L'incontro avvenuto al Magisterium il giorno precedente, con Khatep mummia alchimista al servizio degli Aviatori di Laputa, accese ancor di più nel Demone-Volpe il desiderio di metter finalmente in atto una collaborazione il cui profumo era sempre stato nell'aria, ma mai prima d'ora aveva preso forma concreta. Due erano i filoni principali che caratterizzavano le forze alleate dell'isola volante: le truppe guerriere, che nell'esercito del presidio e nei Liberi Aeris Milites ritrovavano la loro più forte identità, e le truppe magiche, identificate inequivocabilmente nell'Accademia della Città Alta. Forti e sì amiche, eppur tuttora separate, indipendenti; da sempre era stata volontà delle due parti venirsi incontro, supportarsi ed aiutarsi a vicenda. Ed ora, finalmente, era forse giunto il momento affinché il primo passo fosse da una delle parti mosso. Sarebbe bastato agitare a malapena le acque, ed il resto sarebbe venuto pian piano da se.
Ne discusse quella sera stessa, il Magister, nella solita tavola familiare che era casa Galanodel, al cospetto della squisita cena preparata dalla Dama del Vento. L'entusiasmo e l'approvazione, inutile precisarlo, era condiviso da entrambe le parti; fu più una chiacchierata informale sui possibili risvolti, che non sull'effettiva attuabilità, mai anche solo messa in discussione. E le idee raccontate dalle loro voci furono talmente tante, che la vera difficoltà della serata si riscoprì nella scelta di un primo vero e proprio punto d'inizio...! Un dilemma che li accompagnò per diverse ore, e che trovò la sua risoluzione in un sol nome, una persona: Grifis, Comandante Bianco degli Aviatori. Conosciuta, apprezzata e provata era infatti ad entrambi la capacità del Falco di combinare abilmente arti magiche e guerriere, dando loro forme ed applicazioni dai confini illimitati.
Era presto spiegata dunque la presenza della Volpe, la mattina successiva, nell'Albero Casa sede degli Aviatori. Varie volte a dire il vero vi aveva in passato messe piede, sia per visite private a persone a lui care, sia per missioni ufficiali, sempre in stretta collaborazione personale con l' "equipaggio" del posto. Di certo non sarebbe stata una faccia nuova, da quelle parti! Mai prima d'ora tuttavia aveva esplorato il quarto piano, come dicevano le indicazioni a lui rilasciate: era lì che avrebbe trovato Grifis, laddove stanziavano gli uffici personali dei Comandanti. Parte sud della pianta a croce... sì: se il senso dell'orientamento non l'aveva tradito, giurò di ritrovarsi nel posto giusto. Si avvicinò dunque sicuro alla porta lignea leggermente socchiusa, e tendendo leggermente l'orecchio alla ricerca di una conferma sonora, forse della sua voce o forse anche solo della presenza di qualcuno al suo interno, batté un paio di volte con le nocche della mano per annunciare la sua presenza.
Alquanto insolito, in effetti. Giurò di aver sentito il rumore di una spada, al di la della porta. Due spade, a dirla tutta, l'una incrociata ed opposta più e più volte all'altra. ...aveva sbagliato posto dunque? Era finito nella palestra? Fece per voltarsi, alla ricerca su una parete di un qualche segno o cartellino indicativo, ma la voce che avvertì pian piano sempre più chiara dalle sue spalle lo intimò a bloccare la sua iniziativa sul nascere. Una voce giovanile a lui sconosciuta, e... quella ben più nota del Falco d'argento. Sì: a giudicare dalle parole utilizzate e dal proseguo dei rumori scintillanti, aveva tutta l'aria di esser capitato nel posto sbagliato... trovando tuttavia per puro caso la persona in realtà effettivamente da lui ricercata. Indubbiamente fortunato!
« Oh. »
Esclamò affacciandosi leggermente all'interno della stanza. No, non aveva sbagliato posto, e non aveva neanche avuto fortuna: era... davvero il suo ufficio quello. Sedie, tavoli e mobilia appositamente spostati, ma... lo era. E vi stava duellando all'interno. ... Rimase un tantino sbigottito, il Demone-Volpe, a tratti incantato e rapito dall'eleganza di quella che pareva più una danza che non un duello, ed a tratti disorientato, quasi stralunato. Attese tuttavia composto ed educato il loro termine, coinciso giustappunto con la presa di coscienza del Comandante bianco della presenza della Volpe sua alleata.
« Non ti concedi mai un po' di riposo, eh? »
Sorrise ironicamente di rimando in direzione del compagno, incapace, a quanto pareva, di distogliere i pensieri dal suo caro campo di battaglia anche solo per un istante. Era talmente tanto devoto alla sua causa da trasformare il suo ufficio in una palestra, all'occorrenza...! Al confine fra il fanatismo e l'encomiabilità. Guarda caso esattamente ciò che il Magister andava ricercando.
« Beh, non sarò certo io a mandarti in vacanza allora! »
Afferrò la sedia gentilmente passatagli dal Falco, accomodandosi dunque al suo cospetto raggiante e divertito in volto. Oh no, non aveva proprio la ben che minima intenzione di consigliargli una vacanza, anzi! Era lì per tutt'altro, avrebbe potuto giurarci. Ed aspettava solamente che l'altro fosse sufficientemente curioso da domandargli che cosa stesse architettando. Perché sì, era fin troppo evidente dall'oro vispo dei suoi occhi: si stava morsicando la lingua pur di non spiccicare una parola prima del dovuto!
L'abitudine all'analisi del Falco era ormai una pratica così quotidianamente abusata, che non dovette nemmeno sforzarsi per notare lo sguardo altrui vispo, come se aspettasse senza potersi contenere una domanda che ovviamente sarebbe giunta di lì a poco. Non avrebbe dovuto infatti attendere chissà quanto, giacché Grifis -un sorridente e curioso Grifis- colse subito al balzo la provocazione.
Mio Padre diceva che i nostri nemici non dormono pur di scavalcarci, perché quindi dovremmo noi riposarci?
Scaltro e sveglio, dritto al punto come stilettata al cuore, il Comandante Bianco non era solito rigirare troppo intorno ad una questione: era spesso così diretto che le sue invettive sfrecciavano come aquile su ignari roditori. I suoi artigli indagatori già si stringevano attorno alla Volpe.
Posso dire di conoscerti abbastanza da sapere che, se sei qui, è perché hai bisogno di me. Sbaglio?
Ovviamente non sbagliava. Era un po' come un gioco per lui, e forse anche per Yoko, quel cogliere il nocciolo di una questione eppure riproporlo in tal modo da far sembrare, quasi, di non averlo del tutto stretto fra le dita; avrebbe rincorso quella diatriba pacifica e amichevole, quasi avesse deciso -tutto ad un tratto- di gareggiare con il dirimpettaio a "chi si arrendeva per primo". E lui, la sua mossa, l'aveva fatta.
Legenda
Mana totale 100% Consumi Nessuno Condizione fisica 100%, Ottimale
Sarebbe stato un gioco facile, per il Falco, poiché la Volpe tratteneva a stento il desiderio di raccontare. Gli occhi del Comandante bianco erano sì freddi ed accorti, ma la natura fin troppo vispa del Demone d'argento avrebbe tradito le sue "misteriose" intenzioni ancor prima che potessero fiorire! No no, non voleva giocare, voleva solo... stuzzicare, incuriosire il suo interlocutore quel tanto che sarebbe bastato. Beh, la sua sola (e prima) visita nel settore degli uffici sarebbe stata più che sufficiente in realtà, ma... non sarebbe stato da lui, altrimenti.
« Caro Grifis... »
Amici erano amici, certo, ma l'introduzione così affettuosa scelta ad hoc per il discorso era già tutta un programma; aveva bisogno di lui? Nooo, cosa glie lo avrebbe mai fatto pensare..!
« ...sono qui per proporti un accordo! Pensavo... »
Un accordo al Magister molto caro, a quanto pareva, per come partì in quarta con il proseguo senza neanche attendere una risposta d'interesse dell'altro! Chissà, magari (se) la voleva dare già per scontata?
« ...la forza militare di Laputa è a dir poco impressionante. Da un lato le truppe guerriere e gli Aviatori, e dall'altro le truppe magiche, con il Magisterium. Impressionante per quantità e qualità, non è vero? »
Occhiata maliziosa d'intesa ed attimo di silenzio: pronti alla conquista dell'intero semipiano, dunque?
« Peccato però che... siano un tantino distanti fra di loro! Magia e spade, intendo. Non trovi? »
Niente di più veritiero: due realtà ben più che affermate, sì in stretta collaborazione annunciata, sì alleate e sorelle, pronta l'una a sorreggere l'altra, ma non intrecciate, veramente legate. Ed il Falco d'argento, più di tutti, era certo avrebbe potuto comprendere il significato e l'allusione delle parole della Volpe.
« Ebbene, ultimamente mi domandavo: perché non iniziare a venirsi incontro allora? Il primo passo prima o poi qualcuno dovrà pur farlo. Dovrei solo trovare la persona adatta, pensavo quindi. Una persona che conosce bene le forze di una sponda e dell'altra, una persona capace di padroneggiarle, intrecciarle e legarle con una maestria invidiabile. »
Sorrise provocatorio come non mai in direzione del Comandante bianco.
« Non so... tu conosci qualcuno del genere, per caso? »
Non poté farne a meno. Per quanto fosse distante dal calore, sorridere non gli era del tutto precluso; e quel che capeggiò sul suo viso, d'altronde, poteva rappresentare più un segno di soddisfazione che un moto d'allegria. Checché l'interpretasse qualcun'altro, l'inarcarsi delle labbra espresso dal Falco trovava radice in un pensiero -un'idea- che gli soggiunse intanto che la Volpe espletava le sue ragioni.
Non hai tutti i torti.
Perché negarlo? Magia e Spada si incrociavano, forse si aiutavano ma molto raramente si univano a tal punto da essere una cosa sola. Quanti potevano vantare su tutta Endlos una simile capacità? Chi sapeva tirare di spada tanto bene come sapeva lanciare incantesimi?
Anche un tempo prediligevo la magia alla spada. Ed ora...
Agguantò la Spada degli Spiriti Silvani, dormiente nel fodero. Certo la sua esistenza non era cambiata da quando l'aveva ottenuta, bensì da quando aveva iniziato quella che, secondo una sua personale dottrina, prendeva il nome di...
Way of the Sword
...Via della Spada: l'assoluta fermezza che vede il Cavaliere votare se stesso al fine di diventare una spada: fedele al suo signore, affilato per i suoi nemici, proprio come una lama perigliosa.
Accantonati gli incantesimi ho dedicato me stesso quasi esclusivamente alla spada, tant'è che potresti dire che non esiste nemmeno più un'oncia di magia in me.
Il che era, ovviamente, una menzogna. Già Yoko lanciandogli un'occhiata attenta poteva notare l'immenso -e sottolineo immenso- potere della Vera Runa dell'Acqua. La cui influenza magica era così vasta e prepotente che chi capace d'avvertire i flussi magici, come il prode Volpe dirimpetto, avrebbe erroneamente valutato l'essenza magica del Falco. Perché, racchiuso in quel corpo d'Elfo, c'erano tutte le acque di Endlos.
Quindi -pur ringraziandoti- temo di dover declinare l'offerta. Sai, non credo proprio di porteri aiut-
Faceva. Che bravo attore! Tirò fuori dal fodero la spada, come a mostrare all'altro che era solo quella la sua primaria fonte d'attacco; e vi passò sopra le mani quasi a volerla carezzare, gesto che -vuoi per distrazione o goffaggine- gli fece cadere in terra la lama. Forse... con fin troppa precisione, a dire il vero.
Perché questa si conficcò in verticale nel pavimento, dimostrando l'incredibile taglio che le permise di scendere di ben dieci centimetri nel marmo.
Ah... devi scusarmi. Ultimamente sono un po' sbadato.
Ma quando tentò di riprendersi la spada qualcosa la bloccò, saldamente, al suolo. C'era del ghiaccio... da dov'era spuntato? Come aveva fatto la Spada a congelare una bella porzione del pavimento, in cui era semplicemente caduta e conficcatasi?
Vedi? Non conosco nessuno che sappia fare quello che mi hai chiesto. A parte me.
Gli sovvenne una leggera risata, giusto per contornare lo scherzo che aveva tirato al Demone. E quindi sciogliendo l'incantesimo sulla sua arma, la rinfoderò elegantemente.
Si chiama Crystallize. E' abbastanza magia e sufficientemente spada per l'idea che avevi in mente?
Legenda
Mana totale 95% Consumi Basso x Crystallize Condizione fisica 100%, Ottimale
Incarnazione del potere dell'acqua, capace di salvare la vita dei feriti... curandoli o ponendo fine alla loro agonia; la Vera Runa dell'Acqua sceglie auotonomamente il suo portatore: proprio per questo nemmeno il Falco ha memoria di come e perché questa è andata incastonandosi sulla sua mano destra, sebbene è stato fin da subito cosciente delle sue immense qualità, poiché essa racchiude in sé tutte le acque del mondo, dalle pioggie primaverili a quelle torrenziali, dai fiumiuciattoli di montagna alle grandi piene che hanno piagato la storia... Per tanto, la Vera Runa funziona come un catalizzatore mediante il quale l'utilizzatore può asservire a sé l'acqua che dona o priva della vita, che da sempre scorre senza fermarsi mai. Il primo effetto sensibile provocato dalla Vera Runa è quello di modificare l'emissione magica del suo portatore, ovvero essa incrementa drasticamente l'aura che è possibile avvertire da chiunque detenga un qualche genere di potere extrasensoriale (vedi Auspex). Di conseguenza, anziché celare in qualche modo la presenza del Falco a questi sensori sviluppati, la Runa lo rende chiaramente visibile.
Passiva che induce chi in possesso di Auspex a ritenere gli attacchi di Grifis come di un livello superiore alla norma.
Tuttavia, proprio perché essa influisce sull'emissione dell'aura magica avvertibile, non significa che essa sia effettivamente reale. Ovvero, in termini di gioco, la Vera Runa impedisce ad Auspex e simili di quantificare l'essenza magica emessa da Grifis e, dunque, falsifica le informazioni che è possibile ricevere da questa: per tanto, perfino una tecnica di consumo basso verrebbe rilevata come una di livello superiore, pur non essendolo affatto. Gli unici esenti da questo potere sono coloro privi, appunto, di Auspex.
Uno dei tesori di Fanedell, ricevuto -o per meglio dire ottenuto- da Grifis poco dopo la sua nomina a Sergente. Rimasta da quel momento fedelmente al suo fianco, testimone di numerose battaglie, il suo nome e la sua fama hanno presto seguito quelle del Falco. Essa ha la forma di una nodachi dalla guardia circolare coperta di una pelliccia bianca, con un lembo di corda di color rosso presente sul pomolo e un fodero di pelle scura creato su misura e decorato con croci bianche. La lama è a singolo taglio ed è lunga di 150cm complessivi, ma non è solo questo a dover destare preoccupazione in un'incauto avversario: la sublime forgiatura elfica che, infondendo l'arma di un cuore magico, ne ha rafforzato incredibilmente il taglio; e non sarebbe superbia affermare che non esiste altra spada di eguale affilatura, poiché la Spada potrebbe facilmente tagliare anche la carne di chi sarebbe duro come una roccia, o immune agli attacchi fisici. Allorquando non fosse sufficiente, gli spiriti silvani che ne abitano fin dalla forgiatura possono essere richiamati e, nutriti di un obolo di mana pari a Basso, interagiscono in un'area di cinque metri come il Falco comanda loro. Impossessandosi dell'ambiente e degli elementi naturali, daranno forma a offese o difese di natura assai versatile ma, proprio per questo, gravi di un controllo ridotto ed elementare.
Passive: capacità di taglio superiore che scavalca eventuali resistenze ai colpi senza consumo + attiva a consumo basso di possessione spirituale degli elementi naturali.
Grifis può all'occorrenza far scorrere il suo mana all'interno della Spada degli Spiriti Silvani, e in tal modo ogni fendente che andrebbe ad eseguire con questa, oltre al normale danno fisico, acquisirebbe la capacità di congelare la parte che va a colpire. Il vero scopo di Crystallize non è infatti danneggiare gravemente il nemico, bensì intrappolare una parte del suo corpo in un'armatura di ghiaccio, che andrebbe ad appesantire ogni successiva azione di movimento che non usufruisca di mana per essere eseguita. L'efficacia della suddetta è dipensa principalmente dal mana speso
[ Attiva Congelamento/fino a 2 Turni, Consumo Variabile Basso ].
Parve quasi sbuffare la Volpe, con quel tono saccente e distratto che impiegò nella sua scarna ed in apparenza disinteressata risposta. Invero si ritrovò sorpreso ed un pochino spiazzato, poiché forse abituato a vedere il Comandate sempre serio, concentrato ed impassibile nelle sue missioni, non si aspettava da parte sua una reazione tanto ben disposta ad assecondargli fino in fondo il gioco! Aveva sfoderato la spada il Falco, era vero, ma per addentrarsi stavolta in un "campo di battaglia" nuovo, ma forse a lui non troppo sconosciuto e distante. E chi la dava per scontata, una sua sconfitta?
« ...sì, penso di potermi accontentare... »
Proseguì dunque il Magister forte dell'atteggiamento snob un istante prima intrapreso, mentre lo sguardo accompagnava il ghiaccio che assaliva ed ancorava la spada al suolo. "La via delle spada"... Conscio delle percezioni possedute dall'Elessedil, se l'era senza dubbio ben giocata! Tornò a sorridere tuttavia, un istante dopo, ovviamente ben più che soddisfatto dello spettacolino magistralmente messo in atto per lui solo spettatore. Sì, pensò che era davvero un peccato... davanti ad una bella classe gremita avrebbe potuto ricevere più applausi!
« Questo mi manca, sì. »
Ammise dunque al suo interlocutore, riferendosi al potere appena mostratogli come se stessero parlando di figurine; ed era vero: per tutto ciò che competeva il magico quel Demone poteva affermare con una certa arroganza di vantare ben pochi pari. La sua capacità di intrecciare le proprie magie a quelle degli altri, ma intrecciarle nel vero senso della parola, a quanto sapeva, era capacità sua unica e di nessun altro. Ma intrecciare la magia alla fisicità delle armi... no, doveva ancora darsi da fare! Ed era proprio per questo che aveva bisogno di lui.
« Domani mattina, allora? »
Lo guardò interrogatorio e vispo dritto negli occhi, in attesa di una risposta chiara e precisa. Una risposta a che cosa, pensava?
« La lezione, la prima lezione! »
Ovvio, no?? Non aveva letto gli obblighi del contratto invisibile che aveva appena firmato indelebilmente con le sue dimostrazioni? Eh, altro che "occhi di Falco"...
Vecchia volpe! Prima giocherellava come il gatto col topo, e quando il sorcio era fra le sue zampe -di colpo- sembrava perderne l'interesse; e così lui, che prima sembrava girare intorno alla questione con malizia, adesso improvvisamente assumeva un'aspetto quasi svogliato. Ma in fondo il Demone era sempre stato particolare, a suo modo. Come il Falco del resto!
Certo, certo. Non mancherò.
Gli fece con un cenno della mano, volto a congedare la questione dato che anche in lui non fomentava più alcuna curiosità. Quindi rimise la sua spada nel piedistallo e, rimirandola brevemente, sorrise pensando alla fruttuosa collaborazione tra Aviatori e Magisterium. O meglio ancora, tra il Falco e la Volpe.
Ti farò sapere poi quale sarà il mio compenso.
Un modo carino per dire "se un domani mi servirai, saprò come farti ricambiare il favore". Ma in fondo Yoko, dal momento che aveva oltrepassato l'ufficio di Grifis, doveva aspettarsi che questi avrebbe usato la sua richiesta d'insegnamento per un domani... Poiché era abitudine del Bianco Comandante farsi più alleati possibile, da attorniare a sé allorquando il suo genio -o la situazione- lo richiedevano.
Non si torna indietro.
Ovvio no? Non era palese quella stretta di mano tipica di un'Eversore quando stringe un rapporto d'alleanza, che in cambio di favori richiede -a sua volta- un ritorno eguale... o chissà, perfino maggiore.
Vi aveva già pensato. Ovviamente. Oh, ma avrebbero avuto tanto tempo, più avanti, per approfondire e discutere meglio al riguardo. Sisì, avrebbero sicuramente trovato il momento giusto! A suo tempo, per l'appunto. Prima o poi. Con calma. E molta pazienza. Senza fretta. Anche se quel "non si torna indietro" suonava poco rassicurante. Ma in effetti... che ricompensa, a ben pensarci? I benefici sarebbero stati colti sia da una parte che dall'altra, da quell'operazione! Ah, quanti dettagli erano rimasti di cui non discutere...
Sì levo dunque dalla sedia sulla quale si era accomodato, il Demone, e con un sorriso tuttavia soddisfatto sul suo volto, salutò amichevolmente con la mano prima di avviarsi verso l'uscita, pronto a ripercorrere il tratto che lì l'aveva condotto a percorso inverso. Domani non era poi molto lontano, dovevano prepararsi!