Invasion from the Sky

High City

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    battagliacittaaltablu

    Fire falling from the sky
    Rage of God is coming down
    Armaggeddon's drawing nigh
    Sinner cry ! Heathen die !
    Hear the toll of pain, gloria, gloria
    In the fiery rain
    Fire falling from the sky
    Rage of god is coming down
    Armaggeddon's drawing nigh
    Sinner cry ! Heathen die !
    Hear the toll of pain, gloria, gloria

    Now the time has come, the end's begun and the only one will come.

    separatoremaghi

    Accadde tutto troppo in fretta.
    Cremisi sopra le loro teste, un mare di sangue e fuoco capovolto sui Sei Regni mentre nubi oscure si espandevano rapide e crudeli dal cielo del Pentauron fino ai confini di Endlos, sublime intreccio di magnificenza ed orrore. Nessuno poteva comprendere cosa davvero fosse accaduto, nessuno di loro poteva davvero immaginare...

    Laputa, terra errante sospesa fra le nubi, gioiello di un mondo paradossale fatto di contrasti ed incongruenze, Purgatorio sospeso nei cieli dell'Ovest quasi a ricordare che ciò che accadeva in quei luoghi non era nè inizio nè fine, piuttosto un continuo, interminabile mutamento, impronta e capriccio del Maelstrom, Signore da una mano gentile e l'altra crudele. Forse era davvero Lui la causa di tutto, o così almeno avrebbero pensato i più, terrorizzati a quella terribile visione, presagio di un ignoto che sapeva di sbagliato.

    Accadde troppo in fretta.
    Il cielo prese a bruciare su di loro, e da esso precipitarono enormi ammassi di terra e roccia infuocata che, come pioggia incandescente, si abbatterono sulle case, sugli alberi e sui rifugi, seminando panico e dolore fra le genti impazzite. I civili correvano, si nascondevano, i soldati facevano ciò che era possibile; Laputa era una delle più potenti roccaforti di Endlos, eppure quasi tutte le sue difese erano rivolte verso il basso. Nessuno infatti avrebbe mai pensato ad un'invasione dall'alto, non quando il proprio presidio troneggiava su gli altri, sopra di lui soltanto il cielo.
    Un enorme errore, quello.

    E' proprio nella paura e nell'orrore che inizia questa storia, è proprio quando l'oscurità prende forma e tutto sembra perduto, il Giorno del Giudizio così vicino, così reale, è proprio allora che vengono chiamati nuovi volti a servire l'Ordine.
    Perchè si sa, se non ci fossero la guerra, le catastrofi, se non ci fossero la disperazione ed il dolore... probabilmente non non nascerebbero più nemmeno gli eroi.

    QM dixit

    Bene ragazzi, benvenuti a questo piccolo Armageddon <3

    Tutti: Come descritto, su tutta Endlos appaiono nubi scure e minacciose, mentre il cielo diventa color rosso cremisi. Dalle nubi iniziano a cadere rocce e terra di fuoco, come una pioggia di meteoriti in fiamme.
    Al momento non c'è da dire altro; vostro primo post sarà soltanto introduttivo, in modo che possiate spiegare come, quando e perchè arrivate alla Città Alta. Avete totale libertà di azione, tuttavia non dilungatevi troppo su azioni che richiedono troppo tempo: per questo post meglio concentrarsi sull'arrivo che su cosa dovrete fare, che introdurrò nel prossimo turno.

    Khatep: totale libertà d'azione. Conosci Laputa ed il tuo pg è totalmente integrato nel contesto. Non ti metto limiti di alcun tipo. Arriva come vuoi, quando vuoi e soprattutto perchè vuoi.

    Uriel: Ti arriva una lettera di Dan con su scritta una richiesta di aiuto poco prima che scoppiasse il putiferio. Tu non capisci ma decidi di raggiungere il tuo amico a Laputa per vedere cosa accade. Durante il viaggio iniziano i primi fenomeni atmosferici strani, ma è il giorno stesso in cui arrivi a Laputa che inizia il vero putiferio...

    Eireen: Sei a Laputa quando accade tutto. Inquanto Aviatore Rosso ti viene comandato di uscire dall'Albero Casa ed occuparti dei disordini alla Città Alta. Non ti danno dettagli, eppure sai già che quella è la zona del Magisterium, e probabilmente dovrai prendere ordini da qualcuno di loro...

    Trevor: Il Magisterium è il luogo ideale per concentrarsi. E no, non solo perchè lì dentro ogni cosa sembra profumare di magia e conoscenza, ma anche e soprattutto per la natura che la struttura ha in sè, qualcosa di davvero unico. Ebbene si, perchè può anche scendere l'Apocalisse fuori in città, lontano dai suoi portoni, ma l'interno... resterà sempre e comunque il luogo perfetto per lo studio. Forse è per questo che i maghi fuori servizio all'interno del Magisterium sono gli ultimi ad accorgersene. Non a caso Trevor è comodamente seduto in uno dei salottini interni -quindi senza finestre- saggiando la propria arte ed esperienza di giocatore di scacchi contro un collega abiuratore quando un informatore fa la sua entrata e richiama la loro attenzione con un colpetto di tosse. Trevor è desiderato all'Ingresso del Magisterium dall'Assistente del Prorettore, mentre l'altro deve immediatamente salire all'osservatorio. E' solo per i corridoi che, affacciandosi a una finestra, vedrà una realtà a dir poco agghiacciante...

    PS: al momento non metto limiti di tempo ma conto sul vostro buonsenso, non tanto per fare un favore (si, sono una QM crudele :geez: ) ma perchè l'altra squadra della Città Bassa ed il drago, per problemi logistici, non possono ancora iniziare. Ciò non vi autorizza ad essere lenti, eh!
    Enjoy!



    Edited by Drusilia Galanodel - 11/6/2012, 00:10
     
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    Death is only the beginning.

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    Le sabbie del tempo.

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    Casa.

    Si sa, non c’è nulla come la propria casa, un luogo dove tornare a riposare dopo mille avventure, un luogo sicuro nel quale si sa di poter trovare sempre rifugio, soprattutto se su una inattaccabile fortezza a sua volta sita su un isola volante.
    Chi mai avrebbe potuto assaltare un luogo del genere?

    Khatep stava appunto in casa propria, riposandosi un poco dopo aver trascorso tutta la notte e la mattinata nel proprio laboratorio personale a effettuare esperimenti che, probabilmente, Drusilia non avrebbe un gran che approvato e che quindi era meglio non fossero portati avanti nei laboratori della gilda.
    Ultimamente in città c’era qualche animale randagio in meno, fortunatamente nessuno pareva essersene accorto e quindi nessuno si chiedeva il perché.
    Fu proprio mentre Egli era seduto in poltrona che ebbe inizio quella che, almeno in apparenza, sembrava la fine.

    Il cielo oltre le finestre del soggiorno divenne improvvisamente, dapprima nuvoloso, poi prese il colore del fuoco e improvvisamente cominciò a vomitare pietre e meteoriti infuocate su tutta la zona circostante.
    L’Antico in quel momento stava riposando nella sua maniera particolare, immobile con la mente vagava e fantasticava scollegato quasi completamente dal mondo che lo circondava, ritemprandola al fine di passare qualche altra settimana di quello che i mortali avrebbero chiamato “veglia”.
    Non si avvide di nulla finché una pietra dalle dimensioni “modeste” si schiantò contro il tetto della sua abitazione a più piani, facendone crollare l’ultimo piano e squassandone le fondamenta ma senza causare danni strutturali.

    Khatep tornò alla realtà piuttosto bruscamente, alzatosi dalla sua poltrona si diresse alla finestra per esaminare con i suoi occhi lo spettacolo apocalittico che gli si presentava davanti.
    Non che fosse preoccupato per la sua vita, chi è immune alla morte non si cura di certe inezie, ma quelle pietre stavano distruggendo quella che sarebbe stata un giorno la base del suo impero e questo non poteva permetterlo.
    Doveva trovare la causa di quello sconquasso dimensionale e porgervi rimedio.
    La prima tappa era sicuramente il Magisterum, sarebbe stato il Mastio se Raylek fosse stato ancora con loro ma la vecchia pellaccia verde se n’era andato e siccome Drusilia era all’Albero Casa come suo solito, il centro di decisionale più vicino che contasse qualcosa era la Scuola di Laputa.

    Tentò di aprire la porta per poter uscire casa ma la trovò sbarrata dalle macerie dell’ultimo piano della sua stessa abitazione, con un improvviso scatto d’ira (come diavolo si permetteva quel pezzo di legno di ostacolarlo ora che aveva urgenza di passare?!) batté il proprio bastone al suolo e con un onda di potere grezzo la fece, letteralmente, esplodere verso l’esterno.
    Una volta uscito di casa si mosse rapido, per quanto gli fosse consentito, verso il Magisterum senza curarsi nemmeno troppo della pioggia di pietre che proveniva dal quel cielo di fiamme, era improbabile una di esse lo colpisse e comunque poteva sempre deviarla con la sua magia.

    Fortunatamente arrivò senza incidenti fino all’imponente struttura, era come se persino quelle nubi di sangue non avessero avuto il coraggio di provare a colpire la sua furia antica.
    Una volta in vista della scuola il suo spirito cominciò a calmarsi un poco, doveva essere freddo e razionale per capire cosa stava accadendo.

    Dopo aver parlato col QM siamo stati daccordo nel pensare che l'uso di magia per sfondare la porta bloccata sia da considerarsi come parte della scena introduttiva e, quindi, senza dispendio di mana.
     
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    Si trovava ancora nell'Est, a Chediya.
    Era alla solita ricerca di qualche fonte di conoscenza che valesse la pena apprendere, mentre esplorava senza fretta la grande Valle. Dopo aver vagato per un giorno senza una meta precisa, il semidio si era stabilito in una locanda, dove aveva alloggiato una stanza per il pernottamento. Doveva ammettere che era a corto di soldi, e se non avesse trovato un incarico al più presto, si sarebbe ritrovato a dormire sotto le stelle. Forse sarebbe dovuto tornare a Laputa a chiedere consigli a Dan riguardo un modo semplice e adatto a lui che lo aiutasse a racimolare qualche moneta.
    Dan...chissà come se la stava spassando.

    La mattina seguente, dopo essersi riposato per bene e aver mangiato un pasto caldo, Uriel fece per uscire dalla locanda quando venne fermato dall'oste, informandolo di avere una lettera per lui.
    Chi poteva mai cercarlo?
    Ringraziò l'oste, prese la lettera e cominciò a leggerla. Era una richiesta d'aiuto da parte di Dan, il quale gli chiedeva di tornare immediatamente a Laputa.
    Aveva un brutto presentimento. Doveva partire subito, cercare un cavallo e partire subito per Laputa. In un paio di giorni sarebbe arrivato lì e... No, un momento. Poteva arrivare nel presidio errante in un lampo.
    Uscì di corsa dalla locanda. Il cielo si era fatto stranamente nuvoloso. Il semidio non ci badò molto e cominciò subito a concentrarsi: il suo corpo cominciò a brillare sempre più, emettendo dei piccoli fulmini che sfrigolavano a contatto con l'etere. Quando raggiunse la concentrazione necessaria, si tramutò in fulmine e sparì nel cielo.

    Durante quel breve ma intenso tragitto si accorse che c'era qualcosa nell'aria. Percepiva chiaramente un calore infernale, che non aveva mai sentito mentre viaggiava per i cieli. Si augurò che Dan ne sapesse qualcosa a riguardo e che non fosse successo nulla di grave.
    Quandò arrivò su Laputa si ritrovò fuori dalle porte della città, eppure era sicuro che sarebbe atterrato all'interno. Non era importante; il cielo cominciava a tingersi di rosso, non aveva tempo da perdere.
    Arrivato alla Città Alta, il cielo cominciò a sputare terra infuocata, distruggendo molti tetti delle abitazioni e costringendo gli abitanti ormai impauriti a fuggire in cerca di un riparo che non gli cadesse addosso.
    Uriel si guardò in torno correndo a destra e a manca in cerca di Dan. Se gli fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
    Proprio mentre era pensieroso, un pezzo di terra infuocata per poco non gli cadeva sulla testa, ma il semidio fece in tempo a evitarlo gettandosi di lato.
    Osservò il punto in cui quella cosa precipitò, ancora a terra.
    " Ma costa sta succedendo qui? "




    Abilità:

    » Lightning Beam: Essere al posto giusto nel momento giusto. Quest'abilità è utilizzata dalle divinità per viaggiare rapidamente in lungo e in largo. La tecnica di teletrasporto utilizzata da Uriel deriva dalla sua affinità con il fulmine: dopo una breve concentrazione il suo corpo si tramuta in una saetta e viene scaraventata in aria fino a scomparire del tutto. Come un fulmine a ciel sereno, il semidio si scaglierà sul suolo, per riprendere poi la sua forma originale.
    Essendo ancora un principiante in fatto di teletrasporti, può accadere che vi sia qualche margine di errore sulla destinazione da lui scelta.
    [Attiva - only gdr]
     
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  4. Meirouya
     
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    Il mondo poteva riservare strane sorprese, quando aveva voglia di tirare qualche tiro bizzarro alla vita.
    Già di per sé quel mondo era abbastanza strano quando seguiva quella che - da molti - era definita una vita normale, quindi diveniva imprevedibile in quei rari momenti in cui decideva di impazzire.

    Questi pensieri attraversavano la mente preoccupata della naiade, mentre - con lo sguardo volto verso il cielo scarlatto - si precipitava fuori dal suo alloggio all’Albero-Casa, dove una manciata di minuti prima stava vezzeggiando il cucciolo di lupo bianco, ormai completamente ristabilito.

    Si era bloccata d’improvviso, con una mano ancora immersa tra il pelo bianco dell’animale, scrutando con un cipiglio perplesso il cielo divenuto color del sangue. Un brivido d’inquietudine l’aveva percossa e l’istinto - suo fedele compagno - l’aveva spinta ad alzarsi, lasciando il cucciolo sul suo letto.

    Il caso volle che, proprio nell’attimo in cui aveva spalancato la porta per correre fuori alla ricerca di qualcuno che le spiegasse che diamine stava accadendo, un uomo in armatura era fermo davanti al suo uscio.

    Le venne ordinato di recarsi alla Città Alta per occuparsi dei disordini che stavano avvenendo in seguito alla comparsa di quel cielo scarlatto e di quel mare d’inferno. Non le venne detto nulla nel dettaglio, ma la naiade era pronta all’azione.

    Eccola quindi correre tra la folla, allontanandosi dalla sicurezza dell’Albero Casa, pronta a servire quella città, costasse quel che costasse.
    Fendeva la folla - che correva nella direzione opposta , terrorizzata dall’inferno proveniente dal cielo - con determinazione, lasciandosi trasportare dal vento provocato dal suo stesso movimento, mentre i capelli svolazzavano dietro di lei come un mare di rame pieno dei riflessi di fuoco della volta celeste.

    Più avanzava, più lo sgomento e l’orrore cresceva nel suo petto: gente che urlava tutt’attorno a lei, alberi e case in fiamme, rocce incandescenti che - come uno stormo infuocato - si riversavano su ogni cosa. Il caos, caos da ogni parte, terrore, paura, disperazione.
    E determinazione da parte sua nel salvare quella povera gente, nello coprire che cosa stava succedendo, come fermare quell’inferno infuocato che, come un mare in piena, stava travolgendo ogni cosa.

    Corse a più non posso, senza sprecare fiato inutilmente, senza curarsi della fatica della corsa, dell’inferno che dirompeva attorno a sé.
    Il suo obbiettivo era raggiungere la Città Alta ed il Magisterium.
    Il tempo pareva esser fermo, bloccato in quella specie di bolla scarlatta ed Eireen non riuscì a calcolare quanto ci impiegò per riuscire a scorgere -finalmente-, in lontananza, il grande edificio di pietra che svettava imponente contro lo sfondo di fuoco.

    CITAZIONE
    ~ Mana residuo : 100%

    ~ Passive
    CITAZIONE
    Empatia - Nata dalle memorie dell’acqua, conserva in sé quella sensibilità necessaria a percepire i sentimenti delle persone che le stanno attorno.
    Attraverso un contatto visivo percepisce i sentimenti delle creature viventi che le stanno intorno.

    Riflessi felini - L’acqua scorre, fluida. Sa adattarsi ad ogni circostanza, cambiando continuamente. Senza mai fermarsi.
    Power up permanente in agilità del 50%.

    ~ Note: scusate il ritardo :sob:

     
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  5. Trevor Etherveil
     
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    “E perciò su quel piano di esistenza, l'abiurazione è praticamente la norma: anzi, ti dirò di più, è quasi impossibile richiamare un incantesimo senza incorrere in un praticante come te.”
    -mosse la torre con un leggero spostamento dell'indice destro, urtando appena il Re nemico che cadde anticipando la sconfitta-
    Scacco matto, comunque.”

    Qualsiasi aspro sguardo del suo avversario venne soffocato dall'arrivo di un informatore, il quale comunicò ad entrambi che l'urgenza della situazione esigeva le loro persone fuori dal salotto interno che per le due ore precedenti li aveva ospitati, in una piccola maratona di scacchi dalla quale -a conti fatti- Trevor era riuscito ad uscirne vincitore.
    Salutò lo sfidante stringendogli la mano e non perse un attimo per dirigersi a destinazione.
    L'Assistente in persona del Prorettore voleva che il viandante si presentasse immediatamente alle porte del Magisterium, per una questione di importanza vitale.
    L'arrivo dei suoi Fratelli era stato già anticipato?
    Fu il ripresentarsi alla sua destra di alcune finestre sull'esterno, abbandonate dalla struttura non appena i corridoi si erano addentrati troppo nelle viscere dell'Accademia, a rispondere a tutte le domande nebulose che s'erano addensate nella mente del mago.
    Un cielo dalle venature di sangue e polvere scarlatta stava proiettando le proprie cruente ombre sulle superfici di Laputa: i palazzi, le strade, ogni opera
    -di natura o d'uomo-
    veniva trasfigurata da quelle tinte di collera e distruzione, in un baluginante bagno di quella che pareva la pioggia maledetta di un rosso cardinale.

    Il passo di Trevor divenne prima una preoccupazione crescente e poi una leggera corsa, la quale per fortuna lo portò nel più breve tempo possibile presso i battenti imponenti del Magisterium: non dovette far altro che attendere, poichè essi si sarebbero spalancati da soli, introducendolo alla presenza di chi aveva richiesto il suo intervento.

     
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    Nel bene o nel male, Khatep, Uriel ed Eireen raggiunsero contemporaneamente il portone di ingresso del Magisterium, ma prima che potessero bussare, questo si spalancò immediatamente e di scatto, sollevando un gran polverone, forse dovuto alla cenere che cadeva dal cielo in fiamme e che ora copriva i ciottolati, la terra ed i tetti di tutto ciò che era su Laputa. Contemporaneamente, anche la porta da cui sarebbe uscito Trevor si sarebbe spalancata, lasciando che una ventata d'aria lo prendesse in pieno petto. Nulla di pericoloso, ovvio, ma aveva un che di scenico.

    -Buongiorno pigroni!

    Una voce maschile leggera ed affabile riempì l'intera sala, ed ogni cosa attorno ai quattro si fece mansueta, dall'aria alla polvere al fumo che proveniva da fuori, mentre le porte si chiudevano alle loro spalle con delicatezza, come se qualcuno le stesse effettivamente accompagnando. Ma lì, oltre a loro, sostava soltanto un bel giovanotto dai biondi capelli lisci come la seta e gli occhi di un azzurro così intenso da sembrare innaturali. Probabilmente solo due di loro lo avrebbero riconosciuto come Dan Mihai Simion, assistente personale del Prorettore del Magisterium, e cioè Trevor ed Uriel, entrambi ad aver già avuto modo di conoscerlo al loro arrivo sul semipiano dimensionale. Costui era comodamente seduto ad una scrivania a tratti opaca e leggermente luminescente, probabilmente di fattura illusoria considerando l'energia che emanava ed il posto inappropriato in cui si trovava, cioè nel bel mezzo dell'ingresso di una scuola. I gomiti posati su di essa, le dita intrecciate ed un'espressione così tranquilla e serena da rendere ancora più assurda tutta quella situazione.

    -Vi stavo aspettando, e le ragioni immagino che le sappiate.

    Ebbene si, perchè appena fuori da quelle mura sembrava quasi che il cielo stesse vomitando l'inferno stesso.

    -Detto ciò sarò conciso. Non abbiamo tempo da perdere, ed ogni minuto è prezioso; fino a che il Magisterium non scopre l'entità e le ragioni di questo evento dovremo mobilitarci alla difesa del presidio. Quindi si, combatteremo qualunque cosa lì fuori cerchi di portare distruzione o anche solo scompiglio in città. Per questo, prima di uscire, desidererei che ognuno di voi si presentasse, esponendo quali sono grossomodo le sue abilità principali.

    Gli occhi azzurri si posarono su ciascuno di loro, mentre con un movimento fluido si levava dal suo seggio che, in un fruscio leggero, scomparve come se non fosse mai esistito. Infine lo sguardo si posò sulla fanciulla dai capelli rossi, ed il Magus l'avrebbe omaggiata con un gentile e rassicurante sorriso.

    -Così avremo anche modo di coordinarci, non credete?

    QM dixit

    Bene fanciulli, credo che il post sia abbastanza chiaro!

    In più, proprio perchè in concomitanza alla vostra presentazione, desidererei che mettiate in spoiler un elenco/specchietto di tutte le tecniche ed oggetti che avete intenzione di portarvi in quest (escluse le attive, che altrimenti escono dei papiri XD).
    Ciò non vorrà dire che non potrete aggiungerne altre nel corso della vicenda (qualora finiste altre giocate e vi fossero approvate nuove tecniche), tuttavia desidererei che per ogni aggiunta mi sia chiesto il permesso in bacheca, più che altro perchè potrebbero esserci situazioni in cui usare alcuni poteri a metà o a fine quest anzichè prima sarebbe davvero, davvero stupido. XD Idem per ipotetiche questioni di incoerenza. Non sarò rompiballe e pignola, ma richiedo questo piccolo sacrificio.

    In più, a chi interessa ecco la scheda (quasi) completa di Dan: [Link].
    Mancano le tecniche attive, ma le tengo nascoste per quando dovrà usarle :guru:

    E con ciò, a voi la palla!



    Edited by Drusilia Galanodel - 11/6/2012, 01:35
     
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  7. Trevor Etherveil
     
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    Dalla prima sera nella quale si era incontrati, poche ore
    -abbastanza da comporre giorni ma non a sufficienza per racimolare una settimana-
    avevano separato la prima impressione di Trevor sull'aspetto e il carattere di Dan.
    La sua aura non mentiva: il Dono del Saggio vedeva potere variegato ed eclettico, con un frammento di inarrestabile fuoco pronto ad incendiare chiunque si sentisse talmente sciocco da dare dello sprovveduto all'Assistende del Prorettore.
    Vederlo lì, seduto dietro una scrivania dalle fattezze magiche, non sorprese più di tanto il viandante, incantato dalla presenza di tre esseri così diversi fra di loro che vederli assieme sembrò una rarità piovuta dal cielo.
    Già, una carambola di astrattezze e minacce stavano venendo giù dalla volta di Endlos.

    “Dan! Avete individuato altri come me?”
    -per un attimo, la preoccupazione di un'eventualità che rigettava, tolse il freno ai suoi più intimi segreti-
    “Non importa, scusami, hai ragione, le priorità sono altre.”

    Volse il capo cinto di capelli biondi, lunghi e simili all'oro puro, appendendo il proprio sguardo sulle sagome degli altri chiamati all'adunanza; l'auspex scandagliava le loro nature con una spontaneità che Trevor non poteva assolutamente controllare, poichè gli era intrinseca alla vista ed essa oramai era annoverata fra i comuni sensi del mago.
    C'erano una ragazza dal viso incantevole, incoronato di una chioma color rame e degli splendidi occhi verdi, ai quali mancavano il colore dei capelli dell'altro ragazzo
    -dallo sguardo nebbioso-
    per raggiungere la stessa sfumatura presente nelle iridi dell'Etherveil.
    Più a lato, talmente carismatico da ritargliarsi uno spazio vitale
    -si fa per dire-
    più carico degli altri, restava curvo sulla schiena un essere sfuggito al trapasso,
    ammantato nello stesso potere di cui egli era sia fonte sia consumo.

    “Il mio nome è Trevor.
    Fra i miei talenti da mago, c'è l'abiurazione, la tessitura delle illusioni e la manipolazione degli elementi blu come il gelo e il tuono; vista la mia condizione attuale, però, non potrò fornire tutto il supporto di cui sono capace.”


    Stava ancora indagando, infatti, sulle pesanti limitazioni che l'arrivo su Endlos aveva operato nei riguardi della matrice arcana che lo contraddistingueva.
    Per fortuna, fra tutti gli incantesimi conosciuti, due dei più potenti erano rimasti sotto la sua maestria: il Greynder e il Compasso Termale.
    Restò in attesa delle parole degli altri, curioso per i talenti che potevano palesarsi nella Sala d'ingresso del Magisterium; la preoccupazione stava lentamente brinando le pareti dei suoi pensieri, donandogli uno stato emotivo a cavallo fra la tensione e la concentrazione.
    Era il brivido dell'azione, un sentimento basilare per i viandanti dimensionali.

    CITAZIONE
    Status fisico: In forma perfetta.
    Status energetico: 110%
    Passive/Malus: Savant's Gift (Auspex), Enthropic Bliss (Riserva di Mana Aumentata)+(Casting quasi-istantaneo), Abhorrent (Interdetto alla Psionia), Etherdrought (Interdetto alle magie di fuoco);
    Equip: Turmoil (anello): Law of Descript (inoccultabile dalle illusioni proprie o di alleati);
    Slot tecnica:
    1) //
    2) //

    Note: Dal prossimo post, lascio solo il riassunto delle passive :megusta:

    CITAZIONE

    T U R M O I L

    ring

    Un anello composto da un materiale metallico, impreziosito unicamente dalla presenza di tre ovali: due, più piccoli, disposti perpendicolarmente alla circonferenza e uno più grande, al centro dell'altra coppia, adagiato sulla montatura stessa. Essi contengono un liquido in stasi, dalle sfumature verdognole, vitree, e numerosi dischi biancastri -dal contorno azzurro- paiono immobilizzati all'interno dei tre preziosi, come insetti nella resina. Leggende vogliono che l'anello sia capace di intrappolare al suo interno delle 'leggi fondamentali' di alcuni piani dimensionali, piegandole al volere del possessore o addirittura strappandole dalla stessa dimensione d'appartenenza, con conseguenze a dir poco disastrose.

    [1 pt]

    ╔ Law of Preservation ═ Se distrutto o lontano, l'anello si riforma nella mano del possessore a seguito di un dispendio minimo di etere.

    [1 pt] ▫▫ {Basso ▪ 1 turno}


    ╔ Law of Descript ═ Il patto di sangue compiuto da Trevor è stato necessariamente siglato e marchiato su questo oggetto: la sola parola, per quanto potente, svanisce nelle pieghe del tempo. A seguito del giuramento, tuttavia, poichè l'anello non ha una propria coscienza nè un'energia propriamente psichica, ha subito l'inconveniente di non poter essere occultabile in alcun modo nè rimosso dalla vista. Tale regola è imposta agli incanti di Trevor e dei suoi alleati, ma non nei confronti dei nemici, i quali potranno bersagliarlo senza ostacolo alcuno. Qualora, per esempio, Trevor scelga di ammantare sè stesso in un'arte illusoria -vestendo i panni di un vagabondo-, l'anello non potrà subire l'incanto e rimarrà comunque visibile alla mano. Qualora l'illusione coinvolga forme non umane, l'oggetto comparirà come legato al collo tramite un ciondo o comunque incastonato nel corpo del viandante.

    {Malus: inoccultabile dalle illusioni ambientali (tecniche da illusionista) castate da Trevor o dai suoi alleati; il portatore è comunque vittima di quelle nemiche}


    CITAZIONE

    ∞ A B H O R R E N T ∞
    abhorrent
    Il patto di sangue di Trevor sancisce l'impossibilità per il viandante di utilizzare le tecniche o gli oggetti di natura psionica: gli è interdetta ogni forma di psionia e perciò non può praticarla, nè usufruirne direttamente. Purtroppo per lui, tale patto non lo scherma o difende dagli assalti altrui: anzi, fra tutti gli espedienti che conosce, l'unico in grado di liberarlo dalle illusioni mentali psioniche è l'incantesimo Blackout (vedi sotto). La scelta di tale patto è successiva ad un evento accaduto nei primi anni dopo la Scintilla: Trevor tentò di leggere il pensiero di un altro mago e la sua matrice arcana, reagendo senza controllo, confinò per sempre la memoria e le emozioni dello sfortunato sperimentatore. Da allora, per evitare altre vittime e per potenziare le altre conoscenze dell'Elementalia Blu, il viandante del Velo d'Etere sigillò i suoi poteri psionici, finendo per fare affidamento alle sole Arti Illusorie più pure.
    [0 pt]
    {Malus: Trevor non può usare la psionia, nè gli oggetti ad essa legata}



    ∞ E T H E R D R O U G H T ∞
    Etherdrought
    Dalla parte opposta dello spettro arcano, in corrispondenza dell'Elementalia Blu giace un'arte magica diffusa e temibile: l'Elementalia Rossa, quella dell'istinto e della passione. Essa governa principalmente il fuoco e la lava, domandono con indiscussa maestria. Per natura stessa dell'Etere e della Matrice Arcana che lo compongono, Trevor non può in alcun modo ricorrere a tale fonte di potere, precludendogli l'impiego di incantesimi, arcani o oggetti che coinvolgano il fuoco o l'energia del calore.
    [0 pt]
    {Malus: Impossibilità di usare tecniche di stampo elementare "fuoco", nemmeno tramite oggetti}



    ∞ E N T H R O P I C ▪▫▪ B L I S S ∞
    EnthropicBliss
    I poteri dei viandanti dimensionali afferiscono direttamente allo stato più puro della magia, l'Etere. Tale componente del multiverso permea il loro corpo e le loro coscienza in maniera più 'densa' rispetto alla maggioranza degli individui, donando loro accesso ad una riserva più ampia dalla quale attingere: essi viaggiano fra una dimensione e l'altra, fra un piano e il suo adiacente, perciò hanno scoperto le aree del Multiverso dove l'Etere attende di essere stimolato. E non solo: congiurare l'Arcanium, una volta che è stato propriamente imbrigliato e configurato, è un'azione così naturale e istintiva per un viandante -soprattutto quando si tratta della sua Elementalia- che essi vi riescono in un lasso di tempo minimo, il minore possibile per essere esatti.
    [10 pt]
    {Passiva: Casting quasi istantaneo}
    {Passiva: Riserva energetica aumentata del 10%}



    ∞ S A V A N T ' S ▪▫▪ G I F T ∞
    savantsgift
    La penombra che avvolge lo sguardo di Trevor, oltre a farlo apparire in perenne bisogno di riposo e un buon letto sul quale dormire, è in realtà una conseguenza della sua vista sovrannaturale: costantemente esposto ai viaggio dimensionali e ai tuffi nell'Etere, la trama arcana ha iniziato ad imprimersi nelle sue pupille -prima- e nelle iridi poi. Da quel momento, egli è in grado di vedere la natura dell'etere e dell'arcanium che circondano e permeano oggetti e persone. Più a lungo tali entità rimarranno sotto il suo sguardo, maggiore sarà la precisione con la quale il viandante potrà fare inferenza sulle loro caratteristiche magiche.
    [5 pt]
    {Passiva: Auspex; la parte relativa al tempo di esposizione è solo per Scene GDR e Quest}

     
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    Magisterum.

    Era appena arrivato, il Sommo Khatep, quando si accorse di non essere solo davanti all’enorme portone di quell’imponente luogo di sapienza.
    Eireen, aviatrice rossa (aveva fatto ricerche sull’organico dei LAM e conosceva, almeno l’immagine, di tutti coloro che possedevano qualche potere speciale all’interno della gilda) e un altro soggetto di cui invece non riusciva a ricordare nulla, erano giunti contemporaneamente a lui, quando il portone si aprì da solo per lasciarli entrare.

    Al centro dell’ingresso era sito Dan, l’aiutante del prorettore del Magisterum (riconobbe anche lui poiché aveva eseguito approfondimenti sulla scuola del Presidio Errante, d'altronde quella era la sua casa), il quale se ne stava comodamente seduto su quella che aveva tutta l’aria di essere una scrivania illusoria.
    Mentre Dan stava dicendo di stare attendendo proprio loro, il Sommo si accorse del quarto arrivo, un ragazzo piuttosto alto e dai capelli dorati proveniente da una porta che sembrava condurre alle viscere del Magisterum stesso.
    Probabilmente in quel salone erano riunite le personalità più potenti rapidamente raccoglibili, era facile che ciascuno di loro fosse perfettamente in grado di tenere testa a un piccolo battaglione di soldati.
    La prospettiva lo rinfrancava non poco.

    -Detto ciò sarò conciso. Non abbiamo tempo da perdere, ed ogni minuto è prezioso; fino a che il Magisterium non scopre l'entità e le ragioni di questo evento dovremo mobilitarci alla difesa del presidio. Quindi si, combatteremo qualunque cosa lì fuori cerchi di portare distruzione o anche solo scompiglio in città. Per questo, prima di uscire, desidererei che ognuno di voi si presentasse, esponendo quali sono grossomodo le sue abilità principali.
    Così avremo anche modo di coordinarci, non credete?


    Il primo a parlare fu il giovane proveniente dall’interno del Magisterum.

    Il mio nome è Trevor.
    Fra i miei talenti da mago, c'è l'abiurazione, la tessitura delle illusioni e la manipolazione degli elementi blu come il gelo e il tuono; vista la mia condizione attuale, però, non potrò fornire tutto il supporto di cui sono capace.


    Khatep squadrò il mago con rinnovato interesse, nelle sue orbite vuote luccicavano lontane le scintille di miliardi di soli e tutte si erano posate su Trevor.
    Si chiedeva da dove proveniva un soggetto così singolare, non si incontravano spesso maghi tanto polivalenti quanto dichiarava di essere lui, era piuttosto bizzarro.
    Presto lo avrebbe visto all’opera, credeva, e questo avrebbe risposto a mosti dei suoi interrogativi.
    Intanto era giunto il suo turno di parlare.

    Prima di proferire verbo batté il bastone sul pavimento lastricato, il suono si diffuse come il rintocco di una campana, affichè tutti facessero attenzione alle parole del soggetto più antico e vetusto in quel luogo.
    A ben pensarci non era impossibile che fosse più antico del Magisterum stesso, anche se questo era tutto da confermare.

    Io sono Khatep, Aviatore Blu sotto Feng Yang Leng e prima di lui Drusilia Galanodel.
    Credo che i miei talenti magici ricadano sotto quella che la normale catalogazione della magia definisce Necromanzia e Lucimanzia, ovvero la capacità di manipolare la Luce.
    Sono inoltre un alchimista rinomato e competente, tanto che porto sempre con me alcuni dei miei ritrovati.
    Sono certo che nulla che possa scendere da lassù, qualunque cosa sia, possa permettersi di rivaleggiare con noi.


    Disse noi ma in realtà intendeva me, dal suo punto di vista le altre persone lì convenute, a parte Neireen e Dan, a meno che non dimostrassero qualche abilità interessante erano poco più che scudi umani; quei due era meglio che si salvassero perché una era un aviatrice e la sua morte avrebbe indebolito la gilda mentre l’altro era l’assistente di Yoko Saddler, colui che se tutto andava come da programma sarebbe presto diventato il suo capo.
    Gli erano grossomodo scudi umani e al meno peggio specchietti per le allodole.

    Status Fisico: Illeso
    Status Mentale: Incuriosito, preoccupato per il piccolo armageddon che si scatena fuori dell'edificio
    Mana: 100%
    Note: per ogni potere, c'è un piccolo riassunto alla fine della descrizione, consiglio la lettura dell'intero potere per coglierne le sfumature, il riassunto è solo per comodità e non comprende ogni spigolo possibile.


    Equipaggiamenti[/size]



    Bastone del Serpente
    "Lavorato dal legno di alberi millenari, intriso degli arcani più potenti, foggiato ad aspide nell'atto di uccidere, questa meraviglia è più unica che rara, dieci nel multiverso ne esistono e tanti rimarranno in eterno."
    Questo è un formidabile simbolo del potere clericale nella società Nehekhariana e non è un semplice bel bastone da passeggio per anziani sacerdoti, foggiato nelle sembianze di un serpente nell'atto di attaccare, esso un potente strumento di difesa, anche se solo nelle mani di lo sa usare.
    Dieci di questi bastoni furono fabbricati per i dieci Sommi Sacerdoti di Nehekhara e la loro particolarità e che se impugnati da uno di questi potenti saggi posso essere usati come difesa, infatti si dice che la testa di serpente nasconda incanti dal potere arcano e devastante, tuttavia gli incanti per risvegliare i poteri sopiti all'interno dell'arma sono andati perduti per sempre durante una battaglia in cui morirono i sommi sacerdoti allora in carica, durante le battaglie con i demoni del Caos.
    Ad ora quindi esso è unicamente un bastone della lunghezza di un metro e ottanta con la testa del bastone sagomata a forma di aspide, pronto ad attaccare e il suo unico impiego è quello di sorreggere il poco peso costituito dai suoi anziani possessori e simboleggiare il loro potere e il loro rango.
    Ora Khatep ha intenzione di lavorare e spendere il suo cospicuo tempo libero per capire come attivare i poteri nascosti nel bastone.


    Mantella con Cappuccio
    "Comoda, pratica, ha anche un bel colore e copre completamente il corpo, davvero un ottimo acquisto."
    Da quando il Sommo ha iniziato a vagare per il semipiano chiamato Endlos ha notato rapidamente che la gente ignorante e inacculturata, come nel suo piano d'origine, tende a temere ciò che non capisce e che una delle cose che quella plebaglia inetta meno capisce è il come un essere antico di duemila anni possa andare in giro a fare domande su antichi poteri dimenticati.
    Siccome inoltre essi tendono ad associare la sua figura incartapecorita a quella di un utilizzatore delle arti oscure, Khatep ha deciso di acquistare questa lunga mantella marrone scuro, munita di cappuccio e laccetti in modo che possa diventare rapidamente un comodo fagotto per inserirvi dentro oggetti che non si ha il tempo di tenere in mano o comunque come pratica borsa, sostanzialmente un oggetto doppio uso.


    Borsa di Pelle
    "Un borsa di discreta fattura, non molto raffinata ma robusta e funzionale, questo differenzia i principianti dagli esperti, nient'altro che una borsa."
    Quest'utilissimo oggetto, acquistato dal Sommo Sacerdote nei mercati di Laputa, non è niente più di ciò che sembra ovvero una normale borsa di cuoio con tracolla.
    Il suo uso è abbastanza ovvio, contenere gli oggetti che il Sommo debba portare con se e riporre o nascondere temporaneamente, una volta aperta la borsa divide la propria cavità in due parti separate da una parete in modo da poter mantenere separati oggetti di natura diversa.
    Possiede inoltre un'elevato numero di alloggi per ampolle e ingredienti alchemici, che il Sommo porta sempre con se, la parte per gli ingredienti è sempre piena di tutto il necessario mentre la parte delle ampolle, ove non accolga una pozione, alloggia un contenitore di vetro temperato, con tanto di tappo, vuoto.


    Maschera dei Mille Volti
    "La vera differenza del vero dal falso è..."
    La Maschera è modellata collegando insieme frammenti rilucenti di metallo temprato, ricavato tassello dopo tassello in modo differente, con materiali differenti ed in momenti differenti. Ogni frammento che compone l'intero viso porta più serie di rune radunate in complessi circoli incise sulla sua superficie.
    Se indossato, l'oggetto magico è in grado di celare il vero aspetto di colui che lo porta facendolo sembrare una persona assolutamente diversa, con rare possibilità di venire smascherato.
    Al primo utilizzo della Maschera è necessario darle un imprinting riguardo all'aspetto diverso prescelto, che rimarrà costante in seguito.
    Tuttavia sembra che questo prezioso pezzo d'artigianato abbia completamente perso ogni suo potere dopo la scomparsa del primo Autocrate laputense, probabilmente la magia della maschera era troppo interconnessa con quella del goblin per poter sopravvivere al suo allontanamente da questo semipiano d'esistenza.


    Sieri & Pozioni



    Siero delle Verità Nascoste
    "In siero veritas..."
    Tutti i Sommi Sacerdoti Liche si trovano spesso, nell'esercizio delle loro quotidiane funzioni, a dover trattare con ogni tipo di soggetti e a dover cercare sempre di discernere ciò che essi dicono in modo da comprendere se sia vero o falso.
    Quest opera è basilare poichè molti di quelli che chiedono l'aiuto di un Sommo Sacerdote in realtà non lo fanno perchè ne hanno veramente bisogno, quanto per trafugare i nascosti segreti del culto perchè ingaggiati da qualche nobile troppo voglioso di arcani misteri e senza la voglia necessaria per diventare sacerdote.
    Ovviamente il riconoscere chi mente da chi dice il vero è spesso assai semplice, dato che basta una semplice ricerca nel passato del richiedente/potenziale ladro ma a volte essi sono talmente bravi che si rende necessario qualcosa di più, ecco svelata l'utilità della Pozione.
    Colore della Boccetta: Verde
    Quantità: 1 piccola boccetta contenente 20ml di pozione.
    Effetto: Chiunque beva da una delle boccette contenenti il siero verrà immediatamente persuaso dal loro potere a dire la verità, nient'altro che la verità per dieci minuti consecutivi, ovviamente meno liquido si beve e meno l'effetto della pozione si fa sentire ma anche mezza di essa e sufficiente per cinque minuti di assoluta verità.
    Il soggetto è costretto a rispondere a tutte le domande che gli vengono poste, non può limitarsi al silenzio e lo fa anche se odia ferocemente l'interlocutore, ovviamente incantesimi di Silenzio impediscono al soggetto di parlare, inoltre anche resistenze a veleni e manipolazioni psicologiche possono rendere completamente inutile la pozione.
    É possibile diluire il liquido in altre bevande ma la sua funzionalità rimane inalterata, è insapore e inodore oltre che limpido e trasparente, tanto da sembrare a tutti gli effetti dell'acqua fresca.


    Siero della Detonazione Dirompente
    "Un banale esplosivo...se usato nel modo giusto può essere più utile di mille attrezzi diversi..."
    Ebbene sì, anche i Sacerdoti minori nel loro continuo accumularsi di conoscenza ed esperienza, da quei ricercatori-sacerdoti che sono non possono certo esimersi dallo studiare l’alchimia e, di questa, l’instabile arte della creazione di esplosivi.
    Questa pozioni dalle caratteristiche, come dire, detonanti è una delle preferite del Sommo Sacerdote in quanto perfettamente sicura nell’essere trasportata, a differenza di molti altri esplosivi, l’unico modo per attivarla è una combinazione che non può essere in alcun modo riprodotta, un impulso dell’aura del suo creatore.
    L’altra caratteristica utile di questa pozione è di essere completamente liquida e molto fluida allo stato normale ma di diventare gelatinosa a contatto con l’aria nel caso vi si aggiungano dei Sali di Potassio, ingrediente che il Sommo porta sempre nella sua borsa, assieme a molti altri.
    Colore della Boccetta: Giallo
    Quantità: 1 piccola boccetta contenente 20ml di pozione.
    Effetto: Il liquido contuto all'interno della boccetta è completamente inerte fino a quando Khatep non lo attiva, in quel momento deflagra istantaneamente provocando un esplosione di tre metri di diametro che causa danni di media entità a chiunque rimanga coinvolto, l'attivazione della pozione necessita di uno slot tecnica e di una spesa di mana del 10%.
    E' possibile diminuire la potenza della pozione dividendola in un massimo di due parti, le quali possono essere attivate separatamente con un consumo basso e creano, quando esplodono, un danno di bassa entità in un diametro di tre metri.
    Se il Siero viene addizionato con Sali di Potassio perde la sua fluidità e a contatto con l’aria diventa un gel, denso e vischioso, che tende ad aderire a tutte le superfici con cui viene a contatto.
    Il liquido di per se ha un colore arancione amaranto ed è trasparente.

    [size=5]Siero della Deflagrazione Solare

    "Una luce nell'oscurità, una stella nel buio; fatta per guidare i Nehekhariani nelle notti più nere e stordire i loro malvagi nemici, nulla più che una luce nel buio..."
    Purtroppo la necessità di fuggire o nascondersi non è per nulla nuova al clero sacerdotale Khemriano, dato che i suoi esponenti generalmente possiedono capacità nel combattimento corpo a corpo pari praticamente a 0 non c'è da stupirsi che abbiano inventato un modo per potersi allontanare in fretta dal combattimento, magari approfittando dello stordimento causato da una delle loro innumerevoli diavolerie.
    Altro problema che da secoli affligge i Sacerdoti era quello del buio, problematico e oscuro, un luogo buio è quasi intrinsecamente malvagio, pronto a nascondere ogni tipo di pericolo o mostruosità, custodire segreti crudeli o essere luogo di diabolici rituali, una cosa da eliminare.
    Il Siero della Deflagrazione Solare risolve brillantemente entrambi questi problemi.
    Colore della Boccetta: Trasparente
    Quantità: 1 piccola boccetta contenente 20ml di pozione.
    Effetto: Gli effetti di questa pozione sono essenzialmente due,
    Può essere vigorosamente agitata nella propria boccetta, lasciandola nel suo ambiente sottovuoto, facendo reagire le sostanze alchemiche al suo interno in modo che essa sprigioni una luce vividissima e molto intensa, ma non accecante, con la quale è possibile illuminare l'oscurità anche per diversi metri (massimo 7m) per anche trenta minuti consecutivi.
    Può essere inoltre attivata tramite impulso dell'aura magica del suo creatore, esattamente come la pozione esplosiva, in questo modo tutto il potenziale viene liberato in un solo istante causando lo sviluppo di un flash luminoso potentissimo capace di accecare chiunque lo guardi per breve tempo, inoltre l'esplosione luminosa crea un rumore sordo, un boato estremamente potente udibile anche a grande distanza ma nei fatti del tutto inoffensivo, la sua unica funzione è quella di assordare temporaneamente l'avversario.
    L'uso di un potere non pregiudica la possibilità di usare l'altro, entrambi sono utilizzabili una sola volta.
    (gli effetti su eventuali PG o PNG sono lasciati alla sportività dei giocatori e QM)

    Siero del Veleno Mortale
    "Un veleno, come una lama nella notte, può arrivare dove mille spade alla luce del sole non potrebbero neanche avvicinarsi..."
    Sostanze letali, non c’è alchimista che possa esimersi dallo sperimentare continuamente nuove e sempre perfezionate miscele e miscugli dagli esiti sempre più letali per gli organismi che ne vengono a contatto, i Sacerdoti sono discretamente avvantaggiati in questo essendo loro morti, non rischiano di intossicarsi da soli.
    Comunque sia questo veleno non è il più tossico mai creato dal clero nehekhariano ma il più letale creabile con i materiali a disposizione del Sommo Sacerdote, alcune sostanze che si trovano unicamente dei deserti della sua vecchia patria non sono chiaramente reperibili e quindi questo è il meglio si possa fare, comunque un ottimo miscuglio.
    Il liquido è completamente trasparente ma se bevuto si fa presto a cambiare idea, l'effetto è quasi immediato anche se varia, dai 5 ai 15 minuti dopo l'ingestione, e gli effetti sono mortali nel 100% dei casi non trattati con magie di guarigione o con l'apposito antidoto.
    Questo veleno è costituito di varie sostanze stabilizzanti e simili ma il componente principale è Pietra del Sole, ovvero magia della luce solida modificata in modo da diventare quanto di più vorace esista al mondo, divora tutta la magia circostante oltre che l’energia vitale.
    Colore della Boccetta: Viola
    Quantità: 1 piccola boccetta contenente 20ml di pozione.
    Effetto: ci vuole un intera boccetta per uccidere un essere umano adulto e in perfetta salute, gli effetti sono semplici, da quando comincia a fare effetto si ha circa mezz'ora in cui il soggetto è caratterizzato da una forte spossatezza e stanchezza, come pure da dolorosi crampi da vomito.
    La seconda mezz'ora dall'inizio dell'effetto è invece molto peggio, spasmi e violenti tremiti perquotono il corpo del soggetto, il quale si sente come se un milione di aghi gli stessero infilzando il sistema nervoso contemporaneamente, se non si interviene entro lo scadere della seconda mezz'ora il soggetto invariabilmente muore di arresto cardiaco.
    L'unico modo per non soccombere all'effetto del veleno, oltre a una passiva apposita contro i veleni, è un incantesimo di purificazione di livello minimo "medio" oppure ingerire l'antidoto, il quale ha effetto al massimo entro i primi 45 minuti dal manifestarsi della spossatezza.
    Il Veleno è chiaramente incolore e inodore, oltre che insapore.


    Siero dell’Antidoto Universale
    “Sì, certo che ho l’antidoto ma cosa ti fa credere che te ne darò?”
    Maneggiando continuamente con veleni e miscugli non propriamente salubri per la salute, il Sommo ha preso l’abitudine di girare sempre con una o più fiale dell’Antidoto Universale di sua invenzione, un miscuglio mistico dalle proprietà estremamente potenti ricavato prendendo ad esempio le proprietà dei Bezoar (pietre magiche trovate a volte nello stomaco di alcune capre, capaci di guarire da ogni veleno).
    Questo siero, dalla preparazione estremamente complessa, necessita di materiali rari provenienti da tutta Endlos, quindi è facile comprendere come la sua produzione sia limitata e gli unici esemplari esistenti siano quelli nella borsa di Khatep o eventualmente presenti in casa sua.
    L’effetto dell’Antidoto Universale è piuttosto semplice e intuitivo, se si ingerisce l’intera boccetta essa agirà da antidoto, neutralizzando ogni veleno presente nell’organismo, a patto però che si sia ancora in tempo perché un antidoto faccia effetto.
    Non ha alcun potere se somministrato troppo tardi.
    Possiede un colore ambrato.
    Colore della Boccetta: Azzurro
    Quantità: 1 piccola boccetta contenente 20ml di pozione.
    Effetto: Neutralizza ogni veleno precedentemente assunto da chi lo beve.


    Poteri & Abilità



    Sommo Sacerdote Liche
    "Come? Pensi davvero che questo mio corpo sia suscettibile a inezie da miseri mortali come la fame, il sonno o sciocchezze simili? Sei più sciocco di quanto sembri..."
    Khatep è, ovviamente, molto più vecchio di qualunque essere vivente su Endlos, anche se a dire il vero di vivente in lui c'è ormai rimasto ben poco.
    Unicamente la magia del Sole è ciò che tiene ancora assieme le sue vetuste e antichissime membra ma ciò purtroppo non preserva le stesse dall'invecchiamento, infatti secoli orsono, quando i Sacerdoti scoprirono come preservare il corpo dalla morte non riuscirono a fare lo stesso sul come preservarlo dalla vecchiaia e da allora tutti i Sacerdoti Superiori e i Sommi Sacerdoti sono sì immortali, ma i loro gusci continuano la propria esistenza terrena invecchiando sempre di più con il passare degli anni e dei secoli.
    Questo processo di invecchiamento infinito, poichè non fermato dal sopraggiungere della morte, porta nei soggetti più anziani alla perdita di sostanzialmente tutti gli organi interni, essi semplicemente invecchiano, si disidratano e si staccano da se uscendo da eventuali buchi presenti nella pelle tirata dell'anziano membro della casta sacerdotale, unica cosa rimasta in genere sulle vecchie ossa e solo perchè si appoggia ad esse.
    Tutto ciò può certo comportare qualche svantaggio, come ad esempio l'astensione eterna da ogni forma di rapporto sessuale o l'impossibilità effettiva di nutrirsi a causa della mancanza degli organi deputati a espletare tali elementari funzioni ma l'ovvio vantaggio è che di tali cose non si avvertirà più il bisogno, tranne forse ogni tanto per l'appetito sessuale, e se non si possiedono organi risulta difficile anche subire danni agli stessi, cosa sempre vantaggiosa.
    Fortunatamente pur essendo che tale mancanza di metabolismo interno si espleta anche nell'assenza completa di qualunque tipo di nervo e conduttura nervosa è pur vero che come il corpo risponde agli ordini dell'anima del Sommo, essa è soggetta agli stimoli del corpo e mantiene tutti i sensi che possedeva in vita esattamente come li possedeva (tatto, olfatto, vista, udito e gusto) e non chiedete come poichè la magia del Sole è grande e ha il potere di fare anche questo, purtroppo tra gli stimoli ricevibili è però sito anche uno di essi particolarmente fastidioso e non proprio richiesto quale il dolore, e il Sommo odia provare dolore.
    Il fatto che la sua mente in realtà non sia esattamente nel luogo ov'è situato il suo corpo ma sia in realtà fusa con l'essenza dei soli e controlli quello scheletro come il burattinaio controlla il burattino gli conferisce due vantaggi, tutte le zone di influenza psicologica di qualsivoglia tipo, se localizzate in un'area ben precisa che ne porrebbe il Sommo sotto l'influsso, semplicemente perchè la sua mente sarebbe troppo distante per risentirne; inoltre la sua anima non può essere imprigionata in alcun modo in quanto si tratterebbe di imprigionare l’essenza stessa dei soli, così come i viaggi dimensionali spirituali non sposteranno davvero l’essenza di Khatep dal corpo ma solo una sua proiezione, mentre questa starà al sicuro (e al caldo) nella fornace dell’energia primeva dei soli.
    I normali poteri psionici invece hanno normale gioco sul Sommo in quanto, sebbene la sua reale mente non sia lì, il loro effetto viene trasmesso immutato dalla stessa magia che lega il corpo di Khatep al suo spirito.
    Effetto: mancanza di qualsiasi tipo di organo e metabolismo interno, il corpo di Khatep è sostanzialmente uno scheletri ricoperto di fragile e incartapecorita pelle che possiede comunque i cinque sensi e può provare dolore.
    Tutte le passive ad area di manipolazione mentale vengono ignorate, le tecniche psioniche attive con consumo energetico non subiscono invece alcun malus.
    Le tecniche di Auspex che controllano la presenza di anime funzionano regolarmente, la traccia del lich appare solamente più debole e sbiadita, ma comunque presente in quanto essi rilevano comunque il contatto che l'anima ha con il corpo mortale.
    L’anima del Sommo non può essere imprigionata in alcun modo, le tecniche di viaggio astrale o quelle che spostano l’anima di un soggetto da un luogo all’altro sono in grado solo di spostare la proiezione che l’anima ha nel mondo reale, se questa dovesse essere distrutta l’anima reale non subirebbe conseguenze ma semplicemente si riconnetterebbe con il corpo del Sommo.


    Immortale
    "L'immortalità logora chi non ce l'ha..."
    L'anima di Khatep non è più una semplice anima, essa è legata indissolubilmente al potere dell'energia solare, ed essa pulsa, vive, alimentata da tutti i soli di tutto il multiverso, essa ormai prende l'energia che le necessita per rimanere in questo piano d'esistenza ben oltre il limite consentitole da questa viva energia pulsante e finché essa esisterà lei non potrà essere bandita dal multiverso, solo quando anche quando l'ultima stella sperduta ai limiti dello spazio e del tempo si sarà spenta definitivamente essa lascerà il proprio corpo per sempre, sempre che non trovi prima una soluzione alternativa.
    Tale immensa energia pura e luminosa consente anche all'anima di costruire un nuovo corpo, identico a quello vecchio, nel caso in cui quest’ultimo venga distrutto per un qualsiasi motivo e non c'è modo per impedire che nel momento di massima luminosità, quando la Magia del Sole e quindi quella del Risveglio è più potente l'anima abbia la potenza necessario per rievocare i frammenti del proprio corpo distrutto e ricomporli a riformare un involucro nuovamente abitabile.
    Effetto: Khatep è immortale e se viene distrutto il suo corpo si ricomporrà a mezzogiorno del giorno successivo, in caso di morte durante un combattimento si ha la sconfitta del Sommo Sacerdote.


    Conoscenze Enciclopediche
    "Lo studio, da sempre metodo migliore per allenare la mente, porta sempre buoni risultati."
    Appassionato di ogni tipo di volume, scienza, culto, essere, sapienza in genere il Sommo ha passato una quantità notevole del proprio tempo a studiare, leggere e apprendere tutto ciò che può essere imparato e assorbito da tutti i libri che trovava a portata di mano, senza dimenticare l'esperienza personale maturata negli anni in ogni ambito dello scibile umano.
    Tutto questo tempo speso per incrementare le sue conoscenze in ogni campo possibile e ad apprendere più o meno qualunque cosa mai imparata dall'uomo nei secoli ha quindi portato Khatep ad avere una conoscenza come minimo sommaria di quasi qualsiasi possa succedere o accadergli attorno, dai demoni infernali all'architettura di un luogo, dall'influsso di culti religioni sconosciuti a rudimenti di scherma -comunque impraticabili a causa della sua corporatura scheletrica-.
    A livello di gioco questo gli fornisce quasi sempre informazioni aggiuntive su tutto ciò che accade rispetto ai normali umani dotati di meno tempo e meno passione di lui per questo genere di conoscenza, il QM deciderà quindi di volta in volta in che modo questa passiva possa portare informazioni aggiuntive e il livello possibile di conoscenza possibilmente raggiungibile tramite la lettura di volumi specifici sull'argomento (ovviamente se di una cosa non esistono libri, nemmeno Khatep ne saprà qualcosa di più).
    Questa passiva è utilizzabile anche in scene GdR con uno o più utenti, purchè questi siano daccordo sulle informazioni aggiuntive conosciute dal Sommo.


    Incantesimi Riflessi
    "Vedi...in realtà è abbastanza semplice, basta prendere la catalizzazione magica dell'energia e trasferirla attraverso un canale magico di terza classe in un dipolo..."
    Quella della luce è una magia assai potente, capace di evocare le bestie nonmorte più grandi e più spaventose del creato nonchè di scagliare attacchi diretti sfolgoranti di luminosità distruttrice e dispensatrice di morte.
    Essa tuttavia non è priva di quelle astuzie che possono mancare ad altre fonti di energia quali possono essere il fuoco o la terra, le brutali capacità questa magia prima fra pari è simili a una del proprio stesso elemento, come la luce può essere riflessa da un luogo all'altro tramite uno specchio, così può essere far fatto alla magia della luce.
    Solo Khatep però conosce il segreto per effettuare questo, scoperta la possibilità pratica di compiere una opera simile in un libro dell'ormai estinta magia delle Ombre, ci ha messo qualche decennio per adattare la cosa alla sua fonte di potere, ottenendo risultati sconcertanti; scoprì infatti che le creature evocate con il potere del sole ne rimanevano fortemente impregnate, così fortemente che era possibile usarle come canali grezzi di energia magica.
    Agli effetti pratici ciò vuol dire che il Sommo Sacerdote può, concentrandosi e desiderandolo, dopo aver raccolto la propria energia vitale per il lancio di un incantesimo della luce, convogliare tale energia nell'etere del Crocevia dei Sogni e delle Anime in modo istantaneo in modo che arrivi alla sua creatura designata, questa quindi riceverà l'energia e la espellerà sempre in modo istantaneo nella forma che il sommo le aveva dato, in sostanza lanciando l'incantesimo come se si trovasse al posto della propria creatura.
    Effetto: questa abilità passiva permette a Khatep di lanciare i propri incantesimi non solo dalla sua persona ma anche dalle proprie evocazioni, come se si trovasse al loro posto.
     
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    Il cielo continuava a sputare detriti fiammeggianti sopra Laputa.
    Il semidio si diresse rapidamente al Magisterium, sicuro che avrebbe avuto una qualche spiegazione. Chi meglio dei docenti dell'Università poteva informarlo circa quello che stava accadendo?

    Raggiunse le porte dell'Università. Lì, altri due figuri che non aveva mai incontrato prima attendevano che le grandi porte dell'edificio si aprissero.
    Uriel li squadrò solo per un istante, ipotizzando che fossero stati convocati al Magisterium anche loro.

    Le porte si spalancarono lentamente, e all'interno una figura seduta su una cattedra pareva stesse aspettando il gruppetto. Il semidio ne riconobbe la voce.

    « Dan... »

    Le parole uscirono involontariamente, quasi non volessero stare nel suo subconscio. Tirò un sospiro di sollievo nel vedere che era sano e salvo. Non avrebbe nemmeno dovuto preoccuparsi dopotutto, era consapevole che Dan sapeva il fatto suo e non sarebbe di certo stata una tempesta di fuoco e fiamme a fermarlo.
    Il semidio ebbe modo di notare che un altro figuro li raggiunse dall'interno del Magisterium.

    -Detto ciò sarò conciso. Non abbiamo tempo da perdere, ed ogni minuto è prezioso; fino a che il Magisterium non scopre l'entità e le ragioni di questo evento dovremo mobilitarci alla difesa del presidio. Quindi si, combatteremo qualunque cosa lì fuori cerchi di portare distruzione o anche solo scompiglio in città. Per questo, prima di uscire, desidererei che ognuno di voi si presentasse, esponendo quali sono grossomodo le sue abilità principali.



    Dunque nemmeno il Magisterium sapeva qualcosa.
    Rimase pensieroso, dopodiché fece per presentarsi ma ancor prima di proferire parola venne interrotto dall'ultimo arrivato. I suoi capelli dorati splendevano come se avessero luce propria, gli occhi stanchi come se fissassero un'altra realtà.
    Dopo di lui si presentò la figura che era arrivata con lui davanti alle porte dell'Università.

    Io sono Khatep, Aviatore Blu sotto Feng Yang Leng e prima di lui Drusilia Galanodel.
    Credo che i miei talenti magici ricadano sotto quella che la normale catalogazione della magia definisce Necromanzia e Lucimanzia, ovvero la capacità di manipolare la Luce.
    Sono inoltre un alchimista rinomato e competente, tanto che porto sempre con me alcuni dei miei ritrovati.
    Sono certo che nulla che possa scendere da lassù, qualunque cosa sia, possa permettersi di rivaleggiare con noi.



    Uriel lo fissò con fare incuriosito e con un certo timore. Era praticamente scheletrico, con un sottile strato di pelle ruvida che gli ricopriva l'intera struttura, vestito di logore ma raffinate vesti. Si poggiava su un bastone.

    Passò ad osservare l'ultimo membro del gruppo, una ragazza dai capelli scarlatti e un viso molto levigato, privo di imperfezioni. Non proferiva ancora parola, così il semidio decise che era arrivato il suo turno di presentarsi.

    « Il mio nome è Uriel. Le mie abilità comprendono l'evocazione di creature e l'affinità con il fulmine. Sarò felice di aiutare il Magisterium e Laputa e combatterò per loro, affinché subiscano meno danni possibili, anche a costo della vita.»

    Rimase in silenzio, lo sguardo serio e deciso.
    Era pronto, pronto a combattere.




    Status fisico: ottimale
    Status psicologico: deciso nel difendere il Magisterium e Laputa.
    Energia: 100%

    Equip:

    » Uranus (spada): Questa spada è un dono di Marte, il Dio della Guerra. Ad ogni Semi-dio solitamente viene regalato un oggetto da una o più divinità. Uriel possiede Uranus, una spada lunga poco meno di un metro e mezzo, con un gioiello sull'elsa che rappresenta alla perfezione il pianeta Urano. Non ha alcuna abilità magica se non quella di essere circondata da un sottile alone arancione.

    Passive:

    » Divine Charme: Nonostante Uriel non sia la perfetta immagine della bellezza, i suoi poteri da Semi-dio lo rendono comunque affascinante, un uomo da conquistare. Chiunque avrà a che fare con lui proverà un senso di attrazione e sicurezza, portandolo a rispondergli sinceramente e a diffidare dall'attaccarlo. Come si fa ad attaccare un così bel faccino?
    [Passiva di Charme]

    » Innocent Aura: Uriel è circondato da luce divina, tuttavia invisibile a occhio nudo. Nel raggio di 10 metri può sentire chiunque si trovi nel suo raggio d'azione, anche chi è invisibile.
    [Passiva di Auspex]

    Info: nessuna.

     
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  10. Meirouya
     
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    Il cielo continuava a crollare su tutta Laputa, ma dentro il Magisterium il mondo esterno era ovattato, come se fosse solo un sogno caotico.
    La naiade era sempre più preoccupata, palesando la sua inquietudine agitandosi nervosamente e guardandosi intorno all’erta, tesa come la corda di un violino.
    Nella sua mente irrequieta mille domande si affollavano: Da dove proveniva tutto quell’inferno? Come avrebbero fatto a fermarlo? Era la fine di Laputa oppure un nuovo inizio per l’isola galleggiante?
    Scacciò quei pensieri, sforzandosi di essere ottimista. Avrebbero risolto quel mistero, salvaguardando la sicurezza dell’isola galleggiante.

    Detto ciò sarò conciso. Non abbiamo tempo da perdere, ed ogni minuto è prezioso; fino a che il Magisterium non scopre l'entità e le ragioni di questo evento dovremo mobilitarci alla difesa del presidio. Quindi si, combatteremo qualunque cosa lì fuori cerchi di portare distruzione o anche solo scompiglio in città. Per questo, prima di uscire, desidererei che ognuno di voi si presentasse, esponendo quali sono grossomodo le sue abilità principali.

    Eireen scrutò il ragazzo seduto di fronte ad una strana scrivania - cosa ci faceva una scrivania così in mezzo all’ingresso? -
    Era un bel giovane dai capelli dorati e penetranti occhi color del cielo d’estate, dal fisico asciutto. La naiade sentì provenire da lui una calma che la stupì e nel contempo la rassicurò : sentiva di essere di fronte a qualcuno che sapeva come affrontare la situazione e questo l’aiutò molto a calmarsi, rafforzando la sua determinazione a difendere Laputa.
    Il ragazzo, mentre parlava, le rivolse un sorriso rassicurante, quasi come se avesse capito cosa provava la naiade.

    Così avremo anche modo di coordinarci, non credete?

    Domandò costui. Eireen rimase in silenzio, ascoltando le risposte di coloro che l’avrebbero affiancata in quella missione.
    Il primo a rispondere fu -come subito rivelò - Trevor, un giovane dai lunghi capelli biondi, capace di creare illusioni e comandare il gelo e il tuono.

    Il secondo fu uno strano individuo scheletrico dall’aria molto antica che, prima di parlare, batté il bastone al suolo, creando un rimbombo che fece rabbrividire la naiade. Rivelò di chiamarsi Khatep e di essere un aviatore specializzato nella negromanzia e lucimanzia.

    Il terzo fu un ragazzo dai capelli argentei, un evocatore capace di controllare il fulmine.
    Eireen annuì tra sé, preparandosi a prendere la parola. Fece un passo avanti, guardando tutti i presenti con decisione. Prima di proferir parola, si portò una ciocca ribelle di capelli dietro l’orecchio - palesando in parte la sua agitazione -

    Il mio nome è Eireen, Aviatrice Rossa. Le mie capacità riguardano il controllo completo dell’acqua e del ghiaccio, oltre che una discreta capacità nell’arte del tiro con l’arco

    Concluse le sue parole con un cenno deciso del capo, voltandosi verso Dan, pronta a ricevere i suoi ordini.


    CITAZIONE
    ~ Mana residuo : 100%
    ~ Stato Fisico: Ottimale
    ~ Stato Psicologico: Preoccupata per la situazione all’esterno, ma decisa a combattere.

    ~ Equipaggiamento
    CITAZIONE
    Arco e faretra - Fatti in legno di tasso, senza decorazioni particolari. Avuti in dono da Fionn, sono per Eireen l'oggetto più prezioso che possiede.

    Frammenti di AI : ricevuto insieme alla mappa, ha la forma ovale di una normale pietra, distinguendosi dalle altre solo per le strane rune che ha incise sopra.
    Si tratta a prima vista di oggetti metallici, di tutti i tipi di forme e dimensioni, come anelli, bracciali, diademi, medaglie, telefoni, bastoni, pietre semplici o qualunque altre cosa.
    Al loro interno c'è un piccolo frammento di AI, il monile dell'Alfiere Errante, mentre l'esterno è decorato da rune da lui stesso incise.
    Questo permette agli oggetti sopra citati di funzionare come comunicatori tra di loro usando appunto come "ponte" il fatto che frammenti di AI siano dentro ad ognuno.
    Tali monili permettono inoltre all'Alfiere di essere "presente" sul campo se ce ne fosse bisogno, anche se non fisicamente, piuttosto interagendo con le macchine che il portatore dell'oggetto ha attorno, usando così il suo potere di comunicare con i metalli o comandare le macchine.
    Per comunicare, sia fra loro che con l'Alfiere, basterà tenere l'oggetto a contatto diretto con il proprio corpo e parlare, pensando intensamente al destinatario e rivolgendosi a lui come se si stesse parlando ad un microfono.
    L'artefatto, essendo stato creato da Raylek in occasione del Day Two, ed è inoltre in grado di riconoscere la persona che lo utilizza, e funzionerà solo se costui appartiene alla gilda.
    In caso contrario resterà inerme, come un qualsiasi oggetto semplice.

    ~ Passive
    CITAZIONE
    Empatia - Nata dalle memorie dell’acqua, conserva in sé quella sensibilità necessaria a percepire i sentimenti delle persone che le stanno attorno.
    Attraverso un contatto visivo percepisce i sentimenti delle creature viventi che le stanno intorno.

    Riflessi felini - L’acqua scorre, fluida. Sa adattarsi ad ogni circostanza, cambiando continuamente. Senza mai fermarsi.
    Power up permanente in agilità del 50%.

    ~ Note: //


     
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    Il bel sorriso radioso del giovanotto, terminate le presentazioni, si trasforma in un ghigno affilato, quasi compiaciuto. Era esattamente come si aspettava; questo ovviamente gli altri non potevano saperlo, ma si era realmente preparato tutto nei minimi dettagli. Nulla quel giorno sarebbe andato per il verso sbagliato. Nulla. Era tutto troppo... troppo importante per essere lasciato al caso.

    -Per chi non mi conosce, sono Dan Mihai Simion, assistente personale del Prorettore del Magisterium.

    Una strana energia proveniente direttamente da quell'enorme sala andò a confluire tutta attorno al suo corpo sotto forma di leggero venticello. La giacca dalle tinte strane iniziò a danzare con ritmo sempre più rapido fino a che, improvvisamente, si distese, mentre i piedi in eleganti scarponcini neri avevano cessato di toccare il suolo, ora posati su di un gradino inesistente davanti ai loro occhi.

    -Controllo tutto ciò che è in natura, ma sono particolarmente affezionato al fuoco ed all'elemento sacro. Ah, gioco anche con le menti delle persone, ma non credo che ci servirà a molto.

    Un occhiolino birbantello fece capolino sulla sua espressione da volpe -ereditata forse dal suo superiore?- per poi levare la destrorsa in direzione del portone principale. Un rapido movimento di dita, ed una corrente d'aria avrebbe spezzato in due il gruppo, dirigendosi esattamente dove era il suo nuovo bersaglio.

    -Mi raccomando ragazzi, occhi aperti e rimanete concentrati. Qualora dovessimo dividerci, Uriel, desidero che tu resti in coppia con Trevor, mentre la dolce Eireen affiancherà il saggio Khatep. Non allontanatevi mai dal vostro compagno di squadra, chiaro?

    Lo sguardo serio e che non ammetteva repliche si posò dal primo all'ultimo dei suoi soldati, infine la voce tornò gentile ed amichevole come sempre, ed il sorriso riprese a sapere di dolcezza come suo solito.

    -Ah, e a chi ne ammazza di più offro la cena! Promesso! ♥

    A quella esclamazione apparentemente senza senso -chi era che dovevano uccidere? I meteoriti?- sarebbe seguito un leggero fruscio, e poi un rombo assordante, segno che le porte erano appena state aperte, e l'odore di zolfo, fumo e bruciato che ne sarebbe uscito di lì a breve vi avrebbe bruscamente riportati alla cruda realtà come e più violentemente di un vigoroso schiaffo in pieno volto. Non eravate in una vacanza e nemmeno ad una gita di piacere; quel giorno ciascuno di voi era appena diventato un soldato di Laputa. Un soldato che, se non fosse stato abbastanza accorto, sarebbe morto ai piedi della sua stessa bandiera come carne da macello.

    separatorecittalta

    Siete tutti usciti fuori, in testa Dan, alla sua destra Trevor ed Uriel ed alla sua sinistra Khatep ed Eireen. E' proprio allora che vi rendete conto di qualcosa di davvero strano: dove prima v'erano solo ruderi o meteoriti in fiamme, ora è pieno zeppo di mostri. Creature deformi e puzzolenti nei riflessi cremisi delle fiamme e del sangue sotto un cielo coperto da nubi corvine, gli abomini che seminano panico e distruzione, in parte soli, in parte combattendo contro altri maghi del vostro schieramento, sembrano usciti da un dipinto di Francisco Goya; i più vicini a voi sono due umanoidi dalle lunghe orecchie appuntite e tre corni sulle teste deformi. Indossano qualcosa di molto simile ad un'armatura con degli spuntoni alle spalle, eppure potete rendervi facilmente conto che si tratta solo di placche metalliche modellate sul loro corpo già ricoperto da spuntoni, semplicemente perchè dalle ginocchia scoperte sbucano prolungamenti ossei del tutto simili a quelli dell'armatura. Dai muscoli guizzanti ed allenati, ringhiano e sbavano, ululando parole di una lingua sconosciuta. Insieme sono in procinto di sfondare la porta di una dimora privata a suon di accette. Come potevate immaginarvi, le finestre sono fissate con assi di legno.

    -Ci sono dei civili barricati lì dentro.

    Disse secco il Magister.

    -Quei due così lì sono i vostri prossimi bersagli. Fatemi vedere cosa sapete fare.



    Tutorial(Combattimento in Quest)
      Come richiestomi in precedenza, ecco un piccolo tutorial su come ci si comporta durante i combattimenti in quest.

      Premetto che normalmente questa tipologia di scontro, al suo termine, non necessita l'intervento di una persona dello staff, più che altro perchè su Endlos una quest e le regole al suo interno sono affidate quasi totalmente al QM. Se si scazza può uccidervi, lanciarvi contro mostri assurdi e via dicendo. Tra i suoi poteri v'è anche non considerare determinate vostre tecniche per questioni di coerenza con la sua quest, o aggiungervi nuovi poteri a sua scelta. C'è tuttavia da dire che sarebbe appropriato che il QM avvisasse i giocatori prima che possano accettare, più che altro perchè non è bello ritrovarsi tecniche regolarmente comprate mandate a quel paese "perchè boh".

      Terminata questa piccola lezione di vita, come detto sopra, non avendovi domandato nulla, tutte le vostre tecniche sono valide ed utili al 100%, e durante la quest non ne saranno aggiunte altre. Detto ciò, passiamo alle cose serie. In genere, anche nelle quest, si segue per le azioni svolte lo stesso metodo di valutazione che avviene nei combattimenti. Questo si fonda su quattro principi:

      1. La SCRITTURA: Ovviamente, per avere un buon giudizio devi saper scrivere, ma questo campo è molto vasto e personale, quindi a prescindere il voto che può darti chiunque può non essere attendibile, come può essere positivo e/o negativo a seconda dei suoi gusti. Di base questo non pregiudica mai possibili ritorsioni da parte del QM.

      2. La STRATEGIA:, Più la strategia diventa complessa, ma soprattutto efficace, più questo punteggio aumenta. Generalmente si diventa bravi in questo campo attraverso l'esperienza dato che, più si combatte e si gioca, più si ha occasione di confrontarsi con altri ed avere nuove idee. Questo campo in genere non porta troppe ripercussioni in quest, anche se in effetti dipende dal tipo di quest che affrontate. Se è "narrativa", in genere la strategia non è necessaria al suo buon conseguimento, se invece questa si compone di combattimenti, ricerche o elementi che richiedono maggior sforzo mentale da parte dei partecipanti, allora la strategia assumerà una importanza man mano sempre crescente. Nei casi più estremi, una mancanza in questo campo può anche portare i vostri pg alla morte.

      3. la SPORTIVITA': E' uno dei campi a cui io tengo particolarmente. Cosa definisce un giocatore sportivo o meno? Attraverso falli? No... la sportività in game è una cosa molto, moooolto difficile da interpretare, ma una volta compreso il concetto di fondo si è in grado di districarsi anche in situazioni nuove e complesse.
        Come dissi nell'altro tutorial, non è possibile in alcun modo utilizzare e/o muovere a proprio piacimento personaggi altrui. Gli unici casi in cui è possibile sono quando il giocatore o il QM che possiede quel determinato personaggio ha dato il suo esplicito e totale permesso per farlo.
        Durante le azioni che implicano anche reazioni da parte dell'altro, ricorda, usare sempre il condizionale che mai come ora diventa un elemento necessario ed essenziale per la sportività. Partendo dal concetto che nessuno sfidante può utilizzare il pg dell'altro, quando ci si trova in scontri che implicano appunto l'intrecciarsi delle azioni di due o più pg, l'unico modo per lasciare totale libertà di gioco all'altro è usare il condizionale, proponendo la propria azione come qualcosa che potrebbe verificarsi, ma che l'altro può bloccare, volendo. Questo non vi rende autoconclusivi, e vi aumenta il punteggio (o meglio, non ve lo abbassa XD), e questo non può che essere un vantaggio per tutti voi, anche perchè se siete autoconclusivi il QM è liberissimo di punirvi come meglio crede.
        Quelli precedentemente elencati sono dettagli riguardanti la sportività "narrata", ma è bene sapere che esiste anche una sportività "tecnica", che consiste generalmente (ma non solo) nel non conoscere il regolamento, a cosa equivalgono determinate quantità di mana o nel non rispettare (o pretendere che non si rispettino) i limiti imposti dallo staff in revisione alle proprie tecniche.

      4. La PUNTUALITA': A differenza delle prime tre, questo campo è optional, e sta al master decidere se va inserito o meno ad ogni turno. In ogni caso indica la puntualità dei giocatori stessi: se è stato deciso che il massimo tempo di risposta sono tre giorni, ad esempio, chi posterà sempre entro i tre giorni otterrà il punteggio massimo mentre a chi farà ritardi saranno scalati punti, come prestabilito. Se il master ci tiene alla puntualità, anche questo potrebbe pregiudicarvi la quest, anche perchè in genere quando non postate in tempo il QM è solito pngizzare i vostri alter ego come meglio crede, e potrebbe anche far loro fare cose davvero poco piacevoli.


    Questa che vi ho fatto è solo una panoramica. Man mano che andremo avanti, approfondirò tutto =*

    Come combattere:
    Cogliere di sorpresa l'avversario quando non vede-> Al momento i nemici sembrano non avervi visto, quindi vi concedo un "attacco a sorpresa". Essendo appunto una sorpresa, cercate di non compiere azioni troppo "WAAAAAH WAAAAAH SUPERMEGAPREPARAZIONEFIGA AZIONEEEEEH!!!!!".
    Qui non siamo nei cartoni animati, e preparazioni strafighe e visibili che richiedono tempi lunghi, non solo avvisano l'avversario prima di essere colpito, ma gli danno anche tempo di rispondere immediatamente ò_ò
    Siate realisti, e cercate di immaginare voi in quella situazione, non simulate cartoni animati dalle dubbie strategie òwò
    QM dixit

    Ottimo, ora tocca a voi postare.
    I turni sono liberi, ma questa volta per aumentare la difficoltà inserisco anche una data di scadenza: lunedì 25 (compreso).
    E a chi interessasse, i vostri due nemici son questi: [link]
    Le armi son le stesse della figura, e cioè un'ascia/accetta e un pugnale a doppia lama.
    Per dubbi, chiedete pure in bacheca.
    A voi la palla!



    Edited by Drusilia Galanodel - 16/6/2012, 15:10
     
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  12. Trevor Etherveil
     
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    Vi erano certamente personalità eclettiche e degne di nota fra i ranghi dell'esercito di Laputa; sentì nominare due volte il nome degli Aviatori e si appuntò mentalmente il bisogno di andare a cercare notizie in merito, dovendosi affidare all'istinto e catalogando momentaneamente quell'appellativo come una possibile congrega di individui accomunati da chissà quale interesse o codice morale.
    Reclinò il capo per auscultare meglio i rumori provenienti dall'esterno, ma il Magisterium
    -nei suoi più oscuri misteri-
    sembrava voler occludere completamente i sensi di chi si trovava al suo interno, impedendogli di comprendere cosa accadesse fuori dai battenti di legno che ne sigillavano il confine principale.
    Fu proprio il portone, una volta che anche Dan finì per presentare sè stesso, a spalancarsi al cospetto della magia di quest'ultimo; la folata aprì le fila in due, delineando gli accoppiamenti che il Prorettore aveva suggerito per la missione.
    Il viandante abbozzo un segno d'intesa verso il ragazzo presentatosi col nome di Uriel, richiamando con rapidità nella sua testa le poche informazioni che si erano lasciati sfuggire qualche minuto prima. I suoi capelli d'argento tradivano l'armonia della sua gioventù e certamente trovarselo vicino, quando a qualche metro di distanza vi era una mummia probabilmente millenaria, faceva sentire Trevor in una situazione meno imbarazzante di quanto non ne avesse vissuto nei rari casi in cui qualcuno si azzardava a chiamarlo "giovanotto".

    La visione di ciò che, oltre ai meteoriti, era lacrimato giù dal cielo riportò immediatamente i pensieri dell'Etherveil alla gravità della situazione: ancora influenzato dagli effetti del Maelstrom, il suo repertorio arcano faticava a raggiungere una buona percentuale delle sue vaste potenzialità. Si sentì, per un attimo, come quando secoli prima era stato braccato da un suo simile e maledetto dai poteri oscuri dell'Elementalia Nera.
    In un chiudersi delle palpebre, anche quei ricordi se ne andarono...ricordi appuntiti e all'apparenza dolorosi tanto quanto potevano esserlo gli spuntoni che adornava il corpo deforme dei suoi nemici.
    Erano una coppia di creature umanoidi, vestite di placche naturali
    -simili al metallo-
    e protuberanze dalle fattezze ossee.
    Assetate di carne e probabilmente sangue, la coppia di oscenità non avevano indugiato nell'assaltare il primo edificio trovato sulla loro strada; le finestre barricate ed una scarsa attenzione dei mostri nei confronti del quintetto concendeva a Trevor ed i suoi compagni di formulare un rapido piano d'azione che contemplasse l'eliminazione
    -senza troppo sforzo-
    del primo di una lunga serie di ostacoli.

    Vide Eireen, l'affascinante ragazza dai capelli rossi, reagire per prima, la quale non tardò
    -considerata la distanza fra i due gruppi-
    a portare la mano in direzione dell'arco in legno, mimando il gesto di incoccare una freccia dall'aspetto gelido e letale.
    Il mago dell'Elementalia Blu collegò all'istante le sue intenzioni con la descrizione che poco prima l'Aviatrice aveva dato di sè e, sollevando appena il braccio, le intimò di attendere qualche istante.
    Le si avvicinò con celerità, abbassando leggermente lo sguardo dal volto di lei fino alle braccia.

    “Aspetta.”

    Non disse altro e senza permesso sfiorò con le dita della sinistra quella fredda scultura di ghiaccio che, sottile e appuntita, Eireen aveva predisposto per il proprio attacco; alcuni simboli sconosciuti su Endlos apparvero nell'aria, sbiaditi, racchiudendosi in un baleno attorno all'oggetto acuminato -prima- e dentro di esso -poi-, donandogli una capacità aggiuntiva che avrebbe permesso alle frecce scagliate dall'arco di esplodere a contatto con il bersaglio.
    Era quello il comando magico impresso nelle munizioni, un ordine chiaro e semplice che avrebbe aumentato il danno potenziale dell'offensiva.

    CITAZIONE
    Status fisico: In forma perfetta.
    Status energetico: 110-10=100%
    Passive/Malus: Savant's Gift (Auspex), Enthropic Bliss (Riserva di Mana Aumentata)+(Casting quasi-istantaneo), Abhorrent (Interdetto alla Psionia), Etherdrought (Interdetto alle magie di fuoco);
    Equip: Turmoil (anello): Law of Descript (inoccultabile dalle illusioni proprie o di alleati);
    Slot tecnica:
    1) Utilizzato incantesimo "Occult Outbreak", durata 1 turno, potenza Media;
    2) //

    Note: Comboppowah. (cit) :megusta:

    CITAZIONE

    ∞ O C C U L T ▪▫▪ O U T B R E A K ∞
    OccultOutbreak
    Arcano di considerevole utilità: si imprime una riserva latente di etere su di un oggetto o una superficie apponendo una condizione, che può essere semplice quanto complessa (in quest'ultimo caso, però, si rischia che essa non venga attivata). Una volta soddisfatta, allora il sigillo libererà -trasformandolo in arcanium- l'etere che contiene, innescando una deflagrazione magica che, tuttavia, non danneggia l’oggetto incantato. In combattimento, passati eventuali due turni dall’incanto, la runa si dissolve senza manifestazione. In ambito di Quest o Scene GDR, la durata è variabile e da concordare col gestore della giocata.
    [1 pt]
    {Medio ▪ 1/2 turni}

     
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  13. Meirouya
     
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    Uscirono dalla bolla di sicurezza del Magisterium, tornando ad immergersi in quell’incubo di fuoco che, come una feroce belva di fiamme, si abbatteva su Laputa come a volerla divorare con le sue fauci scarlatte.
    Eireen seguì Dan restando alla sua sinistra, cercando di mantenere alta la concentrazione e tentando di escludere i sentimenti di preoccupazione e paura che prima l’avevano avvolta.

    Come per miracolo - un miracolo che avveniva ogni volta prima di combattere - la sua mente si dissipò, donandole quell’equilibrio che le avrebbe permesso di sopravvivere.
    Non c’era nulla di misterioso in tutto ciò: era stato il ghiaccio, le belve feroci, il tempo passato in quelle lande ostili ad insegnare alla naiade come sopravvivere. Temprando il suo carattere in modo tale che riuscisse - nei momenti di pericolo - a raggiungere quello stato d’animo necessario alla battaglia.
    Scacciò quindi la paura e la preoccupazione, relegandole ad un angolo del suo animo.

    Ci fu un momento in cui tutto ciò vacillò, colto alla sprovvista dalla comparsa - dove prima c’erano i meteoriti - di creature orripilanti, veri incubi strisciati fuori dalle profondità delle terra e del fuoco.
    Mostri usciti da una mente malata, deturpata dalla violenza e dall’orrore, vagavano tra i ruderi sbavando sui loro stessi corpi formati da placche che sembrano fatte di metallo ed ossa deformi.
    Alcuni di loro si stavano dando da fare cercando di sfondare una porta di una delle tante case dell’isolato.

    -Quei due così lì sono i vostri prossimi bersagli. Fatemi vedere cosa sapete fare.

    Eireen, a quelle parole, agì istintivamente, con quei riflessi che le lande di ghiaccio avevano sviluppato.
    Subito il suo corpo si mosse, guidato dall’esperienza.
    L’arco - suo fedele compagno, unico ricordo tangibile del suo passato oltre sé stessa - fu il suo primo pensiero ed esso, come in risposta, si lasciò tendere con facilità, mentre la naiade incoccava la prima delle sei frecce di ghiaccio che avrebbe scagliato sui suoi avversari.

    Aspetta.

    Esclamò uno dei suoi compagni - Trevor, che come lei poteva controllare anche il ghiaccio - avvicinandosi velocemente a lei e sfiorando con le dita la freccia tra le mani di Eireen, la quale spalancò gli occhi alla vista dei strani simboli che si posarono sul ghiaccio, fondendosi poi ad esso.
    La naiade non chiese spiegazioni, tornando a concentrarsi sulle due creature poco lontano da lei.

    Un respiro, il battito del cuore nelle orecchie.
    Un singolo comando dal suo cervello, il sibilo della prima freccia che fendeva l’aria, puntando ai due mostri.

    Un altro secondo, il movimento veloce delle sue mani.
    Alla prima freccia ne seguirono altre cinque in rapida successione, mentre il lieve sibilo dell’aria si ripeteva a distanza di qualche secondo, quasi come un canto, come il sussurro del ghiaccio stesso.

    CITAZIONE
    ~ Mana residuo : 100-10 : 90%
    ~ Stato Fisico: Ottimale
    ~ Stato Psicologico: Concentrata per mantenere il sangue freddo, determinata.

    ~ Equipaggiamento
    CITAZIONE
    Arco e faretra

    Frammenti di AI

    ~ Passive
    CITAZIONE
    Empatia

    Riflessi felini

    ~ Attive utilizzate

    Pioggia di ghiaccio - Si abbatte sull’avversario come una grandinata affilata ed implacabile, senza lasciargli scampo.
    Con l’arco lancia da 4 a 10 frecce di ghiaccio che si abbattono sul nemico in rapida successione.
    [consumo variabile medio : sei frecce]

    ~ Note: :win:

     
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    Osservò Dan mentre parlava, senza tuttavia gettare una rapida occhiata al resto dei presenti.
    Il giovanotto - dapprima seduto dietro la cattedra illusoria, ora posato su un gradino etereo - con un rapido gesto delle dita creò uno spostamento d'aria che suddivise il gruppo in due schieramenti. Lui e Trevor, la fanciulla e Khatep.

    -Mi raccomando ragazzi, occhi aperti e rimanete concentrati. Qualora dovessimo dividerci, Uriel, desidero che tu resti in coppia con Trevor, mentre la dolce Eireen affiancherà il saggio Khatep. Non allontanatevi mai dal vostro compagno di squadra, chiaro?



    Il semidio fece cenno di si col capo, lo sguardo serio con un pizzico di preoccupazione.
    La precedente folata di vento andò verso il portone dell'edificio, e il rombo che ne provenne annunciò la sua apertura.
    Si poteva ancora vedere il cielo scarlatto, come stesse sanguinando. Uriel lo osservò pensieroso.

    -Ah, e a chi ne ammazza di più offro la cena! Promesso! ♥



    A quelle parole, il semidio rizzò le orecchie e voltò nuovamente lo sguardo verso il biondino.
    A cosa si riferiva esattamente? Non erano caduti solo dei meteoriti dal cielo?

    Quando uscirono dall'edificio, che manteneva ogni rumore esterno isolato, tornarono improvvisamente alla cruda realtà.
    Dove prima c'erano le rocce infuocate, ora ci sono dei mostri, intenti ad assediare la città.
    Il gruppo si soffermò su due in particolare, intenti ad entrare in una casa con porte e finestre sbarrate con delle assi.

    -Quei due così lì sono i vostri prossimi bersagli. Fatemi vedere cosa sapete fare.



    Uriel ebbe modo di osservarli meglio: indossavano un'armatura, e il loro esoscheletro era leggermente diverso da quello umano, poiché presentavano delle parti ossute acuminate.

    Eireen si preparò a scoccare le sue frecce, ma venne fermata per un istante da Trevor, il quale incantò la freccia che la ragazza stava per scoccare.
    Rapidamente, sei frecce di ghiaccio fenderono l'etere, intente a raggiungere le creature.

    Per evitare di essere scoperti e da quella distanza, il semidio aveva solo un colpo nel suo arsenale magico. Alzò il braccio, puntando ai due esseri: l'aria diventò elettrica e una piccola sfera blu sfrigolante cominciava a formarsi davanti alla sua mano. Quando questa raggiunse la forma desiderata, Uriel la rilasciò. Con una velocità impressionante, la sfera era diretta contro i due mostri.
    Non gli restava che sperare fosse efficace.




    Status fisico: ottimale
    Status psicologico: leggermente teso
    Energia: 80%

    Equip:

    » Uranus (spada): Questa spada è un dono di Marte, il Dio della Guerra. Ad ogni Semi-dio solitamente viene regalato un oggetto da una o più divinità. Uriel possiede Uranus, una spada lunga poco meno di un metro e mezzo, con un gioiello sull'elsa che rappresenta alla perfezione il pianeta Urano. Non ha alcuna abilità magica se non quella di essere circondata da un sottile alone arancione.

    Passive:

    » Divine Charme: Nonostante Uriel non sia la perfetta immagine della bellezza, i suoi poteri da Semi-dio lo rendono comunque affascinante, un uomo da conquistare. Chiunque avrà a che fare con lui proverà un senso di attrazione e sicurezza, portandolo a rispondergli sinceramente e a diffidare dall'attaccarlo. Come si fa ad attaccare un così bel faccino?
    [Passiva di Charme]

    » Innocent Aura: Uriel è circondato da luce divina, tuttavia invisibile a occhio nudo. Nel raggio di 10 metri può sentire chiunque si trovi nel suo raggio d'azione, anche chi è invisibile.
    [Passiva di Auspex]

    Attive:

    » Cannone Elettrico: Concentrare il fulmine in una mano e plasmarlo in una sfera. Questa abilità affascina molto Uriel, per via del colore bluastro che sprigiona la sfera e per la velocità quasi impercettibile con cui viaggia. Questo gioiellino se colpisce un essere vivente potrebbe volare per più di un metro per il colpo, ricevendo inoltre qualche ustionatura qua e la.
    [Costo Alto]

    Info: nessuna.
     
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    Dan aveva confermato le pochissime informazioni in suo possesso riguardo i suoi poteri, piromante e manipolatore dell’elemento sacro, mentre Uriel a quanto pare aveva qualche tipo di affinità con il lampo.
    Di Eireen sapeva già quanto era necessario sulle sue capacità.

    Mi raccomando ragazzi, occhi aperti e rimanete concentrati. Qualora dovessimo dividerci, Uriel, desidero che tu resti in coppia con Trevor, mentre la dolce Eireen affiancherà il saggio Khatep. Non allontanatevi mai dal vostro compagno di squadra, chiaro?


    Meraviglioso, non avrebbe potuto richiedere un accoppiamento più azzeccato, non fosse altro perché dei poteri della naiade sapeva qualcosa in quanto aveva studiato i vari rapporti dei LAM, quindi avrebbe potuto trovare più facilmente modo di servirsene per affrontare ogni evenienza, inoltre gli altri due, per quanto lo riguardava, potevano anche lasciarci le penne.
    Gli sarebbe scocciato dover rispondere della morte di un compagno di squadra di cui non gli importava nulla.

    Ah, e a chi ne ammazza di più offro la cena! Promesso! ♥


    Ammazzare cosa di preciso?
    Il primo pensiero del Sommo, considerando gli atteggiamenti di Dan, fu che egli non fosse proprio impreparato alla piccola catastrofe che si stava consumando sulla deliziosa Isola nel Cielo, quando erano arrivati li stava aspettando e ora, pur non essendo uscito, sapeva che lì fuori c’era qualcosa da ammazzare.
    Comportamento estremamente sospetto, comunque per quanto ora non si fidasse, egli aveva in mano la situazione e quindi si doveva fare come diceva, ma lo avrebbe tenuto d’occhio in modo particolarmente accurato.

    Intanto la porta alle loro spalle si riaprì, portando dentro zaffate di aria fetida e carica di zolfo, una volta uscito assieme agli altri Khatep ebbe a notare una cosa piuttosto singolare: ovunque si vedevano creature puzzolenti e contorte correre, seminare il panico e combattere contro altri maghi appartenenti alle forze di Laputa.
    Era uno spettacolo terrificante a vedersi, fuoco e fiamme bruciavano edifici e cadaveri con la stessa intensità, urla mostruose si levavano da più parti e poteva quasi sentire l’odore della magia crepitare nell’aria.
    Una risata malevola gli proruppe dal profondo dell’anima, gli pareva quasi d’essere tornato giovane, quando ogni dieci decade le forze di Chaos invadevano Nehekhara e seminavano la distruzione prima di essere ricacciate indietro.
    Era quasi divertente come due di quei piccoli mostriciattoli che si atteggiavano a demoni cercavano di sfondare una pesante porta di legno per sventrare coloro che avevano trovato rifugio all’interno dell’edificio.
    Ovviamente Dan disse loro che quelli erano il loro primo bersaglio.

    Stava analizzando la situazione, l’effetto sorpresa era dalla loro parte quindi bastava attaccare con decisione e avrebbero dovuto sconfiggerli facilmente, Neireen approfittò subito del vantaggio e incoccò una freccia al suo arco, freccia che Trevor ebbe premura di potenziare con la sua magia prima che venisse scagliata e si dividesse in sei.
    Sarebbe stato un buon modo per saggiare la robustezza di quelle creature, tanto più che se fossero sopravvissute avrebbero sempre potuto uccidere con calma e saggiarne il potere quand’ecco che Uriel scagliò anch’esso la sua magia, una potente sfera di energia elettrica concentrata.
    Il primo impulso del Sommo fu di colpirlo lievemente dietro la nuca col suo bastone, come un insegnate fa con un discolo indisciplinato che ha appena fatto una sciocchezza.

    Stupido.
    Non sprecare la tua energia in così grandi quantità contro i primi nemici che vedi o rischi che non te ne rimanga abbastanza per quando arriveranno dei nemici che possano essere davvero definiti tali.
    Fidati, ragazzino, tu non hai visto il vero volto di un Demone e ti assicuro che affrontarne uno da stanchi è un biglietto di sola andata per l’altro mondo.


    Comunque fosse lui non fece assolutamente nulla, limitandosi ad osservare l’effetto delle magie degli altri tre suoi compagni/scudi umani sui due mostriciattoli che avevano di fronte.

    Status Fisico: Illeso/Riposato
    Status Mentale: in osservazione
    Note: vi guardo :guru:
     
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