[CC] Scambi di Vedute

Da quando aveva abbandonato le montagne del Nord, Gajeel aveva iniziato a vagabondare per Endlos senza una meta precisa, guidato solo dal suo naso e dalla voglia di sfidare avversari sempre più forti, oltre che a recuperare qualche informazione sul drago che l’aveva cresciuto.
Ultimamente, però, il ragazzo vagava per il presidio Est senza un motivo preciso. Di certo quello era uno dei luoghi che veniva meno “pubblicizzato” per i combattimenti, visto che in genere quei luoghi erano molto pacifici, quasi fatati. Chediya, la valle dove il vento soave sembrava quasi cantare, non faceva nessuna differenza, con i suoi boschetti popolati di simpatici animaletti che di certo non potevano rivelarsi degli ottimi avversari.
Quella giornata, quindi, sembrava procedere come tutte le altre, noiosa e senza nulla di interessante a rompere la monotonia. Il Drago non combatteva da qualche giorno e quella situazione immota lo faceva solo deprimere, per lui infatti passare qualche giorno senza menare le mani era un vero e proprio sacrilegio, stava quasi male senza un po’ di azione nella sua vita e per quanto ci provasse, non riusciva ad affrontare nessuno se non qualche ladruncolo che si ritrovava con qualche osso rotto senza sapere neanche cosa l’avesse colpito.
La sera si stava avvicinando ormai e il Dragonslayer non aveva altro da fare che cercare un giaciglio per passare la notte, come faceva sempre, visto che odiava abbastanza dormire in una locanda o qualcosa del genere, anche perché al momento il villaggio più vicino era a qualche chilometro e non ne aveva proprio voglia di percorrere tutta quella strada. Pensandoci però la notte era l’occasione adatta per gli attacchi dei banditi, però scartò quella possibilità perché la noia era stata talmente tanta che l’aveva prosciugato delle forze, non aveva voglia di fare nulla, voleva solo dormire.
Così quando in lontananza scorse un rudere che poteva fargli da riparo, beh, non ci pensò due volte e si mosse in quella direzione. Una volta giunto abbastanza vicino il suo naso sentì la presenza di qualche altra persona, ma non era un problema, no? Infondo quel luogo sembrava abbastanza grande e c’era posto per tutti, solo che quei tizi non sembrava avessero voglia di condividere il loro rifugio con il Drago, visto che prima che potesse accedere all’interno del rudere, due tizi che sorvegliavano l’entrata gli si frapposero, impedendo il passaggio.
Mh?
Fu l’unica cosa che disse Gajeel prima di sollevare la testa, trovandosi davanti due tizi che avevano la tipica faccia dei delinquenti. La cosa triste era che sembravano delle vere e proprie mezze cartucce, i classici sfigati che venivano messi a proteggere l’entrata di un luogo importante, diventando quindi della semplice carne da macello.
Ehi tu, non puoi stare qui. Vedi di smammare se non vuoi prenderle, vagabondo!
E insieme al suo compare scoppiò a ridere, mentre tamburellava con il dito sul petto del moro. Purtroppo per loro Gajeel odiava quei gesti, era proprio una cosa che non riusciva a digerire, infondo lui stava solo cercando un posto per dormire in tutta tranquillità. Lasciò quindi cadere al suolo la sua giacca, mentre continuava a fissare quel tizio con un’aria abbastanza annoiata, suscitando le ire del presuntuoso ragazzo che vedeva le sue minacce ignorate. Ma non fece in tempo ad aggiungere altro visto che il Drago che gli tirò in piena faccia un pugno, proprio sul naso facendolo così sanguinare e scatenando in lui urla di dolore.
Scusa, non l’ho fatto apposta.
Stava mentendo spudoratamente, anche perché sul suo viso era apparso un ghigno che significava una sola cosa: cazzotti. C’era da dire che anche l’altro tizio provò a reagire, solo che si ritrovò ad incontrare molto da vicino la sacca di Gajeel, la quale si scontro contro il suo viso mandandolo a gambe all’aria. Infine il moro si mosse in avanti, così da entrare nel tempio in rovina, senza accorgersi minimamente dell’altro ragazzo in arrivo. Beh, si sarebbero conosciuti durante quella sicura scazzottata.

Una giornata iniziata nel modo sbagliato sembrava prendere una piega molto interessante. Fu quel che pensò il Drago mentre faceva qualche passo all’interno delle rovine, del tutto ignaro che un simpaticone volesse aprirgli un nuovo pertugio nel collo sparandolo con una balestra. Diamine, Gajeel odiava le balestre e non c’era neanche un motivo per odiare un oggetto come quello.
Comunque, se non fosse stato per l’intervento di un misterioso figuro apparso dal nulla, beh, a quest’ora il moro sarebbe stato molto arrabbiato. Infatti all’improvviso il giovane si ritrovò accanto un tipo che in quel momento di rissa imminente sembrava vagamente fuori luogo. I suoi capelli erano biondi e il viso delicato, mentre il corpo era bardato di un’armatura dorata e luminosa, sembrava quasi brillare di luce propria. Gli era bastato un calcio per mandare al tappeto quel tizio, quindi doveva sicuramente trattarsi di uno forte anche se per picchiare quei ladruncoli bastava anche una vecchietta.
Gajeel si grattò la testa con fare annoiato, sorprendendosi come il nuovo arrivato avesse mostrato la schiena ad uno sconosciuto con la faccia poco raccomandabile: non aveva visto tutti i piercing sul volto e sul corpo del Dragonslayer? Per quanto poteva saperne magari era un delinquente anche lui, ma per qualche strano motivo quello si fidò, facendo quindi sorridere il giovane.
Non penso serva l’invito per questa festa.
Disse il capellone mentre si voltava, avvicinando la sua schiena a quella dell’inaspettato alleato. Infatti quei delinquenti non si erano ancora arresi e avevano circondato la strana coppia brandendo qualsiasi cosa potesse fungere da arma, non sembravano volersi dare per vinti. Il guerriero draconico sorrise malevolmente mentre fissava i tizi davanti a lui, lasciando cadere la sacca a terra per poi scrocchiarsi i pugni e sistemarsi guanti. Beh, l’idea di fare a gara non gli pareva per nulla orribile, anzi, la noia sembrava sparire almeno per un bel po’ e ciò era una cosa buona e giusta.
Hai perso in partenza.
Annunciò il Drago mentre si lanciava subito nel mezzo della lotta. Il tizio davanti a lui fu il primo a subire i pesanti colpi del giovane, visto che il suo naso si scontrò con la testa del Ferroso e un attimo dopo il pugno del Dragone impattò con il suo viso mandandolo a gambe all’aria. Poi fu il turno di un tizio che brandiva una mazza, provò a colpire il moro ma questi era già partito all’attacco colpendo il suo stomaco con la pianta del piede e facendolo volare via contro il muro. Infine toccò ad altri due tizi che cercarono di colpire insieme il giovane Gajeel, ma lui ridendo come un matto afferrò entrambi per la testa, facendole quindi scontrare generando un rumoroso “toc”, successivamente uno venne lanciato a destra e l’altro a sinistra, doloranti.
Quattro!
Ne aveva stesi ben quattro, quindi uno in più del suo rivale e ciò lo rendeva parecchio orgoglioso. Infatti lanciò uno sguardo di sfida al biondino, mentre altri rinforzi giungevano per dare manforte ai propri compagni che non erano messi tanto bene.

Nel momento in cui girò, Gajeel ci rimase abbastanza male. Infatti notò gli avversari ai piedi del compagno di rissa, notando che era arrivato a quota sei e non aveva nessuna intenzione di fermarsi, era un affronto quello! Doveva recuperare e al più presto se voleva vincere la sfida, non poteva permettere ad un saltimbanco in armatura di batterlo, lui il metallo se lo mangiava.
Sei fortunato solo perché sti tizi hanno paura di me!
Provò a giustificare quella situazione, facendosi minaccioso mentre un soldatino si avvicinava a lui con l’intenzione di colpirlo, ma ricevette solo un cazzotto in piena faccia che lo mandò a gambe all’aria, così come il compare che incontrò molto da vicino lo scarpone del Drago, tanto che il motivo frastagliato rimase impresso sulla sua faccia. Poi il moro si scagliò nuovamente all’attacco, investendo il tipo che brandiva quella lancia, colpendolo con il braccio sul collo e mandandolo al tappeto. Subito dopo il ragazzo si voltò in direzione del tizio bardato con l’armatura dorata, puntando il dito indice nella sua direzione e guardandolo leggermente alterato, non aveva gradito tanto quella frase.
Ehi, io combatto da anni! Non abbasso mai la guar-
Fu costretto a fermarsi, visto che uno di quei ladruncoli aveva preso una sedia e gliel’aveva appena spaccata sulla testa. Ora, il problema non era capire da dove fosse uscita quella sedia, ma i problemi grossi li aveva quel mingherlino che se la rideva e ritrovandosi davanti il Dragonslayer con una faccia che non era arrabbiata, ma di più... Beh, se la fece sotto. E si becco un pugno sotto il mento che lo sollevò di un bel po’ e successivamente il Ferroso lo afferrò per la gamba, scagliandolo sul nuovo ladruncolo in avvicinamento ed entrambi volarono via dalle rovine.
E comunque fai troppo affidamento sulla tua armatura!
Disse il Dragone mentre menava un’altra serie di pugni su un omone che brandiva un’ascia, afferrando quindi l’arma e schiantandola di piatto sulla faccia dell’assalitore in arrivo, tirando poi una testata con la sua resta dura, altro che elmo, sul naso del nuovo malcapitato che venne poi lanciato semplicemente via, conoscendo molto da vicino il muro. Infine un altro strano individuo menò un rapido fendente con la sua spada, ma Gajeel si abbassò semplicemente, sferrando quindi un pugno nello stomaco dello spadaccino, il quale si piegò in due schiumando dalla bocca. Si, anche lui era andato al tappeto.
Arrendermi? Mi sto divertendo troppo!
Disse infine sferrando una gomitata all’indietro e catapultando il tizio che voleva prenderlo alle spalle in avanti, proprio in direzione del biondino.
Dieci!

Beh, sicuramente per un ragazzo che combatteva senza nessuna particolare protezione, vederne un altro bardato di un’armatura dorata gli faceva storcere il naso. Gajeel infatti doveva preoccuparsi di ogni colpi che rischiava di subire, mentre l’altro poteva permettersi di osare un po’ di più, visto che il suo corpo sarebbe stato comunque protetto. Era questo ciò che il Dragone intendeva con le sue parole, anche se in alcuni casi riusciva a tirarla fuori anche lui un’armatura simile a quella, solo che nel suo caso riusciva a crearla da solo. Anche se ora proprio non gli serviva, visto che quei ladruncoli avevano dalla loro parte solo il numero... e anche quello stava calando.
Beh, sei sicuramente più protetto di me.
Disse voltandosi nella sua direzione una volta sistemati quelle mezze calzette, imprecando quando l’altro annunciò di aver steso il tredicesimo mentre lui era ancora a quota dieci. Era sicuramente un bravo guerriero, il moro doveva ammetterlo, oltre al fatto che il suo stile era impeccabile, non aveva nulla da ridire. Anche se ovviamente non poteva mica complimentarsi con lui, prima doveva batterlo e per farlo doveva picchiare altri rompiscatole.
Come un lampo si lanciò nella mischia ancora una volta, assestando colpi a destra e a manca, come il pugno e il calcio che rifilò a un tizio impaurito, mandandolo a gambe all’aria e la serie di cazzotti che mandò al tappeto altre tre persone. Era proprio un gruppo di sbandati quelli, non avevano nemmeno la forza di reggere neanche un pugno che finivano al tappeto, erano proprio scarsi.
Quattordici!
Esordì infine il Ferroso voltandosi verso il biondo con un sorriso di sfida, visto che ancora una volta l’aveva superato nel conteggio vittime: non era proprio la giornata per quel gruppo di banditi, i quali ormai le prendevano e basta.
Pensa che io sono stato cresciuto da un Drago, non esiste onore più grande.
Ognuno aveva le cose di cui andare orgoglioso e quelle dei due ragazzi erano abbastanza simili. Però un furfante che non aveva nulla di meglio da fare, saltò addosso al Dragonslayer afferrandolo con il braccio per il collo, anche se era cascato male. Infatti il ragazzo afferrò il braccio che voleva strozzarlo e sferrò un morso su di esso per poi schiantare a terra il tizio che, casualmente, finì addosso a un altro manigoldo ed entrambi andarono a nanna.
Il problema non è quello... il fatto è che non c’è nessuno in piedi.
Disse quindi il moro guardandosi attorno e grattandosi il capo, constatando che tutti i furfanti li dentro erano a terra e l’unica cosa che si sentiva erano dei rantoli di dolore. Il divertimento sembrava giunto al termine, certo che potevano resistere di più!

Gajeel sorrise a quelle parole, l’idea di essere un abile guerriero senza un’armatura a bardarlo lo rendeva felice, ciò significava che la sua forza bastava a renderlo un’abile guerriero. Un lottatore le cui gesta sarebbero rimaste negli annali, raccontate in racconti tramandati di padre in figlio... ok, forse stava un po’ esagerando, ma solo un pochino. Il moro comunque voltò gli occhi cremisi in direzione del biondino, mentre metteva a nanna un birbantello che si era rialzato con un pugno sulla testa. Avrebbe fatto meglio a restare a terra, la sua testa avrebbe ringraziato.
Mi sa che dovrò darti qualche ripetizione sul combattimento a mani nude!
Rise quasi a prendere in giro il suo compagno di scazzottata, anche se ovviamente non stava facendo sul serio... o forse si. Comunque la cosa abbastanza triste era che nessuno di quei tizi aveva voglia di alzarsi per continuare l’interessante scambio di opinioni come facevano i veri uomini. Il Ferroso però si batté il petto con fare orgoglioso, visto che lui aveva avuto la fortuna di essere allevato da un Drago in carne ed ossa, non una stupida invenzione.
Certo che è possibile, io ne sono la conferma!
Rispose il giovane a quella domanda, mentre con una ginocchiata mandava al tappeto un altro manigoldo che cadde al suolo con un rantolo di dolore. Quella era stata sicuramente una pessima giornata per l’intero gruppo, le loro ossa non erano messe molto bene e qualcuno ci avrebbe messo un bel po’ per rimettersi in sesto, visto che i due guerrieri c’erano andati giù abbastanza pesanti. Purtroppo però l’altro sembrava aver abbattuto gli ultimi ladruncoli ancora in piedi, arrivando a quota sedici. Se la matematica non era un’opinione il Cavaliere aveva vinto, già.
Non so cosa sia un basilisco... ma dev’essere sicuramente figo.
Disse il Dragonslayer mentre ghignando si ripuliva un orecchio con l’ausilio del mignolo, gettando via la pallina che riuscì a tirarne fuori. In quel momento notò un tizio solo all’ultimo istante, visto che non era riuscito a captarne l’odore. Così il moro osservò il nuovo arrivato, il quale stringeva tra le mani una lancia fatta completamente d’oro, di una tonalità simile a quella dell’armatura del compare provvisorio, notandone subito il cambiamento del tono di voce. Sembrava quasi conoscere quell’arma, ma pronunciò le parole con rabbia mentre stendeva il tizio con un cazzottone sul naso, rompendoglielo.
Gajeel si avvicinò l’altro ragazzo, osservando più da vicino la lancia e constatando come le sue condizioni fossero pessime, andava completamente riparata per rimetterla a nuovo. Lo sguardo cremisi del guerriero draconico si fece più intenso, storcendo leggermente la bocca in segno di disapprovazione: se il suo genitore fosse stato ancora con lui avrebbe potuto fare qualcosa, ma purtroppo le sue conoscenze non erano tali da permettergli di manipolare un’arma con il fine di ripararla.
Mi spiace, se il mio maestro fosse stato ancora qui l’avrebbe riparata... non ho fatto in tempo ad imparare a manipolare qualcosa che non è mio.
Commentò infine il moro, conscio che il suo addestramento non fosse per nulla finito, ma purtroppo Metalicana era sparita da tempo e non aveva avuto modo di imparare a manipolare il metallo fuori dal suo corpo, sapeva solo usarlo per combattere e nulla più.

Gajeel si grattò la testa pensieroso, infatti il biondo sembrava essersi rabbuiato in seguito a quella risposta da parte del Drago, il quale non sapeva proprio come fare per aiutare l’altro, visto che non sapeva forgiare nuovamente un materiale danneggiato, o almeno, non aveva mai provato a fare una cosa simile e senza esperienza si correva il rischio di peggiorare le cose. Subito dopo però, all’altro gli si illuminò nuovamente il viso, come se avesse avuto un’idea e la cosa lasciò abbastanza sorpreso il Dragonslayer: quel tizio cambiava umore quasi come una donna.
Potrei anche provare, ma non sono sicuro delle conseguenze.
In effetto il suo maestro lo rimproverava sempre per il suo essere troppo impulsivo, anche durante gli allenamenti agiva spesso senza pensare e più di una volta era finito nei guai a causa della sua testaccia. Ciò dimostrava che quando si trattava di concentrazione, il moro non era un tipo su cui fare affidamento, soprattutto con un compito delicato come quello. Però quella era come una sfida e Gajeel non si era mai tirato indietro di fronte a nulla, quindi di certo un tentativo l’avrebbe fatto, anche se magari poteva rivelarsi solo una dannosa perdita di tempo.
Il sangue...?
Il mio maestro non mi ha mai parlato dell’utilizzo del sangue per riparare un’arma.
Domandò infine il Ferroso, non era molto sicuro di riuscire a combinare qualcosa di non troppo irreparabile, però quel tizio sembrava così dispiaciuto che non poteva evitare di aiutarlo, anche perché magari poteva ottenere qualcosa in cambio. Così attese una reazione da parte dell’altro tizio alla sua domanda, così da provare a inventarsi qualcosa per far tornare la lancia in condizioni accettabili. Una cosa era certa, non si sarebbe tirato indietro e in qualche modo avrebbe fatto qualcosa, non sapeva cosa, ma quella lancia sarebbe tornata al suo antico sfarzo!

Tutto quadrava, alla fine. Se quelle corazze e quegli oggetti erano a loro modo vivi, beh, il sangue poteva essere una trovata utile per dar vita a qualcosa, anche se era un’idea che non convinceva fino in fondo il moro. Però già lui era una cosa strana, quindi non bisognava stupirsi di nulla, nemmeno di cavalieri che indossavano armature viventi o di armature che si nutrivano di sangue.
Comunque Gajeel annuì, pronto a sottoporsi insieme alla sua nuova conoscenza e provare a ridare lustro alla lancia ormai inutilizzabile. In quel momento l’armatura dorata si scompose, lasciando il corpo del legittimo proprietario per posizionarsi su quello di un perfetto sconosciuto, notando come gli calzasse a pennello nonostante la differenza di stazza con il biondo. Però indossare quella corazza non fu semplicemente come mettersi qualcosa di nuovo, essa donava una sensazione di protezione che sicuramente una normale armatura non aveva. Sembrava così familiare quella sensazione che il Drago poteva quasi dire che la corazza fosse sua, ma non aveva il tempo di bearsi con quella sensazione, dovevano sbrigarsi se volevano combinare qualcosa.
Tieniti pronto.
Detto ciò il ragazzo provò a concentrarsi ed entrare in risonanza con il metallo della corazza sfruttando la sua affinità con il ferro. Il corpo del Dragonslayer venne completamente ricoperto da una seconda pelle formata da scaglie di ferro, del tutto identiche a quelle che si trovavano sul corpo dei potenti draghi e che li proteggevano come una vera e propria corazza. Comunque in quel momento sembrava quasi che i due materiali stessero per unirsi, entrando in una risonanza quasi perfetta anche se il Ferroso sapeva benissimo che quell’armonia aveva i minuti, anzi, i secondi contati: doveva fare qualcosa nel più breve tempo possibile, altrimenti sarebbe stato tutto vano.
Così, seguendo il proprio fiuto, il guerriero draconico avvicinò i palmi delle mani e qualcosa prese a luccicare tra esse. Si trattava di una sfera in movimento, una piccola sfera formata dal metallo dorato in forma liquida che ribolliva, formatasi senza capire bene come ma era li e brillava intensamente tra le mani del Drago. Riuscì a farlo appena in tempo, visto che qualche istante dopo l’armatura capì che quello non era il suo legittimo proprietario e si sganciò, lasciando che però il ragazzo ancora avvolto dalle scaglie riuscisse a maneggiare quell’essenza. Rapidamente Gajeel si avvicinò alla lancia e semplicemente lasciò cadere quella goccia d’oro su di essa.
Il sangue, sbrigati.
Il moro si fece quindi da parte, lasciando che il suo compagno di scazzottate facesse la sua parte, mentre la lancia aveva preso a brillare intensamente, quasi si sentisse nuovamente viva. Se ogni cosa sarebbe andata nel modo giusto, la lancia poteva sicuramente rinascere, ma era meglio non perdere la concentrazione fino alla fine dell’esperimento.