[LAM] Quel che le spade non dicono

~ G R I F I S ~
Post Presentazione

Era da tempo che l'aveva progettata.
L'aveva studiata, disegnata, rifinita; e l'aveva ideata, per filo e per segno, attenendosi alla sua conoscenza delle armi bianche. Tuttavia, solo da poco aveva finalmente ottenuto il tassello mancante al suo puzzle: le conoscenze magiche del Magisterium avevano completato una parte della sua idea, che prima non riusciva nemmeno a concretizzare.
Ma tra il dire il fare, ahimè, c'era di mezzo il mare...



Il Falco Grifis varcò la soglia della Sala Letture come se fosse appena entrato in una caserma.
Bardato di tutto punto e algido come un cristallo del nord, avanzava a gran falcate in quel mare di libri sepolti e custoditi; e ognuno di essi celava un mistero sulla magia, cui però lui stesso non sembrava particolarmente interessato.

Si diresse quindi verso la I di incantesimi, sfogliando alla rinfusa volumi su volumi sperando di trovare quanto agognato. Deluso, passò quindi alla lettera C di circuito magico; e la sorte lo volle vittorioso nel trovare qualche pagina di un volume, doppiamente rifinito di cuoio, con sopra però formule -almeno per lui- intraducibili.
Lo prese tuttavia con sé, volendo studiarne i segreti più tardi.

Quindi, si volse alla lettera S di spade, credendo che in uno di quei grossi tomi polverosi avrebbe trovato il segreto per forgiare l'arma dei suoi sogni.
Preso il materiale di studio, come un prode e diligente scolaretto, si diresse al primo tavolino ove fece tuonare la sala, giacché la pesantezza dei volumi echeggiò come un rombo assordante fino dentro le pagine ingiallite dei vecchi manuali di stregoneria. Incurante, Grifis sedette senza accorgersi che, proprio dirimpetto, stava qualcuno immerso nella lettura di "Come Evocare le Folgori Vol. I".

Legenda

Status

Mana totale 100%
Consumi Nessuno
Condizione fisica 100%, Ottimale

Equip

Armatura d'Argento del Grifone
{ l'Armatura è composta di un materiale che la rende leggera e facilita i movimenti del Falco }

{ l'Armatura ha in dotazione un paio di ali abili passivamente al volo (per non oltre 5 metri in duello; e che concedono un'attiva a consumo medio per spostarsi rapidamente entro sette metri [o Basso per 5 metri, se viene partizionata per due turni]) }

Bussola d'Oro, Rosa dei Venti
{ piccola bussola d'oro dotata di quattro lancette, rispettivamente una rossa e tre blu }

{ la bussola con un consumo variabile dona un'auspex, che indica al Falco cosa egli desidera, e dove e come trovarla }

Balmung, Spada degli Spiriti Silvani

{ lunga spada di tipo orientale (nodachi) di 150 cm totali }

{ la lama della spada possiede la capacità di tagliare anche rivestimenti o protezioni di notevole durezza }

Anthea, Spada dei Sogni Infranti

{ arma bianca a singolo taglio lunga 170cm }

Vera Runa dell'Acqua

{ runa incisa sulla mano destra, che brilla di colore azzurro quando viene utilizzata }

{ la runa induce chi in possesso di Auspex a considerare gli attacchi del Falco come di un livello superiore al normale }

Passive

Elfic Eritage

{ Passiva only gdr - Eterna Giovinezza }

Way of the Sword

{ Passiva Discernimento Attacchi Fisici e Magici }

Way of the Sword

{ Passiva Aura di Riverenza }

{ Passiva Bonus 50% Influssi psicologici }

Etlreth The White Album

{ Passiva Malus passivi pari al 25% ai Riflessi e alla Velocità }

{ Passiva di Istant-Cast }

Attive

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Altro

a te

~ G R I F I S ~
Post Attivo

“Impegnativo, a dir poco.”

Il Falco alzò brevemente lo sguardo.
Un uomo sottrattosi all'avanzare dell'età sostava proprio davanti a lui. La luce del lume, tipico nella Sala Letture, irrorava un biondo crine che incastonava uno sguardo tra il grigio e lo smeraldo; non si affrettò a giudicarlo, seppure il suo viso sembrava un tripudio alla saggezza. Maturo, forse, ben più di quanto desse a vedere.

Solo in apparenza.

Chiosò, freddo e compassato.
Non nascose un certo interesse per quei suoi abiti, su cui strane linee -come rune di magia- s'intingevano fin dentro le cuciture, in un ricamo particolare e ricercato. E di più, notò quel suo anello...
vivo, come lo era la sua Runa.

E' forse più arduo voler dominare il tuono.
Un furente e roboante tuono. Nevvero?

Fece di rimando.
Perché intuiva nell'altro un interesse alla magia che sopperiva al becero desiderio di assoggettare gli elementi al proprio costume: come quasi di ammansisce un leone credendo d'aver domato, fin quando questi non si rivolta sbranando il suo padrone.
Così era la magia, e l'elfo Grifis trovava curioso che qualcuno avesse a cuore l'arte del tuono. Perché forse, più di tanti altri incantesimi, evocare le folgori era sinonimo di potenza.

~ G R I F I S ~
Post Attivo

“Giusto.”

Lesse negli occhi dell'altro qualcosa che solo lui poteva indovinare.
Sacrificio? O forse sofferenza -sì, indubbiamente aveva sofferto-, perché anche l'elfo aveva imparato a sue spese che legarsi ad un'elemento richiedeva una moneta di scambio di pari valore e di eguale forza.

“Forse è per questo motivo che voi, invece, state cercando un modo per far fluire nella spada ciò che la magia crea volatilmente quando viene richiamata?”



Gli sorrise, come se fosse la migliore cosa fare.
Neanche la ritenesse la miglior risposta da dargli.
E tuttavia, quando eccolo trovare le giuste parole, aggiunse senza indugio:

Già tempo fai tentai la sorte.
Crystallize mi ripagò dei miei sforzi: poter congelare qualcuno con il filo della lama si è rivelato, con il tempo, provvidenziale.

E quanti ne aveva abbattuti, con quel semplice stratagemma.
Dal cielo la neve pioveva e mutava in ghiaccio, dal basso guizzava la sua spada -feroce, letale- con il potere di cristallizzare.

Ma quanto cerco adesso è sensibilmente diverso.
Non cerco un modo per rivestire di mana la mia spada...
ma qualche dispositivo magico che mi permetta, senza intermediari, d'irrorare d'energia la sua essenza.

Due concetti diversi.
Crystallize consisteva nell'ammantare la spada di un'alone, rendendola capace di congelare al contatto -o al taglio; e tuttavia far scorrere il mana dentro la spada, suggeriva una maggiore conoscenza delle leggi magiche, delle forze fisiche e dei circuiti per i quali era possibile, com'era per l'arto di Shirou, fondere direttamente la magia nella spada.

Non utilizzandola come un blando catalizzatore.

~ G R I F I S ~
Post Attivo

[size=2]“Hmmm, interessante.”

Era chiaro.
Aveva risvegliato nell'altro un qualche genere d'interesse, così vasto e prepotente da convincerlo a lasciare, seppur per breve tempo, la lettura che aveva intrapreso fino a poc'anzi. Forse il rombo dei tuoni poteva attendere ancora un momento...

“Posso darvi un mano, se lo desiderate: ho in mente un espediente che potrebbe fare al caso vostro.”

Disse mentre saggiava con la schiena la comodità della sedia, imbottita per favorire la lettura. E lui stesso, il Falco Bianco, si volse come a voler fare altrettanto, quando fu invitato a farsi a avanti dalla mano di lui -una elegante e signorile mano-, allungatasi oltre la cinta muraria degli antichi tomi.
Lui, subitamente, ricambiò.

“Trevor Etherveil.”

Grifis.
-poi aggiunse, con rinnovato tono-
Grifis, elfo di Fanedell appartenente alla Tribù dei Minos...

...nonché Comandante della Squadra Bianca degli Aviatori laputensi.
Ma omise quest'ultima parte, perché nel Magisterium a poco serviva una carica militare, per quanto confacente alla figura di Drusilia Galanodel; erano lì, entrambi, per questioni di magia.
Così tirò dal fodero l'arma che desiderava "realizzare" per unire assieme la magia e la spada.

Si chiama Anthea.
-e non appena ne pronunciò il nome, il suo sguardo si fece torvo e malinconico-
Come vedi, sono già riuscito a ideare e a far forgiare un sistema che mi permettesse di usare la magia direttamente nella spada.
Tuttavia, sembra che ciò non sia sufficiente... è come se al circuito mancasse un'anima.

Dietro quelle sue parole si celavano intere giornate e notti insonni passate a studiare, ideare, pianificare, concordare e perfezionare ogni singolo centimetro di quella spada lunga e dalle tonalità vermiglie. Perfino il sistema ad acceleratore, dotato di grilletto, che permetteva la circuito magico innestato nel metallo d'intingere di magia l'essenza della spada.
Essenza che, tuttavia, sembrava necessitare di un qualche incentivo...

~ G R I F I S ~
Post Attivo

“Ad occhio, la fattura dell'artefatto è davvero ottima.
I miei complimenti.”

Normalmente quel genere di complimento avrebbe irrorato lo spirito di chicchessia di un'allegria quasi contagiosa, nonché di una punta d'orgoglio e vanagloria sufficiente a impettirsi vita natural durante. Ma Grifis invece trattenne la gioia dentro di sé, vuoi perché quella spada aveva per lui un significato profondo e triste, vuoi perché era ben lungi dal definire quell'arma perfetta.
Cosa di cui sicuramente anche Trevor si accorse, giacché aggiunse:

“L'arcanium, se penetra in un corpo solido come il metallo, tende a sfaldarlo facilmente: è per questo che il circuito va armonizzato alle vibrazioni dell'arma.
In questo modo, l'onda di particelle magiche viaggia senza intoppi alla velocità massima, generando un flusso.
Tuttavia-”

Ascoltandolo avidamente, Grifis cercava di carpire quanto più possibile informazioni da chi gli stava dinnanzi: era egli certamente più esperto e saggio di lui per quanto concerneva la magia, benché gli elfi della sua stirpe avessero -fin dalle epoche remote- tenuto fede al loro legame con i boschi e i venti. Un reciproco scambio d'aiuto che si era rivelato, con il tempo, utile contro ogni evenienza.

E' proprio per questo che sono qui.

Si accorse poi, mentre parlava, che l'altro si fosse alzato di scatto come se qualcosa gli fosse giunta d'improvviso in mente.

“-un attimo solo.
Devo controllare una cosa!”

E lo vide sfrecciare via verso gli scaffali, dove si immerse per qualche attimo. Perfino il Falco non poté seguirne per intero le movenze, almeno fin quando non riemerse da quel mare di parole scritte tenendo fra le mani un volume, come si stringe un bambino agognato. Dall'aspetto terribilmente pesante, cascò delicatamente sul tavolo -pur producendo un tonfo sordo- laddove fu possibile poi rimuovere il manto di polvere.

Cristallografia Arcana.

Lesse ad alta voce.
Come un bimbo capace ancora di meraviglia
per il mondo e per le cose.

~ G R I F I S ~
Post Attivo

“Hai con te un quarzo?”

La domanda lo sorprese.
Si ritrovò a rimuginare con se stesso sulla possibilità -relativamente vaga- per la quale avrebbe dovuto avere tra le mani un quarzo. Ovviamente, inutile a dirsi, quel tipo di cristallo non era in suo possesso. E così gli sorse lecita la domanda:

E' strettamente necessario?
Il quarzo, dico. Avendo io affinità maggiore con il ghiaccio, non è consigliabile quest'ultimo?

Si rese conto d'aver ovviato forse troppo semplicemente al problema, segno che le sue conoscenze si soffermavano alle pagine dei libri non ancora spolverati, benché avesse carpito ogni singola parola dettagli da Trevor. Restava il problema del quarzo: dove andare a pescarlo? Sicuramente Grifis non era in grado di cavarne uno fuori dal cilindro.

Il che presagiva una qualche spedizione alla ricerca del suddetto minerale,
qualora -come si auspicava- il dirimpettaio gli avrebbe risposto "che il ghiaccio di per sé non era chimicamente stabile per contenere quel genere di energia magica".
Una risposta a cui era già arrivato da sé.

~ G R I F I S ~
Post Attivo

“Il problema è proprio questo: la tua aura è troppo affine al ghiaccio.
Il quarzo invece, nella cristallografia, è neutro-resistente.”

Sospirò.
Aveva perfettamente ragione, e lo sapeva.
Cercò di rimuginare sull'argomento, pensando -o cercando di pensare- ad una soluzione utile al loro problema. Avevano bisogno di qualcosa che facesse da catalizzatore: un cristallo, o almeno un'oggetto, che potesse racchiudere in sé la tremenda energia che sarebbe derivata dal loro esperimento.

“L'esperimento è semplice: stringi fra le mani un materiale neutro-resistente e lentamente fai fluire dell'etere in esso. L'etere muta, diviene arcanium, producendo nel passaggio un suono.
La frequenza di quel suono, le sue vibrazioni, determinano poi il materiale armonizzante più adatto a te: il quarzo è solo un campione, poi dovremo anche cercare il cristallo vero e proprio.”

Fu allora che ebbe una folgorazione.
D'improvviso si trovò a sfogliare il tomo che aveva preso da prima, cercando di -come se sapesse già di trovarlo- un'argomento che poteva fare al caso suo. Gli bastò leggere una sola parola per trionfare in volto, dicendo:

Fanedell.
L'ambra prodotta dalla corteccia di alcuni alberi deriva spesso dalle Driadi che lo abitano: il loro composto, benché legnoso, ha proprietà magiche sorprendenti. Non è un caso, infatti, che gli Elfi che ne abitano gli antri boscosi sfruttino questo materiale come catalizzatore.

Chiuso il libro, prese la sua spada lanciando uno sguardo alla guaina silvestre ricevuta dopo gli eventi nel bosco: premio per aver sconfitto, assieme a molti altri, il demone-vampiro Korador... arcinemico dello shinobi Masahiro. La stessa corteccia d'ebano che ricopriva il fodero della spada Balmung era composto e intriso di un portentoso incanto. Sicché Grifis sperò di poterne cavare ciò che desiderava... Così estrasse la spada e recitò:

Anime della Natura, voi che già tante volte mi avete sorretto... accorrete ancora, vi chiedo aiuto.

Dalla lama orientale scaturirono piccole luci lattescenti, che andarono vorticando attorno al fodero, entrandovi all'interno. Dopo pochi attimi, il legno nero che vi si stringeva intorno iniziò a produrre della resina che, al suo desiderio, si cristallizzò davanti agli occhi d'entrambi diventando un perfetto esempio d'Ambra di Driade.

E' sufficiente?

E attese.

~ G R I F I S ~
Post Attivo

“E' strabiliante.”

A ripensarci, aveva pensato la stessa identica cosa.
Era uno spettacolo della natura non comune su Endlos, perché le Driadi erano restie a cedere una parte di sé, specialmente a chi non fosse per nulla legato all'anima del bosco. E lui era stato uno dei pochi fortunati, in tal senso.

“Ora poggia l'ambra su questo tavolo ed imponi contro di essa la mano con la quale adoperi di meno la tua spada. Dopodichè, fai fluire l'etere.
Questo è suono che viene visto e non udito.
Ti aiuterò a percepirlo.”

-rispose:
D'accordo.

Fece esattamente come gli era stato chiesto: l'ambra sul tavolo rotolò brevemente, mentre la mano poco adusa a sfoderare l'arma si poggiò sopra di essa. Per un fortuito caso, essa era anche la mano su cui era incisa la Vera Runa dell'Acqua, depositaria di uno dei più vasti e tremendi poteri magici di tutta Endlos.
Vuoi per destino, vuoi per casualità, mentre faceva fluire l'etere in un'alone bianco come la neve, la Runa brillò sopra la sua pelle irrorando solo quella porzione di un'azzurro intenso, oltre che di un'aura tremendamente vasta e spaventosa.
Si preoccupò ch'essa potesse in qualche modo influire negativamente sul suo operato, tuttavia -almeno agli inizi- non avvertì nulla di inconsueto.
Avrebbe continuato, almeno fino a che Trevor non lo avesse indirizzato per vedere quel suono...