[Quest] [CSV][FDE][LAM] La pietra di Kantara

Capitolo II: Benedizioni

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  1. Ciò che Deve Essere
     
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    Continua da Qui.

    Oltre la Foresta di Fanedell, oltre l'ultimo lembo di terra, si estendeva il fiero dominio dell'Ovest: a destra, giungendo dai verdi alberi dell'Est, era la zona di Klemvor, e dinnanzi alla vista, dormivano beate le montagne presso cui cui la Città delle Macchine stava. E tuttavia il viaggio dei quattro non si fermava al confine dei Presidi, né esigeva deviazioni: diritti sarebbero andati, oltre i monti, in una fenditura di questi, oltre la quale poteva essere ammirata la costa assai distante col suo oceano senza tempo. A sinistra, dopo molti chilometri, le rocce si appiattivano e vi era l'ultimo ramo dello Yuzrab; a destra, invece, le terra dell'Ovest proseguiva tra la catena e la spiaggia, svelando la lunga via per Sequerus, quasi al confine col Nord e col i suoi monti: Koldran. Ma il viaggio dei quattro non prevedeva che svoltassero in alto per la Capitale del Presidio, od in basso per dirigersi subito al deserto. Si era deciso di trovare alloggio e consiglio giusto dopo le montagne, nel bosco che congiungeva la roccia dove poggiava e la costa di Endlos: quella regione, florida di vita e di commercio, era detta Undarm, nome della città più grande, e metà fra il mare ed il bosco: se, infatti, Undarm era vita di creature e di persone, Kijani Fahari, questo il nome del gruppo di alberi, era vita di piante e di ogni verzura, e a buon diritto era detto la Gloria Verde delle terre Occidentali. Era questa una piccola foresta, un'inezia se paragonata alla grandezza di Fanedell, ma ogni lembo di terra era occupato da alberi e arbusti, e ogni genere di pianta; si diceva che chiunque vi mettesse piede era osservato, e che proprio i grandi alberi fossero i mille occhi del bosco. Altri dicevano di udire sussurri fra le fronde, ed il profumo dell'acqua pure dove questa non poteva essere udita, o veduta: vi era, infatti, un grosso ruscello che, scendendo dai monti, si costruiva la via per il centro della macchia verde, dove sfociava poi in un grande lago proprio nel mezzo, nell'isolotto al centro del quale era stata costruita una bella magione, con un palazzo più importante e piccoli distaccamenti attorno: pareva essere scolpita dal legno e dalla terra, e le pareti solide e profumate trasudavano un potere antico e rispettoso. Se non si volesse nuotare, per arrivare dalla terra alla casa, delle barchette stavano su entrambe le sponde del lago, tutto intorno all'isolotto e al bosco cerchiante, così da navigare sicuri i pochi minuti che distanziavano da costa a costa.

    E così, valicati monti, il gruppo si trovò in corrispondenza col bosco, poco distante dal torrente che si inoltrava fra gli alberi. dei quattro, il solo Amon conosceva alla perfezione le strade e tutte le piante, e ogni luogo che queste occupavano.



    QM Point



    Tutti: A voi la scelta del mezzo di trasporto, se i piedini o altro :sisi:

    2° (a) Amon: A te l'arduo compito di fare da guida al gruppo, una volta che abbiate superato le montagne dell'Ovest e vi siate trovati a ridosso del bosco. Se vuoi seguire il fiume, sei libero di farlo; altrettanto se vuoi provare altre strade: in fondo, sei tu l'esperto! Abbi cura di descrivere, perché è un luogo nuovo per tutti gli altri, e se ti va puoi parlare del bosco: esatto! Come se fossi una guida turistica!

    2° (b) Gli altri: Seguite Amon nella descrizione del viaggio dai monti al centro del bosco, dove abitano lui e Yoe; per tutto il resto, avete carta bianca.

    Ordine del turno: Amon per primo, poi gli altri a seguire
    Scadenza: 9 Aprile
    Specifiche di post: eccetto che per Amon, non dovete fare nulla se non riferirvi al post di chiusura a Palanthas e descrivere il viaggio
    Varie ed eventuali: Capite bene che, con la Pasqua, la data è indicativa :sisi: dato l'ordine del turno, regolatevi sul post del vostro compagno, contando fra i 5 e i 7 giorni dal suo postaggio :sisi:

     
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    Sarà per me un piacere.”, disse concludendo con un inchino.
    Non vi era più tempo per lesinare, in quanto ormai tutto era stato deciso e bisognava partire al più presto! L’Ovest non era vicino ed avrebbero dovuto attraversare terre ed anfratti, prima di raggiungere Kijani Fahari ove avrebbero trovato il giusto ristoro prima di intraprendere la missione.
    Inoltre bisognava fare attenzione: come aveva detto Amarth – e come Amon ben sapeva – Kijani Fahari non era luogo da prendere alla leggera, perché non era un bosco qualunque.
    Ma questo lo avrebbe lasciato vedere con i propri occhi.
    Una volta usciti fuori dalla biblioteca, il prode Scorpione si sarebbe rivolto ai suoi compagni di viaggio intimando loro con gentilezza, di procedere alla partenza. Per quella traversata avrebbero potuto fare affidamento su delle cavalcature che Amarth aveva messo loro a disposizione appositamente per la missione e da utilizzare, nello specifico, per il viaggio verso l’Ovest.
    Direi di non tergiversare oltre”, disse alla volta dei suoi compagni, “il viaggio è lungo: prima arriviamo, prima potremo poi partire per il deserto dello Yuzrab.
    Il tempo non è dalla nostra…”, disse infine.

    […]

    Per fare più velocemente avevano attraversato Fanedell.
    Non lo conosceva ed ebbe modo di vederlo per la prima volta proprio in quella circostanza; stranamente, però, non sembrava sentirsi a disagio all’interno della foresta e, anzi, sembrava aver trovato un certo equilibrio che sembrò venir meno una volta attraversato del tutto.
    Con il tempo, da quando aveva cominciato a vivere a Kijani Fahari, aveva cominciato a vedere la natura sotto un diverso aspetto e questo lo doveva a Yoe, la sua signora. Prima, forse, si sarebbe limitato a guardare solamente con i propri occhi, con distacco puro e semplice, senza degnarsi di capire e di comprendere quale fosse la storia di quel luogo e quali fossero le creature che lì avevano deciso di vivere; prima, magari, si sarebbe limitato a sguainare la propria strada per farsi largo tra gli arbusti ed i rami che gli impedivano il passaggio, ma ora invece era tutto diverso: ora rispettava e con umiltà si scansava.
    Che fosse cambiato non era ormai una novità: Endlos lo avevano mutato fin nel profondo lasciandogli scoprire lati del suo carattere che pensava aver perduto irrimediabilmente nel corso del suo addestramento da Scorpione Nero. In realtà, però, li aveva semplicemente lasciati assopire dentro di sé.
    E proprio quando ormai la foresta era alle sue spalle, un senso di vuoto attanagliò il suo cuore, privandolo della serenità che fino a quel momento lo aveva accompagnato.
    «Presto, presto», si disse, «dobbiamo fare presto, Kijani Fahari ci aspetta!»
    Diede così un paio di colpi con i talloni ai fianchi del proprio cavallo, in modo da intimargli l’ordine di andare più veloce e fece segno ai suoi compagni di fare altrettanto: il tempo stringeva!
    Attraversarono quindi senza indugio le terre dell’Ovest, passando nel mezzo di una ‘fenditura’ tra i monti per velocizzare quella traversata e raggiungere il più presto possibile il lato dell’Ovest vicino all’Oceano ove vi era Undarm. Non avevano tempo per fare i turisti o per fermarsi a guardare le meraviglie di quei luoghi e pertanto le pause per riposarsi erano piuttosto limitate proprio perché l’obiettivo era ormai molto vicino.

    Siamo arrivati, amici!”, si arrischiò a dire intravedendo il bosco.
    Su, avanti”, li incalzò con un ampio sorriso sul volto, “ecco Kijani Fahari, la nostra meta!
    Qui troverete il ristoro e la pace, prima di partire alla volta dello Yuzrab.
    Una volta giunto presso il confine del bosco, ove i primi alberi avevano insediato le proprie radici, Amon scese dalla sua cavalcatura guardando poi i suoi compagni cercando di far capire loro di fare altrettanto, per poi spiegar loro il motivo di un simile comportamento.
    Vi chiedo di lasciare qui le vostre cavalcature, perché non è consentito utilizzarle all’interno del bosco”, disse loro con tono serio, ma rammaricato, “il bosco esige un certo rispetto da parte di chi si appresta ad attraversarlo. Rispetto che noi stessi siamo dovuti ad avere nei confronti delle creature che lo abitano.
    Fece un attimo di pausa, nell’attesa che tutti avessero lasciato le cavalcature.
    Riprese poco dopo, cominciando ad avventurarsi nel bosco facendo loro cenno di seguirlo a loro volta.
    Kijani Fahari non è un bosco qualunque”, aggiunse subito dopo,
    qui ogni cosa è viva e pertanto vi chiedo di prestare attenzione a come vi muovete ed a come camminate: se rispetterete il bosco, il bosco rispetterà voi.
    Quelle parole non erano mendaci e il tono dello Scorpione ne erano una prova.
    Serio, molto serio e fin troppo preso da ciò che aveva detto al punto di mettere in pratica lui stesso quanto aveva poc’anzi affermato. Il suo passo, sicuro di certo, sembrava attento e fin troppo scrupoloso.
    Amon rispettava quel posto e gli altri avrebbero dovuto fare altrettanto.
    Rispettate e sarete rispettati, amici miei.”, ripeté ancora loro.
    Fate esattamente ciò che faccio io”, aggiunse subito dopo, “e seguite il sentiero che io stesso sto tracciando per voi, perché è la via più breve per raggiungere la reggia della mia signora.
    Decise di costeggiare il fiume, lasciando che i suoi compagni si abbeverassero se ne avessero sentito il bisogno e fermandosi a sua volta, un momento solo, per riempire la propria borraccia di acqua e sciacquarsi un poco il viso ed il capo, depurandoli dalla stanchezza che li aveva colpiti.
    Ripresero il cammino ben presto, poiché il centro del bosco era ancora lontano… ma non troppo, vista l’espressione del giovane Scorpione che sembrava essere ad ogni passo sempre più contento.
    «Odore di casa», si disse inspirando profondamente,
    «finalmente sono a casa: ancora un poco e sarò lì da te, mia signora.»
    …e cercate di non restare troppo indietro”, disse ancora,
    perché è fin troppo facile smarrire la strada qui.
    Un avvertimento?

    Dopo aver avanzato per un po’, Amon si fermò.
    ”, non disse nulla all’inizio, ma dal suo volto sembrava essere qualcosa di positivo. La pianta davanti alla quale si era fermato era strana e da essa nascevano degli strani frutti coperti da un guscio. Inspirò profondamente, beandosi del profumo emanato dai suoi arbusti ed avvicinò le dita ai frutti, sfiorandoli appena, per poi prenderne uno a testa e darlo ai suoi compagni in modo che potessero assaggiare a loro volta quella bontà zuccherina.
    Questo, amici, è un frutto delizioso”, disse loro, “ecco, guardate: non è neanche difficile da assaporare!
    Mentre parlava, mostrava loro come destreggiarsi con quel guscio molle che non era altro che una mera protezione alla polpa color perla racchiusa al suo interno: una vera bontà! “Apritelo così e poi è già pronto per essere mangiato. Non so voi, ma io ne vado ghiotto!
    E per far capire loro che non era un inganno, lo mangiò per primo assaporando ad occhi chiusi tutto il sapore dischiuso al suo interno. “Non troverete frutti come questo in tutta Endlos!
    Detto questo attese ancora un poco, per dar modo agli altri di poter prendere altri frutti se l’avessero voluto, e riprese la sua camminata verso il centro del bosco al fine di raggiungere la reggia di Yoe. Qualche passo più avanti vi era un’altra pianta che però, diversamente da prima, fece imbrunire l’espressione dello Scorpione che, seppure distante, l’aggirò molto alla lontana arricciando leggermente il naso.
    …vi consiglio di non avvicinarvi troppo a quella pianta”, aggiunse con tono serioso, “l’olezzo che emana è simile a quello di un cadavere in putrefazione! Più gli state alla larga e meglio è…
    E proseguì, facendo segno agli altri di seguirlo.
    Amon sembrava a suo agio all’interno di quel posto, molto di più di quanto lo si era visto nei pressi di Palanthas o, addirittura, all’interno di Fanedell che in proporzione era molto più grande e più vasto di Kijani Fahari. E il suo passo sicuro non lasciavano adito ad alcun dubbio, senza contare che di colpo aveva cominciato a camminare più velocemente.
    In lontananza, infatti, laddove i rami divenivano più radi, cominciava a vedersi la reggia di Yoe; il fiume andava a condensarsi all’interno di un grande lago al centro del quale si ergeva la magione della signora del bosco che poteva essere raggiunta a nuoto o, comunque, tramite l’ausilio di piccole imbarcazioni che ivi erano poste lungo gli argini dello stesso e pronte per essere utilizzate.
    Siamo arrivati”, disse cominciando a salire su di una di quelle, “ed è con questa che arriveremo fin là: ancora un piccolo sforzo e potremo rinfrancarci dal lungo viaggio e concederci un po’ di riposo!
    Prese uno dei remi, attendendo che un altro prendesse il secondo così da cominciare a vogare e raggiungere così la reggia. “Andiamo?!

     
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    Le parole del Celebliant furono chiare: nient'altro che su noi stessi avremo dovuto far affidamento per quella missione.
    Le nostre forze, il nostro onore ma soprattutto la nostra volontà; strinsi con decisione il marchio impresso sulla mia pelle, non più vincolo o costrizione, ma memoria ora di animo e fermezza.
    Mi inchinai dunque per salutare lo Zero, oramai scelta la prossima destinazione, e mi voltai verso l'uscita sotto la guida dei miei nuovi compagni.
    L'ovest era la nostra prima meta.

    rosez

    Sotto gentile concessione del Gran Maestro, potei far affidamento su uno dei nostri grifoni per l'intera durata della missione; nel mentre che i miei compagni si spostavano in sella alle cavalcature offerte da Palanthas, dall'alto del cielo ebbi la fortuna di poter ammirare in tutto il suo splendore la bellezza delle terre dentro le quali ci addentrammo.
    Scoprii una inaspettata eppur piacevole guida nel giovane guerriero, rispettoso di quella natura come ben pochi ne avevo incontrati sinora; non tentò di creare alcun varco o scorciatoia per gli altri, pur di fronte all'urgenza richiestaci per affrontare la missione, ma invitò anzi noi soli ad accelerar il passo.
    Arrivammo a destinazione prima del previsto; fui talmente rapito dalla bellezza e dai colori di quel nuovo mondo da non rendermi conto di aver attraversato quasi un intero presidio! Era a dir poco... incantevole, la natura di quel nuovo mondo. Ogni albero, ogni fiore ed ogni lor profumo, cullava e rasserenava i sensi quasi volessero privarmi di ogni possibile preoccupazione...
    Invitai al riposo il mio grifone -avrei dovuto dargli un nome? non sapevo se in futuro mi sarebbe stato affidato ancora una volta...-, ignaro ma pur sempre rispettoso delle curiose tradizioni di quel posto. Era come se ci fossimo ritrovati a camminare in un mondo fantastico, dentro quel nuovo bosco, poiché ad ogni passo mosso al seguito di Amon acquisii sempre più coscienza del significato insolito delle sue parole. E fu divertente, poiché contro ogni previsione ci ritrovammo più a partecipare ad una scampagnata che non ad una missione! Ero conscio che sarebbe durato ben poco, ma... quale miglior modo avrei potuto avere per conoscere il mio nuovo mondo?
    La natura selvatica era quanto più di affascinante avrei mai potuto incontrare.
    Assaporammo ghiottissimi frutti, conoscemmo nemici ed amici di quelle strade, ed infine arrivammo oramai a destinazione, sulla sponda di un lago laddove avremmo finalmente raggiunto la nostra prima meta.
    Saltai prontamente sull'imbarcazione, ed afferrai di buono spirito l'altro remo rimasto, pronto a dare una mano al mio compagno per la regata.

    « Penso che verrò a trovare molto spesso la tua Signora! »

    Pronunciai ingenuo e sorridente in direzione della nostra guida, desideroso di mostrargli quanto mi fu gradita quella lunga "camminata"; un'ultima boccata di puro e sano verde, prima di addentrarsi nel pallore del deserto.

    « Andiamo! »

    Gli feci dunque eco un istante dopo, attendendo che anche gli altri nostri due compagni salissero sull'imbarcazione.
    Non vedevo l'ora di conoscere la Signora di quel bosco!

    Riassunto post: mi limito a seguire Amon e le sue indicazioni, osservando il paesaggio in sella al grifone

    Mana: 100%

    Riassunto delle passive possedute:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.

    Equipaggiamento: (rimando alla scheda per dettagli ed immagini)
    • Arco Lungo + frecce
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo
     
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  4. Y u k i ~
     
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    _Chasing Shadows_
    V

      

    Il viaggio era stato lungo, ma non eccessivamente stancante.
    Era nella sua natura muoversi, lo aveva sempre fatto ed era uno dei motivi per i quali aveva continuato a sopravvivere. Ma in quella occasione c'era qualcosa di decisamente diverso, che rendeva la traversata diversa da tutte le precedenti.
    Vi ci era stato costretto.

    Forse fu per quella ragione, o semplicemente poiché assorto nei pensieri riguardanti la missione per la quale i quattro erano stati scelti, ma non aprì bocca praticamente per tutta la durata della spedizione. Si limitò a condurre il cavallo poco dietro quello di Amon, preoccupandosi più di scrutare il magnifico paesaggio che le reazioni dei compagni. E non appena giunsero dinanzi al bosco ove risiedeva la Signora della loro guida, Yuki smontò di sella come richiesto e si addentrò assieme agli altri nella vegetazione.

    [...]

    Sin dai primi minuti passati in mezzo ad alberi e fogliame di varia - e talvolta bizzarra - natura, si sentì improvvisamente meglio, come se all'improvviso fosse riuscito a raggiungere un ambiente nel quale si trovasse realmente a proprio agio. Ed effettivamente era proprio così. Succedeva anche a Fanedell, quelle poche volte che vi passava, e anche se quella foresta che stava attraversando era molto diversa, pareva possedere lo stesso potere rilassante sulla sua mente.

    Ascoltò con attenzione le parole di Amon, e non si risparmiò dall'assaggiare quei frutti che oltre ad avere un sapore delizioso avevano anche un odore particolarmente attraente. Lo stesso non si poteva dire per la seconda tipologia di pianta vicino alla quale passarono, che nonostante le distanze arrivò a infastidire il suo sensibile olfatto, tanto da strappargli una smorfia disgustata.
    Quella foresta rappresentava bene la doppia faccia di Madre Natura.

    [...]

    Le parole dei compagni già saliti sull'imbarcazione lo destarono dallo stato d'ammirazione in cui era caduto osservando la struttura in lontananza: un magnifico palazzo situato al centro di un lago in una gigantesca foresta non era qualcosa che si aveva la fortuna di osservare tutti i giorni.
    Tantomeno si poteva avere quella di abitarvici.

    « Arrivo. »

    Il suo corpo seguì presto le sue parole.
    Yuki montò sulla barca, limitandosi poi ad accomodarsi sui bordi, dato che i remi erano già stati afferrati.

    « Sono piuttosto curioso di conoscere questa tua Signora, Amon. »

    Si lasciò sfuggire sincero, gettando un'altra occhiata alla maestosa abitazione; di certo Amarth aveva scelto il luogo giusto per lasciarli riposare prima della missione, in attesa di calmare i bollori. O per lo meno, era la scelta azzeccata per quanto lo riguardava. Probabilmente in tutto Endlos vi erano pochi altri posti in grado di rasserenarlo in quel modo.

    Non sto a riportare lo specchietto perché non credo sia necessario in questo momento ^^ in ogni caso, scusatemi per il ritardo.


     
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    void

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    Il viaggio verso la padrona... cioè... signora, la Signora di Amon non fu esattamente dei più brevi ma regalarono alla piccola Devi, che nel frattempo era uscita dall'Ombra appunto per quello, indimenticabili scorci su splendide cartoline create da Madre Natura stessa; il tutto, naturalmente, mentre Lavi si lamentava appunto di tutta quella calma ed armonia.

    Erano un po' come le due facce d'una medaglia, riservata ed introspettiva l'una e rissoso ed impulsivo l'altro, come l'Ordine ed il Caos. Aeriel, invece, si limitò a percepire come al suo solito, non più di 15 metri da lui, più che sufficienti per rimanere nella scia del gruppo, disteso su un letto invisibile circa alla stessa altezza della groppa di un cavallo.

    Ehi, siamo arrivati?
    Dai, Lavi, non ti stai godendo il paesaggio?
    Tsk!

    Il gruppo si fermò un momento, per far riposare chi ne aveva bisogno, od almeno così l'interpretò Aeriel, poi la loro guida porse ad ognuno una... cosa, voleva che l'assaggiassero. Il compagno Aviatore e l'altro tizio non si fecero pregare per assaggiare quella che Amon aveva una superba bontà, l'elementale ovviamente dovette rifiutare tale offerta, dimenticandosi però di spiegare che non era in grado di fare qualcosa del genere (l'aria non ha bisogno di cibo per esistere, e nemmeno lui essendone l'incarnazione), mentre i due spiritelli nemmeno udirono la proposta, presi com'erano da una loro scaramuccia da cui persino Aeriel aveva deciso (come spesso faceva) di disinteressarsi.

    Proseguirono poi, continuando a seguire un fiume od un ruscello (non aveva badato più di tanto alla portata dello stesso), fino a che questo non terminò in uno specchio d'acqua ben più grande e più calmo, quasi immobile, un lago forse, od uno stagno, non lo vedeva e non ne fu abbastanza incuriosito da chiedere quale delle due cose fosse. Attese quindi pazientemente che i tre, più affezionati al suolo di quanto lo fossero Aeriel e gli spiritelli che l'accompagnavano, salissero sulla barca: due ai remi ed il terzo a farsi trasportare.

    Sempre pronto.

    Fu l'unico commento dell'Aria; qualcosa in quei boschi lo turbava, non sapeva dire cosa e nemmeno se ci fosse effettivamente un motivo valido. Od ancora, forse, erano le "catene" a provocargli quel fastidio.



    Abilità Passive:
    CITAZIONE
    -> Aria Viva
    Così come l'aria, ora Aeriel non può morire (nè ha bisogno di respirare o di nutrirsi) ed ha la capacità di volare (fino a 5m al di sopra del livello del suolo); sempre come l'aria è inoltre intangibile e non può sanguinare, tuttavia qualsiasi colpo ricevuto, pur passandogli attraverso, lo danneggia lo stesso. Inoltre, essendo incorporeo, gli sarà impossibile utilizzare qualsiasi equipaggiamento che non possedesse già al momento della trasformazione del proprio corpo (cioè gli abiti che indossa, la maschera e le manette), eccezion fatta per oggetti opportunamente adattati (ovvero dotati di un'apposita abilità passiva). Ultima caratteristica è che, se colpito mortalmente (o ucciso in altro modo) od anche nel caso in cui esaurisca completamente la riserva di mana, Aeriel semplicemente si dissolverà nell'aria fino a quando non avrà recuperato abbastanza energie per potersi rigenerare.

    CITAZIONE
    -> Sensi dell'Aria
    Aeriel non ha bisogno di vedere, in quanto, essendo divenuto ciò che è ora mentre già era "legato" alla maschera, le sue capacità sensoriali si sono evolute di conseguenza. Le nuove capacità acquisite, rispetto ai normali sensi, sono state l'essere in grado di percepire chiaramente ogni variazione nell'aria circostante (nel raggio di 15m): il nuovo senso è in grado di sostituire tatto, vista (che diventa di fatto qualcosa di più simile alla percezione dello spazio di un pipistrello che non alla vista di un umano) ed udito (che rimane quasi identico, salvo che può sentire ciò che "dice" l'aria; abilità, quest'ultima, che può essere usata esclusivamente sotto consenso del quest master).

    Note: scusate il ritardo >.<
     
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  6. Ciò che Deve Essere
     
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    La piccola imbarcazione fendette le calme acque del lago in silenzio, come se i remi carezzassero la superficie invece di tagliarla, e tutto ciò che poteva essere fu il leggero incresparsi della superficie al loro passaggio, e qualche canto di uccello, in lontananza nel bosco che si affacciava ad Undarm, pressoché alla loro destra.
    In un attimo, grazie alle forti braccia di Amon e di Firion, raggiunsero la riva dell'isolotto, dove spiccava la grande dimora della Signora di quel luogo; dopo essere scesi ad osservare l'esterno della Reggia Oltre la Figura, giunse il momento di entrare al suo interno. Lì stava un bell'ingresso con divanetti e molte piante, e negli angolo tronchi di alberi bucavano il soffitto proseguendo ai piani superiori; al centro una bella fontana che gorgogliava fresca acqua e più in là, all'altro lato della stanza in un corridoio longitudinale, due porte in legno decorato erano ben chiuse: l'ingresso alla sala da pranzo. Vicino questa, stavano altre porte e delle scale, per accedere ai vari ambienti della casa.

    yoescheda1Poi nell'aria s'avvertì una fragranza nuova, di fiori freschi e profumati, che al solo annusarli i cuori si calmavano e godevano della natura e gli animi si aprivano alla vita: stava arrivando.
    Le doppie porte della sala da pranzo si spalancarono, e fece la sua comparsa una donna bellissima, più bella di ogni creatura che avesse camminato su quella terra di Endlos, sensuale e magnifica come l'oceano ed il prato; un inno alla Vita il solo muoversi. Aveva, infatti, un lungo abito rosa, come i fiori dei ciliegi, che davanti era fesso in molti punti, così da essere soltanto un reticolo che lasciava ben vedere un indumento, roseo anch'esso, che copriva le parti intime. Parte delle braccia era coperta da lunghe maniche, ampie e ricamante, e le gambe dalla tunica con la quale l'abito terminava, fin oltre i piedi, chiusi in piccole scarpette verdi. In mano teneva un ventaglio colore delle foglie dei suoi alberi, e aveva i lunghi capelli marroni raccolti in cima, lasciati poi per ciocche andare in basso, ritorta ognuna; portava stecche fra i capelli, per reggere l'acconciatura, e sulle labbra un sorriso benevolo ma furbo, come di chi sappia d'essere irresistibile.
    Un volto stupendo,m come si diceva, ornato da occhi verdi più delle foglie, intensi e brillanti, e pelle di pesca, liscia e morbida; se qualcuno dei presenti fosse stato un cannibale, avrebbe certamente trovato miglio piatto di carne che potesse esistere. Per gli estimatori della bellezza, parimenti Ella era il non plus ultra: corpo snello ma formoso, curve mozzafiato ed un incarnato di fattura eccelsa.

    Poi Parlò, rivolgendosi per primo ad Amon, il Suo più caro uomo, e salutò tutti, mettendo sul petto Suo la mano destra che reggeva il ventaglio, e poi, con il dorso della stessa mano, Si carezzò il bellissimo viso, seducente:

    -Ben arrivati, Miei giovani ospiti.-

    Disse, e le parole furono come miele; incantevoli e dolci al punto che non bastavano mai a saziare l'orecchio ed il cuore di chi le udiva: certo il guerriero egiziano era avvezzo a quella sensazione, ma il suo cuore era puro, ed avrebbe amato la Signora anche se nella voce non vi fosse potere; per gli altri, invece, la cosa era ben diversa. Non avevano mai provato un simile incanto.

    -Sono stata informata, certo, del vostro arrivo. Troverete il riposo che tanto desiderate, e vi fornirò tutto il necessario per andare nel deserto, dagli abiti al cibo.-

    Una dea benefattrice, piuttosto che una donna in un bosco. Ma nascondeva altre qualità, e altri aspetti (Amon lo sapeva bene!) E in un attimo sarebbe potuta diventare una tiranna senza cuore, benché con i Suoi stessi uomini questo non fosse mai accaduto (Anche questo Amon sapeva bene).

    -Spero che il viaggio sia andato bene!-
    fece cenno di sedersi sui divani dell'ingresso, di morbido verde, simile a velluto, mentre lei si collocò per ultima, proprio accanto ad Amon
    -Amarth Mi ha detto chi siete, ma lui è sempre così prolisso e alla fine non ricordo più i vostri nomi! Beh, tranne quello del Mio Amon...-
    Muovendo una mano, distrattamente, si presentò per prima,
    -Io sono Shui Yoe Tu, Signora di Kijani Fahari, che è questo Bosco, nonché Ufficiale del Presidio Ovest.-



    QM Point



    1° (a) Amon: Ovviamente la descrizione della casa è solo una formalità per te :sisi: Anche questa volta, sarai il primo a postare, per ovvi motivi: devi essere la guida che li porta dentro la casa, tutti belli ed ordinati ò_ò/

    1° (b) Gli altri: Seguite Amon fin dentro la casa, ma a parte questo potete condire la cosa come vi pare :sisi:

    Tutti: Ahpperò! la Signora di Amon è l'Ufficiale! Il tipo ha contatti in alto! Ad ogni modo, la vista di Yoe vi lascia di stucco, per la bellezza di lei, e siete soggetti della passiva "Velo della Notte", in spoiler qui sotto. Anche se avete anti-malìe, o non potete essere influenzati, sappiate che in questa quest non potrete esimervi dal restare folgorati da Yoe, ma non ne sarete soggiogati (in pratica, i vostri "anti", indeboliranno solo la passiva di Yoe, ma non l'annulleranno). Il solo escluso è Amon, perché è abituato alla Sua presenza.

    Velo della Notte

    "...Come la luna è regina sulla notte, così la Seconda domina il proprio regno, che è la Terra, perché in Lei sono gloria e devozione..."

    Bella è la Seconda Guardiana, terribile a vedersi nello splendore del Suo volto, sì da ammaliare chiunque la guardi, e pure chi distolga da Essa lo sguardo, o mai lo appoggi, un richiamo sente, divenendone quasi uno schiavo, accogliendola come propria Signora. Tale è il potere di Shui Yoe Tu: una bellezza così sconvolgente che inviterà chiunque, con lacci di miele, a venerarla come una dea, a percepirla come l'amore ultimo della vita di ognuno, un sogno proibito che si sia realizzato.

    E quando Essa parlerà, dirà dolci comandi, e vorrà essere ubbidita, perché è Signora di ogni creatura che Le si accosti, e per la sua bellezza, nel corpo e nella parola, nessuna cosa potrà rifiutare l'ordine. Più sarà il potere che eserciterà nel dire, meno facile sarà sottrarsi al Suo volere. Ma, d'altronde, chi mai vorrebbe rifiutare di compiacere tale splendore?

    Durata: Istantanea
    Consumo: Variabile
    Specifica: Passiva consistente in un'aura di devozione dovuta all'immensa bellezza della Guardiana, con tecnica variabile di coercizione, sempre causata dalla smodata bellezza di Lei.



    Ordine del turno: Amon, poi gli altri
    Scadenza: 2 Maggio
    Specifiche di post: Conversate pure con Yoe, raccontatele un po' quello che volete; insomma, carta bianca: sì potete anche darle un cazzotto in faccia, anche se poi non so se resterete vivi...o con tutti gli arti attaccati XD
    Varie ed eventuali: Come sempre, posterete massimo una settimana dopo il post di Amon. E questa volta siate puntuali, per favore, che la quest è lunga T_T


     
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    Benissimo, allora partiamo!
    Cominciò a vogare, insieme a Firion, piegando al loro volere le acque del lago e tranciando di netto, ed in poco tempo, la distanza che li separava dalla magione di Yoe. Il volto di Amon, al momento, era ancora più solare di quando erano entrati all’interno del bosco: era felice e non aveva la benché minima intenzione di nasconderlo ai suoi compagni di viaggio.
    Una volta giunti al porticciolo, eseguirono l’attracco ed Amon fu lesto a legare la piccola imbarcazione ad uno dei tralicci lì presenti al fine di impedire che quella venisse trascinata via da chissà cosa. Non che avesse paura di non poter tornare indietro, ma un mezzo in più faceva sempre comodo.
    Ora vi prego di seguirmi, ancora una volta.”, disse loro riportando dentro alla piccola barca in legno il suo remo, “Tra poco incontreremo la mia Signora.
    Quant’era felice nel pronunciare quelle parole: lui non vedeva l’ora di incontrarla di nuovo.
    Quando i suoi occhi si posarono sull’ingresso, questi si aprirono ancora di più e divennero lucidi per un momento: proprio li, su quei divanetti e tra quelle piante, aveva rinnovato tempo addietro la sua sincera devozione a Yoe, promettendole di diventare forte per proteggere lei ed il bosco. Lasciò che la mancina gli scivolasse per un istante sul cuore, per poi fare cenno agli altri di seguirlo.
    Avanti, avanti: non siate timidi.”, disse poi esortandoli.
    D’un tratto una fragranza cominciò a spandersi nell’aria ed Amon ben la conosceva, pertanto si fermò proprio lì all’ingresso e poco distante dai divanetti: la sua signora stava arrivando.
    E, infatti, non ci volle poi così tanto e quella stasi, forzata, venne ben presto interrotta dall’ingresso in scena di Yoe; le doppie porte si spalancarono da sole lasciandola uscire in tutto il suo splendore. Non appena la vide si inginocchiò e chinò il capo guardandola fugacemente.
    Le sue gote divennero rosse, per un istante, per poi tornare al loro colorito normale.
    L’abito che aveva scelto di indossare in quella occasione non lasciava nulla all’immaginazione e, a dire il vero, sarebbe stato un peccato assai grave nascondere agli uomini quella bellezza prorompente, quella giovinezza fresca ed ardita di cui si faceva portavoce in quelle terre. Era stupenda, meravigliosa, molto più di quanto potesse esserlo qualsiasi altra donna che avesse visto in quel mondo… di certo, comunque, si trattava di una bellezza differente e difficilmente paragonabile altrove.
    Siamo arrivati, mia signora.”, esordì prima ch’ella potesse parlare.
    …ma dopo gli sarebbe stato impossibile continuare perché per nulla al mondo avrebbe interrotto il suono dolcissimo della sua voce che non mancava mai di inebriarlo, riempiendogli il cuore e l’anima. Era per sensazioni come quelle che non vedeva l’ora di far ritorno a casa, era per sensazioni come quelle che sarebbe perfino morto, pur di riuscire a tornare o di preservare la sua vita.
    Ora gli altri avrebbero capito il perché della sua gioia.
    Si alzò quindi in piedi, quando ella consentì loro di mettersi a sedere e si giovò della vicinanza della sua signora di fianco a lei. E lì attese che gli altri si presentassero a loro volta, come Yoe aveva loro chiesto, non mancando di presentarsi per prima ed a sua volta.
    Amon sorrise: era felice.


    A voi. =)
    Ps. perdonate la scarsa qualità del post, mi rifarò con i prossimi. :)
     
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  8. Y u k i ~
     
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    VI

      

    Nella breve tratta attraverso il lago, Yuki si limitò ad osservare le increspature causate sulla superficie dalle piccole onde smosse dai remi dei compagni, in attesa. Pazientare era qualcosa in cui era bravo, o per meglio dire era diventato bravo, ma che in quegli istanti risultava più difficile del previsto. Non sapeva bene perché, ma nell'arco di pochi minuti - il necessario ad avvicinarsi all'altra sponda - il suo stato d'animo era cambiato bruscamente; era come se nell'aria vi fosse qualcosa di sottile eppur percepibile, che lo aveva turbato.

    Cercò di non darvi molto peso, ma più si facevano prossimi alla magione e più quella sensazione si faceva forte, fino a quando non riuscì a darvi un nome: profumo. Sì, un banalissimo profumo, una traccia odorosa come un'altra, come tante ne aveva sentite prima. Ma che al suo interno celava una sfumatura proibita. Doveva essere quella a renderlo irrequieto.

    « ... »

    Rimase in silenzio, stringendo a sé i propri pensieri senza lasciare che essi si tramutassero in parole. Era certo che a breve avrebbe compreso la fonte di quell'odore, e con essa anche il perché di quella sensazione spiacevole. Lo era perché ad ogni passo nell'idilliaco palazzo l'aria se ne saturava maggiormente. E non appena la signora della loro guida Amon si manifestò nella stanza, Yuki capì.
    Comprese tutto.

    La creatura che si stagliava dinanzi a lui non doveva essere di quel mondo.
    Troppa bellezza, troppa energia magnetica, troppa perfezione in un sol corpo. Una delle creature più affascinanti sulle quali avesse mai posato gli occhi, un bocconcino prelibato - appellativo che per altro aveva ben più di un senso per Yuki. Sentì distintamente qualcosa muoversi nelle viscere, un fremito malevolo che gli fece scricchiolare i denti. Per fortuna riuscì a sopprimerlo in fretta, costringendosi a distogliere lo sguardo per un istante. Non che fosse un modo molto efficace per consentirgli di riacquisire pienamente la calma, quando vi era quell'odore a sedurlo e a provocarlo silente e invisibile per chiunque non fosse nei suoi panni; ma se non altro era sufficiente a impedire che quanto provava si palesasse agli occhi dei compagni e soprattutto della magnifica dama.

    Non disse niente, perché sapeva che il suo tono di voce avrebbe tradito qualcosa.
    Ringraziò con un cenno del capo, seguì gli altri e si accomodò in uno dei posti più lontani dalla donna, nella speranza di ridurre in tal modo l'influenza che sembrava avere sul suo lato nero.
    Tutto inutile.

    « Il mio nome è Yuki. »

    Rispose abbastanza in fretta alla implicita richiesta di presentazione, tenendo le palpebre socchiuse e gli occhi su un punto imprecisato del pavimento, prossimo al posto dove sedeva la regina di quel bosco. Poi però si rese conto che forse i suoi modi sarebbero potuti sembrare oltraggiosi, e si costrinse ad alzare di un poco il capo, incastrando il suo sguardo in quello della dama.

    « Lieto di fare la sua conoscenza, Shui Yoe Tu. »

    Non sto a citare tutto, ma Yuki possiede una passiva di superolfatto, e benché tu probabilmente non l'abbia scritto immaginandolo, la descrizione "culinaria" che hai dato di Yoe ha un suo senso per Yuki xD si sente attirato dalla sua bellezza (merito anche della passiva) e ciò gli causa disagio, sia perché sa di non poter stringere legami con una donna sia perché - ben più banalmente - sa che gli piacerebbe mangiarsela.

     
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    Affrontammo infine anche l'ultimo tratto oramai rimasto, prima di giunger al cospetto della Signora di quelle terre. E solo allora, solo dinnanzi alla meraviglia incarnata nella sua incantevole persona, compresi quanto fossi stato sciocco finora: poiché il suo volto già era apparso più e più volte dinnanzi ai nostri occhi, così come il suo profumo.
    La meraviglia della Natura, nient'altro: un fiore di inestimabile bellezza, l'ennesimo smeraldo di una foresta viva, selvatica e libera. Sorrisi al suo cospetto, sorrisi sedotto ed incantato: esisteva.
    Quel mondo per il quale tuttora continuavo a combattere, esisteva davvero. Mi inchinai al suo cospetto, piegando il capo in un cenno di rispettoso e signorile saluto; non era perdizione la mia: seppur incapacitato ad ammirare la perfezione fin troppo esplicita del suo corpo, imbarazzante oltre ogni limite nella mia persona... fu solo devozione.
    Devozione e rispetto, per il regno del quale lei stessa era invidiata Signora.
    Attesi la presentazione di lei prima e dei mie compagni poi, ed infine anch'io mi presentai ben più che onorato al suo cospetto.
    Conoscevo fin troppo bene quel profumo...

    « Il mio nome è Firion, Aviatore al servizio di Drusilia Galanodel.
    E' un sincero piacere per me fare la Vostra conoscenza. »


    Solo allora osai rialzare il capo in direzione della bella dama, pronto non a sfidarne ma ad accoglier la lucentezza dei suoi occhi.
    Mi rialzai sulle mie gambe un istante dopo, ben felice di accogliere il suo invito ad accomodarmi sul divano.

    « Vivete in un regno davvero incantevole. »

    Proseguii un istante dopo, sorridendole in volto con la spensieratezza di un bambino. Sarei potuto sembrare un pazzo agli occhi di chiunque altro... ognuno di loro arrossiva per la bellezza inarrivabile dell'Ufficiale di quel presidio, ed io... ne ammiravo il Regno, ne decantavo la Natura. Era come se lei stessa ne fosse fonte e foce al tempo stesso!
    Feci per accomodarmi sul velluto di quel divano, quando...

    « Ah! ...ehm... »

    ...mi ricordai delle armi che portavo in corpo. Avrebbero potuto rovinarlo solo a sfiorarlo...!
    La guardai dunque imbarazzato ed indeciso, sperando che mi desse di sua spontanea volontà qualche direttiva sul dove poggiarle per evitare di far danni...

     
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    TETTEEE!

    Naturalmente, fu quella testa calda di Lavi ad urlare, mentre si liberò dal braccio che lo tratteneva e dalla mano che lo zittiva, entrambe appartenenti alla dolce Principessina delle Tenebre, come la chiamava qualche volta lo spiritello del fuoco (con intenti ironici, a dirla tutta, seppur scatenando in lei imbarazzo e rossore).

    La piccola Devi quasi cadde al suolo, perso l'equilibrio a causa della spinta del compagno di viaggio che ora stava volando verso il seno di chi li aveva appena accolti, ci si sarebbe tuffato in mezzo, avendone l'occasione. La spiritella, invece, che a stento fino a quel momento lo aveva trattenuto (dando perlomeno agli altri il tempo di dare i propri saluti alla dama), si limitò ad adulare la bellezza della signora a modo suo (limitandosi ad arrossire; già, a quanto pareva anche chi come lei ha la pelle grigio-nera è in grado di avere delle sfumature rossastre sul volto).

    Per quanto riguardava Aeriel, be', al momento la sua mente era il terreno di battaglia tra due diverse emozioni: da una parte, Yoe non gli piaceva, non sapeva dirne il perché, dall'altro lato non poteva che amarla, sempre che quella sensazione fosse davvero amore. Ma soprattutto, come poteva il suo (non-)cuore d'aria, provare un simile sentimento?

    E poi, come mai stava iniziando a fare così caldo in quella stanza? Lo sentiva solo lui? No, no, era eccitato, e come si sa, quando le molecole, comprese quelle dell'aria, vengono eccitate, sprigionano calore ed Aeriel, in quanto aria, non fu da meno, anzi le sue dimensioni aumentarono... tutto il corpo, non si pensi male (colpa delle proprietà fisiche del suo elemento, probabilmente.

    Aeriel. Aeriel Glade, del Vento.

    Si presentò infine, con un elegante inchino.

    Lui invece è Lavi, mi scuso per i suoi modi.
    Lei, semi-nascosta, è Devi.
    Viaggiano con me oramai da tempo.


    Spiegò con calma e gentilezza.



    L'aumento di dimensioni è puramente "for fun", seguendo il ragionamento che l'aria calda si espande, inoltre, come forse si capisce dal post, sta scaldando anche il resto dell'aria nelle vicinanze.
    Io pensavo a qualcosa tipo: grande una volta e mezzo rispetto al solito e un paio di gradi in più (se poi il master mi concede numeri più alti, ben venga XD
    Nel caso invece ho pensato a cifre troppo grosse... be' nel testo non ho specificato; quindi signor master, mi dica lei :nod: )
     
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  11. Shui Yoe Tu
     
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    Quando tutti presero posto, e la Signora si fu accomodata accanto al suo fedele Amon, notò con stupore che quello che disse di chiamarsi Firion, e che, ovviamente, era nei LAM, era indeciso se sedersi o restare in piedi: aveva infatti armi tutte intorno e dallo sguardo imbarazzato che mosse alla Guardiana, temeva di poter rovinare l'arredamento.
    La Signora sorrise, radiosa come il più bello dei miracoli, e gli occhi verdi guizzarono di un desiderio ambizioso, tanto che pareva che quella desiderasse incantare il giovane con una benedizione.

    -Non temere, Mio diletto.-

    Stese una mano, in segno di domanda, esigendo Lei qualche cosa che non era chiara, all'inizio; poi avvenne ciò che in silenzio la Signora aveva comandato: Dal legno del pavimento germogliarono rami e liane, e s'avvolsero attorno a quelle armi più pericolose e taglienti, in una carezza idilliaca, ed una ad una le colsero. Allora la vegetazione si mosse verso il limite del divano, accanto al posto vuoto che era di Firion, e si evolvette: ora stava un albero di mele, dal quale le armi pendevano silenziose e splendide.
    Senza impedimenti, un nuovo sorriso della Dama invitò il giovane ad accomodarsi.

    Yuki, invece, teneva lo sguardo basso, come se non volesse guardare l'eccellente immagine della Seconda, e solo dopo qualche momento, si decise a far sì che i loro occhi si scontrassero. Perché mai quello aveva indugiato? Aveva forse vergogna? Eppure sembrava un giovane vigoroso e senza paura; possibile che la bellezza della dama recasse una tale perdizione? Certo era giusto, e spesso capitava, ma non lo credeva possibile per un simile individuo.
    Gli sorrise e fece cenno col capo quando si presentò: avrebbe domandato in seguito.

    Con la mano destra trattenne Amon quando lo spirito di fuoco dell'ultimo del gruppo, dopo aver agognato il suo seno, vi si lanciò contro, spingendo all'indietro l'altro spiritello che aveva cercato, invano, di trattenerlo. Cadde Devi, una femminuccia, e si scagliò Lavi, un maschietto infuocato. Per tutta risposta, quando quello scattò, dopo aver assicurato che il Suo fedele guardiano non agisse, imitò il gesto dello schiaffo verso quel tizzone in arrivo: proruppe, fra la mano e la creatura, una nuova mano fatta interamente di acqua fredda, che schiaffeggiò l'esserino, gettandolo in terra. Gli occhi della Dama erano come di pietra, fermi fra lo stupore ed il disappunto.

    -Raffredda i bollori, fiammella.-

    Mentre la spiritella nera, più cauta, arrossiva, il loro padrone fece le dovute presentazioni, ma l'atmosfera era cambiata: dopo il contatto fra l'acqua ed il fuoco, infatti, cominciò a salire una foschia tutto attorno alla figura della Signora; l'aria, invece, si era scaldata terribilmente, e pareva di stare, adesso, vicini ad un fuoco.
    Quando la foschia si sciolse nell'ambiente, Yoe aveva cambiato abito: completamente nuda, indossava una leggera veste colore del prato che la teneva fresca ed insieme ne copriva il santo corpo.

    -Sei stato tu ad alzare la temperatura?-

    Domandò, visibilmente infastidita dall'aver dovuto modificare il bellissimo abito che aveva indossato per l'occasione, allo spirito di fuoco colpito dalla Sua pura acqua. Non era certo uno scherzo da farsi; tutto intorno si udivano sei rumori indistinti, come se qualcosa si lamentasse e producesse un rimbombo pastoso, simile al rumore di un corno.

    -Gli alberi non amano questo clima.-

    Spiegò severa, e benché si trattenesse, e fosse composta nel parlare, negli occhi versi ardeva il germoglio di una collera che, se non circoscritta, avrebbe finito con l'esternarsi. Violentemente.
    Con un occhio guardava Amon, sapendo che egli capiva la gravità della cosa, e con l'altro abbracciava tutti i presenti.

    -Ora che ho ascoltato i vostri nomi, e visto cosa...possedete...-
    In quella parola descriveva tutto: lo sguardo ambiguo di Yuki, le molte armi di Firion, e gli spiritelli che stavano con Aeriel
    -E' bene che parli di quello che vi aspetta.-
    Sembrava aver sotterrato l'ascia di guerra, preferendo il suo incarico alla regolazione di conti; gli alberi, invece, continuavano a far udire le loro voci lontane: era la magione stesa, costruita attorno alla vegetazione, che non era soddisfatta.
    -Il viaggio per lo Yuzrab non sarà lungo: come vi sarete accorti, Kijani Fahari è al confine delle terre dell'Ovest: uscendo dalla Mia dimora e voltando a sinistra, presto incontrerete le prime sabbie. Il deserto è sterminato, e poiché Amarth non sa dove sia comparso l'ingresso, potreste impiegare anche settimane prima di esplorare tutta la zona.-
    Si fece aria con la mano, perché adesso cominciava a non sopportare più il caldo
    -Posso solo fornirvi il necessario per una lunga marcia nello Yuzrab, ma non posso darvi indicazioni che non so, eccetto forse una: molti corrieri lo attraversano, per giungere a fare scambi commerciali con Undarm; è probabile che alcuni di loro sappiano dove sia comparso. Oppure potreste provare...-
    E con uno sguardo fissò Lavi
    -...A picchiare i briganti.-



    QM Point



    Firion: Le tue armi sono al sicuro accanto a te, appese all'albero che Yoe ha creato con le liane che ha evocato per sfilartele gentilmente. Il caldo si fa sentire.

    Yuki: Lo sguardo di Yoe è inequivocabile: sospetta qualche cosa; e adesso è ancora più nuda! Il caldo si fa sentire, tanto.

    Aeriel: Lavi si è preso un bello schiaffo d'acqua! (Consumo Medio) In più il calore che hai diffuso nella tua eccitazione sta facendo arrabbiare la Signora e gli alberi tutto attorno, mentre sta soffocando i compagni. Non sarà il caso di fare qualcosa?

    Amon: Non hai avuto modo di fermare Lavi (so che volevi difendere Yoe :guru:) perché la Signora ti ha bloccato e ci ha pensato Lei. Anche quando contesta il caldo (che tu non avverti come fastidioso, abituato all'Egitto) e la vedi cominciare ad arrabbiarsi, puoi solo calmarla con le parole; ma quando si fa vento scocciata...

    Tutti: Yoe ha spiegato come stanno le cose nello Yuzrab; non è un buco dell'acqua, perché vi ha promesso un sostegno, però ha ammesso di non sapervi dire dove trovare l'ingresso della tomba; forse i mercanti e i briganti, se fatti parlare, daranno informazioni! Qualsiasi altra cosa che volete chiedere, fate pure!

    Velo della Notte

    "...Come la luna è regina sulla notte, così la Seconda domina il proprio regno, che è la Terra, perché in Lei sono gloria e devozione..."

    Bella è la Seconda Guardiana, terribile a vedersi nello splendore del Suo volto, sì da ammaliare chiunque la guardi, e pure chi distolga da Essa lo sguardo, o mai lo appoggi, un richiamo sente, divenendone quasi uno schiavo, accogliendola come propria Signora. Tale è il potere di Shui Yoe Tu: una bellezza così sconvolgente che inviterà chiunque, con lacci di miele, a venerarla come una dea, a percepirla come l'amore ultimo della vita di ognuno, un sogno proibito che si sia realizzato.

    E quando Essa parlerà, dirà dolci comandi, e vorrà essere ubbidita, perché è Signora di ogni creatura che Le si accosti, e per la sua bellezza, nel corpo e nella parola, nessuna cosa potrà rifiutare l'ordine. Più sarà il potere che eserciterà nel dire, meno facile sarà sottrarsi al Suo volere. Ma, d'altronde, chi mai vorrebbe rifiutare di compiacere tale splendore?

    Durata: Istantanea
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    Ordine del turno: // L'unica condizione è che nella turnazione Amon posti prima di Aeriel.
    Scadenza: 15 Maggio
    Specifiche di post: Yay! L'atmosfera è bollente! Ne vedremo delle belle!
    Varie ed eventuali: contattizzatemi per ogni cosa ò_ò/


     
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  12. Y u k i ~
     
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    _Chasing Shadows_
    VII

      

    La situazione non accennava a migliorare. Decisamente no.
    In un altro contesto, in un altro momento, probabilmente Yuki si sarebbe lasciato sfuggire una risata nell'osservare l'aitante demonietto fiondarsi in direzione del seno prosperoso della dama verde, ma non quella volta. Faticava a mantenere alto lo sguardo senza che qualcosa trapelasse dai suoi lineamenti, e l'innalzamento improvviso di temperatura a cui seguì il cambio d'abito della donna non fece che peggiorare le cose.

    Era una creatura magnifica e incredibilmente attraente, non c'era nessun dubbio su questo.
    Ma non era quello a metterlo a disagio, e il problema era che non avrebbe potuto mascherare facilmente quelle sue reazioni involontarie dietro l'imbarazzo. Quello che realmente lo metteva in agitazione, era difatti l'impulso primordiale che pressava all'interno del suo petto come fosse una bomba in procinto di esplodere.
    La sua natura che si faceva sentire, il desiderio malato di annientare qualcosa di bello.
    Distruggere qualcosa di perfetto.

    « ... »

    Cercò di concentrarsi su qualcosa di diverso nella stanza, aiutato dal fatto che Yoe aveva cominciato a discutere delle informazioni vitali al loro compito. Cominciò a respirare con più affanno, quasi come se il suo corpo fosse sottoposto a uno sforzo costante; i muscoli si tesero come funi, e le dita si chiusero in una morsa tanto forte da far male. E in breve tempo si accorse anche che la stessa voce della divinità suonava come una nenia ipnotica che più che addormentare rischiava di risvegliare.
    Comprese che non aveva altra scelta che allontanarsi, anche a costo di rischiare di risultare sgarbato.

    « Vogliate perdonarmi, mia Dama... »

    Esordì solamente alla fine del discorso; per fortuna era riuscito a resistere almeno il tempo necessario per non interromperla.

    « ...ma non credo di sentirmi molto... bene. »

    Non se ne accorse, ma aveva anche cominciato a sudare.
    E non per il caldo.

    « Ho bisogno di un po' d'aria, scusatemi nuovamente, tutti quanti. »

    Si alzò rapidamente, piegando il busto in una frettolosa imitazione di un inchino. Poi senza attendere oltre, diede le spalle a tutti e si avviò rapido all'uscita più vicina. In quel momento uno spasmo gli fece contrarre i muscoli dorsali, e si lasciò sfuggire un basso ringhio, giusto prima di sparire oltre il portale. Se nessuno lo avesse fermato, si sarebbe allontanato sino a raggiungere il confine fra la foresta e il maniero della dama, nella speranza di soffocare nel profumo dei fiori e della vegetazione quell'odore che lo stava letteralmente facendo impazzire.

    Se Yoe e gli altri glielo lasceranno fare, Yuki uscirà dalla sala e poi dalla struttura, tentando di avvicinarsi alla foresta. Si fermerà prima solamente se richiamato con un certo tono o se fermato fisicamente da qualcuno o qualcosa.

     
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    Fui estremamente colpito nell'ammirare con quanta delicatezza quelle piante fiorirono al mio cospetto, non per spogliarmi delle armi, ma per dar loro una adeguata e rispettosa sistemazione. Sorrisi, ringraziando la Dama che accolse gentilmente la mia richiesta: potei finalmente accomodarmi anche io sul divano, per nulla preoccupato di arrecare alcun danno.
    E proprio in quel momento... sgranai gli occhi a dir poco... esterrefatto!
    C-che cosa... che cosa stava facendo Lavi?! Al cospetto di una Signora!
    Sussultai, spaventato alla sola reazione che quel gesto avrebbe potuto scatenare! Yoe non era la sola ad esser stata infastidita, l'intero mondo circostante parve esprimere il disapputo, opprimendo con le sue voci, le sue lamenta, una sorta di... sofferenza.
    Erano.. vivi dunque? Vivi in quanto animati? Come dei comunissimi esseri umani?
    ...un bosco magico?

    « C-che cosa succede? »

    Mi voltai a domandare preoccupato in direzione della Signora di quel bosco, colei che meglio di chiunque altro poteva sicuramente rassicurarci su quella insolita manifestazione. Ma quando i miei occhi si soffermarono nuovamente sulla sua figura...

    firionucch

    « M-ma... S-signorina »

    Mi tremava la voce, per la vergogna... era nuda! S-si vedeva praticamente tutto, sotto quel velo che... n-no, non andava bene!
    Avvampai, avvampai letteralmente in volto d'un bollore inumano! Coprii gli occhi ponendovi una mano sopra, affinché non mi fosse stato possibile oltraggiarla ulteriormente. Che maleducazione, che figura...
    Girai la faccia altrove, sfilandomi nel contempo il mantello che portavo alla schiena; non per il caldo -seppur fattosi ora asfissiante!- ma per offrirlo ad Amon, il più vicino alla sua Signora, affinché potesse utilizzarlo per ripararla da occhi indiscreti. Non avrei più avuto il coraggio di guardarla, altrimenti...!
    Persino Yuki, notai, decise di fuggire imbarazzato da una tal visione. Non avrei potuto biasimarlo, e rispettai dunque silenzioso ed imbarazzato la sua scelta... c-che situazione... lei continuava oltretutto a raccontarci della missione come se niente fosse! Era stata colta di sorpresa e non si era accorta? Daltronde che razza di vestito cambia aspetto così d'improvviso?!

    « V-vi ringraziamo per le informazioni »

    Cercai in qualche modo di riacquistare un minimo di contegno, sarebbe stata una mancanza di rispetto ignorare le sue parole, pur in una situazione del genere.

    « Chiederemo maggiori chiarimenti ai briganti d-dunque »

    ...non mi rendevo conto neanche del senso che attribuivo alle mie frasi! Ai corrieri, che ai briganti... non mi accorsi neanche di quel "picchiare" che ci venne suggerito, talmente i pensieri erano ancor distratti, seppur con lo sguardo rivolto altrove, riparato tuttora dalla mano.
    C-che razza di situazione...

     
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    Uno ad uno si presentarono tutti.
    Amon aveva già preso posto, subito dopo Yoe per non mancarle di rispetto ed attese che anche gli altri facessero altrettanto. Vide Yuki, invero, un po’ scosso e non ne riusciva a capire il motivo, così come non riusciva a capire la titubanza nei suoi lineamenti e nei suoi occhi prima di presentarsi alla sua signora.
    Firion, invece, aveva problemi a prender posto vista la quantità ‘esagerata’ di armi che si portava dietro e così, per evitare di rovinare l’arredamento della sua signora attese che questa gli desse una mano.
    Yoe non perse tempo e, infatti, subito dopo un nuovo albero si creò dal nulla, nella magione, un melo per la precisione che prese in consegna le armi del suo compagno, consentendogli così di prender posto insieme a loro. Sembrava essere una riunione tranquilla, ma qualcosa ne turbò la quiete irrimediabilmente.
    Lo spiritello o, meglio, uno degli spiritelli che si portava dietro Aeriel si lanciò contro la sua signora con intenzioni piuttosto eloquenti: raggiungerne i seni!
    ”, non disse nulla la guardia, ma ben presto i lineamenti del suo volto si incupirono.
    Lesta fu Yoe a fermarlo con la mano perché lui era già pronto ad alzarsi ed a frapporsi fra quello e Yoe, in modo da attenderlo e ghermirlo con la sua forza. Se solo non l’avesse fermato, ci avrebbe pensato lui a fargli abbassare la cresta ed a prendersi libertà che mai e poi mai avrebbe dovuto prendersi.
    Si limitò pertanto a fulminarlo con lo sguardo, letteralmente, mentre Yoe invece si decise a colpirlo con vigore e nel modo più classico in cui una donna, una signora, potesse colpire un uomo fin troppo intraprendente. Il contatto dell’acqua, con lo spirito del fuoco, provocò l’innalzarsi di una nebbia piuttosto fitta, mentre la temperatura aveva cominciato ad aumentare già da un po’ in modo inesorabile… e quel contrasto tra caldo e freddo, di certo, non aveva aiutato granché quella situazione già di per sé imbarazzante.
    Le parole successive della sua signora risultarono seccate: era da un po’ che non sentiva quel tono e di certo non lasciava presagire a nulla di buono, tant’è che aveva ragione! Le piante presenti nella magione e tutte quelle che componevano la stessa avevano cominciato a lamentarsi più o meno sonoramente per via delle temperature elevate, e lo sguardo dell’egiziano si fece ancora più severo.
    La prego mia signora, non credo abbia voluto farlo volutamente-”, disse continuando a guardare il suo compagno di viaggio, “-vero Aeriel? Non puoi provare a fare qualcosa? Ve l’ho detto che questo bosco è vivo ed ogni essere, anche il più piccolo, richiede il vostro rispetto…
    Il suo volto, così come il suo tono – dapprima severo – erano costernati mentre guardava Yoe.
    Il tono, però, si abbassò di colpo quando si rese conto ch’ella era nuda ormai e ricoperta solo da una veste verde che non lasciava ormai più nulla alla fantasia… proprio nulla. Vide Firion rivolgergli il mantello, ma rifiutò con gentilezza quel gesto: Yoe non avrebbe voluto e lui lo sapeva bene, meglio di chiunque altro là in mezzo, anche se capiva bene l’imbarazzo nel quale dovevano essere caduti tutti gli altri.
    D’altronde loro non ci erano abituati, mentre lui sì.
    Sentì il disagio di Yuki, ancora, e si rese conto di quanto non si trovasse più a suo agio all’interno di quella stanza: un po’ per la situazione appena venutasi a creare, un po’ per quel calore… decise quindi di prendere in mano la situazione e una volta alzatosi, si pose dinanzi alla sua signora e con rispetto le parlò.
    Grazie per i consigli mia signora, ma ora è meglio cominciare ad approntare i preparativi per il viaggio-”, le disse cercando di prender tempo e sperando che Aeriel ponesse rimedio a quella situazione, “-anche perché la missione, a quanto sembra, richiede una certa urgenza.
    Fece una pausa, per poi indicarle con un cenno Yuki che era in procinto di uscire.
    È meglio riposare un po’ prima di intraprendere il viaggio e chiedo quindi congedo, per me e per i miei compagni, affinché ci sia concesso di ultimare i preparativi-”, le disse ancora guardandola in viso per un brevissimo istante, “-e riposare le nostre membra dal lungo viaggio che ci ha qui condotti.
    E attese così la risposta della sua signora.


    Spero vada bene. =)
    Il post non è un granché, ma purtroppo ci ho messo anche fin troppo per postare. =\
    Se non va bene fatemi sapere. =)
     
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    Lavi fu intercettato da un incanto della Dama, una replica della propria mano, ma costituita d'acqua, lo spiritello cadde esausto al suolo, ma le fiamme del suo corpo non intaccare né rovinarono il pavimento, quasi come se in realtà non si trattasse nemmeno di fuoco.

    Ehm... In realtà... Credo sia colpa mia...

    Ammise l'Aria, scagionando il compagno di viaggio, mentre quello che poteva sembrare vapore iniziava a fuoriuscire dai bordi della propria maschera bianca.

    Devi.

    Ella capì subito ciò che intendeva ed una piccola ombra si espanse sotto Lavi, facendolo cadere in un baratro senza fine ed in seguito fece altrettanto con l'ombra sotto di lei.

    Mentre Firion attraversò vari cambiamenti cromatici che lo portarono ad un rosso imbarazzo e mentre Amon tentava di tenere calmi gli animi, Yuki si scusò con i presenti ed uscì...

    Certo! Ovvio!

    ...Vogliate scusare anche me, ci vedremo a breve!


    Disse, rivolgendosi prima a tutti i presenti e quindi ai soli compagni, e poi semplicemente spiccò il volo, in verticale, e mentre attraverso il tetto urlò di dolore. ma quella era la via più breve per il cielo.

    Raggiunse un'altitudine sufficientemente elevate che nemmeno i più intrepidi volatili osavano esplorare, lì avrebbe potuto riacquistare la calma ed una temperatura meno pericolosa per chi gli stava intorno.



    Aeriel è andato a fare per un po' l'astronauta per raffreddarsi e tornare a dimensioni normali; piano piano scenderà di quota. Rincontrerà il gruppo una volta che saranno lontani dalla presenza della "Bella Ignuda".

    Ovviamente qualcuno può provare a trattenerlo, ma non so quanto convenga visto che è lui la fonte di calore XD

    La tecnica usata per far sparire i due spiritelli è:
    CITAZIONE
    Tramare nell'Ombra (GdR-only)
    Grazie alla sua stessa natura, Devi è in grado di fondersi facilmente con le ombre; naturalmente, con l'esercizio le è stato poi possibile imparare a sfruttare questa sua abilità anche per occultare gli altri. Con un piccolo dispendio di energia, infatti, ella sarà in grado di far letteralmente entrare un singolo essere vivente od un singolo oggetto, nel Mondo delle Ombre (per fare ciò, naturalmente, è necessario che ci sia, nelle vicinanze, del buio; che si tratti di assenza di luce o di semplice ombra poco importa). Nota: non potrà essere usata per schivare un attacco, in quanto si verrebbe comunque colpiti dall'ombra dell'attacco che si vorrebbe schivare (o dalla luce che esso emana); una volta finito l'effetto della tecnica, semplicemente il bersaglio riapparirà; all'interno del Mondo d'Ombra, è possibile muoversi normalmente, l'ombra od il buio servono semplicemente come portale per accedervi.
    Consumo: Basso ogni turno
    Durata: fino a 2 Turni

    Mi dica il master se e quanto spendere per i due mini-portali ^^
     
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