Lo spettro del dolore presente

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  1. † Peste †
     
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    Buio.

    Siete morti? Possibile. Alcuni di voi erano a pochi metri da una frattura nello scafo di un'astronave, senza alcuna protezione dalle temperature gelide dello spazio interstellare. Un uomo in una navicella in decompressione non ha neppure il tempo di accorgersi del pericolo prima di trasformarsi in una statua di ghiaccio.

    Luce. Ombra.

    Se vi sentite come se qualcuno vi avesse ficcato un tritatutto al titanio nel cervello, invece (cosa che effettivamente è), allora tranquilli: siete ancora vivi! Forse non vorreste esserlo, ma questi sono i rischi del viaggiatore tra i mondi.
    ...non avrete mica pensato che un viaggio all'Inferno fosse come una passeggiata al mare, nevvero?

    Luce. Ombra.
    E una voce.


    « ...uh-hu, niente commozione cerebrale tu.... »
    Luce. Ombra.

    È la mia torcia quella che ora si pianta negli occhi di Grifis, abbagliandolo temporaneamente. Non si sa mai, fare avanti e indietro dai ricordi altrui (esperienze sensoriali incluse) effettivamente può essere un'esperienza traumatica... e -perdinci!- le memorie di un asghabardiano non sono esattamente quel che si dice "rose e fiori". « Beh, per esser appena diventato una crocchetta di pollo hai decisamente un bell'aspetto. » dissi, elargendo uno smagliante sorriso a quarantadue denti prima di ficcare uno stetoscopio sul petto di Saddler, sdraiato a terra accanto a Grifis 'crocchetta-di-pollo' Minos. « Per caso vedi doppio, le orecchie ti ronzano, percepisci un cattivo sapore in bocca, ti senti confuso, stordito o assonnato? » domandai amichevole - e un-due, un-due, a ritmo col suo vigoroso cuore di volpe lo stetoscopio si spostò prima in zona polmoni e poi ancora più in basso verso le viscere del corpo.

    Ah, la cara vecchia medicina di base: una ventata di fresca piacevolezza ogni volta che provette e becher diventavano troppo asfissianti.

    « Bene bene, state tutti bene! » esclamai. « State tutti bene, e questo è l'importante, giusto? » Sorrisi come se mi aspettassi davvero che gli Aviatori, sdraiati mezzi morti sul pavimento di uno stanzino d'ospedale, ci credessero davvero. E in fondo... perché no? La mente umanoide è una cosa così piacevolmente limitata e autolesionista che sarebbe disposta a credere di tutto pur di non subire smacchi alla sua personalissima concezione della realtà. Persino gli dei a volte ignorano quale prodigiosa amnesia o bizzarra menomazione son disposti a subire pur di non ammettere la verità davanti al loro naso.
    Per fortuna lui non era una semplice divinità.

    « Ora, immagino che siate tutti un po' frastornati dal cambio di ambientazione, quindi credo che sia opportuno per me fornire alcune informazioni basilari. Vi prego di prestare molta attenzione, poiché siamo in ritardo sulla tabella di marcia e conviene a voi ancor più che a me che la tempistica sia rispettata. Capirete tra un istante. »
    Mi schiarii appena la voce, poi continuai.

    « L'essere che voi chiamate Morte non è l'unica della sua specie, né i suoi interessi non sono condivisi dalla totalità dei suoi simili: altri di noi, incluso il sottoscritto, hanno molto a cuore il vostro ritorno a casa assieme al vostro amico non più defunto. Purtroppo alcune spiacevoli circostante ci impediscono di intervenire direttamente nella questione, ma auspichiamo che con qualche piccola... spintarella, ecco, siate in grado di collezionare un completo successo. »
    - inserire qui un ammiccamento complice -
    « Avete già incontrato mia sorella nel Limbo asghabardiano, sotto le mentite spoglie della piccola Fiume, quando vi ha telepaticamente parlato di quanto impedisce allo scomparso Aviatore di ritornare su Endlos come redivivo, le cosiddette 'catene'... come mia sorella le ha così poeticamente definite. Ciò considerando abbiamo approntato per ciascuna di esse un ricordo particolarmente significativo che vi aiuti nella comprensione della catena suddetta e possa suggerirvi un modo per eliminarla, liberando così l'anima del fu Jattur J.Ellah Shattur. Tengo a precisare che parliamo di costrutti puramente emotivi e morali, non di costrizioni magiche o metamagiche di Morte. »

    « La nave su cui è stato imbarcato il vostro amico Jattur, la Sphinra, è stata attaccata dall'incrociatore da battaglia yattoriano Vengeance in data quindici febbraio 1207α. Oggi è il ventotto febbraio del medesimo anno, quindi sono passate quasi due settimane: in questo lasso di tempo la Sphinra ha completato le riparazioni tornando con successo in territorio sicuro e l'impero asghabardiano ha iniziato i preparativi per respingere quello che sarà il più grande tentativo di invasione -o meglio, di distruzione- da oltre quarant'anni. » Feci una piccola pausa per permettere loro di digerire l'ingente mole di informazioni. « Secondo il profilo personale di Jattur fin dall'attracco della Sphinra il vostro amico è rimasto in cura presso l'ala psichiatrica dell'ospedale militare della base navale di Gherad (dove ci troviamo attualmente) a causa di una grave forma di disturbo acuto da stress... in poche parole è rimasto sconvolto dalla perdita di sua moglie. »

    « La mia identità è quella del dottor Moriarty Halary e voi sarete i miei assistenti, nonché dottorandi in psichiatria. Dato che non ho avuto tempo di scegliere identità appropiate per ciascuno di voi siete liberi di decidere autonomamente i vostri nomi e cognomi, purché vi comportiate in modo consono al vostro ruolo: vi ricordo che questo è prima di tutto un ospedale. Ora... »

    Con uno svolazzo del mio camice tirai fuori un grosso cipollone d'oro da una tasca e controllai l'ora. « Bene, abbiamo ancora un paio di minuti. » dissi, alzando lo sguardo sugli Aviatori. « Domande? »

     
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    Il Nibbio

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    « ...uh-hu, niente commozione cerebrale tu.... »
    una voce lontana si affacciò lentamente ai bordi della sua coscienza
    « Beh, per esser appena diventato una crocchetta di pollo hai decisamente un bell'aspetto. »
    pian piano poté di nuovo sentire consapevolezza di sé, e lottò per aprire gli occhi
    « Per caso vedi doppio, le orecchie ti ronzano, percepisci un cattivo sapore in bocca,
    ti senti confuso, stordito o assonnato?
    »

    Finalmente, le ciglia del Nibbio fremettero, e lui riuscì con fatica a sollevare le palpebre... ma fu uno sforzo simile a staccare le dita dalla carta moschicida o forzare una saracinesca sprangata con un piede di porco.

    « Bene bene, state tutti bene! »
    la stessa voce di prima si ripetè, e le iridi di cielo si mossero a cercarne la fonte
    « State tutti bene, e questo è l'importante, giusto? »

    Lo sguardo ceruleo identificò l’origine di quella fiumana di parole nell’immagine di un signore un po’ attempato -cioè, sì, beh: era più vecchio di lui, ecco-, distinto, e vestito di un camice che pareva identificarlo come un dottore di qualche tipo... e quella considerazione gli riportò alla mente ogni cosa in un lampo: la morte di Jattur, il viaggio all’Inferno, i ragazzi del Limbo, il corso di addestramento sulla Sphinra... e l’attacco.

    « Ora, immagino che siate tutti un po' frastornati dal cambio di ambientazione, quindi credo che sia opportuno per me fornire alcune informazioni basilari. Vi prego di prestare molta attenzione, poiché siamo in ritardo sulla tabella di marcia e conviene a voi ancor più che a me che la tempistica sia rispettata. Capirete tra un istante. »

    In risposta all’accesso di adrenalina, i suoi nervi si contrassero, e il biondino si mise a sedere di scatto, guardandosi intorno freneticamente: Drusilia, Yoko, Grifis... la vista dei suoi compagni -stesi sul pavimento accanto a lui- lo tranquillizzò, ma... e Jattur?

    Senza celare un’espressione interrogativa -resa accigliata dal disappunto e dalla confusione- il Nibbio trafisse lo sconosciuto con un’occhiataccia; tuttavia, prima che avesse il tempo di ordinare i pensieri e cominciare a far domande, l’uomo parlò di nuovo, anticipando la risposta a quesiti del tipo: “dove siamo?” “Che ne è stato degli altri?” “E tu, chi cavolo sei?”

    « L'essere che voi chiamate Morte non è l'unica della sua specie, né i suoi interessi non sono condivisi dalla totalità dei suoi simili: altri di noi, incluso il sottoscritto, hanno molto a cuore il vostro ritorno a casa assieme al vostro amico non più defunto. Purtroppo alcune spiacevoli circostanze ci impediscono di intervenire direttamente nella questione, ma auspichiamo che con qualche piccola... spintarella, ecco, siate in grado di collezionare un completo successo. »

    Ciò che Ryusang udì parve sortire l’ambiguo effetto di tranquillizzarlo e metterlo al contempo in allarme: da una parte, una spiegazione del genere rispondeva a molte delle sue domande e spazzava via anche molti dubbi inespressi circa il perché e il percome gli stava capitando quel che gli era capitato, ma dall’altra... domande a cascata, come se piovesse: chi cavolo era quello? Che cosa voleva da loro? Che cosa c’era davvero dietro a tutta quella faccenda? Perché Jattur era dovuto morire? Ma soprattutto: dov’era, adesso, quella stronza che l’aveva ucciso?

    « Avete già incontrato mia sorella nel Limbo asghabardiano, sotto le mentite spoglie della piccola Fiume, quando vi ha telepaticamente parlato di quanto impedisce allo scomparso Aviatore di ritornare su Endlos come redivivo, le cosiddette 'catene'... come mia sorella le ha così poeticamente definite. »
    questo riportò alla realtà il Sergente dalle sue elucubrazioni: ricordava quella bambina...
    « Ciò considerando abbiamo approntato per ciascuna di esse un ricordo particolarmente significativo che vi aiuti nella comprensione della catena suddetta e possa suggerirvi un modo per eliminarla, liberando così l'anima del fu Jattur J.Ellah Shattur. Tengo a precisare che parliamo di costrutti puramente emotivi e morali, non di costrizioni magiche o metamagiche di Morte. »

    Prendendosi il mento in una mano, il Nibbio reclinò da una parte l’ispida testa bionda con aria perplessa: quello aveva l’aria di essere un discorso molto complicato, ma... da quello poteva dipendere la salvezza di Jattur; insomma: era per aiutare un amico... così cercò comunque di sforzarsi e di capirci qualcosa.

    « La nave su cui è stato imbarcato il vostro amico Jattur, la Sphinra, è stata attaccata dall'incrociatore da battaglia yattoriano Vengeance in data quindici febbraio 1207α. Oggi è il ventotto febbraio del medesimo anno, quindi sono passate quasi due settimane: in questo lasso di tempo la Sphinra ha completato le riparazioni tornando con successo in territorio sicuro e l'impero asghabardiano ha iniziato i preparativi per respingere quello che sarà il più grande tentativo di invasione -o meglio, di distruzione- da oltre quarant'anni. »
    da come parlava, quel tipo sembrava sapere tutto... e forse era proprio così
    « Secondo il profilo personale di Jattur fin dall'attracco della Sphinra il vostro amico è rimasto in cura presso l'ala psichiatrica dell'ospedale militare della base navale di Gherad (dove ci troviamo attualmente) a causa di una grave forma di disturbo acuto da stress... in poche parole è rimasto sconvolto dalla perdita di sua moglie. »

    Così Alysia non ce l’aveva fatta...
    Mestamente, ma con poca meraviglia, Ryusang abbassò il capo e mandò giù il magone con un sospiro, prendendo per sé un attimo di silenzioso raccoglimento al fine di onorare la memoria di un commilitone a cui si era comunque affezionato; amareggiato, ascoltò il resto.

    « La mia identità è quella del dottor Moriarty Halary e voi sarete i miei assistenti, nonché dottorandi in psichiatria. Dato che non ho avuto tempo di scegliere identità appropriate per ciascuno di voi siete liberi di decidere autonomamente i vostri nomi e cognomi, purché vi comportiate in modo consono al vostro ruolo: vi ricordo che questo è prima di tutto un ospedale. Ora... »
    con fare teatrale, l’uomo controllò l’ora da un vecchio orologio da taschino
    « Bene, abbiamo ancora un paio di minuti. Domande? »

    Il dottore sollevò lo sguardo, e passò in rassegna i suoi ex-pazienti e ora dottorandi.
    Ryusang incontrò i suoi occhi, sostenendone il tiro per un lungo momento; poi...
    il suo stomaco dette in un lungo e sordo brontolio. Per nulla imbarazzato, il biondo sollevò la mano per chiedere la parola come un bravo studente.

    « Dov’è il distributore degli snack? »
    chiese con voce serissima ed espressione altrettanto ferma
    « Credo di avere un calo di zuccheri... »

     
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    "La coscienza è il caos delle chimere, delle cupidigie e dei tentativi, la fornace dei sogni, l’antro delle idee di cui si ha vergogna; è il pandemonio dei sofismi, è il campo di battaglia delle passioni. Penetrate, in certe ore, attraverso la faccia livida d’un uomo che sta riflettendo, guardate in quell’anima, in quell’oscurità; sotto il silenzio esteriore, vi sono combattimenti di giganti come in Omero, mischie di dragoni ed idre e nugoli di fantasmi, come in Milton, visioni ultraterrene come in Dante. Oh, qual abisso è mai quest’infinito che ogni uomo porta in sé e col quale confronta disperatamente la volontà del cervello e gli atti della vita!".
    Victor Hugo.


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    Ospedale militare, ala psichiatrica.
    Base navale di Gherad, Asghabard.
    28/02/1207α

    Buio.

    Un sonno profondissimo e senza sogni la avvolse nel tepore del suo manto imbrigliando la sua coscienza e non dandole modo di rispondere delle sue azioni, o almeno fu quello che credette quando, infastidita da un mal di testa tale da farle pensare di essere finita di profilo sotto un rullo compressore, aprì gli occhi lasciandosi sfuggire un mugolio sofferente. Con uno sforzo immane piantò i gomiti appena dietro la schiena, issandosi a scatti e cercando di far chiarezza su dove si trovasse e perchè. Sembrava come... come si chiamava? Ah, si... un "post-sbronza". In realtà non aveva idea di come ci si sentisse, ma tanto tempo fa una tale Alhandra le aveva spiegato che era come se la propria scatola cranica fosse stata scoperchiata da un chirurgo pazzo che -come se non bastasse- era stato illuminato dalla splendida pensata di eliminare da quell'indifeso calice fatto di ossa, sangue e parti molli, zone intere di cervello con il cucchiaino, giusto perchè gli era venuta la voglia di fare il trasgressivo. Ed ovviamente, da brava brutta copia di Victor Frankenstein, non gli importava nemmeno un pò che il cervello su cui sfogava i suoi istinti creativi era di una persona ancora viva... ancor meno se il cervello era il tuo.

    Uno scatto di addominali, ed il busto di Drusilia raggiunse la posa eretta. Incrociò le gambe, stropicciandosi gli occhi per poi massaggiarsi le tempie prima in senso orario, poi antiorario.

    « Bene bene, state tutti bene! » sentì parlare una voce maschile. « State tutti bene, e questo è l'importante, giusto? »
    ...
    Si, col cavolo che stavano bene.

    Stava così bene che non sapeva nemmeno dove si trovava e con chi stava parlando. No, non aveva perso la memoria, o almeno non lo credeva. Ricordava perfettamente che si era messa in viaggio nel mondo dei morti con una sua squadra di aviatori, e ricordava anche un'esperienza da cadetti in compagnia di Jattur Shattur e la moglie, anche se di fatto non le era ancora chiaro che nesso avessero le due cose... e poi buio e... quella stanza. Si guardò intorno. C'erano tutti ed erano soli in compagnia di un tipo strano vestito da dottore che parlava di una certa "tabella di marcia", rendendola così ancora più confusa di prima, se questo fosse stato possibile. Come se non bastasse, il mal di testa le impediva di ragionare.

    « L'essere che voi chiamate Morte non è l'unica della sua specie, né i suoi interessi non sono condivisi dalla totalità dei suoi simili: altri di noi, incluso il sottoscritto, hanno molto a cuore il vostro ritorno a casa assieme al vostro amico non più defunto. Purtroppo alcune spiacevoli circostanze ci impediscono di intervenire direttamente nella questione, ma auspichiamo che con qualche piccola... spintarella, ecco, siate in grado di collezionare un completo successo. »

    Non appena sentì il nome di Morte, il sopracciglio castano andò ad incurvarsi interessato e sospettoso al tempo stesso, angolo ad ala di rondine che si fece ancor più acuto quando gli occhi di limpido smeraldo incrociarono lo sguardo ammiccante del dottore. Tuttavia tacque, forse nella speranza di capirci finalmente qualcosa in tutto quel delirio. Anche perchè, lo sentiva, la sua pazienza era ormai agli sgoccioli. Sentì dunque tutto ciò che aveva da dire, dalla vera identità della piccola Fiume alle catene di Jattur, a dove si trovavano -l'ala psichiatrica di una base navale dove anni fa fu ricoverato Jattur a causa del trauma della perdita- e soprattutto perchè si erano messi a fare i turisti nei ricordi del loro amico defunto.

    Tutto più chiaro, tutto molto più semplice.
    Ma il punto restava un altro.

    « Bene, abbiamo ancora un paio di minuti. Domande? »

    Mandando al diavolo i dolori ed i muscoli che non sembravano ancora rispondere totalmente ai suoi ordini, fece appello alle forze che le erano rimaste per rialzarsi, e superando il suo piccolo Ryusang tutto preso ad alzare una mano come uno scolaretto, lei si piantò davanti al suo interlocutore con fare più deciso, mani impuntate sui fianchi morbidi ed occhi fissi sui suoi a distanza ravvicinata. Nonostante lui avesse detto che li avrebbe aiutati, in quelle parole c'era qualcosa, come un dettaglio essenziale lasciato sottinteso che non la soddisfaceva. Non a caso le labbra morbide di un rosso corposo erano serrate fra loro e leggermente curvate verso il basso, segnodi perplessità e diffidenza quantomai evidente, almeno per chi la conosceva.

    pestedru

    -Dottor Halary, chiedo perdono per i miei modi forse un pò bruschi e poco cortesi, ma mi succede spesso quando ho il sospetto che qualcuno mi stia prendendo in giro.

    Si avvicinò di un altro passo restando in quella posa rigida e sostenendo il suo sguardo senza problemi, più che sfida, una volontà di andare ben oltre il cristallino di quel medico reale o illusorio che fosse.

    -La prego, mi illumini. Quale è il suo vero nome? E per quale ragione ci state aiutando? Cosa non vi permette di agire direttamente nella faccenda? E perchè non ci avete chiarito cosa avevate in mente prima di farci finire in pieno bombardamento?

    Le palpebre si strinsero, il volto corrucciato di una donna che per esperienza aveva imparato a non credere a ciò che a prima vista poteva sembrare un miracolo. Anche il cavallo di Troia era un dono inatteso, un simpatico uovo pasquale con decine di soldati pronti ad infilarti una spada nelle viscere ed a bruciare tutto ciò per cui tu ed i tuoi avi avevate lavorato per tutta la vita come "sorpresa" al suo interno. Anche le coperte regalate dagli inglesi agli indiani Delaware sembravano un tentativo di abbandonare le armi per quello stupidissimo conflitto... se non fossero state volutamente infette di vaiolo al sol fine di decimarli in una delle prime guerre batteriologiche della storia. Anche Aisiling sembrava un angelo del cielo sceso ad aiutarla e sostenerla nelle sue disgrazie familiari, se solo non avesse avuto l'intento di usare le sue confidenze come arma per sterminare il casato dei Galanodel.
    Sarebbe stato davvero meraviglioso che, finalmente, dopo una vita di stenti, qualcuno si fosse smosso dai "piani alti" per correrle in soccorso e risparmiarle di trasformarsi controvoglia in predatrice, ferire e ferirsi semplicemente per sopravvivere, far semplicemente valere ciò che era diritto suo come di tutti gli altri.

    Sarebbe stato davvero un miracolo.
    Un magnifico, agognato ed assai sperato miracolo.
    Peccato che no, lei aveva smesso di credere nei miracoli da parecchio tempo.


    luxva

    crocedrusilia
    » Status Energetico: ???

    » Status Fisico: sintomi simili ad un post-sbronza XD

    » Status Psicologico: sofferente, infastidita tuttavia ancora lucida.

    » Note: Passive sempre attive, grifone sempre latitante ed attualmente faccia a faccia (letteralmente) con il simpatico dottore.

    Oggetti:
    Armi:
    • Alcarcalime
      (arco+frecce= 2pt)
      IMMAGINE ALLEGATA
      Dimensioni: 1m circa
      Materiale con cui è fatto: Lega proibita argentata con rune elfiche in oro ricamate lungo tutto l'arco.
      Descrizione: Arco di una gittata elevatissima: circa 30m.

    • Nanatsusaya
      (spadone semplice= 1pt)
      IMMAGINE ALLEGATA
      Dimensioni: 1m circa
      Materiale con cui è fatto: Caos cristallizzato.
      Descrizione: Una lama di raffinata bellezza, appare come uno spadone di un singolare materiale trasparente con ben sette punte. In più emana una inquietante aura violacea.


    Famiglio:
    • Grifone adulto
    Descrizione in scheda.

    Occhi congiunti
    Descrizione in scheda.


    » Abilità Passive

    →Aura di Venere» {malia d'Amore}: descrizione in scheda.

    →Aura dei Giusti» {malia di Carisma}: descrizione in scheda.

    →Resistenza alle Manipolazioni Psichiche» {anti-malia}: descrizione in scheda.

    →Volontà di ferro» {Bonus enegetico del 10%}: descrizione in scheda.

    →Essenze e presenze nascoste» {auspex passivo 15m}: descrizione in scheda.

    →Legame con la Fonte» {resistenza a veleni e malattie}: descrizione in scheda.

    →Linfa degli Angeli» {proprietà del sangue dei Galanodel}: descrizione in scheda.

    →Linfa degli Angeli:» {proprietà del sangue}: momentaneamente bloccata.

    →Vista Ultra - Sviluppata 1» {scurovisione}: descrizione in scheda.

    →Vista Ultra - Sviluppata 2» {potenziamento vista}: descrizione in scheda.

    →Librarsi in volo» {volo fino a 5m}: descrizione in scheda.

    →Istant Casting» {potenziamento rapidità magica}: descrizione in scheda.

    →Wind speed» {Bonus Velocità 50%}: descrizione in scheda.

    →Angel's Fall» {Bonus Destrezza/Agilità 50%}: descrizione in scheda.

    →Nature Reverence» {comando agenti atmosferici}: descrizione in scheda.

    →Veritas» {discernere bugie}: descrizione in scheda.

    →Arciere Arcano» {frecce magiche}: descrizione in scheda.

    →Chaos» {spada mutaforma}: momentaneamente bloccata.

    →Visioni del futuro» {passiva di quest}: Anticamente i vivi interrogavano i morti sul loro futuro, ma quando sono i morti stessi a domandare di ciò che deve ancora avvenire le cose possono farsi bizzarre. Il possessore di questa passiva ha chiesto dell'ignoto nella terra dei morti e si è caricata di parte del loro fardello: essa sa cosa avverrà e potrà scegliere tra i vari, possibili futuri quello a lei più gradito... ma il presagire del bivio porterà alla sua mente un danno basso alla propria mente.
    Visioni da verificarsi: 0/8


    →il Quarto e Ultimo Sigillo» {passiva interpretativa}: Viene la Morte, quarta ed ultima a venire. Viene, e le prede sono già fiaccate dall'azione di fratelli e sorelle. Viene, e pone il sigillo all'ultimo atto di un mondo.
    A p o c a l i s s e
    Quando la Morte passa sulle ceneri di ciò che Guerra, Pestilenza e Carestia hanno bruciato, appestato e polverizzato, niente può salvarsi: quanti credono di essersi salvati, sono stati semplicemente risparmiati per dopo.
    E lo sanno. Cercano di dimenticarlo, ma lo sanno.
    "Uccidere" la Morte, scacciarne temporaneamente l'essenza, non basta per considerarsi salvi: una volta che tutto sembra finito, i danni restano. Il dolore delle persone amate, dei cari estinti, delle ferite subite, degli animi lacerati, delle torture inflitte. Rimangono sempre, senza svanire mai. Come un prurito ad un arto che non esiste più, che ogni tanto torna a tormentarci. Come gli spettri del passato, che non si danno requie.
    Alcuni impazziscono. Altri, più sfortunati, sopravvivono per vedere.


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    Edited by Drusilia Galanodel - 9/7/2012, 02:37
     
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    aviatori1pcopia

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    ~ G R I F I S ~
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    Si rialzò lentamente.
    Se la prese molto comoda, rammentando solo d'aver varcato la soglia di quel portale.
    Che cosa era successo? Perché non serbava alcun ricordo? Guardandosi attorno, dolorante, si sentì come se avesse subito una qualche bomba nucleare dritta sulla nuca.
    E questo non lo rese molto contento.

    Abbassa la voce...-sibilò al tizio in camice, soffermandosi solo dopo sulle sue parole...-
    Come mi hai chiamato?


    Crocchetta di pollo?
    Sarebbe balzato in piedi, il Falco.
    Peccato che non ne ebbe affatto la forza, poté sono guardare in cagnesco l'altro mentre si sincerava delle condizioni dei presenti; e quando fu sicuro che tutti -ad eccezione di Jattur- fossero integri, provò a rimettersi in piedi. Non prima d'aver poggiato la mano sulla sua spada.

    Se hai finito di cianciare, Peste.


    Chiosò.
    Non ci volle un genio a capire, riflettendo un'attimo su tutto il suo sproloquio: aveva parlato di Morte e di altri a lei simili, specificando che "altri di noi, incluso il sottoscritto";
    e passò poi a rivelare la sua identità, che, ora che era se stesso, poté anagrammare senza difficoltà.
    Insomma, quell'assonanza era troppo chiara e lampante...
    Malaria.

    Non ho idea di cosa mi sia successo, ma sono sicuro che non è stato piacevole.
    E nonostante tutto, non ci ha riportato Jattur...
    il che mi fa pensare che stiamo solo giocando ai vostri sporchi comodi.


    Fece, iracondo.
    Eppure il suo gelido viso non sembrò tradire un'eccesso di collera, né parve volesse esplodere.
    Questo non significava che fosse tranquillo, né che avesse a buon cuore le trame e i litigi di quei quattro deficienti. Sì, perché per quanto gli rammentava la sua esperienza, nonché la sua personale formazione, ricordava bene quali erano i flagelli dell'uomo..

    Morte.
    Fame.
    Guerra.
    E tu, Pestilenza.

    Dammi un motivo per cui non dovrei far conoscere
    a voi spettrucoli da quattro soldi la più temibile Ipotermia.


    Il quinti e mai conosciuto Cavaliere, avrebbe aggiunto.
    Ma preferì tenerlo per se, perché adesso aveva a cuore soltanto di capire fino a che punto chi gli stava davanti era loro d'aiuto, o stava semplicemente facendo i comodi di Morte.
    Anche perché Grifis non sembrava più molto intenzionato a stare alle loro regole...


    cf4lY

    icon10

    Legenda

    StatusMana totale 100%
    Consumi Nessuno
    Condizione fisica 100%, Ottimale
    EquipArmatura d'Argento del Grifone

    già citata
    [ Equip Armatura + Passiva Volo + Passiva Peso Leggero + Attiva Movimento Rapido ]

    Spada degli Spiriti Silvani

    già citata
    [ Equip Spada + Passiva Affilatura Migliorata + Attiva Evocazione Spiriti ]

    Bussola d'Oro, Rosa dei Venti

    già citata
    [ Equip Oggetto + Passiva Auspex ]
    PassiveSilent Hill

    già citata
    [ Passiva - Riverenza ]

    Fearless

    già citata
    [ Passiva Resistenza Psicologia fino a livello Medio ]

    Etlreth, The White Album

    già citata
    [ Passiva Malus passivo pari al 50% ai Riflessi ]

    già citata
    [ Passiva Istant Cast ]
    Attive///
    Altro :look:
     
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    Riaprì gli occhi dopo il frastuono, con un paesaggio sdoppiato e ballerino; i classici secondi di assestamento post-impatto, contusione, sbornia o status rintronante. Lo sguardo confuso del Demone incrociò una figura di sesso maschile leggermente chinata sopra di lui.
    L'oro dei suoi occhi si sgranò d'improvviso.
    No, non era un bel modo per risvegliarsi quello!

    « Per caso vedi doppio, le orecchie ti ronzano, percepisci un cattivo sapore in bocca, ti senti confuso, stordito o assonnato? »

    E subito dopo continuò, noncurante delle eventuali sue risposte. Meglio così, in fondo: gli ci sarebbe voluto un pochino prima di riuscire a formulare una qualche risposta di senso compiuto. Semmai fosse riuscito a ricordarsi quale fosse la domanda che aveva appena ricevuto...
    Pian piano, sempre più in controllo del suo corpo, la Volpe riuscì a rimettersi sulle sue gambe prima, ed in pace con il cervello un istante dopo; giusto in tempo per il discorso del "nuovo arrivato".
    Fantastico... nuova ambientazione, nuovo copione da studiare.
    Gli avevano detto che la vita di un attore era un inferno... ma non aveva mai considerato un'interpretazione alla lettera per quelle parole.

    -Dottor Halary, chiedo perdono per i miei modi forse un pò bruschi e poco cortesi, ma mi succede spesso quando ho il sospetto che qualcuno mi stia prendendo in giro.

    Rizzò le orecchie al discorso colorito del Gran Maestro, al suo fianco e sana e salva.

    Morte.
    Fame.
    Guerra.
    E tu, Pestilenza.


    Stesse reazioni ebbe per l'intervento rabbioso del Sergente bianco, anch'esso vivo e vegeto al loro cospetto. E Ryusang, la cui prima preoccupazione -ovviamente- ritornò ad essere l'appetito.
    Ottimo, era un buon segno: conferma ulteriore delle già avute impressioni. Nessuno si era ferito, nessuno riportava conseguenze, nessuno sapeva cosa diavolo stesse succedendo. Stavano solo giocando...
    Dovevano ancora comprendere a cosa, ma quanto meno chi da dietro le quinte si divertiva a manovrarli aveva assunto ora un aspetto ed un nome. Qualcuno della stessa razza dell'assassino di Jattur; simpaticamente, la causa delle loro discesa da quelle parti. Certo, perché non ascoltarlo e non fidarsi di lui dunque?
    Portò le mani lungo i fianchi l'Elessedil, perplesso e scuro in volto: serviva aggiungere qualcosa, alle parole dei compagni? Fin troppo chiare, sveglie e dirette. Il pensiero era condiviso all'unisono.

    « Dottor Moriarty Halary... »

    Sibilò dunque a bassa voce, velenoso e pensieroso.
    Erano dottorandi, loro?

    « ...vuole sapere l'identità che ho scelto?
    Mi chiami pure.. »

    Sorrise, mentre voltandosi con estrema calma afferrava nella sua mano ciò che agli occhi di chiunque altro sarebbe potuto sembrare come un comunissimo ed innocuo attaccapanni.
    Sorrise, sorrise con gusto il Magister...

    « ...il vendicatore!!!»

    Uno scatto repentino, veloce e fulmineo come l'entità animale che meglio lo raffigurava, e con un semplice ma violento affondo trafisse dunque il suo cuore, spietato ed inesorabile.
    Allargò le braccia onnipotente, mentre osservava il corpo di un Dio accasciarsi dinnanzi ai suoi piedi.

    « Il nuovo Dio e Re dell'Inferno. »

    Ed un'esplosione terrificante di lava si levò dal nulla alle sue spalle.

    .
    .
    .

    Ma poi lo sguardo pensieroso e fantasioso rivolto contemplante verso un punto non precisato della stanza parve tornare d'improvviso alla realtà, serio ed imperscrutabile. Come se stesse cercando di nascondere l'imbarazzante nuvoletta inverosimile architettata dalla sua galoppante immaginazione.

    « ...John Michael Dorian. »

    Esordì dunque pronunziando il primo nome che gli era passato per la testa.

    « Ma potete semplicemente chiamarmi J.D. »


    Alla parola "dottorandi" con annessa libertà di scelta, non potevo non cogliere l'occasione per una citazione-tributo ben ovvia. :geez:


    Edited by Silver Shadow - 14/7/2012, 16:45
     
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  6. † Peste †
     
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    Pollice alzato e strizzata d'occhio alla volpe. Sei un mito sillabai muto... e quando ci vuole ci vuole! Ryusang invece - quell'apparentemente innocuo e del tutto insignificante ragazzo cui Guerra non gli avrebbe dato neppure un 2 - si meritò un'occhiata colma del mio più profondo rispetto e stupore. « In fondo al corridoio a sinistra, c'è una macchinetta per il caffé e una per le merendine, ma... lascia che te lo dica, se riesci a mangiarti una di quelle schifezze proteiche sei un vero eroe. » aggiunsi, ammirato. Che stomaco di ferro! Neppure i più poderosi giannizieri avrebbero osato ingurgitare quella robaccia... in effetti neppure gli stessi asghabardiani lo facevano, tranne forse quando i loro deliziosamente casalinghi replicatori si guastavano tutti assieme o se erano troppo impegnati in una delle loro noiose guerre. Che, guarda caso, era scoppiata proprio con l'attacco alla Sphinra.
    Bazinga.

    « Quanto a te, a parte il non poi così trascurabile fatto che se mia sorella ti pesca a chiamarla 'Fame' ti sbrana... » e sorrisi divertito a Grifis « ...se credi davvero che una simile minaccia possa preoccupare un Cavaliere dell'Apocalisse allora non hai neppure bisogno di un pizzico di demenza senile per confonderti la mente: sei già abbastanza idiota di tuo. »

    Mi voltai infine verso Drusilia Galanodel, la seconda a parlare... e l'unica che si beccò la mia speciale occhiata d'approvazione made-in-Casanova. Forse contava il delizioso modo in cui quel camice da dottorando si tendeva nei punti giusti? Mmm... « Il mio nome, come già detto dal qui niveo Aviatore dalle gote tendenti ad un rosso troppo indice di ipertensione per i miei gusti, è Pestilenza, Terzo Cavaliere dell'Apocalisse nonché l'unico dei quattro con una corona - ma tu puoi chiamarmi Peste. » aggiunsi, avvicinandomi a mia volta alla pupa *coff* signora. « In realtà non dovreste neppure sapere che sono qui... sai, le regole, l'integrità della struttura metafisica di quello che in genere viene così pittorescamente chiamato 'multiuniverso'... un gran mucchio di seccature, a mio parere, ma che ci vuoi fare. » Le presi la mano, carezzandole lentamente il dorso con il pollice. Ho già detto che il mio sorriso era molto sensuale? « A volte i tizi dei piani alti sanno essere dei veri bastardi... avremmo potuto avere più tempo per noi se non fossi stato costretto così tanto che veniste da me... »

    D'un tratto udì la porta dello stanzino delle scope aprirsi... ma si, certo: Ryusang che tornava dalla pausa merendina.

    Sospirai. Ah, mai che si potesse finire in santa pace! « Tempo, già. » dissi malvolentieri, staccandomi da lei. « Ci sfugge sempre... e non solo quello. D'accordo, se non c'è altro - andiamo! »
    E con queste solenni parole presi la cartellina dalla mensola su cui l'avevo appoggiata, riabbottonai il primo bottone della divisa di Drusilia (!!) e uscii dallo stanzino prima che la volpe potesse strozzarlo.

    Per fortuna c'era un casino di gente per i corridoi che portava feriti o schizzava verso altre sale operatorie, perché difficilmente gli Aviatori sarebbero riusciti a lasciarlo in pace se non fossero troppo impegnati a trotterellargli dietro per riuscire a parlare. La stanza di Jattur era sette porte oltre l'entrata dell'ala psichiatrica: una splendida (?) porta verde vomito che aprì senza indugio, accostandomi al muro e facendo diversi passi avanti per permettere a tutti di entrare e vedere a loro piacimento.... o meglio, dispiacimento.

    « Signor- » ricontrollai la cartellina « -Shattur, se non erro. »

    Alzai lo sguardo, sorriso da medico in faccia.
    E Jattur, dopo diversi secondi di pausa in cui aveva continuato a fissare fuori dall'oblò lo spettacolo del cielo interstellare di Asghabard, si voltò a guardarli con aria spenta.


    Usato brevemente su Drusilia la tech Feromoni a consumo alto, ignora le passive di resistenza ai veleni per via del Secondo Sigillo (che non quoto perché conoscete già), più tech random di annebbiamento mentale sugli altri due per impedirgli di fare i guastafeste. Agisco solo nella prima metà turno... purtroppo non c'è tempo di combinare niente. :guru:
    CITAZIONE
    Feromoni
    Dal greco φέρω e ὁρμή, ovvero alla lettera: portare eccitamento. Trattasi di un'ampia gamma di sostanze chimiche atte a garantire una rozza forma di comunicazione fra membri della medesima specie; il suo svantaggio principale è l'indispensabile contatto fisico tra il feromone e il destinatario affinché la comunicazione avvenga. I feromoni possono trasmettere messaggi direzionali (qui c'è cibo), segnali di allarme (attenzione! sono stato sbranato da un formichiere proprio qui!), indurre modificazioni fisiologiche e/o comportamentali permanenti (potresti sterilizzarti, per favore?) o rilasciare i freni inibitori del ricevente, solitamente con effetto di accoppiamento o aggressività.
    A volte entrambe le cose assieme.
    consumo variabile

    Attendere post da co-qm, please - possibilmente non fra una vita, Jattur controlla-cartellina- Shattur!

     
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    SSA Delta


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    C'è qualcosa che non va
    Non era la prima volta che i suoi pensieri andavano in quella direzione... era vagamente consapevole di altre occasioni in cui aveva percepito una specie di stortura in tutto... quello. Ancora una volta, però, il pensiero sfumò lentamente nella strana e calda apatia che ultimamente rendeva tutto così ovattato, così insignificante. Il che, beh, non era possibile - ma tanto. Razionalmente parlando sapeva di non essere del tutto in sé... solo, non sapeva che farci. Non era neppure sicuro di 'cosa' esattamente gli fosse successo. O di 'come'. Ma aveva tentato.

    La Sphinra. L'attacco. I condotti.

    Scene che aveva già rivisto alcune volte, cercando con la svogliata attenzione di chi si sente vagamente incuriosito da una piccola imperfezione in un rompicapo già altrimenti risolto, cercando qualcosa che giustificasse il suo... come l'avevano chiamato? Status psicologico, ecco cosa. A volte gli sembrava importante, a volte no. A volte semplicemente si riscopriva a guardare per ore il cielo di asghabard come se fosse la meraviglia più grande dell'universo, così incommensurabile da non esserne mai sazio. Probabilmente erano le volte migliori: nelle sue condizioni aveva scoperto di non poter lavorare agli stessi ritmi degli altri... le volte che ci riusciva, cioé... e senza qualcosa con cui impegnare le mani il tempo era una noia mortale.
    A volte pensava che la stortura non esistesse affatto, e fosse solo una scusa per evadere un pochino.
    Non era un brutto pensiero.

    Non si accorse subito che qualcuno era entrato in stanza. A volte faceva caso all'orario con cui venivano e, per quanto riusciva a ricordare, gli sembrava che venissero sempre alla stessa ora. Il 'chi' e il 'quanti' cambiava, invece: diversi dottori, diversi assistenti, a volte nessun assistente, a volte nessun dottore. Una volta era venuto a trovarlo il capitano Jordan, ma non ricordava cosa si erano detti. No, un secondo... lei voleva sapere come stava. « Non ne ho idea. » aveva risposto, o qualcosa di simile. « Sono confuso. » E poi aveva sorriso, perché la cosa era così ovvia che...

    « Signor Shattur, se non erro. »

    La voce sconosciuta trapassò brevemente la coltre ovattata che avvolgeva la sua mente, cogliendolo di sorpresa. Che strano... non gli era mai successo una cosa così. Insomma, di solito impiegava più tempo a distogliere la mente dalla nebbia.
    Si rese conto che il dottore stava ancora aspettando una risposta.
    Un'altra cosa -l'essersene reso conto- che lo stupì davvero.

    « Sono io. » disse in un sospiro, distogliendo lo sguardo con una strana riluttanza dalle stelle - una vista spettacolare, certo, ma ormai trita e ritrita.

    Non disse altro. Non importava.
    Aveva ormai abbastanza esperienza con questo genere di cose da sapere che se non parlava lui, allora lo avrebbero fatto i dottori per lui.

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Ospedale militare, stanzino delle scope.
    Base navale di Gherad, Asghabard.
    28/02/1207α

    Dovette ammettere che sulle prime quel dottore non sembrò particolarmente pericoloso, in parte per il modo colloquiale con cui si era posto nei confronti del piccolo Ryusang, un pò per gli abiti che portava indosso. Un semplice, innocuo, gentile medico; anche se aveva esplicitamente confermato l'intuizione di Grifis presentandosi come Pestilenza, lei che aveva iniziato a lavorare nell'ambulatorio di Enju in Accademia proprio non riusciva a vedere con sospetto una figura che tanto gli ricordava uno dei suoi mentori. Divisa fra le sensazioni e la sua parte razionale ancora vigile -almeno per il momento- si ricordò tuttavia che non poteva, non doveva abbassare la guardia. Il solo entrare a contatto con Morte ed un suo Emissario era riuscito a peggiorare di molto la sua situazione già precaria e non esattamente felice, perciò convenne che aggiungere un altro Cavaliere dell'Apocalisse a tutto quel delirio che era la sua esistenza non poteva che essere un presagio di sventura. Un secondo segno di perplessità sul suo bel volto giunse invece alla risposta che Peste diede al suo Sergente, anche se, in tutta sincerità, quasi non riuscì ad assimilare e rielaborare ciò che stava accadendo. Era come distratta da... qualcosa.

    « A volte i tizi dei piani alti sanno essere dei veri bastardi... avremmo potuto avere più tempo per noi se non fossi stato costretto così tanto che veniste da me... »

    No, un attimo.

    Da quando esattamente lasciava che uno sconosciuto, pericoloso ed anche potenziale nemico si avvicinasse così tanto fino a farsi prendere la mano, il tutto senza reagire, nemmeno alle carezze che sarebbero giunte immediatamente dopo? Riusciva perfettamente a sentire il proprio cuore iniziare inspiegabilmente a battere senza sosta, mentre qualcosa molto simile all'adrenalina - o forse chissà, magari era proprio quella- entrava in circolo nelle vene fino a farla sentire... come si dice... euforica? No, no, era diverso. Forse il termine più adatto era "eccitata"... uhm, si. Proprio non riusciva a concentrarsi, ipnotizzata come era da un sorriso così sensuale, incapace di distogliere gli occhi smeraldini da quelle labbra... chissà che sapore avevano.

    Nella mente le balenò il desiderio di assaggiarle.

    tecnicapeste
    Un rumore sordo giunse tuttavia a salvarla da quello stato indubbiamente pericoloso: come un valoroso guerriero Ryusang era tornato giusto in tempo per svegliarla da quel coma della ragione.

    « Tempo, già. »

    Disse Pestilenza lasciandola andare... riabbottonandole il camice.
    Lei ebbe un fremito.

    « Ci sfugge sempre... e non solo quello. D'accordo, se non c'è altro - andiamo! »

    ...più o meno come gli era non tanto involontariamente sfuggito di risponderle al perchè erano lì ad aiutarli, ma Drusilia -ahimè- potè elaborarlo solo dopo che il Cavaliere dell'Apocalisse sgusciò via da quello che era uno stanzino, quindi troppo tardi per una qualunque reazione.

    -Brutt...

    Terribilmente rossa in volto sia per ciò che era accaduto che per l'imbarazzante pubblico improvvisato all'insegna del voyeurismo, si morse il labbro per soffocare un'imprecazione abbastanza colorita. Dunque lo seguì a passo svelto per i corridoi, cercando inutilmente di raggiungerlo in quel percorso ad ostacoli fatto di medici, infermieri, barelle e malati.
    Odiava non ricevere riposte precise, per non parlare dell'essere manipolata.
    Se poi si aggiungeva una possibile presa in giro, allora avrebbe iniziato a vederci nero.

    png

    Ospedale militare, camera di Jattur.
    Base navale di Gherad, Asghabard.
    28/02/1207α

    Quando giunsero in camera di Jattur dovette ammettere di sentire ancora gli strascichi di quello che era uno... stato abbastanza insolito. La sua testa, nonostante la rabbia, era leggera come un palloncino, quasi a volerle tacitamente far presente che no, se avesse combinato qualche guaio, lei non era in condizioni di aiutarla. E poi le palpitazioni: il cuore ormai si scuoteva fin sottopelle, lasciando che i feromoni ancora in circolo continuassero a girare...e probabilmente avrebbero continuato per un pò prima di smettere di darle noia. Si convinse mentalmente di non fare nulla di strano o azzardato fino ad allora, perchè solo in quel momento aveva realizzato, in un barlume di cognizione di causa, che appena due minuti prima avrebbe rischiato di lasciarsi andare in un bacio "non esattamente casto" davanti agli occhi probabilmente allibiti di Grifis e Yoko senza farsi nessun problema o esser frenata da alcuna inibizione. Sospettò che Pestilenza centrasse qualcosa: infondo non era da lei saltare addosso agli uomini, anzi. A volte le facevano perfino paura, causa una piccola fobia a seguito di un "incontro ravvicinato" con un Quarion in piena pubertà. E si, era pericoloso più o meno quanto la simpatica sorellina che tanto sembrava avercela con lei.

    « Signor Shattur, se non erro. »

    La versione giovane del futuro Sergente Rosso rispose voltandosi con riluttanza, e Drusilia non potè non notare la sua espressione spenta. Vederlo così... a pochi metri da lei... le fece un gran male al cuore.
    Forse le mancava, oppure la Dama pensava a quanto aveva sofferto.

    « Sono io. »

    E poi silenzio.
    A quel punto tirò un profondo sospiro, dunque si fece avanti per interpretare il suo ruolo da dottoranda, senza poi contare il fine ultimo di capire esattamente cosa Peste voleva far loro vedere. Perchè era chiaro che avrebbero dovuto scoprire qualcosa.

    -Si sente meglio? Come ha dormito questa notte?


    luxva

    crocedrusilia
    » Status Energetico: ???

    » Status Fisico: si... eccitata.

    » Status Psicologico: Sotto effetto di feromoni XD.

    » Note: Passive sempre attive, grifone sempre latitante.

    Oggetti:
    Armi:
    • Alcarcalime
      (arco+frecce= 2pt)
      IMMAGINE ALLEGATA
      Dimensioni: 1m circa
      Materiale con cui è fatto: Lega proibita argentata con rune elfiche in oro ricamate lungo tutto l'arco.
      Descrizione: Arco di una gittata elevatissima: circa 30m.

    • Nanatsusaya
      (spadone semplice= 1pt)
      IMMAGINE ALLEGATA
      Dimensioni: 1m circa
      Materiale con cui è fatto: Caos cristallizzato.
      Descrizione: Una lama di raffinata bellezza, appare come uno spadone di un singolare materiale trasparente con ben sette punte. In più emana una inquietante aura violacea.


    Famiglio:
    • Grifone adulto
    Descrizione in scheda.

    Occhi congiunti
    Descrizione in scheda.


    » Abilità Passive

    →Aura di Venere» {malia d'Amore}: descrizione in scheda.

    →Aura dei Giusti» {malia di Carisma}: descrizione in scheda.

    →Resistenza alle Manipolazioni Psichiche» {anti-malia}: descrizione in scheda.

    →Volontà di ferro» {Bonus enegetico del 10%}: descrizione in scheda.

    →Essenze e presenze nascoste» {auspex passivo 15m}: descrizione in scheda.

    →Legame con la Fonte» {resistenza a veleni e malattie}: descrizione in scheda.

    →Linfa degli Angeli» {proprietà del sangue dei Galanodel}: descrizione in scheda.

    →Linfa degli Angeli:» {proprietà del sangue}: momentaneamente bloccata.

    →Vista Ultra - Sviluppata 1» {scurovisione}: descrizione in scheda.

    →Vista Ultra - Sviluppata 2» {potenziamento vista}: descrizione in scheda.

    →Librarsi in volo» {volo fino a 5m}: descrizione in scheda.

    →Istant Casting» {potenziamento rapidità magica}: descrizione in scheda.

    →Wind speed» {Bonus Velocità 50%}: descrizione in scheda.

    →Angel's Fall» {Bonus Destrezza/Agilità 50%}: descrizione in scheda.

    →Nature Reverence» {comando agenti atmosferici}: descrizione in scheda.

    →Veritas» {discernere bugie}: descrizione in scheda.

    →Arciere Arcano» {frecce magiche}: descrizione in scheda.

    →Chaos» {spada mutaforma}: momentaneamente bloccata.

    →Visioni del futuro» {passiva di quest}: Anticamente i vivi interrogavano i morti sul loro futuro, ma quando sono i morti stessi a domandare di ciò che deve ancora avvenire le cose possono farsi bizzarre. Il possessore di questa passiva ha chiesto dell'ignoto nella terra dei morti e si è caricata di parte del loro fardello: essa sa cosa avverrà e potrà scegliere tra i vari, possibili futuri quello a lei più gradito... ma il presagire del bivio porterà alla sua mente un danno basso alla propria mente.
    Visioni da verificarsi: 0/8


    →il Quarto e Ultimo Sigillo» {passiva interpretativa}: Viene la Morte, quarta ed ultima a venire. Viene, e le prede sono già fiaccate dall'azione di fratelli e sorelle. Viene, e pone il sigillo all'ultimo atto di un mondo.
    A p o c a l i s s e
    Quando la Morte passa sulle ceneri di ciò che Guerra, Pestilenza e Carestia hanno bruciato, appestato e polverizzato, niente può salvarsi: quanti credono di essersi salvati, sono stati semplicemente risparmiati per dopo.
    E lo sanno. Cercano di dimenticarlo, ma lo sanno.
    "Uccidere" la Morte, scacciarne temporaneamente l'essenza, non basta per considerarsi salvi: una volta che tutto sembra finito, i danni restano. Il dolore delle persone amate, dei cari estinti, delle ferite subite, degli animi lacerati, delle torture inflitte. Rimangono sempre, senza svanire mai. Come un prurito ad un arto che non esiste più, che ogni tanto torna a tormentarci. Come gli spettri del passato, che non si danno requie.
    Alcuni impazziscono. Altri, più sfortunati, sopravvivono per vedere.


    png




    Edited by Drusilia Galanodel - 26/7/2012, 03:40
     
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    Il Nibbio

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    « In fondo al corridoio a sinistra, c'è una macchinetta per il caffé e una per le merendine, ma...
    lascia che te lo dica, se riesci a mangiarti una di quelle schifezze proteiche sei un vero eroe.
    »

    « Sì, sì, quel che ti pare... »
    aveva risposto, rimettendosi in piedi tutto pimpante e uscendo in corridoio
    « ...torno subito. »

    Mentre dentro lo stanzino delle scope i “grandi” continuavano a parlare, il Nibbio approfittò di quegli istanti di esplorazione solitaria per prendere familiarità con i corridoi bianchi e lindi dell’ospedale dove si sarebbe svolta la seconda fase della loro missione per il recupero di Jattur, ma... quei dedali erano tutti troppo uguali, così non ci riuscì e rinunciò; con abbastanza nonchalance -cominciava ad acquistare una certa disinvoltura nel finire sballottato da una parte all’altra- scrollò le spalle e seguì le indicazioni dello strano Cavaliere col camice, fermandosi davanti al distributore.

    Dopo essersi accorto di non avere moneta per accattivarsi la collaborazione dell’erogatore, il biondino era naturalmente passato alle maniere forti, e dopo una breve ma intensa colluttazione durata qualche minuto, il Sergente aveva fatto
    jack-pot scassinando la macchinetta e facendo razzia di un po’ di tutto; una volta riempite a dovere tutte le tasche interne ed esterne del camice, si allontanò con lesta prontezza dal luogo del misfatto, scartando il primo snack -una barretta di qualche tipo- e ficcandoselo tra le fauci in un sol boccone.

    Decisamente, il Dottor Halary non conosceva le potenzialità dello stomaco di Ryusang.
    Il sapore era un pochetto strano -si doveva ammetterlo-, ma arrivati alla quarta merendina ci si cominciava a fare l’abitudine... probabilmente, arrivato alla ventesima sarebbe cominciata la dipendenza. Ad ogni modo, le dita del giovanotto stavano rigirandosi la numero cinque tra le mani, pronto a scartarla, quando varcò di nuovo i confini dello stanzino...

    « Tempo, già. Ci sfugge sempre... e non solo quello. »

    ...e la prima cosa che i suoi occhi cerulei inquadrarono furono le mani del medico sul camice della Mamma Gran Maestro, levatesi ad armeggiare con un bottone posto in un punto piuttosto critico. Gran brutta pensata, Signor Doc. Veramente pessima.
    Per puro riflesso -quasi senza pensarci-, il Nibbio soppesò la schifezza proteica nella destra, poi partì il lancio, e la merendina rimbalzò sulla faccia del dottore, proprio in mezzo agli occhi.

    « D'accordo, se non c'è altro - andiamo! »

    « Già. Sarà meglio. »
    ribattè l’Aviatore con voce acida, scoccandogli un’occhiata torva
    « Andiamo. »

    Infastidito dalla scenetta che aveva trovato al ritorno, lasciò che il Dottore si incamminasse per i corridoi prima che gli venisse la tentazione di diventare manesco; poi, si volse verso i suoi compagni per scoccare sguardi interrogativi a Yoko e Grifis: possibile che nessuno si fosse accorto o avesse fatto nulla mentre quel coso metteva le mani addosso a Drusilia...? Strano. Troppo strano. Non era da loro.

    Dopo essersi detto che ora non aveva tempo di indagare la questione, il Nibbio seguì il loro cicerone fino ad una stanza verde, triste e squallida quanto tutte le altre, e vi entrò a seguito del Dottore quando questi aprì l’uscio: davanti a lui, c’era...


    « Signor... Shattur, se non erro. »
    proclamò il Dottor Halary, facendo finta di consultare la cartellina

    « Sono io. »
    con un sospiro stando e gli occhi vacui, Jattur si voltò verso di loro

    -Si sente meglio? Come ha dormito questa notte?

    Per un momento, nell’angusta camera d’ospedale calò un silenzio imbarazzante; poi Drusilia si fece avanti, spezzando l’immobilità con una semplice domanda, e Ryusang la seguì a ruota, sfoggiando un sorriso amichevole e scavando nella tasca del suo camice bianco per cavarne fuori l’involto ancora intatto di uno snack.

    « Le va una merendina? »

     
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    Lo sbatté violentemente contro la parete.

    « Parliamoci chiaro. »

    Un braccio a premerne con forza il petto contro il gelido muro alle sue spalle, affinché il contraccolpo non lo facesse cadere in avanti verso il suolo. Faccia a faccia ravvicinato, oro rude ed affilato, deciso e tagliente contro la superiorità arrogante dell'altro volto.
    Labbra serrate, voce debole eppur penetrante, sussurri ad avvelenare le orecchie del Terzo.



    « Ho avuto a che fare con entità che hanno visto il mondo nascere ancor prima che voi Fratelli poteste ipotizzare di riuscire a succhiarvi il pollice. Essenze, pari e forse superiori a Dei, capaci di cancellare con una sola parola anche il semplice ricordo di una vostra esistenza in qualsiasi universo esistente e ad avvenire. »

    Aveva atteso l'ingresso nella stanza per agire, in seguito ad un lungo corridoio percorso a pugni serrati; poco importava che fosse al cospetto di un convalescente Sergente Shattur, sotto gli occhi forse attoniti di suoi compagni di viaggio, che mai avevano assistito prima d'ora all'irruenza Demoniaca della Volpe loro compagna.
    Cos'era successo in quella stanza? Perché nessuna delle domande da loro poste trovava risposta nei pensieri confusi, inesistenti e corrotti della mente vigile e scaltra del Magister?

    « Per cui scendi pure dal tuo piedistallo ricoperto di pustole e sorrisi, ed apri bene quelle maledettissime orecchie. »

    La spinta si fece ancora più forte e pressante, la lingua sempre più tagliente e velenosa.

    « Se siamo scesi sino a questo punto dell'inferno non è certo per merito vostro, semmai è per colpa vostra.
    Un copione molto originale: vostra Sorella è malvagia ed egoista, ma per fortuna ci siete voi, Peste e Carestia, Cavalieri non di solo nome pronti a scomodarsi dal loro specchio di narcisismo per salvare l'anima di un povero ed umile soldato asgabardiano. Davvero molto romantico.
    Rivoltate pure il vostro sacco di belle storie e menzogne in un'altra fogna: noi non siamo i vostri giocattoli, né tanto meno le pedine del vostro nuovo ed ultimo divertimento. Volete la nostra collaborazione? Bene: cominciate col rispondere a tutte le nostre domande, e magari raccontateci pure nel dettaglio i vostri bei piani. »


    Serrò per un istante le labbra, e con esse si nascosero i denti.

    « E se le condizioni da noi poste non vi staranno bene, non ci sono problemi: levatevi tranquillamente di torno e sparite definitivamente dalla nostra strada; non siamo certo noi ad aver bisogno di voi.
    Se il prezzo da pagare per rifiutare il vostro aiuto è percorrere uno per uno tutti i più terribili gironi infernali di questa maledettissima prigione, non vi preoccupate: i viaggetti tranquilli e felici ci hanno sempre annoiato. »


    E mai lo sguardo ostile del Demone si distolse dagli occhi dal Cavaliere, non per una singola frazione di secondo; ben poco aveva ed avrebbero avuto di che preoccuparsi alle sue spalle, teatro di un inganno scaltro al pari del Dottore.
    Un'illusione, permeava nella stanza; affinché le attenzioni del convalescente Jattur e degli altri eventuali medici non potessero assistere alla follia di un dottorando che si scaglia contro il proprio superiore.
    Uno spettacolino magistralmente ricreato per i pochi intimi: no, non gli avrebbe dato una via di fuga così semplice e banale.

    Non sono al corrente dell'attuale riserva energetica del pg, poiché non ho capito se questa da prima si è ripresa, o se le spese dell'ultimo ricordo non son state contate... insomma, fatemi sapere ed aggiorno il tutto!
    Intanto, di sicuro, dovrei disporre del 10% necessario alla tecnica illusoria (1 turno, medio) di camuffamento che riporto qui sotto, come citato nel post.
    Ricordo che la tecnica illusoria è rafforzata in credibilità dalla passiva Inversione delle Percezioni, e non colpisce (ovviamente) né Peste né i miei compagni. Jattur e tutti eventuali altri interventi esterni, sì.

    Il mondo dipinto da una Volpe
    Siate sinceri: quanti di voi da piccoli non hanno desiderato un mondo fatto interamente di dolci e cioccolata? E d'improvviso eccolo lì, dinnanzi a voi: la meringa di cui è fatta quella porta sa davvero di meringa, quando la morsicate! E quel tavolo ricoperto di caramello, le pareti fatte di pan di spagna... tutta questa stanza sembra vera! Ma non lo è.
    Camminate d'improvviso in un prato fiorito, il vostro sguardo riconosce la figura di un demone Volpe, magari provate anche ad attaccarlo, e subito dopo scompare d'improvviso lasciandovi soli in quel bosco sperduto e minaccioso? Ehi, aspetta... quand'è che vi siete spostati lì? Sembrerebbe tutto finto, se solo il bubolare di quel gufo non fosse giunto al vostro orecchio...
    Se vi trovaste dinnanzi ad un illusionista -e sì, la Volpe lo è- probabilmente non apprezzerete particolarmente questo incantesimo illusorio, che rende il demone argentato capace di riprodurre l'illusione di uno scenario di sua fantasia nell'ambiente circostante.
    Durata: fino a 2 turni (1 turno)
    Consumo: variabile (medio)


    Riassunto delle passive possedute:
    • Fioritura del Loto: permette di fondere 2 incantesimi combinandone gli effetti. Applicabile solo a tecniche di consumo basso e/o medio.
    • Fioritura del Loto II: si può sfruttare la Fioritura del Loto anche con incantesimi alleati.
    • Percezione Magica: percepisce la magia che gli sta intorno, riuscendola a classificare fra illusioni, evocazioni, elementi. Identifica anche direzione (se entro un raggio di 5 metri) e grado di pericolo.
    • Riserva Energetica: mana fino al 110%.
    • Mente Inviolabile: protezione da malie.
    • Inversione delle percezioni:
      • gli incantesimi non illusori non possiedono auspex (non rilevabili da passive o tecniche di percezione sino a consumo medio)
      • gli incatesimi illusori invece possiedono un auspex (vengono avvertiti come reali minacce).

    Equipaggiamento:
    • Ciondolo Magico Della "Quasi-invisibilità": include una tecnica di rimpicciolimento
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    aviatori1pcopia

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    ~ G R I F I S ~
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    Iniziò a infastidirsi.
    Non superò il punto di rottura, non abbastanza da andare su tutte le furie. Tuttavia, guardò in cagnesco chi gli stava davanti con uno sdegno che non era proprio suo: gli era stato inculcato, somministrato a piccole dosi, quasi a spingerlo sul punto del non ritorno. Così le parole di Carestia gli suonarono proprio come un'offesa...
    Insulto gratuito che, certamente, non avrebbe contribuito alla sua incolumità!

    « Quanto a te, a parte il non poi così trascurabile fatto che se mia sorella ti pesca a chiamarla 'Fame' ti sbrana... »
    -fece sorridendo-
    « ...se credi davvero che una simile minaccia possa preoccupare un Cavaliere dell'Apocalisse allora non hai neppure bisogno di un pizzico di demenza senile per confonderti la mente: sei già abbastanza idiota di tuo. »


    Stava per dargli addosso, quando un fulmine d'argento lo superò.
    La figura della Volpe attraverso il suo campo visivo quant'era sufficiente affinché si portasse abbastanza vicino a Pestilenza da tentare di sbatterla contro il muro. Da lì in poi, tutta l'intenzione del Falco corse dalla bocca di Yoko, riassumibile in:

    « [...] non siamo certo noi ad aver bisogno di voi. »

    Fu un attimo.
    Mentre il compagno di viaggio parlava, e dettava chiaro e tondo quali che fossero le sue intenzioni, il Falco gli fu subito di fianco. Con un guizzo della sua lunga spada tagliò dapprima il camice e, quindi, la mosse per volerla avvicinare alla gola altrui quant'era sufficiente per minacciare.

    Forse è a te che non è chiaro con chi hai a che fare.
    Siamo gli Aviatori: non un manipolo di quattro scimpanzé che si spacciano per dei.
    Quindi come ha detto il mio compare qui "apri bene le orecchie", deficiente.


    Non gliene importò nulla d'essere davanti allo spettro di Jattur, né che la sua armatura d'argento potesse suscitare sospetto e preoccupazione in una sala e in un modo sconosciuto a tali equipaggiamenti. E c'era da dire anche che questa sua condizione di umano non gli piaceva affatto: era nato Elfo e sarebbe morto Elfo, si era sempre detto. Più che un problema di razzismo, era semplice orgoglio razziale.
    Così quando avvertì chiaro e distinto il tentativo altrui d'intrufolarsi dentro la sua mente, con qualche assurdo meccanismo o potere, non fece altro che contrapporvisi con quanto era in suo potere. Sicché, sebbene non riuscì ad arginare il problema, avendo agito in ritardo, poté contenerne il danno. L'Alzheimer gli provocò un danno mnemonico, tale che dimenticò il come fosse giunto in quella stanza -o l'offesa della "crocchetta di pollo"- eppure mantenne inalterata la consapevolezza di quel momento: che Pestilenza era un nemico da abbattere, e che la sua spada era puntata dritta sulla gola.
    Gli bastò spingere un po' per volergli pizzicare la gola...

    Dammi un motivo per cui non dovrei fare a modo mio, iniziando con l'infliggerti una sconfitta così umiliante da farti cambiare nome in Penitenza.

    Perché quando la sua arma avrebbe toccato il collo di lei, come per incanto lo avrebbe trasformato in un blocco di ghiaccio sufficiente a costruirle un collare rigido e freddo; e avrebbe fatto scendere la spada lentamente sul busto, prolungando così l'effetto al busto, alle braccia e alle gambe. Non si sarebbe fermato nemmeno se Drusilia gli avesse intimato di smetterla.
    Non si sarebbe fermato nemmeno se significava andare contro ai suoi compagni.

    Perché...
    ...i vostri giochetti mi hanno stancato.

    Una minaccia e un monito, assieme.
    Uniti a dar man forte alla volontà della Volpe.
    Jattur andava sì salvato, ma a modo loro...
    perché loro erano gli Aviatori.



    ...e nessuno mette i piedi in testa ad un'Aviatore!

    icon10

    Legenda

    StatusMana totale 70%
    Consumi 30% (Medio + Alto)
    Condizione fisica 100%, Ottimale
    EquipArmatura d'Argento del Grifone

    già citata
    [ Equip Armatura + Passiva Volo + Passiva Peso Leggero + Attiva Movimento Rapido ]

    Spada degli Spiriti Silvani

    già citata
    [ Equip Spada + Passiva Affilatura Migliorata + Attiva Evocazione Spiriti ]

    Bussola d'Oro, Rosa dei Venti

    già citata
    [ Equip Oggetto + Passiva Auspex ]
    PassiveSilent Hill

    già citata
    [ Passiva - Riverenza ]

    Fearless

    già citata
    [ Passiva Resistenza Psicologia fino a livello Medio ]

    Etlreth, The White Album

    già citata
    [ Passiva Malus passivo pari al 50% ai Riflessi ]

    già citata
    [ Passiva Istant Cast ]
    Attive

    E tuttavia, così come il Falco ha facoltà di correggere un'altrui comportamento, risulterebbe assai arduo per qualcun'altro intervenire contro di lui, nell'atto d'indurlo a fare qualcosa che non sia consono alla sua natura. Tale resistenza alle influenze psicologiche trova radice in due diversi avvenimento della vita di Grifis: il primo riguarda il viaggio nel Maelstrom, la cui violenza si è ripercossa sul suo animo indurendolo; a ciò si aggiunse un patto segreto stipulato dall'Aviatore nei ghiacci del nord, ove cedette di proprio pugno tutti i sentimenti assimilabili al calore. Fearless è quindi una schermatura attiva a consumo Medio ad ogni tentativo invasivo di alterare le emozioni del Falco, la cui potenza non superino tuttavia il suddetto livello di mana; e i cui effetti, inoltre, possono essere espansi come per un'area di sette metri, coadiuvando così anche eventuali compagni; o, in alternativa, Grifis può utilizzare la stessa fino ad un massimo di sei elementi a sua scelta [ Attiva Difesa Psicologica/Consumo Medio ].

    Grifis può all'occorrenza far scorrere il suo mana all'interno della Spada degli Spiriti Silvani, e in tal modo ogni fendente che andrebbe ad eseguire con questa, oltre al normale danno fisico, acquisirebbe la capacità di congelare la parte che va a colpire. Il vero scopo di Crystallize non è infatti danneggiare gravemente il nemico, bensì intrappolare una parte del suo corpo in un'armatura di ghiaccio, che andrebbe ad appesantire ogni successiva azione di movimento che non usufruisca di mana per essere eseguita. L'efficacia della suddetta è dipensa principalmente dal mana speso [ Attiva Congelamento/fino a 2 Turni, Consumo Variabile Alto ].
    Altro :pat: spiegazioni in bacheca
     
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  12. † Peste †
     
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    Sbattuto al muro, come un comune mortale, neppure fosse un nerd di quattordici anni bulleggiato dai soliti rompicoglioni. Emisi un sospiro rassegnato; se non ti abitui alle pazzie dei mortali dopo essere in piedi dall'alba dell'universo, beh, allora tanto vale che ti spari un colpo in testa. A parte il fatto -ovviamente- che dopo toccherebbe a te ripulire il casino. A volte non capiva proprio come facessero gli dei a sopportare di avere persone come loro ad adorarli, costruire templi e altari, e ovviamente rivolgere le loro preziose preghiere in speranzosa attesa. Una tale fatica - e per cosa? Per essere minacciato di
    Quei due esagitati, lì, non avevano neppure idea del grado di "immortalità" -bleah!- che possedeva lui.

    « Vedo con dolore che non avete colto il punto. » dissi, ed ero davvero addolorato. « Lasciate che vi spieghi. »
    Sorrisi.
    Poi venne l'inferno.

    Nessuno l'avrebbe percepito, né Drusilia né Ryusang e né tantomeno quella patetica ombra del tormentato Jattur che, mezzo folle e balbuziente, fissava con occhi svaniti quelli che anni dopo sarebbero stati i suoi compagni: come Yoko, anche lui voleva semplicemente 'fare il punto della situazione'. Con la differenza che quel piccolissimo squarcio nel velo fra il non-luogo ove si trovavano e l'inferno asghabardiano non era un'illusione: era vero. Una rabbia terribile e bruciante -così infuocata da ardere il mondo intero usando la propria anima come stoppino!-, odio velenoso come acido scioccamente ingerito che ti distrugga dall'interno, terrore incontrollato che avvolgeva ogni cosa come le dense nubi scure di una tempesta, e, sopra ad ogni altra cosa, il dolore! Enorme, infinito e terrificante, era la sofferenza fisica e morale di miliardi e miliardi di persone diverse concentrate in un'unico implacabile uragano che infuriava come bestia viva, scavando dritto nell'anima un solco di devastazione innominabile.
    Settimo cerchio, girone degli assassini.
    Attuale domicilio dell'anima di Jattur Shattur.

    « Quella che avete percepito è una dose ridotta al 25% della dannazione inflitta al vostro amico. » spiegai cortesemente. La mia voce era composta ma intensa, come le prime avvisaglie di un temporale nell'aria fredda del mattino: un sussurro flebile, un filo di vento... eppure basta a farti rizzare tutti i peli del collo, e a chiederti chi è che sta camminando sulla tomba di tua madre. « Non il potere di Morte, neppure una briciola del mio potere, semplicemente l'infinitesima parte dell'eco di una dimensione talmente vasta che lo spazietto riservato a Jattur risalta come un foruncolo sul culo di una balena. Per il fuso orario dell'Inferno l'ha sopportata per quarantatré giorni, diciassette ore e quattordici minuti al momento attuale e non è più in grado di reggere! Lui sta... ah, come posso spiegarmi... trasformandosi in un qualcosa al cui confronto il tuo ahimé tormentato Elenrhal sembrerebbe un bimbetto goloso in una pasticceria a confronto, mio così passionale Yoko. »

    Feci un passo avanti, la ridicola gabbia di ghiaccio disciolta nel medesimo istante in cui abbandonai ogni pretesa di mortalità e mi mostrai per quello che ero. Le sembianze dell'affascinante dottore si sciolsero come cera al sole, sostituite da un corpo che definire deforme era un complimento: alto oltre due metri, la mia sola mole di tumori, carcinomi e pustole rigonfie di pus sfidava l'insulsa brina a contenerlo senza neppure il benché minimo sforzo per liberarsi. La voce, prima dal raffinato accento perfetto e adesso sgorgante a fatica da una fessura nella parte alta del suo corpo, era come il ronzio di miliardi di insetti e larve striscianti.
    Mi chinai leggermente su di loro, sovrastandoli senza fatica e investendoli in pieno col mio puzzo da moribondo, volendo semplicemente sussurrargli poche, semplici parole alle orecchie.

    « Vedi, se fosse mia sorella a patire un simile tormento io striscerei in ginocchio per aiutarla. E voi, invece, che fate? Sbattete contro il muro una delle pochissime entità che possono e vogliono aiutarvi, e blaterate di onore? »
    Rivolsi a quei due imbecilli il mio miglior sorriso.
    Non fu un bel sorriso.
    « L'onore, signori, va MERITATO. »

    Il ghiaccio si dissolse come nebbia al mattino, sublimando senza lasciare residui acquosi di sorta. Li oltrepassai - riacquistando le mie sembianze umane nel mentre, s'intende - e sorrisi placidamente al povero Jattur, di nuovo nelle vesti dell'affascinante e comprensivo dottor Halary.

    « Allora, signor Shattur, come si sente adesso? » dissi, amichevole. « Mi dicono che le sue cure stanno avendo effetto: è vero che si sente più lucido? »
    No, non stavano facendo effetto: era il suo potere a dissolvere parzialmente la follia che ottenebrava la sua mente. Mi bastava solo un piccolo sforzo per controllare il mio corpo... e se il mio "corpo" era l'insieme di ogni malattia possibile e immaginabile, allora far regredire quella mentale di Jattur era faticoso tanto quanto alzare un sopraciglio. O rimettere al loro posto i due imbecilli di cui sopra, fa lo stesso.

    Mi guardai intorno in cerca di qualcosa dove sedermi, per poi trascinare la sedia di plastica atta allo scopo ad una distanza cortese ma non invasiva. Il click della mia penna a sfera si udì distintamente nel silenzio della sala. In effetti era un anacronismo... gli asghabardiani utilizzavano tablet, non taccuini... ma quello era un non-mondo strano e con un pizzico di fatica si potevano rendere logiche cose altrimenti impossibili.
    E poi che gusto c'era a fare lo psicologo senza taccuino?

    « Signor Shattur, mi dispiace disturbarla, davvero. So che nelle sue condizioni probabilmente non vorrebbe vedere nessuno, però sono state rilevate delle... diciamo... incongruenze nel rapporto sugli eventi della Sphinra, e abbiamo bisogno del suo aiuto. »
    Mi chinai leggermente verso di lui, cercando di stabilire un contatto.
    « Cosa ricorda del giorno dell'attacco? »

    Ecco, era iniziata. La caccia alle memorie dello svanito Jattur aveva inizio, e con essa quella della seconda 'catena'.
    Una caccia che non sarebbe terminata se non allo scorrere dell'ultimo sangue...


    In sequenza:
    1. Subisco senza difendermi le azioni degli Aviatori, annullando così il malus dei Cavalieri.
      CITAZIONE
      Essere un Cavaliere dell'Apocalisse
        I Cavalieri dell'Apocalisse non sono dei -non ancora, non del tutto- tuttavia certamente sono archetipi immortali, e come tali sono soggetti alle medesime costrizioni delle divinità. La prima, e più stringente per loro, è che un immortale non può mai attaccare un mortale di sua iniziativa, sebbene gli eroi possano sfidare chiunque loro vogliano a patto di avere abbastanza fegato... e di pagarne le conseguenze. Questa è la vera ragione per cui i Cavalieri non possono semplicemente scatenare la piena potenza dei loro esseri e distruggere un universo dopo l'altro, cosa che teoricamente è alla loro portata.
        malus

    2. Ritiro temporaneamente e per i soli Yoko e Grifis il bonus precedentemente accumulato, rendendoli vulnerabili alla passiva di caratterizzazione territoriale sotto quotata. Rilascio inoltre tutte le mie passive assieme, col dichiaranto intento di subissarli di malus passivi finalizzati a 'fare il punto', per così dire.
      CITAZIONE
      I n f e r n o

      Dimora delle anime peccatrici, fonte prima e assoluta di ogni dannazione. Nell'intricata struttura di un asse dimensionale può esistervi più d'uno, connessi fra loro da appositi portali (e sono dunque chiamati 'gironi') o separati da criteri mutevoli da asse ad asse; condividono tuttavia un unico allineamento atto a renderla patria natia dei peggiori incubi delle razze dei mondi "di sopra" e temuta dimora eterna di quanti incorrono nei crimini puniti dalle loro religioni. Chiunque oltrepassi i suoi cancelli non si aspetti di resistere a lungo, poiché il dolore delle anime punite fin dalla creazione sovrasta, sia pur latente, ogni protezione spirituale non provenga da un'entità forte almeno quanto un dio.
      { passiva di dolore spirituale + passiva anti-passive di dolore spirituale di origine non divina }


    3. Annullo la magia di Grifis con la tecnica sotto quotata al termine del dialogo-monologo con i due.
      Nota: Quando dico che l'onore va meritato, mi riferisco ai soli Yoko e Grifis ovviamente.
      CITAZIONE
      Magiopatie
      Dal greco μαγεία, magia, e πάθος, soffrire. Si tratta di una classe di malattie indotte da un'infestazione di agenti di natura varia (batteri e virus, spiriti, demoni, ecc.) caratterizzate da una disfunzione delle capacità metafisiche dell'individuo, pur se non quelle psichiche o cosiddette 'extrasensoriali'. Tipicamente il vettore della malattia è un agente sovrannaturale che abbisogna di fattori nutritivi metafisici per sopravvivere, assunti tramite l'ingerimento e la consequenziale metabolizzazione delle trame arcane di cui l'entità si nutre. A causa della natura impalpabile della maggior parte delle fonti di nutrimento metafisico, le creature portatrici di magiopatia tendono ad essere a loro volta eteree o capaci di traslare sul piano etereo, nonché tipicamente invisibili o di dimensioni e/o energia troppo piccole per essere osservate tramite gli occhi o le facoltà extrasensoriali naturali dell'individuo. Una categoria a parte è costituita dalle creature che vivono in simbiosi con entità capaci di sintetizzare i fattori nutritivi a partire dalle trame arcane della creatura stessa o, più tipicamente, delle prede che la creatura si procura.
      Il processo di metabolizzazione delle trame arcane condiviso dai vettori di neuropatia varia da creatura a creatura, tuttavia nella maggior parte dei casi è noto uno schema fondamentale dimostratosi come il più sicuro ed efficiente in termini di rapporto energia spesa / energia guadagnata: invece di divorare l'incantesimo sano, la creatura aggredisce prima la più tenera struttura del medesimo e solo dopo fa a pezzi il sostrato di energia, divorando boccone a boccone la nuova fonte di alimentazione ora completamente indifesa.
      consumo variabile

    4. Procedo ad interrogare Jattur-ricordo sulle sue condizioni psicofisiche. :nod:
    Se posso dare un suggerimento, esplorate ogni dettaglio e cogliete ogni suggerimento nella riepilogazione di quanto accaduto: i vostri personaggi infatti sono stati portati via dalla Sphinra al momento della loro morte (per Grifis) o quando è morta Alysia (per gli altri), dunque difficilmente sono al corrente del suo trapasso.
    Effettuando le giuste scelte nel dialogo potrete infatti scoprire dettagli estremamente scottanti e decisamente ignote che farebbero ululare alla luna gli sfegatati di gossip! :guru:

    Le passive sotto sono tutte e sole quelle attivate e ri-sigillate durante il presente turno.
    CITAZIONE

    Archetipi e fondamenti della creazione di tutti i mondi, le quattro essenze note con il nome di "cavalieri dell'apocalisse" condividono una matrice di base che accomuna i loro poteri, facendoli assurgere alla base comune che allo schiudersi di tutti e sedici i Sigilli provoca il fenomeno noto come "apocalisse", ovvero la distruzione di un mondo. Molti mondi, solo quattro Cavalieri: essenze immortali, libere dalle leggi della fisica, il cui potere travalica le ere e induce il terrore nei cuori degli uomini. La loro forma-base è composta di carne e sangue, sia pure una carne e un sangue praticamente inattaccabili ad attacchi e malie di matrice psionica, mentre le percezioni attraverso cui filtrano il mondo sono immuni a qualsivoglia mezzo per deviarle o distrarle. Risultano inoltre prive di aura, odore, sapore e rumore. Gli "avatara" dei quattro Cavalieri sono invece corpi morti o vivi soggetti all'infusione di parte del loro potere, compartecipi di alcune loro capacità e in grado di evocarne i Simboli, tuttavia notevolmente più deboli.
    Il loro ordine varia a seconda delle momentanee occupazioni, tuttavia diventa immutabile al momento dell'apocalisse; nel mezzo è



    P e s t e

    † Terzo Cavaliere dell'Apocalisse †



    Peste
    M
    Cavaliere dell'Apocalisse
    Cavallo bianco
    Nome
    Sesso
    Rango
    Cavalcatura
    Noto anche come
    Età
    Rango
    Arma
    l'Incoronato
    Nato con il mondo
    Terzo
    Arco



    Regale nell'incedere, superbo nel portamento... e portatore di irrimediabile corruzione. La Peste è qui: fuggite, se potete, chiudetevi in casa e sperate che i suoi strali letali non vi colpiscano! La sua mira è precisa, i suoi sensi acuti, la sua mente più veloce di una freccia e il suo solo fiato cagione di una debolezza e una nausea che tolgono il respiro. Nessuno può dirsi forte o resistente in sua presenza - e mentre i mortali si affannano per capire cosa succede loro egli sogghigna e tace, consapevole di ogni imperfezione nei loro corpi.
    O Apollo crudele, o Febo portatore di malattia!
    Immortale
    Vola e trova appoggi ovunque
    Induce il terrore nei cuori degli uomini
    Resistente ad attacchi e malie psioniche
    Auspex immuni alle passive di anti-auspex
    Privo di aura, odore, sapore, rumore
    »
    Mira aumentata del +50%, udito, vista e olfatto potenziati, capacità di pensiero rapido
    Aura di malattia che rende più deboli ed induce un senso di nausea
    -50% in forza e resistenza a tutti quelli entro 30m
    Percepisce le condizioni di salute delle vittime
    Classi: tecnocrate/psion, elementalista



    CITAZIONE
    il Primo Sigillo
    Ovverossia presenza. Nel mondo dei mortali vigono regole ben più pericolose delle leggi naturali e magiche che tanto caratterizzano nell'immaginario comune le regioni demoniache ed angeliche: le leggi sociali. Diciamocelo, i comuni esseri umani non sono abituati a vedere ammassi di pustole, corpi tumorali e ferite infette sgorganti pus rivolgere loro la parola... specialmente ammassi dotati di accento perfetto, un humor abbastanza spiccato anche se forse un po' macabro e vasti interessi scientifici. Qualora servisse un po' di discrezione, come tutti i suoi fratelli e sorelle Peste è in grado di mutare sembianze e sigillare a suo piacimento le sue particolari... diciamo... "abilità naturali", di modo da evitare di terrorizzare i mortali e passare inosservato.
    Beh, in teoria...
    passiva

    CITAZIONE
    il Secondo Sigillo
    Ovverossia possanza. Non è insolito che fattori genetici relativamente rari, magia libera infusa nel corpo o assenza di organi convenzionalmente attaccabili siano di ostacolo alla proliferazione di malattie, tuttavia un conto è affrontare un morbo curabile persino da uno sciamano che ti unge il viso di saliva di bradipo e un conto è contrastare il potere della quintessenza di tutte le malattie. Nessuna difesa è invulnerabile; la conoscenza delle malattie comporta inevitabilmente quella delle metodologie di contrasto delle stesse, metodologie che possono a loro volta essere contrastate. In questo modo non importa che ad esempio un individuo affetto da emofilia porfirica (più comunemente noto come vampirismo) sia immune alla variante classica del raffreddore: se è il Terzo Cavaliere dell'Apocalisse la causa, non importa se la difesa (passiva) è causata dalla razza, dalle capacità o da altro.
    Semplicemente, non funziona.
    passiva
     
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    SSA Delta


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    Sbatté gli occhi un paio di volte, sorpreso -ehi, di nuovo!- dal pacchetto informe portogli da un uomo camice bianco. Lo soppesò un paio di volte, lo rigirò, lesse le scritte in piccolo sul lato atto all'apertura e agitò leggermente.
    Una razione proteica.
    « Grazie. » disse automaticamente, dopo un paio di minuti di assorta contemplazione. Non era ben sicuro di cosa il dottore volesse vedergli fare, con quella barretta di proteine e lipidi liofilizzati, ma poteva sempre tornare utile.
    ....forse.
    O forse no.

    Si fece avanti uno dei medici, più o meno davanti a lui. Gli sorrise, qualcosa di leggermente incongruo ma su cui la sua mente sorvolò a pié pari.
    « Signor Shattur, mi dispiace disturbarla, davvero. So che nelle sue condizioni probabilmente non vorrebbe vedere nessuno, però sono state rilevate delle... diciamo... incongruenze nel rapporto sugli eventi della Sphinra, e abbiamo bisogno del suo aiuto. »
    E poi, ovviamente, la domanda fatidica.
    « Cosa ricorda del giorno dell'attacco? »

    Mm. Interessante. Tecnicamente parlando la risposta era 'tutto', ma aveva l'impressione che non fosse quella cercata. Dopo un po' capì che voleva che lui ripercorresse quegli eventi.
    Oh, beh, facile: l'aveva già fatto.

    « Ero assegnato alla postazione di artiglieria, cannoni laser. » disse in un sospiro. « Era una missione di ricognizione... faceva parte del mio programma di studi; sa, i crediti. È andato tutto bene fino al... al quindici, se non erro. C'è stata un'esplosione, l'energia e gran parte dei sistemi è andata off-line. L'ufficiale supervisore è rimasto ucciso, quindi il comando è andato al cadetto Galad... no, Galanodel. Ci ha raggiunto i cadetti Saddler e Grifis, della sezione ingegneria associata; hanno identificato il problema in una perdita di plasma sul settore... settore sette, credo. Sono andati a riparare il danno nella zona. Io sono rimasto assieme alla mia squadra fino al momento in cui è arrivata una comunicazione dalla sezione ingegneria, c'era un problema tecnico che necessitava di un altro paio di mani per essere risolto. Mi sono offerto volontario. Arrivato alla conduttura sono stato istruito su come usare degli emettitori portatili di campo di forza per bloccare il flusso di plasma, mentre uno dei cadetti è entrato nella condotta per riparare il danno. Poi c'è stata un'altra esplosione e... » esitò un secondo « ...e si è verificata una decompressione. Il cadetto all'interno della condotta è morto prima che il computer riuscisse ad isolare la sezione. Poco dopo il combattimento era finito e io sono stato giudicato temporalmente non idoneo a svolgere altri incarichi sulla nave. »

    « È tutto, credo. »



    Mi dicono che dovrei dirvi di cercare l'indizio "nascosto" - ma se questo è nascosto, allora io posso nascondere un elefante verniciandolo di rosa, infilandogli un tutù e mettendolo in una sala da ballo a fare la danza del cigno. :look:

    P.s.: Jattur non risponde a Drusilia non per maleducazione, ma semplicemente perché l'azione incongrua di Ryusang lo ha costretto a soffermarsi su di essa e gli ha fatto passare di mente la domanda.
     
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    Sicuramente non poteva sapere di ciò che Jattur pensava in quel momento, tuttavia a conti fatti era più o meno quello che passava anche per la sua testa. Aveva visto con la coda dell'occhio Yoko e Grifis attaccare Peste, ed anche la risposta del Cavaliere era giunta alle sue orecchie. Ed in tutto quello scambio di battute ed insulti era rimasta immobile, non tanto perchè temesse il dottor Halary quanto per una semplice perplessità che sembrava aver preso possesso dei suoi pensieri. C'era qualcosa che non quadrava in tutta quella situazione, e probabilmente anche Yoko e Grifis lo avevano percepito. Non a caso non li aveva nemmeno fermati, cosa che la rendeva colpevole esattamente quanto loro. E la questione era abbastanza semplice, infondo: è vero, aveva detto di volerli aiutare, e sicuramente ci sarebbe riuscito essendo un pari di Morte, tuttavia Drusilia era ben cosciente di quanto un conto fosse la parola, un conto fossero i fatti. Se poi l'ipotetico aiutante era così potente, il rischio di affossarsi anzichè alzarsi aumentava esponenzialmente.

    Lo dimostrava anche il modo in cui Peste l'aveva sedotta... per cosa poi, se era lui stesso a dire che non c'era abbastanza tempo?

    In un certo senso si era sentita usata, e la forzatura magica che tuttavia non aveva colto unita all'umiliazione bruciante di essere diventata per qualche attimo un giocattolino davanti ai suoi Aviatori di certo non erano un buon modo per ottenere fiducia. L'unica ragione per cui non aveva reagito era il beneficio del dubbio che gli aveva concesso per forza maggiore. Lei era cresciuta in un covo di chierici e paladini dal sangue in parte angelico, e per quanto fosse stata poco istruita a causa di attriti interni, aveva ben chiaro di quanto fosse profondamente difficile ripescare un'anima dagli inferi. In qualunque mondo, in qualunque inferno, soltanto gli Angeli, i Chierici ed alcune Divinità avevano il potere di farlo, e loro quattro, per quanto determinati e volenterosi non appartenevano sicuramente a queste categorie. Avevano obbligatoriamente bisogno di un aiuto esterno, e dato che come al solito nessuno dei suoi antenati pareva scomodarsi per aiutarla, erano tutti costretti ad accettare la mano di un altro Cavaliere. Dovevano soltanto sperare che il tornaconto per quella missione non fosse ben più alto di quello che era stato il loro aiuto, se era vero che li avrebbero aiutati. Perchè per riportare indietro Jattur avrebbe anche accettato di diventare una pedina momentanea, incassare il colpo di essere trattata come una donna fatta di solo corpo e nient'altro, ed anche se non avrebbe retto si sarebbe sottoposta ad ancora ulteriori sofferenze, ma non avrebbe mai accettato che fosse coinvolto in quel dolore qualcun altro oltre che lei. Era una questione personale, e se mai fosse accaduto, li avrebbe realmente cercati uno ad uno, e non certo per giocare al dottore.

    Dei o non dei non importava: era una questione di principio.
    Meglio una morte combattendo che una vita agonizzata dai rimorsi.

    Eppure quello non era il momento. E non era nemmeno il tempo di surriscaldarsi bensì di incassare... e sperare che i suoi più tragici timori fossero soltanto dovuti ad una eccessiva diffidenza verso le creature superiori. Nel bene o nel male, infondo, avevano tutti le mani legate. Quindi non restava che respirare profondamente e continuare con la recita. A dire il vero non fece nemmeno caso al fatto che Jattur non le avesse risposto a quella domanda di cortesia, troppo presa dai suoi mille pensieri, tuttavia alcune sue parole di risposta al dottor Halary le fecero storcere il naso. Perchè diamine non aveva minimamente accennato a sua moglie? Non ne voleva parlare? Quasi la infastidì questa mancanza, non tanto per onore ai caduti quanto perchè rinvigorì la sensazione provata quando aveva scoperto che Jattur le aveva nascosto troppe cose per i suoi gusti.

    -Potreste ripetere il nome del cadetto che è entrato a riparare le tubature, prego?
    Temo di non aver sentito bene.


    Rispose secca. Dopodichè si sedette anche lei su di una seggiola, vicino al dottor Halary, braccia incrociate e gambe accavallate in attesa di una risposta.


    luxva

    crocedrusilia
    » Status Energetico: ???

    » Status Fisico: illesa.

    » Status Psicologico: Sotto effetto di feromoni XD.

    » Note: Passive sempre attive, grifone sempre latitante.

    Oggetti:
    Armi:
    • Alcarcalime
      (arco+frecce= 2pt)
      IMMAGINE ALLEGATA
      Dimensioni: 1m circa
      Materiale con cui è fatto: Lega proibita argentata con rune elfiche in oro ricamate lungo tutto l'arco.
      Descrizione: Arco di una gittata elevatissima: circa 30m.

    • Nanatsusaya
      (spadone semplice= 1pt)
      IMMAGINE ALLEGATA
      Dimensioni: 1m circa
      Materiale con cui è fatto: Caos cristallizzato.
      Descrizione: Una lama di raffinata bellezza, appare come uno spadone di un singolare materiale trasparente con ben sette punte. In più emana una inquietante aura violacea.


    Famiglio:
    • Grifone adulto
    Descrizione in scheda.

    Occhi congiunti
    Descrizione in scheda.


    » Abilità Passive

    →Aura di Venere» {malia d'Amore}: descrizione in scheda.

    →Aura dei Giusti» {malia di Carisma}: descrizione in scheda.

    →Resistenza alle Manipolazioni Psichiche» {anti-malia}: descrizione in scheda.

    →Volontà di ferro» {Bonus enegetico del 10%}: descrizione in scheda.

    →Essenze e presenze nascoste» {auspex passivo 15m}: descrizione in scheda.

    →Legame con la Fonte» {resistenza a veleni e malattie}: descrizione in scheda.

    →Linfa degli Angeli» {proprietà del sangue dei Galanodel}: descrizione in scheda.

    →Linfa degli Angeli:» {proprietà del sangue}: momentaneamente bloccata.

    →Vista Ultra - Sviluppata 1» {scurovisione}: descrizione in scheda.

    →Vista Ultra - Sviluppata 2» {potenziamento vista}: descrizione in scheda.

    →Librarsi in volo» {volo fino a 5m}: descrizione in scheda.

    →Istant Casting» {potenziamento rapidità magica}: descrizione in scheda.

    →Wind speed» {Bonus Velocità 50%}: descrizione in scheda.

    →Angel's Fall» {Bonus Destrezza/Agilità 50%}: descrizione in scheda.

    →Nature Reverence» {comando agenti atmosferici}: descrizione in scheda.

    →Veritas» {discernere bugie}: descrizione in scheda.

    →Arciere Arcano» {frecce magiche}: descrizione in scheda.

    →Chaos» {spada mutaforma}: momentaneamente bloccata.

    →Visioni del futuro» {passiva di quest}: Anticamente i vivi interrogavano i morti sul loro futuro, ma quando sono i morti stessi a domandare di ciò che deve ancora avvenire le cose possono farsi bizzarre. Il possessore di questa passiva ha chiesto dell'ignoto nella terra dei morti e si è caricata di parte del loro fardello: essa sa cosa avverrà e potrà scegliere tra i vari, possibili futuri quello a lei più gradito... ma il presagire del bivio porterà alla sua mente un danno basso alla propria mente.
    Visioni da verificarsi: 0/8


    →il Quarto e Ultimo Sigillo» {passiva interpretativa}: Viene la Morte, quarta ed ultima a venire. Viene, e le prede sono già fiaccate dall'azione di fratelli e sorelle. Viene, e pone il sigillo all'ultimo atto di un mondo.
    A p o c a l i s s e
    Quando la Morte passa sulle ceneri di ciò che Guerra, Pestilenza e Carestia hanno bruciato, appestato e polverizzato, niente può salvarsi: quanti credono di essersi salvati, sono stati semplicemente risparmiati per dopo.
    E lo sanno. Cercano di dimenticarlo, ma lo sanno.
    "Uccidere" la Morte, scacciarne temporaneamente l'essenza, non basta per considerarsi salvi: una volta che tutto sembra finito, i danni restano. Il dolore delle persone amate, dei cari estinti, delle ferite subite, degli animi lacerati, delle torture inflitte. Rimangono sempre, senza svanire mai. Come un prurito ad un arto che non esiste più, che ogni tanto torna a tormentarci. Come gli spettri del passato, che non si danno requie.
    Alcuni impazziscono. Altri, più sfortunati, sopravvivono per vedere.


    png




    Edited by Drusilia Galanodel - 7/8/2012, 16:02
     
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    Sbattuto al muro e messo all'angolo, quell'essere orrido non dava l'idea di chi, arreso al fato, gettava la spada in nome di una tregua che poteva salvargli la vita; e no, quell'entità ultraterrena aveva dentro di sé -e oltre di sé- un'arco così grande che la sua freccia, quando fu scoccata, ebbe modo e luogo di superare senza particolare difficoltà gli ostacoli orditi prima dalla Volpe e subito dopo dal Falco.
    Due animali, ecco cos'erano...

    « Vedo con dolore che non avete colto il punto.
    Lasciate che vi spieghi.
    »

    OPR6O
    Le sue pupille spalancate a malapena coprivano l'arco del buco infernale che, apertosi per gentile concessione della pestilenza, si squarciava come una ferita davanti a loro. Lui e Yoko, soli nell'aggressione, soli nell'Inferno. Luogo quest'ultimo forse carico di ricordi per il Demone, ma non per l'elfico Aviatore: mai in vita sua aveva potuto assistere ad una scena così orrenda, né mai il suo animo si ritrovò spogliò di sé e della corazza... a tal punto che se avesse rimirato se stesso in uno specchio, forse, avrebbe visto l'effige di un bimbo sporco.

    C'era qualcosa di assolutamente anormale in quella realtà.
    Qualcosa da cui il Falco volle scuotersi... qualcosa che stava attecchendo dentro la sua anima, ridestando demoni oscuri che credeva di aver dissolto anzitempo -e invece eccoli, più temibili di prima, che si arrampicavano su di lui per divorargli l'anima. Tutto il peso di quell'infernale mondo gli ricadde addosso, tanto che d'improvviso -come in preda ad una furia inenarrabile- si ritrovò ad agitare la sua spada nel vuoto.

    kC3JF

    Andate via! Anime putride! Andate via!

    A interrompere la sua battaglia contro il nulla fu una voce.
    Irritante e familiare, gretta e maligna... cavernosa.

    « Quella che avete percepito è una dose ridotta al 25% della dannazione inflitta al vostro amico.
    Non il potere di Morte, neppure una briciola del mio potere, semplicemente l'infinitesima parte dell'eco di una dimensione talmente vasta che lo spazietto riservato a Jattur risalta come un foruncolo sul culo di una balena. Per il fuso orario dell'Inferno l'ha sopportata per quarantatré giorni, diciassette ore e quattordici minuti al momento attuale e non è più in grado di reggere! Lui sta... ah, come posso spiegarmi... trasformandosi in un qualcosa al cui confronto il tuo ahimé tormentato Elenrhal sembrerebbe un bimbetto goloso in una pasticceria a confronto, mio così passionale Yoko.
    »

    Il ghiaccio disciolto come neve al sole, tutte le loro energie profuse volatilizzate come se non avessero avuto alcun risvolto: era come se, davanti a quell'ostacolo, i loro intenti fossero destinati a infrangersi. E così eccola per quel che era: una creatura immonda, fatta soltanto di malattie, deformità e impudicizie variegate... un conglomerato di putrescenza, destinata -se libera- a diffondersi malignamente su tutta Endlos. Non aveva sentito descrizione simile su nessun'altra creatura che non fosse stato quell'elfo vissuto come Alfiere del Sud: rinnegato della sua razza, turpescente aureola di putridume. Dinnanzi a quell'amenità, il Falco non poté che scandagliarne l'imperfezione, mentre la sua bocca purulenta discendeva come un'accusa:

    « Vedi, se fosse mia sorella a patire un simile tormento io striscerei in ginocchio per aiutarla. E voi, invece, che fate? Sbattete contro il muro una delle pochissime entità che possono e vogliono aiutarvi, e blaterate di onore?
    L'onore, signori, va MERITATO.
    »

    A quel punto l'incanto era terminato.
    La bestia aveva ripreso l'aspetto umano, lasciandosi dietro di sé un'Aviatore sconfitto. Aviatore che avrebbe scandagliato le macchie del pavimento fittizio per un tempo sufficiente a far credere a tutti d'aver perso a sua volta il senno. Quel che la creatura disse o fece... con chi parlò, cosa volle fare, quel che aveva in mente...

    Nulla sfiorò il Falco.
    Semplicemente, quando lo ritenne più necessario, si alzò e batté la spada sul pavimento. Le anime silvane richiamate, prossime a lui da quando le aveva dapprima invocate, modificarono la su figura, affinché l'armatura sembrasse un lungo camice bianco. Solo a quel punto si sarebbe voltato, affermando:

    Questa partita è tua, Penitenza.
    Chiamami anche Turk, fin a quando avremo portato via Jattur da questo buco...


    Arrendevolezza? Paura? O forse il sintomo di un'animo nobile finalmente incrinato?

    Ma sappi una cosa -e ricorda le mie parole perché non lo ripeterò.

    ...no, nulla di tutto questo.

    Salvato Jattur, io verrò a prendervi.
    Uno ad uno.


    Stava solo...
    prendendosi una pausa.
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    Legenda

    StatusMana totale 65%
    Consumi 5&
    Condizione fisica 100%, Ottimale
    EquipArmatura d'Argento del Grifone

    già citata
    [ Equip Armatura + Passiva Volo + Passiva Peso Leggero + Attiva Movimento Rapido ]

    Spada degli Spiriti Silvani

    già citata
    [ Equip Spada + Passiva Affilatura Migliorata + Attiva Evocazione Spiriti ]

    Bussola d'Oro, Rosa dei Venti

    già citata
    [ Equip Oggetto + Passiva Auspex ]
    PassiveSilent Hill

    già citata
    [ Passiva - Riverenza ]

    Fearless

    già citata
    [ Passiva Resistenza Psicologia fino a livello Medio ]

    Etlreth, The White Album

    già citata
    [ Passiva Malus passivo pari al 50% ai Riflessi ]

    già citata
    [ Passiva Istant Cast ]
    Attive

    Anime della Natura, già citata [ Attiva Manipolazione Spiriti/Consumo Basso ].

    Altro :pat: le anime sono citate dalla giocata del Limbo, e ricordo che il QM -o i QM- mi hanno concesso di avere le anime con durata indefinita fin quando siamo in un mondo di anime :sisi:
     
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38 replies since 7/7/2012, 18:01   1153 views
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