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Pikachu:..
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Mi chiamo Pikachu e sono un pokemon di tipo elettrico. Vengo da un mondo lontano e mentre giocavo con altri amici sono stato travolto da una forte tempesta. Dopo poco mi risvegliai in un bellissimo giardino ma purtroppo nell'impatto mi sono ferito. . -
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Pikachu:..
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Quando riaprì gli occhi vidi che un uomo mi si avvicinò;mi alzai e gli chiesi chi fosse. Era alto di un bel aspetto aveva una bella chioma di un biondo quasi platinato, dalle sue orecchie a punta capì subito che era un elfo. Egli indossava una bellissima armatura dove, sulla spalla sinistra si apriva una bellissima ala, insomma era davvero stupendo.
Edited by Pikachu:. - 14/5/2012, 20:27. -
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Pikachu:..
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Prima di rispondergli lo guarda con attenzione ancora una volta, ma vedendo la sua mano tesa per aiutarmi e il suo sorriso capì subito che non aveva cattive intenzione nei miei confronti. Allora dopo tante esitazioni gli risposi: "Piacere io sono Pikachu, sai dirmi in mondo mi trovo?
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Gli rispose, continuando a sorridere benché non vi fosse alcuna gioia nel suo cuore; e non perché stesse fingendo o mentendo, bensì perché il suo cuore non era aduso ad emozioni -per così dire- calde. Esso era ammantato di ghiaccio, quindi anche quel suo inarcare le labbra davano al viso accogliente un che di gelido.
Qui siamo ad Endlos, Pikachu.Più precisamente, ti torvi nel Latifondo del Presidio Errante: Laputa.
Fece, indicandogli con le mani l'immensità di quel prato erboso e coltivabile.E' stata una fortuna che tu naufragassi qui, nel Castello del Cielo.
Concluse, guardando il topolino nei suoi occhietti neri.. -
Pikachu:..
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Tenendo lo sguardo abbassato dissi: "Eh già è stata una fortuna cadere qui,ma soprattutto ho avuto la fortuna di incontrare una persona come te; ma purtroppo i miei amici, il mio mondo e la mia vita mi mancano tanto."
In quel momento provai una forte tristezza nel cuore, ma all'improvviso alzai lo sguardo e vidi davanti a me uno spettacolo davvero bellissimo. Non so descrivere l'emozione che provai nel vedere quel panorama così bello e infinito; so solo che in quel momento la tristezza che provavo sparì del tutto e dentro di me c'era solo tanta felicità.. -
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D'improvviso lo sguardo del Falco calò, come se dietro quell'espressione, che d'improvvisò capeggiò sul suo volto, volesse celare all'altro una triste realtà: come avrebbe potuto dirgli che da Endlos non c'era ritorno? O che, invece, per chi aveva tentato, non sempre la strada per giungere nel semipiano era la stessa per andarsene. Lui stesso, infatti, aveva viaggiato avanti e indietro, finendo in posti sempre diversi; e di alcuni nemmeno serbava il benché minimo ricordo.
Tuttavia, Grifis tentò per quanto gli fu possibile di non far pesare quella notizia alla creaturina, che già dall'espressione sembrava molto provata. Dunque, si limitò a dire:Qui a Laputa capita spesso che giungano persone da altri mondi, per cui siamo abituati a queste evenienze: potrai alloggiare nell'Albero-Casa fino a che non avrai deciso cosa fare.
Dicendo ciò, la slanciata figura dell'Elfo Silvano indicò una struttura che, pur essendo distante, era chiaramente visibile: sembrava un palazzo incavato nel legno di un gigantesco albero, o viceversa. Avrebbe fatto segno a Pikachu di seguirlo, salvo poi incamminarsi sicuro di essere seguito.. -
Pikachu:..
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Vedendo lo sguardo di Grifis, intuì subito che c'era un problema; ma lui non accennava a dirmelo. Grifis mi indicò un palazzo che era costruito nel legno di un albero e così ci incamminammo verso l'Albero - Casa. Durante il cammino feci vari domande, per primo gli chiesi:"Cos'è l'Albero - Casa?"
poi aggiunsi:"Vivi da solo in questo palazzo?"
ma soprattutto gli chiesi:"Grifis c'è qualcosa che devi dirmi?"
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Alle prime domande del piccolo roditore Grifis rispose con un sorriso, frattanto che camminassero insieme nel lungo prato verde del Latifondo. Di tanto in tanto all'orizzonte si vedevano delle casupole o qualche animale da fattoria, come mucche e simili, che brucavano in pace l'erba. Inizialmente distolto da quelle immagini, il Falco inspirò forte e soltanto in un secondo momento trovò le parole giuste per rispondere a Pikachu: In un certo senso. E' la casa di tutti noi Aviatori, fedeli condottieri della Dama del Vento, promotori di pace e giustizia; e lì che molti di noi hanno dimora, che vivono o passano molto del loro tempo. Quindi sì, posso dire di aver vissuto nell'Albero-Casa, ma non da solo.
Per l'altra domanda, quella che giunse poco dopo, il Comandante Bianco dovette attendere qualche istante, come se avesse un certo timore nell'usare parole che potevano essere, magari, troppo crude o dirette. Così, con calma, riprese:Posso capire che ti manchi il tuo mondo e che questa sia una realtà nuova per te, ma non demordere: troveremo sicuramente un modo per farti tornare a casa dai tuoi amici. Fino ad allora sarai ospite e ti prenderà sotto la mia ala.
Anche se indirettamente, aveva cercato di far capire alla piccola creatura che, per molto molto tempo, avrebbe dovuto dire addio alla vecchia vita e abituarsi alla nuova: avrebbe fatto nuovi amici, avrebbe vissuto nuove avventure... Per questo sperava che si abituasse il prima possibile al nuovo mondo dov'era adesso.. -
Pikachu:..
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Durante il traggitto Grifis mi rispondeva con il sorriso sulle labbra, mentre da lontano si intravedevano degli edifici; ma poco dopo distolsse lo sguardo da quel panorama bellissimo e mi disse che quel Albero - Casa viveva lui con altri condottieri fedeli alla Dama del Vento. Ma poco dopo nel suo sguardo notai un'area molto strana come stesse per dire qualcosa; infatti poco dopo Grifis mi disse che non dovevo arrendermi anche se il mio mondo e i mie amici mi mancavano tanto; infine mi disse che avrebbe fatto di tutto per farmi tornare a casa e che in qualunque momento mi avrebbe protetto,ma fino a quel momento sarei stato suo ospite. A quel punto smisi di cammicare gli sorrisi e gli dissi semplicemente: "Grazie amico mio!"
Ma purtroppo dentro di me sapevo che tutto ciò non era possibile, quindi prima mi abituavo al nuovo mondo e alla nuova vita e meglio era.
Edited by Pikachu:. - 23/5/2012, 17:26. -
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Era la prima volta che qualcuno lo chiamava amico.
Non che gli fosse mai mancato un qualche genere d'affetto, la Dama del Vento poi non era sconosciuta a plateali manifestazioni emotive; eppure era diverso, giacché Ella era bendisposta con quasi tutti coloro che lo erano altrettanto con lei, dunque non c'era da meravigliarsi nel vederla d'improvviso prendere qualcuno e dargli un bacio o un'abbraccio.
Tuttavia, quel Pikachu gli dava una sensazione molto diversa. Forse per questo il Falco, fermatosi, s'inginocchiò come per afferrarlo e dargli un'abbraccio. Forse un tentativo, chissà, per confortarla... e confortare se stesso.. -
Pikachu:..
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Rimasi colpita dal quel gesto fatto da Grifis tanto che per un secondo mi fece dimenticare ciò che mi era successo, infine tentai di accarezzarlo e abbracciarlo.Ti voglio bene Grifis.
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