Una ricerca nel Paese delle Stelle Cadenti

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Se c'era una cosa che poteva definire umiliate era chiedere il permesso alla propria carceriera di fare qualcosa! Cioè, non solo era costretta a fare quello che voleva lei, ad avere quell'odioso aspetto e tutto il resto, ma anche a dirle "per favore" ogni volta che desiderava fare qualcosa di diverso da ciò che avesse pianificato! Le sembrava quasi di venire trattata come una bambina (così oltre al danno c'era pure la beffa).

    In ogni caso aveva deciso di recarsi lì perché Cyztia, il "capo" degli Enling che si erano rifugiati nella dimensione in cui abitava, le aveva domandato un favore: secondo alcune fonti, altri membri del suo popolo stavano fuggendo nei mondi vicini e c'era una buona possibilità che molti fossero arrivati su Endlos.
    Inutile dire che Najaza fosse il primo posto in cui cercare. Insomma si chiamava o no il "Paese delle Stelle Cadenti"? Se potevano precipitarvi oggetti non potevano anche farlo persone dall'aspetto umanoide? Quindi la prima cosa che avrebbero fatto sarebbe stata recarsi lì e chiedere in giro se ultimamente si fosse rilevato un numero anomalo di naufraghi dimensionali.

    Ise, colei che la teneva "prigioniera", provvide a teletrasportarla nei pressi della città, anche se non direttamente su di essa. Diceva che gli abitanti fossero un po' diffidenti nei confronti dei visitatori e che arrivare lì con un balzo dimensionale non li avrebbe certamente aiutati.
    Quindi Avevano dovuto portare con se anche tre enling che portassero la fata, la principessa e una delle dame di corte, presso la città che fluttuava per aria. Questa volta non era venuta con loro di Lisa, ma Sheila. Una ragazza abbastanza diversa da quella che l'aveva accompagnata su Endlos la prima volta: era più calma e disciplinata, aveva dei modi parecchio caldi e premurosi, ma era anche un po' meno curiosa e attiva.
    Chissà perché la sua nemica aveva insistito a portare proprio lei? Bah, chi poteva sapere cosa frullasse per la testa di quella disgraziata dai capelli rosa?
    Comunque, appena il trio toccò il pavimento della capitale del Nord, Ise si affrettò a congedare chi le aveva portate lì.
    " Forse è meglio se vi allontanate un po', dato che non sappiamo come gli abitanti locali potrebbero reagire a tre persone che volano sopra la loro testa."
    " Ho capito. Allora voi pensate a chiedere qua in giro, noi faremo qualche giro di perlustrazione sopra la tundra. Ci vediamo qui all'ora stabilita."
    Rispose Cyztia per poi allontanarsi assieme ai due compagni.

    Appena la fata vide che il trio era abbastanza lontano, decise di annunciare alle altre due che per un po' se ne sarebbe stata per i fatti suoi. Già, perché lei non era mica andata lì per aiutare Sarah, ma solo per sorvegliarla. Ora che però avevano raggiunto la destinazione poteva benissimo permettersi di starle lontana; dato che la ragazza non poteva fuggire da quella città sospesa in aria e anche se avesse potuto, aveva inibito la sua volontà tramite i propri poteri mentali per impedirle di ribellarsi.
    " Scusatemi, so che forse dovrei iniziare subito le mie ricerche, ma prima c'è una cosa che vorrei proprio vedere."
    L'ancella la guardò perplessa.
    " Per te va bene Sarah?"
    Fosse stato per la principessa le avrebbe detto di no anche solo per farle un dispetto, ma non poteva fare nulla contro le influenze mentali dell'altra.
    " Certamente."
    Quindi un sorriso un po' malizioso si dipinse sul volto della fata, che si avviò verso la biblioteca della citta, uscendo dal loro campo visivo. A dire il vero Ise non aveva necessità di visitarla, ma pensò che si meritasse un po' di svago, vista l'enorme quantità di problemi che doveva affrontare.

    Le due ragazze rimasero da sole e per qualche minuto nessuna delle due disse nulla. Sarah non faceva altro che ripetersi quanto odiasse l'ex amica per tutto quello che le aveva fatto e le stava facendo ora, mentre l'altra non si rendeva conto di cosa stesse succedendo.
    Fu proprio la cortigiana a riportare la biondina con i piedi per terra.

    jpg


    " Sarah, non sarebbe meglio iniziare la nostra ricerca?"
    Di solito preferiva chiamarla "principessa", suonava più altisonante e curioso, tuttavia l'amica le aveva raccomandato di non farlo e lei aveva capito all'istante perché.
    " Hai ragione, scusa."
    Rispose l'altra mentre si sistemava meglio la sciarpa per coprire il collo dall'aria fredda. Sheila strizzò gli occhi color nocciola, rimise a posto i capelli marrone chiaro e decise di fare strada.
    Fin ora non avevano ancora incontrato nessuno, ma erano certe che presto si sarebbero imbattute in qualcuno. Dopo tutto erano pur sempre in una capitale, anche se di un luogo poco popoloso.
    Iniziarono quindi a dare un'occhiata alle vie e allo strano stile architettonico delle abitazioni e al colore della pietra con cui erano costruite. Era innegabile che che quella città avesse il suo fascino e che faceva venire voglia di fermarsi ad osservarla per più tempo... se non fosse stato per il freddo insopportabile (e dire che erano ben bardate)!

    Ben presto le due avrebbero incontrato qualcuno a cui fare domande.
    Parlato
    " Sarah"
    " Sheila"
    " Ise" (comparsa)
    " Cyztia" (comparsa)

    Passive in uso

    Il carisma di una principessa: Sia per il suo aspetto, che per i suoi modi, ma soprattutto perché sa come prendere le persone, Sarah risulterà estremamente carismatica. Basterà vederla o avercela vicino per sentire come un'aura che spingerà chi è attorno a lei a partire ben disposto nei suoi confronti, ad avere un punto di riferimento, ad ascoltarla volentieri e a considerare i suoi consigli allettanti, indipendentemente dalla situazione.
    Chi subisce l'abilità è libero di descrivere cosa la colpisce della ragazza e come reagisce all'influenza che è semplicemente emozionale e non può controllare la volontà altrui.
    L'abilità non è altro che una passiva di influenza mentale, che può essere attivata o disattivata a piacimento da lei, a seconda del modo in cui decida di approcciarsi con gli altri.

    La grazia di una principessa: Forse per un effetto collaterale del desiderio plasmato da Ise, forse per le varie lezioni nelle suddette discipline. Sarah ha imparato a destreggiarsi in qualsiasi attività che implichi l'arte. Sia che si tratti di disegno, eloquenza, scrittura, canto, musica, ballo o altro; dimostrerà una maestria superabile da pochi. Anche in campi che non ha mai affrontato prima, anche con strumenti mai presi in mano o tipi di danza a lei sconosciuti, le basteranno pochi minuti per capire come fare e destreggiarsi come una professionista.
    Questa abilità, anche se apparentemente usabile solo in scene gdr, può aiutare anche nelle quest, se usata intelligentemente. Per esempio, grazie alla possibilità di disegnare bene, le sarà possibile riprodurre su un foglio un luogo o un volto di una persona nel dettaglio, per spiegare meglio ad eventuali alleati cosa ha visto o chi cercare.

    La delicatezza di una principessa: Chiunque abbia mai letto un libro per bambini sa che le principesse delle fiabe sono delle creature talmente graziose e delicate che nemmeno il più crudele degli antagonisti ha mai osato alzare un dito su di loro; limitandosi a rinchiuderle nella torre di un qualche castello, piuttosto che far conoscere loro il dolore.
    Tuttavia Sarah un tempo era un ragazzo che sognava (e sogna tutt'ora) di diventare come uno degli eroi storici o, perché no, dei racconti. E si sa che tutti i paladini della giustizia hanno una dote innata a cacciarsi nei guai; tanto che nemmeno il più paziente degli aiutanti non può trattenersi dal dargliene di santa ragione per tutte le disavventure in cui si lasciano coinvolgere.
    Come può Sarah, vista la sua attitudine a mettersi nei pasticci, non conoscere il dolore come tutte le altre principesse? Semplicemente non provandolo.
    Infatti, al suo posto la fanciulla sentirà una sensazione né piacevole, né spiacevole che l'avvertirà di essere stata ferita o colpita in qualche modo. Tuttavia, non sentendo male potrebbe essere indotta ad un'eccessiva spavalderia, col rischio di allargare le ferite, pur essendo consapevolissima del danno.
    Volendo l'abilità può essere disattivata, facendole sentire dolore come tutti. Ma occorre specificarlo all'inizio della scena.

    Il seguito di una principessa: Sarah può portare con sé una delle ragazze che la seguono al palazzo, che potrà aiutarla nei più svariati modi, come cercare informazioni o sorvegliare certi luoghi. Non potrà però supportarla in battaglia, infatti basterà anche il più debole dei pugni a metterla fuori gioco e farla svanire in una nuvola di fumo.
    Va considerata come un famiglio non a scopo combattivo.
    (In questo caso è Sheila)


    Edited by ..Daiki.. - 7/8/2012, 10:51
     
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    Le stelle. Quegli stupendi agglomerati di calore e gas che illuminano i vari mondi sono sempre stati oggetti di studio da parte di scientifici, ma anche da parte di persone che le pensavano oggetti mistici e misteriosi, pure i ricercatori dell'occulto si cimentavano alla ricerca di esse.
    Le stelle cadenti infatti sono considerate oggetti molto particolari da parte dei superstiziosi:i credenti di particolari culti pensano per esempio siano doni del cielo o delle loro stesse di divinità.
    Esistono fin troppe leggende o credenze popolari sulle stelle.
    Ma nessuna di esse è il motivo per cui lui era lì.
    Egli conosceva la verità sulle stelle per il suo vecchio maestro.
    Quell'anziano maestro del Keyblade che insegnò a lui e ad Eraqus tutto ciò che tuttora sanno.
    Le stelle non sono altro che altri mondi, infatti vagando per lo spazio vuoto si potrebbero raggiungere manualmente tramite particolari mezzi di movimento.
    Ma le mura di luce impediscono ciò, impedendo così anche all'oscurità di entrare per i mondi.
    Mentre le stelle cadenti non sono altro che frammenti di mondi inghiottiti dall'oscurità e quei frammenti potrebbero anche essere benissimo persone del mondo caduto.
    Però come già affermato tutto ciò non centra niente del perché il cavaliere si trovava lì.
    Lui cercava il cuore.
    Vagando per il semipiano dimensionale Xehanort una decina di giorni prima aveva trovato Najaza, la città sospesa nel vuoto ed era riuscita a raggiungerla.
    Lì. Lì aveva sentito il suo odore. Un odore che aveva sentito altre volte vagando per tutta Endlos, ma lì. Lì era più forte.
    Forse aveva trovato il cuore.
    A bordo di un volatile di zona quindi era salito a bordo della città sospesa ed aveva iniziato a cercare la sua locazione.
    Dieci giorni dopo però non l'aveva ancora trovato. E intanto l'odore sentito all'inizio si era affievolito.
    Qualcosa non quadrava.
    Xehanort era per le vie della città, stava pensando ai fatti accaduti nel paese delle stelle cadenti
    "Perchè si è affievolto l'odore del cuore? Che non fosse il cuore di questo mondo!?!? No. Impossibile, l'odore era quello. E' impossibile sbagliarsi.
    Il giovane camminava per una strada con pochissima e rara gente, non rara però nel senso di rara specie o con armi di rara fattura.
    Rara proprio perché per quella dannata via non c'era nessuno.
    Avanzò un'altro po' con il capo leggermente chinato, mentre la mano destra era sull'avambraccio della gemella opposta ed ella era poco avanti dal mento.
    Tutto pensoso si imbattè in due ragazze, una bionda ed una castana.
    Il respiro individuò che elle avevano un cuore quasi puro, pochissima oscurità era presente nei loro corpi. Male. Molto male, non poteva continuare a incontrare gente così priva di oscurità nel cuore, non sarebbe mai riuscito a trasformare quel mondo in una terra oscura.
    Nonostante questi suoi rimproveri il viso della fanciulla bionda gli ispirò talmente grazia da non farle niente. Avrebbe oltrepassato le due dame se non fosse che...

     
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    D'accordo che magari potevano essere finiti in una zona particolare, magri "di periferia"; ma era sin troppo strano che non ci fosse nessuno! O Najaza era diversa dalla maggior parte delle città o gli abitanti si stavano tenendo distanti da loro perché straniere!
    Bah, forse se si fossero spinte maggiormente verso il centro ne avrebbero trovati di più. Chissà, magari Ise le aveva proprio fatte atterrare lì perché sapeva che non ci fosse proprio nessuno e che quindi difficilmente qualcuno avrebbe potuto capire come fossero arrivate lì.
    " Andiamo verso il centro, magari lì incontriamo qualcuno."
    In fondo erano andate lì per interrogare le persone e se non ne trovavano tanto valeva mettersi a cercare per la tundra del presidio Nord o magari sull'immensa lastrone ghiacciato, un posto ancor più inospitale di quest'ultima.
    " Hai già in mente a che genere di persone chiedere?"
    Come "a che genere di persone"? Finora non avevano ancora trovato nessuno e Sheila si preoccupava già a chi avrebbero dovuto fare le domande? Ma poi perché avrebbero dovuto scegliere una categoria precisa da interrogare?
    " Penso che basti chiedere a chi troviamo. In fondo l'ultima volta che gli enling sono naufragati in massa se ne sono accorti in molti; al massimo potremmo rivolgerci prima alle autorità per risparmiare tempo."
    L'ancella rimase un po' perplessa alla risposta della principessa, ma ribatte in fretta.
    " Non credo che sia un metodo molto efficacie. Mi sono presa la libertà di studiare un po' il luogo e il comportamenti del Maelstorm. Prima di tutto, vista la chiusura dei residenti, penso che le autorità possano essere ancora meno collaborative del resto della popolazione. Poi facendo come proponi saremo in grado di capire solo se sono già arrivati qui, non se naufragheranno in seguito."
    La biondina sospirò.
    " Ma non è possibile intuire se arriveranno."
    Cercò di tagliare conto, convinta che Sheila avesse detto solo una scemenza.
    " Non credo: nei due tomi intitolati "Sull'interazione tra i mondi", c'era una piccola teoria di un certo Gistan Frez che potrebbe aiutarci a saperlo il anticipo."
    L'altra parve parecchio sorpresa. Quando aveva deciso di saperne di più su Endlos aveva sentito parlare di quell'opera: si trattava di una raccolta di teorie (spesso contraddittorie) di fisici, astronomi e filosofi di tutti i presidi. Una lettura particolarmente tosta e lunga, che lei aveva volutamente evitato, cercando qualcosa di più semplice e pratico.
    " Aspetta, sono due volumi da mille e duecento pagine l'uno. Come hai fatto a leggerli così in fretta e a ricordarteli così bene?"
    La capacità mnemonica era una delle qualità della cortigiana, ma lei preferì non dire nulla e fare semplicemente un gesto che le facesse capire che era così e basta.
    Quindi le due svoltarono l'angolo e intravidero finalmente qualcuno, verso cui si diressero.
    " Comunque, secondo la teoria i modi emanerebbero uno strano impulso quando succede qualcosa di grave... come una guerra o un attacco."
    La principessa rallentò un attimo il passo.
    " Hai vinto Sheila, dimmi pure tutto."
    Ormai le due fanciulle erano sufficientemente vicine al ragazzo perché questo potesse sentire il discorso.
    " In pratica sostiene che tutti i modi abbiano come un nucleo vivente che sta a stretto contatto sia con i suoi abitanti, che con la struttura geologica.
    Tuttavia nel caso di eventi disastrosi dovrebbe disperdere parte della sua energia all'esterno, come se sanguinasse. Se ci pensi se è in atto una guerra e gli enling subiscono una grossa sconfitta questo evento potrebbe manifestarsi, quindi il solo fatto che sia stato rivelato qui potrebbe rivelarci cosa è successo e farci supporre che fra poco arrivino migliaia di fuggitivi per via dell'invasione."

    " Scusami, non sono un'esperta, ma mi pare di aver capito che il Maelstorm che avvolge Endlos sia un fenomeno abbastanza intenso e irregolare. Sei sicura che sia possibile rilevare questo impulso, questa emorragia, con una simile interferenza?"
    La dama di corte fu piacevolmente colpita da quell'osservazione e decise di spiegarle tutto.
    " È vero, ma ho letto anche che simili fenomeni possono alterare la struttura della tempesta o oltrepassarla in minima parte, tanto da poter essere rilevata da strumenti particolarmente potenti.
    In entrambi i casi solo certe persone sono in grado di rilevarle, perciò è importante capire a chi chiedere.
    Ma avrei già una mezza idea in che ambienti cercare, anche se non so dove si trovino qui."

    Con un sorriso sommesso, Sarah le fece segno di prendere pure qualsiasi iniziativa e che lei l'avrebbe seguita. In fondo era quella che sapeva di più tra loro due.
    Quindi l'ancella si avvicinò al ragazzo dai capelli argentati, ormai distante da loro solo qualche metro.
    " Mi scusi, saprebbe dirmi se a Najaza ci sia un osservatorio e se si, dove si trova?"
    Chissà, forse il guerriero oscuro avrebbe potuto ipotizzare che ciò che lui aveva appena fiutato e il fenomeno di cui parlava Sheila fossero collegati.


    Edited by ..Daiki.. - 7/9/2012, 00:29
     
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    I pensieri del guerriero vagavano tuttora su come e perché non sentiva più l'odore del cuore di Endlos.
    Qualcosa non quadrava. Era tutto fin troppo strano, come poteva l'odore di un cuore scomparire così nel nulla. Ciò sarebbe potuto succedere solo se il cuore del mondo si sarebbe spostato.
    Tutto ciò però era impossibile. Il cuore del mondo non si poteva spostare.
    Esso risiedeva in una dimensione accessibile solo attraverso una particolare porta.
    La porte però non era visibile ed accessibile a tutti. Nonostante tutto però l'odore della luce dei cuori dei mondi è talmente percepibile che si può sentire pure attraverso a quelle porte.
    I passi di Xehanort si fecero più pesanti, come quasi essi fossero collegati al fatto che non stesse trovando la soluzione giusta.
    Endlos era un mondo diverso dagli altri che aveva visitato, doveva ancora comprenderlo ed analizzarlo a fondo per scoprire la locazione di quel cuore.
    Una delle ragazzine che stava per sorpassare gli fece una domanda, la quale lo fece distogliere un'attimo dai suoi confusi pensieri.
    " Mi scusi, saprebbe dirmi se a Najaza ci sia un osservatorio e se si, dove si trova?"
    Un osservatorio?? A cosa sarebbe potuto servire un osservatorio alle dame??
    Bhe non gli interessava, quindi iniziò a riflettere se ne avesse visto uno.
    Ripetè più volte nella mente quella parola per cercare di ricordare se ne avesse visto uno.
    Ed eccolo. Il lampo di genio venne alla mente del cavaliere.
    L'osservatorio era ciò che lo avrebbe aiutato a trovare il cuore.
    Le continue stelle cadenti probabilmente erano parti di cuore di altri mondi distrutti dai suoi simili, quindi esse potevano con il loro odore spento nascondere l'odore del cuore durante la caduta di stelle cadenti.
    Tramite l'osservatorio sarebbe riuscito a localizzare la locazione della porta, di sia curo essa era nascosta nel cielo. Sospesa nel vuoto e nascosta dall'odore dei cuori spenti delle stelle cadenti.
    E lui l'osservatorio l'aveva sorpassato una decina di minuti fa...

    >> " L'osservatorio dite?? Ecco è ad una decina minuti da qui, vi farò strada io stesso, damigelle " <<


    Osservò meglio i lineamenti delle due ragazze, presentandosi cortesemente ed aspettando che elle facessero lo stesso.

    >> " Il mio nome è Xehanort " <<


    Successivamente alla presentazione delle due, il cavaliere si voltò verso la direzione da cui proveniva e con voce calda ed accogliente diede segno di seguirlo.

    >> " Ecco è per di qua " <<


    Tra poco sarebbero arrivati all'osservatorio. Xehanort fuori era calmo, ma dentro di sè la sua natura oscura lo faceva fremere.
    In se già assaporava il cuore. Era ormai sicuro. Quel cuore ormai era suo.



     
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    La fanciulla si era fatta avanti e alla sua domanda il giovane dai capelli argentati si era fatto pensieroso. Come se le sue parole lo avessero solo in parte richiamato da delle riflessioni che lo stavano portando da tutt'altra parte rispetto a ciò che vedeva.
    Poi il suo volto si illumino, come se avesse trovato qualcosa, qualcosa di molto più importante della risposta che doveva dare alla ragazza. Era sorprendente come dietro ad una conversazione apparentemente ordinaria si celassero degli intenti così strani: la principessa e la sua aiutante stavano cercando le tracce di un misterioso popolo che viveva tra le dimensioni, mentre il ragazzo era intenzionato a trovare il cuore di Endlos per portarlo nell'oscurità. E pensare che a un osservatore esterno sarebbero parsi come un gruppo di giovani che si erano incontrati per caso!
    [color=red" L'osservatorio dite?? Ecco è ad una decina minuti da qui, vi farò strada io stesso, damigelle."[/color]
    Sarah nascose un lieve sospiro quando sentì di essere stata chiamata così per l'ennesima volta! Bah, in fondo stava iniziando ad abituarcisi, ma ciò non era una cosa buona: se avesse iniziato ad accettare la sua condizione avrebbe sicuramente avuto diversi problemi una volta tornato normale.
    " Il mio nome è Xehanort."
    Si presentò la guida, prima di mettersi in cammino.
    " Il mio è Sheila, molto piacere."
    Disse la fanciulla inchinandosi, seguita dalla principessa.
    " Il mio è Sarah, lieta di conoscerla."
    Subito dopo il cavaliere del buio si voltò per fare strada, rivolgendosi alle due in tono insolitamente amichevole e premuroso.
    " Ecco è per di qua."

    Quindi procedettero lungo le vie di quella città dalle architetture così insolite e mano a mano che si avviavano verso il centro incrociavano sempre più persone, anche se non si parlava di folle. Intanto la temperatura iniziava a farsi sentire e la biondina incominciava a voler raggiungere la destinazione più per tornare al calduccio che per il motivo per cui si erano recate lì.
    Fortunatamente la strada era breve e ben presto intravidero l'edificio. Era leggermente rialzato, probabilmente per avere una vista migliore e per soffrire meno dell'inquinamento luminoso ed era accessibile da una piccola scalinata in pietra. A dirla tutta se l'era immaginato un po' diverso, soprattutto per la forma, ma ormai aveva imparato che moltissime cose non erano come ci si aspettava.
    Superato l'ultimo scalino, Sarah pensò bene di ringraziare ed entrare in fretta nell'edifico per sottrarsi al freddo pungente iniziare la loro ricerca.
    " Molte grazie, signor Xehanort.”
    Poi si volse verso Sheila, con fare complice.
    " Penso che sia il caso di entrare, dopo tutto siamo venute per un motivo, no? Vado a chiedere a chi possiamo rivolgerci."
    Stupidaggini, in realtà in quel momento voleva solo andare in un posto meno fresco. Era sorprendente come il clima potesse calmare la sua smania di cacciarsi nei guai con la scusa di aiutare qualcuno.
    " Mi scusi, non vorrei essere indiscreta, ma avrei una piccola curiosità."
    Disse la fanciulla al ragazzo dai capelli argentati, mentre seguivano l'altra.
    " Non sembra essere del luogo, che cosa l'ha spinta a recarsi qui?"
    Bastava guardare i suoi abiti e paragonarli a quelli delle poche persone che avevano incrociato per notare delle sostanziali differenze.

    Differenze che doveva aver notato anche l'uomo che stava seduto alla scrivania vicino alla porta. Un uomo dalla barba grigia, intento a leggere dei fogli.
    " Che ci fate qui?."
    Il tono era tutt'altro che amichevole, come se avesse appena scoperto degli intrusi.
    " Mi scusi, avremmo bisogno di..."
    Ma prima che la fanciulla potesse finire la frase, venne interrotta.
    " Non si può entrare senza autorizzazione, soprattutto se stranieri."
    Pur essendo un "osservatorio minore" si comportava come se custodisse dei segreti importantissimi. O forse tale atteggiamento era solo frutto della mentalità diffidente dei cittadini.
    In ogni caso c'era un piccolo problema e sarebbe stato curioso vedere come avrebbero reagito i due che erano rimasti indietro, ma che sicuramente avevano potuto sentire tutto.


    Edited by ..Daiki.. - 12/9/2012, 18:41
     
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    Il cammino dei tre stranieri del posto fu assai silenzioso dopo le presentazioni.
    Del resto il freddo che faceva li obbligava a non sprecare energie in cose futili come conoscienze il quel momento.
    E fare conoscenza delle due damigelle, per ora, non era nemmeno negli interessi di Xehanort se proprio ve lo chiedevate...
    Allora perché se le stava portando dietro verso l'osservatorio??
    Fare da cane guida di solito non rientrava nei suoi interessi e nei suoi hobby personali.
    Però il modo di fare aggraziato della biondina lo aveva convinto a risponderle e ad aiutarle. Almeno per ora.
    Il cammino non fu lungo o affaticante per il cavaliere, nonostante ciò il freddo gli dava un leggero fastidio.
    Arrivati davanti all'osservatorio la biondina ringraziò l'Heartless.
    Xehanort rimase un po' di stucco, non era quasi mai stato ringraziato da qualcuno.
    O forse l'ultima volta che era successo era avvenuto fin troppo tempo fa...
    Prima della sua follia per l'oscurità ed i cuori dei mondi almeno...

    "E' stato un piacere "


    Un sorriso vago apparve sul suo volto successivamente alle parole dell'oscuro.
    Sarah quindi si affrettò e iniziò a dirigersi con fare frettolo alla porta dell'osservatorio, nel mentre Sheila si avvicinò al ragazzo per porgergli qualche domanda.
    " Mi scusi, non vorrei essere indiscreta, ma avrei una piccola curiosità."

    "Chieda tranquillamente, signorina "


    La risposta fu veloce e perfettamente normale, quasi da apparire improvvisata e non pensata per occasione come quella.
    Infatti dovete sapere che il cavaliere si preparava mentalmente in caso ci fossero casi come quelli.

    " " Non sembra essere del luogo, che cosa l'ha spinta a recarsi qui?""


    La domanda della ragazza era abbastanza scontata, molto spesso avevano chiesto al cavaliere perché si trovasse in particolari luoghi.
    Da quando vagava come un bagabondo a Koldran per esempio. Dopo la sconfitta inflitta e contemporaneamente subita dal cavaliere di Pisces.

    "Semplice: dovete sapere che sono un esploratore, un avventuriero che vaga per il mondo per il gusto di divertirsi.
    Tutt'ora sono in cerca di qualcosa per cui combattere, di un motivo da dare alla mia vita.
    "


    Secondo dopo secondo ogni parola di quel dialogo era una parola atta a confondere le idee della serva della principessa. Però l'ultima frase che stava per dire non era completamente falsa.

    "E sono anche in cerca di un amico."


    Se colta nel vero contesto a cui apparteneva, quella frase era completamente vera.
    Tutt'ora era in cerca del suo maestro per sconfiggerlo e dimostrargli la supremazia dell'oscurità e della sua razza.
    Detto ciò si voltò di scatto verso l'entrata dell'osservatorio, richiamato dalla voce del vigilante posto all'entrata.
    " Non si può entrare senza autorizzazione, soprattutto se stranieri."
    Xehanort si congedò da Sheila un attimo, ovviamente con una richiesta di perdono per rimanere nel ruolo del galant'uomo.
    Si avvicinò all'uomo posto dentro un gabbiotto riscaldato tramite la tecnologia, dove vi era un apertura circolare grande quanto bastava per far passare la mano o direttamente il manico del Keyblade del cavaliere.
    Davanti al gabbiotto chiese un piccolo favore alla principessa

    "Sarh allontanatevi un secondo dall'entrata e andate lì.
    Ci penso io a parlare con questo gentile signore, sarà solo scorbutico a causa del freddo.
    "


    Congendata anche la seconda ragazze, dopo aver indicato con estrama precisione la locazione in cui consigliava andasse, si avvicinò a dove vi era il buco del gabbiotto e vi fece addentrare la mano con cui prese per il colletto del pensante cappotto che portava la guardia e sussurrò qualcosa di incompresibile per le ragazze che non sentirono niente, nonostante potessero vedere le labbra muoversi.
    D'un tratto la porta dell'osservatorio venne aperta e Xehanort invitò Sarah e Sheila ad entrare prima di lui.
    Esse però non avrebbero capito cos'era successo, la posizione in cui il cavaliere aveva indicato alla principessa di andare era un punto strategico in cui non avrebbe capito cosa avesse fatto.
    Nemmeno Sheila sarebbe riuscita a percepire l'avvento che si era presentato.
    Ora però la porta era aperta e sarebbero potuti entrare senza problemi, Xehanort consegnò alle due anche dei pass speciali per entrare.

    " Visto, in fin dei conti era un uomo molto gentile"


    E con un altro dannato sorriso gentile fasullo in faccia il cavaliere si addentrò nell'edificio dopo che le due lo avessero preceduto.
    Stavolta il sorriso non era completamente falso però.
    Aveva un vero motivo per sorridere. Esso era lo scorbutico che prima gli aveva bloccato la strada.
    Adesso era diventato suo. Il cuore di quell'uomo era ormai perso nell'oscurità più tetra e non avrebbe mai fatto più ritorno.



     
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    La risposta del cavaliere oscuro non si fece attendere e non insospettì minimamente la fanciulla; in fondo erano tante le persone che viaggiavano più per il gusto dell'avventura che per altro e il Nord era sicuramente un presidio adatto per quel genere di individui. Costei si limitò a fare cenno col capo di aver capito e aspettare che l'amica riuscisse a farle entrare, ma a quanto pareva le cose sarebbero andate per le lunghe. Il guardiano non aveva la ben che minima intenzione di lasciare passare tre persone senza autorizzazione, soprattutto se straniere.
    Con grande sorpresa di Sheila, Xehanort si fece avanti ed entrò all'interno dell'edificio, fino a raggiungere il bancone dove la biondina stava provando a parlare con l'uomo.
    " Sarh allontanatevi un secondo dall'entrata e andate lì.
    Ci penso io a parlare con questo gentile signore, sarà solo scorbutico a causa del freddo."

    Solitamente la fanciulla avrebbe insistito, molto testardamente, per rimanere lì e farcela da sola, ma sia per la velocità con cui accadde il tutto, sia per la fretta di entrare, decise di accontentarlo.
    Quindi ritornò all'esterno dove stava anche l'altra ancella e dove faceva ovviamente più freddo. Quasi quasi non dava ascolto a quello Xehanort e con la scusa di aiutarlo tornava dentro, giusto per stare in un posto in cui vi era qualche grado in più. Ma proprio in quel momento le porte del palazzo si aprirono e il ragazzo dai capelli argentati fece strada.
    " Visto, in fin dei conti era un uomo molto gentile."
    Le due non avevano viste né sentito niente, ma il tutto sembrava abbastanza strano. Come aveva fatto a far cambiare idea così in fretta all'uomo alla porta? Insomma di solito per quel genere di persone occorrevano discussioni molto lunghe, invece quell'avventuriero c'era riuscito subito!
    Inutile dire che Sarah pensava di intuire come avesse fatto. Anche la sua nemica usava spesso delle magie per inibire la volontà di quelli che aveva davanti (compresa quella della principessa) e costringerli ad eseguire i suoi ordini. Probabilmente Xehanort doveva aver usato un incantesimo simile...
    ... Si sbagliava: il cavaliere oscuro aveva fatto molto peggio!
    Comunque preferì non interferire ed entrò dentro, seguita dall'amica. Finire preda di un'altra persona che usava i trucchetti mentali era l'ultima cosa che desiderava.
    Invece la curiosità della bruna fu più grande, anche perché non aveva capito minimamente che avesse usato una qualche magia. Quindi gli si rivolse col solito tono gentile.
    " Mi perdoni se sono un po' troppo curiosa, ma cosa gli ha detto per convincerlo in così poco tempo?"
    A quel punto sarebbe occorsa un'altra scusa o magari avrebbe potuto risolvere tutto facendo il vago.
    jpg
    In ogni caso il sembrava essere bravo a raccontare fandonie e non sarebbe stato un problema inventarsene un'altra.

    Nel frattempo Ise aveva raggiunto la biblioteca, ma nel momento in cui Xehanort aveva portato il cuore del guardiano nelle tenebre, aveva percepito qualcosa che non andava. Che le sue due compagne fossero in pericolo?
    Stette per qualche istante a riflettere e concluse di essere stata troppo precipitosa; probabilmente si sarebbe mossa solo se avesse avvertito di nuovo quella strana perturbazione.
     
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    I tre poterono aggirarsi finalmente per l'osservatorio con semplicità, tutto grazie ai tre pass ottenuti da Xehanort.
    Tutto grazie al suo nuovo fratello, grazie a quel fratello divenuto oscurità.
    Però probabilmente non sarebbe stato l'unica persona il cui cuore venga mandato dal cavaliere all'altro regno.
    Erano in giro alla ricerca di un telescopio, o almeno era quello che cercava l'Heartless, conducendo il trio attraverso i lunghi corridori della struttura.
    Dovete sapere che ogni osservatorio di quel quartiere di Najaza possedeva grandi strutture interne.
    Gli osservatori erano grandi posizioni di ricerca e spesso erano luoghi di lavoro per molti ricercatori interessati allo studio del cielo. E quindi erano forniti di zone sotterranee a quelle visibili che si inoltravano nello strato metallico di cui era composta la città fluttuante.
    Vagarono per un po' nei corridoi del posto finché Sheila non potè resistere dal chiedere una cosa al giovane viaggiatore.
    " Mi perdoni se sono un po' troppo curiosa, ma cosa gli ha detto per convincerlo in così poco tempo?"
    Il cammino di Xehanort si fermò con un rumoroso passo della gamba sinistra, doveva inventarsi qualcosa in fretta. Molto in fretta.
    Si girò verso le ragazza che si trovavano dietro di lui lentamente, molto lentamente per prendere tempo di pensare a qualcosa.
    Completato il movimento del corpo rimase qualche secondo a fissare le ragazze, giusto il tempo che una vocina proveniente dal mondo dell'oscurità giungesse al suo orecchio. Un consiglio di un Hearltess inconsciente. Probabilmente giunto all'orecchio della creatura per puro caso.

    Non so dirti il perché, ma fin da piccolo mi avevano detto che avevo un grande potere.
    Quello di saper convincere le persone, tramite la mia sincerità ed il mio carisma.
    Penso che sia grazie a quello.


    Balle. Come al solito raccontava fandonnie per togliersi da posizioni scomode.
    Tutta la risposta era condita con un espressione felice e sincera per rendere tutto più verosimile.
    Ripresero poi il cammino e raggiunsero la zona del telescopio.
    Lì il guerriero si mise ad osservare la zona e ad aspettare qualche mossa da parte delle ragazze.


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    Sheila rimase un po' perplessa. Insomma anche Sarah sembrava saperci fare con le persone, ma non l'aveva mai vista far cambiare completamente idea a qualcuno in così poco tempo. E poi a guardarlo quel ragazzo non sembrava avare particolarmente carisma. Però era anche vero che lei non fosse un metro di giudizio impeccabile. Era nata da neanche un anno, come poteva credere di poter stabilire chi avesse un'abilità o chi no?
    " Capisco."
    Decise quindi di stare zitta e di non fare altre domande sull'argomento per non oltrepassare il limite della discrezione.
    Quindi entrarono nella struttura. Un posto abbastanza bello e ben ornato rispetto a ciò che ci si sarebbe potuti aspettare da un luogo adibito ad un'attività scientifica. Ma in fondo Najaza era una città speciale, quindi non c'era da stupirsi.
    " Forse adesso la dovremo salutare, mi pare ingiusto approfittare della sua disponibilità ora che sappiamo muoverci da sole."
    Quindi intervenne anche l'altra.
    " La ringraziamo per tutto."
    Almeno in un primo momento si sarebbero separati: i telescopi e gli archivi dei dati erano in due punti completamente diversi. Ciò che le ragazze (e forse nemmeno il cavaliere oscuro) sapevano era che si sarebbero rincontrati quasi subito, ma in circostanze tutt'altro che piacevoli...

    La cortigiana faceva strada, spiegando perché voleva che si andasse lì.
    " Se c'è una qualche anomalia devono averla già rilevata..."
    " E tu in pratica vuoi chiedere ai quei professori se l'hanno notata o di farci controllare le loro carte?"
    La interruppe la principessa.
    " Precisamente."
    Quindi nei pressi del posto, in cui vi era uno scienziato umano dai capelli neri, intento a leggere qualcosa.
    " Mi scusi, desidereremo visitare l'archivio."
    L'uomo staccò gli occhi dal foglio e le guardò distrattamente.
    " Di solito solo il personale può accederci. Scusate, ma chi vi ha fatto entrare."
    La fanciulla esibì il pass e insistette.
    " Abbiamo ricevuto un pass..."
    L'uomo lo prese e lo esaminò.
    " Si... però questo vi autorizzerebbe solo a stare qui dentro, non a usufruire degli strumenti o a consultare le nostre biblioteche."
    Fu allora che intervenne la biondina, brava a persuadere rispetto all'amica.
    " Capisco, ma non pensa che due ragazze, persino munite di autorizzazione, non possano fare danni? Insomma non credo che qualcuno che consulti ciò che avete rilevato in cielo possa diventare una minaccia, non crede?"
    L'astronomo sorrise.
    " Non ha tutti i torti. Teniamo registri e mappe stellari, non certo materiale pericoloso come libri di magia proibita. Ma purtroppo non dipende da me farvi entrare o meno.
    Dovete parlare con il responsabile della nostra attività, il professor Tsunze."

    " E dove lo potremmo trovare?"
    " Mi pare che sia nell'area adibita ai telescopi..."

    Ciò che non sapevano era che presto Xehanort si sarebbe trovato davanti questo Tsunze e che, oltre che ad essere assolutamente contrario a far usare agli sconosciuti il materiale del laboratorio, sarebbe andato su tutte le furie una volta saputo che il guardiano aveva lasciato entrare tre persone che non aveva mai visto.
     
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    I tre erano a molto poco dal telescopio e dagli archivi, da quanto aveva capito il cavaliere osservando la mappa.
    Una decina di minuti, niente di più.
    Già ne sentiva il sapore, il potere che il cuore di Endlos racchiudeva lo tentava parechio e soprattutto ora avrebbe anche vinto la scomessa con il suo maestro.
    Quel vecchio stolto. Aveva sbagliato tutto, l'oscurità non è mai stata nemica delle persone e lui ne era un esempio vivente.
    Dopo qualche minuto di nuovo Sheila prese parole e attaccò discorso con Xehanort.
    Delle due era quella meno simpatica al cavaliere, faceva troppe domande.
    " Forse adesso la dovremo salutare, mi pare ingiusto approfittare della sua disponibilità ora che sappiamo muoverci da sole."
    Che caso strano, era la prima frase rivolta a lui che non fosse una domanda??
    Finalmente non doveva invetarsi qualcos'altro di sana pianta.

    "Non preoccupatevi, è stato una piacere e poi ero diretto anchio qui all'osservatorio."


    Disse con voce delicata.
    " La ringraziamo per tutto."
    Aggiunse anche l'altra fanciulla. Di sicuro pensavano che Xehanort fosse un buon uomo dopo tutto quello che aveva fatto per loro. Ma si sbagliavano completamente.
    L'Heartless quindi si congedò dalle due dame con un cenno della mano, dirigendosi verso la direzione del telescopio.
    La sua oscurità era impaziente e fremeva, ma lui manteneva la calma.
    Doveva essere sempre calmo e non farsi mai prendere dall'istinto.
    Pochi passi e giunse davanti ad un enorme porta con sopra un cartello:

    " Sala Telescopio Alpha "


    Sul volto di lui apparve un sorrisetto che durò pochi secondi e poi scomparve, giusto il tempo per pensare di avercela fatta.
    Aprì la porta ed entrò.
    Si ritrovò in un'enorme stanza piena di scienziati posti a dei computer.
    Al centro della sala però c'era l'attrazione principale: un enorme telescopio che poteva osservare con chiarezza le stelle cadenti.
    La porta si chiuse causando un bel rumore.
    Uno scienziato, che probabilmente era il capo della sala, si voltò improvvisamente verso di lui.
    Era un uomo di certo non amante dello sport: basso, sulla cinquantina, con occhiali ed aveva un taglio di capelli neri a caschetto.
    Il cervellone venne in contro al ragazzo, con un passo ridicolo tralaltro, con un espressione che faceva intuire che era già pronto a buttarlo fuori.
    - Che cosa ci fai qui?? -
    Domandò curioso e scettico lo scienziato.

    " Sono qui per usare il telescopio. "


    Rispose freddo l'Heartless.
    - E chi ti ne ha dato il permesso?? come dovresti ben sapere devi avere una richiesta scritta firmata dalla segretaria del presidente dell'osservatorio scentifico.
    Il boss degli scienziati della zona iniziava ad insospettirsi, inoltre ovviamente ad arrabbiarsi.
    - Inoltre non ti ho mai visto ragazzo, non sei di qui...
    chi diamine ti ha fatto entrare !! Quel dannato usciere è un pigrone del cavolo, starà di nuovo dormendo sul lavoro!! -

    Xehanort non battè ciglio, ripetè solo una cosa:

    " Odio ripetermi, sono qui per usare il telescopio. "


    Per poi aggiungere la minaccia alla richiesta, come si aggiunge di solito la beffa al danno.

    " Quindi fammi passare, se non vuoi avere guai. "


    La goccia fece traboccare il vaso.
    Tsuna andò su tutte le furie ed iniziò a sbraitare le solite ammonizioni che si fanno ai giovani, per poi intimorirlo di andarsene. Altrimenti avrebbe chiamato la sicurezza.
    Tutto ciò però sembrò scivolare come acqua sul vetro per lui ed iniziò ad oltrepassarlo per andare ai controlli del telescopio.
    Il vecchietto quindi di fronte a ciò non potè far altro che arrabbiarsi notevolmente, quindi non appena Xehanort si voltò di spalle, estrasse un coltello retrattile fornito dalla struttura per auto-difesa in caso di incidenti.
    Quindi tentò di colpire il cavaliere. Non avrebbe fatto molto dolore, ma era intriso di un sonnifero.
    Ma ovviamente l'attentato fallì.
    Quando fu a niente meno che un metro, con un rapidissimo scatto l'Heartless si era voltato e con, il Keyblade appena materializatosi nella mano destra, sferrò un fendente che lo colpì non mortalmente al petto.
    Nonostante ciò era stato molto violento, parecchio sangue fuoriuscì dal solo impatto dell'arma, la carne era stata lacerata e tagliata come burro.
    Ed era proprio questo fotogramma che si presentò alle due damigelle appena entrare nella stanza per parlare con lo scienziato.



     
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    Uno sguardo d'intesa e le due fanciulle decisero di andare a cercare quel professore. Forse non sarebbe stato molto disponibile ad accogliere le loro richieste, ma con un po' di insistenza avrebbero potuto trovare il modo per convincerlo. In fondo già lo scienziato lì presente sembrava essere dalla loro parte e probabilmente sarebbe bastato il suo appoggio per ottenere ciò che volevano.
    Poi avrebbe lasciato che Sheila svolgesse il lavoro noioso. Lei già veniva già obbligata a fare cose simili quando era costretta a studiare tutte le boiate che Ise voleva che sapesse e se poteva evitare per una volta di scocciarsi lo avrebbe fatto.
    ... E Cyztia? Al pensiero però che lei e tutti i suoi compagni contassero su di lei rivalutò l''idea di dare una mano alla cortigiana. In fondo se avessero lavorato in due avrebbero avuto maggiore probabilità di trovare quello che cercavano.
    " E sarebbe così gentile da dirci come raggiungerla?"
    L'uomo indicò la strada da cui erano arrivate.
    " Proseguite dritte, svoltate a destra appena potete, arrivate fino alla fine del corridoio e salite le scale."
    Ormai aveva perso tutta la diffidenza.
    " Grazie, molto gentile."
    Rispose la principessa mentre si inchinava in segno di saluto, seguita dall'amica. Non ci misero molto a raggiungere il posto; se non che, una volta aperta la porta...

    ...Uno schizzo, uno schizzo scarlatto volò in aria appena del due fanciulle videro cosa stesse succedendo al di là di quell'uscio! Xehanort... Xehanort stava tenendo in mano una strana arma sporca di rosso, guardando la scena distrattamente, come se non lo stesse più riguardando o come se avesse fatto qualcosa di ordinario!
    Gli occhi di Sheila si spalancarono, le pupille le si restrinsero e per un attimo persino le si fermò il respiro. Stava immobile, incapace di accettare che stesse accadendo veramente ciò che vedeva e aspettava che qualcuno si mettesse a ridere dicendo che era tutto uno scherzo. Inutile dire che tale supposizione durò meno di un secondo e ben presto divenne solo una vana speranza a cui la ragazza tentò di aggrapparsi per non restare totalmente paralizzata dallo Shock.
    Anche a Sarah, quando vide la terribile scena, gelò il sangue nelle vene. Per quanto si ripetesse che volesse avere sufficiente coraggio per "salvare il mondo" (alla faccia dei sogni infantili) ogni volta che vedeva qualcosa del genere o doveva affrontare una battaglia la paura arrivava puntuale. Fortunatamente le esperienze precedenti le avevano insegnato che in tali casi convenisse non parsi sopraffare dal timore, ma convertirne una parte in rabbia.
    Ma perché perché fare una cosa del genere? Ah, avrebbe dovuto capirlo sin quando aveva parlato col portiere che c'era qualcosa che non andava in lui! Maledizione!
    Riprese il controllo di sé stesse, o meglio la libertà d'agire. Si distanziò di qualche metro dall'altra e dallo scienziato e gridò.
    " Ma che è successo qui? Ti sei bevuto il cervello?"
    Stupida era entrata con un pazzo criminale e l'aveva pure lasciato da solo! Doveva rimediare. I suoi muscoli sembrarono però non rispondere ancora, probabilmente perché in cuor suo sperava che l'altro tirasse fuori una buona giustificazione e si potesse quindi evitare lo scontro.
     
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    Gli odori delle ragazze si fecero sentire ai sensi supersviluppati dell'Heartless, Ise e Sheila erano sull'uscio della stanza da laboratorio.
    Avrebbero fatto meglio a non venir lì. Mai tornare sui propri passi.
    Soprattutto se ad aver fatto quei passi con voi vi è un pericoloso criminale, in cerca del modo di far eclissare il mondo come lo conosci.
    Xehanort disevocò il suo Keyblade, facendo cadere le goccie che erano sulle diramazioni dell'arma sul pavimento.
    Accanto a quello che poco prima era il corpo vivo di uno stolto, uno stolto che tra poco si sarebbe trasformato, attraverso la morte. Ma non la morte comune.
    Lo sguardo pietoso del cavaliere era rivolto verso la salma, la voce tetra sussurrò:

    " Torna all'oscurità, nuovo fratello... "


    Dal corpo salì fuorì, una strana luce, la cui forma era simile a quella di un cuore.
    Quel luccichio durò la bellezza di pochi secondi, in quanto subito dopo la mano vi si porse sopra e lo avvolse in un alone di oscurità.
    Ecco che davanti a tutti si creò un nuovo Heartless, uno Shadow per l'esattezza.
    Le ragazze presenti avevano appena assistito alla creazione di una creatura del regno delle tenebre.
    Il guerriero si voltò verso le damigelle di prima, il suo sguardo era completamente cambiato, dapprima caldo e rassicurante, ora era freddo e distaccato.
    Il medesimo cambiamento era avvenuto al suo tono di voce.

    " Qui l'unica cosa che è stata bevuta è la vostra possibilità di salvezza, soprattutto se continuerete a rimanere in questa stanza. "


    Si rivoltò nella direzione dei computer e raggiunto il telescopio centrale, iniziò a digitare le coordinate per cercare di focalizzare ciò che lui avvertiva come Kingdom Hearts. L'odore dei cuori dei mondi era vicino. Lui ne avvertiva la presenza. Ma tutto ciò sarebbe stato davvero il cuore?? Il fulcro di vita di Endlos era lì??



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    Ise uscì subito dalla biblioteca e si mise a correre nella direzione verso la quale aveva percepito la perturbazione oscura. Una poteva anche essere un fenomeno normale, ma due di seguito voleva dire che ci fosse qualcuno che le stava provocando. E vista l'attitudine di Zen... di Sarah a cacciarsi nei guai, avrebbe fatto meglio a controllare che non si fosse messa in una situazione pericolosa.


    Si, avevano portato dentro un pazzo furioso! Maledizione, perché non se ne arano accorte prima che ci fosse qualcosa che non andava il lui?
    L'uomo oscuro gettò la maschera e si comportò come era solito, trasformando il povero scienziato in uno strano essere d'ombra. Sheila guardava l'agghiacciante scena con gli occhi sbarrati, completamente paralizzata dal terrore.
    " Qui l'unica cosa che è stata bevuta è la vostra possibilità di salvezza, soprattutto se continuerete a rimanere in questa stanza."
    Per un attimo nessuno disse nulla, poi finalmente le parole di Sarah riuscirono a scuotere l'animo dell'ancella.
    " Sheila, lascia la stanza."
    La poveretta iniziò a riprendersi, ma oltre a dire un "ah" non riuscì a dire nulla.
    " Ho detto di lasciare la stanza subito."
    Ribadì in tono più autoritario e questa volta il carisma della ragazza fece tornare in sé l'altra che, seppure tremando come una foglia, iniziò ad indietreggiare. Ma appena oltrepassò la soglia la biondina chiuse la porta senza seguirla, rimanendo sola con il folle.

    La cortigiana non credette ai suoi occhi. Ma che aveva fatto Sarah? No, poteva aver preso una simile iniziativa! Stava per urlarle di scappare anche lei, ma proprio in quell'istante le tornò la razionalità e si rese conto che non l'avrebbe ascoltata. L'unica cosa che poteva fare era correre e cercare aiuto. Facendo appello a tutto il coraggio che poteva avere una che non era mai stata preparata a simile atrocità (e con un'esperienza di vita all'incirca di sei mesi), scese le scale e cercò di avvertire qualcuno il prima possibile.

    Ma torniamo dentro la sala dei telescopi, dove un'"innocente fanciulla" stava in compagnia di un perfido guerriero oscuro. Solo che la gentile dama non sembrava affatto comportarsi come lo stereotipo della categoria... Beh caro Xehanort con chi credevi di aver a che fare? Con una delle sette principessine che gli hartless volevano usare per i loro scopi? Con la bella damigella in pericolo? No caro mio, quella biondina che era nella stanza era una sorta di "aspirante paladina paladino della giustizia". Hai presente tutti gli stolti che vanno a rischiare la pelle? Quelli che se muoiono (la maggior parte) vengono detti cretini e se sopravvivono (caso raro) sono acclamati come salvatori del mondo... Esatto proprio loro!
    Certo, la fanciulla non poteva ancora considerarsi parte della seconda sottocategoria, ma una cosa era certa: era almeno cento colte più folle di quello smidollato di Sora.
    E tu Xehanort le avevi pure dato le spalle! Sei si curo che, tra i due, fosse l'unica ad essere in pericolo?


    Le tipiche frasette del cattivo erano qualcosacosa che bisognava evitare di proferire in presenza della principessa. Simili cose la aiutavano a trasformare la sua paura in rabbia e la spingeva a fare pazzie... come attaccare l'avversario sperando che non si accorgesse in fretta dell'iniziativa.
    Per prima cosa comparvero sei punte sacre; tre delle quali avrebbero dovuto raggiungere la gamba sinistra del guerriero, due quella destra e una il braccio destro (Le avrebbe guidate con attenzione in modo da poter cambiare la loro traiettoria se qualcuno si fosse messo in mezzo).
    Subito dopo sarebbero arrivati anche quattro arcieri, uno dei quali avrebbe cercato di prendere il professore per sbatterlo contro il muro ed evitare che rimanesse coinvolto nello scontro. Sarah non sapeva se fosse ancora lui, ma non voleva rischiare di fare vittime.
    Gli altri tre gli avrebbero lanciato rispettivamente una freccia ciascuno: una alla gamba destra, una al braccio sinistro e una al destro, allo scopo di debilitarlo in tutti gli arti ed impedirgli di correre o combattere.
    Come avrebbe reagito Xehanort?
    Status psichico: Arrabbiata
    Status fisico: Ottimale
    Energia: 85% (10 -10 -5)
    Equipaggiamento: La punta d'argento, Mantello dell'anonimato (non in uso)

    Passive in uso

    Il carisma di una principessa: Sia per il suo aspetto, che per i suoi modi, ma soprattutto perché sa come prendere le persone, Sarah risulterà estremamente carismatica. Basterà vederla o avercela vicino per sentire come un'aura che spingerà chi è attorno a lei a partire ben disposto nei suoi confronti, ad avere un punto di riferimento, ad ascoltarla volentieri e a considerare i suoi consigli allettanti, indipendentemente dalla situazione.
    Chi subisce l'abilità è libero di descrivere cosa la colpisce della ragazza e come reagisce all'influenza che è semplicemente emozionale e non può controllare la volontà altrui.
    L'abilità non è altro che una passiva di influenza mentale, che può essere attivata o disattivata a piacimento da lei, a seconda del modo in cui decida di approcciarsi con gli altri.

    La delicatezza di una principessa: Chiunque abbia mai letto un libro per bambini sa che le principesse delle fiabe sono delle creature talmente graziose e delicate che nemmeno il più crudele degli antagonisti ha mai osato alzare un dito su di loro; limitandosi a rinchiuderle nella torre di un qualche castello, piuttosto che far conoscere loro il dolore.
    Tuttavia Sarah un tempo era un ragazzo che sognava (e sogna tutt'ora) di diventare come uno degli eroi storici o, perché no, dei racconti. E si sa che tutti i paladini della giustizia hanno una dote innata a cacciarsi nei guai; tanto che nemmeno il più paziente degli aiutanti non può trattenersi dal dargliene di santa ragione per tutte le disavventure in cui si lasciano coinvolgere.
    Come può Sarah, vista la sua attitudine a mettersi nei pasticci, non conoscere il dolore come tutte le altre principesse? Semplicemente non provandolo.
    Infatti, al suo posto la fanciulla sentirà una sensazione né piacevole, né spiacevole che l'avvertirà di essere stata ferita o colpita in qualche modo. Tuttavia, non sentendo male potrebbe essere indotta ad un'eccessiva spavalderia, col rischio di allargare le ferite, pur essendo consapevolissima del danno.
    Volendo l'abilità può essere disattivata, facendole sentire dolore come tutti. Ma occorre specificarlo all'inizio della scena.

    Attive in uso

    Le frecce di Einheit: Si tratta di gruppi di arcieri, sia appartenenti alle guardie del seguito sia all'esercito del principato, addestrati per venire teletrasportati in qualsiasi momento dalla principessa e combattere all'istante. Una volta evocati dalla magia sapranno subito il loro compito e chi sia il nemico da attaccare.
    Con un basso potranno essere chiamati fino a quattro arcieri, con un medio fino a sei, con un alto fino a otto, con un critico dieci. Ovviamente se ne possono invocare anche un numero minore del massimo, ma la loro potenza complessiva sarà sempre pari a quella del consumo energetico. Per fare un esempio: con un basso possono essere evocati quattro arcieri, ma questi saranno debolissimi, la loro mira pessima e i colpi non faranno troppo male; evocandone solo uno questo avrà una discreta mira, colpi mediamente pericolosi e una resistenza accettabile.
    Vanno considerati come evocazioni, pertanto dopo un massimo di due turni spariranno in una nuvola di fumo oppure prima se sconfitti.
    Consumo: Variabile Basso (quattro arcieri per un trurno)

    Luce sacra: Uno dei più classici esempi di magia positiva, comunissimo e molto efficacie nella sua semplicità. Ideata per la difesa personale o come strumento punitivo.
    La luce dovrà per forza partire dalla principessa che potrà darle la forma che desidera, stabilirne la traiettoria e decidere se farla direttamente impattare contro un bersaglio, provocandogli danni simili ad ustione o se concentrarla e generare all'impatto un'esplosione.
    Consumo: Variabile Medio ( Sei punte)


    Edited by ..Daiki.. - 3/10/2012, 22:14
     
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    Il cavaliere oscuro era sul computer e stava digitando frettolosamente le variabili e le coordinate per aiutarlo nella localizzazione del cuore del mondo.
    Il cuore di Endlos era vicino e lo sentiva perfettamente. Nel mentre però ascoltava vagamente le parole delle due dame.
    Sheila lasciò la stanza, sotto ordine imperiale della biondina che si dimostrava più abituata a trovarsi di fronte a situazione del genere.
    Dopo che la cortigiana se ne andò, si potè udire il chiassoso rumore della porta che si chiuse.
    Nella stanza ora c'erano solo i due e contrariamente a ciò che si aspettava Xehanort una lotta sarebbe iniziata.
    L'odore presente nella stanza era strano, qualcosa che era molto legato alla luce apparì dal nulla. Simile ad un attacco di un custode della luce.
    Non appena percepì la minima possibile presenza della chiarezza divina, si voltò, lasciando perdere il computer.
    Ormai tanto era fatto. L'operatore tra poco avrebbe trovato il suo tanto amato e ricercato premio.
    La scena che il cavaliere si trovò davanti era quella vicino a Sarah erano apparse 6 punte di luce.
    Sorrise di nuovo. Era la prima volta che vedeva una principessina combattere contro un'Heartless, di solito venivano salvate dagli eroi dei loro mondi. Ma ora l'eroe e la principessa erano la stessa persona. Chissà sarà una fiaba a buon fine...
    Non appena le punte si scagliarono, Xehanort evocò il Keyblade in mano e con la sua maggiore agilità e forza eseguì una capriola verso destra per evitare le frecce spendendo un po' di energia per il movimento leggermente complesso.
    Ora quindi era al pavimento con in ginocchio sostenuto solo da una gamba, si rialzò velocemente. Un'altra offensiva era stata percepita.
    Dei nuovi odori erano appparsi all'improvviso, voltò lo sguardo e vide 4 arceri apparsi chissa da dove che iniziarono a prepararsi a mettere in difficoltà il cavaliere e a tentare di colpirlo.
    Era giunto il momento di contrattacare però.
    Il guerriero delle tenebre iniziò a correre verso la principessa per toglierla definitamente dalle scatole.
    Tre frecce scoccarono dagli archi funesti, ma esse erano abbastanza imprecise e decisamente deboli anche solo a guardarle.
    Lo raggiunsero frontalmente e contemporaneamente, veloce e decisa fu l'azione:
    Xehanort appena la prima furono a pochi metri dal suo corpo evocò il Keyblade ed eseguì un taglio velocissimo. Colpì prima la freccia diretta verso il braccio sinistro, poi quella per il destro ed infine quella verso la gamba, descrivendo due lati consecutivi di un quadrato.
    Il fendente tranciò le quattro frecce a metà, riuscendo a neutralizzarle con grande anticipo.
    Proseguì la corsa finché non arrivò a 10 metri dalla ragazza e lanciò il Keyblade all'altezza della testa della dama-eroina.
    La'obbiettivo del Keyblade dell'oscurità però non era la ragazza in sè, bensì un apparecchio elettronico alle sue spalle che probabilmente se colpito sarebbe esploso causando danni alla ragazza e permettendogli di metterla fuori gioco.







    Status psichico: Calmo, divertito
    Status fisico: Ottimale
    Energia: 90% (10)
    Equipaggiamento: Keyblade

    No Hearth - The Keyblade
    185px-Master_Xehanort%27s_Keyblade_KHBBS



    Passive in Uso
    :

    Heartless - No Heart


    <table align="center">



    Come già detto i tre regni, della luce, dell'oscurità e del nulla, dispongono di un potere immenso che se conferito ad una persona la rende superiore alle altre in ogni campo possibile.
    Per ognuno di codesti regni viene scelto un "custode".
    Un custode è colui che protegge i mondi sotto l'ordine di uno dei tre reami.
    I custodi hanno il compito di tenere sotto d'occhio i mondi viaggiando attraverso di essi ed aprendo e chiudendo le serrature per i cuori del mondo.
    Aprendo la serratura del cuore di una mondo per esso sarò la fine, gli Heartless in esso continueranno ad apparine fino alla corrosione del cuore del mondo.
    Dopo quest'ultimo atto il mondo cadrà nel reame oscuro.
    Questa è la missione di Xehanort.
    Per esaudire i loro compiti i custodi però hanno bisogno di un aiuto. Il primo aiuto di cui dispongono è una leggendaria arma.
    Utilizzabile solo da coloro che posseggono un cuore forte ed in grado di portare a termine la loro missione.
    Il nome di quest'arma è "Keyblade".
    Leggendarie spade a forma di chiavi che hanno la capacità di chiudere ed aprire le serrature dei mondi, esse sono anche letali nei combattimenti.
    I Keyblade sono composti di energia e possono essere richiamati dai loro possessori tramite un semplice gesto.
    Come i custodi appartengono ai tre regni, anche i Keyblade appartengono ad essi, perché è proprio in quei luoghi che hanno avuto la loro creazione.
    Queste leggendarie armi quindi possono essere classificate in : Keyblade della luce, Keyblade dell'oscurità e Keyblade del Nulla.
    Il Keyblade brandito da Xehanort appartiene al secondo regno e lo stesso Xehanort è un custode del Keyblade dell'oscurità.
    Cavaliere quindi dedicante la sua vita al regno nero ed al caos (oltre che ai suoi piaceri personali).
    [Arma]
    [Attiva di richiamo: costo basso]


    Nel mondo esistono alcuni grandi regni, non si parla di regni come stati o mondi.
    Essi sono qualcosa di davvero più potente e grande.
    I regni che continuano ad esistere fin dall'alba dei tempi sono solo tre:
    Il Regno della Luce, Il Regno dell'Oscurità e il Regno del Nulla.
    Ed i loro abitanti sono davvero qualcosa di diverso e incredibile.
    Nel primo regno si possono trovare le semplici persone, come gli abitanti di Endlos, che sono composti da un cuore, un anima ed un corpo.
    Nel secondo invece le creature sono selvaggie ed esse vengono chiamate Heartless.
    Queste creature possono essere composte da solo oscurità che compone il loro mondo orginale e vagare per i mondi in cerca di cuori da consumare e quando consumerranno altri cuori, creeranno altri Heartless.
    Questo primi vengono definiti purosangue.
    Gli altri Heartless invece sono creature che in principio erano normali esseri umani che hanno ceduto all'oscurità e furono sottomessi da essa dopo averne perso il controllo, così persero la loro volontà di agire e divennero Heartless.
    Questo secondo gruppo viene definito emblema.
    Nel mondo di mezzo invece vi risiede un'altro gruppo di creature, alcune dalla forma umana e altre selvagge.
    Essi sono i Nessuno, e sono composti dall'anima e dal corpo di una persona che è stata consumata dall'oscurità e ha perso il suo cuore.
    Xehanort un tempo ha ceduto all'oscurità di sua spontanea volontà divenendo un Heartless, ma non un Heartless qualunque.
    Infatti incredibilmente lui ha mantenuto il suo aspetto fisico normale e la capacità di usare il Keyblade, ciò lo rese un Heartless a tutti gli effetti, decisamente più potente però dato che lui aveva la conoscenza e la ragione, a differenza di tutti gli altri Heartless che sono selvaggi e obbediscono a chiunque sia più forte di loro.
    Essendo un Hertless il suo corpo è più robusto e resistente, e con esso è aumentata pure la sua forza esponenzialmente rendendola al di sopra di una persona normale, anche se non di molto.
    Come ogni Heartless, Xehanort dopo la sua trasformazione ha ottenuto pure le abilità selvagge di essi ed oltre all'aumento delle proprie caratteristiche fisiche, ha affinato pure i propri sensi.
    Con ciò riesce a "sentire" i cuori delle persone a distanza, determinando pure di chi si tratti se l'ha già incontrato, così può memorizzare ed individuare chiunque voglia in una distanza media-grande, permettendo di individuire i soggetti in un raggio di 30 metri.
    Oltre però a questi semplici aumenti delle capacità fisiche, motorie e sensoriali, l'oscurità per il cavaliere è anche una risorsa quasi illimitata di potere e attacchi.
    Infatti dato il fatto che è un Heartless può utilizzarla senza temere di cadere in essa, dato che non ne avrebbe alcuna conseguenza.
    [Passiva: Bonus del 50% a forza e 50% resistenza]
    [Passiva: Bonus del 50% all'agilità Agilità ]
    [Passiva: Auspex raggio massimo 30 metri]




    Heartless - Corpo Oscuro


    I poteri di un Heartless come già detto sono superiori a qualunque creatura esistente.
    E il corpo di Xehanort non fa eccezione a queste cose.
    Un'altra stupefacente caratteristica che rese il cavaliere più potente di quel che è tutt'ora fu la composizione del suo corpo.
    Il corpo di un Heartless infatti è composto solo dal cuore di sono composti e da un'involucro di oscurità che funziona da corpo per la creatura.
    Esso non è quindi solo più resistente del normale bensì possiede ache una nuova caratteristica stupefacente.
    Infatti il corpo del cavaliere ora possiede una potente caratteristica nuova: esso consiste in un'immortalità imperfetta.
    Infatti ora che il suo corpo è costituito di pura oscurità anche se ferito a fine scontro egli potrà rigenerarsi tranquillamente. Anche in caso di morte lui tornerà a vivere senza problemi.
    Gli sembrerà di aver attraversato solo un sogno profondo.
    [Passiva: Immortalità (a fine scontro si ritornerà tranquillamente in vita come se non si avesse subito niente; mentre in quest bisognerà accordarsi col master)]


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    Viaggiatore dei Mondi

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    Era in quei momenti che si rendeva conto che fosse solo una povera sciocca che non sapeva farsi i fatti propri. Qualsiasi persona sana di mente se ne sarebbe andata, lasciando che fosse qualcun altro a gestire la situazione assurda. Non era coraggioso, tanto meno eroico, starsene con un assassino a darsele di santa ragione, era solo stupido... ma le andava bene lo stesso. Preferiva essere la più scema di tutti e gettarsi e perseverare nell'azione più avventata del mondo che non ascoltare ciò che sentiva. Cosa avrebbe dovuto fare altrimenti? Essere come tutti i furbi, gli intelligentoni e i "maturi" che se ne sarebbero stati in disparte lasciando il lavoro sporco a qualcuno pagato per farlo? Si si, era logico: perché rischiare di mandare a monte tutti i progetti per la propria vita per qualcuno che manco si conosceva e di cui poco dopo non sarebbe importato più nulla? La vittima avrebbe forse ricambiato un giorno? Avrebbe fruttato qualcosa catturare un malfattore? Macché: con ogni probabilità il ferito si sarebbe lamentato di non essere stato soccorso alla svelta e anche le autorità non avrebbero gradito che qualcuno mettesse il naso nel loro lavoro.
    Già, ma non poteva fare a meno di ascoltare quell'impulso interiore, che finiva per farle concludere che tutti quei ragionamenti fossero delle mere giustificazioni per un comportamento menefreghista. Non che temesse di sentirsi in colpa per non aver fatto niente e neanche tanto di tradire ciò in cui credeva; no, semplicemente non poteva accettare che andasse a finire così. Non era giusto che quell'uomo rimanesse in quelle condizioni, né che quel pazzo la passasse liscia andando a fare altri danni!
    Certo aveva paura; già trovarsi a combattere con un tizio del genere la faceva sentire insicura e quando avrebbe visto la facilità con cui l'alto avrebbe schivato gli attacchi l'avrebbe sentita ancor più intensamente.
    Il ragazzo dai capelli argentati si spostò rapidamente a destra, mentre le punte brillanti si infransero contro il suolo in marmo bianco come pezzi di vetro. Neanche i quattro arcieri non riuscirono a fare molto: apparvero con i loro archi corti e le faretre in pelle nera, estraendo velocemente le frecce e tendendo le corde in lino. Tuttavia non erano dei veri e propri guerrieri, ma solo ragazzi pieni di buona volontà e questo lo si poteva capire solo guardandoli. Non tanto per le loro casacche senza segno di abrasione, per la loro pelle priva di cicatrici o per il loro aspetto giovanile, tratto comune della loro terra, ma per i loro sguardi. In quegli occhi non c'era la freddezza, la concentrazione di un vero uomo d'arme. Certo avrebbero comunque fatto del loro meglio, ma fare del proprio meglio non bastava contro un cavaliere delle tenebre!
    Senza mostrare timore o debolezza, questo brandì la propria arma e in soli due movimenti neutralizzò i dardi... tagliandoli a metà! Le sembrava impossibile! Riuscire a dividere in due qualcosa con una superficie così piccola come una punta di freccia era qualcosa di stupefacente, ancor più dell'eleganza delle mosse avversarie o dell'arma arcana così strana e difficile da padroneggiare.
    Il timore si faceva sentire, eccome se si faceva sentire! Si insinuava nelle gambe, nelle ossa e nei muscoli come fosse gelo. Era come se tutto il suo corpo stesse diventando rigido, meno pronto e reattivo. Tuttavia a sciogliere la paura che si stava accumulando come ghiaccio dentro a lei sarebbe stato del vero e proprio calore...

    Xehanort si mosse con un'agilità notevole verso la principessa, inchiodando a circa dieci metri da lei e canalizzando tutta la velocità accumulata presso il braccio desto. Il piede si bloccò, la schiena si piegò, la mano si mosse e le dita si aprirono liberando l'arma oscura, che volteggiò minacciosa verso la testa della biondina.
    L'idea migliore sarebbe stata quella di proteggersi con una barriera, ma Sarah sarebbe riuscita a rispondere così prontamente in quello stato? La tensione la rallentava e le impediva di ragionare freddamente, così quando si vide arrivare addosso la chiave affilata non riuscì a fare altro che abbassarsi, portando istintivamente la mano destra sulla testa. Ciò bastò per evitare che l'arma la ferisse, ma non ad impedire all'heartless di fare quanto volesse.
    Infatti l'oggetto passò oltre, conficcandosi in una delle apparecchiature dell'osservatorio, una specie di scatola metallica con la funzione di nodo per comunicare via cavo tra le macchine. Successe tutto molto in fretta: un rumore stridulo, tanti piccoli scoppiettii e poi un botto enorme, seguito da una piccola esplosione e una miriade di scintille gialle. Un piccolo, spiacevole, fuoco artificiale che andò ad abbattesi contro la principessa. Fortunatamente il dispositivo non era poi così vicino alla ragazza e la neve che si era posata sulle sue vesti durante il tragitto all'esterno le aveva inumidite sufficientemente da evitare che prendessero fuoco, ma comunque fece i suoi danni. Una miriade di "lucciole gialle" superarono la dama, il cui volto mostrò un'espressione palesemente sorpresa. Già, ma a questa non ne seguì una di dolore; i denti non si strinsero, gli occhi non si spalancarono e la bocca non si aprì per mollare un urlo! Niente di tutto questo, eppure l'esplosione l'aveva colpita! Aveva forato il giubbotto ocra in vari punti e aveva raggiunto la pelle!
    ... Ma Sarah non sentiva il dolore. Si sa, le principesse delle fiabe erano creature con la fortuna di non conoscerlo mai, dato che chiunque stesse loro intorno faceva il possibile per non rovinare un fiore così delicato. Peccato che, dal punto di vista della sanità mentale, quella principessa più che un fiore sembrava un fungo allucinogeno. Quindi per non farle conoscere la sofferenza... era più pratico inibirle la capacità di provarla.
    Nonostante ciò si ricordava ancora bene cosa volesse dire farsi male e una volta resasi conto delle ferite non ci vide più. Ora stava diventando una questione personale: non le importava neanche molto dei rischi che correva, voleva solo suonarle all'altro per rifarsi. Certo era abbastanza strano vedere una come lei adirata: un'espressione del genere non si addiceva certo ad un visino così dolce e gentile. Ma comunque arrabbiata lo era eccome! Dovette sforzarsi parecchio per imporsi di non mirare alla testa o al petto del nemico. Voleva vederlo soffrire, gridare e imparare a proprie spese quanto fosse "divertente" farsi del male.

    Ora toccava e lei e di nuovo chiamò quattro persone: due ragazzi e due fanciulle. Erano enling, ma difficilmente l'altro avrebbe potuto rendersene conto, data la somiglianza con gli umani.
    Le due guerriere estrassero subito la spada, ma anziché volare si misero a correre verso il cavaliere oscuro, mentre la principessa fece comparire sei nastri dorati che avrebbero preso la stessa direzione delle ragazze. La loro funzione era infatti quella di coprire l'attacco di Sarah, dividendosi poco prima di colpire il ragazzo, cercando di colpirlo alle braccia già che c'erano. Mentre gli altri due avrebbero avuto un compito completamente diverso: avrebbero afferrato la biondina e l'avrebbero portata in volo a destra, cercando di seguire una traiettoria circolare rispetto all'heartless. In tal modo avrebbero creato un diversivo per far credere all'avversario che la fanciulla intendesse attaccarlo lateralmente, per la sua attenzione verso di lei. Forse così non avrebbe notato i raggi che sarebbero andati a colpirgli le braccia e lei avrebbe avuto modo di concentrarsi per direzionarne la traiettoria, visto che ci sarebbero stati i due ragazzi a spostarla e posarla dolcemente a terra, mentre lei si concentrava. Certo che quelle persone in grado di volare ed emanare luce azzurrina potevano essere davvero utili!
    Status psichico: Furiosa
    Status fisico: Ustione di media entità sulla parte sinistra della schiena
    Energia: 70% (85 -5 -10)

    Passive in uso

    Il carisma di una principessa: Sia per il suo aspetto, che per i suoi modi, ma soprattutto perché sa come prendere le persone, Sarah risulterà estremamente carismatica. Basterà vederla o avercela vicino per sentire come un'aura che spingerà chi è attorno a lei a partire ben disposto nei suoi confronti, ad avere un punto di riferimento, ad ascoltarla volentieri e a considerare i suoi consigli allettanti, indipendentemente dalla situazione.
    Chi subisce l'abilità è libero di descrivere cosa la colpisce della ragazza e come reagisce all'influenza che è semplicemente emozionale e non può controllare la volontà altrui.
    L'abilità non è altro che una passiva di influenza mentale, che può essere attivata o disattivata a piacimento da lei, a seconda del modo in cui decida di approcciarsi con gli altri.

    La delicatezza di una principessa: Chiunque abbia mai letto un libro per bambini sa che le principesse delle fiabe sono delle creature talmente graziose e delicate che nemmeno il più crudele degli antagonisti ha mai osato alzare un dito su di loro; limitandosi a rinchiuderle nella torre di un qualche castello, piuttosto che far conoscere loro il dolore.
    Tuttavia Sarah un tempo era un ragazzo che sognava (e sogna tutt'ora) di diventare come uno degli eroi storici o, perché no, dei racconti. E si sa che tutti i paladini della giustizia hanno una dote innata a cacciarsi nei guai; tanto che nemmeno il più paziente degli aiutanti non può trattenersi dal dargliene di santa ragione per tutte le disavventure in cui si lasciano coinvolgere.
    Come può Sarah, vista la sua attitudine a mettersi nei pasticci, non conoscere il dolore come tutte le altre principesse? Semplicemente non provandolo.
    Infatti, al suo posto la fanciulla sentirà una sensazione né piacevole, né spiacevole che l'avvertirà di essere stata ferita o colpita in qualche modo. Tuttavia, non sentendo male potrebbe essere indotta ad un'eccessiva spavalderia, col rischio di allargare le ferite, pur essendo consapevolissima del danno.
    Volendo l'abilità può essere disattivata, facendole sentire dolore come tutti. Ma occorre specificarlo all'inizio della scena.

    Attive in uso

    Le ali di Einheit: È difficile non ricordarsi il giorno in cui un gran numero di enling (creature dall'aspetto umano e che viaggiano e vivono tra le dimensioni) arrivarono sul principato, in cerca di un luogo dove rifugiarsi dai loro nemici.
    Dopo la piccola vicenda il nuovi arrivati decisero di rimanere permanentemente ad Einheit, vivendo assieme al resto della popolazione.
    Mantenendo fede alla loro promessa, hanno insegnato le loro conoscenze magiche e si sono impegnati a proteggere il luogo dove ora vivono. Perciò Sarah ora può contare su un nuovo tipo di evocazione che ha la possibilità di volare.
    La fanciulla potrà chiamare un numero variabile di enling o di persone che hanno appreso le loro arti (a seconda del consumo fino a un massimo di: quattro, sei, otto e dieci), in grado di volare ed equipaggiati principalmente con armi medievali e tenerli in campo uno o due turni (a sua discrezione).
    Ovviamente le loro capacità delle singole unità saranno proporzionate ai consumi e distribuite a seconda del numero di evocazioni e dei turni in cui rimarranno in campo.
    Consumo: Variabile Basso (quattro enling per un trurno)

    Luce sacra: Uno dei più classici esempi di magia positiva, comunissimo e molto efficacie nella sua semplicità. Ideata per la difesa personale o come strumento punitivo.
    La luce dovrà per forza partire dalla principessa che potrà darle la forma che desidera, stabilirne la traiettoria e decidere se farla direttamente impattare contro un bersaglio, provocandogli danni simili ad ustione o se concentrarla e generare all'impatto un'esplosione.
    Consumo: Variabile Medio (Sei raggi)


    Edited by ..Daiki.. - 14/10/2012, 11:34
     
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18 replies since 5/8/2012, 00:12   508 views
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