[EM][LAM] Beautiful Criminal Mind

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    VjFXn

    Le tenebre della notte, le paure dei fanciulli.
    Per le strade del Castello Errante camminava uno dei peggiori incubi della società.

    Il crepuscolo era un ricordo di parecchie ore prima, mentre l’alba era ancora distante. La notte era fonda e pochi individui si aggiravano per quelle vie desolate. Tra questi s’annoverava Bid’daum.

    Era un cancro non congenito, giunto lì da terre lontane in cui si vende la morte.
    Le suole calcavano il selciato, con decisione e ovattata colpevolezza.
    C’era circospezione in ogni sua movenza, mista alla sfuggevolezza che può avere solo un’ombra.

    Il manto corvino che lo vestiva si confondeva col telaio d’oscurità su cui poggiava la volta celeste.

    Solo un particolare sfuggiva alla copertura: un singolo corno si ergeva dalla sua testa malata, retaggio di un qualche demone reincarnato. Come spiegare altrimenti la corruzione di quell’anima?

    La notte senza luna - il contraltare dello splendente giorno - accolse nel suo freddo abbraccio il Castigo.

    Molte erano le mansioni che lo avevano condotto a Laputa.
    Se avesse avuto una to do list, avrebbe già spuntato la casella dell’accordo per il traffico di organi.
    Quello schiavista era una seccatura: nervoso, sospettoso, quasi intrattabile.
    Dopotutto, se gestisci un andirivieni di organi umani tra Laputa e Merovish, qualche preoccupazione è normale che stuzzichi la tua psiche.

    Alla fine tutto si era risolto per il meglio: gli Eversori – rappresentati da Bid’daum – garantivano protezione alle carovane che nascondevano tutte quelle budella surgelate. In cambio, entrambe le estremità di quel filo sanguinante, che collegava il cielo con il sottosuolo, si erano impegnate a coprire i movimenti dei mercenari. Aveva un visto e aveva i documenti falsi. Con il timbro del Mastio.

    Un criminale in piena regola.

    Aveva fatto più in fretta del previsto a concludere l’affare: merito del suo inquietante aspetto, capace di far cambiare idea anche al mercante più ostinato.
    Così si era ritrovato in strada prima del previsto.

    Le sue iridi vermiglie ispezionavano il buio ambiente cittadino.
    Luci opalescenti – visibili solo per lui – macchiavano gli edifici affacciati sulla carreggiata. Erano le fragili anime degli abitanti, che rilucevano al sicuro dentro quattro mura. Inconsapevoli, immerse nei loro sogni.

    Fu travolto dall’impetuosa pulsione di devastare l’intero quartiere: quanto avrebbe goduto nel sentire gli strilli, quanto avrebbe riso udendo il pianto dei neonati, sepolti dalle macerie di casa!
    Sarebbe bastato così poco
    Il divertimento era a portata di mano…

    Strinse il polso destro con la mano sinistra. Strizzò le dita compulsivamente, cercando di trattenere l’istinto omicida. Chiuse gli occhi.
    S’ingobbì, il suo corpo fu percorso da qualche spasmo.
    Si sentì soffocare, i vasi sanguigni della testa pulsavano.

    Poi la quiete, con l'amaro retrogusto di un sordo dolore.

    Furono istanti dolorosi, ma riuscì a reprimere il suo squilibrio.
    Non poteva permettersi di fare baccano, altrimenti avrebbe mandato a puttane la missione.

    Era teso e facilmente irritabile: dopo una crisi del genere, era meglio non approcciarsi con lui.
    Un malessere sconosciuto lo pervadeva ogni volta che non concedeva una valvola di sfogo alla violenza.

    Si avvicinò ad una fontana scolpita nel marmo: i frizzanti getti d’acqua erano spenti, e le statue avevano un’aria malevola. Ma il Kuthiano se ne sbatteva le palle delle suggestioni.

    Continuò a consultare l’accurata mappa idrica del quartiere, illuminandola con una piccola torcia tascabile.
    Trovò il punto esatto sul cornicione della vasca secondaria ed infilò la mano in tasca.
    Estrasse un piccolo marchingegno e lo premette dentro l’anfratto della pietra.
    Perfetto, anche l’ultimo era stato piazzato…



    Equipaggiamento:

    Kuthian’s Armor
    Al momento dell’arresto Bid’daum indossava un’armatura di fattura Kuthiana. I tratti particolari sono la leggerezza dei pezzi e la loro incredibile resistenza ai colpi.

    Comet Hammer
    Quest’arma è composta da una sfera di metallo del diametro di 15 cm e dal peso di 3 kg. Questo peso è agganciato ad una catena di acciaio della lunghezza di 2 metri.

    Támerlein
    Il prigioniero possiede una spada particolare che supera la normale concezione di arma bianca. Si tratta di una lama incorporea che è l’emanazione stessa della sua anima. Recenti studi hanno portato a dimostrare l’ipotesi che quest’arma non sia in grado di danneggiare cose concrete ma solo spiriti e anime. Essendo parte stessa di Bid’daum, egli può scegliere quando farla comparire nella sua mano. [Tecnica attiva di consumo basso per far comparire e scomparire l'arma].
    La lunghezza di questa lama fantasma è di circa un metro e con un solo fendente di quest’arma lo spirito colpito viene distrutto e sparisce per sempre. Per quanto sia inservibile come arma di offesa classica, alcune sue peculiarità sono ancora misteriose, in quanto il detenuto è restio a mostrarla.

    Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto gdr + tecnica only-gdr]

    Passive:

    Risorse criminali
    La logica porterebbe a pensare che il Kuthiano, frammentando di continuo la propria anima, si stia autodistruggendo. Questo risponde solo in parte a verità.
    Usare il proprio spirito è rischioso; ma si è osservato che la sua anima, a causa dei continui utilizzi, è diventata più durevole. Sembrerebbe quasi un meccanismo di autodifesa, avviato in risposta al continuo sgretolamento dello spirito.
    Il criminale possiede una forza vitale superiore agli esseri viventi comuni, e non esiterà a sfruttare fino all’ultima stilla di energia per inseguire i suoi obiettivi.
    [Passiva: 110% energia]

    Oltre la realtà
    La manipolazione degli spiriti ha apportato dei sostanziali cambiamenti nel fisico di Bid’daum. I suoi occhi sono in grado di vedere nitidamente i fantasmi e le anime, normalmente invisibili alle persone comuni.
    Gli spiriti brillano di una perenne luce trascendentale, che li rende visibili al Kuthiano anche di notte o dentro il corpo degli esseri viventi.
    Che essi siano spettri, presenze esoteriche o anime vaganti, non sfuggiranno comunque al tremendo sguardo inquisitore del Castigo. Infatti egli non si limiterà ad osservare, ma la memoria immagazzinerà la forma e il colore specifico che rende unica ciascuna anima. Egli sarà in grado di identificare lo spirito già incontrato in precedenza nella stessa maniera in cui le persone riconoscono un viso familiare. [Auspex spirituale, raggio 30 metri]

    Putrefazione
    Gli spiriti manipolati dal Kuthiano – e la sua stessa anima – sono corrotti fino al midollo. La perversione profonda si amalgama con le forze esoteriche utilizzate dal criminale, trasmettendo questo marciume come una spaventosa epidemia, corrodendo progressivamente ciò che entra in contatto con gli spiriti.
    Tutto ciò che è colpito dalle arti esoteriche del Kuthiano è sottoposto a un progressivo avvizzimento.
    Il lento sfiorire, l’inevitabile morte.
    Questa corrosione è visibile sulla scorza, ma è capace anche di entrare in profondità. L’anima delle persone s’inaridisce e diviene sempre più irriconoscibile.
    Nei casi estremi si arriva alla completa perdizione: e mentre quel fiorellino perde la propria corolla e muore, lo spirito trova la dannazione.
    [Passiva scenica valida per le tecniche sciamaniche del personaggio: gli spiriti provocano un effetto aggiuntivo di corrosione e avvizzimento all’ambiente circostante. Gli effetti sullo spirito nemico sono di libera interpretazione]

    Minaccia tangibile
    Il prolungato passaggio di materiale spiritico attraverso il corpo genera degli effetti permanenti sull’organismo. Si annovera soprattutto un’estrema intensificazione delle sensazioni tattili, a causa dell’ipertensione a cui sono sottoposti alcuni recettori sottocutanei durante le pratiche sciamane.
    Ne consegue che Bid’daum possiede un senso del tatto ipersviluppato, in grado di percepire anche i più lievi spostamenti d’aria e di trovare le più lievi irregolarità sulle superfici che normalmente si direbbero lisce. [Passiva di tatto super-sviluppato]

    Burattinaio
    In caso di bisogno i frammenti di anima quiescenti sparsi in un ambiente possono essere risvegliati.
    Chi è stato lambito dallo spirito del Castigo rimane intriso della sua essenza e può essere manipolato anche dopo mesi dall’ultimo contatto, a patto che si trovi nel raggio di dieci metri da lui.
    Gli oggetti possono essere spostati e destati alla vita. [Passiva di controllo cinetico di oggetti circostanti: massimo 6 oggetti che non superano i 30 kg complessivi. Per estensione only-gdr, permette di manipolare i PNG che sono entrati in contatto con l’anima di Bid’daum]

     
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  2. Meirouya
     
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    La notte allungava i suoi tentacoli d’ombra su ogni cosa: lungo i muri degli edifici, rischiarati solo da fioche luci all’interno, lungo la via serpeggiante della città bassa e tra i pochi passanti notturni.
    Si avvolgeva attorno ad essi, quasi a volerli risucchiare nella stessa oscurità di cui era fatta.

    Padrona della notte, il cui regno veniva violato soltanto dal manto del silenzio che, come un velo, copriva ogni cosa toccata dall’oscurità.

    In questo mondo, fatto d’ombre e paure, vagava una sagoma avvolta in un mantello color muschio. I suoi lunghi capelli ramati sfuggivano dalle pieghe del cappuccio, mentre i suoi occhi - come luccicanti smeraldi- scrutavano tutt’attorno con il loro solito sguardo curioso.

    La naiade camminava a passo svelto, fermandosi alle volte per ammirare un particolare gioco di ombre o un dettaglio che ad uno sguardo distratto sarebbe sfuggito. Volteggiava tra gli edifici, ebbra di sensazioni nuove - così care per lei -, ammirando il cielo, le ombre, ogni spiraglio di vita.
    I suoi passi leggeri sfioravano il terreno, mentre Eireen quasi volava tra i vicoli, cercando di far meno rumore possibile per non turbare il sonno degli abitanti della città bassa.

    In quegli attimi, avvolta nella notte e nel silenzio, sentiva - in un certo senso- di esser tornata indietro, nel ventre del mare. Il buio non le faceva paura, anzi l’affascinava. Il mondo, di notte, sembrava cambiare volto, scoprendo parti nascoste che mai alla luce del sole si sarebbero esposte. Per quel motivo ora si trovava lì, a vagare tra le strade deserte: amava scoprire il mondo in ogni sua sfaccettatura.

    Eireen si bloccò di colpo, chinandosi con grazia ad accarezzare una pietra che - ai suoi occhi - aveva una forma strana. Le sue dita sfiorarono la fredda pietra ed un brivido le salì lungo la spina dorsale.
    Si rialzò lentamente, stringendosi nel mantello e scrutando tutt’attorno a sé, aguzzando la vista per cercare di vedere oltre le ombre della notte.

    Il suo istinto la spinse a camminare verso una strana ombra che s’intravvedeva tra le altre, più nera della pece stessa. Sentiva qualcosa provenire da lì, anche se non capiva bene di cosa si trattasse. La curiosità, come al solito, prese il sopravvento e la naiade, con passo svelto, saltellò tra le ombre, avvicinandosi alla fonte di quella sensazione.

    Quasi senza accorgersene, ci andò a sbattere contro, inciampandoci su: era una fontana, scolpita nel marmo e fornita di un bordo rialzato per non far straripare l’acqua. Fu contro ciò che Eireen andò a sbattere, cadendo oltre il bordo e finendo dove - in teoria - doveva esserci l’acqua. La fontana, però, a quell’ora era spenta e la naiade, quindi, finì contro il fondo di marmo.
    Fortunatamente aveva allungato le mani per proteggersi e non si fece quasi nulla.

    Si rialzò ed in quel momento si accorse dell’individuo fermo dall’altro lato della vasca di marmo, facendo un salto indietro per lo stupore.

    Oh, buonasera” esclamò sorpresa, leggermente in imbarazzo per la figuraccia che aveva appena fatto.



    ~ Passive
    CITAZIONE
    Empatia - Nata dalle memorie dell’acqua, conserva in sé quella sensibilità necessaria a percepire i sentimenti delle persone che le stanno attorno.
    Attraverso un contatto visivo percepisce i sentimenti delle creature viventi che le stanno intorno.

    Riflessi felini - L’acqua scorre, fluida. Sa adattarsi ad ogni circostanza, cambiando continuamente. Senza mai fermarsi.
    Power up permanente in agilità del 50%.

    ~ Note: //

     
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    La giornata era stata tremendamente lunga e faticosa.
    Era teso e stanco, ma non si trattava della dolce stanchezza che assale i padri di famiglia alla fine di un’onesta giornata. Era uno snervamento interiore, un tedio acuto e insopportabile.
    E l’ipersensibilità dell’epidermide non lo aiutava di certo.

    Ricordava benissimo quando era cominciata quella tortura a fior di pelle.

    Aveva assalito una base mafiosa nelle periferie della Tana.
    Era stato un piano mal calcolato e il Kuthiano – credendo di potercela fare in solitaria – si era trovato in una schiacciante inferiorità numerica. Non si era disperato, non aveva implorato pietà.
    Aveva semplicemente combattuto, con la foga irruente di una bestia con la rabbia.
    Aveva ucciso, si era sderenato, e aveva continuato.

    Lo avevano trovato quasi morto in mezzo ai cadaveri, coperto di sangue proprio e altrui.
    Aveva abusato dei suoi poteri, che gli consentivano di manipolare la propria anima ed estrarla a brandelli dal corpo. E ne aveva pagato le conseguenze: poche ore dopo la strage si era svegliato di soprassalto, febbricitante e devastato dalla fatica. Cosa lo aveva svegliato?

    Un moscerino.

    Un minuscolo e impercettibile insetto si era posato sul suo braccio.
    Ma la reazione provocata era paragonabile al contatto con una pietra rovente.

    La sua anima – abusata e corrotta – gli aveva inflitto una nuova maledizione.
    L’ipersensibilità non lo fece dormire per tre giorni consecutivi.

    Col passare del tempo si era abituato a quelle nuove sensazioni, e lentamente stava imparando a sfruttarle. Quella notte, prima ancora di udire il capitombolo della naiade, prima che il suo sguardo disumano si volgesse nella sua direzione, lui l’aveva sentita.

    Un velo leggero d’aria fu spostato dall’aggraziata fanciulla, e finì per accarezzare la pellaccia del Castigo.

    C’è qualcuno!

    Si girò in fretta e vide una persona ruzzolare dentro la fontana.
    Cosa doveva fare?
    Fuggire, così da insospettire la sconosciuta?
    Parlarle, rischiando di tradirsi con le sue stesse parole?
    Ucciderla…?

    Si dice che uno sguardo riesca a comunicare molto di più di mille parole.
    Le iridi scarlatte del Kuthiano incontrarono lo sguardo verdeggiante della fanciulla.
    Lui capì subito che quell’anima non era umana.
    Lei sarebbe sprofondata nel contorto abisso della psiche dell’Eversore, trascinata giù dalla sua Empatia.
    Cos’avrebbe provato? Terrore, straniamento, repulsione?

    Buonasera, signorina.
    Cosa la porta a girovagare per strada a notte fonda? Non ha paura che possa capitarle qualcosa di brutto?


    La voce viscida di Bid’daum strisciò e serpeggiò nei dintorni, avvolgendo l’altra con il suo suono satanico.
    Il mercenario ritrasse con nonchalance la mano che stava trafficando sotto il bordo marmoreo del monumento.

    Avvolse quella fragile creatura con la sua opprimente presenza, che recava in sé un vago sentore di disgrazie. Il suo bieco sguardo – abituato da ore all’oscurità notturna – si soffermò sulle curve gentili della ragazza.

    Quella pesante e tetra nottata poteva ancora colorarsi con la tinta del divertimento



    Equipaggiamento:

    Kuthian’s Armor [Armatura]

    Comet Hammer [Arma contundente snodabile]

    Támerlein [Spada spirituale, non evocata]

    Bussola dei Desideri [Oggetto gdr + tecnica only-gdr]

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    Burattinaio [Passiva di controllo cinetico di oggetti circostanti: massimo 6 oggetti che non superano i 30 kg complessivi. Per estensione only-gdr, permette di manipolare i PNG che sono entrati in contatto con l’anima di Bid’daum]

     
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  4. Meirouya
     
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    Improvvisamente, come un fiume in piena, i sentimenti - l’anima - dell’uomo di fronte a lei le si riversarono addosso appena quest’ultimo incrociò lo sguardo della naiade. Eireen boccheggiò, come un pesce che cercasse invano di respirare fuori dall’acqua, mentre veniva psicologicamente investita da un mondo d’incubo, fatto d’odio, dolore, disgrazia ed ogni orrore immaginabile.
    Il suo stomaco si chiuse in una morsa, mentre il suo cuore cercava di lottare contro quella marea che l’investiva, colmandola di terrore ed orrore nel contempo. Le sue ginocchia cedettero e lei si accovacciò contro il bordo freddo della fontana, costringendosi a respirare lentamente ed a calmarsi.
    Com’era possibile? Pensò, scossa. Non aveva mai incontrato in vita sua un essere del genere.

    Buonasera, signorina.
    Cosa la porta a girovagare per strada a notte fonda? Non ha paura che possa capitarle qualcosa di brutto?



    Un brivido le corse lungo la spina dorsale al suono della voce che si avvolse attorno a lei viscidamente, come un serpente malefico che si attorcigliava attorno alla sua preda, velenoso ed ebbro di sete di sangue.
    Un altro brivido che scosse la naiade, senza riuscire a districarsi del tutto da quella rete diabolica che l’uomo aveva tessuto attorno a lei solo con la forza dei sentimenti.
    Deglutì a vuoto, riuscendo a rialzarsi a fatica appoggiandosi al freddo bordo di marmo della vasca.

    Io.. ” iniziò, prendendo fiato “ stavo solo passeggiando “ balbettò, conscia di non avere una reale motivazione del perché vagasse in giro a notte fonda.

    Certo, voleva esplorare il mondo in ogni sua sfaccettatura, ammirare come le cose cambiavano di notte rispetto al giorno.
    L’anima dell’uomo, però, la persuase che lui non avrebbe fatto null’altro se non burlarsi delle sue fantasticherie, quindi decise di optare per la verità più banale e semplice, anche perché nel suo cervello - in quel momento - c’era soltanto quella marea di emozioni che la travolgeva inesorabilmente, spingendola in un abisso oscuro.

    Non pensavo di disturbare nessuno “ continuò incerta, bloccandosi di colpo.

    Non sapeva come rispondere all’ultima domanda postagli dall’uomo: non aveva mai preso in considerazione che lì a Laputa potesse accaderle nulla di male.

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    La ragazza riconobbe un incubo in carne ed ossa.
    Lei indietreggiò, impressionata da ciò che aveva visto oltre le semplici apparenze.

    Bid’daum si chiese cosa avesse terrorizzato così quella giovane che – in teoria – era all’oscuro di quale essere deviato si celasse sotto quel mantello. Era solo genuina prudenza o c’era dell’altro?

    La naiade si sollevò lentamente e farfugliò la sua risposta, senza nascondere tutta la sua insicurezza.
    Un fremito di piacere scombussolò la testa del Kuthiano: le parole dense di timore, timide e ingenue, provocavano in lui un’insolita sensazione di eccitamento. Avrebbe ascoltato per ore i balbettii delle sue vittime, godendo della loro incertezza, istante per istante.

    Peccato che non avesse tutta la notte a disposizione: altri oneri e altre situazioni imponevano la sua presenza. Tuttavia voleva concedersi qualche sfizio, in modo da gratificarsi per la giornata impegnativa.
    La violenza carnale contro una fanciulla che girovagava di notte non avrebbe dato nell’occhio, no?

    Doveva solo tappargli quella boccaccia: certe puttanelle erano brave a strillare come dei rapaci, soprattutto quando un affabile gentiluomo metteva loro le mani addosso.

    Rispose alla sciagurata con melliflua e innaturale cortesia.

    Ma lei non mi disturba affatto, anzi!
    Lasci che l’aiuti ad uscire...


    Tese una mano verso di lei, mimando un abbozzo di soccorso.
    A sua insaputa, una mattonella divelta dal selciato si sollevò alle sue spalle.
    Sarebbe bastata una botta alla nuca e la sua vittima si sarebbe ammutolita, privata dei sensi, svenuta.

    Già pregustava il momento e si chiedeva se quella poveretta ne sarebbe uscita viva.
    Non poteva saperlo con certezza: quando si sfogava, aveva la dannata abitudine a non porsi alcun freno. Era tutto nelle mani del caso... un pizzico di follia di troppo e la giovane non si sarebbe più svegliata.

    La piastrella cubica volò verso l’alto - verso il suo obiettivo - guidata dalla volontà del Castigo.
    Forse l’empatia dell’altra avrebbe colto un’insolita sfumatura nei sentimenti del dirimpettaio. Avrebbe percepito quella sommersa ostilità che stava per trovare uno sfogo?

    Forse non tutto era perduto...



    Equipaggiamento:

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    Risorse criminali [Passiva: 110% energia]

    Oltre la realtà [Auspex spirituale, raggio 30 metri]

    Putrefazione [Passiva scenica valida per le tecniche sciamaniche del personaggio: gli spiriti provocano un effetto aggiuntivo di corrosione e avvizzimento all’ambiente circostante. Gli effetti sullo spirito nemico sono di libera interpretazione]

    Minaccia tangibile [Passiva di tatto super-sviluppato]

    Burattinaio [Passiva di controllo cinetico di oggetti circostanti: massimo 6 oggetti che non superano i 30 kg complessivi. Per estensione only-gdr, permette di manipolare i PNG che sono entrati in contatto con l’anima di Bid’daum]

    Note: uso la passiva burattinaio per cercare di tramortire Eireen con una mattonella scagliata alle sue spalle.
    Con la tua Empatia puoi cogliere l’ostilità rivolta contro di te e reagire di conseguenza ^^
     
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  6. Meirouya
     
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    Eireen sentì un brivido percorrerla, captando i sentimenti che emanava l’uomo di fronte a sé. Tra quella marasma di emozioni negative -spaventose - s’era insinuata una vena di un sentimento che la naiade non conosceva.
    Il suo spirito di sopravvivenza - temprato dalla lunga permanenza tra i ghiacci - l’avvertì di stare all’erta da quel figuro misterioso: non era una buona persona, i suoi sentimenti lo dimostravano appieno.
    Cosa volesse farle restava un mistero per la naiade; poteva solo immaginare torture lente e dolorose che mai aveva vissuto.

    Ma lei non mi disturba affatto, anzi!
    Lasci che l’aiuti ad uscire...


    Le sue parole cordiali stridevano contro il tono artificiale e mellifluo che ben si accostava alle sue emozioni.
    Eireen rabbrividì di nuovo al suono della sua voce, sentendo il battito del cuore rimbombarle nelle orecchie.
    Il ragazzo di fronte a lei le tese una mano, un gesto amichevole che poco s’addiceva a ciò che la naiade percepiva.
    Non sapeva come reagire, se le convenisse accettare la mano dello sconosciuto - col rischio di venire forse immobilizzata o quant’altro - oppure rifiutare gentilmente, rischiando forse che lui scatenasse la sua rabbia.

    A salvarla da quell’ardua scelta fu un rumore improvviso proveniente dalle sue spalle: un botto come qualcosa che cadeva a terra con un gran fracasso ed un miagolio indignato e spaventato.
    Eireen si voltò di scatto, stupita da quell’improvviso rumore che - a sua insaputa - l’aveva forse salvata dal finire svenuta e alla mercé dello sconosciuto.
    Il gatto - un randagio? - era una macchia d’ombra tra le ombre, intenta ad annusare i resti degli oggetti che l’avevano spinto a miagolare, forse in cerca di cibo.

    Per la naiade, però, il gatto era divenuto invisibile: nella sua sfera percettiva - precisamente davanti al viso - era entrato un oggetto squadrato che si stava dirigendo implacabilmente verso di lei.
    Non fece in tempo a dire alcunché e fu solo grazie ai suoi riflessi sviluppati che riuscì a schivare la mattonella spostandosi lateralmente con uno scatto, sebbene - con un preavviso così breve- non poté impedire alla mattonella di colpirla completamente.
    Un angolo della piastrella le sfiorò una guancia, ferendola di striscio e causando un brutto livido sul viso della naiade.
    Tutto accadde nel giro di pochi attimi ed Eireen si era quasi scordata dell’individuo vicino a lei, mentre - a causa dello scatto - si trovava in una posizione accovacciata decisamente scomoda e pericolosamente indifesa.


    ~ Passive
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    Empatia - Nata dalle memorie dell’acqua, conserva in sé quella sensibilità necessaria a percepire i sentimenti delle persone che le stanno attorno.
    Attraverso un contatto visivo percepisce i sentimenti delle creature viventi che le stanno intorno.

    Riflessi felini - L’acqua scorre, fluida. Sa adattarsi ad ogni circostanza, cambiando continuamente. Senza mai fermarsi.
    Power up permanente in agilità del 50%.




     
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    I guastafeste si celano spesso con sembianze improbabili.
    Chi avrebbe mai pensato che quel micetto avrebbe attirato l’attenzione della sua ignara vittima?
    Lei voltò il capo e si accorse della pietra in rotta di collisione col suo collo. Si mosse con rapidità encomiabile, dimostrando di possedere a sua volta qualche asso nella manica. Capacità sovraumane... al posto di aggredirla, Bid’daum non avrebbe fatto meglio ad offrirle un posto di lavoro nell’organizzazione di mercenari di cui era portavoce?

    No, poteva leggerlo nei suoi occhi: una creatura come lei non avrebbe mai accettato di sporcarsi le mani nel violento Meridione. Alcuni erano portati per la carriera criminale, altri no.
    I primi avevano il dovere e il diritto di sopraffare i secondi, senza esitazione. Così funzionava il Multiverso, fin dall’inizio: Yin e Yang, Luce e Buio, e tutte quelle minchiate associate.

    La ragazza evitò la botta, rimanendo solo scalfita dal bordo della mattonella.

    Il Kuthiano odiò quel felino. Odiò quella mattonella. Odiò i suoi poteri troppo lenti.
    Disprezzò con tutto il suo essere quella ragazza e quel Destino avverso che sembrava perseguitarlo ovunque andasse.

    Per chi profana la dimensione spiritica non esiste redenzione.
    Il Castigo – manipolatore di anime – era condannato allo strazio.
    Ma non avrebbe sofferto in solitudine: avrebbe trascinato con sé quante più anime possibili.
    Nel baratro del Male, tutti quanti.

    D’un tratto la sua mano mancina cominciò a tremare e progressivamente tutto il suo essere entrò in risonanza con la follia omicida. Il recente fallimento aveva abbattuto quei labili freni inibitori che si era imposto quella notte.

    Al diavolo la missione, al diavolo tutto.

    Gli argini non riuscivano più a trattenere quel torrente in piena.
    Straripò tutta la sua violenza.

    Bastò una piroetta sull’asse longitudinale per sfoderare un’arma terribile quanto il suo possessore.
    Dal mantello nero fu estratto il Comet Hammer, annunciato dallo sferragliare metallico della catena che si distendeva. Il Kuthiano impresse in pochi istanti la forza rotante all’arma, che orbitò in parallelo con chi la impugnava. Le sue mani erano salde sulla catena e nel mentre trasmisero una cospicua energia spirituale all’oggetto. Roteò un altro paio di volte; la sfera metallica fendeva il buio con la sua grave presenza.
    L’esecuzione fu rapida, efficace, quasi elegante come un balletto classico.
    Ma la sua arte non era la danza, era la distruzione.

    La naiade – rintanata come un topo – avrebbe assistito all’insania che lei aveva inconsapevolmente scatenato. La sfera d’acciaio scaricò tutta la sua energia sul muro portante di un edificio affacciato sullo spiazzo della fontana.

    nxfyn

    L’impatto fu devastante, pari a quello di una palla demolitrice: la zona colpita si sbriciolò all’istante e la parete si fletté pericolosamente verso l’interno. L’equilibrio architettonico era stato sconvolto e ben presto il palazzo sarebbe franato. I calcinacci furono intaccati dai rimasugli spirituali scaturiti dalla collisione: i mattoni s’imputridirono e l’intonaco del palazzo fu scolorito, come se quella zona dell’edificio fosse invecchiata di colpo. L’implacabile putrefazione si trasmise come un’epidemia, ossidando le tubature e incrinando le finestre dei piani inferiori.

    Bid’daum uscì dal polverone con aria trionfante, ma non ancora soddisfatta.
    Altre sei mattonelle furono divelte dal selciato e saettarono verso altrettante finestre dei palazzi circostanti.
    Crepe nel vetro, poi frammenti aguzzi, accompagnati dal tintinnante suono della devastazione.

    Urla spaventate risuonarono nella notte, confuse e stordite dal fracasso.
    Dalle finestre fecero capolino sguardi spaventati.
    Il direttore d’orchestra c’era, il pubblico teneva gli occhi puntati sulla scena.
    Che lo spettacolo avesse inizio.



    Energia: 110 – 10 = 100%
    Equipaggiamento:

    Kuthian’s Armor [Armatura]

    Comet Hammer [Arma contundente snodabile]

    Támerlein [Spada spirituale, non evocata]

    Bussola dei Desideri [Oggetto gdr + tecnica only-gdr]

    Passive:

    Risorse criminali [Passiva: 110% energia]

    Oltre la realtà [Auspex spirituale, raggio 30 metri]

    Putrefazione [Passiva scenica valida per le tecniche sciamaniche del personaggio: gli spiriti provocano un effetto aggiuntivo di corrosione e avvizzimento all’ambiente circostante. Gli effetti sullo spirito nemico sono di libera interpretazione]

    Minaccia tangibile [Passiva di tatto super-sviluppato]

    Burattinaio [Passiva di controllo cinetico di oggetti circostanti: massimo 6 oggetti che non superano i 30 kg complessivi. Per estensione only-gdr, permette di manipolare i PNG che sono entrati in contatto con l’anima di Bid’daum]

    Attive:

    Fumet Slammer
    Energia spiritica si condensa sulla sfera di metallo dell’arma del Castigo. Al momento dell’impatto con il bersaglio, essa sarà rilasciata in un attimo, deflagrando brutalmente.
    L’esplosione ravvicinata, sommata ai danni che il peso d’acciaio normalmente infligge, polverizzerà ogni cosa nel suo raggio d’azione.
    Le uniche cose che rimarranno illese saranno l’arma e il suo utilizzatore, abitualmente intrisi di questa energia e perciò immuni.
    Consumo: medio

    Note: sei libera di intervenire come preferisci ^^

     
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    Lo scalpitare degli zoccoli lo riportò alla realtà, facendolo riemergere dal sogno insano in cui si stava immergendo.
    Le guardie a cavallo stavano arrivando al luogo dei disordini, e lui non poteva permettersi casini con la milizia locale. Decise di ritirarsi, lasciando alle sue spalle paura, devastazione ed anche qualche vittima. In circostanze diverse, si sarebbe sfogato di più.

    Lasciò là anche quella ragazza intimorita, che aveva scatenato le sue più perverse pulsioni, e che forse si sarebbe crucciata per aver scatenato un simile demonio.
    Ah, il senso di colpa.
    Che automatismo insulso della mente razionale, quale diavoleria è mai un tale meccanismo? Spinge a rinnegare le proprie azioni, ostacola il sereno vivere, porta al pentimento e alla confessione.
    I rimorsi sono il peggior cancro esistente per il libero arbitrio. Era dannatamente difficile sradicarli dalla propria anima, e molto spesso tornavano per colpire a tradimento. La loro carica di amarezza investiva i ricordi del misfatto, quell’onda di disgusto rivoltava lo stomaco nei momenti di maggior debolezza.
    Bid’daum doveva combattere questa pulsione orrenda al pentimento, giorno dopo giorno.
    Questa battaglia secolare lo perseguitava nei suoi incubi e nelle sue battaglie, e lo faceva sentire sempre più vivo.

    Il Kuthiano si ritirò nelle tenebre che lo avevano partorito, lasciando la sua firma di morte in quel piccolo angolo di mondo. Ma non era abbastanza.
    Un giorno sarebbe tornato, e avrebbe fatto comprendere ai Laputensi fino a che limite si può spingere la perfidia.

     
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