La Spada degli Spiriti Silvani

~ G R I F I S ~
Post Presentazione

Ogni grande uomo ha sempre alle sue spalle qualcosa che lo aiuti.
Ogni eroe può vantare il suo titolo perché forte del'aiuto di qualcuno o qualcosa.
E così dietro ogni incontro, dietro la storia e le sue sfumature, all'angolo tra l'irreale e il surreale, le vicende della vita spesso si raccolgono dietro alla certezza di un singolo avvenimento, di uno sguardo...
e perché no, anche dentro al filo di una spada.

Una leggera nebbia accarezzava le pieghe esterne e frastagliate del bosco.
Così verdi, tanto belle. Le avrebbe ammirare a lungo, prima di decidere ch'era venuto il momento di varcarne la soglia.
E d'altronde Fanedell era come quel bosco incantato il cui ingresso era visibile anche all'occhio nudo, affinché non andasse perduto il senso di mistero ch'era avvertibile -palesemente- osando varcare la porta mistica d'un mondo che non distingue bene tra realtà o fiaba; e d'altronde chi avrebbe potuto dire diversamente, specchiandosi nei tronchi bagnati di rugiada, nelle foglie che si rincorrevano al vento sparlando -frusciando- le une contro le altre, nei ruscelli che serpeggiavano tra i rami e le piccole insenature, come se scavare nella terra fosse un loro sacrosanto e insindacabile diritto; e quelle poche volte che il Sole aveva l'azzardo di sfondare la difesa eretta dai rami, era come se la punta di una grande spada dorata fendesse eterea il sottobosco.

Sarebbe emerso dal tenue abbracci della nebbia lentamente.
Prima il capo, dal viso giovane e bello, le orecchie puntute nascoste dalla fluente chioma biondo cenere, ad incorniciare quegli occhi come zaffiri preziosi.
Indosso, com'era sempre suo obbligo, aveva l'armatura che non aveva abbandonato da quand'era ricaduto su Endlos. Verso lei, di cui nemmeno rammentava la fattura o la fabbricazione, nutriva una fiducia quasi cieca: quante volte era stato solo per essa che aveva evitato danni fatali?

Le placche metalliche d'argento applaudivano sonoramente ad ogni passo.
I calzari poggiavano sull'erba, senza offesa ferire, mentre la luce riscaldava piacevolmente la sagoma in armatura, che quasi brillava come d'un'aureola tutta sua; e il gioco di riflessi sulla corazza creava motivi imprecisi nel bosco, che subito tacevano come bimbi in punizione quando l'ennesimo fascio solare era divorato dal bosco.

E poi ogni passo era quasi un tonfo.
Ogni respiro una fanfara. Due farfalle che si ricorrevano su di un fiore facevano più musica di un'orchestra: là nei meandri del bosco la melodia era della natura, non certo dell'uomo, perché esisteva -e sarebbe esistita- per tanto tempo ancora.
E lui Grifis, elfo silvano, era cresciuto ascoltando le note di quella musica senza rovinarne il battito; perché coloro che si votano ai boschi imparano a parlarvi, a viverci.
Non le aveva dimenticate quelle cose, no di certo. Era stato arruolato negli Aviatori, aveva avuto missioni e aveva affrontato tanti viaggi. Era tornato vivo dal Maelstrom e aveva continuato a servire Dama Drusilia fino a diventare Sergente.

Era forse venuto il momento di tornare all'ovile?
Mancava da tempo e non sapeva come l'avrebbero accolto.
Questo pensava l'Aviatore Verde mentre, sedendosi all'ombra di un'albero, prendeva da terra una fogliolina e cercava di rincuorarsi aggiungendo alle melodie del bosco le sue note, soffiandovi dolcemente sopra con un trucchetto che aveva imparato da fanciullo.

Legenda

Status

Mana totale 100%
Consumi Nessuno
Condizione fisica 100%, Ottimale

Equip

Armatura d'Argento del Grifone

SPOILER (clicca per visualizzare)

Trattasi di una corazza d'argento, che Grifis ha ottenuto durante il suo lungo viaggio nel Maelstrom. La corazza è letteralmente, quando non indossata, la copia sputata di un Grifone nell'atto di ruggire issando una delle zampe artigliate. La corazza risulta leggera e maneggevole, dotata di un ampio paio di ali. Nonostante le apparenze, la sua resistenza è quella dell'acciaio temprato e ricopre quasi completamente il corpo di Grifis.
Le ali di cui è dotata, inoltre, possono essere usate dal Cavaliere come propulsore per movimenti rapidi in una direzione, che può essere rettilinea o curviforme, ma che non può essere modificata una volta iniziato il movimento; il quale permetterà di bruciare circa cinque metri in poco tempo .
Inoltre le stesse ali possono fungere da mezzo di trasporto, garantendo in battaglia un volo a un'altezza che non superi i 5 metri, mentrei in quest (previo consenso del QM) si può arrivare a percorrere anche notevoli distanze sulle ali del vento.

[ Equip Armatura + Passiva Volo + Passiva Peso Leggero + Attiva Movimento Rapido ]

Bussola d'Oro, Rosa dei Venti

SPOILER (clicca per visualizzare)

Altro non è, come dice il nome, che una piccola bussola d'oro, comoda da indossare con una catena o portarla semplicemente in tasca. Differentemente dalle altre, però, non ha alcun ago magnetico: ha quattro lancette ed un quadrante con simboli strani. La lancetta blu indica la direzione fisica da seguire per raggiungere ciò che si cerca, mentre le rosse indicheranno simboli che suggeriranno il "modo" più consono per raggiungerlo.
In termini di gioco, in duello l'oggetto è considerabile un oggetto dotato di una passiva di Auspex, suscettibile ad eventuali difese apposite fino a livello medio; in quest (previo consenso del QM) o scene, l'oggetto può indicare senza errore qualsiasi il Falco desideri avere più di ogni altra, così come le modalità esatte per ottenere ciò che vuole.

[ Equip Oggetto + Passiva Auspex ]

Passive

Silent Hill

SPOILER (clicca per visualizzare)

Grifis non passa certo inosservato, e indubbiamente non se lo manda a dire: la sua figura imponente è fonte di molte reazioni discordanti. Tuttavia quello certamente più conosciuto è la sua caratteristica di trasmettere nell'altro un'aura di riverenza che induce, per lo più le malelingue, a tacere su determinati argomenti o in specifiche situazioni. Ovvero, persone di malafede, bugiarde, false o spergiure, dinnanzi a Grifis, non potranno fare a meno che tacere; il potere è ovviamente soggetto alla libera inerpretazione, allorquando l'utente che la subisce ritenga "soddisfatto" il monito al silenzio del Cavaliere.

[ Passiva - Riverenza ]

Fearless

SPOILER (clicca per visualizzare)

Se c'è una cosa che è bene sapere di Grifis è che, dopo essere tornato dal suo viaggio nel Maelstrom, non esiste più nulla in grado di spaventarlo più del dovuto. Non si sa cosa abbia visto dall'altra parte, ma pare sia stato sufficiente a renderlo un nemico difficile per coloro che dell'alterazione dei sentimenti ne fanno il proprio vanto. Dunque, tecniche di "charme" - in particolar modo quelle di terrore - avranno vita difficile contro di lui, poiché egli resisterà fino a un livello

[ Passiva Resistenza Psicologia fino a livello Medio ]

Attive

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Altro

~ G R I F I S ~
Post Presentazione

E suonava ancora, fischiettando motivetti allegri con un suono forse impreciso ma non per questo meno grazioso di altri altrettanto imprecisi; la borsa era scivolata svogliatamente sull'erba, ma egli non la guardava, così intento e indaffarato com'era. Forse vittima di una strana quiete o della magia che circondava quel bosco, lentamente andava sopendo senza nemmeno volerlo.

Qualcosa però lo destò.
Qualcosa che aveva il corpo d'un batuffolo di pelo, le dita piccole e il visetto lungo. Per qualche attimo il suo sguardo algido incrociò gli occhietti neri e profondi di quella creaturina; e lo sorprese il vederla affondare nella tua borsa da viaggio. Lì per lì non sentì nemmeno il bisogno d'allontanarla, anzi avrebbe gradito tenere il furetto nelle mani guantate d'argento. E tuttavia, quando la bestiola sbucò fuori con quel suo fare sbarazzino e le zampette racchiuse sul trofeo dorato, l'attenzione del Falco si catalizzò immediatamente nell'atto di volgere se stesso, tentando d'agguantare in fretta l'animale.

Ridammela!

Ogni tantativo fu inutile.
L'esserino quasi sorrise dietro ai baffi e, balzando agilmente, si voltò all'indietro dandosi alla macchia. Altrettanto lesto fu Grifis che, sbuffando leggermente con un mezzo sorriso, si riscoprì quasi divertito dalla situazione: era da tempo che non correva per i boschi, e sebbene non fosse più un giovinetto che guardava il cielo e desiderava volare come gli uccelli del bosco, sentiva ancora il vento che, come allora, gli carezzava il crine biondo cenere.

Attento e deciso, il suo passo svelto non lasciava tempo al furetto di trovare un giusto respiro, né un riparo. Lui passava da arbusto in arbusto, e il Falco subito dietro attraversava a passo svelto il fogliame; era in fondo un'allenamento anche quello, perché aveva imparato che nel mondo esterno, fuori dai confini del bosco, anche piccoli avversari potevano essere difficili da affrontare o inseguire.
Così distrattamente passò oltre un muro che era in parte immerso nel verde, e che tuttavia il Falco non ebbe fatica a riconoscere data la familiare architettura: era stato lì tante volte -troppe volte- per aver dimenticato di che gusto era fatte le costruzioni appartenenti alla sua famiglia.

Reo dei ricordi che riaffiorarono rapidi nella sua elfica mente, Grifis si diede dello stupido per aver perso di vista il piccolo batuffolo di pelo, colpevole d'avergli sottratto un monile per lui tanto prezioso quanto inestimabile. Tuttavia, udì chiaro e netto il fischio di un dardo che penetrava l'aere, cosicché lesto lo individuò: era poco più avanti, incastrato nella catenina della Bussola.

Si avvicinò mentre il furetto tentava invano di far suo il tesoro.
Si sarebbe arreso infine, permettendo al Falco di riavere i simbolo del suo neo titolo di Sergente della Squadra Verde, che tuttavia non ancora sentiva vivo sulla sua pelle, tant'era recente la nomina.
Fu in quel momento che una voce femminile lo folgorò sul posto.

« Guarda un pò chi si rivede...! Ne è passato di tempo, Grifis... »

Si voltò.
Sapeva di chi era la voce ma, come capita spesso, la ragione abbisogna di vedere quel che l'istinto e il cuore avevano invece già compreso.
Perché quella risata l'avrebbe riconosciuta fra mille...
e, sorridendo, attendeva di poterla guardare tanto a lungo da poterle dire:

Il tempo per te invece sembra non passare mai: ti trovo sempre bellissima.

E sorrise.

Legenda

Status

Mana totale 100%
Consumi Nessuno
Condizione fisica 100%, Ottimale

Equip

Armatura d'Argento del Grifone

già citata
[ Equip Armatura + Passiva Volo + Passiva Peso Leggero + Attiva Movimento Rapido ]

Bussola d'Oro, Rosa dei Venti

già citata
[ Equip Oggetto + Passiva Auspex ]

Passive

Silent Hill

già citata
[ Passiva - Riverenza ]

Fearless

già citata
[ Passiva Resistenza Psicologia fino a livello Medio ]

Attive

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Altro

~ G R I F I S ~
Post Attivo

« Come adulatore sei migliorato,
ma come bugiardo sei ancora pessimo. »



Un leggero sorriso carezzò il viso del Falco.
Un sorriso che in sé racchiudeva sia la felicità d'aver trovato una vecchia mica, sia di notare che, nonostante tutto, ella non era affatto cambiata; e sì, avrebbe potuto recriminarle che non era giusto né corretto additarlo per l'abbandono delle sue terre, e tuttavia non lo fece. Così, con calma e un'espressione amichevole, aprì leggermente le braccia come in segno di scusa.

Sì, anche io sono contento di vederti.

« Allora... che ci fai di bello qui?
Ti sei già stancato anche di Laputa? »

Comprese il motivo di quelle parole, lanciategli contro come una freccia avvelenata.
In fondo non era la prima volta che lo faceva, e lui per l'ennesima volta rimandava con fare accondiscendente, quasi a voler sottolineare che, per quanto aspre potessero diventare le sue parole, lui non avrebbe cambiato idea.

« ...o magari sei in missione? »

Nessuna delle due, amica mia.
In virtù della mia promozione ho soltanto richiesto qualche giorno per tornare qui.

Cercò il volto di lei sperando di coglierne la sorpresa, sapendo che la notizia del suo aumento di grado doveva essere una cosa ancora nuova, avendo ricevuto il titolo di Sergente qualche giorno prima. Certo, non credeva che tale novella fosse bastevole a far cambiare idea a Syl -come la chiava da piccolo-, ma sperò che di poter festeggiare assieme ad un'amica di tante avventure nei meandri del bosco... quando era sufficiente la sola fantasia per farne un'antro di magie e misteri.

Legenda

Status

Mana totale 100%
Consumi Nessuno
Condizione fisica 100%, Ottimale

Equip

Armatura d'Argento del Grifone

già citata
[ Equip Armatura + Passiva Volo + Passiva Peso Leggero + Attiva Movimento Rapido ]

Bussola d'Oro, Rosa dei Venti

già citata
[ Equip Oggetto + Passiva Auspex ]

Passive

Silent Hill

già citata
[ Passiva - Riverenza ]

Fearless

già citata
[ Passiva Resistenza Psicologia fino a livello Medio ]

Attive

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Altro

~ G R I F I S ~
Post Attivo

E il suo sguardo a lungo si poggiò sul quel dono.
Piccola dorata e tondeggiante: la bussola conservava in sé strani segreti, aveva il fascino dell'arcano prossimo a (ri)velarsi.
Ticchettava senza sosta, così com'eran mutevoli i desideri e le passioni di chi la stringeva; e il Falco nel suo cuore quante cose aveva desiderato avere?
Era difficile discernere, scegliere fra essi, perché i sogni a volte mutavano come gli umori dei mari, prima calmi e poi ingrossati d'improvviso dai venti.
E lui era ben lontano dall'essere un'algido e fermo cristallo di ghiaccio nei flutti tumultuosi: erano lontani i giorni in cui avrebbe scelto cosa sacrificare...



Assorto nei suoi pensieri, la voce della Dama lo colse impreparato:

-E' una bussola, ma non come le altre.
Come puoi notare, non ha Nord o Sud, o gradi per indicare i venti.
fece lei, indicando il quadrante
-Questa bussola indica cosa maggiormente desideri in un determinato istante.
Così non perderai mai la strada...


E lui, distogliendosi dalla Bussola, alzò lo sguardo...

Issò il capo e gli occhi giusto in tempo, quanto bastò per ammirare la curiosità sulle labbra del Capo-Ranger, in un tripudio di curiosità e orgoglio elfico -di quelli che si felicitano di ogni successo razziale-, capace di rimettere in secondo piano la contrarietà dell'amica riguardo alla partenza del Falco.

« Però...! Come cresce il piccolo Grifis...! Che grado ti hanno assegnato? E in quale squadra? »

Attese qualche attimo prima di risponderle, e quand'ebbe le parole giuste chiosò:

Squadra Verde, grado Sergente.

Avrebbe mostrato lei la spilla.
Ma non aveva mai osato vantare niente in vita sua che non fosse l'assoluta certezza della sua causa, né del suo sogno; e non osò nemmeno questa volta far sfoggio del suo grado in modo che l'altra credesse che stesse vantandosene. In fondo aveva pur sempre davanti la Capo-Ranger, e lui -per quanto Sergente- era nei dintorni di Fanedell soltanto un'elfo in visita. Già, strano a sentirsi no?

Così fece un passo avanti. Il crine biondo cenere osò la ribellione capeggiato dal vento, sinuosamente attaccando il regime ordinato fino a poco prima a capo.
Mentre il passo di lui, lento e cadenzato, si concluse con un breve quanto rispettoso inchino. Da cittadino di Laputa in territorio dell'Est, da figliol prodigo che ritorna al padre... o semplicemente un modo per scusarsi del suo carattere -mai cambiato- che l'aveva indotto a servire il suo sogno a sfavore di chi, con la scusa del dissenso, aveva semplicemente cercato di tenerselo ancora più vicino.

Non ho altre pretese che rivedere la mia tribù.
Può quest'elfo avere il permesso d'entrare nei meandri del bosco?

Concluse. Gradendo l'idea d'aver mostrato all'amica che i successi militari, né le sue imprese, avevano distolto la sua mente dal rigore militare, e nemmeno dall'etichetta; e solo quando ella avrebbe acconsentito alla sua richiesta, aggiunse in tono amichevole:

Ti racconterò tutto durante il viaggio, amica mia.

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Armatura d'Argento del Grifone

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~ G R I F I S ~
Post Attivo

Non capiva...

Di cosa stai parlando?
-cadde dalle nuvole, come se fosse la cosa più facile da farsi-
Che tipo di problema? E perché non ne sono a conoscenza?


Perdite? Tribù spostatesi?
Un brivido lo colse e con esso un timore...
Che ne è stato dei Minos?


Sembrò chiedere a se stesso, forse reo d'aver lasciato la sua tribù proprio quando, magari, avrebbero avuto bisogno della sua magia; e se fosse capitato loro qualcosa, certamente non avrebbe perdonato se stesso.
L'avrebbe presa per le spalle, la sua compagna d'avventure dell'infanzia, scavando -o provando a scavare- dentro i suoi occhi cristallini per capire delle verità ch'ella magari, a parole, gli avrebbe taciuto.

E come un fremito nefasto, lo colse improvvisamente il desiderio -più forte, più violento- d'entrare nel bosco. Così anche qualora Lei non avesse risposto alla domanda, Lui avrebbe aperto di scatto le sue ali di metallo librandosi in un volo -un volo carico di disperazione-, al pensiero d'essere rimasto l'unico elfo della sua famiglia.
Di non aver ancora chiesto scusa a suo padre...

Correva forse per fuggire dalle parole di Sylvanas.
Sperando che magari, arrivando prima sui luoghi dove da sempre risiedeva la sua stirpe, forse avrebbe sventato una catastrofe che -inutile a dirsi- si era già avverata.

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mi fa piacere che ti vengono in mente tante idee XD

~ G R I F I S ~
Post Attivo

Era sempre stato così, fin da piccoli.
Per quanto il Falco fosse veloce, lei riusciva a stargli dietro abilmente; e anche adesso che poteva volare, non si sorprese ch'Ella riuscisse quasi senza sforzo alcuno ad affiancarlo. Era un bene, pensò: perché in caso di bisogno la sua celerità avrebbe fatto comodo. Molto.

Ma per ora Grifis aveva bisogno di un'altro tipo di celerità, una che gli concedesse di giungere rapidamente alla soglia dell'abitazione ch'ebbe ospitato la sua famiglia, e un piccolo aviatore, per molte decadi. Vi giunse giustappunto per notarne lo stato, abbandonata com'era a se stessa e all'agire invadente -e lento- del bosco.
Tuttavia, almeno da quel che poteva vedere, non c'erano segni di battaglia. Tutto lo stabile, nella sua integrità, sembrava solo ospitato erbacce e rampicanti, non un possibile e molto ipotetico massacro.

Capisco.
-fece, allentando i suoi allarmismi-
Portami da loro.

Si sarebbe voltato, con uno sguardo diverso dal suo solito.
La Capo-Ranger vi avrebbe visto determinazione, fierezza e anche un barlume d'ambizione: di quest'ultima però Grifis non era mai stato realmente esente. D'altronde, chiunque lo conoscesse fin da quand'era piccoletto, potrebbe rammentare di come già allora Egli soleva parlare di sogni e di grandi conquiste. E di un castello, ch'egli un giorno avrebbe conquistato per sé.

Dovrai raccontarmi tutto...
-aggiunse, con un tono grave-
Nessun'elfo lascerebbe la propria casa, se non per motivi gravi.

Era chiaro, da come fissava ora l'amica d'infanzia, che quest'ultima non potesse più pensare di trattenersi dal raccontargli cos'era capitato. Anche se era stato lontano dal bosco, il cuore e lo spirito di Grifis non avevano mai del tutto lasciato i suoi meandri e le sue falde cristalline. Perché allorquando avesse saputo, anche solo per sentito dire, che Fanedell era stata in pericolo, avrebbe fatto carte false pur di lasciare Laputa e volare fino alla sua terra natia.

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goditi le vacanze

~ G R I F I S ~
Post Attivo

Il suo sguardo si fece di colpo torvo.
No, non perché non credesse alle parole dell'amica... qualcosa dentro di lui gli suggerì che c'era dell'altro, come se quel fatto avesse ben altre conseguenze sul bosco di quanto in realtà i suoi abitanti potessero immaginare. Certo, Grifis non era legato in qualche modo al bosco, non più di quanto non lo fosse stata la sua razza; e il suo legame affettivo si basava per lo più sull'infanzia trascorsa nei suoi meandri. Tuttavia, non poteva fare a meno di lasciarsi andare ad una completa tranquillità. Perché aveva imparato che ogni cosa su Endlos aveva un prezzo, e se accadeva, un domani, avrebbe dato i suoi frutti.

Buoni.
O forse cattivi.

Posso solo immaginare quanto sia stato difficile per voi...
-poi si corresse-
anzi, per te.

Ma adesso ci sono io.
Avrebbe voluto dire anche questo, ma non lo fece.
Sapeva che Syl non era donna, anzi guerriera, facile da prendere, specialmente sull'orgoglio.
E sapere che ella avesse chiesto aiuto, per quanto alla Dama Azzurra, lasciò in lui un vago senso di malinconia: comprendeva come per lei, chiedere aiuto, fosse rinunciare ad una parte di sé... del proprio essere. Farlo per il bene del bosco era stato però più importante.

So che hai fatto tutto ciò che potevi...
e il bosco te ne è sicuramente grato.

Non aggiunse altro.
Lei non era tipo da abbracci, né donna dalla lacrima facile.
Sarebbe stato come insultarla, come sminuire il suo incredibile senso del dovere. Mai si sarebbe permesso di macchiare, anche solo involontariamente, il suo animo inorgoglito e deciso. Tutto ciò che poteva fare era parlarle, e sperare che lei capisse che, per quanto distante e lontano,
non aveva mai smesso di pensare a Fanedell.
Non aveva mai smesso d'amare Fanedell.

Non aveva mai dimenticato lei.

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non so ma ho la sensazione che faccia tanto love story... no?

~ G R I F I S ~
Post Attivo

« Beh... quel che è. Comunque non devi preoccuparti.
È stata... Ordinaria amministrazione. »

Gli scappò quasi un sorriso.
Era proprio da lei comportarsi in quel modo, minimizzare e andare dritta al sodo.
Il tempo, che non poteva deturpare la sua bellezza, non l'aveva cambiata nemmeno di una virgola; e di ciò Grifis ne fu particolarmente contento, perché aveva creduto, per qualche momento, che il mondo -il suo mondo- fosse cambiato alle sue spalle.
Ma per fortuna Syl sembrava ancora l'elfa tutta pepe, introversa a tal punto da gradire poco, o niente, qualsiasi genere d'apprezzamento.

« Dai, ti accompagno fino al passaggio per Arcadia. »
fece, precedendo il Falco di qualche passo
« ...sarai ansioso di rivedere la tua famiglia. »

La rimbeccò, l'Aviatore:
Dubito che loro siano ansiosi di vedermi.
Dovresti sapere che mio padre...

La sua voce si spense.
Non c'era motivo di rivangare il passato, specie un passato ancora doloroso. Quindi tenne per sé il resto sapendo che Syl non avrebbe certo indagato, visto che ella -più di tutti- avrebbe capito a cosa si riferiva il Falco. Così lentamente i due si incamminarono nel bosco, l'uno vicino all'altra...

E così quel maledetto la fece in barba a tutti. Presumo abbia manipolato la nostra memoria, perché non ricordo quasi nulla del suo aspetto...
so soltanto che ha ucciso una mia compagna, Anthea.

Era presente quando accadde.
Ricordava ancora la sua esile figura che si avvicinava alla porta, stringeva ignara il pomello.
Poi una luce -forte, atroce- brillò contro di loro; e lui ed Harium il drago, travolti, furono separati. Ma dal boato e dal grido del compagno squamato il Falco intuì che ella avesse perso la vita. E i due compagni, con lei, avevano perso una parte di se stessi...
Vecchi ricordi, brutte ferite.

Nonostante la mia nomina a Sergente, non ho dimenticato.
Ho promesso che la vendicherò. Costi quel che costi.

Così lo sguardo avvampò di una risolutezza inaudita.
Forse mai Syl nella sua lunga ed elfica vita aveva potuto notare la determinazione, che invece adesso -fosse anche per poco- irrorava furiosamente le pupille cristalline dell'Aviatore.
Perché non si era ancora perdonato la morte del suo compagno di ronda e quella di Anthea.
Colpe, forse sciocche, che lo avrebbero inseguito ancora a lungo.

Di colpo tuttavia il Capo-Ranger si arrestò di colpo.
Notò subito che lo sguardo rapace della donna andava setacciando delle fronde, da cui subito uscì un gufo fatuo: una magia sentinella assai utile. Syl non perse tempo e raccolse l'essere, che dopo essersi disciolto come neve al sole informò la giovane di qualcosa.
Qualcosa che parve turbarla.

« Bene. Fantastico.
...a quanto pare, il dovere chiama: la mia presenza urge altrove. »

Dal tono e dal suo modo di fare, la donna dai capelli biondi non sembrò particolarmente contenta della cosa. Si preparò tuttavia a partire, senza fare -ovviamente- accenno a Grifis. Lei non era tipo da chiedere aiuto, questo ormai era palese.

« Per raggiungere la tua famiglia vai verso Shea e raggiungi la vetta di Deluje...
Per la rimpatriata con gli altri davanti a una birra faremo un’altra volta... »

...e senza attendere replica, Syl fece per buttarsi a capofitto dentro gli alberi.
Grifis rimase per qualche attimo a fissarla, come imbambolato da qualcosa. Poi, come disincantato dalla sua stessa illusione, sorrise.



La solita testarda.

Un battito d'ali e fu già in cielo.
Leggero come una piuma e veloce come un rapace, volse se stesso nel fogliame sfrecciando tra i rami senza tuttavia farsi intralciare dagli stessi. Non impiegò molto a raggiungere l'amica, che forse resasi conto di non essere sola, avrebbe compreso che l'amico d'infanzia non sembrava voler incontrare subito la sua famiglia.

Hai ragione.
Rimandiamo la rimpatriata a dopo, ora occupiamoci di questo problema.

Fece, volendo farle intendere inequivocabilmente che non era intenzionato, non stavolta, a farsi tagliare fuori dalla questione. Lui era tornato, e se Fanedell aveva bisogno, lui avrebbe risposto.

Legenda

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Fearless

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Attive

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Altro

Esattamente come Grifis, perciò mi fa tanto love-story... XDDD