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Ma dove diamine erano finiti?!
Maledettissimo disordine sulla scrivania... e dire che era sicuro di averla lasciata bella e sistemata, la sera prima! Corsi da una parte, assunzioni dall'altra... invece quel giorno niente, malloppi spostati a caso senza un minimo nesso logico. Va bene che in effetti era piuttosto stanco quando aveva staccato a tarda ora, e poteva ricordare una bellezza fittizia realizzata dal suo cervello pur di convincerlo a tornarsene finalmente a riposare, ma... sembrava piuttosto la scrivania del suo assistente, quella!
E dire che ricordava di aver preparato tutto in vista dell'incontro mattutino con il Comandante bianco, il solito noioso materiale burocratico per ufficializzare per bene la questione. Noioso sì, ma necessario.
E invece niente: scomparsi.
Solo dei fogli sparsi fra cui frugare e...
...
...l'occhio si soffermò improvvisamente su uno di essi, insolitamente vivace e colorato rispetto ai classici moduli formali che era invece solito maneggiare.
Lo fissò per qualche secondo da lontano, disorientato e spaesato, e lo avvicinò infine sotto l'oro dei suoi occhi....sebbene vi fosse un chiaro disegnino collegato, identificare il mittente della missiva non sarebbe certo stato molto difficile anche in caso di una sua assenza.
Va bene. Dan.
Il carissimo assistente.
Che si era intrufolato nel suo studio per apporre quella... cosa sulla sua scrivania.
Il suo assistente.
Dan.
......
Ripose il foglio in un cassetto di fianco alla scrivania. No, non perché voleva riconsiderarlo con più calma in seguito.
Era il discorso che avrebbe conservato e letto al suo funerale.
toc toc
Bussarono alla porta.
« Avan- »
Si interruppe prima che potesse terminare il suo invito ad entrare. Ebbene sì, il suo occhio era caduto nuovamente per sbaglio su un foglio cortesemente poggiato sul legno pregiato della sua scrivania. Subito sotto l'altro che aveva appena messo da parte...
Perché?
Perché se lo era scelto come assistente?
Prese dunque fra le mani il documento, ben attento a non stropicciarlo, e sempre con estrema ed accuratissima calma ripose anche quello, nel cassetto di fianco della scrivania.
Due discorsi.
Per altrettanti funerali.
« Entra pure, Grifis. »
E si sforzò come non mai di sorridere accogliente.
Ma in quale universo si sarebbero mai potuti attestare come documenti ufficiale poi, quelli?!. -
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La figura del rapace si addiceva bene al Comandante bianco degli Aviatori, il Falco d'argento. E su questo vi sarebbero potuti essser ben pochi dubbi!
Chiaro, immediato e diretto: come il predatore che piomba giù dal cielo a condannare la sua preda.
« Devo essere sincero, Grifis: »
La preda, per l'occasione, era una Volpe: che della furbizia fa la sua arma più forte.
« Non trovo ragioni per oppormi alla tua richiesta.
Potrai avere libero accesso ai testi offerti dalla nostra Accademia, poiché su di essi in realtà non è vi alcun limite. »
E sorrise, come a voler decantare la schivata al primo affondo. In realtà il punto era un altro, e l'onestà che era richiesta dalla loro amicizia avrebbe prevalso sulla lotta alla sopravvivenza.
D'altronde il canide d'argento non era forse troppo grosso e pesante anche per il becco del forte volatile? Meglio allearsi che fronteggiarsi, dunque. Se non in gioco!
« Limiti imposti dalle nostre mani, intendo.
Ti sorprenderà forse sapere che il nostro Magisterium vive di una coscienza proprio, e spesso si erge a giudice sulle scelte che richiedano un suo servizio. »
Strano, vero? In realtà era un intero nuovo mondo che si sarebbe aperto, per Grifis, un universo forse per proporzioni ed interessi.
« Vedi, stiamo ancora studiando l'essenza che... anima, o forse comanda, queste mura. Ci è ancora sconosciuta!
Ci aiuta, ci supporta, si offre ed a volte si rifiuta. Pertanto ci è difficile analizzarlo, e prevedere la volontà o meno nel concederci permessi...
Per cui da parte mia: sì, Grifis, potrai aver accesso a tutti i libri dell'Accademia. Sono ben conscio dei tuoi buoni intenti, e non credo ci sia niente da doverti nascondere. Mi auguro che lo stesso dunque possa valutare per te "il Sommo quel che è"! »
Forse l'avrebbe spiazzato, forse l'avrebbe deluso, ma quello era il Magisterium: tutto da studiare, tutto da scoprire. E loro erano a malapena all'inizio...
Ed il Demone di questo ne era ben consapevole: ragion per cui, in risposta alle richieste del suo amico ed alleato, non andò a contrapporre le proprie condizioni, attendendo che quelle dell'altro fossero prima ritenute soddisfatte. In effetti, in lui stesso avrebbero suscitato molto interesse e curiosità, rischiando addirittura di deviare altrove l'argomento della discussione; chissà come l'avrebbe presa il Comandante bianco, invece?. -
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Sorrise di rimando il Demone, alle parole fiere e decise del Falco.
Non un dubbio e non un tentennamento, come sarebbe stato lecito aspettarsi, ma anzi: forza ed orgoglio, nessuna paura nel rimettersi al giudizio altrui.
Ammirevole a dir poco.
« Caro compagno ed alleato, non credo che queste mura vogliano assumersi l'arroganza di un simile giudizio.
Nessuno al mondo, potrebbe. »
Non sarebbe stato in grado la Volpe di spiegare al Comandante bianco quale fosse il credo che muoveva le trame di quelle pareti, poiché lui per primo ne era all'oscuro. E lui per primo, allo stesso modo, ne sarebbe dovuto essere allontanato se non addirittura espulso se quelle sarebbero state le condizioni, ancor prima dell'elfo di Fanadell.
No: nessuno poteva comprendere il pensiero del Magisterium.
Non ancora, per lo meno.
« Così come io sono cosciente dei tuoi buoni propositi, lo stesso varrà sicuramente per la nostra Accademia.
Su questo credo di potermi sbilanciare senza troppi timori! »
Un modo come un altro per dire: da parte mia hai assoluta e totale fiducia; se qualcosa non dovesse funzionare, quanto meno saprai il perché! Una clausola da specificare a scanso equivoci, insomma, ma della quale il Magister stesso ipotizzava (sperava) non si sarebbe neanche dovuto mai preoccupare.
Afferrò poi un tantino sorpreso il foglietto che gli venne allungato dall'amico; non sapeva come funzionasse la burocrazia da quelle parti, e già si era prodigato in una stesura personale per un insegnamento?
No: ciò che l'Elessedil catturò con i suoi occhi lo portò ad alzare ancor più le sopracciglia, restringendo la fronte per dar spazio nel suo volto ad una sorpresa ancor più ampia. Un'arma?
Dedicò nuovamente il suo sguardo al Falco quando sentì pronunziare quel nome: Anthea. Avrebbe mai potuto dimenticarlo? Aveva partecipato personalmente alla ricerca di quel maledettissimo assassino... non raffigurasse al suo interno un progetto importante, avrebbe stretto ed accartocciato per la rabbia quel foglio, al sol pensiero che quel vigliacco potesse essere ancora libero e felice per le strade di Endlos.
E forse persino di Laputa.
« Grifis »
Un nome.
Una persona, capace di andare al di là di ogni possibile aspettativa.
L'aveva contattato per un accordo, per insegnare alle nuove leve a venirsi incontro, a padroneggiare l'uno le forze dell'altro, armi e magia. E lui, di sua spontanea volontà, si presentò invece con in mano un nuovo ed ulteriore progetto: la possibilità di forgiare in casa propria gli strumenti che li avrebbero accompagnati e supportati nel tempo.
Imprimendo in esse un ricordo, affinché il sacrificio e l'onore degli alleati caduti non venisse dimenticato.
Avrebbe mai potuto un'Accademia, o qualsiasi altra essenza superiore o presunta tale, permettersi di giudicare un simile uomo?
« Se potesse parlare o addirittura muoversi, il Magisterium sarebbe il primo a scomodarsi per darti il benvenuto. »
Inequivocabile, inattaccabile: avevano davvero bisogno di Insegnanti come lui.. -
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Strinse la mano senza pensarci neanche un secondo.
Un gesto quello, fra amici, alleati e soprattutto rappresentanti di due fazioni sulla cui forza si reggeva l'equilibro del presidio, che valeva ben più di qualsiasi altra firma.
« Non vedo l'ora! »
Replicò dunque entusiasta la Volpe; sia all'accenno sull'insegnamento, idea originale da cui nacque tutto, sia per la spada, trovata assai gradita partorita dallo sconfinato ingegno del Falco.
« Sentiti libero di sfruttare sin da subito il Magisterium, Grifis.
Oltre alle aule per le lezioni, disponiamo di molte altre strutture dove svolgere esercizi diversi. »
D'altronde la varietà e lo spazio di certo non mancavano da quelle parti...!
Ed avrebbe avuto tempo e modo di mostrargli ogni singola rifinitura, al nuovo e caro Docente. Per far fruttare al meglio la sua inventiva avrebbe dovuto conoscere nel dettaglio la potenza sconfinata di quella struttura. Quella per ora nota, quanto meno.
« Hai carta bianca, professor Minos. »
Sorrise.
Un invito a darsi da fare come e quando voleva, insomma: lezioni o spada, come avrebbe preferito.
La fiducia, di sicuro, era totale a priori.. -
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