcosa. Infondo erano appena giunte ad Endlos, e per i naufraghi tutto lì era nuovo, e di fatto poteva accadere di tutto. L'Est era un luogo sicuro, ma nonostante ciò l'inesperienza poteva portare grossi problemi comunque, e questa consapevolezza non fece altro che metterlo in apprensione. Iniziò a pensare che passeggiare per le vie non sarebbe stato abbastanza per trovarla... Fu per questo che, giunti ormai quasi al tramonto, egli si voltò verso entrambe, con aria in parte rattristata per le ricerche inutili, in parte preoccupato su cosa avrebbero fatto ora, in totale assenza della loro guida. Forse era il caso di portarle dalla Dama Azzurra; con lei avrebbero potuto parlare con maggiore distensione -si, aveva notato che la biondina era a disagio- e probabilmente Lady Kalia non avrebbe esitato a dar loro una mano e chissà, magari anche un posto dove trascorrere la notte.
    Dunque parlò loro, la voce dolce come il miele ed il volto gentile e rassicurante.

    daiki1

    -Temo che non sia il caso continuare le ricerche, non oggi almeno. Immagino sarete stanche, e temo che la vostra amica non sia più ad Isvan; i luoghi più popolari li abbiamo percorsi tutti, e di lei non c'è traccia.

    Avrebbe accarezzato la testolina della mora, rattristato del proprio fallimento.

    -Tuttavia, se lo desiderate, conosco una donna in grado di aiutarvi. Lei potrà certamente indicarvi la strada migliore, e se lo desidererete potrebbe perfino offrirvi un posto dove riposare.

    Sorrise ancora, in modo da non mettere in apprensione anche loro.

    -Non ha senso continuare ancora, e vi prego di fidarvi.
    Con la sua guida, ne son certo, avrete molte più speranze di trovare la vostra amica.



    Edited by Drusilia Galanodel - 18/3/2012, 16:43
     
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    Da un'altra parte, nella periferia di Istavan...

    Sarah e Lisa mi stavano sicuramente aspettando da un'oretta o due, ma sapevo di aver fatto bene a lasciarle un attimo indietro e a non sprecare quell'occasione: Quel Klaus mi aveva appena indicato una sorta di compagnia mercenaria che avrebbe potuto aiutarmi a scoprire se i miei persecutori erano ancora sulle mie tracce. Già, perché era quello il vero motivo per cui mi ero recata su Endlos.
    Il mio interlocutore se ne andò, rimasi qualche minuto a finire di mangiare e pagai. Era arrivato il momento di raggiungere le due, che magari dovevano avercela già un po' con me per tutto il tempo che le avevo fatte attendere, ma in fondo cosa avrebbero fatto al posto mio? Semplice: la stessa identica cosa! Dopo tutto è sempre stato che a nessuno fregasse nulla di nessuno, quindi perché mai avrei dovuto essere l'unica stupida che si faceva riguardo?
    Proprio quando mi stavo per alzare, sentii una serie di insulti volare dal un tavolo in cui degli uomini giocavano a carte. Subito capii cosa stesse succedendo: qualcuno di loro era infuriato o perché aveva perso una puntata o perché aveva scoperto che gli altri baravano. Era solo questione di attimi prima che passasse alle mani, scatenando una rissa che presto si sarebbe trasformata in una lotta tutti contro tutti, all'interno della taverna!
    Dovevo assolutamente rimanerne fuori. Scattai in piedi e mi avviai verso l'uscita, mentre un tizio muscoloso corse verso la lite, bravo cretino, per cercare di placarla. Tutto degenerò persino più in fretta di quanto mi aspettassi e capii che fosse il caso di correre.
    Mancavano pochi metri all'uscita, quando...

    DONG!


    Una tazza mi prese in testa e piombai a terra!
    Tutt'intorno a me era come un finimondo, ma in quel momento era come se non ci fosse nessuno in quella stanza, oltre che a me e al dolore. Ancora prona mi passai la mano dietro lo nuca e sentii un liquido caldo. Guardai le dita e capii che fosse sangue, il mio!
    Ero furente e avevo solo voglia di tornare indietro da quei bastardi e dargliene di santa ragione. Però sapevo che fosse molto più saggio andarsene subito, altrimenti avrei davvero rischiato di non ricongiungermi con le mie compagne di viaggio.
    Tentai di rimettermi in piedi, ma venni quasi investita da un uomo maldestro, armato fino ai denti e seguito da alcuni suoi compagni. Doveva trattarsi di guardie che si erano accorte della zuffa ed erano intervenute per placarla.
    Ciò voleva sicuramente dire che tutti i presenti, coinvolti nella rissa e semplici testimoni, sarebbero stati trattenuti per venir interrogati, il che mi avrebbe potato via delle ore, se non un giorno.
    E ora come raggiungevo Sarah e Lisa!





    Per le strade della città

    I tre avevano iniziato la loro ricerca, ignorando che Ise, che sembrava avere sempre tutto sotto controllo, fosse finita nei guai.
    Passarono per le vie più grandi e frequentate, per poi ispezionare quelle periferiche.
    Le ore trascorrevano veloci, ma senza che riuscissero a trovare traccia della fata. Persino Sarah iniziava a pensare che non fossero riuscite a incontrare l'ex amica per un motivo ben più grande del suo egoismo. Certo, era nella sua natura farsi aspettare, ma non sparire e far perdere ogni sua traccia, specialmente in un altro mondo... o almeno così sperava.
    Intanto il sole stava calando, le ombre si facevano più lunghe e la luce si stava colorando di arancione. Presto sarebbe stato buio!
    Lisa iniziava ad essere davvero preoccupata, mentre la bionda iniziò a pensare di dover cercare un posto per passare la notte. Certo, forse avrebbero potuto trovare un posto per passare la notte, ma più tardi si fossero messe a cercarlo, peggio sarebbe stato. Già iniziare a farlo ora sarebbe stato tardi!

    Proprio in quel momento Quarion si fermò rivolgendosi alle due.
    " Temo che non sia il caso continuare le ricerche, non oggi almeno. Immagino sarete stanche, e temo che la vostra amica non sia più ad Isvan; i luoghi più popolari li abbiamo percorsi tutti, e di lei non c'è traccia."
    Disse, mentre accarezzava dolcemente il capo della messaggera, che ricambiò con un lieve sorriso, sebbene visibilmente in pensiero per l'amica.
    " Tuttavia, se lo desiderate, conosco una donna in grado di aiutarvi. Lei potrà certamente indicarvi la strada migliore, e se lo desidererete potrebbe perfino offrirvi un posto dove riposare."
    Sorrise di nuovo, comportandosi ancora più gentilmente di quanto non lo avrebbe fatto per il resto della giornata. Tanto che questa volta il suo sguardo penetrò a fondo negli occhi azzurri della novella ragazza e la sua voce dolcissima fece finalmente breccia nelle barriera che lei aveva innalzato da quando non aveva accettato ciò che era diventata.

    !!!

    jpg
    Un sussulto! Qualcosa si era appena mosso nel suo petto e sentiva una strana emozione, mai provata prima! Quasi avesse paura, volse lievemente il volto per evitare di incrociare lo sguardo del cavaliere e solo qualche attimo dopo tornò a guardarlo con la coda dell'occhio, quasi fosse qualcosa di contemporaneamente bellissimo e inquietante.
    Ma cosa le stava accadendo? Si sentiva come confusa e colpita, anche si ciò che le aveva detto non sembrava essere nulla di strano.
    La risposta era più semplice di quel che pensava: aveva reagito come avrebbe fatto qualsiasi altra fanciulla, o quasi, ai modi di un rubacuori come Quarion. Certo, si poteva non essere delle ingenue, capire che lui non prendesse mai una relazione sul serio e magari resisterne al fascino, ma non sempre tenere a bada le proprie emozioni. E questo avrebbe potuto spiegarglielo persino Lisa.
    " Non ha senso continuare ancora, e vi prego di fidarvi.
    Con la sua guida, ne son certo, avrete molte più speranze di trovare la vostra amica."

    A pensarci bene aveva ragione: cercare ancora non aveva senso e la loro priorità era cercare un posto dove dormire. Certo, purtroppo avevano bisogno di Ise per muoversi in quel mondo e per tornare al loro, ma se era vero che Quarion poteva condurli da qualcuno che avrebbe potuto trovarla, allora perché non accettare?
    E poi... sentiva di potersi fidare di quel ragazzo così cortese!
    " Vi siamo grate del vostro aiuto Sr Quarion. Saremo liete di seguirvi... e mi spiace averle portato via così tento tempo in questa ricerca."
    Parlava anche in nome dell'amica, dato che era logico che anche lei avrebbe dato quella risposta, visto come si era comportata precedentemente.
    Forse non tutti i mali venivano per nuocere: ora che si erano separati dalla fata avrebbe potuto fare mente locale per vendicarsi su di lei e uscire dalla situazione in cui l'aveva cacciata. Dopo tutto sperava che la permanenza ad Endlos sarebbe stata l'occasione per farlo.
    Pensò, ignorando che proprio in quel viaggio avrebbe scoperto il vero motivo che aveva spinto Ise a metterla in quel pasticcio. Allora l'avrebbe perdonata, aiutata a combattere i suoi persecutori e tutto sarebbe andato a posto.
    Neanche immaginava quale disperazione ci fosse dietro l'azione che la fata aveva compiuto qualche mese addietro. Per lei lo aveva fatta solo per capriccio, per puro egoismo...
    Attese quindi che il cavaliere rispondesse.
     
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    -Oh, non preoccupatevi.
    Trascorrere la giornata con voi è stato oltremodo piacevole.

    Sorrise tenero e garbato, mentre da una stradina confluivano a quella principale, grande, dritta e diretta a Lordaeron, dimora dell'Alfiere dell'Est e di buona parte della sua corte. A dire il vero, anche lui dimorava lì, ma a causa dell'arrivo delle fanciulle i suoi turni erano irrimediabilmente slittati alla notte, per immensa "gioia" da parte dei suoi sottoposti a Taldor. Già... chissà che faccia avrebbero fatto, proprio loro che avevano proposto e fatto approvare in via del tutto straordinaria dei turni esclusivamente diurni, ovviamente soltanto per non affaticarlo troppo e dargli modo di non sciuparsi mai. Infondo erano proprio dei bravi ragazzi!

    -In ogni caso, potrò accompagnarvi fino alla porta della magione in cui vi condurrò. Dopo dovrò tornare a lavorare, ma non disperate. Dite a chiunque vi lavori che dovete parlare con la Dama Azzurra, e che vi mando io, Quarion Galanodel, l'Ambasciatore. Basterà questo come mio distintivo.

    Un rapido gesto, ed il giovane raccolse dall'espositore di un fioraio uno splendido narciso, dunque lo pagò lanciando una moneta d'oro al venditore, divenuto improvvisamente felice. Quello non era solo un fiore, e nemmeno simbolo di bellezza e di amore individuale, decisamente calzante con la personalità di chi lo aveva comprato. Quello era il fiore che gli fu dato dall'Oracolo nel momento in cui fu scelto fra molti come Cavaliere Celeste ed Ambasciatore di quel presidio. Quel narciso era il simbolo della sua carica, e tutti a Lordaeron ne erano a conoscenza. Era quello il suo distintivo.

    -Per il resto, non dovete temere mai nulla.
    Da oggi siete sotto la mia protezione, e nessuno mai oserà farvi del male.


    Sorrise, ed intanto erano giunti all'entrata della magione.

    -Ora vogliate perdonarmi, ma altro lavoro mi attende.

    Un leggero inchino ad entrambe e -qualora glielo avessero concesso- un elegante baciamano.

    -Spero di incontrarvi ancora per queste strade, mie splendide dame.
    Adieu! ♥


    E poi sparì, come l'ultimo raggio di sole dietro l'orizzonte.
    Era giunta la sera.

     
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    " Oh, non preoccupatevi.
    Trascorrere la giornata con voi è stato oltremodo piacevole."

    Come sempre rispose in maniera gentile, per poi condurle verso una delle strade principali che conduceva ad un grande castello; una costruzione in pietra bianca dalla forma bellissima.
    Continuarono ad avanzare e questa si fece sempre più vicina. Che fossero proprio diretti li? La cosa stupì entrambe le ragazze: d'accordo che ambedue vivevano appunto in un luogo del genere, ma in quel mondo si erano presentate come delle comune viaggiatrici provenienti da un'altra dimensione. Davvero aveva intenzione di scomodare qualcuno di importante per delle sconosciute?
    Quasi avesse letto loro nel pensiero, Quarion spiegò cosa avrebbero dovuto fare, confermando le loro ipotesi.
    " In ogni caso, potrò accompagnarvi fino alla porta della magione in cui vi condurrò. Dopo dovrò tornare a lavorare, ma non disperate. Dite a chiunque vi lavori che dovete parlare con la Dama Azzurra, e che vi mando io, Quarion Galanodel, l'Ambasciatore. Basterà questo come mio distintivo."
    Porse quindi un fiore che doveva avere un significato particolare o rappresentarlo in qualche modo, con grande disinvoltura.
    " Per il resto, non dovete temere mai nulla.
    Da oggi siete sotto la mia protezione, e nessuno mai oserà farvi del male."

    Si, era parecchio strano che riservasse loro un simile trattamento, quando l'unica cosa che poteva differenziarle dagli abitanti del posto era di provenire da un altro mondo. O meglio: ce ne sarebbero state molte altre, ma per quanto potesse saperne l'Ambasciatore, loro due erano solo due ragazze con un'amica che sapeva fare dei viaggi “speciali”.
    Intanto arrivarono presso l'entrata.
    " Ora vogliate perdonarmi, ma altro lavoro mi attende."
    Detto ciò si inchinò, per poi baciare la mano ad entrambe, facendole arrossire incredibilmente, sebbene per ragioni completamente diverse. Lisa era emozionata perché nessuno l'aveva mai trattata in quel modo; insomma non aveva mai avuto una storia d'amore prima d'ora e quello poteva un po' assomigliare ad un inizio. Certo, persino una ragazza ingenua come lei aveva capito che quel ragazzo fosse gentile con tutte, ma le era piaciuto comunque provare le stesse emozioni di un appuntamento... anche perché Quarion non le dispiaceva.
    Sarah era invece imbarazzatissima. L'Ambasciatore aveva potuto baciarle la mano solo perché era in qualche modo stordita da quella sensazione sconosciuta, ma appena compiuto quel gesto si era come svegliata e diventata rossa come un peperone. Già era imbarazzante venire trattata come una ragazza, quelle galanterie poi erano anche troppo!
    Ma come aveva potuto rispondere quando l'altro le aveva porto la mano? Che le era preso? Che fosse colpa di quello che stava provando in quel momento?
    Venne riportata coi piedi per terra dalla messaggera.
    " Sary, non ti sembra un po' strano un simile trattamento per due semplici sconosciute? D'accordo che Sr Quarion è molto gentile, ma avrebbe potuto aiutarci in maniera più semplice.
    Che abbia capito che..."

    Cosa fosse? O meglio che panni Ise l'avesse costretta ad indossare? Scosse la testa e rispose all'istante.
    " Lo escludo e anche se fosse non gli sarebbe importato molto..."
    L'amica parve non capire. Perché non gli sarebbe importato? Allora perché le aveva portate fino a lì?
    Erano ferme davanti al portone.
    " In ogni caso possiamo solo andare avanti."
    Disse togliendosi il cappello.
    Questa "Dama Azzurra" doveva essere sicuramente una persona importante. Un tempo difficilmente avrebbe avuto il coraggio di incontrare una simile persona e probabilmente avrebbe cambiato strada, cercando un'altra soluzione. Però tutte le "lezioni" a cui Ise l'aveva sottoposta l'avevano, suo malgrado, preparata a quel genere di cose. Si sentiva sì tesa, ma sapeva più o meno come avrebbe dovuto comportarsi e ciò le dispiaceva, perché voleva dire che stava imparando a fare la principessa che quella maledetta fata voleva che diventasse!
    " Andiamo."
    Quindi varcò la soglia assieme all'amica.
     
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