[EM] Behemoth II

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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    ""L'assenza di paura comporta necessariamente l'assenza di coraggio."."



    qZSqO



    Buio e luce si alternavano all'interno della tenda principale dell'accampamento degli Eversori.
    Buio, luce, e ovviamente grida.
    Tre figure sarebbero state presenti a quell'antefatto, ma tutti gli Eversori sapevano benissimo cosa stava succedendo. Era il momento della verità.
    Buio, rischiarato dalla luce del fuoco. Del ferro incandescente.
    Silenzio, lacerato dalle urla, dalle farneticazioni, dalle bestemmie e dalle minacce.
    Non tutte in un linguaggio umano.

    Il quarto ospite, protagonista di quel macabro spettacolo, era un Viashino, un abitante di quelle terre. Aveva giurato di proteggere il Dio Divoratore, accettando i doni dei suoi emissari. Lui come tutta la sua tribù, secoli prima, erano stati scelti dai cieli per divenire i custodi del Grande Segreto.

    Ma tutti quei giuramenti, tutti quei riti, tutte le promesse... ora sembravano valere molto poco. Ora sembrava valere soltanto il rumore delle sue scaglie che sfrigolavano sotto la pressione del metallo arroventato.
    Un unico indizio, finalmente, gli sfuggì dalle labbra.
    Ormai delirante, il prigioniero si lasciò sfuggire qualche frase interessante a proposito della divinità che avrebbe dovuto proteggere.
    Tale divinità sembrava che risiedesse assopita proprio dove puntava la mappa degli Eversori.
    Una coincidenza?
    Era forse il Behemoth che stavano braccando, la misteriosa divinità?

    Numerosi interrogativi si levavano a quella possibilità. Interrogativi ai quali il sangue freddo non rispose. La lucertola si chiuse in un silenzio ostinato, quasi comatoso. Neppure il ferro arroventato e gli altri espedienti si dimostrarono efficaci... il resto avrebbero dovuto scoprirlo da soli.



    Il sole sorse presto, facendo capolino oltre le rade fronde arbustifere che crescevano su quel fazzoletto di terra ancora fertile, sviluppatosi attorno a una piccola polla d'acqua.
    L'oasi incontaminata era ora punteggiata da qualche tenda montata in fretta, una più grossa vicino alla polla e le braci di un fuoco da campo ormai estinto.
    Gli Eversori erano sopravvissuti ad un agguato rettiloide, e si erano gustati un sonno tranquillo, disturbato occasionalmente dalle urla del prigioniero.
    Ma non c'era certo il tempo di mettere su il bricco del the per fare colazione: i mercenari avevano un compito da portare a termine.

    Alle prime luci dell'alba, infatti, la marcia sarebbe ripresa, lasciando dietro di se le comodità dell'accampamento e il corpo esanime di un Viashino, ancora vivo ma in stato praticamente catatonico.

    Le ore di viaggio scivolarono lente e flemmatiche, ma senza problemi. Per mezzogiorno, finalmente, la catena montuosa che segnava il confine del deserto con il Gesire apparve all'orizzonte, dietro alle dune dorate del Yuzrab.

    Il lungo viaggio era quindi arrivato alla sua conclusione?
    Forse si... ma questo non voleva certo dire che il lavoro degli Eversori fosse iniziato. Tutt'altro.

    Eccola! Chela è nostra montagna. Behemoth li è, che aspetta noi. commentò il Boggart, indicando una montagna fra le più alte.
    Era forse giunto il momento di iniziare una scalata?

    Turnazione libera, nessun limite di tempo per rispondere (nei limiti dell'umano)
    PK attivo
    Di fatto, questa è l'introduzione alla quest vera e propria. Ci stiamo avvicinando alla suddetta montagna, fine.





    Edited by Netrøsis - 14/3/2012, 23:02
     
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    C A S T I G O

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    Kuthian

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    Tortura.

    Quell’aggraziata pratica violenta, quello stridore nauseabondo, l’appagamento dei sensi.

    La sevizia fine a se stessa offriva molte soddisfazioni, ma la necessità richiedeva trattamenti crudeli per l’ottenimento di alcuni obiettivi. Il rettile rimpianse la sua debolezza, si pentì del tradimento.

    E urlò. Ancora, e ancora.

    Straziando la gola, fino a sentire i polmoni ardergli dall’interno.
    Strillò nella fredda notte dello Yuzrab, e i suoi simili non vennero a salvarlo.

    Infine tacque, demolito fin nel profondo.

    Il mattino giunse come una liberazione, dopo quella notte infinita.
    Il Viashino rimase steso sulla sabbia, vivo fuori ma morto dentro.

    Gli Eversori scoprirono che la loro meta era la dimora del Dio Divoratore.
    Bid’daum abbandonò l’euforia torturatrice che l’aveva posseduto, mise da parte i perversi sorrisi che aveva rigato il suo volto.
    Il viaggio riprese, assillando i presenti con la sua monotonia.
    Il sole era giunto allo zenit quando il dito del Boggart indicò avidamente un monte, che si stagliava oltre l’orizzonte di sabbia.

    Il Mercante incitò i compagni, ricordando che il Behemot li stava aspettando.

    La sua attesa sarà ripagata.

    Commentò brevemente il Kuthiano.
    Il silenzioso sperone tellurico li osservava, da una distanza di numerose miglia.
    Il rilievo scrutò i mercenari della Tana, vide cosa erano in grado di fare.
    E la montagna ebbe paura.



    Stato fisico: illeso
    Stato mentale: segretamente euforico
    Energia: 110%
    Equipaggiamento:

    Kuthian’s Armor
    Al momento dell’arresto Bid’daum indossava un’armatura di fattura Kuthiana. I tratti particolari sono la leggerezza dei pezzi e la loro incredibile resistenza ai colpi. [Indossata]

    Comet Hammer
    Quest’arma è composta da una sfera di metallo del diametro di 15 cm e dal peso di 3 kg. Questo peso è agganciato ad una catena di acciaio della lunghezza di 2 metri. [Allacciato]

    Támerlein
    Il prigioniero possiede una spada particolare che supera la normale concezione di arma bianca. Si tratta di una lama incorporea che è l’emanazione stessa della sua anima. Recenti studi hanno portato a dimostrare l’ipotesi che quest’arma non sia in grado di danneggiare cose concrete ma solo spiriti e anime. Essendo parte stessa di Bid’daum, egli può scegliere quando farla comparire nella sua mano. [Tecnica attiva di consumo basso per far comparire e scomparire l'arma].
    La lunghezza di questa lama fantasma è di circa un metro e con un solo fendente di quest’arma lo spirito colpito viene distrutto e sparisce per sempre. Per quanto sia inservibile come arma di offesa classica, alcune sue peculiarità sono ancora misteriose, in quanto il detenuto è restio a mostrarla. [Non evocata]

    Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto gdr + tecnica only-gdr]

    Passive:

    Risorse criminali
    La logica porterebbe a pensare che il Kuthiano, frammentando di continuo la propria anima, si stia autodistruggendo. Questo risponde solo in parte a verità.
    Usare il proprio spirito è rischioso; ma si è osservato che la sua anima, a causa dei continui utilizzi, è diventata più durevole. Sembrerebbe quasi un meccanismo di autodifesa, avviato in risposta al continuo sgretolamento dello spirito.
    Il criminale possiede una forza vitale superiore agli esseri viventi comuni, e non esiterà a sfruttare fino all’ultima stilla di energia per inseguire i suoi obiettivi.
    [Passiva: 110% energia]

    Oltre la realtà
    La manipolazione degli spiriti ha apportato dei sostanziali cambiamenti nel fisico di Bid’daum. I suoi occhi sono in grado di vedere nitidamente i fantasmi e le anime, normalmente invisibili alle persone comuni.
    Gli spiriti brillano di una perenne luce trascendentale, che li rende visibili al Kuthiano anche di notte o dentro il corpo degli esseri viventi.
    Che essi siano spettri, presenze esoteriche o anime vaganti, non sfuggiranno comunque al tremendo sguardo inquisitore del Castigo. Infatti egli non si limiterà ad osservare, ma la memoria immagazzinerà la forma e il colore specifico che rende unica ciascuna anima. Egli sarà in grado di identificare lo spirito già incontrato in precedenza nella stessa maniera in cui le persone riconoscono un viso familiare. [Auspex spirituale, raggio 30 metri]

    Putrefazione
    Gli spiriti manipolati dal Kuthiano – e la sua stessa anima – sono corrotti fino al midollo. La perversione profonda si amalgama con le forze esoteriche utilizzate dal criminale, trasmettendo questo marciume come una spaventosa epidemia, corrodendo progressivamente ciò che entra in contatto con gli spiriti.
    Tutto ciò che è colpito dalle arti esoteriche del Kuthiano è sottoposto a un progressivo avvizzimento.
    Il lento sfiorire, l’inevitabile morte.
    Questa corrosione è visibile sulla scorza, ma è capace anche di entrare in profondità. L’anima delle persone s’inaridisce e diviene sempre più irriconoscibile.
    Nei casi estremi si arriva alla completa perdizione: e mentre quel fiorellino perde la propria corolla e muore, lo spirito trova la dannazione.
    [Passiva scenica valida per le tecniche sciamaniche del personaggio: gli spiriti provocano un effetto aggiuntivo di corrosione e avvizzimento all’ambiente circostante. Gli effetti sullo spirito nemico sono di libera interpretazione.]

    Attive utilizzate: /

     
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  3. Klaus von Schneider
     
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    La notte passò velocemente.
    Un pò troppo, al dire il vero.
    Già, anche perchè i momenti di vero riposo furono davvero pochi, dato che i tre Superiori si divertirono a più non posso, a strappare qualche parola dalla lurida bocca di Quel Viashino.
    E sì, tra un urlo e l'altro, era davvero difficile prendere sonno.

    Il sole poi, non fece tardi al suo appuntamento mattutino, innalzandosi velocemente nel cielo. E il loro viaggio riprese, proprio come si era fermato.
    Tranne che per una cosa, una nuova informazione, un piccolo dettaglio, che forse - o forse no - sarebbe potuto corrispondere al vero.
    Era forse il Behemoth, il Dio che i rettiloidi proteggevano?
    Nessuno poteva dirlo, al momento.
    Quello che era sicuro - almeno a detta del Boggart - era che quell'essere leggendario li stesse aspettando proprio sulla cima più alta, tra tutte quelle che gli occhi degli Eversori potevano scorgere all'orizzonte.
    « Andiamo a prenderlo. »
    E sì, voleva contribuire anche lui, a surriscaldare gli animi.
    Come se ce ne fosse bisogno, poi, sotto il sole cocente dello Yuzrab.






    CITAZIONE
    .::STATS::.

    KLAUS VON SCHNEIDER
    - the malkavian's power -

    spoilercodebrush


    --—---—--



    Condizioni Fisiche: Ottimali
    Condizioni Psicologiche: Concentrato e desideroso di raggiungere la meta
    Consumi del turno:
    Energia: 110%

    Equipaggiamento:
      Nemesis ~ Black Princess » Nemesis (紅姫, "Principessa Nera" o "Mannaia Nera").La Nemesis è lo spadone di Klaus. Questa mannaia è entrata in possesso del Sicario dopo che quest'ultimo è sbarcato su Endlos. Entrando in empatia col Malkavian, essa è pervasa dalla stessa energia sinistra che satura il corpo del Vampiro. E' lunga 170 cm e larga 40 cm. La lama, di colore nero e argento, è tagliente da ambo i lati. E' dotata, inoltre, di una doppia punta, per infliggere ancora più dolore e sofferenza alle sue vittime. Nonostante la sua forma, il suo peso le sue dimensioni, Schneider riesce a maneggiarla senza difficoltà grazie alla sua forza smisurata. Il Sicario porta Nemesis sempre con sè, in una fodera dietro la schiena. Questa mannaia è senzadubbio una delle armi più letali dell'intero multiverso.[LiNk]


    Abilità passive:
      perfekte gen » L'agente mutogeno Hydrargyros ha cambiato Klaus von Schneider in tutto e per tutto, nella mente come nel fisico. Un mix di doti naturali e doti sviluppatesi dopo il contagio, fanno del sicario il guerriero temibile che è adesso. Klaus possiede una grandissima forza fisica rispetto ai comuni esseri umani. Per via delle radiazioni a cui è stato esposto - oltre che alle sue doti naturali - il suo corpo e stato potenziato, rendendo così Schneider forte oltre ogni limite, ogni immaginazione. Schneider possiede poi una grandissima velocità rispetto ai comuni esseri umani. Grazie agli estenuanti allenamenti nonchè al suo innato talento e agli effetti dell'agente mutogeno, il suo corpo è più agile e scattante, concedendo al sicario la facoltà di correre, scattare, muoversi, schivare, il tutto ad altissima velocità. Inimmaginabile ed impensabile per un comune essere umano. L'Hydrargyros ha intaccato l'intero organismo di Schneider, tutte le sue cellule sono infette e corrotte. Altro effetto dell'agente mutogeno è quello di donare al Malkavian un quantitativo di energie superiore alla media.[Power Up passivo +50% Forza - Power Up passivo +50% Velocità - Passiva +10% di mana]

      radar » I vampiri, si sa, sono degli esseri dotati di particolari poteri. Ed il nostro Schneider non fa eccezione, ovviamente. Ed essendo un Malkavian, poi, riusce ad utilizzare tutti questi talenti nei modi più subdoli e pericolosi, sfruttandone ogni vantaggio in duello o in missione. Detto questo, Klaus è in grado di percepire e captare l'aura spirituale ed energetica altrui in un raggio di trenta metri. Questa particolare abilità permette al Sicario di intuire la posizione dei nemici ed il loro numero. Anche in situazione in cui il Malkavian sarà impossibilitato ad usare gli occhi per vedere, il mercenario riuscirà comunque a captare e percepire le presenze altrui. In pratica, è un fottuto radar! [Auspex Passivo; 30 metri]


    Tecniche:


      Glossa:
       
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    1. Lord G. Henry
       
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      ikaruspost6

      Era stata una notte tranquilla, se non si volevano considerare le grida della bestia verdastra. Speravo che questa cattura poteva significare qualcosa di buono, anche perché avevano disturbato il mio sonno, cosa altamente imperdonabile. Il soggiorno nelle tende non era cosa per una ragazza speciale come me, con chi credevano di avere a che fare, con la prima schiava che passava? Una cosa era certa, non avrei resistito un altra notte su un duro giaciglio appoggiato ad un tappeto di sabbia. Oramai però era arrivata la mattina, seppur dopo una notte leggermente tormentata, era il momento di continuare il viaggio degli eversori in cerca della loro nuova bestiolina. Come per il giorno prima il viaggio era cominciato tranquillo, con tutti gli eversori schierati in corteo chi sulle sue gambe chi a cavallo di qualche mezzo. Ed era in quest'ultimo gruppo che mi trovavo, a bordo dello Skate, che silenzioso viaggiava all'ombra del pachiderma del molliccio. Avevo indossato sin dall'interno alla mia tenda, che occupavo da sola essendo l'unica donna del gruppo, la mia armatura scintillante su di un vestito blu molto più formale di quello che avevo usato per il giorno precedente.

      Νίκη



      .: Mana: 95/100
      .: Fisico: Illesa
      .: Mentale: @_@
      .: Armi ed Armature:

      ~Nobody: [+]


      .: Passive:

      ~Speed: La velocità e l'agilità dell'utilizzatore aumentano del 25%.


      .: Tecniche:

      //


      .: Evocazioni:

      ►Skate: [+] Questa creatura si utile solo per gli spostamenti, infatti irrigidendosi può levitare per trasportare la ragazza come uno skateboard volante. In caso di combattimento questa creatura potrà essere utilizzata per volare ad un massimo di 5 metri con un costo medio per un massimo di 2 turni. Durante il puro GDR potrà essere utilizzato senza limiti ad un costo basso. (turni Variabile, costo Variabile) Costo Basso.


       
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    2. .Silver Shadow.
       
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      Urla.

      La notte successiva all'attacco dei lucertoloidi fu tutto tranne che tranquilla.
      Che fosse merito del caso o della bravura del Boggart non era ancora in grado di stabilirlo, ma il gruppo di Eversori era riuscito a catturare un prigioniero. Prigioniero che quasi per tutta la notte non fece altro che urlare a causa di chissà quali terribili torture delle quali fortunatamente lo scienziato non era stato informato.
      In ogni caso, quella sera la sua mente era dedita a tutt'altri pensieri, pensieri per lui abbastanza importanti da quasi non far caso a quello che stesse succedendo nella tenda dei tre capi.
      Nonostante la controffensiva del gruppo potesse essere stata un perfetto successo, l'azione individuale dello scienziato non poteva considerarsi tale in quanto dei due obiettivi che si era prefissato non era riuscito a portarne a termine nemmeno uno.
      Trovare la falla nel piano fu piuttosto semplice: bisognava rendere più efficiente il NEXT.
      La nottata passò quindi quasi interamente nella stesura mentale di tutta una serie di progetti e aggiornamenti sui quali avrebbe dovuto lavorare una volta che avrebbe avuto a disposizione un laboratorio tutto suo, ma le condizioni necessarie a poter ottenere tutto ciò era ancora lontane dall'essere raggiunte, quindi fermò in tempo il flusso di pensieri per poter riposare almeno un paio di ore.
      Il mattino seguente il gruppo si svegliò alle prime luci dell'alba per smontare l'accampamento e riprendere la marcia, abbandonando il Viashino al suo triste destino. Prima di partire prese un campione di sangue dal lucertoloide, incurante del fatto che gli altri potessero accorgersene o meno. Aveva grandi progetti in mente ed il Behemoth era solo l'inizio.
       
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      Viaggiatore dei Mondi

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      La tortura era una pratica che Aristotelis non sapeva bene come interpretare.
      Da un lato, disprezzava l'utilizzo di tale metodo, poiché sosteneva che macchiasse lo spirito sublime dell'uomo e lo abbassasse al livello delle bestie feroci, oltre a ritenerla immorale; dall'altro, tuttavia, non negava che fosse una fonte quasi certa d'informazioni, e da quando era entrato nelle fila degli Eversori, anzi, nel triumvirato che gestiva l'organizzazione, aveva avuto modo di sperimentare più di una volta l'efficacia del sottrarre con la violenza dettagli e notizie non accessibili con una diplomatica chiacchierata.
      Insomma, era un leader di una gilda di mercenari con mire di potere non indifferenti, e restare lì a pensare quanto fosse giusto o sbagliato bruciare vivo un Viashino che, poco prima, aveva anche cercato di ucciderli non era certamente indice di controllo.
      E poi, c'era Bid'daum: si sarebbe occupato lui dell'interrogatorio, evitando al greco di sporcarsi le mani assai controvoglia.
      Sì, andava tutto per il meglio, per l'oplite.

      Una volta finito il calvario del rettiloide, il gruppo di Eversori poté lasciare l'accampamento dell'oasi, raggiunto il giorno prima.
      Come fatto ore prima, i mercenari attraversarono il deserto dello Yuzrab, per raggiungere finalmente le montagne non vulcaniche di Geisine, sul confine della terra di fuoco.
      Quale posto migliore, per una creatura leggendaria?
      L'unico problema era raggiungere la sua tana, però: la zona non era certo delle più accessibili, e probabilmente avrebbero dovuto affrontare più di una scalata, se dovevano veramente inoltrarsi in qualche grotta ad alta quota.
      E difatti, quando i profili delle cime divennero ben visibili all'orizzonte, il boggart avvisò i viaggiatori indicando proprio una delle montagne più alte.
      L'oplite, però, non mostrò alcun disappunto, né diede segni di insofferenza: era più deciso che mai a scoprire una volta per tutte cosa si nascondesse tra quelle formazioni geologiche, che con tanta gelosia custodivano il Behemoth.

      Mmh.

      Il greco si accarezzò la barba, proteggendosi gli occhi dal sole mettendo l'altra mano sulla fronte, come una visiera.
      Scrutò pensieroso il Geisine, creando una buffa smorfia della bocca arricciando il mento.
      Poi, con un sorriso, incrociò le braccia, soddisfatto.

      Beh, direi che da ora in poi non possiamo permetterci errori.

      Lanciò rapide occhiate a tutti i membri della spedizione.
      Si soffermò su Bid'daum e Zimmer, ed il sorriso si trasformò in un ghigno.

      Behemoth.

      La caccia iniziava lì, e non sarebbe tornato a Merovish senza la sua, la loro preda.


      CITAZIONE
      Allenamento Militare
      Sin da piccolo, Aristotelis Skotos è stato cresciuto seguendo un ben mirato addestramento per lo sviluppo delle capacità fisiche e l'affinamento dei sensi.
      Grazie a ciò, l'oplite possiede forza e resistenza fuori dal comune, così come agilità e velocità molto superiori alla norma.
      Oltre ciò, anche i suoi riflessi e la sua mira hanno ottenuto un netto miglioramento, rendendolo capace di poter difendersi con rapidità disarmante e poter colpire con una precisione quasi ineluttabile.
      Tuttavia, l'allenamento non ha riguardato solo il corpo, ma anche lo spirito: infatti, dovendo aver a che fare con eventi psicologicamente minanti come guerre e battaglie, l'oplite ha sviluppato un pieno controllo delle sue emozioni, riuscendo a mantenere il sangue freddo e l'imperturbabilità nella quasi totalità delle situazioni.
      [Abilità Passive: +50% Forza, +50% Resistenza, +50% Agilità, +50% Velocità; +50% Riflessi, +25% Mira; Resistenza ad Influenze Psicologiche fino a livello Medio]

      Panoplia
      Ciò che rende unico ed inconfondibile Aristotelis è la sua armatura, la famosa "panoplia nera".
      Questa particolare veste di guerra, interamente creata in ferro assai pesante e resistente, è composta da un krànos che copre tutta la testa, la maggior parte del volto ed alcune porzioni del collo dell'oplite, con un pittoresco ed alto pennacchio dalla criniera nero-bluastra come la notte e abbellimenti geometrici dai colori caldi; da thórax e epibraxiōníos, ossia le parti della corazza, modellate sui muscoli del greco, con dei disegni sulle spalline e decorazioni dorate ad abbellire la già pregiatissima opera completamente nera; da epipēkhýon e knemis, bracciali e schinieri, anch'essi di forgiatura muscolare, posti protezione degli avambracci da polso a gomito e delle gambe da caviglia a ginocchio.
      Abbinate all'armatura non mancano lo xiphos, il dòry e l'hoplon, ovvero la spada, il giavellotto e lo scudo. Sono queste armi di inestimabile valore, sia monetario che affettivo che artistico, e ricalcano le caratteristiche delle altre parti della panoplia: la spada, che più della forma di uno xiphos ricorda quella di un makhaira, presenta una lama lunga 85 cm a doppio taglio, a costola ricurva, molto adatta a sferzate rapide e letali, anche se risulta ottima pure per affondi e colpi mirati a tranciare di netto nonché per parate contro altre armi bianche; il giavellotto, lungo 190 cm in totale con la sola punta di lancia lunga 20 cm, è molto ben bilanciato per permettere dei lanci molto lunghi ed ha un'alta capacità perforante che lo rende utile sia sulle lunghe che sulle medie distanze; lo scudo, di diametro di 90 cm, ha un disegno di una falce di luna argentata su uno sfondo nero come il resto dell'armatura, ha dei bordi di bronzo ed ha una forma particolare, in quanto all'altezza del diametro orizzontale vi sono due aperture che servono a permettere di difendere ed attaccare contemporaneamente.
      Fanno parte della panoplia anche le falde di cuoio che coprono le cosce e i deltoidi, anch'esse di colore nero, ed i calzari; quasi sempre Aristotelis indossa anche un mantello nero, con tasche interne per portare oggetti non troppo ingombranti.
      [Equipaggiamento: Armatura Completa; Spada; Giavellotto; Scudo]
      [x
      immagine di riferimento]


      Note: still, perdonate il megalomane ritardo.
       
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    4. Dingo Egret
       
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      La notte non andò poi così male, via.
      Per gli altri, ovvio; infatti, nel gruppo –come in ogni comitiva che si rispetti -, c’era chi dormiva, chi tentava di farlo, chi era intento a torturar il rettiliano, ed infine chi era intento a fare dell’altro. E, come è giusto che sia, il #9 faceva parte di quelli che facevano dell’altro.
      Preferì passare la nottata all’interno della sua armatura, onde non perder cognizione del tempo durante le poche ore di riposo a cui era avvezzo, e non causare conseguenze catastrofiche per il suo organismo; ma, soprattutto, fece quello che non ebbe il tempo di fare subito dopo il combattimento in volo contro quegli altri esoscheletri, ossia un resoconto completo dell’attrezzatura.
      Ed infatti, quel che ne uscì da questo fu tutt’altro che rassicurante: a quanto pareva, vuoi per qualche colpo subito nel posto giusto, o vuoi perché probabilmente il White Glint non era tagliato per l’utilizzo di tutte le sue funzionalità in aria, lo scan di Fiona aveva diagnosticato un lieve malfunzionamento ai reattori su spalla, o anche Over Boost.
      Nulla di preoccupante, sia chiaro, anche se avrebbe fatto meglio a farlo presente a chi di dovere la mattina seguente, durante la camminata verso la montagna.
      Ma tutto a tempo debito; i sistemi non davano luce rossa alla sola ricognizione aerea, quindi per ora avrebbe retto più che bene. Ci avrebbe pensato poi ad indagar sul tutto, anche perché ora come ora non disponeva dell’attrezzatura necessaria.
      Ma si sarebbe fatto sentire dagli Eversori ad ingaggio concluso riguardo questa faccenda.





      Mana: 1oo%
      Mente: Rilassato.
      Danni: Nulla da segnalare, anche se gli scontri a mezz’aria non saranno gran che usufruibili.

      P a s s i v e
      White Glint
      Blabla, Armatura Bianca:
      - Fiona Jarnefeldt, IA
      - Auspex passivo
      - Batterie propulsive


      A t t i v e[?/2]

      S u p p o r t o

      N o t e
      - Come detto prima, perdonate il ritardo immane, prometto che non si ripeterà più. :geez:


       
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      La battaglia, un momento epico che ti fa sentire ancora vivo, dandoti quella scossa che ti fa tornare il sorriso sulle labbra.
      Per Musashi, gli avvenimenti antecedenti alla seconda parte di questa storia, lo avevano reso nuovamente quello che in Giappone può essere definito un guerriero. L’incontro con i Vashino, creature infime ma al contempo pericolose, lo avevano ridestato da quel letargo, che lo aveva reso l’ombra di quello che era un tempo. Quel gruppo capeggiato dai tre massimi esponenti, era diventato la sua nuova casa, sapendo che non era l’unico ad avere ancora un motivo per utilizzare le sue abilità a scopo bellico.
      Molti fra quelli che erano presenti con lui quella notte, si erano dimostrati elementi interessanti, realizzando che quel gruppo dalle menti diverse, poteva, insieme, affrontare qualsiasi situazione, ottenendo risultati eccellenti.
      Per quanto gli riguardava, al momento, non era interessato a capire quale fosse lo scopo della missione, o a realizzare i profitti che ne avrebbe tratto. No… lui era li semplicemente, per poter utilizzare – come aveva detto al primo incontro – le sue lame, mettendosi nuovamente in gioco, e di conseguenza, capire quanto ancora il suo spirito di samurai, era vivo dentro di lui.
      Mentre le urla del prigioniero accompagnavano la notte - dovute alle torture per estrapolargli informazioni – Musashi, come ognuno dei presenti, si dilettava in ciò che riteneva più opportuno, per far si che il sonno prendesse il sopravvento, potendo essere così ricaricati per il lungo viaggio che li attendeva verso la meta finale.
      Con il solito tampone, ripuliva dal sangue le sue lame, stando attento a ogni minimo segno che potesse rovinare l’affilatura delle sue Katane: era importante che fossero pronte per la prossima battaglia.
      Ultimata quella procedura, le sue stanche membra si posarono sul giaciglio, lasciando la mente libera di riposarsi, e che i suoi occhi potessero essere celati, facendosi avvolgere dal riposo meritato. Alle prime luci dell’alba, gli eversori ripresero il loro procedere, abbandonando il luogo in cui avevano stazionato, per raggiungere la meta ultima.
      Tutti sembravano aver giovato del sonno, non vedendo nei loro sguardi la che ben minima traccia di spossatezza: il nuovo viaggio aveva inizio. Durante il procedere, il rozzo aprì bocca, dando informazioni dettagliate sul risultato che aveva prodotto l’interrogatorio al Vashino. Quando le catene montuose furono visibili, delineando la il confine con il deserto, quest’ultimo, condivise l’informazione che aveva ottenuto. In mezzo a quelle montagne, la più alta di tutte, era la dimora della creatura che avevano nominato i Vashino, rendendo ora di domino pubblico, il motivo di quella missione dai risvolti misteriosi. Musashi come al solito non decise di intervenire nel discorso, sapendo che il suo intervento sarebbe stato solo nell’atto della battaglia.

      Edited by °PaNdEmOnIuM° - 24/3/2012, 19:00
       
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      TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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      Il momento era vicino, la musica incalzava.
      Quale musica? Quella degli Eversori, quale altrimenti?

      La montagna si stagliava con tutta la sua maestosità, dividendo assieme ad altre sue simili il deserto sabbioso dall'inferno di lava e vulcani che era il Geisire.
      Con passo svelto, gli Eversori al completo si diressero verso quel gigante di pietra e chissà cos'altro, con l'intento di stanare, finalmente, il Behemoth, il Dio Divoratore, e carpirne i segreti.
      Il sole picchiava sopra le loro teste, come se intendesse bruciarli prima che questi potessero raggiungere il loro obbiettivo, la sabbia affondava sotto i loro piedi.
      Era come se tutto il deserto si fosse ridestato solo per assistere a quel momento storico.

      Improvvisamente, così come era successo il giorno prima, qualcosa interruppe il loro cammino, un nuovo ostacolo premeva contro il loro percorso.
      Scavalcata una duna particolarmente alta, finalmente fu possibile per Zimmer, in testa al gruppo, vedere i piedi della montagna.
      Quello che vide, tuttavia, non gli piacque per niente.
      Un unico gesto del rossiccio informò gli altri eversori di fermarsi immediatamente.
      Zimmer scese dalla propria cavalcatura, che si acquattò dietro la duna che aveva appena scalato.
      Così libero da altri impedimenti, il Boggart si sdraiò nella sabbia cuocente, imprecando sottovoce e chiamando 23, il suo schiavo.
      Questi si sdraiò a fianco a lui, e con l'ottica del proprio fucile confermò i sospetti del rossiccio.
      Le bestemmie si sprecarono.

      Io ha buone notizie e cattive notizie." cominciò, quando scese dalla duna per informare gli altri.
      Buona notizia è che noi hai trovato entrata, probabilmente. Cattiva notizia è che noi è stati anticipati."

      Un accampamento, del tutto simile a quello costruito dagli Eversori stessi, troneggiava davanti a una parete rocciosa insolitamente piatta, ai piedi della montagna.
      Erano a quasi un centinaio di metri di distanza, ma anche da li era difficile intuire cosa stesse succedendo.
      Le tende erano molto numerose, ma non abbastanza da far pensare ad un drappello di qualche esercito che chissà come era finito fin li.
      In oltre, erano ben lontani da qualsiasi rotta commerciale, quindi era da escludere che fossero una carovana.

      Sempre attraverso l'ottica del fucile dello schiavo, in oltre, Zimmer riconobbe un paio di volti.
      Greco, noi forse ha fatto errore a lasciare vivi teppisti a caverna di serpente..." borbottò, scuotendo la testa.

      Attraverso l'ottica, l'Eversore aveva individuato ben otto uomini, sei dei quali sembravano occupati semplicemente a fare la guardia mentre due, dentro un rudimentale esoscheletro industriale, probabilmente acquistato ad Ovest, stavano accatastando delle casse vicino alla parete rocciosa.

      Due dei sei appiedati, nonostante non indossassero più quegli orribili giacchetti in pelle nera e non avessero più i capelli impomatati, erano sicuramente due dei teppisti che avevano aggredito Zimmer e Aristotelis nelle Cave del Sapere, a Merovish. Erano stati proprio loro, tra l'altro, a dargli la dritta per il Behemoth.

      Evidentemente non si erano arresi all'idea.

      Ok, ecco piano. Noi attacca. No da tempo loro di avvertire altri, io raccomanda. Voi uccide rapidi e … rapidi."
      Si, perchè il numero dei presenti non giustificava assolutamente la presenza di tutte quelle tende. Era un avamposto troppo grande per otto sole persone... era da dare per scontato che quello fosse solo un piccolo gruppo lasciato indietro a guardia del campo, mentre il grosso della squadra chissà dov'era.
      Dentro la montagna, forse.
      "Schiavo, tu copre noi da qui, tu vuole?"
      23 fece un cenno di assenso, mentre toglieva la sicura dal grosso fucile.

      Bene: finalmente ho postato XD
      Allora: un uccisione a testa, fateli fuori tutti. E' pur sempre l'introduzione, quindi gestitevi la situazione come volete: contate che dalla vostra avete l'effetto sorpresa (più o meno, visto che due di noi sono abbastanza grossi XD), ma che comunque non sono dei principianti, e se li hanno lasciati a guardia del campo un motivo ci sarà.
      In sintesi: lascio la cosa a voi ma non fatelo sembrare troppo facile.

      I due esoscheletri sono simili a questi [x], dei muletti con le gambe. Niente di impegnativo, anche se vi suggerisco di lasciarli ai due robottoni del gruppo.

      Dopo quest'ultimo giro iniziamo sul serio, ma date il massimo lo stesso mi raccomando.




       
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      Kuthian

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      Passo dopo passo, gli Eversori accorciarono le distanze.
      Il monte era vicino e incombeva sui presenti come una nefasta presenza. La sabbia rovente lasciò il posto alla cenere vulcanica, e il deserto dorato si tramutò in una distesa cinerea. Piccoli fiocchi neri scendevano dal cielo con dolcezza.

      Giunsero ai piedi della montagna e quello che videro fece scattare più di un campanello d’allarme nelle loro teste. Il Boggart espresse ad alta voce i timori di tutti.
      Un enorme accampamento si estendeva alle pendici del picco, prova del fatto che gli Eversori non erano gli unici a bramare la potenza di Behemot. Gli altri due gerarchi commentarono amaramente la loro scelta di risparmiare la vita di chi sapeva troppe cose.

      Non solo la pietà è inutile, ma è pure dannosa. Fosse stato per me, avrei ammazzato anche il bibliotecario, giusto per andare sul sicuro.

      Commentò sprezzante il Kuthiano. Aveva sempre odiato i lavori dagli esiti incerti e pieni di concorrenza.
      Eppure non li rifiutava mai, perché l’esperienza gli aveva insegnato che erano quelli più adrenalinici.

      Si avvicinò all’accampamento come uno spettro, accompagnato dai suoi compagni con tempistiche differenti. Individuò il suo bersaglio e lo comunicò con sintetici gesti delle mani.

      Preda individuata.

      Si sarebbe avvicinato sfruttando le dune e la posizione del sole: tenendo alle spalle quella sfera fiammeggiante sarebbe stato più facile passare inosservati. Le sentinelle evitavano di fissare quell’intensa luce e ciò si rivelava il loro punto debole più sensibile.
      Il suo prolungamento spirituale fremeva nella stretta del suo creatore.

      Non ancora, non è ancora il momento.

      Ridusse la distanza sempre di più e infine si nascose dietro ad una cassa di provvigioni. Era all’ombra di una tenda e aveva una buona visuale sulle sentinelle.
      Un leggero sbuffo si dipartì dal suo fisico.

      Un etereo pezzetto della sua anima fluttuò verso il bersaglio e - aderendo alla pelle della guardia - suscitò l’anima contenuta in quel corpo. Lo spirito dell’obiettivo si sporse verso l’esterno, stiracchiandosi flebilmente come un neonato venuto al mondo. Le iridi rossastre di Bid’daum vedevano chiaramente il bagliore perlaceo dello spirito proteso.

      Non ancora, la preda è nel campo visivo di un'altra di quelle bestie da macello.

      Poi il noioso impiccione voltò lo sguardo in un’altra direzione, lascando preda e predatore virtualmente da soli, in un’altra dimensione: la dimensione della morte.

      Ora sei mio, solo mio.

      Bisbigliò a se stesso, passandosi la lingua sulle labbra e pregustando il momento.
      Un fruscio di vesti appena udibile, un assassino troppo rapido e letale.
      Nell’arco di tempo di un rantolo di morte, il Kuthiano uscì dalla copertura prese alle spalle la sentinella, tranciandogli l’anima con un unico fendente.

      Fluido e sicuro, come una goccia d’acido che perfora il pavimento.

      Senza nemmeno un gemito, senza accorgersi di nulla, la sua guardia morì.
      Il corpo senza vita si accasciò al suolo e le orbite spente fissarono gli altri sette omicidi.



      Stato fisico: illeso
      Stato mentale: omicida
      Energia: 110 – 10 = 100%
      Equipaggiamento:

      Kuthian’s Armor [Indossata]

      Comet Hammer [Allacciato]

      Támerlein [Spada con passiva che lesiona le presenze incorporee] [Evocata]

      Bussola dei Desideri [Oggetto gdr + tecnica only-gdr]

      Passive:

      Risorse criminali [Passiva: 110% energia]

      Oltre la realtà [Auspex spirituale, raggio 30 metri]

      Putrefazione [Passiva scenica valida per le tecniche sciamaniche del personaggio: gli spiriti provocano un effetto aggiuntivo di corrosione e avvizzimento all’ambiente circostante. Gli effetti sullo spirito nemico sono di libera interpretazione.]

      Attive utilizzate:

      Evocazione a consumo basso della spada.

      Emanazione spirituale
      Bid’daum è in grado di far sporgere fuori dal corpo l’anima degli altri individui. Questo allontanamento non è totale e l’anima si protende per qualche manciata di secondi fuori dall’organismo. Il prigioniero soffia in direzione del bersaglio e un pezzetto della sua anima si dirige verso il nemico sotto forma di raggio spirituale. Al contatto con questa emanazione, lo spirito bersagliato sporgerà fuori dal corpo come se fosse in cerca di un po’ d’aria fresca.
      Tipo: supporto
      Consumo: basso

       
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    8. Lord G. Henry
       
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      Νίκη

      Nike

      Una delle cose più belle del far parte degli eversori era che non ci si annoiava mai, ogni missione o esercitazione era fonte di gioviali botte a strane creature o nemici vari. E questa era una delle volte in cui quasi tutta la gilda era riunita per ottenere un solo, comune scopo, catturare una creatura per ottenere il potere supremo sul Sud. Un passo dopo l'altro il gruppo degli eversori si stava avvicinando sempre di più alla loro metà prefissata, il Behemoth aveva i minuti contati. A quanto pareva però non eravamo gli unici alla ricerca di questo straordinario potere, infatti, una volta arrivati in prossimità del monte in cui si trovava, lo sapevamo per certo, l'entrata il Molliccio aveva portato brutte notizie, o buone per chi voleva combattere, sul paesaggio che aveva visto dal dorso di una duna. Gli ordini erano semplici, uccidere in modo rapido e veloce sfruttando l'effetto sorpresa. Quale delle mie evocazioni potevo lanciare contro quel nutrito gruppo di nemici? Non conoscevo le reali potenzialità del gruppo di guarda, ma potevo essere sicura che quelli non erano degli sprovveduti, diciamocelo, chi lascerebbe dei buoni a nulla come guardie di una nutrita tendopoli? La corsa al Behemot si stava trasformando sempre di più in una gara contro il tempo, prima l'attacco di quei schifosi rettili ed ora un'altra squadra di ricerca che intralciava il nostro cammino... Dovevamo distruggere qualcosa, e per far ciò potevamo iniziare a sbollire la rabbia abbattendoci come una malia dal cielo sui poveri "guardiani". L'attacco era finalmente cominciato, e tutti gli eversori si stavano dirigendo verso le loro prede, e nella seconda linea, con un piccolo scarto dai miei compagni, c'ero io, ancora adagiata sullo Skate. Avevo individuato la mia preda, un uomo leggermente arretrato rispetto agli altri, era quello più vicino all'anfratto nella roccia, e stringeva tra le sue mani un arma da fuoco, era tutto quello che mi bastava sapere per distruggerlo. Subito evoco il mio fidato Cecchino, che fluttuando accanto a me comincia a sparare mediante le sue due pistole dei dardi d'energia. Il primo bersaglio era l'uomo accanto all'imbocco della caverna, ma non era escluso che i colpi della creatura potevano danneggiare e creare scompiglio nelle altre persone nel campo nemico.

      .: Mana: 85/100
      .: Fisico: Illesa
      .: Mentale: @_@
      .: Armi ed Armature:

      ~Nobody: [+]


      .: Passive:

      ~Speed: La velocità e l'agilità dell'utilizzatore aumentano del 25%.


      .: Tecniche:

      //


      .: Evocazioni:

      ►Skate: [+] Costo Basso.
      Cecchino: [+] Una creatura dal puro combattimento dalla distanza. Utilizza due pistole che possono lanciare una serie di colpi energetici sia da entrambe sia da una sola di esse. Queste raffiche possono raggiungere una distanza massima che varia, come la loro potenza, a seconda del Costo pagato per evocarle. (1 turno, costo Medio)


       
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    9. .Silver Shadow.
       
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      Lo Yuzrab.

      Per quanto desolato ed immobile potesse sembrare, era incredibile la quantità di vita che potesse offrire, specialmente durante le spedizioni degli Eversori. Quello che doveva teoricamente essere un viaggio verso una meta ignota a circa il 95% della popolazione totale di Endlos si stava trasformando in una gara a chi arrivava prima allo scrigno del tesoro. La cosa fastidiosa era che le parole non sarebbero bastata a dissuadere gli altri concorrenti a lasciare il campo di gioco, sarebbe stato necessario schiacciarli uno ad uno aspettando che si ritirassero in preda al terrore o che morissero tutti. L'unica fortuna, se così si voleva definire, era il fatto che, almeno per adesso, non era necessario fronteggiare l'intero accampamento avversario, ma solo quelle povere creature designate a fare la guardia. Gli ordini erano chiari: nessun prigioniero.
      Il Kuthiano fu il primo a dare inizio all'avanzata del gruppo, agendo in un modo che lo scienziato trovò davvero piacevole: con calma, silenzio e precisione.

      "Ehi, ho un piano. Noi due ci occuperemo degli esoscheletri. Creerò una nube di sabbia per disorientarli. Io attaccherò alla cieca quello più all'esterno, tu sfrutterai il radar per disfarti dell'altro o di entrambi. Non deludermi."

      Il messaggio venne inviato all'altro Lynx durante l'azione del Kuthiano. Non appena venne ricevuta la conferma dall'interlocutore, lo scienziato iniziò a scattare verso le due prede. La cosa migliore era aggirare l'accampamento e portarsi il più vicino possibile alla parete rocciosa. Raggiungere la postazione ideale richiese circa un minuto, ma era necessario che almeno lui rimasse nascosto perchè la strategia potesse avere buon fine.
      Uno dei tendoni sembrava fare proprio al caso suo, ed è lì che attese che entrambe le prede si distraessero fare la sua mossa. Incredibile ma vero, degli spari proveniente dalla postazione originaria, probabilmente causati da un membro degli eversori, attirarono l'attenzione dei due esoscheletri. Inutile dire che l'occasione venne colsa all'istante.

      "Adesso!"

      Urlò all'altro pilota e, subito dopo, puntò il palmo verso la sabbia ai piedi dell'armature; una bolla, interamente fatta di energia, venne creata per essere poi immediatamente sparata. L'impatto con la sabbia generò un piccola esplosione che sollevò una discreta quantità di sabbia, sufficiente ad occultare i due esoscheletri e tutto ciò che si trovava a circa un metro di distanza da loro.
      MA, se le due povere vittime pensavano che tutto finisse con quel piccolo diversivo, si sbagliavano di grosso. Subito dopo l'esplosione lo scienziato estrasse la lama dal braccio destro e percorse i pochi metri che lo separavano dalla preda; una volta all'interno di essa, dei laser ricoprirono l'intera superficie della lama che come un fulmine calò sulle sciagurate vittime. Colpire alla cieca non era il massimo, ma difendersi da qualcosa che non si vede era anche peggio.


      Status Fisico: Nessun danno.
      Status Mentale: Nessun danno.
      Energia Residua: 80% [ 100% - 10% - 10% ]

      Tecniche Utilizzate


      CITAZIONE
      BubbleBlaster
      Creando una bolla di forza, l'energia rilasciata dal cannone laser inizierà a concentrarsi al suo interno, occupando il volume di una sfera di diametro 30cm. La bolla può quindi essere sparata come se fosse un proiettile che, non appena entrerà in contatto con una superficie abbastanza solida, deflagrerà in una esplosione proporzionale all'energia spesa per crearla. [Medio]

      CITAZIONE
      Cross Ripper Slash
      Combo di due attacchi in rapida successione, più precisamente un fendente seguito da un colpo di taglio orizzontale. Dei laser posti sulle estremità della lama aumenteranno la portata dei colpi di 65cm e resteranno attivi per l'intera durata dell'azione. [Medio]


      Edited by .Silver Shadow. - 14/4/2012, 14:34
       
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    10. Dingo Egret
       
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      Non si aspettava certo di entrare nel vivo dell’azione fin da subito, dai.
      O perlomeno, non si aspettava di farlo col White Glint ai due terzi delle sue capacità. Ma per questo si sarebbe adattato: diavolo, era una vita che viveva adattandosi!
      Fortunatamente, c’era lo scienziatino che aveva un piano per fare una sortita a quella che pareva essere la postazione nemica. E non era poi malaccio: voleva mettere in scena una sorta di sorpresa nella sorpresa; un diversivo, insomma.
      Una cosa un po’ grezza, ma alla fine era il meglio che poteva tirar fuori un uomo di scienza.
      Si limitò a fare un cenno d’assenso col capo dell’esoscheletro bianco, per poi veder scattare il suo compagnone a cercare qualche copertura.
      ”…
      Conta che mi servirà che tu sia un po’ più vicino a quei due loader per agganciarli col sistema di puntamento.”

      ”Ok, ok! Ci vado!
      Vediamo se riusciamo di stare al passo anche senza l’Over Boost.”

      Attivò i propulsori inferiori ed iniziò a seguire la scia dello scienziato, fermandosi solo ad una trentina di metri dai due obiettivi, distendendosi in terra e dando il tempo al suo secondo di coprirsi e attuare il piano. Intanto, pensò bene di far apparire e schierare sulla spalla destra la sua migliore arma a distanza.
      ”Forza, vediamo che sai fare, mentina.
      Commentò, mentre permetteva al sistema di puntamento di compiere il suo lavoro.
      ”Bersagli agganciati.
      Bersaglio #1. Distanza: 31,6 unità metriche.
      Bersaglio #2. Distanza: 3o,9 unità metriche.
      Calcolo traiettoria -”

      ”Interrompi pure le procedure standard, Fiona.
      Questi piccioni me li prendo da solo.”

      Non sembrava possibile da quella distanza capire dove fosse posizionato il generatore, ma d’altro canto gli ordini erano di non dover fare prigionieri: ci sarebbe andato pesante sul pilota, quindi.
      Come gli venne dato il segnale, vide una grossa nube di polvere sulla posizione dei due loader; non che importasse gran che, visto che aveva scannerizzato l’area e acquisito le posizioni dei due tipacci, che ora apparivano in mezzo alla polvere come sagome che si muovevano. Vide anche la sagoma dell’altro NEXT che si buttava a capofitto nella calca, spada sguainata.
      Lui aveva altri progetti, invece. Attese ancora un attimo, in modo di inquadrare la parte superiore del bersaglio più a sinistra, poi fece fuoco col cannone, facendo partire un fascio di plasma bianco dritto nella nube, diretto a colpire più o meno l’area in cui era posizionato il busto, o ancor meglio la testa del pilota dell’esoscheletro industriale.
      Ma era meglio non aver dubbi sull’eliminazione dei bersagli: dopo aver fatto fuoco con l’artiglieria pesante, pensò bene di far fuoco una seconda volta, stavolta con le batterie poste sulle spalle: da qui, infatti, si dipanarono un totale di sei raggi biancastri, che percorsero una discreta distanza in alto, quasi a prender quota, per poi discendere in picchiata verso la nube, in modo da colpire in maniera eguale uno e l’altro mezzo di carico.
      Non aveva nemmeno il problema di prendere il suo compagno, dato che aveva avuto modo di tracciare la posizione di tutti e tre i soggetti nella polvere; al resto ci avrebbe pensato il sistema di puntamento.




      Mana: 7o%[Alto+Medio]
      Mente: Calmo, concentrato.
      Danni: Nulla da segnalare

      P a s s i v e
      White Glint
      Blabla, Armatura Bianca:
      - Fiona Jarnefeldt, IA
      - Auspex passivo
      - Batterie propulsive


      A t t i v e[2/2]
      Dispositivo Asporta Materia Mk VI – Cannone a Raggi.[Alto]
      Over-Beam. [Medio]

      S u p p o r t o
      Dispositivo Asporta Materia Mk VI – Cannone a Raggi. [Nullo]

      N o t e
      - Batterie propulsive posteriori sempre con malfunzionamento.
      - Al segnale, ci si sposta nella stessa direzione di Reys, fermandosi solo a qualche trentina di metri da lui, in modo da dargli il tempo di predisporre tutto.
      - Come si alza la cortina, nell’ordine: fuoco col cannone sul bersaglio “libero”, più tre fasci energetici per parte, tipo missili.
      - Evviva Armored Core V! :v:


       
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    11. Klaus von Schneider
       
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      Il momento tanto atteso era finalmente giunto.
      Il Behemoth stava per essere catturato. Gli Eversori avrebbero messo le loro sporche mani su quella creatura tanto leggendaria quanto misteriosa.
      Ma non sarebbe stato nel loro stile, proseguire senza incontrare difficoltà o ostacoli di sorta.

      Una volta giunti quasi ai piedi della montagna, Klaus notò con stupore che non erano gli unici - molto probabilmente - a voler catturare quella straordinaria creatura.
      Infatti, un folto gruppo di individui si era accampato a valle del grosso agglomerato roccioso, proprio come chi avesse tutte le intenzioni di procedere ad una spedizione.

      Le parole dei suoi compari Eversori li risuonarono nella mente. Avrebbero dovuto agire rapidamente, in maniera che gli "ospiti indesiderati" che stanziavano a poche centinaia di metri dinanzi a loro non avrebbero fatto in tempo ad avvertire i rinforzi.
      « Cosa stiamo aspettando allora... » esclamò con voce rauca e agghiacciante il Malkavian. Le palle degli occhi che viaggiavano da destra a sinistra, squadrando ogni singolo Eversore. Piccoli primi passi poi, per iniziare quella che sarebbe stata una manovra infima, subdola, e omicida.
      « ...apriamo le danze. »

      Klaus si avvicinò alla sua preda senza fare il minimo rumore. I suoi passi, il suo respiro, il suo battito cardiaco, andavano tutti in un'unica direzione, un'unica e silenziosa melodia di morte.
      Sfruttò ogni cosa dell'ambiente circostante per celare la propria presenza. Infondo, le dune di sabbia, il sole cocente e il caldo asfissiante erano fattori che avrebbero destabilizzato chiunque, soprattutto se poi quel chiunque fosse stato un pivello da quattro soldi come quello a cui mirava il Malkavian.
      Una vittima sacrificale, nel crudele gioco della conquista.

      Gli ultimi passi di avvicinamento furono cortissimi, rapidi e meschini. Un'energia sacrilega, poi, ad irrorare le braccia del Sicario, trasformandole in strumenti di morte.
      Per il povero disgraziato, giusto il tempo di sentirsi tappare la bocca da una mano sconosciuta, per poi cadere nell'oblio più profondo. La mano destra del Vampiro posizionata dietro la nuca dell'uomo, intenta a imprimere una pressione devastante e una spinta micidiale verso sinistra. Lo stesso fece la mancina, posizionata all'altezza della cavità orale della vittima, tenendolo forte da sotto il mento. Spingeva violentemente, dalla parte opposta rispetto alla destrorsa.
      Soltanto pochi istanti, finquando Schneider non udì quel delizioso "crack", segno che il collo di quel pezzo di merda era bello che andato.
      Un tonfo secco al suolo, ed il corpo dell'uomo si accasciò nella sabbia, sprofondando in essa.

      Per il Malkavian uccidere era come mangiare, bere, dormire, respirare. Molto probabilmente, era la cosa che gli riusciva meglio.
      Un sorriso distorto, la lingua che passa sulle labbra, a gustarsi tutto quello, e le iridi color pece che osservano la scena degli omicidi a catena che stavano commettendo gli altri mercenari.
      Quello sarebbe stato un fottuto spettacolo.
      E loro avrebbero recitato la parte dei protagonisti.
      Indiscussi.




      CITAZIONE
      .::STATS::.

      KLAUS VON SCHNEIDER
      - the malkavian's power -

      spoilercodebrush


      --—---—--



      Condizioni Fisiche: Ottimali
      Condizioni Psicologiche: Concentrato e desideroso di raggiungere la meta. Elettrizzato.
      Consumi del turno: 10%
      Energia: 110% - 10% = 100%

      Equipaggiamento:
        Nemesis ~ Black Princess » Nemesis (紅姫, "Principessa Nera" o "Mannaia Nera"). Mannaia 170cmx40cm.[LiNk]


      Abilità passive:
        perfekte gen » [Power Up passivo +50% Forza - Power Up passivo +50% Velocità - Passiva +10% di mana]

        radar » [Auspex Passivo; 30 metri]


      Tecniche:
        brute force » Altra tecnica di potenziamento fisico, questa volta consistente nell'incremento della pura forza fisica. Il Vampiro può generare un potenziamento localizzato nell'area del corpo stabilita.
        In sostanza, concentrando l'energia in un braccio o in una gamba, il colpo (un pugno, un calcio, un fendente) - se portato con l'arto in questione - risulterà più potente a seconda della spesa energetica.
        »CONSUMO: Variabile Medio


      Glossa: Usata Brute Force a livello Medio per imprimere una potenza tale da spezzare il collo della sentinella a mani nude.
       
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      A quanto sembrava erano più vicini alla misteriosa preda di quanto immaginassero. La notte aveva aperto la caccia e di conseguenza gli Eversori erano pronti ad accettare la sfida; bisognava solo che preda e cacciatori fossero visibili sullo stesso campo di battaglia. Ma qualcosa si era intromesso fra loro e l’ambita preda, qualcosa di rognoso che gli avrebbe fatto perdere del tempo prezioso, procurandogli delle grane.

      Non ci voleva…

      Fu la frase che uscì dalla bocca del taciturno Musashi, facendo del suo pensiero oggetto di comune conoscenza. Ma questo non avrebbe fermato ne il samurai ne tanto meno gli altri componenti, forse al contrario… avrebbe fatto diventare quella caccia più divertente e di piacevole esecuzione. Come al solito l’impaziente Kalus aveva dimostrato di essere un sadico figlio di puttana, trovando il tutto un piacevole diletto per saziare il suo ego; un tipo così poteva dare parecchie rogne, tante quanto quei poveri malcapitati che avrebbe bagnato con il loro sangue la terra dove al momento stazionavano. Ma per quanto detestasse la sua filosofia di vita, in qualcosa aveva ragione, ovvero… lasciare spazio all’azione, così da avere un problema in meno. Ognuno dei compagni si mosse per raggiungere il proprio obiettivo senza perdere ulteriore tempo in chiacchiere; la falce della morte sarebbe ricaduta su quelle persone che avevano solo al colpa di essersi trovati nel posto giusto al momento sbagliato. Rapido il samurai… grazie alla sua abilità silente, si direzionò verso un gruppo di cinque uomini che stazionavano a una cinquantina di metri da lui. Sfruttando la flora della zona… tra cespugli, rocce e alberi, ebbe la possibilità di avvicinarsi in rapido tempo, mangiando con celerità quella distanza che lo divideva dal suo obiettivo. Canti, risate e battute, distraevano le vittime da quello che gli sarebbe capitato e dalla comparsa alle loro spalle del loro carnefice. Una volta arrivato dietro di loro, il samurai chiese perdono per quello che stava facendo.

      Vi chiedo perdono per quello che vi farò.

      Rapidi i tizi si girarono cominciando a ridere delle parole di Musashi ma lui sapeva bene che quei momenti di tranquillità avrebbero lasciato posto alla più nera disperazione.

      Giudizio dell’Ade!

      Una frase a precedere ciò che avvenne intorno al Samurai e gli avversari. Alzando la spada davanti a lui… un cerchio apparve di fronte l’arma preceduta dall’illuminazione della lama. Dal cerchio medesimo nacquero altri cerchi, che con vorace rapidità attorniarono l’area intorno al Samurai e quegli uomini, fino a che l’ultimo cerchio che stazionava di fronte l’arma non schizzò in avanti a chiudere la sezione che era stata delimitata da un cerchio molto più grande che circondava la sua figura e quelle dei malcapitati. Dell’esplosioni silenziose assorbirono dai suddetti cerchi ogni traccia visibile andando a formare una cupola nera come la pece che ora aveva inglobato il carnefice e le prede, lasciando spazio al silenzio tombale che era l’unico rumore che si poteva sentire. Udito, vista e olfatto erano stati lesi, non potendo dare la possibilità di usare questi sensi, rendendoli abili quanto andicappati. Dubitava in cuor suo che potessero percepire l’aurea, ma in quel caso neanche quello gli sarebbe stato utile, dato che in quella dimensione tutto era privo di vita, annientando anche quella percezione spirituale che distingueva ogni essere vivente.
      Urla, confusione e panico potevano essere percepiti dallo stanco Musashi, che aveva consumato discrete energie per dare vita a quel diabolico potere.

      E’ tutto inutile!


      Pronunciò prima di dare azione alla sentenza, potendo percepire i momenti di frustrazione che quegli uomini stavano dimostrando nelle loro interpretazioni emozionali. Uno scatto rapido verso il primo, fendendo l’aria e facendo si che la sua lama tranciasse il suo collo nettamente, così da provocargli una morte rapida e in dolore. Un altro scatto laterale verso il secondo, affondando la sua lama all’altezza del petto, così da colpire il cuore a fare in modo che morisse anche lui sul colpo. Le urla erano come pezzi di vetro che si conficcavano nella testa del samurai, ridestando quei ricordi che lo avevano afflitto in passato, quando il suo gruppo era stato annientato dai samurai ambiziosi. Ma ora non poteva far si che l’emozioni prendessero il sopravvento sulla sua lucidità: aveva un compito da eseguire. Rapido si portò in direzione dei due che stavano di fianco l’uno all’altro, trovandosi in quella posizione non voluta da loro stessi. Un altro colpo di lama rapido e preciso, fendendo il loro colli, una danza di teste volanti che capitolarono sul terreno, lasciando che i loro fisici cadessero prima in ginocchio e poi successivamente sdraiarsi definitivamente sul suolo. Ne mancava uno, solo uno e quella danza macabra sarebbe finita. Poteva sentire le sue urla dopo che una delle due teste era caduta sbattendo sul suo piede. Il tatto era uno dei due sensi che erano percepibili e sfortunatamente quel senso aveva giocato un brutto scherzo all’uomo, che nel chinarsi per capire cosa fosse… ebbe l’immagine più macabra che il suo cervello poteva realizzare. Preghiere, preghiere di supplica per risparmiargli la vita; anche se non poteva sapere dove fosse Musashi, aveva ben capito che quella cecità era dovuta a qualcosa che non veniva da loro ma creata da quell’uomo che gli aveva chiesto perdono prima che la sua terribile arte prendesse il posto delle parole. Per quanto avesse pena di quell’uomo che alla fine non gli aveva fatto nulla, doveva terminare quell’esecuzione in modo da dare la possibilità al suo gruppo di procedere nella missione. L’unico regalo che gli poteva fare era una morte rapida e in dolore, che almeno lo avrebbe estinto senza troppe sofferenze. Si avvicinò a lui mentre lo osservava con i suoi occhi, lasciando che una frase precedesse la sua azione.

      Che tu possa riposare in pace


      Poi la lama a tranciare il suo petto, lasciando che degli schizzi di sangue gli bagnassero il kimono, fino a sporcare anche il suo viso del medesimo elemento e in successione un secondo colpo affondando nella sua bocca fino a bucargli il collo, per poi fare forza di opposizione e tranciare in due la sua testa, dando così fine ai suoi patimenti. Era finita, aveva svolto il suo compito nel modo migliore. Cadde in ginocchio, molte energie erano state sprecate, forse anche troppe; facendo si che la cupola nera venisse rilasciata, dando nuovamente visibilità alle forme della fauna e della flora. I corpi sterminati circondavano il suo in ginocchio, che in maniera affannata cercava di riprendere la forza di potersi rimettere in piedi. Una tecnica senza dubbio potente e letale ma che richiedeva un grosso prezzo di energie.



      Musashi
      Mana:60% su 100%

      Status Fisico: Illeso

      Equip
      Shibuki - Vaporizzatore
      Descrizione: La spada ha la forma di una zanbatou, con una lama che si estende per due metri, un elsa che supera i 50 centimetri, una mezza luna subito dopo la guardia, e un buco nell'estremità.. Shibuki è un'arma unica nel suo genere. Nonostante abbia l'elsa di una qualunque spada, la lama è ricoperta da un numero inverosimile di pergamene alchemiche, probabilmente infinite. Questa formula non è altro che energia instabile all'interno dei fogli, che una volta a contatto con un corpo o una struttura solida daranno vita a una deflagrazione. Se Musashi dovesse innescare l'esplosione di questi oggetti tramite la collisione di quest'ultime o pronunciando la frase scritta su di uno dei fogli, niente potrà fermare la deflagrazione, specialmente se a supportarla sarà un diretto verso un qualsiasi malcapitato a meno che non si usino difese energetiche pari a un consumo immesso nell'esposione che potranno tranquillamente schermare l'offensiva, . Ciò comporta, oltre ad ingenti danni ulteriori, che l'avversario potrà sottrarsi al colpo in sè della lama, ma abbassarsi o restare nel raggio di tre metri (raggio della pergamena bomba) sarebbe comunque fatale per lui. Incredibilmente le esplosioni sembrano non intaccare minimamente il possessore della spada, che sarà libero di colpire in sequenza. In breve l'unico modo per evitare il danno, è allontanarsi di almeno 3 metri, o si verrà coinvolti nel raggio dell'esplosione. La tecnica può colpire più nemici contemporaneamente, a patto che essi siano nel raggio delle esplosioni.
      [l'L'esposione sarà a consumo variabile a seconda della potenza che si vorrà incanalare]
      Totale Costo 3 punti. 1 per arma. 2 per la tecnica.

      Oggetto di Invocazione: Rotolo
      Descrizione: Rotolo in cui Musashi tiene sigillata Shibuki. Avendo una molte ingombrante, sarebbe per il samurai difficile combattere con quest'ultima sulle spalle. Così, tramite la tecnica di Invocazione ha la capacità di poter confinare oggetti e armi in speciali rotoli, che successivamente sdrotolerà, per poi poggiare il palmo sulla pergamena e richiamare l'arma, che apparirà sopra l'oggetto cartaceo.

      Katane: x2
      Descrizione: La katana è la spada lunga giapponese, si riferisce ad una specifica spada a lama curva e a taglio singolo usata dai samurai. Nonostante permettesse efficacemente di stoccare, veniva usata principalmente per colpire con dei fendenti, impugnata ad una o due mani. Veniva indossata con la parte concava della lama rivolta verso il basso, in modo da poterla sguainare velocemente con abili movimenti, e che in nessun modo il filo della lama (rivolto quindi verso l'alto) potesse danneggiarsi con il tempo sfregando contro l'interno del fodero. Costo: 2 punti

      P a s s i v e

      Percezione dell'Aurea: Abilità assolutamente singolare, detenuta da i cosiddetti "Combattenti Sensoriali", richiede una preparazione in ambito magico decisamente elevata, soprattutto nel Controllo dell'Aurea, in quanto si deve percepire l'energia naturale altrui in un'area ben delimitata, che varia da persona a persona.
      Chi la utilizza può identificare qualsiasi fonte nelle vicinanze, potendo così prevenire attacchi alle spalle, imboscate o eludere situazioni spiacevoli come nebbia improvvisa, cecità temporanea ed eventuali effetti dati da illusioni e simili.
      Essendo un'abilità sensitiva, non richiede nessuna spesa di energia, ma solo pochi la detengono. Costo: 5 punti

      Omicidio Silenzioso: Pericolosissima abilità utilizzata da Musashi.
      Consiste nel celare la propria presenza, completamente, evitando di produrre qualsivoglia rumore durante gli spostamenti sul campo di battaglia; ciò risulta assai favorevole in situazioni dove il nemico non è a conoscenza dell'ubicazione, ad esempio all'interno di banchi di nebbia, cortine fumogene o grotte completamente al buio.
      Senza produrre rumore il guerriero può avvicinarsi alla vittima ed ucciderla senza che questi se ne accorga!.
      Ovviamente senza qualche stratagemma che permetta di nascondersi o celare la propria posizione è un'abilità inutile! Costo: 5 punti

      A t t i v e

      Giudizio dell'Ade: Posizionando orizzontalmente una Katana difronte a lui, quest'ultima brillerà di una luce inquietante; sprigionando un emanazione di mana che evocherà una lama circolare che successivamente si moltiplicherà. Una volta arrivate al numero prestabilito, quest'ultime si disporranno a circolo intorno ad un aria predeterminata (7m) da lui stesso: che comprenderà sia quest'ultimo sia chi subisce la tecnica. Questi cerchi, grazie a delle silenziose esplosioni, risucchieranno tutta la luce nell'area per creare uno spazio dimensionale oscuro all'interno del quale le vittime perdono l'uso di vista, udito, olfatto e la capacità di percepire l'aurea. Tale tecnica in sostanza serve a Musashi per attaccare con la certezza della riuscita, senza che l'avversario abbia la consapevolezza di subire un offensiva..
      Durata: due turni Consumo: Critico
       
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    20 replies since 21/2/2012, 23:19   507 views
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