[LAM] Scorrete divine acque

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    Viaggiatore dei Mondi

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    ~ G R I F I S ~
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    k7sSS

    Sicché chiuse gli occhi, il vento non aveva altro da spiegargli.
    Lo sentiva sussurrargli qualcosa nelle orecchie, forse voleva catturargli l'attenzione che, sospinta invece sulle vele dell'incertezza, navigava oltre l'orizzonte della preoccupazione. Non poteva e non riusciva, Grifis il Falco, a togliere dalla propria testa le parole di Drusilia.

    -Per quanto possiamo piegarli al nostro volere, questi sono e restano marchi sulla nostra pelle.

    Categorica. Le speranze di poterle infondere una maggiore sicurezza erano naufragate così, tra due tempi di una frase che in se stessa racchiudeva tutta l'ignoranza che il Comandante Bianco aveva del potere che gli era stato affibbiato. Elevò brevemente la mano destra, ove in risposta lampeggiò un simbolo arcaico e azzurrino. L'attimo successivo, tacendo, questo si acquietò sparendo sotto la pelle come se non fosse mai esistito. Perché era stato scelto?
    Cosa voleva la Vera Runa dell'Acqua da lui?

    Non rispose.
    Certo, come poteva... non sapeva parlare.
    Si esprimeva per tutt'altre vie però, di questo Grifis ne era certo.

    Allorquando il Sole colpì le venature argentee della sua corazza, impennatosi dapprima sull'onda di mezzogiorno, ove poté meglio avvolgere l'intera distesa erbosa dell'agricoltura laputense. Solo l'ombra rapida del Falco privò l'erbetta del calore astrale, poiché il breve volo di questi proiettava poco al di sotto la sagoma nera delle sue ali metalliche. Una svolta, poi una leggera piroetta: raggiunse un'area che riteneva adeguata e, atterrando dolcemente, piegò le ginocchia e vi rimase così per qualche attimo.

    E' arrivato il momento... non potrò sfuggirle per sempre.

    mWU5m
    Si disse, issando la mano con la Runa al cielo.
    Pochi istanti di concentrazione catalizzarono le sue volontà, mentre tre cerchi concentrici si aprivano sopra di lui brillando di un colore azzurro e intenso. Poteva sentire le onde e il mare, le piogge e lo scorrere dei fiumi. Era così intenso e grande quell'energia che ne fu, inizialmente, spaventato.
    Un vento fatto d'energia e mana si alzò improvviso, muovendogli il crine biondo cenere verso l'alto. I suoi occhi cristallini brillarono come zaffiri, mentre il viso bianco e levigato veniva carezzato da scie di potere misti a piccoli flussi d'acqua. Continuò così, espandendo l'essenza dei mari fino ad un tale livello che, rabbrividendo, si strinse il polso con la sinistra e digrignò i denti.
    Con tutto lo sforzo possibile l'algido Aviatore tentò di contenere quell'energia impetuosa, che stava sempre più uscendo dagli argini del suo controllo; abbisognò di notevole fatica per calmarne la furia, affinché essa sparisse nuovamente come prima. E mentre la sentiva sopirsi sotto l'epidermide, un rivolo di sudore attraversò la sua fronte.
    Se non fosse riuscito a controllarne gli efflussi, quante vita tra i suoi compagni avrebbe arrischiato di recidere? Scosse il capo, non volle pensarci.
    Preferì sedersi sull'erba e riposare, ne aveva più bisogno.

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    Legenda

    StatusMana totale 100%
    Consumi Nessuno
    Condizione fisica 100%, Ottimale
    EquipArmatura d'Argento del Grifone
    Di placche è composta l'Armatura d'Argento del Grifone, da tutti riconosciuta come emblema non solo di perfezione e sobrietà ma anche come gioiello artistico. Creata nottetempo da fabbri di un'altro mondo e luogo, ottenuta da Grifis in modalità ch'egli non rammenta, essa proviene da fucine magiche d'alto rango, designate per lo più alla creazione di veri capolavori dell'arte della forgiatura e della fabbricazione dei metalli. La porzione del corpo che essa protegge è piuttosto estesa, non disdegnando infatti anche quelle parti che, solitamente, sono lasciate nude ai colpi dei nemici. Il suo design è poi fortemente ispirato alla figura del leggiadro falco, tant'è che tutto il laterale sinistro della stessa ha la particolare foggia di piume o ali, che angoli e smussature sono rappresentati come un candido piumaggio mentre, sul lato sinistro, si apre verso la spalla un'ala elegante. Cinture e lacci di cuoio stringono la pettorina saldamente alla vita, mentre un fermaglio dorato raffigurante l'emblema degli Aviatori sigilla sul petto l'adesione alla causa degli stessi.

    [ Equip Armatura ]

    L'intera armatura è poi concepita per non appesantire né porre ostacolo alcuno in chi la indossa. Tant'è vero che, a dispetto del suo apparire, Grifis non ne ha alcun impedimento: la fluidità delle placche metalliche rende possibile ogni gestualità normalmente resa da altre corazze goffa o proibitiva. Per questo motivo, l'armatura sembra molto più simile ad un'abito che ad una corazza, dal momento che questa sembra seguire perfettamente ogni movenza del Falco e non ne appesantisce il fisico.

    [ Passiva Peso Leggero ]

    Al di là della pregevole fattura e delle sue qualità sopra elencate, l'Armatura del Falco nasconde sullo schienale un paio di ali metalliche estraibili ed espandibili, ch'egli può utilizzare a proprio piacimento quando e come più lo desidera. Composte anch'esse di varie placche metalliche mobili, si incastrano perfettamente in un'intricato sistema che permette la rapida espansione o chiusura delle stesse sullo schienale. Inoltre, le rune elfiche incise nel metallo consentono a questa il volo e, per effetto intrinseco, anche a Grifis è dato solcare così il cielo; in termini di gioco, è concesso librarsi in aria in modalità che non hanno restrizione nelle ruolate, o che ne hanno in Quest o scene masterate se non nella volontà del QM, mentre in duello tale potere è limitato ai soli cinque metri d'altezza effettivi dal terreno.

    [ Passiva Volo ]

    Bussola d'Oro, Rosa dei Venti

    Finemente incastonata in uno dei bracciali della corazza, vi è la Bussola d'Oro - Rosa dei Venti, la quale come dice il nome altro non è che che una piccola bussola d'oro, comoda da indossare con una catena o portarla semplicemente in tasca. Differentemente dalle altre, però, non ha alcun ago magnetico: ha quattro lancette ed un quadrante con simboli strani. La lancetta blu indica la direzione fisica da seguire per raggiungere ciò che si cerca, mentre le rosse indicheranno simboli che suggeriranno il "modo" più consono per raggiungerlo.

    [ Equip Oggetto ]

    Spada degli Spiriti Silvani

    Fidata compagna di mille battaglie, fedelmente al fianco del Falco in ogni sua battaglia, questa spada incantata prende il nome dal bosco di Fanedell e dagli spiriti che la abitano; è proprio qui che Grifis, dopo un lungo pellegrinaggio, ne ha estratto l'elsa da un tronco di quercia reclamandola come propria dopo un lungo tempo d'abbandono e dimenticanza. Il modello di forgiatura è quello di una lama larga avente guardia oblunga e coperta da leggera pelliccia bianca. Il fodero è in pelle scura, decorato con varie croci chiare che, dalla base fino all'apertura, ne fanno risaltare la linea. Alla sommità, infine, vi è un pezzo di corda rosso, probabilmente appartenuto al suo precedente proprietario. Come già detto, l'arma risulta essere piuttosto larga e, a differenza delle altre katane regolari, in mani inesperte risulterebbe difficile da maneggiare. Tale svantaggio è però compensato dal metro e cinquanta di tutta la lama, che le permette di colpire rapidamente più bersagli da distanza notevole.

    [ Equip Arma ]

    Se ciò non fosse sufficiente, all'atto della forgiatura i fabbri elfici infusero l'anima della lama di un cuore magico, ulteriormente rafforzata dai metalli della stirpe di Fanedell, contribuì a rendere la Spada fra le armi più affilate e taglienti che tutta Endlos possa ricordare. In particolare, ogni colpo sferrato dalla stessa possiede la proverbiale capacità di superare eventuali capacità difensive di un'avversario. Vuoi che siano carni di pietra, armature o poteri che semplicemente rendono inefficaci eventuali danni fisici, la Spada si dimostrerà loro superiore. Ciò però non può dirsi, tuttavia, d'eventuali difese erette con uno dispendio di mana, su cui la spada andrà a infrangersi come dovuto (in termini di gioco, l'abilità annulla eventuali passive anti-danno fisico, permettendo alla spada di Grifis il normale danno altrimenti negato; e per lo stesso motivo, essa non ha valenza in caso di difese/abilità a consumo).

    [ Passiva Affilatura Migliorata ]

    Vera Runa dell'Acqua

    Incarnazione del potere dell'acqua, capace di salvare la vita dei feriti... curandoli o ponendo fine alla loro agonia; la Vera Runa dell'Acqua sceglie auotonomamente il suo portatore: proprio per questo nemmeno il Falco ha memoria di come e perché questa è andata incastonandosi sulla sua mano destra, sebbene è stato fin da subito cosciente delle sue immense qualità, poiché essa racchiude in sé tutte le acque del mondo, dalle pioggie primaverili a quelle torrenziali, dai fiumiuciattoli di montagna alle grandi piene che hanno piagato la storia... Per tanto, la Vera Runa funziona come un catalizzatore mediante il quale l'utilizzatore può asservire a sé l'acqua che dona o priva della vita, che da sempre scorre senza fermarsi mai

    [ Equip Arma ]

    Il primo effetto sensibile provocato dalla Vera Runa è quello di modificare l'emissione magica del suo portatore, ovvero essa incrementa drasticamente l'aura che è possibile avvertire da chiunque detenga un qualche genere di potere extrasensoriale (vedi Auspex). Di conseguenza, anziché celare in qualche modo la presenza del Falco a questi sensori sviluppati, la Runa lo rende chiaramente visibile. Tuttavia, proprio perché essa influisce sull'emissione dell'aura magica avvertibile, non significa che essa sia effettivamente reale. Ovvero, in termini di gioco, la Vera Runa impedisce ad Auspex e simili di quantificare l'essenza magica emessa da Grifis e, dunque, falsifica le informazioni che è possibile ricevere da questa: per tanto, perfino una tecnica di consumo basso verrebbe rilevata come una di livello superiore, pur non essendolo affatto. Gli unici esenti da questo potere sono coloro privi, appunto, di Auspex

    [ Passiva - Inganna Auspex ]
    PassiveSonata Arctica

    noltre, come già detto poc'anzi, Grifis è solitamente paragonato per similitudine ad una collina silente. E proprio da questo termine prende il nome una sua capacità, ovvero Silent Hill, che lo vede emanare un'aura particolare e fine, avvertibile da chiunque gli sia prossimo o si trovi in un raggio pari a sette metri; e tale influsso, altrimenti conosciuto come influenza psicologica, induce il prossimo a rivolgersi al Falco con il dovuto garbo e rispetto. Diviene dunque impellente, per chiunque gli fosse prossimo, a frenare la lingua evitando sproloqui o altri scivoloni poco graditi. E' chiaro che il suddetto potere sia soggetto all'interpretazione altrui, oltre che ad essere bloccato da eventuali schermature e/o difese fino ad un livello medio

    [ Passiva - Riverenza ]

    Con l'avanzare dei gradi e della cariche militari, in nome del suo ormai ruolo di Comandante dei Bianchi Aviatori, Grifis non è più soltanto un personaggio che incute riverenza: è chiamato a dominare e controllare i suoi sottoposti. In virtù di questo, il Falco non solo può indurre il prossimo a forme di rispetto consone alla sua figura, ma detiene anche la facoltà di soverchiare o superare eventuali forme di restrizioni mentali, specie quelle che indurrebbero a ribellarsi ai suoi influssi. In termini di gioco, ciò equivale ad un bonus del 50% sugli influssi psicologici da lui manifestati

    [ Passiva Bonus 50% Influssi psicologici ]

    Etlreth, The White Album

    Ma ancor più tremendo è il potere che si manifesta allorquando il Falco si accinga a combattere, poiché il quel preciso momento tutto il potere di Etlreth, The White Album risveglia l'energia ottenuta con il patto segreto, confluendo nell'aura emanata da Grifis. Nella fattispecie è tanto pungente e bassa la temperatura che questa esercita su un corpo o su una vittima da rallentarne l'organismo, a tal punto che la muscolatura, l'ossigeno e perfino le cognizioni sembrano raggiungere uno stato di quiete. Più precisamente, in termini di gioco la passiva dona al Falco la possibilità - in un'area di sette metri - d'infliggere alla malcapitata vittima un malus passivo che abbassa del 25% i Riflessi e la Velocità, rendendo di fatto le capacità reattive altrui minori rispetto al normale o diminuite qualora siano già naturalmente sovrasviluppate.

    [ Passiva Malus passivo pari al 25% ai Riflessi e alla Velocità ]

    Inoltre, come il freddo ghiaccio perenne delle calotte che mai scongelano, nemmeno se carezzate da un Sole tenue, così la magia del Falco, che di questa desolazione bianca è infusa, richiama a sé l'austerità solenne dei ghiacci che non cedono mai al calore, in nessun periodo dell'anno e che, anzi, mirano solamente a stringere ogni cosa in un'abbraccio freddo e maledetto. Ne è a tal punto imbevuto il suo mana, ch'egli stesso potrebbe definirlo una manifestazione ulteriormente estesa dell'Etlreth: capacità, questa, che permette a Grifis di scagliare incantesimi d'elemento gelo senza abbisognare di frasi, gesti o parole; il pensiero diviene realtà nel momento stesso in cui egli lo desidera.

    [ Passiva Istant Cast ]
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    Altro :D che vinca il migliore
     
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    Death is only the beginning.

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    Le sabbie del tempo.

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    Passeggiata.

    Era una bella giornata di sole, sull’Isola nel Cielo, di quelle belle e senza nubi dove l’astro celeste splendeva con tutta la sua immensa forza per riscaldare la pelle e i cuori di coloro che avevano la fortuna di stare sotto di lui; una di quelle giornate che il Sommo prediligeva.
    Per quel dì non v’erano compiti per lui, i Liberi Aeris Milites non gli avevano portato nulla di nuovo da studiare e tutte le sue ricerche e preparati erano o a buon punto o dovevano essere lasciati riposare per qualche tempo, persino la sua voglia di leggere e studiare per quel giorno si era assopita, tanto era bella quella giornata che desiderava passarla all’aria aperta.
    Decise di dirigersi verso il bordo di Laputa, adorava osservare i luoghi sottostanti da quell’osservatorio privilegiato sul tetto del mondo, tanto più che la paura di cadere e ammazzarsi era per lui nulla, sarebbe solo stato scocciante camminare fino all’approdo, il giorno successivo.
    Mentre usciva di casa e cominciava a dirigersi verso i distaccamenti industriali ragionava su quanto fosse comodo, effettivamente, essere immuni alla morte.

    Aveva finalmente superato i Distaccamenti Industriali, tuffandosi nel latifondo col suo solito passo di chi ha tutta l’eternità davanti.
    Era obbligato a passare in quella zona di Laputa per arrivare oltre l’ultima cerchia di mura, ma la cosa non gli dispiaceva mai, i campi di cereali illuminati dal sole che ondeggiavano al vento erano sempre stati per lui una vista piacevole, gli davano la certezza che il domani ci sarebbe stato cibo per le genti, sapendo persone con la pancia piena sono persone felici e che le persone felici non si ribellano, i campi erano sempre belli.

    Era arrivato quasi a metà del suo percorso, sulla sua destra vicino alla strada si spandeva un prato dal colore verde brillante ove era sito un uomo dall’armatura brillante che, caso voleva, pareva proprio stare per ucciderli tutti, o quasi.
    Khatep, l’Antico, potè notare nettamente che sopra quell’uomo che ancora non sapeva riconoscere si spandevano tre cerchi azzurrini vibranti di potere a stento contenuto.
    Sebbene non potesse vederla si avvertiva benissimo, tutt’attorno all’uomo, l’ira di un potere che ora che si era destato non voleva essere controllato, che tentava in ogni modo di liberarsi dalla sua prigione fatta di volontà altrui, una volontà che avrebbe volentieri annientato.
    Fortunatamente Grifis, una volta avvicinatosi un poco riconobbe l’armatura come quella del Capitano degli Aviatori Bianchi, riuscì a calmare la forza impetuosa che aveva sì scioccamente risvegliato.

    Chissà com’era finita la Vera Runa dell’Acqua su Endlos, comunque ora era meglio andare da lui, era probabile che nemmeno sapesse con cosa stava giocando, anche se probabilmente ora se n’era accorto.
    Quello sconsiderato avrebbe potuto distruggere gran parte di quella zona del latifondo se solo avesse aspettato qualche istante di più prima di riprendere il controllo.

    Si avvicinò quindi al luogo dove ora riposava il Falco, comprensibilmente stanco per lo sforzo appena compiuto, e parlò.

    Salve Grifis, Capitano degli Aviatori Bianchi, io sono Khatep, Aviatore Blu e impiegato nella sezione di ricerca e sviluppo.


    Una presentazione formale era d’obbligo.

    Mi chiedo cosa ci faccia la Vera Runa dell’Acqua sulla tua mano, non sapevo nemmeno che alcune di esse fossero su Endlos, comunque spero tu ti renda conto che il tuo giocarci ha quasi rischiato di distruggere buona parte di questa zona del Latifondo e con essa parte delle risorse alimentari di Laputa.
    Non che la tua vita mi stia a cuore, ma immagino che Drusilia sarebbe piuttosto scontenta nel dover trovare un nuovo capitano, e ha già sufficienti cose a cui pensare che non ricostruire una parte di Laputa distrutta dalla stupidità di qualcuno che non sa nemmeno usare i poteri che ha ricevuto.


    Detto questo si volse e fece per andarsene, sapeva già ciò che era possibile sapere sulle Vere Rune, ne aveva studiata una nella sua terra natia che, per qualche motivo, si era legata a uno dei suoi sottoposti.
    Peccato fosse impazzito, il giovane Alk’Atap gli stava abbastanza simpatico ma d'altronde, non si potè fare nient’altro che ucciderlo quando tentò di dare fuoco all’intera città.

    Se fosse stato richiamato si sarebbe voltato, altrimenti avrebbe proseguito per la propria passeggiata.
    Aveva proprio voglia di dare uno sguardo al mondo circostante.

    CITAZIONE
    Condizioni Fisiche: Ottimali, Illeso
    Condizioni Mentali: Scocciato dall'altrui sconsideratezza
    Mana: 100%
    Note: Che vinca il migliore :)

    CITAZIONE
    Equipaggiamenti & Passive

    Bastone del Serpente
    "Lavorato dal legno di alberi millenari, intriso degli arcani più potenti, foggiato ad aspide nell'atto di uccidere, questa meraviglia è più unica che rara, dieci nel multiverso ne esistono e tanti rimarranno in eterno."
    Questo è un formidabile simbolo del potere clericale nella società Nehekhariana e non è un semplice bel bastone da passeggio per anziani sacerdoti, foggiato nelle sembianze di un serpente nell'atto di attaccare, esso un potente strumento di difesa, anche se solo nelle mani di lo sa usare.
    Dieci di questi bastoni furono fabbricati per i dieci Sommi Sacerdoti di Nehekhara e la loro particolarità e che se impugnati da uno di questi potenti saggi posso essere usati come difesa, infatti si dice che la testa di serpente nasconda incanti dal potere arcano e devastante, tuttavia gli incanti per risvegliare i poteri sopiti all'interno dell'arma sono andati perduti per sempre durante una battaglia in cui morirono i sommi sacerdoti allora in carica, durante le battaglie con i demoni del Caos.
    Ad ora quindi esso è unicamente un bastone della lunghezza di un metro e ottanta con la testa del bastone sagomata a forma di aspide, pronto ad attaccare e il suo unico impiego è quello di sorreggere il poco peso costituito dai suoi anziani possessori e simboleggiare il loro potere e il loro rango.
    Ora Khatep ha intenzione di lavorare e spendere il suo cospicuo tempo libero per capire come attivare i poteri nascosti nel bastone.


    Sommo Sacerdote Liche
    "Come? Pensi davvero che questo mio corpo sia suscettibile a inezie da miseri mortali come la fame, il sonno o sciocchezze simili? Sei più sciocco di quanto sembri..."
    Khatep è, ovviamente, molto più vecchio di qualunque essere vivente su Endlos, anche se a dire il vero di vivente in lui c'è ormai rimasto ben poco.
    Unicamente la magia del Sole è ciò che tiene ancora assieme le sue vetuste e antichissime membra ma ciò purtroppo non preserva le stesse dall'invecchiamento, infatti secoli orsono, quando i Sacerdoti scoprirono come preservare il corpo dalla morte non riuscirono a fare lo stesso sul come preservarlo dalla vecchiaia e da allora tutti i Sacerdoti Superiori e i Sommi Sacerdoti sono sì immortali, ma i loro gusci continuano la propria esistenza terrena invecchiando sempre di più con il passare degli anni e dei secoli.
    Questo processo di invecchiamento infinito, poichè non fermato dal sopraggiungere della morte, porta nei soggetti più anziani alla perdita di sostanzialmente tutti gli organi interni, essi semplicemente invecchiano, si disidratano e si staccano da se uscendo da eventuali buchi presenti nella pelle tirata dell'anziano membro della casta sacerdotale, unica cosa rimasta in genere sulle vecchie ossa e solo perchè si appoggia ad esse.
    Tutto ciò può certo comportare qualche svantaggio, come ad esempio l'astensione eterna da ogni forma di rapporto sessuale o l'impossibilità effettiva di nutrirsi a causa della mancanza degli organi deputati a espletare tali elementari funzioni ma l'ovvio vantaggio è che di tali cose non si avvertirà più il bisogno, tranne forse ogni tanto per l'appetito sessuale, e se non si possiedono organi risulta difficile anche subire danni agli stessi, cosa sempre vantaggiosa.
    Fortunatamente pur essendo che tale mancanza di metabolismo interno si espleta anche nell'assenza completa di qualunque tipo di nervo e conduttura nervosa è pur vero che come il corpo risponde agli ordini dell'anima del Sommo, essa è soggetta agli stimoli del corpo e mantiene tutti i sensi che possedeva in vita esattamente come li possedeva (tatto, olfatto, vista, udito e gusto) e non chiedete come poichè la magia del Sole è grande e ha il potere di fare anche questo, purtroppo tra gli stimoli ricevibili è però sito anche uno di essi particolarmente fastidioso e non proprio richiesto quale il dolore, e il Sommo odia provare dolore.
    Il fatto che la sua mente in realtà non sia esattamente nel luogo ov'è situato il suo corpo ma sia in realtà fusa con l'essenza dei soli e controlli quello scheletro come il burattinaio controlla il burattino gli conferisce due vantaggi, tutte le zone di influenza psicologica di qualsivoglia tipo, se localizzate in un'area ben precisa che ne porrebbe il Sommo sotto l'influsso, semplicemente perchè la sua mente sarebbe troppo distante per risentirne; inoltre la sua anima non può essere imprigionata in alcun modo in quanto si tratterebbe di imprigionare l’essenza stessa dei soli, così come i viaggi dimensionali spirituali non sposteranno davvero l’essenza di Khatep dal corpo ma solo una sua proiezione, mentre questa starà al sicuro (e al caldo) nella fornace dell’energia primeva dei soli.
    I normali poteri psionici invece hanno normale gioco sul Sommo in quanto, sebbene la sua reale mente non sia lì, il loro effetto viene trasmesso immutato dalla stessa magia che lega il corpo di Khatep al suo spirito.
    Effetto: mancanza di qualsiasi tipo di organo e metabolismo interno, il corpo di Khatep è sostanzialmente uno scheletri ricoperto di fragile e incartapecorita pelle che possiede comunque i cinque sensi e può provare dolore.
    Tutte le passive ad area di manipolazione mentale vengono ignorate, le tecniche psioniche attive con consumo energetico non subiscono invece alcun malus.
    Le tecniche di Auspex che controllano la presenza di anime funzionano regolarmente, la traccia del lich appare solamente più debole e sbiadita, ma comunque presente in quanto essi rilevano comunque il contatto che l'anima ha con il corpo mortale.
    L’anima del Sommo non può essere imprigionata in alcun modo, le tecniche di viaggio astrale o quelle che spostano l’anima di un soggetto da un luogo all’altro sono in grado solo di spostare la proiezione che l’anima ha nel mondo reale, se questa dovesse essere distrutta l’anima reale non subirebbe conseguenze ma semplicemente si riconnetterebbe con il corpo del Sommo.

    [Passive: Immune a Malie+Assenza di Organi+Immune alle Manipolazioni dell'Anima]

    Immortale
    "L'immortalità logora chi non ce l'ha..."
    L'anima di Khatep non è più una semplice anima, essa è legata indissolubilmente al potere dell'energia solare, ed essa pulsa, vive, alimentata da tutti i soli di tutto il multiverso, essa ormai prende l'energia che le necessita per rimanere in questo piano d'esistenza ben oltre il limite consentitole da questa viva energia pulsante e finché essa esisterà lei non potrà essere bandita dal multiverso, solo quando anche quando l'ultima stella sperduta ai limiti dello spazio e del tempo si sarà spenta definitivamente essa lascerà il proprio corpo per sempre, sempre che non trovi prima una soluzione alternativa.
    Tale immensa energia pura e luminosa consente anche all'anima di costruire un nuovo corpo, identico a quello vecchio, nel caso in cui quest’ultimo venga distrutto per un qualsiasi motivo e non c'è modo per impedire che nel momento di massima luminosità, quando la Magia del Sole e quindi quella del Risveglio è più potente l'anima abbia la potenza necessario per rievocare i frammenti del proprio corpo distrutto e ricomporli a riformare un involucro nuovamente abitabile.
    Effetto: Khatep è immortale e se viene distrutto il suo corpo si ricomporrà a mezzogiorno del giorno successivo, in caso di morte durante un combattimento si ha la sconfitta del Sommo Sacerdote.

    [Passiva: Immortalità]

    Conoscenze Enciclopediche
    "Lo studio, da sempre metodo migliore per allenare la mente, porta sempre buoni risultati."
    Appassionato di ogni tipo di volume, scienza, culto, essere, sapienza in genere il Sommo ha passato una quantità notevole del proprio tempo a studiare, leggere e apprendere tutto ciò che può essere imparato e assorbito da tutti i libri che trovava a portata di mano, senza dimenticare l'esperienza personale maturata negli anni in ogni ambito dello scibile umano.
    Tutto questo tempo speso per incrementare le sue conoscenze in ogni campo possibile e ad apprendere più o meno qualunque cosa mai imparata dall'uomo nei secoli ha quindi portato Khatep ad avere una conoscenza come minimo sommaria di quasi qualsiasi possa succedere o accadergli attorno, dai demoni infernali all'architettura di un luogo, dall'influsso di culti religioni sconosciuti a rudimenti di scherma -comunque impraticabili a causa della sua corporatura scheletrica-.
    A livello di gioco questo gli fornisce quasi sempre informazioni aggiuntive su tutto ciò che accade rispetto ai normali umani dotati di meno tempo e meno passione di lui per questo genere di conoscenza, il QM deciderà quindi di volta in volta in che modo questa passiva possa portare informazioni aggiuntive e il livello possibile di conoscenza possibilmente raggiungibile tramite la lettura di volumi specifici sull'argomento (ovviamente se di una cosa non esistono libri, nemmeno Khatep ne saprà qualcosa di più).
    Questa passiva è utilizzabile anche in scene GdR con uno o più utenti, purchè questi siano daccordo sulle informazioni aggiuntive conosciute dal Sommo.

    [Passiva: Permette, col consenso del QM o degli altri partecipanti a una scena, di incrementare le conoscenze specifiche di Khatep su qualsiasi argomento su cui siano stati scritti libri]

    Incantesimi Riflessi
    "Vedi...in realtà è abbastanza semplice, basta prendere la catalizzazione magica dell'energia e trasferirla attraverso un canale magico di terza classe in un dipolo..."
    Quella della luce è una magia assai potente, capace di evocare le bestie nonmorte più grandi e più spaventose del creato nonchè di scagliare attacchi diretti sfolgoranti di luminosità distruttrice e dispensatrice di morte.
    Essa tuttavia non è priva di quelle astuzie che possono mancare ad altre fonti di energia quali possono essere il fuoco o la terra, le brutali capacità questa magia prima fra pari è simili a una del proprio stesso elemento, come la luce può essere riflessa da un luogo all'altro tramite uno specchio, così può essere far fatto alla magia della luce.
    Solo Khatep però conosce il segreto per effettuare questo, scoperta la possibilità pratica di compiere una opera simile in un libro dell'ormai estinta magia delle Ombre, ci ha messo qualche decennio per adattare la cosa alla sua fonte di potere, ottenendo risultati sconcertanti; scoprì infatti che le creature evocate con il potere del sole ne rimanevano fortemente impregnate, così fortemente che era possibile usarle come canali grezzi di energia magica.
    Agli effetti pratici ciò vuol dire che il Sommo Sacerdote può, concentrandosi e desiderandolo, dopo aver raccolto la propria energia vitale per il lancio di un incantesimo della luce, convogliare tale energia nell'etere del Crocevia dei Sogni e delle Anime in modo istantaneo in modo che arrivi alla sua creatura designata, questa quindi riceverà l'energia e la espellerà sempre in modo istantaneo nella forma che il sommo le aveva dato, in sostanza lanciando l'incantesimo come se si trovasse al posto della propria creatura.
    Effetto: questa abilità passiva permette a Khatep di lanciare i propri incantesimi non solo dalla sua persona ma anche dalle proprie evocazioni, come se si trovasse al loro posto.

    [Passiva: Permente di lanciare incantesimi come se ci si trovasse dove solo le evocazioni]

     
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    Gli avevano insegnato, quand'era poco più di un cucciolo d'elfo che correva per i boschi, che non v'era modo migliore per scacciare l'ansia e la preoccupazione che cantare. E gli elfi dei boschi avevano un modo tutto loro per farlo: bastava prendere una fogliolina, adagiarla con due dita sulla bocca e poi soffiare. Ed era come se la natura parlasse al posto del Falco, fischiettando un'allegro motivetto che gli rinfrancò lo spirito.
    Giustappunto quando una voce lo volle ammonire. Di nuovo.

    Salve Grifis, Capitano degli Aviatori Bianchi, io sono Khatep, Aviatore Blu e impiegato nella sezione di ricerca e sviluppo.

    Un'aviatore. Anzi, un nuovo aviatore.
    Sapere che gli Aeris Milites si espandevano avrebbe fatto scoppiare di gioia il suo cuore, se questo non fosse stato sepolto sotto metri e metri di neve e ghiaccio; e tuttavia ostentò un sorriso, volendo accogliere la venuta del compagno d'arme del Ramo Blu. Fece per alzarsi, anche, giusto per non risultare maleducato ma fu proprio allora che, rinnovata nel timbro, giunse la preoccupazione dell'altro.

    Mi chiedo cosa ci faccia la Vera Runa dell’Acqua sulla tua mano, non sapevo nemmeno che alcune di esse fossero su Endlos, comunque spero tu ti renda conto che il tuo giocarci ha quasi rischiato di distruggere buona parte di questa zona del Latifondo e con essa parte delle risorse alimentari di Laputa. Non che la tua vita mi stia a cuore, ma immagino che Drusilia sarebbe piuttosto scontenta nel dover trovare un nuovo capitano, e ha già sufficienti cose a cui pensare che non ricostruire una parte di Laputa distrutta dalla stupidità di qualcuno che non sa nemmeno usare i poteri che ha ricevuto.

    yBWK1

    Aveva ragione. C'era poco su cui girare intorno, non v'erano scuse decenti. Non poté fare altro che cogliere al volo l'ennesima frustata diretta alla sua sconsideratezza, mentre calando il capo verso l'erba gli tornò in mente il viso di Anthea. Era morta anche lei per un suo errore?

    Chissà se... è morta sognando?

    Guardò la figura dell'avitore Blu che, voltandosi, gli dava le spalle.
    Le sue iridi rapaci scrutarono brevemente la sua effige: lo scheletro anziano, curvo nelle sue spalle su cui gravava il tempo, e la pelle rattrappita tipica del Non-Morto. Non che prima non avesse notato questi particolari, semplicemente il fatto che fosse un compagno fedele alla causa di Drusilia aveva cancellato ogni pregiudizio razziale. Ma ora che gli dava di spalle, che dopo averlo ripreso andava per la sua strada, il Falco vibrò di un nuovo interesse.
    Così, aprendosi in un battito d'ali, sorvolò il Sommo Sacerdote e gli si fece dinnanzi.

    Questa Vera Runa, è troppo poco quel che conosco di lei. Se si esclude il suo immenso potere, non so altro. Già qualcuno ha voluto aiutarmi a prenderne potere, tuttavia voi siete il primo che ne parla con così tanta erudizione.

    Fece, mirando il viso decaduto di colui che non aveva temuto la morte, ed anzi si protraeva ben oltre la stessa. Alzò ancora la mano destra, ove per l'ennesima volta quell'arcaico potere brillo prima d'eclissarsi nel sonno. Non era la prima volta che essa tentava di sovvertire la sua indole, tuttavia era riuscito a controllarla. Ciò però non significava che sarebbe stato così per sempre...

    La vostra conoscenza può essermi d'aiuto... lo può essere a tutta Laputa. Aiutatemi a dominarla, Kathep.

    Anche se non era il suo Comandante, era pur sempre un superiore in grado. Avrebbe potuto ordinarglielo, e lui dall'alto del suo basso rango non avrebbe potuto dirgli di no. Ma non era così che andava, il Falco preferiva altre strade. Avrebbe chiesto gentilmente un aiuto, sapendo di dare in cambio molto materiale su cui il Sommo poteva studiare e fare ricerche.

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    Altro XD chiamasi, scambio equivalente; mi trovi su msn per qualsiasi cosa
     
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    Stava già proseguendo per la sua strada, le questioni di Grifis non lo riguardavano più di tanto, doveva solo ricordarsi di avvertire la giovane Drusilia che egli andava tenuto d’occhio in modo che non si facesse esplodere dentro l’albero casa o durante una battaglia che forse ci sarebbe stata, prima o poi.
    Sarebbe stato scomodo se avesse perso il controllo della sua runa in mezzo alle truppe dei Liberi Aeris Milites, molto scomodo.

    Comunque per ora non c’era da preoccuparsi più di tanto, lui voleva godersi la sua prima giornata di riposo da mesi, o almeno questo era il suo principale intento finché il Capitano Bianco non lo superò in volo andando a pararsi dritto davanti a lui, col chiaro intento di fermarlo.
    Chissà cosa voleva adesso…

    Questa Vera Runa, è troppo poco quel che conosco di lei. Se si esclude il suo immenso potere, non so altro. Già qualcuno ha voluto aiutarmi a prenderne potere, tuttavia voi siete il primo che ne parla con così tanta erudizione.
    La vostra conoscenza può essermi d'aiuto... lo può essere a tutta Laputa. Aiutatemi a dominarla, Kathep.


    Il Sommo rimane come immobile a pensare, aveva altri piani per la giornata però effettivamente lì si presentava un’occasione abbastanza rara, poter studiare accuratamente una Vera Runa direttamente dalla carne di qualcuno che forse avrebbe potuto davvero dominarne il potere, col suo aiuto, naturalmente.
    Aveva altri programmi per la giornata, come sempre, ma non poteva semplicemente dire di no, in fondo sarebbe stato interessante riaprire quel capitolo della sua ricerca, dato che aveva studiato approfonditamente solo quella del Sole magari questa offriva diverse…opportunità.
    Inoltre così si sarebbe fatto un nuovo “amico” piuttosto potente, un amico che gli avrebbe dovuto un grosso favore.

    Molto bene Grifis, ti aiuterò a comprendere il suo potere e a controllarlo, per quanto possibile.
    Ma vieni, passeggiamo per le distese del latifondo dirigendoci verso una zona più spoglia e priva di persone che possano farsi male.


    Ciò che aveva intenzione di fare aveva una componente di rischio, non tanto per lui, quanto per chi si fosse eventualmente e tragicamente trovato nelle vicinanze.
    Detto ciò comunque cominciò a camminare lentamente, attendendo eventualmente il Capitano Bianco, se questo fosse rimasto indietro.

    Devi comprendere, ma l’avrai già fatto, che quella che hai sulla mano non è una semplice runa di potere, è una Vera Runa e nel multiverso ne esistono solo 27, quindi sono molto rare e così potenti che in alcune culture si pensa addirittura che abbiano generato tutto ciò che esiste.

    Esse donano un enorme potere a chi si è trovato in loro possesso ma hanno una contropartita, come tutte le cose e ciò mi pare ovvio, ad esempio quella che ti accompagna, non dirò “che possiedi” dato che non sai ancora controllarne il potere, rischia continuamente di sfuggire al tuo controllo e di divorarti, distruggendo buona parte di ciò che ti circonda.
    In compenso ti impedisce anche di invecchiare, ora il tuo corpo è immune al trascorrere del tempo, non male dato che sei ancora giovane e nel pieno delle forze.


    Erano ora arrivati a una zona spoglia e non ancora coltivata, era una piana piuttosto spaziosa assai lontana sia dalle mura che da ogni altro campo in cui crescesse qualcosa di vagamente commestibile.
    In quel punto solo le erbacce abbondavano.

    E questa era la parte di spiegazione, se hai domande ponile, vorrei però passare a qualcosa di più pratico già che siamo qui.
    Voglio testare il tuo controllo su di essa, combatti con me facendo uso anche del suo potere, tenta di non abusarne, così potrai vedere fin dove puoi spingerti prima che esso cerchi di avere il sopravvento su di te.
    Comunque non trattenerti, se cercherà di soverchiarti io ti aiuterò a controllarlo, per quanto mi è possibile e se dovesse risultare incontrollabile nessuno si farebbe male.
    A parte te, ovviamente.


    In caso Grifis non avesse posto domande, il Sommo si sarebbe messo alla distanza di dieci metri, l’ideale con cui cominciare ogni combattimento e, con un gesto, l’avrebbe invitato a farsi avanti; altrimenti sarebbe rimasto accanto a lui per rispondere a ogni eventuale questione irrisolta.

    Status Mentale: Tranquillo
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    Si specchiò brevemente nelle iridi marce e putrefatte del Sommo. Cosa si anelava in quel buio immortale? Pensò, forse rabbrividendo in parte, che una creatura che aveva venduto l'anima all'eternità non poteva che desiderare altra eternità. Si augurò che non fosse lo stesso per Khatep, poiché altrimenti il suo ingresso negli Aviatori sarebbe costato caro a Drusilia e a loro tutti. Vederlo così immobile d'altronde non fece che aumentare le sue preoccupazioni, giacché non voleva che dietro la scusa di un'aiuto si celasse ben altro; anche se così fosse stato, il Sommo si sarebbe accorto, un domani, che non v'era nessuno che potesse circuire Grifis... o che potesse comprarlo. Ad interrompere quella sfilza di pensieri ci pensò il Sommo stesso che, con voce resa roca e gutturale dal tempo, rispose:

    Molto bene Grifis, ti aiuterò a comprendere il suo potere e a controllarlo, per quanto possibile.
    Ma vieni, passeggiamo per le distese del latifondo dirigendoci verso una zona più spoglia e priva di persone che possano farsi male.


    Fammi strada.


    Nel nuovo silenzio rimuginò. Aveva compreso quel che Khatep aveva in mente: se dovevano provare la Runa, carpirne i segreti e gli inconfessabili abissi, necessitavano certamente di un luogo scevro di vite a rischio: un luogo spoglio a cui la devastazione avrebbe arrecato un danno minimo, qualora questa fosse stata più forte della volontà del Falco di tenerne a freno l'indole.
    Così, passo dopo passo, gli fu affianco. Ascoltandolo.

    Gli spiegò cosa fosse quella Vera Runa e cosa rappresentasse nello zodiaco del multiverso. Non poteva credere a quel che gli stava dicendo! Un potere tanto ancestrale e immenso aveva scelto lui come ospite, per donargli facoltà che poi forse non avrebbe potuto controllare. Gli rivelò perfino che gli influssi della Runa avevano un qualche effetto sulla sua carne, qualcosa che però non necessitava più attenzione del dovuto essendo gli Elfi una razza assai longeva*.
    Avrebbe considerato soltanto poi questi benefici poiché, ora come ora, non suscitavano particolare interesse; e poi a che serviva l'eterna giovinezza se si rischiava d'essere divorati dal potere?

    Come prima le congetture del Falco si estinsero nel momento stesso in cui mise piede, assieme al Sommo, in una zona spoglia e non ancora coltivata, piuttosto pianeggiante e vasta; il luogo ideale per tentare la sorte contro il fato avverso si delineava come una fetta di campagna così lontana dalla civiltà da fargli credere d'essere giunto, senza volerlo, nelle contrade dell'Est.

    Avete già risposto a tutti i miei quesiti, Khatep. Il resto vorrei scoprirlo da solo.

    Rispose il Comandante attendendo dunque che il Sommo si distanziasse di circa dieci metri da lui, dove riteneva sufficiente e adeguato. Lentamente il Falco afferrò la manica della sua fidata nodachi e, facendola scivolare lungo il fodero nero impreziosito da bianche croci, l'estrasse producendo un chiaro sibilo metallico. La portò davanti a sé, senza fare altro che rimirarne la coccia coperta di una pelliccia polare. Solo per qualche momento.
    Ritenne più cavallersco dare anche a Khatep tempo e modo di prepararsi allo scontro, com'era giusto che fosse fra coloro che non si sfidavano per il piacere o per la gloria o per l'onore... ma per accrescere e migliorarsi vicendevolmente.

    grifis

    Quando fu certo di veder l'altro pronto alla disfida, il Falco gli sorrise di rimando come ad un buon'amico che si appresta a dargli man forte in una situazione perigliosa; e quindi con fare cordiale gli disse:

    Approntate le vostre migliori difese.

    L'eco delle sue parole seguì l'incanto, frattanto che la destrosa, liberatasi della presa della lunga arma, andava carezzando il vento; vi fluiva così l'obolo di mana appena speso che avrebbe raccolto in un'area di cinque metri, nei dintorni del Sommo, una leggera nevicata. L'assurdità dell'evento, che stonava con la temperatura primaverile del Latifondo, fioccava deliziosamente volendo poggiarsi sugli abiti, sul bastone e sulla pelle incartapecorita dell'Aviatore Blu. Allo scopo, ultimo, di schiacciarlo sotto al peso di un manto incantevole e bianco fatto di neve e nient'altro.

    Non era il primo scontro che iniziava a quel modo, perché aveva saggiato, contro Kizan prima e contro Gajeel poi, che darsi lo slancio con la sua Falling Down era una scelta tatticamente valida e strategicamente efficiente. Così non perse tempo e avanzò a cavallo delle sue ali di metallo verso Khatep. La Runa non ancora rispondeva essendo sopita come in attesa di un ben più difficile momento, ove meglio avrebbe potuto avvilupparsi intorno al Falco. E tuttavia, la sua immensa energia si mescolava lo stesso a quella del portatore, a tal punto che che chi dotato di ricezioni extrasensoriali avrebbe avvertito l'immensità di quell'oceano che pesava sulle altrui spalle.

    Cosicché, quando sarebbe giunto a breve distanza dal dirimpettaio, perfino quella banale svirgolata di colpi sarebbe parsa troppo potente. Il mana di cui era ora imbevuta la spada, dopo che il palmo sempre destro di Grifis n'ebbe carezzato fugacemente la lama per tutto il suo metro e cinquanta, vibrava sagace all'idea di quanto stava per capitare; e anche questa era una sua mossa ormai preferita, cui aveva imparato ad apprezzarne ogni pregio da prediligersi a tante altre. Perché la Spada degli Spiriti Silvani, dopo il simbolico gesto, poteva congelare quel che tagliava toccava.
    Seguirono poi tre semplici colpi, banali a vedersi -e ad eseguirsi.
    Un solo sussurro ad accompagnarli.

    Crystallize

    Perché al mondo una sola cosa è importante,
    ma tutto il resto è
    ghiaccio.

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    già citata
    [ Passiva Istant Cast ]
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    Il gesto repentino della mano ascende al cielo, come a volerlo celebrare. Bianchi fiocchi di neve discendono quindi magicamente, circondando la figura del Cavaliere Grifone. Immediata è la risposta e l'incanto che ne segue si dispiega disgregandosi come migliaia di cristalli azzurri; scelta un'area avente estensione di sette metri vuol così Falling Down volgersi affinché la suddetta area abbia l'altro come centro. Così gelando l'aria, manifestando i cristalli di cui prima citati, altro obiettivo del Falco non è che imporre così un nuovo peso sulla schiena del nemico. Ghiaccio e neve, ecco cosa andrebbe a condensarsi sulla vittima, non prima d'esser piovuta dall'alto, ricoprendo come i tetti di un villaggio colpiti dal gelido clima invernale. Scopo finale della stessa opprimere a terra il malcapitato, schiacciandolo sotto il peso incombente del ghiaccio; all'occorrenza, Grifis può prolungare per due turni la stessa ma, così facendo, ne dimezzerebbe l'efficacia [ Attiva Rallentamento/fino a 2 Turni, Consumo Medio ].

    Grifis può all'occorrenza far scorrere il suo mana all'interno della Spada degli Spiriti Silvani, e in tal modo ogni fendente che andrebbe ad eseguire con questa, oltre al normale danno fisico, acquisirebbe la capacità di congelare la parte che va a colpire. Il vero scopo di Crystallize non è infatti danneggiare gravemente il nemico, bensì intrappolare una parte del suo corpo in un'armatura di ghiaccio, che andrebbe ad appesantire ogni successiva azione di movimento che non usufruisca di mana per essere eseguita. L'efficacia della suddetta è dipensa principalmente dal mana speso [ Attiva Congelamento/fino a 2 Turni, Consumo Variabile Medio ].


    Altro *quelli specificati da Khatep, concordati con il sottoscritto, sono effetti lantenti della Runa - tali proprietà semplicemente non figurano ancora in scheda, per cui qualsiasi menzione in gioco è puramente narrativa e non donano nessun effetto reale.

    Per quanto riguarda lo "scontro": - aspetto che ti allontani come da te scritto nel post, quindi passo all'attacco usando Falling Down per 2 turni (dunque da considerarsi un Basso) per schiacciarti a terra; cerco subito di azzerare la distanza con la passiva del Volo per usare Crystallize, sempre prolungata per 2 turni (anch'essa, quindi, valevole come un Basso); il tutto sfruttando il supporto offertomi dalle passive che entro sette metri da me possono infliggere un malus a Khatep pari al 25% in Velocità e Riflessi, cui si aggiungono l'influenza di Riverenza (rafforzata ulteriormente dal bonus del 50% agli influssi psicologici) e la passiva Inganna-Auspex che (qualora tu ne possieda uno) falsifica le informazioni circa la potenza dei colpi eseguiti, la cui entità sembrerà superiore al consueto (in questo caso, ti indurrà a pensare che Grifis abbia sparato due Alti XD). Infine, faccio notare che tutte le magie sono supportate dalla passiva di "istant-cast" che ne velocizza notevolmente il lancio.
    E qui concludo!
     
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    Eccellente.

    Il giovane Grifis, per Khatep quasi chiunque sul semipiano era giovane, esplicitò abbastanza chiaramente di non avere ulteriori questioni in sospeso e che avrebbe gradito scoprire il resto da solo.
    Che stolto, il percorso necessario ad apprendere come manipolare un potere grande come quello di una Vera Runa non può essere percorso da soli, ci vuole qualcuno che ti tenga d’occhio e ti salvi dalle tue imprudenze.
    Soprattutto se fosse morto Khatep avrebbe perso il suo soggetto di ricerca proprio ora che la cosa cominciava ad interessarlo.

    Approntate le vostre migliori difese.


    Disse il Capitano Bianco, come se potesse davvero effettuare un assalto di entità tale da disturbare il Sommo, comunque non restava che vedere cosa avrebbe fatto e rispondere di conseguenza.
    Sicuramente non era intenzionato ad usare le proprie creature più potenti, dato che non voleva sconfiggerlo ma loro permettergli di usare il suo potere in un ambiente relativamente controllato si sarebbe limitato notevolmente.
    Questo non gli avrebbe impedito di dare del filo da torcere a quel bambino.

    Intanto che pensava e si dava mentalmente delle arie qualcosa era cambiato nell’aria attorno a lui, essa si era fatta fredda e gelida a tal punto che, ne era convinto, avrebbe sofferto quel clima se avesse avuto del caldo sangue a scorrergli nelle vene, cosa che però non era.
    Quella sensazione di freddo pungente era più un mero fastidio che non un vero intralcio.
    La neve invece avrebbe potuto rappresentare un problema, era cominciata a cadere attorno a lui in grandi fiocchi che già cominciavano a gravare sulla sua stanca schiena quando Grifis balzò, o meglio volò, verso di lui col chiaro intento di utilizzare la spada sul suo vetusto corpo, non dopo averla adeguatamente incantata.
    Il nemico stava usando magie da poco per saggiare la sua potenza, una strategia riguardevole, quel Capitano non era come gli altri stupidi che aveva incontrato su quel semipiano che si scagliavano all’attacco con tutta la loro potenza, alla cieca, sperando di distruggere il nemico prima che esso di annientasse.
    Sì, decisamente Grifis era diverso.

    Puntò le sue orbite vuote direttamente negli occhi del Falco, esse erano completamente nere a parte per lo sfavillio lontano di quelle che parevano miliardi di stelle, riflesso distante del luogo in cui la sua anima si era volontariamente nascosta per sopravvivere all’incedere del tempo.
    Se avesse potuto avrebbe sorriso, invece una leggera e quasi impercettibile risatina rauca gli uscì dalla gola senza carne.
    Tutto sommato si stava divertendo.

    Mentre ancora il Bianco si avvicinava Khatep allungò la mano sinistra volgendo il palmo verso l’alto e batté una volta il suo bastone sul suolo erboso, impugnandolo con la destra.
    La luce nell’area, che aveva un aspetto candido e vellutato a causa della neve che cadeva, prese a vorticare rapidamente sul palmo dell’Antico come un tornado luminoso, dopodiché esso si espanse circondando il suo creatore e spazzando via la pesantezza dalle sue vecchie membra, il ghiaccio e la neve che si stavano accumulando vennero sparati in ogni direzione, ormai innocui.
    Intanto il vortice imperversava arrivò l’assalto di Grifis, proprio quando egli stava per colpire la figura incartapecorita del sacerdote esso, da vasto e sparso che era, si solidificò istantaneamente in una barriera di luce che deflesse perfettamente tutti gli attacchi di Grifis, del ghiaccio però si formò sulla sua superficie cosicché tale blocco rimase accanto al Sommo anche mentre parlava.

    Non male Grifis, devo ammetterlo, questo però è leggermente meglio.


    Battendo un’altra volta il Bastone del Serpente sul suolo erboso Khatep lanciò il suo secondo incantesimo, un evocazione per la precisione.
    L’aria attorno i due contendenti si riempì in pochissimo tempo dell’infernale ronzio provocato dal volo di centinaia e centinaia di grossi insetti che, nel momento stesso in cui apparvero sul campo di battaglia, si gettarono contro il Falco tentando di colpirlo in viso e penetrare sotto la sua armatura completa per pungerlo nel corpo.
    Non sarebbe morto, ovviamente, ma se non avesse fatto qualcosa sicuramente non sarebbe stato piacevole.
    Magari avrebbe usato la runa.

    Nel mentre di tutto ciò Khatep non si era mosso di un passo.

    Status Fisico: Illeso
    Status Mentale: Curioso
    Mana: 100-10-10=80%
    Note: Grazie alla passiva Sommo Sacerdote Liche (rispettavamente l'assenza di organi e il fatto che il suo spirito è in altro luogo) lo rendono immune sia allo status negativo su velocità e riflessi, sia all'aura di rispetto che Grifis emana
    Note2: ho usato una singola tecnica media per neutralizzare i tuoi attacchi perchè valgono entrambi basso questo turno e basso il prossimo.


    Passive Impiegate

    Sommo Sacerdote Liche
    (già citata)

    Tecniche Impiegate

    Signore della Luce
    "Somma perfezione della magia della luce, capace tanto di attaccare quanto di proteggere; indubbiamente l'incantesimo migliore di tutto l'Ordine dei Maghi del Sole..."
    I Maghi del Sole, l'altro ordine dedito al servizio della divinità solare ma che a differenza del culto funebre utilizza magie e incantesimi anzichè evocazioni, ha la capacità di poter convogliare l'enorme forza del Dio e disporne come più si preferisce della sua luce, muovendola, spostandola, liquefandola e addirittura solidificandola in Lucinferina, un elemento ambrato luminescente fatto di lucida solida tenuta assieme dalla magia, si dice che per questo privilegio il grande Dio si prenda parte dell'energia di chi ha richiesto i servigi del suo elemento.
    La verità però è questo è un semplice incantesimo che dona la capacità di manipolare a proprio completo piacimento e discrezione qualunque luce presente nella zona di effetto della magia stessa, tale luce potrà essere plasmata in qualsiasi modo, persino solidificata dalla mente abile del mago accorto, o esplodere in caso perda la concentrazione, a causa della violenta liberazione della luce dalla sua gabbia magica; solo i maghi più strani e innovativi trovano che questo effetto eplosivo possa avere qualche reale utilità in battaglia, con le dovute precauzioni.
    Consumo: variabile [MEDIO]
    Effetto: Il Sommo Sacerdote ha la capacità di manipolare la luce, dissipandola, concentrandola e addirittura liquefandola e solidificandola per sfruttarla come più desidera, questo però è legato alla presenza di luce pur andando bene un qualunque tipo di luce (naturale, magica o artificiale) ed è indipendente dalla sua quantità poichè per incrementarne l'intensità si usa il potere insito nell'incantesimo, serve solo come "miccia" per far partire la magia.
    La gittata massima a cui può giungere questa luce sfruttata dal sommo varia in base al consumo utilizzato per la tecnica (basso 5 metri, medio 7, alto 10 e critico 15) e qualunque forma egli gli dia avrà un potere pari a quello del consumo utilizzato, purchè non sia una forma troppo grande.


    media-publicpmmrtsich
    Sciame dei Sepolcri
    "Api, vespe e insetti del genere, nella loro forma adatta a vivere nel Deserto hanno sviluppato la capacità di divorare i tessuti dall'interno, oltre ad un apprezzabile color sabbia a tinta unita, non mirano a farti scappare, ma a predarti."
    Nell'antica Nehekhara la fauna aveva un che di non propriamente amichevole, non verso coloro che non sapevano approcciarsi a lei con una certa cura ed esperienza, questo poichè nel deserto non solo abbondavano scorpioni e insetti terrestri di ogni tipo, per non parlare di animali ben più grandi, ma anche insetti volanti.
    Api, vespe e calabroni del deserto cacciavano gli animali più piccoli e ne succhiavano le interiora per poi riportare il pasto all'alveare, generalmente situato su una palma, e produrre il loro nettare tipicamente rosso e non dorato.
    I Sacerdoti allora impararono ad uccidere queste piccole bestie e a lasciarne essiccare i gusci nel sole del deserto in modo che di essi non restassero che gli esoscheletri, ora è possibile evocare interi sciami di queste bestiole volanti ricolme magicamente di veleno, volano ora in sciami compatti o dispersi e seguono ogni ordine del loro signore non morto.
    Consumo: medio
    Durata: 2 turni
    Effetto: evocazione di centinaia di insetti assortiti tra api, vespe e calabroni di dimensioni normali, questi insetti sono ricolmi di un veleno che una volta iniettato nella vittima causa forti dolori, che però svaniscono in due turni, e rigonfiamento della parte interessata a causa del veleno stesso.
    Il rigonfiamento è davvero notevole, l'area diventa rossa e si può alzare e gonfiare anche di due centimetri ne punto più alto e in un area di diametro tre centimetri, e causa un'intenso prurito, questo non svanirà dopo due turni ma permarrà per tutta la battaglia, lenendosi gradualmente, in quanto effetto primario del veleno, il rigonfiamento tende a essere turgido e tentare di premerlo o piegare la zona interessata causa dolore.

     
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    Occhi di falco i suoi.
    Quasi a sottolineare che, nemmeno per un istante, aveva abbandonato la presa sulla propria determinazione. In fondo non stava combattendo che una duplice sfida: una era con Khatep, l'altra con se stesso. Quest'ultima era poi la più difficile, perché non sapeva quando e come avrebbe perso il controllo.

    Frattanto il clangore della sua lama incontrò lo spessore della luce, ove soltanto il depositarsi di uno strato di ghiaccio ne sancì l'esito... nullo.
    Non che avesse sperato in un facile trofeo, ma ciò nonostante la vita stava impartendogli un'altra lezione. Sicché Khatep, saggio e arcigno, confermò cadaverico:

    Non male Grifis, devo ammetterlo, questo però è leggermente meglio.

    Lui di rimando non gracchiò nemmeno una parola.
    Si espresse, certo, pur solo con un sorriso pacato -da anziano indispettito-, nell'attesa di sapere cosa fosse quel meglio che doveva arrivare.
    E intanto faceva qualche passo indietro, mentre la destrosa rapace andava catturando qualche nevischio spinto via dalla luce; il tutto mentre il colpo del bastone del non-morto rintoccava sul suolo come una campana.
    Rumoroso.

    L'evocazione di quello sciame aveva un che di spettacolare.
    Avrebbe voluto fermarsi a guardarlo, ammirarne l'evoluzione, se non avesse avuto la certezza di dover correre a rapidi ripari. La neve presa prima gli sarebbe tornata utile, anche perché non avrebbe potuto contare su migliore alleata in una situazione simile.

    hyoga3

    Non mancò d'elargire un po' del suo mana, stringendolo fra le dita, a quella che sarebbe divenuta la sua muraglia difensiva; perché quando mosse l'arto come a spargere dei semi, vi soffiò cosicché l'incanto gli danzasse intorno come anelli fatti di neve e ghiaccio.
    Nessuno degli insetti osò travalicare la rotante e deliziosa protezione, anzi dalla stessa furono definitivamente debellati. Così, nell'arco di pochi momenti, aveva vanificato quella che era stata l'intenzione del Sommo, senza per questo doverlo distanziare eccessivamente.
    Non aveva mai prima d'ora ringraziato la sua difesa per averlo protetto, per l'ennesima volta.
    Ma non era tardi, così lasciò andare un bisbiglio: un promemoria anche, per ogni altra occasione in cui Mel Force lo caverà dagli impicci.

    Grazie...

    Conscio che la sua protezione gli sarebbe rimasta intorno per un'altro giro ancora, il Falco prolungò l'arto destro con le dita ad artiglio. Ancora il mana vi fluì, questa per rinvigorire il suo desiderio d'offesa affinché il ghiaccio dapprima formatosi sulla barriera lucente esplodesse. Così facendo quattro dardi dalla punta smussata avrebbero provato a colpire Khatep da minima distanza, mirando alle gambe, al buso e alla mano che reggeva il bastone.

    Ah!

    Sbraitò, sotto sforzo.
    Il suo eco si perse tra i fiocchi di neve.
    Il guizzo di un'istante lo seguì con il battito del cuore ansioso.
    Brevi attimi, di questo era fatta la velocità: di momenti così fugaci da non sembrare nemmeno esistiti.
    Lo stesso identico lasso di tempo per chiedere ancora a Crystallize l'ultimo impegno, onde svirgolare due fendenti incrociati diretti rispettivamente al petto e alle spalle di Khatep, per congelare il suo corpo ossuto.
    Per non fargli scampanare invocare qualche altra diavoleria.

    icon10

    Legenda

    StatusMana totale 65%
    Consumi 1xMedio + 1xBasso (15%)
    Condizione fisica 100%, Ottimale
    EquipArmatura d'Argento del Grifone
    già citata
    [ Equip Armatura ]

    già citata
    [ Passiva Peso Leggero ]

    già citata
    [ Passiva Volo ]

    Bussola d'Oro, Rosa dei Venti

    già citata
    [ Equip Oggetto ]

    Spada degli Spiriti Silvani

    già citata
    [ Equip Arma ]

    già citata
    [ Passiva Affilatura Migliorata ]

    Vera Runa dell'Acqua

    già citata
    [ Equip Arma ]

    già citata
    [ Passiva - Inganna Auspex ]
    PassiveSonata Arctica

    già citata
    [ Passiva - Riverenza ]

    già citata
    [ Passiva Bonus 50% Influssi psicologici ]

    Etlreth, The White Album

    già citata
    [ Passiva Malus passivo pari al 25% ai Riflessi e alla Velocità ]

    già citata
    [ Passiva Istant Cast ]
    Attive

    Così la mano del Falco nasconde in sé cristalli glaciali, ch'egli subitamente potrebbe disperdere tutt'intorno in caso d'aggressione. Un gesto rapido, semplice, quasi istintivo; un risultato altrettanto celere, quale sarebbe il manifestare una serie di anelli glaciali che, circondando tutta la sua figura, conformerebbero una difesa danzante. Oltre che parare attacchi di natura fisica, Mel Force potrebbe asservire al suo scopo difendendolo da offensive magiche. Ciò non avverrebbe contemporaneamente, e per di più l'efficienza della barriera sarebbe proporzionale all'obolo speso: se di mana eguale, l'aggressione sarebbe annullata o debilitata; se di mana superiore, potrebbe valicare in parte o del tutto gli anelli. Infine, il Falco ha possibilità di prolungare la stessa per due turni massimi -partizionandone la potenza difensiva-, oltre che elargirne l'efficacia anche ad alleati in numero variabile (4 elementi a Basso, 6 a Medio, 8 ad Alto e 10 a Critico) [ Doppia Attiva Difesa Fisica-Magica/Consumo Variabile Medio ].

    Un'abilità assai semplice eppure efficace, che permette al Falco l'esplosione di un qualsiasi pezzo di ghiaccio da egli creato, affinché riversi contro un dato bersaglio una serie di dardi glaciali (che possono avere sagoma puntuta o grezza, a seconda di come il Falco predilige); Grifis ha facoltà di far esplodere fino ad un massimo di quattro cristalli, nonché di decidere verso quale direzione dirigierli, tali che per cinque metri il cono d'estensione coinvolgerà la vittima come se fosse nel bel mezzo di un fuoco di mitragliatrice del Diamond Dust. Il basso consumo è compensato dalla sua enorme versatilità [ Attiva Dardi Glaciali/Consumo Basso ].
    Altro
    - Mi proteggo dallo sciame con Mel Force prolungandola per 2 turni (quindi Basso in questo), ed essendo l'offesa e la difesa di eguale consumo, la prima viene annullata come previsto dalla tecnica.
    - Consapevole che Mel Force durerà per un turno ancora, rinnovo l'attacco usando Diamon Dust per far esplodere il ghiaccio creato sulla difesa di Khatep, con punta grezza anziché aguzza.
    - Mi avvalgo della breve distana per eseguire ancora due colpi fisici, sfruttando sia il potere ancora attivo di Crystallize, sia l'aiuto di Falling Down ancora attiva in questo turno (ho tenuto in considerazione che la difesa di Khatep spazzi via la neve, ma non la "annulla", quindi essa c'è ancora).

    A te la palla :D
     
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    Fallimento.

    Era piuttosto seccato nel notare che i suoi Sciami del Sepolcri l’avevano deluso, ciò non capitava spesso, era costretto ad ammetterlo.
    Attraverso la propria criomanzia Grifis era riuscito, partendo da un singolo fiocco di neve, a creare una barriera di quelli che parevano frammenti di ghiaccio, rotanti ad alta velocità attorno al suo corpo.
    Purtroppo quando lo sciame tentò di attraversalo per gettarsi sulla morbida carne del Falco venne impietosamente falcidiato dalla sua barriera, poco male, erano serviti comunque allo scopo di far rivelare al nemico un’altra delle sue carte.
    Quanto a lui, ne aveva ancora molte altre.

    Intanto la neve aveva ripreso a coprirgli le spalle in maniera fastidiosa, già questo pensiero gli si formava nella mente che il Capitano Bianco aveva allungano la mano, pronto a lanciare un nuovo incantesimo.
    Khatep non fece nemmeno in tempo ad erigere le proprie difese, o a comprendere che non si trattava di un assalto diretto, che il pezzo di ghiaccio formatosi sulla sua barriera di prima e che ora stava inerte al suo fianco, sovraccaricato di mana, esplose in quattro frammenti che lo colpirono alla mano, al busto e a entrambe le gambe.

    Sebbene i danni fossero relativamente trascurabili, poco più che una botta violenta, il dolore da essi provocato fu sufficiente a far sì che l’Antico dovesse aggrapparsi al bastone con entrambe le mani per evitare di cadere.
    Grifis aveva commesso il suo primo errore, non era per nulla saggio causare dolore a Khatep, aveva la pessima tendenza a smettere di andarci piano quando la sua persona veniva ferita.

    Ma questo il Falco non poteva saperlo, tanto che si era già lanciato contro la mummia brandendo la sua spada avvolta dalla magia dei geli eterni, per poi calarla sul Sommo mentre questo ancora si stava riprendendo dal suo precedente assalto.
    Non ci fu nulla c’egli potesse fare, la lama lo colpì scalfendo profondamente le sue antiche costole e avvolgendo in una gelida tomba di ghiaccio tutta la parte superiore del busto fino agli avambracci, esclusa la testa.
    Questo fu il suo secondo errore, se quando provava dolore Khatep diventava irascibile, ora che era stato ferito non avrebbe avuto più alcun riguardo.

    Era sempre il solito Khatep, freddo e calcolatore, nel suo sguardo morto da secoli si poteva però ora distinguere chiaramente una scintilla di follia, la pazzia generata dai millenni di vita, generalmente sopita e controllata da una mente razionale estremamente potente.
    Una mente che tendeva a ripudiare il dolore in quanto tale e ritirarsi nei recessi di se stessa durante dei forti shock emotivi come gli scatti di rabbia o il subire ferite da spada.
    Una luce selvaggia si accese negli occhi di Khatep, occhi che volevano vedere Grifis a terra implorante pietà.

    Era bloccato, questo era vero, ma muoversi non era così necessario per ridurre il Falco a una piccola larva tremolante.
    Una risata flebile e quasi inudibile, ma così carica di livore e malvagità da far rabbrividire persino l’ambiente circostante, proruppe dalla sua gola corrosa dal tempo.
    Il suo sguardo malvagio si posò nuovamente su Grifis, un bagliore lo percorse il suo malo sguardo e quattro guerrieri scheletri armati di lancia e scudo comparvero dietro ai suoi lati, attaccandolo contemporaneamente con le loro lance acuminate, cercando di ferirlo alle gambe.
    Un altro baglio maligno percorse quegli occhi senza orbite, questa volta era però più intenso e carico di malevoli intenti, alle spalle del Capitano Bianco comparve infatti un colossale Ushabti, alto quasi il doppio del suo avversario, il quale con il suo tipico rumore di ossa che schioccano calò la sua immensa e pesantissima lama rituale sul Falco, cercando di colpirlo esattamente tra la spalla destra e il collo.
    Chissà, probabilmente se l’avesse colpito gli avrebbe staccato il braccio di netto.

    Mentre tutto questo avveniva, nella mente ora deviata del Sommo Khatep si susseguivano solo immagini di rabbia e distruzione.
    Si sarebbe calmato, certo, dopo che Grifis fosse stato in una pozza di sangue oppure che lui stesso non fosse stato ridotto all’impotenza.
    In ogni caso difficilmente si sarebbe ricordato qualcosa di quello scontro.

    Status Mentale: Completamente alterato, ora è solo carico di odio, rabbia e una indescrivibile malvagità.
    Status Fisico: dolore e danni lievi alle gambe e alla mano destra, profonde ferite al petto.
    Mana: 80-5-20=55%
    Note: Incasso entrambi i colpi, impazzisco, evoco quattro scheletri ai tuoi lati (due a destra e due a sinistra, considerato che davanti a te ci sono io) che cercano di colpirti alle gambe con le lance, contemporamente evoco un Ushabti alle tue spalle che cerca allegramente di liberarti del peso del braccio destro con un colpo della sua lama rituale.
    Nel caso te lo stessi chiedendo, no, il battere il bastone è solo una radicata abitudine del Sommo, il non farlo non inficia in alcun modo sulle sue magie.
    Welcome to the Madness :3


    Tecniche Utilizzate

    guerrierischeletri-1
    Guerrieri Scheletri
    "La possente armata dei sacerdoti, attende il comando del proprio signore. Tutti valenti soldati, che si svegliano alla chiamata del loro signore e padrone, fedeli ben oltre la morte, per tutta l'eternità..."
    Il Sommo Sacerdote è in grado, in caso di bisogno, di evocare un piccolo gruppo di guerrieri scheletrici, essi sono fondamentalmente i soldati che il clero Khemriano aveva a propria esclusiva disposizione.
    Essi come tutti i soldati giurarono con convincimento di seguire i proprio clericali signori fino alla morte ed oltre, dando così il proprio consenso ai sacerdoti di richiamarli dall'aldilà in caso di bisogno, per poter combattere nuovamente al loro servizio.
    Nel corso dei secoli la pratica di richiamare i guerrieri dall'oltretomba è andata consolidandosi, tanto che negli ultimi periodi i normali guerrieri viventi non erano più in servizio, si preferiva mantenere solo l'elite (le guardie del sepolcro) e utilizzare come normali fanti i guerrieri scheletri, evocandoli al bisogno.
    Questi coraggiosi guerrieri non-morti combattono come facevano in vita, armati di un grande scudo di legno, una armatura leggera e una spada di bronzo, eseguono ogni ordine del proprio signore, non c'è neanche bisogno che lui parli, basta il pensiero per controllare i guerrieri.
    Consumo: 4 x Basso, 6 x Medio, 8 x Alto e 10 X Critico
    Durata: 2 turni
    Effetto: i guerrieri scheletri posso essere evocati entro un area di raggio 2 metri da Khatep, tutti con lo stesso equipaggiamento.
    Gli scheletri possono correre e hanno le normali abilità di un umano in discrete condizioni fisiche anche se come tutti i non morti hanno dei riflessi piuttosto scarsi.
    Gli scheletri possono essere equipaggiati con: spada e scudo o lancia e scudo o arco e frecce, in tutti i casi possiedono un armatura leggera, la lancia ha una lunghezza di 2.5m





    ushabti2-1-1
    Ushabti
    "Immobili fissano il sole per l'eternità, incarnazione fisica degli dei sempiterni. Tremate, voi che posato lo sguardo sulle loro forme divine!"
    Gli Ushabti sono delle enormi costruzioni, create dai migliori artigiani Nehekhariani, e sono rappresentazioni fisiche degli dei del culto funebre.
    Queste costruzioni alte all'incirca sempre tre metri posso avere svariate fogge, il corpo è abbastanza simile la parte variabile, ovvero quella che distingueva una divinità dall'altra, è la testa che può essere a forma del cranio dei vari animali che i Khemriani conoscevano e adoravano come emissari degli dei, essa può essere di coccodrillo, falco, sciacallo e molte altre ancora.
    Una cosa che al contrario non varia mai in queste costruzioni è l'arma, essi sono sempre muniti di una grande arma rituale che consente loro di difendere i cittadini delle città dagli influssi degli spiriti malvagi che abitavano il deserto, i sacerdoti allora decisero che queste costruzioni avrebbero davvero difeso i confini del regno e crearono un incanto per animarli e poterli evocare nel momento di un attacco o un invasione o comunque quando occorreva la loro forza spaventosa, capace di tagliare un fante corazzato in due con le loro pesantissime armi.
    Consumo: alto
    Durata: 2 turni
    Effetto: Gli Ushabti vengono evocati entro un area di due metri dal sacerdote, questi costrutti sono fatti non in ossa ma in parti di vari composti tutti moderatamente più resistenti del normale scheletro umano (poiché fatti anche in altri materiali) e possiedono una forza spaventosa.


     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    ~ G R I F I S ~
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    grifis2
    S'ammantò di una gioia fredda.
    D'altronde, l'esito positivo di una sua offensiva ne aveva sempre inorgoglito lo spirito, sebbene in maniera composta; eppure inarcava leggermente le labbra, con un sorriso che a malapena osò delinearsi sull'austerità del suo bel viso giovane, racchiuso nell'argento cromatico di un'Armatura dalle venature azzurre, che pareva anch'essa uscita da chissà quale ghiacciaio del Nord.

    A ciò si accompagnava il rapido calar della Spada degli Spiriti Silvani sulle carni rinsecchite del dirimpettaio. Su di esse fioccò -superba- una croce di ghiaccio, a sigillo dell'inarrestabile volontà del Falco.

    0000c0xf

    Qualcosa però spense la sua breve euforia, e il suo sguardo si fece accorto, serioso e grave...
    Khatep aveva perso il senno.

    Si riscoprì pensoso, rivolto a sé stesso come un algido scoglio di ghiaccio, freddo e austero, perché bisognoso di una stabilità dinnanzi agli eventi resi agitati, eternamente duro alle onde, facendo sembrare la sua figura inamovibile e indifferente alla volubile ira altrui.
    Intanto che il dirimpettaio richiamasse dalle ombre della morte il proprio esercito, una luce azzurrina prese a vibrare sulla mano destra del Falco, come a volerne richiamare l'attenzione col tipico capricco di un bambino.
    Il sapore della spuma marina sostituì chiaro l'odore campestre del Latifondo, carezzandogli le gote con una brezza dolce; invogliandolo a chiamarne il nome.

    Vera Runa dell'Acqua

    Non era per essa che avevano iniziato a duellare?
    Aveva temuto che liberandola fin da subito ne avrebbe abusato, invece proprio il Sommo che gli aveva sciorinato ramanzine adesso sprofondava in una collera cieca.
    La difesa ad anelli fu lodevole baluardo, fermando le lance con superba efficienza. Si crogiolò quindi nella puntuale esattezza della propria manovra strategica, mentre un'ombra grossa si ergeva alle sue spalle per poi calare come un boia. Anche l'ennesimo nemico dovette incrociare Mel Force ma, superiore in potenza, fu solo depotenziato, giacché la sua lama cascava maligna assieme ad una pioggia cristallina.
    Al Falco fu dato tempo solo per tentare un'evasione rapida, forte di un battito d'ali propulsivo; e constatò con amarezza d'aver agito in ritardo, perché l'arma rituale cozzò contro la spalliera, piegandola vistosamente e offendendo la carne con una contusione dolorosa ma non grave.

    Avendo oramai già disposto la Runa, il cui bagliore dava segnali chiari e inequivocabili, non dovete far altro che puntare al terreno -e mai gesto fu più doloroso e difficile- per lanciare un globo d'acqua verso il basso. Non osò neppure fantasticare su quanto violento fosse quell'attacco, perché l'obolo di mana speso era più che esaustivo; ciò nonostante si augurò d'averne dosato la violenza, non volendo privare Drusilia di un nuovo aviatore.

    Creò l'incanto lì, dove prima c'era l'erba.
    Lo sostituì ai pascoli dei buoi e delle pecore, agli spazi verdi coltivabili: il lago si distese per dieci metri volendo abbracciare in sé il Falco e chi gli stava davanti. In tal modo lui che poteva volare avrebbe carezzato le acque con la punta dei calzari metallici, mentre il suo -impazzito- compagno era destinato alla collera fredda e tumultuosa delle acque; il cui nome sussurrò appena:

    Mother Ocean

    Come sul capo al naufrago l'onda s'avvolve pesante, altrettanto le acque avrebbero spinto il Sommo e lo scheletrico esecito che aveva chiamato a raccolta verso lo scuro abisso, sempre più giù verso il fondale.
    Lui, il Falco -un meravigliato falco- si sarebbe portato via, sul bordo di quello che sarebbe forse diventato un luogo di riparo per i contadini, o uno specchio d'acqua da cui il bestiame avrebbe potuto attingere per combattere il sole estivo.

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    [ Passiva Bonus 50% Influssi psicologici ]

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    [ Passiva Malus passivo pari al 25% ai Riflessi e alla Velocità ]

    già citata
    [ Passiva Istant Cast ]
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    Per ultimo, e non per questo meno importante, al Falco è dato asservirsi dell'estensioni alari anche per aumentare la velocità di un proprio movimento. Non importa ch'egli sia a terra o già in volo, poiché il rapido battito delle ali può imprimere alla sua persona una propulsione improvvisa, vuoi che sia rettilineo o curviforme. Infine, sono cinque i metri che è possibile consumare in pochi attimi con un consumo di mana Basso, più che sufficienti qualora il Grifis desideri accompagnare alle stesse un'azione offensiva o una difensiva [ Attiva Movimento Rapido/Consumo Basso ].

    Rivolgendo la mano al bersaglio, la Vera Runa s'illumina improvvisamente generando una sfera d'acqua che, subitamente, è scagliata verso il bersaglio. Non appena la bolla incontra il terreno in prossimità della vittima designata, l'acqua confluisce creando, letteralmente, un lago profondo che si estende fino a voler colpire la vittima, a patto che sia nei dieci metri del suo raggio. Inutile dire che lo scopo di Mother Ocean è quello di far cadere l'avversario nelle grinfie delle acque, che difatti, apparentemente calme sulla superficie, sono invece tumultuose e violente in profondità: sicché cadervi significherebbe, con molta probabilità, affogarvi con poche speranze di uscirne [ Attiva Prigione d'acqua/Consumo Alto ].
    Altro
    - Avendo ancora attiva Mel Force (PS: nel post precedente ho per errore cancellato la voce "fisica"; in realtà era "magica" a dove ressere cancellata) a Basso per questo turno (che è anche l'ultimo), il primo attacco degli scheletri viene annullato;
    - Sento il richiamo della Runa e decido di manifestarla (tale azione ha uno scopo puramente coreografico, dato che la runa è sempre attiva);
    - Avverto l'offesa dello scheletro Ushabti distruggere la mia protezione, tento di scansarmi con un movimento rapido e subisco sulla spalla però depotenziato. Il resto del danno viene prevenuto dalla corazza, seppur questa venga notevolmente ammaccata;
    - Evoco Mother Ocean vista la breve distanza tentando di far cadere Khatep e fidi compagni dentro le acque violente;
    - Mi tengo in volo e vado sul bordo del "lago".

    Passo e chiudo :guru:


    Edited by flama - 14/6/2012, 11:33
     
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    Fallimento.

    Ancora un altro fallimento.
    La sua creatura non solo non era riuscita a ferire profondamente Grifis, che in quel momento gli sarebbe molto piaciuto vedere, se non morto, almeno per terra agonizzante nel dolore ma addirittura se l’era lasciato stupidamente sfuggire.
    Questo a sua volta si era levato allegramente in volo e, dal nulla, aveva utilizzato la Vera Runa dell’Acqua per creare un lago nella zona in cui il Sommo e le sue evocazioni si trovavano.

    Una strategia tanto lodevole quanto inutile, purtroppo, dato che non sarebbe certo bastata un po’ d’acqua a fermare Khatep, soprattutto ora che in lui era rimasta solo una fredda malvagità.
    Con uno schiocco di dita il Sommo creò una lucida barriera di luce, a forma di conca, sotto di se e le proprie ossee creature in modo da ottenere quella che poteva essere pensata come una barca galleggiante in cui tutti loro potessero stare.
    La lente aveva un diametro di cinque metri e galleggiava a mala pena sotto la spinta di Archimede, d’altronde anche il peso dell’Ushabti era di per se notevole, tuttavia non era finita qui, doveva fare in modo di impacciare Grifis intanto che raggiungeva la riva.

    L’enorme costrutto afferrò la propria lama con la sola destrorsa e, con un singolo e potentissimo movimento, la scagliò come fosse un pesantissimo giavellotto puntante direttamente il petto di Grifis.
    Khatep era sicuro che quella mossa non avrebbe avuto veri effetti, dato che l’altro era sicuramente pronto a un offensiva del genere, intanto evocò nuovamente i suoi Sciami dei Sepolcri, ma non li mandò all’attacco del suo nemico, bensì il nugolo di insetti gli si mise a ronzare ferocemente attorno per distrarlo, potendosi tra il proprio padrone nonmorto e il uso attuale avversario in modo che quest ultimo non potesse vederlo chiaramente.

    Ma non era questo il loro unico scopo, oh no, quello si sarebbe visto entro breve.
    Intanto Khatep sbarcò, toccando con i piedi la solita terra del Presidio Errante, per quanto si possa chiamare solida una roccia che galleggia a qualche chilometro dal suolo senza che qualcuno sappia perché.

    Status Mentale: I want to see you in a pool of blood :3
    Status Fisico: dolore e danni lievi alle gambe e alla mano destra, profonde ferite al petto.
    Mana: 55-5-10= 40%
    Note: mi creo una barriera a forma di lente sotto i piedi che mi faccia da barca, l'ushabti ti tira addosso la sua lancia (che se ti dovesse colpire non ti farebbe proprio bene) ed evoco un altro sciame di insetti che ti ronzano davanti e attorno per distrarti, non ti attaccano ma cercano di oscurare la tua visuale su di me, anche se non tutti.


    Signore della Luce
    "Somma perfezione della magia della luce, capace tanto di attaccare quanto di proteggere; indubbiamente l'incantesimo migliore di tutto l'Ordine dei Maghi del Sole..."
    I Maghi del Sole, l'altro ordine dedito al servizio della divinità solare ma che a differenza del culto funebre utilizza magie e incantesimi anzichè evocazioni, ha la capacità di poter convogliare l'enorme forza del Dio e disporne come più si preferisce della sua luce, muovendola, spostandola, liquefandola e addirittura solidificandola in Lucinferina, un elemento ambrato luminescente fatto di lucida solida tenuta assieme dalla magia, si dice che per questo privilegio il grande Dio si prenda parte dell'energia di chi ha richiesto i servigi del suo elemento.
    La verità però è questo è un semplice incantesimo che dona la capacità di manipolare a proprio completo piacimento e discrezione qualunque luce presente nella zona di effetto della magia stessa, tale luce potrà essere plasmata in qualsiasi modo, persino solidificata dalla mente abile del mago accorto, o esplodere in caso perda la concentrazione, a causa della violenta liberazione della luce dalla sua gabbia magica; solo i maghi più strani e innovativi trovano che questo effetto eplosivo possa avere qualche reale utilità in battaglia, con le dovute precauzioni.
    Consumo: variabile [BASSO]
    Effetto: Il Sommo Sacerdote ha la capacità di manipolare la luce, dissipandola, concentrandola e addirittura liquefandola e solidificandola per sfruttarla come più desidera, questo però è legato alla presenza di luce pur andando bene un qualunque tipo di luce (naturale, magica o artificiale) ed è indipendente dalla sua quantità poichè per incrementarne l'intensità si usa il potere insito nell'incantesimo, serve solo come "miccia" per far partire la magia.
    La gittata massima a cui può giungere questa luce sfruttata dal sommo varia in base al consumo utilizzato per la tecnica (basso 5 metri, medio 7, alto 10 e critico 15) e qualunque forma egli gli dia avrà un potere pari a quello del consumo utilizzato, purchè non sia una forma troppo grande.


    media-publicpmmrtsich
    Sciame dei Sepolcri
    "Api, vespe e insetti del genere, nella loro forma adatta a vivere nel Deserto hanno sviluppato la capacità di divorare i tessuti dall'interno, oltre ad un apprezzabile color sabbia a tinta unita, non mirano a farti scappare, ma a predarti."
    Nell'antica Nehekhara la fauna aveva un che di non propriamente amichevole, non verso coloro che non sapevano approcciarsi a lei con una certa cura ed esperienza, questo poichè nel deserto non solo abbondavano scorpioni e insetti terrestri di ogni tipo, per non parlare di animali ben più grandi, ma anche insetti volanti.
    Api, vespe e calabroni del deserto cacciavano gli animali più piccoli e ne succhiavano le interiora per poi riportare il pasto all'alveare, generalmente situato su una palma, e produrre il loro nettare tipicamente rosso e non dorato.
    I Sacerdoti allora impararono ad uccidere queste piccole bestie e a lasciarne essiccare i gusci nel sole del deserto in modo che di essi non restassero che gli esoscheletri, ora è possibile evocare interi sciami di queste bestiole volanti ricolme magicamente di veleno, volano ora in sciami compatti o dispersi e seguono ogni ordine del loro signore non morto.
    Consumo: medio
    Durata: 2 turni
    Effetto: evocazione di centinaia di insetti assortiti tra api, vespe e calabroni di dimensioni normali, questi insetti sono ricolmi di un veleno che una volta iniettato nella vittima causa forti dolori, che però svaniscono in due turni, e rigonfiamento della parte interessata a causa del veleno stesso.
    Il rigonfiamento è davvero notevole, l'area diventa rossa e si può alzare e gonfiare anche di due centimetri ne punto più alto e in un area di diametro tre centimetri, e causa un'intenso prurito, questo non svanirà dopo due turni ma permarrà per tutta la battaglia, lenendosi gradualmente, in quanto effetto primario del veleno, il rigonfiamento tende a essere turgido e tentare di premerlo o piegare la zona interessata causa dolore.

     
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    La stanchezza colse Grifis impreparato.
    Come un rapace che si fioda dall'azzurro cielo con gli artigli spalancati, allo stesso modo si sentì afferrare le membra intanto che terminasse d'atterrare sulla riva del lago appena invocato. Si ritrovò a rimuginare su ogni possibile sfaccettatura di quel potere immenso ch'era la Runa, dal momento che essa aveva così facilmente cambiato la geografia -pur ristretta- del Presidio senza catene.
    L'energia pulsava ancora nel braccio destro, poiché non ancora aduso all'utilizzo di quello straordinario potere; e forse perché non aveva ancora imparato a sfruttare al meglio le sue potenzialità che l'altro, Khatep, poté servirsi ancora della luce per navigare sulle acque.

    Con un leggero sorriso a capeggargli il viso afflitto dalla fatica, il Falco rimandò al dirimpettaio un complimento quasi sussurrato.

    Astuto.

    Non poteva dirgli nient'altro.
    Avrebbe imparato da quell'errore, se voleva utilizzare la sua Runa con maggiore efficienza; ed anche se il Sommo Sacerdote non ne era cosciente, stava aiutandolo a mettere in pratica le potenzialità latenti di quell'immenso potere, racchiuso dietro al simbolo luminoso che emergeva dal quanto armato.
    Ma il Falco non aveva tempo sufficiente per riprendersi, o tentare invece di contrattaccare con la rapidità del cacciatore da cui prendeva il titolo.
    Era ragguardevole il modo con cui Khatep stava incalzandolo, riuscendo -forte di una millenaria esperienza- a cavarsi dagli impicci e, subito, a crearne d'eguali al Comandante della Squadra Bianca. Quest'ultimo si avvide tardi del giavellotto che gli era stato scagliato violentemente contro, tant'è che provò a deviarlo con la spada ma questi, anziché fermarsi, si spostò quant'era sufficiente per trapassargli una spalla da parte a parte.

    Dolorante, il Falco toccò terra con un ginocchio mentre, lentamente, estraeva l'oggetto dell'offesa dalla carne, il cui fiotto di sangue imbrattò le candide e argentee placche della corazza. E forse per questo, scosso da una vibrazione dettata dalla sofferenza, ancora una volta soggiunse la voce della Dama a rammonirlo della sua stessa sconsideratezza.

    -Marchi indelebili, nel nostro corpo e nella nostra anima, e nessuno di noi può davvero sapere cosa questi vogliano realmente, e se nascosta al loro apparente beneficio vi sia una maledizione peggiore di quanto ci aspettassimo.


    Drusilia...


    Guardò stancamente il ronzio.
    La nuvola nera fatta d'insetti -sì, di nuovo loro- che li circondava. Si aspettava di vederli saltargli addosso come prima, solo che stavolta non avrebbe potuto più erigere prontamente una difesa. Fortuna, sotto le spoglie di una sciocca audacia, scioccamente volle che queste asservissero quasi esclusivamente per sbarrare la vista di quel che faceva Sommo.

    Nasconderti Khatep... non ti servirà.

    Mentre le dita sottili -strette sulla guardia- carezzavano lentamente l'integrità della sua arma, nonostante il dolore fortissimo tamburellava dalla spalla fino al gomito, facendogli perdere progressivamente la presa, l'altra mano si tese a tentare l'ennesima, disperata sortita, convogliando il mana e l'aura gelida verso l'estremità del palmo come un bel fiore di cristallo lucido e aguzzo.

    La polvere di diamanti sarebbe esplosa -letteralmente- sul fronte.
    Era chiaramente un'azzardo, perché non poteva sapere di preciso dove fosse il bersaglio, ma ipotizzò, data la direzione che l'altro aveva intravisto prima di ergere quelle bestiacce, che fosse proprio davanti a lui, vicino alla riva almeno quanto lo era lui.
    Così quattro strali di ghiaccio avrebbero offeso l'etere, non diversamente da come avevano fatto prima, generandosi dalla barriera di luce, bensì stavolta con forma puntuta e ben altro potere d'impatto. E ciò nonostante, non era soltanto di loro che la mummia doveva preoccuparsi.

    Dalla spada, silenti e maligni, gli Spiriti Silvani si sarebbero impadroniti degli stessi dardi glaciali sicché, allorquando il Lich avesse usato i suoi scheletri o una barriera, credendo di potersi trarre in salvo, le frecce di ghiaccio possedute avrebbero di proprio accordo corretto o modificato brevemente la traiettoria. Sicché, nessun ostacolo avrebbe potuto fermarle dal colpire solo e soltanto Khatep.

    Frattanto per il Falco, cercando di rialzarsi lentamente, provava a sottrarsi alla nube degli insetti raccogliendo quanto gli era rimasto delle sue energie. Poiché se queste avessero avuto l'idea di saltargli addosso per fargli del male, ancora una volta le sue difese avrebber avuto il compito di sottrarlo a ingrata sorte.

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    StatusMana totale 30%
    Consumi 2xBasso
    Condizione fisica 60%, Contusione (Basso) più perforazione (Medio) alla spalla destra; stanchezza incipiente, dovuta alle ingenti spese di mana e alla riserva prossima a finire.
    EquipArmatura d'Argento del Grifone
    già citata
    [ Equip Armatura ]

    già citata
    [ Passiva Peso Leggero ]

    già citata
    [ Passiva Volo ]

    Bussola d'Oro, Rosa dei Venti

    già citata
    [ Equip Oggetto ]

    Spada degli Spiriti Silvani

    già citata
    [ Equip Arma ]

    già citata
    [ Passiva Affilatura Migliorata ]

    Vera Runa dell'Acqua

    già citata
    [ Equip Arma ]

    già citata
    [ Passiva - Inganna Auspex ]
    PassiveSonata Arctica

    già citata
    [ Passiva - Riverenza ]

    già citata
    [ Passiva Bonus 50% Influssi psicologici ]

    Etlreth, The White Album

    già citata
    [ Passiva Malus passivo pari al 25% ai Riflessi e alla Velocità ]

    già citata
    [ Passiva Istant Cast ]
    Attive

    Un'abilità assai semplice eppure efficace, che permette al Falco l'esplosione di un qualsiasi pezzo di ghiaccio da egli creato, affinché riversi contro un dato bersaglio una serie di dardi glaciali (che possono avere sagoma puntuta o grezza, a seconda di come il Falco predilige); Grifis ha facoltà di far esplodere fino ad un massimo di quattro cristalli, nonché di decidere verso quale direzione dirigierli, tali che per cinque metri il cono d'estensione coinvolgerà la vittima come se fosse nel bel mezzo di un fuoco di mitragliatrice del Diamond Dust. Il basso consumo è compensato dalla sua enorme versatilità [ Attiva Dardi Glaciali/Consumo Basso ].

    Le Anime della Natura sono e restano, tuttavia, il vero potere celato dietro la Spada. In particolare, gli spiriti silvani di Fanedell, mediante consumo Basso, sono evocati da questa e si instaurano nell'ambiente circostante. Così facendo essi interagiscono in un'area di cinque metri, scelta del Falco, sfruttando la natura e manifestandosi così materialmente. Che siano alberi, foglie, pietre, sabbia o altri elementi presenti sul luogo, gli Spiriti Silvani ne diverranno padroni e obbediranno a qualsivoglia comando il Falco impartirà loro (a dispetto dell'enorme natura versatile, l'attiva è sempre un controllo molto ridotto ed elementare) [ Attiva Possessione Spirituale/Consumo Basso ].
    Altro
    - A causa della stanchezza e di un momento di distrazione, subisco la perforazione della spalla a causa del giavellotto;
    - Cado in ginocchio e mi tornano in mente alcune parole di Dru, mentre lo sciame mi circonda cercando di celarmi alla vista di Khatep;
    - Essendo anche io a mia volta celato alla vista di Khatep, lancio il Diamond Dust dopo che questi è attraccato e sceso a terra avvantaggiandomi del Cast Rapido e dell'estrema vicinanza al bersaglio;
    - In aiuto alla mia offensiva evoco gli Spiriti Silvani che, impossessandosi dei dardi glaciali, affinché questi possano "scavalcare" eventuali ostacoli sulla loro corsa, dirigendosi esclusivamente su Khatep;
    - Stanco e ferito, cerco di raccogliere qualche energia per tentare una difesa, nel caso dal prossimo turno potesse servirmi.

    a te la palla :geez:
     
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    Death is only the beginning.

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    Le sabbie del tempo.

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    Colpito.

    La sua mente fredda e maligna accolse con una gioia crudele l’essere riuscito a colpire il comandante bianco con la Lama Rituale del suo potente Ushabti, il quale poco dopo scomparve in un lampo assieme all’arma stessa, essendo terminato il tempo per l’evocazione.
    Khatep riuscì ad arrivare fino al bordo di quel nuovo lago piuttosto facilmente, mentre i suoi insetti occultavano la visuale di Grifis in modo che gli fosse difficile colpirlo, era stremato, ferito e dolorante ma non aveva alcuna intenzione di mollare: il Falco doveva essere ridotto a una larva tremolante, anche se non ucciso in modo troppo definitivo, e questo non poteva accadere se lui si lasciava andare così facilmente.

    Mise i piedi a terra e osservò il suo grosso sciame di calabroni del deserto, volando assieme producevano un suono estremamente inquietante e avrebbero fatto accapponare la pelle di chiunque li avesse sentiti.
    Certo di avere la vittoria in pungo si avvide forse troppo tardi di quelli che erano quattro dardi ghiacciati che, attraversata la sua evocazione, puntavano dritti verso di lui.
    La loro velocità era elevata e la distanza troppo breve per poter raccogliere sufficiente potere magico da erigere, ancora una volta, una barriera che lo salvasse da quella nuova minaccia, se ne rese conto ancora prima che i dardi lo colpissero che non avrebbe potuto fare nulla per evitarli ma la cosa non gli fu di gran conforto nel momento in cui la sua spalla sinistra venne completamente frantumata dal colpo.
    Le ossa di cui era costituita la sua struttura scheletrica si schiantarono sotto il peso dell’incantesimo nemico, il quale con precisione millimetrica distrusse tutta la spalla.

    Il braccio sinistro del Sommo crollo al suolo, inerte.
    Un grido di dolore straziante proruppe dalla sua bocca, la magia vibrava violenta attorno a lui mentre i suoi pensieri venivano offuscati dal dolore che provava in quel momento, come un onda che spazza via ogni singola intenzione tranne quella di infliggere dolore, la sua mente venne semplicemente ripulita da tutto ciò che era diverso dal torturare Grifis.
    Non poteva muoversi, il Sommo, dato che era ormai a terra in ginocchio mentre con la destra si teneva la spalla menomata, con il suo bastone gelosamente stretto a se come se potesse proteggerlo e dargli la forza necessaria ad andare avanti.

    Lo Sciame del Sepolcro si aprì giganteggiando e disperdendosi in modo da chiarire la visuale tra Khatep e il suo nemico; entrambi a terra, entrambi gravemente feriti, entrambi allo stremo delle forze.
    Mentre stava per radunare altro potere magico per un nuovo attacco Khatep si chiese com’erano arrivati a quel punto.
    Era tutto cominciato bene, poi Grifis aveva avuto la pessima idea di spingersi troppo oltre, di ferire colui che aveva deciso di dedicare la sua giornata ad aiutarlo, doveva pagarla, pagarla molto cara.
    All’infermeria della gilda avrebbero speso molto tempo anche solo per decidere da dove cominciare per rimetterlo insieme.

    Successe tutto molto, molto in fretta, esattamente come il Sommo voleva, doveva essere qualcosa di simile al “gran finale” o comunque qualcosa da cui Grifis non avrebbe potuto rialzarsi tanto presto.
    La prima cosa ad apparire furono i soldati: una linea perfetta di sei guerrieri scheletri armati di scudo, Khopesh e armatura leggera, come un sol uomo questi fanti cominciarono a correre dirigendosi verso il proprio nemico con l’unico obbiettivo di affondare le spade nella sua carne: gambe, torso e braccia erano i loro obbiettivi ma nessun colpo sarebbe risultato mortale, probabilmente.
    La seconda cosa fu un po’ più rapida e potente, concentrando la propria magia all’interno delle proprie vuote orbite Khatep le fece risplendere per qualche breve istante prima di espellere tutto il potere caricato in tal modo, il doppio fascio di pura energia luminosa partì dal suo cranio diretto, rapido e sicuro, verso la spalla ferita di Grifis: non solo gli sarebbe stato difficile difendersi ma inoltre avrebbe aggravato una ferita già preesistente, oltre a cauterizzarla completamente.
    Voleva che soffrisse le pene dell’inferno, non che morisse.

    Da ultimo fu il turno dello sciame, che ancora per qualche tempo avrebbe perdurato sul campo di battaglia, il suo compito era gettarsi su Grifis contemporaneamente ai guerrieri scheletri in modo da costituire un assalto su più fronti che egli non avrebbe mai potuto contrastare, se non con grosse difficoltà.

    Finito di usare il proprio potere Khatep si fermò, era stremato, aveva usato tutto ciò che poteva per danneggiare il suo nemico il più possibile, doveva ammettere che il capitano della squadra bianca era potente, molto potente e meritava il suo rispetto, Drusilia aveva scelto bene.
    In ogni caso la sua vendetta sarebbe stata assolutamente terribile, anzi, terrificante.

    Per ora lasciò andare la spalla ferita, che ancora gli causava un dolore tale da fargli credere di poter svenire da un momento all’altro, e dato che non aveva più forze afferrò il bastone con la destra per non cadere in avanti.
    Non restava che vedere l’ultima reazione del Falco.

    Status Fisico: Esausto/dolori lancinanti e danni lievi alle gambe e alla mano destra, profonde ferite al petto, perdita del braccio sinistro.
    Status Mentale: Spossato, stanco, spera che il suo ultimo attacco ponga termine allo scontro.
    Mana: 40-10-10= 20%


    Tecniche Utilizzate

    guerrierischeletri-1
    Guerrieri Scheletri
    "La possente armata dei sacerdoti, attende il comando del proprio signore. Tutti valenti soldati, che si svegliano alla chiamata del loro signore e padrone, fedeli ben oltre la morte, per tutta l'eternità..."
    Il Sommo Sacerdote è in grado, in caso di bisogno, di evocare un piccolo gruppo di guerrieri scheletrici, essi sono fondamentalmente i soldati che il clero Khemriano aveva a propria esclusiva disposizione.
    Essi come tutti i soldati giurarono con convincimento di seguire i proprio clericali signori fino alla morte ed oltre, dando così il proprio consenso ai sacerdoti di richiamarli dall'aldilà in caso di bisogno, per poter combattere nuovamente al loro servizio.
    Nel corso dei secoli la pratica di richiamare i guerrieri dall'oltretomba è andata consolidandosi, tanto che negli ultimi periodi i normali guerrieri viventi non erano più in servizio, si preferiva mantenere solo l'elite (le guardie del sepolcro) e utilizzare come normali fanti i guerrieri scheletri, evocandoli al bisogno.
    Questi coraggiosi guerrieri non-morti combattono come facevano in vita, armati di un grande scudo di legno, una armatura leggera e una spada di bronzo, eseguono ogni ordine del proprio signore, non c'è neanche bisogno che lui parli, basta il pensiero per controllare i guerrieri.
    Consumo: 4 x Basso, 6 x Medio, 8 x Alto e 10 X Critico
    Durata: 2 turni
    Effetto: i guerrieri scheletri posso essere evocati entro un area di raggio 2 metri da Khatep, tutti con lo stesso equipaggiamento.
    Gli scheletri possono correre e hanno le normali abilità di un umano in discrete condizioni fisiche anche se come tutti i non morti hanno dei riflessi piuttosto scarsi.
    Gli scheletri possono essere equipaggiati con: spada e scudo o lancia e scudo o arco e frecce, in tutti i casi possiedono un armatura leggera, la lancia ha una lunghezza di 2.5m





    Sguardo Ardente
    "Un lampo, solo una rapidissima vampata di luce uscì dai saggi occhi del Sommo Sacerdote, un attimo dopo la testa dell'oscuro necromante giaceva fumante a terra trapassata da parte a parte..."
    Raccogliendo l'energia stessa del sole nelle proprio corpo vetusto e rinsecchito il Sommo Sacerdote ha la capacità di concentrarla nei propri occhi e da essi sparare un raggio di luce ed energia magica concentrata verso l'avversario con enorme precisione, dato che i raggi (uno per occhio) seguono la linea di vista del Sacerdote essi colpiranno precisamente dove gli sta guardando, senza scartare di un solo millimetro.
    Consumo: variabile [MEDIO]
    Effetto: due raggi, ognuno dei quali possiede metà della potenza dell'attacco, partono dagli occhi del Sacerdote per andare a congiungersi nel punto in cui egli sta guardando per poi proseguire per la loro strada fino a incontrare un oggetto solido o liquido, in caso di colpo mancato.
    Qualunque cosa colpiscano essi causano gravi danni da bruciatura, scavano nella carne non protetta fin quasi all'osso, la loro elevata profondità e l'acuto dolore che causano è però compensata dal fatto che non causano sanguinamento nella zona colpita dell'avversario dato che l'intenso calore tende a cauterizzare tutti i tessuti colpiti e danneggiati.
     
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    Di colpo lo sciame si aprì.
    Stanco e debilitato, l'occhio del Falco ne seguì svogliatamente le evoluzioni.
    Non ebbe nemmeno la forza sufficiente per felicitarsi della sua strategia vincente, dal momento che, per quanto danneggiato fosse, Khatep non sembrava intenzionato a lasciarsi sopraffare così rapidamente. E così l'elfico Aviatore iniziava seriamente a dubitare del supporto che il Sommo aveva creduto -o voluto- dargli. Invece, era fin da subito divenuta una gara fra i due: da un lato c'era l'immortale desideroso di umiliare Grifis, dall'altra c'era un guerriero costretto quasi a battersi per la propria sopravvivenza. Riguardandolo in tutta la sua incartapecorita figura, gli sovvenne un senso di ammirazione ancestrale e profondo, dovuto per lo più alla difficile disfida messa in campo.

    Torna in te, Khatep! Mi senti?

    Fu vano urlare.
    Lesse nelle iridi del Lich un desiderio spasmodico e preponderante di rivalsa, così feroce da fargli dimenticare ogni cosa che non fosse sconfiggere il Falco, e magari farsi beffe di lui. Quest'ultimo non era però intenzionato a lasciarsi soggiogare dai poteri del suo avversario, e decise di fare nuovamente affidamento sulla Runa: la aveva usata per offendere, tuttavia aveva compreso che la sua vera natura fosse votata alla difesa. Era un'azzardo certo, ma doveva tentare!



    Vide dapprima apparire in linea retta un manipolo di scheletri, armati di scudo e spade, oltre che di armature. Li vide avanzare iniziando a caricarlo come i fanti in guerra. Ad essi seguì un'attacco diretto lanciato dalle orbite vuote, che si concluse assieme allo sciame in ricaduta verso il nemico giusto al centro.



    I cerchi concentrici che rappresentavano l'eterno scorrere delle acque si manifestò questa volta sotto di lui, tutt'intorno alla sua persona. Anche se usava quell'incanto per la prima volta intuì subito quale fu in suo effetto. Così non attese che i colpi gli fossero vicini, dal momento che entranti nel perimetro di sette metri disegnato dall'incanto tutti gli attacchi del Sommo calarono drasticamente in velocità: era come se si muovessero improvvisamente immersi nell'acqua. Ciò concesse al Falco d'intingere il proprio mana nelle ali e, battendo un rapido colpo, si portò molto rapidamente verso il Lich. Il cerchio di magia capace di rallentare gli attacchi subiti lo avrebbe seguito nello spostamento fulmineo, che lo vide alzarsi a fatica in volo e passare dentro la nube -quasi immobile- di insetti, subendo qualche graffio e forse nulla più. Si sarebbe avveduto poi del raggio che, giunto a ridosso della sua spalla, era riuscito a colpirla...

    Lasciò che il dolore prendesse una posizione di minor rilievo, dal momento che con quella combinazione era riuscito ad uscire definitivamente dal raggio d'azione delle altrui offensive, poté finalmente ritrovarsi a breve distanza da Khatep.
    Spada tratta, in attesa che dichiarasse la ormai ovvia disfatta.

    Non costringermi a finirti...

    Disse, sperando di concludere così la partita.

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    Condizione fisica 40%, Contusione (Basso) più perforazione (Alto) alla spalla destra, numerosi morsi d'insetto (Basso); stanchezza dovuta alle ingenti spese di mana e alla riserva quasi finita.
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    [ Equip Arma ]

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    Tre cerchi concentrici luminosi che racchiudono il potere dell'oceano si situano intorno al Falco, descrivendovi un'area pari a cinque metri, che permane per un massimo di due turni a silente difesa del Portatore della Vera Runa. Sotto forma di una gelida nebbia, Silent Lake si situa lo scopo difensivo di questo potere che consiste nell'ostacolare soltanto eventuali tecniche offensive rallentandone drasticamente la rapidità, aiutando Grifis sia per quanto concerne l'erezione di una protezione in tempo utile, sia per quanto invece concerne lo schivarne in toto la pericolosità; infine, giacché esso dipende dalla Vera Runa, tale perimetro magico la insegue fino al momento in cui termina il suo effetto [ Attiva Rallentamento/fino a 2 turni, Consumo Medio ].

    Per ultimo, e non per questo meno importante, al Falco è dato asservirsi dell'estensioni alari anche per aumentare la velocità di un proprio movimento. Non importa ch'egli sia a terra o già in volo, poiché il rapido battito delle ali può imprimere alla sua persona una propulsione improvvisa, vuoi che sia rettilineo o curviforme. Infine, sono cinque i metri che è possibile consumare in pochi attimi con un consumo di mana Basso, più che sufficienti qualora il Grifis desideri accompagnare alle stesse un'azione offensiva o una difensiva [ Attiva Movimento Rapido/Consumo Basso ].
    Altro
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    Grifis VS Kathep

    Grifis
    Scrittura e Interpretazione
    Scrivi molto bene e calibri pathos e descrizioni senza mai scadere nel banale; hai a che fare con un personaggio profondo, per quanto all'apparenza sia solamente guidato dallo stereotipo del giustiziere in armatura. Ci sono a volte dei periodi un po' confusi oppure un'eccessiva abbondanza di termini fin troppo ricercati, ma la vastità lessicale e terminologistica è ottima.
    Un consiglio che mi sento di darti: evidenzia di più i difetti di Grifis. I suoi punti di forza fanno presto a trasparire, sia nel parlato sia nelle azioni. E' bello quando un personaggio si mette a nudo e si interroga, piuttosto che rimanere saldo sul proprio piedistallo (non è detto in tono offensivo ;) ).
    4.25.

    Strategia
    Sai giocare molto bene le tue carte, ripartendo anche eccezionalmente i consumi; c'è da dire che Grifis è MOLTO ben fornito nel suo arsenale bellico, tuttavia ci sono alcune dinamiche di attacco che ti portano un vantaggio netto dal punto di vista strategico, a discapito della lealtà. Prima su tutte, l'utilizzo di ghiaccio o neve già depositato in congiunzione con l'istant-casting: è letale, si, ma costringe l'avversario a manovre al limite del reale.
    Preferirei vedere di più Grifis nel corpo-a-corpo, poichè mi sembra più versato per la magia di quanto tu non dica: un evocatore l'hai affrontato a distanza bombardandolo di tecniche, piuttosto che avvicinarti.
    4.0.

    Sportività
    Le tempistiche mi lasciano perplesso in alcuni punti, soprattutto quando nell'ultimo turno ti sollevi in aria e ignori guerrieri e leggermente anche il laser. "Da grandi poteri derivano grandi responsabilità" (cit), riassume bene il miglioramento che puoi raggiungere in questa voce.
    Entrambi -tuttavia- castate molto, tenendo forse un po' troppo poco conto della stanchezza.
    3.5.


    Kathep
    Scrittura e Interpretazione
    Sei godibilissimo da leggere e riesci sempre a far immedesimare il lettore nei pensieri e nei desideri dell'incartapecorito sommo sacerdote. Tuttavia, poichè la scrittura è anche precisione, il punto e mezzo che ti manca per raggiungere la perfezione è in gra parte dovuto alla carenza linguistica. Non tanto di termini o spunti narrativi, anzi: semplicemente, il testo è costellato di incongruenze fra tempi verbali, soggetti e aggettivi, nonchè errori che una rilettura attenta può tranquillamente passare al setaccio. Intepretativamente parlando, ci sei molto nel personaggio, e sinceramente i pochi miglioramenti potresti farli in direzione di una rifinitura sulla profondità di certe scelte, senza ricorrere sempre all'espediente del "lo faccio perchè avrò un tornaconto". 3.5.

    Strategia
    Attacchi da lontano e metti a segno quando puoi, gestendo abbastanza bene l'energia. Il problema è, però, l'approccio troppo frontale e il mancato utilizzo -spinto- della passiva che ti permette di usare le evocazioni come tramite. Gradevole l'idea della barriera per uscire dal lago. 3.5.

    Sportività
    Hai perso un braccio e questo testimonia, dolore descritto a parte, che sai riconoscere quando la difesa non è fattibile. Ti gestisci in difesa forte dei tempi di reazioni del tuo personaggio anche se, entrambi (tu e l'avversario), castate molto tenendo forse un po' troppo poco conto della stanchezza. 3.5.

    Dichiaro Grifis vincitore dell'incontro, al quale spettano 2 pt per la prova; assegno anche 1 pt a Settra, da utilizzare per il personaggio coinvolto, poichè ha dimostrato un buonissimo livello partecipativo. I meritati premi sono già stati accreditati.

     
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