[LAM] Questioni Irrisolte

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Grifis

    Status Generale
        Status Fisico: In ottima forma (100%).

        Status Emotivo: Curioso, un po' irritato.

        Danni Subiti: Nessuno.

        Mana Totale: (100%).

        Mana Consumato: (0%).

    Attive 1° Turno
        Nessuna

        Nessuna
    Attive 2° Turno
        Nessuna

        Nessuna
    Elenco Equip
      Armatura d'Argento del Falco

      { Equip: Armatura + Scudo }

      { Passiva Peso Leggero }

      { Passiva di volo fino a 5 mt in duello }

      { Attiva di movimento rapido a Consumo Medio }

      { Attiva di Difesa Fisica a Consumo Variabile }

      Balmung Spada degli Spiriti Silvani

      { Equip Spada }

      { Passiva che annulla i poteri Anti-Attacchi senza consumo }

      { Attiva a Consumo Basso d'evocazione elementale tramite spiriti }

      Vera Runa dell'Acqua

      { Equip Runa }

      { Passiva che induce chi in possesso di Auspex a considerare gli attacchi come di un livello superiore al normale }

      Bussola d'Oro Rosa dei Venti9

      { Equip Bussola }

      { Auspex Attivo a Consumo Variabile }

    Elenco Passive
      Elfic Eritage

      { Passiva di eterna bellezza, only gdr }

      Sonata Arctica

      { Passiva Aura di Riverenza fino a livello medio }

      { Passiva che aumenta gli influssi psicologici del 50% }

      Etlreth The White Album

      { Passiva Malus all'avversario pari al 25% ai Riflessi e alla Velocità }

      { Passiva di Istant-Cast }
    Maggiori info in scheda (link in firma).
    Post Presentazione

      Ne sei sicuro?

        Si erse nella sua espressività come un algido cristallo.
        Il viso, cui nemmeno il tempo osava deturparne la beltà, corrugò brevemente quando eccolo attraversato dallo stupore; e il brivido lo rincorse dalla schiena alla nuca, accompagnando lo sguardo che volgeva sul giovane Pack -un arrossito e imbarazzato Pack-, il cui capo era volto a cercare sul pavimento una migliore risposta a quella domanda.
        Il grande orologio dello studio scandiva secondi fatti di brevi silenzi e dell'eco di tante domande, che tuttavia non osavano uscire dai cortili della mente, ma tutto ciò duro fin troppo a lungo perché il Falco potesse lasciar correre i dubbi che l'aggredivano. Sicché si sentì in diritto di riprendere ben più aspra parola:

      Dove hai sentito queste cose?

      In uno dei bar della Città Bassa...

        I bianchi manti di ghiaccio che, stringendosi intorno al suo cuore, ne raffreddavano le emozioni impedirono che facesse un balzo dalla sedia, tuttavia non poté esimersi dall'essere incredulo mentre il viso mortificato dal ragazzino cercava di spiegare colpe non sue.
        Batté leggermente i pugni sul nero della scrivania, lasciando che quel poco di collera che stava corrodendolo fosse scaricata negli intarsi di legno. I suoi pensieri tradotti dal suono sordo e vago lo esortarono ad agguantare la sua fida spada, che dormiva sopra di un piedistallo d'ebano.
        A gran falcate giunse dirimpetto alle ampie finestre, che aprì con un gesto meccanico, ormai consueto, per guardare le fronde dell'Albero-Casa piegate dal vento. Si sporse leggermente dal parapetto, guardando le nuvole che si abbracciavano come in attesa...
        Si sarebbe voltato per qualche attimo, chiosando:

      A chiunque dovesse cercarmi, dì che sono in missione.

        Si gettò nell'abbraccio del vento.
        Lasciò cadere se stesso sul fianco dell'arbusto gigante e spalancò le ali d'argento di lì a poco, accompagnando le correnti nella direzione desiderata; e volò proiettandosi velocemente verso la zona più bassa di Laputa.
        Con la mente già stava camminando fra i vicoli della Città, dove anzi tempo una battaglia per la giustizia s'era volta a sfavore degli Aviatori: lotta che per il Falco era ancora questione aperta -una ferita lenta a chiudersi-, almeno finché i di lui artigli non avessero stretto nelle grinfie della vendetta la malvagità di quell'assassino.

        Saggiò la stradina con i calzari d'argento.
        Vi si poggiò -leggero- come se tutto quanto rivestisse la sua elfica figura non avesse peso alcuno. Le ali si chiusero dietro, raggomitolandosi fino quasi a sparire, lasciando che il solo piumaggio di metallo sporgesse dai fianchi.
        Strinse il Falco la mano salda intorno al fodero della sua fida nodachi, che dietro le decorazioni a croci bianche aspettava d'essere utilizzata, come sempre del resto. Sul guanto sinistro brillava la Bussola d'Oro, monile ricevuto con la nomina a Sergente, mentre poco sotto di essa, visibile in tutta la sua maestosità, v'era l'Egida del Falco: scudo fatto forgiare recentemente e dalla sua stessa corazza -e per questo, come essa, leggero- così da proteggere tutta la sua persona. Invece all'altra mano, sotto al guanto protettivo, sopiva la distruttività immensa della Vera Runa, signora di tutte le acque.

        Non più di venti minuti avevano portato via il suo tempo.
        E aveva in questo breve lasso d'indagini scoperto poche eppur vitali informazioni:
        sapeva adesso che qualcuno aveva chiesto di lui, domandando in giro, come a volerne carpire più informazioni possibile. Ma chi fosse costui o che cosa volesse nessuno seppe dirglielo; e se ne rallegrò, perché avrebbe avuto più piacere nel venirne a capo da solo che nel farselo dire da altri.
        Soltanto dopo lo gelò l'ipotesi che, forse, costui e l'assassino di Anthea potessero essere la stessa persona. Ossessionato dall'ipotesi e spinto ancor più dal desiderio di scovarlo, Grifis si apprestò ad accelerare il passo quando da un vicolo udì un suono.
        Un grido... forse un lamento. Una voce di donna!

        Due rapidi battiti d'ali e si spinse abbastanza per voltare l'angolo e arrivando a notare due figure, seppur non chiaramente a causa dell'ombra proiettata nel vicoletto. Non abbisognò d'altro: sfoderò la sua nodachi e con aria minacciosa gridò:

      Lasciala andare.
      ADESSO.


      grifis

    Specchietto Informativo
        Come d'accordi Grifis becca Calisto intento a importunare una ragazza :sisi: che vinca il migliore.
        Per quanto riguarda la Legenda, noterai che ho citato delle attive: esse fanno parte della descrizione dell'equip assieme alle passive, per cui sono solo "citate" ma non usate ;)
     
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  2. ~Steel
     
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    Parlato Calisto
    Parlato Grifis


    Quella mattina si era svegliato particolarmente di malumore. La notte prima aveva passato tutto il tempo a lavorare, finendo per crollare addormentato sopra un cumulo di tubi in piombo che solitamente sarebbero serviti negli esperimenti con tecniche laser. A parte il mal di schiena e la puzza d'olio per motori attaccata ai suoi vestiti, però, non aveva una vera ragione per essere irritato. Volendosi schiarire le idee decise che sarebbe valsa la pena fare una doccia - la prima in tre giorni - e prendersi qualche ora di pausa dalle soffocanti mura del laboratorio.
    Uscendo di casa aveva optato per un vestiario scialbo e improvvisato, giusto una maglietta e dei pantaloni stropicciati giacché non aveva nemmeno voglia di frugare nel guardaroba. Giocherellando con il fedele bastone da passeggio s'era diretto alla città bassa in cerca di qualcosa da fare. Camminando non poté fare a meno di ripensare a ciò che da giorni lo ossessionava, ossia l'uomo che appena qualche tempo prima aveva incontrato nella zona industriale. Quel Grifis vattelappesca, si era ripromesso di dargli una lezione per aver rovinato non solo l'incontro con quella bella donna altolocata, ma anche la sua camicia preferita. Da quando aveva perso le sue tracce, dopo l'incidente, aveva deciso di rintracciarlo con il caro vecchio metodo del "chiedi-in-giro". Così, da quattro giorni a quella parte aveva girato i diversi bar e locali del Distaccamento e della Città Bassa, sperando che qualche ubriacone e uomo di strada riconoscesse quel nome, ma finora non aveva ottenuto altro che risposte negative o sguardi preoccupati. Eh, a ben pensarci forse era quello ad irritarlo così tanto.
    Giacché quel giorno aveva deciso di passarlo con un po' di tranquillità, tuttavia, scelse di dimenticare per il momento certe preoccupazioni e affogare il dispiacere in qualche bicchiere d'alcol. Accelerando il passo giunse in breve tempo a destinazione, una stradina poco frequentata che costeggiava la via principale del distaccamento, nella quale sorgeva il suo bar preferito El Apostador.
    La sua barcollante uscita venne accompagnata da un coro di risate e commenti perlopiù volgari. Erano passate diverse ore da quando aveva messo piede nel locale, abbastanza per essere sicuri che fosse totalmente ubriaco. La sua mente annebbiata non ricordava la strada di casa, ma in compenso il suo cuore era alleviato e leggero, tutto il malumore pareva essere scomparso. Per evitare di cadere si appoggiava di tanto in tanto alla parete di qualche edificio, ridacchiando tra sé e sé della propria, ridicola condizione.
    Vagò in quello stato per qualche tempo, fino a perdersi completamente tra i viottoli e le strade dell'agglomerato, rassegnato all'idea di dover continuare a camminare finché la sbronza non fosse passata e avesse potuto fare mente locale sul da farsi. Mentre sostava per un poco addossato contro un muro, d'un tratto vide passargli di fronte un'incantevole visione, una madonna giovane e formosa agghindata di umili vestiti che reggeva un cesto di frutta. Il suo istinto lo indusse immediatamente ad approcciarla, ma la sua mente vorticante non gli permise di acciuffare subito la giovane. Si ritrovò dunque a seguirla, aspettando una buona occasione per attaccare bottone, senza nemmeno riflettere sul fatto che nelle condizioni in cui era probabilmente l'avrebbe spaventata a morte. E così successe.
    Dopo diversi minuti era finalmente stato capace di raggiungerla mentre questa attraversava uno stretto e cupo vicolo laterale. Inizialmente la sfortunata si era limitata a fissarlo con timore, ma quando lui aveva tentato di stabilire un contatto fisico, biascicando qualche parola incomprensibile, la povera aveva cacciato un urlo di terrore che l'aveva fatto trasalire. L'aveva fissata un poco sorpreso e stava cercando le parole per spiegarle la situazione, quando una voce lo raggiunse:

    Lasciala andare. ADESSO.

    Interdetto ancora una volta si voltò di scatto verso l'entrata del vicolo, momento che la ragazza sfruttò per fuggire rapida dalle sue grinfie.

    Asp... !

    Troppo tardi, ormai aveva girato l'angolo ed era sfuggita dalla sua vista.
    Deluso e amareggiato prese un lungo respiro, voltandosi nuovamente in direzione della voce, incrociando così lo sguardo con l'uomo che l'aveva appena interrotto con fare imperioso; a causa della penombra e della vista ancora un po' offuscata non riusciva a distinguerne bene l'aspetto.
    Prese a fare qualche passo nella sua direzione, battendo ritmicamente il bastone contro la spalla destra.

    Shignore, a-avete appena iiinterrotto la mia cover... conversazione con quella ragazza... è maaa-leducazione. Chi diavolo siete uh?

    Di fatto non importava granché chi diavolo egli fosse, in quel momento era abbastanza brillo e incazzato da poter attaccare rissa anche con il Papa. Che diavolo, perché ogni volta che trovava una bella ragazza con cui passare del tempo c'era sempre, sempre, qualche flama rompicoglioni che doveva farla scappare?



    Stato: Brillo!
    Mana: 100%
    Passive:

    CITAZIONE
    • L'Uomo Filosofale: La Pietra Filosofale, il sacro Graal degli alchimisti capace di donare la vita eterna, la conoscenza assoluta e di trasformare la sostanza secondo i propri desideri. La storia vuole che questo magico elemento, cuore dell'alchimia, non fosse altro che una sciocca superstizione nata dall'ignoranza delle leggi della chimica e dalla superstizione popolare. Se tuttavia credessimo alla semplice realtà dettata dal noto, non avremmo spiegazione di tutti quei fenomeni al di là dello scibile che notiamo su Endlos. Eppure? Non è forse anch'esso un mondo reale? Dunque è accettabile supporre che anche miti quali la Pietra Filosofale esistano e ne abbiamo prova concreta proprio all'interno del corpo di Calisto. Non è detto sapere come e quando, ma è accertato che da qualche parte nel suo corpo sia impiantato un cristallo filosofale, forse non dotato dei divini poteri della Pietra, ma non di meno capace di cose portentose. E' il potere della pietra che alimenta il suo corpo e catalizza la sua scienza alchemica, conferendogli una vita se non eterna quantomeno estremamente longeva. Di fatto il suo corpo non riporta i segni del tempo, né tantomeno le cicatrici di una vita vissuta ai propri limiti, è infatti influsso del cristallo il quasi nullo invecchiamento cellulare e la rapida rigenerazione dei tessuti, tant'è che anche profonde ferite o intere amputazioni tendono ad essere curate e i tessuti rimpiazzati. Sovente questo lo salva anche da situazioni mortali, quali ferite letali ed incidenti vari, ma è chiaro che il cristallo non abbia poteri divini, se infatti venisse distrutto o Calisto ricevesse un ammontare di danni così alto da non lasciare il tempo alla rigenerazione di agire, finirebbe molto probabilmente nella tomba. Ben più magnifico effetto, tuttavia, è quello che si riscontra nella catalizzazione dei processi alchemici quali le trasmutazioni. La Pietra Filosofale è infatti leggendaria per la sua proprietà di ignorare le comuni leggi della chimica e della fisica. Questo permette al Dottore di eseguire trasmutazioni alchemiche senza doversi preoccupare della massa utilizzata o degli elementi in gioco, quali reazioni, spontaneità, cinetica e fattori analoghi.
    {Passiva - Le trasmutazioni alchemiche ignorano la gran parte delle leggi chimiche e fisiche; consente rigenerazione dei tessuti off-game e immortalità imperfetta (danni che superino un certo ammontare possono effettivamente ucciderlo).}

    • Il Re delle Chimere: Un vecchio soprannome dei tempi in cui lavorava per la corporazione OMBRELLO, "Re delle Chimere" è forse un titolo affibbiatogli per scherzo, ma che ha inaspettatamente un risvolto del tutto concreto nella realtà. E' innegabile che la passione per il concetto di chimera sia un cardine della sua esperienza scientifica, il nucleo attorno a cui l'intera sua ricerca ruota da decenni e decenni. Forse è una crociata contro Dio quella che conduce il Dottore, una sfida nel dimostrare chi sia il migliore nel creare e plasmare la vita, dare una nuova forma all'esistenza o crearne una da zero, fino alla realizzazione di un essere che racchiuda in sé i millenni di evoluzione delle specie dell'intero creato. Non stupisce dunque che il primo soggetto nato dagli sforzi del suo genio sia lui stesso, una chimera generatrice di altre chimere. Non è dato sapere quali procedure abbia seguito e tutti i dati del progetto sono strettamente confidenziali, tutto ciò che conosciamo è il risultato. Forza e velocità trascendono i limiti dell'uomo comune, così come l'efficienza e la stessa catena dei fenomeni fisiologici è stata stravolta. Realizzazione ultima del processo di modifica è stata l'implementazione dei geni e tessuti della progenie chimerica artificialmente creata, il che ha reso il Dottore una specie di incubatrice umana al cui interno risiedono costrutti chimerici e non di basso livello, oltre che ad agenti chimici e patogeni dormienti richiamabili all'occorrenza per mezzo di processi fisiologici indotti.
    {Passiva - +50% +25% Forza e Velocità; la presenza di chimere e altri organismi/composti all'interno del suo corpo è puramente scenica.}
     
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    Post Attivo

      Lasciala andare.
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        Tuonò.
        Rombo che non conosceva requie, che non si stancava di perseguire il suo sogno. Tuonò, perché quell'unica volta che si era fermato a guardare il sogno di un'altro, lo aveva visto svanire nel turbine -forse troppo impetuoso- di un'ambizione grande, e così tragica anche.
        Perché non si era mai soffermato a riflettere, né a pensare che forse, magari da qualche parte, si era lasciato dietro qualche sogno spezzato, qualche amore infranto; e chissà chi altro aveva ceduto tutto per lui, credendo così tanto nel suo sogno da rinunciare al proprio...
        Non si era mai voltato indietro a guardarli, forse per paura di trovare terra brulla e desideri infranti come tanti specchi; o forse perché era più facile continuare per se stesso, ripetendosi che chi era morto sognando -in fondo- aveva raggiunto il suo scopo.

        Ma Anthea era diversa.
        Aveva ridato un sogno ad Harium, martoriato da millenni di malinconia.
        E forse aveva donato un piccolo sogno anche a Grifis, qualcuno da aggiungere al suo più grande. Ed era morta, chissà, senza vedere niente di sé realizzarsi...

      berserk1593584

        Aveva spalancato gli occhi come per fugare le nebbie dei ricordi. E non gli rispose, Grifis, se non con uno sguardo algido e tuttavia denso di una fiamma così profonda e oscura, che chiunque a vederla ne avrebbe avuto leggero timore: qualcosa che bruciava così freddamente nel suo animo da rendere nero il ghiaccio di cui era signore, perché di queste tinte era fatto il manto dell'odio e del rancore. Così volgeva alla cristallina realtà, crudelmente trasfigurata dall'immagine di un beone: di un vile assassino, così in barba alla giustizia da godersi perfino qualche goccio di troppo. L'eco della sua voce non s'era ancora ammutolito. Tremava, tutt'intorno. Era come una vaga sentenza, perché dentro di se aveva già deciso: la spada seguiva un breve spostamento sulla destra -dove l'impugnava- come a immaginare, a fantasticare sull'attimo che, fulminea, avrebbe reciso l'altrui collo.

        Rintoccò con i calzari sulla strada.
        Guardò prima la spada -l'artiglio affilato- e poi lo scudo -l'egida protettiva-, come due inseparabili parti del suo corpo, come due amici a cui affidare anche la propria vita; e più leggero d'altri con lo stesso armamentario, accorciava la breve distanza dall'altro. Lo vide biascicare e parlare confusamente, forse fingendosi ubriaco... o forse ubriaco abbastanza da fingersi audace. Non bevve nemmeno per un'attimo quella bugia. Doveva essere lui, ne era sicuro! L'aveva ossessionato così a lungo, aveva trasformato il suo cuore a tal punto da desiderare, subito, la resa dei conti.

        Poi non si mosse, lasciando ch'egli si avvicinasse maneggiando quello strano bastone. Non ricordava che ne facesse uso... anzi, non ricordava niente di Lui. Oh se solo avesse avuto ancora quel cuore capace di scaldarsi, avrebbe lasciato che una brace grande quanto tutta Laputa lo consumasse, abbastanza da incenerire tutto ciò ch'egli -arbitrariamente- riteneva fosse impuro e indegno. Impuro e indegno già, come chi gli stava davanti.

      Per tutte le donne che hai ucciso... e per Anthea...

        In un misto d'astio e incontrollabile follia, così razionale da mantenerlo calmo -in bilico il suo ruolo e la sete di vendetta-, si proiettò abbastanza in avanti dal muovere la sua lama e tutti i suoi centocinquanta centimetri verso il dirimpetto. Nessun fendente sporcò la sublime esecuzione d'una semplice minaccia.

      ...pagherai, pagherai per il male che hai fatto!

        Dire che attaccò sarebbe un'errore.
        Perché volle soltanto metterlo in soggezione.
        Tagliando a croce greca i suoi abiti, all'altezza del petto, poco più vicino al cuore. Gli avrebbe fatto poco più di qualche graffio, perché voleva soltanto che si arrendesse...
        pur bramando nell'intimo che non lo facesse.

        Così non avrebbe dovuto spiegare a nessuno
        cosa lo aveva spinto a ucciderlo.

    Specchietto Informativo
        Il griffolo si convince sempre più d'avere a che fare con Kira (XD) e prova a mettergli un po' di paura.
     
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  4. ~Steel
     
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    Parlato Calisto
    Parlato Grifis


    Si fronteggiavano. L'uno fiero stava impettito e solenne, ritto, nella sua brillante armatura sulla quale battevano i riflessi dei pochi raggi di sole illuminanti il vicolo; l'altro stava infermo, curvo e pesante, puntando il proprio sguardo traslucido per il vino con fare minaccioso. Incontrò i suoi occhi e solo allora riuscì a vederlo. Nella penombra quelle forme eleganti e maestose sparivano, ma ora che gli era vicino poteva rendersene conto: quell'elfo, quell'efebico uomo in armatura dallo sguardo di ghiaccio, emanava un'aura capace di abbattere il suo spirito. Non avrebbe saputo dire che cosa fosse, ma anche se non l'aveva mai visto in vita sua, c'era qualcosa in quel tipo che gli incuteva rispetto, come se possedesse una luce particolare intorno a sé.
    Deglutì.

    Per tutte le donne che hai ucciso... e per Anthea... pagherai, pagherai per il male che hai fatto!

    Quelle parole lo lasciarono confuso. Di cosa stava parlando? Donne uccise? Anthea? Non aveva mai udito quel nome, né tantomeno aveva mai ucciso delle donne, non ad Endlos in ogni caso. Voleva dire qualcosa, esclamare "tu sei pazzo!", ma non ci riuscì: appena vide il soldato scattare in avanti, menando con grazia e agilità quella spada, le parole gli si bloccarono in gola e tutto ciò che riuscì a fare fu stare immobile a bocca aperta.
    Cos'era appena successo? La mente ancora stordita non recepì subito i segnali che la vista e il corpo gli mandavano, ma era sicuro di essere appena stato attaccato. Vagamente sconcertato abbassò lo sguardo sul suo petto, carezzandolo con una mano per assicurarsi di non essere effettivamente stato trafitto a morte. La sua maglia era stata squarciata nel centro, un taglio a croce, e dai sottili e lievi tagli sulla pelle fuoriuscivano rivoli sanguigni.
    Inaspettatamente sorrise. Qualsiasi uomo sano di mente, in una situazione simile, sarebbe caduto sulle propria ginocchia tremanti ed instabili, shockato e intimorito dall'ombra della morte che aleggiava su di lui. Si sarebbe forse piegato a quel gelido sguardo capace di trafiggere l’animo, lo sguardo di un Falco cacciatore che aveva puntato la sua preda. Ma non il Dottore, lui trovò che quella situazione fosse... comica, estremamente comica. Ridacchiò a denti stretti, come in preda ad un attacco di follia suicida.

    Ahahah, riiidicolo, tutto q-questo... è esattamente come l'ultima voltah.

    Lo era. Proprio come qualche giorno prima, mentre girovagava per la città aveva incontrato una ragazza, questa gli veniva portata via da uno sconosciuto damerino tutto imbardato e successivamente quest'ultimo attentava alla sua salute e rovinava i suoi vestiti.
    Ridicolo, davvero ridicolo come quegli eventi si rassomigliassero. Doveva forse incolpare flama? il fato?

    Ehi... non è che conoshci un certo Grifiss?

    Gli rivolse un sorriso, più simile ad un ghigno invero, giusto un attimo prima di proiettare il proprio braccio destro in avanti, intenzionato a mollargli una bastonata dritta in faccia.
    Da un lato poteva apparire come un giusto compenso per i tagli sul suo petto, ma la verità era più contorta. Che fosse per l'irritazione, per l'alcol i cui effetti ancora imperversavano o per semplice paranoia, qualcosa gli suggeriva che quella situazione fosse troppo anormale. Poteva davvero essere solo una coincidenza che dopo tutte gli sforzi per rintracciare quel Grifis, ora si presentasse a lui un bellicoso sconosciuto propriamente armato? Improbabile.
    Ora sarebbe stato tutto deciso dalla reazione dello sconosciuto alle sue parole.


    Stato: Sbornia in regressione, ferite superficiali al petto.
    Mana: 100%
    Passive:

    CITAZIONE
    • L'Uomo Filosofale: La Pietra Filosofale, il sacro Graal degli alchimisti capace di donare la vita eterna, la conoscenza assoluta e di trasformare la sostanza secondo i propri desideri. La storia vuole che questo magico elemento, cuore dell'alchimia, non fosse altro che una sciocca superstizione nata dall'ignoranza delle leggi della chimica e dalla superstizione popolare. Se tuttavia credessimo alla semplice realtà dettata dal noto, non avremmo spiegazione di tutti quei fenomeni al di là dello scibile che notiamo su Endlos. Eppure? Non è forse anch'esso un mondo reale? Dunque è accettabile supporre che anche miti quali la Pietra Filosofale esistano e ne abbiamo prova concreta proprio all'interno del corpo di Calisto. Non è detto sapere come e quando, ma è accertato che da qualche parte nel suo corpo sia impiantato un cristallo filosofale, forse non dotato dei divini poteri della Pietra, ma non di meno capace di cose portentose. E' il potere della pietra che alimenta il suo corpo e catalizza la sua scienza alchemica, conferendogli una vita se non eterna quantomeno estremamente longeva. Di fatto il suo corpo non riporta i segni del tempo, né tantomeno le cicatrici di una vita vissuta ai propri limiti, è infatti influsso del cristallo il quasi nullo invecchiamento cellulare e la rapida rigenerazione dei tessuti, tant'è che anche profonde ferite o intere amputazioni tendono ad essere curate e i tessuti rimpiazzati. Sovente questo lo salva anche da situazioni mortali, quali ferite letali ed incidenti vari, ma è chiaro che il cristallo non abbia poteri divini, se infatti venisse distrutto o Calisto ricevesse un ammontare di danni così alto da non lasciare il tempo alla rigenerazione di agire, finirebbe molto probabilmente nella tomba. Ben più magnifico effetto, tuttavia, è quello che si riscontra nella catalizzazione dei processi alchemici quali le trasmutazioni. La Pietra Filosofale è infatti leggendaria per la sua proprietà di ignorare le comuni leggi della chimica e della fisica. Questo permette al Dottore di eseguire trasmutazioni alchemiche senza doversi preoccupare della massa utilizzata o degli elementi in gioco, quali reazioni, spontaneità, cinetica e fattori analoghi.
    {Passiva - Le trasmutazioni alchemiche ignorano la gran parte delle leggi chimiche e fisiche; consente rigenerazione dei tessuti off-game e immortalità imperfetta (danni che superino un certo ammontare possono effettivamente ucciderlo).}

    • Il Re delle Chimere: Un vecchio soprannome dei tempi in cui lavorava per la corporazione OMBRELLO, "Re delle Chimere" è forse un titolo affibbiatogli per scherzo, ma che ha inaspettatamente un risvolto del tutto concreto nella realtà. E' innegabile che la passione per il concetto di chimera sia un cardine della sua esperienza scientifica, il nucleo attorno a cui l'intera sua ricerca ruota da decenni e decenni. Forse è una crociata contro Dio quella che conduce il Dottore, una sfida nel dimostrare chi sia il migliore nel creare e plasmare la vita, dare una nuova forma all'esistenza o crearne una da zero, fino alla realizzazione di un essere che racchiuda in sé i millenni di evoluzione delle specie dell'intero creato. Non stupisce dunque che il primo soggetto nato dagli sforzi del suo genio sia lui stesso, una chimera generatrice di altre chimere. Non è dato sapere quali procedure abbia seguito e tutti i dati del progetto sono strettamente confidenziali, tutto ciò che conosciamo è il risultato. Forza e velocità trascendono i limiti dell'uomo comune, così come l'efficienza e la stessa catena dei fenomeni fisiologici è stata stravolta. Realizzazione ultima del processo di modifica è stata l'implementazione dei geni e tessuti della progenie chimerica artificialmente creata, il che ha reso il Dottore una specie di incubatrice umana al cui interno risiedono costrutti chimerici e non di basso livello, oltre che ad agenti chimici e patogeni dormienti richiamabili all'occorrenza per mezzo di processi fisiologici indotti.
    {Passiva - +50% +25% Forza e Velocità; la presenza di chimere e altri organismi/composti all'interno del suo corpo è puramente scenica.}

    Note: Nel caso non si fosse capito, Calisto cerca di colpire Grifis col bastone. Questo è un oggetto GDR, quindi è da considerare la mera potenza del colpo come fosse un pugno.
     
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        Status Emotivo: Vendicativo, astioso.

        Danni Subiti: Basso alla fronte.

        Mana Totale: (100%).

        Mana Consumato: (0%).

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      { Equip: Armatura + Scudo }

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      { Passiva di volo fino a 5 mt in duello }

      { Attiva di movimento rapido a Consumo Medio }

      { Attiva di Difesa Fisica a Consumo Variabile }

      Balmung Spada degli Spiriti Silvani

      { Equip Spada }

      { Passiva che annulla i poteri Anti-Attacchi senza consumo }

      { Attiva a Consumo Basso d'evocazione elementale tramite spiriti }

      Vera Runa dell'Acqua

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      { Passiva che induce chi in possesso di Auspex a considerare gli attacchi come di un livello superiore al normale }

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      { Passiva Aura di Riverenza fino a livello medio }

      { Passiva che aumenta gli influssi psicologici del 50% }

      Etlreth The White Album

      { Passiva Malus all'avversario pari al 25% ai Riflessi e alla Velocità }

      { Passiva di Istant-Cast }
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    Post Attivo

      Grifis?

        Sibilò.
        Neanche il suo nome fosse diventato di colpo una vergogna.
        A denti stretti, gli occhi come fessure -verticali e maligne- dietro alla chioma biondo cenere. S'ammantava d'ira fredda, e tenace.
        Algido come non lo era mai stato, preda di una collera cieca pur prigioniera del ghiaccio, sommessamente agitata dalla sua stessa -incontenibile- furia; e agitato lo era anche lui, forse per nulla, incapace com'era diventato di poter fino in fondo carpire la realtà. Perché magari troppo semplice da accettare, troppo facile... come quegli indovinelli che, risolti subito, lasciano insoddisfatti e dubbiosi.

        Perché non poteva essere un semplice civile,
        ne avrebbe alimentato l'insoddisfazione...
        E non poteva essere un ubriacone soltanto,
        senza alcun dubbio.

        Anche se i suoi modi non lo convincevano, il Falco non volle lasciar andare via il rancore. Avrebbe significato porre fine alla sua agonia, mettere sulla tomba di Anthea la parola fine a quella vicenda. Ma non poteva... era perseguitato da quel suo fallimento, forse una delle poche macchie nere sulla sua carriera perfetta. Perché quando nel Pentauron non era riuscito a salvare i cristalli dalla distruzione se n'era fatto una ragione, ma sapere che l'assassino di tutte quelle fanciulle e di un'aviatrice se le spassava -libero- per Laputa...

        Tutto il suo ego si sforzava nell'ottusa certezza che, finalmente, il momento tanto atteso fosse infine giunto. Laputa lo avrebbe ricordato come Grifis,
        il Comandante Bianco degli Aviatori che aveva finalmente cacciato l'assassino collezionista di mani. Tutte congetture su cui appose un sigillo di certezza, quand'ecco l'altro muovergli contro il suo bastone (?). Aveva memoria di come quel maledetto creasse dinosauri dagli oggetti, o dalle persone; e di come creasse bombe allo stesso modo, semplicemente con il tatto. Tutto merito di quel mostro felino, centro nevralgico dei suoi poteri, che però ora non avvertiva.

        Quindi vedergli usare quella strana arma lo lasciò sorpreso.
        Alzò la spada sicuro che da sola potesse proteggere la sua figura.
        Sicuramente, ella poté impedire che lo stesso arrivasse a battergli rabbioso sulla fronte, ma non impedì affatto che vi riuscisse -seppur blandamente- per quant'era sufficiente a ferirlo. Non rammentava ch'Egli avesse in dono una tale forza, come il caldo rivolo di sangue che impreziosì la sua nivea pelle volle suggerigli: la sua muscolatura aveva subito qualche modifica?

        Con un gesto del polso fece roteare la spada, quanto bastava affinché il bastone, scivolandovi sopra, producesse un suono nodoso, quasi uno rantolo. Il sangue che usciva dalla ferita alla fronte divideva, pendendo da un lato del naso, il suo sguardo crudele dalle labbra immobili in due perfette metà; e come un rintocco che precedeva l'ora fatale, si vide sempre meno propenso al dialogo, specie con un'uomo capace di cancellargli la memoria a piacimento. Quindi, non volendo che fosse l'altro a prendere iniziativa -con il rischio di ritrovarsi il corpo mutato in una bomba- fu il Bianco Comandante ad aprire le danze...

        Le ali dietro la sua schiena si sarebbero dischiuse per qualche momento, dandogli la libertà del volo per il tempo necessario ad alzare entrambi i piedi -uniti- e che poi rivolse verso il petto dell'altro. Vi avrebbe imposto una violenta spinta mediante un calcio, aumentando la stessa costringendo sé all'immobilità battendo le ali.
        Da lì, sempre solcando l'aria, si sarebbe riproposto all'attacco.
        Come un rapace.

      Cercavi Grifis, vero?

        Mai la sua voce fu più grave.
        Sapere che un pazzo omicida aveva fatto carte false pur di averlo davanti quasi gli fece dimenticare d'essere un'Aviatore,
        o d'avere un codice d'onore a cui tener fede.
        Perché ragionando sulla logica della vendetta, si era detto sicuro che il dirimpettaio avesse orchestrato quella pagliacciata per averlo davanti, senza compagni di scorta, affinché potesse liberarsi di uno fra i fidati Comandanti di Dama Drusilia.

      A quanto pare, lui ha trovate te.

        Sentenziò.
        Perché la sua spada era già un guizzo, perché la sua essenza si traduceva in essa, e in essa si mescolava; e perché tutto il suo rancore, tutta la sua malinconia e la struggente ricerca di un po' di giustizia, trovassero dentro la nodachi la corretta inclinazione.

        Dall'altrui sinistra fino alla destra, in obliquo.
        Iniziando dal collo e finendo al braccio che reggeva il bastone.
        Come se sperasse, forse troppo superbamente, che bastasse un po' di rancore misto ai suoi poteri affinché la lama lunga 150cm affondasse nella carne dell'assassino. Il suo taglio superiore, questa volta, non si trattenne: avrebbe colpito, forte solo della propria ottusità. E forte della sua spada capace di tagliare anche pelli dure come la roccia. Sicuro che,
        ad offensiva completa, avrebbe aperto un lungo squarcio che dal collo al petto e dal petto al braccio, ricordando a quel maledetto
        la sventura delle povere vittime...

        ...cui a Sequerus egli stesso aveva
        inflitto medesimo trattamento.

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    Parlato Calisto
    Parlato Grifis


    Bisogna ammettere che era una situazione surreale, sia che la si giudicasse da un punto di vista esterno o da uno interno; persino Calisto trovava strano tutto quello, come c'era finito a prendere a bastonate in faccia un cavaliere in armatura nel vicolo di quel sobborgo cittadino? Nemmeno si conoscevano, i due, le loro reciproche identità erano un mistero, ma chi per un motivo chi per l'altro, s'erano ridotti a... a cosa? Non era neppure ben chiaro se la loro fosse una specie di zuffa o un conflitto in campo aperto.
    Quale fossero le ragioni e qualunque situazione stessero vivendo, in ogni caso, non era importante in quel momento, giacché entrambi erano più che intenzionati a continuare su quella strada. Così, dopo aver abilmente deviato il colpo a tradimento dello scienziato, l'elfo gli aveva nuovamente rivolto un'occhiata più gelida dello stesso inverno, ma nella quale si potevano intravedere le brucianti fiamme della collera. Ancora più di prima, sembrava che il nome Grifis avesse suscitato in lui qualche sentimento tutt'altro che piacevole, visto il modo in cui lo pronunciò, quasi sputandoglielo in faccia: dunque aveva centrato il bersaglio, quel damerino in armatura aveva davvero una relazione con Grifis.
    Sfortunatamente per lui, però, non ebbe tempo di compiacersi della scoperta, perché un attimo dopo aver udito quel nome sfuggirgli dalle labbra, il Falco aveva letteralmente dischiuso le sue ali, librandosi in aria e sferrandogli un calcio al petto. Sorpreso dall'inaspettata acrobazia dell'elfo, Calisto non fece nemmeno in tempo a reagire, venendo scaraventato all'indietro e quasi cadendo riverso in terra: a salvarlo fu il bastone, con cui riuscì prontamente a puntellarsi al terreno, evitando la caduta. In un attimo il suo torace fu invaso da una bruciante sensazione di dolore; singolarmente preso, quel colpo non sarebbe stato particolarmente shockante, ma nel suo caso riuscì ad allargare le ferite che già puntellavano il suo petto, causandogli una certa qual perdita di sangue.

    Cercavi Grifis, vero? A quanto pare, lui ha trovate te.

    Quelle parole lo colpirono duramente, sorprendendolo come un fulmine a ciel sereno; cosa aveva appena detto? Grifis? Grifis l'aveva trovato? Era anche lui lì dunque? Ma dove, forse dietro quel diavolo in armatura?

    Preso da un attimo di sincera confusione reagì istintivamente, inarcando il collo per cercare scrutare cosa vi fosse alle spalle del Falco, credendo ingenuamente di vedere un elegantone dal viso irritante sorridergli dall'entrata del vicolo, lo stesso elegantone che l'aveva bombardato e umiliato. Quel gesto, tuttavia, si sarebbe rivelato fatale se non avesse riacquistato la lucidità giusto in tempo per vedere il guizzante bagliore di una lama correre alla sua clavicola.
    Non si mosse di un millimetro, ma sgranò gli occhi e richiamò a sé tutte le energie che il tempo gli concedeva, sperando sarebbero state sufficienti a difenderlo da qualunque cosa stesse arrivando. Così, mentre la spada di Grifis avrebbe cercato di dilaniare la carne del povero Dottore, questa si sarebbe ricoperta di uno strato di scaglie argentate dalla lucentezza metallica, sulle quali il letale taglio avrebbe giusto lasciato una pallida striscia del proprio passaggio: in gran parte, perlomeno, perché la frettolosità di quella difesa aveva lasciato parzialmente scoperto il braccio, che ora riportava un sanguinolento taglio all'altezza del bicipite.
    Ciò che era appena successo riuscì in un attimo a ripulirlo dagli effetti dell'alcol, ridonandogli la lucidità mentale necessaria a capire l'effettiva gravità della sua situazione. Quel pazzo in armatura aveva appena provato a tagliargli collo, torace e braccio! Cioé, non aveva proprio senso della misura? Che diamine, lui era un guerriero corazzato, armato di spada e scudo, ed aveva pure le ali; Calisto invece era un semplice scienziato un po' ubriaco e armato di... un bastone da passeggio. D'altra parte, quale che fosse la disparità fra i due, le parole e le azioni del damerino avevano reso il Dottore più incosciente che mai.

    Ripresosi dall'iniziale shock che per poco non gli costava una laringe nuova, non riuscì a fare a meno di ghignare divertito e amareggiato, rivolgendo al Falco un'occhiata poco rassicurante.

    Tu? Grifis? Eh, ti sei fatto la plastica, Top Gun?

    Le ultime due parole vennero pronunciate chiaramente a mo' di insulto. La verità è che non sapeva neppure a cosa credere: affermare che quel tipo fosse Grifis avrebbe significato che fino a quel momento aveva cercato la persona sbagliata; d'altro canto, con tutte le particolarità che costellavano Endlos non poteva nemmeno escludere che chi gli stava davanti non fosse effettivamente Grifis travestito. Quale dei due casi si trattasse, comunque, la sua reazione sarebbe rimasta la stessa, giacché chi gli si parava di fronte, in quel momento, non era né Grifis né un impostore, solo un nemico.

    Senza frapporre altri indugi, dunque, la sua mano sinistra sarebbe scattata in avanti come un artiglio, tentando di chiudersi come una morsa attorno ad una gamba o un braccio del cavaliere; la destra - che ancora teneva il bastone -, invece, avrebbe evitato l'esecuzione di un altro di quei giochetti di spada, tentando di chiudere lo spazio necessario all'altro per muovere il braccio armato. Se fosse riuscito nell'intento di afferrare il Top Gun, lo scienziato avrebbe poi proceduto a lanciarlo con quanta forza avesse contro uno dei muri dello stretto vicolo in cui si trovavano, sperando magari che una di quelle belle alucce si spezzasse irrimediabilmente.
    Fanculo, perché solo lui si beccava le ali? Era ingiusto!


    Stato: Ferite al petto (Basso), taglio al braccio destro.
    Mana: 95%
    Passive:

    CITAZIONE
    • L'Uomo Filosofale: La Pietra Filosofale, il sacro Graal degli alchimisti capace di donare la vita eterna, la conoscenza assoluta e di trasformare la sostanza secondo i propri desideri. La storia vuole che questo magico elemento, cuore dell'alchimia, non fosse altro che una sciocca superstizione nata dall'ignoranza delle leggi della chimica e dalla superstizione popolare. Se tuttavia credessimo alla semplice realtà dettata dal noto, non avremmo spiegazione di tutti quei fenomeni al di là dello scibile che notiamo su Endlos. Eppure? Non è forse anch'esso un mondo reale? Dunque è accettabile supporre che anche miti quali la Pietra Filosofale esistano e ne abbiamo prova concreta proprio all'interno del corpo di Calisto. Non è detto sapere come e quando, ma è accertato che da qualche parte nel suo corpo sia impiantato un cristallo filosofale, forse non dotato dei divini poteri della Pietra, ma non di meno capace di cose portentose. E' il potere della pietra che alimenta il suo corpo e catalizza la sua scienza alchemica, conferendogli una vita se non eterna quantomeno estremamente longeva. Di fatto il suo corpo non riporta i segni del tempo, né tantomeno le cicatrici di una vita vissuta ai propri limiti, è infatti influsso del cristallo il quasi nullo invecchiamento cellulare e la rapida rigenerazione dei tessuti, tant'è che anche profonde ferite o intere amputazioni tendono ad essere curate e i tessuti rimpiazzati. Sovente questo lo salva anche da situazioni mortali, quali ferite letali ed incidenti vari, ma è chiaro che il cristallo non abbia poteri divini, se infatti venisse distrutto o Calisto ricevesse un ammontare di danni così alto da non lasciare il tempo alla rigenerazione di agire, finirebbe molto probabilmente nella tomba. Ben più magnifico effetto, tuttavia, è quello che si riscontra nella catalizzazione dei processi alchemici quali le trasmutazioni. La Pietra Filosofale è infatti leggendaria per la sua proprietà di ignorare le comuni leggi della chimica e della fisica. Questo permette al Dottore di eseguire trasmutazioni alchemiche senza doversi preoccupare della massa utilizzata o degli elementi in gioco, quali reazioni, spontaneità, cinetica e fattori analoghi.
    {Passiva - Le trasmutazioni alchemiche ignorano la gran parte delle leggi chimiche e fisiche; consente rigenerazione dei tessuti off-game e immortalità imperfetta (danni che superino un certo ammontare possono effettivamente ucciderlo).}

    • Il Re delle Chimere: Un vecchio soprannome dei tempi in cui lavorava per la corporazione OMBRELLO, "Re delle Chimere" è forse un titolo affibbiatogli per scherzo, ma che ha inaspettatamente un risvolto del tutto concreto nella realtà. E' innegabile che la passione per il concetto di chimera sia un cardine della sua esperienza scientifica, il nucleo attorno a cui l'intera sua ricerca ruota da decenni e decenni. Forse è una crociata contro Dio quella che conduce il Dottore, una sfida nel dimostrare chi sia il migliore nel creare e plasmare la vita, dare una nuova forma all'esistenza o crearne una da zero, fino alla realizzazione di un essere che racchiuda in sé i millenni di evoluzione delle specie dell'intero creato. Non stupisce dunque che il primo soggetto nato dagli sforzi del suo genio sia lui stesso, una chimera generatrice di altre chimere. Non è dato sapere quali procedure abbia seguito e tutti i dati del progetto sono strettamente confidenziali, tutto ciò che conosciamo è il risultato. Forza e velocità trascendono i limiti dell'uomo comune, così come l'efficienza e la stessa catena dei fenomeni fisiologici è stata stravolta. Realizzazione ultima del processo di modifica è stata l'implementazione dei geni e tessuti della progenie chimerica artificialmente creata, il che ha reso il Dottore una specie di incubatrice umana al cui interno risiedono costrutti chimerici e non di basso livello, oltre che ad agenti chimici e patogeni dormienti richiamabili all'occorrenza per mezzo di processi fisiologici indotti.
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    Attive:

    CITAZIONE
    • Corazza Organica: Il primario impulso, l'istinto di conservazione della propria persona è ciò che ci spinge a reagire e difenderci in situazioni di pericolo. Prima ancora di sfruttare le sue capacità per offendere, dunque, è ovvio che la difesa rappresenterà la contromisura di primaria importanza in caso di attacchi o per far fronte a qualsivoglia pericolo. Per far questo si potrebbe usare uno scudo, un'armatura o un qualche sorta di incanto magico, ma giacché egli non è un guerriero né uno stregone, ma piuttosto uno scienziato, la sua principale fonte di protezione deriverà dalla sua abilità di alchimista. Così, per far fronte a un qualsivoglia danno fisico o magico di una fonte ostile, Calisto si limiterà a trasmutare il proprio corpo - in particolare derma e tessuti molli -, rivestendosi letteralmente di ciò che potrebbe essere definita un'armatura dalla composizione parzialmente inorganica molto variabile. Questo meccanismo di difesa gli permette di reagire quasi istantaneamente a un'aggressione esterna tramite rivestimento della parte interessata. L'unico vero limite è il periodo di durata, rivestendo un ruolo di difesa e rinforzo, infatti, la corazza dura giusto il tempo necessario a svolgere la propria funzione, questo per evitare ingombri e inutili noie date dall'indossare questo rivestimento.
    {Attiva - Difesa fisica/magica; Variabile. --> Basso}

    Note: Qui sono stato un po' costretto ad usare una tecnica, altrimenti finiva male. Che diavolo, tu c'hai l'equipaggiamento uber-figo, io sono solo un povero scienziato ubriaco con un bastone! XD
     
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      Tu? Grifis? Eh, ti sei fatto la plastica, Top Gun?

        Non riusciva capire...
        Anzi, non riusciva a collegare i tasselli del puzzle -già esiqui- per mettere a fuoco la realtà. I pochi ricordi che aveva dell'assassino ruotavano intorno ai suoi due poteri principali: trasformare le persone in dinosauri e/o in bombe, mediante il semplice tocco. E tutto ciò gli era concesso grazie ad una strana creatura ch'egli aveva chiamato Stand... o qualcosa del genere.

        Così cercava di raccimolare quel che sapeva di lui, confrontandolo con chi gli stava dinnanzi; e per quanto volesse sforzarsi, il Falco non poteva cancellare l'ovvietà dei fatti: il dirimpettaio non solo non sembrava far uso dei poteri prima citati, ma nemmeno una volta aveva fatto ricorso a quel Killer Queen...

        Ma forse ritenne che l'altro non stesse impegnandosi realmente, per cui avrebbe potuto costringerlo a mostrare i suoi veri poteri. Allora e solo allora avrebbe avuto la piena certezza d'avere a che fare con la sua nemesi... con il maledetto che aveva macchiato d'impudicizia e lordato di sangue innocente la tranquilla Laputa.

      Tutto qui quel che sai fare?

        Commentò, notando con quanta facilità fosse riuscito a ferirlo nonostante questi avesse fatto ricorso ad una difesa, sufficiente a sottarlo a conseguenze ben peggiori. La sua lama completava il giro nefasto tingendosi di scarlatto, che già picchettava sulla strada colorandola -ancora- delle medesime tonalità. Il suo sguardo fermo sull'altro lo accompagnava, mentre cercava di ritrovare la guardia...
        Già, cercava. Perché il maledetto fu lesto, abbastanza da frapporre il bastone chiudendogli gli spazi e afferrarlo ad una gamba.
        E ancora una volta il Bianco Aviatore dovette ritenersi sorpreso dell'altrui forza, sufficiente a spingerlo via come se non avesse peso alcuno. Benché abile al volo, gli risultò difficile manovrare le ali in quello spazio stretto, sicché preferì racchiuderle in sé e darsi la spinta con i reni, il cui colpo -potente, deciso- gli permise almeno di posizionarsi di scudo. Sicché, quando sbatté contro la parete, aveva dalla sua la difesa dell'Egida, mentre le ali battendo furiose gli concessero di riprendersi l'equilibrio sottratto.

        Nell'urto, il petto aveva sbattuto contro il braccio, provocandogli per qualche attimo un po' di respiro spezzato, oltre che un livido -lieve- al di sotto della corazza.

      Hai deciso che non vale la pena usare i tuoi poteri su di me?

        Aggiunse, sostando a mezz'aria... pochi centimetri sospeso da terra.
        Adesso la loro era diventata una gara... doveva costringerlo a sfondarere i suoi assi nella manica, soltanto così avrebbe finalmente capito chi davvero gli stava davanti: se l'assassino che non aveva mai smesso di ricorrere o cercare, oppure semplicemente un'ubriacone come tanti.
        Certo, anche qualora si fosse rivelato un civile, altri quesiti rodevano l'anima del Falco: chi era? Come conosceva il suo nome? E perché sembrava parlargli come se si fossero già incontrati?

        D'improvviso e senza preavviso, Grifis sgranò gli occhi.
        Il suo sguardo prima fiero e feroce s'era adesso quasi acquietato, come se il dubbio avesse finalmente fatto breccia nell'alta muraglia costituita dal suo orgoglio. Dunque, se dapprima aveva profuso tutto se stesso all'atto d'uccidere -e far giustizia- a scapito di quel tale, adesso la sua indole verteva sempre più sul terreno della confutazione.
        D'altronde, se il dirimpettaio avesse usato anche uno solo dei poteri che l'Aviatore attribuiva al collezionista di mani, non avrebbe dovuto più frenare se stesso... ogni sua tecnica avrebbe avuto del mana il lato peggiore, cioé quello votato all'omicidio.

      Ti vanti tanto della tua forza... d'essere così bravo d'aver messo nel sacco gli Aviatori. Ma io ti smaschererò.

        Ruggì a denti stretti.
        Con un battito d'ali già si proiettava verso di lui, nuovamente all'attacco.
        Questa volta però a peggiorare la situazione ci si mise anche lo scudo del Falco.
        Questo, issato a coprirne la figura, tanto quanto bastava per condergli di vedere dove e contro chi stesse avanando, avrebbe nascosto la nodachi.
        Spada che Grifis avrebbe sfruttato a circa un metro e mezzo dall'opponente, aprendo lo scudo quanto bastava per far quizzare la lama in verticale dal basso verso l'alto.
        Quindi avrebbe riportato l'arma di fianco allo scudo, rapidamente riconsegnato a guardia della sua persona.

        Una strategia semplice.
        Eppure efficace!

      Prova a mutarmi in una bomba, se ci riesci.

        Avrebbe detto alla fine, speranzoso di vedere un'altro squarcio calcare il corpo altrui procedendo dall'inguine fino al mento, dove si era prefisso d'infierire senza pietà al solo scopo di mettere l'altro in sufficiente difficoltà. Perché sapeva che quel pagliaccio avrebbe tirato fuori dal cilindro tutto il suo arsenale, pur di vincere e tornare, tranquillo e sereno, a uccidere...

    Specchietto Informativo
        :geez: sei o non sei Kira, questo è il dilemma
     
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  8. ~Steel
     
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    Parlato Calisto


    Quel tipo parlava troppo, persino per i suoi standard e la cosa peggiore era che la metà di ciò che diceva non aveva alcun senso per lui. Da quando aveva incrociato il suo sguardo, quel damerino non aveva fatto altro che sviolinargli cose insensate su omicidi, donne ed altre baggianate senza capo né coda, come se provasse per lui un astio antico. Fosse stato un altro semplice sconosciuto incontrato per la strada, avrebbe pensato che fosse semplicemente un pazzo o un deprecabile attore, ma era evidente che quell'elfo non fosse nessuno dei due. No, il tono di quelle sue parole era serio, carico di significato, ma in qualche modo errato: aveva la sensazione che non parlasse con lui, ma con un nemico di vecchia data. Non riusciva a capire, in fondo non si erano mai incontrati, ne era certo, benché la sua memoria non fosse delle migliori non sarebbe riuscito a dimenticare degli occhi come i suoi, gli occhi di un falco di ghiaccio.
    L'unica spiegazione che poteva dare un senso a tutto ciò, era anche quella che faceva maggiormente fatica ad accettare e cioé che quell'autonominatosi Grifis potesse essere davvero colui che cercava. Eppure, qualcosa in lui gli diceva che chi gli si parava davanti, ora, in quel vicolo, fosse altresì un individuo molto diverso da quello che aveva conosciuto, se non per i modi, quantomeno per il diverso approccio che dimostrava; l'ultima volta, in fondo, quel maledetto aveva preferito approfittare della confusione per fuggire e attaccarlo alle spalle quando non se lo aspettava. Come avrebbe dovuto interpretare il fatto che ora avesse deciso di attaccarlo a viso aperto e con una spada, per giunta?
    In quel momento, dunque, anche Calisto stava cominciando a coltivare il seme del dubbio, ma come per il proprio antagonista, il sospetto sarebbe stato sollevato solo osservando l'evolversi degli eventi. Così, entrambi erano in attesa che l'altro rivelasse le proprie capacità e intenzioni, per poi sciogliere l'enigma o rischiare di uccidersi nel tentativo.

    Come al solito, fu il cavaliere a prendere l'iniziativa, evidentemente guidato da una ragione che superava quella dello scienziato. Questa volta si era lanciato in picchiata su di lui, guidando l'attacco al riparo dello scudo, pronto ad attaccare quando il momento fosse stato propizio.
    Ora, per quanto poco se ne intendesse di combattimenti corpo a corpo, pareva ovvio al Dottore che dietro quella difesa si nascondesse la guizzante testa di un serpente in acciaio, che, se l'elfo fosse rimasto fedele alla propria condotta, avrebbe probabilmente cercato di trafiggergli il petto. Questa volta, però, era preparato: l'avversario chiedeva a gran voce che gli mostrasse il suo potere e se questo fosse servito a risolvere il mistero dietro quel loro incontro, allora l'avrebbe accontentato volentieri.

    Bene Top Gun, l'hai chiesto tu eh!

    Così, con quelle parole, aveva dichiarato apertamente i propri intenti; non c'era altro tempo per i giochi, ora avrebbe fatto sul serio. Innanzitutto, giacché si aspettava un attacco, ma non poteva sapere dove questo si sarebbe abbattuto, avrebbe lasciato che la sua energia fluisse all'interno del bastone stretto nella mano: questo si sarebbe dunque tramutato in uno scudo del diametro di circa un metro, che poi avrebbe passato sulla sinistra, pronto per parare il fendente o l'affondo che avesse tentato di colpirlo.
    In contemporanea all'azione di difesa, dunque, quando il nemico fosse stato maggiormente scoperto nel portare l'offensiva, avrebbe fatto la sua mossa. La destra sarebbe nuovamente corsa incontro al corpo del cavaliere e quando fosse stata abbastanza vicina da stabilire un contatto pur minimo con un pezzo della sua armatura o scudo, allora avrebbe fatto correre, attraverso il metallo di cui era composta, una potente scarica elettrica sufficiente a fargli fare un altro bel volo contro il muro. Perlomeno, avrebbe tentato.


    Stato: Ferite al petto (Basso), taglio al braccio destro.
    Mana: 80%
    Passive:

    CITAZIONE
    • L'Uomo Filosofale: La Pietra Filosofale, il sacro Graal degli alchimisti capace di donare la vita eterna, la conoscenza assoluta e di trasformare la sostanza secondo i propri desideri. La storia vuole che questo magico elemento, cuore dell'alchimia, non fosse altro che una sciocca superstizione nata dall'ignoranza delle leggi della chimica e dalla superstizione popolare. Se tuttavia credessimo alla semplice realtà dettata dal noto, non avremmo spiegazione di tutti quei fenomeni al di là dello scibile che notiamo su Endlos. Eppure? Non è forse anch'esso un mondo reale? Dunque è accettabile supporre che anche miti quali la Pietra Filosofale esistano e ne abbiamo prova concreta proprio all'interno del corpo di Calisto. Non è detto sapere come e quando, ma è accertato che da qualche parte nel suo corpo sia impiantato un cristallo filosofale, forse non dotato dei divini poteri della Pietra, ma non di meno capace di cose portentose. E' il potere della pietra che alimenta il suo corpo e catalizza la sua scienza alchemica, conferendogli una vita se non eterna quantomeno estremamente longeva. Di fatto il suo corpo non riporta i segni del tempo, né tantomeno le cicatrici di una vita vissuta ai propri limiti, è infatti influsso del cristallo il quasi nullo invecchiamento cellulare e la rapida rigenerazione dei tessuti, tant'è che anche profonde ferite o intere amputazioni tendono ad essere curate e i tessuti rimpiazzati. Sovente questo lo salva anche da situazioni mortali, quali ferite letali ed incidenti vari, ma è chiaro che il cristallo non abbia poteri divini, se infatti venisse distrutto o Calisto ricevesse un ammontare di danni così alto da non lasciare il tempo alla rigenerazione di agire, finirebbe molto probabilmente nella tomba. Ben più magnifico effetto, tuttavia, è quello che si riscontra nella catalizzazione dei processi alchemici quali le trasmutazioni. La Pietra Filosofale è infatti leggendaria per la sua proprietà di ignorare le comuni leggi della chimica e della fisica. Questo permette al Dottore di eseguire trasmutazioni alchemiche senza doversi preoccupare della massa utilizzata o degli elementi in gioco, quali reazioni, spontaneità, cinetica e fattori analoghi.
    {Passiva - Le trasmutazioni alchemiche ignorano la gran parte delle leggi chimiche e fisiche; consente rigenerazione dei tessuti off-game e immortalità imperfetta (danni che superino un certo ammontare possono effettivamente ucciderlo).}

    • Il Re delle Chimere: Un vecchio soprannome dei tempi in cui lavorava per la corporazione OMBRELLO, "Re delle Chimere" è forse un titolo affibbiatogli per scherzo, ma che ha inaspettatamente un risvolto del tutto concreto nella realtà. E' innegabile che la passione per il concetto di chimera sia un cardine della sua esperienza scientifica, il nucleo attorno a cui l'intera sua ricerca ruota da decenni e decenni. Forse è una crociata contro Dio quella che conduce il Dottore, una sfida nel dimostrare chi sia il migliore nel creare e plasmare la vita, dare una nuova forma all'esistenza o crearne una da zero, fino alla realizzazione di un essere che racchiuda in sé i millenni di evoluzione delle specie dell'intero creato. Non stupisce dunque che il primo soggetto nato dagli sforzi del suo genio sia lui stesso, una chimera generatrice di altre chimere. Non è dato sapere quali procedure abbia seguito e tutti i dati del progetto sono strettamente confidenziali, tutto ciò che conosciamo è il risultato. Forza e velocità trascendono i limiti dell'uomo comune, così come l'efficienza e la stessa catena dei fenomeni fisiologici è stata stravolta. Realizzazione ultima del processo di modifica è stata l'implementazione dei geni e tessuti della progenie chimerica artificialmente creata, il che ha reso il Dottore una specie di incubatrice umana al cui interno risiedono costrutti chimerici e non di basso livello, oltre che ad agenti chimici e patogeni dormienti richiamabili all'occorrenza per mezzo di processi fisiologici indotti.
    {Passiva - +50% +25% Forza e Velocità; la presenza di chimere e altri organismi/composti all'interno del suo corpo è puramente scenica.}

    Attive:

    CITAZIONE
    • Trasmutazione Alchemica Come c'è da aspettarsi da un alchimista esperto non può certo mancare al repertorio la padronanza avanzata delle trasmutazioni elementali. Che si tratti del proprio corpo o dell'ambiente che lo circonda, basta la volontà, dell'energia e un pizzico di immaginazione per plasmare e creare ciò che si desidera. Solitamente le trasmutazioni necessitano di un cerchio alchemico e/o la presenza di catalizzatori specifici per l'esecuzione, ma nel caso specifico di Calisto la pietra filosofale che il suo corpo contiene è un mezzo più che sufficiente per incanalare la propria energia. Generalmente parlando le trasmutazioni - in particolare le sue - non hanno dei veri e propri limiti di applicazione, ma questo è solo un concetto ideale. Il risultato di una trasmutazione è infatti condizionato dall'energia dell'utilizzatore prima ancora del catalizzatore utilizzato. In termini quantitativi un consumo d'energia Basso è sufficiente a sostenere stabilmente la creazione di una falce di piombo di 2.5 metri per circa un turno; tecnicamente sarebbe anche possibile creare un muro di mattoni alto dieci metri infondendo un quantitativo Basso di energia, ma questo perderebbe stabilità quasi subito e cadrebbe in terra al primo soffio di vento. Prendendo ad esempio i due estremi, un consumo Basso permetterà generalmente la trasmutazione in materia per un volume di circa 5 m3 (o di un arto, se usata su di sé), mentre un Critico permetterà trasformazioni in materia con volume di 15 m3 (o il corpo intero, se usata su di sé). Altre variabili del processo sono il tempo di vita del costrutto (durata in turni) e massa dei reagenti utilizzati, ma quest'ultima può essere trascurata a seguito dell'azione specifica della pietra filosofale che permette di ignorare la legge.
    {Attiva - Trasmutazione di materia organica e inorganica, le limitazioni di volume derivano dal raggio massimo per consumo, se usata su di sé segue la regola (1 arto/2 arti/4 arti/corpo intero), agisce sulla propria persona e su elementi terzi a contatto, se vi è continuità di fase (solido-solido, liquido-liquido ecc.) si può trasmutare a distanza secondo le limitazioni di raggio a consumo; Variabile, 1 o 2 turni. --> Basso per la difesa, Medio per l'attacco.}
     
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    Grifis

    Status Generale
        Status Fisico: Ferita alla fronte, lieve sanguinamento; lieve contusione al petto; scarica elettrica sul fianco (85%).

        Status Emotivo: Molto dubbioso, in cerca di risposte.

        Danni Subiti: Basso alla fronte e al petto; Basso al Fianco.

        Mana Totale: (80%).

        Mana Consumato: (20%).

    Attive 1° Turno
        Armatura del Falco

        Sullo schienale furono successivamente inserite due propaggini alari di metallo, infuse di una magia che concede al Falco di spiccare il volo (per un massimo di 5 metri in duello), o di eseguire uno spostamento rapido pagando un obolo di mana Medio: entro sette metri sarebbe possibile favorire azioni o difensive o offensive; e qualora il Falco volesse, potrebbe prolungare per due turni tale potere, pur dimezzandone il raggio d'azione

        [ Attiva Movimento Rapido, Consumo Medio x2 turni (Basso in questo) ].

        Falling Down

        Il gesto repentino della mano ascende al cielo, come a volerlo celebrare. Bianchi fiocchi di neve discendono quindi magicamente, circondando la figura del Cavaliere Grifone. Immediata è la risposta e l'incanto che ne segue si dispiega disgregandosi come migliaia di cristalli azzurri; scelta un'area avente estensione di sette metri vuol così Falling Down volgersi affinché la suddetta area abbia l'altro come centro. Così gelando l'aria, manifestando i cristalli di cui prima citati, altro obiettivo del Falco non è che imporre così un nuovo peso sulla schiena del nemico. Ghiaccio e neve, ecco cosa andrebbe a condensarsi sulla vittima, non prima d'esser piovuta dall'alto, ricoprendo come i tetti di un villaggio colpiti dal gelido clima invernale. Scopo finale della stessa opprimere a terra il malcapitato, schiacciandolo sotto il peso incombente del ghiaccio; all'occorrenza, Grifis può prolungare per due turni la stessa ma, così facendo, ne dimezzerebbe l'efficacia

        [ Attiva Rallentamento, Consumo Medio x2 turni (Basso in questo) ].
    Attive 2° Turno
        Nessuna

        Nessuna
    Elenco Equip
      Armatura d'Argento del Falco

      { Equip: Armatura + Scudo }

      { Passiva Peso Leggero }

      { Passiva di volo fino a 5 mt in duello }

      { Attiva di movimento rapido a Consumo Medio }

      { Attiva di Difesa Fisica a Consumo Variabile }

      Balmung Spada degli Spiriti Silvani

      { Equip Spada }

      { Passiva che annulla i poteri Anti-Attacchi senza consumo }

      { Attiva a Consumo Basso d'evocazione elementale tramite spiriti }

      Vera Runa dell'Acqua

      { Equip Runa }

      { Passiva che induce chi in possesso di Auspex a considerare gli attacchi come di un livello superiore al normale }

      Bussola d'Oro Rosa dei Venti9

      { Equip Bussola }

      { Auspex Attivo a Consumo Variabile }

    Elenco Passive
      Elfic Eritage

      { Passiva di eterna bellezza, only gdr }

      Sonata Arctica

      { Passiva Aura di Riverenza fino a livello medio }

      { Passiva che aumenta gli influssi psicologici del 50% }

      Etlreth The White Album

      { Passiva Malus all'avversario pari al 25% ai Riflessi e alla Velocità }

      { Passiva di Istant-Cast }
    Maggiori info in scheda (link in firma).
    Post Attivo

        Il suono metallico della sua spada carezzò l'etere, così acuto e tremendo da gridargli come un'avviso. E guardò, con gli occhi freddi del predatore, la mano altrui che già si muoveva rapida... Anche se non ricordava nulla che lo riguardasse personalmente, sapeva che un semplice tocco di quella mano significava la fine. No, non avrebbe trovato la morte come la povera Anthea, ignara di quel vile trucco. Lui, Grifis dei Minos, elfo di Fanedell, avrebbe sconfitto il male che osava lordare Laputa!
        Così assecondò l'urto della sua arma, perché volando la vibrazione non si trasmise in terra, non gli provocò nessuna immediata perdita d'equilibrio. Dovette solo battere le ali...

        ...per produrre uno scatto rapido.

      I tuoi trucchetti non funzionano con...

        Gli morì la voce in gola.
        Un dolore improvviso lo colse ad un fianco, come se un morso di una bestia feroce, a dispetto della corazza, avesse avuto la forza di affondare le zanne nella sua carne elfica. Trasalì nel sentire l'energia nefasta corrergli -dolorosamente- dentro. L'avvertì chiaramente: era una scossa elettrica di origine ignota, che aveva avuto il benestare dall'armamentario di metallo di cui era bardato. Una mossa astuta, glielo concesse. Una mossa che però aumentò soltanto il suo desiderio di chiudere la partita... assieme al dubbio, ora atroce, dato dalla discrepanza d'informazioni.

      Non capisco.
      Dov'è il tuo mostro? E da quando lanci fulmini dalle dita?
      O ti stai solo prendendo gioco di me?!

        Si rialzò da terra, avvertendo il fiato roso dal fuoco che sembrava bruciargli dentro. E non era solo la collera che l'invadeva, bensì l'ardente sensazione datagli dal fulmine subito. Constatò che, per fortuna, la manovra evasiva era riuscita ad evitargli un'esposizione prolungata al contatto della sua mano. Chissà cosa ne sarebbe stato se, invece, l'avesse lasciato fare.

        Scosse il capo, cercando di ritrovare la calma come poté.
        Perché il vivo della battaglia iniziava adesso, e non aveva intenzione di farsi sconfiggere solo perché non riusciva a domare i fantasmi del suo passato, o del suo ego. Così riportò la spada davanti a sé, stringendola saldamente fra le mani come se in essa si racchiudesse ogni sua speranza di rivalsa.
        E in fondo, così era.

        La sua decisione si configurò come la sua spada.
        Tornò ancora a sfidare il cielo, a pochi metri da terra, volando verso il suo nemico questa volta con la nodachi tra le due mani. Che volesse sferrare un fendente più potente, rinforzato da una più salda presa? Probabile, giacché il primo tratto -ovvero i primi cinque metri- li bruciò tempistiche irrisorie. Ma già quando giunse agli ultimi cinque metri dall'opponente, si produsse in un'incantesimo di altrettanto rapida esecuzione. Non dovette recitarlo, né lasciar andare la sua fida arma: considerò nella sua mente il nome e questi si manifestò subito. Così mentre il Falco fingeva l'ennesimo attacco frontale, che l'altro potesse parare senza particolare difficoltà usando ancora il suo bastone, un'improvvisa e improbabile precipitazione si produsse intorno ai due. Candida neve piovve dall'alto per poggiarsi dolcemente sulla strada e sul nemico.

        E chissà se questi si sarebbe accorto del manto di ghiaccio che, fiocco dopo fiocco, si sarebbe cristallizzato sul suo corpo; e come una gabbia l'incanto era profuso al solo scopo di rendergli goffi i movimenti. Perché fino ad ora non aveva fatto altro che studiarlo: le sue mosse, il suo metodo d'attacco e la sua difesa. Era in grado, con le sue mani, di creare le cose dal nulla... e considerò valida l'ipotesi che, magari congelandolo, o rendendogli ostacolo ai movimenti, potesse bloccargli la quasi totalità delle sue funzioni offensive.

      Non lo senti?

        Gli avrebbe detto, per rivolgergli quindi -e per davvero- la sua lunga nodachi. Tre colpi fisici apparentemente banali, ma dotati di un taglio eccellente; e forte degli influssi negativi, auspicava di colpirlo questa volta prima che riuscisse a difendersi, cosicché -congelato e disattento- si vedesse squarciare il petto e le braccia dal taglio sublime della Spada.

      L'Inverno è arrivato.

        Sibilò.
        Avrebbe distanziato di cinque metri l'altro ad offensiva conclusa, ammirando gli effetti di Falling Down, una delle sue magie preferite, con il filo superbo della sua lama...

        Un connubio quasi perfetto,
        volto a ridurre l'opponente
        ad un ghiacciolo
        per poi farlo a fette.

    Specchietto Informativo
        piccolo appunto: Grifis provoca un malus del 25% ai riflessi e alla velocità, non alla forza come riporti "erroneamente" nel tuo specchietto :sisi:
     
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  10. ~Steel
     
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    Parlato Calisto
    Parlato Grifis


    La lama impattò con forza contro lo scudo improvvisato che stringeva nella sinistra, tanto da trasmettergli un fremito per tutta la lunghezza della colonna vertebrale. Nello stesso momento, la sua mano viaggiava rapida contro il nemico, non per colpirlo con un pugno, bensì semplicemente toccarlo. Come prevedibile, però, quell'elfo platinato non se n'era stato buono a subire l'offensiva ed aveva sbattuto con forza le ali, cercando d'allontanarsi velocemente da lui. Riuscì comunque a sfiorarlo, trasmettendo attraverso quello splendido metallo battuto una certa quantità di energia, inferiore tuttavia a quanto avrebbe voluto.
    Di conseguenza l'efebico Top Gun precipitò in terra, ma solo per rialzarsi un secondo dopo, fissandolo con uno sguardo sconcertato.

    Non capisco. Dov'è il tuo mostro? E da quando lanci fulmini dalle dita? O ti stai solo prendendo gioco di me?!

    Corrugò la fronte. Non capiva. Di che diavolo stava parlando quel tizio? Quale mostro? Forse si riferiva alle sue chimere, ma a parte quel microbo di Smile, nessuno su Endlos aveva ancora mai avuto occasione di vedere i suoi piccoli. "Da quando lanci fulmini dalle dita...", perché diceva da quando? No, era impossibile che si fossero incontrati e che Calisto si fosse dimenticato di quel soldatino. Dunque doveva supporre che fosse davvero Grifis, che fosse lo stesso tizio dell'ultima volta?
    La sua mente era piena di domande e dubbi, sui quali però non ebbe alcun modo di riflettere: lo spadaccino era tornato alla carica. La situazione cominciava a seccarlo, l'eccitazione di qualche attimo prima ora stava facendo posto alla frustrazione. Tutta quella situazione non gli quadrava, c'era qualcosa di fondamentalmente sbagliato, qualcosa che avrebbe potuto scoprire se solo si fossero fermati un attimo a parlare con calma. Al contrario di quanto gli diceva la ragione, però, né lui né l'elfo davano segno di voler rallentare il ritmo, rispondendo colpo su colpo alle provocazioni dell'altro: già, forse solo continuando così avrebbe avuto le sue risposte.

    Ora il Falco calava, nuovamente dall'alto, spinto da quelle sue ali, la spada rivolta con implacabilità verso di lui, verso la preda. E cosa faceva invece il Dottore? Semplicemente se ne restava immobile, a fissare con un misto di ammirazione e soggezione quella figura di ghiaccio abbattersi su di lui. Oh, ma la preda non se ne sarebbe stata con le mani in mano, alla completa mercé del predatore, anzi, avrebbe aspettato che questo rivelasse gli artigli, prima di strappargli le ali.
    Certo, questo era il piano, finché non arrivò l'inverno. E' strano come nemmeno se ne accorse, forse perché la sua attenzione era concentrata sull'elfo, o forse perché la sua mente s'era rifiutata di registrare un evento impossibile come quello. Fatto sta che in quella calda giornata estiva, all'ombra di un infido vicolo cittadino, la neve aveva cominciato a cadere, non come se la sputassero le nubi, bensì come se l'emanasse il cavaliere. Calisto lo capì troppo tardi, tardi realizzò che una magia si era abbattuta su di lui sotto forma di cristalli di ghiaccio e prima che riuscisse a reagire il suo corpo era già congelato.
    Capì subito di non poter fare niente per evitare la ghigliottina sopra la sua testa, la lama che avrebbe dilaniato la sua carne, giacché anche proteggere se stesso avrebbe richiesto troppo tempo. No, quando realizzò di essere in trappola, il Dottore si limitò a digrignare i denti in segno di irritazione, ed accettare che il nemico aveva avuto la meglio... per ora.

    Mentre il filo lucente del tagliente metallo già guizzava in direzione del suo petto, riuscì a schioccare le dita della mano libera, benché desensibilizzate. Così, mentre la neve attorno a loro prendeva la forma di una cupa e pesante nube di polveri metalliche, impedendogli la vista e bruciandogli le vie respiratorie, urlò una frase:

    Si può sapere chi cazzo sei tu?!

    Uno sfogo dettato dalla frustrazione del momento, ma che forse sarebbe servito a fargli avere delle risposte. Prima, però, avrebbe cercato di ottenere vendetta per il dolore che ora attraversava la sua carne, anche a costo di dover sacrificare la sua salute. Così, mentre Platinette fosse stato intento a sferzarlo con la spada, distratto da quella nube di particelle, dalla bocca di Calisto sarebbe fuoriuscita una canna, simile a quella di una pistola, fatta di vene, carne e metallo.
    BANG!
    Un unico colpo, l'avrebbe sparato davanti a sé, dove presumibilmente sarebbe dovuto esserci il Falco: il proiettile di piombo forse non avrebbe trapassato l'armatura, ma il semplice impatto sarebbe dovuto bastare per arrecare un certo danno. In aggiunta, la scintilla dello sparo avrebbe incendiato le polveri attorno a loro, innescando così un'esplosione di fuoco sufficiente, perlomeno, a sciogliere il ghiaccio che la magia dell'elfo aveva creato.


    Stato: Ferite al petto (Medio), ferite braccia (Basso).
    Mana: 65%
    Passive:

    CITAZIONE
    • L'Uomo Filosofale: La Pietra Filosofale, il sacro Graal degli alchimisti capace di donare la vita eterna, la conoscenza assoluta e di trasformare la sostanza secondo i propri desideri. La storia vuole che questo magico elemento, cuore dell'alchimia, non fosse altro che una sciocca superstizione nata dall'ignoranza delle leggi della chimica e dalla superstizione popolare. Se tuttavia credessimo alla semplice realtà dettata dal noto, non avremmo spiegazione di tutti quei fenomeni al di là dello scibile che notiamo su Endlos. Eppure? Non è forse anch'esso un mondo reale? Dunque è accettabile supporre che anche miti quali la Pietra Filosofale esistano e ne abbiamo prova concreta proprio all'interno del corpo di Calisto. Non è detto sapere come e quando, ma è accertato che da qualche parte nel suo corpo sia impiantato un cristallo filosofale, forse non dotato dei divini poteri della Pietra, ma non di meno capace di cose portentose. E' il potere della pietra che alimenta il suo corpo e catalizza la sua scienza alchemica, conferendogli una vita se non eterna quantomeno estremamente longeva. Di fatto il suo corpo non riporta i segni del tempo, né tantomeno le cicatrici di una vita vissuta ai propri limiti, è infatti influsso del cristallo il quasi nullo invecchiamento cellulare e la rapida rigenerazione dei tessuti, tant'è che anche profonde ferite o intere amputazioni tendono ad essere curate e i tessuti rimpiazzati. Sovente questo lo salva anche da situazioni mortali, quali ferite letali ed incidenti vari, ma è chiaro che il cristallo non abbia poteri divini, se infatti venisse distrutto o Calisto ricevesse un ammontare di danni così alto da non lasciare il tempo alla rigenerazione di agire, finirebbe molto probabilmente nella tomba. Ben più magnifico effetto, tuttavia, è quello che si riscontra nella catalizzazione dei processi alchemici quali le trasmutazioni. La Pietra Filosofale è infatti leggendaria per la sua proprietà di ignorare le comuni leggi della chimica e della fisica. Questo permette al Dottore di eseguire trasmutazioni alchemiche senza doversi preoccupare della massa utilizzata o degli elementi in gioco, quali reazioni, spontaneità, cinetica e fattori analoghi.
    {Passiva - Le trasmutazioni alchemiche ignorano la gran parte delle leggi chimiche e fisiche; consente rigenerazione dei tessuti off-game e immortalità imperfetta (danni che superino un certo ammontare possono effettivamente ucciderlo).}

    • Il Re delle Chimere: Un vecchio soprannome dei tempi in cui lavorava per la corporazione OMBRELLO, "Re delle Chimere" è forse un titolo affibbiatogli per scherzo, ma che ha inaspettatamente un risvolto del tutto concreto nella realtà. E' innegabile che la passione per il concetto di chimera sia un cardine della sua esperienza scientifica, il nucleo attorno a cui l'intera sua ricerca ruota da decenni e decenni. Forse è una crociata contro Dio quella che conduce il Dottore, una sfida nel dimostrare chi sia il migliore nel creare e plasmare la vita, dare una nuova forma all'esistenza o crearne una da zero, fino alla realizzazione di un essere che racchiuda in sé i millenni di evoluzione delle specie dell'intero creato. Non stupisce dunque che il primo soggetto nato dagli sforzi del suo genio sia lui stesso, una chimera generatrice di altre chimere. Non è dato sapere quali procedure abbia seguito e tutti i dati del progetto sono strettamente confidenziali, tutto ciò che conosciamo è il risultato. Forza e velocità trascendono i limiti dell'uomo comune, così come l'efficienza e la stessa catena dei fenomeni fisiologici è stata stravolta. Realizzazione ultima del processo di modifica è stata l'implementazione dei geni e tessuti della progenie chimerica artificialmente creata, il che ha reso il Dottore una specie di incubatrice umana al cui interno risiedono costrutti chimerici e non di basso livello, oltre che ad agenti chimici e patogeni dormienti richiamabili all'occorrenza per mezzo di processi fisiologici indotti.
    {Passiva - +50% +25% Forza e Velocità; la presenza di chimere e altri organismi/composti all'interno del suo corpo è puramente scenica.}

    Attive:

    CITAZIONE
    • Ferrosabbia: Non richiede molto sforzo, ad un alchimista, trasformare per trasmutazione i componenti elementali e le microparticelle disparse nell'aria in polveri metalliche pesanti estremamente fini. Così come una nuvola di polvere o sabbia, quindi, si produce una nube relativamente densa composta generalmente da polveri di ferro o altri metalli in un volume massimo di circa 5 m3. Di per sé questa polvere non ha effetti particolari, se non quelli di ostacolare la vista al nemico, causargli accesi colpi di tosse e altri fastidi dovuti alla nube sottile composta da materiali densi. Questa può rivelarsi dunque utile per far perdere al nemico le proprie tracce, nascondere qualcosa o semplicemente ostacolarlo in fase di attacco o difesa lanciandogliela addosso. Tuttavia, non dimentichiamo che questa polvere, seppur destinata a depositarsi in fretta per via del peso (1 turno), è composta da metalli capaci di generare facilmente reazioni esplosive. Se dunque tramite una successiva trasmutazione (tecnica slegata) si causasse una scintilla e/o esplosione, questi metalli non farebbero che esplodere rafforzando l'effetto distruttivo. Un'infida trappola alchemica.
    {Attiva - Nube metallica inerte, copre un volume massimo di 5 m3; Basso, 1 turno. Danni Bassi di origine esplosiva quando innescati da una tecnica o altri oggetti fisici, la Ferrosabbia resta depositata indefinitamente. Basso, istantaneo.}

    • Bocca da Fuoco: Per dir la verità Calisto non ha una particolare predilezione per le armi da fuoco, anche se non disdegna di circondarsi di qualche robot o chimera equipaggiata con simile artiglieria, per ogni eventualità. Ben più raro è vedere il Dottore impugnare una pistola et simili. E' tuttavia indiscussa l'efficacia di simili marchingegni in qualità della funzione che sono tenuti a svolgere, dunque perché non usarli secondo convenienza quando un mero approccio fisico diventa pericoloso? A questo proposito Calisto utilizza spesso il proprio corpo o l'ambiente circostante per creare ad hoc una qualche bocca da fuoco (pistola, mitra ecc.) che scarichi sul nemico una pioggia di proiettili. La composizione della materia utilizzata è spesso variabile, ad esempio mischiando al piombo del fosforo e un reagente attivo è facile creare dei particolari proiettili incendiari. Vista la natura prettamente alchemica, in ogni caso, i meccanismi tecnici saranno piuttosto rudimentali, quindi è ovvio aspettarsi un effetto minore di quello che si avrebbe dall'utilizzo di una pistola vera. Quale che sia l'arma o i proiettili utilizzati, inoltre, essi sono comunque limitati dall'energia totale infusa nel processo e il danno non potrà dunque superare il totale di un Medio. La gittata massima è di circa 7 metri, è inoltre possibile prolungare la vita del prodotto a due turni, ma questo abbasserà il livello offensivo a Basso.
    {Attiva - Attacco a distanza variabile, 7 m raggio MAX; trasmutazione a contatto o personale; Medio, 1 o 2 turni. --> Medio, istantaneo}

    Note: Se non si fosse capito bene, Calisto subisce il rallentamento, così, non facendo in tempo a difendersi, nel momento dell'attacco richiama la Ferrosabbia e appena ricevuti i danni utilizza la Bocca da Fuoco - in senso letterale, in questo caso - per cercare di sparare a Grifis e incendiare la ferrosabbia. :sisi:
    Ah, inoltre ti ricordo che questo è il mio ultimo intervento prima che io parta, quindi non potrò rispondere alla giocata prima del 29.
     
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    Grifis

    Status Generale
      Status Fisico: Ferita alla fronte, lieve sanguinamento; lieve contusione al petto; scarica elettrica sul fianco; danni da sparo al braccio (80%).

      Status Emotivo: Deciso a svelare l'identità di Calisto.

      Danni Subiti: Basso alla fronte e al petto; Basso al fianco; Basso al braccio.

      Mana Totale: (65%).

      Mana Consumato: (15%).

    Attive 1° Turno
      Zephyrus Solstice

      Nessuno dovrebbe mai avvicinarsi al Falco, nessuno che non sia abbastanza audace -o audacemente sciocco- da ignorarne la pericolosità. Perché non si sa mai quand'è che dal suo corpo potrebbe dipanarsi una polvere bianca, soffice e dolce come lo zucchero, silenziosa e infida; Zephyrus Solstice si espanderà tutt'intorno a Grifis, per sette metri, radunandosi come una leggera nebbiolina che mediante contatto diretto, indifferente alle temperature incontrate, andrà sedimentando esclusivamente sugli equipaggiamenti, coprendoli con una perfetta cromatura cristallina, immergendoli di un immacolato bianco. Quivi andranno formandosi quasi all'istante delle piccole schegge di ghiaccio, inizialmente innocue ma che andranno a conficcarsi nella carne a seguito di qualsivoglia movimento. Non si potrebbe temere la vita da quest'offensiva, tuttavia affidarsi alle proprie armi o alle proprie vestigia diventerebbe difficile... sicché disfarsene potrebbe risultare un'utile espediente

      [ Attiva Schegge di Ghaccio/Consumo Medio ].

      Egida del Falco

      Per sua stessa natura lo scopo principale dell'Egida consiste nel difendere il Falco da quei colpi di natura fisica, ovvero quegli attacchi che, pur necessitando di consumo energetico, arrecano danni che non derivano, se non indirettamente, dalla magia. Qualora Grifis volesse vanificarne l'intensità, non dovrebbe far altro che issare lo scudo a sua guardia e farvi scorrere il proprio mana; e quando un leggero bagliore lo circonderà, esso saprà dispellere le offensive ricevute se di consumo eguale o inferiore. Altrimenti, riuscirà quanto meno a dimezzare eventuali danni subiti. Poiché propria dello scudo, Grifis non può elargire la protezione ad altri alleati né estenderla per oltre le dimensioni dello scudo; e tuttavia, potendo egli aumentarne l'efficacia in base all'obolo speso, potrebbe prolungare la protezione per due turni a sacrificio, appunto, della sua potenza/efficienza

      [ Attiva Difesa Fisica/Consumo Variabile Basso ].
    Attive 2° Turno
      Falling Down

      già citata

      [ Attiva Rallentamento, Consumo Medio x2 turni (Basso in questo) ].

      Armatura del Falco

      già citata

      [ Attiva Movimento Rapido, Consumo Medio x2 turni (Basso in questo) ].
    Elenco Equip
      Armatura d'Argento del Falco

      { Equip: Armatura + Scudo }

      { Passiva Peso Leggero }

      { Passiva di volo fino a 5 mt in duello }

      { Attiva di movimento rapido a Consumo Medio }

      { Attiva di Difesa Fisica a Consumo Variabile }

      Balmung Spada degli Spiriti Silvani

      { Equip Spada }

      { Passiva che annulla i poteri Anti-Attacchi senza consumo }

      { Attiva a Consumo Basso d'evocazione elementale tramite spiriti }

      Vera Runa dell'Acqua

      { Equip Runa }

      { Passiva che induce chi in possesso di Auspex a considerare gli attacchi come di un livello superiore al normale }

      Bussola d'Oro Rosa dei Venti9

      { Equip Bussola }

      { Auspex Attivo a Consumo Variabile }

    Elenco Passive
      Elfic Eritage

      { Passiva di eterna bellezza, only gdr }

      Sonata Arctica

      { Passiva Aura di Riverenza fino a livello medio }

      { Passiva che aumenta gli influssi psicologici del 50% }

      Etlreth The White Album

      { Passiva Malus all'avversario pari al 25% ai Riflessi e alla Velocità }

      { Passiva di Istant-Cast }
    Maggiori info in scheda (link in firma).
    Post Attivo

        Il guizzo della sua lama aveva balenato come un fulmine nel cielo sereno. Rapida e fugace la sua tenue luce, brillando d'offensivi intenti, piombò su di un nemico reso inerme da un'ottima scelta strategia; e quindi quel tale non poté fare altro che digrignare i denti come un cane sconfitto, aspettando inerme l'affondo fatale. Riuscì tuttavia a schioccare le dita della mano, tramutando il dintorno in un pulviscolo nero.
        Un'altro potere che il Falco stentava a riconoscere...

        Si può sapere chi cazzo sei tu?!

        Prima mi attiri a te e poi fingi di non sapere?

        Replicò, furibondo.
        Non concepiva più nulla di quel che stava accadendo, e le certezze sue ormai si facevano esigue. Tuttavia non si rassegnò, né l'idea d'aver preso un'abbaglio vagliò la ragionevolezza di un dubbio atroce: e se l'assassino avesse premeditato tutto? Forse ora stava inutilmente profondendo le sue energie contro una vittima innocente. Sicché quando concluse il suo assedio, per altro andato a segno, il Falco batté subito le ali per effettuare una manovra volta a riportarlo indietro di cinque metri, in una posizione di sicurezza...
        Giusto in tempo per veder sentire il suo di uno sparo. Inequivocabilmente assordante per provenire da chissà dove, era chiaro come esso fosse stato vibrato all'elfo.
        Elfo che, a causa dell'azione concitata e della sorpresa, poté elevare lo scudo a difesa e irrorarlo di mana, per una quantità tuttavia troppo bassa. Si maledisse, quando lo scoppio dei proiettili varcò l'Egida arrivando a ferirlo in più punti. L'Armatura fece del suo meglio per rallentare le pallottole, ma nulla impedì loro d'entrare nella carne... specialmente del braccio, quello su cui era stato innestato proprio lo scudo.

        Questo... non è possibile.

        Farfugliò l'Aviatore, notando come lo sparo eseguito dall'uomo avesse incendiato il ghiaccio presente intorno a lui. Certo, ciò non sarebbe bastato a difenderlo dato che la magia era stata dapprima prolungata: sicché passata la fiammata, ecco nuovamente i fiocchi di neve discendere rapidamente verso il basso. A loro tuttavia si sarebbe aggiunto dell'altro: il Falco avanzando operò un'altro incantesimo, non molto dissimile da quanto adoperato dal nemico. In un'area di sette metri, infatti, una nebbiolina bianca discese come per incanto, sicché andando a depositarsi in direzione dell'opponente avrebbe sedimentato come un manto ghiacciato tutto ciò che faceva parte del suo equipaggiamento. Armi, vestiti, oggetti, cianfrusaglie, monili... la fredda e stretta morsa dell'inverso sarebbe discesa -di nuovo- su di lui.

        Gli occhi del rapace, che puntano da lontano la preda, adesso calavano senza pietà su quanto ne sarebbe rimasto del suo opponente. Perché se Falling Down consisteva nell'occluderne le movenze in un mano di opprimente ghiaccio, Zephyrus Solstice aveva invece una maggiore e diretta efficacia: essa s'imponeva su oggetti e vettovaglie possedute dal bersaglio, creandovi oltre ad uno strato di ghiaccio anche piccole punte aguzze. Ad ogni movimento, ad ogni tentativo di far sfoggio delle sue armi, le lame si sarebbero conficcate nella sua carne: non lo avrebbero privato della vita. No, assolutamente.

        Non avrò pace finché non ti avrò smascherato... quindi parla, maledetto: chi sei? E cosa vuoi da me?

        Era sicuro che i poteri congiunti delle sue due magie potevano riservare spiacevoli conseguenze a chi gli stava di fronte: non solo dovevano impedirgli di muoversi ma perfino di usare qualsivoglia arma o armatura tenesse in serbo. Cosicché lui, frattanto, potesse facilmente continuare a fargli domande e a capire di più su chi fosse e su cosa volesse...

      ...con le buone o con le cattive.

        E attese, di sentire dalla bocca sua le parole che avrebber finalmente disciolto quella orrida matassa.
        Fatta di bugie, di inganni e di falsità.

    Specchietto Informativo
        dato che il turno precedente avevo specificato che mi sarei distanziato, ho completato quel movimento in questo turno -avendo ancora attivo il movimento rapido-; e quindi mi difendo con lo scudo, subendo la differenza :sisi: la tecnica usata intacca gli equip della vittima, non specifica quali, quindi credo valga anche per equip only gdr :geez:
     
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    Parlato Calisto
    Parlato Grifis


    Tutto accadeva così velocemente, un così confusionario vortice di luci, sensazioni e dolore, che il suo cervello quasi non riuscì a tenere il passo.
    Prima, la polvere scura che gli copriva gli occhi e quasi lo soffocava, divenne fuoco, in un rombo assordante di esplosione e fiamme che lo circondarono, sbalzandolo con forza contro il muro e liberandolo dal ghiaccio che lo imprigionava; presto, però, le sue bruciature vennero nuovamente raffreddate dalla neve, che maestosa resisteva al suo fuoco. Sentiva ogni parte del suo corpo bruciare, prima per le fiamme, poi per il ghiaccio, ed i suoi occhi erano ancora parzialmente accecati dal pulviscolo e dalla luce, tanto da renderlo cieco a ciò che stava accadendo. Non era conscio di quale effetto avesse avuto il suo attacco, ma evidentemente non era bastato a fermare quel maledetto elfo bardato, perché appena qualche attimo dopo, eccolo abbattersi nuovamente su di lui: il gelo si era fatto anche più grande e spaventoso. Prima ancora che riuscisse ad udire, recepire il senso delle sue parole, il suo corpo riverso contro il muro era già preda di una prigione invernale; i pochi stracci che ancora aveva indosso - pressoché solo la parte inferiore - e il suo stesso bastone stretto nella mano, bruciavano come pezzi di ghiaccio, arrossandogli la pelle, ed ad ogni respiro, ogni sussulto, eccoli tagliare la carne.
    Una gabbia.

    Non avrò pace finché non ti avrò smascherato... quindi parla, maledetto: chi sei? E cosa vuoi da me?

    Già si aspettava di venir trafitto, quasi poteva sentirlo, il freddo acciaio della sottile spada trapassargli la carne e conficcarsi nei mattoni dietro la sua schiena. Con sua sorpresa, però, non vi fu alcun taglio, alcuna esecuzione, semplicemente l'attesa: il Falco attendeva una risposta, dunque.
    Aprì finalmente gli occhi, a fatica, quasi la brina depositata sulle ciglia pesasse tonnellate; prese un lungo respiro, alzando lo sguardo gelido sul boia platinato, il fiato come nuvolette di fumo nel vento freddo. In quel momento il suo cuore non batteva, non più di quanto la fatica lo costringesse a fare: l'ira, l'adrenalina, la furia del combattimento... sparite, restava in lui solo la quieta consapevolezza della situazione.

    Lasciò scorrere attimi di silenzio, passati in un tacito scambio di sguardi ed espressioni imperscrutabili; dopodiché, nuovamente come se fulminato dalla follia - o dall'euforia -, prese a ridacchiare tra sé e sé, ghignando ridente.

    Strano momento per fare le presentazioni, dopo tutto... questo.

    E fece vagare lo sguardo sul vicolo semi distrutto, in cui si leggevano chiare le impronte del fuoco, del ghiaccio e del sangue. Il gelo lo bloccava, lì, contro il muretto, ma anche se non fosse stato intrappolato, si sarebbe limitato ad un unico gesto: si sarebbe scrocchiato il collo, ansimando con fare spossato, poi sarebbe tornato a parlare.

    Dunque dunque, io sono il Dottor Calisto, scienziato e... ubriacone, sì, diciamolo. E tu... il tuo nome è Grifis m'è parso di capire, sì? Eeeeppure, tu non sei il Grifis che io stavo cercando, non gli assomigli neanche un po', di fatto non ricordo lui avesse le ali... o un'armatura... o una spada... in effetti non aveva un cazzo di niente, è semplicemente un idiota con un vestito elegante. Dunque, Grifis numero 2, vorresti gentilmente spiegarmi perché ci stiamo massacrando in questo vicolo? Non che voglia lamentarmi, certo...

    Aveva ripreso la sua solita parlantina, frenetica, lunatica, molto diversa dai biascichii di qualche minuto prima, o dalle velate minacce sputate nella foga della lotta.

    Che cosa gli aveva permesso di ritrovare il proprio contegno? Cosa lo aveva scosso dalla frenesia caotica di qualche attimo prima? Forse il gelo che si insinuava nella sua carne, forse la stanchezza, o forse la consapevolezza della sconfitta; in verità era semplicemente la realizzazione, la coscienza che avrebbe permesso di sfuggire a quel caos e a quello scontrarsi convulso di sentimenti e fraintendimenti. Il Dottore aveva realizzato, finalmente, che chi gli stava di fronte non era necessariamente suo nemico, non un assassino a sangue freddo che gli avrebbe piantato una spada nel cuore: l'uomo che s'ergeva davanti - e sopra - alla sua figura, quell'elfo in armatura dai capelli d'argento, non era altri che un cavaliere roso dal dubbio e da una furia a lui incomprensibile, ma non per questo malvagio. Non vi era ragione per continuare quello scontro con i pugni, forse le semplici parole avrebbero appagato le loro coscienze.


    Stato: Ferite al petto (Medio), ferite braccia (Basso), ustioni lievi sul corpo (Basso), danni da gelo.
    Mana: 65%
    Passive:

    CITAZIONE
    • L'Uomo Filosofale: La Pietra Filosofale, il sacro Graal degli alchimisti capace di donare la vita eterna, la conoscenza assoluta e di trasformare la sostanza secondo i propri desideri. La storia vuole che questo magico elemento, cuore dell'alchimia, non fosse altro che una sciocca superstizione nata dall'ignoranza delle leggi della chimica e dalla superstizione popolare. Se tuttavia credessimo alla semplice realtà dettata dal noto, non avremmo spiegazione di tutti quei fenomeni al di là dello scibile che notiamo su Endlos. Eppure? Non è forse anch'esso un mondo reale? Dunque è accettabile supporre che anche miti quali la Pietra Filosofale esistano e ne abbiamo prova concreta proprio all'interno del corpo di Calisto. Non è detto sapere come e quando, ma è accertato che da qualche parte nel suo corpo sia impiantato un cristallo filosofale, forse non dotato dei divini poteri della Pietra, ma non di meno capace di cose portentose. E' il potere della pietra che alimenta il suo corpo e catalizza la sua scienza alchemica, conferendogli una vita se non eterna quantomeno estremamente longeva. Di fatto il suo corpo non riporta i segni del tempo, né tantomeno le cicatrici di una vita vissuta ai propri limiti, è infatti influsso del cristallo il quasi nullo invecchiamento cellulare e la rapida rigenerazione dei tessuti, tant'è che anche profonde ferite o intere amputazioni tendono ad essere curate e i tessuti rimpiazzati. Sovente questo lo salva anche da situazioni mortali, quali ferite letali ed incidenti vari, ma è chiaro che il cristallo non abbia poteri divini, se infatti venisse distrutto o Calisto ricevesse un ammontare di danni così alto da non lasciare il tempo alla rigenerazione di agire, finirebbe molto probabilmente nella tomba. Ben più magnifico effetto, tuttavia, è quello che si riscontra nella catalizzazione dei processi alchemici quali le trasmutazioni. La Pietra Filosofale è infatti leggendaria per la sua proprietà di ignorare le comuni leggi della chimica e della fisica. Questo permette al Dottore di eseguire trasmutazioni alchemiche senza doversi preoccupare della massa utilizzata o degli elementi in gioco, quali reazioni, spontaneità, cinetica e fattori analoghi.
    {Passiva - Le trasmutazioni alchemiche ignorano la gran parte delle leggi chimiche e fisiche; consente rigenerazione dei tessuti off-game e immortalità imperfetta (danni che superino un certo ammontare possono effettivamente ucciderlo).}

    • Il Re delle Chimere: Un vecchio soprannome dei tempi in cui lavorava per la corporazione OMBRELLO, "Re delle Chimere" è forse un titolo affibbiatogli per scherzo, ma che ha inaspettatamente un risvolto del tutto concreto nella realtà. E' innegabile che la passione per il concetto di chimera sia un cardine della sua esperienza scientifica, il nucleo attorno a cui l'intera sua ricerca ruota da decenni e decenni. Forse è una crociata contro Dio quella che conduce il Dottore, una sfida nel dimostrare chi sia il migliore nel creare e plasmare la vita, dare una nuova forma all'esistenza o crearne una da zero, fino alla realizzazione di un essere che racchiuda in sé i millenni di evoluzione delle specie dell'intero creato. Non stupisce dunque che il primo soggetto nato dagli sforzi del suo genio sia lui stesso, una chimera generatrice di altre chimere. Non è dato sapere quali procedure abbia seguito e tutti i dati del progetto sono strettamente confidenziali, tutto ciò che conosciamo è il risultato. Forza e velocità trascendono i limiti dell'uomo comune, così come l'efficienza e la stessa catena dei fenomeni fisiologici è stata stravolta. Realizzazione ultima del processo di modifica è stata l'implementazione dei geni e tessuti della progenie chimerica artificialmente creata, il che ha reso il Dottore una specie di incubatrice umana al cui interno risiedono costrutti chimerici e non di basso livello, oltre che ad agenti chimici e patogeni dormienti richiamabili all'occorrenza per mezzo di processi fisiologici indotti.
    {Passiva - +50% +25% Forza e Velocità; la presenza di chimere e altri organismi/composti all'interno del suo corpo è puramente scenica.}
     
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        Si bloccò come di colpo.
        Il suo sguardo predeva quella ferocia fino a poc'anzi pronta ad alimentare ogni suo fendente, come se la verità avesse trovato una breccia attorno alle alte mura del suo orgoglio. E lo spauracchio di uno sbaglio si palesò a lui tremendamente, tanto che arretrò di qualche passo come a non voler sottostare all'oggettività dei fatti. Sentì quindi il dirimpettaio presentarsi, spiegandogli a ragion veduta alcuni dei punti ancora foschi di tutta quella assurda vicenda.

        Dunque dunque, io sono il Dottor Calisto, scienziato e... ubriacone, sì, diciamolo. E tu... il tuo nome è Grifis m'è parso di capire, sì? Eeeeppure, tu non sei il Grifis che io stavo cercando, non gli assomigli neanche un po', di fatto non ricordo lui avesse le ali... o un'armatura... o una spada... in effetti non aveva un cazzo di niente, è semplicemente un idiota con un vestito elegante. Dunque, Grifis numero 2, vorresti gentilmente spiegarmi perché ci stiamo massacrando in questo vicolo? Non che voglia lamentarmi, certo...[/color]

        [size=1.5]Dapprima rimase basito.
        Non poteva credere a quel che le sue orecchie stavano sentendo, poiché aver ceduto così facilmente a se stesso lo faceva sentire stupido oltre ogni dire. Come aveva fatto a lasciarsi andare a quel modo? Gli tornò in mente Khatep, che in un loro incontro volto a svelare i poteri della Vera Runa aveva perso il senno, proprio come lui poc'anzi. E più guardava Calisto, più forte nasceva il desiderio di scusarsi: cosa che non fece solo per una punta d'ostinato orgoglio.

        Vuoi sapere perché?
        Perché siamo stati gabbati entrambi, Dottore. Chi voi cercate non si chiama Grifis, perché l'unica persona in tutta Laputa con questo nome sono io.

        La sua stessa affermazione confermò l'ormai evidente realtà: Calisto non era chi Grifis credeva che fosse, idem Grifis non era la persona che Calisto andava cercando. I due, legati dall'incontro con la medesima personalità, erano stati da quest'ultima presi in giro. E indotti perfino a farsi la guerra.

        Non conosco il suo nome, ma ti posso dire che è un'assassino a cui piace attaccare le donne... importunandole un po' come stavi facendo tu in quel vicolo.
        Non ti so dire com'è il suo abbigliamento, ma so che può far saltare le cose per aria toccandole: ciò grazie ad una creatura quasi felina.

        Si sarebbe voltato qualche attimo verso est, dove in quella direzione, pur nascosta dalle altre case, c'era la palazzina dove quel maledetto aveva dato scacco matto agli Aviatori e, dopo una strenua battaglia, era riuscito a cancellare i loro ricordi. Per questo Grifis non sapeva quasi nulla di lui, ed era indotto a scambiare chiunque si comportasse come lui per l'assassino.

        Quello che voglio capire io è come hai incontrato questa persona? E perché si è spacciata per me?
        Parla!

        Ruggì come un leone dinnanzi alla gazzella, per nulla interessato -almeno per ora- a liberare Calisto dal ghiaccio opprimente. Tuttavia, se avesse esaudito le sue richieste, sicuramente quello scontro non si sarebbe concluso con un bagno di sangue...
        ...e Grifis avrebbe saputo farsi perdonare per il tremendo errore commesso.

      Su, sputa il rospo.

    Specchietto Informativo
        se per te va bene, potremmo anche concludere con un paio di post di "chiacchiere" e far valutare :nod: dovremmo aver fatto il numero sufficiente di post di combattimento :D
     
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  14. ~Steel
     
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    Parlato Calisto


    Ed ecco che i nodi venivano al pettine, infine. Se prima l'ombra del dubbio offuscava le intenzioni dell'elfo, ora la certezza dell'errore l'aveva convinto ad ascoltare non i fatti, ma le parole; il Dottore, dal canto suo, non poté che tirare un sospiro di sollievo, giacché continuare quello scontro avrebbe significato più patimenti di quanto fosse disposto a sopportare.
    Ascoltò in silenziosa attenzione la spiegazione del cavaliere, dovendo concordare sul fatto che anche lui era stato preso in giro, ingannato fin dall'inizio: non aveva mai conosciuto realmente quell'individuo, bensì semplicemente una falsa identità che aveva usato a sua convenienza. Ed in fondo, se le accuse del Falco erano veritiere, non si sarebbe aspettato di meno da un assassino che la volontà di celare la propria persona, il proprio nome, chissà, forse anche il proprio aspetto. Per quali motivi Grifis lo cacciava? Perché lo inseguiva con tanto accanimento? Oh certo, se davvero era un Comandante di qualche specie di Aviatori - così si era presentato il bastardo damerino qualche giorno prima -, allora v'era da pensare che fosse una questione di ordine pubblico: eppure Calisto vedeva oltre, percepiva qualcosa di distorto nei sentimenti dell'elfo, qualcosa che rendeva la sua avversione diversa da quella di un vigilante per l'assassino, sembrava più... personale.
    Benché la sua curiosità fosse pressante, però, decise di non chiedere ulteriori dettagli, un po' perché dubitava avrebbe ricevuto risposta, un po' perché temeva che questa si rivelasse più pericolosa che la domanda stessa.

    Il Dottore si limitò a torcere la bocca, spostando lo sguardo con fare seccato.

    Un po' maleducato per un individuo nella tua posizione che attacca un civile per... cosa, un malinteso? Chissà se la Dama lo considererebbe deplorevole.

    Lo stuzzicava con fare incalzante, senza dar peso a quelle parole che risuonavano come una velata minaccia probabilmente senza intenti; siccome, tuttavia, la sua era una posizione di svantaggio e francamente non desiderava altro che separarsi definitivamente da quell'individuo glaciale, si assicurò di rispondere:

    Comunque... so solo che questo tipo diceva di chiamarsi Grifis, comandante dei Top Gun o qualche cagata simile. Ero giù nella zona industriale, a conversare piacevolmente con una donna, che spunta fuori 'sto tipo mezzo ubriaco, un damerino pomposo; capirai, cerco di allontanarlo, prima che importuni la fanciulla, ma tempo trenta secondi e mi esplode un chiosco di fianco. Da quel momento ho perso le sue tracce, ma non prima che lo stronzo mi bombardasse un paio di volte rovinandomi la camicia nuova. Tutto qui, contento?

    E lo fissò con una faccia sciupata ed innervosita, stanca di quell'interrogatorio unilaterale e decisamente poco gentile.

    Il ghiaccio che lo ingabbiava aveva cominciato finalmente a sciogliersi, e sopra i due non fioccava più quella spettrale neve magica che aveva imbiancato il caldo vicolo scuro, tingendolo di bianco e nero. La cosa che più incuteva soggezione era però il silenzio, quella pesante cappa che pareva ricoprire loro e i dintorni circostanti: dopo tutto il caos e il rumore, solo il silenzio e la desolazione, forse che ogni essere vivente avesse intelligentemente liberato la via, dileguandosi nel nulla per evitare di essere trascinata in quell'insensata entropia.


    Non ho messo lo specchietto, perché tanto è lo stesso di prima. :sisi:
    Un appunto, Calisto non può essere sicuro che quello davanti a lui sia Grifis comandante degli Aviatori, ha tirato a indovinare giusto perché Kira si era presentato così a lui. :sisi:
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Grifis

    Status Generale
      Status Fisico: Ferita alla fronte, lieve sanguinamento; lieve contusione al petto; scarica elettrica sul fianco; danni da sparo al braccio (80%).

      Status Emotivo: Deciso a svelare l'identità di Calisto.

      Danni Subiti: Basso alla fronte e al petto; Basso al fianco; Basso al braccio.

      Mana Totale: (65%).

      Mana Consumato: (0%).

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    Attive 2° Turno
      Nessuna

      Nessuna
    Elenco Equip
      Armatura d'Argento del Falco

      { Equip: Armatura + Scudo }

      { Passiva Peso Leggero }

      { Passiva di volo fino a 5 mt in duello }

      { Attiva di movimento rapido a Consumo Medio }

      { Attiva di Difesa Fisica a Consumo Variabile }

      Balmung Spada degli Spiriti Silvani

      { Equip Spada }

      { Passiva che annulla i poteri Anti-Attacchi senza consumo }

      { Attiva a Consumo Basso d'evocazione elementale tramite spiriti }

      Vera Runa dell'Acqua

      { Equip Runa }

      { Passiva che induce chi in possesso di Auspex a considerare gli attacchi come di un livello superiore al normale }

      Bussola d'Oro Rosa dei Venti9

      { Equip Bussola }

      { Auspex Attivo a Consumo Variabile }

    Elenco Passive
      Elfic Eritage

      { Passiva di eterna bellezza, only gdr }

      Sonata Arctica

      { Passiva Aura di Riverenza fino a livello medio }

      { Passiva che aumenta gli influssi psicologici del 50% }

      Etlreth The White Album

      { Passiva Malus all'avversario pari al 25% ai Riflessi e alla Velocità }

      { Passiva di Istant-Cast }
    Maggiori info in scheda (link in firma).
    Post Attivo

        Lo riempì di collera l'idea d'essere stato gabbato.
        E non da un personaggio qualunque, bensì proprio da quel maledetto: l'assassino di Anthea si prendeva ancora una volta gioco della sua persona, sfruttando il nome del Falco per evitare la gogna e costringendo quest'ultimo a racimolarne i danni. Una vena d'odio s'ingrossò, nascosta sotto l'elmo rapace. Gli occhi, di cristallo fine, indagarono Calisto.

        Un po' maleducato per un individuo nella tua posizione che attacca un civile per... cosa, un malinteso? Chissà se la Dama lo considererebbe deplorevole.

        Non gli fece alcun piacere sentire quell'altro che sputava veleno sul nome della Dama, ma lasciò correre dal momento che aveva ragione: l'errore era stato suo, aveva lasciato che il desiderio di vendetta corrompesse le sue gesta fino a quel punto. Anche se a malincuore, dovette scusarsi.

        Ha ragione, le porgo le mie sentite scuse.
        E' vero che voi avete creato un bel trambusto, chiedendo di me in giro... ma l'idea di aver finalmente trovato quel maledetto ha annebbiato la mia ragione. Di questo mi scuso.

        Riposta definitivamente l'arma nel fodero, al Falco non restava che attendere la fine degli incanti da lui operati, assistendo quindi alla liberazione del Dottore.

        Sarà mia premura che tu riceva tutte le cure del caso: sarai mio ospite finché non avrò compensato alla mia scortesia.
        E intanto, mi aiuterai a capire meglio cosa è successo... e dove è avvenuto questo bombardamento.

        Avrebbe fatto discendere il suo grifone Caska, lodevole quanto potente cavalcatura, cosicché condurre Calisto all'Albero-Casa avrebbe richiesto poco tempo, di quello prezioso che Grifis intendeva sfruttare per poter dare scacco matto all'assassino laputense.

      Su, sputa il rospo.

    Specchietto Informativo
        bon allora io dire di far valutare il tutto come una semplice giocata, dato che a conti fatti lo scontro non si è concluso e quindi da regolamento non credo valga come tale. fammi sapere :sisi:
     
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15 replies since 3/7/2012, 11:32   193 views
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