I Fratelli Rossi

Picco del Forte

Il picco centrale, storicamente sede delle dimore delle Nove Nobili Famiglie. Qui si trovano i famosi e meravigliosi giardini di Sequerus, nonchè i più antichi -e variegati- luoghi di culto dell'intero Presidio Ovest (e forse di tutta Endlos). Attorno alle residenze dei nobili sorgono gli Uffici Burocratici della città, regolarmente incaricati di gestire tasse, opere edilizie e di urbanistica, nonchè la gestione demografica della popolazione. Il Cammino dell'Orizzonte e delle Radici è quello più diffuso su questo Picco e l'ex-reggente, Mio Aranwe, aveva scelto questo luogo come propria dimora, rispettando la tradizione della sua famiglia.

Picco della Memoria

Ad Ovest da quello centrale si erge il Picco della Memoria, l'occidente di Sequerus. Si tratta della parte più conviviale e viva della città: non a caso, i mercati -leciti- si trovano lungo tutte le strade (ripide o scoscese che siano), in un dedalo di bancarelle, rastrelliere e sacchi di spezie. Gli armaioli e i fabbri del Picco della Guardia sono soliti spostarsi qui, un giorno a settimana, per vendere i propri prodotti; anche le derrate alimentare da esportare, prodotte presso il Picco della Pena, vengono convogliate qui, affinchè i visitatori o gli abitanti stessi ne possano assaporare il gusto e l'aroma.
Come tanti "picchi" a sè stanti, numerose minuscole vette si innalzano dal terreno e su di esse, col tempo, sono stati costruiti punti di ristoro e pernottamento, strutture tipiche di Sequerus che permettono di godere di un panorama mozzafiato da qualsiasi stanza si scelga di osservare l'orizzonte. Vasche di contenimento acquifero sono disposte ad altezze diverse per permettere la creazione di fontane e il circolo continuo di acqua potabile.
Al centro del Picco della Memoria, visibile da ogni altro punto di Sequerus, c'è il monumento più importante -forse- dell'intero Presidio Ovest: la Stele. Un monolite di roccia scurissima, anche se al sole pare assumere le colorazioni della pietra circostante, venata di sfumature oro e sulla quale misteriose incisioni brillano alla luce dell'Ovest. Rivolta a Nord, la Stele è patrimonio e lascito degli Asruan: per tale motivo, nessun individuo ha mai osato anche solo scalfirla (ne è dato sapere se tale eventualità possa verificarsi o meno, nel peggiore dei casi); il monte è gestito dalla famiglia Amunhasses che si occupa di organizzare la sicurezza e verificare la regolarità dei traffici commerciali, nonchè il rispetto delle norme sui pernottamenti.
Poco vicino la Stele è posizionata la Sala della Memoria, un complesso di legno e tetti a scuri che ospita la più grande raccolta storiografica dell'intera Endlos.
Il Cammino del Mistico Crepuscolo ha attecchito sulla totalità degli abitanti del monte e la famiglia Amunhasses ha la piena giurisdizione dell'area.

Picco della Pena

A sud del quintetto si trova il Picco della Pena, un monte particolarmente pianeggiante nella parte centrale e frastagliato ai bordi: è proprio la presenza di spiazzi nel centro della formazione rocciosa che ha permesso la coltivazione di piante e il pascolo di animali; la zona limitrofa, invece, è composta da promontori sulla nebbia ed altissime pareti verticali (o più), sulle quali ci si esercita alla pratica della disciplina autoctona della Lotta su Parete: si racconta che questo sport sia nato con l'esigenza dei contadini di scalare le pareti, muniti di falcetto, per poter raccogliere le poche piante che crescevano su questi muri naturali. Con l'avvento del sistema idroelettrico e la razionalizzazione delle colture, tale pratica è divenuta una disciplina agonistica piuttosto che un lavoro di sopravvivenza.
I campi sono molto estesi e tutti contigui, inframezzati da bacini d'acqua -provenienti dall'omonimo picco- e sentieri battuti per il trasporto delle derrate; nella parte meridionale del picco si trova l'Enclave, la Prigione di Sequerus, la quale assomiglia più ad un campo di concentramento dotato di celle anche nel sottosuolo; attorno alla struttura detentiva, ve ne sono altre più basse -esterne alla recinzione principale- che formano il complesso del Campo dei Guaritori, anch'esso dotato di livelli inferiori al suolo.
Il Cammino della Terra e della Dignità è la filosofia più comunemente seguita in questo Picco, sebbene la famiglia responsabile (i Legacci) sia al centro di numerose calunie riguardanti la loro afferenza duplice anche al Cammino del Tuono e del Lampo: tali voci sono sorte, principalmente, per le 'presunte' sperimentazioni che avvengono nell'ombra del Campo dei Guaritori. I Legacci rimangono comunque gli amministratori del monte.

Picco della Guardia

Il baluardo di difesa ed unico -primo- punto d'arrivo a Sequerus: ad Est dei cinque fratelli si trova il Picco della Guardia.
Su questo monte si trova il Cancello d'ingresso alla città, imponente struttura in legno dal tetto triangolare, colori forti e sfarzosi, collegata ad una cinta muraria che impedisce l'accesso se non tramite il ponteggio principale.
Qui si trova la maggior parte delle Guardie Cittadine, sebbene esse pattuglino quotidianamente il resto di Sequerus affinchè venga rispettata la legge; l'Accademia Militare, chiamata "Lo Scutum", prende il nome dalla struttura sulla quale essa si poggia...o meglio, si 'appoggia'. Infatti, l'edificio dove vengono formate e si allenano le forze armate della città, è stato eretto sfruttando l'enorme monumento che giace in questo picco: lo Scudo degli Asruan. Si tratta di un enorme placca metallica ovale, di cui solamente la metà è esposta fuori dalla roccia: infilzata nel terreno, dietro di essa -rivolta verso il Picco del Forte-, si trova l'ingresso all'Accademia. Da questo picco è possibile raggiungere, tramite collegamenti, tutti gli altri in modo diretto tranne per il Picco della Memoria, collocato nella parte opposta di Sequerus.
Sul Picco della Guardia è presenta anche "La Forgia", ovvero un agglomerato di fucine e laboratori di fabbri e armaioli, l'elite dell'intero Presidio Ovest per quanto concerne armi di pregievole fattura.
Il Cammino dell'Alba d'Acciaio è la filosofia principe su questo Picco e la famiglia Svalinn si occupa della difesa dello Scudo, dell'addestramento delle Guardie e in generale della gestione del Picco.

Picco dell'Acqua

Posto a nord rispetto agli altri quattro gemelli di roccia, il Picco dell'Acqua è forse il più suggestivo del quintetto delle terre Asruan. Perlopiù percorso da tubature, installazioni di pompe idrauliche ed un labirinto di smistamenti acquiferi, il monte è un vero e proprio giardino di acqua e tecnologia. Tutta l'energia del Presidio, fino ad Undarm, viene generata quassù, con un sistema complesso che è costantemente mantenuto -migliorato e addirittura divinizzato- dalla famiglia dei Komanari, i quali hanno il pieno controllo amministrativo ed esecutivo (sebbene i Legacci, silenziosi contestatori del loro operato, non mancano regolarmente di intralciare le azioni della nobile famiglia degli inventori).
La meraviglia della fusione fra natura e strutture antropomorfe viene messa in contrasto con alcune piccole baracche, più che altro delle bettole poco raccomandabili, sparse qua e là sotto le lamiere che identificano il dedalo di tubi e macchinari altamente pericolosi; la conformazione e la difficoltà di pattugliare la zona hanno trasformato una parte del picco in un vero e proprio "mercato nero" della tecnologia -e non solo...-, invogliando alcune losche figure di Sequerus a radicare i propri commerci proprio su questo monte.
Il Cammino del Tuono e del Lampo è nato quassù, sotto l'egida della famiglia Komanari, sebbene anche i Legacci -esperti guaritori e sperimentatori- abbiano da tempo iniziato a rivendicare la loro parte di potere esecutivo sul Picco dell'Acqua.

Il Picco Fantasma
Rifugio dei Nagavandari

Ci sono pochissimi individui su Sequerus che possono giurare di conoscere, con certezza, l'esistenza del Picco Fantasma. Si tratta in tutto e per tutto di un sesto monte, simile per formazione agli altri, ma che si discosta da essi per caratteristiche particolari.
E' posizionato ad ovest del Picco della Memoria, a metà strada fra quest'ultimo e le montagne che compongono i Fratelli Rossi; ad occhio nudo, o con altri mezzi percettivi, la vetta rocciosa non è visibile e non possiede alcun collegamento fisico con il resto della città. Nessun ponteggio, nessun tunnel sotterraneo.
L'unico modo per raggiungerlo è in volo, qualora si riesca a penetrare la fitta e perenne coltre di nebbia che lo abbraccia, oppure utilizzando la misteriosa energia della Stele: è infatti possibile, possedendo il giusto codice genetico Asruan, attivare il portale fra il Picco Fantasma e il Picco della Memoria, attraversando il monolite ritrovandosi perciò alle porte della dimora dei Nagavandari. Su questa altura, costantemente schermata da nubi e vapori -oltre alla solita nebbia che riempie il bacino dei Fratelli Rossi-, la luminosità e l'atmosfera non muta mai; ci si ritroverà sempre in una sorta di giornata grigia, dove la luce rende perfettamente visibile qualsiasi cosa sebbene il sole non riesca a penetrare la coltre plumbea che ammanta il cielo. Come in una dimensione a parte, la notte è appena accennata ed il vento soffia solamente per inerzia grazie agli importanti flussi di energia che scorrono lungo tutto il Picco.

Ci sono pochi edifici e tutti disposti attorno alla parte finale della cima: sulla sommità, sorge il Palazzo del Serpente, ovvero la dimora principale dei Capofamiglia della tribù Nagavandari: al suo interno vi è la Sala delle Spire, ovvero la dimora personale del Reggente nonchè guida della popolazione dei Naga. Questo salone presenta un colonnato di smeraldo, con rifiniture d'oro e numerosi tendaggi di seta che invitano lo sguardo verso una specie di trono, contornato da materiali che seguono le sinuosità delle spire del serpente. Le stesse spire si riflettono nella trama che individua il pavimento, una superficie semi-riflettente dall'effetto ipnotico che fa apparire il suolo in costante movimento, proprio come se si stesse camminando sopra un tappeto di rettili.



All'esterno del Palazzo, c'è l'enorme statua dell'Atavico, che nella cultura Nagavandari si dice fosse la rappresentazione del primo Asruan, l'unico ad aver raggiunto il Picco prima che esso divenisse il rifugio di questa razza cacciata da Sequerus molti millenni prima.
A nessun uomo-serpente è concesso lasciare il picco senza aver chiesto prima il permesso a due Capofamiglia -o al Reggente in persona: tuttavia, considerando lo scarso numero di esemplari naga e l'esiguo interesse che quest'ultimi hanno nell'abbandonare le loro pratiche di meditazione e allenamento, le occasioni in cui essi lasciano l'anonimato del Picco Fantasma sono davvero rare eccezioni.