[LAM] I morti sono pessimi ospiti

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    Liberi Aeris Milites.

    Sì, il Sommo era costretto ad ammetterlo, la gilda di soldati protettori di Laputa e di non si ricordava cos’altro, forse la pace e l’ordine o qualche altra sciocchezza del genere, si era scelta un gran bel posticino come sede della propria base operativa.
    L’edificio era imponente, altissimo e decorato con estremo gusto, ripensandoci non sarebbe stato male esercitare le sue funzioni di Sommo Sacerdote da un posto così, non fosse che non si sarebbe affatto intonato con gli altri edifici presenti nella cara vecchia Khemri, tuttavia ora non era il momento di perdersi in fantasie passati e ricordi distanti, era roso dal desiderio di sapere di cosa diavolo fosse successo al goblin e furioso per aver perso ore e ore di tempo preziose ma soprattutto per non aver pensato prima a guardare la Maschera.
    Tutto sommato sebbene fosse tornato a Laputa e l’aria fosse fresca e frizzante, Khatep era di pessimo umore.

    Continuò ad avvicinarsi agli enormi portoni dell’entrata principale, con la sua solita andatura lenta da vecchio incartapecorito, ma sebbene questi fossero chiusi per la notte a lui la cosa non importava, lui era Khatep e se voleva delle risposte, delle risposte avrebbe ottenuto a qualunque ora del giorno o della notte.
    Senza accennare minimamente a rallentare continuò ad avvicinarsi al portone, ignorando completamente le due guardie che sorvegliavano ai lati dello stesso, aveva intenzione di fare un entrata in grande stile e non certo di farsi annunciare, che diamine, se non sapevano chi era erano loro gli stolti e sciocchi, non certo lui.

    Quando il suo passo lo portò a due metri dal portone sbarrato finalmente si arrestò, senza una parola o qualcosa che potesse preannunciare il gesto batté una volta il bastone sul suolo erboso ed ecco che la luce della luna e delle stelle si plasmò sotto l’effetto della sua magia, amplificandosi e solidificandosi fino a trasformarsi in due bolle di magia che andarono a avvolgere interamente i due battenti del portone, facendoli brillare nel buio della notte.
    Le guardie allarmate si misero in posizione da combattimento, incerte se attaccare o meno quello che pareva essere un mago piuttosto potente ma non ne ebbero l’occasione dato che vennero colpite da delle sfere di luce solida che, pur non uccidendoli, fecero perdere loro i sensi per qualche ora.
    Pessima serata per avere il turno di guardia.

    Mi duole dovervi mettere fuori combattimento in modo così brusco, ma ho necessità di entrare in questo momento e non ho tempo per sciocchezze burocratiche.
    Che lo sappia o meno, Drusilia Galanodel attende la mia visita.


    Con un leggero sforzo della mente si concentrò nuovamente sul potere magico che ora avvolgeva entrambi i portoni dell’Albero Casa, i quali cominciarono lentamente e inesorabilmente ad aprirsi sotto la pressione della sua magia, niente poteva opporsi al suo volere in quel momento.
    Forse irrompere in una gilda piena di individui d’alto livello, sebbene nessuno di essi tranne Drusilia stessa, fosse al suo livello non era stata una idea così buona, dieci anni passati in mezzo a rozzi ominidi dalla magia patetica l’avevano fatto diventare un po’ troppo arrogante -sì, più arrogante di prima- e ora che ci pensava probabilmente avrebbe dovuto essere più diplomatico.
    Ma ripensandoci non era davvero un suo problema cosa quelli avrebbero fatto vedendolo irrompere, lui aveva un compito ben preciso e voleva portarlo a termine.

    Una volta che l’ingresso fu spalancato il Sommo entrò con passo rapido e una volta all’interno la sua voce riecheggiò per tutta la sala.

    Dov’è Galanodel?!
    Devo conferire urgentemente con la Dama del Vento riguardo certi fatti avvenuti di recente in questo presidio riguardanti un nostro amico comune!
    Drusilia vieni qui!



    Energia: 80&

    Tecniche Utilizzate

    Signore della Luce
    "Somma perfezione della magia della luce, capace tanto di attaccare quanto di proteggere; indubbiamente l'incantesimo migliore di tutto l'Ordine dei Maghi del Sole..."
    I Maghi del Sole, l'altro ordine dedito al servizio della divinità solare ma che a differenza del culto funebre utilizza magie e incantesimi anzichè evocazioni, ha la capacità di poter convogliare l'enorme forza del Dio e disporne come più si preferisce della sua luce, muovendola, spostandola, liquefandola e addirittura solidificandola in Lucinferina, un elemento ambrato luminescente fatto di lucida solida tenuta assieme dalla magia, si dice che per questo privilegio il grande Dio si prenda parte dell'energia di chi ha richiesto i servigi del suo elemento.
    La verità però è questo è un semplice incantesimo che dona la capacità di manipolare a proprio completo piacimento e discrezione qualunque luce presente nella zona di effetto della magia stessa, tale luce potrà essere plasmata in qualsiasi modo, persino solidificata dalla mente abile del mago accorto, o esplodere in caso perda la concentrazione, a causa della violenta liberazione della luce dalla sua gabbia magica; solo i maghi più strani e innovativi trovano che questo effetto eplosivo possa avere qualche reale utilità in battaglia, con le dovute precauzioni.
    Consumo: variabile (ALTO)
    Effetto: Il Sommo Sacerdote ha la capacità di manipolare la luce, dissipandola, concentrandola e addirittura liquefandola e solidificandola per sfruttarla come più desidera, questo però è legato alla presenza di luce pur andando bene un qualunque tipo di luce (naturale, magica o artificiale) ed è indipendente dalla sua quantità poichè per incrementarne l'intensità si usa il potere insito nell'incantesimo, serve solo come "miccia" per far partire la magia.
    La gittata massima a cui può giungere questa luce sfruttata dal sommo varia in base al consumo utilizzato per la tecnica (basso 5 metri, medio 7, alto 10 e critico 15) e qualunque forma egli gli dia avrà un potere pari a quello del consumo utilizzato, purchè non sia una forma troppo grande.


    Edited by Settra - 28/3/2012, 08:15
     
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    "Di fronte a tali episodi, a uomini siffatti che si occupavano di politica, a tali leggi e costumi,
    quanto più, col passare degli anni, riflettevo, tanto più mi sembrava difficile dedicarmi alla politica mantenendomi onesto".
    Platone.


    png


    druspecchio1
    Con un movimento lento ed elegante una ciocca di morbidi capelli castani ricadde sulle spalle diafane della donna che sostava innanzi allo specchio dell'infermeria. Gli occhi verdi lanciarono un'occhiata fugace all'orologio lì vicino. Era quasi mezzanotte e forse anche il caso di affrettarsi nello spogliarsi dei suoi abiti da giorno così che potesse spegnere la luce e permettere al figlio di riposare. Era stata una brutta giornata, quella. Tutto era iniziato con uno dei loro soliti allenamenti, ma quella volta il Gran Maestro era stato chiamato da una guardia di città per questioni urgenti prima che la sessione del Nibbio fosse terminata. Così, per rendere fruttuose le lunghe ore che sarebbero seguite alle prese con i soliti mercanti rompiscatole alla ricerca di un appuntamento con Forge, la Dama gli aveva lasciato come ultima cosa da fare allenarsi un pò con l'ultimo attrezzo da palestra acquistato proprio quella mattina. Se avesse saputo che non era stato ancora fissato al muro ma solo "appoggiato", ovviamente, non gli avrebbe mai permesso di avvicinarsi, e probabilmente lui non sarebbe finito dritto in infermeria con una gamba immobilizzata. Al suo ritorno dal Mastio si era sentita così in colpa da aver deciso -nonostante tutti i tentativi di Ryusang di declinare la sua offerta che tanto sapeva di ordine- di restare a dormire con lui, giusto per non lasciarlo solo e permettere alla povera Virginia di farsi una bella dormita. Ed era proprio per quello che era lì in infermeria a quell'ora, contrariamente agli altri giorni in cui tornava a casa molto prima. Quasi non ricordava come fosse la struttura di notte, a dire il vero...

    Dov’è Galanodel?!

    Sentì un rumore provenire dalla tromba delle scale, appena fuori dalla porta.
    Sembrava... una voce?

    -Devo conferire urgentemente con la Dama del Vento riguardo certi fatti avvenuti di recente in questo presidio riguardanti un nostro amico comune!

    Si, una voce conosciuta anche, ma non apparteneva a nessuno dei suoi sottoposti, per quanto avesse un che di familiare...

    -Drusilia vieni qui!

    druspecchio2

    ...Aveva detto il suo nome?
    Chi diavolo poteva essere a chiamarla nell'Albero casa, per giunta urlando in quel modo in piena notte?
    Dire che non si curò nemmeno di indossare la vestaglia era alquanto scontato.

    -Sta calmo, sta calmo, ho sentito.

    La voce la precedette lungo la sua discesa al primo piano.

    -Non vorrei ti si alzasse la pressione...

    Disse, vagamente irritata per la brusca chiamata, ma quando incrociò lo sguardo della mummia parve finalmente illuminarsi, felice di avere almeno capito di chi era quella voce che a breve avrebbe rischiato di svegliare tutta la sua gilda. Ma che cosa ci faceva lì? Erano due anni che non lo vedeva nè sentiva parlare di lui...

    -Ah, salve Khatep.

    Disse con naturalezza, notando le guardie e fuori dalla porta e la fine che avevano fatto.

    -Qual buon vento ti porta fin qui a mettere fuori combattimento due miei aviatori e svegliare tutti gli altri che dormono?

    Sorrise sorniona.

    -Successo qualcosa?


    luxva

    crocedrusilia
    » Status Energetico: 110%

    » Status Fisico: illesa

    » Status Psicologico: un pò contrariata per l'ora.

    » Note: //

    Oggetti:
    Armi:
    • Alcarcalime (non indossata)
      (arco+frecce= 2pt)
      IMMAGINE ALLEGATA
      Dimensioni: 1m circa
      Materiale con cui è fatto: Lega proibita argentata con rune elfiche in oro ricamate lungo tutto l'arco.
      Descrizione: Arco di una gittata elevatissima: circa 30m.

    • Nanatsusaya (non indossata)
      (spadone semplice= 1pt)
      IMMAGINE ALLEGATA
      Dimensioni: 1m circa
      Materiale con cui è fatto: Caos cristallizzato.
      Descrizione: Una lama di raffinata bellezza, appare come uno spadone di un singolare materiale trasparente con ben sette punte. In più emana una inquietante aura violacea.


    Famiglio:
    • Grifone adulto(a riposo)
    Descrizione in scheda.

    Occhi congiunti
    Descrizione in scheda.


    » Abilità Passive

    →Aura di Venere» {malia d'Amore}: L'amore è un sentimento intenso e profondo, simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile, impossibile da rendere appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse quello a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato e che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro son l'Amore, il due di Coppe, e lei è uno dei due calici traboccanti rappresentati dalla carta. Il due significa polarizzazione delle correnti; l'anima androgina dell'asso si è divisa ora in due parti che adesso cercano di ricongiungersi. Ecco perchè l'attrazione erotica non è solo di tipo sessuale, di cui è vessillo il gemello, ma in Drusilia diviene spirituale, visto che in lei v'è la ricerca dell'anima perduta. La carta mette enfasi sul collegare, indica l'occuparsi dell'amore e dell'armonia anche attraverso il pensiero, ed è proprio quello a suscitare effetti nelle menti di chi incontra la Dama del Vento. In termini gdr, costoro vedranno in lei ciò che amano, e per questo un musicista la riconoscerà come propria musa, o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, ed un pittore la vedrà come opera d'arte vivente, o un chierico fedele vedrà in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontreranno, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.
    NB: è una passiva (malia) di caratterizzazione, abbastanza di libera interpretazione.


    →Aura dei Giusti» {malia di Carisma}: Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli "Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto". [cit.]

    →Resistenza alle Manipolazioni Psichiche» {anti-malia}: descrizione in scheda.

    →Volontà di ferro» {Bonus enegetico del 10%}: descrizione in scheda.

    →Essenze e presenze nascoste» {auspex passivo 15m}: descrizione in scheda.

    →Legame con la Fonte» {resistenza a veleni e malattie}: descrizione in scheda.

    →Vista Ultra - Sviluppata 1» {scurovisione}: descrizione in scheda.

    →Vista Ultra - Sviluppata 2» {potenziamento vista}: descrizione in scheda.

    →Librarsi in volo» {volo fino a 5m}: descrizione in scheda.

    →Istant Casting» {potenziamento rapidità magica}: descrizione in scheda.

    →Wind speed» {Bonus Velocità 50%}: descrizione in scheda.

    →Angel's Fall» {Bonus Destrezza/Agilità 50%}: descrizione in scheda.

    →Nature Reverence» {comando agenti atmosferici}: descrizione in scheda.

    →Veritas» {discernere bugie}: descrizione in scheda.

    →Arciere Arcano» {frecce magiche}: descrizione in scheda.

    →Chaos» {spada mutaforma}: descrizione in scheda.


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    Rumori.

    Sebbene non possedesse orecchie ne alcun tipo di apparato d’ascolto organico, l’udito di Khatep era esattamente quello che possedeva quando era in vita e moderatamente giovane, non più di un centinaio di anni, quindi sentì distintamente la familiare voce della Dama del Vento provenire dalla tromba delle scale.

    Sta calmo, sta calmo, ho sentito.


    Che ragazza impertinente, pensò subito l’Antico, ma poi si rese conto che probabilmente non aveva riconosciuto la sua voce.
    In fondo perché avrebbe dovuto?
    Erano trascorsi tra i due e i tre anni da quando era scomparso da quella dimensione, anche se era leggermente offeso non poteva biasimarla, in fondo era solo una mortale e quando hai un tempo limitato da trascorrere sulla terra tendi a dimenticare le cose che smettono di servirti.
    A pensarci bene quasi la compativa.

    Non vorrei ti si alzasse la pressione...


    Finì di scendere le scale e finalmente notò chi era ad averla chiamata nel cuore della notte, un qualcuno che notò con estremo disappunto che la Drusilia non indossava nemmeno la vestaglia.
    Forse l’aveva sopravvalutata, nessun complottista avrebbe la sfacciataggine di andare in giro nel cuore della notte seminuda, la sua reputazione verrebbe distrutta così come la sua credibilità, tutta la sua influenza, il piano fallirebbe…
    Anche se a ben pensarci alla Galanodel non sembrava essere mai interessato eccessivamente il pubblico decoro, non in casa sua per lo meno.
    Khatep decise di considerarla “bizzarra” e smettere di interrogarsi sul vestiario, aveva alcune velate allusioni da portare avanti.

    Ah, salve Khatep.
    Qual buon vento ti porta fin qui a mettere fuori combattimento due miei aviatori e svegliare tutti gli altri che dormono?


    Notò un sorrisetto sornione spuntare dalle di lei labbra.

    Successo qualcosa?


    Colui che Resiste osservò a fondo la Dama scendere le scale e le si avvicinò con il suo solito passo, lento e appoggiando l’antico scheletro al suo pesante bastone ma non c’era nulla di vecchio in lui, ossa a parte, la sua determinazione era inamovibile e così pure la sua volontà.
    Guardando le sue orbite vuote si sarebbe potuto notare lo scintillio di miliardi di soli lontani.

    Era a circa un metro da Drusilia quando eseguì una impercettibile riverenza, giusto per segnalare che riconosceva il suo rango ma non la sua autorità, non essendo lui un suo sottoposto ma comprendendone l’importanza nelle schiere laputensi…sempre che tutto fosse rimasto come se lo ricordava.

    Sarebbe difficile mi si alzasse la pressione, dato che per averne una dovrei quanto meno possedere delle vene.


    Un rapido gesto della mano stava ad indicare quello che voleva essere un rapido scherzetto, dato che il sommo non aveva la facoltà di sorridere gli era difficile far capire quando scherzava.
    Inoltre aveva un pessimo senso dell’umorismo.

    Temo di essere stato via molto a lungo, anche se quanto di preciso non saprei dirlo.
    Ho scoperto che cercare di oltrepassare la barriera del Maelstrom con la saturazione di un’area molto piccola con un enorme quantità di energia magica può avere conseguente…come dire…selvagge.
    Sono tornato da non molto, forse hai avvertito una fluttuazione nel campo magico di fondo del piano, se non lo avessi avvertito ti consiglio di migliorare le tue abilità magiche, poiché sarebbero un po’ povere.
    E per quanto riguarda le guardie, dovresti sostituirle, non sono stato in grado di fornire la benchè minima resistenza alla mia avanzata, sebbene capisca che il mio potere sia troppo superiore al loro avrebbero almeno potuto cercare di infastidirmi invece di crollare inermi al primo colpo.


    La sua voce divenne quasi un sussurro.

    Comunque, ho provato a cercare il nostro amato Autocrate in lungo e in largo per molte ore senza successo ma poi mi è venuta in mente una cosa, forse so come mai è così impegnato in questi ultimi tempi...


    Infine riprese a parlare normalmente.

    Magari potremmo andare da qualche parte a ricordare i vecchi tempi, così potresti aggiornarmi sugli ultimi avvenimenti di Endlos, temo di essere un po’ indietro per quanto riguarda le notizie di questo grazioso semipiano

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    -Sarebbe difficile mi si alzasse la pressione, dato che per averne una dovrei quanto meno possedere delle vene.

    Un sopracciglio della bella Dama del Vento si sollevò perplesso, indeciso se quella fosse una constatazione o una battuta. In più, come se non bastasse, la faccia raggrinzita e disidratata-per non dire decomposta- non aiutava molto nella mimica facciale. Decise dunque di lasciar perdere, mentre gli occhi smeraldini si sollevavano al cielo; non era abituata a quel senso dello humor... anche se avrebbe messo una mano sul fuoco nell'affermare che al suo vecchio quella battuta avrebbe fatto morire dal ridere. Già... il caro vecchio goblin aveva un sacco di amici strani. Chissà perchè non si sorprendeva di come fosse Khatep.

    -Mmmh.

    Annuì distrattamente, mentre metteva le braccia conserte.

    Nel luuuungo frangente di tempo in cui il Sommo si espresse, lei non potè fare altro che ricordare le dicerie a suo riguardo, e cioè che quel lich fosse stato un uomo di politica in passato, più che altro per la parlantina. Vero era che, a discapito della diplomazia, era diventato molto più supponente di quanto ricordasse, ma era ben cosciente che la vecchiaia faceva brutti scherzi... fu per questo che non le venne nemmeno da arrabbiarsi. Accadde tuttavia qualcosa che destò le sue attenzioni. A quanto pareva anche la mummia aveva cercato di rintracciare Forge -ovviamente senza successo- e da bravo cittadino, fatte le sue ipotesi, si era diretto da lei in fretta e furia a renderla partecipe delle sue supposizioni e le sue teorie a riguardo. E' vero, magari per lei erano assolutamente inutili dato che sapeva perfettamente che fine aveva fatto ma... perchè dargli un no? Infondo era sparito da due anni e magari si sentiva solo... magari i suoi modi sgarbati erano un modo per attirare attenzione!

    ...
    No, a questa non ci credeva nemmeno lei.

    -Innanzitutto, quelle non sono le nostre solite guardie. Diversamente dal solito, oggi stesso ho deciso di trascorrere la notte in sede di Gilda ed ho ritenuto che mettere a riposo quelle ufficiali sarebbe stato più proficuo sia a livello di popolarità che di finanze, dato che di fatto, a proteggere l'Albero Casa, ci sarei stata io.

    Sospirò, indietreggiando ed invitandolo a seguirla con un gesto educato.
    Sarebbero saliti fino al suo ufficio, e lì dalla sua scrivania lo avrebbe invitato a sedersi su una delle due poltroncine davanti a lei. Una scatola di bon-bon era in bella vista sulla superficie lignea del mobile.

    -In ogni caso, accomodati pure. Ascoltare ciò che hanno da dire i cittadini di Laputa è sia un mio dovere che un piacere inquanto Ufficiale di questo Presidio.

     
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    Drusilia.
    La Dama del Vento sembrò, per quanto non si fosse arrabbiata, almeno vagamente infastidita dal commento che Khatep aveva rivolto alle sue guardie, questa però non voleva essere una malignità ma un promemoria affinché la sicurezza fosse intensificata anche perché quelle due guardie erano davvero deboli, ma dato che il Sommo non faceva parte dei LAM alla fine poco gli importava, per ora.
    Se tutto era come se l’era immaginata la sua antica mente da politico consumato, forse gli avrebbe fatto comodo essere in un aggregazione come quella; ma ogni cosa a suo tempo.

    Innanzitutto, quelle non sono le nostre solite guardie. Diversamente dal solito, oggi stesso ho deciso di trascorrere la notte in sede di Gilda ed ho ritenuto che mettere a riposo quelle ufficiali sarebbe stato più proficuo sia a livello di popolarità che di finanze, dato che di fatto, a proteggere l'Albero Casa, ci sarei stata io.


    Quanta tracotanza da parte di una bambina come la Galanodel, sebbene lui non dubitasse che ella fosse potente, il fatto di abbassare la guarnigione proprio nel luogo in cui ci si trova non è una cosa molto astuta.
    Prima o poi avrebbe dovuto farle un discorsetto sulle misure di sicurezza minime per un capo perché non sembrava saperne un granché.

    Dopo aver parlato lo invitò, con un gesto educato, a seguirla lungo le scale -tante scale-, l’Antico immaginò volesse condurlo in un luogo isolato rispetto al resto dell’Albero casa, magari il suo ufficio o qualcosa del genere, inoltre non sembrava aver colto la sua leggerissima allusione riguardo Raylek.
    Forse non riteneva possibile che qualcuno avesse scoperto la verità, ma comunque presto avrebbe cambiato idea.

    La salita fu lunga ma tutto sommato piacevole, silenziosa e diede occasione a Khatep di osservare l’interno della sede dei LAM, era tutto molto bello e ben curato, intarsi in ogni dove, ricami e altre stupidaggini d’abbellimento le quali però sembravano non pesare affatto sull’efficienza della struttura.
    Lui non sapeva chi avesse costruito quel luogo, e a quanto gli risultava della storia di Laputa, non lo sapeva nessuno ma sicuramente doveva essere qualcuno che sapesse il fatto suo dato.
    Ma non era quello il momento di elogiare mentalmente architetti e ingegneri ormai, presumibilmente, mordi da secoli; quella notte era dedicata alle parole.

    Arrivarono infine nel suo ufficio, una stanza talmente grande da occupare quasi interamente il piano, finemente decorato, presentava tutto ciò che si potesse desiderare da un luogo di lavoro, bello, ampio e illuminato da enormi finestroni dai quali, adesso, filtrava la luce della luna e delle stelle.
    Stava per lasciarsi andare all’ennesima digressione filosofica mentale sulla bellezza poetica della luce e delle fonti della stessa quando gli tornò alla mente perché era lì, doveva mettere Drusilia alle strette e costringerla a confessare ciò che era successo, inoltre se i mercanti volevano davvero la loro fetta di potere lui avrebbe potuto darle una mano, per una giusta contropartita.

    In ogni caso, accomodati pure. Ascoltare ciò che hanno da dire i cittadini di Laputa è sia un mio dovere che un piacere in quanto Ufficiale di questo Presidio.


    Si sedette e, prima di cominciare a parlare, attese pazientemente che anch’ella fece lo stesso, poi estrasse la maschera forgiata da Raylek e la posò sulla grande scrivania, accanto a i Bon-Bon.
    Con le sue orbite vuote e vagamente luminescenti fissò gli occhi della Dama del Vento.

    Io so, Drusilia, che Raylek non è più su questo piano e so anche che tu forse non ne sai il motivo, ma di sicuro non vuoi che si sappia in giro e per fare ciò stai coprendo la sua scomparsa.
    Non credo sia morto, detto tra noi quel piccolo esserino verde sapeva il fatto suo e non credo che esista qualcuno su Endlos capace di farlo fuori, quindi o si è allontanato di sua iniziativa senza eleggere un successore oppure è scomparso senza lasciare traccia.
    Conoscendolo penso sia la seconda, non è da lui lasciare le cose fatte a metà.
    Ma veniamo a te, sei l’unica che possa avere interesse a nascondere la sua scomparsa, oltre che l’unica ad averne le capacità materiali dato che a quanto ho capito Dorian Gray è scomparso sei l’unico ufficiale di spicco rimasto sull’isola, quindi l’ultimo centro di potere di questo sasso galleggiante.
    L’interesse nel nascondere il fatto invece credo possa derivare dai mercanti, quando lasciai Endlos il Sodalicium era appena agli inizi, pochi soldi e pochi associati, ma presumo che sotto la guida del goblin e di Gray si sia espanso e abbia acquisito potere e credo che se si sapesse che il potere dell’Autocrate non è in mano a nessuno quei piccoli truffatori scatenerebbero una guerra civile pur di averne una fetta, ora che sono fuori gioco gli unici che li tenevano sotto controllo e tu non mi sei mai sembrata un’amante della guerra, faresti di tutto per evitare uno spargimento di sangue per le strade di Laputa.

    Correggimi pure se sbaglio.


    Giocava a carte scoperte.
    Non era sua abitudine rivelare tutto e subito, in un colpo unico, poiché in genere preferiva tenersi qualche asso nella manica ma non con Drusilia, con lei era meglio svelare le carte e parlare “sinceramente”, per quanto anche solo pensare quella parola gli risultasse piuttosto stupido, se voleva che lei si fidasse di lui non avrebbe dovuto mentirle.
    Almeno non per il momento.
     
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    Ascoltò tutto ciò che la mummia aveva da dire con interesse assolutamente visibile sul suo bel volto d'angelo. D'altro canto non avrebbe potuto fare altrimenti; non con tutto quello che stava accadendo. E' vero, Khatep aveva ragione, ma cosa le diceva che parlargliene sarebbe stata una cosa buona? I segreti son fatti per essere tenuti stretti, e si sa che più sono i detentori di tali verità nascoste, maggiore è la possibilità di lasciarsi sfuggire qualcosa in più del dovuto. Come se non bastasse, lei di fatto non sapeva assolutamente cosa ne avrebbe fatto il Sommo di quel segreto. Lo avrebbe mantenuto? Avrebbe venduto le informazioni? Dalla sua parte aveva una profonda amicizia con il vecchio goblin, ma infondo anche i mercanti del Sodalizio erano stati suoi "compari" in passato...

    -E dimmi, Khatep.

    Disse con la tipica aria disinteressata ed assolutamente fredda.
    Non doveva lasciar trasparire nulla, o il suo piano di mesi e mesi sarebbe crollato per una stupidaggine.

    -Cosa ti dice esattamente che sia sparito?

    Domandò curiosa, ritenendo che quella sua domanda fosse più che legittima.

    -A quanto ne so io ha solo un periodaccio ed è troppo indaffarato per incontri non urgenti o di vitale importanza.

    Continuò con nonchalance, portando una ciocca castana dietro l'orecchio.

    -E per quanto mi riguarda, non sento qualcuno del sodalizio da circa un mese... sinceramente non ho idea di cosa stiano facendo, ma confido nella loro buona condotta, dato che da loro dipende l'economia dell'intero Presidio, cara a me quanto al nostro adorato goblin.

    Continuò, ovviamente mentendo.

    Quel gruppo di odiosi, aridi mercanti non aveva fatto altro che romperle le scatole dalla settimana successiva la scomparsa dell'Autocrate, apostrofandola ai suoi "no" molto garbati, non appena lei si allontanava, in modo non proprio carino. Si, li aveva sentiti benissimo darle della "prostituta complottista", ma per quanto le fosse salito il desiderio di prenderli per quella testa marcia che si ritrovavano e sbatterli ripetutamente contro i muri di pietra del Mastio, aveva deciso comunque di soprassedere. Innanzitutto lei era una signora, ed infine un suo accanimento non avrebbe fatto altro che infervorare gli animi e concentrare l'attenzione su ciò che voleva nascondere. Nessuno doveva sapere di Raylek, punto. Più riusciva a mantenere questa bugia viva, più c'erano possibilità che al suo ritorno non fosse cambiato nulla.

    -In ogni caso dimmi pure, sono tutta orecchie...

     
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    Male.

    Drusilia stava cercando di giocare al gioco della negazione con lui, forse nessuno le aveva mai spiegato che quella tecnica si può usare quando l’avversario sta facendo supposizioni, tirando a indovinare (e se nel frattempo puoi cancellare tutte le prove) ma non quando l’altro sa esattamente di stare dicendo il vero.
    Forse non si fidava di lui, effettivamente non è che potesse darle proprio torto dato che si conoscevano a malapena e che a conti fatti lui sperava di riuscire a manipolarla perché le cose in città cominciassero ad andare come voleva lui, tuttavia in quel momento l’atteggiamento della ragazza serviva soltanto ad allungare quella discussione.

    Poco male, pensò infine il Sommo, avrebbe soltanto dovuto metterla un po’ più con le spalle al muro e d’altronde se non imparava le arti della politica con persone più o meno amichevoli adesso, le avrebbe imparate a sue spese più tardi quindi tanto valeva prestarsi al gioco.


    Capisco, mi spiace solo che ciò che dici sia impossibile, per quanto sia assolutamente convinto che gli onorevoli membri del sodalizio siano tutte persone di cuore e che facciano onestamente il proprio lavoro, il tuo tentativo di ingannarmi è futile, ragazzina.


    In realtà il Sommo non riusciva a pensare ad alcun mercante che fosse onorevole, onesto e pieno di soldi come avrebbero dovuto essere quelli del Sodalizio, certo nella vecchia Khemri aveva conosciuto qualche commerciante onesto ma in genere non uscivano mai dalla propria nicchia e quando riuscivano ad ottenere una posizione di prestigio…sparivano.
    Gli dispiaceva un po’ per Rajaj, venditore di prodotti alchemici di ottima qualità e dal prezzo giusto, fu ritrovato fatto a pezzi nel deserto dopo qualche mese, oh beh, se non altro chi lo aveva ucciso era stato appeso alle mura di Khemri e lasciato lì a morire.

    Ma vedi, io non parlo quasi mai senza cognizione di causa, io so che Raylek è scomparso, la prova è su quel tavolo, accanto a quegli strani oggetti che sembrano dolcetti.
    Quella è la Maschera dei Mille Volti, un fine oggetto d’artigianato incantato personalmente dall’Autocrate in modo che potesse nascondere le mie fattezze scheletriche e, Drusilia, quella maschera ha smesso di funzionare ma dato che non è danneggiata o chi l’ha incantata è morto o la distanza è così elevata da recidere qualunque contatto possa aver avuto con il suo creatore.
    Una distanza interplanare, diciamo

    .
    Il Sommo fece una pausa, appoggiandosi meglio allo schienale della sua sedia ma continuando a fissare le sue orbite vuote sugli occhi della Dama del Vento.

    Capisco che tu non ti fidi di me, in fondo non mi conosci se non per il fatto che avevo rapporti di lavoro con il goblin, ma devi capire che sono un uomo di legge e le cose mi piacciono molto come stanno in questo piccolo presidio galleggiante, non mi sarebbe gradito che qualcuno le modificasse a suo piacimento, soprattutto se si tratta, come suppongo, di feccia mercantile.
    Quindi ti consiglio di raccontarmi la storia dall’inizio, puoi farlo, potrei arrivare a prometterti di non tradirti e bada che sono uomo di parola ma se questo non bastasse potrei entrare nella tua gilda, così avresti modo di tenermi d’occhio.
    Inoltre, se le cose stanno come credo, vorrei aiutarti a mantenere le redini della situazione.
    Come ho detto, Laputa mi piace così com’è

    .
    Anche perché si sa che avere un solo capo è sicuramente più efficiente che un orgia di burocrati arraffoni, inoltre è più facile influenzare una bambina inesperta nelle arti della politica e dell’intrigo che un gruppo di ladri schifosi abituati a pugnalarsi alla schiena notte e dì, oltretutto senza la benché minima capacità di gestire un presidio.
    Sarebbe andato tutto a rotoli e lui non poteva permetterlo, nonostante la pausa accidentale di un paio d’anni era ancora qualcuno a Laputa, non aveva nessuna voglia di ricominciare altrove, no, Laputa doveva restare esattamente così com’era.

    E chissà, forse se Raylek un giorno tornasse sarebbe contento di trovarci a lavorare assieme, tu sei sua amica mentre di me, non credo si fidasse, ma aveva una certa stima, credo che lui avrebbe accettato il mio aiuto.


    L’ultima era una mossa azzardata, tutti i capi politici inesperti tendono a imitare le mosse dei loro precedenti ma è anche vero che Drusilia, sebbene non le sembrasse il tipo, avrebbe potuto arrabbiarsi per un commento del genere che implicitamente supponeva che lei avesse il bisogno di imitare il goblin per governare.
    Oh beh, se anche questa non avesse funzionato probabilmente avrebbe dovuto passare alle minacce, cosa che in quel preciso momento avrebbe preferito evitare.
     
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    Il bel volto della Dama del Vento, fino ad allora rilassato e gentile, tutto d'un tratto parve irrigidirsi di colpo, e la morbida ed innocente carne divenne ferma come quella della statua di una venere. No, non fu certo la prima uscita del lich a metterla sull'attenti -dopo aver giocato per mesi a nascondino con i mercanti del Sodalizio, ci voleva ben altro per coglierla impreparata- ma l'improvvisa consapevolezza del fatto che avesse tralasciato qualche dettaglio. Primo fra tutti la maschera che sostava esattamente davanti a lei, sulla scrivania e di fianco ai cioccolatini. Chi diavolo poteva immaginare una cosa simile? Beh, vero era che il lich, visto come era, poteva risultare... come dire... spaventoso agli occhi dei cittadini, ed era altrettanto banale pensare che il vecchio goblin avesse a tal proposito trovato uno stratagemma per evitare caos nell'isola volante. Nonostante tutto lei non ci aveva pensato, forse perchè negli ultimi due anni Khatep era letteralmente sparito nel nulla, e lei non lo conosceva nemmeno benissimo. Ma il danno era fatto, e ora non restava che assumersi le proprie responsabilità.

    -E va bene...

    Si lasciò sfuggire dalle labbra rosse, mentre sbuffava amareggiata.

    -Si, Raylek non è a Laputa e su Endlos tutta da un bel pò di tempo.

    Gli occhi verdi si levarono al cielo, come a voler ricordare.

    -Sono già trascorsi alcuni mesi dalla sua scomparsa, e sono stata io a nascondere personalmente questa cosa agli occhi del Presidio. Non so esattamente la sua data di partenza, dato che non ha avuto nemmeno la creanza di avvisarmi, ma una fonte molto attendibile mi ha detto che è in una missione su un altro piano di esistenza. Una "missione a tempo illimitato", non so se rendo l'idea.

    Gli lanciò un'occhiata fugace, per poi tornare a fissare il vuoto.

    -Avrei preferito dire la verità, ma a parte che creerebbe non pochi disordini, temo che questa sua assenza possa ritorcermisi contro qualora diventasse di dominio pubblico. Se lo sapesse il Sodalizio, molto probabilmente cercherebbero di farmi fuori dalla politica e tutto ciò per cui a loro possa nuocere in qualche modo, e sinceramente non posso permettermelo. Ho sudato sangue per costruirmi tutto questo, e sinceramente non mi va che vada tutto all'aria.

    Lo sguardo si rabbuiò.

    -Ma, ahimè, alcuni signori hanno già iniziato a darmi noie, più che altro perchè il nostro amico Raylek non li ha nemmeno lasciati in ottimi rapporti. Dalla morte di Gray, infatti, non hanno perso tempo a reclamare il suo posto vuoto sia nella gilda commerciale che in politica, ed i no dell'Alfiere non hanno fatto altro che infervorarli ulteriormente. In pratica sto cercando di tappare falle aperte e grondanti già da tanto tempo, troppo affinchè io possa realmente trovare un rimedio che non sia drastico.

    Sospirò, dunque si raddrizzò sulla poltrona, accavallando le gambe.

    -Ma i cittadini e la vita di Laputa sono la mia priorità, ed era anche quella dell'Alfiere, ragion per cui mi ritrovo bloccata.

    Lo sguardo vagò fuori dalle grandi finestre, lontano nei cieli di Endlos punteggiati di piccole stelle.
    Aveva preso la sua decisione, dunque si alzò dalla scrivania.

    -Sinceramente non mi interessa assolutamente nulla riguardo come ti considerava Forge. Sta di fatto che sei venuto a scoprire da solo la verità, dunque, per il bene del Presidio, le mie azioni a tal proposito si riducono a soltanto due alternative, ed immagino tu sappia quali, considerando la proposta che mi hai appena fatto.

    Lo scrutò da capo a piedi, e lo sguardo era intenso e fermo.

    -Accetto la tua proposta di collaborazione, Khatep, ma non rinuncio ad averti nella mia gilda.

    Il peso andò sulla sua gamba destra, mentre metteva le braccia conserte.

    -Dubito che dopo la scomparsa dell'Autocrate Laputa resti esattamente la stessa, ma quantomeno è mio dovere preservarla, oltre che proteggerla da mani avide e prive di amor di patria. Questo è tutto ciò che desidero, ma per farlo mi servi anche tu. Tu e tutti coloro che mi seguono ed hanno seguita in passato. Mai come ora è necessario restare uniti e tenere gli occhi aperti.

    Sospirò, di nuovo, ma per l'ultima volta.

    -Mi fa soffrire ammetterlo, ma questa volta Laputa rischia grosso.

     
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    Eccellente.

    Drusilia non solo aveva deciso di spiattellare tutta, o quasi, la verità ma aveva anche deciso di accettare Khatep all’interno della sua gilda di aviatori, sebbene non volesse darlo a vedere il Sommo era piuttosto compiaciuto di se stesso.
    Era riuscito a proporre una cosa che conveniva a lui come se l’unica beneficiaria fosse Drusilia, e lei c’era cascata in pieno.
    Come si suol dire: due piccioni con una fava.

    Ma non c’era tempo per gongolare delle proprie prodezze diplomatiche, la Dama aveva ragione, le cose stavano a livelli anche peggiori di quanto pensasse, se Raylek era sparito da mesi (e non giorni come in un primo momento aveva pensato) allora l’intera storia degli impegni doveva fare sabbia da tutte le parti, nemmeno il goblin, con tutto il suo sprezzo delle formalità, non si sarebbe fatto vedere per così tanto tempo.
    La situazione era grave e bisognava operare subito, immediatamente, prima che il Sodalizio potesse organizzare qualcosa più di offese, congetture e vani sogni di potere.

    La prima cosa era aggiornarsi sulla situazione, capire chi erano i capi della gilda dei mercanti, comprendere quali di loro non rappresentavano un pericolo e in qualche modo sbarazzarsi di tutti gli altri.
    Forse se fossero stati tempestivi avrebbero evitato il peggio, forse, dato che il Lich aveva detto la verità: Laputa gli piaceva così com’era.

    Mentre pensava tutto ciò era rimasto immobile e silenzioso per circa trenta secondi, dopo che la Galanodel aveva smesso di parlare e dava quasi l’impressione di essere uno scheletro messo in una posa assorta, vecchio e senza vita, ma in fine fissò le orbite negli occhi verdi di Drusilia e parlò.

    Sono molto contento tu mi abbia accordato la fiducia necessaria per accogliermi tra i tuoi ranghi, così come sono contento tu mi abbia raccontato quasi tutta la verità, poiché so che hai scelto di tenere alcune cose per te ma non preoccuparti, per ora non voglio sapere altro.
    Magari ne riparleremo in futuro.

    Per ora bisogna fronteggiare la situazione, dato che non conosco la composizione del Sodalizio allo stato attuale delle cose posso solo dare consigli generici ma sicuramente bisogna identificare i suoi capi, capire quali di essi non sono un problema e bene o male, eliminare gli altri dalla piazza.
    Non sto parlando di ucciderli, non tutti almeno, ma nessun ricco mercante ha un passato completamente pulito e nessuno scheletro nell’armadio, se il Sodalizio non è completamente corrotto dobbiamo scoprirli e fare in modo che “accidentalmente” queste informazioni vengano allo scoperto, cosicché vengano espulsi e divengano inoffensivi, oppure arrestati e sbattuti nelle prigioni.

    Questo dovrebbe metterli alle strette, a quel punto avrebbero due scelte, o i loro capi tenterebbero qualcosa di esplicito dall’esterno con l’appoggio di membri minori interni al sodalizio oppure sarebbero estromessi per sempre e costretti a desistere dal loro intento.



    Mentre parlava aveva preso a giocherellare con la Maschera, osservandone ancora una volta la squisita fattura, parlava di una possibile ribellione con tanta nonchalance che pareva stesse parlando di ciò che gli era successo il giorno prima.
    Effettivamente aveva dovuto sedare un paio di cose di quel tipo quando era Sommo Sacerdote, una purtroppo era finita nel sangue, anche se effettivamente dopo quella non ce n’erano più state.

    Ovviamente, nella peggiore delle ipotesi, ovvero che il Sodalizio sia completamente corrotto ciò non vale più, porterebbero avanti il piano senza i loro componenti di spicco e una volta completata l’opera li farebbero sparire o riprenderebbero con loro, anche se una volta giunti a quel punto noi saremmo tutti scomparsi.
    O meglio, voi sareste tutti scomparsi, dato che io personalmente non posso morire, comunque hai capito il concetto.

    Purtroppo per dare migliori consigli devo passare qualche giorno studiando chi è questa gente e cosa fa, cosa commercia e cose di questo tipo.
    Intanto consiglio, anche se spero tu l’abbia già fatto, di far venire delle spie da fuori, gente non conosciuta e mai vista in città, e sguinzagliargliele addosso, magari qualcuno di sacrificabile, chissà che non riescano a scoprire qualcosa di torbido.


    Aveva parlato molto, anche per i suoi standard, ma rimaneva ancora una cosa da dire, un piccolo dettaglio che in quella situazione di crisi poteva essere forse ininfluente -e che effettivamente lo era- ma che al vecchio Khatep interessava non poco.

    E dite, Drusilia, quale sarebbe il mio ruolo all’interno dei Liberi Aeris Milites?

     
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    -Mmmh...

    Mugugnò concentrata, pensando a cosa dire.
    In effetti aveva perso troppo tempo a cercare di nascondere la sparizione dell'Alfiere piuttosto che sondare il terreno "nemico". Vero era che tutte le sue spie erano attualmente in missione altrove, e lei di persona non avrebbe potuto fare praticamente nulla, considerando tutte le voci che le giungevano riguardo loro. Con noncuranza afferrò la maschera ormai senza poteri lasciata lì dalla mummia, e si disse che infondo non era il caso di deprimersi per quello. Adesso aveva una nuova arma, la stessa con cui proprio in quel momento stava parlando.

    -Sarai nella Squadra Blu, con Feng Yang Leng come Comandante.

    Gli rispose quasi senza pensarci.

    -Attualmente si stanno concentrando molto sull'accoglienza e sulle pratiche, ma poco sugli studi concreti di nuovi artefatti.

    Gli occhi verdi, intanto, erano fissi su quella maschera, concentrati. Forse il non morto se ne sarebbe accorto solo in un secondo momento, o forse no, ma questa si mise a brillare di una luce misteriosa. Poco per volta, questa parve riflettere non colori, non luce ma elementi, in uno strano ma affascinante groviglio entropico che ricordava vagamente ciò che si diceva essere la vita.
    Infondo si era sempre detto che la Natura dava e toglieva allo stesso modo, e Drusilia in quel momento ne era la mano, gli occhi, la bocca.

    -In ogni caso trovo il tuo piano interessante.

    Sorrise mascalzona, mentre gli riconsegnava l'artefatto.
    Sarebbe tornato a funzionare di nuovo, e questa volta senza l'aiuto di nessuno.

    -E sono sicura che questo mio regalo di benvenuto possa servirti nell'impresa.

    Lo sguardo tornò sereno, esattamente come il suo volto e la postura.

    -Ma, ovviamente, stasera non ci siamo detti nulla di speciale, no?
    Non credo che interesserebbe a qualcuno, non so se mi spiego...


    Un simpatico occhiolino avrebbe chiuso quel discorso, sigillandolo per sempre tra tutto ciò che di Top Secret avveniva all'interno di quella struttura.

     
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    Blu.

    Quella parola gli rimase impressa nella mente, se non ricordava male la struttura dei Liberi Aeris Milites la squadra blu era quella che doveva occuparsi della burocrazia, della diplomazia e della sezione di “ricerca e sviluppo” di nuovi giocattoli per la gilda, una collocazione che gli andava più che a genio.
    No, non avrebbe cavalcato uno di quegli schifosi piccioni puzzolenti nemmeno se la Dama del Vento l’avesse pregato in ginocchio, quindi era piuttosto contento.

    Attualmente si stanno concentrando molto sull'accoglienza e sulle pratiche, ma poco sugli studi concreti di nuovi artefatti.


    Bene, ecco qualche dettaglio in più, avrebbe dovuto presumibilmente preoccuparsi di colmare le evidenti lacune nel reparto, oh beh, tanto di guadagnato se ciò che doveva fare era ciò che adorava, tanto più che avrebbe avuto a sua disposizione parte delle ingentissima risorse della gilda.
    La cosa aveva appena acquisito un nuovo, fortunato, aspetto positivo.

    Intanto Drusilia prese la Maschera del Sommo e, dopo averla fissata e in qualche modo aver operato qualche strano incanto su di essa, gliela restituì, lui se la mise nella borsa senza commentare dato che si sarebbe divertito a scoprire cosa quella donna aveva fatto al suo prezioso pezzo d’artigianato.
    Avrebbe avuto un modo interessante per passare il resto della notte, dato che quelli come lui non sapevano nemmeno cosa fosse il sonno, quasi nemmeno si ricordava il significato della parola “dormire”.

    Ma, ovviamente, stasera non ci siamo detti nulla di speciale, no?
    Non credo che interesserebbe a qualcuno, non so se mi spiego...


    Lei gli fece l’occhiolino, ma non era necessario, aveva capito al volo la non troppo velata allusione: “nessun’altro sa, nessun’altro deve sapere”, quell’argomento era un segreto e tale doveva rimanere fino a quando lui e il capo della gilda, di comune accordo, non avessero ritenuto che era arrivato il momento di vuotare il sacco.
    L’Antico si alzò dalla sedia e prima di prendere l’uscio e allontanarsi da quel sontuoso ufficio per lasciare Dama Galanodel a un sonno meritato prese, un’ultima volta per quella sera, la parola.

    Non capisco a cosa ti riferisca, Drusilia, sei stata estremamente gentile ad accogliermi questa sera nel tuo ufficio nonostante la tarda ora solo per aggiornarmi su quanto accaduto a Laputa durante gli ultimi anni, a riguardo non c’è altro da dire.

    Solo una cosa, la prossima volta che accogli qualcuno nel bel mezzo della notte ti consiglio di indossare quantomeno una vestaglia, per quanto cose del genere non abbiano effetto su di me capisco che la tua bellezza possa…diciamo abbagliare i normali mortali.
    Buona notte e rifletti bene sulle tue prossime mosse in quanto vertice della gilda, se avrai bisogno di me, sai dove trovarmi.


    Questione chiusa.
    Il Sommo si diresse lentamente, col suo solito passo, verso la porta per tornare a casa riflettendo blandamente sul fatto che, nei prossimi giorni, avrebbe dovuto passare a trovare almeno uno di quei detestabili mercanti, il suo laboratorio alchemico era ridotto quasi a un cumulo di macerie e tutti i suoi reagenti avevano perso efficacia o stavano corrodendo le assi del pavimento.
    Così tanti problemi, così poco tempo per affrontarli.
     
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