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Cunicoli d'Ingresso

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Il caldo era così opprimente che fui costretto a levarmi la tunica di dosso e ad arrotolarmela sul capo, per evitare un'insolazione. Avevo girovagato in quell’inferno di sabbia e roccia per tre giorni, prima di trovare aiuto… e che aiuto avevo trovato!
    Una carovana composta da una decina di persone, capitanata da uno strano tizio con una lunga treccia di capelli rossi e senza un occhio; l’uomo - che presentava uno snervante accento francese -, mi disse che mi aveva trovato svenuto sulla sabbia, forse per la mancanza d’acqua, o forse per la troppa fatica. E a loro, per fortuna, l’acqua proprio non mancava.

    Dopo un giorno di viaggio, il francese mi prese da parte e mi indicò un punto indistinto davanti a sé.
    “Là!” disse. “Là comincia la tua nuova vita, mon amì.”

    Davanti a me c’era la base di un complesso di roccia alto un centinaio di metri, occhieggiato da alcune aperture che mi parvero fenditure nella pietra; eppure, man mano che ci avvicinavamo, notai che non tutte erano caverne naturali: alcuni di quei passaggi erano inequivocabilmente scavati da mano umana.
    La grossa spaccatura al centro del crepaccio fungeva da entrata, lo dedussi dalle file di carri che ne uscivano; tutto attorno, a ridosso della parete rocciosa, numerose carovane restavano accampate, protette dall’ombra del crepaccio, in attesa di ripartire per chissà dove.

    “Una città?” chiesi.
    “Solo il suo vestibolo”, sentii rispondere “La città è più sotto.”


    Appunti di un carovaniere


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    Bocca dell'Inferno
    { Accesso alla Città }

    Molte sono le teorie che riguardano l’origine di Merovish.
    C’è chi sostiene che sia il frutto degli scavi di giganteschi Wyrm ancestrali, altri pensano che una civiltà superiore - scomparsa da secoli - abbia scavato la Tana come rifugio dalla morsa infernale dello Yuzrab; altri ancora pensano che si tratti di grotte completamente naturali, occupate dai naufraghi che ne modificarono l’aspetto ad ogni cambio generazionale, fino a renderla quel che è oggi.

    bkpwyhmL'entrata principale della Tana - o per lo meno una di quelle più stabili, dal momento che il capriccio delle sabbie e della Riscrittura tende spesso a cancellarne alcune e a crearne di nuove - è rappresentata da uno squarcio verticale che, come un grossa crepa, taglia in due blocchi il complesso roccioso.

    Tutt'attorno a questa rudimentale entrata sono state scavate nella roccia numerose postazioni di avvistamento, fitte di balconate e passerelle di corda usurate dal tempo, da sempre usate dalla guardia regolare di Merovish per restituire una qualche parvenza di legge nella capitale del Presidio Sud; oggigiorno molte delle strutture sono poco meno di abitazioni abusive, usate come punti di osservazione delle carovane in entrata e in uscita: dopotutto ci sono sempre spie di organizzazioni rivali interessate al monitoraggio dei traffici commerciali. Non è raro trovare anche unità della Legione delle Sabbie, con l'importante compito di pattugliare i confini esterni della città e assicurarsi che le sue leggi siano rispettate anche così lontano dal suo cuore pulsante.

    L’entrata è mastodontica, tanto grande che permette a due carovane - complete di animali da traino e carri - di passare una affianco all’altra senza difficoltà, calcando la pavimentazione di nuda pietra che va poi sfumandosi in un selciato di marmo macchiato dal tempo. A pochi passi dall'ingresso, un posto di blocco della Legione ferma chiunque voglia varcare i confini della Tana. Questa rudimentale dogana ha il compito di controllare e registrare le merci in arrivo, come anche d'istruire i nuovi arrivati riguardo le leggi vigenti nella capitale meridionale. Salvo casi eccezionali, a nessuno è vietato l'ingresso a Merovish e non vi sono tasse di transito. È credenza popolare che sia compito della città stessa valutare i suoi nuovi figli, premiarli qualora li ritenga degni di attenzione e sfoltire dal gruppo chi non lo è.

    Man mano che si prosegue, il cunicolo si restringe sensibilmente, senza però risultare claustrofobico. Ben presto di divide in più diramazioni che prendono varie direzioni, scendendo sempre più in profondità verso la città sotterranea. Naturalmente, complice il continuo ridisegnarsi delle gallerie, non ci sono indicazioni di percorso: una delle regole non dette della Tana richiede di sapersi orientare nei suoi budelli sotterranei, anche se sono numerosi gli esploratori ambiziosi che - nel tentativo di tracciare una mappa - hanno imboccato il cunicolo sbagliato per non fare mai più ritorno. Non tutte le gallerie, infatti, portano alla città, e solo chi è sopravvissuto abbastanza da abituarsi alla vita nella Terra Ostile sa riconoscere i passaggi da evitare: questi ultimi sono generalmente sempre i meno illuminati. Ma anche questo è un accorgimento molto relativo nell'eterna penombra del sottosuolo.

    Questo non è l'unico accesso alla Capitale del Presidio Meridionale. Molti sono i mercanti che, nel tentativo di portare merci di contrabbando all'interno della città, hanno trovato vie alternative, nascoste agli occhi della Legione. Questi passaggi alternativi sono tuttavia nascosti ai più, individuabili solo grazie all'aiuto di chi già ne conosce le entrate. Garantiscono l'anonimato a chi non desidera che la sua presenza sia nota alle istituzioni della Tana, al rischio però di perdersi per sempre in un dedalo inestricabile di cunicoli neri come la pece, di finire schiacciati da un crollo improvviso o, peggio ancora, di capitare nella tana di un Tarian.


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    Ventre dell'Abisso
    { Profondità Inesplorate }

    Strane storie circolano su Merovish e i suoi cunicoli.
    Una fra le tante è quella del cosiddetto Upperdark, un curioso fenomeno che si verificherebbe lungo i corridoi di pietra che portano verso la Tana… o verso le sue Profondità.

    Stando a quel che si vocifera in merito - poco più di stralci di racconto passati sempre da amici di amici - sembrerebbe che, superata una certa soglia di profondità che varia da cunicolo a cunicolo, d'un tratto qualunque fonte di luce si spenga inesorabilmente, lasciando il viaggiatore nella più completa oscurità.

    5mjpZdMIl motivo per cui l'evento si verifichi è sconosciuto, rendendolo tanto imprevedibile quanto inevitabile: all'improvviso le torce smetteranno di illuminare, i fuochi - pur senza estinguersi - non saranno più in grado di proiettare il loro bagliore, e qualsiasi dispositivo tecnologico diventerà inservibile; sembrerebbe che neppure quegli occhi capaci di squarciare il velo notturno riescano a vedere attraverso l'Upperdark.

    Non si hanno notizie certe sulle cause, ma ovviamente sono molte le ipotesi: c'è chi pensa si tratti di un fenomeno naturale dovuto allo sbalzo di pressione, unito ad un particolare effetto ottico dato dalla conformazione rocciosa; altri sostengono che quei tratti di cunicolo siano maledetti… ed è questa la versione più diffusa da chiunque abbia necessità di passare spesso da quelle parti, e certe volte i particolari dei racconti presentano dettagli a dir poco inquietanti.

    Una voce va diffondendosi, fin dai tempi delle prime colonizzazioni.
    Una voce sottile ma persistente, una voce che afferma che in quei cunicoli sia celato un segreto così importante che, quando giunse il momento di nasconderlo, qualcuno rubò tutta la luce di quei luoghi, oscurandoli per sempre.



    Edited by Jira - 20/5/2018, 19:36
     
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