Science Fiction - Double Feature

Prologo di "The Rocky Lars Horror Picture Show"

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    The guru in the darkness...

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    Chedya, Palazzo di Lord Galanodel.
    Presidio Orientale, Endlos.

    Era appena giunta la sera.
    Lambito dai venti dell'Est e dal Canto di Chediya sorgeva sopra ad una collina uno splendido palazzo circondato di giardini e statue. Al suo interno, in una delle numerose camere da letto, un giovane dai lunghi capelli chiari e splendenti come fili di luce dai cui riflessi era possibile ammirare l'azzurro del cielo, si inginocchiava al lato del suo letto, come in segno di preghiera. Gli occhi dalla tonalità esotica erano sigillati dalle palpebre come oro in due scrigni, e le labbra rosse rilassate e serene dimostravano quella sicurezza che l'aveva reso tanto capace di perpetuare il ruolo di Ambasciatore di Dama Kalia. La camicia da notte di seta nera ricadeva gentile sul suo corpo, avvolgendolo senza coprirne le forme, rese ancora più sensuali dalla fioca luce delle candele accese.

    -Oh grande Maelstrom, proteggi Dama Kalia e le terre dell'Est tutte, perchè è da loro che ho ricominciato a vivere.

    Iniziò ad intonare in una innocente preghiera.

    -Proteggi anche tutti i bei cavalieri che li difendono, e tutte le dame che lavorano a Lordaeron, perchè mi danno diletto. Proteggi anche Laputa e la mia dolce Drusilia, anche se continua a rifiutarmi.

    Continuò tranquillo, con le mani congiunte.

    -E qualche volta, oh grande Melstrom, portami qualche sexy-giovanotto.

    Terminò, fissando un punto nel vuoto più o meno nella direzione del soffitto.

    -Quando non ho da fare, mi sento tanto solo...

    Crack!

    Un rumore ruppe quel silenzio sacro, portando il Galanodel a distrarsi dalle sue richieste.
    Cosa diavolo era???
    Non ebbe tempo di rifletterci molto, perchè il soffitto cedette, ed il suo letto fu coperto in pochi secondi da pezzi di muro, segatura, schegge di legno, tegole e...

    -...un sexy-giovanotto?

    Disse Quarion a sè stesso, forse perchè non ci credeva nemmeno lui.
    Ma quella era la realtà: sostava svenuto e disteso fra i detriti, gli abiti in parte strappati e numerose ferite dovute alla caduta decisamente poco piacevole. Era messo male, ma non certo insalvabile. L'Ambasciatore si fermò un attimo a rimirare i lineamenti da bambola del volto dello straniero, estasiato.

    -Grazie, Maelstrom!

    Esclamò infine tutto contento.
    Poi lo prese per le gambe... e lo trascinò via.

    To be continued...



    Edited by Drusilia Galanodel - 14/6/2012, 16:34
     
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